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MENSILE - aNNo VI
MaggIo 2010 3,90 (Italia)
VIaggIaNDo.TV
crociera neL MeDiterraneo
imbarcarsi e scendere da qualsiasi porto
tUrchia Tariffa ROC – POSTE ITALIANE SpA – Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Art. 1 C. 1 – DCB Milano
Da istanbul ad antalya per una vacanza tra cultura e divertimento
egitto
crociera sul nilo: un must insuperabile
Kenya
Un’avventura adrenalinica nel Maasai Mara ViaggianDo con i ViP L’ inDia di romina Power
antigUa
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SPECIALE REGIONI
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edItorIale | viaggiando.tv
Voglia di leggerezza... “Si schiude l’anima come bocciolo di rosa e libera nell’aria, vaga tra cielo e mare” Lorella Ruggieri, Tra cielo e mare Dopo la pioggia che ha accompagnato quasi tutti noi durante le feste appena trascorse, finalmente il sole fa capolino e “l’anima vaga tra cielo e mare”. E cosa immaginare tra due sfumature azzurre e cangianti? Una striscia di sabbia bianca pronta ad accogliere i vostri piedi come un morbido tappeto? Oppure verdi manti erbosi, fragranti e profumati, ingioiellati da corolle colorate come gemme? La terra è davvero una magia che si rivela ogni giorno. Con il sole ritrovato si ha voglia di dimenticare i problemi che ci affliggono, e si desidera solo godere della bellezza della vita. E allora via a navigare nel nostro bel Mediterraneo a bordo di una nave da crociera su cui salire - o da cui scendere - in ogni porto. Oppure meglio crogiolarsi in dolce relax su una imbarcazione che solca le placide acque del Nilo, in una terra suggestiva che evoca mi-
tiche icone. E ancora vi porteremo in Kenya, nel Maasai Mara per vivere la faticosa ma emozionante attesa del crossing, la migrazione degli animali in cerca di nuove pozze d’acqua. Ma la nostra avventura questo mese non finisce qui. Vi faremo arrivare in Turchia, una meta ricca di luoghi fatati, frizzanti e divertenti, come Antalya, voleremo fino ad Antigua un’isola caraibica sorprendente e vivace e poi a Cannes per il Festival del Cinema e in Olanda per ammirare la fioritura dei tulipani e vivere giornate incantevoli passeggiando lungo i suoi canali. E nelle rubriche, ancora mille viaggi vi aspettano. Stuzzicando i vostri gusti e le vostre passioni. Lo speciale è questo mese dedicato al Trentino, una riposante e rinvigorente alternativa al mare dedicata a chi ama lo sport, le passeggiate e l’ottima tavola. Buona lettura! Patrizia Bertolotti
PRIMO PIANO I collaudatorI dI vIaggI dI nozze: un lavoro da sogno? «Cercasi coppie amanti del lusso disponibili a girare il mondo per sei mesi dietro equo compenso per collaudare le più romantiche mete per il matrimonio e la luna di miele». Difficile resistere a un’offerta simile, anche se si tratta di uno di quei lavori da sogno che ultimamente vengono sbandierati per catturare l’immaginazione pubblica, diventando uno strumento pubblicitario. Ci avevano già provato gli australiani qualche tempo fa, pubblicizzando in tutto il mondo
un’offerta di lavoro come guardiano della barriera corallina nell’isola di Hamilton, e quindi indirettamente facendo promozione per il turismo sull’isola. Questa volta l’idea è di un’agenzia di viaggi irlandese online specializzata in viaggi di nozze, la RunAwayBrideAndGroom.com, che per farsi pubblicità si è alleata addirittura con l’Irish Times, il maggiore quotidiano d’Irlanda, per scovare i candidati ideali. Le risposte sinora ricevute sono più di mille, provenienti da tutto il mondo. La
coppia vincitrice non dovrà fare altro che tenere aggiornato un blog sulle loro esperienze alcune volte alla settimana, e alla fine dei sei mesi riceverà 20mila euro. A quando la campagna per i collaudatori di viaggi intorno al mondo? vIaggIando |
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SOMMARIO | MAGGIO 2010 |
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GRANDI ITINERARI
32. Istanbul e Antalya una vacanza infinita... 76. Crociera navigando per il Mediterraneo
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Un viaggio dalla Capitale della cultura 2010 al paradiso del divertimento e del relax per scoprire un’altra Turchia
Scoprire le perle del Mare Nostrum a bordo di una nave con la libertà di scendere e salire a bordo in qualsiasi porto
42. Maasai Mara aspettando la pioggia
82. Olanda tra tulipani e canali
Lo spirito del crossing sul fiume Mara, in Kenya, è espressione della forza della natura più autentica e vera
In primavera la terra si trasforma in un infinito tappeto di fiori multicolori e panorami fiabeschi,
54. Antigua l’isola delle meraviglie
90. Cannes... si gira!
Benvenuti sull’isola delle 365 spiagge, meta ambita da Vip, appassionati di vela e del puro piacere di vivere...
A maggio i riflettori di tutto il mondo si accendono sul Festival del Cinema. Che lo spettacolo abbia inizio!
66. Egitto in mezzo scorre il Nilo
Speciale Trentino
L’intramontabile seduzione della crociera sul Nilo: navighiamo lungo il fiume tra templi, colossi e bazaar
Gira la rivista...
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SOMMARIO | MAGGIO 2010 |
NUMERO 51
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MENSILE � ANNO VI
MAGGIO 2010 3,90
VIAGGIANDO.TV
CROCIERA NEL MEDITERRANEO
TURCHIA
Da Istanbul ad Antalya per una vacanza tra cultura e divertimento
Tariffa ROC – POSTE ITALIANE SpA – Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Art. 1 C. 1 – DCB Milano
In copertina: spiaggia di Antigua Foto di Dmitry Ersler
Imbarcarsi e scendere da qualsiasi porto
EGITTO Crociera sul Nilo: un must insuperabile KENYA Un’avventura adrenalinica nel Maasai Mara VIAGGIANDO CON I VIP L’ INDIA di Romina Power
ANTIGUA
L’isola delle meraviglie...
I
N no IO er G nt RE O l’i N Al ALE NTI I E EC
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8. News Notizie dal mondo
28. V.I.P. Romina Power Il mondo visto dagli occhi dei personaggi dell’arte e dello spettacolo
108. Weekend Europa
14. Giramondo
100. Weekend Italia
112. Tendenze Viaggi
A casa... dei Flinstones
La Corsa dei Ceri. Viaggio nel territorio caro al Santo per eccellenza: Gubbio.
Natura, avventura, storia, archeologia, gusto, sport
10. News al volo Notizie dalle compagnie aeree
Tre giorni nelle più belle città d’Europa
12. Curiosità Fatti strani ma incredibilmente veri!
114. Tendenze Benessere Viaggi all’insegna del piacere nelle più belle Spa d’Italia e del mondo
116. Libri & recensioni Da mettere in valigia per viaggiare anche con la mente
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18. Agenda & eventi
104. Viaggiando con gusto
118. Idee in valigia
Arte, musica, cinema, folclore, fiere. Idee e occasioni per viaggiare
Matera, terra di pane e vino. Scopriamo la città dei Sassi.
Tutte le novità di moda, hi-tech e bellezza per essere sempre al top
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REPORTAGE | ASIA | TURCHIA
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ISTANBUL e ANTALYA una vacanza infinita...
Un viaggio dalla Capitale della cultura 2010 al paradiso del divertimento e del relax, tra fascino millenario, vestigia antichissime, una natura prorompente, acque termali e un mare azzurro e cristallino testo di Massimiliano Rella e Francesco Garufi foto di Massimiliano Rella
A
cavallo tra Europa e Asia, Istanbul è da secoli una città “ponte” tra culture e popoli diversi. Grazie a questa sua identità può vantare opere di alto pregio, come le cisterne del periodo Bizantino, la torre genovese del Galata, il sontuoso palazzo di Topkapi, in cui vissero i sultani Ottomani, e decine di moschee. Tra le più famose, la moschea blu di Sultan Ahmet e quella di Solimano il Magnifico (Suleymaniye) dell’architetto turco Sinan. Ma nell’ultimo ventennio la città è cresciuta a dismisura sotto la spinta dell’immigrazione interna e si è modernizzata. A partire dal 2000 a Istanbul sono nati nuovi poli di attrazione, legati all’arte contemporanea, al design, ai nuovi stili di vita che contagiano ormai anche le società più tradizionali. La passione più grande del momento in Turchia si chiama “museo”. Tra le ultime novità il Proje4l, proje4l.org/EN e elgizmuseum.org, è un nuovo spazio inaugurato a settembre 2009 al Maslav, il nascente distretto finanziario. È legato al circuito dell’Elgiz Museum, un museo privato fondato nel 2001 da due collezionisti turchi, Sevda e Can Elgiz, per promuovere le novità artistiche del Paese sulla scena internazionale. Nel nuovo spazio sono presenti un’ampia galleria, sala video, sala lettura, sala eventi e performance e uno spazio per le mostre personali di arte contemporanea. Danza, musica e teatro sono invece il filo conduttore di GarajIstanbul, un ex garage di 600 metri quadrati non lontano dalla torre del Galata e riadattato a usi artistici nel 2007, garajistanbul.org. Ogni volta viene riprogettato negli interni a seconda delle esigenze espressive degli artisti. Ma ce n’è uno - apertura prossimo luglio - che è legato a un fenomeno letterario che ha spopolato anche in Italia. I musei sono luoghi dove il Tempo si fa Spazio, «...nei musei fatti con passione e ben organizzati, a confortarci non è la vista degli oggetti che amiamo ma questa eternità di cui facciamo esperienza visitandoli» a parlare è il protagonista dell’ultimo libro di Ohran Pamuk, Premio Nobel 2006, dal titolo Il Museo dell’innocenza che ha dato il nome alla casa che ospiterà oggetti veri appartenuti al protagonista della storia, in un viaggio tra reale e irreale. Il Pamuk’Museum si trova nel polo cittadino più famoso del momento: Çukurcuma. Questo, insieme a Beyoglu, è considerato il quartiere più europeo e alla moda di Istanbul. Negozi vintage, designer di abiti e accessori ispirati alla cultura metropolitana, e curiosità artistiche locali o importate aspettano il viaggiatore stanco dei soliti seppur affascinanti bazaar e con la voglia di respirare un aria più moderna ma non meno colorata e frizzante. VIAGGIANDO |
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REPORTAGE | AFRICA | KENYA
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MAASAI MARA
aspettando la pioggia... Lo spirito del crossing sul fiume Mara, in Kenya, è espressione della forza della natura più autentica e vera, un’esperierienza catartica testo di Nico Tondini - foto di Sergio Pitamitz
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REPORTAGE | AMERICA CENTRALE | ANTIGUA
Antigua
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arebbe tutto perfetto. Tutto straordinariamente romantico. Sulle onde di Dickenson Bay splende il sole, lo champagne attende in camera e c’è persino un tappeto di petali di rose, che dalla porta della suite coloniale si dirige dritto verso un letto a baldacchino. Le schiume traboccanti della vasca da bagno invitano ad immergerti. Peccato che lì sotto aspetti allarmata una paperella gonfiabile. Il butler ne ha combinata un’altra delle sue. Non si rassegna all’idea che un ospite possa giungere da solo al Grande Antigua Sandals, pluripremiato resort che tutte le coppie sognano e nel quale, per i cuori innamorati, è d’obbligo trascorrere almeno una notte nella vita. Poco male. È domenica sera e, come regolarmente avviene in ogni weekend, a Shirley Heights fanno festa. Cantanti reggae, ballerine scatenate e venditori di maracas color arcobaleno si ritrovano immancabilmente lassù, in cima al picco che domina l’antico porto dell’ammiraglio Nelson. Prima che Antigua fosse ribattezzata “l’isola delle 365 spiagge”, questo porto aveva un ruolo ben più strategi-
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co sulle mappe della Royal Navy. A metà strada fra le Grandi e le Piccole Antille, fungeva da snodo cruciale sulla rotta fra le Americhe e l’Europa, permettendo in tal modo di controllare il traffico dell’ignobile triangolo con l’Africa. Non a caso gli Inglesi, fiutato il valore logistico di quello che ancor oggi è considerato il miglior approdo dei Caraibi, se ne impossessarono definitivamente nel 1667 e lo difesero a denti stretti. Nacque così la leggenda di English Harbour, l’arsenale più temibile della Corona, ove l’ammiraglio Nelson forgiò il suo genio militare sterminando stuoli di zanzare e raddrizzando ciurme devastate dal rum. In realtà la vera attrattiva della serata sono le steel band, moderni sciamani che suonano tamburi di latta, i cosiddetti “pan”, e che per ore ed ore riescono a far roteare le bacchette a velocità impressionante, eseguendo scale di note impossibili. Davanti alla loro forsennata potenza, il pubblico sembra cadere in uno stato di percezione extrasensoriale, con i piedi che tarantolano nella polvere e i dreadlocks attorcigliati all’inverosimile. Que-
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Benvenuti sull’isola delle 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno, come dicono i locali. Meta ambita da Vip, appassionati di vela e “cercatori” del puro piacere di vivere... testo e foto di Alberto Caspani
sta forma di sfogo, le cui radici affondano nella collera degli schiavi africani, verso il 1930 s’imbattè nei bidoni di petrolio accumulatisi a Trinidad e finì per trasformarli in un’assordante mitragliatrice sonora anti-coloniale. Ecco perché, indipendentemente dai natali sudantillani, le steel band sono oggi il simbolo dei Carabi liberi e un po’ voodoo, tanto d’aver inaugurato scuole ovunque. Col suo leggendario carnevale, in calendario dall’ultima settimana di luglio al primo martedì d’agosto, Antigua rappresenta forse il miglior punto d’incontro fra le danze degli antichi indigeni Arawak, i colori sgargianti degli immigrati africani e la spavalderia un po’ esibizionista dei lupi di mare alla deriva. L’ANTICA VEDETTA DI Shirley Heights potrebbe invece essere il posto perfetto per incontrare l’uomo che, dei Caraibi, ha già capito tutto più di 20 anni fa. Camicia bianca fuori dai pantaloni e occhiali da sole con taglio dandy, Carlo Falcone è il nostro Console Onorario di stanza ad Antigua.
Conosce chiunque, ha creato e gestisce la seconda marina più importante dell’isola (a Falmouth Harbor, nei pressi della deliziosa spiaggia di Pigeon Beach), ma fra un’Olimpiade a Barcellona e un trionfo nella Rolex Cup a bordo del suo yawl “Mariella”, trova persino il tempo per farsi magnate della vivace scena artistica locale. «Sono arrivato qui per caso - ama ricordare col suo inconfondibile accento livornese - perché non ne potevo più della routine aziendale. Ho caricato moglie e figlio sulla mia imbarcazione e abbiamo attraversato l’Atlantico insieme. Antigua è il top per un appassionato di vela, sicché ho gettato le ancore e mi sono messo al lavoro per trovare un po’ di spazio agli yacht di passaggio. Ed ecco qui il mio Antigua Yacht Club Marina: un posticino dove puoi farti un cocktail con Herry Pepper, l’inventore del pennarello, o strizzare l’occhio ad una star di Hollywood. Ma che tu sia all’Abracadabra o al Madison’s Casino, stai sicuro che per l’isola c’è sempre qualcosa o qualcuno nell’aria. Basta balzare sul primo catamarano a tiro. O preferisci l’elicottero?». La vilVIAGGIANDO |
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REPORTAGE | AFRICA | EGITTO
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In mezzo scorre il Nilo L’intramontabile seduzione della crociera sul Nilo: tra templi, colossi e bazaar, navighiamo lungo il fiume che ha cullato una delle piÚ affascinanti civiltà del mondo antico testo e foto di Marta Ghelma
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REPORTAGE | EUROPA | CROCIERA NEL MEDITERRANEO
Navigando per il
Mediterraneo
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coprire il Mediterraneo come fecero i nostri antenati, arrivando via mare nei luoghi più belli e ricchi di storia. Avvistare la terra dopo ore di navigazione, e vedere che man mano che ci si avvicina prende la forma familiare di uno skyline visto mille volte in cartolina, ma che finalmente si può ammirare di persona, con un’emozione tutta nuova. E con il vantaggio, rispetto agli antichi navigatori, di poter viaggiare a bordo di una moderna nave da crociera con tutti i comfort, con ristoranti in grado di soddisfare anche i palati più esigenti, luoghi di ritrovo dove poter passare le ore di navigazione divertendosi, una Spa dove regalarsi momenti di relax, una piscina dove poter godere del sole del Mediterraneo e un teatro che non sfigurerebbe sulla terraferma sia per la capacità di posti a sedere, sia per la programmazione. Tutto questo senza l’obbligo di dover seguire rigidamente un itinerario, ma con la possibilità di iniziare e terminare il proprio viaggio da uno qualsiasi dei porti toccati dalle navi da crociera della Norwegian Cruise Line, che propone questo innovativo modo di viaggiare con il suo programma Freestyle Cruising.
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SALENDO A BORDO NEL porto di Civitavecchia, collegato in maniera ottimale a Roma e all’aeroporto di Fiumicino da un’autostrada e da comode linee ferroviarie, la prima tappa, dopo una nottata di navigazione, è Livorno, dove si arriva alle 7.00 del mattino. La città portuale, in sé, offre diversi spunti interessanti, come il bel lungomare e il centro storico ricco di canali, piazzette e ponti che gli valsero l’epiteto di “Nuova Venezia”. Ma dal porto, in circa un’ora e mezza di autobus, si può raggiungere Firenze. Ed è sempre un’esperienza entusiasmante immergersi nella meravigliosa bellezza del centro storico della capitale del Granducato mediceo. Tappa d’obbligo è la vivace piazza del Duomo, dove torreggia altera la cattedrale di Santa Maria del Fiore, testimonianza dello splendore raggiunto dalla città nel Rinascimento. La sua cupola, capolavoro di Filippo Brunelleschi ultimato nel 1436, è il simbolo indiscusso della città. Seguendo l’animata via dei Calzaiuoli si arriva in piazza della Signoria, cuore politico di Firenze. A far bella mostra di sé vi troviamo il Palazzo della Signoria o Pa-
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Un nuovo modo di scoprire le perle del Mare Nostrum a bordo di una nave da crociera con la libertà di scendere e salire a bordo in qualsiasi porto testo di Massimo Nardi
lazzo Vecchio, dove si può ammirare una splendida corte con la Fontana del Putto opera di Vasari e la Trecentesca Loggia dei Lanzi, con statue famosissime come il Perseo di Benvenuto Cellini e il Ratto delle Sabine del Giambologna. Collegato a Palazzo Vecchio troviamo l’imponente edificio degli Uffizi, che ospita uno dei più importanti musei del mondo, con la sua ineguagliabile collezione di dipinti di Botticelli, Filippo Lippi, Paolo Uccello, Leonardo da Vinci e Michelangelo. Proseguendo a piedi si arriva al Ponte Vecchio, una mecca per gli amanti della lavorazione orafa tipica fiorentina, con le botteghe ammassate lungo i loggioni del ponte. Superatolo, ci si trova nel quartiere di Santo Spirito, dove si respira un’atmosfera autentica con le sue numerose botteghe artigiane. Una chicca: il Giardino delle Rose, aperto per tutto il mese di giugno e posto in posizione panoramica sotto il notissimo belvedere di piazzale Michelangelo, accoglie a partire da questa primavera nove sculture e due bozzetti dell’artista belga recentemente scomparso Jean Michel Folon. Un’occasione imperdibile
per godere di queste meravigliose sculture moderne tra la tavolozza di colori delle rose in fiore del giardino, con Firenze sullo sfondo. Ma ricordatevi di tornare a Livorno in tempo per essere a bordo entro le 18.30, poiché la nave deve avviare le procedure di partenza in tempo utile. IL MAttINO SEGUENtE LA nave si ferma a largo di Cannes, la cittadina famosa per il Festival del Cinema. Il porto non è provvisto di molo per l’attracco delle navi da crociera, quindi ci si gode lo skyline della Croisette, il famoso lungomare della cittadina, mentre, a partire dalle 7.00 del mattino, si sale a bordo del tender che conduce alla terraferma. Percorrendo il Quai Saint-Pierre sino a La Pantiero, di sabato si trova un interessante mercatino delle pulci dove si possono fare buoni affari. I francesi pensano che questa cittadina sia molto americanizzata, ma rimane sempre una delle località top del sud della Francia. Da Cannes si possono raggiungere facilmente anche altri bellissimi luoghi ricchi di storia lungo la Costa Azzurra. Come Golfe VIAGGIANDO |
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REPORTAGE | EUROPA | OLANDA
Tra tulipani e canali
L’OLANDA
In primavera l’Olanda si trasforma in un infinito tappeto di fiori multicolori, svelando non solo panorami fiabeschi, ma anche curiose tradizioni e manie di un popolo sorprendente
testo e foto di Luca Bergamin
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a fattoria di Julius si trova nella campagna tra Noordwijk e Juliandorp e tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio è immersa in un’atmosfera da fiaba. Anche il treno, che sfila lungo il suo confine, rallenta per consentire ai passeggeri di guardare lo spettacolo dei tulipani fioriti. Saranno milioni, un grande mantello di petali sottili come seta che sfuma dal rosso al giallo e a volte si permette un vivace tocco di azzurro e di viola. È bello arrivare qui al mattino presto, in sella alla bicicletta come fanno gli olandesi che trascinano i bambini assonnati dentro il rimorchietto della loro due ruote, oppure in automobile seguendo la statale 206, che proprio nel tratto tra Noordwjik e Juliandorp è soprannominata Bloembollenstreek, la “via dei fiori” appunto, facendosi traghettare sopra le chiatte da una parte all’altra dei canali. La cartina quasi non serve perché i campi di tulipani si trovano ovunque, tanto da sentirsi quasi in colpa ad attraversarli, come se stessimo tagliando la tela di un quadro di Van Gogh, che da queste parti veniva spesso a godersi la campagna e il paesaggio. A quest’ora del giorno, Julius esce ancora un po’ assonnato a curare il suo prezioso giardino. «Mi piace pensare che dall’altra parte del mondo, dal Giappone all’Arkansas, dall’Alaska all’Australia, sui tavoli delle cucine di moltissime persone domani ci saranno i miei tulipani. Io li curo come se fossero miei figli, zappo e risistemo la base di sabbia, stendo il concime e li accarezzo. Sì, ha capito bene, li accarezzo. Dà una sensazione di piacere unico camminare lungo le file di fiori rosa sfiorandoli uno ad uno». Suo figlio
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lo segue cavalcando un pony pezzato e dalla sella bagna i fiori, versando l’acqua con un piccolo innaffiatoio. Sua moglie Marta, invece, rumoreggiando con gli zoccoli di legno, e quasi vanitosa con la lunga veste dal grembiulino orlato di pizzi ricamati, apre la finestra della roulotte parcheggiata ai bordi del campo, che in primavera diventa una boutique di latte fresco, formaggio Gouda e tulipani, dove per 3 euro si possono acquistare i bulbi pronti da trapiantare. Magari fioriranno anche fuori dai Paesi Bassi, in qualche casa italiana o d’oltreoceano. Scene come questa sono frequentissime e si ripetono al tramonto, quando le fila di amanti dei tulipani, ma anche di narcisi e lillà che spuntano altrettanto numerosi nel giro di pochi giorni, sono frequentissime lungo i 60 chilometri della profumata Bloembollenstreek. Specialmente salendo oltre Haarlem e attraversando il villaggio di Limmen, composto da un minuscolo agglomerato di fattorie dalle mura in calce bianca e i tetti in paglia, da cui esce il fumo della zuppa di patate, preparata nel forno a legna. Anche intorno ad Haarlem, la processione ai campi di fiori vanta moltissimi adepti muniti di macchine fotografiche che scattano di continuo. A Castricum, il professor Markus tiene una lezione di storia della floricultura a un gruppo di bambini, seduti ognuno sulla propria seggiola davanti a un campo di tulipani neri. È impossibile non origliare: «Era il fiore più amato dai sultani turchi agli inizi del Settecento, che li facevano raffigurare sopra i tappeti con i quali riempivano i loro palazzi e nei giardini rappresentati sulle maioliche e
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REPORTAGE | EUROPA | FRANCIA
Cannes si gira! A maggio i riflettori di tutto il mondo si accendono sul Festival del Cinema. Che lo spettacolo abbia inizio! testo e foto di Nicoletta Speltra
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a Croisette. È un richiamo irresistibile: non potete fare a meno, arrivati per la prima volta a Cannes, di andare a cercarla. Ne avete sentito parlare tante volte come di una delle strade più famose al mondo. Ed ora, eccovi qui! Non avete ancora fatto in tempo a sistemare i bagagli nella camera d’albergo che già siete di nuovo in strada, a fremere come rabdomanti e a chiedere indicazioni per le bord du mer. A un certo punto avvisterete le palme, et voilà, con loro, eccola qui la Croisette. È il boulevard brulicante di gente e luccicante di sole che si srotola come un tappeto lungo la costa... anzi sono due! E già, perché questa strada, come in fondo l’intera città, ha una doppia anima e la lunga fila di aiuole, su cui svettano eleganti le palme e fioriscono lavanda e ibiscus, le separa una dall’altra. Sul lato mare, prevale l’anima vacanziera: qui, da maggio in poi, complice la montagna dell’Esterel, che protegge la baia di Cannes dal freddo Mistral, la vostra divisa d’ordinanza può contemplare anche solamente costume, pareo e t-shirt. I sandali sono facoltativi, qui si cammina anche a piedi nudi. Dovete solo stare attenti a non invadere la corsia dei rollers, che sono davvero tanti, a volte famiglie al completo, mamme, papà e bambini, tutti
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lanciati sui pattini in linea e rigorosamente bardati di caschi e ginocchiere. Bisogna rimettere le scarpe e darsi una sistematina, però, se si decide di attraversare la strada. Altrimenti la vostra immagine riflessa nelle vetrine vi sembrerà piuttosto sciatta e stridente rispetto al contesto. Nessuno, comunque, ci farà caso oltre voi stessi - cosa che rende merito allo spirito democratico dei francesi - nonostante qui l’atmosfera sia quella patinata e chic delle strade dello shopping e dell’ozio piuttosto costoso, con boutique di alta moda, gioiellerie, eleganti bistrot e hotel prestigiosi, che vanno dallo stile belle epoque del Carlton, con le cupole modellate a forma dei seni della bella Otero, passando per l’art dèco del Majestic e del Martinez, per finire con le linee modernissime del Palais Stephanie, l’ex Noga Hilton. Ma c’è un momento dell’anno, agosto a parte, in cui le due anime si fondono e si compenetrano più che mai. Così, eleganti signore in bilico su tacchi a spillo e turisti in bermuda si scambiano allegramente le postazioni, attraversando senza darsi troppi pensieri la linea di confine segnata dal nastro d’asfalto e dalle palme. Il periodo è quello che coincide con il Festival del Cinema, che si tiene in maggio, quest’anno
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dal 12 al 23. L’edizione è la 63esima e ci sarà una novità: presidente della giuria sarà per la prima volta un regista che viene dal mondo dell’animazione, Tim Burton, autore visionario, pluripremiato per le fantasie neogotiche di Edward mani di forbice e La sposa cadavere. DURANTE IL FESTIVAL, LA Croisette e le strade del centro si trasformano, ed è normale in una città che vede, nel giro di appena una decina di giorni, addirittura triplicare il numero dei suoi abitanti! Per avere un’idea dell’importanza dell’evento, basti pensare che questa mega festa che Cannes dedica al cinema da oltre mezzo secolo è seconda, come portata mediatica, solo alle Olimpiadi. I giornalisti della carta stampata e delle tv di tutto il mondo che arrivano per la manifestazione sono ogni anno quasi 5mila, e gli addetti ai lavori accreditati, in tutto, ben 25mila! Niente male per una cittadina nata dall’espansione di un piccolo villaggio di pescatori e grazie all’impulso degli aristocratici inglesi, che venivano a trascorrere qui gli inverni attratti dal clima mite, e di pittori come Renoir, Bonnard e Picasso, che della Costa Azzurra amavano, invece, la luce e i colori. La statua di lord Brougham, colui che, caVIAGGIANDO |
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Gubbio una città tutta da vivere Un territorio caro al Santo per eccellenza, che qui si dice rabbonì il famelico lupo, dove la storia ha lasciato testimonianze importanti: dalle famose Tavole Eugubine, alle architetture medievali, alle più misteriose rocce del Bottaccione, un vero libro di pietra testo di Francesco Vignaroli
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CANTINE APERTE TOSCANA GUBBIO
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PERUGIA ASSISI FOLIGNO
ORVIETO
SPOLETO
TERNI
LAZIO
ABRUZZO
A fianco, una bella veduta aerea di Piazza Grande a Gubbio. In basso, panorama dal Teatro Romano. Per informazioni: comune.gubbio.pg.it
© Alberto Gori
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na città medievale come Gubbio esprime il proprio fascino in qualsiasi stagione, ma il momento migliore per visitarla è sicuramente maggio. Nel corso di questo mese, infatti, si svolgono le diverse celebrazioni in onore del patrono Sant’Ubaldo, che culminano il giorno 15 con la celebre Corsa dei Ceri. Il visitatore, che arriva in questo periodo dell’anno, si accorge subito che la città sta vivendo un momento particolare perché tutto è molto colorato: non c’è quasi edificio che non esponga gli stendardi dei tre ceri e in molte piazze e sulle torri sono montati alti pennoni dai quali sventolano i vessilli cittadini. Tra la gente il clima è di allegria e di fervida attesa per il gran giorno della corsa. Un’attesa che si prolunga oltre il 15, perché la festa continua fino alla fine del mese con il palio della balestra e, soprattutto, con le altre corse, quella dei ceri mezzani e poi dei ceri piccoli, portati rispettivamente dagli adolescenti e dai bambini. Anche queste si snodano lungo il medesimo itinerario della corsa principale, su e giù per le vie della città, per poi terminare quasi in cima al monte, raggiungendo la Basilica di Sant’Ubaldo. Il punto più suggestivo di Gubbio
L’ultimo weekend di maggio si svolgerà in Umbria, come nel resto d’Italia, l’edizione 2010 di Cantine Aperte, la manifestazione che, da quasi 20 anni, è la più importante occasione d’incontro tra consumatori e produttori. Le cantine sono, infatti, aperte al pubblico ed è data la possibilità agli enoturisti, sia individuali sia in gruppo, di degustare il vino e gli altri prodotti tipici regionali, aggregarsi alle visite guidate nei vigneti e nelle cantine per capire le tecniche di produzione e, ovviamente, fare acquisti. È questo un momento privilegiato per scoprire le quattro “strade del vino” dell’Umbria, le associazioni che riuniscono i produttori per ambiti territoriali e che coprono nel loro complesso tutta la parte occidentale della regione. La Strada dei vini etrusco-romana (stradadeivinietruscoromana. it) si trova nella zona dell’Orvietano, tra Umbria e Lazio; la Strada dei vini dei colli del Trasimeno (stradadelvinotrasimeno.it), come dice il nome stesso, riguarda le colline intorno al celebre lago umbro; la Strada dei Vini del Cantico (stradadeivinidelcantico. it), nome che s’ispira al Cantico delle creature di San Francesco, associa i produttori dell’Assisano e della Media Valle del Tevere, in particolare della fertile zona di Torgiano; infine, la più piccola come dimensione ma non certo per importanza, la Strada del Sagrantino (stradadelsagrantino.it) il più celebre vino umbro, ottenuto da un vitigno omonimo locale. Tutte le “strade del vino” umbre hanno dei siti Internet nei quali si possono trovare molte informazioni e individuare le posizioni delle diverse cantine per organizzare più agevolmente un itinerario di visita. Ogni zona è inserita in contesti geografici di grande interesse sia naturalistico, le colline dell’Umbria, sia culturale e artistico. Non a caso molti dei borghi medievali che s’incontrano in questi territori hanno ottenuto di potersi fregiare del titolo di Borghi più belli d’Italia (borghitalia.it): l’Umbria, non a caso, è la regione che ne raccoglie il numero maggiore. Maggio è quindi il mese ideale per unire il piacere del gusto al piacere dell’arte e della storia nel cuore verde d’Italia.
è la Piazza Grande, un’enorme terrazza che sporge dalle pendici del Monte Ingino, su cui è adagiato il centro storico. La piazza non poggia su un piano naturale, trovandosi per l’appunto in corrispondenza di un pendio, ma su grandi e alti archi addossati alla montagna, che costituiscono una delle massime realizzazioni dell’ingegneria medievale. Tutta la costruzione venne realizzata all’inizio del XIV secolo al solo scopo di ottenere nel centro della città un grande spazio pianeggiante su cui poter riunire tutto il popolo, come ancora accade ancor oggi il 15 maggio. La piazza è aperta sul lato verso la pianura sottostante, mentre è delimitata negli altri tre da edifici pubblici e privati, tra i quali spicca il Palazzo dei Consoli, uno dei più bei palazzi pubblici medievali d’Italia. È il più grande edificio della città, che è dominata dalla sua mole e, allo stesso tempo, dalla sua eleganza. È notevole, infatti, come questo enorme fabbricato di semplicissima forma, alto 60 metri dalla base degli arconi sui quali anch’esso s’appoggia, sia allo stesso tempo maestoso e leggiadro. Il palazzo è come una bandiera di pietra: il simbolo delle capacità, delle energie e degli ideali della civiltà comunale. VIAGGIANDO |
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VIAGGIANDO CON GUSTO | BASILICATA
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terra di pane e vino... Da simbolo di degrado fino a metà Novecento a Patrimonio dell’umanità, scoprite la storia della città dei Sassi e delle sue antiche tradizioni testo e foto di Massimiliano Rella
Mar Adriatico PUGLIA
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POTENZA MATERA
Metaponto
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A fianco, una vista di Sasso barisano con il Duomo sullo sfondo. Sopra, la chiesa di San Giovanni Battista. Sotto, la chiesa di San Pietro Caveoso, al Sasso caveoso, affacciata sulla gravina. Per maggiori informazioni: sassiweb.it
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cavati a ridosso della gravina, una profonda gola sotto la città antica, i Sassi racchiudono la parte storica di Matera, sviluppata lungo due versanti che guardano ad est. Lo sperone roccioso della Civita, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale e i palazzi nobiliari, separa la parte del Sasso barisano da quella più antica del Sasso caveoso. Quest’ultimo, disposto come un anfiteatro romano che guarda a sud, è costituito da una serie di “case grotta” che scendono a gradoni. Varie forme di civilizzazione, da quelle preistoriche alle espansioni rinascimentali e barocche, hanno plasmato nei secoli questa cittadina magica, tornata a splendere dopo gli anni bui di metà Novecento grazie ad una legge del 1986 che ne ha permesso il recupero urbano. La posizione infossata di Matera, nascosta e protetta, garantì agli abitanti la sicurezza contro gli assedi, ma procurò grandi difficoltà nell’approvvigionamento idrico. Il problema fu risolto con un’ingegnosa opera di scavi di cisterne e canalizzazioni delle acque. Furono creati anche giardini pensili, spazi collettivi, forni comuni per la cottura del pane. Di tutto c’è ancora testimonianza, anche delle tipiche casegrotta, per raccontare come vivevano i materani fino a metà Novecento. Al Sasso barisano si può visitare un’abitazione arredata con mobili e cucine originali, intitolata
Il prossimo giugno torna il Matera Wine Festival, rassegna che da tre edizioni porta i vini nelle strade e nelle piazze della cittadina lucana. Protagonista di questo appuntamento è il Matera Doc, il vino a Denominazione di origine controllata prodotto nelle cantine associate al locale Consorzio di Tutela. Sono sei le tipologie del Matera Doc: rosso, moro, greco, spumante, bianco e primitivo, prodotte con uve aglianico, sangiovese, primitivo, greco e malvasia di Basilicata. Durante il Matera Wine Festival saranno in degustazione anche gli altri vini di qualità della Basilicata, come l’Aglianico del Vulture Doc, il Grottino di Roccanova e il Terre dell’Alta Val d’Agri. Vini rossi, bianchi e anche spumanti metodo classico. La cantina Dragone di Matera è stata, infatti, la prima azienda enologica della regione a produrre bollicine con metodo classico, cioè con presa di spuma in bottiglia. L’evento è in programma l’ultimo fine settimana di giugno e prevede itinerari enogastronomici in centro storico, con stand di etichette e specialità agroalimentari e vari punti degustazione. Per i più esperti anche seminari con addetti ai lavori. Ai visitatori sarà consegnata una sacca porta bicchieri e un calice per assaggiare liberamente i vini. I ticket del Matera Wine Festival permetteranno di accedere a una serie di servizi convenzionati. La domenica un concerto chiuderà la manifestazione. Sono previste anche interessanti visite guidate con i tour Le Cantine dei Sassi andando alla scoperta della produzione del vino nei secoli. Si parte dalla visita della Cantina Gennarone, del 1696, si prosegue per il Sasso caveoso con visita alle cantine che appartenevano alla famiglia Pomarici. L’itinerario si conclude presso Palazzo Gattini, con visita alla cantina del ristorante situato in un’antica neviera dell’edificio. Biglietti 5 euro. Informazioni: Matera Wine Festival - Tel. 0835 256 344. www.doc.matera.it.
C’era una volta, opera di Eustachio Rizzi, un artigiano che verso la fine degli anni Novanta ha costruito anche un modellino dei Sassi, di 12 metri e 35 quintali di peso, i “Sassi in miniatura”, custoditi in un negozio di via dei Fiorentini. Il silenzio è un’altra cosa che colpisce dell’antica Matera, interrotto di tanto in tanto dalle voci di un gruppo di bambini che giocano tra i vicoli, di un artigiano che aziona una mola, dai passi di qualcuno che torna veloce a casa. Disabitati fino a metà anni Ottanta, i Sassi sono tornati a vivere lentamente. Nella parte del Sasso barisano, l’insediamento meno antico, oltre la metà delle case sono state recuperate e nel frattempo varie attività commerciali hanno ridato vita alla cittadina. Il Sassi Hotel, ad esempio, è stato tra i primi nel 1993 a credere alla rinascita di Matera. Oggi è un caratteristico albergo di 35 camere su sei livelli. Molte stanze sono nelle grotte, offrendo ai clienti un’esperienza di pernottamento davvero unica (hotelsassi.it). Matera, per le sue caratteristiche e la sua evoluzione, è un luogo dove si può ripercorrere la storia dell’uomo dal paleolitico fino ai tempi moderni, dai villaggi neolitici all’era delle telecomunicazioni. È un habitat irripetibile. Il Musma, ad esempio, è un suggestivo Museo della Scultura Contemporanea inaugurato nel 2006. Situato a Palazzo Pomarici, il museo espone scultuVIAGGIANDO |
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SPECIALE | TRENTINO |
DI MASSIMO NARDI
TRENTINO dove la natura è di casa I
l Trentino è uno spettacolo di colori che mutano nel corso dell’anno per coprire tutto lo spettro del visibile, rendendo il suo territorio sempre diverso. Tra la primavera e l’estate il verde della natura domina su tutto, dagli aspri paesaggi alpini ai dolci altipiani sempre soleggiati. I templi di questo ambiente naturale incontaminato sono le tre grandi aree protette: il Parco naturale dello stelvio, il Parco naturale adamello Brenta e il Parco di Paneveggio - Pale di san martino, nei quali si possono effettuare interessanti visite guidate. In autunno, il rosso dei vigneti che circondano i castelli rimandano alla deliziosa enogastronomia di queste montagne, tra vini rinomati in tutto il mondo, formaggi di alpeggio dal gusto inconfondibile e saporiti salumi da accoppiare all’onnipresente polenta. In inverno tutto scolora nel bianco della neve, che rende questa regione la mecca degli amanti degli sport invernali. L’accoppiata tra il candore dei pendii innevati e la tecnologia avanzata degli impianti di risalita riescono a donare panorami irripetibili su più di 800 chilometri di piste con tracciati di ogni difficoltà. Con l’arrivo della bella stagione, il manto nevoso si scioglie lasciando
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il posto alla limpidezza delle acque dei suoi laghi e alla lucentezza dei cristalli di quarzo presenti nelle rocce di dolomia dei contrafforti rocciosi. Le sue montagne attraggono moltissimi alpinisti che amano cimentarsi con le aspre pareti rocciose, mentre le valli offrono una ragnatela di sentieri che invitano i visitatori, siano essi esperti nel trekking, appassionati di nordic walking o semplici vacanzieri interessati a una salutare camminata, a percorrerli per scoprire le delizie nascoste del territorio. Il Trentino, infatti, è famoso per la produzione di mele, vino, frutti di bosco e formaggi. Tutte delizie che si fanno apprezzare ancora di più dopo una bella passeggiata. Per gli amanti degli sport acquatici, invece, i suoi numerosi specchi d’acqua, di cui il lago di Garda è soltanto il maggiore rappresentante, offrono la possibilità di praticare la vela o il windsurf, mentre gli impetuosi torrenti sono perfetti per il rafting e il canyoning. Anche il suo patrimonio artistico, storico, culturale e di tradizioni è molto ricco, a partire dai due centri urbani più importanti: Trento e Rovereto. trento, la città del Concilio, è dominata dall’imponente castello del Buonconsiglio, e i suoi prestigiosi monumenti sono
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Foto di Raoul Jacometti
la testimonianza dell’incontro tra la cultura italiana e quella mitteleuropea. Oltre alla fortezza di Trento, la provincia vanta altri 70 castelli, e visitarli è come fare un tuffo nel passato. Ogni fortificazione è avvolta da un’atmosfera misteriosa legata a leggende e racconti, che oggi trovano espressione in tante rievocazioni storiche, come il castello d’avio, che si narra avrebbe accolto i sovrani dei Longobardi, Autari e Teodolinda, appena sposati. Tra i più importanti vanno ricordati anche Castel Beseno, il più imponente di tutti, sulla strada tra Trento e Rovereto. Il romantico castello di arco, a pochi chilometri dal lago di Garda, si erge sulla rupe che sovrasta la città. Proprio sul lago, invece, si affaccia la Rocca di Riva del Garda, che oggi ospita un museo civico e una pinacoteca. Il castello di Pergine, che dal suo alto colle domina la Valsugana e il lago di Caldonazzo, è un albergo ristorante, sede di esposizioni artistiche. Anche Castel toblino, sulle rive dell’omonimo lago, ospita un ristorante. In questi ultimi, mistero e storia si fondono con il gusto della gastronomia trentina e con la natura romantica. Infine, non va dimenticato il castello di Rovereto, che ospita il Museo Storico Italiano della
Guerra, molto apprezzato nel suo genere. Rovereto, inoltre, da quando, nel 2002, è stata aperta la nuova sede del mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, è diventato uno dei centri più importanti d’Europa per la produzione artistica odierna. Ma Trentino vuol dire anche terme e wellness. Ricche di preziosi elementi naturali raccolti lungo il percorso nel cuore delle montagne, le sue acque sono famose per le loro proprietà. Ferro, anidride carbonica, magnesio, calcio, litio, selenio, fluoro e zolfo rendono le acque che sgorgano in quota capaci di curare malattie cardiocircolatorie, respiratorie, dermatologiche e reumatiche. A ciò si aggiunge il patrimonio delle erbe e delle piante officinali provenienti dai boschi trentini, antichi rimedi che consentono di curarsi in modo naturale ed efficace, ritrovando una nuova forma di benessere. Il circuito del wellness in Trentino comprende otto centri termali, ognuno con caratteristiche specifiche e orientato alla cura e al trattamento di patologie diverse, sparsi in tutto il territorio, in ambienti di grande bellezza. Una bellezza naturale e incontaminata che fa da sfondo a qualsiasi viaggio in queste terre fiabesche. VIAGGIANDO |
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