Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 4 - N° 5 GIUGNO 2013
ARRIVA ANCHE IN ITALIA IL
CARNEVALE LATINO Intervista
Esclusiva a Issac Delgado in Italia per il suo tour...
Viaggi
Francoforte: Business, Cultura e tanta Salsa...
Musica
TopStopMusic e le novità in arrivo dell’estate 2013
Numero dedicato a Martina Traversa e Carol Nolè Registrazione del Tribunale di Bari: n°3199 del 25/11/2010 Tiratura: 12.000 copie Numero Chiuso: 15/06/2013 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it
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LA GRANDE OCCASIONE DELL’ESTATE
EDITORIALE di Daniele Blasi
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embra proprio arrivata, e diciamo finalmente, la tanto sognata estate, le calde temperature sembravano non arrivare mai in questo 2013, invece eccoci qui a parlare del torrido piacere che ha cambiato le nostre vesti, il nostro colore ed anche l’umore. Continueremo a fare i conti
Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direzione Commerciale: Nunziella Buono Direttore Artistico: Silvio Sisto - Ricky Espino Caporedattore: Loretta Moramarco Redazione: Michele Traversa Daniele Blasi Loretta Moramarco Gordiano Lupi Enzo Conte Alberto Pianetti Yadira Gonzalez Silvio Sisto Berardino Caggiano Nunziella Buono Ricky Espino Denny dj Geppo dj Nico Tursi Gabriel dj Omar Gallo Marianna Melis Massimo Roger Giuseppe Boezio Giuseppe Montefiore Michela Vernati Fernando Rodrigues Saluiza Hanno collaborato in questo numero: Gaspar Ribeiro
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con la crisi, molti di noi non andranno in vacanza, ma per essere felici non è detto che si debba visitare necessariamente lo sperduto atollo nel pacifico. Da qualche anno ormai, l’Italia è diventata meta dei più grandi artisti della musica e dello spettacolo dell’America Latina che vede Roma e Milano al centro delle attenzioni di tutti gli amanti della buona musica. Occorre fare un passo indietro, negli anni, sono tanti in tutta la penisola coloro che hanno proposto concerti dei gruppi o dei solisti più importanti da Cuba, dal Venezuela, dalla Repùblica Dominicana e da tutto il continente latino, certo si è spesso trattato di investimenti ricchi solo di “amore”, infatti nei mesi freddi, capita spesso di incontrare bellissimi concerti qui e là per il paese, ma, vuoi per la scarsa attenzione dei media, vuoi per il rischio di investimento, non si è mai registrata la creazione di una vera programmazione, ma solo sporadici eventi anche se di grandissimo valore artistico. Diversa è la situazione estiva, dicevamo di Roma e Milano, nelle nostre grandi metropoli si organizzano da oltre un decennio, importantissimi festival di musica e cultura che grazie ai grandi spazi, alla disponibilità di platee immense ed all’attenzione degli sponsor, consentono a tutte le più 07
EDITORIALE di Daniele Blasi
grandi stelle del firmamento latino, di calcare, ed aggiungiamo finalmente, i palcoscenici italiani, sui quali era davvero difficile pensare che si potesse arrivare a tanto. Quando si parla di generosità e voglia di divertimento, gli italiani non sono secondi a nessuno, e sono a dimostrarlo gli impressionanti numeri generati in questi anni. Certo è un’esperienza fantastica visitare spazi di grandi dimensioni nei quali non solo ascoltare musica, ballare, provare le specialità gastronomiche di tutto il mondo, ma anche emozionarsi e condividere momenti speciali con moltitudini colorate ed allegre, come la riunione di una famiglia immensa. Per molti è una vera occasione di vacanza, consultare il programma, scegliere i giorni migliori, organizzarsi con gli amici, e lasciarsi guidare da un paese che diventa mondo, pochi giorni che diventano ricordo
di una vita, insomma, tutto quello che ascoltiamo battere dentro il petto, acquista un valore ancora più prezioso perché fatto di istinto e gioia di vivere. Anche per l’estate 2013, la programmazione è ricca, con i due festival romani FIESTA e SOY LATINO e la milanese LATINOAMERICANDOEXPO, attraverso il web si possono scoprire i programmi anche quest’anno davvero incredibili, con la massiccia presenza di artisti storici come di nuove star, un tourbillon senza sosta, con tante serate di ballo da vivere in un crescendo di sensazioni piacevoli ed esaltanti. In chiusura ci permettiamo di aggiungere un concetto a cui teniamo tantissimo, Vida Latina Magazine nasce con lo scopo di diffondere, far incontrare e facilitare l’accesso alle informazioni su tutto quello che di interessante succede in Italia a proposito del mondo latino americano. Molto spesso scopriamo quanto sia difficile organizzare eventi, dalla serata più discreta al concerto più scintillante, c’è tanta gente che in questo mette faccia, cuore, sacrifici. La partecipazione, la presenza do ognuno di noi, secondo le proprie possibilità e gusti, permetterà a tutto questo di continuare, di avere vita anche in momenti economicamente così duri. Siamo parte del progetto, e dobbiamo metterci soprattutto il nostro grande, incontenibile cuore, con l’augurio di incontrarci dovunque ci sia puro piacere, buon divertimento a tutti.
Adalberto ISSAC Foto a sinistra: Massimo Roger con Adalberto Alvarez, durante il suo concerto presso il FicoRicco (Br). Nel prossimo numenro di Vida Latina Magazine l’intervista al cantante Cubano.
ALVAREZ DELGADO IL PERSONAGGIO di Silvio Sisto
Tra le “star” della musica cubana è obbligatorio citare Adalberto Cecilio Álvarez Zayas, compositore, arrangiatore e pianista di grande talento. Nasce a La Havana il 22 Novembre 1948, ma la sua città di nascita è da considerarsi totalmente casuale, visto che i genitori erano di Camagüey e si trovavano in quei giorni in visita nella capitale. Sin dalla sua adolescenza coltiva la passione ed il talento per la musica ascoltando i grandi maestri del son cubano, tanto che a 10 anni suona già nell’orchestra del padre. Frequenta nel 62 l’Istituto Tecnológico dell’ Aeronáutica Civile, per conseguire il brevetto di pilota, ma lascia molto presto l’aviazione. La sua vocazione per la musica lo porta a frequentare l’istituto Ciudad Escolar Ciro Ridondo, dove coltiva la sua reale passione e forma un gruppo vocale (senza l’ausilio degli strumenti) con il quale interpreta brani della famosissima Orchestra Aragòn. Successivamente viene preso come cantante nel gruppo “Combo Caribe” di Camagüey. Nel 1966 studia musica presso “La Escuela Nacional de Arte di Cuba” ed è allievo della prestigiosa musicista Alicia Perea. Durante la sua formazione musicale dirige l’Orquestra Tipica, gruppo che suona “Charanga” cubana, ma contemporaneamente personalizza e crea nuove sonorità mettendoci del suo e gettando le basi di quella che a distanza di pochi anni diventerà una delle orchestre cubane di maggior successo nel mondo: Adalberto Alvarez y su Son. Nel frattempo compone anche per formazioni cubane famose come il Conjunto Rumbavana e comincia a diffondere la sua spiccata attitudine per il genere melodico che attinge le proprie sonorità dal Son tradizionale e che ben presto gli faranno guadagnare l’appellativo di Caballero del Son. Adalberto è uno dei più grandi compositori della musica cubana contemporanea e lo dimostra il fatto che riesce a soddisfare sia le aspettative del ballerino sia quelle dell’ascoltatore più esigente, creando un armonioso equilibrio fra virtuosismi ritmici e melodia, una “mezcla perfecta” fra classico e moderno. All’età di 30 anni fonda l’orchestra Son 14 in quel di Santiago, ribattezzato l’Oriente Cubano,
e vi resterà insieme per cinque anni. Da citare tra i protagonisti della band c’è Eduardo “Tiburon” Morales, sonero dotato di una voce particolarissima. Successi che appartengono a quel perido sono “A Bayamo en coche”, “El Son de la madrugada”, “La soledad es mala consejera”. Una data storica per il nostro compositore è il 25 Febbraio 1984, cioè quando fonda ufficialmente a L’Avana la formazione Adalberto Alvarez y su Son. Agli inizi degli anni ‘90 il suo disco “Y que tu quieres que te den” raggiunge record di vendita a Cuba. Le tournèe si succedono in tutto il mondo e ad Adalberto Alvarez consolida il suo ruolo di ambasciatore del Son. A questo grande artista si deve riconoscere il grande sforzo di diffusione e rinnovamento del più popolare ed influente tra i ritmi cubani. Da ammirare è stata la sua capacità di rinnovare senza stravolgere il nuovo Son, aggiungendo i tromboni fin dalla prima esperienza con Son 14 ed affidando alle tastiere il ruolo che nel Conjunto di Son era affidato al Tres. Nel 2003 compie 30 anni di vita artistica e riceve il premio Cubadisco. Nello stesso anno presenta il suo nuovo album “Para Bailar Casino”, con il quale si rivolge al pubblico dei ballerini con l’intento di riscattare il ballo di coppia. Due anni dopo esce un altro capolavoro, “Mi linda Habanera”, dove affronta il tema del provincialismo cubano e di tutti coloro che come lui si sono trasferiti dalla provincia nella capitale. L’album contiene anche una nuova versione di ”Y tú qué quieres que te den”, una canzone scandita da espressioni ritmiche Yoruba, che individuano e caratterizzano le divinità maggiori della regione Santera di Cuba. Canzoni create da Adalberto fanno parte del repertorio di Oscar d’Leon, Andy Montañés, Roberto Roena, Gilberto Santa Rosa, Juan Luis Guerra e altri famosissimi artisti. L’ultima produzione targata 2013 si chiama “Respeto Pa’ Los Mayores” che ci auguriamo di ascoltare al più presto. Nel prossimo numero di Vida Latina Magazine troverete una sua intervista rilasciata proprio durante la stampa di questo numero, durante la sua tournee in Italia.
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LA CULTURA DEL BALLO di Enzo Conte
Le origini del
“Casino Cubano” Cuba ha avuto il grande merito di portare nei teatri e nei cabaret di tutto il mondo i suoi balli folklorici (la maggior parte dei quali nati per la strada, nelle campagne o nei quartieri p o p o l a r i dell’Habana). Molti di questi balli sono oggi persino oggetto di studio, di seminari e di approfondite ricerche storiche. Analizzando l’evoluzione del ballo a Cuba è interessante notare come ci sia un filo costante che lega il presente con il passato. Sorprende, ad esempio, vedere come il passo base del danzón si sia tramandato fino ai giorni nostri. Una delle caratteristiche di questo passo (che ritroviamo anche nell’odierna salsa) è il fatto che si marcavano per ogni battuta solo tre tempi. Il danzón era il ballo tipico dell’aristocrazia e dell’alta borghesia nel quale (influenzato dal successo mondiale del walzer) troviamo per la prima volta la cosiddetta “posizione chiusa di ballo sociale”. Il son, al contrario del danzón, è un ballo di estrazione popolare, patrimonio soprattutto dei contadini, dei negri, dei mulatti e in genere delle classi più povere dell’isola. Nasce nelle colline dell’interno, nelle campagne, nelle piantagioni di canna da zucchero dove si celebravano alcune riunioni festive denominate “guateques”. Nel son comincia a venire fuori la vera anima del popolo cubano calda e passionale. Era per l’epoca un ballo scandaloso e per
questo motivo fu proibito nei saloni dell’alta società. Proprio per vincere tali limitazioni nacque il danzonete, che introdusse anche nei saloni dell’aristocrazia le prime elementari figure. Sia il son che il danzón venivano ballati “en contratiempo”, seguendo non la melodia ma le accentuazioni delle percussioni. I ballerini eseguivano una pausa sul tempo forte (ovvero il primo tempo) per poi entrare sulla musica nel tempo debole (ovvero il secondo tempo). Con gli anni si sviluppò l’attitudine di eseguire un passo d’entrata sul quarto tempo (in corrispondenza del doppio colpo della conga o del terzo colpo di clave) per poi marcare la metrica 2-3-4 della battuta musicale. La posizione del corpo era sempre leggermente flessa in avanti. La coppia rimaneva a lungo abbracciata con i palmi delle mani uniti (sinistra per l’uomo, destra per la donna) rivolti verso l’alto. Solo nella parte del montuno si eseguivano le prime elementari figure, come ad esempio: “metele el dedo”, nella quale l’uomo faceva eseguire alla donna, solo con il comando del dito, un giro a destra per poi ritrovarsi abbracciato a lei nella posizione chiusa di ballo sociale. Alcune di queste figure le ritroveremo anche nel casino (conosciuto come salsa allo stile cubano) che, come vedremo in seguito, sarà la diretta evoluzione del son. Altra figura particolare che denotava un grande
virtuosismo era il “tornillo”. Una figura nella quale l’uomo a poco a poco si piegava sulle ginocchia fino a sfiorare il pavimento, mentre la donna, tenendolo per mano, cominciava a ruotargli intorno in attesa che l’uomo si rialzasse. Nel son un ruolo fo n d a m e n t a l e lo aveva anche il “sombrero”, l’immancabile cappello bianco che era utilizzato dai ballerini anche come elemento coreografico. Il fraseggio sincopato introdotto nel danzón da Orestes López diede vita al mambo che però come ballo non fu una creazione spontanea ma invenzione di alcuni coreografi che, intuendone le enormi possibilità, lo inserirono, con una venatura leggermente scandalistica, nelle loro riviste e nei loro spettacoli di cabaret. A partire dagli anni ‘50, il ballo cubano, diffusosi nel frattempo in tutto il continente americano, sarà a sua volta influenzato da elementi provenienti da altre danze straniere alla moda. Lo straordinario successo ottenuto nell’isola dal rock and roll (testimoniato da un interessante brano di Celia Cruz chiamato proprio “El rock and roll”), introdurrà, nel vecchio son i giri con gli scambi di posto e la tipica apertura “pa tìpa mì” nella quale i ballerini si aprono e si chiudono battendo i palmi della mano. Se a New York la fusione dei ritmi cubani con il rock and roll provocò la nascita del boogaloo, a Cuba favorì la nascita di un nuovo ballo che cominciò a chiamarsi semplicemente “casino”. Come ci racconta la professoressa Graciela Chao Carbonero: “All’epoca la gioventù si riuniva la domenica pomeriggio nei saloni del Casino Deportivo della Playa de Marianao (oggi Cristino Naranjo). In questo club si riunivano i giovani delle classi sociali meno agiate, specialmente quelli provenienti da famiglie di impiegati e operai, in quanto era, insieme a La Concha, uno dei più economici della spiaggia. Tutte le domeniche pomeriggio vi si tenevano dei Té
danzanti, animati da orchestre come La Riverside e El Conjunto Casino. Fu proprio in queste feste che si cominciò a ballare il chachacha in rueda o in circolo. Questa rueda era composta da un numero illimitato di coppie che, scambiandosi i rispettivi partner, coordinavano le loro figure sotto la direzione di uno dei ballerini (quasi sempre un uomo). Ognuna di queste figure aveva un nome preciso ed era chiaramente conosciuta da tutti quelli che facevano parte della rueda. Questa maniera di ballare il chachacha si diffuse velocemente anche negli altri club, così come nelle feste private e popolari, al punto che i ballerini dicevano: “Andiamo a ballare la rueda come nel casino”, oppure: “Andiamo a fare la rueda del casino”. Da lì venne la designazione del ballo stesso come rueda de casino o semplicemente casino.” Tutto questo grande fermento avveniva intorno agli anni che vanno dal 1958 al 1960, anni turbolenti che, non a caso, corrispondono con quelli più caldi della rivoluzione cubana. Il passo base del casino è simile a quello tramandatoci dal danzón: sinistro-destro-sinistro-pausa; destrosinistro-destro-pausa, andando avanti e indietro seguendo una immaginaria linea retta. Per quanto riguarda l’accentuazione del passo, anche il casino come il son ha due forme di interpretazione che l’insegnante Graciela Chao Carbonero ha designato come “ballare con la melodia” o “ballare con il ritmo”. Nel primo caso il ballerino si lascia guidare dal tempo forte della battuta, mentre nel secondo si lascia guidare dalle percussioni che quasi sempre accentuano i tempi deboli. Se il son era un ballo fatto di poche ed essenziali figure, il casino si trasformerà in un ballo sempre più spettacolare, ricco di figure, volteggi e persino evoluzioni acrobatiche. Fondamentale per la definizione del suo stile sarà l’influenza della rumba, rintracciabile soprattutto nelle sensuali movenze dei ballerini, figlie anche dell’evoluzione dei tempi caratterizzati da una ampia liberazione nei costumi sessuali. A Cuba il casino, a differenza di ritmi come il mambo ed il chachacha, è ancora oggi un ballo molto popolare e, pur recependo svariate influenze è rimasto, negli anni, abbastanza fedele all’originale. La chiusura delle accademie di ballo, avvenuta nella Cuba post rivoluzionaria, ha paradossalmente contribuito a preservarne le caratteristiche. Non a caso il casino ha avuto la sua maggiore evoluzione in Europa dove nel frattempo si sono trasferite le più grandi stelle del ballo cubano. In realtà, osservandolo più da vicino, scopriremo che
nell’ambito del casino cubano esistono diverse anime. Abbiamo, ad esempio, uno stile più da cabaret, tipico del mitico Tropicana dell’Habana. Uno stile molto elegante e ricercato, figlio delle invenzioni di qualche famoso coreografo (come Rodnei Neira o Santiago Alfonso), che parte anche da una profonda conoscenza delle possibilità espressive del proprio corpo, conseguenza a volte di anni ed anni di studio, trascorsi all’ISA (Istituto Superiore dell’Arte dell’Habana) o presso la scuola dello stesso Tropicana. Esiste poi uno stile molto influenzato dal son, eseguito spesso en contratiempo, estremamente elegante, fatto di poche ed essenziali figure ma di molti accenti corporei. Abbiamo quindi uno stile molto più elaborato, influenzato, come abbiamo visto, dalla popolarità che ha avuto il rock and roll a Cuba negli anni ‘50. Uno stile pieno di intrecci e di finte, bisognoso anche di una buona base atletica e di una certa dose di virtuosismo. Abbiamo ancora uno stile molto rumbero (reso celebre in particolare dalla coppia formata dai fratelli Santos), dove i singoli ballerini accentuano la componente afro di questo ballo, introducendo alcune movenze, gesti o accenti corporei provenienti sia dalla rumba che dai balli di santeria. Esiste infine uno stile timbeado, ovvero una salsa che si balla prevalentemente staccati con l’utilizzo di movimenti corporei molto erotici, da alcuni ribattezzati “tembleque” e “despelote”. Un modo di ballare che sta avendo successo soprattutto tra le nuove generazioni, anche perché non ha bisogno di un apprendimento particolare, in quanto prescinde dal ballo di coppia. E che dire poi dei tempi di esecuzione? In questo caso libertà assoluta. Da quelli che ballano rigorosamente “en contratiempo” (a tempo di son) a quelli che ballano a tempo oppure sul terzo tempo. Queste differenti correnti stilistiche ci aiutano a capire il motivo per cui ballerini di salsa cubana provenienti da scuole diverse potrebbero paradossalmente
non intendersi in pista. Ci dovrebbe essere, è vero, una base in comune, ma spesso questa affinità non c’è, perché è diverso il risultato finale a cui si vuole arrivare. Alcuni cubani ad esempio insegnano salsa con uno step, altri con una pausa sul quarto tempo. Alcuni la insegnano con un andamento leggermente saltellante, altri in maniera molto camminata, con il peso sempre scaricato sul terreno (alla maniera del merengue per intenderci). Altri la
ballano sulle mezze punte, altri ancora utilizzando sia la mezzapunta che il tallone. Alcuni te la fanno interpretare in maniera frenetica, altri in maniera più elegante. Alcuni puntano tutto sulle figure e sugli intrecci, altri accentuando i movimenti del corpo, introducendo posture derivanti dal funky o dall’hip hop. Tutti questi particolari messi insieme fanno sì che la salsa che si balla oggi in Italia, nonostante sia insegnata alle volte dagli stessi cubani sia abbastanza differente da quella che si balla nei luoghi d’origine. Questo fenomeno succede perché la salsa si adatta sempre al gusto e all’indole del popolo che lo assimila. E’ quello straordinario fenomeno che, come abbiamo già accennato, lo studioso cubano Fernando Ortíz ha battezzato “transculturación”. >>Continua nel prossimo numero.>>
Una grande, ritmica e colorata parata darà il via al Festival. Ballerini, musicisti, i percussionisti del gruppo Sambarato e i gruppi in costume dei Carnevali di Bolivia, Perù, Mexico, Brasile e Colombia.
AL VIA “SOYLATINO! La musica Latina arriva a Roma. In una location unica e straordinaria: Ostia. Dall’8 giugno all’8 settembre, infatti, sarà di scena “SoyLatino!” Roma Festival 2013, la più grande manifestazione del Centro Italia dedicata all’universo Latino-americano e caraibico, allestita in uno spazio di circa diecimila metri quadrati a ridosso degli scavi archeologici. Sessantasette notti di festa per altrettanti spettacoli live, tre palchi, un’arena per i grandi concerti da cinquemila persone, due piste da ballo, ristoranti tipici, aree espositive, spazi dedicati all’arte e all’artigianato locale, stage di danza. Entrare a “SoyLatino!” sarà come attraversare una porta magica, un “Latingate” per ritrovarsi improvvisamente immersi nelle atmosfere delle milonghe argentine, nei vicoli de L’Avana, nei ritmi brasiliani, nelle tradizioni andine, nel folklore colombiano, honduregno e dominicano. Soylatino prende il via sabato 8 giugno con un omaggio alle suggestioni della festa mascherata più popolare dell’America Latina, il Carnevale. Una grande parata, che si snoderà all’interno del Villaggio, darà il via al Festival che si annuncia come il più “caldo” dell’Estate romana. Alle 20,30 la festa sarà annunciata dai percussionisti del gruppo Sambarato, seguiti da ballerini, musicisti e artisti guidati dal coreografo Lazaro Martin Diaz. Quindi la sfilata dei cinque gruppi in costume che daranno vita al Carnaval Latino, prodotto e organizzato da Liliana Salinas, presidente dell’Associazione Los Compadres. Alla performance di musica, colori e danze partecipano il gruppo boliviano Morenada Señorial Illimani con il carnevale di Oruro, una delle più affascinanti celebrazioni della festa, che attinge abbondantemente ai culti precolombiani, di cui è figlio; quello colombiano del grupo Caña Flecha con il carnevale di Barranquilla, il secondo più popolare dell’America Latina; quello
brasiliano con il Grupo “Brasil Maravilha”, una delle espressioni più conosciute della cultura brasiliana e uno dei momenti di festa più sentiti; quello messicano di Veracruz con il gruppo Los Rancheros e le tante maschere rituali che vanno dagli animali fino agli huixquiztlis (pagliacci) e ai diavoli; quello peruviano del Grupo “Renacer Latinoamericano”, con il carnevale di Arequipa e le sue affascinanti danze provenienti direttamente dalla Cultura andina, con al centro il contatto spirituale tra uomo, natura e divinità. Gran finale con il concerto di Issac Delgado, una delle icone della salsa mondiale, accompagnato dall’orchestra Mercadonegro. La serata di inaugurazione di sabato 8 giugno sarà completamente gratuita, come quella di domenica 9 giugno, che prevede il concerto del cantante colombiano di Rodri-Go, considerato il fondatore di un nuovo genere musicale: il reggaelove. Il villaggio aprirà tutti i giorni, dal mercoledì alla domenica. Dalle 19 alle 21 l’ingresso è libero, mentre dalle 21 alle 3 del mattino è previsto un biglietto di ingresso che varia dagli 8 ai 12 euro compresa la consumazione. Il ticket consentirà di assistere ai concerti del Palco Sunset, mentre per quelli delle grandi star internazionali che si terranno nell’Arena, i biglietti potranno essere acquistati al botteghino, presso tutti i punti vivaticket, helloticket e online. L’Arena ospiterà, tra gli altri, artisti come Daddy Yankee (28 giugno), Tego Calderon (23 giugno), Maria Gadù (3 luglio), Lenine (24 luglio), Jowell y Randy (14 giugno), Sorriso Maroto (19 giugno), Gruppo Niche (4 luglio), Toby Love (11 luglio), J.Alvarez (12 luglio), Mart’nalia (17 luglio), Tony Dize (19 luglio), Farruko (9 agosto), Henry Santos (27 luglio), Revelacao (16 agosto), Plan B (6 settembre).
AL VIA “SOYLATINO! Latinoamericando è il progetto Vivi il Villaggio
La grande novità della 23a edizione di Latinoamericando Expo, la più importante manifestazione a livello europeo dedicata alla cultura
Ogni Lunedì – Martedì – Mercoledì, dal 13 giugno al 13 agosto, la Cittadella di Latinoamericando diventa il centro di attività di degustazione, incontri, corsi di ballo e momenti di intrattenimento. All’interno di un’area di circa 30.000 metri quadri completamente rinnovata e allestita ad hoc all’esterno del Mediolanum Forum di Assago, si può trovare il meglio della cultura, della solidarietà, della gastronomia, dell’artigianato e delle tradizioni dei paesi latini. Il progetto nasce per far sentire il pubblico avvolto e coinvolto nella genuina atmosfera latina, senza spostarsi da Milano. Il Padiglione delle Nazioni, lo spazio polifunzionale messo gratuitamente a disposizione di Enti, Ambasciate e Consolati per far conoscere tutte le peculiarità del continente latinoamericano anche questa settimana ospiterà diverse attività. Inoltre quest’anno al Festival si amplia la scelta delle aree ballo: oltre a Salsa e Bachata, si affiancano l’area dedicata all’Electro Milonga, per vivere tutta la passione del tango, e un’area di Zumba, il ritmo che ha contagiato le palestre di tutto il mondo. Le aree sono gestite direttamente da Latinoamericando e si avvalgono della collaborazione di dj professionisti. In
ogni area ballo solo il meglio della musica! Da scoprire e provare il nuovo ristorante argentino El rancho de Don Pepe, che si affianca ai grandi classici di Latinoamericando: il peruviano Mixtura, il brasiliano Fogo Na brasa, il messicano El Mexicano, e il venezuelano Churù Merù. Chiringuitos, cocktail bar e banchi di degustazione offriranno snack più veloci, ma senza rinunciare al sapore latinoamericano. Dal giovedì alla domenica le attività e attrazioni del Villaggio sono sempre affiancate dai concerti, questa settimana in particolare si potrà ascoltare: la nuova giovane star internazionale della bachata, Prince Royce, il pagode di Sorriso Maroto, la salsa brasiliana dei Mercadonegro e il più famoso cantante di salsa romantica, Jerry Rivera. Musica, cultura, gastronomia e solidarietà: questo e molto altro sarà Latinoamericando Expo, l’appuntamento che da 23 anni arricchisce le serate estive di milano con la testimonianza concreta di una collaborazione tra Milano e i rappresentanti dell’America Latina che permettono non solo la realizzazione della manifestazione, ma soprattutto favoriscono l’ integrazione e l’agire comune.
Issac Delgado
Un ritratto inedito per Vida Latina L’intervista di Nunziella Buono Traduzione: Yadira Gonzalez
Eventopeople 2013 ospita uno dei maggiori esponenti della musica cubana in tutto il Mondo. Vida Latina Magazine lo intervista prima del suo unico concerto a sud Italia insieme ai Mercadonegro.
Chi è Isacc Delgado? Sono un interprete della vita quotidiana, della strada, sono più che “sonero”, sono un “guarachero”, sono più “rumbero” e in realtà a me piace interpretare le canzoni degli autori cubani, anche io scrivo le canzoni ma non sono uno che si dedica a comporre, mi piace di più interpretare, e interpretare proprio la cronaca della strada. Penso che per questo motivo abbia tanto bisogno del panorama cubano, sono cresciuto a Cuba e questo da l’ispirazione, l’aria diversa per lavorare. E’ vero che abiti in Porto Rico? Sì, passo molto tempo a Porto Rico perché ho molto lavoro li, più che in America. A porto Rico ci sono tante feste patronali, mi piace molto perché assomiglia a Cuba. Amo Porto Rico. Un giorno tornerai definitivamente a Cuba o no? Certo, penso che quest’anno ritornerò per stare più tempo a Cuba che in altre parti. Stai preparando qualcosa di nuovo? Sì, voglio registrare un disco live, dal vivo per fare un dvd con tutta la mia musica. Per il momento sto
facendo registrazioni con diversi artisti, con la Revè, ho registrato un’altra volta con Alexander Abreu all’Avana, prossimamente registrerò con i Van Van. Sto facendo tante collaborazioni con molti artisti perché penso che sia un buon momento per fare dei lavori insieme ad altri amici. Quando arrivo a Cuba, tutti mi chiedono di registrare. Nel panorama artistico qual è il collega che più ti piace? Negli ultimi tempi sono stato ad ascoltare il lavoro dei musicisti cubani e mi piace tanto il lavoro che ha fatto la Revè negli ultimi anni, il lavoro che ha fatto tutta l’orchestra, sono ragazzi giovani ma mantengono il sapore del “Changüí” , del “Changüí moderno”. E in più sto vedendo lo sviluppo grande a Cuba dei rumberi, adesso c’è un gruppo di rumberi giovani che stanno facendo grandi cose, il “Guaguancò”, la Columbia, il “Yambù”, tutte queste cose le stanno portando a un’altra dimensione, e uno dei generi che sta avanzando perché generalmente noi partiamo da una base che è la musica tradizionale e aggiungiamo altri strumenti per modernizzare, ma
L’INTERVISTA Nunziella Buono i rumberi stanno facendo nuove creazioni che sono buone per la musica in generale. Questo richiama la mia attenzione perché è un genere che a volte le persone non notano molto, ma per me è il genere che sta andando più avanti in questo momento. La scienza della timba sono i rumberi. Una grande soddisfazione che hai avuto nella tua carriera fino ad ora? Ho avuto tante soddisfazioni, che ricordo sempre , ti dirò tante di queste e lascerò altre in sospeso, non ti posso parlare solo di una soddisfazione. Una cosa molto importante, ho avuto la fortuna di essere il primo cubano che vivendo nell’isola ha potuto suonare con la propria orchestra insieme a Celia Cruz. La mia orchestra ha accompagnato Celia Cruz qui in Europa,l’ho messa a sua disposizione. Ho pure avuto la fortuna di lavorare insieme ad uno dei miei idoli, Cheo Feliciano. Ho cantato insieme a quasi tutti gli artisti che ho sempre apprezzato, me ne mancano alcuni ma pochi. L’altra cosa è poter cantare alle persone in diverse parti del mondo, poter far conoscere la tua musica in posti lontani come il Giappone in tutti questi anni e che la gente ti accetti e apprezzi la tua musica. Per me questo è una grandissima soddisfazione. Il tuo desiderio artistico? Ho il desiderio di ritornare a far una tournee in Italia, non lo faccio da molti anni. Quest’anno vengo a fare solo quattro presentazioni in estate. Penso che in inverno o all’inizio del prossimo anno ritornerò a fare molte più presentazioni perché mi piace tanto il pubblico italiano. L’Italia è incredibile. Mi domandano sempre, dove penso che ci siano le persone che ballano di più in Europa, e che accettano meglio la mia musica, (e non solo la mia, ma tutta la musica cubana). Rispondo: gli italiani, è la realtà. Qui hanno cominciato le scuole di balli latinoamericani. Ho un bellissimo ricordo di un maestro di ballo a cui volevo
tanto bene, Tony, professore di ballo di Roma che è morto. Era bravissimo e amava la mia musica, i suoi alunni mi hanno seguito sempre, dal momento in cui l’ho conosciuto, negli anni novanta, quando c’erano solo tipo dieci scuole, ho cominciato a vivere la passione che hanno gli italiani per il ballo. E’ da apprezzare lo sviluppo che ha avuto l’Italia nel ballo, da qui si è sparsa la nostra musica in tutte le parti. Noi ringraziamo di questo non solo la radio ma principalmente le scuole di ballo. “La vida es un carnaval” che cosa porti nel cuore di questa canzone? E’ una canzone che io ho registrato dopo Celia Cruz. Stavamo lavorando insieme, la mia orchestra accompagnava Celia e io avevo gli arrangiamenti originali del brano suonandolo con i miei musicisti. Quando lei ci ha raggiunto per lavorare insieme, non l’ha voluta cantare perché molto lunga, ed era di recente composizione. Io sono ritornato a Cuba e ho cominciato a cantarla ma solamente per pratica e per farla sentire alla gente. E’ stato tanto il successo che l’ho dovuta registrare ed è arrivata prima in Europa e al mondo intero con la versione che avevo registrato io. Quando le case discografiche hanno visto quel successo, subito hanno fatto promozione a Celia in America con questo brano. L’autore di questa canzone è l’argentino Victor Daniel, cosa pensò di questo? Quando lui ha sentito il grandissimo successo , mi chiamava e mi domandava cosa succedeva, non ci credeva. E’ stata una cosa molto importante per la mia carriera! E’ stato un onore intervistarti e ti ringraziamo da parte di tutto il publico Italiano. Grazie a voi per la divulgazione della nostra musica, e grazie a tutta l’Italia per l’impegno e la dedizione che mettete per imparare la nostra cultura sotto forma di ballo, musica e tradizioni.
Eventopeople 2013 vince la crisi! Anche quest’anno l’evento calabrese si riconferma il festival più popolato e discusso d’europa grazie alla dedizione ed alla costanza di tutto lo staff dell’organizzazione Eventopeople, capitanata da Vincenzo D’Amato. Oltre ad un cast artistico di ballerini professionisti di fama mondiale, quest’anno due grandi concerti hanno accompagnato le serate di questo evento, Issac Delgado con i Mercadonegro e Juan Formell con i Los Van Van. I partecipanti di questa manifestazione, che vede coinvolte più di 5 mila persone, hanno avuto la possibilità di studiare al fianco di ballerini come Eddie Torres, Jonny Vasquez, Adrian y Anita, Maikel Fonts, Fernando Sosa e tanti altri. L’impeccabile staff ha saputo combinare tutto in maniera lodevole, nonostante il tempo, nella prima giornata, sembrava non giocasse dalla loro parte. Tante le novità di questa edizione: l’area dedicata alle sonorità della kizomba e Zumba, con insegnanti di hip hop di notevole spicco tra cui: Salah, Karim, Betty Love. Dopo l’eccellente lavoro svolto abbiamo intervistato il fautore di questo evento: Vincenzo D’Amato.
Qual è stato il risultato finale di EVENTOPEOPLE 2013? Il risultato è stato sicuramente ottimo, abbiamo avuto una riconferma del successo del 2012 con un notevole incremento. Siamo soddisfatti soprattutto del livello artistico che abbiamo offerto al nostro pubblico integrando la manifestazione con due concerti di altissima qualità e di spessore commerciale. Siamo più che soddisfatti
Un cast artistico di notevole spessore, considerando anche i due mega concerti. Qual è stata la risposta del pubblico a queste novità? Sicuramente una risposta positiva, tanta attesa per i due concerti e tanto entusiasmo durante la loro esecuzione mentre le altre piste hanno dato la possibilità agli amanti di altri generi di poter ballare in piena libertà Cosa ci aspetta per l’Eventopeople 2014. Puoi svelare qualcosa?
Per un intero mese, ad agosto, la vacanza si sposa con una full immersion di ballo latino nella splendida cornice della Calabria. E’ merito di Bailacalabria 2013 che segue di pochi mesi un altro evento di successo che ha come protagonista la terra calabrese: Eventopeople.
Non riesco a svelare nulla e mi riserbo dietro il solito “no comment”. Per la programmazione siamo già a buon punto ma per la promozione ancora abbiamo tanto tempo. Credo che ancora una volta stupiremo! Ne sono certa. Bailacalabria sarà il prossimo evento organizzato da te ed il tuo Staff, quali sono le novità? Novità? Tante ore in più di stage, l’inserimento della Zumba e di altre attività, una diversa impostazione dell’intrattenimento serale. Del tipo? Show diversi e impostazione della serata in modo più divertente ma a parole spiegarlo è difficile, bisogna viverlo di persona.
Love Viaggi di Michele Traversa
FRANKFURT with
Cultura, Business e tanta Salsa
Francoforte è un nodo viario la cui cittadinanza è abituata al continuo via vai. Per coloro che intendessero fermarsi per qualche giorno, c’è tanto da vedere e da fare in questa millenaria città tedesca. La cattedrale gotica di San Bartolomeo è stata distrutta e ricostruita due volte, la prima nel XIV secolo. Da non perdere una proiezione al Deutsches Filmmuseum, un giro nelle sale espositive di una delle tante gallerie di Francoforte oppure la panoramica mozzafiato della intera città dalla cima del grattacielo Main Tower. Una città moderna e cosmopolita come Francoforte non poteva non avere un’area dello shopping adeguata. Si tratta della Zeil la via ricca di negozi, mercati e ristoranti. In linea di massima i negozi sono accomunati per tipologia (vestiti, casalinghi, ecc) per cui la visita della via Zeil permette di avere una panoramica interessante sul mondo dello shopping tedesco. La strada merita dunque una visita, anche se non sempre una sosta.
Viaggi di Michele Traversa In compenso le vie adiacenti permettono acquisti a prezzi più ra g i o n e v o l i . Il venerdì è organizzato il mercato settimanale n e l l ’a re a adiacente alla Goethestraße, esattamente n e l l a Schillerstraße con circa 50 bancarelle, mentre tutti i giovedì e sabato il mercato gastronomico e dei prodotti della terra è organizzato nella Konstablerwache, lungo la Zeil. Può sembrare un assurdo elencare lo skyline tra le attrazioni della città, ma chiunque sia stato a Francoforte non può che ricordare con emozione il profilo degli edifici moderni sul cielo color carta da zucchero della città. Le linee delineate dai palazzi del cuore nevralgico della città sono godibili da varie parti della stessa, ma un punto privilegiato di osservazione sono i ponti che attraversano il Meno da cui è possibile ammirare tutta “l’isola” dei grattacieli. Di questi il più famoso, la Main Tower, che permette di arrampicarsi fino alla cima, dove, nella piattaforma panoramica è aperto un ristorante aperto al pubblico. La Main Tower, sede della Landesbank Hessen-Thüringen, vanta il primato di essere il primo grattacielo in Europa con la facciata realizzata interamente di vetro, sul modello statunitense. Chi desideri fare una visita dei grattacieli “da vicino” si accorgerà ben presto che la maggior parte degli edifici di prestigio sono sedi di banche. E’ il caso della Silver Tower della Dresdner Bank, della Eurotower, sede della Banca Centrale Europea e degli edifici della Deutsche Bank, due torri gemelle in vetro rese
cangianti dall’angolazione dei raggi del sole, nonchè della torre della Commerzbank, che, grazie all’antenna posta alla sommità dell’edificio, raggiunge i 300 metri di altezza. Da notare infine il Japan-Center, riconoscibile per il tetto piatto e la Torre della Fiera la cui struttura è ispirata ai grattacieli statunitensi degli anni Venti. Coloro che desiderino ammirare Francoforte da una prospettiva originale possono organizzare una escursione sul Meno: le offerte sono varie e rispondono alle diverse esigenze di tempo e gusto. Sono notevoli le navigate lungo il Meno che toccano Seligenstadt e Aschaffenburg, mentre dirigendosi verso sud si ha la possibilità di navigare due fiumi, il Meno e il Reno, e ammirare le città di Magonza, Eltville e Rüdesheim. Per gli amanti della musica latina che non si accontentano di visitare solo la città, consigliamo di entrare in alcuni locali come il “Latin changò” il “Living XXL” il “Brot Fabrik”, quest’ultimo uno dei locali storici della movida tedesca. Inoltre
vi segnaliamo uno degli eventi europei da non perdere, il Salsa Festival Frankfurt, dal 5 al 7 luglio, presso Union Halle sulla strada Hanauer Land Strasse 188. E’ un congresso completo con artisti di fama internazionale e tanti ballerini provenienti da tutta l’europa. Il livello di stage e spettacoli è davvero sorprendente con alcuni artisti provenienti anche dall’Italia. Vida Latina Magazine sarà presente in questo congresso per realizzare un reportage completo su le mode e le novità della prossima stagione.
Il fenomeno della musica cubana
di questo 2013 si chiama YULY & HAVANA C! Il nuovo album Todo Lo Malo Se Va Bailando segna questo momento di crescente successo dell’Orchestra, con ben 10 tracce davvero ballabili, a cominciare da Bailando, una canzone che già si trova in tutte le Hit Parade, grazie anche ad un piacevolissimo video, che è al primo posto nello speciale Lucas Video di Cuba e nella Tv specializzata Onda Latina in Italia. Havana C, guidata dalla talentuosa Yuly Greenidge, gran professionista delle percussioni ed ex Caribe Girls, attualmente è una delle Orchestre Cubane che maggiormente gode del favore del pubblico appasionato alla Salsa
ed alla Timba, specie di ultima generazione. Da quando fanno parte della Banda il bassista Maikel Dinza, che affianca Yuly nella direzione artistica ed il giovane cantante Roly, Havana C sta proponendo un’immagine fresca ed una sonorità ancora più energetica ed esplosiva. Canzoni come “Bailando”, “Se Terminò”, “Soy asì, soy asao” suonano nelle radio e nelle discoteche di Cuba, così come in quelle fuori dell’Isola Caraibica. Quest’estate saranno in Italia per un tour molto impegnativo, noi di vida latina magazine li incontreremo il 14 luglio a Corato (Ba) durante il Festival “Alegria”.
Toby Love
VS
Juan Magan
In esclusiva su VIDA LATINA MAGAZINE Summer edition 2013
SERGIO GEORGE RITRATTO DI UNA LEGGENDA L’intervista di Federica Longo - voxxi.com
Il prossimo 25 giugno in tutti i punti vendita autorizzati esce il DVD/CD con la registrazione dal vivo dal “Curacao North Sea Jazz Festival” con il singolo intitolato “Para Celebrar” che unisce per la prima volta, in un single imperdibile, nove big della musica latina. Si tratta dell’ultimo progetto di Sergio George, produttore discografico che può vantare collaborazioni con star di calibro internazionale come Marc Anthony, Jennifer Lopez, Tito Nieves, Tito Puente, DLG, Orquesta de la Luz, Ivy Queen, Celia Cruz, Nato e cresciuto da genitori portoricani a New York nel Spanish Harlem, Sergio George ha sperimentato diversi generi musicali, una versatilità che gli ha permesso di diventare il genio musicale di successo che è oggi. Essendo un grande fan della musica soul, ha deciso di scegliere inizialmente il violino e la tromba e imparare da solo. “Mi è venuto naturale”, dichiara George in un’intervista. C’è stato un momento in cui hai capito che la musica era esattamente quello che volevi fare? Sì, è successo subito dopo il liceo. Avevo vinto una borsa di studio per andare a giocare a baseball, al mio ultimo anno mi si ruppe il polso a causa di un tiro, in seguito persi la borsa di studio. All’epoca suonavo già il pianoforte con una band, così ho deciso di dare una vera opportunità alla musica. Il “break” è stato molto utile in più di un senso. Avendo l’esperienza di 25 anni di produzione di album e 11 Grammy nella tua scuderia, senti che c’è spazio per crescere e continuare ad imparare? Oh sì, ho una lunga strada da percorrere. Sto ancora imparando. Sono circondato da giovani, persone di talento, produttori e cantautori. La musica continua a cambiare, è in continua evoluzione. I nostri obiettivi cambiano sempre. Non si finisce mai di crescere e di voler realizzare, quindi sì c’è ancora una lunga strada da percorrere. So che sei stato una parte importante del nuovo album di Marc Anthony, che comprende il già grande successo ‘Vivir Mi Vida’. Come è cominciata la vostra collaborazione?
Marc Anthony con Sergio George
Ho iniziato a lavorare con Marc nel 1992 per il suo primo album di salsa, e così abbiamo lavorato insieme per gli ultimi 20 anni. Entrambi siamo nati e cresciuti nello sesso quartiere di New York, forse alcuni isolati di distanza l’uno dall’altro, questo ci agevola tanto. Abbiamo una sintonia che facilita il lavoro. Io sono un po’ più vecchio di lui, ma abbiamo influenze musicali molto simili. Quando lavoriamo insieme capisco quello che lui sta cercando di fare e lui sa quello che posso fare io. Marc è molto caparbio quando si tratta di fare musica. Lui analizza realmente le cose come sono ed io cerco un approccio simile al suo ed è una sfida perché è come lavorare con una controparte che mi spinge ad andare oltre. Non ci e voluto molto tempo per fare un disco. Abbiamo fatto otto tracce in sei giorni di lavoro. E’ sempre una grande esperienza lavorare con lui. Raccontami qualcosa sul tuo nuovo progetto “Salsa Giants” Esce il 25 giugno 2013, si tratta di un concetto a cui pensavo già da molto tempo. E ‘ un DVD / CD; il DVD contiene la registrazione dal vivo dal “Curacao North Sea Jazz Festival” e un’ora e 15 minuti di documentario con riprese dietro le quinte. Il CD invece promuove un singolo brano chiamato “Para Celebrar”. Ci sono circa nove o dieci cantanti su questo unico brano, che è raro e difficile da tirare fuori, ma sembra grande, unico.
LA CULTURA DEL BALLO di Enzo Conte
COUNTDOWN PER IL NUOVO ALBUM DI
LESLIE GRACE Miami, Florida (Martedì 4 giugno, 2013) Inizia il conto alla rovescia per l’attesissimo lancio mondiale dell’album di debutto “La principessa della Bachata” di LESLIE GRACE dal titolo “Leslie Grace”. L’album è in questo momento disponibile per il preorder su iTunes, il CD sarà disponibile in tutti i punti vendita autorizzati a partire dal 25 giugno. Per celebrarla, ogni settimana vi invitiamo a riascoltare i successi musicali di questa bellissima e multi-talent artista che ha già lanciato hit che oggi hanno un ruolo nella colonna sonora della nostra vita. Leslie Grace è la donna più giovane nelle Top Chart di Airplay Latina. A soli 17 anni e nove mesi di età, Leslie Grace entra nella storia della Billboard chart come più giovane cantante raggiungendo il 1°posto nelle radio latine ad esempio con “Will U Still Love Me Tomorrow”. Nel luglio 2012, Leslie Grace ha lasciato il suo segno sul palco del Premios Juventud con il suo talento accattivante e con il suo carisma. Con la sua interpretazione del singolo “Will You Still Love Me Tomorrow”, Leslie ha aperto le porte a quella che sarebbe diventata una storia di successo senza fine del più grande “artista emergente” nella storia della musica latina. La canzone sarebbe diventata uno dei maggiori successi, battendo i record di ascolto delle Radio e
ponendola in cima a tutte le classifiche di musica popolare, rendendo la giovane cantautrice tra le più importanti artiste dell’anno. Oggi, la canzone rimane una hit radiofonica ricorrente e il video musicale ha più di 5 milioni di visualizzazioni su YouTube. Durante la sua breve ma brillante carriera musicale, Leslie ha già ricevuto diversi prestigiosi riconoscimenti della musica latina.
Tumba & Cuca e Original Lovers Due giovanissimi gruppi alla conquista
dell’estate 2013
Con l’arrivo dell’estate è con molto piacere che vi presentiamo due giovanissimi gruppi musicali nati e cresciuti a Milano, che hanno dato vita ad un proprio stile fatto di ritmi e suoni moderni come l’electro-house uniti ai sound latini del momento. Vi invitiamo a vedere i loro video pubblicati su Youtube, ascoltare e ballare la loro musica! Il primo duo si chiama Tumba & Cuca e il secondo Original Lovers.
Dj Tumba e dj Cuca
La contaminazione con il “latin sound” li lancia nel panorama dance mondiale. Reduci dalle consolle del panorama club house e fashion dell’Italia che conta e della Milano by night come l’Hollywood, il Just Cavalli, il The Club, l’Old Fashion e lo Shocking Luxury, decidono di produrre contagiando la loro musica con le emozioni che ogni notte trasmettono. Ci riescono con il primo loro singolo intitolato Alegria nell’estate del 2010, ancora hit di ogni mainroom, disco recensito anche da
MUSICA di Ricky Espino
David Guetta su Glamour di Agosto 2010 e suonato da lui stesso nei suoi dj set, mandato in onda da ogni radio e ballato in trasmissioni televisive italiane. E’ nell’estate del 2011 che, con un nuovo singolo La Tucass, subito successo e tormentone ballato ovunque, decidono di produrre anche un videoclip raccogliendo fan sul web e sulle video-tv. Nell’estate 2012 visto il continuo successo nelle mainroom, decidono a distanza di due estati di dare una rinfrescata ad Alegria, dandogli un sapore ancor più accattivante e girando un videoclip dal carattere
davvero divertente. Con idee artistiche sempre in continua evoluzione, lavorano a progetti che puntano a corteggiare il pubblico internazionale, proponendo nel loro singolo I Wanna Do It un featuring internazionale del calibro della londinese Shena. Lavorano incessantemente a nuove produzioni lasciandosi contaminare dalle sensazioni che il loro pubblico gli regala in ogni loro dj set. La loro webpage tumbaecuca.com raccoglie ogni loro informazione e collegamento ai vari portali musicali e socialnetwork. A breve l’uscita del loro nuovissimo videoclip della loro ultima produzione I Wanna Do It, del quale e’ gia on line un teaser promozionale su youtube…
Original Lovers
Gli Original Lovers sono un duo italiano composto da Josa & Cizeta,al secolo Dennis Cipriani(classe 1985) e Fabrizio Cipriani (classe 1988). Due fratelli che insieme curano la propria musica: dalla composizione delle melodie e dei ritmi alla parte letteraria e canora dei brani il tutto è concepito e sviluppato nella loro “sede musicale” il Quantik
Studio. Il duo nasce artisticamente a Milano anche se metà del loro primo album Origine, viene partorito a Valencia,luogo dove i due si trasferirono nel 2010 per circa un anno dedicandosi esclusivamente alla musica. L’esperienza spagnola li porta ad appassionarsi ai ritmi latini: per questo, dopo il primo album ufficiale in italiano. il gruppo decide di lanciare un nuovo progetto che punta a rinnovare il sound degli Original Lovers. Il progetto è presentato ufficialmente con il primo singolo accompagnato da un videoclip dal titolo No te vayas, brano che fonde atmosfere tipicamente latine ad un ritmo decisamente dance,scritto totalmente in castellano. Il video è stato girato dal regista Steve Johnson insieme al co-produttore Mirak Renoir. No te vayas è il primo di una serie di singoli scritti in spagnolo che saranno presentati tra l’estate e l’autunno del 2013. Contatti: Pagina Facebook: Original Lovers (Josa & Cizeta) Canale youtube: Original Lovers Music
JAMBA: L’ANGOLA IN ITALIA
Unite il “sabor” della Salsa e la “ginga” della Kizomba ed ecco pronta per voi la miscela perfetta tra Caraibi & Angola che ha trovato la sua giusta dimensione in un raduno salero italiano con una sala interamente dedicata alla Kizomba per serate e workshops. Durante le serate ci ha accompagnato la selezione musicale di Dj Babacar, direttamente da Londra, e del nostro Geppo Dj ma soprattutto è stata una grande occasione di studio in cui si è spaziato tra Kizomba, Semba, Tarraxinha, Kuduro e Afro-House grazie alla presenza di artisti internazionali del calibro di Jamba e Mandela & Lisa, per la prima volta in Italia. Con l’occasione, mi sono calato nei panni del giornalista ponendo qualche domanda ad uno dei nostri ospiti: Jamba. Quali sono state le tue impressioni sul mondo della Kizomba in Italia? Le mie impressioni sono state molto positive. Non sapevano che in Italia si ballasse Kizomba. Credevo di trovare persone che fossero soltanto alle prime armi, ballando soltanto una Kizomba basica ma, con mia sorpresa, ho trovato ballerini abbastanza validi. Come valuti la risposta del pubblico italiano? Il pubblico italiano è abbastanza caldo, un’energia
che caratterizza la gente del sud Europa. Quando un italiano parla lo fa con un bel tono forte e il sorriso sulle labbra, usando molti gesti con le mani. Le donne sono molto belle, mi sentivo in Africa. Visto che in Italia si balla molta Salsa e Rumba (ed essendo le danze africane molto vicine a tutto ciò), l’italiano apprende con facilità rispetto ad altri paesi. C’è qualcosa in comune tra la tua esperienza italiana e quelle europee? Una passione per i balli latinoamericani e africani. La Kizomba é un fenomeno che abbatte le barriere in tutto il mondo. La cultura Angola (Musica e Danza) ha un ritmo molto orecchiabile e penso che ci sarebbe qualcosa di sbagliato se gli italiani non si innamorassero di questa forma di danza africana a volte allegra ed energetica, a volte sensuale. Quali consigli daresti? Quello che consiglierei alle persone è che quello che stanno imparando non va visto soltanto dal punto di vista tecnico, in termini di danza, ma anche da un punto di vista culturale ... In Italia ci sono insegnanti che rispetto e ammiro; Mi riferisco a Fernando “Bum Bum” e Michela Vernati che sono i pionieri della Kizomba in Italia. Ci sono diversi insegnanti che spuntano ogni giorno questo fa bene per la promozione della cultura Angolana ma è necessario partecipare a vari eventi e festival di danza dove si può acquisire un pò di esperienza di altri professionisti. Ringrazio tutto lo staff di questa rivista per lo spazio consentitomi... E auguri di successo a tutti. Dopo queste dichiarazioni, la Kizomba in Italia non può far altro che crescere! Voglio infatti annunciarvi che a Terni, a partire da Luglio, prenderà il via un progetto periodico in cui presenteremo dei master tenuti da diversi artisti internazionali in vista di una grande sorpresa che abbiamo in serbo per voi per il prossimo anno. Il nostro primo ospite sarà proprio Jamba! Amici Kizombeiros tenetevi sintonizzati su VidaLatina Magazine!
IN PUGLIA SALSA QUE SI!
AD OTRANTO IL MARE SI COLORA DI MUSICA E DIVERTIMENTO Daniele Venditti, 28 anni il primo agosto, è l’organizzatore dell’evento Salsa Que Si, giunto alla sua seconda edizione che avrà luogo in Puglia, ad Otranto dal 28 luglio al 4 agosto al Beach Resort Le cale d’Otranto. Perchè hai scelto la Puglia? Perchè è un posto molto ambito da noi italiani che offre un mare stupendo, tradizioni stupende e si mangia molto bene. Ha tutte le carte in regola. E poi anche se vengono fatti altri eventi in Puglia, in quel periodo questo tipo di evento mancava. La prima edizione è stata fatta in Spagna con un buon riscontro. Hanno partecipato scuole di tutta Italia con artisti internazionali. Quest’anno lo abbiamo riproposto in Italia: dal 28 luglio al 4 agosto ad Otranto con ospiti internazionali del mondo salsero (Johnny Vazquez y Anna Zidaru, Wilmer Y Maria, Teresa Castaneda...) e non. Abbiamo inserito, infatti, anche la disciplina dell’hip hop. Ci sarà Bayron, Fabrizio Santi, Claudio Scafidi....insegnanti e coerografi di hip hop. Essendo una settimana a 360° di vacanza abbiamo voluto dare anche il servizio del fitness. Abbiamo previsto lezioni di zumba ma anche di aerobica, step...per tutti i gusti! Sono previsti anche partecipanti dall’estero? Fin’ora gli inviti sono stati rivolti soprattutto a scuole e maestri italiani. Attualmente non abbiamo prenotazioni di stranieri che sono, ovviamente, i benvenuti! Ci sono moltissimi con-
gressi in Italia. In cosa siete diversi? Premetto che non ho inventato l’acqua calda! Anche altri eventi offrono lo stesso prodotto. La particolarità di questa settimana è che si tratta di una “vacanza-evento” in cui puoi fare un po’ di tutto. Ci differenziamo perché oltre a fare una cosa di settore (con stage, serate spettacoli ...) prevediamo anche momenti di pura vacanza (escursioni in barca, nelle città intorno al villaggio....) non legate al congresso salsero. Dato il periodo di crisi, quali sono i prezzi dell’evento? Sono molto competitivi e accessibili rispetto al prodotto che offriamo. L’evento si terrà in un villaggio 4 stelle ex Club Med, mare splendido, strutture adeguate, si trova sul mare, ha due calette private e anche il cast artistico è ottimo. Il prezzo del villaggio al pubblico è di 800 euro. Per chi prenota con Salsa Que Si c’è un sconto notevole: una doppia a 660 euro con pensione completa compreso di serate e stage e la tripla 350 euro a persona. Per i pugliesi e per chi non ha disponibilità di ferie stiamo proponendo anche il pacchetto week-end e giornaliero. CONTATTI : www.salsaquesi.com Facebook: salsaquesi - cell: 3475888120 / 3317045260
LA SANTERIA CUBANA: qualcosa di più di una religione CULTURA dI Gordiano Lupi
Seconda Parte La santeria è una religione terrena, un sistema magico-religioso dove ogni orisha si identifica con un aspetto della natura e trova il suo corrispettivo nella tradizione cattolica. Changò è Santa Barbara e governa il fuoco, il tuono e il fulmine, oltre a essere il simbolo del potere bruto, della passione e della virilità. Oshun viene raffigurata come Nostra Signora della Caridad del Cobre, la patrona di Cuba, e simboleggia le acque del fiume, oltre a essere riconosciuta come dea dell’amore, della fertilità e del matrimonio. Yemayà è associata a Nostra Signora di Regla, patrona de L’Avana e simbolicamente rappresenta il mare. A lei si rivolgono le donne in maternità per ricevere protezione. Elegguà si raffigura come Sant’Antonio da Padova, ma per la tradizione santera è il bambino degli dei, imprevedibile e sconcertante. I suoi poteri sono enormi: apre tutte le strade e governa il destino, rendendo possibile ogni impresa. Obatalà è Nostra Signora della Misericordia ed è raffigurato come il creatore del genere umano. Oyà è Santa Teresa e simboleggia i venti, oltre a vigilare su cimiteri e fulmini. Oggùn si identifica con San Pietro ed è il patrono di tutti i metalli, proprio per questo protegge agricoltori, carpentieri, macellai, chirurghi, meccanici e poliziotti e tutti coloro che lavorano con metalli o armi metalliche. Abbiamo citato solo le divinità maggiori, per andare
oltre non basterebbe lo spazio di un articolo, così come interessante sarebbe approfondire le leggende che si narrano attorno a ogni orisha. La mitologia che si è sviluppata nei secoli attorno alle singole figure non ha niente da invidiare a quella classica di tradizione greco – romana. Gli orisha vengono propiziati con sacrifici, ma non sempre c’è bisogno di una vittima e di uno spargimento di sangue. Più frequentemente si offrono frutti, fiori, candele o i cibi preferiti dagli orisha. Si ricorre a offerte più importanti solo se si devono risolvere problemi molto delicati e soprattutto si ricorre al sacrifico di sangue solo quando è a rischio la vita di una persona. Fissiamo un altro punto fermo dicendo che la santeria non è un culto o una pratica magica,come molti nel passato hanno tentato di liquidarla. I santeros sono soltanto la voce terrena degli orisha, così come i babalawos sono oracoli ancora più potenti, una sorta di sommi sacerdoti della santeria. Tutti parlano sempre per bocca dei santi e degli dei e tra loro è solo una questione di gerarchia e di potere. Il santero rispetta il babalawo e in caso di dubbio interpretativo chiederà sempre a lui una spiegazione esauriente. Il Dio supremo non manca a questa religione ed è chiamato Oloddumare, il creatore di tutti gli orisha, però l’elemento fondamentale resta il culto dei
santi. La vita di ognuno di noi è governata da un orisha, una sorta di angelo custode che accompagna ogni azione dalla culla alla tomba e deve essere individuato prima possibile dall’interessato. La santeria si propaga e si diffonde per iniziazioni che a loro volta ne producono altre. Il neofita si dice che prende il santo e per un certo periodo (solitamente un anno) va in giro vestito di bianco, deve sottostare a certe proibizioni alimentari e, se si tratta di una donna, deve portare anche i capelli tagliati molto corti. Nel culto santero sono di fondamentale importanza gli spiriti dei morti, chiamati eggun, che vanno sempre onorati prima degli orisha. I defunti hanno bisogno di essere nutriti e per questo motivo in casa di un santero troverete sempre, nel bagno o dietro le porte, bacinelle di acqua, tazzine di caffè, bocconi di cibo, mazzi di fiori e candele votive. Ogni cerimonia rituale, detta rogacion de cabeza, si apre con l’invocazione e l’offerta agli eggun e si svolge attorno alla boveda, un tavolino con sopra coppe per l’acqua e al centro una coppa più grande consacrata alla guida spirituale del santero. Sulla boveda i santeri depongono fiori, sigari, rum, alcol aromatico (acqua di Florida), dolci, cibo e caffè. A volte anche una rosa rossa e un crocifisso. La messa spirituale è una seduta pubblica in cui i partecipanti siedono intorno a un tavolo spesso tenendosi per mano. Le cerimonie si svolgono dopo il tramonto e prima di iniziare ci si deve purificare con l’acqua di Florida. Il santero parla con una lingua a metà tra l’africano e lo spagnolo, incomprensibile per chi non è un iniziato. Invoca i morti con un bastone detto palo e prende le sembianze degli eggun che incontra nella stanza liberi di parlare e agire. La cerimonia è arricchita da preghiere in tutto e per tutto identiche a quelle che si recitano in una comune chiesa cattolica e offerte propiziatrici. Se c’è bisogno di divinare il futuro o di dare risposta a domande poste dai fedeli si ricorre a noci di cocco e a conchiglie, che vengono lanciate in aria e il loro modo di disporsi al suolo viene interpretato come segno di una ben precisa volontà. Concludiamo dicendo che non si può conoscere la santeria e apprezzarla in tutto il suo apparato
tradizionale se non ci si cala nella mentalità cubana. La santeria non è solo una religione, ma uno stile di vita, un modo per conoscere il mondo circostante. E’ una religione fatta di elementi naturali, di mare, fuoco, vento, sole e fulmine. Il mondo è un insieme di spiriti nell’incontro tra cattolicesimo e credenze africane. Il santero è un personaggio al quale si ricorre frequentemente per dare una soluzione ai problemi del quotidiano. E’ un guaritore e un divinatore del futuro, un oracolo e un preparatore di amuleti. Si va da lui con la stessa facilità con cui ci si reca da un medico e spesso lo si consulta anche quando la medicina tradizionale non dà speranza. La santeria è una religione piena di vita, così come piena di vita è la gente di Cuba, accompagna l’esistenza quotidiana senza obbligare i praticanti a rituali pesanti, inaccettabili per la mentalità locale. Non riesco a immaginare un cubano intento a recitare preghiere buddiste ogni giorno alle stesse ore e mi è difficile anche vederlo in una chiesa cattolica tradizionale a sgranare il rosario. La santeria invece ben si attaglia alla mentalità del posto, perché è una religione fatta di riti che danno un posto importante a tabacco e rum. E poi talvolta anche una sbronza memorabile o una frenetica danza in compagnia di una bella ragazza può far parte del rituale evocativo. A Cuba possiamo assistere a spettacoli di danze affascinanti ispirate alla vita degli orisha, così come si ascoltano canzoni di autori come Willy Cirino e Tito Puente che si soffermano su queste divinità sorridenti e gioiose. Comodamente seduti a sorseggiare un cuba libre o un mojito ci lasceremo prendere da musiche tribali di origine africana che scandiscono a colpi di tamburo e maracas i rituali santeri. E proprio per questo diciamo che la santeria è parte integrante della cultura cubana, così come lo sono il ballo e la musica. E non vi azzardate a dubitare con un cubano in merito ai poteri di Elegguà o Yemaya. Correreste il rischio di essere trascinati a una messa spirituale, dove il santero di turno vi caccerà via tutti gli spiriti maligni che infestano la vostra anima a colpi di rami di palma e spruzzi di rum e tabacco.
La storia della
LAMBADA e dello ZOUK
La rubrica Zouk di Gaspar Ribeiro
La Lambada è un ritmo brasiliano nato dalla fusione di ritmi già esistenti in Brasile come il Forró, della regione del Nord-Est e il Carimbó, della regione amazzonica, e di altri ritmi dell’America Latina: la Cumbia e il Merengue. La Lambada dal Nord-est, ha raggiunto le sabbie di Porto Seguro, città situata a sud dello stato di Bahia, racchiusa da una natura quasi inesplorata e abitata da un popolo molto creativo e allegro. Questi elementi hanno dato alla lambada la sensualità e l’energia necessarie per stregare il mondo: dalle spiagge alle sale da ballo. La sua consacrazione nazionale è avvenuta dopo il grande successo, in Francia, del gruppo Kaoma, nel 1989, con “Chorando se Foi”, un adattamento per la Lambada della cantante Márcia Ferreira, in collaborazione con José Ari, di un ritmo di un popolo andino, la Saya, scritto dagli autori boliviani Ulisses, Gonzalo e Hermosa. Al momento, la Lambada è ballata al suono della musica Zouk, un ritmo originario della Martinica.
Dal momento in cui esplose la Lambada, lo zouk era stato già eseguito in molti paesi d’Europa e in America Centrale. E’ un ritmo davvero affascinante, la sua cadenza fornisce l’opportunità per momenti di grande romanticismo, soprattutto lo “Zouk Love”. Il nome stesso dice già tutto: è un vero “Love Party”. La sensualità spinta della Lambada ha ceduto il passo alla raffinata sensualità dello zouk. In Brasile i movimenti della danza sulla musica zouk sono stati visti come una possibilità di mantenere viva la Lambada. La Lambada di un tempo ha subito modifiche che incorporano nuove misure, forme e dinamiche. Assomiglia allo Zouk Brasiliano. Oggi lo Zouk è una realtà molto ballata a Rio de Janeiro, San Paolo, Belo Horizonte, Brasilia e in molte altre città del Brasile. Questa tendesta sta contagiando tutto il Mondo, compresa l’Italia. Nel prossimo numero di Vida Latina Magazine ci soffermeremo sugli artisti che suonano questo genere musicale in europa.
Miguel Enriquez
Imperdibileappuntamento con un decennio di musica di alta qualità Segnando il suo cammino nel mondo della musica cubana, Abre que voy è sicuramente oggi - a 10 anni dalla sua uscita - il brano che ha “aperto la strada” ai successivi successi dell’autore, compositore e cantante cubano che con la sua timba-salsa ha fatto ballare il mondo intero: Miguel Enriquez. Riconfermandosi di anno in anno con la sua musica e talento, Miguel Enriquez è uno tra gli autori e cantanti di musica cubana più popolari. Per i dieci anni di incredibile carriera discografica Miguel Enriquez ci regala una sua preziosissima collezione: è uscito, infatti, l’album “TODO” che raccoglie tutti i suoi successi dal 2003 al 2013 in una Edizione Deluxe, completamente rivisitati e rimasterizzati.
1° concorso fotografico Vida Latina Magazine in Sardegna info e modalità di partecipazione sul sito Salsardegna.it
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Lungomare Marcantonio Colonna 128
Hechoencuba@hotmail.it hechoencuba molfetta
La scuola di ballo Los Hermanos con sede in via Paganini 1/c a matera (zona acquarium), nasce con la passione e la voglia di diffondere la fantastica cultura afro-cubana con divertimento e dedizione! anche quest’anno tra le novità presentiamo le nuove discipline “zumba” e “kizomba” e grazie alle numerose richieste riproponiamo il “corso accademico” di folklore cubano con i maggiori esponenti di fama internazionale : il corso si terrà tutte le domeniche dalle 15.00 alle 17.00!! ti aspettiamo!!! 0835.68 03 13 MATERA
Via Paganini 1/C
328.34 74 360
Los Hermanos Matera
los.hermanos.mt@gmail.com
La scuola di ballo “Santiago de Cuba” nasce da un’idea dei maestri Massimo e Simonetta Mazzotta nel 2005. Nel corso degli anni la passione per la danza è stata trasmessa a Maurizio e Carmelina Fuso, i quali oggi sono parte integrante dello staff direttivo. Specializzata nell’insegnamento delle Danze Caraibiche, la Santiago de Cuba si avvale della collaborazione di Vincent, Arianna, Lidia e Gianni per i corsi di Salsa Portoricana, Balli di Gruppo e Tango Argentino. Alla Santiago de Cuba, entri camminando…esci ballando!!! salsalecce.it 389.08 25 099 349.64 08 866 LECCE CORIGLIANO D’OTRANTO
Via Vecchia Frigole, 45 - Lecce
santiagodecubalecce@libero.it
Via M. Ausiliatrice, 45 - Corigliano D’Otranto
Santiago de Cuba Lecce
“Vienici a trovare nella nuova Struttura... La scuola più grande della Basilicata” corsi di: Merengue, Bachata, Salsa Cubana,Rumba Cubana, Santeria Cubana, Son cubano e tanto altro... Ogni mese stage con i migliori artisti Cubani di fama Internazionale Corsi a partire dai 4 anni di età Novità : corsi di Zumba Fitness “Ballare fa bene al corpo e allo spirito” 328. 29 18 538 MATERA
via Montescaglioso, 21
sentimentocubano@gmail.com sentimento cubano
Da noi si balla solo per divertimento e passione . “I nostri super maestri Wilmer e Maria ci insegnano a ballare ed ad essere umili”. Corsi di Salsa cubana, son, cha cha cha, rumba, afro, hip-hop, tango argentino, kizomba, Rumba. Esibizioni e spettacoli in ricorrenze in genere. Lezioni private.
mauriziopara@libero.it
328.2199657 ANDRIA (BT)
Via Castel del Monte, 15
Paraiso Caraibico
Associazione CUBAILANDO nasce nel 2002 dalla passione per le danze caraibiche...professionalità, dedizione e divertimento sono i principi basi sui quali si basa la nostra realtà. salsa cubana, portoricana, merengue, bachata, kizomba, tango argentino, hip-hop sono le discipline che si studiano da noi.
320 86 73 440 FOGGIA
via Leone XIII, 201
cubailando81@gmail.com cubailando foggia
Perchè a Matera scuola di ballo si dice PIELMORENA. La scuola di ballo Piel Morena nasce nel settembre del 2001 da una idea dei maestri Antonio Farina e Tina Gravela, già insegnanti dal 1997. Siamo specializzati in danze caraibiche e precisamente salsa cubana, portoricana, merengue, bachata, son y rumba afro-cubana. Oggi la nostra scuola è sicuramente riconosciuta tra le più attive a livello nazionale per la promozione e per la diffusione della cultura caraibica.
328. 67 96 200 MATERA
via Pizzilli, 3
pielmorena.it
info@pielmorena.it
piel morena
A qui se baila no se camina. Il ballo e’la nostra passione, insegnarlo divertendoci è il nostro scopo Il m°donato e luana briganti “salsero para siempre” insegnano da anni salsa cubana - salsa in linea - rueda de casino- merengue - kizombabachata - bachatango - reggeaton. m°enzobisbal coreografico - sincro latino a squadre - show dance caraibico Presso: Ma.ri. dance school 349.80 66 184 TARANTO
320.8606134
Via Capotagliata, 14 c/o Ma.ri. dance school
Salsero para siempre
LE SCUOLE DI BALLO PARTNER L’a.s.d. Grupo alma loca, con sede a Bari in via Davide Lopez 60/62 e santo spirito c/o la Nippon karate, nasce dalla voglia di trasmettere la passione per il ballo,con l’esperienza decennale dei titolari,la scuola si basa sul modello dei piu’ avanzati centri danza multidisciplinari, con a disposizione Corsi di: zumba,Hip-Hop, danza, balli di gruppo...e tutto il mondo caraibico! Affidando i corsi ed ogni disciplina a maestri ed istruttori specializzati. Che aspetti? Aqui se baila! 347. 95 29 482
340. 81 58 954
Via Davide Lopez 60/62 (BARI) BARI e SANTO SPIRITO
389. 04 69 500 grupo alma loca
c/o la Ippon karate (Santo spirito)
almalocabari@libero.it
Riaprono i corsi di danze: salsa cubana, salsa portoricana, salsa NY style on2, bachata, merengue, cha cha, rueda, son-rumba e tanto altro ancora. Inoltre corsi di liscio, balli da sala e balli di gruppo. La novità di quest’anno è il corso di Zumba Fitness e corso master di approfondimento cubano per chi vuole realmente studiare e specializzarsi nel genere con maestri cubani e artisti di fama internazionale. Balli caraibici per bambini e preparazione a competizioni. 328. 46 93 376 FRANCAVILLA FONTANA (BR)
Via Santa Cesare, 37
laisladelcaribe.it la isla del caribe
laisladelcaribe@hotmail.it
Danzando... apriamo... Musica, ballo, divertimento sono il nostro pane quotidiano. Nuovissima struttura a due passi dalla stazione centrale. Il divertimento di qualità, una grande struttura e i migliori maestri di: Danze caraibiche, hip hop, tango argentino, break dance, danze standard, zumba, house dance, kizomba, danze orientali, Burlesque. Inoltre corsi di ballo per over 60, e tanto altro... 340. 33 74 802 BARI
cumbalaye.it
Via Capruzzi, 322 (BARI)
info@cumbalaye.it
347. 62 82 631
cumbalaye
Latin Passion Group nasce da un’idea di Michele Di Benedetto che, da oltre vent’anni, coltiva la passione per l’arte e lo spettacolo. L’amore per la danza, in particolare per i balli caraibici, lo hanno portato a concretizzare anni di sacrifici svolti con impegno e professionalità, trasformando questo grande sentimento in un vero e proprio lavoro. Ad oggi, l’associazione sportiva LATIN PASSION GROUP conta più di 400 iscritti, dislocati in diverse sedi tra Campania e Basilicata. La scuola è diretta dai maestri Michele Di Benedetto e Chiara Barone che sono fra i migliori esponenti della “salsa New York Style”in Italia. Le lezioni sono aperte a tutti, single o coppie, giovani o meno giovani, e naturalmente anche ai bambini. Latin Passion Group non è soltanto una scuola di ballo, ma è anche una compagnia di danza che oggi conta numerose partecipazioni a livello nazionale ed internazionale. CAMPANIA E BASILICATA
335. 43 51 45
latinpassiongroup.com
latin passion group
LEZIONI
Los verbos (i verbi)
DI SPAGNOLO
di Yadira Gonzalez
Los verbos (i verbi) - El verbo Haber -Haber (avere) è l’ausiliare generalmente usato per tutti i verbi spagnoli, meno che per il passivo che si usa ser (essere). Han hablado con el director. Hanno parlato col direttore He llegado tarde Sono arrivato tardi Este jarròn es hecho a mano por los artesanos de la zona Questo vaso è fatto a mano da artigiani locali - Haber ha anche un uso impersonale, col significato di “esserci” e si usa sempre alla terza persona singolare . Hay ( c’è, ci sono) En la mesa hay un vaso. -- Sulla tavola c’è un bicchiere En la mesa hay unos vasos. -- Sulla tavola ci sono dei bicchieri. - Haber que traduce l’italiano bisogna riferito solo alla terza persona impersonale, non potrà mai essere usato coniugato con altre persone Hay que trabajar para vivir -- Bisogna lavorare per vivere.
ATTENZIONE Quando il verbo avere italiano ha il senso di possedere in spagnolo si usa il verbo tener. Tengo un libro español. Ho un libro spagnolo.
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