ATA BoLLETTi No
3 / giugno 2016
Questa primavera sono stati messi in consultazione i piani d’agglomerato di terza generazione del Bellinzonese e del Locarnese. Costituiscono un aggiornamento dei precedenti piani d’agglomerato, di cui generalmente riprendono l ’impostazione. Si nota tuttavia a nche una maggior a ttenzione alle direttive f ederali in materia, dal cui rispetto dipende il livello di co-finanziamento. Il pericolo è che le buone intenzioni restino poi sulla carta, mentre sul territorio si riversa un’altra colata di catrame e cemento. Questo però, al momento, è solo un timore. Laddove ci sono sviluppi positivi, l’ATA è sempre pronta a sostenerli.
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on per questo, ovviamente, rinunciamo al nostro spirito critico. Né rinunciamo a fare delle proposte. Questo impegno richiede tuttavia un gran lavoro da parte dei volontari del Comitato ATA e del Segretariato. Con solo un mese a disposizione per prendere posizione, i tempi sono anche molto ristretti, tanto più se le procedure di consultazione si accavallano. Se già un’associazione come l’ATA fa fatica a seguire a questo ritmo, figuriamoci i singoli cittadini! In queste condizioni la partecipazione della popolazione, prevista dalla legge nei processi pianificatori, diventa solo formale e non più sostanziale. Non di meno, abbiamo cercato di far fronte anche stavolta.
Piano d’agglomerato del Bellinzonese L’ATA della Svizzera italiana ha dato un giudizio complessivamente positivo sul Piano d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione. In particolare l’associazione apprezza la valorizzazione del corridoio verde lungo il fiume Ticino, l’intenzione di limitare lo sviluppo di insediamenti periferici, lo sviluppo del trasporto pubblico e le misure per favorire la mobilità lenta. Le buone intenzioni andranno comunque precisate nell’applicazione pratica, in particolare quando si vedranno con più precisione quali soluzioni sono messe in campo per la cura del paesaggio o lo sviluppo centripeto degli insediamenti. L’ATA accetta il verdetto popolare sul semisvincolo di via Tatti a Bellinzona. Tuttavia,
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Nuovi piani d’agglomerato per il Bellinzonese e il Locarnese
BOLLETTINO ATA Novità dal Ticino
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il pericolo di riversare volumi di traffico accresciuti su una rete viaria cittadina non in grado di accoglierli è reale. Andranno quindi adottate per lo meno tutte le misure necessarie per non portare al collasso la rete viaria in città. Una volta realizzata l’opera, non si potrà tornare indietro e l’ATA-SI continua a essere preoccupata per questa scelta. Avverte che potenziando tutti i mezzi di trasporto si ottiene unicamente una crescita generale della mobilità. Si tratterà quindi di adottare le misure più appropriate per contenere il traffico stradale, come una politica dei posteggi restrittiva o la riduzione dell’offerta stradale. Benvenute saranno anche le misure volte a influenzare positivamente i comportamenti in fatto di mobilità.
Arriva l’Alptransit Indubbiamente la messa in esercizio della galleria di base del Gottardo e, prevedibilmente nel 2020, della galleria di base del Ceneri, offre nuove potenzialità sia per i collegamenti col nord delle Alpi come per il miglioramento del servizio ferroviario all’interno del Cantone Ticino. Di pari passo con il miglioramento del servizio ferroviario, andranno sviluppati anche i trasporti pubblici su gomma, in modo che l’offerta di trasporto sia di buona qualità. Per l’efficienza dei collegamenti ferroviari sarà di primaria importanza anche la messa in esercizio del terzo binario tra Giubiasco e Bellinzona per garantire maggiore capacità al trasporto passeggeri regionale e la realizzazione della nuova fermata TILO di «Bellinzona – Piazza Indipendenza», per la quale l’ATA si è particolarmente impegnata. L’ATA annota anche con soddisfazione il netto miglioramento avvenuto negli ultimi anni per il servizio di trasporto pubblico su gomma (bus), accompagnato anche da una crescita dell’utenza. Questi sforzi vanno mantenuti e, laddove necessario, incrementati. Le misure proposte dal PAL 3 in questo senso sono condivise. Particolare attenzione andrà prestata alle aree di interscambio alle stazioni; l’interscambio deve essere facile, comodo e veloce. L’ATA-SI apprezza anche le misure previste per il traffico lento, l’estensione delle zone 30, l’introduzione di una zona d’incontro in Piazza Governo (anche se prima ne era prevista la pedonalizzazione) o la prevista realizzazione di un ecoquartiere. Avanza alcune proposte complementari, come la realizza2
zione di una pista ciclabile in duro sull’argine insommergibile tra la passerella di Galbisio e la rotonda per Gorduno, un percorso ciclabile al campo sportivo di Arbedo (dove il percorso ciclabile nazionale finisce nei prati) e stalli per bici nella zona della piscina comunale-pista di ghiaccio. Inoltre, il transito lungo la strada tra la pista di ghiaccio e Viale Giuseppe Motta dovrebbe essere vietato. L’uscita dal posteggio su quel lato dovrebbe essere chiusa. Si guadagnerebbe un tratto sicuro per i ciclisti a costo zero. Un’altra misura a favore della mobilità lenta sarebbe il divieto di transito su Via Orico, che resterebbe a disposizione unicamente dei confinanti, dei ciclisti e dei pedoni.
Piano d’agglomerato del Locarnese Anche il Piano d’agglomerato del Locarnese e Vallemaggia è giunto alla sua terza edizione (PALoc 3). Se, in linea generale, l’ATA-SI condivide le misure previste per il traffico lento e per il miglioramento dei trasporti pubblici. Restano però aperte molte questioni problematiche. Già non sono state realizzate tutte le misure previste dai piani d’agglomerato precedenti e «gli strumenti di pianificazione mirati anche alla gestione della mobilità funzionano solo se tutte le misure previste nei singoli piani vengono realizzate», come si legge nella presa di posizione dell’ATA sul PALoc 3. Ad esempio, misure previste nel PTLVM come la chiusura dell’attraversamento della Città Vecchia a Locarno, mai attuata, o la gestione dei posteggi che ha addirittura visto derive in senso contrario in diversi Comuni. Sono palesi anche i ritardi nell’attuazione di due delle tre principali opere previste in priorità A dal PALoc 2, cioè la realizzazione della fermata TILO a Minusio e la sistemazione della stazione FFS di Locarno-Muralto, opere che figuravano già nel PTLVM del 1995, ma che alla vigilia dell’apertura della Galleria di Base del San Gottardo sono ri maste sulla carta. Da notare che il PALoc 3 ribadisce (purtroppo di nuovo a livello de clamatorio) che «La stazione ferroviaria di Locarno-Muralto è il nodo strategico del trasporto pubblico per tutto l’agglomerato». A conferma della scarsa determinazione nell’attuazione dei piani precedenti, vediamo che l’evoluzione del traffico individuale motorizzato (TIM) negli ultimi vent’anni è stata nettamente superiore a quella del trasporto pubblico (TP). La mobilità nel Locarnese, con il 67% degli spostamenti da TIM, mentre il trasporto pubblico rimane tra il 5% (relazioni interne all’agglomerato) e il 10% (spo-
stamenti di scambio da/verso l’esterno) non brilla quanto ai risultati finora conseguiti.
Mancano obiettivi chiari Fortunatamente la mobilità lenta raggiunge livelli soddisfacenti del 35% (relazioni interne all’agglomerato ) e 27% (relazioni esterne), grazie soprattutto a infrastrutture realizzate nel passato, per esempio il nuovo ponte sulla Maggia (1975) o Via alla Riva a Minusio, dati comunque in media con gli altri agglomerati. In generale, sebbene numerose singole misure trovino la nostra approvazione, l’ATA-SI ritiene che a livello metodologico il PALoc 3 manchi di obiettivi quantitativi, ad esempio sul numero di utenti che si vuole trasferire sui trasporti pubblici, oppure sulla ripartizione modale fra TIM e TP. La misura più critica e contraria ai principi enunciati dal Piano d’agglomerato, in particolare al declamato sviluppo centripeto, è la cosiddetta «Porta est – Tenero» (comparto ex cartiera). Più che di riqualifica di un comparto, si tratta di un degrado; è di fatto di un ampliamento di un centro commerciale (COOP e annessi) già di notevoli dimensioni e con relativo incremento del TIM. È una pianificazione del territorio alla vecchia maniera, secondo il concetto con i grandi centri commerciali (grandi generatori di traffico) in periferia, dotati di grandi superfici per posteggi gratuiti, a discapito delle attività commerciali nei centri urbani e della mobilità. Secondo l’ATA-SI, invece, Il comparto «ex Cartiera» andrebbe sviluppato senza un aumento dei posteggi, già presenti in numero eccessivo, sfruttando appieno la vicinanza al nodo TILO di Tenero e della linea d’autobus urbana 1 su Via Brere. Già in passato l’ATA ha avanzato diverse proposte interessanti, che riguardano l’area interessata dal PALoc, purtroppo con scarsi riscontri, almeno finora. Così l’associazione si è occupata degli interventi necessari per velocizzare un po’ la Centovallina e assicurare migliori coincidenze a Locarno e Domo dossola. Ha anche valutato soluzioni in gal leria ferroviaria per il traffico merci nel Gambarogno. Con la graduale realizzazione dell’Alptransit, infatti, fino a 90 treni merci dovrebbero circolare sulla linea litoranea, un carico che, oltre al rumore, ostacolerà l’intensificazione dei collegamenti TILO. L’ATASI, a cura dell’ing. Bruno Storni, ha infine avanzato proposte per il miglioramento dei trasporti pubblici, in particolare con la proposta di prolungamento della linea 1 dell’autoservizio urbano Ascona-Tenero fino alla zona industriale di Gordola. (wh) BOLLETTINO ATA / Giugno 2016
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BOLLETTINO ATA Novità dal Ticino
Progetto di copertura dell’autostrada nell’Alto Vedeggio.
Proposto da un gruppo spontaneo di cittadini
Progetto di copertura dell’autostrada nell’Alto Vedeggio Coprire l’autostrada A2 per un tratto di circa 5 chilometri nell’Alto Vedeggio, fra Rivera e Sigirino. È quanto propone un gruppo spontaneo di cittadine e cittadini della regione, che ha già raccolto 5600 firme a sostegno dell’idea. L’ATA-SI ha incontrato i promotori e trova interessante il progetto, che permetterebbe di recuperare un’ampia fetta di territorio. Nel frattempo i Municipi di Monteceneri e Mezzovico vogliono creare un gruppo di studio per valutare la fattibilità della proposta, sia dal punto di vista tecnico sia da quello finanziario. Il Progetto Alto Vedeggio (PAV) farà sicuramente ancora discutere. Con un traffico giornaliero variabile tra i 50 000 e 60 000 veicoli, l’Alto Vedeggio è una tra le regioni afflitte dai problemi d’inqui namento acustico e ambientale derivanti dal traffico. Il 9 settembre 2015, l’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha presentato un progetto di risanamento fonico che prevede la posa di pannelli antifonici in calcestruzzo di altezza variabile tra i 2,5 e 4,5 metri lungo l’autostrada. Benché sia più soddisfacente dal punto di vista paesaggistico e ambientale, l’ipotesi di una copertura non è stata presa in considerazione, perché sarebbe troppo cara. Il gruppo di cittadini propone quindi un sistema innovativo per il finanziamento dell’opera: usare la copertura dell’autostrada per smaltire gli inerti, facendo pagare per questo smaltimento. In Ticino ogni anno circa 1 milione di tonnellate di inerti e di terriccio derivanti dalle opere di scavo de vono essere smaltiti. Si tratta di materiale inerte che, per mancanza di una destinazione o di un riutilizzo, viene depositato nelle discariche del nostro Cantone. Ciò comporta un onere importante sia per coloro che questo materiale lo devono smaltire, sia per il paesaggio e il territorio. Infatti, anche le discariche consumano territorio e rappresentano pertanto un problema paesaggistico. BOLLETTINO ATA / Giugno 2016
Finanziamento tramite lo smaltimento di inerti Secondo i promotori del progetto, «proprio grazie al PAV potrebbe innescarsi un processo virtuoso capace di trasformare un problema ambientale e paesaggistico in una vera e propria opportunità. Attraverso il PAV si verrebbero a creare le condizioni per riconquistare il territorio. Relativamente all’Alto Vedeggio, il progetto di copertura dell’autostrada si articolerebbe lungo un tracciato di circa 5 chilometri, con un costo di circa 300 milioni. A fronte di tale costo, proprio grazie al concetto di eco-discarica e attraverso i modelli di sviluppo prospettati da PAV, si potrebbero generare ricavi, attivare risorse e favorire investimenti per un valore superiore a 300 milioni». Ciò consentirebbe di finan-
ziare il progetto, col quale sarebbero garan titi, non solo un risanamento fonico e ambientale, ma anche la riconquista di oltre 500 000 m2 di territorio, a beneficio del paesaggio, dell’agricoltura e dell’utilità pubblica. L’ATA-SI guarda con interesse e simpatia al progetto lanciato dal gruppo spontaneo, coordinato dall’architetto Marco Giussani. L’intento è certo lodevole, anche se si scontrerà con problemi di fattibilità e di finanziamento. È quindi opportuno che questi aspetti vengano ora approfonditi da un gruppo di studio, come hanno proposto i Comuni direttamente interessati. Rispetto alle pareti fonoassorbenti, il cui impatto paesaggistico si può costatare in altre zone del nostro Cantone, è certamente un’opzione degna d’essere seriamente presa in considerazione. Potrebbe far scuola anche altrove. (wh) Video su youtube https://www.youtube.com/watch?v=g-rqYRgf8ts
Colpo dopo colpo
Maurer sul divieto notturno Da quando è stato accettato il raddoppio della galleria stradale del Gottardo, si sommano le voci che vogliono mettere in discussione la politica dei trasporti svizzera. A inizio maggio ci si è messo anche il Consigliere federale Ueli Maurer (UDC): «Forse una volta dobbiamo riflettere anche su temi tabù come il divieto di circolazione notturna dei camion. Se del caso, si potrebbe allentarlo sugli assi di transito». Non bastavano i camionisti italiani esultanti per il raddoppio del tunnel e il Parlamento che vuole ridiscutere il numero massimo di camion in transito dalla Svizzera. Ora il ministro UDC mette a disposizione anche il divieto di circolazione notturna dei camion. È uno stillicidio che mette in discussione la politica dei trasporti svizzera. Di questo pas-
so, colpo dopo colpo, finirà sotto le ruote anche il principio «per le merci, la ferrovia». E ci ritroveremo in casa il maggior asse di transito europeo, intasato di camion come al Brennero. Inoltre, Maurer serve su un piatto d’oro all’UE l’occasione di mettere in discussione le limitazioni vigenti in Svizzera. Complimenti! (wh) 3
BOLLETTINO ATA
5.336.03-12.2015
Novità dal Ticino
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Ciclisti e automobilisti : Occhio alla precedenza ! Un manifesto tutto rosso su cui campeggia un incrocio stradale ammonisce: «Occhio alla precedenza». La campagna promossa da Pro Velo, ATA, upi, Suva, TCS, dalla Polizia e da altri partner vuole attirare l’attenzione sull’urgenza di ridurre il numero degli incidenti gravi fra auto e biciclette.
Per la prima volta più di 1000 ciclisti e automobilisti sono stati chiamati a rispondere a un sondaggio sul loro rapporto come utenti della strada. Il «barometro» dei risultati mostra un clima piuttosto irritato. Indica però anche cosa i due gruppi possano fare per evitare gli incidenti. Particolarmente frequenti sono le collisioni e le situazioni di pericolo agli incroci e nelle rotatorie. Inoltre, solo un interrogato su due sa come devono comportarsi correttamente i ciclisti nelle «rotonde». Secondo il sondaggio rappresentativo dell’istituto LINK, proprio queste situazioni di pericolo sono nettamente sottovalutate, come anche il proprio comportamento per ridurre i rischi, sebbene entrambi i gruppi dimostrino di essere capaci di autocritica. Dalla statistica degli incidenti emerge che nel 2015 il mancato rispetto del diritto di precedenza è costato la vita a 39 cicli-
sti e che 1001 hanno subito gravi lesioni. Il sondaggio conferma che gli utenti della strada sottovalutano il mancato rispetto del diritto di precedenza, ovvero la principale causa di incidenti gravi per chi pedala in sella a una bici normale o elettrica.
Misure per una maggiore sicurezza Le quindici strategie proposte nel sondaggio per evitare incidenti incontrano il favore sia dei ciclisti sia degli automobilisti. C’è potenziale di miglioramento quanto alle proposte «tenere i fanali della bici accesi anche di giorno», «segnalare meglio la propria presenza mantenendosi a debita distanza dagli altri mezzi» e «indossare indumenti ben visibili di giorno», che dovrebbero riscuotere un maggiore successo. Ciò che accomuna queste misure comportamentali è che, rendendosi più
Recapiti
In tre regioni Svizzere
Il biglietto con un’applicazione per « smartphone » Le imprese di trasporto pubblico delle regioni di Friborgo, Grigioni e Lucerna hanno introdotto una nuova soluzione per i biglietti: il «Fairtiq». Si tratta di un’applicazione gratuita per i telefoni portatili: i viaggiatori possono digitare «start» quando salgono sul mezzo pubblico e «stop» quando scendono, senza doversi preoccupare di quante e quali zone sono state toccate, delle tariffe o del mezzo di pagamento. Alla fine del viaggio l’applicazione calcola il costo al miglior prezzo disponibile nel giorno del viaggio. L’ATA valuta positivamente questa evoluzione. Già all’inizio di quest’anno il Comitato centrale dell’Associazione aveva pubblicato un documento sui prezzi e sui sistemi di acquisto dei biglietti dei trasporti pubblici. In quest’ambito il Comitato dell’ATA Svizzera si era espresso per rapidi passi verso la digitalizzazione. L’obiettivo deve essere facilitare l’uso di treni, bus e tram, unificando i sistemi di biglietteria. Soluzioni come ora il «Fairtiq» permettono di viaggiare nelle regioni interessate con un semplice «clic» sul telefonino. 4
visibili, i ciclisti non influenzano direttamente il proprio comportamento, ma quello degli automobilisti. Dal sondaggio sono scaturiti interessi reciproci. Più di ogni altra cosa, entrambe le categorie desiderano rispetto e una maggiore comprensione reciproca. In più, gli automobilisti desiderano che i ciclisti rispettino il codice della strada, che si rendano più visibili accendendo i fanali della bici e indossando abiti appropriati, che non si infilino nell’angolo cieco della visuale e che non sbuchino fuori all’improvviso. Dal canto loro, i ciclisti desiderano che gli automobilisti siano pazienti e che trattino i ciclisti al pari di tutti gli altri utenti della strada, che si concentrino maggiormente sul traffico, che si tengano a debita distanza quando sorpassano e che lungo il ciglio della strada lascino uno spazio sufficiente per far passare una bici. Chi usa regolarmente sia la bicicletta sia l’automobile, riscontra meno situazioni conflittuali. Conoscere l’altro punto di vista, rende dunque più facile una guida senza ri(vm/wh) schi d’incidenti.
La Svizzera ha uno dei migliori sistemi di trasporti pubblici al mondo. Tuttavia, eccezioni a parte, per l’ATA mancano ancora sistemi innovativi per l’acquisto dei biglietti e nel campo delle tariffe, considerato che l’informatizzazione avanza a ritmi frenetici. È vero che l’anno scorso è stato introdotto lo «Swiss-Pass» per gli abbonamenti in tutta la Svizzera, una carta che però ha ancora diversi limiti. Alle fermate dei trasporti pubblici troviamo però sempre ancora automatici dei biglietti piuttosto complessi nell’uso, diversi fra loro, con biglietti singoli, carte per più corse, giornaliere, ecc. Perciò l’ATA saluta positivamente questa innovazione e lo spirito imprenditoriale delle imprese di trasporto delle regioni di Friborgo (TPF), Lucerna (vbl) e dei Grigioni (RhB). «Fairtiq» facilita l’uso dei trasporti pubblici e, a medio termine, permetterà di ammodernare ulteriormente i sistemi di tariffazione. (vm/wh)
ATA Associazione traffico e ambiente Assicurazioni, amministrazione soci, direzione politica, comunicazione (lu–ve, 8–12/13.30–17) Casella postale, 3001 Berna, Tel. 031 328 58 58 ata@ata.ch, www.ata.ch Soccorso stradale ATA Numero gratuito in tutta la Svizzera (24 h su 24) Tel. 0800 845 945 Eco-assicurazione ATA Assicurazioni RC, ecc. (lu–ve, 8–17.30) Tel. 031 328 58 21 (ted.) + 031 328 58 22 (fr.) eco@ata.ch, www.ata.ch/it/assicurazioni.html ATA della Svizzera italiana P. Indipendenza 6, casella postale, 6501 Bellinzona, Tel. 091 826 40 88 wherger@gmail.com, werner.herger@ata.ch Coordinamento Pedibus Ticino (ATA) Strada di Gandria 37, 6976 Castagnola Tel. 076 801 16 51 ticino@pedibus.ch, www.pedibus.ch Impressum: © giugno 2016, ATA; Bollettino ATA, supplemento al VCS-Magazin/Magazine ATE. Recapito dell’editore e della redazione: ATA, casella postale, 3001 Berna (tel. 031 328 58 58; ata@ata.ch). Redazione: Werner Herger. Grafica: Susanne Troxler. Stampa, invio: AVD Goldach AG, Goldach. Carta: 100% riciclata. Tiratura: 1750 esemplari
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