Camminata in campagna Ħondoq ir-Rummien

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Camminata in campagna

Ħondoq Ir-Rummien L-IMĠARR – L-IMĠARR: 10KM 1


Camminata in campagna - Xlendi

Camminata in campagna Ħondoq Ir-Rummien Partenza: Porto di L-Imġarr Arrivo: Porto di L-Imġarr Distanza: 10km Difficoltà: facile, ma con una serie di salite e discese Paesaggio: panoramico, parzialmene costiero Segnaletica del percorso Come arrivare e ritornare: Esistono collegamenti regolari tramite traghetto sul Canale di Gozo tra Ċirkewwa (Malta) e il Porto di L-Imġarr. Periodo consigliato per la camminata: Da ottobre a maggio

Camminata in campagna - Dwejra Camminata in campagna - Comino Camminata in campagna - Daħlet Qorrot Camminata in campagna - Ramla Camminata in campagna - Saltpans Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan

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Panoramica della camminata in campagna Questo percorso circolare ha inizio presso Il-Port tal-Imġarr (Porto di L-Imġarr) e attraversa i tre paesi di Il-Qala, In-Nadur e Għajnsielem, visitando la baia di Ħondoq ir-Rummien. Questa camminata panoramica include alcune fantastiche viste di Comino salendo dal livello del mare fino al Belvedere di Il-Qala, oltre a quelle visibili dal Giardino Maltese, situato sull’elevato altopiano di In-Nadur attorno alla Torre di Kenuna. Anche se la camminata è relativamente semplice, poiché si svolge prevalentemente su strade e sentieri consolidati, include anche una serie di salite e discese. Si consiglia caldamente di fare una sosta presso la piccola baia di Ħondoq ir-Rummien, dove, se le condizioni atmosferiche lo consentono nei mesi più temperati, è possibile tuffarsi nelle sue acque chiare e limpide. Questo è l’unico fazzoletto di sabbia dove gli abitanti locali possono godersi una nuotata quando soffia il vento di nord-ovest. Nel tragitto verso il centro dei vari paesi, è consigliato fermarsi ad assaporare la vita locale del villaggio nella piazza principale, oppure deviare dal percorso prestabilito per esplorare meglio il luogo. Ad esempio, In-Nadur ospita un interessante Museo Marittimo. Se è necessario prendere una scorciatoia, sono disponibili degli autobus che collegano i vallaggi alla stazione dei bus di Victoria o al Porto di L-Imġarr.

Per i più avventurosi, un’alternativa al percorso prestabilito consiste nel sentiero costiero sterrato che inizia dai pendii argillosi all’estremità orientale del porto; questo sentiero consente di raggiungere Ħondoq ir- Rummien, ma alcuni tratti sono piuttosto stretti e soggetti a costante erosione.

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Ulteriori informazioni REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA • Astenersi dal raccogliere o causare danni a qualsiasi esemplare di flora, fauna, elemento geologico o reperto archeologico. • Procedere con passo leggero ed evitare gli schiamazzi. • Attenersi al tragitto dei sentieri. • Non disseminare rifiuti o accendere fuochi. • Rimanere a distanza dal bordo della scogliera.

INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA • Proteggersi dai raggi UV: indossare un cappello e applicare una protezione solare, poiché anche nei mesi più freschi il clima può essere abbastanza caldo. • Sebbene le precipitazioni siano scarse, a volte la pioggia si presenta con pesanti acquazzoni che causano allagamenti. Evitare di camminare nelle valli durante o subito dopo piogge intense. • Mantenere una distanza di sicurezza dal bagnasciuga o dalle scogliere in caso di condizioni climatiche avverse con venti forti o mare mosso. Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre prestare particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le camminate in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a proprio rischio e pericolo. Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere l’escursionista lungo il percorso.

CACCIA Come nella maggior parte dei territori di campagna, durante la camminata si incontrano numerosi piccoli rifugi di pietra, i cosiddetti dura, ossia capanni utilizzati dai cacciatori di uccelli. Nel corso della camminata occorre ricordare che il cartello “RTO” (Reserved to owner, ossia “riservato al proprietario”) significa spesso che il terreno è di proprietà privata. 4


La Barca di Gozo

L

a camminata inizia appena fuori dal Terminal Passeggeri del pittoresco Porto di L-Imġarr. Attraversare la strada e dirigersi verso gli ormeggi. Le piccole barche tradizionali, con i loro colori vivaci, costellano il porto e si pongono in netto contrasto con i moderni ed enormi traghetti che salpano senza sosta da e verso Malta. L-Imġarr è l’unico porto dell’isola aperto in tutti i periodi dell’anno ed ha sempre fornito un collemento vitale con Malta, grazie ai traghetti che trasportano passeggeri, bestiame e merci. Per gli abitanti locali rappresenta ancora oggi un’importante base per la pesca, oltre ad essere un punto di partenza per diverse gite diurne attorno all’isola e per il trasporto in traghetto dei passeggeri diretti a Kemmuna (Comino); inoltre, ospita l’unico porticciolo per gli yacht dell’isola. Molti abitanti locali scendono al porto durante il fine settimana per ammirarne la frenetica attività e per godersi i numerosi ristoranti della zona. Nascosto tra barche moderne giace un antico relitto risalente ai tempi in cui la barca di legno tipica di Gozo era il solo mezzo di collegamento tra le isole. In questo luogo i Cavalieri di San Giovanni costruirono due depositi e manifestarono la loro preferenza per una posizione costiera e strategica, investendo cospicuamente nella costruzione dell’imponente Forte Chambray nel 1749 con l’obiettivo, mai raggiunto, che divenisse la nuova città di Gozo. Camminare lungo il porto e girare a sinistra su un viottolo tra due campi, che nasconde un antico e sorprendentemente verdeggiante sentiero che funge da scorciatoia per salire verso la strada principale di fronte all’hotel. Per alcuni minuti sarà possibile essere travolti da un’atmosfera rustica, tra muretti di pietra e vegetazione rigogliosa: un microcosmo

in apparenza intrappolato nei tempi passati, quando l’area circostante il porto era nota col nome di Ġnien Migiarro (Giardino di L-Imġarr), così distante dal viavai e dalle costruzioni tra cui è oggi costretto. Tra il fogliame è possibile intravedere l’imponente Forte Chambray e il Santuario di Lourdes che dominano il porto, mentre il fianco della scogliera ospita alcune grotte ricavate nella roccia, alcune delle quali sono ancora utilizzate dai contadini per immagazzinare attrezzi e prodotti agricoli. Questo sinuoso 5


Cespugli decidui di euforbia

Acanto

sentiero di pietra serpeggia tra campi in miniatura e giganti carrubi ed è circondato da alberi di fico, fichi d’india e cesugli di euforbia che in maggio colorano il paesaggio delle tonalità autunnali di ambra e rosso. In inverno si incontrano le larghe, lussureggianti e brillanti foglie di acanto, la cui forma è stata immortalata nelle colonne in stile corinzio. Alla fine dell’estate i suoi semi possono stupire poiché esplodono aprendosi e atterrano a metri di distanza dalla pianta. Le grandi pietre crollate formano degli interessanti giardini rocciosi naturali ornati di capperi e borracina di Nizza. In cima alla scalinata, fare attenzione percorrendo la stretta strada principale e continuare con la salita. Prendere la prima a destra su Triq iż-Żewwieqa. La strada attraversa una piccola valle che, sul lato rivolto verso il mare, ospita una delle poche popolazioni di agnocasto, che ricopre l’intero letto della vallata. Sarà possibile incontrare nuovamente da più vicino 6


Tradizionali campi terrazzati

Fiori di capperi all’inizio dell’estate

La borracina di Nizza si fa posto negli spazi più ristretti

questo raro arbusto successivamente nel corso della camminata. Sul lato rivolto verso la terra ferma di questo ponticciolo si trova un denso boschetto di mandorli, carrubi, ulivi, agnocasti e frangule che tentano di mantenere lo spazio acquisito tra i canneti. Al di sopra della vallata, sulla sinistra, si ergono la chiesa e il convento dei frati di Sant’Antonio, che funge anche da casa di ritiro spirituale, e l’elevato altopiano è la destinazione successiva all’arrivo presso il villaggio di In-Nadur. La strada procede verso Il-Qala, il cui belvedere domina uno dei panorami più mozzafiato dell’arcipelago, includendo i campi scoscesi terrazzati e, al di là del canale, la famose acque turchesi di Bejn il-Kmiemen (Laguna Blu) che separano l’isola di Kemmuna dalla sua sorella minore Kemmunett. Superato il primo blocco di appartamenti, girare a destra su Triq Iċ7


Ċawl e seguire la strada panoramica che scende verso la costa. All’incrocio, tenere la sinistra. Gli affioramenti scoscesi grigiastri di argilla blu contrastano con il sottostante calcare a globigerina di colore dorato. L’habitat stepposo è qui dominato dal tenace sparto, che sopravvive come pianta perenne stabilizzando l’argilla instabile. Prima di raggiungere la fattoria fatiscente, girare a destra seguendo un passaggio pedonale parzialmente coperto di cemento che scende tortuosamente tra blocchi distaccati di calcare. Sulla destra compare lo pseudo-isolotto noto col nome di Ġebel taċ-Ċawl (ċawl in maltese può riferirsi sia alla oramai estinta taccola, che al pesce damigella). Prendere il sentiero sulla destra per avvicinarsi alla spiaggia; la zona può essere un po’ fangosa dopo la pioggia, poiché lo strato impermeabile di argilla può saturarsi di acqua. Qui la costa rappresenta un’intressante area geologica dove la sequenza naturale di scogli è stata sostituita da una faglia che scorre lungo la costa e che è esposta lungo le spioventi scogliere levigate. Il paesaggio è il risultato del movimento scorrevole che ha abbassato una massa di calcare corallino superiore (che normalmente si trova in cima agli strati geologici delle rocce maltesi) fino a partarla al livello del mare, formando le isole di roccia dura denominate TaċĊawl, Tal-Ħalfa quella più distante e IlĦnejja shoal quella nel mezzo, mentre l’intera formazione rocciosa di Ġebel Barbaġanni ha formato un promontorio. Le risultanti insenature su entrambi i lati sono denominate rispettivamente IdDaħla taċ-Ċawl, che a ovest incornicia a distanza il Porto di L-Imġarr e la chiesa di Għajnsielem, e Ta’ Bumbarin, che si trova a est. Entrami sono luoghi ideali per fare snorkeling, ma richiedono di percorrere una breve discesa impervia. Proseguendo verso est lungo il sentiero, presso Ġebel Barbaġanni (gli scogli del barbagianni), tra le tipiche 8

Affioramento di argilla blu

Il luogo perfetto per una nuotata!


Scogli di Taċ-Ċawl

Carota selvatica e asfodelo

Enula marina, una robusta specie costiera

piante marittime di carota rupestre, enula marina e l’endimico limonio, è possibile avvertire il desiderio di fare una nuotata in una delle splendide calette. Ta’ Bumbarin è un toponimo interessante che potrebbe riferirsi a bumarin, il nome locale della foca monaca mediterranea, che ora è considerata estinta dalla regione ma che un tempo visitava le numerose grotte che punteggiano la costa delle isole. Procedere lungo il sentiero tra i cespugli di capperi selvatici e presto saranno visibili la cappella della Madonna Tal-Blat in cima alla scogliera e la piccola spiaggetta sabbiosa di Ħondoq ir-Rummien. La baia, il cui nome significa letteralmente Cala del Melograno, è una spiaggia modesta ornata da alcuni tamarischi e in estate è una delle zone balneari più popolari e frequentate; si tratta infatti dell’unica spiaggia accessibile quando soffia il forte vento di maestrale. L’impianto di dissalazione dell’acqua marina risalente agli anni ‘60, 9


Chiesetta con vista

La strada principale tra Il-Qala e Ħondoq ir-Rummien

Cespugli di euforbia

ora abbandonato ma ancora presente nel luogo, e una cava di rocce dure in disuso nelle vicinanze richiamano alla mente una passata attività industriale su piccola scala; tuttavia, l’area è stata risparmiata, almeno fino al presente, dall’urbanizzazione residenziale. Questa spiaggia fu scelta come luogo di posatura dei cavi provenienti da Malta tramite Comino per fornire elettricità all’isola quando la stazione elettrica di Gozo fu chiusa nel 1959. Un solitario cipresso si erge accanto ai servizi igienici pubblici sul lato opposto della spiaggia. È facilmente possibile vedere spuntare dalle crepe nella roccia una frequente e interessante pianta endemica, l’incensaria maltese. 10

Dirigersi in salita verso la rustica cappella della Madonna tal-Blat, risalente al diciottesimo secolo, che gode di una posizione unica dominando la vista del canale e dell’isola di Comino. Intorno al mese di maggio, quando i cespugli di euforbia iniziano a perdere le foglie, la distesa rocciosa sottostante il promontorio si trasforma in un colorato scenario autunnale. Procedendo sulla strada per Il-Qala, si incontra una cava per l’estrazione di calcare corallino superiore, che oramai è in disuso ma che, all’inzio del ventesimo secolo, forniva i blocchi di pietra necessari per la costruzione del frangiflutti del porto di Grand Harbour e, successivamente, di quello del Porto di L-Imġarr. Il calcare da qui


L’unica specie di anfibio nativo dell’isola Fiore (sopra) e frutti (sotto) di melograno in settembre

estratto veniva spedito dalla banchina della baia e viaggiò anche fino a Liverpool per la costruzione di una delle cattedrali della città. In numerose occasioni è stato proposto di bonificare la zona con la piantumazione di alberi e cespugli. A sinistra della strada si trova una sorgente di acqua dolce, di cui godono rane, canne e numerosi agnocasti, oltre

a melograni nelle vicinanze dai quali prende il nome la baia. Procedere lungo la strada in direzione di Il-Qala*. Presto si raggiunge un’altra chiesa con un cimitero adiacente noti come Il-Kunċizzjoni tal-Qala. Si tratta di una delle prime chiese mariane di Gozo, originariamente dedicata all’Assunzione

*N.B. Se si è affascinati dai misteri inspiegabili, come il fenomeno dei solchi dei carri, allora ptrebbe essere interessante fare una deviazione di circa mezzo chilometro su Triq il-Kalati Puniċi (il nome stesso si riferisce ai solchi dei carri di epoca punica) girando a destra prima di raggiungere il paese. Questo tratto condurrà a Il-Qortin, uno dei quattro luoghi di Gozo in cui si trovano questi enigmatici segni nella roccia attribuiti all’epoca del bronzo o all’epoca classica. Al momento della redazione della presente guida, l’amministrazione locale di Il-Qala sta preparando un tragitto riguardante il patrimonio storico-artistico che collegherà siti interessanti della zona di Il-Qala, tra cui la Batteria di Sant’Antonio.

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CAMMINATA IN CAMPAGNA — ĦONDOQ IR-RUMMIEN

LEGENDA FERMATA AUTOBUS

SERVIZI IGIENICI PUBBLICI

X - X indica una distanza de 1 km

ZONA PARCHEGGIO

PUNTO PANORAMICO

> indica la direzione del percorso

TRAGHETTI

AREA DI RISTORO

PORTO TURISTICO PER YACHT

GIARDINI

12 IDROVOLANTE


FAGLIA GEOLOGICA

FORTIFICAZIONE

CHIESA

MENHIR

FRANGIFLUTTI

CAVA

SOLCHI DI CARRI

TORRE

TERRENO SCIVOLOSO

MUSEO MARITTIMO

MULINO A VENTO

ZONA DI 13 BALNEAZIONE


La chiesa di Kunċizzjoni a Il-Qala

fino al 1615 e successivamente all’Immacolata Concezione. Per molti anni è stata utilizzata come parrocchia per i villaggi situati nella parte orientale di Gozo. La popolarità di questo luogo di devozione pare vantare una lunga storia e fu meta di numerosi pellegrinaggi, in particolar modo nei periodi di difficoltà o in caso di calamità. La sacrestia ospita diversi ex voto, tra cui dipindi e attrezzature utilizzate per salvataggi, ma anche le pareti esterne sono state utilizzate allo stesso scopo sotto forma di graffiti, che ancora oggi sono facilmente visibili dalla strada sul retro e sui lati della chiesa. Seguire Triq Il-Kunċizzjoni fino a Il-Qala prendendo la svolta a sinistra alla croce 14

Al interno della chiesa


Crisantemo giallo

Trombetta dei morti (in dettaglio)

Fiori di finocchiaccio sbocciano dove altri non osano

di pietra. Lungo la strada, sul lato destro, si trova un boschetto di agnocasti: si tratta di uno dei pochi luoghi dove questo albero cresce ancora e può essere visto da vicino. Proseguire fino alla piazza del paese di Il-Qala. Questa è un buon luogo in cui fermarsi per fare uno spuntino e dare un’occhiata alla chiesa parrocchiale (1889) dedicata a San Giuseppe, la cui festa si celebra la prima domenica di agosto. Da qui occorre girare a sinistra su Triq San Franġisk, quindi a destra per salire e superare la scuola, fermandosi per un istante ad osservare il Menhir di Il-Qala, stretto in mezzo agli edifici sulla destra. La storia di questa pietra eretta non potrà probabilmente essere mai

svelata, poiché tutti gli indizi del passato sono stati distrutti e sono stati ritrovati solamente alcuni reperti preistorici. In cima alla strada, girare a sinistra su Triq David Cocco Palmieri dirigendosi verso il villaggio di In-Nadur, superando un antico mulino a torre solitario che ricorda i tempi passati. Il percorso procede attraverso In-Nadur tramite la piazza del paese; prendere la svolta a destra su Triq Madre Ġemma Camilleri, quindi a sinistra entrando nella piazzetta dietro la chiesa parrocchiale. La monumentale chiesa barocca fu costruita parzialmente nel 1760 ed è dedicata ai santi patroni di InNadur, gli Apostoli San Pietro e San Paolo, la cui famosa festa si celebra il 29 giugno: 15


Torre di Ta’ Kenuna

una festa nazionale di tutti i maltesi nota anche come festival folkloristico dal nome L-Imnarja (Luminaria), che indica una festa dell’illuminazione che da secoli rappresenta una tradizione locale. Procedere girando a sinistra su Triq Cicciano e di segutio a destra su Triq ilKappillan. Se si ha tempo a disposizione e se si è appossionati di cimeli navali, su questa via si trova il Museo Marittimo Kelinu Grima, che ospita un’interessante collezione (Orari di apertura: dal lunedì al sabato: dalle 9.00 alle 16.45 Telefono: 21565226). 16

Girare a sinistra per scendere verso Triq Xandriku, quindi un’altra svolta a sinistra consente di raggiungere un punto in cui dalla passaggiata di InNadur si aprono ampi panorami. Seguire il crinale fino alla Torre di Ta’ Kenuna, con il suo Giardino Maltese adiacente. Il panorama da questo luogo mette in evidenza la posizione di vantaggio di questo elevato altopiano, che testimonia a pieno le origini del toponimo e lo stemma della località: In-Nadur significa “posto di guardia”. Malgrado la presenza del minaccioso cannone, questa torre


Il panorama dal Giardino di Kenuna

Fiore primaverile si solleva prima dell’arrivo della lunga stagione secca

non era utilizzata per scopi difensivi, bensì per le comunicazioni. Per ridirigersi verso L-Imġarr, tornare indietro qualche metro verso la passeggiata e scendere lungo un sentiero di cemento sulla destra. Fare attenzione, poiché il sentiero può essere scivoloso se bagnato e un po’ fangoso più avanti nella parte argillosa, ma è il modo più bello di scendere verso il paesaggio rurale di Ġebel Aħmar, ravvivato dal cinguettio di numerosi beccamoschini che in primavera volano in cerchio sui loro territori. Una volta completata la 17


Un altra panorama dal Giardino di Kenuna

La chiesa di Għajnsielem

discesa del sentiero, tenere la sinistra e girare a destra dirigendosi verso Għajnsielem. La strada è denominata Triq Borġ l-Għarib a causa di un leggendario toponimo (tradotto come “montagnola dello straniero”), un sito archeologico con diversi megaliti che si trova a circa 300 metri a ovest della strada (su un terreno privato coltivato). Procedere diritto scendendo lungo Triq Simirat e tenere la destra per raggiungere Pjazza Indipendenza. La chiesa della Madonna di Loreto, risalente al diciannevesimo secolo, servì 18

come parrocchia fino al 1979, quando fu completata la nuova e più ampia chiesa. La chiesa precedente fu costruita accanto a una nicchia eretta da un devoto locale, Anġlu Grech, dopo aver avuto una visione della Beata Vergine. Alcuni metri più avanti si raggiunge una vasta piazza aperta con un’imponente chiesa gotica, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1924 e che ha mantenuto la devozione tradizionale a Loreto. A sinistra della chiesa, prendere il sentiero che attraversa l’arco entrando in Betlehem f’Għajnsielem, una capanna a grandezza naturale che prende vita in dicembre e continua fino all’Epifania in occasione della presentazione del Presepe. Presto si esce nuovamente sulla strada principale che corre parallela alla rigogliosa valle di Ġnien Migiarro sottostante. Per ritornare al punto di partenza, attraversare la strada molto attentamente e scendere la scalinata che sbuca accanto al bar Gleneagles.


Frammenti LA BARCA DI GOZO

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L’odierno servizio di viaggi in traghetto sul Canale di Gozo, con 3 moderne navi costruite a Malta che trasportano oltre 3 milioni di passeggeri ogni anno, offre corse molto frequenti e quasi ininterrotte; in passato, tuttavia, chiunque desiderasse attraversare dalla costa opposta di Malta, a Mafra, doveva accendere un fuoco per segnalare ai proprietari di barche la necessità di effettuare uno spostamento. Fino al 1960, prima dell’introduzione di un servizio con vaporetto, le versioni più antiche del traghetto passeggeri tra L-Imġarr e il Grand Harbour di Malta consistevano in barche di legno tradizionali di dimensioni molto più ridotte, che si sono evolute nel tempo in termini di design per arrivare finalmente alla Barca di Gozo, utilizzata per un secolo e denominata di diversi modi, tra cui tal-latini (per la sua vela latina) e xprunara (speronara di Gozo). Vennero mantenute le vele fino agli anni ‘50, anche se i motori iniziaro ad essere montati già nel 1919. Con una lunghezza di 14 metri e una capacità di carico di 30 tonnellate, queste barche venivano costruite per durare una vita intera, resistendo ai prevalenti mari in tempesta dei canali dovuti ai forti venti. Come per le altre barche tradizionali, venivano dipinte di verde, blu, rosso e giallo, mentre quella completamente nera era utilizzata per trasportare i defunti. Sulla prua della barca venivano disignati i tradizionali occhi di Horus per proteggere dagli occhi del male. L’ultima Barca di Gozo conosciuta ancora esistente, risalente al 1933 e

costruita dai maltesi, è la Sacra Famiglia, che, dopo anni in via di decomposizione nel porto, è ora fortunatamente restaurata ed è in esposizione permanente al porto nell’ambito di un’iniziativa dell’organizzazione volontaria locale Wirt Għawdex relativa al Canale di Gozo.

ALBERI CURIOSI

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Il carrubo (Ceratonia siliqua) è un albero di fama biblica che ha conservato la propria popolarità a Malta poiché utilizzato per la produzione di Ġulepp tal-Ħarrub (sciroppo di carruba) e foraggio per animali. Questo albero sempreverde può vivere per secoli e può essere maschio o femmina (gli alberi che producono frutti sono femmine). Il nome latino dei semi all’interno dei frutti ha dato origine al termine “carato”, a causa del loro diffuso utilizzo per la pesatura delle pietre preziose.

Il carrubo sempreverde

L’agnocasto (Vitex agnus-castus) è un albero deciduo che predilige le vallate e i corsi d’acqua. È estremamente raro su Malta, ma fortunatamente ha attecchito un 19


po’ meglio a Gozo. Viene tradizionalmente utilizzato per intrecciare cesti, ma per secoli è stato usato anche come medicina vegetale. Fiorisce in estate con graziose sfumature di lilla, per poi produrre dei profumati grani di pepe, che danno origine al nome “pepe dei monaci”, poiché si pensa che un tempo fosse utilizzato nei conventi per mantenere la castità.

L’agnocasto: una specie rara con una storia tutta sua!

VITA MARITTIMA

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L’insenatura di Ta’ Bumbarin presso Ħondoq ir-Rummien è un luogo magnifico per fare snorkeling, poiché le adiacenti scogliere lo proteggono dal vento, mentre le sue grotte semi-sommerse forniscono una fresca ombreggiatura nel caldo estivo, oltre a microhabitat interessanti. Pare infatti che qui trovino rifugio numerose specie di pesci e altri animali. Uno dei curiosi abitanti è il morbido echinoderma che vive nella sabbia denominato cetriolo di mare, mentre immergendosi più al largo nel canale non è inusuale incontrare un mollusco di grandi dimensioni, la specie protetta della nacchera, mentre si innalza tra l’impareggiabile habitat fornito dalle foglie ondeggianti a forma di nastro delle distese di posidonia (entrambe queste specie sono endemiche del Mar 20

Mediterraneo). La cospicua presenza di posidonia è spesso collegata ad acque limpide e sane e l’elevatissimo valore ecologico dell’habitat è altamento protetto dall’UE.

LA CHIESA DELLA MADONNA TAL-BLAT

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Questa cappella è dedicata all’Immacolata Concezione. Secondo una leggenda locale, poiché così vicina a Comino, ossia a solo un chilometro di distanza, questa chiesa costiera serviva anche i residenti di Comino, i quali potevano seguire dalla costa opposta la messa celebrata presso la cappella di Tal-Blat. Il mare è un tema ricorrente in molte chiese costiere e questa potrebbe essere stata costruita come voto da dai pescatori o dei marinai, essendo infatti legata a Sant’Andrea, il santo patrono dei pescatori; entrambi i santi compaiono insieme nel dipinto dell pala d’altare che è ora custodita nella chiesa parrocchiale. La statua presente nella nicchia rappresenta la Beata Vergine Stella del Mare (Stella Maris) su una barca maltese. Sulla facciata è possibile osservare degli antichi graffiti marittimi raffiguranti delle navi.

EREMITI E LEGGENDE

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La leggenda vuole che quando si diede inizio alla costruzione della chiesa di Kunċizzjoni, ogni notte tutte le pietre venivano spostate altrove e portate sul luogo dove sorge attualmente la chiesa. Gli abitanti locali interpretarono questo fatto come un segno divino secondo cui la chiesa doveva essere costruita in tale luogo, e così fu. Il santuario si trova in Pjazza San Kerrew, il cui nome deriva da San Corrado, che fu uno dei numerosi eremiti che si insediarono qui. Si crede che in precedenza egli vivesse in una grotta nella valle di Mosta sulla terra ferma, fino


La chiesa parrocchiale di Il-Qala

a quando fu costretto ad andarsene; egli distese il suo mantello per galleggiare sul mare fino a Comino, prima di insediarsi definitivamente a Il-Qala. Nei tempi antichi i bambini ammalati venivano calati in quella che si pensava fosse la sua tomba affinché potessero guarire. Nel 1973 fu ritrovato uno scheletro risalente al quindicesimo secolo nello stesso luogo a cui fa riferimento la leggenda e tali resti sono conservati nella cripta della chiesa.

GRAFFITI MARITTIMI

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Nel tempio preistorico di Tarxien (Malta) è possibile osservare alcuni dei più antichi graffiti marittimi che ritraggono imbarcazioni a vela datati all’incirca 1,600 A.C., ma la pratica rimase comune fino al ventesimo secolo quando presero piede le barche a vapore. Sebbene i graffiti siano principalmente legati al mare, il tema non era ristretto ai navigatori, poiché pare che le motivazioni principali alla base di queste

incisioni fossero di tipo superstizioso o religioso. La presenza alquanto diffusa di queste manifestazioni sulle pareti di numerose chiese ne indica la loro popolarità e natura rituale in qualità di ex voto per coloro che chiedevano una grazia o che ringraziavano per un viaggio in mare andato a buon fine. È stato anche ipotizzato che questi graffiti fossero a volte utilizzati al posto delle candele votive in mancanza di denaro. Questi graffiti si sono rivelati importantissimi per lo studio delle antiche comunità di navigatori e dei loro mezzi di trasporto prima del diciannovesimo secolo.

IL-QALA

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Il-Qala (che significa “golfo”) vanta una popolazione di circa 1600 abitanti ed è il paese più orientale di Gozo. L’amministrazione locale organizza ogni anno all’inizio di autunno un interessante evento che dura qualche giorno e che celebra le tradizioni 21


L’albero nazionale maltese

e le abitudini del luogo, in occasione del IlQala International Folk Festival. La periferia di Il-Qala consente di conoscere alcuni interessanti elementi archeologici, come gli enigmatici solchi nel calcare provocati dai carri e la Batteria di Sant’Antonio risalente al diciottesimo secolo costruita dai Cavalieri di San Giovanni.

IN-NADUR

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In-Nadur conta una popolazione di circa 4000 abitanti e si distende su un altopiano elevato. Molti degli abitanti sono migranti rientrati in patria; ciò spiega la presenza di numerose bandiere australiane, americane e canadesi. Ha ricevuto il titolo di Migliore Destinazione Rurale di Eccellenza Emergente. Oltre che per la sua festa religiosa, In-Nadur è famosa anche per due festività carnevalesche, una organizzata e una spontanea che attraggono folle di visitatori dall’intero territorio di Malta e Gozo. La città è famosa anche per le sue rinomate panetterie che sfornano numerosi 22

tipi di Ftira Għawdxija, una specie di pizza in stile gozitano, di cui la più famosa è forse Tal-Ġobon, una pasta chiusa ripiena di patate e formaggini di capra fresco.

TORRE DI TA’ KENUNA E GIARDINO MALTESE

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La Torre di Ta’ Kenuna fu costruita nel 1848 durante il dominio inglese e fungeva da semaforo. È stata recentemente ristrutturata e ora viene utilizzata come torre per le telecomunicazioni. Dedicare un po’ di tempo a una passeggiata nel delizioso Giardino Maltese, un’iniziativa unica per l’isola quando fu proposta dal gruppo locale di protezione della vegetazione Għaqda Riħan con l’aiuto di un botanico locale, col desiderio di preservare e diffondere le specie indigene ed endemiche a rischio di estinzione, tra cui l’elicriso di Malta, la pianta nazionale maltese, il fiordaliso crassifoglio e l’albero nazionale maltese, l’arar o albero della sandracca.


Informazioni SITI WEB: www.gozo.gov.mt www.visitgozo.com www.ecogozo.com www.gozochannel.com

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE A GOZO: No. 17, Independence Square, Victoria, Gozo, VCT 1021 Tel: (+356) 22915452 ORARI DI APERTURA: Dal lunedì al sabato: dalle 09:00 alle 17:30 (ultimo accesso alle 17:15) La domenica e i giorni festivi*: dalle 09:00 alle 13:00 (ultimo accesso alle 12:45) N.B.: * eccetto i giorni di Natale, Capodanno, Venerdì Santo e Domenica di Pasqua

ORARI DEGLI AUTOBUS: www.transport.gov.mt

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Fotografia: RENO RAPA ANALISE FALZON GIOVANNI N ZAMMIT (Wirt Għawdex)

ARON TANTI ETIENNE MICALLEF JOHN ZAMMIT DANIEL CILIA

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Camminata in campagna - Saltpans

Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan

Programma di sviluppo rurale per Malta 2007 - 2013 Asse 3 – Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali Progetto cofinanziato dall’Unione Europea Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Tasso di cofinanziamento: 75% Unione Europea, 25% Governo di Malta L’Europa investe nelle zone rurali


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