VIDA LATINA MAGAZINE - NOVEMBRE 2012

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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 3 - N° 8 NOVEMBRE 2012

La diva del pueblo

Haila

in tour in tutta Europa con il suo ultimo album “Mala”

la rivelazione

Full Project



LA REDAZIONE

Numero dedicato a Martina Fanelli Registrazione del Tribunale di Bari: n째3199 del 25/11/2010 Tiratura: 12.000 copie Numero Chiuso: 10/11/2012 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direzione commerciale: Nunziella Buono Direttore Artistico: Silvio Sisto Caporedattore: Donato Ciccimarra Redazione: Michele Traversa Daniele Blasi Enzo Conte Lara Palmisano Nunziella Buono Ricky Espino Rossana Pellegrino Denny dj Davidino dj Geppo dj Nico Tursi Gabriel dj Omar Gallo Mario De Palo Marcello Greco Massimo Roger Giuseppe Boezio Coronel Damian Carlos Piero Milillo Carlo Reginella El sonero dj Michela Vernati Fernando Rodrigues Saluiza Damian Dj

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Enzo Conte

Silvio Sisto

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Gordiano Lupi

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Geppo deejay

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Ritmo Nuevo Piero&Carlo

Vito y stefania

Vito & Enzo

Nico Tursi el Sonero deejay

Daniele Blasi

Peppino Disabato

Giuseppe Boezio

Alberto Pianetti

Gabriel deejay

El Dan deejay

Michela e Fernando

Loretta Moramarco

Denny deejay

Yadira Gonzales

Giuseppe Montefiore





“ Cari lettori, in questo numero come in altri trascorsi, abbiamo deciso di dedicare uno e più spazi alla magia di Cuba , la isla grande, splendida ispirazione per molti di noi, professionisti del settore o semplici innamorati di una terra leggendaria. Lo vogliamo fare in una chiave un po’ diversa, se ci viene passato il termine più “impegnata”, grandi rivoluzioni politiche sono prossime, portando cambiamenti che muteranno per sempre il nostro rapporto con Cuba. Dal 14 Gennaio 2013 e per la prima volta dal 1959, sarà infatti possibile per i cittadini cubani partire verso paesi stranieri esibendo il semplice passaporto, una vera inversione di tendenza per un paese che sino ad oggi costringeva a strane acrobazie burocratiche chiunque avesse la possibilità di partire.. Raùl Castro lo aveva promesso e sta mantenendo la parola, certo ci saranno ancora tanti ostacoli verso la “normalizzazione” ma il cammino sembra segnato ed è logico chiedersi “come cambierà l’isola adesso?” Le misure anti migrazione, furono pensate per preservare il paese dalla fuga dei cervelli, o dal saccheggio delle risorse umane da parte dei paesi più ricchi, questo creò un argine infrangibile (o quasi), la storia è piena di commoventi tentativi di fuga con storie umane da romanzo, come anche esodi di massa sembra nascostamente appoggiati dal regime, di fatto, la libertà dei cubani di visitare il mondo liberamente fu cancellata. In un paese così pieno di contraddizioni (livello di scolarizzazione e salute pubblica tra i più elevati del pianeta contrapposti alla povertà prorompente che non permette di accedere ai beni necessari a gran parte della popolazione) ci si aspetta che nel prossi-

mo futuro siano previste, un po’ sul modello cinese, la possibilità di emancipazione economica privata in un contesto socialista. Certo è che la Cuba tanto speciale che alcuni di noi hanno potuto visitare e tutti abbiamo sognato, nel tempo scomparirà, creando qualcosa di nuovo e più vicino a tutte le altre isole delle Antille. Il regime nei suoi oltre sessant’anni di potere è riuscito a conservare le tradizioni, a fermare il tempo a fossilizzare il paese regalandoci una fotografia degli anni ‘60 che possiamo guardare ancora oggi, ineluttabilmente questo cambierà. Una certezza è che Cuba con la sua musica continua a sedurre tanti artisti di ogni latitudine, ed questa volta è toccato al nostro Zucchero “sugar” Fornaciari, la sua ultima fatica di prossima uscita si chiamerà “la sesiòn cubana” , interamente registrato a La Habana, su youtube si possono già gustare le anteprime di questa bellissima produzione. Zucchero in stile Ernesto Guevara, che si cimenta in una piacevolissima “guantanamera” in italiano, il resto dell’album annovera presenze musicali davvero di prestigio, magari in un prossimo numero di Vidalatina magazine, i nostri esperti musicali nel faranno una recensione. Cuba una terra che seduce e continuerà a farlo, molti vorrebbero non cambiasse mai, ma prepariamoci ad amarla anche nella sua nuova veste che tra non molto indosserà. Ballerini, musicisti, dj, tutti saremo sempre lì a nutrirci del suo fascino, della sua filosofia del suo modo unico di essere magica, i suoi colori, la sua gente hanno contribuito a creare qualcosa di inconfondibile, di unico, sarà ancora così e perchè no....ancora di più.

La nuova (vera) Cuba

EDITORIALE Di Daniele Blasi

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Haila, la diva del Pueblo MUSICA - di Giuseppe Montefiore - Flacodj

Haila Maria Mompiè, questo il suo nome, nasce il 28 Gennaio del 1974 a Las Tunas, ad est di Cuba. Dall’età infantile la sua carriera inizia non con il canto ma con il ballo. Dopo i suoi studi nell’ambito del ballo entra a far parte di diversi gruppi musicali e cabaret cubani nel 1991.Nel 1992 , inizia un Tour con la “Guajira Habanera Show” in Messico. Nel 1994 entra a far parte del conosciuto gruppo dei “Bamboleo” e proprio Lazarito Valdes le da la possibiltà di cantare come solista. I Bamboleo riempirono i locali di ballo ed Haila viene appludita come una delle giovani voci Alte tra le migliori della sua generazione. Con i Bamboleo incide due dischi e fa Tourneè in tut-

ta Europa, Stati Uniti e Sud America. Nel 2001 Haila decide di staccarsi dal gruppo e di iniziare la sua carriera con il proprio gruppo. Insieme a uno dei cantanti e produttori cubani più conosciuti, Issac Delgado, incide il suo primo album. Qui Haila dà prova del suo eccezionale talento, la sua poderosa forza di volontà, la sua passione per la musica e la sua versatilità nell’ambito della musica cubana. Durante i due che seguirono l’uscita del suo album Haila gira il mondo con i suoi concerti e condivide i palchi con grandi stelle come Cheo Feliciano, Oscar D’Leon, Rey Ruiz, Celia Cruz, Josè Alberto “El Canario”, Gilberto Santarosa, Chucho Valdes, Muñequitos


<< l’ultimo progetto discografico “MALA”, della cantante Cubana.

De Matanzas, Mario Rivera, David Calzado ed ovviamente Issac Delgado. Durante la sua carriera ha partecipato anche a diversi progetti musicali, uno dei quali è l’album “La Rumba Soy Yo”, nominato nel 2001 per il Grammy Latino. Durante gli ultimi anni della sua intensa carriera tra i tanti Festival Latini ha partecipato a quello di Montreal (Festivalisimo 2004) dove viene acclamata e definita “Diva of the Cuban Son” per il suo eccellente lavoro. Con Eddy K., Haila cantò la canzone “Entrale” che a Cuba divenne un super successo. L’eccezionale voce di Haila, la sua versatilità e la sua professionalità fanno di lei una delle cantanti più importanti del panorama mondiale Salsero. “La Diva Del Pueblo” sarà in tour in Italia a Dicembre e noi di Vida Latina la seguiremo per un reportage completo e un’intervista esclusiva per tutti i lettori di Vida Latina Magazine.

Haila e Flaco dj



CUBA LIBRE ATTUALITA’ di Michele Traversa

Conto alla rovescia per una Cuba più libera: basterà il passaporto per andare all’estero. Dopo mezzo secolo i cittadini cubani non dovranno più chiedere un permesso per lasciare l’isola. Ad annunciarlo è stato lo stesso governo de L’Avana: “La nuova legge sulle migrazioni entrerà in vigore dal 14 gennaio 2013”. Una svolta epocale che con Fidel Castro era stata negata ma con il passaggio di testimone a suo fratello Raul alla guida del governo cubano si è realizzato. Infatti, dall’anno prossimo i cittadini cubani saranno liberi di viaggiare all’estero. Frontiere aperte, dunque, e niente più permessi o richieste di lettere di invito. Basterà semplicemente il passaporto per uscire dall’isola. Ad annunciare quella che è una vera e propria svolta è stato lo stesso governo de L’Avana. La stretta ai viaggi all’estero, in vigore da 50 anni, è stata sempre uno dei punti più dibattuti ed osteggiati dall’opposizione cubana, uno dei simboli principali della mancanza di libertà per la popolazione sotto il regime di Fidel Castro. I media di Stato, riporta la Bbc, definiscono il provvedimento un “aggiornamento” delle leggi sull’emigrazione, nell’ambito di un processo che sta portando Cuba ad aprirsi sempre più all’estero. Non cambiano, infatti, solo le regole di uscita: anche la durata del soggiorno all’estero viene prolungata da 11 a 24 mesi. “La nuova legge sulle migrazioni entrerà in vigore 90 giorni dopo la sua pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale di Cuba”, si legge nel comunicato del Ministero degli Esteri diffuso qualche giorno fa e quindi a metà gennaio si potrà iniziare a viaggiare.

Al momento ai cittadini cubani è permesso uscire dall’isola esclusivamente per visitare o per trasferirsi definitivamente all’estero. Come detto, però, non è semplice farlo. Sono necessari soldi ma sopratutto tempo: ogni cittadino cubano deve presentare un permesso speciale (il “Permiso Fidel e Raul Castro de Salida”) alle autorità, le quali possono rilasciarlo a loro discrezione, senza bisogno alcuno di giustificare un eventuale rifiuto. E’ necessario anche il visto d’entrata per il paese di destinazione. Poi c’è il termine massimo di permanenza all’estero, 11 mesi come abbiamo detto. In caso di violazione di questo termine si rischia di vedere i loro beni confiscati e di essere considerati come espatriati definitivi, generalmente senza alcuna possibilità di tornare. Ma le cose cambieranno dal prossimo 14 gennaio. È proprio il caso di dire Cuba Libre.



La rivelazione Full Project Nella splendida cornice calabrese del Bailacalabria i Full Project, duo di Bari, si sono aggiudicati il primo premio nel concorso VALETODO, il concorso europeo dedicato a coppie e gruppi di ballo emergenti. Valetodo ha chiuso l’evento latino più lungo dell’anno: cinque settimane dedicate interamente a stage, spettacoli, serate e divertimento con i più rinomati e quotati artisti del panorama latino mondiale a Vibo Valentia dove lo staff dell’organizzazione Eventopeople ha saputo accogliere circa 5000 salseri provenienti da tutta l’europa. Quest’anno, per la seconda edizione, i gruppi partecipanti al concorso VALETODO sono stati sedici provenienti da Italia e Spagna. La giuria, composta dagli organizzatori dei congressi partecipanti, ha valutato i concorrenti in base all’appetibilità commerciale dello spettacolo, un compito arduo per la numerosa partecipazione degli sfidanti e la loro eccellente bravura.

Ad incantare il pubblico e la giuria europea sono stati i Full Project, due ragazzi baresi che si sono aggiudicati la presenza nel cast artistico di ben 15 congressi europei quali: Eventopeople, Cuba Mi Salsa, Puglia Salsa Congress, Que viva la salsa, Salento Unidos, Salseando Beach, Salsilando, Sicilia Salsa Festival, Sicilia Salsa Congress, Benidorm, Cartago Salsa, Bailacalabria, Salsa Love Frankfurt, Salsa Love Monaco di Baviera. Da ottobre 2010 i due giovani ballerini – Gigi Bellomo e Gigi Bianco - fanno parte della Maykel Fonts Dance Company del grande maestro e coreografo Maykel Fonts. Grinta, forza, magia, eleganza e umiltà, questi i capisaldi della loro carriera in ascesa. Come avevano confidato a Vida latina “Piedi per terra, determinazione e spirito di sacrificio sono le componenti essenziali per la realizzazione di un sogno...Non dimentichiamoci, senza falsi moralismi, che una buona dose di fortuna non fa mai male”. 13



La isla del encanto2 REPORTAGE - di Enzo Conte (venticinque anni d’amore con la salsa)

Oggi, nella “Isla del encanto”, passata la sbornia del reggaetton, c’è un “rinascere della salsa” che però evidenzia l’esistenza di tre linee divergenti, tre modi di esprimersi e di interpretare la musica, completamente differenti: “La salsa de la calle” (chiamata anche “salsa de pueblo”, “salsa cocola” o “salsa spontanea”) La salsa de academia” (detta anche “salsa de salon”) e “La salsa show”. La cosa interessante è che mentre le ultime due hanno tra di loro qualche collegamento, la prima vive assolutamente di luce propria. Per meglio capire questo fenomeno, bisogna partire dal fatto che, essendo la salsa parte della cultura di questo popolo, essa non si apprende generalmente in una scuola di ballo. Molti portoricani imparano a ballare per imitazione, altri nell’ambito familiare, altri ancora in maniera spontanea, dando libero sfogo alla propria creatività (col risultato di vedere raramente due ballerini che ballano alla stessa maniera). Questo tipo di ballerini, chiamati anche “cocolos” sono quelli che frequentano le feste patronali, oppure locali (per noi decisamente alternativi) come “El Balcon del Zumbador”, “El Barril de Jun” o “La Placita de los Salseros” di Santurce (un quartiere proletario di San Juan). La cosa che colpisce dei “cocolos” è che a loro non

Foto: Enzo Conte all’ingresso del “Barril de Jun”, uno dei ritrovi preferiti dei cocolos boricua

interessa assolutamente quello che succede, ad esempio, nel Congresso Mondiale della Salsa di San Juan. Loro continuano a ballare sempre allo stesso modo (che è l’unico che conoscono), infischiandosene completamente della “evoluzione” che i grandi ballerini stanno dando nel frattempo alla salsa. Quella che invece si è molto modificata negli anni è la “salsa de academia o de salon” anche perché, nel frattempo, a Puerto Rico le accademie di ballo sono aumentate in maniera impressionante. La cosa curiosa è che in queste accademie, a differenza del passato, oltre a dare maggiore attenzione alle figure, si insegna a ballare sia sull’uno che sul due, per facilitare in questo modo la diffusione della salsa anche tra le nuove generazioni, che stanno a poco a poco riscoprendo il fascino del ballo di coppia. Nella “Isla del encanto” la trasformazione più grande l’ha però subita proprio la “salsa show”, oggetto di una evoluzione (o se preferite una involuzione) che nella stessa Puerto Rico è molto criticata dagli esponenti della vecchia guardia. Mentre una volta la salsa portoricana si distingueva per il suo sabor e per la quasi assenza di figure o acrobazie, oggi le nuove generazioni tendono a spettacolarizzare il tutto, imitando di fatto alcune tendenze provenienti dall’estero. Questo fenomeno succede perché l’obbiettivo di questi giovani ballerini è quello di esibirsi al


Enzo e Neia suonando insieme alla famosa insegnante e ballerina di bomba Tata Cepeda

Enzo insieme a Tito Ortos, nella sala dedicata alla memoria di Papito Jala Jala, all’interno dell’Accademia di ballo “San Juan es Salsa”

Enzo e Neia ballando alla festa patronale di Comerio insieme all’orchestra di Tommy Olivencia

Congresso Mondiale della Salsa oppure di vincere il Salsa Open, la gara di ballo che si svolge ogni anno nell’ambito dello stesso Congresso (dove a vincere, piaccia o non piaccia, sono ormai quelli che fanno più acrobazie). La cosa negativa è che questi ballerini dediti allo spettacolo, ormai non frequentano più le sale da ballo portoricane, che non sono certamente adatte alle loro evoluzioni, e quindi rimangono completamente avulsi dalla realtà locale. Voglio dire che se una volta tu andavi a Puerto Rico ed in una stessa serata ti poteva capitare di incontrare in un locale come il “Tropico” i più bravi ballerini portoricani dell’epoca (in un vero e proprio festival di sabor che ti lasciava a bocca aperta), oggi questi ballerini di talento difficilmente li vedrai in qualche semplice pista da ballo... I locali oggi sono frequentati non da fenomeni, ma da persone assolutamente normali, che però in positivo ti fanno capire come ci si possa esprimere in maniera più semplice, meno agitata, senza però perdere il tipico sabor boricua. A ben vedere, però, è proprio questa la lezione più grande che ti può regalare un viaggio del genere. Può aiutarti, in quel contesto naturale e genuino, a liberarti dal superfluo per esprimere solo l’essenziale, soprattutto se accompagnato da una bella orchestra che suona dal vivo (cosa che da queste parti per fortuna succede regolarmente)... La cosa più interessante è che quest’anno finalmente sono riuscito a documentare il tutto. Attraverso i video che un po’ alla volta sto collocando sul mio canale youtube: (www.youtube.com/enzocontesalsa) E’ bene sapere che a Puerto Rico il termine cocolo sta a identificare non solo il colore della pelle di questi ballerini ma anche la loro estrazione sociale. Sono per lo più ballerini istintivi, spesso incapaci di razionalizzare ciò che fanno spontaneamente. La “salsa de la calle” (detta anche “salsa de pueblo”) è in realtà quella più diffusa a Puerto Rico così come nel resto dell’America Latina. Si diffonde per imitazione, non ha nessun tipo di regole e si propone di interpretare nella maniera più semplice, istintiva e spontanea i ritmi tropicali. E’ però importante sottolineare come ci siano due diversi tipi di “bailador de la calle”. C’è quello che balla senza nessun ambizione estetica ed usa il ballo solo come svago

I LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA

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www.enzoconte.it


Al Balcon del Zumbador, insieme a due tipici bailadores de la calle: Gilberto Andino e Janet Orta

o strumento di comunicazione. C’è poi il “sabio de la calle”, ovvero “il virtuoso della strada” che, pur non avendo una preparazione accademica, possiede quel talento o quella felice attitudine che lo porta ad interpretare con “sabor” e sentimento la musica che balla. Mi auguro che i filmati che vedrete nella mia pagina facebook o sul mio canale youtube vi aiuteranno ad oltrepassare gli stereotipi, i pregiudizi o quelle cattive informazioni che ci sono oggi sulla salsa a sabor boricua, da alcuni erroneamente chiamata “salsa in linea”, come se la linea (e non altro) fosse la principale caratteristica di questo stile. Una forma stilistica che, non dimenticherò mai di sottolinearlo, non è assolutamente univoca e che

SORSO LATINO il programma di musica latino americana con Omar e Royce. In diretta

Martedì e giovedi dalle 18.00 alle 19,00 Sabato dalle 17.00 alle 19.00 su RPC Radio Potenza Centrale!

radiopotenzacentrale.com nella madre patria si distingue al contrario (ed è questo in particolare il suo fascino) per la sua enorme varietà espressiva. Non a caso la mia amica portoricana Teresa Velez dice: “Una volta che hai imparato a ballare, se vuoi capire se veramente sai ballare, allora vai per la calle!”



La Sesiòn Cubana di

Z UCC HERO NOVITA’ DISCOGRAFICHE di Denny dj

A trent’anni dall’esordio sanremese, Adelmo Fornaciari, in arte ZUCCHERO ha realizzato un nuovo disco: La Sesión Cubana, prodotto da Zucchero e Don Was, mixato da Michael Brauer, interamente registrato a l’Havana, insieme ai più importanti musicisti cubani che scopriremo dopo la pubblicazione. La data prevista per la pubblicazione in tutto il mondo è il 20 novembre ma già dal 19 ottobre il primo singolo mondiale “Guantanamera (Guajira)” ha “invaso” radio e store digitali tanto da farne già un successo. Si tratta della più celebre canzone tra i classici cubani che Zucchero ha deciso di presentare, per la prima volta, in italiano dopo essere stato colpito dalla bellezza e genuinità del testo che ha definito un “inno all’amore e alla speranza”. I trent’anni di carriera dell’artista emiliano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo vengono festeggiati, quindi, da un disco latino registrato in studio dal vivo (alla “vecchia maniera”) che contiene sette canzoni inedite, ma anche sei successi completamente riarrangiati (Baila, Un Kilo, Così Celeste, Cuba Libre, Indaco dagli occhi del cielo e L’Urlo). Oltre al primo singolo Guantanamera (Guajira), adattato da Zucchero nella versione italiana, nell’album sono presenti gli inediti Love is all around e Sabor a ti, la cover Never is a moment, due cover in spagnolo, Nena e Pana, in duetto con

Bebe, e Ave Maria no morro, in lingua portoghese, cantato insieme a Djavan, uno tra i più prestigiosi esponenti della musica brasiliana contemporanea. L’otto dicembre Zucchero, la sua band e una decina di musicisti cubani terranno un concerto all’Havana dove sarà anche presentato il nuovo disco. A metà aprile 2013 partirà, invece, il tour mondiale che dall’Australia approderà a maggio in Europa. Zucchero descrive così il suo nuovo lavoro: La mia musica, come tutti sanno, viene dal blues, dal soul, dal gospel. Questo progetto e’ un viaggio che va da New Orleans a Mexicali fino a Cuba. Suoni e ritmi latini, cubani, tex -mex si fondono insieme ballando. “Hasta l’asta siempre”. L’album sarà disponibile in tre versioni diverse: la versione italiana, la versione spagnola (per il mercato spagnolo e latinoamericano) e la versione internazionale (per il resto del mondo). Nel prossimo numero di Vida Latina Magazine scopriremo più a fondo le caratteristiche di questo nuovo progetto. 19



L’OPINIONE a cura di dj Francisco Rojos

DEE JAY...

UNA PROFESSIONE PER ARROTONDARE!? Siamo quasi arrivati a mezzo secolo da che questa professione ha visto i suoi albori. 50 anni di storia iniziata con i pionieri di questa arte. Come dimenticare un noto DJ degli anni 70 di nome Bonotto che si proponeva al pubblico in questa nuova professione utilizzando un giradischi artigianale appositamente da lui costruito, per dare inizio a quello che sarebbe diventato il DJing. Fu anche il primo ad utilizzare amplificatori con alti, medi e bassi separati e con potenza che superava i 1000 wat; era il 1975 e sino ad allora i locali avevano utilizzato amplificazioni che non superavano i 500 wat. Da lì in poi l’arrivo dei giradischi Thorens a cinghia seguiti dai Lenco a puleggia ed infine, verso la fine degli anni 70, l’esordio di Technics con i primi giradischi con motore a presa diretta che si attestarono e rimasero sino all’avvento dei CD come i giradischi più utilizzati dai DJ’s di tutto il mondo. Era un’epoca in cui il DJ ispirava la tecnologia. Un disco in cellophane di 14” ritagliato dalle buste dei vinili oppure le copertine dei 45 giri (quelle con il cento bucato) posti tra il piatto ed il vinile diminuivano l’attrito ed aiutavano nel puntamento (CUE), una moneta da 20 o 50 lire appesantiva la testina per evitare che il disco saltasse, la frizione effettuata con le dita sul perno del piatto serviva a rallentare o spingere la rotazione del disco in maniera non traumatica. Tutte queste azioni det-

tate dalla creatività dei DJ Pionieri furono subito adottate dai brand di settore, come per esempio la Stanton, che immise prontamente sul mercato panni antistatici, colorati e serigrafati che in seguito furono battezzati Feltrini o Slipmat, seguiti dalle testine appesantite da un peso posto sulla parte superiore. Insomma tanti oggetti innovativi che implementavano notevolmente l’interazione tra il DJ e gli strumenti di lavoro. Era un bella epoca! Non c’erano proclami di passione e amore per questo lavoro, la passione era dimostrata esclusivamente sul campo. Infatti non a caso nessuno dei grandi DJ del passato è stato dimenticato e la maggior parte di loro, oramai over 50 è ancora in attività a differenza di molte meteore apparse in seguito. Oggi la situazione e terribile! il pressapochismo dissacrante che dilaga in questa professione ha raggiunto livelli preoccupanti. Il temine Dee Jay viene utilizzato da chiunque sale su una consolle e schiaccia il tasto play. Tutti hanno il diritto di cominciare, ma un pochino di umiltà non guasterebbe. Come ci si può definire DJ se non si conoscono neanche le basi di questa complicatissima professione? Immaginatevi di salire su un autobus dove il conducente sa a malapena inserire le marce e schiacciare l’acceleratore senza essere a conoscenza della segnaletica stradale, né tantomeno dell’uso 21


L’OPINIONE - a cura di dj Francisco Rojos

di apparati come l’impianto frenante... sicuramente non sarebbe un bel viaggio. La stessa cosa succede oggi nei locali da ballo dove in consolle troviamo PR o maestri di ballo che pensano di sostituirsi al “diggei” per intascarsi la 50 euro in più. Non hanno nessuna competenza in materia e nella maggior parte dei casi non presentano nemmeno uno stralcio di agibilità, utilizzano rigorosamente musica pirata masterizzata o utilizzata con il PC / IBook senza regolare licenza SIAE. Ed il pubblico??? E’ logico che l’epilogo di questa situazione sia la carenza di affezione alla discoteca ed al mondo del ballo. I locali si svuotano e si svendono inesorabilmente, portando il loro mondo verso un irreversibile punto di non ritorno!! Vi siete mai immaginati il mondo senza musica? E’ esattamente quello a cui stiamo andando incontro, non esistono più le risorse per produrre nuova musica e i musicisti si sono perlopiù adattati a fare un’altro lavoro. Serve una forte presa di posizione, soprattutto da parte del pubblico pagante.

Perché dobbiamo pagare una percentuale a chi ci invita ad andare a ballare in un locale? Perché non possiamo essere liberi di decidere di andare a ballare nel locale che ci piace di più senza utilizzare un ticket che serve solo a rimpinguare le tasche del buttadentro? Perché un locale deve offrire l’ingresso omaggio se quello che ci propone é di buona qualità? Perché i gestori dei locali ingaggiano i dee jay non in base alla loro bravura, ma in base alla gente che portano? Perchè devono esistere i DJ di tendenza che separano il pubblico anziché unirlo? Bene, può darsi che tutto quello che ho scritto esca dalla penna di un vecchio romantico DJ che ancora ricorda con nostalgia ciò che i DJ pionieri ci hanno consegnato tra le mani: una splendida professione che oggi rischia fortemente di essere compromessa, trascinando del baratro l’industria discografica con tutti i suoi artisti. >>CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO>>



BALLO - di Michela Vernati e Fernando Rodrigues Saluiza

KIZOMBA is Love KIZOMBA is Peace

Non poteva essere altro che Lisbona, la capitale europea della Kizomba, la cornice giusta per il Like Festival (Lisbon’s International Kizomba Energy), il congresso tenutosi dal 21 al 23 settembre sotto l’organizzazione di João N. Rocha: tre giorni dedicati a Semba, Kizomba, Tarraxinha e Kuduro con workshops e shows tenuti da uno staff di maestri del calibro di Mestre Petchu e Vanessa, Morenasso, lo stesso Rocha, Mafalda Amado, Victor e Coralie, di cui io e Michela abbiamo avuto il piacere di far parte. Il Like Festival non è stato soltanto un’importante occasione di studio: è stato un vero e proprio incontro tra persone provenienti da ogni parte d’Europa che per tre giorni hanno dimenticato etichette, differenze culturali, diversità linguistiche per creare un’unica comunità ed entrare nello spirito della gente d’Angola

Lezione con Petchu di danze tradizionali angolane

Fernando e Michela con Petchu e Vanessa

Victor e Coralie (Francia) con Fernando e Michela

facendosi pervadere dai sorrisi, dai ritmi e da quella sensazione di fratellanza che solo gli africani sanno trasmettere. Questo turbinio di emozioni è culminato nello stage di “Danze Tradizionali Africane”, l’ultimo del congresso tenuto dai maestri Petchu e Vanessa (….presto in Italia!). Un’ora e mezza di musica tribale ha coinvolto i presenti che, a piedi nudi, si sono lasciati totalmente trasportare da queste sonorità e che infine si sono presi per mano e riuniti in un grande cerchio intorno alla bandiera angolana. La bellezza del mondo della Kizomba è che non esiste un preciso canone tecnico o di metrica musicale da seguire, in virtù del fatto che ogni ballerino, dal maestro all’allievo, interpreta saidas e figure in maniera totalmente personale, caratterizzandole con il proprio movimento, unico e diverso da persona a persona, e reinventandole in modi sempre nuovi a seconda di ciò che trasmette la musica in quel preciso momento e facendosi trasportare ballando in tempo ma non sul tempo. Questa libertà di espressione, chiaramente visibile sia nelle serate, con una moltitudine di stili diversi, sia negli stages, rappresenta la grande forza della Kizomba anche se inizialmente, per chi proviene dalla salsa, è il primo ostacolo da superare. In attesa del prossimo raduno Kizombeiro che si terrà al Roma Salsa Festival dal 16 al 18 novembre con l’evento nell’evento, possiamo riassumere la bellissima esperienza al Like Festival con una frase del Mestre Petchu: “Kizomba is love... Kizomba is peace”.

Durante una lezione di Kizomba con Fernando e Michela





Abiti tipici del sacerdozio della santeria

CULTURA a cura di El Sonero

LA ISLA DE 4^ LA SANTERIA

PARTE

Cari lettori di Vida Latina In questo numero continuerò a parlarvi della religione Afro Cubana (Santeria ) ed in particolare del mondo degli ORISHAS , di una divinità chiamata Elegguà.

zaino in pelle di capra e un cappello di yarey (tipo di palma). Gli piacciono giocattoli come: fischietti, palle, aquiloni e trottole. Eleggua’ prende possesso dell’iniziato e quando accade, il suo fondamento è una pietra che l’iniziato dovrà cercare durante una cerimonia. La pietra si completa con un set di conchiglie con le quali il nuovo Cantero iniziato predice o indovina il futuro. Eleggua’ può anche riceversi come facente parte della trinità di Los Guerreros, nel qual caso sarà una pietra insieme ad altri materiali nel cui interno risiede la carica magica. Questo Eleggua’ prende l’aspetto di un viso umano e si colloca entro un tegame di terracotta. Appartengono ad Eleggua’ un buon numero di piante: nasturzio, pata de gallina, guaiava, lentischio, guira cimarrona, per menzionarne alcune. Ad esso appartengono anche alcune specie di animali, quelli che ama mangiare: jutia, caprone, gallo e ratti. Eleggua’ ha 21 strade o “avatares”.

Eleggua’ si “paragona” nel cattolicesimo con il “Bambino Gesu’di Atocha” e con “Sant’Antonio di Padova”. Il suo giorno di culto è il Lunedì ed il 1° Gennaio. E’ il padrone delle strade, dei quattro angoli, dei crocevia, e il protettore delle abitazioni. E’ colui che apre o chiude le strade e le porte, dà e toglie la fortuna. Il suo numero di riferimento è il 3, i suoi colori sono il rosso (la vita) e il nero (la morte), che rappresentano il principio e la fine di tutte le cose. A volte è giocherellone, scherzoso, burlone; altre volte imbroglione, suscettibile e crudele. Sempre mangione e goloso, affascinato dai dolci e dalle caramelle come i bambini e gli anziani. E’ un bambino con il viso di un anziano, il più piccolo degli Orishas. Viziato e irritabile, può allo stesso tempo salvare e uccidere. Nella Santeria non può realizzare nessun rituale né alcuna cerimonia senza il consenso di Elegguà; egli è il primo a cui si offre da mangiare, si saluta, si canta e si balla durante el tambor. Ci si domanda se Eleggua’ sia un Orisha oppure il diavolo. Ma non è né santo né maledetto; in verità è molto vincolato a ECHU’, che è il negativo, il male che minaccia gli uomini. Nella coppia degli Eleggua’-Echu’ troviamo l’unione del negativo-positivo. La sua collana è di perline rosse e nere alternate di tre in tre; il suo vestiario si compone di un pantalone corto, avvolte pantaloni alla zuava ed una giacca, tutti e due in rosso e nero. Come attributo usa un ramo di legno di guaiava, una borsa, una sacca, uno



il martedĂŹ

il mercoledĂŹ

La

settimana

il sabato

latina in

Basilicata

ONE NIGHT


Alla scoperta

del

Cinema Cubano

LA RUBRICA dI Gordiano Lupi

La rubrica si pone come obiettivo la conoscenza divulgativa di una cinematografia vitale come quella cubana, che - specie dopo il 1959 - ha prodotto di grande interesse artistico, non solo apologetiche ma spesso critiche nei confronti della rivoluzione, capaci di anticipare cambiamenti e modifiche di costume di grande importanza. Per prima cosa vogliamo dare un quadro d’insieme, utile per inquadrare la storia del cinema cubano, dagli albori ai giorni nostri.

Gli albori del cinema (1897 – 1936) L’Avana, capitale di Cuba, fu tra le prime città dell’America Latina dove giunse la novità tecnologica del cinema. Correva il gennaio del 1897. Rappresentante dei fratelli Lumiere fu Gabriel Veyre, vero e proprio ambasciatore dell’invenzione francese, ma anche realizzatore del primo film cubano - con ambientazione avanera - di cui si abbia notizia: Simulacro de incendio, girato nel 1897. La sporadica produzione cinematografica durante i primi vent’anni del secolo ebbe un carattere nazionalista e politico. Il principale pioniere della settima arte fu Enrique Díaz Quesada, della cui ampia produzione (El capitán mambí, La manigua o La mujer cubana, El rescate de Sanguily) è rimasto soltanto il corto documentario El parque de Palatino. Alla fine degli anni Venti si raggiunse una certa stabilità produttiva, ma i film non avevano grande qualità, erano opere artigianali, ingenue e di scarso valore artistico. In questo periodo, Ramón Peón, un altro dei principali fondatori della cinematografia cubana, realizzò il memorabile La virgen de la Caridad (1930), considerato da alcuni storici del cinema uno dei film latinoamericani più importanti del periodo. Dal 1920 esistevano notiziari periodici, alcuni dei quali sono conservati ancora oggi come le più importanti testimonianze audiovisive del passato.

L’avvento del sonoro (1937 – 1958) La prima pellicola sonora venne realizzata soltanto nel 1937, sulla spinta del successo registrato dal romanzo d’appendice che veniva trasmesso alla

radio. Il primo film prodotto fu Serpiente roja, diretto da Ernesto Caparrós e basato sugli episodi radiofonici del detective Chan Li Po, personaggio creato dal celebre Félix B.Caignet. In questo periodo storico la maggior parte dei prodotti cinematografici conteneva elementi musicali e di folclore, oppure imitava il teatro popolare, il melodramma messicano e i romanzi d’appendice radiofonici. I titoli di maggior successo furono Romance del palmar e Estampas habaneras. Nel 1938 il Partito Comunista fondò la Cuba Sono Film, che realizzò con regolarità il Notiziario Hoy, oltre a numerosi documentari e due cortometraggi di fiction. Negli anni Quaranta e Cinquanta vennero realizzate molte coproduzioni con il Messico, prodotti a basso costo e di scarso rilievo artistico. Si possono citare tra i migliori lavori Siete muertes a plazo fijo (1950) e Casta de roble (1953), entrambe diretti da Manuel Alonso, una sorta di monopolizzatore del cinema che sfruttava come industria personale. Nel 1951 venne creata la Sociedad Cultural Nuestro Tiempo, che comprendeva diversi artisti in seguito fondatori dell’Istituto Cubano dell’Arte e dell’Industria Cinematografica (ICAIC). Nel 1955, Julio García Espinosa realizzò il corto documentario El Mégano, con la collaborazione di Tomás Gutiérrez Alea, Alfredo Guevara e José Massip, proponendo un nuovo cinema critico e problematico, che avrebbe contribuito alla creazione dell’ICAIC, dopo il trionfo della Rivoluzione, nel 1959.

I primi anni della Rivoluzione (1959 – 1969) La Rivoluzione Cubana cambiò il modo di fare



cinema creando l’ICAIC, sotto la direzione di Alfredo Guevara. La legge istitutiva della casa di produzione statale recitava: “Il cinema deve essere tutelato e promosso come il più potente e suggestivo mezzo di espressione artistica, il più diretto ed efficace veicolo di educazione e diffusione delle idee”. Nei primi tempi il cinema cubano si poteva raggruppare in tre settori: didattico, documentaristico e di fiction, a parte un dipartimento dedicato ai cartoni animati, creato nel 1960, contemporaneamente al Noticiero ICAIC Latinoamericano, realizzato da Santiago Álvarez. In generale i cineasti, per apprendere il mestiere, passavano dal genere didattico al documentaristico e soltanto dopo si dedicavano alla fiction. Nello stesso tempo giunsero a Cuba molte personalità del cinema mondiale che realizzarono importanti opere e insegnarono ai giovani cubani i segreti della tecnica. Ricordiamo la presenza a Cuba di registi e sceneggiatori come Roman Karmen, Chris Marker, Joris Ivens, Mijail Kalatozov, Agnes Varda, Cesare Zavattini e molti altri. Tomás Gutiérrez Alea diventerà il più importante

regista cubano dopo aver diretto il primo lungometraggio di fiction, Historias de la Revolución, e dopo aver consegnato alla storia del cinema piccoli capolavori come Las doce sillas, La muerte de un burócrata e soprattutto Memorias del subdesarrollo. Tra i registi più importanti di questo periodo storico dobbiamo citare nomi imprescindibili come Julio García Espinosa (Aventuras de Juan Quinquín), Humberto Solás (Manuela, Lucía) e Manuel Octavio Gómez (La primera carga al machete), che si dedica soprattutto ai documentari ma li realizza con stile personale e originalità. >> CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO>>



ROMA SALSA FESTIVAL EVENTI

7° edizione 16-17-18 Novembre 2012 PalaCavicchi I Caraibi a Roma per tre giorni. Al PalaCavicchi Center, ormai alla sua settima edizione, il 16-17-18 Novembre 2012 torna il “Roma Salsa Festival”, l’evento salsero dell’anno. Stage, spettacoli, balli e un vero e proprio musical scandiranno i tre giorni della kermesse che gli scorsi anni ha coinvolto oltre 40mila persone tra ballerini e semplici appassionati. Un weekend senza un attimo di pausa. A partire dal venerdì pomeriggio quando, in collaborazione con la Midas (maestri Italiani danza sportiva), inizieranno i workshop (più di 80 ore complessive) con ballerini e maestri internazionali che impartiranno lezioni, a tutti i livelli, di salsa New York style, portoricana, cubana e Los Angeles passando per il cha cha cha e la bachata. Evento nell’evento sarà, la sera del 16 novembre, il musical di Frankie Martinez y Abakuà. Direttamente da New York arriverà infatti a Roma, insieme alla suo corpo di ballo, quello che è considerato il miglior salsero al mondo. Sul palco principale del PalaCavicchi darà vita a uno show di oltre novanta minuti che riesce a miscelare danza classica, musica tribale e salsa portoricana, sviluppando una storia attraverso musica, ballo, costumi e colori. Per tutta la durata del Festival, ad alternarsi per spettacoli esclusivi saranno ballerini provenienti da tutto il pianeta. Si potrà così assistere alle performance di artisti del calibro di Maykel Fonts, Fernando Bum Bum y Michela, Juan Matos y Amneris e Adolfo Indacochea. Nella serata conclusiva, i Tropical Gem insieme ai Ciquito y Dominican Power porteranno in scena la loro rivisitazione in chiave caraibica di “Twilight”. Contemporaneamente agli show le altre sale ospiteranno dj-set di livello internazionale che animeranno la notte con le sonorità della salsa e del reggaeton. Per la prima volta in questa edizione, tre piste saranno invece dedicate al Latin Hustle (la danza resa celebre da John Travolta in “Saturday Night Fever”) alla Zouk Kizomba (un sensuale ballo afro-latino), e alla Zumba (l’originale mix di danza caraibica e aerobica) con maestri italiani e stranieri che impartiranno lezioni e daranno vita a vere e proprie esibizioni. “Era difficile pensare di migliore le passate edizioni. Quest’anno però siamo riusciti a portare in Italia Frankie Martinez che è da tutti considerato il miglior ballerino caraibico al mondo. Insieme al suo corpo di ballo propone un musical davvero mozzafiato - spiega Cristian Cavicchi, patron del locale e curatore della rassegna - Saranno tre giorni aperti a tutti, dedicati al mondo della danza a 360°: si va dalla salsa fino al Latin Hustel, un ballo molto in voga. Ci saranno stage per ogni livello - conclude Cavicchi - dai ballerini dilettanti ai professionisti. Un’occasione per divertirsi, socializzare e scoprire i segreti dell’universo latino americano, oltre che per ammirare i più bravi interpreti di questo tipo di ballo”.

Frankie Martinez


Corso di salsa Portoricana con:

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Primo progetto per i

Demanana

Cari lettori, in questo numero voglio parlarvi di un gruppo musicale emergente: i Demanana. Gli artisti che costituiscono il suddetto gruppo vivono a Miami, ma prima di arrivare al Sud della Florida hanno dimostrato la loro autenticità in paesi come l’Italia, la Francia, il Brasile e il Messico. Sin dal principio l’obiettivo dei DEMANANA è stato quello di creare, musicalmente parlando, qualcosa di nuovo, giovane e fresco, cercando di mescolare tra loro vari generi come il Son, la Rumba, e la Timba. I testi delle loro canzoni sono quasi interamente composti da uno dei creatori del gruppo Damian Janes con l’intento non solo di offrire al pubblico una musica facilmente ballabile ma anche di rispecchiare la realtà dell’isola in cui sono nati, descrivere la loro vita da esiliati,

MUSICA a cura di Dj El Dan

le difficoltà affrontate, la nostalgia per la loro terra, i successi ottenuti e traguardi raggiunti con un pizzico di allegria e humor che non guasta mai. I musicisti integranti del gruppo sono per la maggioranza Laureati nelle Scuole D’arte di Cuba e hanno fatto parte di Orchestre prestigiose come Bamboleo e Pachito Alonzo y Sus Kini Kini. Dopo numerosi tentativi falliti in cui si cercava di trovare un punto in comune rispetto alle varie diversità musicali degli artisti, finalmente riescono a concretizzare il loro progetto nella città di Miami sotto la direzione artistica di Evelio

Zannora. I Demanana portano sul palco una musicalità ormai matura ma soprattutto autentica nel suo genere in modo da soddisfare le richieste di un pubblico esigente come quello della loro città d’adozione. Il loro primo disco si intitola “Punto y Aparte” dove il brano “opening” è presente in Latino 51.

Le serate con dj El Dan. Il Mercoledì: al Camelot County (CS) “Tutti i Frutti” con Francois; il sabato: Maracaibo Goud (CS) “La unica verdadera noche mas caliente del fin de semana” con Pablito, La Domenica: al Camelot County (CS) “Fiesta” con Francois.



Merengue...

non è detto che sia solo per principianti! Di Pietro Milillo & Carlo Reginella

Sfatiamo questo luogo comune, chi balla il merengue non necessariamente è al primo approccio con il mondo latino. Sembrano frasi di circostanza, eppure tutti noi quando andiamo a ballare snobbiamo un pò questo genere, i latin j’s lo sanno e lo impiegano molto spesso ad inizio serata, quando gli animi non si sono ancora scaldati. Eppure i ritmi allegri, spensierati e folcloristici che rappresentano il genere Dominicano dovrebbero esser i benvenuti fra tutti quelli che amano socializzare. Rispetto alla bachata, che richiede molta più intimità, il merengue dovrebbe attirare per la sua semplicità, ed invece… Con questo articolo lo staff di Ritmo Nuevo ci tiene a consigliarvi vivamente di non focalizzare il vostro ballo solamente su alcuni generi, o di classificare un genere di ballo per ogni livello di bravura, BALLARE significa innanzitutto esprimere con i piedi quello che si sente col cuore ascoltando un brano!

SCUOLE DI BALLO SERATE DEE JAY

IN PUGLIA

Identikit del Ballerino Ovvero analisi semiseria del salsero doc

Ah la musica caraibica, che strano potere ha sulle persone... affascina, appassiona, coinvolge e sconvolge! Sì, poichè bastano poche lezioni di ballo perchè inizi la metamorfosi Di Mariella Strippoli in salsero doc. Dopo pochi mesi il ragazzo/ballerino è convinto di aver scoperto l’arcano ed è pronto a cimentarsi in una serata caraibica. Arriva presto, locale ancora vuoto, sceglie la postazione migliore ed attende l’arrivo delle ragazze. Piano piano iniziano ad arrivare, prima le novelline, quelle che ballano da poco tempo, e poi via via sempre più tardi, le veterane, con scarpa da ballo in borsa in tinta con le unghie ricostruite. Il nostro eroe attende paziente il cambio di calzature a bordo pista (…) e punta verso la più brava che essendo anche molto bella, è dotata della giusta dose di aria annoiata d’ordinanza... Lui - “Balliamo?” Lei - “Ora?” Lui - “certo, siamo qui per questo, no?” Lei - “ma sai sono appena arrivata...devo ancora entrare nella giusta atmosfera...” Senza perdersi d’animo il nostro ragazzo punta verso un’altra ragazza altrettanto bella-brava-supertirata Lui - “Ciao, balliamo?” Lei - “Qui?” Lui - “....ehm, sì, cioè in pista..” Lei - “prima devo fumare, poi devo bere qualcosa e poi dopo magari balliamo...” Terzo tentativo...altra bellissima (ma quante sono?) Lui- “Ti va di ballare?” Lei – (che sta messaggiando velocissima con tutte e dieci le dita senza alzare lo sguardo) “Ma non balla ancora nessuno::” Lui - “appunto, qualcuno deve pur cominciare...” Lei - “no dai, aspettiamo che si riempi la pista...” Indispettito il nostro aspirante ballerino si avvicina ad un’altra bella ragazza a bordo pista ed inizia col piede a battere il tempo -fuori tempo- ...e in un nanosecondo lei si dilegua! Sconsolato si siede finchè non incrocia lo sguardo di una brunetta, timida, braccia conserte, in trepida attesa... Lui - …......sorriso...... Lei - …......sorriso....... Lui - …..cenno con le testa verso la pista.... Lei -.......sorriso più ampio....... E VAI SI BALLA! Ovviamente ho esagerato (ma solo un pochino) per riportare simpaticamente con i piedi per terra qualche fenomeno del nostro ambiente. E perchè le serate caraibiche possano tornare ad essere un momento di pura allegria!


LE SCUOLE DI BALLO PARTNER A.s.d All Dance Scuola di ballo con sede nei pressi del cinema Showville . effettua corsi di: balli latini, balli caraibici, balli da sala, tango argentino, salsa in linea, baby salsa, danze orientali, pizzica salentina, danza classica, hip hop, danza moderna e contermporanea, balli di gruppo, baby dance, dizione e recitazione, pilates, zumba, capoeira, inoltre animazione e feste per bambini. Siamo i primi a bari per: corsi di cultura circense, attività di piccolo circo e giocoleria. Sconti a studenti universitari. 320. 72 13 075 BARI

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La scuola Club Buena Vista nasce nel 2003 dal desiderio di un gruppo di amici di condividere una passione comune: quella per le danze caraibiche. Da allora la piccola scuola e’ diventata un’accademia di ballo tra le piu’ conosciute nel nord barese, con discipline che spaziano dal ballo al fitness, pur mantenendo intatto quel calore umano che la contradistingue fin dal principio. Fiore all’occhiello della scuola Club Buena Vista e’ la partecipazione, ogni anno, di artisti di fama internazionale che contribuiscono alla crescita professionale dello staff e di tutti i corsisti. 080.2145418 CORATO (BA)

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Professionalita’, passione ed anni di insegnamento fanno di Grupo Bailador una realta’ nel panorama delle scuole di ballo della Puglia. Salsa, merengue, bachata, folklore cubano, danza del ventre, hip-hop, flamenco, balli standard, liscio, latini, tango argentino sono alcune delle discipline che potrai imparare da noi. Uno staff qualificato ti seguira’ passo passo. Organizziamo stage mensili con maestri di fama mondiale, serate , week end e lezioni di preparazione a competizioni. 5 sale, possibilita’ di ampio parcheggio ed un bar all’interno renderanno le ore passate con noi ancora piu’ gradevoli! Grupo bailador e sai perché balli

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I Maestri Nicola Caradonna e Mariella. Grandi professionisti, maestri di balli caraibici, latini e standard, riconosciuti dalle migliori associazioni italiane quali Fids , Csen , Coni. Giudici federali di danza, Rimini ‘08 ultima gara, hanno lavorato e continuano ancora oggi, con i migliori artisti cubani, tra i quali Solveig Abreu, Leonardo Magrini, Esmil Diaz e tanti altri. Corso di preparazione a gare, corso coreografico con la maestra Sol. Durante ogni corso riescono a trasmettere allo stesso tempo passione per il ballo e divertimento allo stato puro, nella massima serietà, facendoti dimenticare tutto quello che ti circonda al di fuori della scuola.

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L’A.s.d. Kalika Klub effettua corsi di : Salsa Cubana, Tango argentino, balli di gruppo, danze standard, danze medio-orientali, danza classica e moderna, hip-hop, zumba fitness, pilates, yoga, totalbody, ginnastica estetica femminile, Difesa personale Krav Maga. Corsi di mattina - Corsi per bambini. Inoltre si organizzano feste per bambini. Novità: Corsi di Recitazione. FIT DANCE & FUN GRUPPO KALIKA KLUB Fit Dance & Fun

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La Isla cubana è frutto di una passione maturata negli anni. Il maestro Giovanni Zanframundo ha saputo coinvolgere un nutrito gruppo di persone. Perché: -la scuola sono gli allievi- dice. La salsa diventa quindi un momento per socializzare. La scuola offre corsi di Balli caraibici (cubana, son, folklore, chacha) balli di gruppo, liscio, tango argentino, pizzica, zumba. Ancora: - partendo da alcune lezioni in un garage sono riuscito ad avere una scuola nostra. Questo grazie a chi mi ha sempre sostenuto-. 329. 81 76 583 CRISPIANO (TA)

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Riaprono i corsi di danze: salsa cubana, salsa portoricana, salsa NY style on2, bachata, merengue, cha cha, rueda, son-rumba e tanto altro ancora. Inoltre corsi di liscio, balli da sala e balli di gruppo. La novità di quest’anno è il corso di Zumba Fitness e corso master di approfondimento cubano per chi vuole realmente studiare e specializzarsi nel genere con maestri cubani e artisti di fama internazionale. Balli caraibici per bambini e preparazione a competizioni. 328. 46 93 376 FRANCAVILLA FONTANA (BR)

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La Pachanga nasce nel 2001 a Terni come punto di riferimento per gli amanti del ballo e della cultura Afro-Caraibica. E’ stato il primo centro in Umbria finalizzato all’insegnamento dei Balli Caraibici e il primo in Italia ad insegnare e divulgare la Kizomba, che viene proposta come stages domenicali. Nel corso della settimana, invece, vengono insegnate le discipline propriamente caraibiche: bachata, merengue, salsa (cubana, portoricana, NY style), folkore con cenni di ritmica e storia. 338. 34 35 321 TERNI

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Latin Passion Group nasce da un’idea di Michele Di Benedetto che, da oltre vent’anni, coltiva la passione per l’arte e lo spettacolo. L’amore per la danza, in particolare per i balli caraibici, lo hanno portato a concretizzare anni di sacrifici svolti con impegno e professionalità, trasformando questo grande sentimento in un vero e proprio lavoro. Ad oggi, l’associazione sportiva LATIN PASSION GROUP conta più di 400 iscritti, dislocati in diverse sedi tra Campania e Basilicata. La scuola è diretta dai maestri Michele Di Benedetto e Chiara Barone che sono fra i migliori esponenti della “salsa New York Style”in Italia. Le lezioni sono aperte a tutti, single o coppie, giovani o meno giovani, e naturalmente anche ai bambini. Latin Passion Group non è soltanto una scuola di ballo, ma è anche una compagnia di danza che oggi conta numerose partecipazioni a livello nazionale ed internazionale. CAMPANIA E BASILICATA

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LE SCUOLE DI BALLO PARTNER Associazione di danza nata 15 anni fa dalla passione e la dedizione per il ballo di Salvatore Scarabaggio. Racchiude al suo interno collaborazioni e progetti di lavoro con svariati professionisti del settore. Le discipline vanno dalla danza del ventre ai balli caraibici, dai balli da sala alla difesa personale. La struttura sita in Altamura (Ba) offre una qualità altissima al fine di soddisfare tutti gli utenti con importanza particolare ai bambini. Infatti proprio ai bambini è dedicata un’area attrezzata, dove, insieme a istruttori, si divertono imparando, mentre i loro genitori partecipano ad un corso di ballo. latinoclub@libero.it

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Movimenta la tua vita... impara a ballare con noi scegliendo la disciplina che preferisci: Salsa cubana, merengue e bachata, rumaba, afro, son, reggaeton, latin pop, salsa portoricana, balli di gruppo, propedeutica, pilates, modern jazz, hip hop, tango argentino, corsi mattutini per tutte le età e corsi specifici per bamibini. Novità: Zumba Fitness la mariposa del caribe

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La scuola di ballo Los Hermanos con sede in via Paganini 1/c a matera (zona acquarium), nasce con la passione e la voglia di diffondere la fantastica cultura afro-cubana con divertimento e dedizione! anche quest’anno tra le novità presentiamo le nuove discipline “zumba” e “kizomba” e grazie alle numerose richieste riproponiamo il “corso accademico” di folklore cubano con i maggiori esponenti di fama internazionale : il corso si terrà tutte le domeniche dalle 15.00 alle 17.00!! ti aspettiamo!!! 0835.68 03 13 MATERA

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Scuola di danze caraibiche Discipline: salsa new york style salsa cubana bachata merengue per tutte l’età da 3 anni in su, da quest’anno anche corsi di kizomba. Novità assoluta: KANGOO JUMPS e MICHAEL JACKSON STYLE 340. 95 08 781 montondeestrellas.it ANDRIA (BT)

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Da noi si balla solo per divertimento e passione . “I nostri super maestri Wilmer e Maria ci insegnano a ballare ed ad essere umili”. Corsi di Salsa cubana, son, cha cha cha, rumba, afro, hip-hop, tango argentino, kizomba, Rumba. Esibizioni e spettacoli in ricorrenze in genere. Lezioni private.

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Decimo anno di attività per Parranda Latina. E’ tra le scuole protagoniste del movimento salsero del Salento. Oltre ai corsi di salsa cubana, bachata e merengue, si avvale della collaborazione di maestri affermati come Fernando Bum Bum e Michela Vernati per l’insegnameto della Kizomba. Punta di diamante è il corso di afro e folklore cubano tenuto dalla Maestra Cubana Annia Negrete. Ricordiamo che la direzione artistica di questo gruppo è di Geppo ed Emanuela Greco con la collaborazione di tanti bravi maestri che gestiscono le varie sedi di Monteroni, Copertino, Maglie, Calimera, Lecce e Porto Cesareo.

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Perchè a Matera scuola di ballo si dice PIELMORENA. La scuola di ballo Piel Morena nasce nel settembre del 2001 da una idea dei maestri Antonio Farina e Tina Gravela, già insegnanti dal 1997. Siamo specializzati in danze caraibiche e precisamente salsa cubana, portoricana, merengue, bachata, son y rumba afro-cubana. Oggi la nostra scuola è sicuramente riconosciuta tra le più attive a livello nazionale per la promozione e per la diffusione della cultura caraibica.

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A qui se baila no se camina. Il ballo e’la nostra passione, insegnarlo divertendoci è il nostro scopo Il m°donato e luana briganti “salsero para siempre” insegnano da anni salsa cubana - salsa in linea - rueda de casino- merengue - kizombabachata - bachatango - reggeaton. m°enzobisbal coreografico - sincro latino a squadre - show dance caraibico Presso: Ma.ri. dance school 349.80 66 184 TARANTO

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Via Capotagliata, 14 c/o Ma.ri. dance school

Salsero para siempre


LE SCUOLE DI BALLO PARTNER La scuola di ballo “Santiago de Cuba” nasce da un’idea dei maestri Massimo e Simonetta Mazzotta nel 2005. Nel corso degli anni la passione per la danza è stata trasmessa a Maurizio e Carmelina Fuso, i quali oggi sono parte integrante dello staff direttivo. Specializzata nell’insegnamento delle Danze Caraibiche, la Santiago de Cuba si avvale della collaborazione di Vincent, Arianna, Lidia e Gianni per i corsi di Salsa Portoricana, Balli di Gruppo e Tango Argentino. Alla Santiago de Cuba, entri camminando…esci ballando!!! salsalecce.it 389.08 25 099 349.64 08 866 LECCE CORIGLIANO D’OTRANTO

Via Vecchia Frigole, 45 - Lecce

santiagodecubalecce@libero.it

Via M. Ausiliatrice, 45 - Corigliano D’Otranto

Santiago de Cuba Lecce

“Vienici a trovare nella nuova Struttura... La scuola più grande della Basilicata” corsi di: Merengue, Bachata, Salsa Cubana,Rumba Cubana, Santeria Cubana, Son cubano e tanto altro... Ogni mese stage con i migliori artisti Cubani di fama Internazionale Corsi a partire dai 4 anni di età Novità : corsi di Zumba Fitness “Ballare fa bene al corpo e allo spirito” 328. 29 18 538 MATERA

via Montescaglioso, 21

sentimentocubano@gmail.com sentimento cubano

Philip & Titty iniziano la loro carriera da ballerini nel 2003 con l’idea di far conoscere lo swing al pubblico attraverso i loro show. In seguito l’unione con Nicola e Chiara Berrettoni rafforza il gruppo puntando ai palchi di tutto il Mondo. Il loro stile un mix di Salsa, hip hop, figure acrobatiche e swing, lascia sempre stupito il pubblico. La scuola si prefigge di insegnare queste e tante altre discipline.

335.71 09 699 MILANO

Via Bisceglie, 74 - Milano

swinguys.it

info@swinguys.com Via Brescia, 1 Varedo (MI)

swinguys

La scuola TROPICALIA nasce nel 1993 grazie alla passione per la Musica Latina degli ancora attuali Maestri Diplomati ANMB Giuseppe Montefiore (Flaco dj), Annamaria Mortella e con il supporto di validi collaboratori. La si può definire la Genesi del Ballo Latino a Lecce e Provincia. Da quella che era una semplice passione e divertimento di pochi amici in seguito è diventata un punto di riferimento per tanti Salseri di vecchie e nuove generazioni. Presso la nostra scuola si svolgono corsi di Salsa, Bachata, Merengue, Son Cubano, Cha Cha Cha e corsi applicativi di Musica con strumenti tipici. I corsi si svolgono tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì.

347. 35 48 130 LECCE

Via Rocco Scotellaro, 13

328. 72 15 408 Tropicalia

flacodj@libero.it


BRONX

IL COCKTAIL DEL MESE Di Giuseppe Boezio

CATEGORIA: Short INGREDIENTI E QUANTITA’: 1 oz (3,00 cl) Gin 1/2 oz (1,50 cl) Vermout rosso 1/2 oz (1,50 cl) Vermout dry 1/2 oz (1,50 cl) Succo di arancia MISE EN PLACE: Coppetta da cocktail ,shaker ,strainer, ghiaccio, succo d’arancia,vermouth dry,vermouth rosso,gin. PROCEDIMENTO: Raffreddare la coppetta e lo shaker, scolare l’acqua in eccesso,versare nello shaker il succo d’arancia il vermouth dry il vermouth rosso e il gin . Shakerare e versare in coppetta . STORIA: Il Bronx cocktail è essenzialmente un Perfect Martini con succo di arancia aggiunto. Nel 1934 nel “Burke’s complete Cocktail & Drinking Recipies” di Harman Burney Burke è stato classificato come numero 3 tra “I dieci più famosi cocktail del mondo nel 1934”, e si rese rivale molto popolare del Martini (#1) e Manhattan (#2). Secondo Bernard De Voto (1897-1955), storico, scrittore e giornalista americano, il Bronx è il primo cocktail con un succo di frutta tra gli ingredienti. Come con tanti altri cocktail inventati prima del proibizionismo, anche alla creazione di questo cocktail si attribuiscono più di una storia. Ben due fonti accreditano a Joseph S. Sormani l’onore della paternità di questa bevanda. Magnus Bredenbek nel capitolo “Mixing a Bronx cocktail”, pagina 13 del suo libro “What Shall We Drink?: Popular drinks, recipies and toasts” del 1934 scrive:”Il Bronx

cocktail, strano a dire, è stato inventato a Philadelphia! E saremmo rimasti all’oscuro se non fosse che Joseph Sormani, un ristoratore del Bronx, ha scoperto questo drink nel 1905 nella città dei Quaccheri (I Quaccheri sono un movimento religioso appartenente al protestantesimo e molto attivo a Philadelphia, U.S.A.ndr). Questa è la ricetta originale che è stata notevolmente cambiata nel corso degli anni: quattro parti di gin, una parte di succo d’arancia ed una parte di vermut italiano. Agitare.” Un’altra curiosa testimonianza indica Sormani come il creatore del Bronx cocktail. Si tratta del necrologio che annuncia la sua morte nel New York Times del 17 Agosto 1943: “Joseph S. Sormani, il pensionato ristoratore del Bronx, il quale si dice aver dato origine al Bronx cocktail, è morto mercoledì sera nella sua casa, 2322 Fish Avenue, Bronx, dopo una breve malattia. Aveva l’età di 83 anni.” Nato sul Lago di Como, Joseph (Giuseppe) Sormani, emigrò negli Stati Uniti all’età di 18 anni. “… in quei giorni il cocktail più richiesto al mio bar era il Duplex, che era composto da parti uguali di vermouth francese e italiano con un’aggiunta di Bitter Orange e spruzzato con una buccia d’arancia. Un giorno mentre stavo facendo l’ennesimo Duplex, un cliente tramite Traverson, il capocameriere dell’ Empire Room, mi sfidò a preparare un cocktail nuovo. Mentre finivo di preparare il Duplex, mi è venuta un’ idea in testa. Ho versato nel mixing glass due parti di Gordons gin, l’ho riempito con il succo d’arancia, in modo che la proporzione fosse un terzo di succo di arancia e due terzi di gin, quindi ho aggiunto in parti uguali un po’ di vermouth italiano e francese, agitando tutto nello shaker. Non ho neanche assaggiato il cocktail, ma ho chiamato Traverson e gli dissi: “Tu sei un buon giudice, cosa ne pensi di questo?”, Traverson assaggiò e subito mandò giù tutto. “Da Dio!” esclamò. “Hai fatto davvero qualcosa di nuovo! Fammene un altro che torno dal cliente in sala da pranzo. Scommetto che venderemo molti di questi.


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LEZIONI

“BACHATEANDO EN ESPANOL”

DI SPAGNOLO di Yadira Gonzalez

“BACHATEANDO EN ESPANOL”

Los artículos indeterminados (Gli articoli indeterminativi) …Un amor tan real (un amore così reale) Que no juzga, que sueña (che non giudica, che sogna.) Que sufre y perdona (che soffre e perdona) Un amor de verdad… (un amore vero) (“Incondicional”, Prince Royce) …Prende una vela, rézale a Dios(accendi una candela, prega Dio) Y dale gracias que tenemos (e ringrazialo perché abbiamo.) Este lindo corazón (questo bel cuore) Prende una vela, pide perdòn (accendi una candela, chiede perdono.) Por creer que tú eres fea (per crederti brutta) Te dedico esta canción (ti dedico questa canzone) (“Corazón sin cara”, Prince Royce)

Maschile

Femminile

Singolare

un (un, uno)

una (una,un’)

Plurale

unos(dei,degli)

unas(delle)

Attenzione! - L’articolo indeterminativo si usa per parlare di qualcosa o qualcuno sconosciuto ¿Hay un banco cerca? (c’è una banca nelle vicinanze? - Di solito il plurale è utilizzato poco o per nulla Hombres y mujeres pasaban por el camino (degli uomini e delle donne passavano sul cammino.) La señora habìa colgado cuadros en la casa (la signora aveva appeso dei quadri nella casa) - Per eufonia una diventa un davanti a sostantivo femminile che inizia per a o ha accentata Un agua pura (un’acqua pura)

Tutta la redazione di Vida Latina Magazine festeggia l’arrivo della piccola Martina Fanelli. Auguri a mamma e papà e a tutta la famiglia El Sueno de Cuba.




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