Camminata in campagna Saltpans

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Camminata in campagna

Saltpans

VICTORIA - VICTORIA: 12KM 1


Camminata in campagna - Xlendi Camminata in campagna - Ħondoq Ir-Rummien Camminata in campagna - Dwejra Camminata in campagna - Comino Camminata in campagna - Daħlet Qorrot Camminata in campagna - Ramla

Camminata in campagna Saltpans Partenza: Victoria Arrivo: Victoria Distanza: 12km Difficoltà: moderata, difficoltà con alcune pendenze ripide e aree rocciose. Paesaggio: strade e sentieri di città, costa e campagna Segnaletica del percorso Come arrivare e ritornare: Esistono collegamenti regolari tramite traghetto sul Canale di Gozo tra iċĊirkewwa (Malta) e il Porto di L-Imġarr. Da L-Imġarr partono autobus per Victoria, dove è possibile prendere un autobus di ritorno per il porto. Periodo consigliato per la camminata: Da ottobre a maggio

Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan 2


Panoramica della camminata in campagna Questo percorso di camminata circolare inizia e termina a Victoria, la città più importante di Gozo. Da qui il percorso procede fino alla sorprendente Valle di Sara. Dopo aver visitato la basilica più antica di Gozo, la camminata prosegue fino a “Wied il-Għasri”, una valle fiancheggiata da alte scogliere, quindi fino al mare. Nelle vicinanze si trova il “Punto Reqqa”, con le sue tradizionali saline in cui il sale viene prodotto per mezzo dell’evaporazione dell’acqua marina. La camminata procede fino alla “Baia di Xwejni”, poi alla “Baia di Qbajjar”, dove sono disponibili strutture per il riposo, ristoranti e servizi igienici pubblici. Lasciandosi alle spalle Qbajjar, il percorso conduce lungo una strada polverosa che attraversa le splendide campagne e vallate gozitane. Passando accanto ai corsi d’acqua, è possibile osservare la flora e la fauna associate a questi habitat unici. La camminata prosegue poi nuovamente verso Victoria. La mappa del percorso riportata nelle pagine centrali di questo libretto, oltre a diversi piedistalli di pietra situati lungo il sentiero, guiderà l’escursionista per tutta la durata della camminata, fornendo un’opportunità eccellente di apprezzare realmente l’isola di Gozo.

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Ulteriori informazioni REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA • Il percorso è adatto per escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta. La maggior parte del percorso è accessibile a veicoli di piccole dimensioni. • Se si viaggia in autobus fino al punto di partenza del percorso, si consiglia di controllare gli orari degli autobus locali per assicurarsi che siano adatti alla propria tabella di marcia. • Poiché lungo il percorso non sono disponibili ripari dalle condizioni atmosferiche avverse, si consiglia di consultare le previsioni del tempo prima di partire. Un impermeabile può rivelarsi estremamente utile in caso di pioggia. • Poiché buona parte della camminata si svolge in aperta campagna, si consiglia di portare con sé un pranzo al sacco. È possibile acquistare cibo a Victoria e a Qbajjar. • I servizi igienici pubblici sono disponibili a Victoria e a Qbajjar.

INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA • Camminare esclusivamente lungo il percorso prestabilito. I campi sono di proprietà privata e non è possibile prendere scorciatoie. • Non arrampicarsi su pareti di macerie poiché si danneggiano facilmente. • Non lasciare rifiuti a terra. Gettare tutti i rifiuti nei cestini presenti lungo il percorso. • Rispettare la riservatezza delle persone che abitano lungo il percorso. • Non calpestare o raccogliere fiori e piante; è solamente possibile scattare fotografie. • Non ampliare i sentieri calpestandone i bordi per evitare di danneggiare l’habitat aumentandone l’erosione. • Non lanciare pietre o altri oggetti nelle vallate. • Non camminare o pedalare in prossimità dei bordi delle scogliere. Fare attenzione a improvvise folate di vento. • Si consiglia di intraprendere la camminata in pieno giorno prevedendo soste per riposarsi, ammirare il panorama, scattare fotografie ecc. • Nelle campagne si pratica l’uccellagione. Esistono, tuttavia, norme severe che determinano le zone dove tale attività è consentita e i periodi dell’anno in cui essa non è permessa. Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre prestare particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le camminate in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a proprio rischio e pericolo. Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere l’escursionista lungo il percorso.

PUNTI SALIENTI L’escursione lungo questo percorso consente di apprezzare come la storia, il folklore e le tradizioni si intreccino nel contesto della campagna di Gozo. Questa camminata offre l’opportunità di esplorare L-Għasri , uno dei villaggi più piccoli di Gozo, e scoprire il segreto del sale locale a Xwejni, attraversando al contempo colline e vallate caratteristiche e ammirando l’infinita estensione del Mar Mediterraneo. 4


La Citadella

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l percorso inizia in corrispondenza dell’incrocio a T tra la strada denominata Triq Sant’Orsola e quella denominata Triq l-Imgħallem. La camminata procede in discesa lungo Triq l-Imgħallem, dominata da panorami della Collina di Gelmus a

sinistra e della torreggiante Cittadella (1) a destra. Ta’ Gelmus (2), la collina visibile sul lato sinistro della strada, consiste in una collina dalla cima piatta composta principalmente di arenaria rossastra, uno dei tipi di calcare sedimentario meno resistenti presenti sull’isola. La continua erosione sgretola l’arenaria formando una sabbia dorata. 5


Basilica più antica di Gozo

L’acquedotto

Raggiungendo l’incrocio al termine di Triq l-Imgħallem, la strada ritorna in piano. A questo punto, svoltare a destra su Triq Wied Sara. Continuare lungo questa stradina che ricorda un passato non lontano in cui le persone si spostavano a cavallo. Lungo questa strada è anche possibile apprezzare l’armoniosa miscela di passato e presente che si esprime attraverso la ristrutturazione e l’elegante conversione di vecchi edifici agricoli. Quando le abitazioni lasciano il posto all’aperta campagna, la strada conduce su un ponte e supera il ruscello che attraversa la Valle di Sara. 6


Valle Wied il-Għasri

Mulini a vento

Non si tratta di un corso d’acqua permanente, poiché si prosciuga durante i mesi estivi più torridi. Tuttavia, in inverno e in primavera, quando l’acqua scorre nella vallata, brulica di un’ampia varietà di flora e fauna. Lungo questo percorso sarà possibile osservare da lontano l’acquedotto che un tempo trasportava l’acqua da Għar Ilma a Victoria durante il periodo britannico. Da questo punto è anche possibile ammirare in lontananza la Cittadella e le colline circostanti. Una volta raggiunti i dintorni del villaggio di L-Għasri, la strada si apre in una triforcazione. Il percorso prosegue lungo Triq il-Knisja, dove si osserva

una curiosa nicchia (3) all’angolo sinistro della strada. Continuando diritto su questa strada, si giunge a una piazza rettangolare dominata dalla basilica più antica di Gozo (4) e da una statua della Beata Vergine. La strada è fiancheggiata da una fila di oleandri bianchi e rosa. Da primavera fino all’autunno, questi oleandri offrono una spettacolare esposizione di fiori. La chiesa, che domina la vallata, fu costruita nel 1739 sulle rovine di una chiesa precedente. Sette anni più tardi l’edificio fu posto direttamente sotto l’autorità della Basilica di San Giovanni Laterano di Roma. La chiesa è dedicata al Patrocinio 7


Wied il-Għasri

della Beata Vergine, la “Madonna ralPatroçinju”. Lasciandosi alle spalle la chiesa e camminando lungo la strada, si passerà nuovamente accanto a edifici agricoli elegantemente convertiti. Lungo il sentiero è possibile osservare una croce di pietra e la Cappella della Madonna del Patrocinio. Una volta superata la cappella, si giunge a un incrocio a Y, dove occorre seguire le indicazioni per la valle di Wied il-Għasri verso destra. 8

Lungo questa strada, delimitata da campi terrazzati, è possibile notare le tecniche di dry-farming, o aridocoltura, qui praticate. L’aridocoltura consiste nella coltivazione di un singolo raccolto ogni anno sfruttando solamente le precipitazioni invernali. I numerosi muretti a secco hanno lo scopo di prevenire l’erosione del suolo causata dai rovesci pesanti. Si noteranno inoltre delle casupole sparse tra i campi, meglio definibili come rifugi di pietre a secco, utilizzate dagli agricoltori come ripari, magazzini e luoghi di sosta. Raggiunta un’intersezione con quattro vie, girare a sinistra, quindi a destra dopo circa 90 metri; lungo questa nuova strada, in un campo sulla destra si noterà un mulino a vento, anche denominato pompa eolica. Questo tipo di mulino a vento, comune nei campi di Gozo e Malta, rappresentava un tempo uno strumento molto importante che consentiva ai contadini di pompare acqua dal sottosuolo per irrigare i campi. Come lascia intendere il nome, questo mulino funziona grazie al vento, il quale fa girare le pale, che a loro volta fanno salire e scendere un’asta che porta l’acqua in superficie. Oggi nei campi vengono installate delle pompe idriche che facilitano il pompaggio dell’acqua dal terreno. Attualmente è molto raro vedere un mulino tradizionale in funzionamento. Al successivo incrocio a Y, imboccare il sentiero di destra. A questo punto è possibile esplorare Wied il-Għasri (la Gola di L-Għasri) dal bordo. Si giunge a una zona aperta dove si iniziano a vedere l’insenatura del mare e la spiaggia. La valle di L-Għasri è una profonda vallata simile a una gola con alte scogliere


La Gola di L-Għasri

scolpite nel calcare corallino inferiore e nello strato soprastante di calcare a globigerina. Questa valle segue un sentiero tortuoso verso il mare aperto e termina con una piccola baia di ciottoli isolata. Anche se appare inaccessibile, su un lato della facciata della scogliera sono state ricavate delle scalette. La gola è particolarmente

suggestiva nei momenti di brutto tempo, quando il mare gonfio sale velocemente lungo la gola e si infrange sulla spiaggetta. Qui è anche possibile osservare la flora tipica della scogliera, che è particolarmente interessante poiché include numerose specie endemiche oltre a specie presenti in Nord Africa. La camminata continua parallelamente alla gola e, dopo circa 300 metri, conduce alla costa. Quando la strada svolta verso la costa, dovrebbe essere possibile 9


Raccolta del sale

intravedere l’azzurro Mar Mediterraneo. Su entrambi i lati della strada sono stati piantumati dei tamarischi africani e gli alberi di pistacchio della varietà Bianca nell’ambito di un’iniziativa di riforestazione. Continuando lungo la strada, sulla destra è possibile vedere la città di IżŻebbuġ, al sicuro sulla collina alta e piatta, com’è tipico dei villaggi gozitani. Presto si osservano per la prima volta le vaste saline (5), che diventano gradualmente visibili a pieno. 10

Anche se esistono saline in altri luoghi di Malta e Gozo, questo è il sistema più vasto e sorprendente e rappresenta la produzione di sale su scala quasi industriale. Muovendosi lungo la costa, è possibile incontrare diversi pescatori entusiasti che utilizzano un misto di tecniche di pesca antiche e moderne. La pesca è un passatempo molto comune a Gozo e da Pasqua in poi questo sito è anche meta di sommozzatori, poiché la zona offre paesaggio e fauna sottomarini


Le Saline

assai attraenti e appariscenti. Si tratta anche di un luogo adorato da chi cerca destinazioni marine fresche durante le calde sere d’estate per organizzare grigliate con gli amici e i famigliari. Sono infatti presenti cartelli che avvertono di non allestire barbecue nei pressi delle saline e non lasciare rifiuti, poiché ciò influisce negativamente sulla qualità del sale prodotto. Gozo e Malta vantano una lunga tradizione nella produzione di sale marino. Si presume che su queste isole siano

presenti saline fin dall’epoca Romana. I Cavalieri detenevano il monopolio della produzione di sale sulle isole e coloro che raccoglievano il sale senza autorizzazione erano soggetti a pene severe. La costa settentrionale di Gozo si è dimostrata assai adatta per questo scopo poiché vantava vaste distese piatte di calcare costiero sulle quali era possibile scavare a mano dei bacini e dei canali. Anche il clima torrido estivo, con forti venti secchi, è un fattore molto importante. Il processo di produzione 11


Baia di Xwejni

è semplice. All’inizio dell’estate l’acqua marina viene immessa in una serie di bassi bacini tramite un sistema di canali scavati a mano. In seguito alla concentrazione ed evaporazione per effetto del vento e del sole durante i caldi mesi estivi, il sale marino bianco viene raccolto e insacchettato. Sulla destra è possibile ammirare le forme insolite scolpite nelle scogliere dall’erosione del vento, una conseguenza delle variazioni nella composizione del calcare. Lungo questo tratto di costa, la flora è caratterizzata dall’habitat delle “comunità costiere”, dominato da una varietà di piante alofite (tolleranti al sale). Una delle più caratteristiche è l’enula marina (Limbarda crithmoides). Questa parte della costa è soggetta a violente tempeste invernali con onde elevate che risultano splendide ma al 12

contempo spaventose. Le saline, un ricordo affascinante di tempi più antichi e difficoltosi, si estendono per circa 1,5 chilometri fino alla Baia di Xwejni. Il percorso supera rocce e pareti di varie forme, alcune regolari e altre bizzarre. Occorre notare le varie camere scavate nella roccia per la conservazione del sale raccolto. La destinazione successiva è la Baia di Xwejni. Questa baia deve il proprio nome al termine maltese “xini”, che significa galea. Lungo la strada si trova una cabina telefonica. Il sito comprende una baia e una costa rocciosa composta da calcare a globigerina, che mostra i tipici segni di erosione. In alcuni punti, l’area è coperta sia di calcare corallino superiore che di calcare corallino inferiore.


CAMMINATA IN CAMPAGNA - SALTPANS LEGENDA

X - X indica la direzione del percorso > indica una distanza di 1 km

FERMATA AUTOBUS ZONA PARCHEGGIO SERVIZI IGIENICI PUBBLICI

PUNTO PANORAMICO

FORTIFICAZIONI

AREA DI RISTORO ZONA DI BALNEAZIONE

SALINE

TORRE

SCALINATA

CHIESA

SNORKELING

ACQUEDOTTO

CAVA

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Batteria di il-Qolla l-Bajda

La baia è caratterizzata da una bassa scogliera e una spiaggia sabbiosa ed è molto popolare tra i praticanti di tutti i tipi di sport acquatici, compresi il nuoto, le immersioni e la pesca. È anche presente uno scalo, dove è possibile incontrare dei pescatori mentre si preparano per salpare. La barca da pesca tradizionale, nota col nome “luzzu”, è fatta di legno ed è tipicamente decorata con colori vivaci. Secondo antiche tradizioni locali, gli occhi dipinti sulla prua (rappresentanti l’occhio di Osiride) hanno lo scopo di proteggere i pescatori durante le loro uscite in mare. Sul lato orientale della baia si noterà un 14

piccolo promontorio denominato “Il-Qolla l-Bajda”. L’area sottostante questa collina è ricca di stagni tra le rocce, solitamente abitati da gamberetti fantasma. Da Xwejni si procede verso Il-Qolla l-Bajda e vi si cammina attorno. La forma conica di Il-Qolla l-Bajda è il risultato di processi erosivi subaerei che agiscono sull’isola da cinque milioni di anni. Questa forma particolare è dovuta alle proprietà di resistenza del calcare. Le rocce delle isole maltesi sono di origine sedimentaria e si sono formate in ambienti caratterizzati da basse acque marine. Le rocce sono sistemate nel seguente ordine paragonabile a una “torta a strati”: - calcare corallino superiore; - sabbia verde;


- argilla blu; - calcare a globigerina; - calcare corallino inferiore. Il materiale geologico meno duro è l’argilla blu, seguita dalla sabbia verde e dal calcare a globigerina, mentre il materiale più duro è il calcare corallino inferiore, seguito dal calcare corallino superiore. Il calcare corallino superiore si trova in cima alla successione geologica dell’isola. Si tratta di una roccia resistente che non viene erosa facilmente, ma ha una consistenza porosa. L’acqua permea questa roccia principalmente attraverso le fratture sui piani e si fa strada fino agli strati sottostanti di sabbia verde e argilla blu. Poiché questi sono gli strati meno duri

della stratificazione geologica, essi si usurano molto più rapidamente. Quando i minerali argillosi entrano in contatto con l’acqua, essi tendono a espandersi a causa delle forze di repulsione tra le particelle, causando una debolezza strutturale nello strato di calcare corallino superiore. Tali processi portano allo sviluppo di fratture in questo strato geologico superiore e al distacco di considerevoli blocchi di calcare che scivolano sui lati della vallata verso il mare. Al contempo, gli strati di calcare a globigerina vengono erosi anche dallo scorrere dell’acqua. Di conseguenza, queste strutture arrotondate simili a coni mostrano tutti gli strati della successione stratigrafica. Milioni di anni fa formavano un unico blocco uniforme che si estendeva su una vasta area, ma i processi di erosione subaerea hanno causato lo sviluppo di strutture a punta. Oggi, passeggiando attorno a il-Qolla l-Bajda, è possibile osservare chiaramente lo strato di argilla frapposto tra il calcare corallino superiore, al di sopra, e il calcare a globigerina, al di sotto. Lungo la costa, dopo ulteriori saline, si osserva la Batteria di il-Qolla l-Bajda (6), sullo sperone di terra che separa la Baia di Xwejni dalla Baia di Qbajjar. Questo forte fu costruito dai britannici nel 1716 per scoraggiare le invasioni su queste baie accessibili. La batteria, originariamente dotata di sei cannoni, fu utilizzata nuovamente durante la Seconda Guerra Mondiale come punto di osservazione. Continuando lungo la spiaggia, si giunge alla Baia di Qbajjar. Si tratta di una zona molto popolare sia tra i turisti che tra gli abitanti locali. Infatti, sono stati aperti diversi bar e ristoranti per servire i 15


La collina di Tal-Merzuq

visitatori. Camminando su questa strada costiera, si arriva ben presto a un incrocio. La camminata continua diritto. I servizi igienici pubblici sono situati poco lontano lungo la strada sulla sinistra. L’altopiano su cui sorge il villaggio di IżŻebbuġ è presto visibile sulla destra, mentre la collina conica appuntita visibile sulla sinistra è nota col nome di Il-Qolla s-Safra o roccia gialla. Questa collina è composta da pietra arenaria, che dona l’aspetto dorato. Un’altra collina denominata Il-Qolla 16

l-Ħamra (roccia rossa) è nota per essere esistita al di sotto dell’altopiano di IżŻebbuġ, ma è scomparsa completamente conseguentemente all’intensa erosione naturale. Quando questo tratto polveroso giunge al termine, svoltare a destra e nuovamente a sinistra dopo pochi metri. Ancora una volta è possibile notare numerosi campi terrazzati adibiti ad aridocoltura a fianco del serpeggiante sentiero irregolare per i carri. Una delle funzioni più importanti dei muretti di pietra a secco qui visibili è di prevenire l’erosione del suolo causata dalle precipitazioni intense. Questa strada offre un panorama in lontananza della Cittadella, arroccata distintamente sulla sua collina. La collina che porta in cima la statua di Cristo Salvatore è un luogo storico curioso ed è nota col nome di Il-Merżuq o TasSalvatur (del Salvatore) (7). Questa strada si congiunge finalmente con la strada principale tra Victoria e Marsalforn. Raggiungendo questa strada, svoltare a destra, quindi a sinistra fino alla strada asfaltata che conduce a Victoria. Questa strada di campagna passa accanto a una delle vallate più pittoresche di Gozo (Wied Ta’ Gerxija). Qui è possibile osservare i rari giunchi spinosi e le lische maggiori che crescono abbondanti sui fianchi della valle. In questo habitat si trova anche fauna associata ai corsi d’acqua dolce. Qui il ciclo di vita del discoglosso dipinto può essere studiato a pieno, mentre le numerose damigelle e libellule sono impegnate in rituali di corteggiamento. Camminando nella valle è possibile vedere un ampio vigneto a fianco del sentiero. La presenza di tubi neri di plastica nei campi adiacenti dimostra che


Chiesa della Madonna delle Grazie

per le colture viene utilizzata l’irrigazione a goccia. Anche lungo le sponde del fiume sono presenti diverse specie di alberi, tra cui il pino di Aleppo, la quercia sempreverde e il raro pioppo bianco. Al termine del sentiero, una stradina sulla sinistra conduce alla strada principale che collega Victoria con la Baia di Marsalforn. Camminando in salita verso Victoria, il grande edificio bianco sulla destra è il convento dei Frati Cappuccini.

La chiesa è dedicata alla Madonna delle Grazie (8). Il luogo fu inizialmente occupato da un’altra cappella dedicata prima a San Giuliano, poi a Sant’Agata e infine alla Natività della Beata Vergine. Secondo la leggenda, uno dei tunnel segreti utilizzati come vie di fuga dalla Cittadella conduceva in questo luogo fino a quando non fu chiuso dai Cappuccini. 17


Croce di pietre e fontana

Monument of George Pisani

Bus Terminus

La camminata si svolge in salita fino a raggiungere gli incroci principali a Victoria. Alla propria sinistra si osservano una croce di pietra e una fontana. La croce di pietra è simile alle numerose croci che si trovano su Gozo. La fontana accanto alla parete fu installata nel 1881 ed è stata recentemente restaurata, poiché parte della muratura si era sbriciolata per effetto dell’erosione. In passato, la fontana serviva da luogo di sosta e 18

abbeveraggio per i muli e i cavalli delle persone che arrivavano a Victoria dalle zone periferiche. Continuare diritto su Triq Taħt Putirjal fino a che non si apre un grande spazio alla propria sinistra dove si trova una statua di Gorg Pisani, un poeta gozitano. Qui la stazione degli autobus consente di recarsi ovunque si desideri e l’ufficio informativo turistico può fornire tutte le informazioni necessarie.


Frammenti LA CITTADELLA

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La Cittadella è uno dei luoghi focali di Gozo da un punto di vista storico e architettonico. Le sue origini si perdono nell’alba dei tempi.

I resti culturali più antichi scoperti fino ad ora risalgono all’epoca dei templi, attorno al 3500 a.C. Il primo riferimento per iscritto a una città fortificata su Gozo risale al 1241 e successivamente la Cittadella fu occupata da una serie di conquistatori stranieri. La struttura attuale risale ai primi del XVII secolo, durante il periodo del Gran Maestro Wignacourt, quando i Cavalieri ricostruirono la Cittadella così come la si vede oggi. Gli abitanti locali vi trovavano riparo durante la notte. Infatti, fino al 1637 tutti i gozitani dovevano per legge trascorrere la notte entro le mura della Cittadella. Un ponte levatoio forniva l’unico accesso e un fossato circondava la Cittadella, o “Castello”, come veniva chiamato all’epoca.

IL VITELLO D’ORO

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La Cittadella

La leggenda narra che dalle sabbie dorate della collina di Ta’ Gelmu si estraesse l’oro. Ciò ha dato vita alla credenza popolare secondo cui da qualche parte è ancora nascosto un vitello d’oro. Secondo la leggenda, Sidor, un contadino, lavorava sodo dall’alba al tramonto per sbarcare il lunario per se stesso e la famiglia e spesso sognava di trovare l’oro. Un 19


giorno il suo desiderio si avverò. Egli trovò un vitello d’oro. Dopo averlo lucidato e messo al sicuro nel suo sacco, raggiunse di fretta Calogero, l’orafo del villaggio. Quest’ultimo non poteva credere ai propri occhi, ma dopo l’iniziale sorpresa, non perse tempo ed elaborò un piano per impossessarsi dell’inestimabile vitello d’oro. Il vitello d’oro aveva fatto emergere l’avidità e l’ingegno machiavellico di Calogero. Egli spiegò a Sidor che non poteva tenere il tesoro dissotterrato dal contadino nel suo campo poiché il Gran Maestro aveva decretato che tali beni di grande valore erano proprietà della tesoreria dell’isola. In un’apparente dimostrazione di generosità e simpatia, Calogero diede del denaro all’ignaro Sidor in cambio della statuetta d’oro. Calogero disse infine che, assumendosi la responsabilità della statuetta, l’orafo avrebbe risparmiato a Sidor numerosi e infiniti guai. Sidor tornò a casa, ignaro del fatto che si era lasciato ingannare. Quando Sidor raccontò l’accaduto all’astuta moglie, ella si infuriò e si assicurò che il Gran Maestro venisse a conoscenza dei fatti. Calogero continuò a sostenere la propria innocenza, ma fu imprigionato per tutta la vita. Egli morì senza rivelare il luogo in cui aveva riposto il vitello d’oro.

UN’ANTICA NICCHIA

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Quando fu costruita nel 1773, questa nicchia risiedeva probabilmente indisturbata

nel bel mezzo dell’aperta campagna, distante dalle abitazioni. La nicchia ritrae un angelo mentre porge visita alla Madonna. La struttura architettonica è degna di nota. Sul lato anteriore si erge un balcone di pietra sorretto da tre pilastri separati, creando una struttura simmetrica a tre dimensioni. Si ritiene che in passato la nicchia attirasse numerosi pellegrini. Accanto ad essa si recitava il rosario, seguito da un’omelia pronunciata da un sacerdote dal balcone. Alcuni storici locali sostengono che la nicchia facesse parte di una chiesa di campagna, che fu abbandonata e ridotta in macerie.

LA MADONNA DEL PATROCINIOI

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Questa chiesa si trova sulla via per Wied ilGħasri (valle di L-Għasri). È dedicata al Patrocinio della Vergine Maria, la cui festa si celebra la seconda domenica di ottobre. La cappella fu costruita nel 1739 e presto attirò devoti da tutta l’isola. Fu ricostruita in modo più ampio nel 1754 e consacrata nel 1789, divenendo la prima chiesa di campagna consacrata di Gozo e rimase l’unica per 161 anni. Essa funse da vice-parrocchia per il villaggio di l-Għasri dal 1872 al 1921. La pala d’altare è attribuita a Francesco Sahra e mostra la Vergine Maria circondata di angeli mentre protegge sotto il proprio mantello un essere umano che si nasconde da Satana.


LE SALINE

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La leggenda vuole che un ricco orologiaio di Iż-Żebbuġ possedesse numerose proprietà a Gozo. La sua avidità era insaziabile. A un certo punto egli decise che di fare fortuna tramite la produzione di sale. Un giorno commissionò ad alcuni operai la costruzione delle saline scavandole nel calcare costiero. Tuttavia, riempire le saline di acqua salata si dimostrò un’impresa ardua, poiché il livello del mare era più basso di oltre quindici metri. Siccome la costa rialzata era piena di grotte e tunnel, egli decise di scavare un pozzo fino a uno dei tunnel. In questo modo, quando le onde si infrangevano sulla costa, raggiungevano il pozzo e riempivano le saline di acqua marina. Avendo scavato il pozzo durante l’estate, egli attese i mesi invernali per verificare che l’idea funzionasse. Quando arrivò l’inverno e il mare iniziò a infrangersi sulle rocce, l’acqua veniva portata verso l’alto e riempiva tutte le saline. Tuttavia, la zona in cui erano state scavate le saline era composta di roccia porosa e l’acqua veniva assorbita dalla roccia invece di evaporare. Per complicare le cose, quando il mare era molto mosso, l’acqua schizzava come un geyser e si diffondeva su un’area di diversi chilometri, distruggendo i raccolti nei campi limitrofi. I contadini si arrabbiarono per questa minaccia al loro sostentamento e decisero di riempire il pozzo di grandi massi.

LA BATTERIA DI IL QOLLA L-BAJDA

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Questa batteria fu costruita nel 1716 e fu dotata di sei cannoni. Durante la Seconda Guerra Mondiale funse da punto di osservazione n. 5. Negli anni ’80 è stata affittata a una società privata che l’ha convertita in discoteca. La batteria è una delle uniche due batterie ancora esistenti sull’isola; l’altra si trova a Il-Qala.

LA COLLINA DI TAL-MERZUQ

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La collina di Tal-Merżuq è un luogo permeato da miti e leggende religiosi di origine popolare. Secondo la tradizione, un tempo fu visto salire del fumo nero dalla collina; ciò portò a credere che si trattasse di un vulcano, di cui però non esistono prove scientifiche. Un’altra leggenda afferma che Dio punì gli abitanti di Gozo inghiottendo l’isola nelle tenebre per tre giorni interi. Al termine dei tre giorni, si vide un raggio di luce (merżuq) uscire dalla collina (da cui il nome Tal-Merżuq). Sulla collina fu posta una statua di Cristo nel 1904, quando Gozo fu consacrata a Cristo Salvatore (portando al nome popolare di Tas-Salvatur), sostituendo una croce di legno eretta in precedenza. La prima statua di Cristo non resistette all’usura degli agenti atmosferici e fu sostituita negli anni ’60 del XX secolo. La seconda statua fu distrutta quando cedette il piedistallo durante un temporale. Parti 21


Tas-Salvatur

della statua sono ancora sparse sulla cima della collina. La statua odierna è fatta di cemento rinforzato e per ora ha resistito molto bene!

LA CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

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La pala dell’altare principale della chiesa ritrae la Madonna delle Grazie e una processione che entra nella chiesa. Fu dipinta dall’artista Stefano Erardi. Fino al 1968 il capitolo della cattedrale si recava in chiesa in processione ogni seconda domenica di gennaio. La processione si svolgeva in onore di un voto collegato alla serie di terremoti che scosse le isole maltesi l’11 gennaio 1963 e causò numerosissimi danni. Molti gozitani promisero di visitare la chiesa e offrire servizi di ringraziamento in onore della Madonna. Il tabernacolo sull’altare più alto è fatto di alabastro gozitano portato 22

dal villaggio di Iż-Żebbuġ. Il crocifisso al di sopra dell’altare della terza cappella a sinistra è ritenuto miracoloso e vanta considerevoli meriti artistici. Esso risale al XVII secolo e appartenne a un uomo ricco di Messina in Sicilia. Un giorno la residenza dove era custodito prese fuoco e tutto fu distrutto, eccetto il crocifisso. In un’altra occasione il crocifisso si trovava su una goletta sulla rotta per Siracusa quando iniziò una terribile tempesta. I membri dell’equipaggio promisero che, in caso fossero sopravvissuti, avrebbero donato il crocifisso agli abitanti del luogo dove sarebbero approdati. Questo luogo fu Malta e il crocifisso fu donato alla chiesa della Madonna delle Vittorie a La Valletta. Successivamente fu passato ai frati Cappuccini. Al di sotto del crocifisso giace il corpo di San Fortunato Martire. Il corpo di San Facundo giace nella cappella opposta, mentre Fra Baskal, che proveniva da Iż-Żebbuġ, è sepolto nella cripta della chiesa.


Informazioni SITI WEB: www.gozo.gov.mt www.visitgozo.com www.ecogozo.com www.gozochannel.com

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE A GOZO: No. 17, Independence Square, Victoria, Gozo, VCT 1021 Tel: (+356) 22915452 ORARI DI APERTURA: Dal lunedì al sabato: dalle 09:00 alle 17:30 (ultimo accesso alle 17:15) La domenica e i giorni festivi*: dalle 09:00 alle 13:00 (ultimo accesso alle 12:45) N.B.: * eccetto i giorni di Natale, Capodanno, Venerdì Santo e Domenica di Pasqua

ORARI DEGLI AUTOBUS: www.transport.gov.mt

Tutti i diritti riservati. Sono vietate la riproduzione, la conservazione in sistemi di recupero dati e la trasmissione sotto qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo (elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione ecc.) di qualsiasi parte di questa pubblicazione senza previo consenso per iscritto del titolare del copyright. È possibile inviare richieste direttamente al Ministero di Gozo.

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Fotografia: TED ATTARD DANIEL CILIA ANALISE FALZON

GEORGE SCERRI PAUL SCICLUNA JOHN ZAMMIT

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Programma di sviluppo rurale per Malta 2007 - 2013 Asse 3 – Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali Progetto cofinanziato dall’Unione Europea Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Tasso di cofinanziamento: 75% Unione Europea, 25% Governo di Malta L’Europa investe nelle zone rurali


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