VIDA LATINA MAGAZINE MAGGIO-GIUGNO 2015

Page 1

The magazine dedicated to the culture, music and traditions of the Latin American world - Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 6 - N째 3 - MAGGIO -GIUGNO 2015

35

MAYITO RIVERA

El Poeta de la rumba

vidalatinamagazine.it

1


2


3


4


5


6


Registrazione del Tribunale di Bari:

n°3199 del 25/11/2010 Tiratura: 20.000 copie Numero Chiuso: 18/05/2015 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it

Vida Latina Magazine Milano: Via Anguissola, 26 Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direttore Commerciale: Nunziella Buono Direttore Artistico: Ricky Espino Caporedattore: Annunziata Denora Daniele Blasi Redazione: Michele Traversa Gordiano Lupi Chiara Ruggiero Enzo Conte Yadira Gonzalez Nunziella Buono Ricky Espino Denny dj Marianna Melis Massimo Roger Giovanna Diomede Massimo Roger Michela Vernati Fernando Rodrigues Saluiza El Sonero dj Daniela Chessa Hanno collaborato in questo numero: Daniela De Francesco Adele Franco Photo Credit: foto Copertina: mayitorivera.net Foto articoli: Nunziella Buono

Contatti:

Tel. 334.7501437 vidalatinamagazine.it info@vidalatinamagazine.it

DITORIALE di Annunziata Denora

QUANDO LA MUSICA DIVENTA PASSIONE

S

e devo cominciare a parlare di musica la prima cosa che mi viene in mente è la parola passione. Che cos’è la musica se non prima e soprattutto passione, entusiasmo declinato in diversi modi, e che abbraccia tutti, sia coloro che la fanno, la producono, la ballano, la cantano, sia chi la ascolta e in ogni modo la “vive” , come i lettori della nostra rivista? E la passione per la musica è una cosa universale, che coinvolge tutti, perché la musica ti prende, ti trascina 7


E

DITORIAL by Annunziata Denora

e ti trasporta “altrove”, in un mondo altro. E questo ci riporta alla etimologia della parola passione, che deriva dal greco πάθος (�������������������������� pàthos: sofferenza, passività), che, prescindendo dall’accezione meramente negativa, ci fa ben comprendere quella sensazione di essere trasportati, quasi giocoforza e magicamente, in un universo parallelo, che solo la musica con le sue vibrazioni può dischiuderci e che si può descrivere solo parzialmente, dato che siamo approdati nel regno dell’ineffabile, dove la parola non è più la regina indisturbata e indiscussa, ma cede il passo ad altro da sé. La musica ha altresì un altro potere – e la musica latina a maggior ragione e forse più di tutte le altre – quello di farti librare libero, abbandonando le pesantezze della quotidianità. E se penso a tutti gli articoli che compongono questo numero della nostra rivista la passione è sicuramente uno degli elementi cardine, che spicca tra le righe degli articoli di ognuno dei nostri redattori, accanto per l’appunto alla libertà o “leggerezza”, nel significato positivo di spensieratezza, a cui il mondo latino è de facto legato per tradizione. È infatti una musica “lieve”, appunto nel significato originario di ciò che è opposto alla pesantezza. Che dire del resoconto della seconda edizione del Karipande – con le suggestive ambientazioni in stile angolano – pieno di entusiasmo. Abbiamo poi intervistato Raulìn Rodriguez, el cacique della bachata, il grande maestro O’Farril, il giovane cantante Emilio Frias, detto “El Nino”, abbiamo parlato del giovane cantante di protesta cubano Carlos Varela, nonché del metodo didattico della salsa, passando indi dalla bachata alla salsa, per giungere anche al reggaeton di David Ferrari, ma sempre con la medesima passione. Ergo, passione e libertà: questi sono i due ingredienti – mixati ad hoc dai nostri chef amorevoli – della ricetta di questo numero estivo di Vida Latina Magazine, direi rinfrescante e da leggere tout court. Dulcis in fundo, Vida Latina Magazine ha finalmente assecondato la sua vocazione internazionale in toto, difatti dal presente numero è anche in inglese!

8

WHEN MUSIC BECOMES PASSION... If I start talking about music the first thing that comes to mind is the word passion. What is music if not firstly and most of all passion and enthusiasm expressed in different ways which embraces all, those who make it, produce it, dance it, sing it, listen to it and simply “live it”, just like our magazine readers? Passion for music is a universal thing that affects everyone because music catches our soul and takes us “elsewhere”, to another world. And this brings us back to the etymology of the word ‘passion’, coming from the Greek word ‘πάθος’ (pathos: pain, passivity), which apart from the negative meaning, gives us the understanding of that feeling of being almost magically transported to a parallel universe only music can take us to with its vibrations. Music also has another power - and Latin music more than any other - it sets us free and lets us abandon our everyday life issues. And when I think about all the articles included in our magazine, passion is definitely one of the key elements that stands out between the lines written by each one of our editors, along with the concept of freedom or “lightness”, that carefree feeling, which is typical of the Latin world. It is indeed a ‘light’ music which is opposite to the original meaning of heaviness. The successful outcome of the second edition of Karipande, a great event with evocative settings in Angolan style, is a perfect example of passion. We have interviewed Raulin Rodriguez, ‘el cacique of bachata’, the great teacher O’Farril and the young singer Emilio Frias, also known as “El Nino”. We talked about the young protestant Cuban singer Carlos Varela, as well as the different teaching methods from bachata to salsa and also reggaeton by David Ferrari. Therefore, the two recipe ingredients of this Vida Latina Magazine summer issue are: passion and freedom - perfectly mixed by our loving chefs and very refreshing to read, I would say! Last but not least, Vida Latina Magazine has officially gone international so from now on you will be able to enjoy the English version as well!


9


I

DENTIKIT

MAYITO RIVERA El Poeta de la rumba

10


Invéntate una historia: questo è il titolo del mio ultimo progetto discografico. Significa “inventati una storia”, che è anche il nome di una delle canzoni contenute nel CD, che esprime un messaggio molto chiaro. Tutto il lavoro è stato fatto con la massima libertà creativa possibile, grazie all’editore tedesco Termidor Musik, che ha riposto piena fiducia in me. Durante l’ascolto di questo CD, occorre tenere a mente che si sta ascoltando musica che ha alla base una idea e una visione molto personale. Per questa produzione, ho deciso di occuparmi di tutto, in altre parole di testi, musica e arrangiamenti. Naturalmente, tutto è stato fatto con grande umiltà e rispetto per i tanti grandi musicisti e arrangiatori cubani e soprattutto per chi l’ascolterà. Questa musica è rivolta a voi ed è una musica che viene dal cuore, alla base della quale vi è una grande quantità di lavoro. Ecco, e il titolo dice tutto nel modo più diretto e chiaro possibile: inventare una storia! Perché sono convinto che sia il momento. Viviamo in tempi nuovi, tempi di cambiamento. Questi sono tempi per prendere l’iniziativa, per mostrare come si può essere utili. Non dimenticate che la Terra è più grande di noi, e che quando ci si incammina non ci sono limiti. Così chi ha più da dare e cose nuove da dire dovrebbe andare avanti e agire. Come dice il proverbio, inventare una storia! Questo è il CD ideale per aiutare a capire questo. Si basa sulla mia esperienza ventennale di cantante con Los Van Van. È lì che ho imparato a cantare col cuore, cercando sempre di essere creativo e di crescere artisticamente, in modo tale anche di contribuire al successo dell’intero gruppo. Questo è quanto: tutto dipende da te. Oggi la parola più importante che conosco è “fiducia”. Fiducia nella tua vita, nei tuoi pensieri e nelle tue idee. E nella tua ispirazione, nella tua canzone, e nelle tue parole. Mettendo da parte la paura, potrai ottenere ciò che vuoi e esse-

Invéntate una historia: this is the title of this most recent recording project of mine. It means “make up a story”. It’s also the name of one of the songs included on the CD. It expresses a very clear message. All of our work was done with the greatest possible creative latitude while taking advantage of the opportunity that the German publisher Termidor Musik gave me. They placed their full confidence in me. When listening to this CD, the important thing to keep in mind is that you’re hearing music based on a very personal concept and vision. I decided to take full responsibility for this production, in other words for the lyrics, music, and arrangements. I naturally did everything with great humility and infinite respect for Cuba’s many great musicians and arrangers, and above all with the respect that you, as the listener, deserve. This music is directed at you. It’s a fact that this music comes from our hearts, and we put a great deal of work into creating it. Here it is, and the title says everything in the clearest, most direct way possible: make up a story! Because I’m convinced that it’s time. We’re living in new times, times of change. These are times for taking the initiative. For showing how valuable you can be. Don’t forget that the Earth is larger than you are, and that when you walk on it there are no longer any limits. So anyone who has more to give and other things to say should go ahead and do it. As the saying goes, make up a story! This is the ideal CD for helping you to understand this. It is based on my own experience singing with Los Van Van for 20 years. It was there that I learned, singing my heart out while always trying to be creative and support my own artistic evolution. And thus also contributing to the success of the whole band. That’s what it’s all about: everything depends on you. Today the most important word I know is “trust”. Trust in your life, in your thoughts, and in your ideas. And in your inspiration, your song, and your words. If you’re without fear, you can achieve 11


re felice, perché per fortuna abbiamo ancora molto tempo davanti a noi. Quindi, fa’ tutto quello che devi fare. Inventare una storia, comporre musica, scrivere le tue idee, inventare frasi. Balla, dipingi, disegna, costruisci e fallo senza imbarazzo o paura, confidando che tutto ciò che viene dal profondo di te non potrà che essere buono, perché protetto e benedetto dalla nobiltà della tua anima. Quando dopo un po’ di tempo guarderai indietro, vedrai il lavoro che hai fatto. Almeno avrai lasciato la tua impronta e dato il tuo contributo a qualcosa. L’umile lavoro che fai oggi confluirà nel patrimonio universale dell’umanità e non c›è piacere più grande per un artista in questa vita. Lascerai la tua luce che brilla per tutta l’eternità e potrai essere d’esempio e fungere da guida per coloro che ancora dubitano. Ci sono molti che vivono d’arte, ma pochissimi sono veri e propri artisti. Senza voler criticare nessuno, il mio obiettivo è andare oltre. Questa mia nuova produzione cerca, con grande umiltà, di veicolare un messaggio di fiducia e di amore e di ribadire che tutto è possibile. Creare una storia e non smettere mai di provare. Buon divertimento! 12

whatever you want and be happy, because fortunately we still have plenty of time ahead of us. So do everything you have to do. Make up a story, compose music, write down your ideas, invent phrases. Dance, paint, draw, build. And do it without embarrassment or fear, trusting that everything that comes from within you will be good. Because it arrives protected and blessed, straight from the nobility of your soul. After time has passed and you look back, you’ll see the work you’ve done. At least you’ll have made your mark and contributed something. The humble work you do today flows into the universal patrimony of humanity, and there is no greater pleasure for an artist in this life. You’ll leave your light shining brightly for all eternity. And you’ll set an example and serve as a guide for those who still doubt. There are many who live from art. But very few who are true artists. Without wanting to criticize anyone, my goal is to transcend. This new production of mine attempts, with great humility, to send a message of trust and love and reaffirm that anything is possible. Make up a story, and never stop trying. Enjoy!


13


I

nterview by Nunziella Buono - Chiara Ruggiero

Emilio Frias

Chi è Emilio Frias? Sono un giovane cantante e ho cominciato sin da subito a fare musica un po’ di tutti i generi. Provengo da un quartiere umile, da lì è iniziato tutto, anche il mio soprannome “El Nino”. Oramai sono cinque anni che faccio questo mestiere e credo di aver raggiunto la maturità e la formazione necessarie per dedicarmi a questo nuovo progetto: “El Nino y La Verdad” Nel nostro primo CD “Llegò la verdad” la seconda canzone, che si intitola “Ese soy yo”, spiega molto bene chi sono. Dimenticavo... da piccolo, ho iniziato con la chitarra, non con il canto. Studiavo con una delle migliori insegnanti di chitarra. Poi mi è entrata nell’anima la passione per il canto e quando ad un musicista nasce questa passione non può far altro che cantare! In pratica sei cresciuto con la musica… La figura di “El Nino” è sempre stata accostata alla religione. Come tutti sanno, Cuba è una potenza religiosa con un mix afro cubano che si chiama Santeria, che fa parte della nostra tradizione come la nostra musica e il nostro sport. Provengo da una famiglia molto religiosa, da un quartiere dove si crede molto nei Santi (i Santi della Santeria, non i nostri, coi quali spesso però si identificano- ndr). 14

Who is Emilio Frias? I am a young singer and began right away producing all kinds of music. I come from a humble neighborhood, it all started from there, including my nickname “El Nino”. I’ve been doing this job for five years now and I think I have reached the necessary maturity and training to dedicate myself to this new project: “El Nino and La Verdad”. In our first CD “Llego la verdad”, the second song called “Ese soy yo”, explains very well who I am. I also forgot to tell you that, when I was a child, I started learning to play the guitar before even singing. I studied with one of the best guitar teachers. Later on I felt this huge passion for singing and when a musician meets this passion you can’t help it but just sing! You basically grew up with music... The image of “El Nino” has always been compared to religion. Like everyone knows, Cuba is very religious with a mix Afro Cuban called Santeria, which is part of our tradition as well as our music and our sport. I come from a very religious family, from a neighborhood where everybody strongly believes in the Saints (Saints of Santeria, not ours, whom they often


Emilio Frias and his orchestra guests at Ficoricco in Brindisi (IT) Fin da piccolo sono stato iniziato a questa religione, sono Babalao (una specie di “sacerdote” della religione Santera -ndr) e quindi ho molte responsabilità. E la mia musica piace alla gente perché avverte che sostengo il cammino della musica folklorica e quello della musica popolare. Il vostro progetto? Il nostro progetto è un’esplosione di suoni, musica e cultura, una unione di tradizione e musica. Questa è Cuba. Quando si parla del “Nino”, si parla di musica cubana. Non è salsa. E’ CUBA. Questo è il messaggio. Noi siamo così: il guaguancò, la rumba, il son, la timba, questa è la musica cubana. Cos’è la salsa per te? La salsa non esiste. E non lo dico io, ma ho la detto Celia Cruz, rispondendo a una domanda di Tito Puente che le chiedeva appunto cosa fosse per lei la salsa. E lei rispose che la salsa non esiste, la salsa è un’unione di molti generi cubani, le hanno dato un nome solo per rendere più semplice spiegarlo alla gente: per non dover dire questo è son, questa è rumba, ecc. Con il nome Salsa si intendono tutti questi generi. E poi è un nome commerciale, più facile da diffondere. Però questa è musica cubana. Del tuo progetto musicale fanno parte ben 13 musicisti di bravura eccezzionale, come sei riuscito riunirli tutti?

identify themselves with). I grew up with this religion since I was a child. I am Babalao (a kind of Santera religion “priest”) and therefore I have a lot of responsibilities. People really like my music because they see that I support the path of folk and local music. Your project? Our project is an explosion of sounds, music and culture, a blend of tradition and music. This is Cuba. When people talk about El Nino, they talk about Cuban music. It’s not salsa. It’s CUBA. This is the message. This is who we are: guaguancò, rumba, son, timba, this is Cuban music. What is salsa for you? Salsa doesn’t exist. And it’s not me saying it, Celia Cruz said it, answering to Tito Puente same question of what salsa was for her. And she said that salsa doesn’t exist, salsa is the union of many Cuban genres, a name only given to make it easier to explain it to people: not to have to say this is son, this is rumba, etc. Salsa means these genres altogether. It’s a commercial name, easier to spread. But this is Cuban music. 13 musicians of exceptional talent are part of your music project, how did you manage to put them all together? Many great musicians coming from lots of famous 15


16


Emilio Frias interviewed by Vida Latina Magazine Molti ottimi musicisti si sono avvicinati a noi, per unirsi, provenienti da tanti gruppi famosissimi e mi sono reso conto davvero di quanto questo progetto fosse ambizioso, tuttavia molto interessante per attirare musicisti di questo calibro. I 13 componenti del gruppo sono musicisti giovani, ma pieni di talento, hanno ricevuto riconoscimenti e premi nazionali e internazionali. Siamo come una bella famiglia. I progetti per il futuro…li conosce solo Dio. Noi ne abbiamo tanti, vedremo cosa succederà. Adesso a Cuba c’è una nuova ondata di musica cubana con Maykel Blanco, Alexander Abreu y Havana d’ Primera e per me l’orchestra che devi ascoltare oggi, se vuoi conoscere la vera musica cubana è anche la nostra. Una novità che vorresti svelare ai lettori di Vida Latina… Mi piacerebbe fare moltissime cose per il prossimo disco. Credo che segnerà la nostra consacrazione e stiamo pensando di chiamare il disco “Tengo la Bola en La Mano”, che è una delle canzoni dell’album. Progetti per il futuro, tantissimi. Speriamo di venire in Europa e anche in Italia, quest’estate. il 27 luglio festeggeremo il nostro secondo anniversario. Il vostro rapporto con l’Italia? Siamo molto contenti di lavorare in Italia,ci riservate sempre una buona accoglienza ed un pubblico davvero attento e dinamico,specialmente a sud, quando

groups have approached us wanting to join us. This is when I truly realized that this project was ambitious and so interesting to attract musicians of such level. The 13 members of the group are very talented young musicians who received national and international awards. We are like a nice big family. …God only knows future plans. We have many, we’ll see what happens. Now in Cuba there is a new wave of Cuban music with Maykel Blanco, Alexander Abreu y Havana d ‘Primera and I believe that you also have to listen to our band, if you want to know what real Cuban music is. Would you tell us some news that you’d like to reveal to Vida Latina readers? I’d like to do many different things for my next album; I think that it will mark our success. We are thinking of naming it “Tengo la Bola en La Mano”, which is the title of one of the album’s songs. We have a lot of plans for the future. This summer we hope to come to Europe and Italy too. We will celebrate our second anniversary on the 27th of July. What is your ‘relationship’ with Italy? We are very pleased to be working in Italy, we always receive a warm welcome and the audience is always very attentive and dynamic, especially in the south, when we play at Fico Ricco in Brindisi with Massimo, we really feel at home. I’d like to take this

17


suoniamo da Massimo al Ficoricco di Brindisi, ci sentiamo a casa. Ne approfitto per ringraziare Massimo Roger per la fiducia mostrataci sin da quando ci ha sentito suonare per la prima volta a “La Casa de La Musica” a l’Avana, non dimenticherò le sue parole: quando sarete in Europa, vi voglio al “Fico Ricco”. Per questo lo ringraziamo, non solo per quello che ha fatto per la nostra musica, ma per quello che ha fatto e continua a fare per tutta la musica cubana. Nel futuro, se ci sarà la possibilità di cantare in duetto, chi vorrai al tuo fianco? In realtà, sono tre: il primo è Oscar De Leon, che si è fatto portavoce della vera musica cubana e del son, lo ammiro molto e sarebbe un sogno cantare con lui. Il secondo è Josè Alberto El Canario e forse potrei realizzare questo sogno, perché grazie al nostro manager, lui ha già in mano un nostro disco. E mi ha chiamato e mi ha detto che il nostro disco è una delle migliori produzioni cubane che abbia sentito negli ultimi dieci anni! E il fatto che lui pensi questo…wow! E’ una gran bella soddisfazione! Il terzo è un sogno impossibile, cantare con Benny Morè. Grazie da parte di tutti i lettori Grazie a voi per la passione e la dedizione che mostrate per la nostra cultura.

18

opportunity to thank Massimo Roger for believing in us since he first heard us play at “La Casa de La Musica” in Havana. I will never forget his words: when you will be in Europe, I want you to play at “Fico Ricco”. We thank him for this and not only for what he has done for our music, but for what it has done and continues to do for all Cuban music. In the future, if you will have the chance to sing in a duet, who would you want at your side? Truly, there are three: the first is Oscar De Leon, who became the spokesman of real Cuban music and son, I admire him a lot and it would be a dream to sing with him. The second is Jose Alberto El Canario and maybe I could actually achieve this dream because he already has one of our albums, thanks to our manager, and he called me to tell me that this is one of the best Cuban productions he has heard in the last ten years! And the fact that he thinks this ... wow! It ‘a great satisfaction! The third is an impossible dream, it is singing with Benny Moré. A big thank you from all readers Thank you for the passion and dedication that you show towards our culture.

T


T

ravel Europe

Salsa & Culture

Scoprite Parenzo Parenzo è una città situata nel cuore della costa occidentale istriana. Città della cultura, dello sport e del divertimento, pluripremiata per la sua pulizia e il modo in cui è curata. Da piccola cittadina costiera, Parenzo è cresciuta fino a diventare un’attraente destinazione turistica che si differenzia dalle altre per la grande attenzione che si pone alla cura del posto, per la varietà delle strutture alberghiere, per la moltitudine di eventi e attività e per l’offerta che si adatta ad ogni singolo ospite. Parenzo è un luogo dalla storia lunga e burrascosa le cui tracce sono ancora custodite nella parte vecchia della città. Dall’epoca romana ad oggi sono passati più di duemila anni e le vie di Parenzo conservano ancora la loro originale architettura ed i numerosi monumenti dei quali il più importante è la Basilica Eufrasiana del VI secolo con i suoi mosaici, sotto il patrocinio dell’UNESCO dal 1997. La posizione favorevole di Parenzo offre ai suoi visitatori la possibilità di visitare le altre importanti località che si trovano nelle sue immediate vicinanze; una delle città più belle del mondo – Venezia, il parco nazionale delle Brioni, la grotta di Baredine,

Get to know Poreč Poreč is a town located in the heart of the western coast of Istria. A town of culture, tourism, sport and entertainment, it has been recognised and awarded for the beauty of its public spaces and its cleanliness many times over. Poreč grew from a small coastal settlement into an attractive tourist destination distinct for the great care put into the beauty of its public spaces, a wide variety of accommodation possibilities, a diverse offering of events and activities as well as facilities tailored to each individual guest. Poreč is a town with a long and turbulent history which nurtures remnants of its past in the heart of its old town. From Ancient Roman times to the present day more than two thousand years have passed, and the streets of Poreč continue to preserve their original architecture and numerous cultural and historical monuments. Of these we can especially note the Euphrasian Basilica with its distinctive mosaics dating from the 6th century which UNESCO recognised and protected as a world heritage site in 1997. Its attractive location allows guests of Poreč the possibility of visiting other important localities within its vicinity: one of the most beautiful cities in the world, Venice, the Brijuni National Park, the Baredine Caves, the Roman Arena in Pula, the Pazin-Pisino 19


T

ravel Europe

l’arena di Pola, la grotta di Pisino, il canale di Lemme. Oltre al lato turistico-culturale, Parenzo ha anche un lato sportivo e divertente. I terrazzi estivi degli alberghi, i ristoranti, le discoteche, i night club, i bar e i casinò arricchiscono le sue caldi notti estive. Parenzo vanta una ricchissima offerta sportiva; tennis, beach volley, calcio, equitazione, ciclismo, camminate e altri sport acquatici che arricchiranno le vacanze di ogni ospite. Parenzo è anche conosciuta come destinazione preferita dagli sportivi per il loro allenamento, sia professionisti che dilettanti. Per coloro che cercano l’adrenalina, Parenzo offre dal carting al paintball, lo sci nautico sull’unico ski lift sull’Adriatico, le moto d’acqua, escursioni in MTB e altre attività per gli amanti delle vacanze dinamiche. Parenzo vi permetterà, oltre che di scoprire i suoi tesori, di esplorare i suoi dintorni e scoprire perchè l’Istria viene chiamata “Terra Magica”. Parenzo è sicuramente la perla del turismo croato che ai propri visitatori offre una vacanza diversa, piena di avvenimenti e di divertimento... Un mosaico di esperienze. 20

Chasm and the Lim Fjord. Aside from its culture and tourism, Poreč also has a sports and entertainment side. Almost every hotel has a summer terrace, and hot summer nights in Poreč are enriched by numerous restaurants, discotheques, night clubs, bars and casinos. Poreč also offers its guests diverse possibilities in the realm of sports, from tennis, beach volleyball, football, horseback riding, cycling, walking and other water sports which enhance the holidays of every one of its guests. Poreč is also preferred by worldclass athletes and recreational athletes as a location for preparation and training. For those who crave adrenaline, Poreč offers carting, paintball, waterskiing on the only ski-lift on the Adriatic coast, jet-ski riding, mountain biking and other sports for all those who love active holidays. Poreč offers the possibility of not only discovering its jewels, but also of exploring its surrounding area and discovering for yourselves why Istria is called ‘Terra Magica’ (magic land). Poreč is surely the pearl of Croatian tourism which offers its visitors a different kind of holiday full of entertainment and events…. In short, a mosaic of experiences.


21


NOVITA’ DISCOGRAFICHE A CURA DELLA REDAZIONE DI

DAVID

FERRARI,

primo artista a comporre genere reggaeton in italiano. Fuori in tutti i digital store “DI MENO”, brano che dimostra che la musica reggaeton non è fatta solo per ballare, ma può esprimere dei concetti precisi e creare spunti di riflessione. E’ un testo che chiarisce il background musicale dell’artista e il suo presente, a scanso di equivoci dovuti al “bla bla bla” di chi a volte parla troppo, accompagnato da uno street video - Lyric girato nei quartieri più umili e pericolosi di Miami, come Overtown, Little Haiti e Wynwood. David: “Spero che la scelta di un video essenziale come questo, dia maggior valore al testo, che troppo spesso per questo genere musicale non viene sufficientemente considerato. Ho scelto di scrivere questo brano in italiano, in modo che tutto lo stivale possa capirlo”. Arriva con David un altra sonorita’ dal sapore di hit estiva con la sua prossima uscita: TRIKINI_ Il ritmo è reggaeton, ma l’ambiente è assolutamente blues. L’idea del brano nasce dalla voglia dell’artista di sperimentare sonorità mai esplorate e dal desiderio di unire il passato al presente in un unico brano. David gioca con l’immagine della mafia degli anni 20, situata negli stati uniti d’america, definendo il suo genere Mafiaton, sfruttando questa idea anche nel videoclip, realizzato da Violex Video, dove si trova a recitare la parte del protagonista in un trafficante, ma ,che invece di spacciare bevande alcoliche, vende quest’indumento proibito e innovativo: IL TRIKINI, la polizia gli sta alle calcagne in una magnifica ambientazione anni 20’. La produzione musicale è stata realizzata insieme a Rey El Mago, il regista a cui e’stata affidata la realizzazione del videoclip è Alex Bufalo. 22

DAVID FERRARI is the first artist to compose reggaeton genre in Italian. His song “DI MENO” is out in all digital stores and shows that reggaeton music isn’t just made to dance but to also express specific concepts. Its lyrics talk about the artist music background and his present life, clearing misunderstandings spread by people gossips. The song video was filmed in streets of the most dangerous neighbourhoods of Miami, such as Overtown, Little Haiti and Wynwood. David: “I hope that the choice of such an essential video gives more value to the lyrics, which are not usually much considered in this music genre. I have chosen to write this song in Italian so that the whole ‘boot’ can understand it”. David ‘s next release will be another summer hit: TRIKINI_ The rhythm is reggaeton with a clear blues feel. The artist’s idea of ​​this song comes from the will of experimenting with sounds never explored before and the desire to join past and present altogether. David plays with the image of the mafia from the 20’s, living in the United States. He calls this style ‘Mafiaton’ and keeps the same concept in his music video, produced by Violex Video, in which he plays the role of the main character, a dealer, who instead of alcohol, sells this prohibited and innovative piece: THE TRIKINI, with scenes of Police always chasing him around in a magnificent 20’s settings. The music production was made together with El Rey Mago. Alex Buffalo was the video director.

The Mambo Jazz Orchestra was born in Naples as a project by Frankaly Lavoe and Jay Schiavo in 2013. DJ Frankaly Lavoe, always busy working and travelling to congresses and international festivals for many years, has developed the idea of this great project called “Papillon”. The name refers to the elegant


La Mambo J a z z O rc h e st ra

nasce a Napoli, da un progetto di Frankaly Lavoe e Jay Schiavo, nell’anno 2013. Il dj Frankaly Lavoe, da anni impegnato in congressi e festival internazionali, nei suoi numerosi viaggi, ha sviluppato l’idea di questo grande progetto chiamato “Papillon”. Il nome vuole essere rappresentativo dello stile elegante che contraddistingue i brani contenuti nel cd. Il progetto è stato diretto dal musicista e timbalero Frankaly Lavoe insieme al maestro trombettista e tecnico del suono Jay Schiavo, veterano della musica latina che, nel 1992 con la Flying Records, ha suonato in tutta Europa con il gruppo “Café Latino”. Questo lavoro discografico conduce in un favoloso viaggio musicale da Cuba a New York, dalla Salsa romantica al Son montuno, passando dal Guaguanco al Mambo, suonato con il signor vibrafono, arrivando al Cha cha cha per terminare con un elegante Bogaloo.

style that characterizes the music tracks of the CD. The project was directed by the musician and timbalero Frankaly Lavoe together with the master trumpet player and sound engineer Jay Schiavo, veteran of Latin music, who played all over Europe with the band “Café Latino” and Flying Records in 1992. This music masterpiece takes you through a fabulous musical journey from Cuba to New York, from romantic Salsa to Son Montuno, from Guaguancó to Mambo and Cha cha cha, ending with an elegant Bogaloo. After a first positive working experience together, DJ Dan and DJ El Paso come together again to create a brilliant musical project. In fact, after “MI TIMBA SE MANTIENE”, song produced by Ivan Bridon and sang by Yosley Palma, they come back with a typical

Sube Sube Dopo una prima positiva esperienza assieme, dj El Dan e Dj Paso si uniscono nuovamente per dar vita ad un brillante progetto musicale. Infatti, dopo “MI TIMBA SE MANTIENE”, brano realizzato con Ivan Bridon come Producer e Yosley Palma alla voce, ritornano con un brano dal tipico gusto cubano, questa volta interpretato dal cantante/ballerino Seo Fernandez, sempre sotto la produzione musicale di Ivan Bridon e la supervisione di 3SoundRecord. Il progetto nasce inizialmente con l’idea di dare valore all’evento a cui i due Dj calabresi partecipano da anni (evento people, n.d.r.), per poi invece svilupparsi in un progetto nuovo, che vede in primis lo stesso Seo Fernandez estremamente entusiasta per il risultato, nonché per il nuovo tipo di sonorità raggiunto. SUBE SUBE...già le parole fanno intuire qualla che è l’anima del brano...alza!...alza!...Dj el Dan, Dj Paso & Seo Fernandez, una nuova produzione 3SoundRecord.

Cuban flavour song, this time sang by the singer / dancer Seo Fernandez and always produced by Ivan Bridon under the supervision of 3SoundRecord. The project initially started with the idea of ​​giving value to the event the two Dj Calabrian have been a part of for many years (Evento People), which then developed into a new project, emphasising primarily on Seo Fernandez who is extremely excited about the result as well as the creation of the new sound style. SUBE SUBE ... these words already tell a lot about the song ... up! ... up! ... Dj el Dan, Dj Paso & Seo Fernandez are the new 3SoundRecord production. 23


I

24


I

ntervista by Adele Franco - Donato Ciccimarra

Alessandro Di Donato, Alfredo H. O’Farrill e Maykel Fonts

Alfredo H. O’Farrill e Maykel fonts, due generazioni della cultura cubana insieme per difenderne le origini e la storia.

Alfredo H. O’Farrill e Maykel Fonts, two generations of cuban culture together to defend its origins and history.

L’importante dichiarazione del maestro O’FARRILL : “Dopo quarant’anni ritorno in Italia per poter insegnare, ai docenti e promotori della cultura cubana nel vostro paese, l’origine di tutto ciò che ad oggi viene chiamato “SALSA” e per correggere le fantasie dette e insegnate a riguardo della cultura folklorica cubana”.

Here is teacher O’Farrill’s important statement: “After forty years I’ve come back to Italy to teach the proper origin of all that nowadays is called “ Salsa” and to correct any Cuban folk fantasies told by other teachers and promoters in your country.

E’ stato un onore per noi poter incontrare e intervistare il Capo del Dipartimento Di Danze Folkloriche Cubane a Cuba il Maestro Alfredo H. O’Farrill Pacheco e al contempo il suo alunno e promotore della danza folklorica cubana in Italia Maykel Fonts,di cui tutti conosciamo il vasto curriculum. Dopo averli ringraziati per la loro disponibilità chiediamo subito al Maestro O’Farrill di raccontarci la

It has been our honour to have been able to meet and interview the head of Department of Folk Cuban Dances in Cuba, the great teacher Alfredo O’Farrill H. Pacheco and at the same time his student and promoter of Cuban folk dance in Italy, Maykel Fonts, whose fame is widely well known. After thanking them for their availability, we ask Master O’Farrill to tell us about his experience in 25


I

sua esperienza in Italia: “Prima di iniziare questa piacevole esperienza sapevo che l’Italia fosse ricca di alunni molto talentuosi che, tuttavia, avevano bisogno di incrementare le conoscenze teoriche della disciplina piuttosto che la pratica. Con l’aiuto di Maykel Fonts, Alessandro Fuera (Organizzatore del Salsitaly) e Giacomo Milillo (Responsabile della Swing Y Sabor e Organizzatore del Puglia Salsa Congress) siamo giunti alla conclusione di dover creare un progetto nel quale sarei venuto in Italia per dare maggiori chiarimenti sulla metodologia e sulla teoria della disciplina Folkloristica Cubana, affinché gli alunni italiani imparassero a ballare non solo per imitazione dei loro idoli ma conoscendo le origini di questa danza e il modo di poter interpretarla ed esprimerla. Il tempo a disposizione è stato relativamente breve (due mesi), tuttavia, posso ritenermi soddisfatto di aver lavorato con degli alunni che si sono dimostrati interessati alla cultura cubana e che più volte mi hanno chiesto di parlare delle origini della Santeria. L’attenzione e l’impegno da parte loro sono stati ottimi e questo mi ha permesso di poter trasmettere meglio tutto il mio sapere”. Chiediamo quindi al Maestro se fosse la sua prima esperienza in Italia: “No, sono stato in Italia nel 1974 prima a Modena e poi a Firenze e a Venezia come primo ballerino del FOLKLORICO NACIONAL”. Ridendo continua: “In entrambe le esperienze mi sono sentito in famiglia e, grazie a Giacomo, ho scoperto il grande amore per la pasta e la cucina Italiana”. Ci rivolgiamo quindi a Maykel chiedendogli il motivo per cui avesse insistito affinché il Maestro venisse in Italia: “Per diversi motivi! Volevo che gli alunni italiani potessero avere l’opportunità di studiare con un maestro in grado di dar loro tutte le nozioni di cui

26

Italy: “Before starting this pleasant experience I knew that in Italy there were plenty of very talented students who, however, needed to have more knowledge about the discipline rather than practice. With the help of Maykel Fonts, Alessandro Fuera (Salsitaly organizer) and Giacomo Militello (Swing Y Sabor director and Puglia Salsa Congress organizer) we decided to create a project. I had to come to Italy to clarify the Cuban Folk discipline theory and methodology so that Italian students wouldn’t just learn to dance imitating their idols but would also know the origins of this dance and how to interpret and express it. The available time was relatively short (two months), however, I am very satisfied to have worked with students who showed interest in Cuban culture and quite often asked me to talk about Santeria origins. Their attention and commitment were excellent and this allowed me share the best my knowledge with them”. We ask the Teacher if this was his first experience in Italy: “No, I was in Italy in 1974, first in Modena and then Florence and Venice, I was the main dancer of FOLKLORICO NACIONAL”. He then continues laughing: “In both experiences, I felt at home and thanks to Giacomo, I discovered the great love for pasta and Italian cuisine.” We then ask Maykel why he insisted that his teacher would come to Italy:


avessero bisogno a 360°. Durante la mia esperienza quindicennale ho acquisito piena consapevolezza di quello che esprimo ballando e dei motivi alla base della mia interpretazione ed era importante per me che anche la gente apprendesse tali nozioni dalla stessa fonte da cui io ho appreso tutto ciò che faccio. D’altra parte volevo che il Maestro O’Farrill vedesse con i propri occhi ciò che più volte gli ho raccontato, ossia che molti dei nostri compaesani, che avevano il compito e l’onore di diffondere la nostra cultura in Italia, non ne siano stati del tutto capaci e a malincuore talvolta abbiano anche inventato parte della nostra storia mischiando, in maniera erronea, cultura e religione”. A tal proposito approfittiamo per chiedere al Maestro O’Farrill un ulteriore chiarimento riguardo alla confusione che spesso viene creata nel nostro paese tra due grandi categorie, quelle del BALLO e della RELIGIONE: “Inizio col dire che sono stato onorato del rispetto dimostrato, da tutti i ragazzi che hanno partecipato alle lezioni, nei confronti della cultura del mio paese e, al contempo, piacevolmente colpito dal loro desiderio di apprendere non solo la parte pratica ma soprattutto teorica del mio sapere. Come giustamente anticipato da Maykel, purtroppo, non tutti i nostri compaesani venuti in Italia per poter trasmettere la nostra cultura sono poi stati in grado di insegnare tutto ciò che avrebbero dovuto, mischiando cultura e religione e quindi creando spesso confusione. Ad oggi due miei alunni Maykel e Kirenia insegnano e trasmettono la danza folklorica cubana in tutta la sua evoluzione, ma essi non mischiano mai tali in-

“For several reasons! I wanted Italian students to have the chance to study with a teacher who can give them all the knowledge they need. During my fifteen years of experience I gained full awareness of what I express when I dance and the reasons for my interpretation so it was important to me that other people should also learn these concepts from the same source I have learned everything from. On the other hand, I also wanted teacher O’Farrill to see with his own eyes what I told him several times, which is that many of our nationals, whose duty and honour was to spread our culture in Italy, were not quite capable to do so and at times have even invented part of our history, wrongly mixing culture and religion. “ We take the opportunity to ask Master O’Farrill to clarify the confusion that is often created in our country between two main subjects, DANCE and RELIGION: “I want to begin by saying that I have been very pleased with the respect towards the culture of my country shown by all the students who participated in the lessons. I am also pleasantly struck by their desire to learn about the practical but mostly the theoretical part of my knowledge. As Maykel rightly mentioned, unfortunately, not all of our nationals who came to Italy to spread our culture were then able to teach everything they were supposed to, mixing instead culture and religion and therefore often creating confusion. At present, two of my students Maykel and Kirenia 27


segnamenti con la religione perché IL RITO NON HA DANZA e un maestro distingue bene tra il ballo e la religione. Piuttosto la fusione che ad oggi viviamo tra danza e cultura afro è nata da un’unione che si deve ricercare nelle radici e nelle evoluzioni storiche della musica e della cultura”. Chiediamo quindi al Maestro O’Farrill quali siano i prossimi progetti in Italia e se, a proposito di quello che è stato detto prima, sia possibile creare un’istituzione nel rispetto delle tradizioni e delle reali testimonianze della sua cultura: “Si certo! Il mio progetto, in collaborazione con Maykel e Giacomo, grazie anche all’aiuto di Alessandro, è proprio quello di creare un percorso in Italia di giusta formazione per tutti gli insegnanti ed è proprio questo il fine prefissato dal Comitato Danze Caraibiche in Italia (CDC Italia). Terminiamo l’intervista ringraziando il Maestro O’Farrill e Maykel Fonts per la loro disponibilità e augurandoci che presto, il loro progetto, possa portare ancora più in alto il livello di cultura cubana nel nostro paese.

28

teach and transmit Cuban folk dance and its evolution, but they never mix it with religion because a RITUAL HAS NO DANCE and a master knows well the differences between dance and religion. Nowadays the fusion between African dance and culture is due to a union that should be searched in the roots and the historical evolution of music and culture “. We then ask teacher O’Farrill what and when will the next projects be in Italy and if, following what was before mentioned, it would be possible to create an institution in accordance with his real culture traditions: “Yes sure! My project, in collaboration with Maykel and Giacomo, also thanks to Alessandro’s help, is to create a right training program for all the teachers in Italy. This is the purpose of the Caribbean Dances Committee in Italy (CDC Italy). We end this interview by thanking teacher O’Farrill and Maykel Fonts for their availability and we hope that soon their project will push Cuban culture to a higher level in our country.


SALSA SOLO EUROPE “SALSA SOLO ITALIA” DIVENTA “SALSA SOLO EUROPA” Nel 2015, “Salsa Solo Italia”, la competizione di Salsa in Pasitos Libres, organizzata dal Maestro e ballerino di fama Internazionale Jhesus Aponte, perde la sua connotazione Nazionale, per aprirsi ad un contesto più ampio, diventando “Salsa Solo Europa”. Quest’anno dunque non saranno solo i ballerini italiani a sfidarsi a ritmo di pasitos: danzatori di entrambi i sessi provenienti da tutto il continente Europeo si cimenteranno in questa disciplina per conquistare i primi tre posti che daranno diritto all’ambito premio: il viaggio e la partecipazione al Salsa Solo Australia. Nel 2015, per la prima volta, infatti saranno tre uomini e tre donne, e non più soltanto uno per categoria, ad aggiudicarsi il diritto di essere protagonisti della competizione analoga che si svolge nel Paese dei canguri. Un’opportunità davvero unica! I dettagli del Salsa Solo Europa sono ancora in via di definizione - quello che vi stiamo rivelando è solo un’esclusiva per gli assidui lettori della nostra rivista – ma possiamo anticiparvi che molto probabilmente si tratterà di una data unica in Italia, cittá e location ancora da individuare, in cui si affronteranno il venerdì sera le donne e il sabato sera gli uomini. Non perdetevi i prossimi numeri della rivista per gli aggiornamenti e le modalità di partecipazione: l’Australia vi sta aspettando!

“SALSA SOLO ITALIA “ BECOMES “SALSA SOLO EUROPA” In 2015, “Salsa Solo Italia”, the salsa competition in Pasitos Libres, organized by the Maestro and dancer of international fame Jhesus Aponte, loses its connotation National, to be open to a broader contest, becoming “Salsa Solo Europa”. This year, therefore, not only Italian dancers will compete in the battle of pasitos: dancers of both sexes from all over the Europe will compete in this discipline to win the first three places entitling the great Award: the journey and participation in Salsa Solo Australia. In 2015, for the first time, it will be three men and three women, and not just one for each category, to win the right to be protagonists of the similar competition that takes place in the “land of kangaroos”. A unique opportunity! Details of Salsa Solo Europa are still being defined - what we are revealing are exclusive news for the readers of our magazine- but most likely it will be a single date, in Italy, city and location yet to be identified , women will compete on Friday night women and men on Saturday night. Do not miss the next issue of the VIDA LATINA for updates and how to participate: Australia is waiting for you! 29


30


31


C

ULTURE

I perchè di un Metodo Didattico-Storico dedicato alla salsa

Sia il ballo popolare che quello folklorico soffrono da sempre di un pregiudizio di base. Sono considerati espressioni minori che, a differenza del balletto classico, non meritano né uno studio approfondito né istituti appositamente a loro dedicati. Da questo punto di vista, nazioni come Italia e Puerto Rico sono accomunate da un triste destino, a differenza di quanto succede invece a Cuba, dove esistono, al contrario, Istituti Statali in cui si studia il folklore. Un assurdo? Certo! Ma perché tanta meraviglia? Pensate che tempo fa un Ministro della nostra Repubblica ha avuto persino il coraggio di dire che “Con la Cultura non si mangia!!!” In realtà a Cuba, ai tempi della dittatura Batista non esistevano Scuole Statali ma solo accademie private di ballo. Con l’avvento della rivoluzione castrista le cose sono però completamente cambiate in quanto uno dei principali obbiettivi di Castro e dei suoi “compañeros” era quello di salvaguardare e dare il giusto valore alla propria cultura. Questa visione rivoluzionaria ha visto così il nascere di Istituti Statali dedicati alle varie Arti, in particolare: Musica, Danza,Teatro, Cinema ed Arti Plastiche. Oggi a Cuba se un giovane ha talento e desidera intraprendere la carriera del maestro di ballo o del ballerino professionista può tranquillamente farlo, anche se si tratta di un cammino lungo e difficile. All’età di 8 anni, dopo aver fatto un esame di ac32

The reasons of a Historical Teaching Method dedicated to salsa. Both popular and folk dance have always suffered a basic prejudice. They are considered minor expressions that, unlike classical ballet, deserve neither a deep study nor proper institutions dedicated to them. From this point of view, countries like Italy and Puerto Rico are united by a sad fate, differently from what happens in Cuba where, on the contrary there are State Institutes where people study folklore. Is this absurd? Of course! But why do we wonder so much? Think about this, some time ago a Minister of our Republic he has even had the courage to say, “With culture we don’t eat!!!” In reality in Cuba, at the time of Batista dictatorship, State Schools didn’t exist, only private dance academies did. However, with the Castro revolution, things changed completely as one of the main objectives of Castro and his “compañeros” was to protect their culture and give it proper value. This revolutionary vision gave birth to State Institutes dedicated to various arts, including: Music, Dance, Theatre, Film and Visual Arts. Today in Cuba if a young man has talent and wants to have a career as a ballet teacher or professional dancer he can safely do so, even if it will be a long


By Enzo Conte

cesso, può iscriversi infatti alla “Escuela de Danza”. Il Corso Primario dura cinque anni. Il primo anno si studiano Danze Folkloriche Europee (compresa la nostra tarantella); il secondo anno si studiano Danze Folkloriche dell’America Latina; il terzo anno i Balli Campesinos cubani (ovvero i balli contadini); il quarto anno i Balli de Salon cubani; il quinto anno Tecnica Yoruba. Dopo aver superato un esame, si accede così al Corso Medio che dura tre anni. Il primo anno si studiano Balli Congo ed Ararà; il secondo anno i Balli degli Ori shas con tanto di percussioni batà; il terzo anno si studia il Folklore Oriental e in più Rumba e Conga. Alla fine del triennio, una volta superato l’esame di graduazione, diventi “bailarin” e maestro di ballo. A quel punto puoi lavorare sia in una delle tante compagnie cubane oggi esistenti oppure insegnare nelle differenti scuole sparse per il Paese. Quelli che desiderano specializzarsi, possono iscriversi (sempre dopo aver sostenuto un esame di ammissione), all’Universidad de Arte (ex Istituto Superiore d’Arte). Il corso dura 4 anni e prevede, oltre l’approfondimento di tutte le danze popolari e folkloriche, anche corsi di antropologia, psicologia, pedagogia e metodologia didattica. In definitiva, a Cuba, il corso completo per diventare “bailarin” professionista e maestro di ballo dura 12 anni. Ora qualcuno di voi certamente si chiederà: “Come mai persone così preparate e competenti quando vengono ad insegnare in Italia non sempre ottengono quei risultati che, almeno in teoria, dovrebbero essere ampiamente alla loro portata?”. La risposta è semplice: molti di questi insegnanti non sanno come apprendono gli italiani e soprattutto che cosa gli italiani vogliono imparare. La metodologia didattica che si usa a Cuba è basata infatti sull’APPRENDIMENTO IMITATIVO per cui il maestro fa vedere un passo o una figura ma non la spiega nei minimi particolari (in quanto dà per scontato molte cose, ad esempio la conoscenza di questo particolare tipo di musica). Gli italiani invece prediligono un APPRENDIMENTO RAZIONALE per cui hanno bisogno di capire una cosa prima ancora di farla. Di conseguenza, pretendono di sapere con quale piede si comincia a fare un passo, su che tempo esso si esegue e se qualcuno non glielo spiega, con tutta la pazienza e la calma possibile arrivano persino ad abbandonare il corso. Possiamo tranquillamente affermare che i cubani

and difficult road. At the age of 8, after an entry audition, they can enrol in the “Escuela de Danza”. The Primary Course lasts five years. The first year they study European Folk Dances (including our tarantella); the second year they study Latin America Folk Dances; the third year Cuban Campesinos Dances (also known as country dances); the fourth year Cuban Salon Dances; the fifth year Yoruba Technique. After passing an exam, they then move on to the Middle Course that lasts three years. The first year they study Congo and Arara Dances; the second year Ori Shas Dances with percussions batà; the third year they study the Oriental Folk plus Rumba and Conga. At the end of the three years, once they pass the final graduation exam, they become “bailarin” and dance teachers. They can then work both in one of the many Cuban companies or teach in different schools around the country. Those who wish to further specialize can enrol (always after passing an entry audition) in the Universidad de Arte (formerly known as the Higher Institute of Art). The course lasts 4 years and includes, besides the deeper study of all popular and folk dances, courses in anthropology, psychology, pedagogy and teaching methodology. To sum it up, the complete path to become a professional “bailarin” and dance teacher lasts 12 years in Cuba. Now some of you will certainly ask: “Why people who are so competent and prepared don’t always get great results when they come to teach in Italy?” The answer is simple: many of these teachers don’t know how Italians like to learn and especially what Italians want to learn. As a matter of fact, the teaching method used in Cuba is based on IMITATION LEARNING, so the teacher shows a step or a pattern but does not explain in details (as he takes many things for granted, such as the knowledge of this particular type of music). Italians prefer instead RATIONAL LEARNING, as they need to understand something before even doing it. As a consequence, they expect to know which foot to begin a step with and which timing to perform it on. If someone won’t explain with patience and calmness, they would even abandon the course. We can safely say that Cubans (but this happens a bit with all Latin people) learn as children, while Italians as adults. To confirm this, I remember that I once took the Puerto Rican teacher Papito Jala Jala to teach a workshop in Catania. On that occasion the class was mixed with both children and adults. Well, every time that Papito showed a new step, children immediately performed it imitating him, while 33


CULTURE

(ma questo succede un po’ con tutti i latini) imparano come i bambini, mentre gli italiani come gli adulti. A dimostrazione di ciò, ricordo che una volta portai il maestro portoricano Papito Jala Jala a fare uno stage a Catania. In quella occasione la classe era composta sia da bambini che da adulti. Ebbene ogni volta che Papito proponeva un passo nuovo i bambini subito lo eseguivano imitandolo, mentre gli adulti pretendevano che gli venisse spiegato ogni singolo movimento ed i relativi tempi di esecuzione. La verità è che, nonostante oggi ci siano quasi più maestri che allievi, insegnare è uno dei mestieri più difficili del mondo. Un mestiere in cui bisogna sapientemente mescolare competenze, capacità, doti psicologiche, comunicative ed organizzative! Non a caso, dopo tanti anni di esperienze vissute sul campo, ho sentito il bisogno di scrivere recentemente un vero e proprio saggio dedicato a “L’ARTE DI INSEGNARE”. Un lavoro assolutamente innovativo che non si concentra però su che cosa sia insegnare ma, al contrario, su come farlo nella maniera più efficace e produttiva. Questo mio nuovo libro, dedicato specificamente all’insegnamento della Salsa Portoricana, si propone, al contrario, di creare un METODO DIDATTICOSTORICO che però parte da una importante premessa: “La salsa è un universo senza fine, una delle prove evidenti della relatività. La prima regola da tenere in considerazione al momento di analizzare questo ballo, o se preferite questa danza, è che non esistono regole”. La salsa, infatti, non è solo una espressione corporea, è molto di più: un sentimento, una maniera di sentire la musica, che rievoca antiche melodie napoletane-andaluse o l’eco di tamburi africani che risvegliano gli istinti primordiali nascosti in ognuno di noi. Niente di assoluto c’è nella salsa e lungi da me la presunzione di volervi offrire un metodo infallibile. La mia unica aspirazione è quella di trasformarmi in un novello Virgilio e accompagnarvi per mano alla scoperta di questo mondo affascinante e così privo di certezze. Cominciamo col dire che la salsa non nasce come ballo, bensì come espressione musicale. Una musica che, come dice la parola stessa, è un miscuglio di magici ingredienti che ha avuto il merito di trasformarsi nella voce disperata di un popolo che, alle prese con un colonialismo strisciante, reclama la sua identità culturale. La salsa non è il prodotto (come ad esempio nel caso del mambo cubano) dell’abilità o della fantasia di alcuni coreografi che un giorno si sono svegliati e han34

adults demanded that he explained every single movement and its execution times. The truth is that, although today there are nearly more teachers than students, teaching is one of the most difficult jobs in the world. A job where you have to skillfully mix skills, abilities, psychology, communication and organization! Not casually, after many years of experience in this field, I recently felt the need to write a real essay about “THE ART OF TEACHING”. It is an absolute innovative work that does not focus on what teaching is about but on how to do it in the most effective and productive way. This new book of mine, specifically dedicated to Puerto Rican Salsa teaching, intends to create a HISTORICAL TEACHING METHOD, but starts off with an important introduction: “Salsa is an endless universe, one of the evident proofs of relativity. The first rule to keep in mind when analyzing this dance is that there are no rules. “ As a matter of fact salsa isn’t just a physical expression, it’s much more: a feeling, a way of feeling the music, which recalls ancient Neapolitan-Andalusian melodies or the echo of African drums that awaken the primitive instincts hidden in each of us. There is nothing absolute about salsa and my intention isn’t to offer you a secure unbeatable method. My only aspiration is to turn myself into a new Virgilio and escort you to discover this fascinating

world free of certainties. Let’s begin by saying that salsa wasn’t born as a dance but as a musical expression. Music that, as the name implies, is a mixture of magic ingredients that has become the desperate voice of people who, faced with a strong colonialism, claim their cultural identity. Salsa is not the product (like for example Cuban mambo) of a skill or imagination of some choreog-


By Enzo Conte

no detto “Bene, adesso andiamo ad inventare un nuovo ballo e lo chiamiamo salsa”. E’, al contrario, un’espressione che nasce dalla fantasia popolare, nasce per strada e nella strada trova la sua dimora ideale. Non è un ballo che ha dei codici, delle regole, delle sequenze obbligate. Al contrario è un’espressione assolutamente libera che si diffonde per imitazione, ma che si trasforma completamente in mancanza di modelli precisi, spingendo così ogni singolo ballerino ad attingere dal folklore locale o semplicemente dal suo personale bagaglio di conoscenze. In realtà tutte le polemiche che ci sono nello stabilire l’esatta interpretazione della salsa sono figlie di ignoranza. Per quanto possa sembrare strano ancora oggi in Venezuela non si conosce ciò che succede a Puerto Rico; a Cuba non si conosce cosa succede a New York, mentre in Colombia non si conosce cosa succede a Santo Domingo e viceversa. Quindi attenzione ad aprire processi, proclamare condanne o assoluzioni. Ogni nazione ha creato un suo stile particolare e non sta certo a noi stabilire quale sia il migliore o il peggiore. A noi spetta cercare di capire, di comprendere, di spiegare. Questo è il compito dello studioso, del ricercatore ed è quanto io mi propongo di fare in questo metodo, tenendo ben presente che la salsa è un ballo in completa evoluzione e non necessariamente oggi si balla come si ballava 10 anni fa. In paesi come il Venezuela e la Colombia questo ballo, in origine piuttosto elaborato, si è trasformato, ad esempio, in una espressione puramente erotica. Ormai le coppie si ritrovano a ballare al centro della pista senza eseguire nemmeno una figura, senza nemmeno un’apertura. Non possiamo certo dire che sia una attitudine sbagliata. E’ una loro scelta e come tale va rispettata. A Cali (la città più salsera della Colombia) questo ballo ha assunto, ad esempio, un movimento che lo studioso Francisco Ulloa ha chiamato “amerengado” che ha provocato la nascita di un nuovo passo soprannominato “cañandonga”. Scrivere un Metodo Didattico-Storico per l’insegnamento della salsa è di per sé un’impresa ardua. Insegnare una salsa?!?! E quale

raphers who one day woke up and said, “Well, now let’s invent a new dance and call it salsa”. On the contrary, salsa in an expression that comes from popular imagination and was born in the streets. It isn’t a dance that has codes, rules or sequences. It is instead an absolute free expression that develops by imitation and completely transforms without precise models, pushing each dancer to use local folk or simply personal knowledge. In reality the existing controversy about the exact interpretation of salsa is the outcome of ignorance. Although it may seem strange, even nowadays in Venezuela they don’t know what happens in Puerto Rico; in Cuba they don’t know what happens in New York, while in Colombia they don’t know what happens in Santo Domingo and vice versa. So pay attention when judging or condemning. Each nation has developed its own particular style and is certainly not up to us to determine which one is the best or the worst. We just have to try to understand, to comprehend and to explain. This is the scholar or the researcher task and is what I intend to do with this method, bearing in mind that the salsa is a constantly changing dance. Nowadays you don’t necessarily have to dance the way people were dancing 10 years ago. In countries like Venezuela and Colombia this dance, originally rather elaborate, has become a pure erotic expression for example. Now couples get together to dance in the middle of the dancefloor without even making a turn pattern, without even moving away from eachother. We cannot say that this attitude is wrong. It is their choice and should be respected as such. For example, in Cali (the most famous salsa city in Colombia) this dance has taken on a motion that the scholar Francisco Ulloa has called “amerengado” which developed a new step nicknamed “cañandonga”. 35


36


By Enzo Conte

tipo di salsa? No, tranquilli, non pretendo assolutamente di insegnarvi a ballare la salsa. La salsa non si apprende certo sui libri di scuola. L’unica vera scuola è forse proprio la strada. Il mio vuole essere solo un contributo per la conoscenza di questo universo e della cultura ad esso legato ed, allo stesso tempo, un punto di riferimento per tutti coloro che volessero intraprendere, in futuro, la difficile carriera dell’insegnante. Oggi, alcune federazioni di ballo stanno cercando di standardizzare la salsa attraverso dei libricini che vorrebbero proclamare delle verità assolute e che alle volte sono solo un insieme di menzogne e falsità. Questo metodo, al contrario, non vuole standardizzare proprio niente. Si propone semmai di evidenziare le differenti anime e le innumerevoli chiavi di lettura oggi esistenti. Girando per le varie accademie del mondo vi capiterà infatti di apprendere cose che vi saranno vendute come verità assolute ma che un altro insegnante potrebbe considerare completamente sbagliate. La salsa si basa spesso su delle convinzioni personali e molti erroneamente si credono i soli possessori della verità. La salsa in realtà non si potrà mai standardizzare, perché è un ballo vivo e vegeto e quindi soggetto ad innumerevoli e continui mutamenti. Se questo complica la sua comprensione, allo stesso tempo gli assicura un grande e duraturo futuro... una anticipazione tratta dal libro “LA SALSA PORTORICANA” Metodo Didattico-Storico per l’insegnamento della Salsa Portoricana. di Enzo Conte. Edizioni Salsa y Cultura

Writing a Historical Teaching Method to teach salsa is a hard task itself. Teaching salsa?!?! And which style of salsa? No, don’t worry, my intention is not to teach you to dance salsa. Surely you cannot learn how to dance salsa on school books. The only real school is perhaps in the actual streets. Mine is just a contribution to the knowledge of the universe and culture related to it and, at the same time, a reference point for all those who wish to undertake the difficult teaching profession in the future. Nowadays, some dance federations are trying to create a salsa standard through some booklets they would want to be absolute truths and that sometimes are just a set of lies and deceits. On the contrary, this method does not want to standardize anything. It actually aims to highlight the different souls and countless interpretations existing today. Going to various academies around of the world, you will happen to learn things that will be given to you as absolute truths but that another teacher might consider completely wrong. Salsa is often based on personal beliefs and many people mistakenly believe to be the sole possessors of truth. Truly salsa can never be standardized because it is a live dance and therefore subject to numerous and continuous changes. If this complicates its understanding, it also assures it a great and lasting future... Preview from the book “LA SALSA PORTORICANA” Historical Teaching Method for Puerto Rican Salsa. By Enzo Conte. Salsa y Cultura Editions

I LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA

ACQUISTALI SUL SITO:

www.enzoconte.it

37


R

EPORTAGE

KARIPANDE 2015 Anche la 2° edizione di Karipande, svoltasi a Terni dal 23 al 26 Aprile, è giunta al termine. Come in un grande mosaico, nell’arco dell’anno appena trascorso, è stato inserito un tassello alla volta tale da creare un festival sempre più in crescita mantenendo però quello spirito di familiarità e condivisione che lo ha contraddistinto nella passata edizione. Senza l’ausilio di sponsor o tecnici qualificati, è stata ricreata in modo totalmente artigianale l ’a t m o s f e r a africana con dei particolari aggiunti alla s c e n o g ra f i a già esistente e gadget per tutti gli ospiti. L’unica licenza è stata la passione messa in tutto ciò che è stato fatto. Un’altra certezza è che la caratteristica distintiva di Karipande sono i seminari culturali. Spaziando tra la musica, la vita quotidiana e le danze tradizionali, permettono di andare oltre e conoscere non 38

Even the 2nd edition of Karipande, event held in Terni from April 23rd to April 26th, has come to an end. Over the past year, this fast growing festival has been created adding a little piece at a time, just as in a large mosaic, keeping that friendly spirit that has characterized the last edition. An African atmosphere has been recreated in a handmade fashion, without the help of sponsors or qualified technicians, adding more details to an already existing scenery. Some gadgets were also given to all guests. Passion was the only ingredient that was put in everything that was done. Another very distinctive feature of Karipande is the choice of many cultural seminars. They range from music to daily life and traditional dances, allowing anybody to get to know not only Angola but Africa


By Elisa Quartini

solo l’Angola ma l’Africa in genere sotto vari aspetti che proiettano le persone al di là del ballo, entrando nello spirito su cui si fonda Karipande stesso: la divulgazione dell’aspetto culturale. La punta di diamante al riguardo è stata senza dubbio “Jango”, tenuto da Fernando Bum Bum. Con questo seminario è stata riprodotta la struttura del villaggio africano con la costruzione del suddetto Jango, ovvero una sorta di capanna in cui, davanti ad un focolare, si svolgeva l’assemblea africana tenuta dal Kota (il saggio) discutendo delle questioni della comunità, tramandando gli usi e i costumi, le conoscenze e i consigli. Con una musica di sottofondo suonata da Mamadou “Big Mo”, un percussionista sene-

in general, in so many ways that go beyond just the dance, getting into the spirit that Karipande is all about: the diffusion of the cultural aspect. The most impressive seminar was undoubtedly “Jango”, held by Fernando Bum Bum, during which the structure of an African village was reproduced with the construction of the above mentioned Jango, which is a sort of hut where, in front of a fireplace, the African Kota (the essay) held the village meeting, discussing the issues of the community, passing on traditions, knowledge and advices. With a background music played by Mamadou “Big Mo”, a Senegalese percussionist, people were invited to come into a room almost in the dark and sit

galese, e una sala quasi completamente al buio, le persone sono state invitate ad entrare e a sedersi a terra per vivere una reale comunità africana. Con l’affiancamento di proiezioni, “Kota Bum Bum” ha fatto entrare la gente in uno spaccato del suo vissuto raccontando la vita all’interno del Jango. Inoltre non è mancato il divertimento con la serata targata Crazy Night in cui si sono intervallate le divertentissime imitazioni a sorpresa degli artisti per poi arrivare alla bellezza degli show presentati dai reali artisti nella serata Afro-Elegant di sabato. Karipande sta ormai diventando una realtà: con la Kizomba e tutto ciò che ruota intorno ad essa si abbraccia la cultura, il vissuto e la storia di un popolo.

down on the floor to live as a part of a real African community. Along with the help of projections, “Kota Bum Bum” got people to live his own life experiences, while telling them about the life inside of the Jango. Moreover, during one of the party nights named ‘Crazy Night’ fun was exceeded by surprise with hilarious imitations of the artists, followed by the beauty of the professional shows of the real artists themselves on Saturday night, named ‘African-Elegant’ night. Karipande has now become a reality with Kizomba and everything that revolves around it, embracing its culture, its experience and the history of its people. 39


R

40


R

EPORTAGE - KARIPANDE 2015

by Giovanna Diomede

Arrivo ore 13.00. Non c’è tempo di fare il check-in in hotel. Tra poco inizia il primo stage e non voglio perdere neanche un minuto. Questo ricco weekend comincia con lo stage di Kizomba crack tenuto da Morenasso e Anaïs; poi si passa alla Kizomba da banda con Fernando Bum Bum e Michela e infine (almeno per oggi), il tanto atteso Albir con la sua ballerina Carola, che terrà lo stage di musicalità; anche questo interessantissimo per capire come interpretare la musica del brano che si sta ballando. La prima giornata accademica si conclude con un seminario su cultura, musica e danza angolana alla presenza di tutti gli artisti. Non mi sono neanche accorta del tempo che trascorreva e della fatica. A ogni lezione ero rapita dalla voglia di imparare il più possibile da un parterre di artisti tra i più rinomati a

Arrival at 1.00pm. No time for checking in the hotel. The first workshop is about to begin and I don’t want to miss a minute of it. This rich week-end starts with the Kizomba crack workshop held by Morenasso & Anaïs; after that there is Kizomba da banda with Fernando Bum Bum & Michela and finally (at least for today), the one I’ve been long waiting for: Albir and his dance partner Carola, who is going to hold the workshop on musicality. Also a very interesting one in order to learn how to dance on the music of the song you are listening to. The first academic day ends with a seminar on Angolan culture, music and dance traditions, where all the artists are present. I didn’t even realize the time passing by and the effort I made. At every class I was enraptured and wanted to learn as much as possible from a parterre of artists among the most renowned

livello internazionale. Le lezioni sono suddivise su tre sale e sono ben cadenzate, giusto pochi minuti per consentire il ricambio delle persone e per una breve pausa; soddisfano tutti i gusti e le tendenze musicali. Discipline per me assolutamente nuove, visto che da principiante era tutto genericamente etichettato come kizomba. Si va dalla Semba, che si distingue in Social, Paixão, Balumka e Show, per passare ad altre forme di danza quali Funanà, Kuduro, Tarraxinnha, Afro House e Rebita. Per la Kizomba invece, le discipline proposte sono: Kizomba crack, Kizomba da banda, Kizomba fusion, Kizombasensual, Kizombaevolution, Kizomba new wave, Kizomba show, Kizombaloko. Senza dimenticare la bellissima lezione di movimento femminile con Vanessa: Ginga Dama.

at an international level. Classes are held in three different rooms and are well timed, just a few minutes in between to allow the exchange of people and take a little break. All tastes and music trends are satisfied. Some disciplines are completely new for me, as I am a beginner and everything was generally labelled as Kizomba. There is Semba, divided into Social, Paixão, Balumka and Show; to continue with other dance styles such as Funanà, Kuduro, Tarraxinha, Afro House and Rebita. Kizomba includes following proposals: Kizomba crack, Kizomba da banda, Kizomba fusion, Kizomba sensual, Kizomba evolution, Kizomba new wave, Kizomba show, Kizombaloko. And let’s not forget the wonderful workshop on body movement for ladies 41


42


Simpatica anche l’idea di una social room per coloro che, volendo prendersi una pausa dagli stage, potevano andare a socializzare. Ogni sera un party a tema: orange giovedì, crazy venerdì, afro-elegant sabato e infine Ango-Italia per la serata finale di domenica. Senza dimenticarci dell’animazione di tutti gli artisti, in pista insieme a noi a divertirsi come pazzi, a saltellare qua e là con passi e movenze che tanto mi ricordavano le danze tribali africane. La serata di sabato è stata particolarmente intensa in quanto prevedeva, in apertura, gli shows di tutti gli artisti invitati, nonché la presentazione del video ”Piano in the rain”, brano estratto dal CD MekanikaKizdel, del nostrano DJ Geppo, in uscita i primi di maggio. Tutto il festival è stato curato nei minimi dettagli, anche nella scenografia, interamente realizzata a mano: due Pensador, una Palanca Negra, un Imbondeiro e una riproduzione in scala del simbolo Karipande, il tutto ornato con uno splendido tessuto angolano chiamato Samakaka per consentire ai partecipanti di sentirsi in Angola. Intanto domenica è già arrivata. Ho ancora il tempo di fare un paio di lezioni la mattina, per poi ripartire portando con me un bilancio positivo. Prendo lezioni da pochi mesi, ma nonostante questo sono riuscita a misurarmi con persone provenienti da tutt’Italia ed Europa, dove la Kizomba ha ormai preso piede da qualche anno. Ho arricchito le mie conoscenze culturali e danzerecce. Chi l’avrebbe mai detto: sono stata persino contesa tra Albir e Felicien, due dei ballerini più bravi e conosciuti a livello internazionale, che si sono scambiati la dama… cioè me! E quando mi ricapita più una fortuna del genere!!

held by Vanessa: Ginga Dama. Nice was also the idea of a social room for those people that wanted to take a break from the classes and could socialize among themselves. Every night a theme party: orange on Thursday, crazy on Friday, afro-elegant on Saturday and AngoItaly for the last night on Sunday. Let’s not forget to mention the entertainment with all the artists on the dance floor together with us, jumping up and down with steps and moves that reminded me of African tribal dances. Saturday night was particularly intense as it was opened by the shows of all invited artists as well as the presentation of the video ”Piano in the rain”, a track from the CD MekanikaKiz by our local DJ Geppo, that came out at the beginning of May. The entire festival was studied in detail, also the setting completely made by hand: two Pensadors, one Palanca Negra, one Imbondeiro and a scale reproduction of the Karipande symbol. Everything was decorated with a wonderful Angolan fabric called Samakaka, so that the participants would feel like being in Angola. Sunday has already arrived. I still have time for a couple of classes in the morning and then off we go. I will surely take with me a positive impression. I have only been taking classes for a few months, but I was able to try my skills with people coming from all over Italy and Europe, were Kizomba has been afoot for a few years now. I enriched my cultural and dance knowledge. Who would have imagined? I was sought-after from Albir and Felicien, two of the major and internationally best known dancers, who exchanged their dance partner… that would be me! When am I going to get that lucky again? 43


I

nterview - by Ricky Espino

EL CACIQUE DE LA BACHATA Siamo riusciti, con sommo piacere, ad intervistare il noto Raulìn Rodriguez, el cacique della bachata, per la nostra rivista, prima di un concerto che l’artista sudamericano ha tenuto a Milano il 2 Aprile, una tappa del suo tour europeo, che lo ha visto esibirsi in Spagna e Svizzera, per poi approdare nel nostro paese, per allietare con la sua musica tutti gli amanti nostrani del mondo latino. Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri lettori una intervista ad uno dei più importanti esponenti della bachata dominicana nel mondo. Da quanto tempo sei qui in Europa, per il tuo tour? Sono qui da una settimana, dalla Spagna alla Svizzera per finire in Italia. Potresti raccontarci brevemente i tuoi primi passi nel mondo dell’arte, del canto e dello spettacolo? Canto da quando ero un bambino, cantavo a scuola. Anche il ballo era un’altra passione infantile. Canto e ballo da quando avevo nove anni. La musica ha sempre attirato la mia attenzione, mi piaceva cantare ascoltando la radio e grazie a Dio sono riuscito ad 44

It is with great pleasure that we had the chance to interview the famous Raulin Rodriguez, ‘el cacique of bachata’, just before his concert held in Milan on April 2nd. This was one of his European tour stops, along with Spain and Switzerland. We are very glad he came to Italy share his music with all our Latin music lovers and are excited to offer our readers this interview with one of the most important personalities of Dominican bachata in the world. How long have you been touring here in Europe? I’ve been here for a week. I was in Spain, Switzerland and now Italy. Could you briefly tell us what were your first steps into the singing, performance and artistic world? I’ve been singing since I was a child. I began singing in school. Dancing was also another of my childhood passions. I’ve been singing and dancing since I was nine years old. I’ve always been attracted to music, I used to like singing while listening to the radio and


Written by Annunziata Denora

thanks to God I now have a great music career. avere una carriera muicale. What year did you release your first album as a solo Il tuo primo album come cantante solista a quando artist? risale? I released my first solo album in 1992, the same year Il primo disco da solista l’ho realizzato nel 1992, as my first single radio debut. come pure la mia prima canzone che passarono alla You are a myth of Dominican music with a career radio. that started over 20 years ago. Are you currently Più di 20 anni di carriera, sei un mito della musica working on a new project? dominicana. Attualmente sei impegnato in un nuovo progetto? We are here visiting Europe and in the meantime we Siamo qui per visitare l’Europa, nel frattempo stiaare working on a new album and a new song which mo lavorando al nuovo disco e ad un nuovo brano is already successful in the Dominican Republic: it che in Repubblica dominicana è già un successo: is called ‘Como seras tu’. A very beautiful romantic si chiama Como seras tu. Una canzone romantica, song I’m very much in love with. We are also preparmolto carina, di cui sono innamorato. Stiamo anche ing a video for this production. I am very happy and preparando un video per questa produzione. Sono grateful for all that is happening to me in my career. molto soddisfatto per quello che mi sta accadendo Could you give an advice to all the young people nella mia carriera. who want to pursue a singTe la senti di dare un consiing career? glio ai giovani che vogliono Yes, it is necessary to dediintraprendere la carriera di cate time to music, to study, cantante. to learn to play an instruSi, occorre dedicare tempo ment. Music requires time. alla musica, per studiarla, per imparare a suonare uno Studying music takes a lot of strumento. La musica nesacrifice and is very imporcessita di tempo. Studiare tant in order to become a musica è molto importante singer or a musician. per poi cercare, con tanto How can your fans follow sacrificio, di diventare un you, how can they get to cantante o un musicista. know more about you? Do Come possono fare i tuoi you have a social network, ammiratori per seguirlike facebook for example? ti, per conoscerti di più? Ricky Espino e Raulin Rodriguez My manager takes care of Sei presente sui social, ad these things; I am solely foesempio su fb? cused on my music. However we are both on FaceIl mio manager si occupa di queste cose, io mi impebook and Youtube. gno a lavorare sulla musica, comunque siamo presenti sia su facebook che su Youtube, basta cercare... We know that you have been nominated for sevSappiamo che sei stato nominato per diversi premi. eral awards. Would you briefly tell us about it? Vorresti parlarcene brevemente? Last year, in the Dominican Republic, I was nominatL’anno scorso, in Repubblica dominicana, sono staed and won the ‘bachatero of the year award’. The to nominato e ho vinto il premio come bachatero ‘Esta Noche’ song was also nominated and won the dell’anno e anche la canzone Esta noche è stata no‘bachata of the year award’. This year I have been minata e ha vinto il premio come bachata dell’anno. nominated again. The award is called ‘Soberano Anche quest’anno sono stato rinominato. Il premio award’, formerly known as ‘Casandra Award’, which si chiama premio Soberano, prima conosciuto come is the highest award in our country. premio Casandra, il premio più importante del noInterviewing you has been a great pleasure. Would stro paese. you like to say a final farewell to all your fans? È stato un piacere enorme intervistarti. Vorresti, in Sure! I’d like to give a big shout-out to all Latin peoultimo, rivolgere un saluto finale a tutti i tuoi fan? ple and Latin world lovers in Italy. Ciao! Un saluto grande a tutti i latini presenti in Italia e agli amanti del mondo latino. Ciao! 45


M

Musica - by Gordiano Lupi

Gli ultimi esponenti della nueva trova si lasciano andare anche a un’analisi realistica e a volte spietata di quello che è diventata la Cuba del periodo speciale. Una Cuba post comunista, che ancora qualcuno si ostina a definire tale, nelle mani di turisti che non comprendono o che molto più semplicemente non vogliono capire. Tra questi c’è il geniale Carlos Varela, cantante di protesta spesso critico nei confronti del regime, ma in ogni caso libero di esprimere le sue idee per mezzo di canzoni ironiche e amare come La politica non ci sta nella zuccheriera, Guglielmo Tell e Tropicollage. Carlos Varela (L’Avana, 1963) è uno dei cantautori rock più popolari tra i giovani cubani. Ha suonato in gran parte dell’America Latina e in Spagna, accompagnando Silvio Rodriguez, Pablo Milanés e Joaquin Sabina. Ha partecipato al disco omaggio a Joan Manuel Serrat (Serrat…eres unico! – Madrid 1995). Ha inciso quattro dischi: Jalisco Park (1989), Monedas el aire (Caracas, 1992), Carlos Varela en vivo (Canada, 1994) e Como los peces (Madrid, 1994). Ho trovato una canzone di Varela che riflette bene l’attuale situazione di Cuba e l’ho tradotta. Si intitola La politica non ci sta nella zuccheriera. Un amico si è comprato una Chevrolet del ’59 non le ha voluto cambiare alcuni pezzi e adesso non si muove. Fa molto caldo nella vecchia Avana la gente aspetta qualcosa ma non succede niente. Un tizio ha gridato si salvi chi può, ogni giorno sale di più la marea. Felipito se n’è andato negli Stati Uniti, 46

The last members of the ‘nueva trova’ also give a realistic and sometimes ruthless analysis of what Cuba has become in the special period: a post communist Cuba, that someone is still so determined to call so, in the hands of tourists who don’ t understand or simply don’t want to understand. The genius Carlos Varela is among them, a protestant singer, often critical towards the regime but free to express his ideas through bitter and ironic songs like ‘Politics don’t fit in the sugar bowl’, ‘GuglielmoTell’ and ‘Tropicollage’. Carlos Varela (Havana, 1963) is one of the most popular rock singers among young Cubans. He has played in most of Latin America and Spain, along with Silvio Rodriguez, Pablo Milanes and Joaquin Sabina. He was involved in the tribute album to Joan Manuel Serrat (Serrat... eres unico! - Madrid 1995). He recorded four albums: Jalisco Park (1989), Monedas el aire (Caracas, 1992), Carlos Varela en vivo (Canada, 1994) and Como los peces (Madrid, 1994). I found and translated a song by Varela that perfectly describes Cuba current situation. It is called ‘Politics don’t fit in the sugar bowl’: A friend bought himself a ‘59 Chevrolet He didn’t want to change a piece now it’s not moving. It is very hot in Old Havana People are waiting for something, but nothing happens. A guy shouted every man for himself, Every day the tide goes up more and more. Felipito left to the United States, There he suffers the cold and here he was bored,


là soffre il freddo e qui si annoiava, ma comprendimi fratello, prendila come ti pare, la politica non entra nella zuccheriera.

But understand this brother, take it as you please, Politics don’t fit in the sugar bowl

“Un operaio mi vede, mi chiama artista e con grande nobiltà mi innalza alla sua statura”, traffica con soldi dei turisti, ha quattro figli e la vita è molto dura. Ma capiamoci fratello, prendila come ti pare, la politica non ci sta dentro alla zuccheriera.

“A worker sees me, calls me artist And with great nobility he lifts me to his height” He deals with tourists’ money, He has four children, and life is very hard. But let’s understand each other brother, take it as you please, Politics don’t fit in the sugar bowl

Oh Dio, che vuoi da me, spogliati bimba, che sto arrivando. Oggi sicuro che ci tagliano la luce e non ci resta che giocare al vudù.

Oh God, what do you want from me, Take off your clothes baby because I’m coming. Today surely they’ll cut our electricity off And we just have to play voodoo.

Tutti vogliono vivere nel telegiornale lì non manca nulla e non serve il denaro. Le donne sono un buon affare, alcune girano sole e altre hanno già un socio. Ma comprendimi fratello, prendila come ti pare, la politica non entra nella zuccheriera.

Everyone wants to live in the news Nothing is missing there and money is not needed. Women are a good deal, Some walk along alone and others already have a partner. But understand this brother, take it as you please, Politics don’t fit in the sugar bowl.

A scuola mi hanno insegnato che nell’apartheid non tutti sono uguali e non importa la legge, per questo mi danno fastidio le cose che vedo, ascoltami, yankee, affanculo il tuo embargo. Ma capiamoci fratello, prendila come ti pare, la politica non ci sta dentro la zuccheriera. Oh Dio, che vuoi da me, spogliati bimba che sto arrivando. Oggi sicuro che ci tagliano la luce e non ci resta che giocare al vudù.

At school I was taught that in the apartheid Not everyone is equal and the law doesn’t matter, This is why things I see bother me, Listen, Yankee, fuck your embargo. But let’s understand each other brother, take it as you please, Politics don’t fit in the sugar bowl. Oh God, what do you want from me, Take off your clothes baby because I’m coming. Today surely they’ll cut our electricity off And we just have to play voodoo.

Fa molto caldo nella vecchia Avana La scuola “Ainamà Dance School” nasce con la voglia di trasmettere un pò del nostro amore verso il mondo caraibico, in particolare verso lo stile cubano e la sua cultura afrocubana,con l’obiettivo di trasmettere agli allievi la passione per questo affascinante mondo ricco di musica, ballo, cultura e contaminazione. Insegnanti diplomati F.I.D.S. Il nostro motto: Dobbiamo essere umili e ricordarci che: “Esiste sempre qualcosa da imparare” Ila & Frà 349 4058270 ainama_dance_school Porta a Mare, Pisa

Via Nino Pisano, Porta a Mare, Pisa

scuolainama@yahoo.it Ainamà Dance School 47


M

Musica - by Gordiano Lupi

la gente aspetta qualcosa, ma non succede niente. Un tizio ha gridato si salvi chi può, ogni giorno cresce di più la marea. Felipito se n’è andato negli Stati Uniti, là soffre il freddo e qui si annoiava, ma comprendimi fratello, prendila come ti pare, la politica non entra nella zuccheriera. In questa canzone c’è tutta la disillusione rivoluzionaria e pure il rifiuto di continuare a sentire bugie propagandistiche durante i notiziari televisivi. Troviamo la Cuba che fugge e che da lontano rimpiange, ma anche la Cuba che spera inutilmente perché tanto non può accadere niente di nuovo. C’è il famigerato apagón, il black out energetico per motivi di razionamento, ma anche l’invettiva contro l’odiato yankee - ora non più così nemico! e il suo embargo (fuck you tu bloqueo, si dice nel testo originale in un misto di inglese e spagnolo). C’è proprio tutta Cuba nei pochi e scarni versi esistenziali

48

It is very hot in Old Havana People are waiting for something, but nothing happens. A guy shouted every man for himself, Every day the tide goes up more and more. Felipito left to the United States, There he suffers the cold and here he was bored, But understand this brother, take it as you please, Politics don’t fit in the sugar bowl. In this song there is a revolutionary disillusion and even a refusal to continue to hear lies during the TV news. This is Cuba that wants to escape and once far feels regrets but also that Cuba that unnecessarily hopes because nothing new will ever happen. There is the apagón, the electrical blackout but the hate for the Yankee too - now no longer such an enemy! and his embargo (fuck you tu bloqueo, as said in the original lyrics in a mix of English and Spanish). The whole Cuba is there, in a few verses by Varela:


di Varela: le macchine che cadono a pezzi e non ci sono soldi e ricambi per ripararle, le donne che si vendono ai turisti e quel giro di protettori che si arricchisce alle loro spalle, il cubano che commercia con gli stranieri perché ha quattro figli e la vita è molto dura. Ossessivi ritornano, ogni due quartine, i versi finali emblematici: Pero entiéndelo brother, tomalo como quieras/ la politica no cabe en la azucarera. Fratello non è scritto con lo spagnolo hermano ma con l’inglese brother. I maggiori responsabili della situazione sono gli americani, quindi è a loro che il poeta si rivolge. Sono versi che rispecchiano l’impossibilità di capire quel che sta accadendo, esprimono in poche frasi la caduta delle illusioni e il tormento per quel che succede in un paese dove un tempo avevano creduto di poter essere tutti uguali. Carlos Varela comunica le stesse emozioni nella canzone Come i pesci. Canta la storia dei padri che non vogliono più parlare della situazione,/ sopravvivono prigionieri e sono abituati a tacere/ come i pesci/ e sul volto dei loro figli c’è una lacrima che scende/ lacrime nere. Nella lirica si legge tutta la rassegnazione e il dolore per una terra che non ha futuro. I figli rifiutano le idee dei padri e in un’altra poesia allegorica, Guglielmo Tell, è emblematico il verso finale: Guglielmo Tell non ha capito suo figlio/ che un giorno si è stufato della mela sulla testa. Restano i piccoli sogni, resta l’amore e poco altro, come dice Varela in un’altra canzone lirica e struggente, Piccoli sogni. Solo i piccoli sogni aiutano a vivere: la sua ragazza che ha appeso una foto sopra il letto e la sera la guarda prima di addormentarsi, proprio come faceva sua madre con la foto del babbo, come fa anche il camionista con la foto della ragazza di Playboy. Piccoli sogni. Non altro. Le grandi idee sono perdute da tempo.

cars that fall apart and there is no money and spare parts to repair them, women who sell themselves to tourists and that bunch of pimps who become rich thanks to them, a Cuban trading with foreigners because he has four children and life is very hard. The final symbolic lines get repeated obsessively in the lyrics: Pero entiéndelo brother, tomalo como quieras/ la politica no cabe en la azucarera. Brother is not written in Spanish ‘hermano’, but in English ‘brother’. Americans are majorly responsible for the situation the poet addresses to them. Those verses reflect the inability to understand what is happening. In a few sentences, they express the fall of the illusions and the torment for what happens in a country where they once believed they could be all the same. Carlos Varela expresses the same emotions in the song ‘Like fish’. He sings about the story of fathers who don’t want to talk about the situation anymore, / surviving as prisoners, accustomed to silence / like fish / and on their children’s faces there is a tear that falls / black tears. In the lyrics we read resignation and pain for a land that has no future. Children reject their fathers’ ideas and in another allegorical poem, William Tell, the final verse is very symbolic: William Tell didn’t understand his son / one day he got tired of the apple on his head. Small dreams are all that is left, love and little else, as Varela says in another song ‘Small dreams’. Only small dreams help to survive: his girlfriend has a picture hanging above the bed and in the evening looks at it before going to sleep, just like his mother did with the photo of his father, just like a truck driver does with the photo of the Playboy girl. Small dreams. Nothing else. Great ideas have been lost for a long time.

49


Back It Up L’uscita, alla fine del 2014, del singolo in lingua inglese “Stuck In A Feeling “ ha segnato il primo step del percorso che ha portato Prince Royce a diventare da uno dei massimi esponenti del mondo latino-pop a superstar. Il bop che ha affiancato Snoop Dogg ha dato buoni risultati - raggiungendo la top 50 della Billboard Hot 100, ma il venticinquenne punta ancora più in alto con il nuovo clubbanger “Back It Up “. Ha tutti gli ingredienti di un successo d’estate un fantastico coro, ritmi latini hip swinging e grinta. Cosa si può volere di più? Beh, una versione spagnola con Jennifer Lopez sarebbe bella e Prince ne sarebbe lieto! Per quanto mi piaccia l’originale, questo remix lo supera. I ritmi più armonici e l’aggiunta di J.Lo apportano un po’ di calore. “Back It Up” potrebbe benissimo essere la risposta del 2015 a “Bailando”, la fantastica hit di Enrique Iglesias. 50

Prince Royce took the first step in his journey from Latin-pop heavyweight to crossover superstar with the release of English language single “Stuck On A Feeling” in late 2014. The Snoop Dogg-assisted bop performed well — reaching the top 50 on the Billboard Hot 100, but the 25-year-old has his sights set even higher with new club-banger “Back It Up.” It has all the ingredients of a summer smash — a monster chorus, hip-swinging Latin rhythms and a feature from Pitbull. What more could you want? Well, a Spanish version featuring Jennifer Lopez would be nice, and Prince happily delivers! As much as I like the original, this remix blows it away. The track sounds more cohesive and the addition of J.Lo adds a little heat. “Back It Up” could well be 2015’s answer to Enrique Iglesias’ monster hit “Bailando.” Check out both versions below.


Classifica LATIN URBAN MAGGIO 2015

DJ Ricky Espino

01. Nicky Jam ft. Enrique Iglesias El Perdon 02. Daddy Yankee ft. Plan B Sabado Rebelde 03. J Alvarez ft. Cosculluela La Pelicula 04. Maluma El Tiki 05. Pitbull ft. J Balvin Coco 06. Daddy Yankee Sigueme y Te Sigo 07. Gente De Zona ft. Henry Santos Ella Me Dijo 08. Omega Flow Versace 09. El Alfa El Baile Del Dinero 10. Nipo ft. Sensato & Monkey Black Trompeta

Corazòn Latino, da 24 anni la scuola al servizio dei Baresi: “e chiacchiere non ce ne vogliono...”. Ballerai in vetrina nella zona più esclusiva di Bari. Miguel il maestro dei maestri ti invita “ven a bailar con nosotros...”, novità Zouk Brazil e Kizomba. Zumba e total body anche al mattino. Corazòn latino nella nuova e unica sede di via Pappacena, 10 a BariPoggiofranco, zona Sheraton. 080.9644613

349.6656495 corazonlatino.net BARI

corazonlatinobari@gmail.com

via Pappacena, 10 Poggiofranco zona Sheraton Via Torre Tresca 4/8 zona Santa Fara

Corazon Latino

SCUOLE DI BALLO SERATE DEE JAY

IN PUGLIA Ripartiti i concorsi miglior dj, locale e scuola di ballo in Puglia. Vota su salsapuglia.com 51


52


Clubs recommended in Milan by VIDA LATINA MAGAZINE Le Le Bahia Sio Café Via Temolo, 1 Milano Tel: 348 250 8201 FB: Sio Café Milano info@siocafemilano.com www.siocafemilano.com Soy Latino, ogni giovedi serata latina

Zoo Latino “Nuova sede” Via Panfilo Castaldi, 8 Cinisello Balsamo (MI) Tel: +39 331 7913067 FB: ZooLatino Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica La più grande discoteca latina nell’area di Milano, due piste, serate a tema, sempre molto affollato, d’estate si balla all’aperto.

Camana Club Via Palermo 12 Buccinasco (MI) Tel: +39 02 84575261 FB: Camana Club Martedì, Giovedì, Venerdì,Sabato, Domenica La casa di Fernando Sosa dei Tropical Gem, musica prevalentemente portoricana, bachata e qualche salsa cubana. Il venerdì serata cubana Locale elegante. Club Havana Music Cafè venerdì e Sabato con musica dal vivo con Tony Velardi y Conexion Havana animazione con Maikol Rodriguez Victor Cordoves , Max Ronchi, Rafaelito ePalo Duro. Domenica apericena con animazione di Maikol Rodriguez e Tito Calderon . Via Leonardo Da Vinci, 97 - Trezzano S.N. (Mi) info: 338.8586911

Via Valassina 346 Lissone (MI) Tel: +39 347 4635947 FB: LE Le Bahia Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato Un locale storico aperto dal 1992, due piste, serate a tema, molto affollato, si balla cubano e portoricano.

Luna Rossa Via Dante 201, Concorezzo Tel: +39 335 5250678 FB: LunaRossa Martedì e Sabato Pista bellissima e grande, ballerini di ogni stile, musica cubana e portoricana.

Encanto Club Latino Viale Europa 72, Cusago Tel: +39 02 90390114 FB: Encanto Club Latino Serata del Sabato Una delle serate più affollate dell’hinterland milanese, show e spettacoli, musica varia, si balla cubano e portoricano.

Hollywood Corso Como, 15 Milano Tel: 026598996 Ogni giovedì serata Diablita “New Generation of latin show”. Reggaeton dembow bachata urban dj Ricky Espino e lo staff Beverly Family.

Etoile Viale Lombardia, 16, Cassinetta di Lugagnano (MI) Tel: 3207281158 FB: Etoile Sala1: Latino 360° Music selection by dj Francesco Rojos Sala2: Salsa Ny – Music selection by Marco Ghamo Sala3: Kizomba

Ahynama Club Via Tiepolo 20 Segrate (MI) Tel: +39 02 36578025 FB: Ahynama Club Martedì, Venerdì, Domenica Grande club con ottima musica, principalmente salsa cubana e portoricana, bachata e cha-cha-chá. MANGOS 3.0 Via Mario Idiomi 1/44 Assago (MI) Telf. 327/4964364. Ingresso consentito solo ai soci, i non soci dovranno fare la tessera al costo di 5€ Aperti dal martedì alla domenica, 2 piste di ballo, location invernale e estiva. Nuova gestione che continua con la linea style Mangos.

Les Folies Via Rosario Livatino 8, Melzo (MI) Tel: +39338717 5760 FB: Les Folies Latino Le notti latine piú fashion che ci siano, serata latina a 360°

53


Cubamania Salsa Congress Si è conclusa l’ottava edizione del Cubamania Salsa Congress… e tutti a chiedersi perché bisogna aspettare un anno per ritrovarci! L’atmosfera del Cubamania è così serena, allegra e rilassata, gli incontri tra i vari protagonisti, dagli artisti agli insegnanti ai musicisti a TUTTI i partecipanti sono vissuti in tale spontaneità che i tre giorni… volano e infatti sul web

54

The 8th Edition of Cubamania Salsa Congress is done...and everyone is wondering why we have to wait a year to meet up again! The atmosphere of the event Cubamania was so nice, cheerful and relaxed, the classes between the different artists, from dancers to musicians and to teachers...ALL the participants joined this sponta-


si misura l’entusiasmo di chi ha condiviso questa bella esperienza: giorni e giorni di commenti entusiasti che riempiono il cuore degli organizzatori di gratitudine e di incoraggiamento per la prossima edizione. Il “patron” dell’evento, Paco dj (Vincenzo Guglietta) non ha mancato di rivolgere i suoi ringraziamenti alla Isla Grande, a Cuba, luogo meraviglioso che ha donato al mondo intero un tesoro di musica, canto, ballo, tradizioni che miracolosamente hanno mantenuto la loro essenza e vitalità pur trasformandosi nella contaminazione con i diversi influssi apportati dall’incontro con nuove espressioni e culture. Grande insegnamento: l’accoglienza del nuovo e del “diverso” ha fatto sì che noi oggi, divertendoci in una qualunque sala da ballo, siamo accompagnati dallo schiavo nero dell’Africa, dal conquistatore bianco della Spagna e della Francia, dal musicista jazz, blues, rock o rap dell’America del Nord e… chi più ne ha più ne metta! Si no hay cultura no hay nada! Appuntamento al 15-16-17 aprile 2016… ancora più ricco, ancora più bello!

neity in the three days, which quickly flew... on the common social networks can be measured the enthusiasm who shared this beautiful experience: days and days of rave reviews that fill the hearts of organizers of gratitude and encouragement to start organize the next edition. The “patron” of the event, DJ Paco (Vincenzo Guglietta) has not forget to foward his gratitude to the Isla Grande, to Cuba. A wonderful place that gave the world a treasure of music, singing and dance. Traditions that keep miraculously their essence and vitality while becoming the contamination with the different influences made by the encounter with new expressions and cultures. Great lesson: The welcome of the new and “different” mean that today we have fun in any ballroom, followed by the black slave of Africa, from the white conquistador of Spain and France, the jazz musician, blues, rock or rap of North America ... and so on and so forth! Si no hay culture no hay nada! Interests? See you in April 2016 15-16-17... even richer, even more beautiful!

55


56


57


58


59


60


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.