Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 6 - N째 2 - MARZO - APRILE 2015
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vidalatinamagazine.it
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Registrazione del Tribunale di Bari:
n°3199 del 25/11/2010 Tiratura: 20.000 copie Numero Chiuso: 30/03/2015 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it
Vida Latina Magazine Milano: Via Anguissola, 26 Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direttore Commerciale: Nunziella Buono Direttore Artistico: Ricky Espino Caporedattore: Daniele Blasi Redazione: Michele Traversa Gordiano Lupi Chiara Ruggiero Enzo Conte Yadira Gonzalez Nunziella Buono Ricky Espino Denny dj Marianna Melis Massimo Roger Francesca Mauro Giovanna Diomede Massimo Roger Michela Vernati Fernando Rodrigues Saluiza El Sonero dj Daniela Chessa Hanno collaborato in questo numero: Antonello Nicodemo Pepe Espino Photo Credit: foto Copertina: Planetrecords Nunziella Buono
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Ediotriale di Donato Ciccimarra
entornati amici di Vidalatina Magazine, ci troviamo sempre qui a fare un riassunto, accompagnato da piccole riflessioni su quelli che sono i temi di maggior interesse del nostro splendido mondo. In questo numero tratteremo sempre di musica novitĂ e divertimento. Parten7
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DITORIALE di Donato Ciccimarra
do dalla copertina ci ritroviamo immersi in una bellezza entusiasmante, quella della cantante cubana Laritza Bacallao, vera icona del nuovo modo di fare musica. Un successo inaudito in tutto il mondo dato dalla sua fresca e accattivante voce latina e sempre in tema di musica presentiamo il nuovo progetto del suo connazionale Alexander Abreu, noto a tutti i lettori per le già molteplici interviste realizzate dalla nostra redazione per riscoprire i segreti del suo successo planetario. Alexander proprio in questi giorni presenta il suo nuovo album “La vuelta al mundo” acquistabile online e in distribuzione a fine aprile. E’ la volta della nostra redattrice Daniela Chessa che ci propone un’intervista originale ad un ballerino di Zumba, il nostro Enzo Conte apre un tema già molto discusso nelle precedenti edizioni, un tema dai molteplici aneddoti e dai punti di vista più curiosi del nostro mondo: c’è sabor solo nella salsa cubana? Una notizia di attualità ci incuriosisce molto, infatti, in queste pagine si descrivono le motivazioni della
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chiusura del festival dedicato alla musica alla gastronomia ai balli ed alla cultura latino americana, stiamo parlando del LatinoAmericando Expo che quest’anno chiude i battenti. A la isla grande è dedicato anche Cubamania 2015 iniziativa ormai alla ottava edizione per chi ama vivere giorni di “intensità” cubana, concludendo con e gli interessantissimi approfondimenti di Gordiano Lupi e Chiara Ruggiero. Nel prossimo numero di Vida Latina Magazine noterete dei cambiamenti che necessitano alla nostra testata, come ben sapranno i nostri più attenti lettori, il nostro magazine è distribuito anche fuori dai confini italiani, per questo ci siamo prefissati di accontentare anche chi non parla la nostra lingua. Ebbene si, Vida Latina Magazine dal prossimo numero sarà bilingue, questo sicuramente farà piacere a tutti i nostri inserzionisti che vedranno il loro business crescere anche all’estero e non solo... Ci auguriamo che la nostra compagnia vi allieti sempre, ¡hasta la proxima!
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Una delle più rinomate cantanti della musica tradizionale e contemporanea di Cuba. Durante i suoi concerti il pubblico accoglie con ovazioni la sua voce ben timbrata e la sua giusta interpretazione. Figlia di Ernesto Bacallao (cantante de La Aragon), studia Direzione di Coro, più approfonditamente come accompagnatore Pianista. Comincia la sua vita artistica all’età di quattro anni presentandosi di fronte a pubblici distinti tanto a Cuba quanto
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all’estero. Ha fatto parte dell’elenco del Festival Boleros de Oro per varie edizioni. Per anni ha partecipato agli omaggi realizzati per l’emblematico cantante cubano Beny Morè. Ed in alcune edizioni del Festival Habaneras all’Havana. Di recente ha preso parte al prestigioso catalogo di P.M.M, e alla compagnia iEvents con l’intento di lanciare e realizzare la sua carriera negli Stati Uniti come porta di accesso al mondo.
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L’otto dicembre 2012 Laritza ha partecipato al mitico concerto di Zucchero all’Avana, dove ha cantato un duetto con il famoso artista italiano di fronte oltre 30.000 persone. Laritza ha avuto un successo inaudito con il suo primo album, la canzone “Carnaval” è il suo primo singolo suonato in tutte le radio del globo.
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Nel prossimo numero di Vida Latina Magazine un’intervista esclusiva per l’Italia dedicata a tutti gli amanti della sua musica.
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La vuelta al mundo nuovo progetto per Alexander Abreu
Si fa la storia, ricordando il primo disco “Haciendo Historia” (2009) di Havana D’Primera. La storia di HDP è letteralmente scritta nella loro musica. Musica, strada, storia, incontri. Al bagaglio musicale di Alexander Abreu e dei suoi musicisti, oggi si aggiunge una nuova creazione: “La vuelta al mundo”, che dopo il clamoroso successo del secondo disco “Pasaporte”, crea aspettative altissime che siamo sicuri che le 12 canzoni che lo formano soddisferanno a pieno. “La vuelta al mundo” è una compilation di virtuosismi, una pioggia di sincopi e ritmi spettacolari, è inoltre poesia popolare e d’appartenenza che è già segno distintivo del gruppo, gli arrangiamenti al millimetro, la voce precisa. La musica ballabile cubana esigeva un cambio di guardia, uno colpo al cuore e all’anima, un tocco di sapienza e tenacia, questo è HDP e questo disco: un tributo silenzioso, senza inutili abbellimenti, senza
ostentare se non il talento, alla gente, a Formell, al ritmo, a Cuba. Un regalo di energie, un momento di grazia che la casa discografica Pafata Producciones ci offre con il grande impegno che sempre comporta creare e produrre. I gusti musicali oggi sono un universo che gira, che si muove dal disco fisico all’universo virtuale. In questo movimento si inserirà con vitalità, “La vuelta al mundo”. Perché questi mondi oggi hanno un nuovo progetto pieno di luz sonera, nella quale montunos e congas si uniscono al songo rivisitato, alla magia salsera, al tocco unico e magistrale di Alexander. Un disco che non solo farà il giro del mondo che lo attende, ma che inviterà il mondo a girarsi verso una nuova scena musicale cubana, della quale loro sono figli ed esempio. Celebriamo questo viaggio musicale, celebriamo questa vuelta. Applaudiamo l’orchestra e naturalmente: Balliamo! 15
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Hammer Hurtado I’intervista di Daniela Chessa Si definisce un timido ma in realtà sul palco è davvero vulcanico e magnetico. Riesce a coinvolgere chiunque con i suoi passi di Zumba, stiamo parlando del ballerino, coreografo e cantante colombiano Hammer Hurtado. In attesa di ascoltare il suo nuovo singolo “Timido” siamo riusciti ad incontrarlo e ad intervistarlo per voi.
Come hai vinto la tua timidezza? È solamente grazie alla danza e alla musica che ho vinto la mia timidezza, non è stato semplice all’inizio, ma le mie grandi passioni mi hanno fatto uscire da quel guscio in cui mi rifugiavo e mi hanno dato la forza di confrontarmi con la gente e di esprimere tutta la creatività che avevo dentro. Qual’è il tuo segreto con le donne? Forse la semplicità. Cerco di comportarmi come mi è stato insegnato con grande educazione e rispetto verso tutti in particolar modo verso le donne. Dicono di me che colpisce la mia grande sensibilità e dolcezza e questo mi rende felice. Per me le donne sono importanti tanto che porto avanti un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulla donne in cui credo molto. Sei un ballerino, coreografo, cantante ma anche uno tra i più popolari istruttori Zumba di Roma, com’è una tua giornata tipo? Le mie giornate sono davvero piene e abbastanza faticose perchè lavorando in cinque palestre con lezioni a rotazione tutto il giorno posso dire che non è una passeggiata. Poi c’è la musica quindi non ho quasi mai del tempo libero. Insomma ho una vita piena dove è difficile annoiarsi! Il bello è la relazione giornaliera con tantissime persone, adoro contornarmi con situazioni diverse che sono frutto per me di nuovi stimoli artistici ed emotivi. Cosa rappresenta nella tua vita il ballo? Grazie alla danza riesco ad esprimere quello che
sono, la mia cultura e le mie emozioni. Il ballo è parte integrante della mia vita. Ti senti più ballerino o più cantante? Indubbiamente più ballerino. Danzo da sempre quindi è quello che realmente sono. Però con il ballo è cresciuto il mio desiderio di musica, spero di realizzare il mio sogno: fare musica. Ho già lavorato come autore ed interprete musicale, ho inciso diversi brani, alcuni quei quali hanno riscosso un discreto successo come “El pega pega”, “Hit cumbia” e sento che questa è la mia strada. C’è qualcosa che desideri nella tua vita e che ancora non sei riuscito a realizzare? Il mio sogno ora è quello di portare in giro per il mondo il mio nuovo progetto musicale. Ho un singolo che uscirà a breve... spero piacerà al pubblico tanto quanto piace a me! Il sogno nel sogno poi sarebbe un grande concerto nella mia cita natale Barranquilla. Parlaci del tuo nuovo progetto discografico... Il mio nuovo progetto discografico è sicuramente più maturo e pieno di novità rispetto quelli passati. Anche il singolo avrà un ritmo attuale e accattivante, un mix di reaggaton e kizomba, ed un testo autobiografico che spero possa essere uno stimolo al cambiamento per tutti i ragazzi che come me a causa della timidezza non riescono ad esprimere loro stessi. Un saluto ed un abbraccio a tutti i lettori di Vida Latina Magazine da Hammer!
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C’È SABOR SOLO NELLA SALSA CUBANA?
Sembrerebbe il solito luogo comune, ma leggendo su alcuni social network le dichiarazioni di due ferventi cubanisti sembrerebbe di sì. Il primo ad esempio dice: “Io sono un deciso fautore della cubana... ritengo che il “sabor” che si riesce a raggiungere sia il massimo... però, tignoso come sono, 6 o 7 anni fa ho deciso di provare la salsa in linea. Ora posso dire in piena coscienza che la portoricana proprio non mi piace! Sono due anni che sto studiando folklore e rumba. Che differenza... che sabor.... tutta un’altra cosa!!!” Peccato solo che il tipo in questione (che conosco benissimo da anni) quando balla non esprime nessun tipo di sabor, a prescindere dallo stile in cui balla. Il secondo va’ molto al di là e coinvolge anche il fatto musicale: “Nella musica cubana ma anche nell’hip hop, nel funky e nel jazz c’è un elemento magico ed assolutamente fondamentale che le altre musiche e gli altri stili di ballo salseri si dimenticano: il fatto di essere musica negra!… le origine africane… quel linguaggio corporeo selvaggio… fortemente erotico…
chiamiamolo pure sabor. Elemento che, cari amici portoricanisti, newyorkesi (non del ghetto: là è nato l’hip hop il fratello USA della rumba!) Los Angelesari (stile creato dai fratelli Vasquez che sono messicani!) in questi tipi di ballo che voi fate, scusate, proprio NON ESISTE! E se esiste, esiste solo in dosi minime” Non lo so a voi, ma queste dichiarazioni mi fanno venire in mente quelle persone che credono di essere gli unici capaci di “conquistare una donna”. Me lo auguro che sia così per le loro donne!...(ma ne dubito) Credo però che una cosa è avere sabor, altra cosa è “credere” di avere sabor. Così come una cosa è credere di fare bene all’amore, altra cosa è saperlo fare per davvero. Non c’è niente di male nell’essere convinti delle proprie capacità. Non capisco però questo bisogno di stare sempre a criticare o a indagare sul sabor degli altri. Se uno mi dicesse “La salsa cubana ha sabor!”, gli stringerei la mano! Ma se uno mi dice “La salsa cubana ha sabor, mentre la portoricana no!”, allora non l’accetto. Non vedo il motivo per cui per parlare 19
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bene di se stessi si deve per forza parlare male degli altri. E’ indice di odio verso qualcosa, piuttosto che di rispetto per le diversità... Una domanda però mi piacerebbe fare a questi signori del sabor: “Cosa succede a tutti quelli che hanno la capacità di ballare stili diversi? Il sabor appare solo a comando? Ovvero se ballano cubana allora ballano con sabor. Se si cimentano con la portoricana allora ballano senza sabor?”
Io credevo invece che se uno è un tronco resta un tronco a prescindere dallo stile che balla. Ergo per vedermi assegnata la patente del sabor d’ora in poi nei locali sarò costretto a ballare solo salsa cubana. La portoricana potrò ballarla solo in casa, quando non mi vede nessuno. Sentire però cosa mi ha scritto tempo fa un altro fanatico della cubana: “Sin dall’inizio il modo portoricano (accademico) mi è sempre sembrato fasullo, non spontaneo, costruito, (a parte i bei vestiti di cui si parla tanto!!). Ecco perché si dice che la salsa cubana tiene sabor ed è più naturale (anche a Cuba lo dicono). Cosa ben diversa è invece è la gestualità e spontanea dei portoricani (che nessuno italiano mai possiede ne possiederà) che però non riesce, a mio avviso, a controbilanciare lo stile di ballo assai diverso dalla cubana. Quindi, concludendo, è assolutamente vero che la cubana ha quella marcia in più di spontaneità (e anche volgarità oserei dire!) rispetto alla portoricana. Che poi non 20
piaccia assolutamente per educazione o per cultura l’immediatezza, la volgarità e le geometrie della cubana, è puramente individuale! La cosa tragica per chi fa i confronti fra le due salse (cosa che io ho perso la voglia di fare) è che in Italia viene insegnata in una maniera effeminata (per l’uomo), mentre risulta gradevole per la donna che apprende quelle caratteristiche che la fanno sentire ancora più femmina (anche se costruita = non è spontanea!!!). E’ questo l’elemento cruciale che contrasta con la rozzezza della cubana!” Volete sapere la mia risposta? Eccovela: “Da quello che scrivi si capisce benissimo come tu non sia mai stato a Puerto Rico. Ti sei fatto un’ idea preconcetta in base a quello che hai visto qui in Italia. Mi parli di ballerini portoricani costruiti, senza però fare dei nomi precisi. Ti potrei citare allora un Papito Jala Jala, che era un tipico ballerino “della calle”, senza alcuna preparazione accademica, che ballava con estrema spontaneità fino ad essere lui stesso sinonimo di sabor. A lui potrei contrapporti de i bravissimi ballerini cubani come Lazaro Martin Diaz, Esmil Diaz, Alberto Valdes, Maikel Fonts, Arnay Ferreiro, Albertigo Calderon (giusto per citarne qualcuno), che invece hanno alle spalle anni di studi sia di danza classica che di danza moderna, pur essendo considerati, a torto, ballerini assolutamente spontanei. Mi parli poi di gestualità portoricana, supponendo evidentemente che tutte le ballerine portoricane la posseggono. Anche questo, purtroppo, è uno stereotipo. Se tu andassi a Puerto Rico, ti accorgeresti invece che la maggior parte delle portoricane balla in maniera assolutamente semplice, anzi alcune volte persino un po’ grezza. E’ stato proprio Papito Jala Jala, che sfruttando il suo essere omosessuale ha saputo trasformare alcune di queste ballerine un po’ grezze e volgari in donne estremamente eleganti e sabrose, ispirandosi però lo sai a chi? Ispirandosi
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proprio alle ballerine del Tropicana di Cuba. Oggi un altro stereotipo da abbattere è quello che le cubane siano solo grezze o volgari quando ci sono moltissime ballerine cubane che hanno una gestualità straordinaria. Alcune di esse vengono persino dal Tropicana di Cuba, altre ancora hanno a loro volta studiato classico e moderno, materie che a Cuba è obbligatorio studiare, anche per un semplice ballerino di folclore. Adesso però voglio farti io una domanda: se un Lazaro Martin Diaz si mettesse a ballare utilizzando figure e passi tipici della salsa portoricana, perderebbe il suo sabor? Non credo e lo ha dimostrato esibendosi al fianco di Papito Jala Jala, il quale a sua volta era un portento quando ballava timba, andando giù di tembleque e despelote. Pensi poi che un ballerino con una fortissima componente afro come Jorge Santana perderebbe il suo tipico sabor ballando casino cubano? Non credo! Pensi che se un ballerino completo come Jhesus Aponte, che ha ballato persino con Michael Jackson, si mettesse a ballare afro (cosa che tra l’altro ha fatto anche in alcuni musical) perderebbe il suo sabor? Non credo! Pensi che se ballerini come Tito Ortos o Felipe Polanco si mettessero a ballare son non sarebbero più sabrosi? Non credo! E se un Arnay Ferreiro o un Alberto Valdes si mettessero a ballare un mambo New York Style che fine farebbero? Diventerebbero rigidi come delle mummie? No, non credo! Ed allora questa tua convinzione di fondo non è solo figlia di un pregiudizio?...” In passato quando sentivo le solite critiche sulla salsa portoricana, lo ammetto, ci rimanevo molto male. Mi sforzavo in tutti i modi di far capire al mio inter locutore che non era così, che anche la salsa portoricana aveva un grande sabor. 22
Oggi devo confessare che ho lavorato molto su questo aspetto e sposo in pieno una bella canzone di Caetano Veloso che dice: “Eu so vou gostar de quem gosta de mi!”. Frase che più o meno vuol dire: “Mi piaceranno solo le persone a cui piacerò!” Che non è un inno al narcisismo, ma semmai una maniera di volersi bene, di non farsi del male rincorrendo inutilmente l’approvazione altrui. Oggi, ad esempio, adifferenza di ieri, non mi interessa se gli
altri pensino se io ballo con sabor o meno. Se poi riuscirò a comunicare agli altri delle emozioni mentre ballo, questo mi farà piacere ma non potrà e non dovrà mai tramutarsi in ossessione. Quindi a quelli che si ostinano a criticare la salsa portoricana, rispondo tranquillamente: “Criticatela pure, tanto io la salsa cubana la ballo sempre con piacere... e vedo che quando vado a Cuba le cubane si divertono molto a ballare con me... Succede lo stesso a voi quando andate a Puerto Rico?...” La realtà è che non esiste una salsa senza sabor come non esistono persone a cui non piacerebbe ballare con sabor. Il problema è riuscirci! Chiedete ad un ragazzino di dieci anni di muoversi in libertà e lo farà senza nessun problema. Chiedetelo ad un signore o a una signora di mezza età e molto probabilmente non lo farà, o meglio dire non ci riuscirà. Spesso ci dimentichiamo che i corsi di ballo non sono frequentati dal fior fiore della gioventù italiana, tutta gente di grande talento, che viene dal mondo del
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la danza e che ha doti innate dentro di sé espressioni vietarle l’ingresso in classe? come sensualità ed erotismo. La maggior parte delle Io credo che un maestro debba proporre non impersone che si iscrivono ad un corso di salsa sono porre le cose. La prima parte della lezione la faccio persone che non si sono mai mosse in vita loro che sempre con tanto impegno e con tanto amore, se cercano nella salsa un antidoto contro la noia o la poi qualcuno non ne capisce l’importanza il problesolitudine. ma è il suo. Noi insegnanti dobbiamo fare i conti ogni giorno con E’ anche vero che muoversi una sola volta a settimaquesta realtà. Non a caso nel mio recente libro “L’Arna serve assai a poco. Bisognerebbe farlo tutti i giorte di Insegnare. Come insegnare e trasmettere una ni, mettersi davanti allo specchio ed esercitarsi in co sana passione” ho sottolineato come esistono due ntinuazione. Il ballo aiuta molto a sciogliersi, ma è diversi tipi di scuole: anche vero che se il tuo corpo con gli anni ha as1° la scuola ideale sunto una certa rigidità non è semplice sconfiggerla. 2° la scuola reale In questa diatriba tra cubano e portoricano c’è però Un conto, infatti, è quello che vorremmo cercare di una certa verità di fondo: alle persone piace vedere trasmettere o sviluppare nei nostri allievi, altra cosa le cose come loro vogliono che sia. A molti ad esemsono i risultati che riusciamo ad ottenere nelle con pio piace l’apparente eleganza che c’è nella salsa dizioni attuali, caratterizzate da una spietata concorportoricana e vogliono vedere solo questa caratterenza che invece di miristica, perché magari la gliorare la qualità dell’in“Quando vado a le cubane si sentono più affine alle segnamento l’ha persino corde. Pensano, divertono molto a ballare con me... loro peggiorata. sbagliando, che la salsa Personalmente da sem- Succede lo stesso a voi quando andate portoricana sia più facile pre dedico la prima mezperché si suda di meno, a ?...” zora delle mie lezioni in quanto più elegante. al movimento corporeo. Nel farlo utilizzo brani di Le loro idee cambiano quando si rendono conto che funky, insegno un po’ di bomba, un po’ di plena, un in realtà è molto più difficile del previsto. Sicuramenpo’ di chachacha, anche i primi rudimenti di rumba. te la mancanza di una colonia portoricana ha molto Ebbene ci sono delle persone che puntualmente mi influito sulla giusta diffusione di questo stile, ma è arrivano con mezz’ora di ritardo, altre che addiritanche vero, ripeto, che molte persone hanno prefetura aspettano in macchina, poi quando sentono le rito prendere come riferimento un modo di ballare note di una salsa si presentano in classe. che fosse più consono al loro modo di essere. Cosa dovrei fare a questo punto con queste persone: D’altra parte il pubblico salsero è sempre più vario
Cuba
Puerto Rico
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ed eterogeneo ed è difficile portare avanti didattiche che possono andare bene per tutti. Un’alternativa va lida potrebbe essere quella di diversificare i corsi e creare delle alternative, come, ad esempio, corsi di espressività corporea afro-caraibica o di hip hop latino. Credete però che a questi corsi si iscrivono i più bisognosi? No, si iscrivono al contrario i più motivati, quelli che veramente vogliono crescere. Quello che contesto con forza è che il fatto di ballare uno stile rispetto all’altro ci rende più bravi o migliori. Così come il fatto che ci sia una salsa più divertente dell’altra. Questa è una convinzione del tutto sbagliata. Tendiamo sempre a cadere nello stesso errore dimenticando una grande verità: è il ballerino che fa la salsa e non la salsa il ballerino. Nella nostra scuola, ad esempio, cerchiamo di dare ai nostri allievi delle basi molto ampie, insegnando non solo i principali balli afro-caraibici ma cercando anche di dare una conoscenza dei vari stili di salsa, cominciando proprio dal casino cubano. Ebbene quelli che hanno difficoltà ad imparare il casino cubano si ritrovano in difficoltà anche nella salsa portoricana, quelli che invece apprendono con facilità a ballare casino cubano, apprendono lo stile portoricano con la stessa facilità. L’impostazione è poi solo un abito mentale, tipico delle persone che non hanno mai ballato in vita loro. Chi è abituato a ballare dall’infanzia o frequenta un c orso di danza ha invece una mentalità completamente diversa. Ad esempio nella scuola di danza moderna che ho frequentato per un certo tempo, il mio maestro organizza una volta al mese una giornata in cui ogni allievo deve obbligatoriamente frequentare una disciplina diversa da quella che normalmente studia. Ultimamente a me ha chiesto di fare delle lezioni di salsa. Ebbene al primo incontro ho insegnato a ragazzine dai quindici ai venti anni d’età una seque nza che faccio fare al mio gruppo avanzato (ovvero gente che balla salsa da diversi anni). Altro che impostazione! Queste sono persone che danno del tu alla danza, che sanno muoversi con assoluta padronanza e che sono abituati un giorno a fare jazz, l’altro funky, l’altro ancora hip hop, un 24
altro ancora salsa. E te la fanno col cuore e lo spirito aperto senza chiedersi né come, né perché. Dovevate vedere con che sabor, con che scioltezza si muovevano!!! C’è poi da osservare che noi adulti partiamo in un certo senso svantaggiati. Quello che rende molti ballerini di origine afro-latino-caraibica diversi da noi è infatti proprio la loro fisicità. Una fisicità che non è solo una dono della natura ma che si sviluppa da bambini in un contesto giusto. Quando fin da piccolo ti ritrovi a vivere a stretto contatto con la natura, in una società meno inibita e moralista è normale che ti riesca più facile riuscire a trasmettere emozioni con il tuo corpo. Noi italiani abbiamo dimostrato di avere una grande passione ed un grande interesse per il ballo, ma il nostro scoglio più grande è quello di riuscire a rapportarci con la nostra fisicità, riuscendo a trovare anche una nostra giusta dimensione nel ballo. Quanti uomini, siamo sinceri, riescono ad essere sensuali ed erotici quando ballano? Credo davvero in pochi, ma è anche vero che questo è l’aspetto più difficile da tirare fuori. E’ sottile infatti la differenza tra il muovere il bacino alla Ricky Martin o muoverlo un maniera effemminata. A volte è proprio uno sguardo, una attitudine, una sicurezza di sé, a fare la differenza. In questo credo che abbiamo ancora molto da imparare e da lavorare. Ma credo che abbiamo un alibi più che sufficiente: per anni ci hanno detto che il ballo era una cosa da femminucce. Ora finalmente è arrivato il nostro momento ma è anche giusto che ci sia dato tempo per imparare e per scrollarci da dosso tutte le nostre inibizioni. E qui ritorniamo al problema di fondo: la mancanza di una fisicità di base che rende difficile anche un semplice movimento di spalle o una onda con il corpo. Sta dunque a noi insegnanti far capire anche agli allievi più pigri e svogliati che è importante cimentarci con nuove sfide, che è fondamentale allargare le pro prie conoscenze anche in campo musicale, cercando di capire più a fondo non solo come si balla ma da dove viene questa musica e quale cultura essa esprime...
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Musica di Gordiano Lupi
Los Matamoros Rafael Cueto era l’anima dei Matamoros. Los Matamoros sono l’esempio di un trio armonico generato dalla fusione perfetta di tre persone così diverse come Rafael Cueto, Sirio Rodríguez e Miguel Matamoros. I Matamoros nascono a Santiago nei primi anni Venti, arrivano all’Avana nel 1928 e rappresentano il nuovo modo di fare musica che non dimentica le antiche tradizioni. Il loro son si nutre della trova e armonizza con risultati favolosi musica e poesia. Rafael Cueto (1890 - 1991), detto el academico, con la sua leggendaria esecuzione sviluppa una forza musicale piena di fantasia e di calore cubano. “Los Matamoros nacquero l’otto maggio del 1925, 26
il giorno dell’onomastico di Miguel, durante un festone a base di cerveza Hatuey, porco asado, congrí e pru (una bibita a base di erbe e radici). Miguel aveva una gran voce e Siro era un’ottima seconda voce, però il tumbao della mia chitarra rompeva la monotonia” ricorda Cueto in una vecchia intervista rilasciata prima di morire. I Matamoros rinnovano il son del vecchio Septeto Habanero e cominciano a incidere negli Stati Uniti anche grazie al tumbao straordinario della chitarra di Rafael Cueto. Un altro personaggio importante è Estanislao Laíto Sureda che si è formato alla scuola della Sonora Matancera ed è stato una delle sue stelle indiscusse. In tempi recenti lo ha resuscitato un imprenditore colombiano, alla tenera età di ottant’anni molto ben portati. Laíto è un tipo magro, occhi piccoli, vispi, seri, sempre pronto alla battuta e a parlare di musica. Il suo destino è comune a quello di molti altri vecchi del son come Raúl Planas, Pio Leyva, Manuel Puntillita, Compay Segundo. Una nuova giovinezza è iniziata per tutti e sono cominciate le registrazioni e le turnè in Europa e negli Stati Uniti. Laíto nasce a Cienfuegos, terra di musicisti e di suonatori di bongó, chitarra, tres, marímbula, maracas, botija e güiro. Non per niente a Cienfeugos è nato pure Benny Moré. Da giovane Laíto conosce il Septeto Habanero, l’Oriental, il Nacional, la Gloria Matancera, Botón de Rosa, Los Matamoros e tutti i vecchi gruppi del son. A quel tempo c’era pure il valzer che andava per la maggiore. “Era l’epoca dei grammofoni, noi ragazzi ci riunivamo nei barrios ad ascoltare musica, ma se non c’era un grammofono nel quartiere allora si andava nei negozi ad ascoltare i dischi” ricorda Laíto. Laíto nasce nel barrio La Juanita nel 1914, ha
dieci frateli e non studia musica ma è un puro autodidatta. Canta alla radio di Cienfuegos e nel 1944 arriva all’Avana, per entrare nel 1953 nella Sonora Matancera di Rogelio Martínez che fu l’apice del suo successo. Con la Sonora viaggia molto e conosce Haiti, il Venezuela, la Colombia, Panama e altre nazioni dell’America Latina. Nella Sonora c’erano pure due stranieri: il colombiano Nelson Pinedo e il dominicano Alberto Beltrán. Severino Ramos Betancourt è l’artefice e l’anima della Sonora Matancera che deve molto alla potenza creativa di questo pianista e compositore nato a Matanzas nel 1914 e morto all’Avana nel 1965. Severino studia musica sin da piccolo come i suoi cinque fratelli e ha pure dei cugini che sono buoni musicisti e frequentano la sua casa. Il giovane pianista si stabilisce all’Avana, entra nella Sonora, collabora a Radio Progreso, diventa un vero alchimista dei suoni, un mago che sa mescolare tra loro le giuste melodie. Celina Gonzáles era la regina della musica campesina. Morta a febbraio del 2015. Non era facile parlare con Celina, era sempre in viaggio, quando la volevano in Colombia e in Venezuela, quando a Londra. Sempre piena di impegni, un programma alla televisione, uno alla radio, un’esibizione. Celina era una donna alla mano, se era libera dalle tante cose che aveva da fare ti riceveva in casa e ti metteva a tuo agio davanti a una tazza di caffè. La più grande interprete della musica campesina abitava nella modesta casa del barrio La Lisa. Lei in una città come L’Avana poteva vivere solo in un posto come quello, tra gli alberi, i fiori, i vicini che gridano da finestra a finestra e per colmo della sorte, a tre metri dalla porta di casa, una ceiba gigantesca che faceva sporgere i rami sino a toccare il tetto della casa. Di sicuro gli orishas che abitano nell’albero sacro la proteggevano, primo tra tutti Changó che ha nella ceiba la sua casa preferita. Celina era una donna magra, piccola di statura, dai lunghi capelli sciolti e ricci, intelligente, astuta, si vedeva dagli occhi che le brillavano in continuazione. Nasce nel 1929 a Jovellanos, provincia di Matanzas, ma si trasferisce quasi subito a Santiago. La sua biografia si riassume nella canzone più nota. Yo soy el punto cubano que en la manigua vivîa cuando el mambí se batía con el machete en la mano. 27
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Attualità a cura della redazione
Addio a LatinoAmericando Expo Assago, 26 marzo 2015 - Chiude la creatura di «Pepe» Fabiani: addio al Festival Latinoamericando. Da quest’anno non riaprirà più la «porta do sol» che aveva caratterizzato l’estate milanese
Franca De Gaspari, ambasciatrice «Women for Expo»
per anni, dando vita a una sorta di gemellaggio musicale e culturale fra Milano e l’America Latina. Oltrepassando quel portone, come d’incanto si lasciava Milano e si sbarcava in America Latina. 32
L’edizione in programma per quest’estate avrebbe dovuto essere la venticinquesima, quella di Expo, a cui la kermesse da anni si era legata, assumendo la denominazione di Latinoamericando Expo. La motivazione ufficiale dell’addio è che Franca De Gaspari, direttore generale del festival, ha deciso didedicarsi completamente al suo incarico di ambasciatrice «Women for Expo». «Seguire sia l’impegno preso con Expo che il festival Latinoamericando poteva risultare molto gravoso e avremmo rischiato di non lavorare bene, per questo ho preferito dedicarmi solo ad Expo». Ma le voci sulla chiusura definitiva del Festival Latinoamericando circolavano da alcune settimane e fra i motivi ci sarebbe anche la crisi economica. Nell’area Festival si disputeranno altre due manifestazioni. La prima fra giugno e luglio, nei fine settimana. Con il titolo “Assago Summer Arena”, ha in programma una serie di concerti all’aperto. La seconda è il “Milano Latin Festival”, gestito da una nuova società, la Faro Srl, prevista dal 13 agosto al 27 settembre. «Siamo stati lieti di ospitare per tanti anni il festival latinoamericano – commenta il sindaco
di Assago Graziano Musella –: un triste addio. Però sarà sostituito da queste due manifestazione che terranno compagnia ai milanesi per tutta l’estate». Che la fine del Lationoamericando Expo fosse nell’aria lo dimostra anche l’altra iniziativa lanciata a Busto Arsizio dove andrà in scena l’International & Latin- Fiexpo - Festival Latino Americano, dal 19 giugno al 29 agosto. Il nuovo Festival Latinoamericano è inserito nel calendario Expo 2015 organizzato dalla Caribe Event con la collaborazione del Comune di Busto Arsizio, che si propone come l’evento più importante dell’estate per tutta la comunità latino americana e per tutti gli appassionati a questa cultura ». Insomma per gli amanti di Salsa e Bachata e del meraviglioso villaggio latinoamericano ideato 24 anni fa dal grande e indimenticabile Juan Jose “Pepe” Fabiani, Assago non sarà più la mecca. In questa lunga e affascinante avventura sul palco del Latinaomericando sono saliti i più grandi artisti del mondo latino.
Corazòn Latino, da 24 anni la scuola al servizio dei Baresi: “e chiacchiere non ce ne vogliono...”. Ballerai in vetrina nella zona più esclusiva di Bari. Miguel il maestro dei maestri ti invita “ven a bailar con nosotros...”, novità Zouk Brazil e Kizomba. Zumba e total body anche al mattino. Corazòn latino nella nuova e unica sede di via Pappacena, 10 a BariPoggiofranco, zona Sheraton. 349.6656495 corazonlatino.net BARI
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Milano: Expo e basta? Viaggi e Cultura di Michele Traversa
Milano, è città conosciuta in tutto il mondo per la vita frenetica, sede di importantissime aziende a livello mondiale e capitale indiscussa della moda. Ma un week end in questa famosa metropoli può offrire tanto sia a livello culturale, sia gastronomico. Prendendo come scusa l’Expo 2015, vi propongo un itinerario di due giorni che vi lascerà a bocca aperta! Quest’anno in occasione dell’Expo 2015 (in programma dall’1 maggio al 31 ottobre) spero possa essere utile a tutti quelli che, come me, scopriranno Milano al di là di questo importantissimo evento. Dopo essermi riposato un tantino mi fiondo in una pasticceria e dopo una passeggiata fra i negozi del quartiere mi preparo per la cena, dove mi aspetta un ottimo risotto alla milanese da leccarsi i baffi. L’indomani, inizia la scoperta vera e propria della città! Mi dirigo verso IL CENACOLO VINCIANO, custodito presso il Refettorio di Santa Maria delle Grazie, una struttura meravigliosa che penso che gli stessi milanesi doc, non ne siano a conoscenza. L’entrata è obbligatoriamente da prenotare on line o tramite call center, al massimo potete recarvi qui per vedere se qualcuno non si è presentato e quindi il posto vi viene ceduto, ma capita raramente.. e prenotate con molto anticipo perché gli orari sono 34
quasi tutti pieni! Il dipinto può essere ammirato per circa 15 minuti, un pannello ai piedi della tela spiega tutti i personaggi e dà qualche informazioni in merito a ciò che si può ammirare.. che dire, si rimane senza parole! All’uscita, ne approfitto per visitare anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, veramente splendida, luminosa e tutta affrescata. Ne approfittiamo anche per visitare la basilica di Sant’Ambrogio, patrono della città, molto frequentata da frati, suore, tanto che sembra di essere quasi ad Assisi! Questa basilica appare più austera della precedente, ma ugualmente di impatto. Molto interessante la facciata esterna, spoglia, tipicamente romanica e ad accompagnarci lungo il viale di entrata, due bellissime logge coperte. Mi sposto verso il centro storico di Milano e, mentre attendo l’apertura del teatro la Scala per la visita agli interni, mi fermo a mangiare una cotoletta alla milanese. Mentre attendo l’orario di apertura del teatro, mi concedo una passeggiata nel quadrilatero della moda, tra Via Montenapoleone e Via della Spiga, dove troviamo tutte le grandi firme italiane e internazionali... le vetrine sono curatissime, e di tanto in tanto vediamo passeggiare modelle e uomini d’affari
di ogni nazionalità. Il teatro LA SCALA, che sorge proprio dietro a Galleria Vittorio Emanuele, è veramente elegante e raffinato. All’interno è allestita una mostra di abiti, costumi e ornamenti utilizzati nel passato dalle varie compagnie teatrali che si sono esibite. Milano offre anche una vasta scelta in locali da ballo tipicamente salseri, dal lunedì alla domenica e sempre tutti stracolmi di gente che ama il ballo e la cultura latina. Di seguito un elenco dei migliori locali da visitare se siete dei salseri DOC.
I migliori locali latini a Milano consigliati da Vida Latina Magazine Sio Café Via Temolo, 1 Milano Tel: 348 250 8201 FB: Sio Café Milano info@siocafemilano.com www.siocafemilano.com Soy Latino, ogni giovedi serata latina
Zoo Latino Via Pelizza da Volpedo Cinisello Balsamo (MI) Tel: +39 331 7913067 FB: ZooLatino Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica La più grande discoteca latina nell’area di Milano, due piste, serate a tema, sempre molto affollato, d’estate si balla in giardino!
Camana Club Via Palermo 12 Buccinasco (MI) Tel: +39 02 84575261 FB: Camana Club Martedì, Giovedì, Venerdì,Sabato, Domenica La casa di Fernando Sosa dei Tropical Gem, musica prevalentemente portoricana, bachata e qualche salsa cubana. Il venerdì serata cubana Locale elegante.
Le Le Bahia Via Valassina 346 Lissone (MI) Tel: +39 347 4635947 FB: LE Le Bahia Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato Un locale storico aperto dal 1992, due piste, serate a tema, molto affollato, si balla cubano e portoricano.
Luna Rossa Via Dante 201, Concorezzo Tel: +39 335 5250678 FB: LunaRossa Martedì e Sabato Pista bellissima e grande, ballerini di ogni stile, musica cubana e portoricana.
Encanto Club Latino Viale Europa 72, Cusago Tel: +39 02 90390114 FB: Encanto Club Latino Serata del Sabato Una delle serate più affollate dell’hinterland milanese, show e spettacoli, musica varia, si balla cubano e portoricano.
Etoile Viale Lombardia, 16, Cassinetta di Lugagnano (MI) Tel: 3207281158 FB: Etoile Sala1: Latino 360° Music selection by dj Francesco Rojos Sala2: Salsa Ny – Music selection by Marco Ghamo Sala3: Kizomba
Ahynama Club Via Tiepolo 20 Segrate (MI) Tel: +39 02 36578025 FB: Ahynama Club Martedì, Venerdì, Domenica Grande club con ottima musica, principalmente salsa cubana e portoricana, bachata e cha-cha-chá.
Mangos Club Via Valleambrosia 5, Rozzano (MI) Tel: +39 02 87388872 FB: Mangos Club Da Martedì a Domenica Locale con una grande pista, aperto tutta la settimana tranne il lunedì. Mercoledì e venerdì serata cubana 100%. Le altre sere salsa mix con musica latina a 360 gradi.
Les Folies Via Rosario Livatino 8, Melzo (MI) Tel: +39338717 5760 FB: Les Folies Latino Le notti latine piú fashion che ci siano, serata latina a 360°
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Al via, il prossimo 19 giugno presso Malpensa Fiere, il LatinFiexpo il nuovo Festival Latinoamericano, evento inserito nel calendario Expo 2015 organizzato dalla Caribe Event con la collaborazione del Comune di Busto Arsizio. La location si trova nelle vicinanze dell’aeroporto, è visibile dalla tangenziale MI/Malpensa/ Novara, dove confluiscono le due arterie autostradali più importanti della provincia, (Milano, Milano-Laghi e Genova) ed è a soli 20 minuti dai valichi più importanti della vicina Svizzera. 36
La manifestazione durerà oltre due mesi e offrirà al pubblico concerti, ballo, gastronomia e spettacoli tipici della cultura latino americana, a prezzi popolari. Un grande polo espositivo è aperto agli artigiani e ai commercianti e all’interno del villaggio saranno presenti ristoranti tipici, punti ristoro e bar a tema. Il Festival si propone come l’evento più importante dell’estate per tutta la comunità latino americana e per tutti gli appassionati a questa cultura.
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T
ALENTO LATINO
Concludiamo in questo numero i nostri appuntamenti con TALENTO LATINO, il concorso per giovani talenti musicali, lanciato da Latinoamericando Expo. Ecco gli ultimi tre finalisti e il vincitore. a cura di Chiara Ruggiero
XPER THE NATURAL FLOW
SUDAKA SIN FRONTERAS
Un gruppo musicale nato a Milano nel 2009, composto da cinque membri: quattro cantautori e un produttore musicale: Luis Ortiz (Perù), alias LF EL PRIMO; Sammy Machuca (Perù), LABIA BOY; Giancarlo Ferrua (Perù), MASTER GIAN; Christian Rosales (Bolivia), CHRIS EL CINO e Pablo Ortega (Ecuador), PACO RECORDS, che è il produttore ufficiale. Ciascuno dei membri eccelle in generi come Hip Hop, Rap, Reggae, Dancehall, Reggaeton, Dembow, Mambo Urbano, House Latino. In cinque anni di carriera artistica, si sono esibiti nelle principali discoteche latine di Milano, presentando alcuni dei loro singoli più conosciuti, come Pa Pasarla Bien, Ponte 4, Haciendo El Amor, Me Gustas Tanto e Quitate la ropa, trasmesso anche su Onda Latina.
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Johann Carlos Martinez è nato a Guayaquil, in Ecuador, l’1 Gennaio 1977. Conosciuto come XperTheNathuralFlow Milano, è��������������������������� ���������������������������� un rapper e cantante sudamericano. All›età di 15 anni, la musica romantica ha attirato la sua attenzione, ispirandolo poi a scrivere diverse canzoni. Arriva in Italia nel 2001. La maggior parte delle sue romantiche canzoni è dedicata alla figlia.
il VINCITORE DELL’EDIZIONE
ACEVEDO LYRICS
CALETA RECORDS Nasce nel 2004 da un’idea del suo creatore, Dj M.I.A.M.I. nato in Ecuador, il 15 Febbraio 1986. Inizia la sua carriera musicale come produttore. Comincia a cantare per caso e realizza il suo primo inedito “ Yo lo unico que quiero es cantar”, nel 2004, cui segue “Mi Misiòn” con Owl Bastard. Vince il premio “Fiesta Latina” per il tema “La Jerga” a Palma de Maiorca, Spagna. DJ M.I.A.M.I. è sempre accompagnato da DJ Mario Bros, vincitore del DJ Class Contest 2013 in Liguria, Juan Villon e due cantanti.
E’ un rapper dominicano, residente in Italia dalla metà degli anni Novanta. Cresciuto fra rap, reggaeton, salsa e merengue, il suo stile è una combinazione di tutti questi generi. La sua attitudine, le sue liriche e la sua voce tagliente e carismatica sono da tempo apprezzate fra il pubblico sia italiano sia sudamericano. Nonostante oggi sia un rapper rispettatissimo dai colleghi dell’underground milanese, prima faceva il modello e il ballerino. Oggi oltre a dedicarsi alla musica, si dedica con successo alla cucina. E’ lo chef del Mamajuana, ristorante di cucina tradizionale sudamericana a Milano.
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NOVITA’ DISCOGRAFICHE A CURA DELLA REDAZIONE DI
INTENSO
Dopo l’esperimento ottimamente riuscito di“CLOSER”, kizomba scritta e cantata da SEO FERNANDEZ insieme alla cantante R&B Agnieszka Yasmine, SEO FERNANDEZ BERTOT ne propone una seconda, questa volta composta insieme all’amico IVAN BRIDON con uno strepitoso videoclip girato a Cuba, nella Penisola di Zapata (Matanzas), a Guama nella “Laguna del Tesoro”. Futuring eseguito insieme a LILIANA DELIMA, cantante brasiliana che vive in Danimarca , che la vede protagonista anche della prossima uscita targata 3soundrecord. “INTENSO” e’ una kizomba che esprime particolare sensualita’ , parlando di cio’ che puo’ scaturire in un uomo mentre vive il desiderio sfrenato di una donna.. Ringraziamenti speciali vanno alla ballerina “Silvya” protagonista nel video che ci ha regalato bellissime immagini dal sapore tipicamente afrodisiaco e latino americano.
SAL DEL MEDIO
Ecco il video della salsa piu’ caliente dell’inverno! DOPO “REMENEATE” SEO FERNANDEZ PRESENTA UN ALTRO SPLENDIDO BRANO SULLO STILE DELLA STORICA “ORQUESTA REVE’”, CON LA PRODUZIONE MUSICALE DI MARIO CRESPO MARTINEZ E I CORI DI PEDRITO CALVO Jr., FIGLIO DELL’ALTRETTANTO FAMOSO CANTANTE CUBANO PEDRITO CALVO. IL VIDEO E’ GIRATO INTERAMENTE A LA HABANA (CUBA) CON LA PARTECIPAZIONE DEL “RAKATAN DANCE COMPANY” . UNA SALSA TUTTA DA BALLARE! PER TUTTI GLI APPASSIONATI...”SAL DEL MEDIO”...QUE TE ARROYO! Dopo “REMENEATE” Seo Fernandez presenta 40
un altro splendido brano sullo stile della storica “ORQUESTRA REVE”, con la produzione musicale di Mario Crespo Martinez e i cori di Pedrito Calvo Jr., figlio dell’altrettanto famoso cantante cubano Pedrito Calvo. Il video è girato interamente a La Havana (Cuba) con la partecipazione de “RAKATAN DANCE COMPANY”. Una Salsa tutta da ballare per tutti gli appassionti... SAL DEL MEDIO...QUE TE ARROYO!! Toma!
EL MORE
LESTER MORè PEREZ, più conosciuto come “EL MORE”, nasce a Varadero (Cuba) il 06-07-1986. Giovanissimo, inizia il suo percorso artistico alla scuola d’arte Ignacio Piñeiro di Matanza, studiando direzione corale, pianoforte, percussioni e ballo. Diventa presto professore presso l’istituto Martin Klen Santa Marta, come coordinatore di musical. Conferma il suo successo In tournee tra l’isola cubana e il Venezuela nel 2005 come Cantante leader del gruppo “onda explosiva” . Nel 2008 conferma le sue doti artistiche di cantante-ballerino con un progetto caratterizzato da spettacoli cantati, ballati e audiovisi “ Genesis show” , in voga specialmente a Varadero. Le sue doti da “show man” lo portano nel 2011 in Europa, in tour prima in Italia e poi in Germania con il gruppo musicale “Play son” ; arriva poi in Spagna dove collaborera’ con il pianista , noto compositore e produttore Franco De Vita. Riprende oggi in Italia il percorso della danza, creando un’accademia di ballo cubana detta A.B.C. A Cassino,Frosinone come professore di tutti i balli tipici popolari cubani_ Insieme al produttore cubano Reinier Cobos Acosta da vita al suo primo progetto discografico firmato 3soundrecord , l’EP “AZUQUITA”. In Uscita il 2 aprile il primo singolo “PILA DE GENTE” in tutti i digital store_ Segui el more su https://www.facebook.com/Matanza.en.Clave
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Kizomba
made in Italy Continua la scalata del gradimento tra il popolo salsero della Kizomba, un genere che ormai da anni è presente in ogni angolo del mondo, con una forte presenza in ogni paese d’Europa e che negli ultimi due anni ha avuto una crescita esponenziale anche in Italia e sembra che la tendenza sia ancora al rialzo. Se per la danza possiamo riconoscere in Fernando Rodrigues l’esponente di punta che è stato il principale fautore della crescita di questo movimento, per quanto riguarda la musica, in Italia, uno dei massimi esponenti che da anni continua a dedicarsi con tutte le proprie energie alla divulgazione della Kizomba è il DJ/Producer Salentino GEPPO (al secolo Giuseppe Quarta). Lo conosciamo meglio con questa intervista alle porte della pubblicazione
del
suo
primo CD, che ovviamente è dedicato interamente a questi ritmi.
Come mai questo passaggio verso questo genere musicale? Quattro anni fa, conobbi Fernando e Michela, durante una edizione estiva del Salsitaly, in cui ero sempre presente da diverso tempo come DJ di musica cubana. Fui colpito da loro come persone, solari e con una gran voglia di trasmettere la passione per la kizomba, che ad oggi non ho trovato ancora in nessun’altro. Da 42
allora iniziò questa collaborazione, sempre più intensa e c h e mi ha portato a vivere in soli 4 anni da DJ kizombeiro già alcune esperienze importanti e adesso arriva la ciliegina sulla torta. Il primo album. Dovrebbe essere il primo album di inediti prodotto da un DJ italiano. Perché MEKANIKAKIZ?
Si, se non erro, dovrei essere il primo dj a produrre un intero album di brani inediti, senza cover, e questo è un piccolo record che felicemente mi porterò dietro per sempre. Il titolo dell’album l’ho pensato in funzione del fatto che è un cd interamente strumentale, solo musica, solo ritmica e atmosfere intriganti. Ci tengo anche a precisare una cosa, molti lo definiscono e lo definiranno un album di Kizomba, ma in realtà non è così. Per la realizzazione di questo disco sono tornato a lavorare con un DJ, un amico di infanzia, col quale siamo cresciuti insieme nelle discoteche sin da ragazzini, quando facevamo house, sto parlando di Alanprex, lui ha continuato sempre in quel mondo mentre io negli anni ho avuto diverse mutazioni musicali. In questo cd c’è un po’ tutta la nostra esperienza di circa 25 anni di lavoro, la sua nel mondo house e la mia nel mondo della kizomba e abbiamo tirato fuori dei brani che pur avendo una ritmica “elaborata” e moderna della kizomba, hanno delle atmosfere insolite per questo genere musicale, che ha radici africane. Definirei questo genere come “AMBIENT KIZ”. Il primo singolo e video di questo album dal titolo HOUSTON è stato un gran successo ed effettivamente propone queste melodie “ambient” di cui parli. Houston è stato proprio un gran bel pezzo. Ci abbiamo messo diversi mesi per tirarlo fuori, e devo confessare che a me alla fine non piaceva molto, forse perché non era il genere di kizomba che ascoltavo e ascolto ancora in macchina. Però quando poi ho iniziato a proporlo alle serate, notavo che la gente mi chiedeva continuamente di chi fosse quel brano,
dove poteva comprarlo, e questa cosa si ripeteva ogni sera in ogni locale, per diversi mesi, fu così che pian piano iniziai a pensare: “allora piace proprio tanto questo pezzo”. E da li, io e Alanprex, abbiamo seguito un filone melodico ben preciso, sino alla realizzazione totale dell’album. Quindi Mekanikakiz ci propone 11 brani di kizomba “ambient”? No. Direi ambient kiz di base, poi ci sono altre sfaccettature che si possono ascoltare e ballare: due brani più romantici come “sweet amrcord” e “Piano in the rain”, due brani più “trip”, e poi ci sta anche un pezzo di kuduro, uno di afro house, un semba, ma tutti con le sonorità del filone scelto per mekanikakiz. Infine ci sta una bonus track di alanprex, sempre con un inedito, ma come genere decisamente House. Cosa ti aspetti dall’uscita di questo album? Che la gente lo balli e lo possa apprezzare. Spero di poter portare il mio dj set e il mio cd in giro ovunque, in italia come in Europa o magari anche oltre. Non mi pongo limiti. Presenterò il disco ufficialmente a Karipande, che ritengo il festival più importante del settore qui in Italia, poi a giugno ci sarà Kizombitaly, altra tappa importante ed fissata già anche la presentazione a Ottobre a Parigi al Tentacao Festival. Insomma voglio far ascoltare ovunque questa prima produzione italiana, e già con Alanprex stiamo lavorando ad un nuovo progetto, magari con uscita Natale 2015. Intanto aspettiamo fine aprile per poterci gustare le sonorità di Mekanikakiz, che sarà disponibile principalmente in tutti i digital store
TOP NEW ENTRY KIZOMBA by Geppo L-DJ 01 - Yuri Da Cunha Ft. C4 Pedro - De Alma Na Paixão 02 - C4 Pedro - Vamos Ficar Por Aqui 03 - Geppo L-DJ Ft. Alanprex - Piano in the rain 04 - Heavy C - Minha Heroina 05 - Puto Prata Feat. Neide Sofia - Meu amor
06 - Buwer - Tomar coragem 07 - To Semedo - Atxa normal 08 - Eric Daro - Ela deu mais 09 - DJ Palhas Jr - Super mulher 10 - Mario Vaz - Confissao 43
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La scuola “Ainamà Dance School” nasce con la voglia di trasmettere un pò del nostro amore verso il mondo caraibico, in particolare verso lo stile cubano e la sua cultura afrocubana,con l’obiettivo di trasmettere agli allievi la passione per questo affascinante mondo ricco di musica, ballo, cultura e contaminazione. Insegnanti diplomati F.I.D.S. Il nostro motto: Dobbiamo essere umili e ricordarci che: “Esiste sempre qualcosa da imparare” Ila & Frà 349 4058270 ainama_dance_school Porta a Mare, Pisa
Via Nino Pisano, Porta a Mare, Pisa
scuolainama@yahoo.it Ainamà Dance School
La scuola di ballo “Santiago de Cuba” nasce nel 2005 da un’idea dei maestri diplomati ANMB Massimo e Simonetta Mazzotta. Specializzata nell’insegnamento delle Danze Caraibiche , la Santiago de Cuba si avvale di insegnanti specializzati in altre discipline come Kizomba, Rumba, Reggaeton,Balli di Gruppo. Alla Santiago de Cuba entri camminando .......esci ballando. 389.08 25 099 LECCE CORIGLIANO D’OTRANTO
Via Vecchia Frigole, 45 - Lecce
santiagodecubalecce@libero.it
Via M. Ausiliatrice, 45 - Corigliano D’Otranto
elmaximodj
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Leslie Grace Aspettando il nuovo album... Fairfax, Virginia, USA (31 Marzo 2015) - La Voce del Marketing Ispanico AHAA ha annunciato che Leslie Grace, candidata ai Latin GRAMMY® DominicaniAmericani, sarà ospite speciale della Conferenza Annuale AHAA del 2015, che si terrà presso l’Hotel Eden Roc Renaissance a Miami dal 27 al 29 Aprile. La Conferenza, presentata da Ruben Leyva, vice presidente, Business Development, Latin Region, Spain & Portugal presso la Sony Music, riguarderà l’esplorazione di diversi temi di arte, della musica influenzata dalla cultura pop e di varie strategie rivolte alla crescita e connessione con i fan, essenziali in questa era digitale. Come icona emergente, Leslie Grace attira una nuova generazione di consumatori ispanici con un approccio fresco, vivace e giovane. Nel 2014, ha dato prova della sua attrazione “commerciale” come nuova superstar multimediale dopo essere stata scelta come promotrice di Colgate. Non appena finito di completare la produzione del suo secondo spot per il marchio, Grace è apparsa su reti nazionali televisi46
ve spagnole negli Stati Uniti, oltre che sui cartelloni pubblicitari in più di 500 negozi Walmarkt in tutta la nazione. A soli 17 anni, Grace divenne la più giovane artista femminile a raggiungere la vetta della classifica del Billboard Magazine “Latin Airplay”, debuttando con il suo singolo “Will You Still Love Me Tomorrow”, un brano che rimase in cima alle classifiche internazionali per oltre un anno. Da allora, l’ormai 20enne si è affermata come una degli artisti femminili di maggior successo della musica latina con tre singoli di successo e diverse nomination, tra le quali il “Latin GRAMMY” per il suo album di debutto omonimo, tre “Premio Lo Nuestro”, e due “Billboard Latin Music Awards”. I suoi momenti più memorabili sul palco includono il suo debutto televisivo nazionale su “Premios Juventud 2012” e la sua performance al “Latin GRAMMY 2013” a fianco di Zarkana del Cirque du Soleil. Attualmente, l’artista sta lavorando sul suo secondo album, la cui pubblicazione é prevista all’inizio di questa estate.
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Zeno Latin Festival
Dare valore alla cultura del ballo con coraggio imprenditoriale Una splendida oasi di verde alle falde del Vesuvio circonda il Complesso Zeno, esclusiva location con vista mozzafiato sul golfo di Napoli. E’ qui che si è svolto da 27 febbraio al primo marzo 2015 l’evento “Zeno Latin Festival”. Indiscusso successo per la seconda edizione di questa tre giorni di stage, serate, show e divertimento. Vida Latina Magazine incontra Antonella Albanese direttore artistico dell’evento. Che cos’è lo Zeno Latino Zeno Latino è una struttura che nasce proprio con le serate caraibiche del sabato sera. È un locale a 360°, il cui filo conduttore è cercare di diffondere un’immagine di professionalità e qualità presentando un calendario artistico di rilievo, ospitando i migliori rappresentati del ballo e della musica latina al Mondo. Il nostro pubblico, quindi, non solo è abituato, ma direi educato a vedere artisti di un certo calibro. Il 23 marzo abbiamo ospitato Maykel Blanco e Maykel Fonts in concerto, un evento gratuito, 48
perché cerchiamo sempre di promuovere questa cultura. Zeno Latin Festival: raccontaci com’è nato questo evento, da chi è partita l’idea di un festival latino. Una sera ero con Adrian e Anita, ballerini di fama mondiale e miei carissimi amici. Adrian mi disse che se organizzavo una serata con Maykel Fonts, Felipe Polanco (con il quale ho ballato per un periodo) per stare tutti insieme, anche se fosse stato già impegnato, si sarebbe liberato. A dicembre 2013 mi sono incontrata con Maykel, che per me è come un fratello e che aveva già confermato un intervento per il 27 febbraio. Al che chiamai Adrian per informarlo, che mi diede la sua disponibilità. Telefonai a Felipe e anche lui si rese disponibile. Poi mi sentii con Jhesus Aponte, anche lui un amico, e gli chiesi se voleva venire a fare una bella rimpatriata. E infine contattai Eduardo Ramos e Alexander Carbò. Tutto è partito da una semplice rimpatriata. E così nacque il primo Zeno Latin Festival
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Da sinistra: Enzo Maietta, Jhesus Aponte, Antonella Albanese e Maykel Fonts
Esatto, il primo che si è articolato in una sola serata. Questo è stato il punto di partenza per dare valore al meridione, perché, non me ne vogliano i settentrionali, ma in genere l’Italia ai congressi è rappresentata quasi esclusivamente dal nord. Vorremmo inoltre sfatare il mito che il meridione si approccia a questo mondo in maniera goliardica, perché in realtà ci sono professionisti di buon livello anche al sud. Perciò abbiamo voluto dare al meridione un congresso a 360° gradi, anche con qualche pecca, giustificabili in una prima edizione. Avete quindi intenzione di ripetere l’evento anche nei prossimi anni? Sicuramente. Per l’anno prossimo sono confermati già tutti gli artisti che abbiamo visto esibirsi nell’edizione di quest’anno e poi ne avremo ancora altri. Cercheremo anche di dare più spazio alle altre discipline, come la bachata e la kizomba. Qual è il punto di forza del vostro evento? La mia conoscenza: su quest’aspetto sono presuntuosa. Ho avuto la fortuna di girare il mondo per più di qundici anni come ballerina, iniziando con l’Ahi’ Nama’ Dance Company di Arnay Ferrero e poi con 50
Felipe Polanco, instaurando un rapporto di amicizia e stima con tutti gli addetti ai lavori. Di conseguenza, conosco il modo di pensare e le esigenze del pubblico e dei professionisti del mestiere. Pertanto come organizzatrice cerco di mediare tra questi due aspetti, cosa che non è assolutamente facile. Parliamo della location, che è stupenda e il luogo ideale per un ballerino. Nell’organizzazione dell’evento ricevete supporto dalle istituzioni? No, è tutto organizzato da noi. Io ed Enzo Maietta il mio socio preferiamo essere gestori di noi stessi. Avete un grande coraggio ad organizzare un evento del genere, che costa anche tanti sacrifici. Certo grande coraggio, ma noi vogliamo continuare a credere in questo lavoro e se si vuole la qualità bisogna investire. È impensabile poter parlare di qualità senza fare degli investimenti, ma questo in tutti i campi, non solo nella salsa. Allora al prossimo Zeno Latin Festival? Certo! Grazie per la fiducia dimostrataci nei nostri confronti venendo ad assistere il Festival. Vi aspettiamo al prossimo Zeno Latin Festival 2016 stessa location stesse date ma con tante novità in arrivo.
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Pubbliredazionale - a cura di Cubamania
Cubamania: La sigla della passione cubana
“… ya llego’, lo que tu esperava, Cubamania festival, lo que te pone italia…” Anche quest’anno dj Paco e dj Peppe Apice, con il supporto di Hector Oviedo e dei suoi “Havana 7” ci regalano una sigla per la 8^ edizione del Cubamania Salsa Congress, l’appuntamento annuale per tutti gli appassionati della musica e delle danze che nascono e si sviluppano a Cuba. Chi conosce il Congresso sa che qui si viene per studiare divertendosi, o divertirsi studiando: l’organizzazione pone grande attenzione alla qualità degli artisti, ognuno per la propria specializzazione non sottovalutando la location nei dettagli, nell’allestimento decorativo così come nella disponibilit������������������������������������������ à ���������������������������������������� dello staff cordiale e attento alle esigenze di tutti. Stage con maestri cubani, spettacoli di livello altissimo, musica 100% cubana doc selezionata da bravissimi dj che intrattengono ospiti ed artisti, questi ultimi presenti al social tutta la notte. Questo è Cubamania! Per chi studia le discipline cubane non mancherà a nessuno degli stage: dalla mattina alla sera ci si diverte con la rueda e il raeggeton, ci si movimenta con la timba, si va a caccia delle radici con la rumba ed il son. Spazio anche naturalmente per la intramontabile bachata dominicana e per l’emergente 54
kizomba angolana. Quest’anno come lo scorso, l’organizzazione utilizzerà due strutture per accogliere tutti gli ospiti con la massima comodit���������������������������������� à �������������������������������� e funzionalit������������������� à ����������������� delle sistemazioni, con camere confortevoli e accoglienti, aule per gli stage ampie e ben attrezzate, e sale ristorazione spaziose, con i pasti comodamente serviti al tavolo per così degustare l’ottima cucina abruzzese con le sue saporite pietanze accuratamente selezionate dagli chef. Anche in questa edizione il cast artistico ����������� è di ��������� altissimo livello: i pilastri della salsa cubana in Italia e nel mondo, maestri riconosciuti per la cultura afrocubana, i giovani emergenti ormai realtà affermate e come sempre, in esclusiva per l’Italia, il maestro e coreografo Hector Oviedo. Ospite d’eccezione quest’anno il ballerino e coreografo Shango Aggayu che per la prima volta sarà in Italia e che certamente conquisterà tutti per la sua esplosiva energia e la sua tecnica. Ci vediamo tutti a Montesilvano, il 17-18-19 aprile, cubaneando! “Ya llego lo que tu quer��������������������������� ì�������������������������� a, Cubamania Festival, repartiendo alegrìa” !
Salsa Congress
8 EDICION
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ARTISTI INTERNAZIONALI
APRILE 2015
G.H.Adriatico - G.H.Montesilvano Montesilvano ( Pescara )
DJ PACO
Organizzatore
PEPPE APICE
Direttore Artistico Official DJ
KALÙ
Vocalist
DEE
JAY
PEDRO DJ
CARAMELO
GUEST GHELLI A.
EL PIRATA
MARCO LJ VENENO 55
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