APPUNTI di VIAGGIO
Settembre 2014 _ di Angelo Verderosa Quando viaggio sono irrimediabilmente attratto dai particolari costruttivi delle architetture e degli arredi urbani che incontro. Non li cerco affatto, mi vengono incontro da soli; in particolare quei dettagli con i quali magari sono alle prese in questo periodo per lavoro o per studio. Sono da poco rientrato da un giro comunitario in pullman spinto fino a Londra, sostando un paio di giorni a Parigi e attraversando al ritorno la Normandia e la Svizzera. Ho visto tante gru e tanti giovani al lavoro; ovunque si sogna, si ristruttura e si costruisce tranne che in Italia, ormai. I lavori in corso sono comunicati ai cittadini con eleganza ed efficienza; le informazioni sono chiare e condivise; le date di ultimazione lavori sono rispettate; le opere eseguite sempre con grande cura. Traspare l’importanza dei disegni costruttivi a monte. Tutto ciò che è ben fatto, è stato ben disegnato a monte. Ad opere ben fatte subentra un naturale rispetto da parte degli abitanti e dei visitatori. Non ho trovato opere vandalizzate come in Italia; può darsi che succeda anche lì ma il giorno dopo tutto viene ripristinato; in città il degrado è un fattore moltiplicativo; bisogna arginarlo subito. Fontane e fiori : quanta eleganza e bellezza con un po’ di fiori e giochi d’acqua in città; messaggi subliminali che inducono all’ammirazione e al rispetto dei luoghi che viviamo / visitiamo. Qui siamo a Basilea (Ch), nello spazio antistante il Tinguely Museum progettato da Mario Botta. Sono due barriere in ferro zincato, di quelle rimovibili per l’impedimento provvisorio del traffico; qui hanno la testa a forma di cervo.
Mi interessa il dialogo tra le barriere zincate; visito il museo per come è fatto, non per le opere che contiene. La prossima volta magari approfondirò il pregevole lavoro di Tinguely, per intenderci l’artista della fontana con tanti meccanismi semoventi che si trova nei pressi del Beabourg a Parigi.
A poca distanza dal Tinguely, ecco un’area gioco per i bambini. Non ci sono i soliti giochi di plastica colorata. Gli arredi sono tutti lavorati ad ascia con legno massello. Mi ricordo che siamo in Svizzera !
Questa invece è l’area dedicata ai giochi con la sabbia; spartana ma ravvivata dallo scivolo di acciaio inox.
Vorrei subito passare alle tante fontane che ho incontrato. Funzionano ! Evidentemente nel nord-europa non ci sono sindaci che oppongono la questione manutenzione alle proposte dei progettisti. Devo pur dire che i progettisti sono molto attenti ai problemi di manutenzione; non solo. I cittadini hanno grande rispetto per le opere; ad esempio non buttano cicche nelle grate‌ Ecco un piccolo gioco d’acqua a Chambery (F).
Questo sistema di getto tra barre inox lo ritrovo a Troyes (F), arricchito da luci led; eccolo :
Come è possibile notare, la fontana è costituita da getti singoli d’acqua, raggruppati su una superficie deputata a luogo di gioco e di frescura. Ogni getto è situato in un piccolo impluvio che permette il recupero, la filtrazione e il riciclo dell’acqua. Sempre a Troyes, una piccola città di 60.000 abitanti sulla strada tra Parigi e Basilea, ecco altre fontane :
Il progettista ha sfruttato la lieve pendenza della piazza centrale di Troyes; un velo d’acqua leviga il cls. di fondo; ai lati un semplice cordolo in pietra grigia, un’aiuola lineare, alberi e di notte luci. Le panchine portano all’ascolto dell’acqua. Le fontane sono ovviamente i luoghi più irresistibili per i bambini; devono pertanto essere sicure e possibilmente con spigoli antinfortunio. Ecco la grata di raccolta.
Altra fontana, sempre a Troyes; qui ci sono otto getti all’inizio della fontana. C’è una passerella in legno e anche getti diffusi in alcune delle vasche.
Passiamo alle pavimentazioni urbane; argomento che in questo periodo mi appassiona molto. Come già avevo avuto modo di osservare in altre città del nord europa, sono sempre più in uso pavimentazioni di tipo continuo, ottenute da getti di graniglie lapidee naturali aggregate con cemento e rifinite con resine trasparenti. Costano meno rispetto alle lastre in pietra; sono più ecologiche perché non alimentano le estrazioni in cava; non presentano il problema dei giunti, resistono meglio al gelo e non sono facilmente vandalizzabili (pensiamo ai sampietrini). A Parigi, mi sono imbattuto nei lavori in corso a La Defense, un nuovo parco di congiunzione col quartiere di Nanterre Prefecture: ‘les jardins de l’arche’. Agli abitanti viene comunicata la sperimentazione in corso e la scelta ragionata dei materiali e delle colorazioni in pasta. Viene illustrato il metodo di posa, le varianti di colore e, soprattutto, si può provare già a camminarci a sopra. Chiedo scusa per la qualità delle foto; sono fatte con un telefonino; le reflex sono troppo ingombranti per poter camminare un’intera giornata.
Siamo a Nanterre, nella periferia parigina; la vicina Défense –e soprattutto le efficienti linee della metropolitana e della Rer- hanno innescato un procedimento virtuoso di valorizzazione immobiliare. Tuttora sono in corso ampliamenti ma il metodo è opposto a quello italiano : prima i collegamenti, il verde ed i servizi, poi le residenze e gli uffici. Guardiamo le immagini seguenti, la semplicità delle fioriere-panche a riporto sul parcheggio sottostante : una decina di ciliegi danno vigore e bellezza al quartiere direzionale; siamo a Place de l’Iris nell’ambito della Défense e la foto è di repertorio perché i ciliegi anche a Parigi fioriscono a maggio Nella foto successiva, un’area verde su cui affacciano una serie di torri residenziali: la periferia diventa meta ambita.
Per approfondire, ecco alcuni link. -Comunicazione istituzionale lavori in corso a La Défense (esposti con cronoprogramma) LINK -Comunicazione dedicata a Les jardin de l’Arch LINK -Dati e render dei lavori in corso LINK
Qui siamo al MusÊe du quai Branly, a Parigi a poca distanza dalla Torre Eiffel. Progettato da Jean Nouvel. Un intreccio di percorsi e di materiali : pietra ad opus incertum, graniglie naturali e graniglie pigmentate con resina rossa; la banda rossa segna il percorso d’ingresso al museo ed è molto apprezzata dai bambini.
Nel centro di Lyon (F) prediligono graniglie piÚ austere, con prevalenza di grigi; molta cura nei segnapasso led, nei giunti e nell’accoppiamento con lastre in pietra.
Di nuovo a Parigi; qui siamo lungo la Senna; notare anche la segnaletica tattile ‘loges’ per ipovedenti; qui realizzata con borchie inox.
Chiudiamo le pavimentazioni con una realizzazione nel memoriale di Omaha beach in Normandia. Qui prevale la colorazione aggiuntiva d’impasto con terre ocra; da notare la larghezza dei giunti per una piÚ facile manutenzione con idro-pulitrice. Aggiungo che qui la pulizia dei viali è effettuata due volte al giorno.
A proposito di graniglie naturali, mi ha colpito la continuità tra pavimentazioni ed intonaci a Bayeux (F), un piccolo paese della Normandia dove si conserva un eccezionale arazzo risalente alla seconda metà dell’XI secolo, lungo 70 metri. Gli intonaci sono rafforzati con graniglia di ghiaietto locale.
Passerei adesso agli arredi incontrati per finire poi col verde fotografato in gran parte al MusÊe du quai Branly. Dissuasori e panche a Chambery (F); da notare l’integrazione illuminotecnica con led.
A Londra, nei pressi del Millenium Bridge : griglie lineari di raccolta delle acque piovane in acciaio inox antitacco; griglie di aerazione di parcheggi interrati; riquadrature di alberature.
Nella stessa area, ho trovato magnifica ed elegante questa sequenza di raccordi tra scale e rampe.
Sempre a Londra, nel nuovo quartiere circostante la Tate Modern e nei pressi dello Shard per intenderci, ecco un’elegante segnaletica in acciaio inox e alluminio; di seguito, una panca integrata con verde.
Visto che siamo proprio allo Shard, la ‘scheggia’ per residenze ed uffici più alta d’Europa, progettata come tutti sanno da Renzo Piano, ecco la sua pensilina fotovoltaica; la trovate proprio difronte uscendo dalla fermata metro ‘London Station’. Riporto come appunto la foto perché le belle lastre aggettanti in cristallo producono energia fotovoltaica.
E visto che trattiamo di Piano, ecco un’altra bella immagine scattata sulla via del ritorno a Ronchamp, al confine tra Francia e Svizzera, dove su terrazzi sottostanti la bella chiesa di Notre Dame du Haut, realizzata da Le Corbusier negli anni ’50, è stato di recente realizzato un piccolo convento per religiosi. L’architettura realizzata è leggera, impalpabile, ben integrata nei fianchi della collina, senza nulla togliere alla grande colomba bianca, pietra miliare della storia dell’architettura. Riportare adesso almeno un’immagine scattata qualche giorno fa a Ronchamp per me è d’obbligo. Spero che un giorno queste bellezze siano condivise non solo dagli architetti ma anche da ‘viaggiatori’ e ‘pellegrini’.
Riporto, nella pagina seguente, la foto di un’interno della nuova architettura conventuale ideata da Piano : luce, colore, natura. Sobrietà. Dialogo. Vi segnalo che è necessario prenotare la visita a Ronchamp; ecco il LINK
Riprendiamo con le immagini di panche e fontane incontrate in viaggio. Anche a Troyes (F), lungo la Senna, un sistema integrato di panche, verde, pavimentazione in legno.
Grandi fioriere in lamiera di ‘corten’ e segnaletica orizzontale per l’attraversamento di bici e pedoni.
A Mont Saint Michel (F), lungo il cammino per raggiungere la meravigliosa abbazia, ho potuto osservare da vicino la nuova passerella in acciaio e legno che ha permesso di eliminare il vecchio terrapieno stradale, fonte di continui insabbiamenti. Il progetto è di Dietmar Feichtinger Architects; al link seguente un approfondimento sull’importante opera in corso di realizzazione. LINK
Nelle foto seguenti, particolari del passamano, della pavimentazione e della balaustra. Il legno è stato lasciato allo stato naturale, senza vernici e protettivi.
Anche a Mont Saint Michel ho notato l’importanza attribuita alla comunicazione dei lavori in corso : pannelli didattici, disegni degli architetti, foto prima e dopo, testi, costi, data di ultimazione dei lavori; questa volta con l’assistenza di giovani addetti a fornire informazioni dettagliate sui lavori.
Chiudiamo con una sequenza di foto scattate negli spazi esterni al Musée du quai Branly, nel centro di Parigi. Il progetto del verde è stato curato dal grande paesaggista Gilles Clément : il giardino è formato da sentieri, collinette, camminamenti e piccoli bacini d’acqua. La vegetazione sembra che sia qui da sempre … L’artista botanico Patrick Blanc ha invece realizzato un giardino verticale che ricopre ben 800 mq di facciata : 15.000 piante di 150 specie differenti provenienti da Cina, Giappone, Stati Uniti e Europa centrale. Un museo e un giardino da visitare : LINK
(immagine ripresa dal web)
Il viaggio di agosto 2014 per il momento assesta qui i primi appunti.