RASSEGNA STAMPA
Progetto Calogero: iniziative di promozione delle opere del poeta Lorenzo Calogero Celebrazioni dell’anno calogeriano 2010-2011
www.lorenzocalogero.it
CLICCA SULLE ICONE PER VEDERE I SERVIZI DEI TG
CLICCA SULL'INDIRIZZO PER VEDERE IL SERVIZIO DEL TG2 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b4659652-fdc8-4f8f-8260-cf6f1ac6e29e-tg2.html#p=0 http://www.lorenzocalogero.it/gallery/video/
CLICCA SULL'INDIRIZZO PER VEDERE IL SERVIZIO DEL TGR CALABRIA http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5d5b6d4a-f50a-4469-9586-2eca1adb634b-tgr.html#p=0
CLICCA SULL'INDIRIZZO PER VEDERE I SERVIZI DI REGGIO TV http://www.reggiotv.it/streaming/tg (TG edizione del 26/10/2011) http://www.reggiotv.it/streaming/salotto (Il salotto dell'editore - edizione 466 del 9/11/2011)
www.lorenzocalogero.it/press/rassegna-stampa
Domenica 23 ottobre 2011
Due iniziative concludono le celebrazioni degli anniversari di vita e morte
Lorenzo Calogero Il poeta va in scena di SIMONA NEGRELLI “DI tanto rovinoso mare/poco suono giunge/al mio orecchio assorto/in ascoltazione dell'Eterno/che come un angelo passa”, scriveva Lorenzo Calogero in gioventù. I poeti sono così, osservano cose che gli altri non vedono, ascoltano ciò che gli altri non sentono. E per anni “gli altri” non hanno visto nello scrittore di Melicuccà il grande poeta che era. Salvo celebrarlo dopo la morte, per poi dimenticarlo nuovamente. L’anno passato sono iniziate le celebrazioni dell’anno calogeriano, per gli anniversari della nascita e della morte del poeta calabrese (Melicuccà 1910 - 1961). Convegni, dibattiti, l’impegno dell’Università della Calabria nel digitalizzare i suoi manoscritti, per renderli fruibili agli studiosi, e quello dell’Associazione Villanuccia, che ha realizzato il primo sito web dedicato al poeta e continua a divulgare la sua opera. Martedì 25 ottobre, presso la sala consiliare del Comune di Melicuccà (Rc), si terrà una conferenza stampa per presentare le iniziative che concludono le celebrazioni dell'anno calogeriano: la tavola rotonda che si terrà in Campidoglio, Sala del Carroccio, il 4 novembre e l'opera videoteatrale “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero" in prima nazionale al Teatro Belli di Roma dal 16 al 20 novembre. Entrambe le iniziative, promosse da Regione Calabria, Comune di Melicuccà e Associazione Culturale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma e Fucine Letterarie, hanno ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica, del Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e
Lorenzo Calogero; a destra: Roberto Herlitzka
dell’Università Lumsa di Roma. «La tavola rotonda è organizzata si legge nel comunicato stampa - con l'intento di ricordare e rivalutare la figura del grande poeta calabrese, il cui valore venne unanimemente riconosciuto, all’inizio degli anni Sessanta, in occasione della pubblicazione postuma di unaparte delle sue opere, dai maggiori esponenti della nostra storia letteraria, riscuotendo consenso anche all'estero». Ricordando che le opere di Calogero «rimangono in gran parte inedite e dunque in attesa di essere studiate e pubblicate per intero». Interverranno, tra gli altri, l'assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, il sindaco
di Melicuccà, Emanuele Oliveri, gli eredi del poeta, e poi studiosi, intellettuali ed editori. Prevista, tra gli altri, la partecipazione di Giuseppe Tedeschi, Caterina Verbaro, Michelangelo Zizzi, Mariagrazia Calandrone, Stefanie Golisch, dell'editore Nicola Crocetti, di Carlo Carabba della rivista Nuovi Argomenti,e di accademici provenienti da università italiane, anche in rappresentanza del dipartimento di Filologia dell’Università della Calabria, presso cui sono attualmente conservati e studiati i manoscritti del poeta. L'editore Raffaele Leuzzi (Nuove Edizioni Barbaro), inoltre, presenterà la ristampa anastatica della raccolta giovanile del poeta, "Poco suono".
Lo spettacolo teatrale multimediale metterà in scena la figura umana diCalogero e la suaoriginale opera poetica, immaginifica e musicale. “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero" è un’opera videoteatrale, ideata e diretta dal regista Nino Cannatà, con musiche originali del compositore Girolamo Deraco, entrambi calabresi, in coproduzione con Carlo Emilio Lerici (nipote dell’editore che pubblicò, postumo, il primovolume di“Opere poetiche”). Sul palco, Lorenzo Calogero avrà le sembianze dell’attore Roberto Herlitzka, vincitore del David di Donatello per la sua interpretazione di Aldo Moro nel film “Buongiorno, notte”di Marco Bellocchio.
Sul palco Herlitzka sarà lo scrittore
Illustrata la scoperta archeologica di 13 anni fa e rimasta sconosciuta
Luce sul parco del Trabocchetto di CLAUDIA TAMIRO
Un’oper di Bellini
A Mosca il Bellini misterioso
Tavola rotonda in Campidoglio
SONO passati appena tredici anni dalla sua scoperta, speriamo che sia l'anno fortunatoper ilsito archeologico ubicato nella zona alta del moderno centro urbano reggino, su un rilievo collinare denominato “collina del Trabocchetto”. non fosse altro perché si tratta dell'unica attestazione certa di edilizia privata rinvenuta nell'ambito del circuito urbano di Rhegion antica, circoscritto dalle mura di cinta di epoca ellenistica. Coperta da rifiuti ed erba nata sull'incuria di anni, l'area degli scavi è sconosciuta ai più. A farne pubblicità notizia si è impegnata l'associazione Amici del Museo di Reggio Calabria, che avvalendosi della collaborazione dell'archeologa Gabriella Coppola, ha reso, per la prima volta, noto un tesoro di inestimabile valore che nella negligenza e nell'oblio ha trovato dimora per decenni. Il rinvenimento è avvenuto per caso nel lontano 1998 nel centro urbano di Reggio durante i lavori di sbancamento per la costruzione di una moderna palazzina. In quell'occasione sono emerse delle strutture murarie interpretabili come parte di un'abitazione privata di epoca ellenistica, della quale è stato possibile intercettare solo pochi ambienti (3 con certezza), di cui uno identificato come vano della cucina. Fino ad oggi le ipotesi sulla presenzadi unità abitative era stata affidata alle scoperte, avvenute a partire dalla fine dell'Ottocento, di pozzi e cisterne per la
LA MOSTRA
raccolta dell'acqua . “La possibilità di posizionare su una carta georeferenziata tutti i rinvenimenti noti, compreso il sito del Trabocchetto - ha spiegato l'archeologa Coppola -, ha consentito di ipotizzare che anche Reggio in età ellenistica godeva di un' urbanistica organizzata secondo gli schemi ippodamei, in cui dovevano esistere strade ,ortogonali tra di loro, e quartieri distinti in base alla loro funzione pubblica”. Infatti l'areasettentrionale sembrerebbeessere stata dedicata ad attività pubbliche con quartieri preposti alle attività produttive (come indicato dalla presenza di fornaci) e religiose ,mentre l'abitato sembrerebbe da localizzare nell'area collinare sud-est ed in parte sud-occidentale. I mezzi all'avanguardia , di cui oggi i ricercatori dispongono, hanno addirittura consentito di ipotizzare quali fossero le abitudini ed i prodotti utilizzati dai reggini vissuti in età ellenistica mediante l'analisidelle strutturemurarie e del materiale ceramico. Come in una caccia al tesoro sono state trovate due monete bronzee conosciute in pochi esemplari, che appartengono ad una delle ultime emissioni reggine prima che la monetazione di Rhegion fosse sostituita da quella romana. Ed infine, il rinvenimento di materiale votivo, tra cui una statuina raffigurante la dea Demetra, ha consentito di ipotizzare che in ambito domestico si praticasse un culto che probabilmente era in connessione con una delle pratiche devozionali pubbliche della città.
La piantina del Parco archeologico Trabocchetto rielaborata in alto: alcuni resti
IL misterioso e ineffabile «Ritratto di giovane» di Giovanni Bellini è il nuovo tesoro artistico esposto a Mosca per l’anno della cultura italiana in Russia, Paese ricco di opere del Rinascimento veneziano ma senza neppure un quadro del Giambellino. Un capolavoro proveniente dai Musei Capitolini di Roma e presentato l’altro ieri sera in anteprima nella residenza dell’ambasciata italiana a Mosca prima della sua esposizione, dal 24 ottobre al 27 novembre, nel museo di arti multimediali della capitale (Mamm), in un inedito confronto con l'arte contemporanea russa. La tela ad olio di Bellini, arrivata grazie al generoso sostegno dell’Eni, è il quarto appuntamento del ciclo “Capolavori dai musei italiani. Da Raffaello a Caravaggio», che ha portato finora in Russia la «Dama con liocorno» del maestro urbinate, il «Busto di Medusa» di Bernini e i due ritratti di Lotto «Febo da Brescia e «Laura da Pola», con la promessa di portare a novembre la più grande mostra di Caravaggio all’estero. Bellini, il maggiore esponente dell’arte veneta quattrocentesca e, quindi, uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano, fu il padre della ritrattistica autonoma nella Venezia del '400, dove introdusse per primo il formato frontale o di tre quarti, più consono a rappresentare il carattere della persona. In questo fu influenzato dai pittori fiamminghi e dagli echi che lasciarono nel soggiorno in laguna di Antonello da Messina, l’inventore del ritratto psicologico (di cui l’Italia ha portato quattro tavolette del periodo giovanile alla galleria Tretiakov). «Nonostante le conclusioni della critica, a noi piace continuare a considerarlo l’autoritratto di Bellini perchè rappresenta comunque il suo spirito, la sua essenza», ha osservato l’ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi durante la cerimonia di presentazione, alla quale ha partecipato una folta rappresentanza della stampa e del mondo imprenditoriale russo. «Un quadro emblematico della pittura rinascimentale italiana», gli ha fatto eco l’ex ministro dei beni culturali Giuliano Urbani, coordinatore dell’anno della cultura italiana in Russia, di cui ha ricordato il ricco programma. Considerata a lungo l’autoritratto dell’artista, l’opera, come ha spiegato il prof. Sergio Guarino, uno dei curatori dei Musei Capitolini, è invece il ritratto di un giovane patrizio veneziano ancora ignoto, databile intorno al 1495. A smontare l'ipotesi dell’autoritratto, con un raffinato divertissement nei panni di un detective durante un «caffè letterario» in ambasciata, ci aveva pensato in mattinata anche il celebre scrittore russo Boris Akunin, autore della popolarissima serie dell’investigatore privato Erast Fandorin.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
58 Idee e società
Mar t e dĂŹ25Ot t obr e201 1
Mar t e dĂŹ25Ot t obr e201 1
28/10/11
ReggioTV | Lorenzo Calogero, poeta del !tempo antico"
HOME
L'EDITORE
ATTUALITA'
DIREZIONE
CRONACA
STAFF
POLITICA
CONSULENTI
SPETTACOLO
LA STORIA
SPORT
Mi piace
4
DOVE SIAMO
AMBIENTE
CULTURA
INVIA PER MAIL
CONTATTI ECONOMIA
PUBBLICITÀ
PROGRAMMI
EDITORIALI
MOBILE
parola o data
CERCA
STAMPA
A NOVEMBRE DUE EVENTI NELLA CAPITALE PER CELEBRARE L’ANNO CALOGERIANO 2010 2011
Lorenzo Calogero, poeta del ‘tempo antico’ Reggio Calabria - ‘(…) Forse non saprai mai/ il nero mistero del mondo/le sue vie impervie e tenebrose/i suoi mille passaggi disumani/fermati sotto le unghie dell’essere’ (‘Parla uno spirito’ dalla Raccolta ‘Poco Suono’). Con questi versi si racconta uno spirito, parla uno spirito. Lo spirito di colui che è stato fucina di liriche vibranti, il più importante poeta calabrese, apprezzato solo dopo la morte e che ora sono in tanti a volere alla ribalta. Rifiutato dalle case editrici e ignorato dalla critica in vita, oggi Lorenzo Giovanni Antonio Calogero, un medico con la vocazione poetica, nato, vissuto e morto a Melicuccà in provincia di Reggio Calabria tra il 1910 ed il 1961, viene ricordato in questo anno 2010 - 2011 in cui ricorrono rispettivamente il centenario della nascita ed il cinquantenario della morte. Una poesia piena e peculiare, definita un caso quando pubblicato postumo attirò l’attenzione anche della stampa straniera e venne definito il ‘Rimbaud italiano’. Riconosciuti da pochi. Da anni il circolo culturale Rhegium Julii intitola
LA PROGRAMMAZIONE DI RTV È PRESENTE ANCHE SULLA RIVISTA TELESETTE IN ONDA OGGI SU REGGIOTV
a Lorenzo Calogero, il premio Inedito di Poesia.
14:40 TG PRIMA EDIZIONE
Una poesia carica di visioni, di echi musicali, di immagini folgoranti che ben si è prestata alla
15:30 UN' INTERVISTA AL GIORNO
trasposizione teatrale, ad una innovativa dimensione multimediale. Liriche complesse, mai lineari ma con degli elementi ricorrenti quali la figura femminile, Lorenzo Calogero era molto legato alla madre, i paesaggi. Una parola che si presenta al lettore ancora prima di essere tale, attraverso quella verità autentica che precede la scrittura e l’espressione. Così tra le ‘Povere cose miracolose che sono le cose dei poeti’, come scritto dal poeta e riportato sulla sua lapide, si snoda l’esistenza di Lorenzo Calogero segnata dalla poesia come dalla patofobia che lo relegò nella casa di cura Villa Nuccia l’ultimo periodo della sua vita in cui continuò a scrivere assiduamente liriche; un’esistenza segnata dall’oblio come dalla rinascita di questo
16:00 TOPONOMASTICA
Lo studio storico-linguistico delle vie e delle piazze della città 16:10 RASSEGNA STAMPA 17:00 TG PRIMA EDIZIONE PROGRAMMI ON DEMAND
fortunato frangente che vede adesso impegnate tutte le istituzioni impegnate nella riscoperta della sua straordinaria produzione poetica. Ieri la presentazione in Calabria, presso l’aula consiliare del comune di Melicuccà, dei due eventi che si terranno in sua memoria nella capitale il prossimo 4 novembre, una tavola rotonda, e dal 16 al 20 novembre al Teatro Belli uno spettacolo video teatrale intitolato ‘La città fantastica: il lungo canto di Lorenzo Calogero’ interpretato da Roberto Herlitzka e Lidia Mancinelli, ispiratrice del regista e drammaturgo Carmelo bene, profondo estimatore di Calogero. Una produzione dell’associazione ‘Villa Nuccia’ con sede a Firenze ma animata da artisti calabresi cresciuti in questo ultimo decennio proprio intorno alla riscoperta dei multiformi versi di Lorenzo Calogero. Un evento patrocinato da Comune di Melicuccà, Provincia di Reggio Calabria, Regione
www.reggiotv.it/notizie/cultura/23288/lorenzo-calogero-poeta-tempo-antico
1/3
28/10/11
ReggioTV | Lorenzo Calogero, poeta del !tempo antico"
Calabria, l’assessorato alle Politiche Culturali di Roma con l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo spettacolo si ispira alle raccolte poetiche edite dallo stesso poeta bi - sfrattato dalle case editrici, ai quaderni di Villa Nuccia pubblicati postumi da Roberto Lerici, per altro padre di Carlo Emilio Lerici che co - produce lo spettacolo nella capitale, e dall’inedito scritto nel 1955 ‘Avaro nel tuo pensiero’. Presenti al lancio dello spettacolo il sindaco Emanuele Oliveri, Eduardo Lamberti, assessore provinciale alla Cultura di Reggio Calabria, Marzia Martalone, appassionata di poesia e capo ufficio stampa dello spettacolo, il compositore musicale Girolamo Deraco, direttore artistico del progetto ‘Calogero’ Nino Cannatà, l’editore delianovese Raffaele Leuzzi di ‘Nuove edizioni Barbaro’ che ha dato alla ristampa la prima raccolta ‘Poco Suono’, Carmela Calipari, flauto dell’Orchestra di Fiati di Delianuova che ha eseguito un brano dalla partitura originale dello spettacolo tratta proprio da una bozza dello stesso Calogero, e Michele Calogero, uno dei nipoti ancora residenti in Calabria. In video conferenza anche l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri. Letti in video anche alcune liriche a cura dell’attore Roberto Herlitzka, oggi settantacinquenne e interprete di eccezione dello spettacolo nella capitale e che, ventenne, lesse tra i primi le liriche di Calogero in pubblico, in tempi non sospetti. Le celebrazioni calogeriane hanno infatti contraddistinto questo anno di attività del comune di Melicuccà che in collaborazione con l’associazione Villa Nuccia offrirà nella capitale a Roma una serata culturale dedicata ad un importante poeta del Sud, proprio nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. L’assessore alla Cultura Eduardo Lamberti, che ha dichiarato di impegnarsi per il sostegno alla pubblicazione dell’opera omnia di Calogero, ha anche annunciato che lo spettacolo ‘La città fantastica: il lungo canto di Lorenzo Calogero’, prima di Natale andrà in scena anche al teatro Francesco Cilea di Reggio
CONCERTO: CONCERTO: XXI Stagione Concertistica "Il "Il Tempo Tempo CONCERTO: Intatto Intatto ee XXI ilil Stagione Tempo Tempo Generato" Generato" Concertistica "Il Tempo Intatto e il Tempo Generato"
Calabria. Un progetto sostenuto dalla regione Calabria che non intende fermarsi qui e ha già annunciato sostegno per la creazione di una casa Museo dove esporre le opere di Lorenzo Calogero, lì dove è vissuto e morto a Melicuccà, e per la pubblicazione dell’opera omnia poiché altri 804 quaderni di poesie di Calogero inediti esistono e necessiterebbero di un’analisi filologica prima della pubblicazione. Inediti oggi custoditi, dopo 25 anni di oblio nella casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi, da alcuni anni presso l’Università della Calabria a Cosenza, dove il dipartimento di filologia ha già condotto delle importanti attività di studio, valorizzazione, informatizzazione che culmineranno in una giornata ad hoc che si terrà in dicembre prossimo. L’opera omnia deve essere preceduta da un’opera filologica che potrebbe impegnare giovani ricercatori dell’ateneo cosentino come già proposto dalla stessa Università, al fine di arricchire l’attuale bibliografia del poeta di Melicuccà che attualmente consta di alcune raccolte pubblicate in vita a sue spese quali, Poco Suono (1933-1935, edito nel 1936 da Centauro Milano), Parole del Tempo, (1932-1935, edito nel 1956 da Maia Siena), Ma Questo …, (1950-1954, edito nel 1955 da Maia Siena), Come in Dittici, (1954-1956, edito nel 1956 da Maia Siena), con la prefazione di Leonardo Sinisgalli, Sogno piú non ricordo, (1956-1958), ed anche dei Quaderni di Villa Nuccia, (1959-1960) che raccolgono le ultime liriche scritte proprio a Villa Nuccia. La più alta produzione poetica che raccoglie queste ultime ed altre, è rappresentata dalla pubblicazione in due volumi postuma, nel 1962 e nel 1966, a cura di Roberto Lerici, intitolata Opere Poetiche. La prima con l’introduzione di Giuseppe Tedesco. Temeva di essere sotterrato vivo lascia intendete l’ultima sua poesia, quella trovata accanto al suo corpo in casa il 25 marzo 1961. Invece ad essere stato sotterrato è stato il suo corpo esanime e ad essere ancora viva, sempre più viva, dopo anni di imperdonabile oblio, è la sua poesia. Un cappotto, la cravatta, quella valigia stretta nella mano sinistra e gli occhiali tondi così lo si ricorda e così che viene ritratto nell’monumento alla sua memoria nel suo comune natio in Calabria. ‘Con la sua poesia, ci ha diminuiti tutti’, scriveva Ungaretti ma parlava dei poeti perchè quanti hanno conosciuto e amato le sue liriche dicono: ’Lorenzo Calogero con la sua poesia ci ha illuminati’. Anna Foti Giovedì 27 ottobre 2011 Ore 18:03
www.reggiotv.it/notizie/cultura/23288/lorenzo-calogero-poeta-tempo-antico
2/3
Lorenzo Calogero: l'attesa dell'Aperto
http://www.zoomsud.it/index.php?option=com_content&vie...
Direttore Aldo Varano
Lorenzo Calogero: l'attesa dell'Aperto LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2011 12:15
2 COMMENTI
di - MARIA GRAZIA CALANDRONE La vigilanza dei poeti, è confermato dalle neuroscienze, ha una qualità particolare perché l’abitudine a costruire metafore connettendo attraverso le parole zone diverse della conoscenza sviluppa certe sinapsi anziché altre, formando in quel comparto una rete neurale più estesa e diramata, che arriva a fondere aree cerebrali normalmente distanti una dall’altra. Così ora ci è dato di conoscere in maniera ortodossa che chi si dedica all’esercizio della parola corre il rischio di modificare irreversibilmente il proprio cervello e quando la parola diviene, come nel caso di Calogero, uno strumento della conoscenza, rischia senz’altro di modificare la propria anima e dunque il proprio modo di comunicare con l’anima fuori. Come ha ripetuto molte volte Bonnefoy nei bellissimi giorni trascorsi a Napoli, la poesia è la forma più alta della libertà umana. Tutto lo splendido e perturbante esercizio di ampiezza della propria anima in direzione di quella degli altri e di quella del mondo che eseguono i poeti ogni giorno nella loro silenziosissima palestra viene condotto attraverso il medium della parola. Dovremmo dirlo a chi incomincia a scrivere poesia: se farai della poesia il tuo vizio quotidiano la tua anima e lo spessore della tua corteccia cerebrale aumenteranno un pochino ogni giorno, tutto il tuo essere tenderà a divenire fluido e senza confini e tanto poco t’interesserà di te che arriverai a cantare senza lacrime sopra il cadavere del tuo cuore e le tue stesse ferite, canterai, perché l’innalzamento della tua esperienza nella parola – che, non dimentichiamolo, è comunicazione e, nel caso della poesia, è una canora comunicazione sovramarina e sovrasensoriale – varrà ai tuoi occhi più della salute del tuo corpo. È certamente di questo genere di poeta che parliamo quando parliamo di Lorenzo Calogero. Ma cosa se ne fa un essere umano di tutta questa libertà dell’anima se essa non può essere compresa? Usando come entomologi – ma con amore, con obiettivo amore – la dolorosa vita di Calogero possiamo esplorare questo nodo cruciale della necessità della comunicazione per un’ampia persona poetica. Diceva Pasolini che la morte è nel non poter più essere compresi. Ebbene, Calogero non fu compreso se non eccezionalmente, da personaggi come Sinisgalli, che gettò una luce improvvisa sui suoi arabeschi. Ma, grazie alla dura matrice pasoliniana, comprendiamo noi il sòffoco della sepoltura da vivo di Calogero, contro la quale egli si ribellò con vigore e ostinazione incrollabile, fino alle ultime educatissime parole: Vi prego di non essere sotterrato vivo – e comprendiamo che la sua vita fu tutta consumata nell’attesa di una grazia. La grazia piccola di una pubblicazione, attraverso la quale sperava di poter consegnare alla vita di altri le scoperte per le quali aveva arso la sua propria vita come un cero lasciato a sgocciolare da solo sopra il suo bianco altare di parole.
1 di 4
La poesia di Calogero tendeva a essere compresa – nel doppio significato di “inclusa” e “capita” – in una pubblicazione come l’anima di Calogero aspettava la grazia delle voci. Perché certamente Calogero è poeta al quale le parole vengono “dettate”. Tutta la vita di Calogero è protesa, e dunque è essa stessa una manifestazione poetica, poiché per questo genere di poeta la poesia è lo scavo di un vuoto interiore in attesa della voce che ditta dentro. Seguendo questa logica pseudo-onirica, possiamo affermare che Calogero fece poesia
13-12-2011 21:58
Lorenzo Calogero: l'attesa dell'Aperto
http://www.zoomsud.it/index.php?option=com_content&vie...
anche della propria vita, del calore di tutto il suo corpo così abbandonato perché non emettesse altro che suono. Così, troviamo ferocemente commovente il suo convincimento d’esser poeta nonostante il silenzio di tutti. Ma ciò non fu per mera sordità dei contemporanei nei confronti di un ragazzo di Calabria, bensì anche a causa di un clima culturale per lui sfortunato: in quegli anni il bene comune della poesia esplorava i brividi sottocutanei dell’ermetismo e Calogero doveva apparire come un orfico alla Campana, come una specie di Campana postumo che non avrebbe potuto più arricchire con il suo affluente il grande fiume della parola comune. Niente di più sbagliato. Perché Calogero intendeva la poesia proprio come strumento di conoscenza per tutti. Colpisce ovunque, infatti, l’ampiezza del sentire calogeriano, che nella piccola persona contenne una potenza oceanica mischiata alla petrosità più terrigna. La sua è infatti una poesia pluriliminare, che cammina al confine tra sogno e stato di vigilanza e in uno status pieno di colori. In una bella intervista del 2009 Vittorio De Seta, interrogato su Calogero, afferma che la poesia non viene mai riconosciuta perché è la cartina di tornasole del fallimento morale della società. Ebbene, nel caso di Calogero il fallimento nostro è doppiamente cocente, poiché egli era turbato da una sorta di ossessione morale (si veda quante volte nei suoi testi ricorrano aspirazioni aggettivali alla castità), da una moralità vorremmo dire “onirica” e fulminea, che getta la sonda nelle similitudini, dentro il nostro comune inclinare alla bellezza del mondo nonostante tutto. Rileggendo lo studio di Giovanni Battista Elia (in Annali di scienze della cultura e della religione, EuRoma, 2001) su Calogero andiamo infatti saldamente al nodo ecumenico di tensione di tutta la poesia calogeriana: la indicibilità contenuta nella dizione poetica. Calogero si accosta sempre e solo all’indicibile: anche il fantasma d’amore viene tutto disperso nel paesaggio, è frantumato in voli e fiori di limone e in quanto di naturale. E per via sintetica scavalca infine, in uno stato febbrile di reverie, la scissione primaria della cultura occidentale analizzata da Agamben, ovvero: la parola poetica possiede il suo oggetto senza conoscerlo e la filosofia conosce senza possesso. Un bianco possedimento carnale fatto di parole è una delle evidenze del fantasma d’amore calogeriano. Ma Calogero scava con la parola fino a insediarla – e a insediare con essa tutta la sua persona conseguente – nella intelligenza radicale del luogo di emanazione dell’essere, come scrive benissimo Elia, e la pianta in quel luogo così profondamente da rinvenire – nel doppio senso di “trovare” e di “risuscitare” – i morti addormentati che ne costituiscono l’humus canoro, coloro che dipartendo lasciano decomporre la loro sembianza storica (sempre Elia) e allora, nei Quaderni di Villa Nuccia il fantasma rovescia nel chiarore dei morti. Dunque l’ultimo limine, la membrana invisibile tra i regni, è perforato. Questa parabola umana e poetica di attraversamento e perdizione è il destino di chi nasce ossessionato dalle parole e se ne serve per toccare la terra, cioè quello che aveva davanti agli occhi fin dal principio. Ma al traguardo arriva dilatato, lo vedremo, quasi fatto infinito dalla poesia, organo tattile lanciato più avanti di sé stesso, addirittura a perlustrare il regno della sua morte. Ed io ho amato un fiore di biancospino / nelle tue giunture, nelle tue ossa, / nelle aperte contrade. Con questi tre versi esemplifichiamo lo slancio dell’estremo Calogero, ovvero: la veduta sull’osso che fa fiore. Diremmo meglio: l’emergenza – nel doppio senso di “urgenza” e di “emersione” – di un fiore, rilkiano e celaniano, dalla morte. Dove altrove il nerume di una languida fine si spandeva come mota nel pulito tra i versi. Quello dell’io lirico descritto da Calogero fu infatti un esposto morire, ma un morire continuativo, che smentiva se stesso nell’atto di durare. E che infine fiorisce e contempla le bestie innocenti che posano sul nostro essere il loro sguardo ignaro della fine. La morte seduttiva che non finiva mai fu una sua prima specie di immortalità, la descrizione di uno spavento supremo affrontato col cuore ferocemente vivo di chi chiede alla primula, a ciò che nasce, come soavemente avvennero / le contese, prima che si presentasse / in luogo di un luogo amato / la faccia lungimirante / cortese di Dio. Così, se le sue prime suppliche d’amore sembravano venire da una commovente statura infantile, le ultime parole di Calogero sono parole di compassione matura per il volto povero di ognuno, ovvero per il volto che mostra la propria finitudine in questa terra lastricata di pietre, disordinate e ordinarie come sono le pietre della terra tutta e in particolare quelle di una terra del sud Italia degli anni Cinquanta e, ancora più in particolare, la pietra amara della solitudine del manicomio di Villa Nuccia, da dove però sale il canto più rigoroso e vigoroso di Calogero, così caparbio nella ammirazione del mondo come caparbio ebbe amore alla vita. Il male di non essere “compreso”, fece sì che il Calogero poeta, mentre il corpo gli si andava consumando, si volgesse alle zone di udito più sensibili e invisibili della terra, installasse nel petto una comunicazione bianca e ce ne riportasse la radianza, l’emanazione, la parola che tutto comprende, anche il volume di sordità di chi non l’ha compresa. E una parola simile non poteva che essere il sussurro di chi, come Tranströmer, ha intuito l’”Aperto” in luogo del “vuoto”, ovvero ciò che non ha confini, / è tutto un confine – immenso – fino alle infinite orbite.
2 di 4
13-12-2011 21:58
Lorenzo Calogero: l'attesa dell'Aperto
http://www.zoomsud.it/index.php?option=com_content&vie...
Per le celebrazioni dell’Anno Calogeriano il 4 novembre 2011, alle ore 16:00, presso la Sala del Carroccio, in Campidoglio, a Roma si terrà un Convegno, cui parteciperanno: Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura Regione Calabria Eduardo Lamberti-Castronuovo, Assessore alla Cultura Provincia di Reggio Calabria Emanuele Antonio Olivieri, Sindaco di Melicuccà Domenico Naccari, Delegato del Sindaco per i rapporti con la comunità calabrese Giuseppe Tedeschi, critico letterario Unical (rappresentante da definire) Caterina Verbaro, docente di Letteratura italiana contemporanea, Seconda Università di Napoli Maria Grazia Calandrone, poeta Lucio Saviani, docente di Estetica, Università La Sapienza Roma Michelangelo Zizzi, scrittore e critico letterario Stefanie Golisch, scrittirice e traduttice Mario Sechi, docente di Letteratura italiana contemporanea, Università di Bari Nicola Crocetti, editore, direttore rivista Poesia Carlo Carabba, capo redattore rivista Nuovi Argomenti Dante Maffia, poeta, scrittore, critico letterario Renzo Franzini, docente Liceo Manzoni di Suzzara Matteo De Simone, psicoanalista, Associazione Italiana di Psicoanalisi Eredi Calogero Raffaele Leuzzi presenta la ristampa anastatica della raccolta “Poco Suono” (Nuove Edizioni Barbaro) Carmela Calipari flauto dell’Orchestra Giovanile di Fiati Delianuova esegue un brano dalla partitura originale dello spettacolo Presentazione opera video-teatrale Città fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero Roberto Herlitzka e Lydia Mancinellileggono dal vivo le poesie di Lorenzo Calogero Carlo Emilio Lerici regista, direttore Teatro Belli Girolamo Deraco compositore Nino Cannatà regista, direttore artistico Progetto Calogero
Il Convegno, che ha l’adesione del Presidente della Repubblica, è promosso e sostenuto da: Regione Calabria e Comune di Melicuccà con il patrocinio di: Comune di Roma, Provincia di Reggio Calabria, Università Lumsa di Roma in collaborazione con: Teatro Belli, Roma | Fucine Letterarie Il progetto è a cura di: Associazione Culturale Villanuccia
3 di 4
13-12-2011 21:58
GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Reggio C. - Nel nome di...
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=1521...
Autenticazione Abbonati
sabato 5 novembre 2011
Attualità - Mondo - Economia - Spettacoli - Cultura - Meteo - Archivio - Speciali - GazzettAvvisi - Noi Magazine - Libreria - Vita Digitale - RTP - ePaper Calabria - Reggio C. - Cosenza - Catanzaro - Crotone - Vibo Valentia - Sicilia - Messina - Catania - Siracusa - Ragusa - Sport - Legale Enti e Aste
> Reggio C. (01/11/2011)
Torna Indietro
Nel nome di Calogero appuntamento venerdì in Campidoglio Antonio Ligato MELICUCCA' Si concluderanno nella Capitale le celebrazioni in ricordo di Lorenzo Calogero. Il poeta per i cui versi, Giuseppe Ungaretti ebbe a dire: "Lorenzo Calogero, con la sua poesia, ci ha diminuiti tutti". Appuntamento a Roma venerdì 4 novembre, dalle 16 alle 20, nella sala del Carroccio in Campidoglio. Alla manifestazione interverranno esponenti politici calabresi, tra cui l'assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, Emanuele Antonio Oliveri sindaco di Melicuccà, paese natale del poeta; sarà altresì presente l'assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo. Parteciperanno gli eredi del poeta, numerosi studiosi e intellettuali dalla provenienza e dalla formazione più varia. Prevista, nell'occasione, la presentazione della ristampa anastatica della prima raccolta giovanile del poeta, "Poco suono", ad opera dell'editore Raffaele Leuzzi (Nuove Edizioni Barbaro) e la presenza di Roberto Herlitzka e Lydia Mancinelli che leggeranno poesie del "poeta della solitudine". Sarà eseguito da Carmela Calidari, flauto dell'Orchestra giovanile di fiati di Delianuova, un brano musicale,tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un manoscritto del poeta, che fa parte della musica originale dello spettacolo cui la tavola rotonda farà da preludio. Alla manifestazione si affianca, nel teatro "Belli", l'opera video-teatrale "Città fantastica - il lungo canto di Lorenzo Calogero" del regista Nino Cannatà, con musiche di Girolamo Deraco. Entrambi gli eventi si svolgeranno con l'adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell'Università Lumsa di Roma: lo scopo è riportare alla luce la figura di questo illustre calabrese che all'inizio degli anni Sessanta suscitò un vero e proprio caso letterario che richiamò l'attenzione di grandi poeti come Ungaretti, Luzi, Montale e commenti ammirati per l'originalità e la forza poetica dei suoi versi da parte della critica letteraria italiana e straniera.
01
1 di 2
5-11-2011 21:06
NOTIZIA: Oggi pomeriggio, a Roma, appuntamento celebrati...
http://poesia.corriere.it/2011/11/notizia-oggi-pomeriggio-a-ro...
Home Opinioni CorriereTV Economia Salute Ambiente Scienze Sport Motori Viaggi Scuola 27ora La tua città Cucina Giochi Libri Annunci Oroscopo EDITORIALI E COMMENTI I BLOG FORUM ITALIANS LETTERE AL CORRIERE
Corriere della Sera > Blog > NOTIZIA: Oggi pomeriggio, a Roma, appuntamento celebrativo in Campidoglio, per i 50 anni dalla morte del poeta Lorenzo Calogero. Dal blog Poesia di Ottavio Rossani.
Poesia Scritto da: Ottavio Rossani alle 07:33 del 04/11/2011 NOTIZIA: Oggi pomeriggio, a Roma, appuntamento celebrativo in Campidoglio, per i 50 anni dalla morte del poeta Lorenzo Calogero A conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, per gli anniversari della nascita e della morte del poeta Lorenzo Calogero (Melicuccà 1910 - 1961), la Regione Calabria, il Comune di Melicuccà, e l'Associazione Culturale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma e Fucine Letterarie, dedicano due iniziative dedicate all'opera del poeta: 1) oggi 4 novembre dalle ore 16 fino alle 20, una tavola rotonda in Campidoglio a Roma, nella Sala del Carroccio, con la partecipazione di diversi scrittori, critici, editori; 2) dal 16 al 20 novembre, sempre a Roma, al Teatro Belli, presentazione in prima nazionale dell'opera videoteatrale “Città Fantastica. Il lungo canto di Lorenzo Calogero". Entrambi gli eventi hanno ottenuto il patrocinio del Presidente della Repubblica, Napolitano, del Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma. La tavola rotonda di questo pomeriggio a Roma ha lo scopo di ricordare e rivalutare la figura del poeta calabrese, il cui valore è stato unanimemente riconosciuto, all’inizio degli anni Sessanta, in occasione della pubblicazione postuma di una parte delle sue Opere (Lercici editore, 1962 e 1966), dai maggiori critici letterari e poeti italiani da Ungaretti a Montale, Da Betocchi a Spagnoletti, tra gli altri. Grande rinomanza ha avuto in quegli anni anche all'estero, con molte traduzioni e tesi di laurea nelle varie università. Poi, però, il poeta e la sua opera xsono stati quasi dimenticati. A tutt'oggi le molte dimensioni del sistema poetico calogeriano rimangono in gran parte inedite e dunque in attesa di essere studiate e pubblicate per intero. Numerose le Istituzioni e le personalità politiche e gli intellettuali che intervengono all'incontro in Campidoglio. Tra i tanti: l'Assessore alla Cultura della Regione Calabria, prof. Mario Caligiuri, il sindaco di Melicuccà, dott. Emanuele Oliveri, gli eredi del poeta, nonché studiosi, intellettuali ed editori come Giuseppe Tedeschi, Caterina Verbaro, Michelangelo Zizzi, Mariagrazia Calandrone, Stefanie Golisch, Nicola Crocetti, Carlo Carabba, nonché di diversi accademici provenienti da università italiane,compresa l'Università della Calabria (Unical), dove i manoscritti particolarmente importanti e tuttora inediti sono stati affidati al dipartimento di filologia.
1 di 5
13-12-2011 21:19
NOTIZIA: Oggi pomeriggio, a Roma, appuntamento celebrati...
http://poesia.corriere.it/2011/11/notizia-oggi-pomeriggio-a-ro...
L'editore Raffaele Leuzzi (Nuove Edizioni Barbaro) nell'occasione presenta la ristampa anastatica della prima raccolta giovanile del poeta, Poco suono, edizione pubblicata a proprie spese, trovata per caso su una bancarella romana. Come poesia del giorno, pubblico la presumibile ultima poesia scritta dal poeta prima del suicidio (tra il 22 e il 25 marzo 1961), dedicata alla morte: Inno alla morte Ma non m’interessa piú della vita. Oggi mi curo della morte. Fra poco e alla svelta morrò, perché anche tu con me sul lago verrai domani. E la pelle è adunca o si screpola oppure sbadiglia. Con te tergiversare non vale una lunga pena. Poco mi interessa ella; ora vergine sbadiglia e il sangue è fluido o è la medesima cosa. Tu come un giunco fresco un narciso hai messo alle nari. Lorenzo Calogero (1961, inedita) Didascalia: A destra in alto, copertina della ristampa anastatica di Poco suono pubblicata dalle Nuove edizioni Barbaro
2 di 5
13-12-2011 21:19
Don Chisciotte
Sabato 5 novembre 2011
Presentata la settimana di informazione e raccolta dei contributi che si svolgerà dal 7 al 13 novembre
La ricerca corre grazie al sostegno dell’Airc Savall la musica ritrovata di PAOLO PETRONI UN tamburo rulla all’improvviso, accompagnato da una cornamusa, alle spalle degli spettatori, ma non c'è nulla da temere: «Dove c'è musica non può esserci alcunchè di male», come sostiene Sancho Panza, affermazione che Jordi Savall (foto) ha messo a epigrafe del suo particolare lavoro di ricerca e ricostruzione musicale proprio sul 'Don Chisciotte’, che ha presentato per la prima volta in Italia per la stagione della Filarmonica Romana all’Olimpico, con grande successo e vero entusiasmo per una serata di musica antica estremamente alta e raffinata. Lo stesso Savall suona la viola da gamba nel suo complesso Hesperyon XXI, tutto di strumenti a corda, dalla chitarra all’arpa, più un flauto e delle percussioni, e con i cantanti solisti della Cappella Reial de Catalunya (2 soprani, un tenore, un baritono e un basso), mentre la lettura dei raccordi narrativi delle varie romanze è affidata a Elio Pandolfi e alla sua capacità di intonare mille voci diverse. La ricerca delle musiche del poema cavalleresco Savall l’ha iniziata con la moglie sin dagli anni '70, dopo essersi reso conto, spiega in un incontro prima del concerto, di «quante e con quale precisione Cervantes ne mettesse, ne citasse, ne usasse nel suo lavoro, sempre, dall’inizio alla fine, commentate dai vari personaggi o descritte nel racconto». Ma è solo alla fine degli anni '90 che lo porta a termine e gli dà la forma attuale nel 2005, per la ricorrenza dei 400 anni della pubblicazione della prima parte di 'Don Chisciottè.
“DAL genoma alla cura. La ricerca corre” è questo lo slogan scelto da Airc pre presentare l’appuntamento con la Giornata per la ricerca sul cancro. Uno degli appuntamenti più importanti della vita di Airc che mira alla sensibilizzazione sui temi della ricerca oncologica. “Questa edizione, come spiegano dall’associazione, celebra un avvenimento epocale che ha visto protagonisti ricercatori nei laboratori di tutto il mondo. Se nel 2000 occorrevano circa sei mesi o addirit-
tura un anno per ricavare la sequenza di un singolo gene, oggi siamo in grado di leggere un intero genoma, composto da molte migliaia di geni, in poche ore o giorni”. Una rivoluzione che rende la ricerca più veloce e che ha portatoallosviluppo dinumeroseopportunità diagnostiche e terapeutiche, inimmaginabili fino a un decennio fa. Per una settimana, da lunedì 7 a domenica 13novembre, tutte lereti Rai, con una straordinaria staffetta tra
programmi, forniranno tutte le informazioni sullo stato della ricerca e si occuperanno anche alla raccolta fondi. Durante la cerimonia di celebrazione della Giornata della ricerca sul cancro, che si svolgerà al Quirinale l’11 novembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assegnerà il Premio Airc “Credere nella Ricerca”a chi si è particolarmente impegnato per sostenere la ricerca. In Calabria sono previste alcune inizia-
tive nelle scuole, il 10 e l’11 novembre a Cosenza, Crotone e Catanzaro. Madrina della campagna è Antonella Clerici affiancata da una squadra di testimonial del mondo dello spettacolo e dello sport tra i quali Michele Mirabella, Remo Girone, Carlo Conti, Francesco Facchinetti, Miriam Leone, Tiberio Timperi, Lorella Cuccarini, Margherita Granbassi, Paolo Pizzo, Filippo Magnini, Michele Zarrillo, Roberta Lanfranchi, Alex Zanardi. tiz. a.
Intellettuali e istituzioni alla tavola rotonda a Roma
Il libro di Cattelan
La poesia di Calogero un bene da tutelare per tutti
L’arte come terapia
di ALEARDO GRANDINETTI NELLA prestigiosa location del Campidoglio si è svolta la tavola rotonda per la conclusione delle celebrazioni calogeriane, per ricordare gli anniversari di nascita e di morte del poeta calabrese Lorenzo Calogero. Il meeting ha svelato un nuovo capitolo della letteratura italiana non ancora del tutto scritto. Una tavola rotonda promossa dall’assessorato alla cultura della Regione Calabria e dal comune di Melicuccà. Con il patrocinio dell’assessorato Politiche Culturali e Centro Storico, la Provincia di Reggio Calabria e LUMSA. “Ricordare Calogero all’Italia mette in evidenza la Calabria pulsante di oggi, la Calabria creativa.” Con queste parole l’assessore alla Cultura Regione Calabria Mario Caligiuri apre quest’incontro, ricordando l’importanza della cultura in Italia e in Calabria, come volano di sviluppo e di arma contro l’ignoranza e la ‘ndrangheta. Ma chi era Lorenzo Calogero? Un Ingegnere, un medico, un poeta che ha deciso di sacrificare la sua vita ai versi. Una poesia potente, tenace, lucida, dove la bellezza della parola è sostituita dalla sua verità, ricorda la scrittrice-traduttrice Stefanie Golish. Un appuntamento quello del quattro novembre che vuole ridare luce ad un’artista ignorato – tante le diffi-
Da sinistra: Mario Sechi e Stefanie Golish
coltà che ebbe il poeta Calogero per riuscire a farsi pubblicare le sue opere – ricorda GiuseppeTedeschi, suo autore e curatore, conosciuto il 14 novembre del 1960, quando Lorenzo si presentò a casa sua all’alba, malandato, le dita bruciate dalla nicotina, ma con uno sguardo dolce e profondo. Così come arrivò lasciò Roma il giorno seguente, abbandonando la clinica per riabbracciare la sua terra. Solo successivamente cominciarono ad accorgersi di lui poeti e critici, come Montale, o Giuseppe Ungaretti che disse “Loren-
zo Calogero , con la sua poesia ci ha diminuiti tutti”. Molti, tanti i relatori venuti da ogni parte d’Italia per testimoniare e ricordare di svelare questo grande talento, che ha vissuto per comporre versi in prosa e poesia. Caterina Verbaro, docente di Letteratura italiana Contemporanea, Seconda Università di Napoli, fa parte del comitato scientifico dell’Università della Calabria, che si è occupata di microfilmare e risparmiare dalla polvere del tempo i suoi quaderni. Si occupa dello studio delle opere di Caloge-
ro, con la convinzione che questo dovrebbe seguire un iter parallelo fatto di ricerca e di pubblicazioni dei lavori inediti, dei libri di prosa, degli epistolari del poeta. Per far ciò le istituzioni giocano un ruolo fondamentale. Sulla stessa linea d’onda si posiziona l’intervento di Mario Sechi, docente di letteratura italiana contemporanea, Università di Bari, che ha curato “Parole e tempo” su Lorenzo Calogero edito da donzelli. Riconosce la necessità di uno studio approfondito del caso, e strizzando l’occhio ai politici, senza alcuna polemica, ricorda quanto sia necessario un “approccio paziente” che poco si combina con la politica redditizia in termini non solo economici, ma anche di immagine alle quali le istituzioni puntano. Insomma ben venga la casa museo nella dimora del poeta nel suo paese natio, o la creazione di una fondazione che tuteli le opere inedite di Calogero, come propone il sindaco di Melicuccà Emanuele Olivieri, arrivato con una delegazione di quattordici ragazzi delle scuole medie, ma senza limitare un bene che deve essere di tutti e a cui tutti possono portare un contributo. E così mentre lo slide show con le immagini del poeta, delle sue opere e dei suoi luoghi segue il lungo discorso degli invitati, la Calabria prende coscienza di un’altra stella della cultura calabrese.
LETTURE
Gli ultimi baci sul grande schermo La teoria del filosofo Lacroix nel suo ultimo saggio: «Non interessano più a nessuno» di AURORA BERGAMINI DALLE labbra di Marcello Mastroianni e Anita Ekberg che si sfiorano soltanto ne 'La dolce vità (1960) di Fellini alla scena di sesso frugale dell’ultimo James Bond: il bacio è in via d’estinzione al cinema e nella vita. L'allarme è del filosofo francese Alexandre Lacroix che nel suo ultimo saggio 'Contributo alla teoriadel baciòpropone diriabilitare questo «parente povero della sessualità». «Esistono tonnellate di libri su feticismo e sadomasochismo e quasi nulla sul bacio – dice il filosofo – come se il bacio, fosse una pratica banale e non interessasse più a nessuno». Prima della globalizzazione del cosiddetto 'bacio holliwoodianò, spiega Lacroix, non ci si baciava a tutte le latitudini. È solo grazie al poeta francese Pierre de Ronsard e allo scrittore svizzero Jean-Jacques Rousseau che il bacio, in Occi-
dente, è diventato sacro per gli innamorati, una tappa obbligata del preliminare amoroso. Fino al suo apogeo, nel dopoguerra, con l’istituzionalizzazione del 'flirt'. Nei tempi moderni invece c'è un lento e inesorabile decadimento del bacio. Nel primo James Bond, per esempio, Sean Connery seduce la bella Eunice Gayson durante una partita di poker: entra nella camera da letto e la trova in camicetta e tacchi a spillo, una mazza da golf in mano. La bacia appassionatamente per almeno venti secondi, il seguito è da immaginare. Cinquant'anni più tardi James Bond, alias Daniel Craig, fa sesso ma non bacia più. «Ha forse perso il suo potere di seduzione? –si chiede il filosofo – O il bacio è ormai diventato demodè al cinema?». Una volta un film finiva sulla scena di un bacio, continua, mentre oggi, baciare è una virgola insignificante, relegata al rango di un volgare preliminare o a una scena tra adole-
scenti. «Questa è l’epoca delle pulsioni, non del desiderio», osserva anche Belinda Cannone autrice de 'Il bacio, forsè, altra nostalgica di un tempoquando ibaci eranosublimati, attesi, tabù. «Erano la promessa di un forse, misterioso e eccitante – continua – perchè il bacio svelava già tutto dell’altro». «Dagli anni '50 il bacio si è democratizzato – spiega la sessuologa Catherina Solano – Oggi si consuma il sesso come un prodotto di soddisfazione personale. Ma il bacio non si compra, non si ordina. Il nostro corpo non ce lo impone, e la nostra libido nemmeno: è un atto gratuito. Baciare implica un investimento emotivo». Più dei rapporti sessuali è il bacio il vero baromentro della felicità di coppia: «In un epoca dove si ottimizza tutto, si rischia di dimenticarsi del bacio, come degli amici a cui vogliamo bene ma non abbiamo il tempo di fare visita», ammonisce ancora Alexandre Lacroix .
Il bacio in via d’estinzione
di NICOLETTA CASTAGNI IRRIDENTE, spiazzante, beffardo, eppure «serio come la morte», Maurizio Cattelan si racconta per la prima volta in un libro-intervista realizzato con Catherine Grenier, storica dell’arte e condirettrice del Museo Nazionale d’Arte Moderna-Centro Pompidou. Refrattario a ogni dichiarazione, l’artista italiano vivente più quotato sul mercato affida a queste pagine non solo i ricordi di un’infanzia infelice, gli esordi faticosi, l’avventura americana coronata dal successo, ma ventila anche, a soli 50 anni, la possibilità di andarsene «in pensione» dopo l’attesa, unica retrospettiva dal 4 novembre al Guggenheim di New York. Intitolato 'Un salto nel vuoto. La mia vita fuori dalle cornicì, il libro è l’occasione di riflessioni sulla vita e sull'arte, una rilettura di questi primi vent'anni di attività, venata da un filo di amarezza: la convinzione di non essere abbastanza compreso. «Mi sorprende quando sento dire che sono un artista interessato al mercato. Sono più di dieci anni che non faccio una mostra in galleria. Non dipende certo da me se il mio lavoro finisce all’asta», dice l’autore di opere come la Nona Ora, dove papa Giovanni Paolo II è travolto da un meteorite o L.O.V.E., il dito medio svettante a Piazza Affari o Him, l’Hitler bambino inginocchiato. Aspettando un pieno riconoscimento della critica, come quello che dopo molto tempo è toccato a Piero Manzoni (“è difficile accettare le novità e per accettarle bisogna per prima cosa demistificare chi le introduce») e quindi non essere più considerato soprattutto un provocatore, Maurizio Cattelan cerca di fare il punto: «Non mi definirei un artista italiano, anche se sono un artista e ovviamente sono italiano. Sono un uomo ossessionato dall’immagine. Lo so, non è un granchè come definizione, però è quella che rende meglio l’idea!». L'arte, del resto, è stata una vera e propria terapia per il giovane Cattelan sopravvissuto a un’infanzia di solitudine affettiva, con una madre ammalata, problemi economici, di comunicazione, scolastici. L’adolescenza non era stata da meno. A 17 anni fa il primo grande passo,se neva dicasa e trova subito un lavoro a tempo pieno in un ospedale padovano, dove fa di tutto, persino i turni all’obitorio, quelli che ancora oggi considera i meno stressanti. Un rimando continuo tra arte e vita, considerandoquanto iltema della morte sia presente nella produzione dell’artista.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
50 Idee e società
Regione Calabria - La Regione a Roma per far ricordare il poe...
http://www.regione.calabria.it/index.php?option=com_conten...
La Regione a Roma per far ricordare il poeta Lorenzo Calogero Area d'interesse: Cultura e Istruzione Data pubblicazione: 06-11-2011 L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri è intervenuto, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Scopelliti, a Roma in Campidoglio, all’iniziativa dedicata al poeta calabrese Lorenzo Calogero, che ha avuto anche il riconoscimento di una medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "La Regione Calabria – ha detto Caligiuri - sta promuovendo una doverosa operazione culturale sul poeta Lorenzo Calogero, che merita di essere sempre più conosciuto e, in un certo senso, risarcito". Il poeta calabrese all’inizio degli anni Sessanta, all’indomani della pubblicazione postuma delle sue opere nella collana “Poeti europei”, suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l’attenzione di grandi poeti come Ungaretti, Luzi e Montale. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Calabria ed assegnata al Comune di Melicuccà, è stata realizzata dall’Associazione Culturale "Villanuccia", segnando la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, durante le quali vengono ricordate gli anniversari di nascita e di morte del poeta. La manifestazione si è aperta, alla presenza dei familiari Calogero, con i saluti del consigliere comunale di Roma Domenico Naccari, delegato del sindaco della Capitale per i rapporti con la comunità calabrese. Caligiuri ha, tra l’altro, detto che: “Fino a qualche anno fa era impensabile una simile iniziativa per Calogero, che ha avuto anche l'attenzione del Capo dello Stato. Cultura non è una parola vuota - ha aggiunto - ma un modello di sviluppo. La Calabria ha certo bisogno di lavoro, di strade, di istituzioni efficienti, di contrastare la mafia. Appunto per questo ha bisogno soprattutto di poesia”. Il Sindaco di Melicuccà' Emanuele Oliveri ha voluto ribadire la necessità di trasformare la villetta del poeta in una casa museo, per creare un polo di sviluppo culturale, sociale ed economico. Agli interventi istituzionali ha fatto seguito la lettura di alcuni versi del poeta, da parte dell’attrice Lydia Mancinelli e dell’attore Roberto Herlitzka, entrambi protagonisti dello spettacolo “Città Fantastica: il lungo canto di Lorenzo Calogero”, che si terrà dal 16 al 20 novembre al Teatro "Belli" di Roma, e che hanno intrattenuto il pubblico con interpretazioni dei testi calogeriani. Numerose ed interessanti sono state le relazioni al convegno, tra le quali quelle di Giuseppe Tedeschi, testimone storico e autore della biografia nella prima raccolta delle prestigiose opere poetiche di Calogero, pubblicate da “Roberto Lerici” Editore; della poetessa Maria Grazia Calandrone, incentrata su alcune riflessioni relative alla poetica dell’indicibile calogeriana. Lucio Saviani ha, poi, parlato del rapporto tra poesia e filosofia. Sono, quindi intervenuti Stefanie Golisch, traduttrice in tedesco dei versi calogeriani, Renzo Franzini, lo psicoanalista Matteo De Simone ed i professori Mario Sechi dell’Università di Bari e Caterina Verbaro, della Seconda Università di Napoli. Agli interventi dei relatori, cui ha fatto seguito un intermezzo musicale eseguito al flauto da Carmela Calipari, dell’orchestra giovanile di fiati di Delianuova, composto da Girolamo Deraco, autore delle musiche dello spettacolo con la regia di Nino Cannatà. La manifestazione si è conclusa con la consegna alla delegazione di studenti che ha accompagnato il sindaco di Melicuccà di una ristampa dell’opera giovanile del poeta “Poco Suono”, pubblicata, per l’occasione, dall’editore Raffaele Leuzzi di “Nuove Edizioni Barbaro”.o.m.
1 di 2
13-12-2011 21:56
CULTURA, REGIONE CALABRIA CELEBRA IL POETA...
http://www.mnews.it/2011/11/06/cultura-regione-calabria-cel...
CULTURA, REGIONE CALABRIA CELEBRA IL POETA LORENZO CALOGERO. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ASSEGNA UNA MEDAGLIA ALLA MANIFESTAZIONE. Scritto da Luigi Palamara on nov 6th, 2011 archiviato in Cronaca. Puoi seguire questo articolo con gli RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo compilando il form in fondo allo stesso
ROMA (6.11.2011) – "La Regione Calabria sta promuovendo una doverosa operazione culturale sul poeta Lorenzo Calogero, che merita di essere sempre più conosciuto e, in un certo senso, risarcito". Con queste parole l'Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri e' intervenuto, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Scopelliti, a Roma in Campidoglio all'iniziativa dedicata a Lorenzo Calogero, che ha avuto anche il riconoscimento di una medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il poeta calabrese all’inizio degli anni Sessanta, all’indomani della pubblicazione postuma delle sue opere nella collana “Poeti europei”, suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l’attenzione di grandi poeti come Ungaretti, Luzi e Montale. L’iniziativa, nanziata dalla Regione Calabria e assegnata al Comune di Melicuccà, e' stata realizzata dall’Associazione Culturale "Villanuccia", segnando la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte del poeta. La serata si è aperta, alla presenza dei familiari Calogero, con i saluti di Domenico Naccari, delegato del sindaco di Roma per i rapporti con la comunità calabrese. Caligiuri ha dichiarato che: “Fino a qualche anno fa era impensabile una simile iniziativa per Calogero, che ha avuto anche l'attenzione del Capo dello Stato. Cultura non è una parola vuota – ha aggiunto – ma un modello di sviluppo. La Calabria ha certo bisogno di lavoro, di strade, di istituzioni ef cienti, di contrastare la ma a. Appunto per questo ha bisogno soprattutto di poesia”. Il Sindaco di Melicuccà' Emanuele Oliveri ha voluto ribadire la necessità di trasformare la villetta del poeta in una casa museo, per creare un polo di sviluppo culturale, sociale ed economico. Agli interventi istituzionali ha fatto seguito la lettura di alcuni versi del poeta, da parte dell’attrice Lydia Mancinelli e dell’attore Roberto Herlitzka, entrambi protagonisti dello spettacolo “Città Fantastica: il lungo canto di Lorenzo Calogero”, che si terrà dal 16 al 20 novembre presso il Teatro "Belli" di Roma, e che hanno intrattenuto il pubblico con interpretazioni dei testi calogeriani. Numerose e interessanti sono state le relazioni al convegno, tra le quali quelle di Giuseppe Tedeschi, testimone storico e autore della biografia nella prima raccolta delle prestigiose opere poetiche di Calogero, pubblicate da Roberto Lerici Editore; della poetessa Maria Grazia Calandrone, incentrato su alcune riflessioni relative alla poetica dell’indicibile calogeriana; nonché quelli di Lucio Saviani, che ha parlato del rapporto tra poesia e filosofia; di Stefanie Golisch, traduttrice in tedesco dei versi calogeriani ; di Renzo Franzini, dello psicoanalista Matteo De Simone e dei professori, Mario Sechi, dell’Università di Bari; e Caterina Verbaro, della Seconda Università di Napoli. Agli interventi dei relatori ha fatto seguito un intermezzo musicale eseguito al flauto da Carmela Calipari, dell’orchestra giovanile di fiati di Delianuova, composto da Girolamo Deraco, autore delle musiche dello spettacolo con la regia di Nino Cannatà. La serata si è conclusa con la consegna alla delegazione di studenti che ha accompagnato il sindaco di Melicuccà di una ristampa dell’opera giovanile del poeta, “Poco Suono”, pubblicata per l’occasione dall’editore Raffaele Leuzzi di “Nuove Edizioni Barbaro”.
2 di 7
13-12-2011 19:39
Il lungo canto di Lorenzo Calogero - Paperblog
http://it.paperblog.com/il-lungo-canto-di-lorenzo-calogero-67...
Magazine Cultura HOME › CULTURA › LORENZO CALOGERO
Il lungo canto di Lorenzo Calogero Creato il 06 novembre 2011 da Editoredimestesso
A conclusione delle celebrazioni per gli anniversari della nascita e della morte del poeta Lorenzo Calogero al Teatro Belli di Roma il Gruppo Sperimentale Villanuccia presenterà dal 16 al 20 novembre, in prima nazionale, l’opera video-teatrale di Nino Cannatà “Città Fantastica. Il lungo canto di Lorenzo Calogero”, per ricordare e restituire al pubblico un importante e complesso autore la cui voce è purtroppo ancora avvolta nel silenzio.
Una vita trascorsa a rincorrere la Poesia e la Morte. Lorenzo Giovanni Antonio Calogero nasce il 28 maggio 1910 nel piccolo centro di Melicuccà, in provincia di Reggio Calabria. Inizia a scrivere i primi versi durante gli anni trascorsi a Napoli a studiare medicina, segnati da un lato da una grande vitalità creativa, dall’altro dalla comparsa delle prime patofobie, che lo porteranno in breve tempo ad un progressivo isolamento e a diversi tentativi di suicidio. Di formazione vagamente cattolica segue la scena letteraria che si raccoglie intorno a “Il Frontespizio”, di Pietro Bargellini e Carlo Betocchi, ai quali invia le prime composizioni poetiche con la speranza di una pubblicazione. Invece i suoi versi gli vengono restituiti. Pubblica allora a sue spese nel 1936 il volume “Poco Suono” con Centauro Editore, con scarso successo di critica e di lettori. Inizia quindi un lungo periodo di silenzio letterario durante il quale nel 1942 tenta per la prima volta il suicidio. Ricomincia a comporre versi solo nel 1946, con esiti ancora una volta deludenti. Nessuno sembrava accorgersi di lui, critici, editori, poeti e uomini di cultura. Nel 1954 invia alcuni inediti alla casa editrice Einaudi, da cui però non riceve risposta. Decide pertanto di partire per incontrare personalmente l’editore, ma va a Milano e sbaglia redazione. Sfiduciato ma ancora combattivo, pubblica ancora una volta a proprie spese il suo secondo volumetto di poesie intitolato Ma questo… e ne spedisce una
1 di 3
13-12-2011 19:29
Il lungo canto di Lorenzo Calogero - Paperblog
http://it.paperblog.com/il-lungo-canto-di-lorenzo-calogero-67...
copia a Leonardo Sinisgalli, con la preghiera di scrivere la prefazione al suo terzo libro “anche se dovesse dirne tutto il male che si può immaginare”. Per la prima volta, invece, dopo innumerevoli rifiuti e stroncature qualcuno sembrò accorgersi della qualità e dell’importanza delle sue poesie. Sinisgalli, infatti, non solo scrisse la prefazione di Come in Dittici, ma si impegnò anche a diffondere gran parte delle poesie che seguirono, probabilmente le migliori della sua intera produzione. Tra il 1956 e il 1958 Lorenzo Calogero scrisse le novantanove poesie della raccolta Sogno più non ricordo e i 35 Quaderni di Villa Nuccia, così come li intitolerà Roberto Lerici, editore di “Opere Poetiche”. Nonostante tutto, non riuscì mai in vita a raccogliere i frutti del lavoro di una vita. Trascorse infatti gli ultimi anni nel suo paese natale da solitario e sventurato poeta consacrato alla sua Poesia. Il 25 marzo 1961 nell’ultima pagina del quaderno appoggiato sulla sua scrivania fu ritrovato quella che presumibilmente è il suo ultimo componimento:
Inno alla morte
Ma non m’interessa piú della vita. Oggi mi curo della morte. Fra poco e alla svelta morrò, perché anche tu con me sul lago verrai domani. E la pelle è adunca o si screpola oppure sbadiglia. Con te tergiversare non vale una lunga pena. Poco mi interessa ella;ora vergine sbadiglia e il sangue è fluido o è la medesima cosa. Tu come un giunco fresco un narciso hai messo alle nari.
Mi piace
2 di 3
Piace a 3 persone.
13-12-2011 19:29
Iniziativa a Roma dedicata al poeta Lorenzo Calogero - Nuov...
http://www.nuovacosenza.com/cs/11/nov/06/calogero.html
Iniziativa a Roma dedicata al poeta Lorenzo Calogero
Iniziativa a Roma dedicata al poeta Lorenzo Calogero
06 nov 11 L'Assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, è intervenuto, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Scopelliti, a Roma, in Campidoglio, all'iniziativa dedicata al poeta calabrese Lorenzo Calogero, che ha avuto - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta anche il riconoscimento di una medaglia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "La Regione Calabria - ha detto Caligiuri - sta promuovendo una doverosa operazione culturale sul poeta Lorenzo Calogero, che merita di essere sempre più conosciuto e, in un certo senso, risarcito". Il poeta calabrese, all'inizio degli anni '60, all'indomani della pubblicazione postuma delle sue opere nella collana "Poeti europei", suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l'attenzione di grandi poeti come Ungaretti, Luzi e Montale. L'iniziativa, finanziata dalla Regione Calabria ed assegnata al Comune di Melicuccà, è stata realizzata dall'Associazione Culturale "Villanuccia", segnando la conclusione delle celebrazioni dell'Anno Calogeriano 2010-2011, durante le quali vengono ricordate gli anniversari di nascita e di morte del poeta. La manifestazione si è aperta, alla presenza dei familiari Calogero, con i saluti del consigliere comunale di Roma Domenico Naccari, delegato del sindaco della Capitale per i rapporti con la comunità calabrese. Caligiuri ha, tra l'altro, detto che "fino a qualche anno fa era impensabile una simile iniziativa per Calogero, che ha avuto anche l'attenzione del Capo dello Stato. Cultura non è una parola vuota, ma un modello di sviluppo. La Calabria ha certo bisogno di lavoro, di strade, di istituzioni efficienti, di contrastare la mafia. Appunto per questo ha bisogno soprattutto di poesia". Il sindaco di Melicucca", Emanuele Oliveri, ha voluto ribadito "la necessità di trasformare la villetta del poeta in una casa museo, per creare un polo di sviluppo culturale, sociale ed economico". Agli interventi istituzionali ha fatto seguito la lettura di alcuni versi del poeta da parte degli attori Lydia Mancinelli e Roberto Herlitzka, entrambi protagonisti dello spettacolo "Città Fantastica: il lungo canto di Lorenzo Calogero", che si terrà dal 16 al 20 novembre al Teatro Belli di Roma. Numerose ed interessanti, riferisce ancora la nota, sono state le relazioni al convegno, tra le quali quelle di Giuseppe Tedeschi, testimone storico e autore della biografia nella prima raccolta delle prestigiose opere poetiche di Calogero, pubblicate da Roberto Lerici Editore, e della poetessa Maria Grazia Calandrone, incentrata su alcune riflessioni relative alla poetica dell'indicibile calogeriana. Lucio Saviani ha, poi, parlato del rapporto tra poesia e filosofia. Sono, quindi intervenuti Stefanie Golisch, traduttrice in tedesco dei versi calogeriani, Renzo Franzini, lo psicoanalista Matteo De Simone ed i professori Mario Sechi, dell'Università di Bari, e Caterina Verbaro, della Seconda Università di Napoli. Agli interventi dei relatori ha fatto seguito un intermezzo musicale eseguito al flauto da Carmela Calipari, dell'orchestra giovanile di fiati di Delianuova, composto da Girolamo Deraco, autore delle musiche dello spettacolo con la regia di Nino Cannatà. La manifestazione si è conclusa con la consegna alla delegazione di studenti che ha accompagnato il sindaco di Melicuccà di una ristampa dell'opera giovanile del poeta "Poco Suono", pubblicata, per l'occasione, dall'editore Raffaele Leuzzi di "Nuove Edizioni Barbaro". © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 di 2
13-12-2011 21:46
Debutto per "Il lungo canto di Lorenzo Calogero"
Tutte le news |
Sport |
Storie |
Lettere a Strill |
Lettere a Babbo Natale |
http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=vi...
Editoriali |
Trascrivo 2.0 |
Memorie |
Calabresi lontani da casa
Debutto per "Il lungo canto di Lorenzo Calogero" Mercoledì 09 Novembre 2011 16:11
Debutta il prossimo 16 novembre l'opera video-teatrale “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero”, in cartellone al Teatro Belli di Roma fino al 20 novembre.
Lo spettacolo, realizzato dal Gruppo Sperimentale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma, con il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Melicuccà, segna la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte di Lorenzo Calogero, illustre poeta calabrese che all’inizio degli anni sessanta, con la pubblicazione postuma delle sue opere nella collana “Poeti europei”, a cura di Roberto Lerici editore e Giuseppe Tedeschi, suscitò un vero e proprio caso letterario,
richiamando l’attenzione dei grandi poeti Ungaretti, Luzi e Montale, guadagnandosi l’ammirazione della critica letteraria italiana e straniera.
Tentare di interpretare e restituire al pubblico l’uomo e il poeta Lorenzo Calogero risulta certamente complesso, ed è per questo che nasce un’ipotesi di lettura dell’opera calogeriana attraverso il teatro.
La messa in scena si avvale della multimedialità per svelare, attraverso le stesse immagini che il fiume dei versi
custodisce, quel sogno che il poeta meditò nell’intero arco della vita in quanto creatore di un sistema poetico unico e originale.
Lo spettacolo teatrale, ha ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio dal Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma, vedrà in scena uno dei maggiori protagonisti
del teatro italiano, l’attore Roberto Herlitzka nonché la partecipazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice
di Carmelo Bene che definì Lorenzo Calogero “il più grande poeta italiano del ‘900”.
L’originale produzione, realizzata in collaborazione con Carlo Emilio Lerici, per la regia di Nino Cannatà, con le musiche originali del compositore Girolamo Deraco, eseguite dall’Opus Ensemble per la direzione del
Maestro Alessandro Cadario, contiene un brano tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un quaderno
manoscritto del poeta, elemento essenziale nel processo di svelamento degli innumerevoli orizzonti che il congegno poetico calogeriano cela in sé in quanto riproposizione della Parola nelle sue dimensioni più originarie, ovvero quelle del Suono e dell’Immagine. < Prec.
1 di 4
Succ. >
13-12-2011 21:35
Debutta a Roma l'opera Città Fantastica - il lungo canto di Lo...
http://www.calabriaonline.com/articoli/-debutta-a-roma-lopera...
Debutta a Roma l'opera "Città Fantastica il lungo canto di Lorenzo Calogero" 09 / 11 / 2011 Debutta il prossimo 16 Novembre, alle ore 21, l'opera video-teatrale "Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero", in cartellone al Teatro Belli di Roma fino al 20 Novembre. Lo spettacolo, realizzato dal Gruppo Sperimentale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma, con il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Melicuccà, segna la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte di Lorenzo Calogero, illustre poeta calabrese che all’inizio degli anni sessanta, con la pubblicazione postuma delle sue opere nella collana "Poeti europei", a cura di Roberto Lerici editore e Giuseppe Tedeschi, suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l’attenzione dei grandi poeti Ungaretti, Luzi e Montale, guadagnandosi l’ammirazione della critica letteraria italiana e straniera. Tentare di interpretare e restituire al pubblico l’uomo e il poeta Lorenzo Calogero risulta certamente complesso, ed è per questo che nasce un’ipotesi di lettura dell’opera calogeriana attraverso il teatro. La messa in scena si avvale della multimedialità per svelare, attraverso le stesse immagini che il fiume dei versi custodisce, quel sogno che il poeta meditò nell’intero arco della vita in quanto creatore di un sistema poetico unico e originale. Lo spettacolo teatrale, ha ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio dal Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma, vedrà in scena uno dei maggiori protagonisti del teatro italiano, l’attore Roberto Herlitzka nonché la partecipazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice di Carmelo Bene che definì Lorenzo Calogero "il più grande poeta italiano del ‘900". L’originale produzione, realizzata in collaborazione con Carlo Emilio Lerici, per la regia di Nino Cannatà, con le musiche originali del compositore Girolamo Deraco, eseguite dall’Opus Ensemble per la direzione del Maestro Alessandro Cadario, contiene un brano tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un quaderno manoscritto del poeta, elemento essenziale nel processo di svelamento degli innumerevoli orizzonti che il congegno poetico calogeriano cela in sé in quanto riproposizione della Parola nelle sue dimensioni più originarie, ovvero quelle del Suono e dell’Immagine. Etichette: opera teatrale, Lorenzo Calogero, Reggio Calabria, Roma
1 di 3
13-12-2011 20:01
« Altro « Musica « Eventi « Altro « Musica « Eventi « Il porta...
http://roma.italiadellacultura.it/eventi/musica/musica-altro/citt...
Evento » CITTA' FANTASTICA il lungo canto di Lorenzo Calogero gruppi/artisti: opera video teatrale di Nino Cannatà per attore, soprano e piccola orchestra musiche di Girolamo Deraco esegue OPUS ENSEMBLE direttore Alessandro Cadario allestimento, video e regia di Nino Cannatà collaborazione di Carlo Emilio Lerici genere: Recital componenti dei gruppi: con Roberto Herlitzka e con la partecipazione di Lydia Mancinelli QUANDO dal 16/11/11 al 20/11/11 dalle 21:00 alle 21:00
Mi piace
Gruppo Sperimentale Villanuccia - Teatro Belli presenta CITTA' FANTASTICA ...il lungo canto di Lorenzo Calogero
A conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte del poeta Lorenzo Calogero, la Regione Calabria, il Comune di Melicuccà e l’Associazione Culturale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma e Fucine Letterarie sono lieti di annunciarvi due importanti iniziative dedicate all'opera del poeta: la tavola rotonda “Lorenzo Calogero, poeta Celebrazioni dell'anno calogeriano 2010-2011” che si terrà in Campidoglio, Sala del Carroccio, in data 4 novembre 2011, dalle ore 16:00 alle ore 20:00 e l'opera video-teatrale “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero” in prima nazionale al Teatro Belli di Roma dal 16 al 20 novembre. Entrambi gli eventi che hanno ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma, nascono con l’intento di riportare alla luce la figura di questo illustre calabrese che all’inizio degli anni sessanta, all’indomani della pubblicazione postuma delle sue opere, nella collana “Poeti europei” a cura di Roberto Lerici editore e Giuseppe Tedeschi, suscitò un vero e proprio caso letterario che richiamò l’attenzione di grandi poeti come Ungaretti, Luzi, Montale e commenti ammirati per l'originalità e la forza poetica dei suoi versi da parte della critica letteraria italiana e straniera. Malgrado l’oblio che ne ha segnato le sorti fino ad oggi, la grandezza di Calogero viene finalmente
4 di 7
23-11-2011 16:54
« Altro « Musica « Eventi « Altro « Musica « Eventi « Il porta...
http://roma.italiadellacultura.it/eventi/musica/musica-altro/citt...
riconosciuta e promossa non solo dai suoi conterranei ma soprattutto da molti intellettuali italiani che negli ultimi anni si sono occupati di indagare e riportare alla luce i tratti inediti di un sistema poetico di per sé unico ed originalissimo. Alla tavola rotonda del 4 novembre saranno presenti molte istituzioni politiche calabresi, tra cui l’assessore alla Cultura della Regione Calabria prof. Mario Caligiuri e il dott. Emanuele Oliveri sindaco di Melicuccà, paese natale del poeta che promuovono le iniziative; sarà presente anche l’assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria dott. Eduardo Lamberti Castronuovo. Parteciperanno i familiari eredi Calogero e numerosi studiosi, intellettuali dalla provenienza e dalla formazione più varia: Giuseppe Tedeschi, primo biografo di Lorenzo Calogero, autore della prefazione dell'edizione Lerici, il quale conobbe di persona il poeta, Caterina Verbaro, Stefanie Golisch, curatrice di recenti traduzioni in lingua tedesca del poeta, Michelangelo Zizzi, la poetessa Maria Grazia Calandrone, Matteo De Simone dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi, Nicola Crocetti, editore e direttore della rivista “Poesia”, Carlo Carabba, caporedattore della rivista “Nuovi argomenti”, accademici provenienti dalle università italiane, anche in rappresentanza del dipartimento di filologia dell’Università della Calabria, presso il quale sono attualmente conservati e studiati i manoscritti del poeta. Prevista, in questa stessa occasione, la presentazione della ristampa anastatica della prima raccolta giovanile del poeta, "Poco suono", ad opera dell'editore Raffaele Leuzzi (Nuove Edizioni Barbaro) e la presenza di Roberto Herlitzka e Lydia Mancinelli che leggeranno poesie di Lorenzo Calogero. Sarà eseguito da un flauto dell’Orchestra Giovanile di Fiati Delianuova un brano musicale, tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un manoscritto del poeta, che fa parte della musica originale dello spettacolo cui la tavola rotonda farà da preludio. Lo spettacolo teatrale, con l’intenzione di far conoscere la figura e l’opera di Lorenzo Calogero al più vasto pubblico, si intitola “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero", con Roberto Herlitzka e la partecipazione di Lydia Mancinelli, due tra i più grandi attori della storia del nostro teatro. L’opera video-teatrale, realizzata dal Gruppo Sperimentale Villanuccia in collaborazione con il Teatro Belli di Roma, con il sostegno della Regione Calabria, assessorato alla Cultura, e del Comune di Melicuccà, è ideata e diretta dal regista Nino Cannatà, con musiche originali del compositore Girolamo Deraco entrambi originari dei luoghi del poeta in Aspromonte. “Lorenzo Calogero, con la sua poesia, ci ha diminuiti tutti” (Giuseppe Ungaretti) “Il più grande poeta italiano del ‘900” (Carmelo Bene) “Un poeta che non deve restare più, restare oltre, sommerso dalle acque, come una statua abbattuta e dimenticata. Ma deve essere riportato alla luce, urlante grondante solitario. E vivo. “ (Roberto Roversi)
5 di 7
23-11-2011 16:54
Herlitzka: il lungo canto di Calogero | Articoli | Teatro
http://www.romagiornoenotte.it/teatro/articoli/herlitzka-citta-f... CERCA EVENTI
Herlitzka: il lungo canto di Calogero
| Stampa |
ROMA, 12 novembre 2011 - Roberto Herlitzka debutta il 16 novembre nell'opera video-teatrale Città Fantastica – Il lungo canto di Lorenzo Calogero, in cartellone al Teatro Belli fino al 20 novembre. Lo spettacolo, realizzato dal Gruppo Sperimentale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma, con il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Melicuccà, segna la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte di Lorenzo Calogero, illustre poeta calabrese che all’inizio degli anni sessanta, con la pubblicazione postuma delle sue opere nella collana Poeti europei, a cura di Roberto Lerici editore e Giuseppe Tedeschi, suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l’attenzione dei grandi poeti Ungaretti, Luzi e Montale, guadagnandosi l’ammirazione della critica letteraria italiana e straniera. Tentare di interpretare e restituire al pubblico l’uomo e il poeta Lorenzo Calogero risulta certamente complesso, ed è per questo che nasce un’ipotesi di lettura dell’opera calogeriana attraverso il teatro. La messa in scena si avvale della multimedialità per svelare, attraverso le stesse immagini che il fiume dei versi custodisce, quel sogno che il poeta meditò nell’intero arco della vita in quanto creatore di un sistema poetico unico e originale. Lo spettacolo teatrale, ha ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio dal Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma, vedrà in scena uno dei maggiori protagonisti del teatro italiano, l’attore Roberto Herlitzka nonché la partecipazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice di Carmelo Bene che definì Lorenzo Calogero “il più grande poeta italiano del ‘900”. L’originale produzione, realizzata in collaborazione con Carlo Emilio Lerici, per la regia di Nino Cannatà, con le musiche originali del compositore Girolamo Deraco, eseguite dall’Opus Ensemble per la direzione del Maestro Alessandro Cadario, contiene un brano tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un quaderno manoscritto del poeta, elemento essenziale nel processo di svelamento degli innumerevoli orizzonti che il congegno poetico calogeriano cela in sé in quanto riproposizione della Parola nelle sue dimensioni più originarie, ovvero quelle del Suono e dell’Immagine.
Tiberia de Matteis Città Fantastica – Il lungo canto di Lorenzo Calogero Dal 16 al 20 novembre 2011 Teatro Belli Piazza Sant'Apollonia 11/a (mappa) Info: tel. 065894875 '; document.write( document.write( '<\/a>' ); //-->
''
);
document.write(
addy_text17962
);
Link utili: Lorenzo Calogero 1
2 di 2
retweet
Mi piace
23-11-2011 16:56
Martedì 15 novembre 2011
LA RASSEGNA
Stern, due ore dentro il mito
di GIANLUCA GAMBARDELLA LAMEZIA TERME - Dopo il buon esordio al Teatro Umberto con Louis Hayes & Cannonball Legacy Band, altro successo con il secondo appuntamento della rassegna “Lamezia jazz”. L'unica data prevista in tutto il Sud Italia della Mike Stern Band (il giorno prima il tour è passato da Modena, il giorno dopo da Roma) nei giorni scorsi ha portato il quasi tutto esaurito al Teatro Politeama con spettatori giunti da tutta la regione per vedere il celebre chitarrista esibirsi insieme a Dave Weckl, Bob Makach, Chris Minh Doky. Le premesse parlavano di una line up, infatti, di tutto rispetto: il chitarrista Mike Stern ha nel suo curriculum esperienze al fianco di Miles Davis e Pastorius, di jazz-fusion con Randy Brecker & Chris
Tutto esaurito a Lamezia per il chitarrista in data unica per il Sud Italia
La band di Mike Stern a Lamezia; a destra Dave Weckl
Minh Doky. Nella carriera del batterista Dave Weckl figurano anche le collaborazioni con George Benson, Chick Corea, Paul Simon, Madonna. Invece il sassofonista Bob Malach è stato al fian-
co di artisti come Stevie Wonder, Michel Petrucciani, Miles Davis e Quincy Jones. Infine il contrabassista Chris Minh Doky in passato è stato sullo stesso palco con Michael Brecker Quartet, Trilok Gurtu &
Crazy Saints, Ryuichi Sakamoto. Premesse di un concerto che per circa due ore ha tenuto incollati alle poltrone gli spettatori, in uno spettacolo che ha portato al teatro Politeama non solo gli appassionati di jazz
ma anche quelli di rock e fusion. Brani lunghi, ogni assolo salutato da applausi scroscianti e rumorosi a rompere il religioso silenzio che ha accompagnato il resto delle esibizioni, con Mike Stern e Dave
Weckl assoluti protagonisti sul palco: il chitarrista, con ai piedi delle Puma nere con lo stemma giallo della Ferrari, per tutta la durata del concerto alterna sorrisi verso il pubblico (dopo i ripetuti “hello” dispensati nell'ingresso in scena) ad un costante movimento delle ginocchia e della propria chioma, dando prova in ogni pezzo della propria abilità alla chitarra e di tutto il bagaglio culturale e di esperienza accumulato nella lunga carriera. Di forte impatto l'apporto del batterista, con una struttura più complessa rispetto a quella solitamente usata per i concerti jazz ed un set di bacchette colorate con cui far vibrare al meglio le proprie percussioni. A fine concerto sessione di autografi e foto per i fan più accaniti, degna conclusione di un concerto indimenticabile per molti degli intervenuti.
Cannatà spiega “Città fantastica”, ispirato al poeta
CULT
Calogero al Cilea in multimediale
A Los Angeles
di CLAUDIA BOVA REGGIO CALABRIA - E' un'opera video-teatrale, uno spettacolo dello svelamento, degli innumerevoli orizzonti che la parola poetica cela in sé divenendo il cuore di un processo generativo che si sdoppia e prolifera per mostrare la dimensione del suono e dell'immagine. Sarà in scena al teatro comunale “Francesco Cilea” la prossima primavera, è la promessa dell'assessore provinciale alla cultura Eduardo Lamberti Castronuovo. La firma è di Nino Cannatà, regista di “Città fantastica - il lungo canto di Lorenzo Calogero”. Uno spettacolo che non ha nulla di teatro e né di lirica, ma è multimediale, dunque pensato per coinvolgere un pubblico vasto, al fine di rappresentare la figura umana di Lorenzo Calogero e la sua originale opera poetica, immaginifica e musicale. E' appunto l'opera che sarà in cartellone al teatro Belli di Roma da domani al 20 novembre, come «primo studio - così la definisce il
regista calabrese Nino Cannatà mentre attendiamo la prima assoluta proprio in Calabria». Lo spettacolo è stato realizzato con il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Melicuccà,e segna la conclusione delle celebrazioni dell'anno calogeriano, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte di Calogero. Le musiche sono originali del compositore Girolamo Deraco eseguite dall'Opus Ensemble per la direzione di Alessandro Cadario. La produzione, che ha ottenuto l'adesione del presidente della Repubblica e il patrocinio del Comune di Roma, della provincia di Reggio Calabria e dell'Università Lumsa di Roma, è realizzata in collaborazione con Carlo Emilio Lerici e vedrà in scena uno dei maggiori protagonisti del teatro italiano, l'attore Roberto Herlitzka, nonché la partecipazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice di Carmelo Bene che definì Lorenzo Calogero «il più grande poeta italiano del Novecento». Interpretare e restituire al pub-
Da domani primo studio a Roma
“Breaking dawn I” con le fan finte spose
blico Lorenzo Calogero e la sua poesia risulta certamente complesso, per l'immensità dell'opera in gran parte inedita e per il silenzio che ancora l'avvolge. Ma il fiume dei suoi versi custodisce un sogno, che il poeta medita nell'intero arco della sua vita. «La produzione Herlitzka e Mancinelli in uno scatto di Salvatore Insana calabrese prenderà il via a gennaio sino a marzo, sa- dell'attore-poeta ne narrano i ranno coinvolti le diverse istitu- movimenti, le traiettorie di una zioni, il territorio, dalle scuole al- danza dello sdoppiamento tracla partitura definita per organi- ciano le forze racchiuse nei versi co orchestrale, un sostegno in- e da un abbozzo di note, sorprensomma da parte di tutti soggetti dente traccia scoperta in uno dei culturali», dice Cannatà. «Loren- quaderni, nasce la partitura orizo Calogero non ha vissuto che ginale». L'opera è per attore, sonell'atto poetico, nella ricerca di prano, due danzatori e piccola orun'espressione fantastica e im- chestra, frutto della ricerca artimaginifica, che questo spettaco- stica che il Gruppo Villanuccia lo vuole evocare attraverso le ha dedicato alla meravigliosa arsuggestioni del teatro - spiega il te poetica di Calogero, sperimenregista - nella “Città fantastica” tando le “intercomunicazioni” la parola poetica dischiude il pro- tra i diversi linguaggi espressiprio incanto svelando i suoi ele- vi. Suoni di diversa natura evocamenti essenziali: immagine, suo- no i luoghi della mente, la figura no, movimento. La voce off ac- rivela, il personaggio fa pensare compagna lo spettatore, i gesti e l’opera rivive immortale.
IL CONCERTO
MUSICA
“Rendano”, duo per Beethoven
Bocelli, il live Central Park in cd
no, giovani già avCOSENZA - Il Conviati alla carriera servatorio di musica concertistica, e sono “Stanislao Giacostati scelti attravermantonio” di Cosenso un concorso interza ritorna al Teatro no fra i migliori stu“Rendano” con una denti dei corsi supeproduzione imporriori dell'Istituto. tante per numero di Ai vincitori è stata esecutori e rilevanza Il Conservatorio data in premio la del programma. L'Orchestra Sinfonica del qualificante e nel contempo opportunità Conservatorio, una cinquan- impegnativa tina elementi diretti dal mae- professionale di esibirsi con stro Donato Sivo, eseguiran- l'orchestra in qualità di solino venerdì prossimo il Terzo e sti. L'appuntamento con l’imil Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Ludwig mortale musica di Ludwig van Beethoven (Bonn 1770- van Beethoven è fissato al Teatro “Rendano” di Cosenza Vienna 1827). I pianisti che daranno vita per venerdì 18 novembre alle all’esecuzione saranno An- ore 20,30. L'ingresso al condrea Bosa e Alessandro Mara- certo è libero.
politicamente come nel ROMA – Invita gli itacalcio. Tanti anni fa mi liani a non avere paura colpì una proposta di della crisi, è convinto consentire agli iscritti che la soluzione dei di avere la doppia tesseproblemi «passi attrara, come per dire condiverso l’uomo e l’iniziavidiamo certi problemi tiva privata». Ma anma state dove volete: è che che la musica «è un l’approccio giusto», dibalsamo», la melodia Andrea Bocelli ce Bocelli, che a febnapoletana «dàuna pista atutti» eche peravere succes- braio si esibirà nel “Romeo et Juso «bisogna farsi il mazzo»: An- liette” di Gounod al Carlo Felice drea Bocelli con l’Ansa parla di di Genova e a marzo diventerà pamusica, dei suoi nuovi progetti e dre per la terza volta. Il tenore della situazione politica e sociale non è preoccupato che Virginia, italiana in occasione dell’uscita concepita con la compagna Verooggi in tutto il mondo di “Concer- nica Berti, nasca in un mondo in to: One Night in Central Park”, crisi: «La ragione principale delcd e dvd del concerto nella Gran- la crisi è il pessimismo, il fatto che de Mela che il 15 settembre scor- la gente ha paura. Non sono moso ha radunato oltre 70 mila per- menti facili, ma le difficoltà fansone. «In Italia siamo schierati no parte della nostra vita».
di FRANCESCA SCORCUCCHI LOS ANGELES – L'hanno chiamato “Occupy Twilight”, ed è il “movimento”di fan della famosissima saga vampiresca che per quattro giorni ha campeggiato davanti al Nokia Theater di Los Angeles per ricevere uno dei preziosissimi mille braccialetti di plastica che ieri sera hanno consentito di vedere da vicino la sfilata sul tappeto rosso dei loro beniamini. Ieri, infatti, era prevista la premiere di Breaking Dawn - Parte I, il film di Bill Condon, il penultimo della serie, in anticipo di quattro giorni rispetto all’uscita nelle sale americane, venerdì 18 novembre, (mentre il debutto italiano è previsto per domani). Moltissime tende sono state decorate con le immagini di Bella e Edward, i cartelli con scritto “I love Edward” si sprecavano, leggermente in minoranza quelli che dichiaravano amore e devozione per Jacob, l’uomo lupo. Le fan più inventive poi indossavano un abito da sposa... A suscitare tanta frenesia infatti è soprattutto l’attesa creata intorno al cruciale momento sul grande schermo del matrimonio fra l’umana Bella e il vampiro Edward, e la nascita del loro figlio. Che Twilight sia diventato un fenomeno da studio sociologico non è una novità, ma l’avvicinarsi della fine della saga ha spinto i fan verso limiti davvero difficili da immaginare. Ieri mattina alle sei le tende sono state rimosse e i braccialettini assegnati. Fandango e MovieTickets.com, i due maggiori siti internet specializzati nella vendita dei biglietti, hanno avvertito che per il fine settimana è già tutto esaurito nelle 2300 sale americane che proietteranno il film. I protagonisti, in attesa del definitivo addio del prossimo anno, quando arriverà nelle sale il secondo film tratto dall’ultimo dei romanzi di Stephenie Meyer, ammettono la nostalgia. E Robert Pattison dice: «Se la Meyer decidesse di scrivere un altro libro noi ci siamo».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
52 Spettacoli e televisione
16 Novembre 2011
_______________________________ GIANFRANCO QUADRINI
ROMA – Lorenzo Calogero è un poeta del Sud che ha segnato la letteratura (misconosciuta) del Novecento. A dispetto dei dinieghi degli editori – tra cui Einaudi –, continuava a scrivere componimenti lasciandoci preziosi TEATROFAX
monili, testimonianza di un letterato incapace di compromessi. Una figura complessa e controversa cui Nino Cannatà dedica una suggestiva kermesse che si avvale di due interpreti prestigiosi: Roberto Herlitzka (che non ha certo bisogno di presentazioni), e Lydia Mancinelli, icona dell’avanguardia degli anni Settanta che ha scritto alcune delle pagine teatrali più significative accanto a Carmelo Bene. Calogero era un medico affetto da una grave “patologia”, la poesia, passione invasiva che ne segnerà l’esistenza minandola nel profondo. Estraneo allo star sistem letterario, uomo di profonda cultura umanistica, filosofica e teogonica, percorre la penisola in lungo e largo nel tentativo di editare i suoi versi rimasti per lo più clandestini. Città fantastica (questo il titolo dello spettacolo), rivisita con il linguaggio intermediale l’affascinante mondo di un autore permeato da un “solipsismo” simile a quello delle aquile, creature solitarie che volano molto in alto naturalmente senza alcuna alterigia. Davanti il proscenio un manipolo di musicisti (diretto da Alessandro Cadario), esegue musiche di Girolamo Deraco che ripercorrono il viatico di un poeta prestato alla medicina. Lorenzo Calogero era infatti un medico capace di curare le malattie altrui ma non la propria, quella poesia divenuta una vera ossessione esistenziale che lo avvilupperà per sempre
segnerà per sempre. Un fondale trasparente diaframma quanto accade sul palcoscenico traducendo la messinscena nella visione di un miope; le diaproiezioni (poesie che sì “assemblano” in tempo reale sullo schermo diafano), sembrano rispecchiare il travaglio artistico di un poeta che non vede pubblicata la propria opera… singole lettere che si uniscono per comporre frasi di senso compiuto. Sono i versi di un aedo (avulso dai salotti letterari dell’epoca) che ha “abdicato” di fronte alle avversità. Nino Cannatà, sfidando l’omertà intellettuale di una società mercenaria che non sa più riconoscere l’eccellenza, ne ricostruisce la vicenda umana. Come fosse un argonauta alla ricerca della Colchide, percorre pertugi letterari nascosti che catapulta sulle tavole di un teatro senza compiacimenti gratuiti. Città fantastica è un incanto reso ancor più incantevole (ci si passi il bisticcio di parole) da un Attore come Roberto Herlitzka (la A maiuscola non è un refuso di stampa), che da solo riempie la scena di significati facendoli diventare significanti. Un afflato emotivo arricchito dalla voce fuori campo di Lydia Mancinelli che rende più onirica la rappresentazione di quest’opera proteiforme dove c’è posto per cinema, teatro, danza, musica. Lo spettatore è ipnotizzato dal primattore della Città fantastica cui è stata sottratta l’identità poetica che Nino Cannatà gli restituisce. RIPRODUZIONE CONSENTITA
Oggetto: debutto dello spettacolo sul grande poeta "dimenticato" Lorenzo Calogero presso il Teatro Belli di Roma fino a domenica 20 Messaggio: COMUNICATO STAMPA
Gruppo Sperimentale Villanuccia e Teatro Belli
CITTA’ FANTASTICA il lungo canto di Lorenzo Calogero opera video-teatrale di Nino Cannatà con un adattamento dei testi dall’opera di Lorenzo Calogero con Roberto Herlitzka e la partecipazione di Lydia Mancinelli in collaborazione con Carlo Emilio Lerici musiche di Girolamo Deraco soprano Serena Salotti esegue Opus ensemble direttore Alessandro Cadario allestimento, video e regia Nino Cannatà produzione Gruppo Sperimentale Villanuccia in collaborazione con Teatro Belli di Roma con il sostegno della Regione Calabria Ass.to alla Cultura Comune di Melicuccà
TEATRO BELLI, Roma dal 16 al 20 Novembre 2011, ore 21:00 Domenica 20 Novembre 2011 ore 17:00
Debutta il prossimo 16 novembre l'opera video-teatrale “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero”, in cartellone al Teatro Belli di Roma fino al 20 novembre. Lo spettacolo, realizzato dal Gruppo Sperimentale Villanuccia, in collaborazione con il Teatro Belli di Roma, con il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Melicuccà, segna la conclusione delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, in cui ricorrono gli anniversari di nascita e di morte di Lorenzo Calogero, illustre poeta calabrese che all’inizio degli anni sessanta, con la pubblicazione postuma delle sue opere nella collana “Poeti europei”, a cura di Roberto Lerici editore e Giuseppe Tedeschi, suscitò un vero e proprio caso letterario, richiamando l’attenzione dei grandi poeti Ungaretti, Luzi e Montale, guadagnandosi l’ammirazione della critica letteraria italiana e straniera. Tentare di interpretare e restituire al pubblico l’uomo e il poeta Lorenzo Calogero risulta certamente complesso, ed è per questo che nasce un’ipotesi di lettura dell’opera calogeriana attraverso il teatro. La messa in scena si avvale della multimedialità per svelare, attraverso le stesse immagini che il fiume dei versi custodisce, quel sogno che il poeta meditò nell’intero arco della vita in quanto creatore di un sistema poetico unico e originale. Lo spettacolo teatrale, ha ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio dal Comune di Roma, della Provincia di Reggio Calabria e dell’Università Lumsa di Roma, vedrà in scena uno dei maggiori protagonisti del teatro italiano, l’attore Roberto Herlitzka nonché la partecipazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice di Carmelo Bene che definì Lorenzo Calogero “il più grande poeta italiano del ‘900”. L’originale produzione, realizzata in collaborazione con Carlo Emilio Lerici, per la regia di Nino Cannatà, con le musiche originali del compositore Girolamo Deraco, eseguite dall’Opus Ensemble per la direzione del Maestro Alessandro Cadario, contiene un brano tratto da un abbozzo di partitura ritrovato in un quaderno manoscritto del poeta, elemento essenziale nel processo di svelamento degli innumerevoli orizzonti che il congegno poetico calogeriano cela in sé in quanto riproposizione della Parola nelle sue dimensioni più originarie, ovvero quelle del Suono e dell’Immagine.
Marzia Matalone addetto stampa Progetto Calogero www.lorenzocalogero.it/spettacolo
Casa della poesia direzione@casadellapoesia.org www.casadellapoesia.org Tel. +39.089.953.869
I poeti di Casa della poesia I libri della Multimedia Edizioni Registrati - Scopri i vantaggi!
Città Fantastica, il lungo canto di Lorenzo Calogero - Teatro B...
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/13145-cit...
Recensioni spettacoli teatrali/eventi Scritto da Enrico Bernard Martedì 22 Novembre 2011 23:59 Uno spettacolo multimediale e polifonico, virtuale e spirituale, che ripropone l'opera di un grande poeta misconosciuto della letteratura italiana del XX secolo e apre un dibattito sulla natura poetica del teatro e della drammaturgia.
Gruppo Sperimentale Villanuccia e Teatro Belli presentano con il sostegno della Regione Calabria Ass.to alla Cultura Comune di Melicuccà CITTA' FANTASTICA, il lungo canto di Lorenzo Calogero opera video-teatrale di Nino Cannatà con Roberto Herlitzka e la partecipazione di Lydia Mancinelli in collaborazione con Carlo Emilio Lerici musiche di Girolamo Deraco soprano Serena Salotti esegue Opus ensemble direttore Alessandro Cadario allestimento, video e regia Nino Cannatà La prima domanda che ci si pone alla fine di "Città fantastica - il lungo canto di Lorenzo Calogero", opera video-teatrale di Nino Cannatà sul grande, ma semisconosciuto, poeta calabrese scomparso nel 1961, è la seguente: che cosa rende "teatrale" il verso? E come si distingue una poesia da un brano di prosa o da un saggio filosofico? Solo dal fatto che il verso possiede una sua naturale musicalità, una struttura che ne determina, a prima vista e al primo udito, la peculiarità? La questione si intreccia ad un altro e ben più complesso tema che esula dal campo strettamente estetico. Ci si potrebbe infatti chiedere se è sempre "Poeta", cioè ispirato, il poeta. E ancora: che cos'è l'ispirazione? Insomma, che cosa distingue una poesia ispirata da un articolo o da un resoconto altrettanto ispirato? L'interrogativo si ripropone ogni qual volta diventa oggetto del discorso un poeta-scrittore, uno scrittore-poeta-giornalista, un giornalista-saggista-poeta. In altre parole: come si possono conciliare e compensare fra loro i diversi stati di ispirazione? Come fa un giornalista a scrivere poesie o romanzi che non siano articoli, e articoli che non gli scappino di mano diventando poesie o fiction narrativa? Si può naturalmente parlare di "istinto", come nel caso di Lorenzo Calogero, o di "vena", senza però che questi richiami ai lati oscuri dell'ispirazione siano mai riusciti a gettare un po' di luce su questi argomenti.Probabilmente - e qui introduco un nuovo elemento di riflessione - la questione andrebbe capovolta. Non bisogna infatti chiedersi "che cosa" distingue una poesia da un elzeviro, bensì - ecco il punto - che cosa essi hanno in comune. Ora questo elemento "comune" tra articolo e poesia, tra reportage e romanzo, è rappresentato ovviamente dal linguaggio.Thomas Mann nel “Discorso su Lessing” fa infatti combaciare la "questione della lingua" con quella che può essere definita la "questione morale" del Poeta. "I confini tra il poeta e il letterato - scrive Mann - non sono da cercarsi al di fuori, fra le manifestazioni concrete, ma all'interno della personalità, perché esiste una letteratura
6 di 10
23-11-2011 13:12
Città Fantastica, il lungo canto di Lorenzo Calogero - Teatro B...
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/13145-cit...
impulsiva e ispirata, ma anche una poesia lucidissima e contenuta." Thomas Mann afferma ancora, a proposito della distinzione tra poeta e letterato, che: "questa distinzione è annullata e cancellata di continuo dallo stesso elemento critico della lingua. Un'arte il cui strumento è il linguaggio determinerà sempre una creazione altamente critica, dal momento che la lingua stessa è critica della vita." La "volontà etica" del poeta rappresenta dunque, secondo Mann che ne parla a proposito della "Drammaturgia d'Amburgo" (1769) di Lessing, il nesso tra scrittore lirico e il letteratoromanziere, insomma tra poesia alta e letteratura che si spinge fino al resoconto giornalistico. Al punto che, come sostiene Mann: "Lo scrittore sorveglia sempre il Poeta." Proviamo a chiarire la discussione affrontando il problema da un altro versante, quello filosofico: mi riferisco alla natura dialettica (finita e, al tempo stesso, infinita) dell'opera d'arte. L'interrogativo da sciogliere è questo: l'Opera finisce nel momento in cui si conclude con la parola "fine" o, viceversa, va avanti maturandosi, per così dire, all'infinito? A parte il fatto che il prodotto artistico è sempre anticipatorio, nel senso che l'artista è spesso un genio incompreso dal suo tempo che viene capito "dopo" (il che dimostra che l'Opera tende ad evolversi "stando ferma", ad attualizzarsi senza perdere di vista il proprio tempo), - a parte, dunque, questa ovvia constatazione bisogna fare i conti con la duplice natura dell'opera d'arte. Opera che è naturalmente, ma verrebbe da dire "dialetticamente", finita e infinita. La "finitezza" dipende, in primo luogo, dal fatto che l'opera "finisce" mentre il tempo continua, cosicché essa si trova a dover sempre saldare il suo debito con la Storia, cioè a riempirsi di nuovi contenuti. Mi si domanderà: ma come fa, mettiamo un romanzo, a rinnovarsi anche quando è finito? La prima, semplice, risposta è che nel tempo si susseguono diverse "interpretazioni" di un'opera. Aggiungo però che a questa "finitezza" aperta nel tempo, finitezza che non preclude all'opera di assumere diversi significati, corrisponde anche un "essere finito" al quale l'arte, in quanto prodotto, non può sottrarsi: l'opera umana tutta, per quanto vasta, ha pur sempre una "fine". Tuttavia la parola "fine" ci riconduce - come un filo di Arianna - per un gioco di prestigio, una magia dialettica del linguaggio, alla stessa "infinitezza" (ripeto, dialettica) dell'opera che, oltre ad avere "una fine" ha pure "un fine". E questo fine (al maschile) oltrepassa le soglie della stessa fine (al femminile): tramuta insomma il "FATTO" dell'opera in un "FARSI" che assume sempre più senso e significato nei confronti della società. Mi sono dilungato su questo argomento perché la presentazione dello spettacolo "Città fantastica", che prende il titolo da un verso di Lorenzo Calogero, definisce teatrale, per via della sua musicalità, la poesia di questo grande filosofo e poeta calabrese. Naturalmente concordo su questa osservazione, ma aggiungerei che il teatro sta alla poesia, come dirò tra breve, come la narrativa sta al cinema. Difficile distinguere il "poeta" Pasolini dal drammaturgo "Pasolini". Lo stesso dicasi per Mario Luzi: infatti una delle opere poetiche più belle e incandescenti è, neanche a farlo apposta, un'opera drammatica come "Rosales". Del resto che la poesia sia parte integrante della drammaturgia trova conferma nelle parole di un altro grande poeta contemporaneo, Antonio Porta: "Il senso del tragico è alla base di ogni mia possibilità di operazione poetica." Il pensiero di Porta sulla natura teatrale e tragica della sua poesia può essere esteso ai diversi generi ed epoche della letteratura italiana: il senso del tragico è alla base di ogni possibilità di operazione poetica. Se poi consideriamo il fatto che la maggior parte dei poeti italiani contemporanei (Sanguineti, Penna, Spaziani, Luzi, Rebora, Pagliarani, Pecora, Doplicher, Jacobbi e molti altri) considerano il teatro come parte integrante e in qualche caso addirittura centrale della loro produzione, possiamo definire la dichiarazione di Porta sul tragico come la "costante teatrale" della poesia, a partire da Dante e Petrarca. Dante, perché "La divina commedia", come nota Machiavelli, contiene - con la forma dell’ "Io dissi e Lui
7 di 10
23-11-2011 13:12
Città Fantastica, il lungo canto di Lorenzo Calogero - Teatro B...
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/13145-cit...
rispose" - una struttura fortemente drammatica e teatrale. Petrarca, perché, criticando Dante sul piano della rinuncia ad una teatralità esplicita, scrisse sotto forma di dialogo drammaturgico "Il secreto". Una volta preso atto che la poesia è teatro allo stato puro e arcaico - Carmelo Bene ci ha dato ineguagliabili esempi in questo senso -, resta da chiedersi cosa entusiasma di più di questo spettacolo visto al Teatro Belli. L'immenso Roberto Hertlitzka che legge e conclude recitando, in un crescendo di emozioni e sensazioni, i versi del grande, e in vita ahimé sottovalutato o ignorato, poeta calabrese? Senz'altro la tragica umanità di versi, scritti letteralmente col sangue dell'anima, trova in uno degli ultimi grandi Maestri della scena italiana un'incarnazione e una mimica fatta di pochissimo, eppure di tutto: basta un frusciare del foglio tra le mani di Herlitzka, uno sguardo, una mano che si porta al capo in un gesto di disperata solitudine, dietro il velatino e alla soffusa luce di una lampada da tavolo, per farci stare col fiato sospeso, come in attesa dell'evento poetico e teatrale. Ma il merito di questa atmosfera va pure alle musiche di Girolamo Deraco, perfette per le tonalità liriche, dense e vaporose, stridenti e melliflue nello scorrere dei versi che si compongono, scompongono e decompongono come per incanto davanti a noi per un magico effetto di proiezioni. Poi rimangono come graffi interiori, sanguinanti, i brani biografici del poeta interpretati da Lydia Mancinelli, mentre la voce sommessa, quasi appartata e discreta, di Carlo Emilio Lerici ci guida attraverso le tappe della vita disperata e disperante di questo grande della poesia italiana che ancora oggi deve essere collocato nella nostra letteratura. Basti pensare che Ungaretti, onesto ma burbero e riottoso ad encomi o a sprecar parole, ebbe a dire: "Lorenzo Calogero ci ha ridimensionati tutti". E se la musica, diretta da Alessandro Cadario, crea lo sfondo mistico e sensuale della melodia dei versi, ecco che essa prende corpo nella musicalità delle parole che diventano lirica pura, nel senso totale del termine, cioé come poesia lirica e lirica per soprano ed ensemble, in quella sinergia di suono e senso, canto e lamento interiore, che come uno schizzo di sangue parte dal cuore di Lorenzo Calogero per investirci - efficacissimo il video dello stesso Nino Cannatà - come magma infuocato. Dicevo "canto e lamento interiore" ritornando alla teatralità della parola poetica di Calogero, che il verso racchiude come una forma di crisalide che lascia intravedere il filo tragico del discorso. Perché tragedia significa proprio questo: il canto (ode) del capro espiatorio (tragos) che, in un anelito di vita e forse di speranza, si rivolge al Dio per esprimergli il dolore dell'esistenza vissuta sulla terra, tra gli uomini. L'essenza della tragedia e, ovviamente, del teatro, sta dunque in questo atto umano di invocazione al Cielo di un fato benevolo, di un destino che si prenda finalmente cura dell'Uomo che si paragona, indossando la pelle del capro espiatorio e lamentandosi come una capra belante, all'animale che sta per essere immolato sull'altare per placare la furia del Dio e chiedere giustizia per sé e per i propri simili. La poesia come atto "tragico" finalizzata all'ottenimento della giustizia per i sofferenti è la funzione stessa della scrittura. Una funzione che non sfugge, non può sfuggire, a Lorenzo Calogero che in un appunto scrive: "La scrittura tende sempre ad essere null'altro che un'opera giuridica, cioé l'adempimento teorico della perfetta giustizia (...) Credo tuttavia che nella vita tutto (...) - anche quando sembra esista la malafede nell'animo degli individui - tende all'adempimento della giustizia (...). Solamente da chi ha cognizione del maggior numero di problemi può attendersi un'opera, qualunque essa sia scritta o non scritta che contribuisca originalmente all'espandersi ed all'estendersi della vita in nuove zone". In queste poche, essenziali, righe Calogero delinea la dimensione drammaturgica della parola "qualunque essa sia scritta" (poesia o teatro, narrativa o filosofia come dicevo
8 di 10
23-11-2011 13:12
Città Fantastica, il lungo canto di Lorenzo Calogero - Teatro B...
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/13145-cit...
all'inizio): una dimensione etica e morale che mira a costituirsi, ecco il senso di questo "atto giuridico" di cui parla il poeta, come un processo alla collettività, ma anche al singolo individuo e, in ultima istanza, al Dio stesso. E' da questo concetto filosofico della funzione della poesia e del poeta nella società, che nasce - insisto - la forte "teatralità" dei versi di Calogero, la cui sonorità è certamente un veicolo per l'udito, un canto che si insinua nell'anima, ma la cui drammaticità vivente e sofferente ci giunge per altre vie, non per il canto e neppure per il ritmo, ma attraverso la via del senso storico e della funzione dell'arte al servizio dell'Uomo. La poesia di Calogero, insomma, ci aiuta a capire il mondo, a capire noi stessi e ci spinge quasi di forza a metterci a cantare e a recitare versi accanto a lui o accanto al suo alter ego sulla scena, Roberto Herlitzka. Perché la poesia di Calogero non va solo passivamente recepita e gustata, ma va interiorizzata e sussurrata insieme al grande attore sul palcoscenico come uniti a lui in una preghiera di gioia e di dolore, di speranza e di atterrimento, di amore e di morte, in una sorta di amplio Coro tragico. Nato a Melicuccà in provincia di Reggio Calabria il 28 maggio 1910, Lorenzo Calogero studia prima ingegneria, ma svogliatamente, e poi medicina laureandosi in chirurgia a Napoli nel 1937. Ma troppo violento e totalizzante arde in lui il furore della poesia, cui si dedica in maniera praticamente assoluta, frenetica, immolandosi anima e corpo al suo "démone" leopardiano. Torna presto a vivere a Mellicuccà, solitario e rinchiuso in una stanzetta in cui, già al principio dell'autunno, si gela. Lascerà il suo eremo solo per sporadici ricoveri in case di cura, per le conseguenze della sua esistenza debilitante per il corpo e lo spirito, o per qualche viaggio alla ricerca di un editore disposto a pubblicarlo. Troverà nel critico e poeta Leonardo Sinisgalli un primo estimatore. Sinisgalli accetta di scrivere le note introduttive dei primi libriccini di poesia che Calogero edita a proprie spese. La sua totale estraneità ai salotti letterari, romani, milanesi e torinesi, influirà negativamente sulla sua carriera artistica. Troverà solo alla fine degli Anni Cinquanta in Roberto Lerici, drammaturgo ed editore, il primo importante riconoscimento: la pubblicazione di un'antologia in due volumi, di cui vedrà la luce solo il primo volume, poiché la Lerici editori, una casa editrice storica e centrale nella produzione culturale italiana di quel periodo, è costretta a chiudere i battenti. Considerato un poeta "istintivo", una sorta di Rimbaud italiano, - ma a torto poiché, come testimoniato dalle letture e dagli appunti ritrovati in una serie interminabile di fittissimi quaderni, Calogero coltivava gli studi filosofici e scientifici, studi su cui si fonda la struttura drammaturgica della sua poesia di cui parlavo pocanzi, - il poeta calabrese passa non dico ignorato, ma quasi inosservato, nella prima metà del secolo scorso. Viene considerato una sorta di bestia rara, un folletto geniale e un po' da sopportare (scrive ad Einaudi una lettera di venti pagine per chiedere notizie di un manoscritto inviato e che la casa editrice sostiene di non aver mai ricevuto). Tutt'al più viene trattato da outsider - come toccò anche ad un altro grande poeta meridionale, Rocco Scotellaro. L'isolamento culturale, la difficoltà di trovare sponde intellettuali ed editoriali, scatenano in Lorenzo Calogero il "vizio assurdo", il chiodo fisso pavesiano del suicidio, tentato due volte in precedenza, finché il suo corpo non viene ritrovato privo di vita, in circostanze misteriose, nella sua stanzetta di Melicuccà con accanto gli ultimi versi di un meraviglioso e struggente "Inno alla morte" che si conclude con queste parole: "Vi prego di non essere sotterrato vivo". Segnalo in conclusione, per chi volesse leggere attentamente le poesie di Lorenzo Calogero, il volume "Parole del tempo" a cura di Mario Sechi e Introduzione di Vito Teti edito nella bella collana di Poesia della Donzelli. Articolo di: Enrico Bernard Grazie a: Cristina Muzio, Ufficio Stampa Teatro Belli
9 di 10
23-11-2011 13:12
Il lungo canto di Lorenzo Calogero - Multiversi
http://www.multiversi.info/news.asp?id=292&fb_source=message
search
Consiglia Tweet
20
0 04 dicembre 2011
Articolo di nostoi Rubrica: Teatro
Il lungo canto di Lorenzo Calogero di Chiara Merlo
Ultimi articoli di nostoi CLIV questo disco che ora irrora tacito di luna e tu calmavi col sangue qualunque ebrezza, era di un’ala la cui lievità vedi cadere nel sogno …. a partire da qui ora si danza, ora si sogna. Lorenzo Calogero
"Vissi per Maria” - Casina delle Civette - Villa Torlonia Roma (29/11/2011) "Dopo la Battaglia". Il nuovo spettacolo di Pippo Delbono al teatro Argentina di Roma (25/11/2011) Short Theatre - Corti teatrali a raffica per un futuro diverso (03/10/2011)
(04 dicembre 2011) Teatro Belli - Roma: “Città Fantastica". Un lavoro video-teatrale di Nino Cannatà con un adattamento dei testi dall’opera di Lorenzo Calogero e un intensissimo Roberto Herlitzka nei panni del poeta calabrese. Importante la collaborazione con Carlo Emilio Lerici, pregiatissime le musiche di Girolamo Deraco (eseguite dal vivo), suggestiva la voce del soprano Serena Salotti.
Multiversi Project Info Registrati a Multiversi
Frammenti Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente. (Fernando Pessoa)
Rubriche Ambiente (5) CINEMA (1) Criminalità (11) Cultura (12) Società (42) Teatro (4) Temi (26) Versi Liberi (14)
Approfondimenti
Login Login
Password
Login Mantieni connessione
Singole parole vengono distillate nel vuoto dei pensieri e del tempo. Messe insieme fanno poesia, mentre stillano fuori da un corpo minuto e impacciato come gocce di sangue invisibile che non si cancella, né dal quaderno, né dalle pareti di una reclusione forzata, voluta, a guardare la luna sul mare.
Solitudine abnorme. Sventramento. La profonda lacerazione del non essere compresi. Perciò scrivere. Soltanto scrivere. Urgentemente scrivere. Con parole minuscole per non sembrare di esagerare, con la punteggiatura infinitesima per non fare sentire troppo alto o profondo il tuo respiro. Grafia da orafo.
Cercare il vento tra una pagina e l’altra, sentire il mare nelle lacrime, salate, lasciarle sul fondo a inumidire, poi adagiarsi sul terreno, friabile, della propria speranza vanificata. Mi leggeranno prima o poi? E mi ameranno mai per questo?! Invocare attenzione per ogni sentimento piegato accuratamente nel cassetto, attraversare con l’inchiostro i margini dei fogli, infiniti, sparpagliati dovunque: le tracce mai raccolte e mai ordinate per non arrivare al centro dei tuoi pensieri di morte.
Invocare la saggezza degli editori. Pregare, di non essere giudicato sempre con il solito metodo della distrazione, col superficiale ragionamento delle opportunità. Essere escluso ed emarginato perché troppo sofferente. Non essere pubblicato mai: troppo complesso. Lungo negli affanni.
Conferma
Dis-Tratto
Lorenzo Calogero
Guarda tutte le vignette
Archivio articoli Il sito dedicato a Lorenzo Calogero
il sito del Teatro Belli di Roma
Reef - Replenish: un album da riscoprire 30 ottobre 2011
La Maria Zanella. La linea nera 18 ottobre 2011
La pelle che abito. La vita sottocutanea secondo Almodovar 07 ottobre 2011
Short Theatre - Corti teatrali a raffica per un futuro diverso 03 ottobre 2011
BETTYE LAVETTE – Interpretations: The British Rock Songbook 24 settembre 2011
Crederci ugualmente, al limite diventare pazzo. O sconfinata follia
1 di 3
11-12-2011 17:56
Il lungo canto di Lorenzo Calogero - Multiversi
http://www.multiversi.info/news.asp?id=292&fb_source=message
dell’arte! Amare il proprio dolore. Ammalarsi di umiltà, pudore, riservatezza. Avere la delicata accortezza di non coinvolgere nessuno nel proprio precipitare consapevole. Suicidarsi. Più volte. Ma...“vi prego, non seppellitemi vivo”, scriveva su un bigliettino. Accadendo...
Truman Capote “A sangue freddo”: il non-romanzo 18 settembre 2011
We remember them 11 settembre 2011
Gli altri non vogliono vederla la tua morte, perciò ti ignorano. Ti allontanano, rimandano ogni incontro con il tuo imbarazzo, nella speranza tu muoia davvero nel frattempo...e senza lasciare un ricordo. E tu muori, veramente, all’insaputa di tutti.
Questo spettacolo difficilissimo racconta la vita, e appunto la morte, di questo poeta altissimo, così dolorosa, che anche gli spettatori avrebbero voluto fare volentieri a meno di riviverla per empatia. E invece, quasi mentre accadeva, siamo morti anche noi, per ogni singolo sollevato verso.
Frantumi 10 settembre 2011
Short Theater/Politiche della Visione 08 settembre 2011
Mistero e magia nella spiritualità Afro-cubana 20 luglio 2011
SONNY LANDRETH LIVE@LIRI BLUES FESTIVAL 2011 05 luglio 2011
Come bolle d’aria le parole scoppiano, respirate con gli occhi, penetrate solitarie grazie a piccoli spilli che ci hanno macchiato di gocce ancora sanguinanti.
Manhattan Transfer di John Dos Passos 29 giugno 2011
“Tradimenti” di Pinter con Nicoletta Braschi
Un incrocio di letture con più interpreti. Innesti di immagini e foglie. Inchiostro nell’aria e luna piena. Sette strumenti dal vivo: più voci a declamare, un soprano a urlare. Strazio e preghiera, buio e penombra. Sentirci tutti colpevoli, della nostra inesistenza felice.
2 di 3
18 giugno 2011
L’eterno presente 25 maggio 2011
11-12-2011 17:56
Reggio Calabria: presentato lo spettacolo Città fantastica - il ...
http://www.calabriaonline.com/articoli/reggio-calabria-presen...
Rubriche|Borghi di Calabria|Mali di Calabria|Risorse di Calabria|Città dei Ragazzi|Articoli| LLooggiinn
ppaassssw woorrdd
Registrati Adesso || Recupera Password
Utenti online: 43 News - Eventi - Sport CATANZARO News - Eventi - Sport COSENZA News - Eventi - Sport CROTONE News - Eventi - Sport REGGIO CALABRIA News - Eventi - Sport VIBO VALENTIA Lavoro in Calabria Eventi in Calabria Condividi con
Prodotti tipici
COL La Calabria - Tutto e Tutta Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia Arte e Cultura in Calabria Tradizione e Folclore in Calabria SENTIERI I Sentieri di COL Diventa Editore Condizioni F.A.Q.
Home Page | Sei in Speciale COL | Articoli
Reggio Calabria: presentato lo spettacolo "Città fantastica - il lungo canto di Lorenzo Calogero" Like
Send
12 / 12 / 2011 Presentato il 9 Dicembre al “Salotto dell’Editore”, in esclusiva per Reggio Tv, lo spettacolo “Città Fantastica – il lungo canto di Lorenzo Calogero” con una serie di frammenti tratti dall’opera video-teatrale rappresentata in prima nazionale al Teatro Belli di Roma lo scorso Novembre. Lo spettacolo, una produzione interamente calabrese diretta dal regista Nino Cannatà con le musiche originali del compositore Girolamo Deraco, segna assieme alla tavola rotonda tenutasi in Campidoglio lo scorso 4 Novembre, la chiusura delle celebrazioni dell’Anno Calogeriano 2010-2011, caratterizzato da diverse iniziative culturali dedicate al grande poeta di Melicuccà, Lorenzo Calogero, in occasione del centenario della sua nascita e del cinquantenario della sua morte. Entrambi gli eventi, promossi dalla Regione Calabria Assessorato alla Cultura e dal Comune di Melicuccà, e realizzati dal Gruppo Sperimentale Villanuccia in collaborazione con il Teatro Belli di Roma con il patrocinio di Roma Capitale; hanno ottenuto l'adesione e una medaglia da parte del Presidente della Repubblica, a degna riconferma del valore attribuibile a quelle figure di indubbio spessore culturale che costituiscono il vero vanto e l’effettiva ricchezza del nostro territorio. L’opera, che ha visto la partecipazione straordinaria di uno dei maggiori protagonisti del teatro italiano, l’attore Roberto Herlitzka; e la collaborazione di Lydia Mancinelli, attrice e musa ispiratrice di Carmelo Bene; ha ottenuto ottime recensioni pur costituendo un primo studio in attesa di essere completato e rappresentato proprio nella sua terra d’origine, la Calabria, madre di alcuni dei più grandi esponenti del panorama culturale di ogni epoca, come Calogero troppo spesso misconosciuti e dimenticati. Le musiche, elaborate su un abbozzo di partitura ritrovato in un quaderno manoscritto dallo stesso poeta, completano il quadro già originalissimo di questa produzione costruita sulla figura e sull’enorme produzione del nostro sommo poeta Lorenzo Calogero, profeta inascoltato dai suoi contemporanei che oggi rivive attraverso l’unica e la più grande ricchezza che lasciò dietro di sé: un genio poetico senza paragoni. Etichette: Lorenzo Calogero, anno Calogeriano, Reggio Calabria
I nostri Ospiti
1 di 3
13-12-2011 18:39