La rivista Cicloturismo racconta la provincia di Brescia a due ruote

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I Paradisi

Asu duezonzo ruote

ITINERARI & MINIGUIDA

nelle valli

di Brescia La provincia lombarda sembra disegnata per le bici. Dalle ciclabili del Garda alle montagne della Val Camonica. Dalla Val Sabbia alle miniere della Val Trompia. E poi, i vigneti della Valtènesi...

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Dal nostro inviato Daniele Simonetti

RESCIA - Forse è arrivato davvero il momento di provare a cambiare il nostro modo di viaggiare. E anche il modo di pensare a un viaggio. Magari cercando di approcciarci in maniera diversa al turismo, più slow, alla ricerca di luoghi da scoprire più che di eventi a cui non mancare, quel turismo che muove le persone e le fa girare, che non le affolla in un unico luogo. Ernest Hemingway diceva che è proprio «Andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese». E allora perché non cerchiamo di mettere in pra-

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Ci muoviamo da Brescia, dall’Hotel Ambasciatori, struttura storica nata nel 1967. A due passi da qui c’è la fermata Marconi della metropolitana, un’innovativa linea automatizzata lunga 17 chilometri, che porta dalla stazione di Sant’Eufemia-Buffalora fino a Prealpino, transitando per

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il centro storico della città. Si può tranquillamente salire in bici e scendere al capolinea nord per iniziare a pedalare sulla ciclabile della Val Trompia. E la bici la potrete anche noleggiare grazie a Bicimia, un servizio di bikesharing presente in tutte le stazioni della metro. Decidiamo di salire subito sul Passo del Maniva, 1.664 metri, punto di incontro delle tre valli bresciane, Val Sabbia, Val Trompia e Val Camonica. Le prime due sono le protagoniste della Greenway delle Valli Resilienti, rete di itinerari che si compone di 74 percorsi e 3.500 chilometri ciclabili, adatti a tutti, dagli amanti della Mtb e del downhill fino agli appassionati della strada, del cicloturismo pu-

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tica questo concetto, cercando di riscoprire i contorni più belli del “nostro” paese? Noi ci abbiamo provato, con la voglia di ripartire sulle due ruote per rilanciare uno dei settori più importanti per l’Italia, il turismo, in una delle zone più belle da visitare in bicicletta. Stavolta vi parliamo dei percorsi ciclabili del bresciano, uno splendido parco giochi per chi ama le due ruote, anche con famiglie al seguito. Una tre giorni ricca di scoperte.

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Dal centro di Brescia (nella foto, la fermata della stazione Marconi 1 ) è possibile salire con la bici sulla metropolitana per avvicinarsi alla Val Trompia, scendendo al capolinea di Prealpino. Da qui, la scalata al Passo del Maniva 2 è lunga circa 40 chilometri, ma quelli molto impegnativi sono gli ultimi 10 e presentano una pendenza media vicina al 10 per cento. Lungo la strada, potete fare una sosta rigenerante al Bistrot Curtense 3 , a Bovegno. In basso a sinistra, uno scatto dall’alto del Lago d’Idro 4 . La Val Trompia è conosciuta anche come “valle del ferro” e una delle caratteristiche è la presenza di numerose miniere ormai abbandonate, molte delle quali restaurate e trasformate in musei 5 . Il ponte sul Mella di Tavernole 6 . Dalle rive del Lago d’Idro si può ammirare Rocca d’Anfo, un complesso di difesa arroccato sul costone ovest.

Lago d’Idro, Val Sabbia. Uno sguardo ai percorsi ciclabili della zona, tutti molto impegnativi. Ma se preferite tracciati più “soft”, potete comunque pedalare sulle sponde del lago e godervi una giornata di relax.

ro e del gravel. Due valli e due ambienti ben distinti: la Val Trompia, da molti nota anche come la “valle del ferro”, è il cuore della provincia di Brescia e segue il corso del fiume Mella, che nasce dal Maniva e sfocia nell’Oglio. Una valle stretta e molto densa di abitati. L’altra è decisamente più ampia, solcata dal fiume Chiese, a due passi dalle Giudicarie, dominata dal lago d’Idro.

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Sarà una giornata impegnativa e lo capiamo gradualmente. La salita “vera” che porta al Passo del Maniva inizia da Bovegno, dopo circa 30 chilometri di falsopiano molto scorrevole da Brescia. Pedaliamo su alcuni tratti della Greenway delle Valli Resilienti e ne approfittiamo per ammirare il Forno Fusorio di Tavernole, ora diventato un museo sulla storia di questa valle, legata a doppio filo all’estrazione del ferro. Di miniera in miniera, arriviamo al borgo di Collio e qui la pendenza cambia. Il Maniva mostra gli artigli, 11 chilometri irregolari con punte ben oltre il 13 per cento. Roba da ciclisti ben allenati, ma arrivare quassù regala belle emozioni e una vista mozzafiato. Si può andar giù dal versante di Bagolino, oppure far rotta verso il Crocedomini. Noi decidiamo di scendere per la 125


stessa strada, per fermarci a pranzo al Bistrot Curtense, che avevamo notato durante la scalata. E’ una meta scelta da molti ciclisti per un ristoro e si possono gustare buonissime birre artigianali.

inforchiamo di nuovo la bici da corsa e procediamo verso Sud, lasciandoci alle spalle le profumate limonaie per puntare ad altri... sapori. Prossima destinazione: Valtènesi, zona sud occidentale del Lago di Garda. Qui il paesaggio cambia. Le scogliere lasciano spazio ai borghi lacustri e ai paesi sulle colline moreniche, in un territorio noto per la produzione di vino e olio. L’appuntamento è con Valerio, al Recyclage Caffé di Moniga del Garda, che ci farà da guida per scoprire le bellezze di questi luoghi.

La Val Trompia concede davvero tantissime alternative ai ciclisti ben allenati, come l’ascesa di San Zeno, quella selvaggia che porta ai 1.200 metri di Vaghezza, completamente immersa nel bosco. Quella che abbiamo scelto noi porta in Val Sabbia e transita da Marmentino e poi Livemmo. Salita ripida e successiva discesa da pelo sullo stomaco, per ammirare il Lago d’Idro, un bacino di origine glaciale alimentato dal fiume Chiese. Lo vediamo dall’alto, poi facciamo un giro sulle sue

La prima tappa è alle rovine della Rocca di Manerba del Garda, che promette un panorama davvero unico su tutto il lago, a patto di esser disposti ad arrampicarsi un po’. Gli ultimi metri li dovrete fare a piedi, ma quando arrive-

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Due passi verso la rocca di Manerba del Garda. La salita è corta ma molto ripida, e l’ultimo tratto dovrete farlo a spinta, ma sarete ripagati da un panorama davvero unico. Da quassù la vista si apre su tutto il lago di Garda.

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rive, percorrendo le gallerie a pelo d’acqua che ci permettono di ammirare la splendida Rocca d’Anfo, una fortificazione militare aggrappata al monte Censo, sul lato opposto. Da Idro, infine, parte la lunga salita, la terza di giornata, che porta verso Capovalle e in direzione del lago di Garda. Tocchiamo lo splendido lago di Valvestino e ci gettiamo a capofitto verso il Benaco. Sosta a Limone sul Garda per la cena, all’Hotel All’Azzurro. E’ stata una giornata da salitomani puri, quindi bisogna recuperare.

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rete in cima resterete incantati. Il Lago vi si aprirà davanti con dei colori che non avete mai visto. Isola del Garda sembrerà di poterla toccare. Se vi girate verso Ovest, però, potrete scorgere i vigneti e i castelli della Valtènesi. Come per esempio quello di Padenghe sul Garda, la seconda tappa del nostro tour. Si tratta di una roccaforte del XII secolo che aveva il compito di difendere la collina dalle invasioni. Anche da qui la vista non è niente male e svela ancor più uliveti e vigneti. La Valtènesi infatti è come una piccola Toscana nel territorio del Garda, un’area in cui la tradizione vinicola ha radici antichissime e oggi conta circa 150 viticoltori e 800 ettari di vigneti. E se arrivi da queste parti non puoi non assaggiare il Chiaretto. E siccome bicicletta e degustazioni vanno sempre d’accor-

Siamo sulla sponda ovest del Benaco, sulla ciclabile sospesa di Limone sul Garda. Dall’alto regala un colpo d’occhio unico 8 . Il particolare dell’isola di San Biagio, dallo splendido belvedere della rocca di Manerba 9 . La Valtènesi è terra di produzione di vini pregiati: il più conosciuto è il Chiaretto, ottenuto dal Groppello 10 . In alto, un tratto della ciclabile del Garda 11 che transita dentro il borgo di Limone, prima di congiungersi alla ciclopedonale sospesa. Molti pensano che il nome Limone sul Garda (il borgo del lago più amati dai turisti 12 , nel 2019 ha totalizzato circa 1,3 milioni di presenze) derivi dalle limonaie, invece ha origine dal latino “limen”, ovvero confine, poiché era posto di frontiera tra il bresciano 13 e il territorio di Trento. Infine, il panorama unico dalla rocca di Manerba 14 .

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Dopo la prima tappa così impegnativa, la seconda parte davvero slow. Non si può passare da queste parti e non venire a scoprire la ciclopedonale sospesa di Limone sul Garda, una vera perla di ingegneria sostenibile, inaugurata due anni fa. Non è lunghissima, ma è un biglietto da visita incredibile per questi territori. E allora anche noi noleggiamo una bici al Limone Bike Center e proviamo l’ebbrezza di pedalare a picco sul lago. E poco importa se bisogna andar piano e se vige comunque per i ciclisti un limite di pochi chilometri orari. Il semplice star qui è una bella emozione. La percorriamo in entrambi i sensi, poi 126

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do, non perdiamo l’occasione di passare al Consorzio Vini Valtènesi di Puegnago. La nostra giornata finisce qui, dopo un bel girovagare tra le vigne e un sorso di rosso. Poi con un furgone ci trasferiamo appena sotto il massiccio dell’Adamello, all’Hotel Sciatori...

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Val Camonica, terra di vette del Giro d’Italia. Una delle valli più estese delle Alpi. Il suo nome deriva dai camuni, l’antica popolazione che la abitava 8.000 anni prima di Cristo e che ha lasciato incisioni rupestri dichiarate nel 1979 patrimonio dell’Umanità. Una valle che si dipana per circa cento chilometri verso il Lago d’Iseo. Qui le salite sono di casa e solo a nominare il Gavia, per gli sportivi, tornano alla mente imprese epiche, come quelle del Giro del 1988, sotto una bufera di neve. Stavolta però non andremo a caccia di grandi vette e opteremo per la ciclabile che scorre a fianco al fiume. Partendo da Ponte di Legno, infatti, chi ama la bici e le lunghe passeggiate, può cimentarsi con una delle ciclabili più belle ed estese d’Italia: la ciclovia dell’Oglio. Prende il via dal Passo del Tonale, nel cuore dell’Adamello, e in 240 chilometri porta a valle. Lo scorso anno è stata definita la ciclabile più bella d’Italia. Si può scendere in bici e risalire con treno e pullman, oppure si può fare il contrario, salire con la bici dentro i mezzi pubblici e poi dedicarsi al divertimento. E questo è davvero assicurato. In sella alla vostra bici potrete ammirare ambienti davvero diversi. Dalle vette aguzze fino alle dolcissime colline del Franciacorta. Se la volete percorrere tutta in discesa il punto migliore da cui partire è Ponte di Legno, Sozzine Park, in cui la pista addirittura si sdoppia per agevolare i due sensi di marcia. Ci fanno compagnia stavolta Pietro e Susanna, che pedaleranno con noi fino ai vigneti del Franciacorta, appena dopo il Lago d’Iseo. Prima vi parlavamo dei panorami... E’ incredibile come cambino chilometro dopo chilometro. Si passa dalle vette innevate dell’Adamello al buio della foresta, dalla pianura che degrada pian piano alle discese ripide nelle forre e ai passaggi sopra la ferrovia. Il filo conduttore è

La pista ciclabile dell’Oglio 15 parte dal Passo del Tonale e percorre tutta la Val Camonica, ma diventa una ciclovia con sede autonoma da Ponte di Legno. Tantissimi i passaggi da immortalare, alcuni dei quali molto suggestivi, tra le gole del fiume e la ferrovia. Durante la pedalata, incontrerete moltissimi punti di ristoro. Noi abbiamo fatto una sosta al River Oglio Bike Bar 16 poi ci siamo rimessi in cammino verso il Lago d’Iseo, toccando Pisogne 17 e andando verso Vello, dove la ciclabile transita sulla vecchia statale, tra bellissime gallerie. Il torrente Oglio 18 nella seconda metà della valle assume la forma di un calmo fiume. Non mancheranno i punti in cui poter scattare belle foto 19 . Dalla partenza di Ponte di Legno, potete ammirare il gruppo dell’Adamello, che svetta a 3.539 metri 20 . Perdersi è davvero impossibile, la pista ciclabile, infatti, è totalmente tabellata 21 .

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La ciclabile dell’Oglio è perfetta per le famiglie che amano la bicicletta. Si può partire da Ponte di Legno e pedalare in discesa verso il Lago d’Iseo. Un’esperienza alla portata di tutti.

sempre l’Oglio, il cui letto si allarga sempre più scendendo verso valle. I passaggi incantevoli non mancano, soprattutto nella zona a monte, ma non pensiate che la pista in discesa sia facile, perché comunque risalendo da una sponda all’altra un po’ di dislivello positivo bisogna metterlo in conto. E certo non mancano i punti di assistenza e ristoro, come il River Oglio 128

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Bike Bar, ideale per una sosta o per ricaricare la batteria delle bici elettriche. Destra e sinistra per la valle, poi la pendenza dopo una cinquantina di chilometri inizia a scendere e l’ultimo tratto è in pianura verso il Lago d’Iseo, degna conclusione di una pedalata tranquilla ma con una bella serie di scoperte. Costeggiamo il bacino dalla sponda orientale, passando a Pisogne, chiudendo a Vello, punto in cui la ciclabile è a sbalzo sull’acqua e affronta una serie bellissima di gallerie scavate nella roccia. Le verdi colline del Franciacorta sono pochi chilometri più avanti. Le verremo a conoscere presto, magari nel prossimo viaggio. Per adesso,

ci accontentiamo di questi tre giorni intensi, alla ricerca di bellezze da visitare, di cultura, gusto e un bel po’ di fatica. La provincia di Brescia, come avete letto, offre tantissime opzioni. I più allenati possono divertirsi pedalando sulle vette mitiche che hanno fatto la storia del ciclismo, la famiglia e i bambini con le ciclabili lungo i corsi d’acqua e i laghi. Le offerte non mancano di certo, anche per chi è in cerca soltanto di relax. E fino a ottobre avrete tempo per programmare la vostra pedalata. Che ne dite, è arrivata l’ora di cambiare il moScopri do di viaggiare? Se la risposta è sì, sapete già l’elenco dei Paradisi su dove andare...

www.biciclub.it/ Cicloturismo

Daniele Simonetti ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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I Paradisi

ITINERARI Da pedalare e scoprire

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a lista dei percorsi da poter affrontare è veramente vasta. In questa occasione ve ne proponiamo cinque, con difficoltà crescenti, dal più facile al più impegnativo...

SI PEDALA SOSPESI SUL LAGO DI GARDA Lunghezza: 2,5 km Difficoltà: facile

Diciamo che non si può venire sul Garda, a Limone, e non fare un giro sulla ciclabile sospesa. E’ stata definita la “ciclovia dei sogni” e nominata la ciclabile più bella d’Europa. E’ un percorso facile, adat-

Dalle ciclovie per le famiglie alle vette alpine to a tutti. Parte in pianura, con la ciclabile classica, poi a Capo Reamol inizierà la parte a sbalzo, sospesa nel vuoto e agganciata alla parete rocciosa. Sono soltanto 2,5 chilometri ma ci impiegherete parecchio a percorrerla perché molto tempo sarà dedicato alle foto. Ricordate che per le bici vige un limite di velocità di 10 chilometri orari e cercate di evitare le ore molto affollate, di solito tarda mattinata e pomeriggio.

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Lunghezza: 110 km Difficoltà: media

Parliamo della ciclabile dell’Oglio, da affrontare in discesa verso il Lago d’Iseo. I chilometri sono circa 110, quindi sono percorribili in giornata anche con un medio allenamento, ma occhio perché non è completamente priva di di-

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La splendida pista ciclopedonale sospesa del Garda, definita da molti la ciclovia più bella d’Europa 1 . A Tavernole, come non fare una sosta al Forno Fusorio 2 . In alto, lo scollinamento del Passo Maniva 3 . Stiamo pedalando su uno dei tracciati delle Valli Resilienti 4 , progetto che vuole pruomovere i territorio di Val Trompia e Val Sabbia. Sotto, la ciclovia dell’Oglio 5 .

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TRA I VIGNETI DELLA VALTÈNESI Lunghezza: 20 km Difficoltà: media

Ecco 20 chilometri immersi nella

natura e con viste meravigliose sul Garda. La ciclabile della Valtènesi parte da Lonato e raggiunge Salò (ma le deviazioni sono pressoché infinite) e lungo il percorso si alternano campi con ulivi, vigne e antichi casolari. Meritano una sosta il castello di 130

LA CICLABILE DELL’OGLIO

Padenghe, il centro storico di Polpenazze ed il lungolago di Salò. Il percorso si sviluppa anche su strade sterrate (ma ben battute), quindi è consigliabile una bici da trekking, oppure una moderna gravel. Si può affrontare bene comunque anche con una bici da corsa. Tantissime le segnalazioni sul tracciato, è praticamente impossibile perdersi.

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Due scatti della Valtènesi. Sopra, a destra, un tour tra i vigneti. Qui si produce il Chiaretto, ottenuto dal groppello, un vitigno rosso particolarmente raro. A sinistra, la rocca di Manerba. Nell’altra pagina, sosta al Bistrot Curtense.

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slivello. L’ascesa altimetrica, anche affrontandola in questo verso, è comunque di 600 metri, che vengono totalizzati nelle risalite dai due argini. La pista infatti cambia spesso lato del fiume grazie a moltissime passerelle e ponti. E’ davvero molto panoramica e ideale per tutti. Tante le famiglie che decidono di affrontarla in tranquillità, facendo soste gastronomiche nei paesi della Val Camonica e poi concedendosi un po’ di relax in riva al lago d’Iseo.

DA IDRO AL PASSO DELLA FOBBIA Lunghezza: 34 km Difficoltà: alta

E’ un tour di media durata, ideale per chi si trova sul Lago d’Idro e ama le salite, anche impegnative. Si parte da Idro in direzione Sud fino al borgo di Vestone e subito si inizierà a salire verso Treviso Bresciano (8 chilometri impegnativi) e il Passo del Cavallino della Fobbia (altri 5 chilometri): si scollina a 1.100 metri, in un ambiente davvero selvaggio.

Prestate molta attenzione anche alla discesa, poiché è stretta e tecnica, con curve a ripetizione fino a Capovalle, poi continua con sede larga e perfettamente asfaltata fino al lago.

IL LUNGHISSIMO PASSO DEL MANIVA Lunghezza: 10 km Difficoltà: estrema

E’ una delle salite più impegnative della Val Trompia. Di solito si considerano gli ultimi dieci chilometri, che affrontano 983 metri di dislivello, ma chi parte da Brescia dovrà aggiungere altri 30 chilometri di leggera salita. Tornando al passo, è selvaggio e davvero entusiasmante. Irregolare e brusco nei cambi di pendenza, stretto in alcuni tratti, soprattutto nella parte iniziale. Nell’ultimo terzo, infatti, la strada diventa più larga e con tornanti a ripetizione. L’ultimo si affronta in corrispondenza del bivio per il Passo Crocedomini. Dalla vetta, il panorama è aperto a 360 gradi, davvero super. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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I Paradisi

MINIGUIDA Trovare il meglio

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olete programmare un viaggio in bici nella pr ovincia di Brescia? Allora vi diamo qui un po’ di consigli pratici per partire all’avventura...

QUANDO PARTIRE Da primavera ad autunno, non ci sono limitazioni. L’unica zona che in estate potete trovare un po’ “affollata” è quella del Garda e della Valtènesi, scelte da milioni di turisti all’anno. Ma qui c’è il vantaggio che si può pedalare davvero tutto l’anno.

E poi a tavola vino e prodotti a chilometro zero COME ARRIVARE Si può tranquillamente viaggiare in treno per raggiungere i punti di snodo dei territori che abbiamo attraversato, dimenticando tutte le problematiche di chi si sposta in auto e sfruttando al massimo le due ruote. Un punto di forza incredibile della provincia sono i servizi intermodali, bikeboat, biketrain e bikebus, che permettono di trasportare biciclette rispettivamente su traghetti, treni e bus, migliorando i collegamenti, riducendo il traffico automobilistico e nel contempo facilitando gli spostamenti dei ciclisti. Tantissimi i servizi per chi

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Sciatori di Temù (hotelsciatori.eu) e Iseolago Hotel (www.iseolagohotel.it)

COSA MANGIARE Sul Garda, i piatti di pesce di lago vanno per la maggiore. Nelle Valli, spazio alle carni, ai formag-

Sosta pranzo al Bistrot Curtense 1 e un assaggio di Chiaretto di Groppello, in Valtènesi 2 . Una sosta tra i rigogliosi vigneti del Franciacorta, appena a sud del Lago d’Iseo 3 e uno dei tanti traghetti che collegano le località del Garda. Qui siamo nel porticciolo di Limone sul Garda 4 . Infine, nell’ultimo scatto siamo in Val Trompia: una fontana tipica di Lavone, con le scritte in dialetto 5 .

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COSA VEDERE La lista è davvero lunga: scegliamo un’attrattiva per ogni luogo in cui abbiamo fatto tappa. Per la Val Trompia, una sosta nelle miniere riconvertite è d’obbligo. In Val Sabbia, concedetevi una visita alla

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Rocca d’Anfo, fortificazione sulla costa del lago d’Idro. Il Garda non ha certo bisogno di presentazioni, quindi concedetevi una giornata di relax a Limone o

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Nella foto a sinistra, nell’altra pagina, il Bike Certer di Limone sul Garda: qui potete affittare una bici per godervi la ciclovia “a sbalzo” sul lago. Sopra, sue piatti tipici: le sardine del Lago d’Iseo e la polenta con il gorgonzola.

ama la bici da strada. Per esempio, sul portale www.greenwayvalliresilienti.it ci sono a disposizione ben 24 itinerari (più 2 tour) e tantissime strutture bike friendly che consentono anche il noleggio e la riparazione dei mezzi, in un territorio che più di 132

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ogni altro ha saputo puntare sulla mobilità slow grazie al progetto Valli Resilienti, che punta a valorizzare questa area da ogni punto di vista, turistico, culturale e gastronomico. Saprete sempre dove sono i servizi, i ristoranti, le strutture in cui poter dormire o ricaricare le e-Bike. Per i tracciati sul Garda, vi consigliamo il sito ufficiale www.garda-

lombardia.it. Per i segreti della ciclovia dell’Oglio, il sito di riferimento è www. cicloviadelloglio.it.

DOVE DORMIRE Per le prenotazioni alberghiere fate sempre riferimento al portale www. visitbrescia.it. Nelle Valli Resilienti, vi consigliamo l’hotel Dosso Alto in Mani-

va (www.rosaettore.it) e l’agriturismo Ranch Vaghezza a Marmentino (www.ranchvaghezza.it). Per la zona del Garda, l’hotel All’Azzurro è perfetto, ma la scelta è infinita. In Valtènesi, vi consigliamo il Garden Zorzi di San Felice del Benaco (www. hotelzorzi.it) e l’hotel Villa Garuti di Padenghe (www. villagaruti.it). Infine, sulla ciclovia dell’Oglio, l’Hotel

gi e alla polenta con il gorgonzola. E poi ci sono i vini della Valtènesi... Nelle Valli Resilienti, fate una sosta al Bistrot Curtense e Al Poggio Verde (www.alpoggioverde.it). A Limone, noi abbiamo cenato all’hotel Monte Baldo (www.montebaldolimone. it) e in Valtenesi al Recyclage Cafè. Infine, in Val Camonica, merita una sosta il River Oglio Bike Bar.

Tremosine. In Valtènesi, dopo una degustazione di vini, fate un’escursione alla rocca di Manerba. Infine, in Valvamonica scegliamo due posti diametralmente opposti: Ponte di Legno, snodo di due salite importantissime (Tonale e Gavia) e il lago d’Iseo, perla che per bellezza non ha nulla da invidiare al Garda. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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