Vega Editrice
N° 325
Anno XXXIII
dicembre 2023
euro 5,00
Mensile di M p oe lni tsiicl ae , de ic opnool m e ccnui cl a pn o ri ct oa |d Fe ol ntdraatsop d i t iiac,a c, uel tc uornao em ti a t udr ea l et r taes c oa r tP oa o l o A l t i e r i BIG SB INTERVISTA ESCLUSIVA A
L’editoriale
di Paolo Altieri
ELETTRICO, I CONTI NON TORNANO
R
imini, Barcellona e Lione sono state le capitali dell’autunno dei trasporti. In senso meramente stagionale, s’intende, senza alcun riferimento alla complicata congiuntura che ci è capitata in sorte. Dove siamo? Al punto che, grazie all’impegno titanico dei produttori, i veicoli pesanti elettrici sono carichi e pronti ad iniziare il loro viaggio. Peccato che, tranne alcune eccezioni che conquistano gli onori della cronaca, per il momento non li voglia nessuno. Prezzo d’acquisto proibitivo, energia elettrica alle stelle, infrastrutture non pervenute. Tanto che anche i brand più integralisti nella difesa di batterie e cavi di ricarica hanno iniziato a fare i conti in tasca alle aziende di trasporto ammettendo che, in effetti, il TCO è nonsense. Guardiamo all’Europa, se proprio non sappiamo come fare, per copiarne la politica sui fondi e ridurre così questa folle discrasia tra un diesel superefficiente e un sogno elettrico che rischia di infrangersi sulle finanze di chi finora ha investito miliardi. Oppure per spingerla a mitigare un ingiustificato assolutismo sempre più acceso da toni da stadio.
IN ALLEGATO INSERTO SUL MONDO DEI VEICOLI COMMERCIALI
AMBRA CRUCIANI AL TIMONE DEL PROVIDER DI MOBILITÀ A 360 GRADI
Fornitore ufficiale di Cab Log da sette anni, oggi il marchio è impegnato a supportare l’azienda anche con il progetto relativo ai sensori e ai pneumatici ricostruiti.
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IVECO BE THE CHANGE Iveco rinnova tutta la sua gamma grazie ad un investimento da un miliardo di euro, e convoca team, concessionari,
clienti, partner e stampa internazionale a Barcellona, per presentare il nuovo motore xCursor 13, il restyling che ha interessato
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tutte le linee di prodotto, e il portafoglio elettrico oggi declinato su eDaily e S-eWay, il pesante con autonomia da 500 km a pieno carico.
NOTIZIE MONDO TRUCK Scania
Daimler
Man
Rigotto Autotrasporti sceglie la manutenzione a domicilio del Grifone: nuovo Scania On-site Service per l’azienda trentina.
La LC3 Trasporti firma l’accordo per la consegna di 30 Mercedes-Benz eActros 600, il truck long haul della Stella. pag 08
I primi due eTGX italiani andranno alla Fratelli Foppiani Trasporti: l’incontro tra Marc Martinez e Patrizia Foppiani.
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ECOMONDO 2023
SOLUTRANS 2023
PIAGGIO
LAMBERET
RENAULT TRUCKS
GATE
DAF
DAIMLER
Luci su EDO, sviluppato dalla concessionaria per contenere consumi ed emissioni, e molto altro.
EUROMASTER
KOGEL
Ai nastri di partenza Ecology Parts, iniziativa dedicata ai ricambi per l’igiene urbana e la raccolta rifiuti.
FASSI
FORD TRUCKS
A Lione l’Ovale Blu porta la nuova gamma F-Line e una limited edition del suo F-MAX.
JOST
DAIKIN
Premiato il KKS, dispositivo telecomandato di aggancio e disaccoppiamento del semirimorchio.
Spinge con decisione sull’elettrico e premia Fercam per l’impegno sul fronte sostenibilità.
MAURELLI
ANTEO
Lo stand da 1.000 mq ospita le proposte del brand e la sua eccellenza nel controllo della temperatura.
Il nuovo E-Tech Trafic, il restyling del D e D Wide, e il realistico appello dal palco di Rimini.
TOSCANDIA
Continental
Consulenza, noleggio, pacchetti tecnologici, marketing strategico, formazione e vendita: quando si tratta di veicoli commerciali ed industriali, il team di BIG SB è pronto a dare una risposta a tutte le aziende di trasporto.
TMT Al Salone francese il costruttore marchigiano espone lo Scrigno, eccellenza nei piani mobili.
CARRIER
GOODYEAR Non solo prodotto ma tanti servizi per rendere più semplice e redditizio il lavoro dei trasportatori.
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FATTI & OPINIONI
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CORNER DEALER DI MASSIMO ARTUSI
VICEPRESIDENTE FEDERAUTO CON DELEGA TRUCK E VEICOLI COMMERCIALI
CO2 HDT: NÉ SCONFITTA, NÉ SUCCESSO. L’IMPEGNO CONTRO LE LOBBY CONTINUA
I
l voto del Parlamento europeo su tempi, obiettivi e modi della decarbonizzazione nel trasporto pesante è stato accolto in maniera controversa anche tra chi come noi - è contrario ad affidarsi ad una solo tecnologia come vorrebbero le lobby del full electric. Fermo restando che le scadenze fissate per la riduzione delle emissioni (45% al 2034, 70% al 2039, 90% dal 2034) appaiono davvero irrealistiche, la bocciatura del Carbon Correction Factor (CCF), proposto dall’Italia, che valorizzando il contributo dei carburanti rinnovabili a zero e basse emissioni, avrebbe permesso di partire prima nella lotta ai climalternati, è stato letto da molti come una sorta di sconfitta irrimediabile. Al contrario, l’approvazione dell’emendamento che definisce i ‘Carburanti CO2 neutri’, includendovi anche i biofuel, è stata presentata come un successo definitivo. Nulla di tutto questo: la giornata di Strasburgo non è stata - e non poteva essere - né una Waterloo né una Austerlitz. È stata solo una tappa (importante ma non decisiva) della battaglia ormai in corso da anni fra l’ideologia di chi pensa che la trazione elettrica possa e debba essere applicata a tutti i veicoli semoventi e il pragmatismo di chi sa che la soluzione per l’ambiente, per l’economia, per la
MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO ALTIERI paolo.altieri@vegaeditrice.it VICEDIRETTORE CRISTINA ALTIERI cristina.altieri@vegaeditrice.it HANNO COLLABORATO PAOLO BARILARI ALBERTO CASPANI FRANCESCO IRACE GRETA ROSSI EDITORE VEGA EDITRICE SRL SEDE LEGALE VIA STRESA 15 - 20125 MILANO TEL +39 039 493101 INFO@VEGAEDITRICE.IT WWW.ILMONDODEITRASPORTI.COM PRESIDENTE LUISELLA CROBU VICE PRESIDENTE MICHELE STEFANO ALTIERI PUBBLICITÀ VEGA EDITRICE SRL GRAFICA E IMPAGINAZIONE STEFANIA FRERI STAMPA TIPOLITOGRAFIA PAGANI SRL PASSIRANO (BS) ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA EURO 50,00, ESTERO: EURO 150,00. BANCA D’APPOGGIO: UNICREDIT BANCA CODICE IBAN: IT 21 V 02008 33430000041141143 - MONTE DEI PASCHI DI SIENA CODICE IBAN: IT51 K 01030 01605 000000212676. POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO - DISTRIBUZIONE NUOVA EFFEA SRL: BRUGHERIO (MB). IL MONDO DEI TRASPORTI È REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO NUMERO 327 DEL 4/5/1991 - ISCRIZIONE AL ROC: N. 35164.
società - è in un mix di alimentazioni tutte carbon neutral (come, per inciso, l’elettrico oggi non è e difficilmente lo sarà al 100% per molti anni ancora) da impiegare a seconda delle condizioni e delle necessità. Non c’è perciò né da mettersi le mani nei capelli per disperarsi, né alzarle al cielo per cantare vittoria, ma continuare a impegnarsi fortemente prima in vista del Trilogo di gennaio (il summit delle istituzioni europee dalle quali scaturirà la decisione finale), poi durante la campagna elettorale della prossima primavera che ci auguriamo porti a un Parlamento e a una Commissione meno ideologizzate e più pragmatiche. Se qualche risultato il campo delle alternative carbon neutral all’elettrico lo ha ottenuto è stato proprio per l’im-
pegno profuso in questi ultimi tempi nel contrastare, smentire, confutare le campagne di pressione - spesso basate su informazioni parziali se non false delle lobby dell’elettricità sull’opinione pubblica e sulle forze politiche europee. Ed è su questa linea alternativa che la filiera del trasporto pesante deve continuare ad impegnarsi, forte di una convinzione: che mentre le lobby dell’elettrico hanno messo in piedi una crociata contro tutto ciò che non è elettrico, noi non sosteniamo che una tecnologia ne debba escludere un’altra. Noi non siamo aprioristicamente contro l’elettrico, come l’elettrico è contro tutto ciò che non lo è, ma siamo favorevoli anche all’elettrico, ove questa tecnologia abbia senso, utilità ed economicità.
Massimo Artusi, Vicepresidente Federauto con delega Truck e Van.
Perché se l’obiettivo è la decarbonizzazione (senza dimenticare mai né l’inquinamento né la sicurezza stradale, che richiederebbero l’ammodernamento di uno dei più obsoleti parchi circolanti), una scelta monotecnologica limiterebbe anche la ricerca di nuove ulteriori potenziali soluzioni tecniche. Per questo deve essere il mercato, con la sua imparzialità, il metro di misurazione da utilizzare per guidarci verso le soluzioni complessivamente più efficaci per il nostro futuro.
8° FORUM DI CONFTRASPORTO: IMPRENDITORIA E POLITICA A CONFRONTO
RUSSO: PRONTO IL NOSTRO DECALOGO
U
n decalogo. Dieci punti, dieci nodi da sciogliere, per migliorare trasporti e logistica. Questo il documento finale diramato al termine dell’ottavo forum di Conftrasporto, una riunione ormai tradizionale che ha visto la presenza di importanti personalità politiche tra i quali il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Nello Musumeci, Protezione Civile e Politiche del Mare. Oltre, naturalmente, ad un tavolo relatori e una platea ricca di esperti del settore trasporto merci e passeggeri. È Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto a guidarci attraverso i dieci punti programmatici usciti dalla discussione: azioni più o meno ampie, più o meno urgenti per sciogliere i nodi dell’autotrasporto italiano ma non solo. “I dati ci dicono - spiega Russo - che il traffico merci negli ultimi due anni è cresciuto, la quota dei trasporti stradali ulteriormente aumentata, sono cresciute anche le dimensioni delle aziende di autotrasporto - le società di capitali del 20 per cento rispetto ai due anni precedenti - a dimostrazione che il settore ha tante criticità ma si sta strutturando”. Gli autotrasportatori hanno bisogno di infrastrutture, ma queste non sono allo stesso livello in tutte le aree del Paese. “Abbiamo situazioni molto diverse: al Sud esiste ancora un fortissimo deficit, mancano strade e ferrovie; al Nord, dove pure è attiva mediamente una buona rete, siamo arrivati alla saturazione delle arterie che riguardano i grandi centri di smistamento delle merci, uno su tutti quello di Genova”. E se si riuscisse a trasferire le merci dalla gomma ad altre modalità? “Conftrasporto ha sempre avuto al centro della sua attenzione lo sviluppo dell’intermodalità, è imprescindibile”, risponde Russo, “e il primo punto del nostro decalogo chiede proprio la promozione del trasporto intermodale a 360 gradi. Come? Potenziando le infrastrutture sia ferroviarie sia portuali, rendendo strutturale il ferrobonus, e incentivando sia la ferrovia sia il mare, perché il camion resta comunque economicamente più competitivo rispetto al treno e alla nave”. Lasciamo per un attimo il discorso sull’intermodale e
andiamo a toccare un problema che coinvolge non solo l’autotrasporto ma tutta l’economia del Paese: le limitazioni al Brennero. Qual è la vostra posizione? “È indispensabile e urgente lavorare di squadra per il superamento dei divieti unilaterali dell’Austria lungo l’asse del Brennero. Allo stesso tempo però serve la realizzazione dei tunnel ferroviari, la seconda canna stradale del traforo del Monte Bianco, i finanziamenti al Terzo Valico dei Giovi, e anche, molto semplicemente, la resilienza dei passi di confine agli eventi meteorologici avversi”.
Nella foto in alto Pasquale Russo (a destra) insieme a Nello Musumeci. In basso il ministro Matteo Salvini durante il suo intervento al forum di Conftrasporto.
Mancano autisti giovani: la categoria è anziana, troppo anziana. “Nel trasporto merci su gomma, in Italia, si stima una carenza di circa 20 mila autisti. Ma mancano anche circa tremila macchinisti ferroviari e diecimila lavoratori del trasporto marittimo e della pesca. Per quanto riguarda gli autisti c’è la proposta di abbassare l’età della patente per camion a 18 anni; noi pensiamo anche che la CQC costi troppo e faccia perdere troppo tempo, ma non c’è dubbio che pesa anche la scarsa propensione dei giovani italiani ed europei a scegliere un lavoro che è particolarmente impegnativo e che non permette un bilanciamento tra vita lavorativa e vita professionale”. Le aziende da una parte hanno difficoltà a reperire autisti, dall’altra pagano a caro prezzo il carburante. “Su questo tema - precisa Pasquale Russo - a parte le misure dedicate al gasolio, chiediamo modifiche al regime di tassazione dei carburanti e la promozione dei biocarburanti, l’estensione dell’esenzione accisa bunkeraggio a GNL e GPL e a riduzione delle accise sui combustibili rinnovabili. E poi, vista le esigenze della transizione ecologica, la necessaria diffusione di infrastrutture per la ricarica e il rifornimento dei veicoli ad alimentazioni alternative e gli improrogabili incentivi per il rinnovo sostenibile del parco circolante”. Sempre nel settore dell’autotrasporto, uno dei vostri fronti è quello dei trasporti eccezionali… “Un settore piccolo ma strategico, serve una nuova disciplina dei trasporti eccezionali su strada che sia più funzionale ed efficiente, e che preveda minori oneri e differenziazioni per le diverse tipologie di trasporto”. Tra gli altri punti che formano il decalogo di Conftrasporto c’è anche la Riforma portuale con la richiesta di rafforzare il coordinamento nazionale dei porti, di sbloccare gli escavi portuali, di una maggiore omogeneità e minori oneri a carico delle imprese, e della revisione delle modalità di aggiornamento dei canoni di concessione portuale superando l’ancoraggio all’indice dei prezzi industriali. E ancora, completare con urgenza i bandi per l’impegno delle risorse stanziate dal PNRR. Da utilizzare anche per la protezione dalla minaccia cyber, per l’introduzione della tecnologia 5G, per il monitoraggio subacqueo delle infrastrutture portuali e per la resilienza all’innalzamento del livello del mare e agli effetti dei cambiamenti climatici.
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UN MILIARDO DI INVESTIMENTO, IVECO “BE THE CHANGE”, L’EVENTO CHE RESTERÀ NELLA STORIA DEL BRAND
IVECO SI PRENDE LA SCENA
di Cristina Altieri Barcellona
PRESENTI TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, ALLA CONVENTION DEL MARCHIO CHE HA RIUNITO MANAGEMENT, CONCESSIONARI, PARTNER, CLIENTI E STAMPA. UN IMPEGNO PRESO DI FRONTE A 1.300 PERSONE CHE TRACCIA IL FUTURO CONTINUANDO A PUNTARE SULLA MULTITECNOLOGIA. SÌ, ANCHE ELETTRICA. E SÌ, ANCHE NEL SEGMENTO PESANTE.
IVECO Il segmento dei leggeri e quello dei pesanti hanno ora il rispettivo alfiere elettrico: eDaily e S-eWay
ATTACCO A DUE PUNTE SUL FRONTE ZERO EMISSIONI
I
n grado di portare a termine un’ampia gamma di missioni (tra cui hub-tohub e hub-to-city), l’Iveco S-eWay elettrico vanta un’autonomia massima di 500 km. Il veicolo è alimentato da un sistema composto da nove batterie da 82 kWh, per un totale di 738 kWh. Per ricaricarsi fino all’80 per cento in 90 minuti serve
la ricarica rapida fino a 350 kW. La versione 4x2 è alimentata dall’assale posteriore elettrico di FPT Industrial in grado di erogare 480 kW di potenza continua e 1.800 Nm di coppia. L’assale elettrico non si limita a offrire le migliori prestazioni dinamiche della categoria, ma vanta anche un design compatto che consente
l’alloggiamento di tutti i moduli batteria all’interno del telaio, facendo risparmiare spazio sul retro della cabina. Questa soluzione consente agli operatori dell’Iveco S-eWay di sfruttare al massimo la lunghezza del rimorchio e di minimizzare il raggio di sterzata. Le sei modalità di guida con frenata rigenerativa contribuiscono a
massimizzare l’efficienza, offrendo all’autista un maggior controllo della trasmissione. La cabina include ampi vani portaoggetti e numerose funzioni tecnologiche. L’ampio display digitale da 12,8 pollici è studiato per mostrare solamente le informazioni più rilevanti, mentre lo schermo da 17 pollici del
sistema di infotainment offre un’interfaccia ricca di funzioni e di facile navigazione. Il sistema di navigazione specificamente studiato per i mezzi pesanti mostra le restrizioni agli itinerari in base a peso del rimorchio, dimensione del carico e classificazione in termini di materiali pericolosi. Conosciamo invece già
l’Iveco eDaily, ma la nuova versione è stata toccata dalla bacchetta magica del restyling. Se l’autonomia massima rimane di 400 km, il van ora è configurabile con una quarta batteria nei cabinati 72C con passo di 5.100 mm e MTT di 7,2 tonnellate. I modelli dotati di tre o quattro batterie sono compatibili con la ricarica
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Serve un evento di lancio faraonico che ha portato a Barcellona 1.300 tra clienti, concessionari, partner e media internazionali per sostenere la marcia di un’azienda verso i propri obiettivi? Sì, serve. Serve a rinforzare i legami tra le diverse anime che compongono l’universo di un produttore, serve a fare da cassa di risonanza ad un investimento che, a confronto, le spese logistiche di questo maxi raduno appaiono una goccia nel mare. Serve a raccontare una visione onesta, che vede la volontà di supportare le aziende di trasporto in tutto e per tutto in base alle loro specifiche esigenze. Una visione declinata non solo sulle stelle elettriche, ma soprattutto sui servizi, e su un restyling della gamma denso di contenuti, spiegato nei dettagli per entrare nel vivo delle diverse tematiche che da tempo tengono banco nel settore. Alle quali Iveco ha voluto rispondere con precisione, dimostrando una forza che è stata costruita giorno dopo giorno, da persone che con il loro lavoro hanno risolto un pezzettino del puzzle, per un effetto d’insieme che pare completo ed esaustivo. Organizzazione impeccabile, non è semplice movimentare in meno di 24 ore così tante persone e farle convergere in un’unica location, la Fiera di Barcellona: è all’interno dei suoi padiglioni che si è tenuta la presentazione “Be the change”. A fare gli onori di casa Luca Sgra, President Truck Iveco Group che, guadagnando lo stage, non ha potuto fare a meno, come poi i colleghi che l’hanno seguito, di esprimere la meraviglia e l’emozione di trovarsi di fronte ad
Alcune immagini del maxi evento di Barcellona. Qui sopra Luca Sgra (a destra) e Simone Olivati. A destra il CEO Gerrit Marx al centro dello stage annuncia la partnership con la band statunitense dei Metallica.
rapida a 115 kW, che permette di raggiungere 100 km di autonomia in 20 minuti. Già tra le migliori della categoria, anche la capacità della ePTO da 15 kW dell’Iveco eDaily è stata estesa, arrivando a 50 kW di potenza. Un aumento che permette di azzerare le emissioni nelle missioni specializzate più gravose, quali autospurgo, spazzaneve, antincendio e raccolta di rifiuti. Ora dotato dello stesso display digitale dinamico e
dell’innovativo nuovo schermo multimediale dell’Iveco Daily, il nuovo eDaily può contare sulle funzioni di Smart Routing mediante il nuovo sistema di infotainment o la app eDaily Routing. Ciò consente all’autista di controllare l’autonomia prevista e di ricevere avvisi relativi alla necessità di ricariche intermedie, prendendo in considerazione l’itinerario e le stime di autonomia elaborate dall’intelligenza artificiale.
Il veicolo offre inoltre nuove funzionalità dedicate ad autisti e gestori di flotte per massimizzare l’efficienza, come il sistema eRemote Control, che permette di gestire le impostazioni del veicolo a distanza tramite la app Easy Daily o il portale Iveco ON. I gestori di flotte possono verificare in remoto lo stato delle funzioni del veicolo, come le impostazioni del cambio Hi-Matic e della funzione Eco Mode, con la
“L’efficiente XCursor 13 è il motore che condurrà i nostri prodotti a ritagliarsi una fetta importante di mercato nei prossimi anni”. possibilità di bloccarle per massimizzare l’efficienza dei consumi. Questa funzione consente inoltre il controllo a distanza delle impostazioni ADAS, garantendo la sicurezza attiva e passiva del veicolo.
un’audience così importante. “Oggi apriamo un nuovo capitolo con la gamma completa Model Year 2024, che dimostra la nostra capacità di “essere il cambiamento”. Supportiamo i nostri clienti con un ecosistema di mobilità a 360°, scegliendo le tecnologie che meglio si adattano alle loro esigenze e proponendo una delle offerte di servizi più estese sul mercato. Forte di quasi 50 anni di storia, questo lancio è veramente elettrico sia per i nostri camion e furgoni a batteria, sia per l’energia che l’intero team Iveco sta mettendo nel percorrere la strada del cambiamento”. Raggiunto da Marco Liccardo e Simone Olivati, rispettivamente Chief Technology & Digital Officier e President Financial Services, i tre manager hanno cominciato a chiarire il perché della grande adunata. Per la prima volta nella storia, il marchio ha rinnovato ogni singola linea di prodotto dell’intera gamma, potendo contare sul più grande investimento di sempre: 1 miliardo di euro. Un capitolo che è il risultato di una strategia ambiziosa e di una forte attenzione ai quattro pilastri: produttività aziendale, esperienza del conducente, sostenibilità e connettività. L’investimento ha riguardato aree chiave di ricerca e sviluppo per la nuova gamma Model Year 2024: riduzione delle emissioni di CO2 ed efficienza per i veicoli con motore a combustione interna e un rinnovato portafoglio di veicoli a emissioni zero. Quanto al primo impegno, il nuovissimo motore multi-fuel FPT Industrial XCursor 13
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montato sul pesante S-Way, l’ultima variante del celebre propulsore offre un risparmio di carburante fino al 10 per cento in diesel e gas e, se alimentato con gas naturale bioliquefatto, può eliminare completamente le emissioni di CO2 in un ciclo dal pozzo alla ruota. Insieme a Laura Galli, Head of BEV Business Development, truck, e Neeta Khare, Head of Battery and Fuel cell Powertrain si è parlato della gamma elettrica: l’eDaily rimane grande protagonista con un’autonomia fino a 400 km nell’utilizzo urbano reale, mentre l’ S-eWay è il primo camion pesante con software elettrico progettato e prodotto da Iveco: offre un’autonomia fino a 500 km a pieno carico e condizioni di lavoro normali, con ricarica dell’80 per cento in 90 minuti a 350 kW. Sul palco salgono anche Pablo Cebrian, Head of Platform & Product Management Truck, Fabrizio Conicella, Head of Digital & Advanced Technologies, Carmelo Impelluso, Head of EMEA Commercial Operation, Truck, e Michael May, Designed Head of GATE. Gli approfondimenti riguardano la connettività, la sicurezza e le soluzioni finanziarie. Di serie su tutti i modelli della nuova gamma, la connettività è fondamentale per il monitoraggio in tempo reale e la gestione della flotta. Iveco offre un portafoglio completo di servizi telematici basati su algoritmi di Intelligenza Artificiale – come funzionalità predittive, ottimizzazione del percorso, valutazione dello stile di guida – sviluppati per migliorare la produttività e la redditività delle attività dei clienti. Questi servizi possono aggiungere un ulteriore 4 per cento di efficienza a un veicolo. Oggi sono circa 100.000 i veicoli del brand connessi e l’ambizione è di raggiungere mezzo milione entro il 2030. Anche la sicurezza rimane una priorità: vari sistemi avanzati di assistenza alla guida, come il sistema di informazione sugli angoli ciechi, l’avviso di sonnolenza del conducente e l’assistenza agli ingorghi, sono stati incorporati nella nuova gamma per migliorare la sicurezza all’interno e intorno al veicolo, andando oltre i requisiti normativi, con protezione per gli utenti vulnerabili della strada. L’offerta di veicoli è completata da un ecosistema di soluzioni finanziarie in rapida evoluzione. Iveco Capital, il cui portafoglio è cresciuto di quasi il 40 per cento negli ultimi tre anni, fornisce servizi competitivi di finanziamento, leasing e assicurazione per l’intera gamma, in collaborazione con primarie banche e istituti finanziari. Inoltre, attraverso GATE (Green & Advanced Transport Ecosystem), la piattaforma all-inclusive pay-per-use per il noleggio a lungo termine di veicoli commerciali “green”, viene offerta ai clienti una suite completa di servizi per garantire la loro “peace of mind” entrando nello spazio della mobilità elettrica. Man mano che GATE si evolverà, includerà anche veicoli alimentati a biometano, compresso o liquefatto, in modo che i clienti abbiano accesso a soluzioni di mobilità chiavi in mano per i veicoli a zero emissioni di carbonio di loro scelta. Ultimi due colpi di cannone della serata: il nuovo logo e una partnership in linea con l’allure elettrica dell’evento, e del futuro. Il marchio dei prossimi anni, nero, è illuminato dal trattino centrale della E in blu che rappresenta l’incrocio tra l’eredità di Iveco e il suo futuro basato su nuove fonti di energia. Chiude infine il CEO Gerrit Marx, che annuncia la partnership tra Iveco e i Metallica. Il brand supporterà la band durante la tappa europea del M72 World Tour, da maggio a luglio 2024, con camion elettrici e a gas naturale che accompagneranno i musicisti in varie località, mentre minibus elettrici e a gas Iveco che fungeranno da navette durante i concerti. I veicoli contribuiranno a ridurre le emissioni di CO2 del tour e numerose altre iniziative saranno implementate sulla base dei valori fondamentali di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale abbracciati sia dal marchio che dalla band. La sigla dell’intera gamma MY24 è “It’s Electric”, ovviamente eseguita dai Metallica.
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IVECO La nuova gamma Way: motore e interni i focus principali
XCURSOR 13, TECNOLOGIA AL TOP PER UN RISPARMIO ASSOLUTO L a gamma Iveco Way offre agli operatori un’ampia gamma di catene cinematiche tra cui scegliere, per soddisfare le esigenze delle rispettive missioni. Il propulsore top di gamma è il nuovo xCursor 13 sviluppato da FPT Industrial. Questa nuova unità diesel è dotata di tecnologie di propulsione di ultima generazione, come il nuovo turbocompressore per il downspeeding, pressione common rail più elevata (2.500 bar), nuove testate dei cilindri e nuovo blocco cilindri più leggeri, sistemi ausiliari intelligenti e riduzione dell’attrito. Nella sua configurazione più potente è in grado di erogare fino a 580 CV e 2.800 Nm di coppia, la scelta ideale per missioni heavy-duty che richiedono massime prestazioni. La variante da 500 CV e 2.600 Nm di coppia, invece, è ideale per massimizzare l’efficienza nelle missioni a lungo raggio. Il nuovo S-Way fornisce un aumento dell’efficienza dei consumi fino al 10 per cento, mentre le nuove dotazioni avanzate e i servizi professionali consentono di aumentare l’efficienza dei consumi di un ulteriore 4 per cento. Il sistema di guida predittiva
con tecnologia GPS è ora in grado di riconoscere anche curve e rotatorie, adattando di conseguenza la velocità del Cruise Control. La modalità di guida Eco è stata ottimizzata utilizzando strategia dei cambi marcia, disponibilità di coppia, EcoRoll e verrà gestita da remoto tramite i servizi telematici. Il peso del motore è stato ridotto del 10 per cento, mentre lo standard di durata è ora di 1,6 milioni di chilometri, il 33 per cento in più rispetto al modello precedente. Il nuovo freno motore ad elevate prestazioni ha il 30 per cento di efficienza in più, in grado di sostituire il Retarder nella maggior parte degli scenari. Il nuovo motore è abbinato all’assale 17xHE Meritor a riduzione singola
per una trazione ancora più fluida, insieme alla reattiva trasmissione TRAXON Gen2 a 12 velocità di ZF. Questo nuovo cambio offre numerosi aggiornamenti, come la funzione Shift Assistant, l’assistente al cambio marcia che sincronizza cambi e freno motore, mentre il Reversing Assistant attiva la retromarcia a veicolo fermo. I nuovi Iveco S-Way e Iveco X-Way offrono inoltre maggiore efficienza nei consumi di carburante e prestazioni più elevate nella versione a gas naturale, erogando 500 CV e 2.200 Nm di coppia a fronte di una riduzione del consumo di carburante fino all’11 per cento. Queste prestazioni si aggiungono ai vantaggi ambientali del gas naturale, che può contribuire
a ridurre significativamente le emissioni di CO2 del veicolo fino al 95 per cento, se alimentato a biometano e a diminuire considerevolmente la rumorosità rispetto ad un veicolo diesel equivalente. La grande attenzione di Iveco per il conducente e la sua esperienza a bordo si traduce in significativi aggiornamenti alla cabina AS: nuovo design, nuovo pannello strumenti personalizzabile con un’ampia scelta di materiali e colori, nonché strumentazione completamente digitale con TFT Instrument Cluster e nuovo Infotainment dal quale è possibile visualizzare la parte posteriore del veicolo all’inserimento della e Mirrorless Cam per aumentare la sicurezza e l’aerodinamicità del veicolo. Un visualizzatore strumenti digitale da 12 o 10 pollici con una ricca grafica fornisce al conducente informazioni sul veicolo tramite schermate configurabili in base alle preferenze personali. Caratterizzate da un’interfaccia ADAS all’avanguardia e da un’integrazione infotainment completa, le informazioni sono presentate in modo chiaro, riducendo il carico mentale del conducente. Grazie ai nuovissimi display infotainment completamente configurabili da 10 o 7 pollici, il conducente ha media e altri
comandi chiave sempre a portata di mano. Lo schermo reattivo ospita tutto, dalla climatizzazione all’esperienza Alexa completamente integrata. Le tecnologie wireless Apple CarPlay e Android Auto consentono di accedere a tutte le app sullo smartphone del conducente, mentre il nuovo sistema permette di collegare simultaneamente anche due telefoni tramite Bluetooth. Infine, Iveco S-Way e Iveco X-Way sono ora equipaggiati con nuove sospensioni pneumatiche anteriori rinforzate con soffietti pneumatici con escursione maggiore e un maggiore carico su asse di 9,0 t. Questa nuova configurazione completamente pneumatica viene ora offerta con una serie più ampia di varianti telaio, inclusi il setup ON+, 6x4 e Tridem 8x4. I cabinati 6x2 si avvalgono ora di un terzo asse aggiunto da 9,0t, ideale soprattutto per la raccolta rifiuti con compattatore a carico posteriore e l’installazione di gru dietro la cabina. Per missioni più impegnative, un nuovo ponte a riduzione singola 18x, con nuovo alloggiamento, supporto e impianto frenante, è in grado di sopportare MTC fino a 60 t, offrendo il miglior compromesso possibile tra robustezza, prestazioni ed efficienza.
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DAIMLER TRUCK ITALIA ROSSI VEICOLI CONSEGNA 30 NUOVI EACTROS 600 A LC3 TRASPORTI
Un, due, tre… nta… Stella! IN MOLTI SI CHIEDEVANO QUALE SAREBBE STATA LA PRIMA AZIENDA AD AGGIUDICARSI I NUOVI MERCEDES-BENZ ELETTRICI PER LA LUNGA DISTANZA APPENA PRESENTATI, QUALCHE SETTIMANA FA, AD AMBURGO. LA RISPOSTA ERA IMMAGINABILE: I PIONIERI ITALIANI DELLA SOSTENIBILITÀ
Di Greta Rossi Gubbio
E
così è stata LC3 Trasporti a portarsi a casa in Italia i primi eActros 600 freschi freschi di presentazione in Germania: e non uno, o un paio, così, per procedere con cautela. No, la società di trasporti e logistica umbra, confermando la sua storica attenzione al tema dell’ambiente e dell’innovazione, ha firmato un accordo che prevede la consegna di ben 30 unità. Già partner di Daimler Truck Italia da lunga data, LC3 Trasporti, torna dunque a scegliere i veicoli industriali della Stella per l’upgrade della propria flotta verso l’elettrificazione, esattamente in concomitanza con l’avvio della commercializzazione sul mercato europeo. D’altra parte l’azienda si era portata avanti firmando l’accordo commerciale per i veicoli già nell’ottobre del 2022. “LC3 Trasporti - ha Michele Ambrogi, Presidente di LC3 Trasporti - ha da sempre impiegato la migliore soluzione tecnologica disponibile in un determinato momento storico per garantire ai suoi clienti un servizio di logistica sostenibile. I nostri mezzi percorrono milioni di chilometri ogni anno utilizzando mezzi in grado di avere il minor impatto ambientale possibile. Oggi, grazie alla collaborazione con Daimler Truck Italia, possiamo contare su trattori 100 per cento elettrici in grado di viaggiare per tratte medio/lunghe senza soste intermedie. Continuiamo a
Da sinistra Dario Cingolani, Enrico Ferraioli, Michele Ambrogi, Maurizio Pompei, Mario Ambrogi, Roberto Rossi, Raymondo Girardi, Andrea Reali, Giuliano Baldassarri e Giorgio Berrettini.
tener fede alla nostra missione e siamo altrettanto fieri di essere i primi in Italia a poter salire a bordo degli eActros 600.” LC3 opera dal 2009 nel settore dell’autotrasporto utilizzando ad oggi una flotta di oltre 200 veicoli, di cui il 95 per cento alimentabili a propulsione 100 per cento sostenibile, in buona quota oggi già viaggianti. Nel 2017 ha conseguito il premio “Medaglia Presidente della Repubblica” per la sua visione sostenibile nel trasporto merci, riconoscimento del suo impegno e del suo percorso Green. “All’interno del gruppo Daimler Truck - ha dichiarato Maurizio Pompei, CEO di Daimler Truck Italia - siamo fortemente incentrati su tecnologie prive di
emissioni. E da qui a cinque anni nel processo di rivoluzione energetica”. avremo un portafoglio completo di I veicoli verranno consegnati tramite prodotti neutrali in termini di Co2, la Concessionaria Rossi Veicoli, storico con veicoli che spaziano dalla difornitore di LC3, che aggiunge dunque al stribuzione pesante, regionale fino proprio portafoglio uno strumento a zero al lungo raggio. Il fulcro della nostra emissioni con il quale Daimler Truck ha filosofia per il trasporto a batteria dimostrato di essere pronta al definitivo sulle lunghe percorrenze consiste passaggio all’elettricità, almeno quanto nell’offerta ai Clienti di un ecosistea tencologia. Il medio/lungo raggio è il ma, che comprende la tecnologia dei segmento più impegnativo del trasporto veicoli, la consulenza, l’infrastruttura merci su strada, in termini di carico utile, di ricarica e l’assistenza. Entro il 2030 distanze e percorsi. Allo stesso tempo, prevediamo che i nostri veicoli emission offre un grande potenziale sul fronte della free rappresenteranno fino al 60 per cento riduzione delle emissioni di CO2, riportandelle nostre vendite totali in do al momento alti indici Europa. Con l’eActros 600 abemissivi. Con l’eActros 600 biamo inaugurato una nuova Daimler Truck inaugura “Oggi, grazie alla era per un trasporto merci l’era della distribuzione collaborazione sostenibile. In questo contepesante elettrica: l’elevata con Daimler sto, siamo orgogliosi di poter capacità della batteria (oltre Truck Italia, LC3 contare sulla partnership con 600 kilowattora, da cui la LC3 Trasporti e che questa denominazione del modello Trasporti può azienda abbia confermato la contare su trattori 600) e un nuovo assale sua preferenza ancora una elettrico particolarmente elettrici in grado efficiente, consentono al volta per i nostri truck al di viaggiare per fine di raggiungere l’obiettivo truck di percorrere fino tratte medio/ di abbassare l’impatto ama 500 chilometri senza lunghe senza bientale e di accompagnarci ricarica intermedia.
soste intermedie”.
FORD TRUCKS Prosegue il lavoro di NextETRUCK, riunione intermedia a Instanbul
IL “PROSSIMO ELETTRICO” SARÀ COSÌ
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upportato da una sovvenzione di 2 milioni di euro da parte del il fondo di ricerca e sviluppo dell’Unione Europea Horizon Europe, il progetto NextETRUCK prosegue la sua strada
insieme a quella di Ford Trucks. Il consorzio infatti, del quale fanno parte 18 aziende da 9 paesi diversi, ha riunito 32 partecipanti presso il centro R&D di Ford Otosan a Istanbul per aggiornare le diverse
parti sull’avanzamento dei lavori tesi a dare vita ai veicoli commerciali pesanti elettrici dell’Ovale Blu. Ford Trucks ha infatti intenzione di entrare nel segmento del trasporto pesante a emissioni zero con lo sviluppo di un camion elettrico con la più alta capacità di carico della sua categoria e un peso significativamente ridotto. Il 16 ton elet-
trico costruito da Ford Trucks sarà testato in condizioni reali per sei mesi viaggiando tra i vari stabilimenti di Ford Otosan e fornirà informazioni sulle sue prestazioni, che verranno rigorosamente esaminate dal team di sviluppo per ottenere un prodotto finito altamente competitivo. Ma quali saranno le caratteristiche del nuovo mezzo? Il progetto NextETRUCK sta studiando un veicolo elettrico dal peso ridotto, la gestione
Il team al lavoro sul progetto NextETRUCK che sta mettendo a punto il nuovo elettrico dell’Ovale Blu.
termica avanzata e l’integrazione del sistema AVAS, il sistema che segnala la presenza di veicoli elettrici in movimento. Inoltre, il progetto prevede l’acquisizione di competenze negli strumenti SOA (Service Oriented Architecture) per migliorare le operazioni della flotta, gestire efficacemente la ricarica e prevedere percorsi ottima-
li. Il progetto NextETRUCK include anche cambiamenti significativi come l’aggiornamento delle parti EPE, la riprogettazione del telaio, nuove staffe, miglioramenti del software e modifiche della cabina. La prossima riunione di valutazione intermedia del consorzio si svolgerà a Bruxelles nel febbraio 2024.
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ATTUALITÀ
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SCANIA LA FORMULA DELL’ON-SITE SERVICE CONQUISTA RIGOTTO AUTOTRASPORTI
Manutenzione a domicilio, vantaggi in abbondanza
INAUGURATO NELLA SEDE DI ALA DI RIGOTTO AUTOTRASPORTI IL NUOVO SCANIA ONSITE SERVICE: IL PROGETTO PERMETTERÀ ALL’AZIENDA DI OTTIMIZZARE LE OPERAZIONI, RIDUCENDO L’IMPATTO DEI FERMI MACCHINA SUL BUSINESS E SULL’AMBIENTE. Di Lino Sinari Ala
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na vera e propria officina Scania organizzata all’interno della sede del cliente, a suo esclusivo servizio. Il servizio si chiama Scania On-site Service, ed è una soluzione che il costruttore svedese sta implementando mettendo a disposizione dei propri clienti tecnici altamente formati e costantemente aggiornati, che lavorano con attrezzatura, metodi e processi Scania, generando diversi benefici come la sensibile riduzione dei fermi macchina nonché delle ore e dei chilometri di guida, altrimenti impiegati per il raggiungimento dell’officina di riferimento. Ne consegue un risparmio significativo sui consumi di carburante, che porta alla riduzione della CO2, e ad una pianificazione più efficace degli autisti. “Grazie all’On-site - ha dichiarato Tiziano Rigotto, titolare di Rigotto Autotrasporti, che ha inaugurato in questi giorni un nuovo On-site Service - non dobbiamo più prevedere il trasferimento dei veicoli dall’azienda all’officina di zona in occasione delle manutenzioni programmate. Enrique Enrich, Presidente e Amministratore Delegato Scania Italia, insieme a Tiziano Rigotto, Così facendo otteniamo titolare di Rigotto Autotrasporti: l’azienda ospita il nuovo Scania On-site Service. diversi vantaggi, come minori disagi per le attese da di un costante rinnovamento del sostenibile”. Inoltre, la Concesra Michele Marchetti, Direttore parte degli autisti; una riduzione parco veicolare e dei servizi ad sionaria Scania Commerciale ha Generale di Scania Commerciale dei costi, sia per il carburante esso correlati, Rigotto ha ridotto avuto un ruolo di fondamentale & Scania Adriatica - e di gettarisparmiato, sia per le risorse il consumo di carburante da 1 importanza per la realizzazione re un ulteriore tassello che ci sul campo che possono essere milione di litri all’anno a 800 di questo progetto, sia da un porterà a stringere un legame impiegate in altre attività; e per mila, mantenendo pressoché punto di vista operativo che ancora più forte. Questo punto On-site Service racchiude in se finire uno sgravio del traffico nel invariati i chilometri percorsi dalla di esperienza e competenza tre promesse, oggi più che mai territorio con un conseguente flotta che corrispondono a circa dei tecnici della sua Officina, abbattimento delle emissioni 100 mila all’anno. “Condividere a cui fa capo Roberto Lucchi. ricercate da ogni azienda: meno di CO2 nell’ambiente. Questo valori e obiettivi con i nostri “Siamo fieri di collaborare con carburante, meno chilometri e discorso potrebbe avere un imclienti - ha dichiarato Enrique Rigotto - ha commentato dichiameno attese”. patto limitato se avessimo un Enrich, Presidente e solo camion, ma ragionando su Amministratore Dele50 mezzi per tre volte all’anno, gato di Scania Italia - è “Meno attese, possiamo comprendere il valore di fondamentale imriduzione dei aggiunto di questo servizio e la portanza. L’evoluzione costi e uno scelta imprenditoriale alle spalle”. di Rigotto in termini Rigotto ha ritirato a dicembre di efficienza e di risgravio del 2022 il centesimo Scania dall’aduzione dei consumi traffico per il pertura dell’azienda avvenuta nel di carburante è per territorio: questi 1994: un interesse nei confronti noi fonte di orgoglio del prodotto che si accompagna perché insieme stiai vantaggi di ad un allineamento anche in mo concretamente essere serviti a termini di visione, soprattutto attuando un processo casa nostra”. quando si parla di sostenibilità di miglioramento fie di contenimento dei costi. Nel nalizzato a rendere il periodo 2017-2023 infatti, in virtù trasporto sempre più
news ANGOLO CIECO ASSOTIR 1 COMUNE DI MILANO 0
Assotir ha vinto il ricorso contro il Comune di Milano sull’obbligo di installare sensori di angolo cieco su autobus e camion. Il Tar della Lombardia ha infatti annullato integralmente gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso in area B e C ai mezzi pesanti sprovvisti di sensori di segnalazioni di angolo cieco per effetto del ricorso presentato da ASSOTIR della Lombardia lo scorso 9 ottobre. Grande soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal Presidente di Assotir Lombardia, Pietro Castelli: “La magistratura amministrativa ha giudicato l’operato dell’amministrazione comunale di Milano oltre i limiti della legge. Quest’ultima riserva allo Stato la competenza sulle misure di sicurezza”.
ALIS MARE E FERROBONUS PER NON RETROCEDERE SULL’INTERMODALITÀ
Alis chiede che il governo possa intervenire con l’aumento della dotazione finanziaria per il “Sea modal shift” e per il Ferrobonus, attraverso uno stanziamento di 100 milioni di euro annui per ciascuna misura. Nel 2023, grazie al trasporto intermodale, 6 milioni di camion sono stati sottratti dalle strade, 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l’intermodalità, attraverso i porti ed interporti, 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute. Un risparmio economico per le famiglie italiane di oltre 7 miliardi di euro. Nel 2024 c’è il rischio che si dovrà applicare un Ets su charge per andare a coprire la tassa sulle emissioni climalteranti che andrà a gravare in modo importante sulle tasche degli armatori. “Un’ipertassazione - ha dichiarato Guido Grimaldi, Presidente Alis - che potrebbe determinare un rischio di back shift modale, facendo fare all’Italia un balzo indietro di 30 anni, con un ritorno di milioni di camion sulle autostrade italiane e un preoccupante aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità”.
PROMETEON TYRE GROUP OFFICIAL TYRE PARTNER DELLE NAZIONALI DI CALCIO
Con un accordo tra Prometeon Tyre Group e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, il produttore di pneumatici industriali diventa Official Tyre Partner di tutte le squadre nazionali di calcio per il triennio 2024-26. La partnership è stata ufficializzata a Coverciano, alla presenza del Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, del CT della Nazionale, Luciano Spalletti, e del CEO dell’azienda, Roberto Righi. Già presente nel Campionato Mondiale SBK e co-title partner del Pata Yamaha Prometeon WorldSBK Official Team, nonché main sponsor del Parma Calcio, i pneumatici Prometeon equipaggeranno il bus usato dagli Azzurri per i loro spostamenti.
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MAN TRUCK & BUS CONSEGNATI I PRIMI DUE ETGX ITALIANI ALLA FRATELLI FOPPIANI TRASPORTI
Le nuove generazioni scelgono l’elettromobilità di Greta Rossi Verona
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poche settimane dall’apertura ufficiale delle vendite, i primi due MAN eTGX sono stati consegnati alla Fratelli Foppiani Trasporti: il contratto è stato siglato da Marc Martinez, Managing Director di MAN Truck & Bus Italia, e Patrizia Foppiani, Amministratore Delegato dell’azienda di Corsico. Nata nel 1960 come azienda di trasporti tradizionali, oggi Foppiani è una delle realtà più importanti, sia a livello nazionale che internazionale, nel panorama dei trasporti e sollevamenti eccezionali. La sua forza si basa sull’utilizzo di attrezzature e personale propri, nonché su un’attenta programmazione degli investimenti e sulla fiducia costante di importanti clienti italiani come Eni, Enel e Ansaldo Energia, e internazionali come ABB e il Gruppo General Electric. Cliente MAN prima ancora che nascesse la filiale italiana, la Foppiani è fedele alla Casa del Leone da tre generazioni e oggi rinnova la fiducia accogliendo in flotta i due nuovi MAN eTGX. Si tratta di un trattore 4x2 dotato di sei pacchi batteria per un totale di 534 kWh e di un carro 6x2 con cinque pacchi batteria per 445 kWh che sarà allestito con un cassone fisso e sponda idraulica. Comune a entrambi la cabina media GM, idonea all’impiego nell’ambito regionale, e la dotazione di tutti i più importanti sistemi di sicurezza e ausilio alla guida tra cui il Safe Stop Assist che accosta automaticamente il veicolo in caso di malore dell’autista. Anche la gestione della trazione è frutto dello sviluppo tecnologico del nuovo eTruck con la possibilità della gestione della frenata con il tradizionale pedale oppure semplicemente con il rilascio
DA SEMPRE FEDELE AL MARCHIO MAN L’AZIENDA DI TRASPORTO NATA NEL QUARTIERE MILANESE DEL GIAMBELLINO SPOSA LA VISIONE DEL SUO FORNITORE ACCOGLIENDO DUE ELETTRICI IN FLOTTA CHE VERRANNO DESTINATI A OPERARE SOPRATTUTTO NELL’AREA DEL CAPOLUOGO LOMBARDO, UNA CITTÀ SEMPRE PIÙ ATTENTA AI TRASPORTI SOSTENIBILI.
Nell’immagine Patrizia Foppiani, AD Fratelli Foppiani Trasporti, e Marc Martinez, AD MAN Truck & Bus Italia, firmano il contratto.
dell’acceleratore. In ogni caso la rigenerazione della carica è sempre attiva. Entrambi i veicoli sono coperti da cinque anni di garanzia totale e godranno di tutti i servizi digitali attivati da MAN per la nuova generazione di truck elettrici. La produzione di serie partirà a inizio 2024 grazie anche agli ingenti investimenti effettuati negli stabilimenti di Monaco e Norimberga che hanno permesso di integrare nella linea dei tradizionali “diesel” i nuovi veicoli elettrici. “La giornata di oggi - ha dichiarato a margine dell’incontro Marc Martinez - segna un cambiamento epocale per MAN in Italia. Con la vendita di questi primi due camion elettrici en-
sentanza della terza generazione della famiglia Foppiani. “I nuovi MAN eTGX entreranno in servizio in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo insediamento che stiamo realizzando a Corsico, alle porte di Milano, a poche centinaia di metri dalla nostra sede storica. Nei progetti della Foppiani i due veicoli elettrici saranno destinati a operare soprattutto nell’area milanese, una città sempre più green. Proprio la nuova sede, che sorge su un’area di 26 mila mq dei quali 10 mila coperti, sarà completamente dotata di pannelli solari per la generazione dell’energia necessaria, non solo al nostro fabbisogno interno, ma anche per la ricarica della flotta di veicoli elettrici che pensiamo di introdurre nei prossimi anni dopo questa prima fase di valutazione con MAN”. La storia della Fratelli Foppiani
“I due nuovi elettrici svolgeranno la loro attività nell’area di Milano, città green che richiede rispetto dell’ambiente e sicurezza per i suoi abitanti”.
triamo in una nuova era dove vogliamo giocare il ruolo di attore protagonista nell’accompagnare gli operatori verso l’elettrificazione delle flotte. Non solo attraverso veicoli di indubbia qualità ed efficienza, ma soprattutto grazie alla consulenza trasversale che possiamo offrire, frutto dell’esperienza e della competenza che abbiamo maturato fino a oggi. Sono particolarmente orgoglioso di poter condividere questo momento con la famiglia Foppiani che ha legato a MAN il suo sviluppo aziendale”. La scelta dei nuovi eTruck di MAN è stata ben ponderata, come spiega Pietro Zanon in rappre-
Trasporti inizia nel popoloso quartiere milanese del Giambellino, dove negli anni Cinquanta i fratelli Carlo e Romeo Foppiani iniziano a svolgere i primi servizi di trasporto. Nel tempo l’attività cresce anche nel segno della proficua collaborazione con il costruttore tedesco e la specializzazione nei trasporti eccezionali. Gli anni 2000 segnano il salto qualitativo con l’acquisizione nel portafoglio clienti di un’importante multinazionale statunitense che accelera l’evoluzione dell’azienda dove, nel frattempo, è operativa la seconda generazione con le sorelle Patrizia e Germana Foppiani, allora come ora impegnate nella gestione finanziaria dell’azienda, e il marito di quest’ultima Giorgio Zanon che ricopre il ruolo di Direttore Generale. L’azienda si specializza ulteriormente nei trasporti eccezionali di grandi turbine a gas e a vapore, compressori e molti altri servizi per il mondo oil&gas, che ha portato anche all’apertura di una seconda sede a Prato. Il resto è storia recente, con la terza generazione già operativa: Pietro Zanon è il responsabile acquisti, Aldo Zanon responsabile operativo e Carlo Zanon responsabile commerciale, i principali fautori della transizione verso l’elettromobilità.
VOLVO TRUCKS Consegnato a GLS Italia il primo veicolo elettrico pesante
elettrici, domani avremo le celle a combustibile a idrogeno. Noi facciamo la nostra parte, ma è necessario l’impegno di partner come GLS e i loro clienti, oltre che della politica e delle istituzioni”. “La sostenibilità - ha aggiunto Klaus Schädle, Group Area Managing Director di GLS - è uno dei pilastri della nostra strategia e il trasporto pesante, in Italia, vale circa il 50 per cento delle nostre emissioni di CO2. Siamo felici di ricevere da Volvo Trucks questo primo veicolo elettrico, che farà da test per capire come e quanto possiamo avere un impatto positivo sul futuro. Operando nel settore della logistica e dei trasporti sentiamo un forte senso di responsabilità verso il nostro pianeta e i nostri figli”.
UN FH ELECTRIC PER IL NAVETTAGGIO TRA FILIALI C onsegnato il primo truck elettrico Volvo FH Electric a GLS Italia. Riconoscibile dalla nuova livrea blu, il Volvo FH Electric è dotato di 6 batterie e aggancia un semirimorchio a un solo asse: il peso più contenuto e la frenata rigenerativa garantiscono un’autonomia fino a 360 km. Il nuovo veicolo sarà impiegato per collegare a zero emissioni l’Hub di Riano con la filiale di San Lorenzo, situata vicino alla stazione Tiburtina e dotata di una flotta composta da soli mezzi a zero
emissioni. La ricarica del mezzo avverrà tramite una colonnina alimentata da energia proveniente da fonti rinnovabili. “Entro il 2030 - ha dichiarato Giovanni Dattoli, Managing Director di Volvo Trucks Italia - ci siamo impegnati a ridurre le emissioni di CO2 del 50 per cento. Si tratta di un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto solo utilizzando diverse tecnologie. Le alimentazioni alternative disponibili sono il biogas e l’HVO, ma il cuore della strategia è l’elettromobilità: oggi sono i veicoli
La consegna delle chiavi del veicolo. Primo e secondo da sinistra Giovanni Dattoli e Klaus Schädle.
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STORIA DI COPERTINA
BIG SB INTERVISTA ESCLUSIVA AD AMBRA CRUCIANI, AMMINISTRATORE DELEGATO LA TRENTASEIENNE A CAPO DELL’AZIENDA FONDATA NEL 2015 DAL VULCANICO MARCO CICINI HA MATURATO IN QUESTI ANNI UNA CONOSCENZA DEL BUSINESS TRASVERSALE E APPROFONDITA CHE LE PERMETTE OGGI DI COORDINARE E INDIRIZZARE AL MEGLIO UN’OFFERTA ESTREMAMENTE DIVERSIFICATA.
“I
“Il successo risiede nell’avere proprio quelle competenze richieste in quell’istante” diceva Henry Ford. Una massima che probabilmente Ambra Cruciani, Amministratore Delegato di BIG SB, ha inciso a lettere di fuoco sulle pareti della strada professionale che dalle aule di giustizia l’ha condotta all’azienda fondata da Marco Cicini nel 2013. Una realtà che pezzetto dopo pezzetto ha voluto conoscere fin nei minimi dettagli, sul campo, da operativa, in una visione perfettamente allineata a ciò che il fondatore aveva in mente per lei: darle lo spazio per acquisire una competenza trasversale e, in caso di successo, spedirla nel giro di pochi anni ad occupare la prima poltrona dell’azienda. E se in ogni impresa è indispensabile, per ricoprire al meglio il ruolo del capo, possedere una conoscenza a 360° del business e del settore di appartenenza, a maggior ragione appare vitale nell’ambito di una società che fin dall’inizio ha voluto porsi quale provider di servizi con un raggio d’azione altrettanto ampio. Ma dal principio. La BIG SB di oggi è l’evoluzione di un progetto messo a terra con l’intento di fornire risposte alle esigenze degli operatori del settore trasporto e delivery: un impegno che Cicini e il suo team si sono assunti imponendosi un preciso codice di professionalità e valori, e che oggi ha dato vita ad un portafoglio di prodotti e servizi di alta qualità. L’idea era dal principio quella di supportare il mondo dei corrieri espressi, soddisfacendone sia la domanda di rinnovo degli automezzi con allestimenti e accessori specifici, sia quella di tecnologie per la gestione efficiente dei veicoli. E così è stato: BIG è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento per flotte e key account, offrendo consulenza commerciale e finanziaria per la creazione e il rinnovamento del parco, ma anche per la gestione ottimizzata dello stesso attraverso l’impiego di strumenti tecnologicamente avanzati. Ed è riuscita non solo a consolidare la propria posizione nel mondo dei courier, ma anche ad aprirsi ad una gamma di allestimenti eterogenei ed in particolare modo al trasporto a temperatura controllata. Ne parliamo, come detto, con Ambra Cruciani, alla quale domandiamo di ripercorrere la strada fatta e di regalarci una visione su quello che sarà il futuro di BIG.
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BIO AMBRA CRUCIANI
Classe 1987, nata a Ceccano, in provincia di Frosinone, Ambra Cruciani è laureata in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma. Dopo la laurea inizia la pratica forense presso il Tribunale di Roma e Latina e si specializza in diritto societario, penale, penale tributario e penale societario. Perfeziona il suo percorso in giurista di impresa con un Master in avvocato d’affari presso la Business School del Sole 24 Ore ed uno in Supply chain presso la università Luic Università Cattaneo di Milano. Sposata con Piergiuseppe, è mamma di Delia (4 anni) e Riccardo (4 mesi).
PROMOSSA A PIENI VOTI
ALLA SCUOLA DI LEADERSHIP
Ambra Cruciani, come è iniziata l’avventura di BIG? Ufficialmente BIG, che al momento della sua costituzione poteva contare sulla grande esperienza maturata negli anni dal fondatore Marco Cicini, nasce nel 2015, con la denominazione “Budgets Business Solutions”. Stabilisce la sua sede a Roma presso il Tecnopolo Tiburtino, un centro altamente tecnologico, con la mission di supportare le imprese del mondo dei corrieri espressi soddisfacendone la domanda di rinnovo degli automezzi con allestimenti e accessori specifici, ma anche andando incontro alle crescenti richieste di supporto tecnologico per la gestione efficiente delle flotte aziendali. Nel febbraio 2017, BIG entra come azienda incubata all’interno dello Spazio Attivo di Ferentino (FR), uno dei dieci acceleratori di imprese di Lazio Innova S.p.A. Per fare il proprio ingresso in questo ecosistema abbiamo dovuto superare un bando di selezione in cui sono state valutate l’idea di business, le potenzialità di sviluppo e l’innovazione della proposta.
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STORIA DI COPERTINA
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Qual è il bilancio dell’esperienza all’interno dell’incubatore? L’azienda si è impegnata a cogliere tutti i vantaggi che questo percorso triennale ha offerto, partecipando attivamente a tutti gli eventi, workshop, incontri, meeting, percorsi formativi e competition proposti. Questo per incrementare le possibilità di centrare l’obiettivo che la Direzione aziendale si era posta: diventare il riferimento nel Centro Italia per la consulenza al settore automotive, ed in particolar modo al mondo delle flotte, dei corrieri e della distribuzione. Al termine dei tre anni previsti contrattualmente, BIG ha mantenuto il rapporto con Lazio Innova S.p.A. divenendo impresa associata all’ecosistema territoriale, e ha ottenuto l’iscrizione presso la sede romana di Unindustria Lazio, diventando azienda associata di Confcommercio Roma e di Impresa Roma. La partecipazione alle iniziative e ai gruppi di lavoro organizzati dalle associazioni imprenditoriali ha rappresentato e rappresenta tuttora una fonte di opportunità in termini di relazioni e crescita sul mercato e di comprensione delle strategie promosse a livello nazionale. Al termine dell’incubazione BIG si è “laureata” start-up innovativa… Esattamente. L’azienda ad aprile 2018 ha cambiato la propria denominazione in BIG, ed è diventata Startup Innovativa, grazie soprattutto al progetto relativo agli strumenti di analisi dati prodotti dai veicoli in movimento. Nel 2019 supera la qualifica in virtù dell’aumento del volume d’affari e sorpasso dei limiti di fatturato imposti dalla normativa. Non per questo abbiamo però messo in un cassetto la nostra grande spinta all’innovazione: sono proseguiti gli investimenti in ricerca e sviluppo delle tecnologie di geolocalizzazione ed interpretazione dei dati, anche grazie ai benefici pubblici a soste“Avere più gno della trasformazione digitale rami integrati delle imprese e Industria 4.0. In virtù di rapporti commerciali solidi e di di business una forte trasversalità, tra il 2020 ci permette ed il 2021 BIG, nonostante la crisi pandemica, è riuscita a centrare gli Il manegement team di BIG SB: da sinistra Ambra vera parità e in un metodo assolutamente di modulare obiettivi di crescita del fatturato, con Cruciani, il CEO Marco Cicini e il Direttore meritocratico, e questo non vale solo nei iniziative e un aumento del 30 per cento circa Generale Dario Fidanza negli uffici di Anagni. confronti del mondo femminile, ma è un su base annua. L’idea di poter offrire risposte in linea discorso applicabile anche alle caratteristiche una gamma sempre più completa di servizi ha portato si tratta di risorse umane. Con il nostro anagrafiche in fase di selezione. I giovani la società a fine 2021 a partecipare alla costituzione con CEO Marco Cicini ed il nostro Direttore alle esigenze dei talenti sono senz’altro preziosi, ma sappiamo il 49 per cento delle quote di Ecosistema S.r.l., azienda Generale Dario Fidanza stiamo pro- nostri clienti, anche apprezzare le competenze senior: da impegnata nella commercializzazione di veicoli comgettando un’azienda ben strutturata in noi vale chi emerge. Le disuguaglianze ucciper conseguire ogni sua divisione, ciascuna portatrice merciali ed industriali e di allestimenti, che nel gennaio dono il talento e fanno sprecare le opportu2023 è diventata Concessionaria ufficiale Ford Trucks di un’expertise avanzata. Business unit la loro piena nità per tutta l’azienda. Tra l’altro provengo per le province di Latina e Frosinone. E infine l’ultima che comunichino però tra di loro in da un mondo altrettanto maschile, quello soddisfazione”. trasformazione societaria: le crescenti performance econome di una generale integrazione delle degli studi legali: sia nella mia esperienza nomiche e la volontà di offrire sempre maggiori garanzie divisioni nell’ottica di offrire soluzioni lavorativa precedente che oggi in BIG sono agli stakeholders, abbinate alla sensibilità della Direzione sempre più mirate e integrate. Il gioco riuscita a mantenere un approccio umile, di squadra è fondamentale per centrare i nostri obietaziendale nell’intraprendere uno sviluppo sostenibile con volto ad imparare. Da Marco Cicini, soprattutto, al quale tivi, non è possibile immaginare di poter crescere con particolare riguardo al benessere del capitale umano, vorrei indirizzare il mio ringraziamento per non aver un’azienda a compartimenti stagni, e questo concetto hanno determinato nel dicembre 2022 il passaggio a mai perso l’occasione di offrirmi spunti di crescita. Ma Società per Azioni con declinazione in Società Benefit viene declinato in BIG a più livelli, dalla programmazione questo non vale solo per la sottoscritta, tutte le persone con la nuova denominazione di BIG SB S.p.A. al team building. che lavorano in BIG condividono la stessa tensione ad esprimere al meglio le proprie capacità. Quali sono nel dettaglio i servizi offerti oggi da BIG SB? Ci racconta la sua personale esperienza in Big, e le Il core business dell’azienda è fin dall’inizio, come abmotivazioni per cui ha scelto questo settore? Oggi lei è mamma: crede che riuscire a gestire il delicato biamo visto, essere un provider di mobilità a 360 gradi. Sono arrivata in questo settore, che fino a quel momento equilibrio tra famiglia e lavoro sia una buona palestra Oggi la nostra offerta principale riguarda la consulenza non conoscevo, per caso, nel 2017, come assistente di per eccellere come manager? e l’intermediazione commerciale sul noleggio di flotte, direzione. Ho maturato sul campo la mia attuale comL’approccio è quello di amare ciò che si fa, crescere e petenza facendo del metodo il mio faro illuminante e fare la differenza: è questa la ricetta a mio avviso vinil noleggio a breve termine di veicoli commerciali, industriali e vetture, la fornitura di pacchetti tecnologici la mia più grande risorsa. Mi sono occupata nel temcente per avere successo nel gestire qualsiasi impegno. e di gestione, elaborazione e analisi dei dati relativi alle po di gestire ogni business unit da un punto di vista Ovviamente l’appoggio della famiglia è la chiave: mio flotte aziendali; il marketing strategico e la consulenza operativo, e questo impegno diversificato è stato un marito e i mie figli hanno modo di vedere ogni giorno commerciale e finanziaria per la creazione o il rinnovo ottimo banco di prova che mi ha fatto appassionare la passione che metto nel lavoro, mi sostengono e mi danno una grande forza. delle flotte aziendali; e, importantissima, la formazione innanzitutto al settore, ma soprattutto all’azienda, e che dedicata agli specialisti della mobilità. Infine, come anmi ha preparato alla fase che sto vivendo ora, quella ticipato, grazie alla sinergia con Ecosistema BIG oggi è in cui sto gradualmente delegando gli aspetti pratici In che modo BIG sposa il sociale, e come vede BIG da in grado di proporre anche soluzioni di vendita di veicoli e occupandomi sempre di più delle linee strategiche. qui a cinque anni? Sono passata alla direzione con una grande consapecommerciali ed industriali nuovi ed usati. Siamo un’azienda benefit e crediamo fortemente nell’ivolezza: per dirigere un’azienda bisogna prima saper dea di un business che sia profittevole sì, ma anche Una visione sicuramente innovativa, quella di Big: fare. E in questo è stata fondamentale l’indicazione responsabile e sostenibile. Questo significa per noi creare continuerete nel solco tracciato fin dal primo giorno? di Marco Cicini di volermi far specializzare in tutte le valore all’interno dell’Azienda, realizzando iniziative di Un grande sì: un assetto dinamico è la ricetta per un linee di business proprio per capirne intimamente le welfare come la costruzione di una nuova palestra e mercato in continua evoluzione. Avere più rami integrati dinamiche e poterle migliorare. di un’area relax per i nostri dipendenti, ma anche all’edi business ci permette di modulare iniziative e risposte sterno, aderendo a progetti di solidarietà sociale e di in linea alle esigenze dei nostri clienti, per conseguire la Il suo essere donna l’ha avvantaggiata o ostacolata in valorizzazione del territorio. C’è una gran voglia di fare loro piena soddisfazione. Siamo una realtà in evoluzioun settore tradizionalmente maschile come quello del tra noi e sarà così sempre di più. L’obiettivo è chiaro, trasporto? ne e ci stiamo strutturando internamente con l’arrivo come la strada per perseguirlo. Come vedo me stessa di manager di grande competenza e con esperienze Essere donna non è mai stato un ostacolo in questa tra cinque anni è difficile immaginarlo, ma ciò di cui diversificate. Questo punto è particolarmente signifiazienda, non ho mai avvertito la differenza di genere sono convinta è che sarò insieme ai miei ragazzi e che cativo: crediamo molto nella diversity, anche quando rispetto ai miei colleghi uomini. In BIG crediamo in una avrò ancora voglia di innovare e crescere insieme a loro.
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ECOMONDO 2023
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SPECIALE
ECOMONDO di Cristina Altieri e Alberto Caspani Rimini
Ecomondo chiude la sua 26ª edizione con un +15 per cento di presenze rispetto al 2022. 150 mila i metri quadrati dedicati a oltre 1.500 brand espositori, in crescita del 10 per cento sullo scorso anno, per quattro giornate intensissime di business e networking. In crescita anche la partecipazione digitale attraverso la piattaforma b2b GreentechInsights che registra 600 mila visualizzazioni dei profili espositori. Eccellente la copertura mediatica: +10 per cento sugli oltre 500 milioni di contatti del 2022 per uno degli impatti più alti di sempre sull´opinione pubblica italiana e internazionale. Dalla bioeconomia rigenerativa alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, passando per le bioenergie al monitoraggio ambientale, l’edizione dà un segnale chiaro: le tecnologie per la circolarità sono pronte per rigenerare gli ecosistemi e profittevoli, quando abbinate a policy orientate alla decarbonizzazione. Cresce il numero dei Paesi di provenienza dei visitatori di Ecomondo, prevalentemente dall’area euromediterranea con in testa Spagna, Germania, Grecia, Serbia, Egitto e Tunisia, e dall’Africa subsahariana. Oltre 630 gli operatori esteri internazionali ospitati che complessivamente hanno generato 2.700 business matching.
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ANFIA, ANITA, FEDERAUTO, UNATRAS E UNRAE PRONTO IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLE ASSOCIAZIONI DELL’AUTOTRASPORTO
ALLARME TRANSIZIONE GREEN:SERVONO UNITE A ECOMONDO PER UNA STORICA TAVOLA ROTONDA, ANFIA, ANITA, FEDERAUTO, UNATRAS E UNRAE METTONO GOVERNO ED EUROPA DI FRONTE ALLE RISPETTIVE RESPONSABILITÀ. a una decontribuzione degli strumenti
MILIONI DI EURO
economici di sostegno alla transizione delle imprese, l’intero settore potrebbe perdere competitività ed esser messo infine in ginocchio. A sostenerlo sono tanto Anfia quanto Anita, Federauto al pari di Unatras e Unrae.
Senza un fondo da 700 milioni di euro, “la transizione green dell’autotrasporto merci” è a rischio. Nella storica tavola rotonda tenutasi a Ecomondo, le cinque associazioni nazionali dell’autotrasporto e dell’automotive hanno lanciato un chiaro segnale al Governo italiano: in assenza di correttivi votati alla neutralità tecnologica in Europa, ma di fronte anche a una legge nazionale di bilancio che, di fatto, induce la politica italiana
IL MERCATO DEI RINNOVI LANGUE
“La situazione in Italia è tragica - ha dichiarato senza mezzi termini Enrico Finocchi, presidente dell’Albo dell’Autotrasporto - e lo si capisce chiaramente dai dati delle vendite dell’ultimo anno, riferiti al mondo dell’autotrasporto. Per quanto riguarda il parco veicolare inferiore a 3,5 ton, al milione 200 mila mezzi circolanti Euro 6, corrispondono ancora ingenti quantità di veicoli nelle categorie più inquinanti: gli euro 0
sono addirittura 402mila circa, ma la concentrazione più alta resta fra gli Euro 3, oltre 617mila unità, e gli Euro 4, sopra le 689mila unità. Gli Euro 5, invece, sono quasi la metà della categoria superiore: 521mila circa. La situazione non migliora nella fascia 3,5-7,5 ton: basti il confronto fra le 74mila unità Euro 0 e le 19mila circa Euro 6. L’ultimo colpo viene però dal segmento più strategico, quello superiore alle 7,5 ton: nonostante gli Euro 6 abbiano qui raggiunto le 201mila unità, gli oltre 127mila Euro 0 s’impongono persino sui 105mila Euro 5, mentre robusta resta la presenza di Euro 3: più di 102mila. In sintesi, il parco veicolare da sostituire appare enorme, così come imprescindibile il ruolo del diesel nel trasporto nazionale, mentre sul piano generale non si
registra alcun sensibile cambiamento rispetto a un anno fa”. Le cifre inerenti i veicoli elettrici lasciano quasi sgomenti. Sono 58 nella categoria superiore ai 7,5 ton, 81 nella fascia 3,5-7,5, e poco più di 18.500 in quella sotto i 3,5 ton. Complessivamente hanno fatto registrare una crescita del 50,47 per cento rispetto alla stagione precedente. Per fortuna le imprese danno segnali di vitalità, essendo cresciute dell’1,16 per cento nel 3° trimestre 2023 (pari complessivamente a 103.559), ma nello stesso periodo sono state quasi 700 quelle arrivate a cessazione d’attività rispetto alle oltre 1200 iscritte. Quelle con la crescita più consistente, oltretutto, sono a un solo veicolo (+2,33 per cento) o superiori a 100 (+2,58 per cento), mentre tutta la fascia intermedia registra un leggero ripiegamento.
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In particolare, le imprese con massa da 16 a 44 ton hanno registrato nel 3° trimestre 2023 un aumento dello 0,88 per cento (pari a 52.089).
OBIETTIVI ENTRO IL 2026
“La proposta cui siamo pervenuti e su cui intendiamo confrontarci col Governo - ha osservato Sergio Lo Monte, segretario nazionale Confartigianato Trasporti, nonché delegato Unatras - è frutto di un lavoro avviato da almeno due anni, ragion per cui si propone obiettivi di brevissimo termine: in sostanza, interessa il triennio 2023-2026. Abbiamo bisogno di incentivi da destinare a tutte le tecnologie di alimentazione, seppur quelle più efficienti come l’elettrico e l’idrogeno possano poi godere di una gradualità degli stanziamenti maggiore. Grazie ai 700 milioni di euro richiesti, saremmo in grado di sostituire tutti i veicoli dall’Euro 3 in giù: parliamo di un 30% per cento del totale. Occorre però che il decisore pubblico prenda coscienza che un fondo del genere non è un semplice aiuto economico al settore, ma un provvedimento pensato per il bene collettivo dell’Italia. Porteremo avanti queste istanze anche attraverso l’attività sindacale, perché senza un rapido rinnovo, la nostra competitività nazionale è segnata”. L’analisi del tema Euro 7, che per la prima volta include specifiche sui sistemi frenanti, presenta a sua volta aspetti in chiaroscuro: rispetto alla prima proposta della Commissione Europea sui veicoli pesanti, nella quale le richieste di adeguamento tecnologico apparivano a inizio novembre fattivamente impossibili per le associazioni nazionali, la situazione è in parte migliorata dopo il loro intervento. “Siamo riusciti a ottenere importanti modifiche riguardanti tre aspetti strategici - ha evidenziato Gianmarco Giorda, direttore generale Anfia - cioé il timing, i test e i target delle emissioni. Nel primo caso, la normativa prevedeva l’entrata in vigore da luglio 2027, un traguardo davvero troppo vicino: ora siamo riusciti a posticipare la nuova omologazione a 48 mesi e a 60 mesi le nuove immatricolazioni. Dal punto di vista delle prove, abbiamo ripristinato la validità in laboratorio anziché in strada, evitando costi pazzeschi per le case produttrici. Quanto al riconoscimento di nuovi elementi inquinanti, è stato aggiunto solo il biossido d’azoto, escludendo il formaldeide e il pm10, in modo da garantire la sostenibilità economica degli investimenti richiesti”. Brutte notizie invece per i target CO2: Anfia è tuttora impegnata a smussare le richieste per il periodo 2030 e 2040, che impongono rispettivamente un abbattimento delle emissioni del 30 e del 90 per cento: percorso non facile, vista la vicinanza del primo traguardo, ma reso ancor più complesso dall’abbassamento della soglia di tolleranza di 5 grammi di C02. Se questo parametro dà modo di includere ancora l’idrogeno fra le alimentazioni zero emission, la scelta di fissare il limite a tre grammi per truck e a un grammo per autobus mette ora a serio rischio gli investimenti industriali nella nuova filiera.
RISPETTO PER I TEMPI INDUSTRIALI
“La nostra azione si sta concentrando sulla tutela dalla pluralità delle soluzioni tecnologiche meno inquinanti - ha aggiunto Paolo Starace, presidente sezione Veicoli Industriali Unrae - dal
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Le associazioni dell’autotrasporto riunite per fare il punto sulla transizione energetica, al di là delle ideologie e nell’interesse delle aziende.
diesel o carburanti fossili, anche perché potrebbero persistere difficoltà nel trovare nuovi mezzi in tempi rapidi. Stiamo realizzando con Anas una riforma delle aree di servizio volta a mettere a disposizione i nuovi carburanti su tutto il territorio nazionale, tenendo presente che sarà difficile far leva solo sull’elettrico o sull’idrogeno alla luce delle reti di distribuzione nazionali. Non a caso l’Europa sta dando ora segnali di maggior apertura verso l’impiego di carburanti bio e sintetici, mentre i mezzi sostituiti in questi anni presentano standard non certo inadeguati alla tutela ambientale, benché già considerati obsoleti sul piano normativo”. Proposito per il 2024 è allora lo studio di meccanismi alternativi che garantiscano il rinnovo mezzi superando i vincoli europei sui de minimis, al pari dei temi che costringono a parcellizzare le risorse. Sarà poi fondamentale garantire la fluidità dei valichi alpini, facendo leva in Europa sulla messa in mora delle politiche austriache inerenti
momento che sui costruttori pende dell’elettrico. Abbiamo bisogno di oggi la spada di Damocle degli aggravi sapere che gli investimenti sostenibili fiscali in caso di mancato rispetto dei che portiamo avanti, soprattutto in nuovi parametri green: un sistema a termini di acquisto mezzi, durino poi tutti gli effetti punitivo per l’industria. nel tempo. Oggi, invece, ci sentiamo Le istituzioni sembrano non rendersi quasi sotto ricatto”. Parole ferme e conto dei tempi oggettivi di adeguadai toni non di rado duri, ma che ben mento e riconversione degli impianti manifestano a quale livello critico industriali: per arrivare a essere effidi accettazione sia arrivata la filiera cienti sull’elettrico, infatti, abbiamo italiana rispetto ai diktat di mercato. lavorato ininterrottamente per tutti Dal punto di vista associativo, oggi gli ultimi dieci anni. Proporre continui non è tanto la transizione energetica cambiamenti in corsa, oltretutto con a esser messa in questione, quanto le tempistiche sempre più stringenti, è modalità attraverso cui questa stesun atteggiamento folle e autodistruttivo”. “Abbiamo bisogno di mettere in chiaro un principio basilare - ha rilanciato Massimo Artusi, vicepresidente Federauto Trucks con delega a Trucks & Van - e cioè che l’elettrificazione non decabonizza, fintantoché le fonti primarie per creare energia ‘pulita’ non siano decarbonizzate a loro volta. Analogamente, nel mondo normativo vige ancora una confusione “La situazione dell’Italia è tragica notevole fra i concetti il Brennero, così come sulla e il parco veicolare da sostituire appare ‘climalterante’ e ‘inquinecessità di una seconda canna nante’: il risultato sono del tunnel del Monte Bianco tra enorme, così come imprescindibile leggi contradditorie che Francia e Italia. Difficoltà ancora è il ruolo del diesel nel trasporto costringono a lavorare su più sensibili potrebbero invece nazionale”. doppi binari. Dobbiamo registrarsi sulla rete ferroviaria perciò recepire le istanalmeno sino al 2026, essendo ze dei costruttori e conciliarle con sa viene perseguita. Indispensabile, in fase di rinnovo ma richiedendo pure quelle dell’autotrasporto, rivalutando dunque, una nuova roadmap: se il investimenti cinque o sei volte superiori il fondamentale ruolo mediatore e fabbisogno finanziario di 700 milioni al passato. Altro focus del Ministero realistico del concessionario. La sodi euro è scaturito dall’esigenza di delle Infrastrutture e dei Trasporti è stituzione dei veicoli obsoleti resta conferire un impulso deciso a un meroggi la digitalizzazione del settore, che prioritaria soprattutto per un discorso cato produttivo giunto a maturazione, richiede una piattaforma intermodale di maggior sicurezza su strada. Siamo non può esser sottovalutata d’altra per una gestione in grado di prevenire prossimi all’introduzione dei nuovi GSR parte la necessità di supportare la l’overcapacity (soprattutto nel settore nel 2024: una piccola rivoluzione per diffusione di infrastrutture adeguate dei trasporti su gomma, che anche la tutela degli autisti, ma se questa ai nuovi mezzi sostenibili, così come nei prossimi 30 anni garantiranno il ai carburanti rinnovabili. Fondamenverrà compromessa dalla necessità 90% della movimentazione italiana). tale, inoltre, una modifica del “Fondo di rincorrere un elettrico sempre più In definitiva, per il Governo, la tutela utopico, meglio privilegiare la sicurezza autotrasporto” per garantire procedure del mondo dell’autotrasporto è un atto che inseguire traguardi impossibili”. rapide di liquidazione alle imprese di dovuto perché finalizzato a proteggere autotrasporto. la seconda industria manifatturiera INVESTIMENTI CHE DURINO “La neutralità tecnologica è un para- d’Europa. Per accrescere il peso delle NEL TEMPO digma importantissimo anche per il voci nazionali in Europa, però, servirà molto più che tener aperto il dialogo “Una virtù del piano che andremo Governo italiano - ha voluto ribadire fra Governo e associazioni: le istanze a discutere col Governo - ha quindi Edoardo Rixi, viceministro delle indichiarato Natale Mariella, viceprefrastrutture e dei trasporti - perché sollevate da queste ultime trovano oggi sidente Anita - è proprio il suo reacoerente con i processi di decarbonizeco sia nel settore dello shipping, che lismo. È evidente che, oggi, l’Europa zazione, ma al tempo stesso in linea proprio nel 2024 avrà nel Clia Innovation abbia preso una strada tutta sua e con l’assetto produttivo italiano. È Expo di Genova una piattaforma di repoco democratica nei confronti delle tempo di smetterla con atteggiamenti spiro internazionale, sia dell’aviazione, esigenze del nostro settore, perché massimalisti a livello ambientale, che all’ultima edizione dell’Apg World tende a disconoscere la gradualità così da poter trovare nuovi modi che Connect di Montecarlo ha manifestato agevolino davvero la sostituzione del del processo di transizione. Investire esigenze analoghe a quelle emerse ad nella sostenibilità ambientale significa parco mezzi e presentino obiettivi Ecomondo. Se intermodalità sarà, i anche e soprattutto garantire sostenirealisticamente perseguibili. Oltre il tre comparti dovranno trovare quanbilità economica e sociale: un assunto 2030, secondo una recente ricerca dei to prima una strategia comune per ancor più valido per il nostro Paese, la principali concessionari autostradali, evitare di essere sopraffatti da una cui verticalità geografica non agevola più del 50 per cento di chi viaggerà su politica europea chiusa ormai nei suoi un’ampia ed esclusiva introduzione autostrada utilizzerà ancora motori lontani palazzi.
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L’EFFICIENZA È LA NOSTRA NUOVA ENERGIA SCANIA DALL’HVO ALLE SOLUZIONI ELETTRICHE, LA STRATEGIA DI SVILUPPO DEL GRIFONE
SOSTENIBILITÀ E DECARBONIZZAZIONE AL CENTRO DI UN APPROFONDITO DIBATTITO TRA I MANAGER SCANIA ITALIA E I PARTNER CASILLI GROUP, RE SERGIO AUTOTRASPORTI ED ELECTROLUX GROUP.
Un virtual tour fra le eccellenze Scania per comprendere che cosa sia davvero la New Energy. In apertura della conferenza organizzata a Ecomondo, dal titolo “New Energy, dall’Hvo fino alla soluzione elettrica”, il pre-sales manager Italscania Alessandro Girardi ha sgombrato subito il dibattito dalle troppe domande oziose di oggi: indipendentemente dalla disponibilità di truck elettrici, alimentati ad Hvo o a biometano, il punto fermo che qualsiasi autotrasportatore è chiamato a prendere sempre in considerazione è, e resta, il livello di efficienza del mezzo. “L’energia risparmiata - queste le sue parole - è l’indice in funzione del quale si misura la capacità d’investimento in ulteriori trasporti: il punto in cui sostenibilità ambientale ed economica collimano”. Ben sette le soluzioni esposte a Rimini per facilitare ancor più la scelta: accanto all’autotelaio tre assi per gancio scarrabile, con catena cinematica Super, è stato presentato il nuovo motore industriale da 13 litri (piattaforma Super), così come il trattore stradale 100 per cento elettrico; agli e-machine EM C3-63 con tre motori elettrici sincroni a magneti permanenti (segmento truck), ma anche per applicazioni industriali e marine, sono stati accompagnati poi un modello di autocarro 100 per cento elettrico allestito con compattatore, oltre che un autotelaio BioCNG per spazzatrice con bombole retrocabina.
NUOVO SLANCIO CON IL ‘DIESEL’ HVO
“Disporre di un’offerta modulare - ha evidenziato Simone Martinelli, e-mobility & sustainability development manager
Sopra il team di Scania Italia presente ad Ecomondo con, terzo da destra, l’Amministratore Delegato Enrique Enrich. Qui a fianco Alessandro Girardi. Sotto, da sinistra, Marco Sala, responsabile mezzi Re Sergio, Fredrik Swartling, Francesco Casilli e Simone Martinelli.
delle riparazioni. Grazie al chiarimento dell’ultima circolare ministeriale, oggi l’Hvo viene poi trattato fiscalmente come un gasolio, pur non essendo tale, e consente perciò di ottenere il rimborso delle accise.
Scania Italia - permette di individuare di volta in volta il veicolo che, abbattendo le emissioni in base al suo utilizzo, genera automaticamente nuovo valore: il nostro modello a biometano, ad esempio, può ridurre le emissioni di CO2 sino al 90 per cento, ma il valore dipende sia dalla materia prima utilizzata sia dal metodo di calcolo well-to-wheel; ricordo infatti che Scania dispone di soluzioni per biometano compresso, ma anche liquido. Di fronte all’ecoansia acuitasi
“La duttilità di soluzioni tecnologiche e ambientali - ha rilanciato Francesco Casilli, amministratore delegato Casilli Group, nonché presidente commissione Innovazione e Nuove Tecnologie Alis - è alla base della nostra stessa scelta di allestire una flotta di circa 450 mezzi muovendoci trasversalmente sul mercato, sia per quanto riguarda i settori di competenza (dal farmaceutico al food&beverage, dall’industriale al vetro e packaging), sia per la scelta tipologica dei mezzi: possiamo così operare ai livelli massimi di efficienza su qualsiasi raggio d’azione. Studiando la rendicontazione dei servizi siamo in grado di stilare un bilancio di sostenibilità che, di caso in caso, ci permette di trarre il meglio da ogni soluzione. Ad esempio, non valutiamo solo l’emissione di CO2 come parametro di tutela ambientale, ma anche il disturbo acustico, ragion per cui ricorriamo all’elettrico per tutto ciò che riguarda l’ultimo miglio. A questo, aggiungiamo l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. È proprio l’approccio modulare di Scania che spinge a maturare una visione più complessa e articolata di quanto intendiamo per sostenibilità”.
NON SOLO EMISSIONI DI CO2
nei mesi passati, quando il prezzo del metano è stato ancorato alla borsa di Amsterdam anziché alla produzione industriale, dobbiamo riconoscere che si è trattato di una turbolenza eccezionale, perché in termini di economia circolare il biometano consente in realtà di slegarsi dalle strategie di mercato e garantire prezzi stabili”. Anche per quanto riguarda il ricorso all’Hvo, l’olio vegetale idrotrattato che funge da nuovo diesel, vanno scacciati tutti i dubbi circa la sua conflittualità con il settore agricolo: essendo un biodiesel di seconda generazione, ha ormai superato questa criticità e può essere tranquillamente utilizzato su tutti i veicoli Scania Euro 6 e su gran parte degli Euro 5, senza modificare la frequenza della manutenzione o
CREARE ECOSISTEMI COMMERCIALI
Se la flotta Casilli conta oggi ben 50 veicoli Scania Super, alimentati ad Hvo,
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l’investimento ha preso forma partendo indubbiamente dalla partnership con la Casa del Grifone, ma anche attraverso aziende della distribuzione petrolifera che garantiscono il rifornimento dei mezzi in punti operativi selezionati. Occorre infatti creare un vero e proprio ecosistema per raggiungere i massimi livelli di efficienza, inducendo realtà industriali diverse a dialogare fra loro in funzione di concreti obiettivi economici, di dati raccolti sul campo. L’interlocuzione si rivela allora uno strumento quanto mai prezioso nel momento in cui sorgano possibili problemi gestionali: inizialmente, ad esempio, l’Hvo veniva stoccato insieme al diesel tradizionale, poi le norme lo hanno vietato richiedendo un libro di carico e scarico differente per genere. Grazie all’appoggio dei partner, le istanze aziendali hanno però potuto essere sottoposte al Governo con un peso politico differente, ottenendo infine la defiscalizzazione dell’Hvo.
PRIMA REGOLA, EVITARE GLI SPRECHI
“Dialogo settoriale e rendicontazione aziendale - ha aggiunto Fredrik Swartling, direttore service sales&operations Scania Italia - sono strettamente connessi al tema del maggior mantenimento possibile del mezzo in movimento. Queste valutazioni incrociate, soprattutto quando parliamo di mezzi elettrici, contribuiscono infatti a evitare sprechi di energia, coinvolgendo nello studio d’efficenza l’autista, l’organizzazione di attività drive training, ma incentivando anche e soprattutto lo sviluppo della connettività. Un veicolo che resta per strada, non solo dimostra falle nella capacità di guida predittiva, ma comporta un aggravio di costi per l’azienda a causa del suo recupero attraverso l’impiego di un ulteriore trattore. Molteplici appaiono dunque i fattori in gioco, ma per far fronte a questa crescente complessità mettiamo a disposizione il servizio Fleet Care, grazie al quale è possibile anche sostituire pezzi del mezzo prima della soglia critica d’usura, sfruttando i dati rilevati dalle nostre officine”. Fra i partner Scania che hanno saputo sfruttare pienamente le opportunità offerte da Fleet Care è intervenuto a Rimini Re Sergio Autotrasporti, che conta un centinaio di mezzi del Grifone e dal 1990 effettua servizi di carico, trasporto, intermediazione e riutilizzo o smaltimento di differenti tipologie di materiali, rifiuti urbani inclusi. “Con Scania abbiamo stretto un rapporto di collaborazione da circa 5 o 6 anni - ha ricordato Marco Sala, responsabile
istituzioni: ogni Paese ha politiche e normative differenti, per cui rischiamo di avere un’Europa a più velocità. In ogni caso, siamo ora in grado di effettuare la ricarica completa dei nostri veicoli direttamente in sede, raggiungendola in 90 minuti quando le batterie risultano scariche all’80 per cento”. “Guardando ai nostri veicoli connessi - ha sottolineato invece Alessio d’Astice, business development manager Charging Solutions Sales Scania Group - potremmo ipotizzare che la ricarica a venire avverrà tra il 60 e il 70% a deposito, mentre tra il 10 e il 20% a destinazione, lasciando quindi sul lungo raggio un 20-25% di ricarica pubblica. A livello urbano, invece, la ricarica potrà essere gestita interamente fra deposito e destinazione. Sono dati indicativi, ancora in osservazione attraverso i nostri clienti, ma l’equipaggiamento Gps di tutti i mezzi continua a fornirci spunti di riflessione: ad esempio, l’80% del trasporto europeo percorre oggi meno di 500 chilometri al giorno. Conseguentemente dovremo valutare con attenzione l’effettivo fabbisogno di future colonnine da parte dei clienti, fermo restando che i centri logistici tenderanno a trasformarsi in hub energetici di autoproduzione”.
Qui sopra lo Scania Super, a fianco l’autotelaio BioCNG e sotto la star, il trattore stradale 100 per cento elettrico.
mezzi della società di Voghera (PV) - e abbiamo sposato naturalmente la sua filosofia dell’efficienza, essendo noi stessi impegnati in attività circolari di recupero di materiali ligneo-cellulosici. Grazie al controllo da remoto dei nostri camion, i tempi di fermo sono oggi ridotti al minimo, consentendoci di accrescere progressivamente il nostro business”.
ELETTRICO, AVANTI TUTTA
“La piattaforma elettrica è sicuramente quella che, su lungo termine, dispiegherà al massimo queste potenzialità - ha rilanciato Alberto Iseppi, head of e-mobility, urban & construction sales Scania Italia - tanto più che questo tipo di alimentazione presenta un doppio vantaggio: il trattore che abbiamo portato a Ecomondo, ad esempio, può percorrere 80mila km all’anno abbattendo le emissioni di CO2 del 99% con energia totalmente rinnovabile, ma anche il suo Tco, il costo totale di possesso, potrebbe risultare pari a quello di un diesel, o addirittura inferiore, se in Italia (dov’è ora superiore del 50%) seguissimo le stesse politiche di incentivo della Germania o della Svizzera. Proprio queste, nel breve termine, possono far pendere il mercato a favore dell’elettrico, trascurare il fat“L’elettrificazione è una transizione senza to che il prezzo degli che certo comporta una dose idrocarburi potrebbe di rischio, ma è oggi l’unica via fluttuare verso l’alto, man mano che l’alirealistica che ci può portare verso mentazione prendesla totale decarbonizzazione dei se piede, o venissero trasporti”. estese le limitazioni al
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traffico stradale, o ancora se fossero adottate le eurovignette. Insomma, lo scenario odierno potrebbe cambiare molto velocemente”. Vero è che i cambiamenti possono verificarsi tanto in positivo quanto in negativo. Esiste infatti una fascia di mercato ancora scettica, se non addirittura ostile all’elettrico, pronta a ribaltare completamente il fronte, qualora ne avesse l’opportunità. “L’elettrificazione è una transizione che certo comporta una dose di rischio ha riconosciuto Paolo Carri, direttore driving the shift Scania Italia - ma è oggi l’unica via realistica che ci può portare verso la totale decarbonizzazione dei trasporti. Noi crediamo con convinzione in questo processo e continuiamo a dimostrarlo con investimenti notevoli, portando in azienda un numero sempre crescente di competenze e affiancando il cliente stesso nel suo percorso di transizione. Per coerenza politica, però, il normatore che pone obiettivi tanto ambiziosi dovrebbe rendere possibile anche un’introduzione economicamente sostenibile dei veicoli elettrici sul mercato”.
PIÙ COINVOLGIMENTO DELLE ISTITUZIONI
La ferma posizione di Scania trova in ogni caso importanti partner su scala europea, come dimostra il caso di Electrolux Group, impegnato nello sviluppo di una rete di infrastrutture di ricarica per i propri impianti. “Il nostro primo mezzo elettrico è stato adottato proprio in Italia - ha spiegato Marcelo Marcal, direttore della logistica acquisti dell’azienda svedese - quindi abbiamo ampliato la loro disponibilità anche per le sedi in Germania e in Svizzera, arrivando infine a installare direttamente le colonnine di ricarica. Per noi è stato decisivo l’affiancamento di Scania, ma è chiaro che serve pure un coinvolgimento maggiore delle
In caso di bisogno extra-aziendale, Scania ha però elaborato una soluzione in grado di dispensare completa serenità alla guida. “La ricarica pubblica per il mondo dei trucks è gestita direttamente da Traton SE, la nostra compagnia madre - ha dichiarato Marcus Larsonn, head of charging sales & deployment Scania Group - e grazie ad essa abbiamo in corso una joint venture con Daimler e Volvo, Milence, per creare in Europa 1.700 punti di ricarica per soli mezzi pesanti entro il 2027. Attraverso la piattaforma Scania Charging Access questi potranno poi essere facilmente individuabili, garantire un prezzo fisso di erogazione per flottisti e consentire la prenotazione dei tempi esatti di ricarica”. Avanti dunque a grandi passi, senza però dimenticare - come rilevato da Daniel Dusatti e Marco Brivio, rispettivamente direttore vendite veicoli Scania Italia e amministratore delegato Scania Finance Italy - che il 95% del mercato odierno si muove ancora attraverso mezzi a diesel, capaci di garantire nei modelli del Grifone una riduzione dei consumi pari almeno al 20% rispetto alla media. L’efficienza resta infatti il parametro decisivo anche per la messa a terra degli investimenti finanziari in ottica Esg e nell’elaborazione di un rating con key performance indicator calibrati sulle caratteristiche specifiche del cliente. “Se si considera che ogni litro di diesel risparmiato si traduce in circa 3,1 kg di CO2 non emessi nell’ambiente - ha concluso Enrique Enrich, presidente e amministratore delegato di Scania Italia - possiamo facilmente comprendere come oggi sia cruciale rinnovare il parco mezzi dotandoci di trazioni efficienti quali il Super, utilizzando biocarburanti tipo HVO. In Italia, l’età media dei veicoli pesanti è di circa 12 anni e il 41,9% di 445mila mezzi corrisponde a mezzi Euro 4 o precedenti. In un parco così antiquato, il Super è la risposta immediata, ma l’elettrico rappresenta l’unica certezza che abbiamo per un futuro sostenibile; dobbiamo dunque sfruttare tutte le tecnologie a disposizione”.
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RENAULT TRUCKS DALLA CARGO BIKE ALLE 44 TONNELLATE, LA LOSANGA È PRONTA
MA L’ITALIA COSÌ NON VA
DA NESSUNA PARTE IN CONFERENZA PARLANO EDOUARD SAVELLI, MARCO BONAVEGLIO, ANDREA ROSSINI E FRANÇOIS SAVOYE PER COMUNICARE UN SOLO CONCETTO: ABBIAMO INIZIATO A SVILUPPARE ELETTRICI PRIMA DI TUTTI, ORA ABBIAMO UNA GAMMA COMPLETA, MA L’ITALIA È IL FANALINO DI CODA SULL’ELETTRICO: CHE LA POLITICA FACCIA LA SUA PARTE.
RENAULT TRUCKS Il protagonista dello stand è il nuovo E-Tech Trafic
IL VAN PER FARE CENTRO
A Una strategia elettrica ad ampio spettro, quella di Renault Trucks, che raccontiamo su questo numero in due puntate. Ad Ecomondo il costruttore francese ha acceso le luci sul nuovo E-Tech Trafic ma soprattutto sulle problematiche che, in tema di mobilità elettrica, affliggono il mercato italiano, riservando al Salone francese (a pag 31 e XII dell’inserto) l’anteprima delle versioni a batteria della gamma T e C e il nuovo Master.“Ecomondo - ha dichiarato facendo il suo discorso in italiano Edouard Savelli, il neo Amministratore Delegato della filiale del nostro Paese - è una fiera professionale fondamentale per noi, dove abbiamo la possibilità di incontrare i nostri clienti trasportatori. Quello che stiamo vedendo è che quasi tutti i costruttori hanno un’offerta elettrica, e questo è molto importante per tutto il settore perché significa che non siamo più da soli a parlare di zero emissioni. La gamma elettrica Renault Trucks è la più ampia del mercato potendo spaziare dalla cargo bike da 650 kg fino ai pesanti da 44 tonnellate, ed è stata testata sul campo: i nostri elettrici hanno percorso in questi anni più di 9 milioni di chilometri in tutta Europa facendo risparmiare ben 8.500 tonnellate di CO2. Siamo pronti al grande salto,
Rimini Renault Trucks ha presentato il nuovo van “per fare centro”, come recita lo slogan inventato dal costruttore. Disponibile in tre versioni furgone (L1H1, L2H1, L2H2), due versioni a doppia cabina (L1H1 e L2H1) e una versione pianale, nella versione furgone, l’E-Tech Trafic offre un volume di carico fino a 8,9 metri
cubi con una lunghezza di carico fino a 4,15 m. La versione H2, con una altezza interna di 1.898 mm, consente di stare in piedi nel vano di carico. Il veicolo è alimentato da un motore elettrico da 120 CV e ha una capacità di traino di 920 kg. “È un veicolo molto versatile ha commentato Andrea Rossini, Energy Transition Manager di Renault
ma il mercato va educato, e anche la politica deve fare la sua parte”. Per quanto sia molto chiaro per gli astanti cosa intenda dire Edouard Savelli, Marco Bonaveglio rincara la dose nel modo più efficace, usando i numeri. ”Il mercato in Italia del medio pesante - ha analizzato il Direttore Commerciale Renault Trucks - ha chiuso il mese di ottobre in modo
Trucks Italia - dispone di batterie da 52 kWh con un consumo molto basso di energia, pari a 0,18 kWh/km riesce a percorrere oltre 250 km. Reali. Può essere ricaricato dal 15 all’80 per cento in 60 minuti con ricarica rapida. Io l’ho già provato e devo ammettere che ha un’accelerazione esuberante, è davvero divertente da
molto vivace. Un anno fa quando si parlava del 2023 ci si proiettava in un ambito molto più negativo rispetto a quello che poi è avvenuto: le immatricolazioni sono cresciute del 17 per cento, in tutti i settori, trattori, motrici, cava cantiere, distribuzione, stesso discorso nel resto dell’Europa. Anche le immatricolazioni di veicoli a batteria sono incrementate, pensate, del 150 per cento. Una buona notizia? Giudicate voi, parliamo di 30 veicoli immatricolati a fine ottobre. 30 su 23.500: lo 0,1 per cento. Non che nel segmento dei leggeri da 3,2 a 6 tonnellate la situazione sia diversa. A fine ottobre il mercato ha chiuso con 41.000 unità, in crescita del 30 per cento; l’elettrico si aggiudica il 2 per cento della torta: se pensiamo che tra due anni dovremo arrivare al 20-25 per cento capiamo tuti che c’è ancora molto da fare. Condividiamo il problema con il resto dell’Europa? No. Il segmento elettrico sta crescendo ovunque, in alcuni Paesi si arriva fino al 5%. Le motivazioni che bloccano l’Italia? Mancano gli incentivi e il TCO attualmente è insostenibile. Parliamo di fondi. Nel nostro Paese sono stati stanziati per la transizione circa 50 milioni, in Austria 365, in Francia 534, in Spagna, che ha sia PIL che popolazione inferiori, 174. Non nominiamo neppure la Germania dove il fondo è di 1,6 miliardi. Traduciamo questi numeri in contributi per il singolo imprenditore, che in Italia ottiene
guidare e ci aspettiamo grandi risultati”. Il Renault Trucks E-Tech Trafic integra anche la garanzia di otto anni sulla batteria di trazione e la garanzia di due anni sul resto del veicolo, compresi i ricambi, la manodopera, e l’assistenza 24/7 per i guasti. Usufruisce di una gamma di servizi basati sull’esperienza di Renault Trucks nel settore dei veicoli pesanti, con aree appositamente dedicate ai veicoli commerciali nelle concessionarie.
fino a 25mila euro, in Svizzera l’80 per cento della differenza di prezzo tra elettrico e diesel, in Francia fino a 100mila euro per una motrice e 150 per un trattore, mentre in Spagna tra 130 e 190mila euro a veicolo. Mettendo a confronto su una base di otto anni di utilizzo un D16 4x2 E-Tech e la stessa versione, ma diesel, vediamo che in Italia il TCO sarebbe dell’80 per cento superiore scegliendo il veicolo a batterie, mentre in altri Paesi, soprattutto se prendiamo il settore della raccolta rifiuti, la differenza tra i costi operativi si assottiglia moltissimo. Questo deve capire il Governo: ci vogliono gli incentivi”. “Siamo stati il primo brand - ha concluso François Savoye, Vice President Electromobility Solution Offer di Renault Trucks - ad investire e a sviluppare veicoli elettrici: il nostro D e D Wide a batterie usciva già nel 2019: oggi con questo veicolo copriamo il 90 per cento delle esigenze del settore, e lo stesso faranno la gamma C e T con una ricarica intermedia. Abbiamo i veicoli giusti per ogni esigenza, che non deve essere per forza quella di avere la maggiore autonomia, anzi, qui voglio dire: noi non siamo interessati alla guerra del range, dove vince chi ha la batteria di dimensioni maggiori. Noi crediamo nella batteria giusta per la missione giusta: altrimenti si rischia di immobilizzare capitale e soprattutto di sottrarre spazio in termini di capacità di carico”.
Ecomondo è stata anche l’occasione per consegnare alla siciliana Horigel un Master elettrico. Da destra François Savoye, Andrea Rossini, Marco Bonaveglio, Diego Ruvituso di Horigel e Edouard Savelli. Primo a sinistra Mauro Benzi di Lamberet che ha curato l’allestimento del veicolo.
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PIAGGIO IL PORTER NP6 A PROPRIO AGIO IN UNA DELLE SUE FIERE DI RIFERIMENTO
IN ARRIVO L’ELETTRICO, “PIÙ PER NOI CHE PER ALTRI” Ingresso e permanenza trionfale di Piaggio ad Ecomondo: non solo reduce dalla pubblicazione del miglior risultato mai raggiunto nei primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 85,7 milioni di euro (+20,9 per cento), ricavi stabili, un margine lordo cresciuto del 9,3 per cento e l’Ebitda in progresso del 13,8 per cento, ma pure forte della presenza in gamma di uno dei veicoli più adatti alla mission delle aziende che frequentano il Salone. Tutto qui? No, c’è pure un elettrico in arrivo. Insomma, non mancano i commenti da fare insieme a Vincenzo Scardigno, Executive Vice President Commercial Vehicles EMEA & Emerging Markets. “Una gamma di successo, all’interno della quale nel nostro settore diamo spazio e luce al Porter NP6, vero e proprio city truck sostenibile, in grado, e questa è la sua miglior qualità, di offrire una capacità di carico senza compromessi, a fronte di ingombri esterni ridottissimi. Siamo sempre stati presenti ad Ecomondo - ha commentato Scardigno - per il Porter è la fiera di riferimento. Recentemente abbiamo investito in altri eventi di settore, e penso al Pollutec di Lione e a Municipalia in Spagna, ma Rimini mantiene senza dubbio un ruolo preminente nel panorama delle manifestazioni dedicate al trasporto sostenibile. In ventisei edizioni la fiera si è ritagliata un posto di primo piano, anno dopo anno gli espositori sono sempre più numerosi, e la nostra presenza qui ci consente di mantenere un contatto stretto con clienti storici e dare corso alle nuove opportunità. Con Porter ci siamo impegnati a riassumere in un solo veicolo tutti i concetti dell’ultimo miglio dando la possibilità ai nostri clienti di muoversi facilmente negli ambiti urbani più angusti ma assicurando la capacità di carico richiesta. Con un mezzo così compatto il rischio era di passare il messaggio che per trasportare lo stesso quantitativo di merce sarebbero stati necessari due Porter, e invece no, sarò chiaro ancora una volta: ne basta uno. La seconda scelta che abbiamo fatto con Porter è stata quella di impattare il meno possibile sull’ambiente, ma utilizzando una tecnologia reale, esistente, praticabile. Così siamo diventati l’unico costruttore al mondo a dare un senso vero alla parola bifuel: la maggior parte dei nostri competitor propone una doppia alimentazione limitandosi a fornire un piccolo serbatoio per la benzina, noi invece abbiamo scelto di percorrere una vera e propria seconda strada che è quella di garantire un’autonomia di 400 km a benzina e in più, a seconda del numero delle bombole installate, 2-300 km a gas”. Che può essere gpl o metano, con la possibilità di utilizzare
UN VINCENZO SCARDIGNO A TUTTO TONDO SULLA TRANSIZIONE ENERGETICA: “PIAGGIO C’È, VOGLIAMO BENE ALL’AMBIENTE E ABBIAMO FATTO LA NOSTRA PARTE CON UNA GAMMA GREEN CHE PRESTO ACCOGLIERÀ LA VARIANTE A BATTERIE. ADESSO PERÒ TOCCA ALLE ISTITUZIONI”.
Ingegnere meccanico, Vincenzo Scardigno, in Piaggio dal 2009, ha iniziato la sua carriera professionale nel 1989 in Iveco, dove ha ricoperto il ruolo di Direttore vendite Leggeri, CEO di Officine Brennero e General Manager Middle East & Africa Area.
“Sull’elettrico dobbiamo fare un
appello alle istituzioni perché, oltre per il rifornimento anche il biometaagli incentivi, servono infrastrutture: no. “Il vero ponte oggi la rete non sarebbe in grado verso la sostenidi sostenere la domanda di energia”. bilità - commenta Scardigno - una soluzione capace di risolvere due propiù un obbligo che una scelta commerblemi in una volta sola, quello della ciale, certamente andiamo avanti su questa strada perché vogliamo bene CO2, visto che con il biometano si può andare addirittura a credito di emisall’ambiente, ma dobbiamo anche sioni, e il nodo dello smaltimento dei essere realistici, e fare un appello alle rifiuti. Sul tema dell’energia elettrica, istituzioni perché certamente il ruolo Piaggio ha appena annunciato l’accordo di eventuali incentivi sarà importante con Foton per la produzione e l’arrivo ma più di questi servono infrastrutture in Europa del Porter a batterie. “Sì, perché immaginando uno sviluppo è stato sottoscritto un accordo che massivo la rete non sarebbe in grado di ufficializza un progetto in pancia da sostenere la relativa domanda. Come tempo. Oggi il passaggio all’elettrico è Piaggio ci sentiamo posizionati più
favorevolmente in quanto il Porter è un veicolo da città ed è destinato ad utilizzi e clienti fisiologicamente più interessati al trasporto elettrico, per la prevedibilità delle tratte e la bassa richiesta di autonomia. Nel corso del prossimo anno, inoltre, la gamma Porter recepirà tutti i miglioramenti relativi alla sicurezza attiva e passiva a conferma del costante impegno di Piaggio nel garantire il massimo vantaggio al cliente finale.»
ALLISON TRANSMISSION I componenti perfetti (anche) per la raccolta rifiuti
PRODUTTIVITÀ ECCEZIONALE E TCO RIDOTTO ALL’OSSO
A
llison Transmission espone ad Ecomondo lo spaccato di una trasmissione 3000 Series, adatta ai veicoli con motori fino a 276kW, una delle più usate nel settore municipale e nella raccolta rifiuti. Le applicazioni in cui Allison è presente sono diverse: dal trasporto medio e pesante al movimento terra, dagli autobus al settore delle emergenze e dell’antincendio. Ma la partecipazione ad Ecomondo, oltre a confermare l’impegno del brand nei confronti della transizione verso una mobilità più sostenibile, testimonia la
sua presenza importante nei mezzi per la raccolta rifiuti, dove gli Allison sono da anni lo standard di riferimento. “L’affidabilità dei nostri prodotti - ha spiegato Trond Johansen, nuovo responsabile vendite Europa - e il miglioramento del TCO sono le ragioni principali che spingono le aziende del settore dei servizi municipali a scegliere Allison quando decidono le trasmissioni per i propri mezzi”. Il miglioramento del TCO è stato dimostrato sul campo da diversi test. Uno di questi è stato svolto nell’ambito dell’accordo con la terza
azienda privata per la raccolta rifiuti della Francia, Poly-Environement, del gruppo Derichenbourg. I test hanno misurato per un anno i consumi di 12 veicoli con cambio robotizzato (o semiautomatico) e 7 con l’automatico Allison, durante turni di lavoro che prevedevano 1100 prelievi di bidoni al giorno. La valutazione dei costi di manutenzione ha invece coperto un triennio. I risultati sono stati a netto favore degli Allison, il cui TCO comprensivo di tutti i parametri ha fatto registrare una riduzione dei costi del due percento rispetto
ai cambi robotizzati. “Allison vanta una produttività eccezionale - ha aggiunto Simone Pace, responsabile commerciale Italia - nelle applicazioni gravose e nei cicli urbani. Ciò ne ha fatto la scelta di elezione delle più grandi flotte di raccolta rifiuti del nostro Paese, da Nord a Sud, con risultati che nel tempo ripagano la scelta iniziale e confermano la collaborazione con Allison vincente sia nelle grandi città che nei centri più piccoli”.
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NUOVE TRAZIONI:
IVECO DAI MEZZI A GAS ALL’ELETTRICO, LA SFIDA È OGGI ADATTARSI A RICHIESTE INDIVIDUALIZZATE
IL DIALOGO CON GLI ALLESTITORI In visita allo stand Iveco a Ecomondo con una guida speciale: Andrea Porchietto, body builder specialist del gruppo. Economista torinese, classe 1989, il suo sguardo aiuta a cogliere un aspetto esclusivo del rapporto di Iveco con gli allestitori: riadattare i veicoli prodotti in funzione delle loro esigenze, dopo averne individuato sul campo punti di forza e debolezza, onde arrivare in tal modo alla piena soddisfazione del cliente finale. “Oggi abbiamo una sessantina di technical agreement di questo tipo - spiega Porchietto - e riguardano principalmente allestitori con volumi commerciali importanti, ma la sfida è raggiungere ora anche i più piccoli, dal momento che rappresentano antenne uniche per perfezionare i nostri mezzi partendo da richieste molto specifiche, quindi non facilmente immaginabili. Alcuni dei modelli che abbiamo portato in esposizione a Rimini sono nati proprio da questo rapporto e testimoniano lo sforzo di Iveco nel soddisfare i più alti requisiti di sostenibilità, rimanendo in dialogo sempre aperto con la base del mercato.
Andrea Porchietto, Body Builder Specialist di Iveco. Il brand ha portato ad Ecomondo il meglio della sua produzione.
evidenziato Porchietto - abbiamo voluto accendere l’attenzione del pubblico soprattutto sulle trazioni alternative, ribadendo però una scelta strategica per noi fondamentale: Iveco ha e manLA GAMMA IN ESPOSIZIONE tiene un approccio multitecnologico. Oltre a un Eurocargo Cng e a un Iveco Al di là delle versioni a metano liquido S-Way Cng, lo stand ha dato spazio e gassoso, oggi spingiamo anche il quest’anno a ben quattro modelli di un biogas e il biometano (recentemente grande classico della casa produttrice: classificato come carbon neutral), ma l’Iveco Daily, di cui uno alimentato a stiamo ricevendo feedback molto positivi gas naturale. La gamma presente a soprattutto per la versione elettrica del Ecomondo ha coperto sia i modelli con Daily, cioè l’eDaily. Questa è la riprova motori da 2,3 che 3 litri Euro 6 D-Final che il lavoro portato avanti in dialogo Light Duty, nonché Euro VI E Heavy Duty, con gli allestitori sta contribuendo a dotati di cambio manuale a 6 marce di vincere i dubbi del cliente finale sul ultima generazione e al top di categoria passaggio alle nuove trazioni, che nel per affidabilità, così come precisione caso della versione elettrica del Daily d’innesto. Estremamente confortevoli, poneva soprattutto una sfida legata al invece, i sedili Hi-Adaptive in memory peso: grazie all’ultima normativa, che foam riprogettati con proprietà di assorprevede la possibilità di una massa bimento e contenimento per il massimo bonus per soluzioni sostenibili, anche i mezzi sino a 42 quintali possono escomfort. Su tutti gli esemplari, inoltre, sere guidati con la sola patente B. Un è presente oggi l’Iveco Driver Pal, un vantaggio notevole, perché risolve alla innovativo “compagno di viaggio digitale” per una guida sicura e costantemente base il problema di trovare gli ormai aggiornata. “Partecipando alla fiera pochi autisti dotati di patente C”. per eccellenza dedicata all’ecologia - ha L’eDaily risulta a tutti gli effetti il Daily di sempre, ma elettrico. Risolto il problema del maggior “Il Body Builder Specialist è colui peso delle batterie grazie che fa da interfaccia fra i problemi alla nuova normativa, i longheroni presenti già nella degli allestitori e le possibilità versione diesel ne manteningegneristiche della casa di gono la classica robustezza,
produzione”.
ANDREA PORCHIETTO, BODY BUILDER SPECIALIST DEL GRUPPO, SPIEGA LA SUA INNOVATIVA FUNZIONE DI RACCORDO FRA MERCATO E CASA DI PRODUZIONE, GRAZIE ALLA QUALE LA POPOLARITÀ DEL DAILY CONTINUA A CRESCERE.
limitando alla sola alimentazione le uniche modifiche strutturali (con la sostituzione della catena cinematica).
ELETTRICO E A GAS
“È indubbiamente il modello ideale per lavorare nei centri urbani dove sono previsti limiti di circolazione più stretti - riprende il body builder specialist di Iveco - ma soprattutto per l’impiego in attività, o in fasce orarie specifiche, nelle quali occorre tutelare la quiete pubblica. Il Daily raggiunge poi il massimo della sua circolarità economica nella versione per biocarburanti, visto che può trasportare quegli stessi rifiuti urbani dai quali la sua stessa alimentazione è garantita. Nessuna sorpresa, dunque, se nei prossimi mesi vedremo comparire su strada un numero sempre maggiore dei modelli elettrici e a gas”. Ad esser particolarmente apprezzata dagli allestitori, in riferimento all’eDaily, è stata la scelta di optare per un collegamento cablato e dunque di montare una presa di forza ad alto/ basso voltaggio. Nel modello Farid, in esposizione a Ecomondo, quest’ultimo si avvale di un inverter per una potenza di circa 15kWh, dal momento che l’attività con cassonetti necessita di maggior energia rispetto agli standard. “Sono proprio questi adattamenti che hanno reso necessaria la creazione del mio nuovo ruolo in Iveco - commenta Pochietto - perché il body builder specialist è colui che fa da interfaccia fra i problemi degli allestitori e le possibilità ingegneristiche della casa di produzione. In breve, è un facilitatore del dialogo industriale. Prima mi occupavo in azienda del prodotto
pesante, ma due anni e mezzo fa, in piena pandemia, è arrivata questa proposta e ho accettato subito: riuscire a cambiare il punto di vista su un veicolo già progettato non è mai semplice, ma con l’aiuto degli allestitori stiamo raggiungendo un livello di perfezionamento altissimo sul mercato. Io li vado a trovare, presento loro le novità del gruppo, loro mi fanno notare ciò di cui necessiterebbero per soddisfare ancor meglio i propri clienti, quindi parte la nuova fase di adattamento che culmina con la consegna di un mezzo ad hoc. Siamo a tutti gli effetti una componente di supporto alle business line pesanti-medio-leggere, ragion per cui è stato allestito anche il sito Iveco bodybuilder per mettersi a completa disposizione degli allestitori, dando loro modo di scaricare manuali tecnici per richiedere poi il nullaosta alle modifiche o per erogare modellazioni 3D dei mezzi in arrivo. Nei prossimi mesi andremo a implementare l’attuale piattaforma con un portale appositamente dedicato alla logistica, grazie al quale tracciare i movimenti delle richieste, lo stato produttivo o i tempi di consegna previsti. Attraverso il sito sarà inoltre possibile fornire documenti omologativi come i certificati di conformità con documentazione e caratteristiche dettagliate del mezzo”. Questo significa che un allestitore, una volta apportata una modifica tecnologica, potrà rilasciare direttamente il certificato di conformità col proprio nome aziendale.
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GATE La divisione noleggio di Iveco pronta per un 2024 da protagonista
UN’INNOVATIVA FORMULA PAY PER USE IDEALE PER IL FUTURO DEL TRASPORTO Hanno gli stand uno accanto all’altro, quasi come se mamma Iveco volesse ancora tenerla per mano, la piccolina di casa, nata lo scorso 3 luglio. In realtà non è proprio questa la favola da raccontare: si è già compreso che GATE più che una figlia sarà un’affidabile amica e compagna di avventure per il brand che oggi propone l’eDaily, la versione a zero emissioni del famoso veicolo da lavoro, e che si prepara a spingere anche l’S-eWay, il pesante a batterie. Quale sia la proposta di GATE già
abbiamo avuto modo di spiegarlo diverse volte sulle nostre pagine, ma chiediamo a Francesca Caglioti di ricordarcelo. La Communication Manager dell’azienda, con la sua consueta energia, risponde parlandoci - lei sì - di GATE come di una di famiglia. “GATE è un acronimo che sta per Green Advance Transport Ecosystem, e mette a disposizione dei clienti Iveco, e in particolare di quelli che scelgono veicoli 100 per cento green, una formula di noleggio pay per use e flessibile, che prevede il pagamento solo dei chilometri effettivamente percorsi e dei servizi utilizzati. Un noleggio letteralmente senza pensieri, ancora più opportuno quando si parla di mobilità elettrica, con tutti i dubbi che accompagnano questo momento di transizione”. Una formula che in questo
momento viene spiegata e proposta ai 33 concessionari Iveco sparsi sul territorio del nostro Paese, imprenditori che stanno dimostrando di apprezzare con entusiasmo l’opportunità. “I dealer sono molto ben predisposti - ci spiega Francesca - e stiamo organizzando diversi eventi locali per coinvolgere anche i clienti, coloro che diventeranno gli early adopter. Per il momento ci stiamo strutturando sulla Penisola, ma nel 2024 - e questa è la prima novità ci espanderemo anche in Europa: per primi copriremo due paesi e poi proseguiremo nella diffusione del nostro messaggio: elettrico sì, ma anche eventualmente tramite un percorso di disownership, esperienza che già si è vista nel mondo delle automobili e che sta convincendo anche gli operatori del mondo tecnico e commerciale. Per questo, esattamente come si fa con l’auto, scegliendo una formula GATE ci si assicura lo scollegamento da quelle
Ecomondo fiera perfetta per un’azienda con la parola green nel nome: “una verde casa che ci avvolge, ma anche un’incredibile opportunità di incontrare i partner di domani” ci racconta Francesca Caglioti, Communication Manager dell’azienda.
che sono tutte le preoccupazioni legate all’acquisto del mezzo. Le aziende si sentono meno esposte alle incognite che la transizione porta con sé, oltre che ad un prezzo di acquisto ancora molto alto. Con GATE poi, a seconda del pacchetto scelto, è possibile aggiungere una serie di servizi accessori che perfezionano ancora meglio quella peace of mind che ci piace regalare: con il pacchetto Energy ad esempio, l’utilizzatore ha accesso alle colonnine pubbliche, ma più in generale l’offerta è customizzata sulle esigenze di chi si rivolge a noi”. L’altra novità di cui ci parla Francesca, è l’arrivo del nuovo Head of GATE. In occasione di Ecomondo non ci svela il nome, ma successivamente (durante l’evento di Barcellona) scopriamo che si tratta di Michael May, già Managing Director di Iveco Australia New Zealand. “Oltre a consolidare il team - precisa Caglioti - arricchiremo nei prossimi mesi anche la gamma, estendendo la nostra offerta al nuovo Iveco S-eWay: siamo più che pronti alla sfida che si preannuncia complessa ma ricca di opportunità. Vogliamo camminare di fianco alle aziende, essere i loro consulenti e mettere a tacere una volta per tutte l’idea che la mobilità elettrica sia un mostro a dieci teste: è un’opportunità per tutti, e grazie a GATE sta diventando anche una strada facilmente accessibile”.
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DAIMLER TRUCK IN ANTEPRIMA A ECOMONDO CON L’EACTROS ELETTRICO DI MEDIO RAGGIO
LUCI PUNTATE SULLA VERSIONE
“CITY TRACTOR” A COMPLETAMENTO DELLA GAMMA ELETTRICA, IN ARRIVO ANCHE L’EACTROS 600 CON AUTONOMIA SINO A 500 KM. PREMIATO THOMAS BAUMGARTNER DI FERCAM PER LA SPERIMENTAZIONE DEI NUOVI MODELLI.
Lo scetticismo verso l’alimentazione elettrica può essere vinto. In omaggio al proprio claim “Leading Sustainable Transportation”, Daimler Truck Italia non solo ha messo in mostra a Ecomondo il meglio della propria produzione green, ma ha riservato anche al Mercedes-Benz eActros 300 City Tractor l’onore della sua anteprima italiana: una mossa a sorpresa per conferire nuovo slancio al mercato elettrico del 2024. Quasi non bastasse, la casa tedesca ha organizzato per la prima volta a Rimini anche una propria area test drive, su cui è stato possibile provare sia il City Tractor che il Fuso eCanter Next Generation 4S15e. Hanno poi completato la panoramica il Mercedes-Benz eActros Charged & Ready, così come l’eEconic e l’Unimog U423.
L’ELETTRICO COME ECOSISTEMA
“Il valore dei mezzi portati in esposizione non dipende solamente dal loro livello tecnologico - ha spiegato Maurizio Pompei, CEO Daimler Truck Italia - perché la dimensione elettrica trasforma il veicolo in un centro servizi e, su scala più ampia, in un vero e proprio ecosistema. Per far comprendere meglio questo salto culturale abbiamo anche deciso di modificare dal 1° ottobre il nome Mercedes-Benz Trucks, onde rifarci
assistenza dealer, grazie al quale è possibile trovare punti di ricarica (in futuro superfast charger) a distanza mai superiore ai 100 km.
COMUNICAZIONE COMPARATIVA
Thomas Baumgartner (a sinistra), Presidente di FERCAM, insieme a Maurizio Pompei, CEO Daimler Truck Italia sullo stand di Ecomondo.
meglio alla mission della casa madre Daimler Truck AG. Due punti cruciali sono però rimasti immutati: la centralità del cliente e la capacità di dimostrare sempre quale sia il veicolo ideale per il massimo risparmio energetico ed economico”. A quest’ultimo obiettivo concorrono oggi anche il centro formazione lanciato il 1° aprile 2023, unitamente alla società finanziaria creata ad hoc per truck e bus, ma soprattutto una rete ben radicata sul territorio italiano con una filiale a Piacenza e una a Brescia, oltre che
un innovativo magazzino centrale a Castel San Pietro Terme (BO) per la logistica dei ricambi: uno spazio di 10mila mq, alto 13 metri e dotato di 22mila locazioni a scaffale e a terra, con 16 campate lunghe 70 metri. Nato a fine ottobre già in versione carbon neutral, il magazzino consente giornalmente la distribuzione verso 88 punti di consegna nelle 24 ore immediatamente successive all’ordine. L’attenzione al cliente sensibile alle soluzioni elettriche è provata poi dallo sviluppo di un network di
“Sono passi decisi e concreti verso una transizione che, in Italia, è ancora agli inizi - ha aggiunto Pompei - ma che i nostri mezzi contribuiranno certo ad accelerare, in virtù di risultati su cui occorre soltanto volgere uno sguardo maggiormente consapevole: basti pensare che il livello di efficienza di un motore elettrico, subito dopo la partenza, sale immediatamente al 95 per cento, contro un valore del 20 per cento circa nel caso degli endotermici. Non nascondiamo l’obiettivo di arrivare a coprire con mezzi elettrici, entro il 2030, il 60 per cento delle vendite, sfruttando gli anni sino al 2025 come periodo di consolidamento sul mercato italiano: a nostro avviso occorre lavorare soprattutto sulla comunicazione comparativa, perché in ultima istanza non esiste argomento più convincente che la forza dei dati”. Una prima dimostrazione è stata offerta proprio al pubblico di Ecomondo, durante la conferenza di presentazione dei mezzi esposti allo stand. Un eActros 600, dotato cioè di una batteria da 600 kWh con un consumo complessivo di 1,2 kWh per chilometro, sarebbe infatti in grado di percorrere 700 km al giorno richiedendo in totale 840 kWh: calcolata un’operatività annuale di circa 230 giorni, significherebbe mettere a disposizione 193 MWh all’anno. Una quantità che potrebbe apparire decisamente elevata, se rapportata a una città di 18mila abitanti come Wörth, dove Daimler ha un proprio stabilimento, e ha rilevato un consumo medio di 54mila MWh all’anno solo per le esigenze degli abitanti locali. Eppure le cifre di consumo di un truck diesel odierno appaiono ben
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più consistenti: se un litro di diesel corrisponde a 10 kWh e il consumo medio di un veicolo simile viene stimato attorno a un valore di 30,6 litri ogni 100 km, significa che il consumo su 700 km giornalieri risulta pari a 214 litri al giorno, cioè 2.142 kWh al giorno. In totale, sullo stesso arco operativo di 230 giorni, il consumo di un diesel raggiunge i 493 MWh all’anno. Insostenibile per il fabbisogno di un centro abitato come Wörth? Nient’affatto, visto che un impianto eolico moderno alto circa 280 metri, con un rotore di 236 di diametro, riesce a raggiungere una capacità di 15MW all’ora, che tradotto su scala annuale corrisponde a ben 60mila Mw (il full usage medio è stimato attorno alle 4000 ore all’anno): una singola pala, dunque, sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno annuale di ben 310 eActros 600.
Da sinistra i relatori alla conferenza stampa Daimler Truck Italia ad Ecomondo: Simone Sbardella, Maurizio Pompei, Simone Ciccotti e Domenico Andreoli.
eACTROS 600, IL GAME CHANGER
Gli impianti Daimler sono oggi al lavoro per sviluppare nuove tipologie di veicoli che, progressivamente, vedranno succedersi piattaforme aeree, refrigerati, grandi raccoglitori per rifiuti, oltre che spazzatrici, camion erogatori e autocisterne, ma l’eActros 600 sarà indubbiamente il game changer della casa tedesca. Grazie alle colonnine di ultima generazione, la ricarica potrà infatti passare dai 400 kW all’ora odierni (pieno in 1h 30’) a oltre un MW all’ora (pieno in 30 minuti), rivoluzionando completamente il trasporto di linea. “Purtroppo il mercato italiano appare ancora troppo emotivo quando si parla di elettrico - ha osservato Domenico Andreoli, marketing manager Daimler Truck Italia - ma a volte basta una semplice calcolatrice in mano per rendersi conto di quale potrà essere il futuro prossimo dei trasporti. Come cent’anni fa la transizione dalle carrozze alle auto è avvenuta nell’arco di appena un decennio, così ora stiamo assistendo al lancio di innovazioni con ritmi altrettanto sostenuti, se non maggiori. Non a caso abbiamo voluto allestire uno stand con mezzi completamente elettrici”.
IL VALORE AGGIUNTO DELL’eECONIC
“Fra i modelli in mostra abbiamo voluto dare spazio all’eEconic - ha rilanciato ha rilanciato Simone Sbardella, head of Mercedes-Benz Special Trucks and Fuso - dal momento che la sua cabina ribassata rappresenta un valore aggiunto sempre più determinante per le vendite. Molte città, Londra inclusa, stanno infatti istituendo anelli di accesso riservati solo a veicoli con visione diretta: parametro che l’eEconic soddisfa perfettamente,
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“Il livello di efficienza di un motore elettrico, subito dopo la partenza, sale immediatamente al 95 per cento, contro un valore del 20 per cento circa nel caso dei propulsori endotermici”. perché le sue misure abbassate sono effettive, reali, a differenza di quelle pubblicizzate da altri concorrenti. In linea generale le vendite dei mezzi elettrici in Italia procedono però a rilento, sia a causa di infrastrutture di supporto non ancora adeguate, sia per incentivi limitati, oltre che per normative contraddittorie. Eppure questi veicoli rappresentano la risposta ideale per le esigenze dei centri cittadini, permettendo oltretutto di risparmiare un 20 per cento di energia in più rispetto ai modelli tradizionali, grazie alla possibilità di frenata rigenerativa”. Benché Daimler Truck Italia abbia recentemente messo a disposizione i propri mezzi elettrici a Forlì, destinandoli a un test comparativo biennale gestito da Alea Ambiente (società in house per la gestione dei rifiuti di 13 Comuni), il numero di quelli in circolazione potrebbe risultare decisamente maggiore se esistessero normative più chiare: per il Ministero dei Trasporti, ad esempio, è possibile guidare mezzi per la raccolta rifiuti con una semplice patente B per categoria N1, valida però sino alla soglia dei 4250 chilogrammi in caso di mezzi elettrici; per il Ministero dell’Ambiente, invece, il 38,5% minimo di veicoli puliti e realizzati sino a 4250 chilogrammi è guidabile solo con patente B per categoria N2. Un corto circuito che nessun ente regolatore ha ancora
risolto. “I numeri servono per creare consapevolezza - ha ribadito Domenico Andreoli - anche perché, non di rado, occorrono almeno due anni prima di reperire tutte le informazioni necessarie per realizzare i progetti migliori. Al di là dell’acquirente, vogliamo e dobbiamo coinvolgere l’intera filiera. Abbiamo infatti rilevato che l’utilizzo medio dei veicoli in Europa non supera i 500 km e, anzi, tende ad assestarsi su distanze ancora più contenute: per questo motivo riteniamo che modelli come l’eActros 300 e 400 possano fare ancora la differenza nel mercato di oggi. Soprattutto quando in Italia abbiamo aziende costantemente pronte ad aprirsi alle ultime innovazioni - nella fattispecie il City Tractor con autonomia a 220 km - come la Fercam di Thomas Baumgartner”.
IL PREMIO A FERCAM
Invitato sul palco, il presidente dell’azienda di logistica altoatesina è stato premiato da Daimler Truck Italia con una targa al merito, proprio per il suo contributo all’avanzamento delle soluzioni zero emission in Italia. “Sin dai primi anni ’90 - queste le sue parole - siamo impegnati a testare e adottare in flotta i mezzi mezzi tecnologicamente più avanzati, attraverso i quali puntiamo oggi alla totale decarbonizzazione dei trasporti. Uno degli ultimi esperimenti condotti ha visto l’impiego in inverno di modelli eActros sulla difficile tratta Bolzano-Innsbruck, lungo la quale è previsto lo scavallamento di un passo a circa 1.400 metri d’altezza: lo scorso
inverno abbiamo ottenuto risultati ottimi e, per questa ragione, abbiamo voluto essere i primi in Italia ad adottare anche il nuovo eActros 300 City Tractor. Con questo mezzo rafforzeremo i nostri servizi zero emission delivery, con l’obiettivo di consolidarli sulla tratta Milano-Roma. Certamente il lungo raggio rappresenta ancora una sfida impegnativa per l’elettrico, ma siamo fiduciosi nella rapida immissione sul mercato del nuovo eActros 600” Il futuro gioiello della produzione Daimler rappresenterà una soluzione di trasporto integrata grazie in particolare alle sue risorse digitali e al ruolo giocato dal servizio di eConsulting. L’azienda tedesca intende infatti occuparsi direttamente dell’accompagnamento all’acquisto, affidandosi all’alto grado di specializzazione dei propri dipendenti. Prodotto in serie nella versione trattore con massa totale a terra fino a 40 tonnellate per il trasporto a corto e medio raggio, il City Tractor si basa sulla stessa tecnologia dell’eActros 300 carro e dispone di tre pacchi batteria, ciascuno con una capacità installata di 112 kWh, che consentono appunto un’autonomia di 220 km circa. “Se per alcune aziende i costi di proprietà del veicolo elettrico dovessero risultare ancora troppo impegnativi - ha concluso Simone Ciccotti - Daimler Financing Service è in grado di garantire la massima flessibilità sugli acquisti. La società lanciata nell’aprile 2022 propone infatti leasing con possibilità di copertura assicurativa totale kasko e protezione della persona conducente, oltre che piani di finanziamento modulabili con canoni flessibili in base alla stagionalità. Siamo inoltre al lavoro per costituire a breve anche una società di noleggio: risorsa pensata non solo per venire incontro a fasi di mercato complesse, ma per superare eventuali renitenze riguardanti l’elettrico, senza dover effettuare immediatamente un investimento di proprietà”. Per il mercato, secondo Daimler Truck Italia, il tempo delle scuse è davvero finito.
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DAF VEICOLI INDUSTRIALI DEBUTTO IN ITALIA PER L’E-TRUCK XD FT
LARGO ALLA NEW GENERATION Linee luminose a terra, sedili cubici sotto monoliti dotati di schermi panoramici, una scritta al centro per scacciare ogni dubbio: “Start the future”. Lo stand Daf presente a Ecomondo ha fatto dell’innovazione e dell’essenzialità due ingredienti scenografici grazie ai quali proiettare il visitatore in una dimensione spazio-temporale a sé stante. Quella cui appartengono i due camion messi in mostra proprio a Rimini: la “Daf New Generation” rappresentata dall’XD 340 Fan diesel, in versione autotelaio per compattatore e nominato “Truck of the Year 2023”, ma soprattutto dall’XD FT e-Truck 100 per cento elettrico. “Oggi abbiamo non solo la volontà, ma anche la possibilità di crescere nel segmento truck - spiega Stefano Crippa, Direttore Commerciale DAF Veicoli Industriali - puntando in particolare sui mezzi per la raccolta rifiuti, per il trattamento delle acque reflue, così come sugli scarrabili. Avviati rapporti con allestitori e operatori attivi nella distribuzione negli anni scorsi, siamo tornati con veicoli le cui cabine offrono livelli di comfort ineguagliabili sia per attività locali che regionali: è partendo proprio da questo tipo di gratificazione che possiamo costruire solide sinergie mediante cui aumentare le nostre quote di mercato”. Accanto al modello predisposto per ospitare un centinato o uno scarrabile, la casa olandese ha voluto affiancare - per la prima volta in Italia - il suo veicolo elettrico con cabina XD (ma declinabile anche nelle versioni più piccola XB o più grande XF), la cui visibilità diretta è stata la caratteristica chiave alla base del riconoscimento “Truck of the Year 2023”. Avendo iniziato a sviluppare la tecnologia elettrica già diversi anni fa, in anticipo rispetto a molti competitor, Daf gode oggi del vantaggio di poter perfezionare altri ambiti funzionali alla nuova trazione, proponendosi
LA CASA OLANDESE PUNTA A VENDITE MIRATE NELL’ELETTRICO, PRIVILEGIANDO I SETTORI DELLA RACCOLTA RIFIUTI, DEL TRATTAMENTO ACQUE REFLUE E DEGLI SCARRABILI. sul mercato con un’esperienza ormai “avanti di un passo”, o, come appunto ricorda il suo claim, appartenente già alla “new generation” dell’elettrico. L’esemplare portato a Ecomondo, in particolare, offre potenze comprese fra un minimo di 170 kW e un massimo di 350 kW, in quanto dotato di uno stock batterie che può variare da due a cinque moduli per una capacità di 525 kWh, tale ciò da garantire un’autonomia fra i 200 e i 500 km.
NUOVO CONCEPT NUOVO LINGUAGGIO
“In questa fase della transizione - sottolinea Crippa - è per noi più importante che gli area manager, al pari delle concessionarie votate alla distribuzione dei nostri mezzi, acquisiscano a fondo la padronanza di un nuovo linguaggio: occorre far comprendere ai clienti l’unicità dei mezzi loro proposti e parlare di kWh, anziché di cavalli o litri, com-
porta una rivoluzione concettuale le cui ricadute interessano sia le modalità di guida che la differenziazione d’impiego dei mezzi. L’autonomia di un truck, ad esempio, è un fattore determinante, ma va valutata non come parametro a sé, bensì riferendosi a uno scenario di mix tecnologico molto più articolato e complesso. È velleitario pensare che l’elettrico diverrà l’unica forma di alimentazione. Certo concorre alla riduzione dei livelli di CO2 verso cui ci siamo impegnati entro il 2030, ma la sua funzione risulta al momento ideale per quegli ambiti locali o regionali caratterizzati da frequente navettaggio, rispetto ai quali è possibile stabilire con certezza tempistiche d’impiego e posizioni di ricarica”. Questa consapevolezza aiuta a spiegare anche la situazione apparentemente paradossale del mercato italiano. Un mercato che, a detta del direttore commerciale Daf, “non c’è ancora”, anche a causa dell’insufficiente supporto da parte del governo e delle politiche pubbliche d’incentivazione. “I numeri delle immatricolazioni non lasciano dubbi - dichiara Crippa - e non possiamo certo dire che il nostro Paese offra condizioni agevolanti per sviluppare l’elettrico. Il problema di
BIO
STEFANO CRIPPA
Ingegnere meccanico, classe 1978, nato ad Alzano Lombardo, Stefano Crippa, un’esperienza decennale maturata presso la Same Doitz-Fahr, eccellenza italiana della meccanizzazione agricola, è approdato in Daf nel 2017 come service manager, per poi raccogliere la sfida di Direttore Commerciale due anni più tardi. Trovatosi faccia a faccia con un mercato improvvisamente minato da difficoltà di approvvigionamento, dalla mancanza di semilavorati e componenti, ma anche dalla necessità di una pianificazione di lungo termine, supera gli anni del Covid dando prova di notevole elasticità, di cui farà di nuovo tesoro non appena cominceranno ad aumentare i costi finanziari e le dinamiche commerciali prenderanno quella piega diametralmente opposta che caratterizza il mondo sales d’oggi. Poco male. Le sfide in salita non spaventano certo chi è abituato a correre su percorsi trail in montagna, o a sottoporsi al giudizio di moglie e due figli quando si dedica al canto.
TOSCANDIA AL VIA LA PROMOZIONE DELL’ECO DEVICE ONBOARD
CON “EDO”, MENO COSTI ED EMISSIONI Se la transizione ecologica disorienta, nessun problema: ci pensa Edo, l’Eco Device Onboard di Toscandia ideato per portare il sereno nei fogli di spesa delle aziende di trasporto. Il dispositivo agisce sull’erogazione della potenza del veicolo, regolando l’accelera-
zione e stabilizzando i giri motore all’interno di un range di coppia ottimale. In sostanza, contribuisce a ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2, salvaguardando al contempo freni e ruote. “Edo è stato inserito nell’offerta della nostra business unit Tempo Zero - spiega Letizia Piccini, Responsabile comunicazione e marketing della concessionaria Scania di Calenzano - attraverso Giuseppe Barelli, Amministratore Delegato di Toscandia, insieme a Letizia Piccini, Responsabile comunicazione e marketing.
fondo, a mio avviso, è che occorre interloquire con la committenza partendo da dati concreti, reali, basandosi su parametri Tco che indichino in modo preciso costi ed eventuali ritorni per chi investe. I riscontri ottenuti da quelle aziende che si collocano nella categoria degli “early adopter”, quanti cioè fanno dell’innovazione un punto qualificante della loro mission, sono sintomatici di un interesse e di un fermento ben rilevabile nel mercato italiano, nonostante questo mostri evidenti carenze sul piano del confronto tecnico”. Per agevolare un impiego mirato della propria tecnologia elettrica, Daf sta oggi valutando soluzioni che incentivino il noleggio attraverso aziende ad esso votate e sulle quali la casa olandese già si appoggia. La possibilità di utilizzare mezzi green per periodi definiti, cominciando a calcolare canoni e costi fissi, rappresenta certo un’opportunità per finalizzare l’eventuale sostituzione dei veicoli in flotta, senza incorrere nel comune timore di un “salto nel buio”. “Siamo fra i pochi marchi di mercato che si affidano completamente a una rete di imprenditori indipendenti - evidenzia Crippa - ragion per cui non abbiamo in Italia truck center, né gestiamo punti vendita. Continueremo invece a cercare imprenditori e concessionari che desiderino promuovere i mezzi Daf. Al momento possiamo contare su 16 concessionarie vendita, dotate fra l’altro di officine di assistenza, oltre a una settantina di officine service alle quali siamo legati da un rapporto di partnership”. Anche sul piano della rete vendita, Daf conferma dunque la sua filosofia: qualità prima della quantità. Punto imprescindibile per fare della rivoluzione tecnologica in corso l’inizio di una nuova epoca di sviluppo, anziché una fiammata capace di lasciare solo ceneri al suo passaggio.
la quale ci proponiamo come partner per affrontare insieme alle aziende del settore le sfide ambientali. Non si tratta di una semplice centralina di efficientamento: il nostro brevetto permette di implementare le sue funzioni quali aggregatore e rielaboratore di dati unitamente a un portale di notifica. Questo parla in tempo reale con l’hardware, accelerando notevolmente i processi di ottimizzazione d’uso dei veicoli e, soprattutto, moltiplicando il risparmio in presenza di grandi flotte”. Edo ha trovato terreno fertile nelle esigenze dei servizi di raccolta differenziata porta a porta ad esempio, durante i quali i mezzi sono costretti a continue battute d’arresto e brusche ripartenze. Non a caso, nella sua attuale
fase di lancio, viene impiegato sui veicoli leggeri di Scania e sul modello Isuzu M21, funzionanti a diesel e con cambio manuale. “Nulla vieta in futuro di estenderne l’applicazione - osserva Giuseppe Barelli, AD di Toscandia - rivolgendoci sia ai veicoli con cambio automatico che con altre forme di alimentazione, elettrico in primis. Stiamo rilevando un interesse acceso, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di Edo di trasformarsi in una sorta di data hub da integrare al service per funzioni predittive, o per azioni correttive immediate. Per ora, l’interfaccia mostra il livello di carburante, la velocità istantanea, la lettura di acceleratore e freno, arrivando sino al numero dei km per il tagliando e allo stato della Pto. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione
non pone però limiti alla sua evoluzione”. In occasione delle prove organizzate a Rimini, gli autisti più esperti hanno avuto parole di lode per il dispositivo di Toscandia. Su tratte pianeggianti, quando attivato, ha dato prova di realizzare sensibili risparmi sul consumo di carburante (6,2 litri/km contro 8,6): in presenza di eventuali percorsi estremi, il dispositivo è invece programmato per staccarsi e restituire all’autista il pieno controllo del mezzo. Anche quando al lavoro, Edo è come se non ci fosse: non si sente, non si vede, non influenza direttamente il modo di guidare dell’autista, ma a fine lavoro regala sempre ampi sorrisi. Sì, Edo è davvero l’amico saggio su cui poter confidare.
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MULTIVITA,
EUROMASTER PARLA L’AMMINISTRATORE DELEGATO CRISTIANO OLIVIERO
IL MESSAGGIO GIUSTO PER ECOMONDO UN EVENTO DI RIFERIMENTO PER IL NETWORK SPECIALIZZATO NELL’ASSISTENZA PNEUMATICI DELLE FLOTTE. CHE RILANCIA CON SERVIZI CHE ABBRACCIANO LE NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI, PROPONGONO CON SEMPRE MAGGIOR CONVINZIONE LA RICOSTRUZIONE E ACCRESCONO L’OFFERTA DI INTERVENTI A DOMICILIO.
Secondo anno di presenza per Euromaster ad Ecomondo che condivide lo stand con Michelin per unire le voci, e le forze, nell’insistere sul messaggio della ricostruzione, un concetto assolutamente allineato a quello dell’esposizione di Rimini, che ad ogni corner parla di sostenibilità, economia circolare e riduzione della CO2. “Da sempre portiamo avanti una guerra senza quartiere - ha esordito accogliendoci sullo stand Cristiano Oliviero, Amministratore Delegato di Euromaster Italia - ai cosiddetti prodotti usa e getta, che realizzano un risparmio nell’immediato, nel momento dell’acquisto, ma che poi si fanno ampiamente ripagare in termini di consumi e sicurezza. Certamente i nostri centri sono disponibili ad incontrare le richieste dei clienti anche su questo fronte, però ciò che spieghiamo qui ad Ecomondo e che consigliamo sempre alle aziende è di scegliere prodotti premium, come possono essere i Michelin, e poi riscolpirli e infine ricostruirli. Noi siamo qui, e in tutti i nostri centri distribuiti capillarmente sul territorio italiano ed europeo, per consigliare le corrette tempistiche e i prodotti più adeguati alle necessità delle diverse mission”. I dati parlano chiaro: il processo di ricostruzione Michelin Remix o Recamic, a seconda che venga realizzato a “caldo” o a “freddo, insieme alla pratica della riscolpitura, permette un aumento della percorrenza chilometrica fino al 250 per cento, riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, le materie prime utilizzate e i rifiuti da riciclare. Euromaster non propone solo servizi di manutenzione ideati per ogni esigenza (Master Start, Master Care, Master Fleet), ma anche un’ampia selezione di pneumatici, le cui carcasse possono essere ricostruite utilizzando gli stessi stampi e tecniche di cottura del nuovo (processo Michelin Remix) o tramite l’applicazione di un nuovo battistrada prestampato (processo Recamic). “Molti trasportatori - riprende Oliviero - sono diffidenti nei confronti della seconda e della terza vita, e io in un certo senso li comprendo. In
Alla guida di Euromaster Italia da giugno 2018, Cristiano Oliviero, classe 1977, ha iniziato la sua carriera in Michelin nel 1998.
no - riprende il numero uno della filiale italiana del brand - supereremo i 25 milioni di fatturato nel segmento autocarro, un bel risultato se pensiamo che siamo partiti nel 2016 da zero. Si tratta di una crescita importante che va anche mantenuta e anzi incrementata con un grande impegno da parte nostra nei confronti delle garanzie che abbiamo dato ai clienti. Che intanto vengono assistiti in tempi rapidissimi e praticamente ovunque “Molte flotte sono rimaste scottate e in Europa dai nostri adesso non si fidano, ed è per questo centri di assistenche siamo qui, per far capire loro za. In Italia a fine anno saranno cirche quando un produttore premium ca 350, nel 2023 ne propone e garantisce un ricostruito abbiamo aperti 45, poi mantiene le promesse”. e 15 sono usciti dal network. Il nostro è passato erano presenti sul mercato un lavoro costante numerosi ricostruttori, pensate che anche nell’affinare la rete e allinequando sono entrato in questo settore arla ai nostri standard di qualità”. se ne contavano più di cento. Erano Qualità soprattutto nell’assistenper lo più piccole aziende di ricostru- za, da sempre fiore all’occhiello del zione locali che poi nel tempo hanno network Euromaster: nel 2023 sono chiuso perché non avevano i numeri stati superati i 5.000 interventi. “C’è e probabilmente neanche la qualità”. ancora spazio per crescere - precisa Oliviero - ma intanto abbiamo tenuto UNA MEDIA DI 124 MINUTI fede alla nostra promessa di celerità “Molte flotte sono rimaste scottate e nell’intervento e nella gestione dello adesso non si fidano, ed è per questo stesso: abbiamo una media di 123 motivo che siamo qui per far capire loro minuti per l’arrivo dei soccorsi, ne che quando un produttore premium siamo orgogliosi, e abbiamo un tasso garantisce un ricostruito mantiene di soddisfazione cliente molto alto, le promesse. Senza contare che dal con un NPS puro di 76 per il target prossimo anno molte aziende dovranno fleet manager”. Euromaster punta con stilare il bilancio di sostenibilità e il decisione anche sulla manutenzione riutilizzo dei pneumatici costituirebbe preventiva delle flotte, per ridurre al una voce importante sulla quale fare minimo gli incidenti, il fermo mezzi, e leva”. Non solo prodotto ma, anche e ottenere il massimo sfruttamento del soprattutto, assistenza, e non è un potenziale dei pneumatici consigliati. caso che il claim di Euromaster sia “Il “Stiamo puntando per il futuro anche Partner della tua mobilità”. “Quest’an- sull’assistenza a casa del cliente, in
Italia questa formula non è ancora sviluppata su larga scala perché i gommisti sono per lo più strutture familiari ancora non attrezzate per svolgere questo servizio con continuità”.
300 UNITÀ MOBILI
“Eppure sempre più trasportatori richiedono l’intervento a domicilio, anche per il risparmio di carburante che assicura, e noi stiamo potenziando la nostra struttura per fornirlo. Non partiamo certo da un foglio bianco: all’ultimo censimento risulta attiva una flotta di circa trecento unità mobili esterne su tutta la rete, e nel 2024 verrà potenziata”. Sempre nell’ottica di mettere il trasportatore nelle migliori condizioni di lavoro, Euromaster sta lanciando un progetto di digitalizzazione dell’attività autocarro attraverso lo sviluppo di uno strumento che sostituirà la documentazione cartacea fin dalla presa in carico della domanda. “Sarà un ecosistema integrato, con le camionette geolocalizzate per interventi sempre più puntuali ed efficienti a vantaggio dei clienti i cui dati, raccolti con la manutenzione predittiva, verranno elaborati per addirittura anticipare le richieste stesse di intervento. È uno strumento che stiamo sviluppando con la rete all’interno di commissioni delle quali fanno parte una ventina tra gli affiliati più specializzati, ed è lo stesso procedimento che abbiamo seguito quando abbiamo stabilito le regole del programma di assistenza, comunicando la nostra idea e riscuotendo i pareri di chi sul campo lavora tutti i giorni”. Un 2024 denso di novità dunque per Euromaster, ma con una solida ancora a quello che è da sempre il diktat del brand: far risparmiare al cliente tempo e denaro.
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FASSI GROUP A ECOMONDO CRESCE LA SPINTA DI CRANAB E MARREL
VIRTUOSE SINERGIE
DI BRAND Consolidamento della rete completato. O quasi. L’arrivo di Daniele Vismara, dallo scorso giugno nuovo direttore commerciale Italia di Fassi Group, ha permesso di verificare lo stato dei rapporti con le 25 concessionarie nazionali (di cui due di proprietà, Fassi Gru Firenze e Fassi Gru Torino), in previsione di un biennio dai risvolti delicati. “Entro gli inizi del 2024 conto di conoscere più a fondo il contesto del Meridione - spiega Vismara - dal momento che la partecipazione all’ultimo GIS, così come l’organizzazione di un meeting a maggio, non ha dato modo di dedicare lo stesso tempo a tutti i nostri dealer. I contatti avuti sinora, però, provano la piena solidità sia dell’organico interno del gruppo, composto da circa un migliaio di dipendenti, sia quello esterno, che include anche 60 officine legate direttamente o indirettamente alle nostre concessionarie. Siamo ormai ben coperti a livello nazionale, potendo contare anche su Main Gru in Sardegna e Special Crane in Sicilia, ragion per cui non prevediamo ulteriori ampliamenti della rete Fassi, salvo circostanze particolari. L’operazione di verifica è stata dettata non solo dal rapido passaggio di consegne dal mio predecessore, ma dall’obiettivo di tastare il polso del mercato, dopo anni trainati dagli incentivi Industria 4.0: fondi per sostenere chi decide di investire in beni strumentali con dispositivi e tecnologie di ultima generazione, come ad esempio la geolocalizzazione. Ora che i rubinetti governativi tornano a chiudersi, dobbiamo aspettarci un possibile rallentamento del mercato: se le vendite del 2024 rifletteranno gli ordini degli anni precedenti, nel 2025 è infatti possibile si verifichi un calo fisiologico nel cambio dei mezzi da lavoro”. Non sarà però tempo mal impiegato: Fassi Group intende approfittarne per ottimizzare i cicli di produzione e perfezionare i concept aziendali, ragion per cui il dialogo con le esigenze manifestate dai dealer
DANIELE VISMARA, NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE ITALIA, SPIEGA LA SUA VISIONE STRATEGICA DOPO LA FAMILIARIZZAZIONE CON LA RETE DI 25 CONCESSIONARIE E 60 OFFICINE.
Una panoramica dello stand Fassi ad Ecomondo. A fianco Daniele Vismara, subentrato a Mauro Della Casa nel ruolo di Direttore Commerciale.
risulta fondamentale per stare al passo con le rapide trasformazioni in corso. L’attuale situazione geopolitica riscrive i flussi delle filiere e induce a concentrare ancor più l’attenzione sulle strategie di elettrificazione del settore gru. “Il nostro gruppo è di fatto pronto per il completamento della transizione ecologica - rassicura Vismara - ma il centro-sud Europa fatica ancora ad abbandonare il vecchio modello di lavoro e produzione: chi ha iniziato a inserire una nuova macchina di sollevamento elettrica, lo ha fatto principalmente per finalità di sperimentazione e studio, più che di conversione della propria attività. Con i costi odierni dell’energia, inoltre, i rischi di dover sostenere consistenti spese a bilancio non è così improbabile: alcune attrezzature sono arrivate a costare l’80% in più. Abbiamo bisogno di una maggior gradualità nel supportare questa trasformazione, intensificando il dialogo di filiera, ma prendendo anche coscienza che la sostenibilità è un discorso più ampio di quello esclusivamente riferito ai costi industriali”. Al momento, le gru di taglia medio-piccola funzionano meglio di quelle medio-grandi, soprattutto quando i referenti commerciali sono realtà già ampiamente elettrificate, come le aziende municipalizzate di
servizi. La partecipazione a Ecomondo di Fassi Group, in tal senso, è nata dall’esigenza di entrare i contatto con dealer nazionali italiani e stranieri che abbiano già maturato questo tipo di sensibilità verso la transizione, consentendo di affrontare piani di investimento più complessi e strutturati. “Oltre al ruolo di Fassi Gru - riprende il neo direttore commerciale - la fiera di Rimini è un’occasione di scambio e visibilità soprattutto per i nostri brand associati, in particolare Cranab (specializzato nel settore del riciclo e dei caricatori) e Marrel (scarrabili). Sono marchi acquisti da circa cinque anni e, durante questa soglia temporale, siamo riusciti a comprendere appieno le potenzialità di integrazione, così come il livello di sviluppo dei loro prodotti: ora siamo pronti per infondere una spinta di mercato più decisa, creando quelle sinergie economiche tanto utili per supportare i segmenti che avvertiranno maggiormente le fluttazioni della domanda”. “Se possiamo ipotizzare un 2025 di vendite più contenute nel centro-nord, l’annuncio di nuovi incentivi per il Mezzogiorno indurrà a studiare nuove strategie commerciali per quell’area. Tanto più che, già negli anni scorsi, i risultati sono stati davvero sorprendenti. Un’impressione ricavata anche dal confronto con le nostre conces-
sionarie, che hanno il grande merito di essere profondamente radicate sui territori di competenza, nascendo da realtà familiari giunte in alcuni casi alla quarta generazione. Non sottovalutiamo infine l’apporto dell’assistenza: uno dei nostri punti forti, come Gruppo, non è solo la qualità dei mezzi che mettiamo a disposizione, ma la vicinanza attraverso cui seguiamo il loro inserimento post-vendita e, soprattutto, la prontezza negli interventi di messa in funzione. Se mancasse questa capacità di risolvere i problemi del cliente in tempi immediati, un prodotto come le gru non avrebbe una seconda chance sul mercato. E visto che siamo leader di mercato, significa che la nostra strategia funziona bene”. Quanto ai modelli esposti lo stand ha dato spazio a una gru articolata Fassi F185AC.1.25 xe-dynamic, dotata di un accessorio svuota campane di vetro, più altre due gru Cranab e due ganci Marrel per allestimenti scarrabili. “Stiamo costruendo una precisa identità di Gruppo - conclude Vismara - grazie ai nuovi apporti dei marchi francese e svedese, moltiplicando la nostra offerta, ma creando anche nuove opportunità di innovazione”. Quando nei rapporti si scava a fondo, sotto sotto si finisce sempre per trovare un tesoro speciale.
MAURELLI GROUP AL VIA L’INIZIATIVA DEDICATA AI RICAMBI PER L’IGIENE URBANA E LA RACCOLTA RIFIUTI
IL NUOVO PLAYER PER L’ECOLOGIA Si chiama Ecology Parts la nuova realtà aziendale presentata da Maurelli Group in occasione di Ecomondo. La nuova società del gruppo leader in ricambi originali e aftermarket per camion, veicoli industriali, bus e motrici, sarà specializzata nella fornitura di ricambi per i veicoli della raccolta rifiuti e dell’igiene urbana. Giulia Maurelli, Amministratore Delegato di Ecology Parts, ha presentato nel dettaglio l’innovativo progetto ad un’ampia platea, composta da giornalisti, stakeholders
e player di settore. “Ecology Parts - ha detto nel corso della conferenza - nasce con l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento nella fornitura di ricambi per tutte le società operanti nel comparto dell’igiene urbana e raccolta rifiuti, garantendo la disponibilità di ricambi per tutti gli allestimenti di compattatori e spazzatrici stradali, ovunque e nel minor tempo possibile. Per fare ciò potremo contare su un team tecnico specializzato, un hub logistico all’avanguardia con
sede in Campania e su una presenza capillare sul territorio, garantita anche dalle oltre 40 filiali del gruppo Maurelli”. Board Member del CdA di Maurelli Group, da oltre 65 anni leader internazionale nel settore Truck & Trailer, Giulia Maurelli è laureata in Economia Aziendale e ha conseguito un Master in International Business presso la Regent’s University of London. Dopo essersi impegnata nel progetto Ecologia e Oleodinamica del gruppo Maurelli, oggi
affronta lo sfidante capitolo di Ecology Parts. La società, che prenderà il via ad inizio 2024, offrirà fin da subito un’ampia gamma di ricambi e componenti, studiata per rispondere a tutte le possibili esigenze dei veicoli del settore ecologia. L’offerta si rivolge in particolare a flotte di enti privati, municipalizzate, noleggiatori e officine che ruotano intorno al settore Ecologia e non si limita alla sola fornitura di ricambi, ma vuole proporre anche un vasto assortimento di pro-
Giulia Maurelli ha presentato ad Ecomondo l’iniziativa Ecology Parts.
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CAB LOG INTERVISTA A DANILO VACCARO, DIRETTORE DISTRIBUZIONE E TRASPORTI
Un rigore d’altri tempi sui temi di Cristina Altieri Noale
sostenibilità e sicurezza BIO
L’OPERATORE LOGISTICO VENEZIANO HA DATO IL VIA A DUE PROGETTI INSIEME A CONTINENTAL - DA SETTE ANNI FORNITORE UFFICIALE DEI PNEUMATICI DELLA FLOTTA AZIENDALE - CHE VANNO AD ALLINEARSI ALLA SUA COERENTE VISIONE DI UN BUSINESS SEMPRE PIÙ ECOSOSTENIBILE.
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n investimento da oltre 5 milioni di euro per realizzare la propria visione di business etico e sostenibile: è quello stanziato da Cab Log negli ultimi mesi con il lancio di un ambizioso piano per rendere la propria flotta ecologica e i magazzini ecosostenibili, ma anche per valorizzare il personale attraverso un programma innovativo di formazione. Un impegno a 360 gradi nel quale rientra anche la partnership con Continental, dal 2016 fornitore dei pneumatici dell’operatore logistico veneziano, oggi impegnato a far testare al cliente non solo i sensori da applicare alle gomme per una gestione ottimizzata delle stesse, ma anche il prodotto ricostruito. Due iniziative che vanno a soddisfare la grande sete di sostenibilità dell’azienda, come ci spiega Danilo Vaccaro, Direttore Distribuzione e Trasporti di Cab Log. Danilo Vaccaro, ricostruzione e gestione della flotta degli pneumatici attraverso i dati rilevati dai sensori, una doppia iniziativa che ben si inserisce nel solco di sostenibilità che seguite da tempo. Inizierei parlando dei sensori da montare sugli pneumatici, perché si tratta di un progetto davvero innovativo che ci vede protagonisti come azienda pilota a livello europeo. I sensori inseriti all’interno della gomma elaborano e trasmettono diversi dati, dalla posizione a informazioni strutturali sul componente. Quanto alla geolocalizzazione, questo è un servizio prezioso per noi perché la batteria interna può sopravvivere fino a 15 giorni senza ricarica, in questo modo riusciamo a localizzare i rimorchi anche quando il veicolo è spento. Ma ancora più interessante è la capacità del sensore di monitorare in tempo reale
DANILO VACCARO
indici quali la pressione delle gomme, la loro temperatura e in futuro anche lo spessore del battistrada. Sulla base delle informazioni riferite si possono verificare quali siano le condizioni operative degli pneumatici e traguardare due obiettivi. Il primo, avere una pressione costante e adeguata, con la conseguenza di minimizzare il consumo, non solo di carburante ma anche degli pneumatici stessi; il secondo di prevenire eventuali incidenti, con tutto quello che consegue per quanto riguarda l’aspetto dei costi e della sicurezza. Come vengono raccolti i dati rilevati dai sensori? Intanto il progetto può essere declinato secondo due modalità: si può scegliere di avere la trasmissione in tempo reale della pressione dei pneumatici oppure l’alternativa è di sfruttare un hotpoint - un’antenna che rileva la presenza del mezzo e assicura la ricezione e l’elaborazione dei dati operativi - quando i veicoli rientrano presso i nostri magazzini, evento che normalmente avviene tutti i giorni. I valori vengono raccolti tramite un software reso disponibile da Continental e possono essere messi a disposizione sia dell’autista che del Maintenance Manager, la persona che controlla la manutenzione dei mezzi. Questa figura, sulla base di quelli che sono gli alert impostati in termini di pressione, decide se intervenire, a seconda che lo pneumatico si trovi o meno in un ambito operativo di sicurezza. Nel caso in cui si
Nato a Milano nel 1959, Danilo Vaccaro è ingegnere meccanico e lavora in Cab Log da 6 anni e mezzo. È il Direttore trasporti, distribuzione e pianificazione dell’azienda, nonché responsabile della piattaforma di Noale. Proviene dal mondo della committenza ed è stato responsabile supply chain di diverse multinazionali come San Benedetto, Bolton Group, Daf Pumps. Sposato, un figlio che ha seguito le sue orme - è ingegnere e si occupa di intelligenza artificiale - Danilo ama la corsa, il trekking e le ciaspolate in montagna, nonché leggere di tematiche sociali e nuove tecnologie. È anche molto spiritoso: “Nel 1997 mi sono trasferito a Padova, il risultato è che quando torno a Milano mi considerano veneto, e dove abito mi etichettano come milanese: sono un uomo senza terra, sarei per il ritorno del Regno LombardoVeneto, solo così sentirei di avere una patria!”
verifichi un calo di pressione eccessivo, ovviamente il tecnico intercetta il mezzo e ristabilisce la pressione corretta, o nel caso controlla lo pneumatico per verificare se nel frattempo sono intervenute condizioni tali da comprometterne il corretto funzionamento. Estenderete il progetto a tutta la flotta? Per il momento sono state montate due centraline, una su un trattore stradale e una su un semirimorchio: il test è ancora in corso e siamo molto soddisfatti. Se il progetto andrà in porto l’idea sarà
quella di allestire sul 90 per cento della flotta i sensori, in maniera tale da tenere monitorati tutti i mezzi in live, ridurre drasticamente i costi relativi ai soccorsi e migliorare i consumi. Naturalmente stiamo procedendo ad una valutazione economico operativa per verificare quello che potrebbe essere il payback dell’investimento, e quindi stiamo calcolando il risparmio complessivo in termini di consumo degli pneumatici e di carburante, e anche i tagli dei costi derivanti dalla minore o azzerata incidentalità: oggi nel momento in cui si verifica una foratura, normalmente il driver non è in grado di cambiare la gomma, quindi dobbiamo sopperire con una squadra dedicata. Per quanto riguarda invece il discorso della ricostruzione? Anche questo è un tema che si inserisce in un contesto di sostenibilità, di risparmio, perché dare nuova vita agli pneumatici significa da una parte contenere la quantità di rifiuti prodotta dalla nostra azienda, e dall’altra evitare che vengano impiegate nuove risorse naturali per la produzione di nuove gomme. Devo sottolineare che non è banale che un’azienda di trasporto con una flotta importante come la nostra abbia voluto testare questi pneumatici rigenerati, soprattutto nel nostro Paese dove c’è grande diffidenza verso il ricostruito. Sì, è vero, la ricostruzione degli pneumatici è una tecnologia che esiste dalla notte dei tempi, ma è una soluzione che noi finora non abbiamo perseguito, preferendo il nuovo per affidabilità e prestazioni. Ci siamo aperti alla proposta di Continental per verificare la fattibilità e la convenienza dell’operazione, e faremo le nostre verifiche. Certamente si tratta di una soluzione che va nella direzione della futura normativa europea di riutilizzo del packaging e dei materiali, e può essere interessante anche alla luce del bilancio di sostenibilità. Ma sostenibilità è anche convenienza, e dobbiamo ancora verificare se la ricostruzione di uno pneumatico, pur essendo fatta a regola d’arte, riesca a determinare una prestazione paragonabile a quella del nuovo: in base a queste risultanze decideremo se dare alle nostre gomme una seconda e una terza vita. Pneumatici Continental installati sulla flotta Cab Log: le due aziende sono allineate nel perseguire obiettivi di efficienza e sostenibilità.
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SOLUTRANS IN NETTA CRESCITA ESPOSITORI E VISITATORI
PER UNA SETTIMANA LIONE CAPUT MUNDI Più che positivo il bilancio dell’edizione 2023 del Solutrans, la fiera di Lione ha accolto 1.100 espositori (+10 per cento rispetto al 2021) e ha registrato una partecipazione record di 64.300 professionisti, una cifra superiore di 14.000 unità rispetto all’ultimo appuntamento. Presenti i maggiori produttori e allestitori di mezzi pesanti d’Europa; unica assente, tra le sorelle, Volvo Trucks che, come si vede sotto, ha tra l’altro vinto l’ambito premio Truck of the Year. L’evento ha inoltre confermato la sua portata internazionale accogliendo quasi 15.500 professionisti provenienti dall’estero, pari a un visitatore su quattro, rispetto a uno su dieci nel 2021. Tra le nazioni più rappresentate Italia, Spagna, Belgio, Germania, Turchia, Svizzera e Paesi Bassi. Il ministro dei Trasporti francese Clément Beaune, inaugurando la fiera martedì 21 novembre, ha sottolineato l’importanza di questo
tipo di eventi per far luce sul settore e sulle sue innovazioni, in particolare nel campo delle zero emissioni di carbonio: “Qui stiamo assistendo ad un’enorme quantità di investimenti, innovazione e soluzioni dei principali produttori: soluzioni fondamentali per la decarbonizzazione. Sono fermamente convinto che la sfida delle basse emissioni di carbonio sarà vinta grazie al settore dei trasporti”. Culmine del lavoro preparatorio portato avanti negli anni dalla FFC, la Federazione Francese della Carrozzeria, e dal presidente della fiera Patrick Cholton, l’evento è stato seguito anche attraverso il Solutrans Digital Show, che ha offerto ai visitatori la possibilità di immergersi negli spazi espositivi attraverso uno spazio interattivo per visionare i prodotti esposti, assistere a dibattiti dal vivo e finanche fissare appuntamenti con gli espositori.
INTERNATIONAL TRUCK OF THE YEAR AD AGGIUDICARSI IL PREMIO È IL VOLVO FH ELECTRIC
LA QUARTA VOLTA È PER L’ELETTRICO Per la prima volta un camion elettrico vince il premio più ambito, l’International Truck of the Year. A riportare la vittoria, resa nota durante la cerimonia tenutasi nella cornice di Solutrans è Volvo Trucks con il suo Volvo FH Electric. Nel motivare la propria decisione, la giuria ha elogiato le prestazioni del camion elettrico, l’accelerazione fluida, la
silenziosità e il comportamento privo di vibrazioni. Creata nel 1977, l’organizzazione International Truck of the Year è composta da 24 giornalisti di veicoli commerciali provenienti dalle principali riviste di autotrasporto di tutta Europa. Il premio annuale viene assegnato al camion introdotto sul mercato nei 12 mesi precedenti che ha dato il con-
tributo più significativo all’efficienza del trasporto su strada. Vengono valutati diversi criteri chiave, tra cui innovazione tecnologica, comfort, sicurezza, guidabilità, efficienza energetica, “impronta ambientale” e costo totale di proprietà. “Sono molto orgoglioso - ha dichiarato Roger Alm, Presidente di Volvo Trucks - che il nostro FH Electric abbia
vinto questo premio”. Il Volvo FH è uno dei modelli di maggior successo di sempre del settore con quasi 1,4 milioni di camion venduti in tutto il mondo, e non è un caso se questa è la quarta volta che il veicolo si aggiudica il premio. La produzione dell’FH Electric è iniziata nel 2022 nello stabilimento di Göteborg, in Svezia, mentre la produzione nello
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RENAULT TRUCKS CON I NUOVI E-TECH C E T, LA GAMMA ELETTRIFICATA PIÙ AMPIA DEL MERCATO
LA REGINA DEL SALONE
INDICA LA STRADA
OLTRE AL MASTER RED EDITION (DI CUI PARLIAMO NELL’INSERTO DEDICATO AI VEICOLI COMMERCIALI), IL BRAND FRANCESE ESPONE LA VERSIONE ELETTRIFICATA DELLA GAMMA C E T, NONCHÉ IL RINNOVATO E-TECH D. “IL PRODOTTO C’È, ORA DEVE CAMBIARE IL MINDSET DELLE AZIENDE”, COMMENTA EDOUARD SAVELLI.
stabilimento di Ghent, in Belgio, è partita nel 2023. “Per la prima volta nella storia - ha aggiunto Roger Alm - l’industria dei trasporti ha scelto un veicolo elettrico come camion dell’anno. Il Volvo FH Electric rappresenta una nuova era nel settore dei trasporti su strada e la vittoria di questo premio dimostra chiaramente che il passaggio al trasporto a emissioni zero sta avvenendo qui e ora”. Una transizione nella quale il costruttore ha dimostrato di credere fermamente: Volvo Trucks è stato il primo produttore globale ad avviare la produzione in serie di camion elettrici già nel 2019 e oggi dispone di un’ampia gamma elettrica con un totale di sei camion a batterie progettati per gestire un’ampia varietà di compiti di trasporto. Un impegno che ha fruttato al brand la leadership nel mercato dei camion elettrici pesanti in Europa con una quota del 49 per cento. Nell’altra pagina Gianenrico Griffini (a sinistra), Presidente della Giuria ITOTY, consegna il premio a Roger Alm.
Se è necessario incoronare una regina del Solutrans di Lione questa è senza dubbio Renault Trucks: intanto perché gioca in casa, e non solo in considerazione della nazionalità del marchio, ma anche del fatto che casa madre è a soli 10 minuti dalla fiera. Ma soprattutto per i contenuti riservati in anteprima alla fiera della sua città. Il nuovo Master, del quale parliamo diffusamente sull’inserto sui veicoli commerciali (a pag XII), ma anche le versioni elettrificate delle famiglie C e T che vanno così a completare una gamma votata interamente alla transizione energetica. E-Tech C e E-Tech T, prodotti in serie presso lo stabilimento Renault Trucks di Bourg en Bresse, a pochi chilometri dalla fiera, si caratterizzano già ad un primo sguardo per la presenza del nuovo logo sulla calandra. “Il nostro C full electric - ci spiega Marco Bonaveglio, Direttore Commerciale Renault Trucks Italia - ha un approccio cantiere adatto a tutti i lavori, cittadini e non. È dotato di 6 pacchi batterie da 90 kWh per un totale di 540 kWh, un valore importante che determina un’autonomia fino a 300 km. Questo range rende il veicolo adatto ad una molteplicità di applicazioni, e non solo nel raggio di un impiego urbano”. In cabina completo l’aggiornamento digitale, con un side display con touch screen pensato per rendere la vita dell’autista più semplice e sicura. “Abbiamo poi - prosegue Bonaveglio - la versione del T full electric, in questo caso un trattore: può anch’esso contare su 6 pacchi batterie da 90 kWh, per un’autonomia fino a 300 km che rende il veicolo perfetto per il trasporto interregionale”. Non solo prodotto, ma una vera e propria visione sulla transizione, come ci illustra Edouard Savelli, Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia, che incontriamo sullo stand. “Tutto il nostro spazio espositivo è impegnato a parlare di economia pulita, circolare. Con il lancio dei nuovi veicoli adesso possiamo dire di essere il costruttore con la gamma elettrica più ampia del mercato: il no-
Marco Bonaveglio davanti al nuovo T elettrico. Sotto il D, l’Oxygen e il C E-Tech.
di transizione”. Accanto alle due nuove gamme di prodotto Renault Trucks espone anche un E-Tech D per la distribuzione urbana ed extraurbana. Lo si riconosce per il frontale che ha rivisitato il logo, la griglia, i fari, gli specchietti retrovisori, e in generale il suo look più moderno. Ma non è tutto qui: il veicolo di fascia media è dotato di 4 pacchi di batterie da 94 kWh per un’autonomia di 400 km, e di nuovi equipaggiamenti per migliorare la sicurezza in città, sia per i conducenti che per gli altri utenti della strada,
stro lavoro lato prodotto è terminato, per il momento, adesso bisogna educare le persone, fare in modo che cambi il loro mindset, il loro approccio nei confronti della mobilità elettrica. Prodotto e incentivi sono una base di partenza: ma sono le
aziende che devono essere messe al centro della strategia, e Renault Trucks ha ben chiaro questo concetto, che persegue offrendo a chi lavora con i nostri veicoli anche tutti i servizi necessari ad affiancare gli imprenditori in questa fase
anticipando di fatto l'applicazione del Regolamento generale sulla sicurezza che entrerà in vigore nel luglio 2024. Inizialmente D e D Wide erano equipaggiati con batterie da 49 kWh, poi 66 e adesso 94: leggera, il pacco pesa 600 kg, in nichel cobalto alluminio, è prodotta da Samsung e assemblata in Europa. Ultimo focus su Oxygen, veicolo da 16 tonnellate sviluppato in collaborazione con Geodis. “Abbiamo voluto intraprendere - commenta Savelli - una sfida importante, quella di sviluppare un prototipo in 14 mesi partendo da un foglio bianco, e letteralmente disegnando e aggiungendo tutte le feature che ci venivano suggerite dal cliente: è un esercizio, per dimostrare intanto che possiamo concepire un veicolo elettrico da zero, non necessariamente elettrificando la driveline diesel. E il risultato è un veicolo 100 per cento elettrico dalla grande accessibilità e visibilità”.
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FORD TRUCKS PRESENTATA LA NUOVA GAMMA TRATTORI E MOTRICI E UNA SERIE LIMITATA
SICURA E CONNESSA, È LA NUOVA SERIE NON SOLO UN RESTYLING CHE COGLIE NEL SEGNO LE ESIGENZE DI COMODITÀ E PRATICITÀ AVVERTITE DA CHI TRASCORRE LA PROPRIA VITA IN CABINA, MA ANCHE UN IMPORTANTE INNESTO IN TERMINI DI SICUREZZA E DI CONNETTIVITÀ. PRESENTE SULLO STAND ANCHE L’F-MAX SELECT.
Principale novità di Ford Trucks a Solutrans 2023 è la nuova gamma trattori e motrici F-Line, caratterizzata dall’integrazione di design e sicurezza avanzata. Inoltre, vengono per la prima volta presentati al pubblico, la nuova limited edition F-MAX Select e il motore a combustione ad idrogeno Fuel Cell FCmove-XD da 120 kW fornito da Ballard Power Systems, leader internazionale nello sviluppo, produzione, vendita e assistenza di sistemi di alimentazione con celle a combustibile. Iniziando dalla serie F-Line, per il mercato italiano la gamma comprenderà le seguenti versioni e configurazioni: motrici Serie Strada F-Line:
1833 (4X2), 1842 (4X2), 2633 (6X2), 2642 (6X2); motrici Serie Costruzioni F-Line: 3542 (6x4), 4142 (8x4), 4445 (8x4); trattori F-Line: 1845T (4x2), 3548T (6x4). La nuova serie segna un cambiamento significativo nell’ecosistema Ford Trucks, completando il restyling dell’intera gamma prodotti del marchio, dove comfort e praticità sono
F-LINE
In primo piano il nuovo motore ad idrogeno: l’F-MAX che lo ospiterà dovrebbe vedersi su strada nel 2025. Sotto Emrah Duman, Vice Presidente di Ford Trucks, la gamma F-Line, e l’edizione limitata F-MAX Select.
al centro dell’attenzione obiettivo è aiutare i nostri “La nuova serie F-Line è progettata dell’intera cabina. Il rinnoclienti a gestire la propria per ridurre i costi operativi ed vamento interessa anche attività in modo più reddiaumentare le prestazioni del veicolo, la sicurezza con disposititizio, garantendo il comfort garantendo sempre il massimo vi di assistenza alla guida e la sicurezza che meritano. comfort nell’esperienza di guida”. di ultima generazione: il Siamo orgogliosi di presensistema di frenata d’emertare la nuova serie F-Line; genza avanzata per i pedoni progettata per ridurre i costi e l’intelligente controllo adattivo grazione del ConnecTruck, sistema operativi ed aumentare le prestazioni della velocità di crociera con Stop di gestione della flotta già presente del veicolo, garantendo sempre il & Go garantiscono risposte rapide e apprezzato sul trattore F-MAX. massimo comfort nell’esperienza in situazioni critiche. Al contempo, Ogni modello Ford Trucks diventa di guida”. Ford Trucks mette in mostra a Liofunzionalità come High Beam Assist, quindi parte di una flotta connessa, Lane Departure Warning System, garantendo efficienza e monitoraggio ne anche un modello esclusivo in Intelligent Speed Assistance e Blind costanti. Questa integrazione non edizione limitata: F-MAX Select, una Spot Information System forniscosolo migliora l’esperienza di guida versione speciale del pluripremiato no una maggiore consapevolezza e ma offre anche significativi vantaggi F-MAX “International Truck of the misure di sicurezza proattive. Infine, in termini di operatività, stabilendo Year” 2019, limitato a 400 unità l’ausilio per il parcheggio in retroun nuovo standard per le operazioni numerate. Questo pacchetto esclumarcia, il sistema di monitoraggio dei veicoli commerciali pesanti. sivo arricchisce il trattore F-MAX della pressione degli pneumatici, il “In quanto marchio innovativo che con dettagli di design bronzo, sia segnale di arresto di emergenza, la ascolta le esigenze dei nostri clienin esterno che in interno cabina. facilitazione dell’alcool interlock, ti - ha dichiarato afferma Emrah Infine Ford Trucks ha portando in Duman, Vice Presidente di Ford l’avviso di attenzione per la sonnofiera anche il suo innovativo molenza del conducente e il sistema Trucks International - in Ford Trucks tore a combustione ad idrogeno: il concentriamo gli sforzi di ricerca e di informazioni sulla partenza sono marchio sta attualmente testando sviluppo nell’immissione sul mercato integrate per garantire un viaggio diversi concept di mobilità sostesicuro su ogni strada. Novità per il di tecnologie di moderna generazione. nibile, con una forte fiducia proprio Con ogni nuovo prodotto, il nostro restyling della serie F-Line è l’intein un futuro ad idrogeno.
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LAMBERET A LIONE UN EFFICACE RIASSUNTO DELL’ECCELLENZA NELLA TEMPERATURA CONTROLLATA
LE PAROLE D’ORDINE PER MANTENERE LA LEADERSHIP:
TRANSIZIONE,SICUREZZA E SERVIZI UNO STAND DA 1.000 MQ PER SPIEGARE AI VISITATORI DI SOLUTRANS L’AMPIEZZA DELLA GAMMA E DELLE SOLUZIONI PROPOSTE DALL’ESPERTO NEGLI ALLESTIMENTI DEL FREDDO. MA NON SOLO PRODOTTO: IL BRAND ALZA LA POSTA AGGIUNGENDO UN VERO E PROPRIO PROGRAMMA PER LA TRANSIZIONE, UNA SPECIALE PROTEZIONE PER GLI OPERATORI E TANTI SERVIZI.
Esibizione di muscoli e perfetta forma fisica sullo stand Lamberet alla quale è bastato semplicemente aprire la porta di casa per “cadere” dentro a Solutrans. E così l’allestitore di SaintCyr-sur-Menthon, a pochi chilometri da Lione, pare voglia proprio stupire i suoi ospiti dando loro da esaminare un mega allestimento da oltre 1.000 mq che mette sotto la luce dei riflettori il meglio del know-how del brand. Prodotti tutti da rileggere alla luce del nuovo concetto di Lamberet Energy, un approccio esclusivo verso la transizione energetica, la sicurezza sul lavoro e i servizi per i clienti del trasporto a temperatura controllata. Nel dettaglio, un team e un’offerta dedicata all’innovazione nell’ambito della riduzione dell’Impronta Carbonica e della Responsabilità Sociale delle Imprese, con l’assunzione dell’impegno ad accompagnare i clienti nell’analisi dei vincoli di utilizzo per proporre loro le soluzioni più adatte per una transizione graduale verso sistemi parzialmente o totalmente elettrici. Rientrano nel quadro anche gli studi delle funzioni di stoccaggio, conversione e distribuzione dell’energia elettrica destinata ad alimentare i gruppi frigoriferi, nonché soluzioni di noleggio a lunga durata in Full Service. Di tutto ciò parliamo con Ismaele Iaconi, Direttore Vendite e Marketing Lamberet Italia, che ci accoglie sullo stand iniziando a snocciolare una serie di informazioni che parlano tutte dell’assoluta leadership dell’azienda quando il tema è il trasporto refrigerato. “Iniziamo - esordisce Iaconi - da un semirimorchio frigorifero SR2 Smart&Safe, 33 europallet, heavy duty, ideale per la distribuzione, sul quale presentiamo qui a Lione l’innovativa SafeStair, una scala di ingresso al mezzo che risponde alle più severe normative in tema di sicurezza sul lavoro: ha una larghezza adeguata per permettere all’utente di utilizzarla con agio e in più dispone di un passamano al quale appoggiarsi per non perdere l’equilibrio. Un accessorio tra l’altro estremamente compatto, che si integra insieme alla scala nel piano di carico. All’interno del semirimorchio troviamo la nuova Ergowall 2.0, una paratia in carbonio scorrevole, sollevabile e sdoppiata che permette di disporre all’interno di un’altezza importante, avendo un ingombro ridotto. È tra l’altro dotata di una struttura memory e quando viene urtata dai
In Lamberet dal 2017, Ismaele Iaconi è Direttore Marketing e Vendite del brand francese. Nelle immagini una selezione dei numerosi veicoli presentati allo stand per spiegare l’arte del controllo della temperatura.
“Con Lamberet Energy ci assumiamo l’impegno di proporre ai clienti le soluzioni green più adatte alle loro personalissime esigenze”. pallet si deforma per poi ritornare alla conformazione originale”. Nel settore pesante anche un SR2 X-City 27 pallet con due assi, di cui uno sterzante, dotato di una serranda automatizzata utile per l’appoggio e lo scarico in banchina, nonché di una lama d’aria che impedisce il trasferimento della temperatura tra interno e esterno. “Passando al settore dei veicoli leggeri - riprende Iaconi - e in particolare ai telai-cabina, vediamo lo studio realizzato grazie alla disponibilità di Fraikin, insieme a Iveco e Carrier per proporre un’applicazione frigorifera inedita avente per base il nuovo telaio e-Daily elettrico al quale è stata aggiunta una furgonatura isotermica Frigoline Lamberet dalla capacità di 7 bancali. La particolarità è che l’Iveco eDaily è fornito di un’ePTO da 15 kW cui è collegata un’unità refrigerante innovativa elettrificata che presentiamo qui per la prima volta. Si tratta di un Carrier Pulsor eCool che, collegandosi all’ePTO, utilizza le batterie di trazione per completare un turno di lavoro giornaliero in tutta tranquillità. Con un doppio pacco di batterie si raggiungono circa 200 km in ambito di distribuzione urbana con l’intero range
di temperatura disponibile, quindi da -20 a +20”. Nel settore dei van presente anche un Renault Kangoo pianale cabinato in versione full electric: soglia di carico molto bassa, dimensioni esterne contenute ma grande volumetria interna. L’unità refrigerante è un Kerstner eCooljet 106 adatto per i veicoli elettrificati in quanto vanta uno scarso assorbimento di energia (meno di quello richiesto dal clima del mezzo) ed è molto efficace nelle temperature positive. “Non ci manca neppure - riprende il manager - un egregio rappresentante della gamma Stellantis, un Peugeot ePartner in versione L1, sempre dotato dell’unità refrigerante Kerstner, con il gruppo condensante integrato al posto della ruota di scorta e quello evaporante posizionato tra la carrozzeria del veicolo e quella della coibentazione per lasciare spazio al carico”. E infine, per spiegare a fondo una qualità senza compromessi, Lamberet espone in fiera anche gli
otto pannelli che vanno a costituire la coibentazione realizzata dal brand sui veicoli. “La tecnologia che Lamberet utilizza per l’isolamento dei van precisa Ismaele Iaconi - prevede una scansione interna del vano di carico e il posizionamento nel vano degli otto pannelli con successiva sigillatura: è una procedura che elimina i ponti termici tra carrozzeria e pannello dell’isolamento per assicurare la migliore tenuta. L’ultima novità è la Connect Box, dispositivo che permette di gestire il gruppo frigo direttamente dal display del veicolo attraverso il touch screen. Sono tutte soluzioni che ci permettono di allungare il passo nella posizione di leadership che ci siamo guadagnati nel trasporto a temperatura controllata, e che non abbiamo nessuna intenzione di cedere”.
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KÖGEL I MANAGER ITALIANI PRESENTI PER ACCOGLIERE LE AZIENDE DEL BELPAESE IN VISITA A LIONE
VECTO E TPMS:
LE NOVITÀ DEL 2024 PER I TRAILER MICHELE MASTAGNI, AD DELLA FILIALE ITALIANA, CI REGALA UNA FOTOGRAFIA DI QUELLO CHE È STATO IL MERCATO NELL’ANNO CHE VA A CHIUDERSI PROSPETTANDO PER IL PROSSIMO LA NECESSITÀ ASSOLUTA DI UN RINNOVO DEL PARCO CON INCENTIVI MERITOCRATICI CHE SI INSERISCANO NEL SOLCO DEI TREND EUROPEI DI RIDUZIONE DELLA CO2.
Da sinistra il team italiano a Solutrans: Luca Pietroboni, Michele Mastagni e Gian Luca Affelli.
Non una semplice visita di cortesia ai colleghi francesi, ma una presenza in forze, quella di Kögel Italia a Solutrans 2023: scortato dai fidi Luca Affelli e Luca Pietroboni, l’amministratore delegato Michele Mastagni, sempre sul campo, ci regala un bell’excursus su semirimorchi e dintorni. “Ci troviamo a 250 km scarsi da Torino - ci spiega il manager - questa di Lione è una fiera molto seguita anche dalle aziende italiane, e non volevamo che arrivassero qui e non trovassero noi ad interloquire con loro e a spiegare i prodotti. A maggior ragione che oggi la squadra commerciale è completa e ci possiamo permettere anche qualche giorno di assenza dal suolo patrio - scherza con la sua tipica ironia Mastagni. Luca Pietroboni è tra gli ultimi acquisti in squadra Kögel Italia: da gennaio seguirà commercialmente il territorio del Lazio, dell’Emilia Romagna e della provincia di Bergamo, ma sempre dall’inizio del prossimo anno ci sarà un altro ingresso, l’ultimo per il momento, nel ruolo di responsabile delle regioni Campania, Basilicata e Calabria. “Abbiamo ristrutturato tutta la nostra divisione commerciale, e oggi in Kögel Italia siamo in 12, come gli apostoli: abbiamo tre persone in ufficio, Michele Sartori, felice di essere ritornato ad occuparsi full time del post vendita, e poi il sottoscritto e sette commerciali. Come squadra siamo al completo, ora l’obiettivo per il 2024 è il nuovo parcheggio. Lo spazio attuale ha 30 posti, abbiamo affittato un’altra location, sempre da 30 stalli, e il prossimo anno andremo ad aggiungere 10mila metri quadrati dove potremo ospitare 100 mezzi, un numero adeguato al mercato italiano”. Michele Mastagni, ormai siamo a fine anno, com’è andato il 2023? “Il mercato è in discesa, e le ragioni le conosciamo tutti: il costo alto del denaro frena gli investimenti delle aziende, e gli ordini incassati sono di gran lunga inferiori a quelli dell’anno scorso e a quelli che avevamo preventivato per i dodici mesi. L’immatricolato
“Come fa il politico a non capire che il cibo che arriva sulla sua tavola viene trasportato all’interno di un semirimorchio e che un mezzo di vent’anni non può garantire un trasporto a norma?”. è in calo, ma non così tanto, con il primo semestre ancora coperto dalla consegna degli ordini dell’anno precedente”. Persisteranno le nubi nell’immediato futuro? “Il 2024 non sarà semplice, ci auguriamo che a partire dal secondo trimestre possa verificarsi una ripresa della fiducia che favorisca programmazione e investimenti. Certo la situazione geopolitica non aiuta, sono in corso due guerre, e poi c’è la crisi del settore automotive: saranno senza dubbio importanti le elezioni europee che spero possano ribaltare indirizzi finora imboccati soprattutto
KÄSSBOHRER PRODOTTO, TECNOLOGIA E NUOVE FETTE DI MERCATO: IL COSTRUTTORE SI RACCONTA A SOLUTRANS
SICUREZZA DEL CARICO AL TOP
CON I SENSORI ANTINTRUSIONE Tre veicoli emblematici in esposizione nell’area Kässbohrer che da una parte ribadisce la sua specialità, i veicoli eccezionali, dall’altra celebra le grandi soddisfazioni ricevute quest’anno nel segmento delle cisterne, e infine mostra in anteprima un dispositivo tecnologico di grande utilità e attualità. “Iniziamo dalle cisterne - esordisce Marco Contoli, Country Manager della filiale italiana - con il K.SSL 38, il più efficiente silo non ribaltabile con il massimo carico utile. Si tratta di un veicolo da 38 metri cubi per il cemento, che ci sta regalando un grande successo
di mercato, e ne siamo estremamente felici perché anche in Italia siamo riusciti ad entrare in questa nicchia. Considerando che il mercato tradizionale è stato piuttosto fermo nei dodici mesi, questo inserimento in gamma ha svoltato i nostri risultati”. Il mezzo esposto è una summa delle possibilità di personalizzazione Kaessbohrer: tre coni di scarico per tutti materiali, Marco Contoli, classe 1973, è da due anni al timone della filiale italiana di Kässbohrer.
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in ossequio ad ideologie politiche. Al di là delle scelte sulle trazioni, l’urgenza oggi è quella di rinnovare un parco obsoleto, e non parlo qui del trainante: i semirimorchi hanno raggiunto i 18 anni di anzianità: non mi stancherò mai di ricordare che un catafalco agganciato ad un trattore nuovo vanifica di fatto l’investimento in termini di consumi e di sicurezza. Certamente ci vorrebbero gli incentivi per aiutare le aziende a sostituire i veicoli vecchi, ma dovrebbero essere indetti con un meccanismo meritocratico, e non con la formula di servire chi arriva prima. Come fa il politico a non capire che il cibo che arriva sulla sua tavola viene trasportato all’interno di un semirimorchio, che il corretto mantenimento della catena del freddo è strettamente collegato alla qualità del mezzo, e che un mezzo di vent’anni non può garantire un trasporto a norma?”. Il prossimo anno tra l’altro entreranno in vigore due normative importanti, rispetto alle quali Kögel è già pronta. “Anche i semirimorchi dovranno riportare il valore della CO2 emessa tramite lo strumento di calcolo del consumo di energia del veicolo Vecto introdotto dalla UE. Nel caso del mezzo trainato il rilevamento prenderà in considerazione alcuni aspetti quali i pneumatici, gli accessori come i sollevatori e i sistemi sterzanti, e anche la leggerezza. In realtà il legislatore non ha ancora specificato come questo valore verrà utilizzato, ma andrà riportato e noi siamo pronti. Inoltre dal mese di luglio per immatricolare un rimorchio nuovo dovrà essere presente un sistema TPMS di controllo della pressione dei pneumatici in cabina, per segnalare eventuali anomalie di pressione: è un dispositivo che ha un costo, ma siamo impegnati a far comprendere alle aziende che se verrà utilizzato in maniera corretta verrà ampiamente ripagato anche qui in termini di consumi e sicurezza”. Fronte prodotto? “Ne riparliamo alla IAA di Hannover del prossimo settembre: Kögel presenterà parecchie novità, quindi non mancate, vi diamo appuntamento in Germania”.
sollevatore, sospensione elettronica, in generale tutti gli optional richiesti dal mercato europeo come gli accessori di sicurezza, lo scarico della pressione della cisterna lato strada, accessorista in acciaio inox, assale BPW, zampe di appoggio Jost e impianto frenante Wabco. Sul fronte degli eccezionali invece il costruttore tedesco espone il K.SLA HS 3, un veicolo pensato soprattutto per l’ambito edile. “La grande novità è la rampa d’accesso idraulica sul collo d’oca: avevamo già questo modello in gamma, ora abbiamo aggiunto una
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TMT TANKS & TRAILERS CON IL SUO SCRIGNO DI DIRITTO TRA I TESORI DI SOLUTRANS 2023
GLI ESPERTI ITALIANI DEI PIANI MOBILI
ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA
Nell’immagine sopra Alfredo Spinozzi con Serena Franchi, Sales area Francia e Benelux, e Claudia Vagnoni, Back office commerciale.
Con un’apertura utile di 12.300 mm e una altezza di carico di 2.600 mm, lo Scrigno è il prodotto perfetto per il carico di articoli di grande lunghezza.
La TMT Tanks & Trailers presente al Solutrans con uno dei suoi prodotti di punta: lo Scrigno, semirimorchio a pianale mobile con porte laterali a tutta apertura su entrambi i lati. La TMT è stata tra le prime aziende a costruire un semirimorchio a pianale mobile con questo tipo di apertura laterale, e dopo anni di studi e progettazioni, ancora oggi continua a migliorare la versatilità e l’alta qualità del prodotto. Ma cosa distingue lo Scrigno dagli altri semirimorchi? Innanzitutto il fatto che, con una apertura utile di 12300 mm e una altezza di carico di 2600 mm, è il prodotto perfetto per il carico di articoli di grande lunghezza. Inoltre, la sua versatilità aiuta a ridurre le corse a vuoto, permettendo un carico vario
per tutti i trasporti di general cargo, aumentando il profitto. Lo Scrigno, nonostante l’apertura laterale su un lato o entrambi, garantisce stabilità e sicurezza grazie al telaio continuo e alla struttura robusta. “La partecipazione a Solutrans 2023 - ha commentato sullo stand Alfredo Spinozzi, CEO TMT - è stata l’occasione per mostrare al mercato francese un prodotto innovativo e versatile, quale appunto il nostro Scrigno. Il salone si è confermato ancora una
volta un eccellente punto di incontro con clienti e fornitori. L’obiettivo è quello di farci conoscere sempre di più in tutta Europa e rendere la nostra rete commerciale all’estero estremamente capillare. Attualmente abbiamo inserito una nuova figura commerciale che si sta occupando di Francia e Benelux, dove abbiamo già venduto diversi semirimorchi a pianale mobile. Molte soddisfazioni arrivano anche da altre parti d’Europa, come Romania, Germania e Austria”.
sezione allungabile oltre la sagoma permessa dalla legge. Ma torno sulla rampa, molto utile nelle operazioni giornaliere quando è necessario salire spesso sul collo, pensiamo ai rulli compressori per l’asfalto, tutti i giorni salgono e scendono dal mezzo più volte e l’alternativa è posizionare rampe amovibili in alluminio. Poi questa versione è il top, ha anche un trattamento superficiale antiskip e la metallizzazione per le parti soggette a maggior usura”. Infine seguiamo Contoli vicino al centinato, il Serie SPS XS Light Platform, market leader in termini di pezzi venduti. “Questa versione, progettata per offrire la massima capacità di carico utile con una tara minima di 5.800 kg senza
compromettere le prestazioni grazie al robusto telaio rivestito in KTL, è pensata per il mercato francese: il pianale in legno con profili ad omega in Italia non è richiestissimo, ma in Francia sì perché il trasportatore si sente libero di fissare il carico eventualmente anche con le viti, e quando le travi sono rovinate o consumate possono essere sostituite”. Con un’altezza di aggancio che va da 980 mm a 1.300 mm, K.SPS XS offre flessibilità operativa. Grazie a un design ingegnoso che prevede tasche per pilastri, anelli di fissaggio e chiusure per container, certificati Eumos, la piattaforma K. SPS XS, certificata Codice XL, è in grado di trasportare in modo sicuro
un’ampia varietà di carichi, dai materiali da costruzione ai carichi generici e al trasporto di container. Ma la grande novità presentata su questo mezzo sono i sensori antintrusione per la sicurezza del carico e contro la movimentazione illegale delle persone. “Succede spesso che nelle zone di confine - conclude Marco Contoli - malintenzionati taglino la centina per introdursi nel mezzo e superare la frontiera. Per scongiurare (anche) questa eventualità abbiamo introdotto una centralina alimentata dall’impianto elettrico del mezzo, che riceve via wifi i dati provenienti dai sensori e comunica eventuali allarmi sul telefono dell’autista”.
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ANTEO IN ESPOSIZIONE LA GAMMA STUDIATA PER SODDISFARE LE ESIGENZE DEL MERCATO D’OLTRALPE
LA FRANCIA TORNA NEL MIRINO DEL
G IGANTE
TECNOLOGIA, QUALITÀ E SICUREZZA, SENZA TRALASCIARE UN DESIGN CHE RISPONDE A PRECISI CANONI ESTETICI: FORTI DI QUESTE CARATTERISTICHE CHE LE HANNO RESE FAMOSE IN TUTTO IL MONDO, LE SPONDE IDRAULICHE DEL COSTRUTTORE DI MOLINELLA TORNANO ALLA CONQUISTA DELLE AZIENDE FRANCESI. Uno stand che rispecchia in pieno la voglia di Anteo di riprendere le redini del mercato francese e di colonizzare con le sue rinomate e qualitativamente ineccepibili sponde i dipartimenti d’Oltralpe. Una volontà talmente chiara che campeggia all’ingresso dello spazio espositivo dell’azienda di Molinella una mappa piuttosto eloquente del Paese ospite, con l’assegnazione dei diversi territori a quattro commerciali freschi di nomina che già in fiera paiono piuttosto compresi nel loro compito: far conoscere un prodotto che vuole da sempre distinguersi per tecnologia, design e sicurezza. “Quello di Solutrans - ci accoglie Ilmer Maietti, Amministratore Delegato dell’azienda produttrice di sponde idrauliche - è un appuntamento molto importante per l’autotrasporto, nonché la vetrina perfetta per rilanciare il marchio Anteo sul mercato francese. Presentiamo i prodotti che hanno fatto la nostra storia e che costituiscono il meglio della nostra offerta, e che abbiamo recentemente aggiornato soprattutto sul fronte della sicurezza. Senza mai trascurare il design: la sponda deve integrarsi al meglio al mezzo su cui è montata e rispondere pertanto a precisi canoni estetici”. Subito Maietti richiama la nostra attenzione su uno
dei cavalli di battaglia della recente produzione, il quadro comandi con illuminazione notturna pensata per rendere più sicuri tutti quei viaggi di distribuzione che spesso avvengono anche di notte o al mattino presto. “Gestendo la macchina attraverso il nostro quadro comandi - precisa il numero uno dell’azienda - l’operatore sa esattamente dove mettere le mani: vengono così scongiurati errori di manovra, o comunque situazione pericolose. Mi spingo a confessare che l’illuminazione è un po’ il nostro pallino: al di là del quadro strumenti, la sponda stessa è sempre ben visibile in quanto equipaggiata non solo con
il classico lampeggiante arancione o giallo che segnala la posizione della macchina quando è aperta. Abbiamo inserito anche la retroilluminazione bianca della superficie del pianale, in questo modo chi manovra la sponda lo fa sempre in piena consapevolezza, vedendo bene dove appoggia i piedi e dove si sposta con il carico”. Il quadro comandi delle sponde Anteo contiene inoltre un processore collegato ad una app per la manutenzione predittiva. L’APM, Anteo Predictive Maintenance, informa l’autista o il gestore della flotta sullo stato della sponda, consigliando nel caso di cambiare il particolare dopo un certo numero di cicli di lavoro o un determinato tempo dall’installazione della sponda. Previene rotture durante l’utilizzo del veicolo programmando la manutenzione ed evitando noiose e costose manutenzioni improvvise in strada o durante la distribuzione del carico. Anteo presenta a Lione anche le sponde retrattili pallettizzate, pronte per essere montate direttamente sui semirimorchi con facilità e rapidità. “Si prende con il muletto la macchina completa - ci spiega Maietti – la si pone sotto il telaio del semirimorchio e con le piastre si imbullona la sponda che risulta già pronta e funzionante una volta collegata alla batteria. Si tratta di una novità assoluta, la macchina è completamente finita, non c’è bisogno di forare o di effettuare modifiche al telaio, e questo naturalmente consente di ridurre i tempi di montaggio e i costi del prodotto”. In bella mostra anche la macchina retrattile con guide cromate, ancora non diffusissima sul mercato francese, ma fonte di orgoglio e soddisfazione per la dirigenza Anteo. “Si tratta di un prodotto top di gamma di grande qualità - precisa Ilmer Maietti - i nostri concorrenti non lo vendono in Europa, se si eccettua qualche artigiano. È un meccanismo che consente di mantenere una lubrificazione costante nel tempo di vita della sponda perché all’interno della guida è contenuta una quantità importante di grasso: in combinazione con la superficie trattata con cromo duro pari a 800 Vickers, una tolleranza F7 ed una rugosità molto bassa pari a RA 0,2, il meccanismo riesce a scorrere agevolmente, con
A destra Ilmer Maietti, CEO di Anteo Spa. Sotto il team commerciale pronto ad “aggredire” il mercato francese.
precisione e mantenendo sempre allineato il pianale. Naturalmente produciamo, e abbiamo portato qui a Lione, anche la macchina con la guida in alluminio, che viene costruita da tutti i nostri competitor: è un prodotto conveniente ma richiede un ingrassaggio frequente e i pattini e/o le rotelle si usurano con maggior rapidità”. Ultimo fiore all’occhiello della produzione Anteo la nuova sponda idraulica F5 X2CL 075 già presentata ad Hannover lo scorso anno, e oggi in passerella sul suolo francese. “È una sponda a due cilindri, molto robusta ma al tempo stesso leggera, porta 750 kg ma pesa solamente 157 kg. In più
le abbiamo regalato due brevetti: il primo riguarda il raccordo a terra, i concorrenti lo realizzano con l’elettronica, Anteo invece si è inventata e ha brevettato un sistema che utilizza un pistone idraulico. Nessuno ci aveva mai pensato su una sponda idraulica a 2 cilindri. È una struttura che rischia meno di danneggiarsi e anche la manutenzione è più semplice rispetto ad un processore elettronico. Altra caratteristica, la barra in alluminio che funge da traversa di collegamento bracci ed è registrabile su tutti i veicoli da 3,5 a 5 ton”. Un bell’arsenale dunque da oggi a disposizione (anche) dei commerciali di zona: buon lavoro a tutti!
DAIKIN IN ANTEPRIMA A LIONE LA REFRIGERAZIONE
LA CATENA DEL Daikin presente a Solutrans con le ultime innovazioni nel campo della refrigerazione di furgoni, camion e rimorchi: i fari sono puntati su Exigo, la prima unità di trasporto refrigerato per semirimorchi a marchio Daikin, ormai avviato alla produzione in serie, sul nuovo concept ibrido, e sulla piattaforma di connettività Daikin Telematics. Daikin Transport Refrigeration e il marchio Zanotti vantano decenni di esperienza nella refrigerazione commerciale e industriale e nel trasporto di prodotti freschi e congelati: fanno entrambi parte di Daikin Europe, filiale del gruppo globale Daikin Industries, fornitore leader a livello mondiale di refrigerazione, raffreddamento, riscaldamento, ventilazione e puriEvren Akçora da gennaio 2019 è Head of Global Business Unit di Daikin Transport Refrigeration.
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JOST IL KKS SI AGGIUDICA LA MEDAGLIA D’ORO AGLI I-NNOVATION AWARDS 2023
DELL’AGGANCIO E SGANCIO Si respira aria di vittoria sullo stand Jost, e non è un’impressione, visto che nel corso della serata di gala organizzata dalla Federazione Francese delle carrozzerie il gruppo, leader globale nella produzione di sistemi, moduli e componenti per veicoli industriali, è stato premiato agli I-nnovation Awards 2023 con il suo sistema KKS. “Iniziamo proprio da questo prodotto - ci propone Francesco Zucco, Senior Sales Manager di Jost Italia sfoderando un sorriso acceso dal grande entusiasmo per il riconoscimento ricevuto - che effettivamente migliora, e non di poco, la vita degli autisti, e non solo. Il KKS è una soluzione telecomandata di aggancio e disaccoppiamento del semirimorchio, compresi i collegamenti aria, impianto elettrico e freni. Si tratta di un dispositivo completamente automatico che permette all’autista di rimanere in cabina e da lì gestire la procedura, che dura in tutto circa due minuti e mezzo, senza scendere dal mezzo. Per regalare all’operatore una visione chiara del campo d’azione abbiamo inserito anche una telecamera sulla ralla a perno. Indubbiamente è un dispositivo che assicura un notevole risparmio in termini di tempo e che lavora a tutto vantaggio della sicurezza dell’autista. Abbiamo già ricevuto anche alcuni feedback: un nostro cliente per esempio, che si occupa di navettaggio, ci ha comunicato di risparmiare circa un quarto d’ora per il cambio del semirimorchio, un bel risultato se lo si moltiplica per un numero importante di mezzi e di viaggi.
Quello esposto a Solutrans è il modello più completo, ma Jost prevede anche soluzioni semplificate dal costo più contenuto che si affidano a sensori posti sul piatto ralla, sulla maniglia di apertura e nel meccanismo di chiusura che consentono il monitoraggio in tempo reale della ralla stessa. “Naturalmente la tecnologia si paga - ammette il manager - ma ciò che le aziende devono considerare è, oltre al risparmio di tempo, e di denaro, e alla sicurezza dell’autista, anche il fatto che in questo modo viene scongiurata definitivamente l’eventualità che si perda il semirimorchio a causa di un falso agganciamento. L’esperienza ci insegna che purtroppo quando non viene bene agganciato un non è detto che si perda il semirimorchio alla prima curva: può succedere anche dopo ore e chilometri, con tutte le intuibili disastrose conseguenze del caso”. In esposizione sullo stand Jost anche l’ampia gamma di ganci traino, sollevatori, sistema di sterzatura elettro-idraulica, ralle a sfere e a perno che fanno parte della produzione dei brand appartenenti al gruppo (oltre a Jost, Rockinger e Tridec), nonché gli assali. “L’assale Jost - ci ricorda Francesco nasce dall’acquisizione della divisione degli assali Mercedes-Benz. Le nostre strutture sono molto robuste, ma al tempo stesso anche decisamente leggere, con un design costruttivo
che consente di avere alte performance di stabilità e confort di guida. Abbiamo introdotto nella nostra produzione anche l’assale a tamburo senza dimenticare la versione comandata da montare in connubio a sistemi di sterzatura: oggi grazie ai nostri prodotti Tridec nel momento in cui sterza il trattore sterza anche l’assale sul semirimorchio, per assecondare quello che fa la parte trainante, con la possibilità di disporre di telecomandi per controsterzare o sovrasterzare. Risultato: i veicoli sono in grado di terminare con successo manovre prima impensabili”.
Nella foto a lato Frédéric Menestrot (a sinistra), Direttore Generale di Jost France, e Francesco Zucco posano insieme alla Nike dorata vinta dal KKS.
La Jost Italia, con sede a Cesano Boscone, è la filiale commerciale del gruppo tedesco, in attività fin dal 1971: impegna 14 persone e gestisce nel suo magazzino la produzione in arrivo prevalentemente dalla Germania e da altri siti produttivi Europei, mentre la distribuzione viene effettuata tramite 55 rivenditori diretti e 160 shop convenzionati. “Infine - conclude Zucco - abbiamo preparato un corner dove abbiamo disposto l’attrezzatura necessaria per la manutenzione dei nostri prodotti: c’è una ralla per provare agganciamento ed interventi, un assale per le principali operazioni di manutenzione, e intanto sullo schermo vengono proiettati i nostri video tutorial. Sono vademecum che pubblichiamo settimanalmente sul nostro sito e sui social, molto dettagliati, attraverso i quali il tecnico può seguire passo passo tutte le fasi richieste dal lavoro ed avere la nostra consulenza a portata di clic”.
IBRIDA E LA NUOVA PIATTAFORMA GESTIONALE DAIKIN TELEMATICS
FREDDO SOPRA OGNI COSA ficazione dell’aria. “L’unità di refrigerazione per rimorchi Exigo - ci spiega Evren Akçora, Head of Global Business Unit di Daikin Transport Refrigeration - è costruita su un’architettura elettrica con tecnologia inverter Daikin per la migliore efficienza elettrica della categoria. È un prodotto che segna l’ingresso di Daikin nel settore della refrigerazione per il trasporto su strada e rappresenta il primo passo verso un futuro completamente elettrico e a zero emissioni. Ma qui a Solutrans
presentiamo anche il concept Exigo Plug-in Hybrid, attualmente in fase di sviluppo: potrà essere alimentato sia con il nuovo pacco batterie Daikin, che con il motore diesel. Questa unità garantisce un incremento di efficienza energetica del 20 per cento, e incontra le esigenze di tutte le aziende impegnate nel trasporto refrigerato, anche di quelle che non siano ancora pronte al grande salto verso una refrigerazione totalmente elettrica. Le applicazioni del nostro prodotto plug-in sono facilmente intuibili: il frigorifero,
oltre che dalle batterie, può essere alimentato dal motore diesel, e questo preserva l’integrità della catena del freddo”. Con tutti i vantaggi dell’avere a disposizione un’alimentazione 100 per cento elettrica: grazie al sistema di geofencing, ad esempio, il sistema passa automaticamente all’alimentazione elettrica quando, ad esempio, il mezzo entra nelle low emission zone dei centri urbani. “Siamo d’accordo - tiene a precisare Akçora - che il futuro dei trasporti sia 100 per cento elettrico, ma molte aziende non sono
ancora pronte, e mantenere l’integrità della catena è il loro primo compito, prima ancora di essere chiamate a contribuire alla riduzione della CO2 che pur tutti stiamo portando avanti. La sostenibilità deve passare da più canali: penso al fatto che, quando le batterie diventano obsolete, possono essere rimosse dal semirimorchio e riutiolizzate per impieghi meno gravosi, e il dispositivo continua a funzionare con il motore diesel. Quanto alla scelta di aggiungere un nostro pacco batterie piuttosto che sfruttare quello deputato alla trazione, la motivazione è che preferiamo non intaccare l’autonomia del veicolo”. Infine a Solutrans il brand presenta in anteprima anche Daikin Telematics, una nuova piattaforma di connettività che verrà inclusa come standard nell’offerta Exigo, beneficiando dell’ampia rete di servizi EMEA di Daikin e di una suite completa di offerte di servizi”.
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CARRIER TRANSICOLD UNA GAMMA CAPACE DI RAFFREDDARE QUALUNQUE VEICOLO
ALLA CATENA SOSTENIBILE CONTROLLO DELLA TEMPERATURA NO PROBLEM PER IL BRAND SPECIALIZZATO NELLE SOLUZIONI PER IL TRASPORTO A TEMPERATURA CONTROLLATA: A GASOLIO, GAS O IN ELETTRICO, CHE SIANO MOTRICI, SEMIRIMORCHI O LCV, CARRIER DIMOSTRA DI AVERE UNA RISPOSTA A TUTTO. SENZA MAI DIMENTICARE CONSUMI E AMBIENTE.
Temperature polari sullo stand di Carrier Transicold al Solutrans di Lione, e non è certo una critica, visto che la mission del brand, appartenente al Gruppo Carrier, è da 45 anni quella di occuparsi di soluzioni frigorifere per il trasporto con una linea completa di prodotti e servizi in grado di preservare ad ogni costo la catena del freddo. Anche in Francia dunque il marchio espone il meglio della propria gamma, con un attento focus ai temi della sostenibilità e del risparmio per l’utente. “Solutrans - ci accoglie sullo spazio espositivo Jean-Pascal Vielfaure, Managing Director, Service EMEAR & Southern Europe Carrier Transicold - è una fiera centrale per noi: in questi giorni stiamo avendo un’affluenza importante da tutta Europa e abbiamo voluto esporre un’ampia rappresentanza della nostra gamma. Abbiamo diviso l’area espositiva in due parti, quella dedicata ai gruppi frigo alimentati a diesel, e la parte invece già pronta per la mobilità elettrica”. Quanto alla prima sezione la novità di quest’anno è il Vector HE 17, che verrà immesso sul mercato il prossimo anno. Si tratta di una derivazione del Vector HE 19 e si propone, grazie al basso consumo di gasolio e alla silenziosità, come il frigorifero perfetto sia per la distribuzione in città, dove viene apprezzato il suo indice di rumorosità contenuto, sia per lunghe tratte, grazie alla ridotta richiesta energetica. Dell’HE 19 Carrier espone solo un poster, tanto è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, e la riprova di questa popolarità risiede nel fatto che solo l’immagine è bastata a far assegnare al prodotto, dotato di un nuovo refrigerante a basso GWP e compatibile con il biocarburante B100, il premio speciale Joseph Libner ai Solutrans Innovation Awards. “È un premio - ci spiega il manager - del quale siamo estremamente soddisfatti perché riconosce il nostro grande impegno sul fronte della sostenibilità. In molti paesi, tra cui la Francia, il bio diesel è molto diffuso, e il nostro frigorifero è perfettamente compatibile e allineato ai vantaggi che questo carburante assicura in termini di riduzione della CO2 e dei consumi. L’HE 19 inoltre è stato rinnovato per ottenere un taglio del 30 per cento nel consumo di
PENSIAMO NOI Jean-Pascal Vielfaure, Managing Director, Service EMEAR & Southern Europe Carrier, insieme al premio vinto dall’HE 19 che attesta il grande impegno del brand sul fronte della sostenibilità.
percorrenze, fino all’urbano”. Con“Carrier prende molto seriamente tinuando il tour, il il suo impegno nei confronti della manager francesostenibilità, e lo fa nei riguardi di se sottopone alla qualunque tipologia di trasporto, nostra attenzione dai regionali alle lunghe percorrenze, il nuovo Supra HE da motrice, già fino alle consegne in ambito urbano”. in commercio da 2023, ma che vedrà carburante, un peso inferiore del 10 nel 2024 il completamento della per cento e un design ottimizzato per famiglia. La gamma Supra standard ridurre la manutenzione. Carrier prende dispone di unità montate sia a naso molto seriamente il suo impegno nei che sottotelaio; e infine la Supra confronti della sostenibilità, e lo fa CNG, vincitrice di quattro premi per nei riguardi di qualunque tipologia di l’innovazione dal 2017, funziona a gas trasporto, dai regionali alle lunghe naturale compresso ed è certificata
PIEK, garantendo un livello di rumorosità inferiore a 60 dB(A). Inoltre, l’uso del gas naturale riduce significativamente le emissioni inquinanti a tutti i livelli: fino al 95 per cento nelle emissioni di particolato e fino al 20 per cento nelle emissioni di CO2. “Ci spostiamo - ci indica la strada Jean-Pascal Vielfaure - verso la sezione elettrica dello stand: le proposte sono nuove, ma Carrier Transicold è impegnata da vent’anni nell’ottimizzazione di queste soluzioni. La gamma Siberia è pensata per l’installazione su motrici di medio-grandi dimensioni elettriche, abbiamo evaporatori a doppio e singolo flusso a due e tre ventole, e una power box che viene installata a bordo del trattore per prelevare corrente dallo stesso e alimentare il gruppo frigo. Vediamo poi il Pulsor e400 per LCV, con tutte le caratteristiche che hanno concorso a determinare il successo di questo prodotto, e quindi una grande capacità frigorifera anche a basso numero giri del motore e ridotti consumi elettrici”. Ma il vero polo catalizzatore dello stand è il Vector eCool pensato per semirimorchi alimentati totalmente in elettrico. “Funziona così: sotto il telaio del semirimorchio viene montato un assale con un generatore, una struttura che abbiamo sviluppato in collaborazione con Saf-Holland: quando il veicolo si muove il generatore produce corrente, questa ricarica il pacco batterie, il quale a sua volta alimenta il gruppo frigo”. In alternativa Carrier ha sviluppato anche il concept di un nuovo frigorifero che funziona grazie ad un pacco batterie da 60 kwh, che può essere ricaricato prima della partenza e consente al semirimorchio un’autonomia fino a
GOODYEAR Non solo prodotto ma anche un’ampia gamma di servizi
SOLUZIONI DIVERSE PER LE ESIGENZE Chi arrivando sullo stand di un produttore di pneumatici si aspetti di trovare solo gomme deve necessariamente ricredersi entrando nello spazio espositivo organizzato da Goodyear a Solutrans. Il brand icona quando si tratta di collegamento al suolo dei veicoli racconta qui in Francia un approccio innovativo, inteso ad ascoltare le aziende, e a pescare nel variegato mazzo che compone la sua offerta di prodotti e servizi, il pacchetto più funzionale alla specifica realtà. “Certamente iniziamo il nostro racconto dal pneumatico - inizia a spiegarci Davide Califano, Head of Brand and Product Marketing, Commercial Europe di Goodyear - che diventa la base di partenza, quasi data per scontata, contraddistinta da un altissimo livello di efficienza e di prestazioni. Oggi esponiamo la famiglia KMAX S & D GEN-2 da 17,5″ e 19,5″, ovvero in versione asso sterzante e motore. La novità su questo prodotto è la
sua versatilità: adatto agli autocarri di medie dimensioni impegnati nel trasporto regionale, offre una minore resistenza al rotolamento che si traduce in un risparmio di carburante per la flotta che utilizza veicoli endotermici, mentre ai pionieri dell’elettrico assicura l’ottimizzazione del range di autonomia. È una gomma dunque “electric drive ready” che può essere utilizzata sia su veicoli tradizionali che su quelli a batteria. Se pensiamo che nei prossimi anni assisteremo ad una crescita delle flotte ibride è interessante considerare come questa scelta consenta di semplificare enormemente la gestione del parco”. Spostando il focus sui servizi, Goodyear come
anticipato offre diverse soluzioni per ogni tipologia di flotta. “Ultimamente - riprende Califano - uno dei focus è il concetto del monitoraggio della pressione dei pneumatici e del battistrada residuo. Con la nostra soluzione CheckPoint andiamo ad installare nella sede dell’azienda una piattaforma interrata sulla quale far transitare i veicoli in entrata e in uscita: uno scanner legge le informazioni sul pneumatico, e quindi
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THERMO KING UN TUFFO NELLA E-ZONE PER ESPLORARE LA REFRIGERAZIONE A ZERO EMISSIONI SCEGLIENDO THERMO KING, I CLIENTI NON SI LIMITANO AD ACQUISTARE UN APPARECCHIO, MA POSSONO BENEFICIARE DI UNA GAMMA DI SOLUZIONI IN GRADO DI MIGLIORARE LE PRESTAZIONI, COMPRESE LA CONNETTIVITÀ AVANZATA E L’ASSISTENZA.
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MA SENZA INQUINARE
Hanno preso la parola i vertici aziendali durante la conferenza stampa organizzata da Thermo King a Solutrans: il produttore di soluzioni di controllo della temperatura per dell’innovazione per trasformare le il trasporto ha voluto, tramite i suoi manager, porre l’attenzione non solo industrie. Quando nel 2021 abbiamo sui prodotti, centrali ovviamente introdotto la nostra gamma di prodotti nella strategia del marchio, ma ancompletamente elettrici con il marchio che sulla visione. Una visione che evolve, abbiamo assunto l’impegno parla di rispetto per l’ambiente e di di promuovere l’elettrificazione e la abbattimento dei consumi, in una decarbonizzazione del nostro settore parola: zero emissioni. “Abbiamo introducendo prodotti completamente allestito una vera e propria “E-Zone” elettrici in ogni segmento della catena - spiega Dwayne Cowan, Presidente di del freddo entro il 2023. Siamo qui Thermo King EMEA - per permettere per spiegare come abbiamo tenuto ai visitatori di Solutrans di entrare fede a questo impegno esponendo le nel futuro della refrigerazione, dove tecnologie per la refrigerazione elettrica avranno modo di apprezzare le aldi furgoni, autocarri e semirimorchi ternative elettriche alle tradizionali oggi disponibili nella regione Europa, soluzioni per il trasporto refrigerato, Medio Oriente e Africa.” testimonianza dell’impegno costanTra i prodotti sotto la luce dei riflettori te dell’azienda per una catena del l’Advancer-e, un’unità di refrigerazione freddo pulita, silenziosa e ad alte per semirimorchi completamente prestazioni”. “In Thermo King - ha elettrica, senza motore e in grado aggiunto Laurent Debias, responsabile della “La nostra missione è di promuovere gestione prodotto e del la decarbonizzazione del nostro marketing di Thermo King - crediamo nel potere settore introducendo prodotti
Dwayne Cowan e, a fianco, Laurent Debias hanno spiegato alla stampa la visione a zero emissioni del marchio.
completamente elettrici in ogni segmento della catena del freddo”.
DI TUTTE LE FLOTTE il battistrada residuo, la pressione e il peso sull’asse, mentre una camera associa la targa ai dati. Sono tutti valori che vengono comunicati al fleet manager per permettergli di prendere le necessarie misure per ripristinare la pressione o sostituire il pneumatico”. CheckPoint è una soluzione che soddisfa molto bene le esigenze delle flotte che vedono i veicoli rientrare in magazzino ogni giorno, come possono essere quelle impegnate nel trasporto
regionale o le aziende di autoservizi. “Non intendiamo solo scongiurare eventuali incidenti, anche dal punto di vista della manutenzione il vantaggio è evidente: se mediamente la flotta deve verificare due volte al mese i pneumatici del parco mezzi, grazie alla nostra soluzione la procedura viene automatizzata. Tra l’altro importantissimo, quando si parla di tecnologia, rimane il ruolo del fornitore: Goodyear non si limita a fornire i dispositivi, ma accompagna anche le aziende nel loro utilizzo, perché vengano sfruttati al meglio e la loro implementazione si possa tradurre in un sensibile taglio dei costi”. Per le flotte di dimensioni più contenute Goodyear ha elaborato anche Davide Califano, in Goodyear dal 2008, oggi è Head of Brand and Product Marketing, Commercial Europe.
il sistema TPMS. “La tecnologia in sé non è nulla di nuovo - precisa Califano - si tratta di sensori che vengono montati sul cerchio per rilevare i dati. Analizzando milioni di informazioni provenienti dalle flotte Goodyear ha però sviluppato un algoritmo, in base al quale siamo in grado di dare all’azienda un’interpretazione dell’anomalia, in modo che il fleet manager sappia sempre come comportarsi: se si tratta di un guasto soprassedibile, oppure se sia urgente provvedere”. Chiudiamo la rassegna delle diverse opportunità proposte da Goodyear ai trasportatori con il programma FleetOnLineSolutions. “Chi deve gestire mezzi su rotte nazionali o internazionali - conclude Davide Califano - può avvalersi del network Goodyear ovunque si trovi. In alternativa il rischio per un cliente di passaggio è sempre quello di non ricevere supporto adeguato. Aderendo alla nostra iniziativa l’azienda può avvantaggiarsi di condizioni definite a priori e quindi beneficiare dell’accoglienza a braccia aperte di circa 3.000 punti di assistenza in Europa, di tariffe definite, e di una fatturazione unica per tutti gli interventi”.
di funzionare con diverse fonti di alimentazione, tra cui il Thermo King AxlePower, un assale intelligente e indipendente dalla motrice, sviluppato in collaborazione con BPW che assicura l’energia necessaria al funzionamento del gruppo di refrigerazione del semirimorchio convertendo l’energia recuperata dall’assale durante il normale funzionamento del veicolo. Ancora, l’E-500e è un’unità mono e multitemperatura ad alimentazione completamente elettrica, fiore all’occhiello della Serie E per le consegne in centro città e nei centri urbani con veicoli commerciali leggeri elettrici. E infine l’FK2, un’unità per il trasporto refrigerato completamente elettrica per autocarri rigidi dotata di EnviroDrive, la collaudata tecnologia dell’alternatore sviluppata da Frigoblock ideale per una distribuzione sostenibile ed efficiente delle consegne in città. “In Thermo King - ha concluso Laurent Debias - il nostro impegno nei confronti dei clienti va oltre i prodotti. Scegliendo Thermo King, i clienti non si limitano ad acquistare un’apparecchiatura, ma possono beneficiare di un sistema e di una gamma di soluzioni in grado di migliorare le prestazioni, comprese la connettività avanzata e l’assistenza post-vendita. La nostra rete globale di concessionari è sempre al fianco delle aziende, che possono contare su un’assistenza multilingue sempre disponibile per i loro veicoli su strada e conoscere le migliori pratiche con cui viaggiare verso l’eccellenza”.
Vega Editrice
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Anno XXXIII
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Inserto allegato
VEICOLI COMMERCIALI M e n s i l e d i p o l i t i c a , e c o n o m i a , c u l t u r a e t e c n i c a d e l t r a s p o r t o | Fo n d at o d a P a o l o A l t i e r i
FIAT PROFESSIONAL E-DUCATO
Insieme ai fratelli e-Scudo e e-Doblò, il grande van del marchio nazionale declina un’offerta a zero emissioni per tutte le esigenze. I veicoli, disponibili anche in variante termica, sono pure freschi freschi di restyling.
SOLO PER AZIENDE CHE HANNO FATTO LE BRAVE
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ATTUALITÀ
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UNIPOLRENTAL INTERVISTA AD ANDREA COMPIANI, CHIEF COMMERCIAL OFFICER
Multicanalità: oggi è questa la strada da seguire
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UNIPOLRENTAL NASCE UFFICIALMENTE NEL 2019. CON LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI SIFÀ NEL 2023 SI CONSOLIDA COME PRIMO OPERATORE ITALIANO DEL SETTORE DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE. di Francesco Irace Milano
Diventare leader nel noleggio a lungo termine per la percezione del livello di servizio erogato e accrescere in modo significativo la propria quota di mercato per confermarsi punto di riferimento per la clientela Retail e Corporate di UnipolSai. È questo l’obiettivo di UnipolRental, player a capitale interamente italiano del mercato del noleggio a lungo termine. Attivo dal 1994 con il nome di Car Server, è entrato a far parte dal 1° agosto 2019 del Gruppo Unipol (100 per cento delle quote dell’azienda acquisite da UnipolSai) cambiando denominazione da Car Server a UnipolRental. Questa operazione ha permesso a UnipolRental di aumentare la capillarità territoriale aggiungendo ai già 12.500 centri di assistenza convenzionati, le carrozzerie del circuito UnipolService più performanti, più di 200 punti UnipolGlass e oltre 300 operatori per assistenza 24/7. Sono poi oltre 2.500 le agenzie UnipolSai dove è possibile stipulare un contratto di noleggio. Dal 1° Luglio 2023, inoltre, a seguito dell’accordo tra UnipolSai e Gruppo BPER, SIFÀ è stata incorporata in UnipolRental (UnipolSai detiene l’80 per cento del capitale sociale, mentre BPER il restante 20 per cento). Oggi la società vanta oltre 430 dipendenti, una flotta di oltre 130.000 veicoli ed oltre 25.000 clienti tra grandi e medie aziende, PMI, Pubbliche Amministrazioni, privati e liberi
professionisti. Ma, numeri a parte, per comprendere a fondo cosa rappresenta oggi UnipolRental e qual è la sua mission in questo settore in continua evoluzione abbiamo rivolto le nostre domande a Andrea Compiani, Chief Commercial Officer UnipolRental. Andrea Compiani, quali sono i vostri obiettivi per il 2024 e quali strategie intendete utilizzare per raggiungerli? Grazie all’ingresso delle nuove risorse, avvenuto con l’incorporazione di SIFÀ, oggi contiamo su oltre 430 persone che ci consentono di ambire, alla fine del prossimo anno, a traguardare un fatturato di oltre 1 miliardo di euro ed a incrementare ulteriormente la nostra flotta e la nostra quota di mercato (che si avvia oggi verso il 12 per cento). Siamo convinti che la multicanalità sia la strada necessaria per raggiungere gli importanti risultati condivisi con il Gruppo: UnipolRental è ora in grado di promuovere i propri servizi oltre che tramite le Agenzie UnipolSai, canale attivo da anni e vero e proprio “fiore all’occhiello”, anche attraverso i canali commerciali del Gruppo BPER, tra cui il network delle filiali bancarie. Le nuove risorse ci permettono di continuare a perseguire e migliorare il nostro obiettivo primario, ovvero quello di essere sempre vicini ai nostri clienti, sicuri che questa nuova realtà porterà la nostra offerta e il nostro servizio ad un livello sempre più elevato di eccellenza. Quali sono i nuovi servizi in programma? Stiamo rinnovando il nostro modello di assistenza al cliente am-
pliandone la capillarità territoriale, Andrea Compiani dall’agosto 2019 è tramite il convenzionamento di Chief Commercial sempre più centri UnipolService Officer di (ad oggi 220 su tutto il territorio UnipolRental Spa: nazionale), razionalizzando ed precedentemente occupava lo stesso evolvendo verso customer point ruolo in Car Server. specializzati (al fine di erogare servizi di eccellenza) le filiali UnipolRental, semplificando l’accesso all’assistenza tramite un unico numero verde per tutte le richieste e un form online compilabile da area riservata o da sito web. “I trend 2024
per la mobilità
Per quanto riguarda inveaziendale? ce l’elettrificazione delle Digitalizzazione, flotte, cosa proponete per modularità, i servizi collaterali come integrazione e l’equipaggiamento di cosostenibilità. La lonnine in azienda, wallbox tecnologia a casa del dipendente, giocherà sempre multienergy card, contratti flessibili elettrico/termico? più un ruolo da Abbiamo già lanciato un’ofprotagonista”. ferta green tutto incluso pensata per il mondo corporate che comprende, oltre a veicoli elettrici e plug-in imprese in questo momento di di ultima generazione, tutti i grande cambiamento e andremo, nostri servizi di manutenzione sempre più, a proporre offerte e assistenza, auto sostituiva o di mobilità elettrica declinate aggiuntiva (la cosiddetta Roomy sulla base delle esigenze delle car, ovvero un veicolo a motore aziende. termico utilizzabile per un periodo di 21 giorni l’anno), l’installazione Come affrontate le problemae la manutenzione presso le tiche legate alle attuali criticità sedi del cliente di colonnine di del settore? ricarica, una “energy card” (una A fronte dell’incertezza sui tempi carta per la ricarica attraverso reti di consegna e addirittura sull’efpubbliche). Grazie alla sinergia fettiva produzione dei veicoli nata all’interno del Gruppo Unipol, (vedi annullamenti di contratti, forniremo anche un’assicurazione a distanza di mesi dall’avvenuta sugli impianti elettrici nel caso conferma, che necessitano di una della fornitura di colonnine, tutto seconda/terza/quarta lavorazione in un unico canone mensile. alla ricerca di alternative che Ci proponiamo inoltre come spesso risultano più onerose), consulenti per supportare le UnipolRental ha messo in campo
BRT GEOPOST 100.000 punti in Europa, 7.500 in Italia
CRESCE IL RITIRO OUT-OF-HOME
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empre meno consegne a casa e sempre di più ritiri presso negozi convenzionati. Questo è il futuro dell’e-commerce, già delineato in Nord Europa, e in arrivo anche in Italia. Lo conferma il gruppo BRT Geopost, festeggiando l’apertura del 100.000° punto di prelievo in Europa, una cartoleria di Roma dove i clienti potranno ritirare i loro pacchi. L’Out-ofHome è una pratica che ha notevoli vantaggi, anche in termini ambientali, perché i furgoni percorrono meno chilometri e consumano meno carburante. Geopost, leader europeo nella consegna di pacchi
e nelle soluzioni per l’e-commerce, opera in 49 paesi in tutti i continenti attraverso la sua rete di marchi tra cui: BRT, Chronopost, DPD, Jadlog, SEUR e Speedy. L’ultima edizione del Barometro degli E-shopper di Geopost conferma che le consegne presso gli armadietti e i negozi hanno registrato un aumento costante e oggi rappresentano rispettivamente il 23% e il 24% delle consegne. La rete Out-of-Home del gruppo contava 20.000 punti in Europa nel 2015 e 50.000 nel 2021. Dei 100.000 punti Out-ofHome raggiunti oggi, 25.000 sono in Polonia,
18.000 in Francia, 10.000 nel Regno Unito e quasi 8.000 sia in Germania sia in Italia. “In Italia - ha commentato Stefania Pezzetti, AD di BRT - BRT può contare su oltre 7.500 punti di ritiro in collaborazione con Fermopoint, un’azienda fondata da Alberto Luisi nel 2014, che implementa e gestisce i punti di ritiro Fermopoint e i locker BRT”. “Gestiamo un milione 300 mila pacchi al mese, unendo - ha aggiunto lo stesso Alberto Luisi - l’online con l’offline, e sanando una frattura che sembrava insanabile. Grazie ai punti di ritiro è stato possibile
riportare le persone nei negozi; un servizio utile e innovativo che porta beneficio a tutta la filiera, a chi spedisce, a chi consegna, all’ambiente e al negozio stesso, perché chi ritira diventa poi, molto spesso, un nuovo cliente del negozio”. La capillarità e l’efficienza delle consegne è fondamentale per l’e-commerce B2C, un mercato che è cresciuto del 22% rispetto al 2022, e che vale circa 54 miliardi di euro. Tre le missioni del gruppo BRT c’è quello di abbattere le emissioni CO2, già ridotte del 14% nel 2020. L’obiettivo per il 2024 è di arrivare al 27%.
“Abbiamo in Italia 700 stazioni di ricarica per veicoli elettrici nelle 200 sedi sul territorio - ha concluso Stefania Pezzetti - e recentemente abbiamo inaugurato una filiale sostenibile a Bergamo, con impianti fotovoltaici, impianti di ricarica, veicoli elettrici, cargo-scooter”. Circa 1.300 mezzi, il 10 per cento della flotta che lavora per BRT, ha motori a bassa o a zero emissioni.
azioni mitigative come acquisti a stock di vetture (oltre 13.000 veicoli, inclusi veicoli commerciali, messi a “terra” nel 2023), aumento del parco di servizio (che ha superato i 10.000 mezzi) per garantire veicoli in preassegnazione e sostitutivi alle stesse condizioni economiche e con gli stessi servizi dei veicoli contrattualizzati, una task force dedicata per far fronte alla situazione contingente inclusa un’assistenza corporate dedicata. Quali sviluppi caratterizzeranno secondo lei il settore della mobilità aziendale nel 2024 e come proseguirà l’affermazione della mobilità elettrica? Volendo sintetizzare direi: digitalizzazione, modularità, integrazione e sostenibilità. La tecnologia giocherà sempre più un ruolo da protagonista, con un incremento delle soluzioni di smart mobility ed una crescita delle soluzioni telematiche. La telematica è importante, specialmente in tempi incerti e quando sono necessarie decisioni rapide come in questo periodo in cui le imprese devono rivedere i costi. Crescente sarà poi l’integrazione tra gestione della flotta, gestione delle trasferte dei dipendenti e gestione della mobilità casa-lavoro. Per quanto concerne lo sviluppo dell’elettrico, riscontriamo che le aziende clienti tendono ad inserire in Car list veicoli Plug-in Hybrid/ benzina, utilizzandoli come ponte verso una futura mobilità completamente elettrica, in attesa che il processo di elettrificazione vada avanti e aumenti la disponibilità dei punti di ricarica sul territorio.
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STORIE DI SUCCESSO
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IV
FORD PRO LA COOKISS HAPPY BISCUITS SI È CONVERTITA ALL’ELETTRICO CON IL NUOVO E-TRANSIT
NESSUN DUBBIO,
L’E-TRANSIT
È LA SCELTA GIUSTA
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Di Francesco Irace San Giuliano Milanese
Se fino a qualche anno fa potevano esserci dei dubbi (più che leciti), oggi le esperienze reali sgombrano il campo da molte incertezze: per la distribuzione a breve raggio l’utilizzo di veicoli commerciali elettrici porta inequivocabili vantaggi sotto molti punti di vista. Dai costi delle percorrenze all’accesso alle aree riservate, passando per i parcheggi e per il rapporto rata (più alta certo) rispetto al risparmio complessivo. In tal senso, una importante testimonianza arriva dalla Cookiss Happy Biscuits, azienda di distribuzione dolciaria di San Giuliano Milanese che ha acquistato circa un anno fa un Ford E-Transit, dando di fatto il via alla propria, personalissima, transizione energetica.
Di padre in figlio
“La nostra azienda nasce negli anni Sessanta per iniziativa di mio padre Franco, che ha iniziato ad occuparsi di distribuzione all’ingrosso di materie prime destinate alla panificazione”, ci racconta Paolo Cappelletti, attuale titolare della società. “Poi
PER IL TRASPORTO A BREVE RAGGIO, SOPRATTUTTO IN AREE A TRAFFICO LIMITATO, L’UTILIZZO DELL’E-TRANSIT SI RIVELA PREZIOSO PER L’AZIENDA DI DISTRIBUZIONE DOLCIARIA DELL’HINTERLAND MILANESE.
negli anni il lavoro è cresciuto e mio padre ha colto le nuove opportunità che si presentavano, occupandosi non solo più di materie prime ma anche di prodotti finiti, soprattutto dolciari. Si trattava sempre di alimentari destinati al pubblico esercizio, al panificio, alla pasticceria, e in percentuale minore ai bar. Il settore poi pian piano è cresciuto e nel
1999 sono entrato in azienda. Prima mi occupavo di tutt’altro, ho un passato universitario da filosofo, ma ad un certo punto ho deciso di portare avanti quello che mio padre aveva realizzato fino a quel momento. Rappresento la seconda generazione dell’azienda, e insieme a me oggi c’è un collaboratore che mi aiuta. Per ora utilizza un mezzo alimentato da motore
termico, ma presto arriverà il tempo di passare all’elettrico anche per lui”.
L’Ovale Blu nel cuore
Il rapporto dell’azienda milanese con Ford è di vecchia data e oggi viene suggellato con l’esperienza che Paolo sta consolidando a bordo del Transit elettrico. “Sono 24 anni ormai che sono impegnato in questa
attività e ho quasi sempre avuto solo mezzi Ford”, prosegue il titolare della Cookiss. “Anche mio padre quando lavorava da solo utilizzava prevalentemente veicoli con l’Ovale Blu sul frontale. In generale devo dire che i mezzi diesel mi hanno spesso dato alcuni problemi con il filtro antiparticolato, e questo soprattutto in funzione del tipo di uso che facciamo noi dei furgoni. Muovendoci quasi esclusivamente all’interno dei centri urbani, la nostra guida è fatta di continue fermate e ripartenze, e in queste situazioni il filtro soffre tanto. Per certi versi anche questo aspetto ha influenzato un po’ la mia scelta di passare all’elettrico. Così ho valutato tutte le variabili. Ormai è quasi un anno che guido il Transit a zero emissioni e per la mia tipologia di lavoro, dove non ci sono mai lunghe tratte, l’autonomia garantita è perfetta. I miei clienti si trovano a Milano, Pavia e Monza. Certo, nei momenti più intensi di lavoro, penso ad esempio al periodo di carnevale, magari devo fare un po’ i conti quando mi muovo, tenendo d’occhio l’autonomia, ma in definitiva è sempre stata ampiamente sufficiente e non mi sono mai trovato in difficoltà. E credo che probabilmente oggi anche a livello di inconscio senza accorgermene io sia cambiato nel mio modo di vivere lo spostamento e di pianificarlo.
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STORIE DI SUCCESSO
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Il Pro Power Onboard consente all’E-Transit di alimentare facilmente strumenti e attrezzature esterne con una potenza elettrica fino a 2,3 kW. E-Transit offre ai clienti europei un’ampia scelta di versioni per carrozzeria, passo, altezza del tetto e massa totale, offrendo fino a 25 possibili varianti. La portata utile netta raggiunge i 1.616 kg nella versione van e fino ai 1.967 kg nei modelli cabinati.
L’autonomia che ho potuto appurare sul campo ovviamente risente molto della stagione, e in estate riesco a percorrere tranquillamente 340 km. Il mio record ha segnato oltre 350 km con una sola ricarica. D’inverno invece si perdono una cinquantina di km quando si è costretti ad accendere il riscaldamento. Ma per la distribuzione e il trasporto a breve raggio, ripeto, l’E-Transit è perfetto”.
L’elettrico una scelta ragionata (e azzeccata)
Ovviamente quella di passare da un motore termico a quello elettrico non è una decisione che si prende in poche ore. Prima di procedere ad un acquisto simile, che inevitabilmente comporta anche un costo d’acquisto maggiore, vanno fatte tutte le considerazioni per comprendere se la soluzione scelta si adatta alla mission aziendale. “Quando ho iniziato a maturare l’idea di passare all’elettrico - precisa Paolo - ho cominciato a fare diverse valutazioni in base alle
mie necessità. Prima di tutto volevo avere meno problemi possibili anche per quel che riguarda l’accesso alle aree dei vari centri storici, senza dover impazzire con gli orari imposti e le limitazioni che mi obbligherebbero ad andare in giro con un vademecum con le linee guida delle diverse ZTL. Dunque, con il veicolo elettrico questo problema è stato completamente superato, soprattutto nella città di Milano. Ma anche a Pavia in alcuni orari non sarei potuto accedere, e oggi diversamente non devo proprio pormi il problema. E poi ci sono tutti gli altri vantaggi. Per quanto riguarda quelli economici, se esiste la possibilità di attrezzarsi con colonnine all’interno dei propri spazi, sono evidenti e marcati. Diverso è, chiaramente, se ci si rifornisce esclusivamente presso colonnine pubbliche. Io avendo avuto la possibilità di installare nella mia azienda un’infrastruttura dedicata con pannelli fotovoltaici collegati a
Paolo Cappelletti insieme al suo fido compagno di viaggio, il Ford e-Transit, nel centro di Monza, zona ZTL.
una colonnina di ricarica, riesco a ricaricare in autonomia, soprattutto d’estate. Indicativamente credo che il risparmio rispetto all’uso di un Diesel sia nel mio caso di circa 200 euro mensili, che vanno anche a compensare la rata di acquisto del veicolo elettrico. È una questione di equilibri, insomma. E alla fine per me i vantaggi superano gli svantaggi, anche dal punto di vista della gestione del mezzo, della manutenzione, di eventuali problemi tecnici: come sappiamo il veicolo a batterie ha meno componenti e quindi richiede un numero inferiore di interventi. In definitiva, per ora la mia esperienza è limitata a un anno ma posso definirmi soddisfattissimo”.
“Ormai è quasi un anno che guido il Transit elettrico e per la mia tipologia di lavoro l’autonomia garantita è perfetta.
Ricarica attraverso pannelli fotovoltaici
Il Ford E-Transit, tra l’altro, è un veicolo quasi unico nel suo genere. Perché per caratteristiche, prezzo e dotazioni offerte si rivela la scelta perfetta per il tipo di impiego che vede impegnato Paolo quotidianamente. E genera anche molta curiosità nei suoi clienti e nei colleghi. “Al di là del fatto che sono un utilizzatore Ford da sempre, anche facendo un po’ di ricerche non ho trovato nessun mezzo che potesse assicurarmi le stesse caratteristiche. Non mi ha mai dato problemi in questi 12 mesi, se escludo una foratura di una gomma che però può capitare a chiunque con qualsiasi veicolo. I miei clienti mi bullizzano perché pensano che grazie a loro sono diventato ricco e ho comprato un mezzo elettrico (ride, ndr). Scherzi a parte, c’è molta curiosità rispetto a questi veicoli e sono tutti interessati prevalentemente all’autonomia. Non solo clienti, ma anche colleghi. E quelli che svolgono un lavoro come il mio hanno tutto l’interesse a conver-
tirsi alla batteria. Discorso diverso invece per chi fa tratte lunghe, dove il lavoro e gli spostamenti vanno programmati in modo molto dettagliato, e per molti versi questo può rappresentare ancora un limite. Io faccio circa 250 km al giorno 6 giorni su 7 e ricarico tendenzialmente dalle 14 fino a quando ritorno ad utilizzare il mezzo, verso le 4 di notte; di fatto però sfrutto le ore pomeridiane quando c’è ancora luce, per la ricarica con il mio impianto fotovoltaico. Il veicolo tra l’altro è dotato di tutti i più recenti sistemi di ausilio alla guida e assicura un altro feeling al volante rispetto ai termici, un’altra piacevolezza. È un mezzo che si guida con due dita, dotato di tutti i comfort del caso. Devo proprio trovare un difetto? Va bene, l’unico problema ce l’ho nelle zone ZTL, perché spesso faccio fatica a farmi sentire dai pedoni, nessuno si accorge di me. Quando necessario, sono costretto a suonare il clacson. Ecco, ve lo dico, dovrebbero aggiungere un suono artificiale per segnalare il passaggio, per il resto sceglierei l’eTransit ancora mille volte”.
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IN PROVA
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LA BRIANZA SFIDA
MERCEDES-BENZ VANS TEST DEL NUOVO VAN ELETTRICO IN UNO DEI TERRITORI ITALIANI PIÙ COMPLESSI
L’E-CITAN INSIEME ALL’AUTISTA MAURIZIO MAURI ABBIAMO MESSO ALLA PROVA RESISTENZA E CONSUMI FRA MONZA E IL LAGO DI LECCO, CONFERMANDO LA VOCAZIONE AI CONTESTI URBANI DEL VEICOLO DELLA STELLA
M
di Alberto Caspani Lecco
Meglio mettere in chiaro un punto fondamentale. Proporre un veicolo elettrico per attività di corriere, consegne in aree urbane o come navetta - nella fattispecie il Mercedes-Benz eCitan, in versione Furgone extra long (4,9 metri di lunghezza) da 284 km di autonomia - può rappresentare una sfida al limite del possibile in un territorio “a strappi” come la Brianza. Tradizionale terra di artigiani e piccoli imprenditori, sulla carta è uno dei mercati certamente più appetibili, ma anche il più esigente in Italia a causa del carattere molto parsimonioso - i milanesi direbbero al limite della spilorceria, insomma da “pitòcch” - dei suoi abitanti sempre troppo affaccendati. Quando ritrovo a Monza Maurizio,
con il quale abbiamo già condiviso una test drive lo scorso inverno, ci basta uno sguardo per capire che l’eCitan in ricarica in via De Marchi, ha già assunto le sembianze di un’innocente pecorella intenta ad abbeverarsi nella terra dei lupi. Sarà il bianco immacolato della sua carrozzeria, che in una tersa ma fredda mattina di fine novembre
riverbera al sole, o forse la linea marcatamente aerodinamica del fronte veicolo, che ne abbassa il punto d’inserimento presa quasi a livello del marciapiede, ma entrambi non abbiamo dubbi su quali domande a bruciapelo ci porrebbero gli imbrutti imprenditori Brambilla & Fumagalli. “Quant’el cüsta? La beff tantu?”. Costo e consumi. Col suo motore
da 90kWh di potenza di picco, ma anche col ragguardevole tempo di 38 minuti per una ricarica veloce fra il 10 e l’80 per cento, il furgone - scheda alla mano - potrebbe strappare un sorriso di compiacenza alla truce coppia brianzola. Tutto il resto, però, verrà da sé.
Comodi come in salotto
Inevitabile la scelta del percorso. La SP51 in direzione Lecco è uno degli assi di collegamento più sfruttati da chi ha aziende e laboratori in zona, ma presenta anche pendenze sufficientemente alternate per restituire l’idea della superficie stradale su cui dovrebbe confrontarsi quotidianamente l’eCitan. Col cappellino della Tourist Trophy dell’Isola di Man calcato in testa, un velo di barba brizzolata on the road, Maurizio non manca mai di ricordare la sua passione per i motori e i suoi trascorsi pluridecennali di autista di bus. “Ahh che goduria! Sembra di sedere su una poltrona da salotto - esclama appena en-
Il mitico Maurizio Mauri, esperto autista di bus, posa insieme al “suo” Mercedes-Benz eCitan.
trato nel furgone - lo schienale tiene ben ritti, ma non è troppo rigonfio e lascia ai lati spazio sufficiente per sentirsi liberi nell’abitacolo”. Armeggia sui tasti dei finestrini e li ruota con meticolosa pazienza per ogni verso. “L’accoglienza del sedile di guida è un aspetto cruciale, seppur a volte sottovalutato riprende ormai a suo agio - perché predispone indirettamente il giudizio dell’autista. Se ti senti comodo e sicuro, ancor più con un livello così preciso di inclinazione degli specchietti, il mezzo tende di riflesso a restituirti la medesima impressione”. Bene così. Un primo punto a favore per mettere i titolari della B&F Spacabal sulla buona strada. Nell’andare a riporre il cavo di ricarica, mi accorgo invece di quanto sia comodo disporre anche di un’apertura laterale del vano posteriore, visto che l’area di uscita dal parcheggio è un continuo via vai di auto, biciclette e passeggini di mamme dai sospetti accenti tedeschi. Le geometrie snelle e rientrati dell’eCitan ne accentuano la compatezza del corpo, 4.922 mm nella nostra versione Extra Long, dando fra l’altro modo di sfruttare appieno lo scivolamento lungo il lato destro del guidatore in caso di spazi limitati tutt’attorno. La porta scorrevole presenta inoltre un’apertura ampia, mentre l’altezza della soglia di carico di 57 centimetri permette di accedere facilmente
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IN PROVA non ci abbia sentito. Le patate lasciano bernoccoli per giorni. Disabilitata l’opzione velocità controllata, l’eCitan scivola via che è una meraviglia. Silenzioso. Morbido. Sensibile a ogni minimo tocco. “A differenza di altri mezzi che abbiamo provato - osserva Maurizio, la cui gioia di tornare alla guida brilla negli occhi puntati sulla cresta del Resegone - la spinta di accelerazione è estremamente graduale. Non senti alcuno strappo, alcuna pressione da dietro, ma il mezzo ti accompagna con calma e con decisione al tempo stesso. È una sensazione molto rassicurante per chi deve passare da un mezzo endotermico a uno
all’interno del vano, così come di caricarlo senza difficoltà: al suo interno, i 3,41 metri di lunghezza risultano realmente tali, perché le pareti non hanno deformazioni o rigonfiamenti in grado di ostacolare la posa ordinata di carichi sovrapposti. Al centro del tettuccio, la luce di posizione consente infine di ispezionare con agio ogni angolo del vano, che ha una capacità di carico di 3,7 metri cubi e può sostenere sino a 660 chilogrammi.
Guida in pieno controllo
“Beh, direi che siamo pronti! Teniamo come riferimento i 239 km già cumulati sul display e vediamo quanto l’eCitan potrà sostenere le operose colline della Brianza”. Pronti via, ma il veicolo sembra arrancare al primo colpo di pedale. Imbocchiamo la strada lungo il Parco Reale e creiamo subito un rallentamento, con i primi impazienti colpi di clacson di una sciüra Maria sepolta dai sacchi della spesa. Nell’esplorare abitacolo e vano posteriore, non ci siamo accorti che il Cruise Control ha selezionato e bloccato a 30 km all’ora la velocità di bordo. “Oh signurr, eh sì che siamo a Monza!”, scoppia a ridere Maurizio, dopo aver individuato il comando di settaggio sul volante. “Anziché partire con lo scatto delle auto in autodromo, abbiamo rischiato di farci superare anche dalla Bianchina di Fantozzi!”. Spero solo che la truce signora alle spalle
90
kWh di potenza, fino a 284 km di autonomia, 38 minuti per una ricarica rapida, il Mercedes-Benz eCitan della nostra prova è la versione furgone extra long (4,9 metri di lunghezza,il modello standard arriva a 4,5 metri).
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i programmi di guida Comfort ed Eco (ottimizzazione della gamma) e tre livelli di recupero (D- / D / D+). Noi optiamo per il livello standard. Il traffico sostenuto in cui ci imbattiamo, unito a un primo tratto costellato di semafori rossi, costringe a continui arresti e ripartenze. Maurizio prova a restituire quanta più fluidità possibile alla guida, giostrandosi sul limite della soglia Charge ed Economy visualizzata nel panello di controllo. Non è semplice. La percentuale della batteria scende con un ritmo piuttosto sostenuto, soprattutto quando il dislivello verso l’alta Brianza comincia a farsi sentire. Alla prima tappa sul lago di Garla-
te, abbiamo percorso 37 km in condizioni meteo soleggiate e attorno ai 9 gradi centigradi (di cui non ci siamo praticamene accorti, grazie al climatizzatore automatico Thermotronic): il consumo della batteria è all’83 per cento, suggerendoci un’autonomia restante di 164 km. Scendiamo per gustarci l’eCitan in una piazzola panoramica. Maurizio mi fa notare un doppio standard di cura. “Guarda qui. Gli pneumatici sono separati dalla parte interna dell’auto atelettrico, perché le prime fasi traverso un divisorio che blocca di adattamento portano spesso perfettamente il passaggio di a cogliere la differente poteneventuali impurità o granulomi za della trazione. Qui a bordo, di strada. Una protezione del invece, capisci di avere subito genere funziona molto bene sotto controllo la guida. Sicuin caso di superfici innevate o ramente un aspetto che aiuta fangose. Peccato però manchi a tranquillizzare un lavoratore una protezione analoga sotto impegnato a trasportare il suo la lamiera della carrozzeria. Ne carico in città, ma potrebbe aumenterebbe di sicuro la calasciar spiazzato l’autista che pacità di conservazione, se il cerca il brivido dello scatto”. veicolo venisse impiegato per missioni in aree di campagna, Consumi da tener anziché di sola città. Sai bene sott’occhio che molti capannoni o laboratori, È uno degli effetti del motore qui in Brianza, sono disseminati “sincrono”, così chiamato perché in paesi fuori dai grandi centri; un gira alla frequenza del camimprenditore pignolo lo terrebbe po magnetico dello statore. La certo in considerazione”. Con le frequenza viene infatti adattata portiere dell’abitacolo aperte, ai requisiti di velocità del conabbiamo poi modo di apprezzare ducente nei convertitori di fregli accorgimenti di stile che conquenza raffreddati ad acqua e, feriscono a Mercedes-Benz la sua in più, l’autista può scegliere tra innata eleganza: i finestrini non sono a superficie continua, ma presentano una barra di divisione all’altezza degli specchietti che conferiscono maggior robustezza al loro posizionamento. Alle spalle dei sedili, integrati al tettuccio, sono disponibili due ganci in plastica, ma alquanto robusti e in grado di sostenere anche eventuali sacche. Lo scomparto d’appoggio documenti è invece profondo e ampio, ma la linea di sviluppo regolare, restiL’eCitan Furgone può essere tuendo un’impressione ricaricato in corrente continua di ordine pari a quello fino a 80 kW e in corrente di un’auto utilitaria, alternata fino a 22 kW. anziché di un veicolo commerciale.
Ergonomia sorprendente
Ci portiamo in testa al veicolo. Sotto il cofano troviamo un motore che sfrutta ogni possibile ergonomia per mantenere la compatezza, ma senza sacrificare gli spazi necessari a eventuali interventi. Torniamo a esplorare meglio anche il vano posteriore, grazie alla bella luce naturale che ora penetra in profondità. Oltre alla parete divisoria fissa (con o senza finestrino) tra la cabina di guida e lo spazio di carico, è disponibile una parete divisoria girevole. Sul lato passeggero anteriore la griglia presente può essere ruotata di 90 gradi, dividendo il sedile del conducente per essere infine bloccata. Il sedile del passeggero anteriore è inoltre ripiegabile, cosicché sia possibile guadagnare ulteriore spazio piano per il trasporto di attrezzature particolarmente lunghe. Non è la sola agevolazione. Accedendo dal retro, le due porte disponibili possono essere sì bloccate a 90 gradi, ma in caso di bisogno presentano una confortevole apertura laterale di ben 180 gradi. “La parte più sfidante del tragitto si conclude qui - rileva Maurizio, mentre ci prendiamo un’ultima boccata di azzurro sulle rive del lago di Lecco, in località Paré - perché il ritorno lungo la Super Strada Valassina è più adatta a verificare quanto la regolarità del percorso aiuti a contenere il consumo di energia. È una variante da considerare nei possibili tragitti di chi lavora in questa zona, dove i saliscendi si alternano a zone piane per eventuali recuperi in velocità, ma a giudicare da consumi sul primo tratto percorso, penso sia necessario proporre agli autisti un corso di educazione alla guida smart”. Procedendo spediti verso Monza, la tabella di marcia ci restituisce infatti un risultato al limite della convenienza: 333 km totali, quindi 94 effettivamente percorsi, con un consumo batteria arrivato al 57 per cento e restante autonomia di 128 km. “Tenuto conto che abbiamo viaggiato senza carico - fa notare ancora Maurizio - il consumo sarebbe potuto essere ancora maggiore. Se un’azienda medio-piccola della zona riesce a dotarsi di un impianto fotovoltaico per la ricarica, può gestirsi nelle missioni senza eccessive precauzioni, ma se occorre operare su un raggio d’azione che sconfina oltre l’area dei laghi, anziché in città e in zone sempre pianeggianti, la formazione dell’autista sarebbe da prendere in considerazione”. Il Mercedes-Benz eCitan conferma dunque tutte le caratteristiche di efficienza e solidità della versione tradizionale, invitando a valutare attentamente gli effetti dei territori in leggera pendenza e ad alta intensità di traffico. Forse una richiesta più impegnativa per le spicce abitudini della Brambilla&Fumagalli Spacabal, ma scialo sicuro per un commendator Camillo Zampetti, re degli insaccati e dell’ultimo miglio a Milano.
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NOLEGGIO
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FRAIKIN INSIEME A NOLEGGIORA, FORMULA FLESSIBILE COME MAI PRIMA D’ORA L’IDEA È STATA QUELLA DI METTERE A PUNTO UNA SOLUZIONE DI “PRESTITO” DI FURGONI ULTRAPERSONALIZZATA SULLE ESIGENZE, ANCHE MOLTO BREVI, DELLE AZIENDE: A RIFONDARE LA SOCIETÀ LUCA POLI CHE OGGI, INSIEME AL DIRETTORE GENERALE MARCO LOCCI, STA PERFEZIONANDO UNA RETE CAPILLARE DESTINATA AD ESPANDERSI ANCHE AL DI LÀ DEL MARE.
di Cristina Altieri Cagliari
A QUESTO NOLEGGIO
NESSUNO AVEVA ANCORA PENSATO
U
Un’energia dilagante, quella di Luca Poli e Marco Locci, rispettivamente titolare e Direttore Generale di Noleggiora, realtà nata a Cagliari nel 2017 e dal 2022 arrivata nella vulcanica disponibilità del suo attuale proprietario. Che, innamoratosi del noleggio a 18 anni nel corso di un’esperienza all’interno della filiale di una multinazionale dislocata in uno dei tanti paradisi che in Sardegna attirano turisti (e clienti) da tutto il mondo, esce qualche anno dopo sul mercato con un’idea rivoluzionaria rispetto ai consueti paradigmi del mercato, proponendo un noleggio svincolato dalla necessità di coprire una giornata intera: vede così la luce la soluzione ad ore, Noleggiora. Il parco dell’azienda è cresciuto a ritmi sostenuti e ospita oggi circa 200 furgoni e altrettante vetture, costituito al 75 per cento da mezzi a loro volta oggetto di un contratto di noleggio, e al 25 per cento da veicoli di proprietà dedicati ad esigenze specifiche che richiedono un particolare allestimento o destinati a venire utilizzati come
200 furgoni e altrettante vetture in flotta Noleggiora: 30 per ora i veicoli forniti da Fraikin.
mezzi sostituivi, per non lasciare mai in difficoltà le aziende. Dallo scorso anno tra i fornitori della realtà sarda si è conquistata uno spazio sempre più ampio Fraikin, con la sua offerta puntuale e la disponibilità del suo team. “Sono arrivato in azienda nel 2022 come consulente esterno di Luca, che aveva deciso di riprendere in mano il business e di rifondarlo” inizia a raccontarci Marco Locci, che il titolare, pure presente all’intervista,
designa come il portavoce di questa realtà in espansione. “A giugno di quest’anno - prosegue il manager - ho deciso di fare il salto definitivo e di entrare in azienda. Oggi possiamo contare su una struttura ben oliata: abbiamo circa una quindicina di collaboratori diretti più una rete commerciale formata da quattro persone. La particolarità rispetto agli altri noleggi risiede proprio anche nella nostra rete vendita che ci permette di entrare
direttamente nelle aziende per mettere a punto la flotta di cui hanno bisogno”. Noleggiora conta in questo momento 11 sedi in Sardegna, oltre ad un progetto di affiliazione che ha creato un network organizzato oggi su circa 200 partner segnalatori. “Il nostro secondo punto di forza - riprende Locci - è l’ampio ventaglio di offerte che mettiamo a disposizione del cliente: dal noleggio brevissimo ad ore a quello breve fino a
29 giorni al medio che va da 12 fino a 12 mesi. C’è poi il lungo termine a partire dai 18 mesi. Prevediamo anche tutta una serie di strumenti, anche digitali, per semplificare l’accesso e la gestione del contratto, a partire dal portale tramite il quale è possibile prenotare il noleggio per finire con il riconoscimento facciale per il ritiro del mezzo”. Le aziende che si rivolgono a Noleggiora lavorano prevalentemente come corrieri per i grandi gruppi internazionali o per la grande distribuzione, ma si rivolgono con sempre maggior frequenza al noleggio anche artigiani e imprese edili. “Siamo specializzati nelle piccole medie imprese dai 5 ai 30 dipendenti: oggi sono concentrate soprattutto nelle città più grandi, Cagliari, Sassari, Alghero, Olbia, Nuoro, ma viaggiando per il territorio della nostra regione si incontrano sempre più spesso i nostri mezzi, riconoscibilissimi grazie all’inconfondibile livrea che sta contribuendo a rafforzare la nostra immagine. Usciremo anche dalla Sardegna, non appena avremo ottimizzato la rete
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NOLEGGIO
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Luca Poli (a destra) e Marco Locci, rispettivamente titolare e Direttore di Noleggiora.
di franchising all’interno della regione: vogliamo fare il grande passo verso la penisola forti di dati già provati e di procedure che permettano di soddisfare ogni richiesta dei clienti soprattutto in termini di celerità del servizio. Naturalmente sui nostri mezzi garantiamo anche un’assistenza capillare: capita raramente, perché la nostra flotta è nuova e impeccabile, ma qualora il cliente dovesse avere una necessità siamo pronti ad intervenire in tempi estremamente ridotti, prima che l’inconveniente possa trasformarsi in un problema. Abbiamo un reparto manutenzione interno con mezzi di nostra proprietà che possiamo fornire in sostituzione, oltre a vari centri di manutenzione convenzionati.
Il nostro obiettivo è di aiutare le piccole e medie imprese italiane a svilupparsi: non dimentichiamo che molte aziende non possono acquistare i veicoli, oppure hanno deciso di dismettere la propria flotta privata per accedere ai servizi di noleggio e ai vantaggi
alle nuove proposte elettriche. “Abbiamo sia vetture - riprende Locci - che furgoni elettrici: spesso il gradino da superare è la mentalità del cliente che approccia la mobilità elettrica per la prima volta, e quindi il nostro ruolo è quello di accompagnarli e svolgere un’attività consulenziale. Altre volte sono invece i nostri interlocutori a richiedere mezzi a batterie in sostituzione di quelli endotermici. Non è raro che la richiesta arrivi dalla committenza, o dalla necessità di operare “Il punto di all’interno delle ZTL, forza del nostro ma questa soluzione partner Fraikin si sta sviluppando anè senza dubbio che all’interno della velocità le strutture ricettive turistiche che hanno nel trovare bisogno di movimensoluzioni, che tare merci o persone sia un cambio senza inquinare o fare in corsa o rumore”. un allestito”. E il rapporto con Fraikin? “Ci siamo incontrati nel 2022 risponde Marco Locci - e posso dire che la testa d’ariete che ha dato il via alla partnership è stata la decisione di Luigi (Beccalli) di venirci a trovare in sede. Sembra un fatto da poco, ma con gli altri nostri fornitori siamo sempre andati noi a Milano, Roma, Torino. Questa volta invece ci siamo ritrovati il direttore commerciale di Fraikin in azienda. È stato l’inizio di un rapporto che oggi possiamo definire familiare, amichevole, e che si sostanzia ad ora nella fornitura di 30 veicoli. Il loro connessi in termini fiscali e di punto di forza è senza dubbio flessibilità. Bene, ci pensiamo noi la velocità nel trovare soluzioni: a costruire la loro flotta perché che sia un cambio in corsa, o la possano mettersi serenamente al richiesta di un allestito, accollavoro e pensare solo a crescere”. gono ogni nostra richiesta. Con In flotta Noleggiora una diverentusiasmo, soprattutto quando sificazione attenta di brand e si tratta di mettere sul tavolo anche un occhio di riguardo nuovi progetti: sono stati fin
RENAULT TRUCKS 15 E-Tech Master entrano nella flotta di Atre Express
LA LONGA MANUS DI GLS ITALY SUL TERRITORIO DELLA CALABRIA
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5 Renault Trucks E-Tech Master entrano a far parte della flotta di Atre Express, azienda attiva nel settore del trasporto espresso nelle province di Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, dal 2001 licenziataria del Gruppo GLS Italy SpA. L’azienda, che a partire dal 2016 ha consolidato una crescente ed intensa vocazione alla tutela dell’ambiente, prosegue il proprio impegno nei confronti dell’ambiente investendo per sviluppare soluzioni completamente ecologiche in termini di sostenibilità ed emissioni di CO2. Un aspetto importante per garantire una logistica “green” dei veicoli elettrici è la gestione della ricarica: Atre Express oggi è interamente autosufficiente da un punto
di vista energetico, producendo energia per il proprio fabbisogno grazie all’utilizzo di pannelli solari fotovoltaici installati sui propri capannoni. “L’azienda utilizza energia 100 per cento rinnovabile generata da pannelli fotovoltaici e accumulatori installati presso la sede di Lamezia Terme - ha dichiarato l’Amministratore di Atre Express Angelo Folino Raso - per rendere le consegne a impatto zero garantendo un’attività completamente green e sostenibile e con l’ambizione, entro il 2045 /2050, di raggiungere le emissioni zero di tutta la flotta”. Un’altra attività pianificata da GLS per ridurre le emissioni di CO2 e il proprio impatto sull’ambiente è l’incentivazione delle soluzioni OOH (Out
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Of Home), ossia punti alternativi di consegna che contribuiscono alla riduzione della congestione dei centri città. Oggigiorno la sostenibilità trova un potente alleato nella digitalizzazione, in cui GLS ha deciso di investire, realizzando anche strumenti volti a ottimizzare i percorsi seguiti dagli autisti per effettuare le consegne che offrano ai destinatari soluzioni adatte a ogni esigenza. Atre Express S.r.l ha dunque sposato la politica green del gruppo GLS, fortemente voluta in Italia dall’AD di GLS Italy, Klaus Schädle. Sostenibilità non solo nella gestione delle consegne e dei trasporti ma anche tramite diverse iniziative che vedono GLS investire, in collaborazione con altri partner, nella
piantumazione di alberi. Questo impegno verso l’ambiente, nell’anno 2022, ha portato alla piantumazione di 6.200 nuovi alberi in Africa, America Latina e Italia in collaborazione con Treedom, la Benefit Corporation che realizza progetti agroforestali in ogni parte del mondo a favore dell’ambiente e della comunità. Il progetto “foresta GLS”, ha garantito l’assorbimento di circa 1.435 tonnellate di CO2 all’anno e ha consentito di creare preziose opportunità di reddito per decine di piccole comunità locali in otto paesi del mondo. L’amministratore di Atre Express Angelo Folino Raso specifica che la sostenibilità ambientale e la sicurezza degli autisti sono le priorità del gruppo GLS. Con i
dall’inizio dei veri e propri partner, è un po’ come se avessero sposato la nostra azienda e ci stanno spingendo a fare meglio attraverso linee sempre aperte. Difficile quando dall’altra parte del telefono risponde una multinazionale trovare queste regole di gioco, ma è proprio questo che motiva il nostro entusiasmo nei loro confronti: loro aiutano noi come noi aiutiamo i nostri clienti, siamo allineati nella visione. Poi naturalmente - scherza Marco le fatture dobbiamo pagarle, ma si capisce quando una persona vuole solo vendere, e una volta chiuso il contratto sparisce, e quando lo stile è quello di instaurare una sinergia che vada a vantaggio di entrambe le parti”. Cagliaritano, classe 1986, Marco Locci con i suoi trentasei anni alza la media dell’età del team Noleggiora, che si aggira sui 27 anni. “L’organigramma aziendale è suddiviso tra amministrazione, centro prenotazioni, gestione della flotta, abbiamo una project manager che si occupa dello sviluppo dei progetti nuovi, un manager che gestisce la sede di Cagliari, e un altro che pensa alle altre undici filiali, che sono in parte dirette e in parte gestite da imprenditori che hanno deciso di sposare il progetto. Per il 2024 - conclude Locci - intendiamo diffondere sempre meglio il nostro messaggio differenziante: non siamo un noleggio che semplicemente assegna veicoli, ma un’azienda dinamica che crea una flotta dinamica: vogliamo che i nostri clienti crescano e lo facciano insieme a noi, e tutto per poterci un giorno sentir dire “siamo diventati grandi anche grazie a Noleggiora”. Questa sarebbe la nostra più grande soddisfazione e il giusto corrispettivo dell’impegno che investiamo quotidianamente.
veicoli elettrici Renault Trucks Atre Express S.r.l ha trovato la soluzione per garantire questo equilibrio tra impatto 0 e sicurezza sulla strada. I nuovi veicoli infatti saranno principalmente impiegati nelle zone di Tropea e Soverato, situazioni in cui è richiesto un utilizzo in aree pedonali o soggette a restrizioni del traffico. Nonostante l’infrastruttura di ricarica della Calabria sia ancora in fase di sviluppo, GLS si impegna ad essere una delle prime aziende di trasporto a
utilizzare una flotta di veicoli 100 per cento elettrici di ultima generazione per effettuare le consegne. Questo investimento trasmette un forte messaggio di impegno nell’abbattimento delle emissioni di CO2 e nell’assicurare una maggiore sicurezza per gli utenti e per i cittadini.
Il team Renault Trucks consegna i 15 E-Tech Master ad Atre Express.
SPECIALE
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SOLUTRANS 2023
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STELLANTIS NON SOLO I MODELLI DI SERIE: A SOLUTRANS CON UNA SOLUZIONE DI RETROFIT
MOBILITA’ ELETTRICA
AD OGNI COSTO
SE L’E-DUCATO LA FA DA PADRONE SULLO STAND ORGANIZZATO DAL GRUPPO, PORTAVOCE DI UNA GAMMA DA 5 LCV E DIECI PICK-UP, A LIONE SI PARLA ANCHE DI SERVIZI. TRA QUESTI UN’INNOVATIVA PROPOSTA DI CONVERSIONE FULL ELECTRIC DA 200 KM DI AUTONOMIA.
Leader indiscusso dei veicoli commerciali in Europa e Francia (con una quota di mercato del 40 per cento), Stellantis a Lione approfondisce gli aspetti principali dell’operazione strategica Pro One, una definizione che sintetizza l’offerta più completa sul mercato con sei brand, cinque LCV, dieci pick-up, un’esclusiva proposta per la micromobilità e un’innovativa soluzione a idrogeno. Una Business Unit, quella degli LCV, che contribuirà alla realizzazione del piano strategico Dare Forward
e schermi centrali più grandi e configurabili dal guidatore. A tutto questo si aggiungono il sistema Dynamic Surround Vision, che offre un’ampia visuale dell’area attorno al veicolo, un aiuto per la navigazione nel traffico e nelle strade congestionate, oltre a 18 sistemi di assistenza alla guida automatica. La connettività, attivata durante l’uso del veicolo, consente ai guidatori di sempre essere informati e ai manager di rimanere connessi alla propria flotta da remoto e in tempo reale. Una nuova batteria da 110 kWh garantisce un’autonomia fino a 420 km nel ciclo WLTP, il 30 per cento in più rispetto alla generazione precedente. Quanto alle soluzioni per la ricarica e la gestione dell’energia, Free2move Charge offre un ecosistema completo per soddisfare tutte le esigenze dei guidatori di veicoli elettrici. I clienti possono accedere a una serie di soluzioni di Se non è elettrificazione “di primo ricarica domestica, sul luogo di lavoro impianto” può essere anche un e in viaggio, tra cui successivo e-Retrofit da 200 km hardware, software di autonomia. e servizi, fino all’installazione presso 2030 e che rappresenta un terzo del partner consigliati. profitto netto di Stellantis, con un Inoltre, pioniera dell’offerta di veicoli fatturato di 5 miliardi di euro per i commerciali leggeri a idrogeno con il servizi connessi. Peugeot E-Expert Hydrogen di dimenSullo stand fa bella mostra di sé il sioni intermedie e il Citroën ë-Jumpy nuovo Fiat Professional E-Ducato, nato Hydrogen, Stellantis presenta presso dalla seconda generazione di veicoli il proprio stand una dimostrazione commerciali elettrici svelata poche delle potenzialità tecnologiche di settimane fa. Si tratta di un rinnovaquesti modelli. L’offerta a idrogeno, mento senza precedenti dell’intera complementare alla proposta di BEV, gamma di veicoli commerciali degli è pensata per far fronte agli utilizzi iconici brand Citroën, FIAT Profespiù intensivi a zero emissioni e sarà sional, Opel, Peugeot e Vauxhall. estesa nel 2024 ai camion di grandi dimensioni. Su tutta la gamma, viene proposta un’interfaccia uomo-macchina di Ma non è solo prodotto: Stellantis nuova generazione, con pulsantiere Parts & Services presenta a Solutrans
La star indiscussa di Stellantis a Solutrans è il Fiat Professional e-Ducato.
una gamma completa di prodotti e servizi pensati per rendere più semplice la manutenzione e la riparazione dei veicoli delle flotte e ottimizzare i costi operativi. Tra gli altri, spicca Distrigo: una selezione di ricambi originali e multimarca, componenti meccanici, elementi per la carrozzeria e pneumatici per ogni veicolo, indipendentemente dal brand o dal tempo di permanenza sul mercato. Inoltre, sono disponibili numerose soluzioni per integrare e personalizzare i veicoli per qualsiasi attività, professione o applicazione. Grazie a una rete post-vendita integrata ed estesa, i clienti possono contare su meccanici altamente qualificati ed esperti, oltre che su un’ampia gamma di servizi specifici per gestire riparazione, manutenzione o qualsiasi intervento di carrozzeria, così da ottimizzare il costo operativo totale della propria flotta Infine Stellantis presenta, in collaborazione con Qinomic, una soluzione di retrofit full-electric, economica ed eco-responsabile. Il servizio “e-RETROFIT” sarà offerto in anteprima in Francia sui furgoni di medie dimensioni dotati di motore termico, e sarà quindi esteso ad altri mercati e a furgoni di differenti dimensioni. e-RETROFIT consentirà ai clienti professionali di continuare ad accedere ai centri urbani in zone a basse emissioni e di decarbonizzare la propria flotta prolungando la vita dei veicoli, mantenendone le dotazioni e beneficiando della garanzia del costruttore. Con un’autonomia di 200 km (soggetta a omologazione WLTP), una ricarica rapida e una capacità di carico di oltre 900 kg, questa soluzione copre la maggior parte delle occasioni d’uso. e-RETROFIT sarà disponibile in Francia a partire dalla seconda metà del 2024. I veicoli coinvolti verranno processati in un sito industriale Stellantis. I componenti del motore termico, una volta rimossi dal veicolo, saranno riutilizzati per contribuire al catalogo di componenti destinati al riuso di SUSTAINera, come parte dell’offerta di economia circolare (vedi box a lato).
news STELLANTIS INAUGURATO A MIRAFIORI L’HUB DI ECONOMIA CIRCOLARE
Stellantis ha celebrato l’apertura ufficiale del suo Hub di Economia Circolare SUSTAINera situato all’interno del comprensorio di Mirafiori a Torino. L’azienda ha sviluppato un piano per concretizzare le proprie ambizioni in Economia Circolare con un approccio basato sulla strategia delle 4R: Reman (rigenerazione), Repair (riparazione), Reuse (riutilizzo) e Recycle (riciclo). Obiettivo primario estendere la vita di componenti e veicoli, garantendo loro una durata più lunga. Quando questo non è più possibile, il materiale viene raccolto per il riciclo dall’attività di rigenerazione e da quella di smontaggio, quindi reintrodotto nel ciclo per originare nuovi pezzi e nuovi veicoli. In questa prima fase, l’Hub di Economia Circolare ospiterà quattro attività. Rigenerazione: i componenti usati, usurati o difettosi vengono smontati, puliti e rigenerati secondo le specifiche OEM originali. L’obiettivo è offrire un’alternativa sostenibile e conveniente nell’offerta di ricambi Stellantis sotto l’identità SUSTAINera. La struttura prevede di gestire oltre 50.000 ricambi rigenerati entro il 2025 e 150.000 entro il 2030. Ricondizionamento del veicolo: i veicoli saranno riparati sia a livello di carrozzeria sia a livello meccanico. Successivamente, i veicoli saranno reintrodotti nel mercato dell’usato tramite SPOTICAR e Stellantis &You, la rete di vendita e assistenza. Smontaggio dei veicoli: alla fine del ciclo di vita, i veicoli diventano una preziosa fonte di componenti da rigenerare e riutilizzare o di materiale per il riciclo.
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STELLANTIS FIAT PROFESSIONAL PROTAGONISTA AD EICMA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
SPECIALE
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I “QUATTRO RUOTE” AMATI DAI MOTOCICLISTI Per il secondo anno consecutivo Fiat Professional partecipa ad EICMA, evento di riferimento per il settore del motociclismo, con l’idea che gli LCV rappresentino oggi le “quattro ruote” più apprezzate dagli amanti delle “due ruote”. Un’occasione, dunque, imperdibile per esporre E-Ducato ed E-Scudo, entrambi allestiti in collaborazione con il partner Order System. Le soluzioni adottate sono realizzate in alluminio assicurando così un alto livello di leggerezza, un assemblaggio facile e moduli componibili personalizzabili capaci di sfruttare appieno il vano di carico del veicolo commerciale, oltre ad essere completamente riciclabili. Nello specifico, l’E-Ducato esposto all’EICMA è caratterizzato da un allestimento per il trasporto delle moto completamente in alluminio comprensivo di panchetta, cassettiera con pianale di appoggio, armadio a tutta altezza porta tuta e casco, alloggiamento per le ruote di scorta, scivolo di salita e due cavalletti per il fissaggio in sicurezza dei veicoli. Tra l’altro, il Ducato è il furgone che quotidianamente utilizza Vanni Oddera, ospite dello stand, professionista di Freestyle motocross, inventore della Mototerapia e Ambassador di Stellantis Autonomy. Riflettori puntati ad EICMA anche su E-Scudo, il partner perfetto per
IN ESPOSIZIONE TRA TANTE MOTO ANCHE E-SCUDO E E-DUCATO: E I CENTAURI APPREZZANO L’IDEA DI TRASPORTARE A ZERO EMISSIONI I LORO MEZZI. il trasporto delle bici dagli ambienti naturali alle zone a traffico limitato. Nello stand Fiat Professional presenti alcune bici elettriche e da downhill di Jonny Livorti, ex professionista di MTB, ora art director & film maker. In dettaglio, l’E-Scudo esposto è dotato di una piccola cassettiera portatutto con due ripiani per riporre abbigliamento e accessori del biker, fissaggio per il trasporto delle bicilette e barre portatutto sul tettuccio. Su quest’ultime trova collocazione una tenda AIRTOP 360° Medium Black Storm realizzata dalla ditta Auto Home, con guscio in vetroresina, apertura a due tempi con molle a gas, studiata per due persone adulte e dotata di otto aperture luminose, zanzariera oscurante e isolamento termico che permette l’utilizzo anche con condizioni metereologiche estreme. “Con più di un secolo di storia - ha dichiarato Gianluca Zampese, Stellantis LCV Business Unit Manager per l’Italia - Fiat Professional è punto di riferimento per l’industria degli LCV grazie all’elevata efficienza e affidabilità dei suoi veicoli, ad una vasta gamma di soluzioni customizzate e alla sua rete di vendita dedicata. Per questo motivo abbiamo deciso di
La Fiera di Milano ormai è un appuntamento irrinunciabile per Fiat Professional, che anche quest’anno ha allestito il suo stand green.
partecipare all’EICMA intercettando una domanda crescente da parte degli operatori del settore e del grande pubblico, come dimostrano le squadre impegnate in competizioni sportive sui campi da cross e nei paddock, la rete di concessionari e appassionati per i loro trasporti in
sicurezza e infine gli addetti alla filiera produttiva di motocicli e biciclette. Fiat Professional va incontro a tutte queste esigenze con allestimenti ad hoc, coniugando funzionalità e mobilità sostenibile grazie alle innovative versioni 100 per cento elettriche”.
STELLANTIS Ducato, Doblò e Scudo: versioni termiche ed elettriche tutte rinnovate
UNA GAMMA PRONTA ALL’USO
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opo il lancio ufficiale dei nuovi modelli E-Ducato, E-Doblò ed E-Scudo 2024 e delle loro versioni a motore endotermico durante lo “Stellantis Commercial Vehicles Ambition Day”, gli ordini sono ora ufficialmente aperti per l’intera gamma nei principali mercati europei – Italia e Francia in primis, seguiranno poi Germania, Benelux, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito e Austria. Nuovi propulsori elettrici, nuovo design, nuovi sistemi di connettività e ADAS di ultima generazione caratterizzano la nuova gene-
razione di veicoli da lavoro. Il nuovo E-Ducato presenta una versione elettrica progettata “in house” equipaggiata con una nuova batteria da 110 kWh che assicura un’autonomia fino a 370 km per i veicoli cat. N1 (fino a 420 km per i veicoli cat. N2 con velocità limitata a 90km/h), e una ricarica da 0 all’80 per cento in meno di un’ora grazie al caricabatterie da 150 kW. Il nuovo E-Ducato introduce anche un’ampia gamma di nuovi ADAS grazie ai quali, come la versione diesel, si propone come un dei veicoli commerciale più sicuri
nel suo segmento. La nuova interfaccia human-machine facilita la vita a bordo e rende la giornata lavorativa molto più semplice per i lavoratori. Il nuovo E-Ducato è offerto a un prezzo ridotto del 25%, in modo da essere accessibile a tutti e in linea con la missione del marchio di essere vicino ai clienti. L’ampia gamma di motori diesel è confermata con l’ultima generazione di motori MultiJet, sempre al top per prestazioni e durata. Indipendentemente dal motore scelto dai clienti, il nuovo Ducato mantiene la sua capacità di carico fino a 17 m3 e un carico utile fino a 1.500 kg, rendendolo così il veicolo più venduto nel suo settore. Passando al Doblò, sia in versione termica che
elettrica il medio Fiat Professional aggiunge caratteristiche di design, rinnovato, piacere di guida e sicurezza ottimizzati, La versione BEV offre un’autonomia fino a 330 km e una pompa di calore per una maggiore efficienza e comfort di guida. Il nuovo Doblò è inoltre dotato della “Magic Plug”, un’utile presa elettrica che consente ai clienti di avere la giusta potenza per diversi usi specifici, come il collegamento di un apparecchio, di un’officina mobile o qualsiasi altro sistema di alimentazione fino a 400V. In termini di sicurezza, oltre al corredo c completo di ADAS, il progresso principale consiste nel miglioramento dell’innovativo “Magic Mirror”. Senza dimenticare le nuove tecnologie di connettività e infotainment per aiutare i clienti ad affrontare con efficienza le sfide lavorative quotidiane, come ad esempio la “Smartphone Station”. E infine il nuovo Scudo, di-
La gamma dei commerciali Fiat Professional è stata appena rinnovata: al centro del restyling il guidatore, che oggi viaggia ancora più comodo e sicuro.
sponibile con un propulsore 100 per cento elettrico e con un motore diesel di ultima generazione. Introduce il nuovissimo colore della carrozzeria Titanium Grey e vanta un sistema all’avanguardia per il carico di materiali ingombranti che evidenzia ulteriormente la versatilità del modello. Con la funzionalità “Magic Cargo”, i professionisti potranno estendere l’area di carico, mentre il “Magic Mirror” è volto a garantire il massimo comfort e sicurezza. Il nuovo FIAT Professional Scudo è dotato di nuove funzionalità di connettività e infotainment essenziali per aiutare i professionisti ad affrontare meglio le sfide quotidiane del loro lavoro. Tutti e tre i veicoli sono al 100 per cento connessi e dotati di Uconnect Services, che rendono il veicolo ancora più efficiente, mentre il programma Free2move Charge offre un ecosistema completo di ricarica e fornisce la gestione dell’energia e della ricarica dei veicoli elettrici su misura ovunque si trovino.
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SOLUTRANS 2023
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RENAULT TRUCKS ARRIVA IL NUOVO MASTER RED EDITION, ANCHE IN VERSIONE ELETTRICA
INCONFONDIBILMENTE
ROSSO
Red EDITION è disponibile in configurazione: autotelaio cabinato, pianale cabinato, furgone con cabina profonda e trasporto persone. Quattro i pacchetti per personalizzare ulteriormente il veicolo: “Delivery” per rendere ancor più semplice le operazioni di consePRESENTATO PRIMA DA RENAULT (CHE LO PRODUCE IN FRANCIA A BATILLY, NEI gna, “Parking Assist” per facilitare le PRESSI DI METZ), E POI DA RENAULT TRUCKS (CHE LO PERSONALIZZA DI ROSSO, manovre nei centri urbani, ”Storage” per ottimizzare lo spazio di carico, LO VENDE ATTRAVERSO LA SUA RETE E LO ASSISTE CON UN NETWORK CAPILLARE “Driver Assist” per massimizzare la PENSATO PER I PROFESSIONISTI AL LAVORO), IL NUOVO VAN FRANCESE HA sicurezza del conducente e degli ATTIRATO TUTTI GLI SGUARDI IN FIERA. utenti della strada. “I nostri clienti - ha aggiunto Marco BoÈ una delle star del Solutrans il nuovo naveglio - beneficiano Master, presentato sia sullo stand dell’esperienza di ReRenault che su quello Renault Trucks nault Trucks nel settore in declinazione Red EDITION. Dalla dei veicoli pesanti e prima generazione di Renault Master, della densità della sua lanciata nel 1980, sono state vendute rete di distribuzione oltre tre milioni di unità. “Siamo mole riparazione: sono to orgogliosi - ha dichiarato Marco 1.400 i concessionari Bonaveglio, Direttore Commerciale di in Europa”. Renault Trucks Italia - del Master Red Quanto alla sicurezza EDITION 2024, con l’identificativo del e al comfort di guida, nostro brand, dato dalla barra rossa il nuovo Master Red e dalla placca laterale, nonché dalle EDITION è dotato di cinture di sicurezza rosse, rivestimenti cruise control adattivo dei sedili e tappetini esclusivi che e limitatore di velocità, personalizzano l’abitacolo. Quello che sensori di parcheggio esponiamo qui sullo stand è la versione con telecamera di recompletamente elettrica: può montare tromarcia, assistente un pacco batteria da 87 kwh, come di corsia, avviso angolo nel caso dell’esemplare qui presente, cieco e riconoscimenoppure da 40 kWh. L’autonomia supera to della segnaletica i 400 km, mentre con una ricarica da stradale. Grazie al suo 130 kWh fa il pieno dal 15 al 80 per raggio di sterzata ri“Il Master Red EDITION ha cento in 40 minuti. Altri dati caratterivisitato e al passo con i tempi, il dotto, offre un’agilità l’identificativo del nostro brand ristici sono capacità di traino fino a nuovo Master offre un interno tutto ottimale, facilitando dato dalla barra rossa e dalla 2,5 t, velocità massima di 120 km/h digitale, un’evoluzione rispetto alla le manovre negli spae capacità di carico di 1,6 t: un’ottima precedente versione. “Entrambe zi ristretti dei centri placca laterale. Inoltre, beneficia performance per un veicolo che sarà le motorizzazioni, diesel e elettriurbani. Il Master Red dell’assistenza di una rete capillare e un sicuro protagonista del trasporto, ca - precisa Bonaveglio - vantano EDITION è infine comprofessionale votata ai commerciali”. e non solo urbano”. Completamente equipaggiamenti esclusivi di serie pletamente connesso come il cruscotto orientato verso il e apre la strada allo conducente, il display secondario da riporre i materiali e i documenti. Il sviluppo di nuovi servizi dedicati. Un 10,1 pollici, il caricabatterie a induzione Master E-Tech Red EDITION ha inoltre piano di manutenzione personalizzato e la compatibilità wireless con Apple il cruscotto digitale di serie”. consente di programmare gli interventi CarPlay e Android Auto, l’accesso Le versioni a gasolio offrono emissioni di manutenzione e di combinarli tra ai servizi Google, il climatizzatore di C02 molto più basse, con potenze loro, garantendo così tempi di attività automatico e un ampio spazio per da 105 CV a 170 CV e un nuovo cambio ottimali. I conducenti ricevono anche automatico a 9 rapporti. Quando esce avvisi sulle condizioni del loro veicolo, tramite un’applicazione dedicata. dalla fabbrica, il veicolo è disponibile nelle configurazioni ribaltabile, cassone Infine il Master E-Tech Red EDITION è o furgone con allestimenti specifici supportato da una gamma completa Gli interni super moderni per gli operatori delle consegne. La di servizi specifici per i veicoli elettrici: e a misura di autista del rete Renault Trucks può inoltre offrire revisione, installazione e manutenzione nuovo Renault Trucks Master un’ampia gamma di soluzioni di alledegli impianti di ricarica, programRed EDITION; la versione stimento per soddisfare le esigenze mazione e monitoraggio della carica E-Tech ha il cruscotto digitale di serie. del veicolo. di ogni settore di trasporto. Il Master
MOBILIZE
BENTO: IL MICRO-VAN PER I SERVIZI DI PROSSIMITÀ Mobilize, quarta Marca del Gruppo Renault, propone servizi flessibili di mobilità, energia e dati promuovendo una transizione energetica sostenibile, in conformità con l’obiettivo del Gruppo di raggiungere zero emissioni nel 2040 in Europa e con la sua ambizione di sviluppare il valore dell’economia circolare. A Solutrans presenta Bento, che sarà disponibile nel corso del primo semestre 2024, un veicolo pensato per i clienti professionali che hanno bisogno di un mezzo compatto, pratico e sicuro per la consegna di beni e servizi (riparazioni,
manutenzioni, servizi alla persona, consegne on demand, ecc.) nelle aree urbane e periurbane. Progettato con il 50 per cento di materiali riciclati, con carrozzeria e
cassone personalizzabili, Bento è un micro-veicolo monoposto 100% elettrico, con autonomia di 140 chilometri e velocità massima di 80 km/h. Il cavo di ricarica,
solidale al veicolo, è di Tipo standard (per uso domestico) o Tipo 2 (compatibile con le stazioni di ricarica pubbliche su strada, nelle aziende e nei parcheggi). Bento è dotato di airbag, equipaggiamento raro per i quadricicli, e climatizzazione. L’abitacolo è chiuso da porte laterali in vetro, con apertura verticale per consentire agli utenti di uscire sempre dal lato giusto della strada e anche tra due auto parcheggiate. E poi le caratteristiche che ne fanno un veicolo da lavoro, il volume utile di 1 m3 (80 kg di carico utile), e un cassone chiuso su cui vengono proposti vari
allestimenti interni. Bento è dotato di connettività nativa, indispensabile per garantire la gestione delle flotte aziendali. Questo sistema consente, infatti, di caricare in tempo reale i dati del veicolo -come il livello di carica della batteria o la geolocalizzazione - su un server online sicuro e trasmetterli alle piattaforme di gestione aziendale; Bento è inoltre dotato di un sistema di accesso e avviamento con chiave digitale mediante smartphone, per esempio per facilitare lo scambio e la rotazione dei veicoli delle flotte aziendali.
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Un Solutrans ricco di soddisfazioni per Ford Pro e Volkswagen che tornano a casa da Lione con nuovi trofei per le loro bacheche: il Transit Custom si è infatti aggiudicato il premio International Van of the Year 2024, mentre Ranger e Amarok, a pari merito vista la parentela esistente tra i due mezzi, hanno conquistato l’International Pick-Up Award 2024. Parlando di Ford Pro, la doppia vittoria stabilisce un record, in quanto il brand è il primo costruttore ad aver vinto per tre volte entrambi i premi IVOTY e IPUA nello stesso anno (2013, 2020 e 2024). A decretare la vittoria del Transit Custom una giuria di esperti composta da 25 giornalisti del settore: la nuova generazione del furgone, leader nel suo segmento, è stata lanciata in Europa da Ford Pro all’inizio di quest’anno, offrendo la più ampia scelta di varianti di sempre e introducendo diverse innovazioni concepite sulla base delle esigenze reali dei clienti. Tra queste, il modem 5G per una connettività costante ad alta velocità, aggiornamenti software wireless per oltre 30 moduli del veicolo, il sistema Delivery Assist per velocizzare le attività di consegna risparmiando più di 20 secondi a fermata, l’integrazione con Alexa tramite Alexa Built-In e un ingegnoso volante inclinabile. “Siamo molto orgogliosi - ha commentato Hans Schep, General Manager, Ford Pro Europa - che la giuria dell’IVOTY abbia conferito questo prestigioso premio al nuovo Transit Custom. Il nostro van da una tonnellata, leader in Europa, è stato progettato e sviluppato per soddisfare le esigenze di business più eterogenee e, al fianco della versione diesel, sarà presto disponibile anche nelle versioni Plug-In Hybrid e in quella 100 per cento elettrica. Ogni versione è ricca di innovazione e tutti i Transit Custom sono connessi all’ecosistema software di Ford Pro per ridurre i tempi di fermo, accelerare la produttività e ottimizzare le ricariche, supportando le imprese dei nostri clienti a crescere il loro business.” È la quinta volta che la famiglia Transit conquista il titolo: con il Transit nel 2001 e nel 2007, e poi con il Transit Custom nel 2013, poco dopo l’introduzione sul mercato, nel 2020 e ora per il 2024. Passando ai pick-up, la giuria internazionale, che ad inizio anno aveva messo sotto la lente di ingrandimento i veicoli in nomination nel corso di test su strada e off-road, hanno infine votato premiando Ford Ranger e Volkswagen Amarok, entrambi per la terza volta. I venti esperti rappresentano Paesi di tutta Europa, e anche del Sud Africa, che ospita lo stabilimento Ford di Silverton, dove vengono costruiti sia i Ranger che gli Amarok per i clienti europei. Ranger è il prodotto più globale di Ford, creato da designer e ingegneri nel centro di sviluppo Ford in Australia, prodotto in sei fabbriche dell’Ovale Blu dislocate in quattro continenti. È stato il pick-up più venduto negli ultimi otto anni e rappresenta quasi la metà di tutte le vendite di pick-up in Europa. Ford Pro ha recentemente
SOLUTRANS 2023
N° 325
FORD E VOLKSWAGEN INCETTA DI PREMI DI FRONTE A 600 OSPITI
SPECIALE
XIII
… AND THE OSCAR
GOES TO…
FORD PRO E VOLKSWAGEN SI PORTANO A CASA DA LIONE L’INTERNATIONAL VAN OF THE YEAR E L’INTERNATIONAL PICK UP AWARD CON L’AMATISSIMO TRANSIT CUSTOM E I GEMELLI RANGER E AMAROK. IL GIUSTO CORONAMENTO DI UN GRANDE SUCCESSO DI MERCATO. introdotto Ranger PHEV - il primo pick-up Plug-In Hybrid in Europa che combina la possibilità di guida in modalità elettrica con la versatilità di Ranger. “Siamo orgogliosi - ha ribadito Hans Schep - che al Ford Ranger sia stato conferito il premio IPUA giuria per la terza volta. Testimonia il suo fascino intramontabile come il pick-up preferito in Europa negli ultimi otto anni. E il nuovo Ranger ha la gamma più completa di sempre, con dotazioni di serie che offrono ai clienti la perfetta combinazione per soddisfare le loro esigenze su strada e in off-road”. “Questa settima edizione - ha aggiunto Jarlath Sweeney, Presidente della giuria - dell’IPUA vede la sesta generazione
A sinistra il Ford Transit Custom, qui sopra e in alto il VW Amarok e il Ford Ranger: per i pick-up gemelli è la terza volta che si posizionano al primo posto nell’IPUA.
di Ranger aggiungere un nuovo titolo a quelli già vinti nel 2013 e nel 2020. Quanto all’Amarok, pur trattandosi di un progetto in collaborazione con il partner Ford, il team di progettazione VWCV è riuscito a mantenere le caratteristiche di guida e lo stile unico dell’azienda di Hannover, che i clienti testimonieranno”. “L’Amarok - ha spiegato Karl Bernqvist, Membro del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen Veicoli Commerciali e Responsabile degli approvvigionamenti, in occasione della cerimonia di premiazione a Lione - è un pick-up che offre prestazioni affidabili sia su strada che fuoristrada. Ha positivamente sorpreso la giuria in entrambi i casi. Con questo “International Pick-up Award” per il 2024 e il 2025, Amarok ha già raggiunto la “tripletta” in soli 14 anni di produzione”. Nel 2023 il nuovo pick-up è già ordinabile nella
maggior parte dei mercati ed è già su strada in molti Paesi; in alcuni la domanda è superiore all’offerta. Volkswagen Veicoli Commerciali sta portando il nuovo pick-up in Europa in versione a quattro porte con un cabina doppia, cinque diversi allestimenti (quattro per il mercato italiano) con motori Diesel TDI, e quattro varianti di motore/cambio. A seconda dell’allestimento, Amarok offre più di 25 sistemi di assistenza, display con schermi fino a 12,3 pollici, pratici comandi digitali e analogici e materiali di alta qualità. Il carico utile arriva fino a 1,19 tonnellate, mentre il peso massimo rimorchiabile fino a 3,5 tonnellate. Con i suoi 5.350 mm, è più lungo di quasi dieci cm rispetto al suo predecessore, ed è aumentato anche il passo, per ottenere più spazio in cabina. I nuovi equipaggiamenti con numerosi di sistemi di assistenza come l’“Area View” che, grazie a 4 telecamere, permette la visione del veicolo a 360 gradi, rendono la guida off-road più semplice. Inoltre la nuova profondità di guado di 80 cm rispetto ai precedenti 50 cm, gli sbalzi più corti e, non da ultimo, le potenti combinazioni motore/cambio, contribuiscono a questo importante risultato.
Sono disponibili turbodiesel da 2.0 litri con potenza di 125 e 151 kW, oltre ad un 3.0 diesel a sei cilindri da 177 kW. Amarok è disponibile con cambio manuale a sei marce o automatico a dieci marce. Tutti i modelli sono dotati di serie della trazione integrale 4MOTION, selezionabile o estesa, che offrono una distribuzione variabile e quindi automatica della potenza tra l’asse anteriore e quello posteriore tramite una frizione multidisco.
I FRUTTI DI UNA PARTNERSHIP DI SCALA
Nel 2020 Ford e Volkswagen hanno stretto una collaborazione tecnica per lo sviluppo congiunto di diversi veicoli, tra cui il pick-up di medie dimensioni. L’Amarok viene infatti oggi costruito dalla Ford nel suo stabilimento di Silverton, in Sudafrica, mentre Volkswagen ha cessato la produzione del modello, che fino alla generazione precedente a quella attuale usciva dallo stabilimento tedesco di Hannover, riallestito per costruire l’ID Buzz. È invece la Volkswagen a costruire nello stabilimento polacco di Poznan il Tourneo Connect basato sul Caddy. E infine, il nuovo Volkswagen Transporter sarà parzialmente progettato sul nuovo Transit Custom, di cui condividerà piattaforma e propulsori, tra cui naturalmente la versione completamente elettrica.
N° 325
STORIE DI SUCCESSO
dicembre 2023
XIV
ORBIS ITALIA NATA NEGLI ANNI 2000, OGGI SI OCCUPA ANCHE DI INFRASTRUTTURE DI RICARICA ELETTRICA
LE COLONNINE DELLA LOGISTICA ITALIANA
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RECENTEMENTE IL GRUPPO HA FORNITO A TGROUP, CORRIERE ESPRESSO SPECIALIZZATO NEL TRASPORTO E LOGISTICA, QUINDICI STAZIONI PER LA RICARICA DELLA NUOVA FLOTTA A ZERO EMISSIONI.
Di Greta Rossi Cassina De’ Pecchi
70 anni di evoluzione come produttore europeo di materiale elettrico con 4 centri produttivi e più di 26 milioni di prodotti installati in oltre 70 nazioni nel mondo. È questa la carta d’identità di Orbis, azienda di origini spagnole protagonista nella produzione di molte famiglie di prodotto dedicate al controllo dell’energia e all’efficienza energetica. Una realtà che circa vent’anni fa ha dato vita alla divisione Orbis Italia, impegnata negli ultimi tempi nella realizzazione e implementazione di infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. La sua è una clientela vasta, tra cui spicca, nel ventaglio delle ultime collaborazioni, Tgroup, corriere espresso specializzato in trasporto e logistica, che ha recentemente installato quindici stazioni di ricarica presso le proprie filiali per ricaricare i veicoli elettrici della flotta aziendale. A raccontarci nel dettaglio questa recente fornitura, nonché le origini, il percorso e le sfide attuali di Orbis, ci ha pensato Stefano Lucini, responsabile Marketing Italia. Come è nata Orbis e quali sono state le tappe più importanti della sua storia? In realtà l’azienda nasce in Germania da Hugo Geiger, che vivendo nei paesi tipici dell’orologio a cucu diviene esperto nell’arte dell’orologeria. Nel 1949 la famiglia emigra in Spagna portandosi dietro questa esperienza e fonda la Orbis. Non si producevano orologi ma veniva abbinata la funzione dell’orologio all’elettricità, creando la temporizzazione elettrica, ossia orologi che accendevano
luci, illuminazioni e impianti di vario genere. In più di 70 anni di storia abbiamo affiancato alla temporizzazione altre famiglie di prodotti come la termoregolazione, la rilevazione presenza e più in generale l’elettronica da installazione che troviamo nell’ambito residenziale e del terziario. Poi pian piano abbiamo aggiunto anche la misurazione di energia e la strumentazione di controllo, che ci ha permesso di abbracciare il mondo industriale. Negli anni 2000 è nata Orbis Italia che ha iniziato pochi anni dopo ad approcciare anche il fotovoltaico e successivamente, con l’avvento della mobilità elettrica, le infrastrutture per la ricarica dei veicoli a zero emissioni. Oggi contiamo 4 cataloghi di prodotti: uno legato all’elettronica di installazione, uno alla climatizzazione, l’altro al fotovoltaico, e l’ultimo al mondo della mobilità elettrica. Ci siamo dapprima focalizzati sulle infrastrutture in AC e ora anche in DC, che costituiscono il futuro per il mondo della logistica. Come è nato e oggi si è evoluto il rapporto con Tgroup? La collaborazione è nata all’inizio del 2022, e ad oggi nelle loro sedi logistiche sono presenti 15 delle nostre stazioni di ricarica: 3 a Nola, 2 a Piacenza, 4 a Carisio, 1
Qui sopra la sede di Orbis Italia e, a fianco, un’immagine di Stefano Lucino, Responsabile Marketing dell’azienda.
a Perugia, 1 a Roma, 1 a Calvatone e 3 a Torre Annunziata, e stiamo lavorando per aggiungere presto stazioni in DC. Un progetto importante, per il quale è essenziale che l’azienda sia predisposta alla realizzazione di un’infrastruttura che supporti la struttura di ricarica: le nostre stazioni possono lavorare in sinergia con un impianto fotovoltaico per cui, se necessario, ci occupiamo anche di interfacciarci con chi si occupa dell’impianto. Con Tgroup il rapporto prosegue e siamo in continuo contatto per assistenza e consulenza”.
Cosa rende il vostro prodotto così appetibile? Quando abbiamo deciso di concentrarci in questo settore avevamo due opportunità. O fornire un prodotto base, e quindi economico, e poi permettere a ciascun cliente di aggiungere servizi attraverso specifici upgrade, oppure consegnare un prodotto già completo e performante, ma dal costo maggiore. E abbiamo optato per la seconda ipotesi. Di serie offriamo varie funzionalità, tra cui il modulatore di carica, grazie
al quale la stazione si adegua dinamicamente alla potenza disponibile, così da evitare black out. Abbiamo la comunicazione WIFI che permette all’utente in qualsiasi momento di conoscere i consumi e il tipo di carico economico che affronterà a fine mese. E per le imprese abbiamo sviluppato diversi software specifici. E ancora: programmazioni orarie e fasce di potenze, e la comunicazione 4G qualora non sia presente la rete di base. Per quanto riguarda l’assistenza, siamo al fianco degli installatori in fase pre e post o in caso di problemi. Forniamo una garanzia di 3 anni, quindi uno aggiuntivo rispetto ai classici 2 garantiti per legge. E, per chiudere, siamo anche stati tra i primi a promuovere le stazioni di ricarica col cavo invece della presa, una soluzione che si è presto rivelata più rapida e pratica. invece della presa, una soluzione che si è presto rivelata più rapida e pratica.
TESLA Presentato il nuovo Cybertruck, il pick up blindato dell’azienda di Austin
DALLA SCENA ONIRICA DI MUSK I n attesa della versione entry level che dovrebbe arrivare non prima del 2025, il Tesla Cybertruck, il rivoluzionario pick-up partorito dalla mente visionaria di Elon Musk, sarà disponibile dal prossimo anno con doppio motore e trazione integrale a un prezzo di 79.990 dollari e il
Cyberbeast a 99.990 dollari. Il top di gamma mette invece a disposizione una potenza 845 CV, consentendo al pick-up elettrico di raggiungere i 209 km/h e di bruciare lo 0-100 in 2,7 secondi. Il peso sale a 3.104 kg, resta invariata la capacità di traino mentre l’autonomia stimata scende
a 515 km. Le dimensioni: il pick-up è lungo 5.682 mm, largo 2.413 e alto 1.791. Il volume del vano di carico arriva a 3.423,5 litri. Minimalista l’abitacolo: a dominare la cabina a 5 posti c’è un touch screen da 18,5 pollici dal quale si comandano tutte le funzioni del pick-up
elettrico. Ai tre passeggeri posteriori è dedicato un ulteriore schermo da 9,4 pollici. Il Tesla Cybertruck è in grado di ricaricare la batteria a un massimo di 250 kW e in 15 minuti è in grado di ricevere abbastanza energia per allungare la sua autonomia di 206 km.
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XV
dicembre 2023
STORIE DI SUCCESSO
N° 325
ORBIS ITALIA LA PAROLA A GIUSEPPE TERRACCIANO, PRESIDENTE TGROUP
GLI STRUMENTI PERFETTI PER CONSEGUIRE I NOSTRI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ
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Tgroup ha iniziato il suo percorso nell’adozione di veicoli elettrici nel 2021 e su una flotta di 1100 veicoli conta 35 mezzi elettrici, e ha già nel cassetto un programma di acquisto di altri 20 furgoni elettrici, e 2 ibridi plug-in. “La scelta di passare all’elettrico per i veicoli destinati ai servizi di consegna è stata motivata dalla necessità di poter contare su mezzi funzionali alle consegne ‘last mile’ e al contempo rispettare i nostri impegni in materia di sostenibilità”, spiega Giuseppe Terracciano, Presidente di Tgroup Spa. “La sostenibilità, la possibilità di gestire le operazioni di business limitando le emissioni inquinanti e, in generale, l’adozione di un paradigma di sviluppo improntato a politiche verdi, inclusive, digitalizzate sono al centro dell’azione di Tgroup. Non a caso dal 2022 condividiamo
con i nostri stakeholder i primi target ESG e continuiamo a investire. Abbiamo aderito al programma Climate Pledge promosso da Amazon, per conseguire obiettivi definiti in tema di ambiente. Di conseguenza, la mobilità, elemento strategico delle politiche di decarbonizzazione, deve andare incontro allo stesso processo. Tgroup da decenni utilizza combustibili naturali per i suoi mezzi e da 3 anni ha iniziato gradualmente il cambio del parco macchine, oltre 950, verso l’elettrico. Da quest’anno inoltre Tgroup riesce a determinare la carica residua di ogni singolo mezzo elettrico per definire giornalmente il carico di lavoro da assegnare a ogni singolo autista tramite appositi task inviati sul suo terminale”. “Perché abbiamo scelto Orbis? Oltre alla convenienza - risponde
MERCATO VAN LA CRESCITA NEL CUMULATO È DEL 19%
Terracciano - uno dei fattori maggiormente apprezzati da chi gestisce i mezzi della flotta è senza dubbio il servizio di assistenza di qualità superiore rispetto ai competitor. Poi c’è anche l’aspetto ecologico: le colonnine di ricarica Giuseppe Terracciano, Presidente di sono collegate a Tgroup: la società ha aderito al pannelli fotovoltaici Climate Pledge di Amazon. e questo sistema, producendo energia pulita, avgestione dei picchi, un aspetto, vicina ancora di più Tgroup al per un’azienda che deve prestare raggiungimento degli obiettivi la massima attenzione a tutte di sostenibilità. Ma ancora, enle voci di spesa, che costituisce trando un po’ più nel dettaglio, sicuramente un valore aggiunto. apprezziamo il fatto di non aver Il software di gestione, invece, dovuto installare nuovi contatori ci consente come anticipato di o modificare i contratti in corso. monitorare i consumi in modo Nella dotazione delle colonnine puntuale: inutile specificare Orbis, infatti, è presente un quanto sia prezioso quando la flotta è numerosa”. modulatore dei consumi per la
OPEL In fase di lancio il nuovo Movano, disponibile sia in versione diesel che elettrica
IDEATO PER LAVORARE IN UN BLITZ D isponibile sia in versione diesel che elettrica il nuovo Opel Movano è stato completamente rivisto. Quattro lunghezze, tre passi e tre altezze, oltre alla proposta delle versioni furgone, telaio cabinato, doppia cabina, pianale cabinato e cassone ribaltabile permettono di scegliere tra innumerevoli possibilità di configurazione. Nessun compromesso in termini di portata o volume di carico. Opel Movano Electric può trasportare un carico utile che raggiunge i 1.500 kg, mentre la versione diesel arriva a 2 tonnellate. La batteria è posizionata sotto il pianale, per conservare il volume di carico massimo di 17 m3. La
versione a batterie è alimentata da un motore elettrico particolarmente potente con 270 cv e 400 Nm di coppia. Grazie alla nuova batteria da 110 kWh, il mezzo può coprire fino a 420 chilometri senza bisogno di fermarsi a ricaricare, e raggiunge una velocità di 130 km/h. In base alle proprie preferenze, i conducenti possono scegliere tra tre modalità di guida: “Normal” (potenza limitata a 160 kW), “Eco” per ottimizzare l’autonomia (120 kW) e “Power” per le massime prestazioni (200 kW). Si possono anche impostare quattro livelli di recupero di energia in frenata utilizzando i paddle al volante. Nuovo Opel Movano Electric propo-
ne di serie un caricatore trifase da 11 kW per la ricarica con corrente alternata. È anche la prima Opel a offrire la possibilità di ricaricare in 55 minuti fino a 150 kW con corrente continua. Arriva inoltre sulla plancia la nuova presa da 230 V pensata per alimentare o ricaricare i dispositivi elettrici. Nell’abitacolo, l’attenzione si focalizza sulla connettività, sull’ergonomia e sul comfort. Il cruscotto ridisegnato offre sistemi di Infotainment con schermi touch a colori fino a 10 pollici. Troviamo la ricarica wireless dello smartphone e il Keyless Access and Start (apertura e avviamento a mani libere). La panca opzionale “Eat & Work”,
molto versatile, può essere utilizzata anche come piano di lavoro. Visto dall’esterno, Opel Movano mostra tutto il suo carattere originale, moderno e orientato al futuro, con un design rinnovato nella parte anteriore e posteriore che è tipico del Brand, oltre a fari a LED disponibili come optional. Nuovo Opel Movano è pioniere anche per i tanti sistemi di aiuto alla guida: oltre al riconoscimento dei segnali stradali, all’allarme di collisione anteriore con frenata di emergenza e all’allarme angolo cieco laterale, troviamo nuovi sistemi come l’allarme stanchezza, l’assistenza al mantenimento del veicolo in corsia, il regolatore velocità veicolo
news
con funzione Stop & Go, sensori di parcheggio a 360 gradi, assistenza al parcheggio e uno specchietto retrovisore digitale. Le unità turbodiesel, 120, 140 e 180 CV, possono essere abbinate a un cambio automatico a otto rapporti. Insieme ai miglioramenti aerodinamici della carrozzeria, i sistemi di propulsione riducono il consumo di carburante fino al 9 per cento rispetto ai motori precedenti, facendo di Opel Movano un protagonista del segmento anche in termini di efficienza del carburante ed emissioni di CO2. dimostreranno di essere i partner ideali, estremamente efficienti e parsimoniosi, per affrontare lavori pesanti.
Prosegue la corsa del mercato dei veicoli commerciali, che anche a ottobre mostra una forte crescita delle vendite con 19.520 immatricolazioni contro le 13.702 di ottobre 2022, pari a un incremento del 42,5%. In dieci mesi, da gennaio a ottobre, la crescita è del 19,1% con 159.692 unità immatricolate contro le 134.074 dello stesso periodo 2022. Ancora ferme, invece, le richieste di incentivi per i veicoli elettrici, con il fondo a disposizione che mostra un avanzo addirittura del 92,5%, e fa prevedere un residuo inutilizzato a fine anno di 13,7 milioni sui 15 milioni complessivi stanziati. Di conseguenza resta stagnante anche la quota di mercato dei BEV, ferma al 3,4% del totale. Di rilievo per il settore l’approvazione il 9 novembre della proposta di Regolamento Euro 7 da parte del Parlamento europeo, come già approvata dalla Commissione parlamentare ENVI competente per i temi ambientali, confermando quindi la posizione di compromesso che prevede una stretta sulle emissioni inquinanti dei veicoli, come gli ossidi di azoto, in linea con la Commissione UE, ma con tempi più lunghi per l’adeguamento, in linea con il Consiglio europeo.
RENAULT ITALIA INAUGURATO IL NUOVO CENTRO DI DISTRIBUZIONE EUROPEO
Il Gruppo Renault Italia ha inaugurato il nuovo Centro di Distribuzione Europeo, a Castel San Giovanni (PC), il magazzino ricambi che rifornisce le reti di vendita e assistenza di Italia e Svizzera. Un investimento storico dopo 50 anni dall’apertura del precedente Centro ricambi di S. Colombano al Lambro (MI), coerente con la profonda trasformazione che, con la Renaulution, sta coinvolgendo anche il business post-vendita, al cuore della strategia. Il nuovo polo logistico occupa una superficie totale di oltre 29.000 mq, dispone di un’altezza di stoccaggio di 12 metri e di una capienza fino a 65.000 referenze, ciò che consente maggiore efficienza nei processi. La nuova struttura è stata edificata utilizzando le migliori tecniche costruttive per poli logistici, con materiali che garantiscono la minore trasmittanza termica, con una conseguente riduzione delle dispersioni di calore e, quindi, minori consumi. Totalmente green, grazie alla presenza di pannelli fotovoltaici consente di sostenere il 40% dei consumi energetici dell’intero edificio che ha un fabbisogno energetico pari a quello di 1.100 famiglie in un anno. Inoltre, l’utilizzo di percorsi pedonali protetti e carrelli sollevatori di ultima generazione riduce la possibilità di errore umano aumentando la sicurezza.
eCitan: Consumi WLTP ciclo misto: consumo di energia elettrica in kWh/100 km: 20,0-18,9; Emissioni di CO2 (g/km): 0.
NUOVO eCITAN 100% ELETTRICO. Feels giant. Il Van compatto fuori ma con un'energia gigantesca dentro: 1,5 tonnellate di carico, 284 chilometri di autonomia e si ricarica in soli 38 minuti dal 10 all'80%.
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