Il Grifone del Picentino

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Anno I° - Numero 0 - Aprile 1999 In corso di registrazione

Mensile di informazione, politica, cultura e sport Diretto da Piero Vistocco

La guerra nel cuore dei Balcani: massacri e illusioni di un popolo di Cinzia Paolini

Mentre sto scrivendo per il quarto numero de “Il Grifone”, ci sono tantissime persone che, ogni giorno, muoiono vittime della fame e dei bombardamenti che dilagano in Kosovo. Migliaia, inoltre, sono i profughi kosovari, costretti a lasciare per sempre la propria terra, in fuga dai massacri serbi.. Questo è un editoriale un po' speciale, dedicato interamente a questa tragedia, con il quale vorremmo esprimere il nostro dolore e manifestare la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno subendo la guerra e le sue terribili e spietate conseguenze, a tutti coloro che stanno abbandonando dolorosamente i propri luoghi natii, cercando disperatamente “rifugio” in altre terre, tra cui l’Italia. « Il nostro Paese, in quanto geograficamente più vicino al dramma, ad avere un ruolo determinante nell’accoglienza dei

profughi, come lo ha ricordato il presidente del Consiglio Massimo D’Alema, in un messaggio televisivo del 30 marzo scorso, a reti unificate, quando si é rivolto a tutti i cittadini italiani chiedendo di essere “solidali ed ospitali” nei confronti dei profughi, confidando nella nostra disponibilità dal momento che tutta l’Italia “vuole la pace in una regione così vicina”. Ed essere “solidali” significa principalmente mettere da parte l’indifferenza, essere, cioè, sensibili e soprattutto disponibili a dare sostegno, fiducia e speranza ad un popolo senza più˘ un’identità. Se non si dovesse giungere ad una tregua nel breve termine, ci saranno ancora molte altre ore difficili da vivere che significano fame, distruzione e morte per altre centinaia di persone». Già troppo tempo ormai che viviamo le notizie di orrore e di disperazione dell’ex

Primo Ciak per la città del cinema

Il sogno diventa realtà. Dopo la posa della prima pietra virtuale tenutasi durante la 28ma edizione del Giffoni Film Festival alla presenza di prestigiosi ospiti del mondo del cinema, della cultura e delle istituzioni, nei giorni scorsi presso il cantiere della Città del cinema, in via Aldo Moro si è tenuta la posa della prima pietra reale.

Un evento storico per Giffoni e per il festival che aspettavano questo momento da oltre 15 anni, da quando, cioè, fu lanciata l'idea, da parte del festival, di costruire a Giffoni quel che oggi si chiama Città del cinema. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco, Ugo Carpinelli, il cittadino onorario onorevole Isaia Sales, uno fra i più convinti sostenitori della

Congiuntura debole come il...Governo

L

a crescita dell'attività economica in Italia è risultata anche nel 1998 molto debole rispetto a quella della capacità produttiva. Il PIL manifesta un aumento dell'1,4 per cento a fronte di un incremento del 3% circa nel complesso dell'area dell'Euro. Quest'aspetto è attribuibile in gran parte al ristagno della produzione industriale che si è mantenuta sui livelli raggiunti nel 1997. La fortissima flessione dei tassi ha portato ad una buona redditività aziendale ma l'accumulazione dei capitali è stata comunque frenata dal progressivo peggioramento delle prospettive della domanda. Quest'ultimo aspetto ha creato, ovviamente, un aumento eccessivo dell'accumulo delle scorte. Nel 1998 i consumi delle famiglie sono aumentati ad un ritmo inferiore a quello registrato nell'insieme dell'area dell'Euro. Unitamente ai fattori di incertezza sull'evoluzione della situazione economica, l'aumento più che modesto del reddito disponibile delle famiglie ha limitato fortemente l'espansione dei consumi. La dinamica delle esportazioni è stata di gran lunga più contenuta, risentendo anche del netto rallentamento del commercio mondiale. Nell'insieme dell'area dell'Euro l'incremento delle esportazioni è stato nettamente superiore a quello italiano. Soltanto l'occupazione ha avuto un leggero miglioramento con 110 mila persone in più occupate anche se soffre più del dovuto il settore agricolo che aggiunge un'altra difficoltà a quelle già incamerate : una riduzione strutturale del numero degli addetti. Il dato positivo occupazionale è sostenuto in buona parte dalla crescita del lavoro a tempo parziale. Appare evidente che allontanandosi appena

dalla rigidità dei contratti, anche riferendosi soltanto al tempo parziale, si muove in modo positivo il mercato del lavoro. Non bisogna, comunque, sottacere che nell'area del Mezzogiorno a fronte di un miglioramento del tasso occupazionale si è concretizzata una maggiore crescita delle forze di lavoro, creando, quindi, un aumento del tasso di disoccupazione dal 22,2 al 22,8 per cento. Il dato nazionale rimane invariato al 12,3 per cento; nell'area dell'Euro migliorano tutti: Germania dall'11,5 al 10,8; Spagna dal 19,6 al 18,6; Francia dal 12,1 all'11,8 per cento. Il panorama economico riproposto è certamente non esaltante e la responsabilità non può non essere attribuita al nostro Governo. L'economia ha bisogno di politiche appropriate che non possono essere patteggiate tra le varie componenti del tutto eterogenee che compongono l'attuale maggioranza. E' necessario, quindi, rafforzare l'azione diretta al sostegno di investimenti pubblici e privati attraverso: misure

agevolative più favorevoli per le ristrutturazioni in generale ed, in particolare, per quelle residenziali in modo da risollevare il settore delle costruzioni, comparto trainante della nostra economia, bisogna superare del tutto le incertezze sull'entità degli incentivi fiscali per gli investimenti; accelerare le procedure di attuazione degli investimenti pubblici programmati soprattutto al Sud. Tutti i provvedimenti, infine, scritti e concordati tra Governo ed organizzazioni rappresentative dei lavoratori, dei datori di lavoro e degli Enti locali, volti a stimolare la crescita e l'occupazione e contenuti nel PATTO SOCIALE per lo sviluppo e l'occupazione dovrebbero essere celermente e globalmente attuati dal Governo. Appare, però, evidente che dove confluiscono le componenti prioritarie e conflittuali come le residue truppe di Mastella e quelle di Cossutta si nutrono ragionevoli dubbi che i programmi concordati possano giungere a rapide conclusioni.

Giffoni Film Festival: proiezioni a rischio al Giardino degli Aranci e al Convento di San Francesco

In allarme il direttore artistico del festival, Claudio Gubitosi. La mancanza di spazi è il vero problema della manifestazione, figuriamoci quando quelle poche strutture disponibili rischiano di non essere tali. " Il ritardo dei lavori al Giardino degli Aranci e al

trecentesco Convento di San Francesco, mi costringono a modificare il programma della manifestazione - dice preoccupato Claudio Gubitosi - é necessario un'incontro con l'amministrazione comunale per cercare di velocizzare i lavori che si stanno eseguendo in queste due strutture di fondamentale importanza per noi". Al Giardino degli Aranci, luogo storico del festival si stanno realizzando lavori di ampliamento e tra questi un cinema-teatro all'aperto da 220 posti a sedere. Qui il festival rischia di non trovare ospitalità con il tradizionale appuntamento la " Finestra sul Cortile ", una selezione di opere centrate su storie di bambini e ragazzi e di altre attività collaterali con attori, registi e incontro stampa con i giornalisti. Altro spazio che si corre il rischio di non poter


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