Le Strade del Vino bresciane su Wine Couture

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Brescia tra Grand Tour e strade del vino: il più ampio vigneto cittadino d’Europa si presenta

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Brescia tra Grand Tour e strade del vino: il più ampio vigneto cittadino d’Europa si presenta  3 GIORNI FA

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COVER STORY | VIAGGIO NEL CAVEAU DELLO CHAMPAGNE DE VENOGE

 DI MATTEO BORRÉ

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n consiglio per una gita fuori porta dedicato in particolare ai wine lover milanesi (e lombardi più in generale) rimasti in città. O per quanti in procinto di partire per le vacanze e ancora alla ricerca, in

queste calde giornate estive, di mete nascoste proprio dietro l’angolo di casa. Destinazioni fino ad oggi troppo spesso ritenute secondarie, ma che così non possono certo essere considerate per bellezza o storicità. Luoghi tutti da scoprire. O da riscoprire, in tanti casi. Per un viaggio che dalla Franciacorta, ormai sinonimo riconosciuto di Metodo Classico nel Bel Paese, passando per i meno battuti Colli dei Longobardi e per i declivi della Valle Camonica, porta sul Garda, panorama che fa da sfondo a diverse importanti Doc del vino made in Lombardia. Un Grand Tour alla scoperta dei filari più pregiati di quella provincia di Brescia che è patria di grandi vini. Un territorio dall’antica cultura enologica, che oggi vanta anche il più ampio vigneto cittadino d’Europa.

FOCUS | ANGELO GAJA


d’Europa.

Visit Brescia: insolite esperienze tra vigne e cantine Per tuffarsi in questi paesaggi cesellati di vigneti e scoprire sapori e saperi legati alla viticoltura e all’affascinante mondo del vino, Visit Brescia propone un ventaglio di piacevoli – e spesso inusuali – esperienze. Le si scopre su un sito dedicato, che permette un primo approccio e la possibilità di organizzarsi e orientarsi a seconda dei desideri e delle inclinazioni di ciascuno. Due, infatti, le sezioni: Taste (gustare) e Make (fare), dove si trovano tutte le info per prenotare e partire all’avventura. Quali le attività suggerite? In Franciacorta, ad esempio, il vino si coniuga con l’arte, grazie a visite in

MEETS | ALBINO ARMANI – VITE E VINI DI UNA “NON STORIA” DI MONTAGNA

cantina in cui botti e bottiglie su pupitres si alternano a quadri e sculture, oppure alla poesia, in percorsi affascinati fra vigneti e cantina. Nell’area del Garda, poi, si possono fare degustazioni sensoriali a ritmo di musica, ma anche trekking in vigna, accompagnati da un sommelier, partecipare a Food&Wine tour in Valtenesi o a corsi di cucina con corollario di abbinamenti con i vini. Infine, perché non godersi semplicemente un tramonto vista lago, sorseggiando un calice di vino fra le vigne durante romantici Sunset tour, che si concludono con grigliate all’aperto? E per chi desidera percorrere terreni solitamente meno battuti, nella zona dei Colli dei Longobardi, anche la pedalata fra le vigne termina con una degustazione, mentre la visita a vigneti biologici si accompagna alla personalizzazione dell’etichetta del vino degustato, da portare a casa come ricordo della giornata. Ultimo, ma non meno importante: la Valle Camonica offre l’occasione di scoprire il grande

COLLECTION | I FIORI DI LEONIE DOC FRIULI COLLI ORIENTALI – ZORZETTIG

carattere dei vini provenienti da arditi vigneti terrazzati, di cui vengono poi svelati i gustosi abbinamenti con i formaggi e i salumi più tipici di montagna.

Tra le esperienze nei vigneti di Brescia, anche romantici Sunset tour: qui alla Cantina Conti Thun

Metodo Classico e tesori d’arte: la Franciacorta si racconta La prima tappa non può che condurre in Franciacorta, terra vocata alla viticoltura e patria di uno tra i più pregiati vini italiani rifermentati in

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La prima tappa non può che condurre in Franciacorta, terra vocata alla viticoltura e patria di uno tra i più pregiati vini italiani rifermentati in bottiglia con il Metodo Classico, a cui dà il nome. Affacciata sulle sponde del lago d’Iseo, è fra le destinazioni più amate dagli enoturisti. Colline tappezzate di vigneti, antichi borghi e castelli, abbazie e ville patrizie, percorsi per passeggiate ed escursioni in bicicletta, alberghi di charme e accoglienti agriturismo, raffinati ristoranti e rustiche trattorie: parliamo di un territorio dove l’ospitalità è un’arte. Zone tutte da scoprire seguendo la Strada del Franciacorta, che si snoda per 90 km tra Brescia e il lago d’Iseo. E se d’obbligo è una tappa in una delle centinaia di cantine per una degustazione, tanti sono i piccoli e grandi tesori d’arte e storia capaci di raccontare questo territorio. Dall’abbazia olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano, decorata con opere dei maggiori artisti della Scuola Bresciana del Cinquecento e del Seicento, al monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, gioiello del romanico, dal cui sagrato si ha un eccezionale colpo d’occhio sulle Torbiere del Sebino, un’oasi naturalistica unica nel suo genere in Europa: circa 3,5 km quadrati di acqua, canne e vegetazione palustre. E ancora: il pittoresco borgo vecchio di Erbusco, con i ruderi del castello, la Pieve romanica di Santa Maria Assunta e la cinquecentesca Villa Lechi, la più scenografica della Franciacorta. E poi, il quattrocentesco Convento dell’Annunciata sul Monte Orfano a Rovato – oasi di pace che conserva capolavori d’arte –, da cui si gode uno splendido panorama sulle colline della Franciacorta e sulla pianura. Infine, Capriolo, borgo arroccato di origine medievale, e Paratico, con i ruderi del Castello Lantieri dove secondo la tradizione fu ospite Dante. E se foste alla ricerca di un motivo in più per visitarla: nei weekend del 12 e 13 settembre e in quello del 19 e 20, ad animare la zona ci penserà il Festival del Franciacorta in Cantina, evento da non mancare.

La Strada del Franciacorta si snoda per 90 km tra Brescia e il lago d’Iseo

Itinerari da sogno tra le grandi Doc di Brescia e i sapori del Garda Dalle sponde del lago d’Iseo ci si spinge poi a quelle del lago di Garda, dove si snoda l’omonima Strada dei Vini e dei Sapori. Il paesaggio cambia, si fa più

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si snoda l’omonima Strada dei Vini e dei Sapori. Il paesaggio cambia, si fa più mediterraneo. E gli uliveti, da cui proviene un pregiatissimo olio extravergine di oliva Dop, fanno capolino. Ma tra le colline dell’entroterra e le coste della sponda bresciana del lago, da Sirmione a Limone sul Garda, è il vino assoluto protagonista, con la Strada ad abbracciare le zone di produzione di tre importanti e noti Denominazione d’origine controllata: Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia. In un percorso capace di presentare angoli di straordinaria bellezza paesaggistica, siti storici e culturali, borghi incantevoli, spiagge assolate che si specchiano nelle limpide e profonde acque del lago. Circa 100 gli associati, tra cantine, hotel, agriturismi, ristoranti, frantoi, produttori, musei ed enti, che rappresentano al meglio un territorio tutto da esplorare grazie a cinque itinerari automobilistici (che si snodano in Valtensi, fra le colline moreniche della sponda meridionale del lago, nel tratto da Sirmione a Salò, nel Parco dell’Alto Garda) e un itinerario ciclistico incentrati su cibo, vino, ospitalità e cultura.

Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia: tre Doc di eccellenza per il vino bresciano in riva lago. Qui lo scenario della Valtenesi

I Colli dei Longobardi: il vino di monache e re Ma non esistono solo la Franciacorta e il Garda, come si accennava in principio. Tra la città di Brescia, le ultime propaggini delle Prealpi e la pianura che si estende a sud est, la Strada del Vino Colli dei Longobardi è un insolito itinerario enogastronomico sulle tracce della storia che s’insinua in un’area tradizionalmente vocata alla produzione vitivinicola. Dal vigneto urbano del Pusterla (con i suoi 3,4 ettari, il più esteso vigneto cittadino d’Europa), che s’inerpica fino al Castello e da cui provenivano i vini per le monache desideriane del monastero di Santa Giulia, il percorso si sposta in pianura verso Azzano Mella, corte donata da Carlo Magno al monastero di San Salvatore in Brescia, di fondazione longobarda. Percorrendolo, ci si tuffarsi nella storia di centri come Botticino, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero. E lungo la Strada, oltre alle cantine, è un paesaggio variopinto quello in cui ci s’imbatte. E dove a trovare spazio sono piccoli produttori d’eccellenze agroalimentari, trattorie e ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana, fino a collezioni


ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana, fino a collezioni tutte da visitare: da quella del Museo Floreale di Montirone al Museo del Marmo di Botticino, passando per i Musei della Moda e del Costume e del Vino e del Cavatappi di Villa Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano.

Il Vigneto urbano Pusterla a Brescia, con i suoi 3,4 ettari il più esteso nella tipologia d’Europa

La Valle Camonica e i suoi declivi: viticoltura eroica in provincia di Brescia Il Grand Tour enogastronomico della provincia bresciana si conclude là dove la vite è coltivata in montagna: sui declivi di quella Valle Camonica, i cui vini dal 2003 hanno ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione geografica tipica. Negli ultimi anni, questo ha condotto a un recupero della vitivinicoltura nella zona, dove era stata in parte abbandonata. Il risultato è che il paesaggio della media e bassa Valle Camonica sta lentamente e piacevolmente mutando, e di pari passo sono stati recuperati i valori autentici del vino: territorio, originalità, biodiversità e tradizione, di cui i vigneti di montagna sono una delle più alte e nobili espressioni, diventando straordinari monumenti al lavoro dell’uomo. Le cantine, aperte ai visitatori, si estendono dai conoidi ai piedi della Concarena ai terrazzamenti della media Valle, fino ai paesi di Gianico e Artogne. Per saperne di più, suggerito è il percorso “Tra vigne e Vini” (da fare in auto, a piedi o in bici) che punta i riflettori proprio su questi splendidi paesaggi, tocca la Casa museo di Cerveno e interessa le cantine Rocche dei Vignali, Monchieri, Concarena, Flonno e Cascina Casola. Lungo la via, cinque bacheche informative illustrano la storia della viticoltura in Valle Camonica e offrono anche numerosi spunti per dare al viaggio un respiro più ampio, deviando verso le incisioni rupestri di Capo di Ponte, le Calchere di Ono San Pietro, il centro storico di Cerveno o la parrocchiale vecchia di San Maurizio a Losine.


La vendemmia eroica in Valle Camonica: i vigneti Cantina Bignotti

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haute couture,

2020, via al

tra design, colore

countdown: il 16

e stile

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l’anteprima dei The WineHunter Award  2 GIORNI FA

Night Glowing:

Fattoria dei Barbi:

Montelvini

una serata total

illumina l’estate

white per una

italiana con il suo

stella del Brunello

Asolo Prosecco Superiore in

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Special Edition  3 GIORNI FA

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