n. 50
MENSILE - aNNo VI
aprILE 2010 3,90 (Italia)
Tariffa ROC – POSTE ITALIANE SpA – Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Art. 1 C. 1 – DCB Milano
VIaGGIaNDo.TV
Portogallo
Nei luoghi più belli dell’estate lusitana
CaPe towN
tra vigneti e nightlife
Da Kyoto a Nagoya Per la festa della Primavera nel giappone in fiore
PhuKet
Il “Dragone marino” dell’oceano Indiano
el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese
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SOMMARIO | APRILE 2010 |
NUMERO 50
GRANDI ITINERARI Botswana, paese di incomparabile bellezza: il Delta dell’Okavango — il più grande delta interno del mondo, il parco nazionale del Chobe con la più numerosa popolazione di elefanti della terra, le savane del Kalahari o le sconfinate depressioni saline del Makgadikgadi. I »Big Five« — leone, rinoceronte, elefante, bufalo e leopardo — sono parte integrante della natura selvaggia del Botswana, che attende di essere scoperta da voi.
34. Cape Town tra vigneti e nightlife
72. Giappone la festa della primavera
Da Cape Town a Stellenbosch passando per locali modaioli, spiagge selvagge e romantiche distese verdi
Un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi, pianta simbolo del coraggio dei samurai
www.botswanatourism.it
84. Lisbona e i suoi tesori La città dei romantici incalliti, dove il profumo di mare e fiume si fondono in un abbraccio senza tempo
46. Phuket il Dragone marino
94. Enna i riti della Settimana Santa
Dalla città all’isola omonima, per scoprire una meravigliosa natura, spiagge deserte e una movida luccicante e divertente
Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni della Pasqua
Botswana Tourism Karl-Marx-Allee 91 A, 10243 Berlin, Germany
4
60. El Jadida la città che attraversò l’Atlantico Speciale Sardegna
Telefon: +49 (0) 30 42 02 84 64, Fax: +49 (0) 30 42 25 62 86
Mazagão è un’antica colonia portoghese rinata con il nome di El Jadida, vitale centro della costa marocchina
E-Mail: info@botswanatourism.eu, www.botswanatourism.eu
| VIAGGIANDO
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SOMMARIO | APRILE 2010 |
NUMERO 50
n. 50
MENSILE - aNNo VI
aprILE 2010 3,90
Tariffa ROC – POSTE ITALIANE SpA – Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Art. 1 C. 1 – DCB Milano
In copertina: tramonto in Marocco. Foto di Kirill Zdorov
VIaGGIaNDo.TV
Portogallo
Nei luoghi più belli dell’estate lusitana
CaPe towN
tra vigneti e nightlife
Da Kyoto a Nagoya Per la festa della Primavera nel giappone in fiore
PhuKet
Il “Dragone marino” dell’oceano Indiano
el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese
A no C er AS nt T ide na IN gu g A miniSarde I AL 4 lla IT de l’i
Al
8. News Notizie dal mondo
10. Curiosità Fatti strani ma incredibilmente veri!
28. V.I.P. Dario Ballantini Il mondo visto dagli occhi dei personaggi dell’arte e dello sport
112. Tendenze Viaggi Natura, avventura, storia, archeologia, gusto, sport
12. Giramondo Nove ore... in capsula
104. Weekend Italia Viaggio nel cuore della provincia fiorentina, ricca di storia e cultura
114. Tendenze Benessere Viaggi all’insegna del piacere nelle più belle Spa d’Italia e del mondo
18. Agenda & eventi Arte, musica, cinema, folclore, fiere. Idee e occasioni per viaggiare
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| VIAGGIANDO
108. Weekend Europa Tre giorni nelle più belle città d’Europa
116. Libri & recensioni Da mettere in valigia per viaggiare anche con la mente
DISCOVER WHAT YOU’VE BEEN MISSING. In this wonderful country where smiles seem to be the national language, where welcomes are always heartfelt, and where making new friends is so easy, here you’ll discover true warmth.
www.tourismthailand.org
REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA
Sudafrica
tra vigneti e nightlife
Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA
Sudafrica
tra vigneti e nightlife
Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA
t e k u Phagone marino il dr
onima, m o la o s ’i ll a Dalla città vigliosa a r e m a n u e per scoprir e s e r te , d e g g a i p s n a tu r a , luccicante, e f li t h ig n a e un iassosa h c e e t n e t diver lotti trizia Berto testo di Pa rufi ncesco Ga foto di Fra
REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA
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onima, m o la o s ’i ll a Dalla città vigliosa a r e m a n u e per scoprir e s e r te , d e g g a i p s n a tu r a , luccicante, e f li t h ig n a e un iassosa h c e e t n e t diver lotti trizia Berto testo di Pa rufi ncesco Ga foto di Fra
REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO
MAZAGÃO la città
che attraversò l’Atlantico
Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella... testo e foto di Alberto Caspani
REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO
MAZAGÃO la città
che attraversò l’Atlantico
Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella... testo e foto di Alberto Caspani
REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE
Hanami, la festa della Primavera Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner
I
l giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data importante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamorati che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di sakura, i ciliegi appunto, in fiore. Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione maniacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spettacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esattamente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miyako Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sorriso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate, sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spettacolare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante VIAGGIANDO |
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REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE
Hanami, la festa della Primavera Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner
I
l giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data importante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamorati che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di sakura, i ciliegi appunto, in fiore. Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione maniacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spettacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esattamente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miyako Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sorriso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate, sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spettacolare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante VIAGGIANDO |
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REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO
LISBONA
e i suoi tesori La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo testo e foto di Gianluca Oppo
D
a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monumenti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti, vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna. Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appassionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata preferibilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tendenza hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane, amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La parte bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rimasto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese. Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle boutique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.
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REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO
LISBONA
e i suoi tesori La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo testo e foto di Gianluca Oppo
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a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monumenti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti, vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna. Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appassionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata preferibilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tendenza hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane, amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La parte bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rimasto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese. Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle boutique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.
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REPORTAGE | ITALIA | ENNA
Enna e San Fratello
i riti della Settimana Santa Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua testo e foto di Peppe D’Urso
«P
rego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorriso. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè, biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto colazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa 4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirreno. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni, Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vicini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche alla posizione relativamente isolata del paese, si è conservata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza. A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa manifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando varie confraternite usavano seguire le processioni du-
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rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfratellano) è una caratteristica peculiare della manifestazione. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico, fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’arte da millenni. Oggi un costume completo può arrivare a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il rosso, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni, dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sicilia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rappresentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione, ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gioVIAGGIANDO |
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REPORTAGE | ITALIA | ENNA
Enna e San Fratello
i riti della Settimana Santa Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua testo e foto di Peppe D’Urso
«P
rego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorriso. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè, biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto colazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa 4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirreno. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni, Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vicini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche alla posizione relativamente isolata del paese, si è conservata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza. A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa manifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando varie confraternite usavano seguire le processioni du-
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rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfratellano) è una caratteristica peculiare della manifestazione. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico, fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’arte da millenni. Oggi un costume completo può arrivare a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il rosso, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni, dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sicilia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rappresentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione, ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gioVIAGGIANDO |
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WEEKEND | ITALIA | TOSCANA
DEGUSTAZIONI IN FATTORIA
EMILIA ROMAGNA LIGURIA
Carrara Massa
Pistoia Lucca
Fucecchio
Pisa
Mar Ligure
Prato Vinci
FIRENZE
Capraia Cerreto Guidi Empoli
MARCHE
Livorno Arezzo Siena Isola di Capraia
UMBRIA
Grosseto Isola d’Elba
Mar Tirreno Isola del Giglio Isola di Montecristo
LAZIO
A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - terredelrinascimento@comune.vinci.fi.it - terredelrinascimento.it
Vinci del
e le Terre
Rinascimento
Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli testo di Stefano Bonafè
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| VIAGGIANDO
L
e Terre del Rinascimento costituiscono un circuito turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei comuni della provincia di Firenze, custodi di un prezioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pressi del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucecchio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli. Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è conservata un’ampia documentazione originale del suo lavoro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a richiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info: fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sorge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione archeologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,
Il modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.
una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente naturale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio, proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cerreto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Leonardo che conserva un fonte battesimale in terracotta invetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca. UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cerreto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’illustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info: museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della PalazziVIAGGIANDO |
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WEEKEND | ITALIA | TOSCANA
DEGUSTAZIONI IN FATTORIA
EMILIA ROMAGNA LIGURIA
Carrara Massa
Pistoia Lucca
Fucecchio
Pisa
Mar Ligure
Prato Vinci
FIRENZE
Capraia Cerreto Guidi Empoli
MARCHE
Livorno Arezzo Siena Isola di Capraia
UMBRIA
Grosseto Isola d’Elba
Mar Tirreno Isola del Giglio Isola di Montecristo
LAZIO
A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - terredelrinascimento@comune.vinci.fi.it - terredelrinascimento.it
Vinci del
e le Terre
Rinascimento
Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli testo di Stefano Bonafè
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| VIAGGIANDO
L
e Terre del Rinascimento costituiscono un circuito turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei comuni della provincia di Firenze, custodi di un prezioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pressi del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucecchio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli. Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è conservata un’ampia documentazione originale del suo lavoro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a richiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info: fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sorge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione archeologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,
Il modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.
una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente naturale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio, proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cerreto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Leonardo che conserva un fonte battesimale in terracotta invetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca. UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cerreto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’illustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info: museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della PalazziVIAGGIANDO |
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