Numero 6

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Cover story

Schwarzwald La Foresta sulle Spalle

Marocco Festival dei Nomadi

Venezia Urban Vision New York



Il “gruppone� di Venezia Urban Vision sul ponte della Corte Sconta sulle tracce di Corto Maltese


L’ EDITORIALE

CONTAMINAZIONI E VISIONI IN 3D VIAGGIO, ARTE E FOTOGRAFIA di Rosalba Grassi

Dopo il passaggio dall’analogico al digitale, oggi la fotografia è diventata in 3D. Basta un’app ed è quasi scultura. Pensate se riusciste a pubblicare le immagini del vostro Viaggio con questa tecnica, cosa si materializzerebbe sul vostro comodino? Seguendo Simona Ottolenghi come coach in un nostro Viaggio Fotografico vi svegliereste con il sorriso di un bambino africano al mattino, mentre vi tende la mano, oppure con le polverine co lorate indiane che dipingerebbero il soffitto della vostra stanza. Se seguiste Antonio D’Onofrio vi ritrovereste con un tetto di stelle e un dromedario o un cammello accanto al letto e magari anche la musica dei s ufi assumerebbe aspetto tridimensionale. Il massimo sarebbe partire per un workshop fotografico con Roberto Gabriele svetterebbe tutto, intorno a voi e tutto sarebbe big… come nella grande mela e si materializzerebbero anche il ponte di Brooklyn e i grattacieli di Manhattan in casa vostra con la stampa dei vostri portfoli. Non partite con me altriment i delfini e balene, mante e tartarughe giganti non riuscirebbero ad entrare nei vostri acquari. In realtà no i di viaggio fotografico non insegniamo la foto in 3D ma i vostri portfoli, al rientro dai viaggi, sono sempre molto eloquenti, parlano delle emozioni in viaggio e soprattutto parlano di voi, esprimono ciò che è racchiuso nelle stanze più arcane della vostra mente artistica e poi con il know how che vi viene trasferito dai coach riuscite a materializzare espressioni fotografiche così ricche di semantica da stupire e che vi premiano anche quando partecipate a prestigiosi concorsi di fotografia.


E siccome con le visioni, noi ‘siamo avanti’ e le Urban V ision ne sono un esempio lampante, vogliamo dar risalto ad una mostra appena conclusa, il 18 maggio scorso, che ha portato l’arte in estrusione dalle teche della Galleria Naz ionale d’Arte Antica di Roma, nel Palazzo Corsini, grazie al direttore della Galleria: Giorgio Leone e alla curatrice: Daniela Porro, direttore del segretario regionale per il Lazio del Mibact. “E’ stato un evento innovativo di notevole impatto visivo – come è scritto nel comunicato stampa – che si avvale delle più moderne tecnologie. Punto di forza è la sensazione di essere di fronte alla realtà stessa e non davanti a riproduzioni. fotografie tridimensionali retro-illuminate e un video tridimensionale, vis ibile senza il supporto dei classici occhiali, hanno reinterpretato alcune opere della Galleria Corsini dall’antichità al X IX secolo: la Coppa Corsini, kantharos in argento del I secolo a.C.; il Trono Corsini, esemplare unico in marmo del I secolo d.C.; la Danzatrice con il dito al mento di Luigi Bienaimé (1830); il Genio della Caccia e il Genio della Pesca di Pietro Tenerani (1831) ed infine Psiche portata dagli Zefiri di John Gibson (1837). L’esposizione, utilizzando i nuovi strumenti tecnologici, ha dato modo ai visitatori di vivere una sorprendente esperienza “tridimensionale” del patrimonio art istico-culturale. Le opere d’arte sono diventate protagoniste di uno scenario nuovo e rivoluzionario. La tridimensionalità è stata sperimentata dall’osservatore non più mediante le tradiz ionali modalità di lettura dell’opera, ma anche attraverso la presenza dei rilievi percepiti dall’occhio umano e riprodotti fedelmente grazie ai più avanzati strumenti a disposizione nel settore digitale. Il fondamentale obiettivo di questo progetto-pilota è non solo la promozione della bellezza nell’arte, ma anche quello di creare sinergia tra l’istituzione pubblica e soggetti privati verso una contaminaz ione di linguaggi e tecniche different i tra loro”. Viaggio Fotografico ama le contaminaz ioni, tanto che l’Arte si sposa spesso con la fotografia e con il Viaggio in workshop itineranti nelle città d’arte italiane ed anche all’estero: in Europa e nel mondo, con l’apporto di coach architetti e fotografi.


Viaggi&Foto non è solo un magazine. Troverete tutte le notizie relative a viaggi fotografici e workshop sul sito

www.viaggiofotografico.it Questo è il portale in cui potete interagire e iscrivervi alla newsletter E puoi seguirci sul gruppo “Viaggi e Fotografia” dove potrete postare le vostre foto. Le migliori saranno scelte e pubblicate sul magazine

Viaggiare. Il Viaggio inteso come percorso fisico e sopratutto mentale. Viaggiamo per il piacere della scoperta e per imparare a conoscerci meglio.

Osservare. Osservare è la sintesi percettiva di tutti i sensi sommati tra loro in uno stimolo unico. Dall’osservazione si ha la conoscenza del mondo e la nostra capacità di raccontarlo.

Fotografare. Fotografare è il nostro modo di essere, il nostro stile di vita, il linguaggio con il quale preferiamo esprimerci. Un Viaggio è una straordinaria occasione di crescita fotografica .


Come viaggiamo Viaggiare e fare fotografia è bellissimo e, per esperienza, sappiamo che è anche faticoso. Per questo motivo organizziamo minuziosamente il Programma di ogni Viaggio pensando anche al riposo. I nostri viaggi non sono mai rilassanti, infatti cerchiamo luoghi, eventi e persone che non sempre sono facilmente raggiungibili. Partecipare ai nostri Viaggi significa alzarsi presto al mattino per fare foto all’alba al gelo, scattare in mercati affollati o durante cerimonie sotto il sole… Ci piace l’avventura e la scoperta, ma vogliamo godere di ogni momento, per questo motivo selezioniamo e prenotiamo tutti gli alberghi già da prima di partire dall’Italia.

I mezzi di trasporto Usiamo quello più comodo per il raggiungimento dei nostri obiettivi che sono sempre fotografici. Per contenere i costi e i tempi di spostamento prendiamo mezzi privati comunque guidati da Autisti Professionisti locali che sono a nostra disposizione per eventuali soste e cambi di percorso. Conoscono il loro territorio e sanno consigliarci per la massima sicurezza del viaggio..

La gente Viaggio Fotografico vuole farti viaggiare e provare l’essenza dei posti che visitiamo insieme. Per questo motivo ci avviciniamo alle Gente e ne assorbiamo la cultura, le abitudini e lo stile di vita in modo immersivo. Ben vengano quindi tutte le esperienze fatte durante rituali, cerimonie, festival… Impossibile fotografare senza un contatto diretto con la popolazione locale, ne perderebbe l’efficacia delle nostre foto.

Le guide Durante i nostri itinerari i Viaggiatori sono sempre accompagnati da un Capogruppo di provata esperienza fotografica e sul Territorio di riferimento. Molto spesso l’approfondita conoscenza che abbiamo dei posti in cui viaggiamo ci fa incontrare amici locali che ci fanno anche da guida. Italiani espatriati, persone che ci portano a conoscere dall’interno le comunità locali, le famiglie. Questi incontri sono parte integrante dei nostri Viaggi, sono dei veri referenti esperti che ci mostrano un Paese da un punto di vista unico e straordinario che solo con Viaggio Fotografico potrai vivere in prima persona


Riflettori su . . . La Foresta sulle Spalle - di Carmelo Vanadia (foto di A. D’Onofrio) Esco dalla metropolitana che ormai è buio. Non siamo più così a nord. Ho gli ultimi passi da fare, forse quelli più faticosi, prima che questo viaggio finisca. La via di casa è affollata come di solito accade il sabato e tra l'odore di cibo ed il profumo dei turisti, distinguo bene l'odore acre del mio zaino, che ha assorbito tutta la fatica di sette giorni di passi. Le scale del ponte da fare e poi chiudo finalmente la porta alle mie spalle. La traversata della Foresta nera è compiuta. Perché il viaggio finisce a casa, è solo lì che trasformiamo le sensazioni in esperienze, le esperienze in concetti ed i concetti in vita nuova. Ho svuotato lo zaino, lavato i miei vestiti, anche loro sporchi di fatica e tolto il fango dai miei scarponi. Respiro profondamente. L'ultimo respiro del viaggio, il primo respiro del riposo. Ho un'intera foresta sulle spalle e altri compagni di viaggio nella mia storia. Ho una netta sensazione: camminando tra i sentieri dello Schwarzwald insieme a loro, con lo zaino in dosso, è come se in ogni passo ci fosse rimasto impigliato il paesaggio e tutta la vita che lo ha attraversato. Tirandoci dietro questo lenzuolo di colori, odori e storie di ogni genere ci siamo vestiti di esso, ci siamo nutriti di esso, ci siamo persi e ritrovati esattamente come accadeva da piccoli, giocando a fare gli esploratori, sotto le lenzuola la domenica mattina.


La foresta ci ha avvolti come fossimo terra, ci ha ricoperti come il muschio fa con le sue radici, anche là dove il posto degli alberi era stato preso dai campi di granaglie, dai villaggi laboriosi o dal profondo canyon scavato dal fiume Wutach. Per questo sto bene attento a dire che la Foresta Nera è sulle nostre spalle e non alle nostre spalle. Non si tratta di una pratica archiviata, non è un altro posto da cancellare dal mappamondo con una crocetta. Un'intera foresta sulle spalle ha un peso notevole. Lo dimostra la fatica che ho sentito quando ho poggiato lo zaino sul pavimento di casa, certo, ma è anche il peso leggero, rigenerante di un'esperienza limpida.


Riflettori su… Nessuno è stato opaco durante il viaggio, né le persone né i luoghi, ogni cosa si è lasciata guardare dentro. Lo dimostra il piacere del riposo a fine viaggio, consapevoli di essercelo meritato, lo dimostra la luce brillante che avevano negli occhi i miei compagni di viaggio quando ci siamo salutati o il colore che aveva lo stupore mentre scoprivamo che la foresta di nero non ha proprio nulla. Questo trek ha consolidato alcune teorie sul viaggio in cui mi sono

imbattuto negli ultimi anni. Come quella secondo cui i viaggiatori, anche quelli che partono per luoghi lontani, in fondo, ritornano sempre verso casa, già dal primo giorno di viaggio. Il viaggio è un continuo ritorno, questo perché confrontiamo la nostra realtà (fatta di ricordi passati, di sensazioni familiari vissute e poi concettualizzate) con la realtà nuova che stiamo attraversando. Inconsapevoli esploratori di noi stessi, ci sorprendiamo delle similitudini e ci gustiamo le differenze, perché tendiamo sempre a misurare il paesaggio da esplorare usando come metro la nostra casa.


E' cosĂŹ che, sperduto nel tranquillo sud della Germania, ho ritrovato paesaggi della mia terra, i suoi colori, cieli superbi e alcune fragranze di erba bagnata e persino il ricordo di mio nonno, tra i tavoli di legno massiccio che odorano di camino e gulash. Come me, molti dei miei compagni di viaggio hanno avuto la stessa sensazione. Smarrirsi, con leggerezza. Ritrovarsi. In questo viaggio abbiamo camminato insieme. Intendo dire proprio

come un gruppo ideale che avesse un unico paio di scarponi collettivo, una grande naturalezza nel prendere decisioni condivise e con un atteggiamento simile nei confronti dell'esperienza, di apertura e ricerca. Il sincronismo spontaneo dei nostri passi ci ha fatto camminare insieme ma, sicuri di ritrovarsi, ci ha anche permesso di allontanarci per alcuni tratti, perdendosi ad osservare piccole foglie o grandi paesaggi, senza temere di apparire asociali o di sentirsi esclusi dal gruppo. Esperienza individuale che arricchisce l'esperienza collettiva.


Riflettori su… Avevamo l'atteggiamento soddisfatto e allegro dei Flàneur, (vocabolo senza una traduzione precisa in italiano) che Baudelaire descrive come "passeggiatori" che traggono enormi piacere dall'immergersi nel mondo, osservandolo. Flàneur tra le morbide colline colorate dal bosco così come tra le vie Friburgo, raggiunta a piedi dopo sei giorni di cammino iniziato ad Engen. Questo è stato un viaggio illuminante. Ho rinforzato la mia appartenenza ad una collettività, quella dei camminatori che si nutrono di passi e umanità. Ho preso la bellezza che avevo intorno, e lo usata per curare la bruttezza che ognuno di noi ha dentro. Ho scoperto così che un'intera foresta sulle spalle può renderti più leggero di prima.



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Books to travel...Even from your couch

“Guardati dall’uomo che legge un solo libro”

S.Tommaso d’ Aquino

L'arte di viaggiare di Alain de Botton Possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni di viaggio? Alain de Botton non ha dubbi, e affida a guide illustri del passato il compito di scandire le sue partenze e i suoi ritorni, le grandi aspettative così come le piccole ma cocenti delusioni di cui ciascun viaggio è costellato. Ecco perciò Barbados, meta turistica che per l'autore si era rivelata fallimentare, riconsiderata alla luce di ciò che Huysmans scrisse nel romanzo "Controcorrente", e poi la poesia di Baudelaire e i quadri di Hopper, da cui invece ci possiamo lasciare condurre per cogliere la forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito; o ancora l'affascinante urbanistica di Amsterdam e la scenografica bellezza di Madrid colte nel loro incanto dagli sguardi di Flaubert e di Humboldt; ma naturalmente anche il Lake District di Wordsworth, l'aura di serenità della campagna inglese come veicolo di una misurata eppure intensa sensazione di pace interiore o l'intenso cromatismo della Provenza di Van Gogh, per una riscoperta del paesaggio mediterraneo. Partenze e poi speranze e curiosità, paesaggi esotici, evocazioni artistiche e ritorni; ma più di ognuna di queste scansioni e di questi viaggi, conta per Alain de Botton lo sguardo stesso del viaggiatore, il suo desiderio di vedere "davvero", è per questo che, a conclusione del percorso, seguendo questa volta le istruzioni di John Ruskin, anche lui prova a vedere "disegnando" per imparare a viaggiare e osservare tutti i giorni. 2520libri&ei=EZXOUqOZGuXmywPGsoKAAQ&psig=AFQjCNG8cGqM0H8dFi1mAZfEOt1UQZMt4w&ust=1389356689578859


Dark star safari. Dal Cairo a Città del Capo via terra di Paul Theroux Safari in swahili vuol dire "essere via". Proprio un tale desiderio di sparire, unito a quello di ritrovare l'Africa conosciuta negli anni Sessanta, quando era docente volontario per i Corpi della Pace in Malawi e Uganda, spingono Theroux a un'ennesima peregrinazione. L'idea è andare dal Cairo a Città del Capo via terra, attraversando tutti i Paesi della costa orientale, viaggiando con e come gli africani, servendosi di treni o di battelli fluviali per scendere lungo il Nilo, di passaggi su camion per il bestiame nel deserto sudanese, di furgoncini strapieni verso il bush, di autobus inaffidabili sulle lunghe distanze, e anche di canoe per attraversare paludi e fiumi; incontrando egiziani truffaldini, feroci banditi somali, missionari fanatici e politici corrotti, ma anche vecchi amici impegnati nella ricostruzione della propria nazione, giovani prostitute che usano il corpo come unica merce contro la fame, e sudafricani bianchi spossessati delle loro fattorie. Il vero viaggio, ci fa capire Theroux - l'esplorazione del radicalmente diverso permette di trovare il senso delle proporzioni tra il noto e l'ignoto, rendendo questo libro non tanto un diario di viaggio ma la metafora di un incontro con un universo ignoto (il Dark Star del titolo, che allude alla teoria eretica di un sole binario), nel quale ci si perde felicemente e non si torna più del tutto quelli di prima.

In Congo di Jeffrey Tayler In Congo" trasporta il lettore nella jungla più fitta e sulle acque infestate di coccodrilli dell'Africa subsahariana. Discendendo in piroga il tratto navigabile più lungo del Congo, da Kisangani fino alla capitale, Kinshasa, una distanza di 1736 chilometri e imbattendosi lungo il viaggio in mercanti, prostitute, sciamani, pescatori, bambini, Tayler conduce nel "cuore della tenebra" dell'Africa nera, là dove non è raro ritrovarsi faccia a faccia con tribù ostili, i cui antenati furono massacrati dagli uomini con la pelle bianca, o alle prese con una natura incantevole ma piena di insidie e pericoli.


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Reportage di Viaggio 2520libri&ei=EZXOUqOZGuXmywPGsoKAAQ&psig=AFQjCNG8cGqM0H8dFi1mAZfEOt1UQZMt4w&ust=1389356689578859

Il Festival dei Nomadi in Marocco dal 10 al 17 marzo 2015 Foto e testi di Lara Zacchi

Quando ho deciso di partire per il Marocco ho scelto un viaggio che di turistico avesse ben poco. Sarà che non mi sono mai piaciuti i percorsi troppo battuti, sarà che le tradizioni mi hanno sempre affascinata, fatto sta che ho fatto la valigia e mi sono avventurata, con il nostro gruppo di Viaggio Fotografico, verso il deserto sud-orientale, alla volta di M’Hamid el Ghizlane, sede del Festival Internazionale dei Nomadi, che si svolge da ormai 12 anni. Non avevo aspettative, vivo alla giornata e avrei vissuto tutto con la massima curiosità.


Il primo impatto con il festival è stato entusiasmante. Era la prima serata musicale, arrivati a concerto già iniziato, sul palco suonava il gruppo di Mint Aichata, il pubblico sembrava già caldo e noi abbiamo iniziato a scattare le prime fotografie aspettando il gruppo Nigeriano di Ezza, che avrebbe suonato per ultimo. La serata è trascorsa con qualche tafferuglio ed un paio di interventi da parte del servizio di sicurezza. Il gruppo successivo, quello di Tachinouit ha sicuramente agitato gli animi con ritmi al limite delle mie corde, ma il pubblico marocchino ha di certo apprezzato. Ezza non ci ha deluso, ha dimostrato di essere un grande artista, musica Touareg di alto livello e grandi emozioni, soprattutto per me, che non lo conoscevo.


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Il giorno seguente dopo la cerimonia d’inaugurazione, a cui siamo stati gentilmente invitati, abbiamo assistito alla dimostrazione della corsa dei dromedari. Tempi per la stampa, le interviste e le foto, a volte tirati un pò per le lunghe, ma ci hanno sempre ripagati dell’attesa,come si rispetti per un evento culturale unico nel suo genere. Il tempo sembra rallentato a M’Hamid, la mia impressione è stata quella di vivere in un mondo parallelo, divertente e disponibile, il caldo quasi non lo sentivo da sotto il mio turbante, il thè alla menta scandiva la giornata nei momenti di relax. La curiosità era alle stelle, negli occhi sentivo quel luccichio tipico dei bambini.


La partecipazione della gente del posto è stata sempre consistente, di turisti ne abbiamo incontrati pochi a confronto e non ho ancora deciso se dispiacermene, perchè avrei voluto per loro più visibilità, oppure essere felice del fatto che non sono ancora giorni presi d’assalto dalla fame del turismo odierno. La serata musicale di sabato è stata assolutamente incredibile. Sul palco, tra gli altri, Debademba e Ribab Fusion, trascinati dai rispettivi leader, due animali da palcoscenico degni dei più grandi frontmen.


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Reportage di Viaggio 2520libri&ei=EZXOUqOZGuXmywPGsoKAAQ&psig=AFQjCNG8cGqM0H8dFi1mAZfEOt1UQZMt4w&ust=1389356689578859

L’ultima giornata è stata dedicata ad altre tradizioni dello stile di vita berbero: l’Hockey nomade sulla sabbia, reso ancora più interessante e fotograficamente movimentato dal vento che a tratti soffiava davvero forte, noncurante di chi, come me, è inesperto della vita nel deserto, e la cottura del pane nella sabbia, la Mella. Pubblico attento e partecipe, la sabbia tra le dita, i bambini e canti di accompagnamento suggestivi e coinvolgenti a far da cornice ad un pomeriggio dal sapore leggermente, ma non troppo, sacro. La serata musicale conclusiva è stata presa letteralmente d’assalto, pubblico in delirio per Mustafa Egaquba, Ajial me hamid e Daraa tribù, musica nomade blues di grande impatto spirituale.


Le bancarelle ricche di tessuti meravigliosi, Olio di Argan, sandali e gioielli d’argento tipici della cultura Touareg, alcuni autentici, altri forse un po' meno, la gente sorridente e amichevole, il contrattare usuale della loro natura, non hanno fatto altro che arricchire ulteriormente un’atmosfera che di giorno in giorno mi ha conquistata profondamente. Un’esperienza partita senza particolari aspettative che si è rivelata, sotto tutti i punti di vista, l’avventura con la A maiuscola. Rientrata in Italia sento ancora il profumo di quelle strade coperte di sabbia, lo scricchiolio dei granelli sotto le scarpe e il ricordo di tutta la gente che ho conosciuto, con cui ho avuto anche solo un breve scambio, con cui ho ballato e con cui ho riso. Forse non è solamente un luogo a lasciarti qualcosa, ma le emozioni che ti ha fatto provare mentre lo vivevi.


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Reportage di Viaggio



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VENEZIA Workshop di Fotografia Urbana La Laguna di Venezia e il suo fascino struggente di città sull’acqua è stata al centro delle nostre attenzioni fotografiche nella DECIMA edizione del Workshop itinerante “Urban Vision” di Viaggio Fotografico. Abbiamo cercato come nostro solito la Venezia che appartiene ai Veneziani, quella lontana dal turismo di massa mordi e fuggi che arriva in città per poche ore e si sofferma solo sul percorso che va dalla Stazione a Piazza San Marco. Venezia, lo sappiamo, è ben altro. Venezia è una città piena di sorprese, con una serie infinita di scorci unici al mondo che ha fatto scoprire la voglia di fotografare! E di scattare tanto. Ed è questo il motivo per il quale il nostro giro ha preso ispirazione dai luoghi cari ad un Personaggio mai esistito nella realtà ma solo nella visione fantastica di Hugo Pratt che ha disegnato Corto Maltese e ha voluto farlo essere Veneziano. Dal fumetto abbiamo visto materializzarsi sotto le nostre fotocamere la realtà di Venezia, siamo andati a fotografare gli scorci di cui si parla nel libro e abbiamo dato loro la realtà fotografica immaginata e reinterpretata nei disegni. Qui a Venezia tutto ha un nome proprio che non esiste altrove e anche questo la rende una città unica al mondo, lo si capisce già dalla toponomastica che NON sono via, viale, piazza, o largo…. ma sono Calle, Portego, Sottoportego, Fondamenta, Rio, Campo e così via… Venezia è molto più di una città, è un Museo a disposizione dell’Umanità, non a caso è Patrimonio dell’UNESCO!

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Foto di Simona Polese

Venezia! Questa parola da sola sembra far scoppiare nell’anima un’esaltazione, eccita tutto ciò che vi è di poetico in noi, scatena tutte le nostre facoltà di ammirazione. E quando arriviamo in questa città inusitata, la contempliamo immancabilmente con occhi prevenuti e rapiti, la guardiamo coi nostri sogni. Guy de Maupassant, Venezia, 1885


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Canali di luce - MARIA BONETTO 2520libri&ei=EZXOUqOZGuXmywPGsoKAAQ&psig=AFQjCNG8cGqM0H8dFi1mAZfEOt1UQZMt4w&ust=1389356689578859


Facciate - MATTIA D’AMATO


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Venezia erbe vision - STEFANIA FERRARI


Linee d’acqua - ADELE CASTAGNOLA


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Sottoportego - LAURA LOIOTILE


Venezia di pietra - GILBERTO ORIANI


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Reflections - MARIA PICCINI


2 volte Venezia - SIMONA POLESE


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Riflessi veneziani - CHIARA RABBOLINI


Venezia in 3D - FRANCESCO ROSI


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Napoli a Venezia - ANNA RUGGIERO


Acqua - LUIGI SIMEONI


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Targhe - TIZIANO TRONO


Vivi Venezia - ROBERTA VITALI


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NEW YORK 2520libri&ei=EZXOUqOZGuXmywPGsoKAAQ&psig=AFQjCNG 8cGqM0H8dFi1mAZfEOt1UQZMt4w&ust=1389356689578859

Q

uesto di New York più che un Viaggio Fotografico è stato una scommessa! Controcorrente abbiamo puntato tutto per organizzare questa esperienza insieme ad un Gruppo in un periodo dell’anno in cui non è facile prendere le ferie e partire, in un momento storico nel quale ci si limita al minimo indispensabile e i Viaggi vengono visti come qualcosa di non necessario. Abbiamo invece fatto di tutto per partire e trovare la Grande Mela in una veste inaspettata e meravigliosa: a febbraio New York è coperta dalla neve, quest’anno c’è stata la più forte nevicata degli ultimi 10 anni e siamo arrivati dopo ben 3 settimane in cui la neve alta non accennava a sciogliersi. Siamo stati accolti da una città che viveva la sua normale esistenza a 22 gradi sotto zero e che per noi è stata una meta turistica di sicuro inaspettata e fotograficamente affascinantee quasi irripetibile. Con il Gruppo a quelle temperature ci siamo appostati sulle rive dell’Hudson, sulla sponda di Brooklyn per fotografare Manhattan al tramonto, poi al crepuscolo durante l’Ora Blu (tanto amata da tutti i Fotografi), per poi finire a notte fatta: 2 ore e mezzo fermi nella neve con i cavalletti aperti a studiare fotografia. Grazie alla meticolosa preparazione del Viaggio da prima della partenza nessuno ha avuto problemi di infreddature, nè ha lamentato la criticità del momento. Tutti invece hanno apprezzato il momento vissuto seppure non in una situazione idilliaca di lavoro fotografico. E poi…. Poi scoppia la notte! Times Square con le sue luci, la sua vitalità incessante che affascina e resta nel cuore per sempre. New York è una città in cui spesso si torna, una città che non annoia mai. Questo è veramente l’Ombelico del mondo in cui si incontrano razze e culture, qui vengono dettate le tendenze e i pensieri di mezzo mondo, da qui parte l’arte, l’economia, la tecnologia che faranno la differenza dei prossimi decenni. Da questo territorio che si estende verso il cielo in una dimensione che non riusciamo ad accettare come a misura d’uomo usciamo esaltati: NYC non lascia mai nessuno indifferente, chi preferisce vivere di pregiudizi tende a sminuirne il suo valore senza esserci mai stato, poi una volta lì il giudizio è unanime: promossa a pieni voti.


Alessandro Pasqualini


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Angelo Pasqualini


Luigi Chighine


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Marco Martinazzo


I COMMENTI DEI PARTECIPANTI LUIGI CHIGHINE (Bologna): naturalmente il mio feedback è positivo, a prescindere dalla durata (rispetto a parigi) mi hai dato l'idea di " essere sul pezzo", di conoscere la città , di essere il " capo branco" forse hai rappresentato al meglio il coaching che intendi con viaggio fotografico..a parigi sembrava tutto più improvvisato...hai trasmesso la passione per la fotografia non risparmiandoti nelle lunghe camminate ( nonostante i tuoi piedi piatti) e adattandoti alle nostre richieste. La delusione del letto singolo passa in secondo piano vista la qualità dell'albergo e la sua posizione....anche se luigi poteva risparmiarsi la mail.....ma sono dettagli visto l'albergo e visto che ero in camera con marco ed è andato tutto bene. Interessanti anche le lezioni di lightroom....insomma un gran bel viaggio in ottima compagnia.....l'unica cosa che proverei a modificare, anche se in una città come new york non è semplice è quella di dividerci per non fare tutti le stesse foto...insomma come abbiamo fatto alla defense a parigi. Da entrambi i viaggi ho arricchito le mie conoscenze fotografiche quindi guardo sempre con interesse i l vostro sito e la vostra programmazione. ALESSANDRO PASQUALINI (Grottammare -AP) Esperienza che a parole è difficile spiegare, New York è splendida e affascinante di suo, con l'aggiunta dell'esperienza di Roberto e con un gruppo sinceramente molto affiatato ha reso il tutto molto più entusiasmante. Viaggio Fotografico l'ho conosciuto ad un concorso fotografico e sinceramente ad oggi sono molto contento di questo. Roberto ha un'ottima esperienza sia da fotografo che da viaggiatore , ampliando notevolmente le vedute su alcuni aspetti della City , su alcune basi della fotografia e anche l'utilizzo di alcuni programmi per il post produzione. DA RIPETERE SICURAMENTE !! ANGELO PASQUALINI (Grottammare - AP) Non sono abituato a scrivere e penso che rimarrà difficile trasmettere con le parole oppure con le foto più belle, le emozioni e la bellezza che ho provato in quei giorni a New York. Un sogno inaspettato che si è realizzato, sono stati 8 giorni bellissimi con tanta voglia e entusiasmo di osservare immortalando nelle nostre reflex e nelle nostre menti le immagini più belle e suggestive di New York, senza sentire il peso, la fatica delle ore di cammino e dei -10/15 gradi c°. Un viaggio organizzato a pennello grazie al nostro maestro e organizzatore preparatissimo ROBERTO; Ogni mattina si partiva sempre pieni e carichi di entusiasmo per esplorare nuovi angoli e nuovi emozioni della grande mela, e un ringraziamento va anche a tutti i componenti del gruppo Alessandro Luigi e Marco, persone squisite umili e preparati con le quali sono stato benissimo e penso che veramente è stato un gruppo unito e concorde in qualsiasi momenti e decisione, anche grazie a questo che a fatto la differenza, affinché tutto sia andato in maniera eccellente. Io ringrazio veramente tutti di vero cuore e soprattutto Roberto che con la sua tenacia e preparazione ho fatto una esperienza bellissima e mi auguro di poterla ripetere nel più breve tempo possibile grazie a tutti ciao ciao MARCO MARTINAZZO (Caerano San Marco - TV) Questo è stato il mio primo "viaggio fotografico",ecco mia valutazione ; Organizzazione generale - molto buona Fotografo/accompagnatore - ottimo Costi - un po' elevati Team e compagni di viaggio - ottimi Risultati personali ottenuti - buoni Per me è stata un ottima esperienza,spero presto di viaggiare ancora con voi.


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Le foto dei partecipanti

ESSAOUIRA Il Festival della Musica Gnawa

S

i viene a Essaouira per la musica e vi si scopre la magia.

Che l’effetto di questa magia sia da attribuirsi al misticismo che si respira ascoltando questo genere di musica, nata per condurre a un’estasi mistica? Al forte vento fresco che soffia incessantemente sulla città? O ai gabbiani, pronti ad accompagnare col loro ininterrotto canto ogni concerto? I due protagonisti del Festival sono gli Gnawa e la città di Essaouira. È un festival unico perché non potrebbe essere spostato altrove. Si dice che il vento di Essaouira porti con sé energie creatrici di ogni sorta. Ogni anno, la splendida città di Essaouira dedica il suo labirinto di strade, spiagge incantevoli, e le vivaci piazze alla musica. Nel giro di pochi anni la città è diventata la risposta del Marocco a Woodstock. Notti colorati ed emozionanti per calmare lo spirito, migliaia di amanti della musica che ondeggiano al ritmo in un ambiente conviviale e intima – questa è la città durante il Festival! E ‘prima di tutto un ambiente. Nessuna situazione è così favorevole all’ascolto e a lasciarsi andare. Ad Essaouira i musicisti si distinguono tra virtuosismo, inventiva e talento. Essi invitano gli spiriti, e con loro tutto è possibile! Quando la loro magia ha inizio, anche gli spettatori più riservati iniziare a muoversi al ritmo e ci si lascia andare. La «magia» del Festival di Musica Gnaoua e World è al lavoro. Incontri musicali si rinnovano per attirare e sorprendere.


Gnawa - ELISA PIOPPO


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Geometriche soliditĂ - FABIOLA INSALACO


Coloured shadows - FEDERICA ZAMPA


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Essaouira - LISANNA PINA


Lumiere saadienne - LUCIANA SANTIOLI


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...through Marrakech - MICHELA MORDENTI


Medina, volti e segreti - ROBERTO MALAGOLI


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IMPERDIBILE !!! Un Week end di teoria e pratica per scoprire la Roma Barocca sotto la guida dello Staff di Viaggio Fotografico


Non c’è due senza tre ed ecco ritornare per la terza volta nella Capitale il nostro Workshop Roma Urban Vision! Dopo le fortunate Edizioni del 2013. Parlare della Città Eterna in un week end è impossibile e riduttivo, sarebbe sbagliato anche solo pensare di poter essere esaustivi. Noi vedremo e fotograferemo solo una minima parte della storia millenaria di questa città: il Barocco. L’Itinerario è stato progettato da Antonio D’Onofrio che oltre ad essere Fotografo è anche e sopratutto un Architetto innamorato e profondo conoscitore di questi luoghi e di questa storia intimamente legata allo stile architettonico e artistico che andremo a fotografare. Fotograferemo Roma nella sua bellezza, esaltandone la luce e attraverso la luce la racconteremo nella sua forma migliore. Scoprire il Barocco R o m a no s ar à un’ e sp e ri e nza decisamente toccante: troverai davanti a te aspetti della città che erano sotto i tuoi occhi e non riuscivi a cogliere. L’itinerario è stato studiato per poter realizzare un reportage e quindi sono stati considerati tempi che c o nse nto no di a p pr o fo ndi re le tematiche e gli obiettivi da realizzare ed è stata data la necessaria importanza alla visita di luoghi.




Voglia di Viaggiare? Voglia di fare foto? Questa è la tua pagina:scegli una destinazione e prepara la fotocamera… Qui trovi tutti i nostri prossimi viaggi. Viaggio Fotografico propone itinerari da 3 a 15 giorni tutti esplicitamente studiati per chi vuole fare fotografia viaggiando. I nostri Viaggi sono adatti a tutti: dall’Esordiente all’esperto o al Professionista. Adatti anche a coppie che vogliano fare un week end stimolante da fare insieme per imparare la Fotografia con la Nostra Formula del Coaching Fotografico Personalizzato. Viaggio Fotografico parte per itinerari fuori dall’Italia sempre sotto la guida dei nostri Docenti per destinazioni tutte molto specifiche con Programmi di Viaggio studiati a tavolino specifici per fare fotografia.


Tra i viaggi che vedi ci sono i workshop Urban Vision di 3-4 giorni che facciamo in tutta Italia per scoprire le meraviglie del Bel Paese attraverso l’occhio della tua fotocamera. Ogni città ha una sua particolarità, una sua personalità che può essere architettonica, storica, sociale…. Ogni Urban Vision è caratterizzata da un suo diverso spirito di visione urbana. La parte di didattica e l’apporto storico/culturale come approccio al workshop è di fondamentale importanza per noi: in questi workshop gli Allievi vengono seguiti da tutto il nostro staff che conta 2 Architetti, un Fotografo e un Giornalista pronti a darti i loro consigli direttamente sul campo per migliorare la tua percezione visiva.

Scegli il viaggio che fa per te BUONA LUCE dallo Staff di Viaggio Fotografico.


26 giu – 7 lug 2015 DURATA: 12 gg.

1 – 7 lug 2015 DURATA: 7 gg.

15 - 21 lug 2015 DURATA: 7 gg.

1 - 12 agosto 2015 DURATA: 12 gg.

10 - 21 agosto 2015 DURATA: 12 gg.

20 – 31 agosto 2015 DURATA: 12 gg.

3 - 16 agosto 2015 DURATA: 14 gg.

Cartoline dall’Irlanda Marrakech – Festival Arti Popolari Isole Svalbard – Sole di Mezzanotte

USA -la Strada della Musica – PRIMA PARTE USA – Deep South – SECONDA PARTE USA – Deserti e Parchi – TERZA

Namibia – Il grande Nulla


31 ago – 9 set 2015

I Love New York

DURATA: 10 gg.

28 febbraio – 5 marzo 2015 DURATA: 6 gg.

Settembre 2015 DURATA: 7 gg.

ottobre 2015 DURATA: 12 gg.

novembre 2015 DURATA: 8 gg.

novembre 2015

Istanbul e Cappadocia Imilchil - La festa delle Spose

Seychelles Creolo Cuba – Prima che sia troppo tardi…

Vietnam

DURATA: 12 gg.

gennaio 2016 DURATA: 9 gg.

Senegal


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Foto Editor Simona Ottolenghi

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è una associazione senza scopo di lucro fondata nel 2010 allo scopo di creare un “luogo” dove poter parlare di fotografia e di reportage di viaggio. Il reportage di viaggio è la forma visuale, il linguaggio di ogni viaggiatore. E in questo “luogo” si h a l a p ossib il i tà di po ters i esprimere e comunicare. Si possono così proporre alla redazione idee, progetti ma anche quesiti e richieste sulle tematiche della fotografia e del viaggio. Si conosceranno così altre persone che condividono la nostra stessa passione e poter così organizzare anche un bel viaggio. Perché no?

Hanno scritto:

CARMELO VANADIA LARA ZACCHI

Hanno fotografato:

MARIA BONETTO ADELE CASTAGNOL A MATTIA D’ AMATO ROSARIA D’ AQUINO MASSIMO FAGGELLA ANNA RUGGIERO STEFANIA FERR ARI LAURA LOIOTILE GILBERTO ORIANI MARIA PICCINI SIMONA POLESE CHIARA RABBOLINI FRANCESCO ROSI LUIGI SIMEONI TIZIANO TRONO ROBERTA VITALI


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