QN Weekend racconta i parchi divertimento in provincia di Brescia

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DOMENICA — 2 AGOSTO 2020 – WEEKEND

IN LOMBARDIA E IN VENETO

AVVENTURE NEL VERDE OLTRE GARDALAND E LEOLANDIA

FOCUS PARCHI A BOARIO TERME E A GAVARDO PREISTORIA E ANTICA ROMA

SI PARTE DALL’ARCHEOLOGIA PER VIAGGIARE NELLA STORIA

di Paolo Galliani È come recitare in un film: tutta fiction, nulla di reale. Ed è bello anche pensare che il tempo sia elastico: lo si può adattare a piacimento, tarare come si desidera, perfino utilizzarlo per vivere situazioni ed epoche forse studiate a scuola di malavoglia e oggi finalmente godibili e gioiose. Un’evidenza: è un piccolo fenomeno socio-culturale il boom dei parchi archeologici. Forse per la loro capacità di piacere ai piccoli e incuriosire i grandi che li accompagnano, grazie ad una serie di esperienze sensoriali, manuali e visive che hanno comunque una loro base scientifica. Ed è esemplare la popolarità che da una ventina d’anni accompagna l’attività dell’Archeopark di Boario Terme (ingresso: 10 euro, 8 euro per 4-13 anni. Info: 0364.529552), viaggio andata e ritorno tra la Preistoria e l’Età Romana, passando per Paleolitico, Mesolitico e Neolitico, non a caso in una zona della Lombardia bresciana (www.visitbrescia,it) che celebra più di chiunque altro il passato remoto grazie alla presenza, nelle vicinanze, delle celeberrime incisioni rupestri della Valle Camonica. Tant’è. Basta guardarsi in giro per rendersene conto: curiosare tra il villeggio palafitticolo simile a quelli di 4mila anni fa e il Castelliere analogo a quelli in voga nel millennio successivo; o attardarsi tra una fattoria colma di attrezzi agricoli del Neolitico e una grotta istoriata rivestita di figure di animali che l’uomo cacciava e rappresentava. E se l’argomento richiede un ulteriore approfondimento, a Gavardo, c’è il Mavs, il Museo Archeologico della Valle Sabbia, retrovisore puntato sul passato,

specie sulla zona compresa tra le Alpi e la sponda occidentale del Garda e libro di storia da sfogliare per leggere i mutamenti delle varie civiltà, con focus sugli abitati palafitticoli di Lucone e Polpenazze (Info: 0365.371474). Il gioco è sempre quello: andare in questi spazi vo-

tati all’archeologia portandosi appresso mille quesiti sulle origini dell’uomo e sulla sua evoluzione. E andarsene, forse con qualche dubbio irrisolto sul tipo di progresso acquisito. Ma, almeno, con qualche risposta in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Avventura per famiglia al completo in canoa tra le palafitte all’Archeopark di Boario Terme

Addomesticata, certo. Perché la sicurezza, oggi ancora più di ieri, è una variabile irrinunciabile per chiunque. Ma, sempre e comunque, avventura. Perché seduce gli adulti, evocando loro la spregiudicatezza adolescenziale. E, ovviamente, affascina i più giovani e i piccoli, ipercinetici per istinto, sportivi per età e attirati dalle esperienze e dai giochi dove misurare la propria abilità e misurarsi con i coetanei. Nessuna sorpresa che i parchi che la propongono siano tra i più gettonati, a fianco di quelli popolarissimi che tradizionalmente intercettano una grossa porzione del mercato, come Gardaland che ha riaperto potenziando la sua già abbondante offerta di attrazioni, esattamente come ha fatto Leolandia, appena rieletto da Tripadvisor come il parco più amato d’Italia. In Lombardia abbondano, specie quelli con una forte connotazione naturalistica aperti nel Bresciano (www.visitbrescia.it). Esemplare l’Adventure Land di Borno (www.advebntureland-borno.eu) creato una dozzina di anni fa da tre maestri di sci tra i boschi dell’Altopiano del Sole, con percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi, ponti tibetani e passerelle oscillanti che i ragazzi e i bambini affrontano utilizzando un moderno sistema «a moschettoni» collegati alla «linea vita continua». Ma se la vera attrazione è l’adrenalina, niente è paragonabile al Parco Avventura Adamello Adventure di Vezza d’Oglio (loc.Rive), nel Parco Regionale dell’Adamello (www.adamelloadventure.it), con 9 percorsi di diversa difficoltà che si materializzano in un bosco di abeti, fra tronchi, lanci in rete, passerelle aeree e alti nel vuoto che richiedono doti di equilibrio, coordinazione e agilità, pur sempre in un contesto di massima protezione, garantita da imbracature, set da ferrata, caschi e dispositivi di «linea vita». Con molte novità: due nuovi «passaggi» avventurosi per mettere alla prova il coraggio e l’abilità di chi si vuole cimentare; e, il prossimo 9 agosto, l’apertura in notturna del parco, con torce e lanterne a illuminare il parco e il bosco. Sullo sfondo, la scommessa (già vinta) dei proprietari: i grandi ci vanno per tornare piccoli. I piccoli, per diventare grandi. Paolo Galliani © RIPRODUZIONE RISERVATA


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