Italian history and culture

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STORIA E CULTURA



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Benvenuti

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Amman

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As-Salt

Umm Qays

Irbid

Jordan River

Mappa della Giordania

L.Tiberius

Sommario

ITINERARI STORICO-CULTURALI 12

Petra Aqaba Jerash Ajlun

Ramtha

Ajlun Deir 'Alla

Jerash

Mafraq Umm al-Jimal

Zarqa

Marka

Iraq al-Amir

Bethany Beyond The Jordan Mt. Nebo Itinerario da 3 giorni: 20 Dead Sea Spas 22Madaba e Mar Morto - Pernottamento ad Madaba Giorno 1. Amman, Jerash, Hammamat Ma’in Amman 26 Dhiban Giorno 2. Petra - Pernottamento a Little Petra Umm Ar-Rasas 30 Giorno 3. Karak, Madaba e Monte Nebo - Pernottamento ad Amman 36

Umm Al-Jimal Itinerario da 5 giorni: 38

Jaber

Qasr Al Hallabat

Salt

D e a d Se a

Karak

Jordan Valley

Madaba Itinerari di 1 giorno: 14 1. Jerash, Ajlun Umm Ar-Rasas 16 2. Amman (tour della città) Monte Nebo 17 3. Madaba, Monte Nebo, Betania oltre il Giordano Valle del Giordano e Mar Morto 18

Pella Hemmeh

Amman Qusayr Amra Qasr Al Mushatta Queen Alia International Airport

Azraq

Qasr Al Kharrana

Qatraneh

Karak

Mu'ta 39Ajlun - Pernottamento ad Amman Giorno 1. Amman, Jerash, Al Mazar aj-Janubi Umm QaysGiorno 2. Madaba, Monte40Nebo, Karak - Pernottamento a Petra Giorno 3. Petra - Pernottamento a Petra Giorno Shawbak 42 Tafileh 4. Wadi Rum - Pernottamento sul Mar Morto Castelli omayyadi nel deserto 44 Giorno 5. Betania oltre il Giordano Itinerari Storia e Cultura 49 Desert Hig hway

Pella

Shawbak Wadi Musa

Ras an-Naqab

Jordan Tourism Board: Tel: +962 6 5678444, tutti i giorni (dalle 8 alle 16) escluso venerdì. Potete inoltre visitare il sito Web all’indirizzo www. VisitJordan.com

Sito storico Castello

Sito religioso

Petra Ma'an

Per ulteriori informazioni, contattate l’ente per il turismo della Giordania:

Legenda mappa

Aeroporto Strada Autostrada Ferrovia

Aqab a

Aqaba

Gulf of

Per altri itinerari, visitate il sito Web: www.visitjordan.com

Wadi Rum

Ponte


STORIA E CULTURA IN GIORDANIA La Giordania è una terra ricca di storia. Dagli albori della civiltà, la Giordania ha giocato un ruolo molto importante nel commercio tra Oriente e Occidente grazie alla posizione geografica al crocevia tra Asia, Africa ed Europa. Questa terra ha ospitato i primi insediamenti umani e oggi è punteggiata di rovine delle più grandi civiltà dell’antichità. La Giordania ha ricoperto un ruolo fondamentale nei periodi dell’impero Romano, della Cristianità, dell’Islam e delle Crociate. Da subito, il visitatore si trova immerso nella storia. Ovunque sono visibili i resti di civiltà da tempo relegate nei libri di storia, ma che ancora sono impresse nel tessuto di questo fantastico Regno e nelle persone che lo abitano. Dall’antica Petra, città dei Nabatei, ai miracoli del Mar Morto e della Valle del Giordano, alle meraviglie del Mar Rosso e del Wadi Rum fino agli splendidi alberghi, centri commerciali e gallerie d’arte della moderna Amman, la Giordania è una nazione ricchissima di storia e di cultura.

Ovunque sono visibili i resti di civiltà da

tempo relegate nei libri di storia. 2


LO SAPEVATE? La bandiera giordana simboleggia le radici del Regno che affondano nella Grande Rivolta Araba del 1916 e deriva dalla bandiera della rivoluzione. Le bande di colore nero, bianco e verde rappresentano rispettivamente le dinastie arabe abbaside, omayyadi e fatimida, mentre il triangolo color cremisi rappresenta la dinastia hashemita. La stella islamica a sette punte posizionata al centro del triangolo cremisi rappresenta i sette versi della Surat Al-Fatiha, la primo sura del Sacro Corano.

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AMMAN

Durante la Media Età del Bronzo (2000–1550 a.C.), la Cittadella venne fortificata con mura inclinate (glacis). In quel periodo, merci come vasi di alabastro, recipienti di ceramica e scarabei venivano importati dall’Egitto. Nella tarda Età del Bronzo (1550–1200 a.C.) i collegamenti commerciali si estesero fino a comprendere anche Cipro e le isole micenee. L’Età del Ferro (1200–539 a.C.), che coincide con la storia biblica, segna

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l’inizio dell’utilizzo del ferro. In questo periodo, la Giordania venne suddivisa in diversi stati: Gilead a nord, Ammon e Moab al centro ed Edom a sud. All’inizio del X secolo a.C., Re David conquistò Rabbath Ammon seguendo la sua politica di espansione. Uriah l’ittita, uno dei funzionari di David, venne ucciso in battaglia e David conquistò la sua splendida moglie Betsabea che divenne la madre di Salomone.

La storia di Amman inizia novemila anni fa, nell’Età della Pietra. La capitale ospita uno dei maggiori insediamenti del Neolitico (circa 6500 a.C.) scoperti in Medio Oriente. La Cittadella di Amman (al-Qala’a) era il cuore degli insediamenti fin dall’Età del Bronzo antica (3200–2000 a.C.). Tuttavia, i resti delle strutture di questo periodo sono scarsi e visibili solo in rare tombe intagliate nella roccia.

Il Palazzo degli Omayyadi presso la Cittadella di Amman.


I Romani ricostruirono la città con strade ornate di colonne, bagni pubblici, un teatro e imponenti edifici pubblici. Intorno al X secolo a.C., Ammon riconquistò la propria indipendenza e Rabbath Ammon divenne la capitale dello stato ammonita. Una serie di fortezze di confine formavano un sistema difensivo ben integrato e proteggevano Rabbath Ammon dai tentativi occidentali di avvicinamento. Queste fortezze o torri, costruite in stile megalitico, erano quadrate, rettangolari o circolari. Quest’ultima forma è ancora visibile a Jabal Amman, nelle immediate vicinanze degli uffici del Ministero giordano per le antichità. A partire dall’VIII secolo a.C., questa zona fu assoggettata al dominio di Assiri, Babilonesi e Persiani. Entro il III secolo a.C., la città venne chiamata “Filadelfia” dal nome del governatore Tolomeo II

Filadelfio.Successivamente, il governo passò nelle mani dei Seleucidi e dei Nabatei fino al 63 a.C., quando la zona venne assorbita dall’Impero Romano e il generale Pompeo annesse anche la Siria includendo Filadelfia nella Lega della Decapoli, un’alleanza di dieci città-stato fedeli a Roma. I Romani ricostruirono la città con strade ornate di colonne, bagni pubblici, un teatro e imponenti edifici pubblici. Filadelfia fiorì come uno dei centri della nuova provincia romana d’Arabia oltre che come proficua rotta commerciale che collegava il Mediterraneo con l’interno fino all’India e alla Cina ma anche con il nord e il sud. Durante il periodo bizantino, quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano d’Oriente, la città divenne la sede dei vescovi cristiani e vide la costruzione di due chiese. Entro il VII secolo, l’Islam era ormai in rapida espansione verso nord, dalla Penisola Araba e, entro il 635 d.C., aveva ormai convertito anche questa regione. La città riprese l’antico nome semita di Ammon, o Amman come è conosciuta oggi.

 Visitatori ammirano la Cittadella al tramonto.

LaCommissionecinematografica reale della Giordania è un comitato che mira a contribuire allo sviluppo del settore della produzione audiovisiva giordana lavorando in particolare sulla “Cultura cinematografica” e incoraggiando la popolazione a utilizzare i film e gli strumenti audiovisivi per esprimere le proprie idee. Inoltre, fornisce al pubblico l’opportunità di guardare film di registi indipendenti, favorendo lo scambio di idee. Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito Web all’indirizzo: www.film.jo

Una figurina di calcare “Ain Ghazal” risalente a oltre 7.000 anni fa.

LO SAPEVATE?

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In seguito ai numerosi passaggi di potere nei secoli successivi, la fortuna di Amman iniziò a declinare. Durante le Crociate e sotto il dominio dei Mamelucchi d’Egitto, l’importanza di Amman venne offuscata dall’ascesa di Karak nel sud. Nel 1321 d.C., Amman veniva descritta come “un’antichissima città in rovina da tempi precedenti all’Islam… nasconde meravigliose rovine e il fiume al-Zarqa solca la zona”. Sotto l’impero ottomano, Amman rimase in stato di isolamento, mentre As-Salt era la città principale. Nel 1806, la città era abitata solo dai beduini. L’indebolimento dell’autorità ottomana nella regione coincise con l’esodo di moltissimi circassiani e altri musulmani perseguitati dal Caucaso. Trovarono rifugio nella zona e stabilirono i loro insediamenti ad Amman e in altre città come Jerash, Suweileh, Wadi Seer

e Naur. Anche se, in massima parte, erano agricoltori, tra questi primissimi coloni vi erano anche orefici, argentieri e altri artigiani. In breve tempo, costruirono strade di collegamento tra le diverse città. Ancora una volta, il commercio riprese a fiorire, ma fu grazie alla costruzione della ferrovia di Hejaz che la città ricominciò a vivere. Collegando Damasco con Medina, la ferrovia attraversava Amman. Nel 1902, ancora una volta, Amman divenne il centro di una rotta commerciale molto frequentata e la popolazione iniziò a crescere. Nel 1905, la città era abitata da una popolazione mista di 3.000 persone.

L’imponente anfiteatro di Amman. Un busto proveniente dal Museo archeologico della Giordania ad Amman.

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Il 15 maggio 1923, venne fondato l’Emirato di Transgiordania, con Abdullah, hashemita discendente diretto del profeta Maometto (che la pace sia con Lui), come leader indiscusso. Il 22 marzo 1946, la Transgiordania mise al sicuro la propria indipendenza. Due mesi dopo, Abdullah passò da emiro a re, e la nazione venne ufficialmente ribattezzata Regno hashemita di Giordania con Amman come capitale. Nei decenni successivi, la città è cresciuta ed è diventata una metropoli commerciale moderna e vivace con oltre due milioni di abitanti. Alberghi e sistemazioni eccellenti, ottimi ristoranti, caffetterie, centri commerciali, uffici e ville di lusso hanno sostituito le strutture del passato. Tuttavia, è ancora possibile ammirare gran parte della vecchia città. Oltre ai numerosi siti archeologici, Amman offre molti musei, gallerie d’arte e centri culturali, ma anche teatri e cinema.

Il Tempio di Ercole presso la Cittadella di Amman. 

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Siti storici

Centri archeologici

Amman offre una gran varietà di siti storici risalenti ai periodi neolitico, ellenistico e alle ultime fasi del dominio romano e arabo islamico. La Cittadella è ideale per iniziare una visita dei siti archeologici della città. È il sito dell’antica RabbathAmmon e gli scavi hanno portato alla luce innumerevoli resti romani, bizantini e del primo periodo islamico. Situata su una collina, offre ai visitatori una splendida panoramica dell’incredibile storia della città, ma anche viste mozzafiato di Amman.

Amman ospita un gran numero di centri archeologici locali e internazionali che riflettono l’importanza storica del luogo: American Centre for Oriental Research (Centro americano per le ricerche in Oriente) Council for British Research in the Levant (Consiglio per le ricerche inglesi nel Levante) French Institute of Archaeology for the Near East (Istituto francese di archeologia per il Vicino Oriente) Friends of Archaeology (Amici dell’archeologia) German Protestant Institute for Archaeology (Istituto tedesco protestante di archeologia) Department of Antiquities (Ministero per l’antichità)

Tra i punti di interesse della Cittadella: il complesso del Palazzo degli Omayyadi, che risale al 730 d.C.; il Tempio di Ercole, costruito durante il regno dell’imperatore Marco Aurelio (161-180 d.C.); e la Chiesa bizantina, probabilmente risalente al VI o VII secolo d.C. Le attrazioni nelle vicinanze comprendono: il Teatro romano ristrutturato, che risale al II secolo d.C.; il Foro romano; il Ninfeo e la Grande moschea Husseini, costruita dall’emiro Abdullah nel 1924 al posto di una precedente moschea del periodo omayyade.

 Una locomotiva a vapore della ferrovia di Hejaz.

Una statua del Museo Archeologico giordano.

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La Grande moschea Husseini nel centro di Amman. 


La Giordania offre innumerevoli opportunità di

shopping. Musei

I musei locali offrono una panoramica significativa della storia e della cultura locale: • Museo archeologico giordano • Museo giordano delle tradizioni popolari • Museo giordano del folclore • Museo archeologico/Università della Giordania • Museo antropologico/Università della Giordania • Museo della numismatica/Banca centrale della Giordania • Museo reale dell’automobile

Artigianato/Shopping La Giordania offre innumerevoli opportunità di shopping. I visitatori hanno a disposizione una gran varietà di prodotti artigianali tipici e altre merci disponibili in tutte le località più note ma anche nelle boutique dei principali alberghi e presso i centri visitatori. Qui troverete tappeti e cuscini intrecciati a

mano, articoli e vestiti splendidamente ricamati, ceramiche tradizionali, oggetti in vetro, gioielli in argento con pietre semi-preziose, coltelli beduini, bricchi per caffè, narghileh (pipe ad acqua), intarsi, pezzi d’antiquariato e altri manufatti. Dedicate un po’ di tempo alla visita del souk di Amman. Un vero tesoro per tutti coloro alla ricerca di qualcosa fuori dal comune. Nel souk troverete meravigliosi negozi d’oro e d’argento dove fare ottimi affari. Anche i negozi del mercato, specialmente quelli di spezie esotiche, erbe e aromi valgono una visita. Amman offre anche negozi sofisticati e boutique all’avanguardia dove potete trovare l’ultima moda in fatto di gioielli, abiti, accessori, pelletterie e articoli elettronici. In tutta la Giordania potrete trovare i famosissimi prodotti del Mar Morto. Tutti sono di eccellente qualità e vengono prodotti sotto rigido controllo clinico. E hanno anche un ottimo rapporto qualità/prezzo.

LO SAPEVATE? Kan Zaman si trova su una collina a 12 chilometri a sud dalla città. È un rinomato complesso di scuderie, depositi e un complesso residenziale che è diventato una delle principali attrazioni turistiche. Kan Zaman, che significa “c’era una volta”, combina un’atmosfera di fine secolo con il cibo e l’artigianato migliori della Giordania.

I negozianti sono sempre cordiali e amichevoli. La maggior parte parla un po’ di inglese e, in ogni caso, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutare e assistere chi non ha dimestichezza con la lingua. Un negozio di spezie nel souk di Amman.

Un tradizionale piatto di vimini

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Global Village (Villaggio globale) Global Village (Villaggio globale) Un festival annuale che dura per l’intero mese di luglio. È composto dai cosiddetti “Country Pavilions” costruiti per riflettere il patrimonio, il folclore e la tradizione del paese. Include anche un “Teatro principale” che ospita attività nazionali e internazionali, e una “Fiera del divertimento” che si estende su 16.000 m2, in cui si possono trovare attrattive di tutti i tipi, nonché la “Food Court” (Area ristoro), che offre piatti tipici locali e cucina internazionale. Tutti i visitatori e i partecipanti hanno a loro disposizione servizi bancari, di sicurezza, parcheggi e altro ancora. Per ulteriori informazioni, visitate il sito Web www. globalvillagejo.com Souk Ukaz Festival musicale annuale che ha luogo a metà estate ad Amman o nella vicina Jerash. Souk Ukaz prevede musica, canzoni e danza con artisti locali e internazionali e dura da metà luglio a metà agosto. Per ulteriori informazioni sulla manifestazione, visitate il sito Web www.meccad.org.

Gallerie d’arte La scena artistica giordana sta conoscendo un periodo di rapido sviluppo e, in particolare ad Amman, sono presenti eccellenti gallerie e centri espositivi che hanno reso la città fulcro culturale per gli artisti locali e internazionali, i quali vi organizzano regolarmente le loro esposizioni.

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Galleria nazionale di belle arti Fondata nel 1980 e situata accanto alla moschea Re Abdullah, la Galleria nazionale di belle arti è uno dei principali musei d’arte del Medio Oriente. Ospita un’esclusiva e vasta collezione permanente d’arte moderna proveniente dai paesi in via di sviluppo, riconosciuta a livello internazionale. Dal momento della fondazione, la Galleria nazionale di belle arti ha raggiunto i più alti standard professionali nell’acquisizione e nella gestione delle opere d’arte. La collezione comprende più di 2.000 opere, inclusi dipinti, stampe, sculture, fotografie, installazioni, tessuti e ceramiche realizzati da oltre 800 artisti provenienti da 59 paesi di Asia e Africa. Per ulteriori informazioni, visitate il sito Web: www.nationalgallery.org • Municipio di Amman • Galleria Al Mashreq • Galleria Lines • Galleria Zara • The Gallery • Galleria Baladna • Galleria Orfali • Galleria Foresight • Dar Al Anda • Makan • Darat Al Funun • Broadway

 La Galleria nazionale di belle arti ad Amman. 

Festival

Mostra d’arte presso la Galleria nazionale di belle arti.


LO SAPEVATE?

Centri culturali Attività culturali vengono svolte in un numero sempre maggiore di centri. Sui quotidiani in lingua inglese, The Jordan Times e The Star, vengono segnalati i dettagli relativi ai singoli eventi. • The Royal Cultural Centre • Haya Art Centre • Zaha Cultural Centre • Emirates Cultural Centre • Turkish Cultural Centre • Goethe Institute • The French Cultural Centre • The British Council • Spanish Cultural Centre

Teatri e cinema Vengono proiettati film in lingua originale e sottotitoli in arabo. I programmi sono disponibili sul Jordan Times. I numerosi centri culturali presenti organizzano spesso rassegne cinematografiche. Ogni anno nel mese di maggio  Il Museo delle tradizioni popolari ad Amman.

ha luogo il Jordan Film Festival, mentre Amman partecipa al Festival del film europeo e al Festival del film franco-arabo. Cinema: • Plaza • Century • Gateway • Galleria • Cinema City • Le Royal Cinema Teatri: • Ammoun • Opera • Hisham

Il Museo reale dell’automobile ripercorre la storia del Regno Hashemita di Giordania dai primi anni del 1920 fino a oggi. Le auto esposte illustrano la vita di Sua Maestà, il compianto Re Hussein, del suo regno e di molti aspetti diversi della sua leadership. Nel museo sono presenti rari archivi fotografici e filmati di repertorio. Il museo è inoltre dotato di una stanza multimediale, una biblioteca, nonché di un negozio di souvenir, per offrire ai visitatori l’opportunità di un approccio storico-culturale a 360 gradi.

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AS-SALT Città antichissima, As-Salt è stata uno degli insediamenti più importanti nella regione compresa tra la Valle del Giordano e il deserto orientale. Poiché è stato un importante collegamento commerciale tra il deserto orientale e l’occidente, è stato un luogo di importanza fondamentale per i molti governatori della regione. Romani, Bizantini e Mamelucchi hanno tutti contribuito alla crescita della città ma è stato solo alla fine del XIX e l’inizio del XX secolo, durante il dominio Ottomano, che As-Salt ha vissuto il suo momento più prospero. È stato in quel periodo che gli Ottomani si sono stabiliti ad As-Salt, scegliendola come sede regionale amministrativa e incoraggiandone l’immigrazione da altre parti del loro impero. Con il crescere del prestigio della città, molti mercanti vi giunsero e, con la loro nuova ricchezza, costruirono le splendide dimore che è ancora possibile ammirare ai giorni nostri. Questi splendidi edifici in pietra arenaria gialla racchiudono una varietà di stili locali ed europei. Generalmente sono composti da tetti a cupola, cortili interni e caratteristiche lunghe finestre ad arcata. As-Salt, la capitale della regione Belqa’a, ha attratto coloni sin dai tempi dell’Età del Ferro, principalmente per il fatto che l’area gode di un clima moderato, una ricca riserva d’acqua e terreno fertile. La città si trova inoltre in un punto strategico, crocevia delle rotte commerciali che collegano settentrione e meridione nonché oriente e occidente, collegando l’interno con Gerusalemme, Nablus, Nazareth e il Mediterraneo.

Sei secoli più tardi, nel 1840, le forze di un altro potente egiziano, Ibrahim Pasha, la distrussero di nuovo. La Cittadella è ora sede di una grande moschea, che domina dall’alto la città moderna. Agli albori del XIX secolo, As-Salt era una prospera città di frontiera al confine tra l’Impero ottomano e il deserto. Non era governata da nessuno e si dice che la gente di As-Salt fosse esente da qualsiasi tipo di tassazione. La città era inoltre il fulcro del commercio tra il paese e i centri urbani della Palestina. La fortuna della città ha subito un declino dopo la Prima guerra mondiale, quando l’emiro Abdullah bin Al-Hussein scelse Amman come capitale del nuovo Emirato della Transgiordania.

As-Salt.  Un manufatto in vetro custodito al Museo Archeologico di As-Salt.

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Sono presenti tracce della presenza romana e alla periferia della città è possibile trovare numerose tombe. Durante il periodo romano la città era conosciuta come As-Saltos, che significa alberi del bosco. Nel periodo bizantino era conosciuta come Jadaron/Jader; a tale periodo risale un mosaico di Ma’in in cui la città compare con il nome “Jadaron”. Nel XIII secolo il sultano Al Mu’azzam Isa (nipote di Saladino) fece costruire una fortezza ayyubida per proteggere la cittadella. La fortezza fu distrutta dalle invasioni mongole nel 1260, ma un anno dopo il sultano mamelucco al-Zahir Baybars la fece costruire nuovamente.


Siti storici Una delle prime figure patriarcali nella Bibbia è Giobbe, il cui libro è annoverato tra i più grandi capolavori di letteratura religiosa in tutto il mondo. As-Salt ospita il santuario di Giobbe, nonché del profeta Jethro, il suocero di Mosè. Ospita inoltre i sepolcri di Gad e Aser, figli di Giacobbe. La casa di Abu Jaber, costruita tra il 1892 e il 1906, con i suoi affreschi sui soffitti e i dipinti a opera di artisti italiani, è ritenuta un tipico esempio delle case dei mercanti nel XIX secolo. As-Salt presenta molti altri luoghi di interesse, tra cui le tombe romane alla periferia della città e il luogo in cui sorgeva la fortezza ayyubida del XIII secolo, fatta costruire da al-Mu’azzam Isa, nipote di Saladino, subito dopo il 1198.

Musei musei locali includono artefatti che reperti al Calcolitico, nonché costumi tradizionali dei beduini e ulteriori esempi di storia e tradizioni locali. • Museo archeologico di As-Salt • Museo folcloristico di As-Salt • Museo storico di As Salt (Casa di Abu Jaber)

Indicazioni

Una porta in stile ottomano ad As-Salt.

As-Salt si trova 29 chilometri a nord-ovest dal centro di Amman e può essere facilmente raggiunta in circa mezz’ora di automobile.

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MADABA Ad appena 30 chilometri da Amman, lungo una strada che ha ben 5.000 anni, la Strada dei Re, Madaba è uno dei luoghi più memorabili della Terra Santa. Dopo aver attraversato una serie di siti antichi, la prima città che si incontra è Madaba, nota come la “Città dei Mosaici”. Madaba è un’antica città dell’altopiano giordano, occupata da tribù di arabi cristiani giunti dalla regione di Karak nel 1880 d.C.

I Romani la resero una tipica città di provincia, con strade colonnate, templi e altri edifici, acquedotti e mura di cinta. La città ha continuato la sua fase di fioritura fino all’VIII secolo e oltre. Tracce di città romane sono visibili nei lunghi tratti di strade lastricate nel Parco archeologico di Madaba.

Siti storici

È ora abitata sia da cristiani che da musulmani. A Madaba è possibile trovare numerosi reperti antichi, di cui molti esposti nel museo della città e nel Parco archeologico. Madaba ha una lunga storia, ed è menzionata nella Bibbia ai tempi dell’Esodo, all’incirca nel 1200 a.C., periodo a cui si fa risalire una tomba scoperta a est della città. Nella Bibbia, Madaba è annoverata tra le città della piana del Moab conquistate dalle tribù israelitiche.

L’attrazione principale di Madaba è custodita nella chiesa contemporanea greco-ortodossa di San Giorgio. Si tratta di una mappa-mosaico bizantina straordinariamente vivida che risale al VI secolo e rappresenta Gerusalemme e altri luoghi santi. La mappa, originariamente composta da due milioni di pietre colorate e dalle dimensioni di 25 x 5 metri, è rimasta quasi intatta e rappresenta colline e valli, villaggi e città, fino a raggiungere il delta del Nilo.

In base a un’iscrizione di Mesha (Re del Moab), la città è stata liberata dal re moabita intorno alla metà del IX secolo a.C. Verso la fine del II secolo a.C. Madaba entrò in conflitto con la popolazione locale, e fu espugnata dopo un lungo assedio. In seguito, Hyrcanus II, in cambio dell’aiuto che aveva chiesto nella guerra contro suo fratello Aristobulo, promise di restituire la città al re nabateo Aretas III di Petra, insieme ad altre città della regione. Da iscrizioni epigrafiche emerge che Madaba restò nella sfera d’influenza nabatea fino a quando la regione fu incorporata nella provincia romana d’Arabia nel 106 d.C.

Si tratta di un capolavoro senza pari in Giordania; è tuttavia possibile trovare nelle chiese e negli edifici di Madaba dozzine di altri mosaici realizzati fra il V e il VII secolo. In linea con l’impegno giordano per il restauro e la conservazione dei mosaici, il vasto parco archeologico e il complesso museale di Madaba includono i resti di numerose chiese bizantine e i loro splendidi capolavori, tra cui la Chiesa della Vergine e la Sala di Ippolito, quest’ultima facente parte di una casa del VI secolo.

Parco Archeologico di Madaba.  Artigiani al lavoro presso la Scuola musiva di Madaba.

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Musei Non è un caso che i musei locali si occupino prevalentemente del ritrovamento di mosaici. Degna di nota è la Scuola musiva di Madaba, che opera sotto il patrocinio del Ministero del Turismo e delle Antichità. Progetto unico nel suo genere in tutto il Medio Oriente, la scuola forma nuovi artigiani all’arte di realizzare, riparare e restaurare mosaici. • Museo archeologico di Madaba • Parco archeologico di Madaba • Scuola musiva di Madaba

Indicazioni Madaba si trova a 33 Km in direzione sud da Amman. Per raggiungere la città nel modo più rapido, prendete la strada che conduce all’aeroporto direttamente da Madaba; se invece desiderate percorrere una strada più panoramica, prendete la Strada dei Re.

Dettaglio di un mosaico.  

Mappa-mosaico della Terra Santa.

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UMM AR-RASAS (Antica Mayfa’a) Mayphaath è indicato come uno dei luoghi dell’altopiano del Moab (1 Cr. 6:79; Ger. 48:21). Eusebio, nel suo dizionario geografico (Onomasticon), cita un accampamento militare romano a Mayfa’a quale villaggio i cui abitanti uccisero Zayd ibn Amr, un monoteista pre-islamico, diretto alla Mecca per convertirsi all’Islam. I Romani fortificarono la città e i Cristiani locali la adornarono con mosaici in stile bizantino oltre un secolo dopo l’inizio del dominio musulmano.

Siti storici

Della città, cinta da mura che formano un perimetro rettangolare, non rimangono che le rovine, ma sono ancora presenti diversi edifici, nonché quattro chiese e alcuni meravigliosi archi in pietra. L’attrazione principale, esterna alle mura di cinta, si trova nella Chiesa di Santo Stefano; si tratta di un mosaico pavimentale molto grande, perfettamente conservato, che risale al 718 d.C. Raffigura le principali quindici città della Terra Santa a est e ovest del Fiume Giordano. Questo spettacolare mosaico è secondo solo alla rinomata mappa-mosaico di Madaba, raffigurante Gerusalemme e la Terra Santa. A meno di 2 Km a nord della cittadella fortificata,

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L’antica torre a Umm Ar-Rasas.

la più alta torre antica della Giordania lascia perplessi gli studiosi: la torre quadrata, alta 15 metri e priva di porta e scale interne, ritenuta una torre stilita, è ora abitata dagli uccelli.

Indicazioni A sud di Madaba, nella città di Dhiban, è possibile prendere una strada in direzione est che conduce a questo sito. In alternativa, potete lasciare Amman prendendo l’Autostrada del deserto, superando Qastal e Jiza e girando a ovest appena dopo Dab’a. Umm ar-Rasas si trova a circa 85 Km da Amman.

MUKAWIR A circa un’ora di automobile da Madaba lungo la pittoresca Strada dei Re, si trova Machaerus (Mukawir in arabo), la roccaforte di Erode il Grande. Alla morte di Erode, suo figlio Erode Antipa ereditò la fortezza e ordinò la decapitazione di Giovanni Battista dopo la fatale danza dei sette veli di Salomé.

Indicazioni Proseguendo sulla Strada dei Re, circa 45 minuti dopo la città di Madaba, girate a destra a Libb e giungerete finalmente a Mukawir. Roccaforte di Re Erode a Mukawir.  Rovine sulla cima della collina. 


La croce con il serpente.

MONTE NEBO Il Monte Nebo è il luogo in cui Mosè vide la Terra Santa di Canaan e in cui si dice sia stato seppellito. È il luogo sacro maggiormente venerato in Giordania e meta di pellegrinaggio dei primi Cristiani.La prima chiesa del Monte Nebo fu costruita nel tardo IV secolo, con lo scopo di contrassegnare il luogo.

Siti storici Sei tombe di epoche diverse sono state trovate scavate nella roccia, sotto il mosaico pavimentale del Memoriale di Mosè sul Monte Nebo. Nell’attuale presbiterio sono visibili i resti di vari mosaici, il più antico dei quali è un pannello raffigurante una croce tortile. La croce con il serpente, appena fuori del santuario, simboleggia il serpente di rame innalzato da Mosè nel deserto e la croce su cui fu crocifisso Gesù.

Centri archeologici L’Istituto archeologico francescano in Giordania si occupa della conservazione del patrimonio archeologico del Monte Nebo, della vicina città di Madaba e delle zone circostanti.

LO SAPEVATE? Durante la sua visita in Terra Santa nel 2000 Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II, tenne un’omelia davanti a una moltitudine di credenti presso il Memoriale di Mosè sul Monte Nebo, che sovrasta la Valle del Giordano e la Terra Santa. A seguito della visita in Giordania, il Papa dichiarò il Monte Nebo luogo ufficiale di pellegrinaggio del 2000, insieme a quattro altri siti in Giordania: Betania oltre il Giordano, Anjara, Tel Mar Elias e Mukawir.

Indicazioni

Prendete l’Autostrada dell’aeroporto direttamente verso Madaba. Seguite le indicazioni che vi condurranno a ovest da Madaba al Monte Nebo, distante circa 10 minuti. Mosaico pavimentale nel Memoriale di Mosè.

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LA VALLE DEL GIORDANO E IL MAR MORTO La Valle del Giordano fa parte della grande Rift Valley che si estende dalla Turchia all’Africa orientale, formatasi milioni di anni fa in seguito a una serie di sollevamenti geologici. Il Mar Morto in origine si estendeva per 360 chilometri, da Aqaba a sud fino al Lago di Tiberiade a nord. Le acque terapeutiche del Mar Morto, combinate con il terreno fertile della valle e il clima temperato della zona, sin dall’Età della Pietra hanno attratto genti dedite alla caccia e all’agricoltura. Sono stati scoperti più di 200 siti archeologici, ma si ritiene che ve ne siano molti altri. Per i Cristiani, è una regione che ispira la loro fede. Qui, per la prima volta, Dio parlò con l’Uomo. È la Terra Santa, il luogo in cui Dio consegnò i Dieci Comandamenti a Mosè, dove Giobbe soffrì e venne premiato per la sua fede, dove Gesù venne battezzato da Giovanni e dove Giacobbe combatté contro l’angelo del Signore. Nel libro della Genesi, Dio fa riferimento alla Valle del Giordano che circonda il Mar Morto, definendola il “Giardino di Dio” e, molto probabilmente, qui era situato il Giardino dell’Eden.

religione professata oggi dalla maggior parte dei giordani. La Valle del Giordano ospita numerose tombe dei venerabili compagni del profeta Maometto (che la pace sia con Lui) e dei condottieri militari caduti in battaglia o periti durante la Grande Piaga nel XVIII anno dopo l’Egira. Un esempio è costituito dal leggiadro e generoso compagno Mu’adh bin Jabal, che abbracciò l’Islam all’età di 18 anni. Apparteneva al gruppo dei sei incaricati di compilare il Sacro Corano durante la vita del profeta Maometto (che la pace sia con lui). Morì all’età di 38 anni nella Valle del Giordano. Oggi la sua tomba si trova all’interno di un edificio moderno con cinque cupole e può essere visitata in qualsiasi periodo dell’anno. La Valle del Giordano ospita inoltre la tomba di Abu Ubeida Amer Bin Al-Jarrah, uno dei primi a convertirsi all’Islam. Partecipò a tutti gli eventi più importanti e fu uno dei “Dieci benedetti” a cui il Profeta (che la pace sia con Lui) promise il paradiso.

Le tristemente famose città di Sodoma e Gomorra, e numerose altre località, sono state teatro di drammatici episodi descritti nel Vecchio Testamento, come la storia di Lot, la cui moglie è stata trasformata in una statua di sale per aver disobbedito alla volontà di Dio. Molti di questi e altri luoghi della regione sono santi e significativi per i musulmani, che possono trovare qui numerose mete religiose importanti per lo sviluppo dell’Islam,

Formazione rocciosa ritenuta essere la moglie di Lot.

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Una moschea che ospita la tomba di  Abu Ubeida Amer Bin Al-Jarrah.


Uno dei luoghi più straordinari del mondo, la Valle del Giordano offre un paesaggio suggestivo che, nel Mar Morto, si trova a circa 410 metri sotto il livello del mare, il punto più basso della terra.

Siti storici Sebbene oggi sia un luogo scarsamente popolato e piuttosto tranquillo, si ritiene che la regione della Valle del Giordano sia stata dimora di cinque città bibliche: Sodoma, Gomorra, Adman, Zebouin e Zoar. L’area di fronte a Gerico è stata identificata da quasi due millenni come il luogo dove Gesù Cristo fu battezzato da Giovanni Battista. Le stupefacenti scoperte archeologiche registrate tra il Giordano e Tell alKharrar hanno consentito di identificare questa regione come la biblica “Betania oltre il Giordano”, dove Giovanni viveva al tempo in cui battezzò Gesù.

Grotta di Lot.

d.C. confermano che il sito era abitato ai tempi di Gesù e di Giovanni Battista. Un edificio del III secolo impreziosito da un mosaico pavimentale è stato probabilmente uno dei primi luoghi di preghiera dei cristiani al mondo. Sul Colle di Elia si trova anche la grotta in cui, secondo numerosi testi di pellegrini bizantini, Giovanni visse e battezzò. La chiesa bizantina costruita intorno alla grotta, è stata scavata negli ultimi anni ed è ora visibile. Procedendo verso sud, a breve distanza da Safi (la biblica Zoar) è situata la grotta in cui Lot e le sue figlie si rifugiarono dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra. Una piccola chiesa commemora il luogo.

Indicazioni Il Mar Morto si trova a meno di un’ora di automobile da Amman in direzione ovest; lungo il tragitto è possibile trovare numerose indicazioni.

LO SAPEVATE? Il Mar Morto è lungo 80 chilometri e largo circa 14. La parte settentrionale è molto profonda: il punto più profondo raggiunge i 430 metri. Nella parte meridionale, al contrario, la profondità massima sfiora solo i 4 metri; le acque sono talmente sature di sale e altri minerali che è letteralmente impossibile affondare.

Tell al-Kharrar è nota anche come Tell Mar Elias (Colle di Sant’ Elia), nome attribuito alla città dopo l’ascesa al cielo del profeta Elia da questo luogo. Il Colle di Sant’ Elia è ora il centro focale della regione del Battista e ospita i resti di un monastero bizantino con chiese, ampie fonti battesimali e un sistema di raccolta idrica. Scoperte risalenti al I secolo  Un pozzo e un canale in Betania oltre il Giordano.

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KARAK Che si decida di arrivare a Karak dall’antica Strada dei Re a est o dal Mar Morto a ovest, osservando lo straordinario profilo di questa roccaforte e del castello si comprende immediatamente perché le sorti dei re e delle nazioni furono decise in questo luogo. Antica roccaforte dei Crociati, Karak si trova a 900 m sopra il livello del mare, all’interno delle mura della vecchia città. La città ospita oggi circa 170.000 abitanti, edifici ottomani del XIX secolo restaurati, ristoranti, luoghi di intrattenimento e altro ancora. Ma è senza dubbio il Castello di Karak il luogo più interessante. Il famoso viaggiatore arabo Ibn Battuta scrisse nel suo diario di viaggio che, nel 1326, Karak era accessibile solo passando attraverso un tunnel scavato nella roccia. Le entrate di due tunnel (ora sbarrate) sono ancora visibili oggi: una, più grande, accanto alla strada che porta a Karak da sud-est (via Salah adDin) e l’altra, più piccola, accanto alla Torre di Baybars. Le torri più impressionanti (“burj” in arabo) di Karak sono Burj al-Banawi, una torre circolare con un’iscrizione monumentale adornata da due pantere, l’emblema del Sultano Baybars; Burj as-Sa’ub, una fortezza piccola ma degna di nota; e Burj az-Zahir Baybars (o Torre Baybars), un’imponente struttura che ricorda il castello. È inoltre possibile visitare la Piazza del Castello, con i suoi

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meravigliosi edifici amministrativi ottomani del XIX secolo, ristrutturati allo scopo di ospitare un centro turisti con ristoranti, un centro di artigianato e altre strutture raggruppate intorno alla piazza centrale. Karak è sede di una grande comunità cristiana e molte delle famiglie cristiane discendono da tribù arabe che vissero nella regione nel periodo bizantino, ad esempio Ghassan, Lakhm e Judham.

Siti storici Il Castello di Karak è un oscuro dedalo di sale con volte in pietra e infiniti passaggi, la maggior parte dei quali sotterranei e raggiungibili tramite una massiccia porta (chiedere alla biglietteria). Più imponente che propriamente bello, il castello è tuttavia un esempio del genio militare architettonico del periodo delle Crociate. In tutto il castello, le scure e rozze opere murarie dei Crociati contrastano con quelle più chiare e finemente lavorate dagli arabi nelle epoche successive. A Karak si trova inoltre il sepolcro della figura biblica di Noè.


La prima espansione dell’Islam oltre la Penisola Araba è stata verso nord in Giordania, dove si è verificato il primo contatto tra l’Islam e il mondo non arabo/bizantino. Nel VII secolo hanno avuto luogo diverse battaglie strategiche: a Muta, Yarmouk e Fahl (Pella). Molti dei compagni e condottieri del profeta Maometto (che la pace sia con Lui) furono martirizzati e sepolti in Giordania , e i loro sepolcri e santuari sono oggi importanti mete di musulmani devoti, come ad esempio Al Mazar aj Janubi. Al Mazar Aj Janubi si trova a 25 minuti di automobile a sud lungo l’Autostrada dei Re da Karak.

Musei La parte settentrionale dell’area fortificata presenta due sale con tetto a volta restaurate per ospitare il Museo archeologico. Vi sono custoditi oggetti che risalgono al 3000 a.C., nonché oggetti dei periodi romano, bizantino, ayyubida e dei Mamelucchi.

LO SAPEVATE?

 Il museo di Karak.

Le sale e i passaggi di Karak che si sono conservati meglio sono tutti sotterranei e accessibili tramite una massiccia porta (chiedere alla biglietteria). La città di Karak era l’antica capitale del Moab. All’epoca dei Romani era nota con il nome di Characmoba.

• Museo archeologico di Karak • Museo islamico di Mazar

Indicazioni Da Amman, prendete la Strada dei Re in direzione sud. Vi consigliamo di procurarvi una buona mappa presso il Ministero del Turismo e delle Antichità o presso gli uffici del Jordan Tourism Board

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PETRA L’antica città di Petra è uno dei tesori nazionali della Giordania ed è una rinomata meta turistica. Situata a circa tre ore a sud di Amman, Petra è stata un tempo abitata da Nabatei e da Arabi industriosi che si stabilirono nella Giordania meridionale più di 2.000 anni fa. Ammirata per la sua raffinata cultura, l’imponente architettura e l’ingegnoso complesso di dighe e canali, Petra è ora patrimonio mondiale dell’UNESCO e incanta visitatori provenienti da tutte le parti del mondo. Benché la maggior parte della Petra attuale sia stata costruita dai Nabatei, l’area era già abitata da molto prima, fin dal 7000-

Edomiti, che non erano particolarmente portati per le opere in muratura, erano tuttavia abilissimi nella realizzazione di ceramiche e a quanto pare hanno tramandato tale arte ai Nabatei. Presso Wadi Musa è stato di recente portato alla luce un forno, testimonianza del fatto che Petra è stato un centro regionale per la produzione di ceramiche fino al tardo III secolo d.C., periodo oltre il quale iniziò il suo declino. I Nabatei erano una popolazione araba nomade proveniente dall’Arabia che si stabilì gradualmente a Petra alla fine del VI secolo a.C. Ma sembra che il loro arrivo a Petra non fosse pianificato, poiché il loro intento originale era quello di emigrare nella Palestina meridionale. Senza dubbio hanno trovato questo luogo accogliente, con la sua abbondanza di risorse idriche, i canyon protettivi e gli ospitali Edomiti, con cui sembra ebbero una coesistenza pacifica. Nel II secolo a.C., Petra era diventata una grande città che si estendeva per dieci chilometri quadrati, nonché capitale del Regno Nabateo. In origine, i Nabatei erano agricoltori.

6500 a.C. Testimonianze di un antico insediamento di questo periodo possono essere trovate a Little Petra, poco più a nord di Petra. Nell’Età del Ferro (1200-539 a.C.), Petra era abitata dagli Edomiti. Si insediarono principalmente sulle colline che circondano Petra anziché nell’area scelta dai Nabatei. Gli 

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Le Tombe reali a Petra.

Coltivavano viti e ulivi e allevavano cammelli, pecore, capre e cavalli. Erano abilissimi nella gestione delle risorse idriche e costruirono una complessa rete di canali e cisterne per attingere acqua da una fonte presso Ain Musa, a diversi chilometri di distanza.


Carovane cariche di incenso, seta, spezie e altre merci esotiche erano solite fare sosta a Petra. Ma la loro ricchezza principale consisteva nel fatto che Petra era un importante fulcro delle rotte commerciali che collegavano la Cina in oriente con Roma in occidente. Carovane cariche di incenso, seta, spezie e altre merci esotiche erano solite fare sosta a Petra, che offriva acqua in abbondanza e protezione dai predatori. In cambio della loro ospitalità, i Nabatei imposero una tassa su tutte le merci che attraversavano la città accrescendone in tal modo la ricchezza. Nel 64 a.C., i Romani stabilirono una provincia in Siria. Costituirono la Lega della Decapoli, un’alleanza di dieci cittàstato, che ostacolò l’ulteriore espansione dei Nabatei. Nel 106 d.C., alla lega fu annesso il Regno Nabateo, che divenne parte della provincia romana d’Arabia.

LO SAPEVATE? Visitare Petra di giorno è un’esperienzaimpressionante; visitarla di notte, illuminata da 1.800 candele, vi trasporterà in un’altra dimensione! Potrete attraversare il Siq fino al Khazneh seguendo un percorso illuminato dalle candele e godendovi la musica ammaliatrice dei Beduini del Tesoro. Le visite si tengono tre giorni la settimana: lunedì, mercoledì e giovedì, con inizio alle 20.30 fino alle 22. Potete acquistare i biglietti presso l’ufficio del sito di Petra, situato all’ingresso dell’area. Prendetevi tutto il tempo che desiderate per attraversare il Siq; non potete perdere questo spettacolo.

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centro del potere. Tale evento, combinato a una serie di forti terremoti, segnò la fine di questa città, un tempo potente. Sebbene vi siano prove che sia stata usata come luogo di sosta per le carovane dal XIII al XV secolo, alla fine fu abbandonata e in seguito occupata dai beduini locali, che la difesero con potenti protezioni.

Petra fiorì sotto il dominio Romano, periodo in cui furono apportate molte modifiche alla città, tra cui l’allargamento del teatro, la lastricazione della strada colonnata e un arco di trionfo all’entrata del Siq. Quando l’imperatore romano Adriano visitò la città nel 131 d.C., le assegnò il suo nome. I Romani presero il controllo delle rotte commerciali e le allontanarono da Petra. Fu l’inizio della fine per i Nabatei, la cui potenza e ricchezza diminuirono gradualmente. La presenza dei Nabatei a Petra si fece sempre meno rilevante e quando la Cristianità si diffuse in tutto l’Impero Bizantino, Petra divenne sede vescovile e la tomba di Urn fu convertita in una chiesa. Scavi recenti hanno portato alla luce tre chiese, una delle quali presenta una pavimento ricoperto di mosaici colorati.

Questa città, un tempo spettacolare, fu dimenticata del tutto dal mondo occidentale fino a quando fu riscoperta il 22 agosto 1812 dal viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, che finse di essere un arabo.

Siti storici Il monumento più famoso di Petra, il Tesoro, appare in tutto il suo splendore alla fine del Siq. Ripresa nella sequenza finale del film “Indiana Jones e l’ultima Crociata”, l’imponente facciata del Tesoro è solo una delle molte meraviglie architettoniche da esplorare a Petra. Durante le loro passeggiate e scalate, i visitatori possono imbattersi in centinaia di tombe scavate nella roccia e facciate di templi, sale funerarie e rilievi rocciosi. Vi è inoltre un teatro del I secolo d.C. in grado di ospitare 3.000 spettatori, una tomba costruita sull’imitazione di un palazzo romano e un gigantesco Deir (monastero) del I secolo.

Nel 661 d.C. la dinastia musulmana degli Omayyadi stabilì la sua capitale a Damasco, in Siria, e Petra si trovò isolata dal

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L’anfiteatro da 3.000 posti.

Manufatti in ceramica scoperti a Petra e nei dintorni.

Il monastero (Ad Deir). 


Tomba di Aronne.

Musei Non si può lasciare Petra senza visitare il Museo archeologico e il Museo nabateo. Qui tutto quello che avete visto o che state per vedere è inserito in un contesto più ampio. Modesto santuario eretto per commemorare la morte di Aronne, fratello di Mosè, l’edificio fu voluto dal sultano mamelucco Al-Nasir Muhammed, in cima del Monte Aronne (Jabal Haroun) nella catena della Sharah. Visitare Petra di giorno è un’esperienza impressionante; visitarla di notte, illuminata da 1.800 candele, vi trasporterà in un’altra dimensione! Potrete attraversare il Siq fino al Khazneh (Tesoro) seguendo un percorso illuminato dalle candele e godendovi la musica ammaliatrice dei Beduini del Tesoro. Questa visita viene organizzata diverse volte durante la settimana e dura quasi due ore. Prendetevi tutto il tempo che desiderate per attraversare il Siq; non potete perdere questo spettacolo.

• Museo archeologico di Petra • Museo nabateo di Petra

Indicazioni Il momento migliore per visitare Petra è al mattino presto o nel tardo pomeriggio: pertanto, programmate la visita con cura e soggiornate in uno dei lussuosi alberghi nei pressi del sito. In autobus: È disponibile un servizio giornaliero per Petra. ulteriori informazioni, visitate il sito Web www.VisitJordan.com. In auto o taxi: Petra si trova a tre ore da Amman seguendo la moderna Strada del deserto; cinque ore se si percorre la panoramica Strada dei Re. Uscite da Amman dal 7° anello e seguite i segnali marroni indicanti un sito turistico.

Petra di notte.

Striature colorate sulla roccia di un obelisco a Petra.

Petra viene chiamata la “Città perduta”. Nonostante la sua grande importanza nell’antichità, nel mondo occidentale non si ebbero più notizie a partire dal XIV secolo d.C. Venne riscoperta nel 1812 dal viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt che riuscì a penetrarvi, nonostante le potenti protezioni, fingendo di essere un arabo proveniente dall’India desideroso di offrire un sacrificio sulla tomba del profeta Aronne.

Per

LO SAPEVATE?

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AQABA (Ayla) Famosa per la delicata barriera corallina e l’eccezionale vita marina, questa città portuale sul Mar Rosso è stata, in tempi antichi, il porto principale da cui partivano le spedizioni verso l’Estremo Oriente. Il museo della città ospita una collezione di manufatti, tra cui ceramiche e monete. Da oltre cinquemila anni Aqaba svolge un ruolo importante per l’economia della regione. È stata, ed è tutt’oggi, il crocevia delle rotte via terra e via mare tra Asia, Africa ed Europa. Grazie a questa funzione vitale, l’area offre diversi siti storici da esplorare, tra cui quella che si ritiene essere la chiesa più antica del mondo eretta appositamente come luogo di culto.

 Rovine di quella che si ritiene essere la chiesa più antica del mondo eretta appositamente come luogo di culto.

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La lunga storia di Aqaba risale ai tempi pre-biblici, quando era conosciuta con il nome di Ayla. Monte Sinai. Risulta inoltre che l’architetto incaricato della costruzione del monastero sul Monte Sinai verso la metà del VI secolo fu Stefano da Ayla. Il dominio musulmano ad Ayla iniziò nel 630 d.C. quando il vescovo Yohanna bin Ru’bah stipulò un trattato di pace con il profeta Maometto (che la pace sia con Lui). Uno degli articoli del trattato garantiva agli abitanti di Ayla la “protezione delle barche sul mare e delle carovane sulla terraferma”. Ciò evidenzia la continua importanza del commercio per l’economia della città fino al periodo della conquista musulmana.

La lunga storia di Aqaba risale ai tempi pre-biblici, quando era conosciuta con il nome di Ayla. Stando al Vecchio Testamento, Re Salomone costruì una base navale a Ezion Geber, erroneamente identificata con la località edomita di Tell Al-Khaliefeh, accanto al confine settentrionale della moderna Aqaba. Alcuni documenti suggeriscono che Ayla (nota anche come Aila, Ailana, Leena e Eilath) fu originariamente fondata dai Nabatei. Nel 106 d.C., sotto l’imperatore romano Traiano, il Regno Nabateo fu annesso e incorporato nella neonata Provincia d’Arabia. L’imperatore stesso fece costruire la Via Nova Trajana che da Aila raggiungeva Bostra nella Siria meridionale. Nel tardo III secolo d.C., la X legione fretensis, di stanza a Gerusalemme, fu spostata ad Aila dove stabilì una guarnigione. Nel periodo bizantino, quando la Cristianità divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano d’Oriente, la città divenne meta di pellegrinaggio per i devoti in visita sul

Figurina in bronzo conservata nel Museo Archeologico di Aqaba.

 Il forte dei Mamelucchi ad Aqaba.

Due decenni dopo, i musulmani arabi fondarono una nuova città cinta da mura che raggiunse il suo massimo splendore dalla metà del VII secolo fino agli inizi del XII secolo. Scavi effettuati nel centro di Aqaba, nei pressi della spiaggia, hanno portato alla luce una città cinta da mura, delle dimensioni di 165 x 140 metri. Il recinto era costituito da una serie di torri a forma di ferro di cavallo con un unico ingresso nel centro della città. Il punto di intersezione era contrassegnato da un tetrapilone (un arco a quattro entrate) che nella seconda metà del X secolo divenne la residenza di un ricco mercante. Il quadrante orientale era occupato da una moschea ipostila. Quando, nel 1116 d.C., Baldovino I, re del Regno latino di Gerusalemme, giunse ad Ayla, gli abitanti erano troppo deboli per opporsi all’invasione e nel corso del XII secolo la città fu abbandonata mentre un nuovo insediamento fu costruito più a sud, vicino al forte dei Mamelucchi.

LO SAPEVATE? Il forte dei Mamelucchi situato al confine della Corniche, il lungomare di Aqaba, fu espugnato agli Ottomani nel 1916 a opera di T. E. Lawrence, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia, durante una delle più importanti vittorie della Rivolta Araba. Lawrence e gli arabi attraversarono il deserto seguendo un ampio percorso a semicerchio e giunsero ad Aqaba alle spalle dei nemici. La guarnigione turca, colta di sorpresa, si arrese.

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Furono i sultani mamelucchi dell’Egitto ad assumere il controllo della regione, assegnando alla città il nuovo nome di Aqaba e costruendo, agli inizi del XVI secolo, il famoso forte. Al dominio dei Mamelucchi seguì quello degli Ottomani, che regnarono su Aqaba per quattro secoli. Aqaba fu espugnata agli Ottomani nel 1917 dalle forze arabe alleate a T. E. Lawrence. Alla fine della Prima guerra mondiale, gli Inglesi assicurarono Aqaba alla Giordania.

Siti storici Il forte dei Mamelucchi, uno dei siti di maggiore valore storico ad Aqaba, fu ricostruito dai Mamelucchi nel XVI secolo. Il forte, di forma quadrata e fiancheggiato da torri semicircolari, presenta numerose iscrizioni che risalgono all’ultimo periodo della dinastia islamica. Scavi effettuati nell’antico sito di Ayla hanno portato alla luce un ingresso e le mura della città fiancheggiate da torri, edifici e una moschea. Altri luoghi di

interesse includono un edificio realizzato con mattoni di fango, probabilmente la chiesa più antica del mondo a essere eretta appositamente come luogo di culto, nonché la casa di Sharif Hussein Bin Ali, bisnonno di Re Abdullah II, che ospita ora un museo archeologico.

Musei I musei locali offrono un’infinità di informazioni su questa città costiera. • Museo archeologico di Aqaba • Centro di scienze marine di Aqaba • Centro visitatori Teatri e cinema • Cinema Gateway 

Interno del Forte dei Mamelucchi ad Aqaba. 

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Un pesce napoleone, uno dei molti visitatori marini della barriera corallina di Aqaba.


Indicazioni In aereo : Voli regolari collegano Amman ad Aqaba; la durata del volo è di circa 45 minuti. In autobus: Molte compagnie mettono a disposizione autobus a noleggio e servizi regolari tra Amman e Aqaba. Per ulteriori informazioni, visitate il sito web www.VisitJordan.com. In automobile o in taxi : Aqaba si trova a circa 3 ore a sud di Amman passando per il Mar Morto; le ore salgono a 4 se si percorre l’Autostrada del Deserto e a 5 se si opta per la panoramica Strada dei Re.

LO SAPEVATE? Alcune delle prime chiese del mondo sono state scoperte di recente in Giordania. I resti di un edificio realizzato con mattoni in fango è probabilmente la chiesa più antica del mondo a essere eretta appositamente come luogo di culto. Questa chiesa, la prima costruita ad Aqaba, risale al periodo compreso tra il tardo III secolo e gli inizi del IV secolo d.C.

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JERASH

Siti storici

Località seconda soltanto a Petra tra le destinazioni preferite dei turisti in Giordania, l’antica città di Jerash è abitata ininterrottamente da oltre 6.500 anni. Conquistata dal generale Pompeo nel 63 a.C., cadde sotto il dominio dei Romani e fu annessa alla Lega della Decapoli, l’alleanza delle dieci grandi città Romane.

Sepolta per secoli sotto la sabbia, prima di essere riscoperta e restaurata negli ultimi 70 anni, l’antica Gerasa costituisce una splendida testimonianza della grandezza e delle caratteristiche dell’opera di urbanizzazione condotta dai Romani nelle province dell’impero in Medio Oriente: strade lastricate, colonnati, templi in cima ad alture, meravigliosi teatri, spaziose piazze pubbliche, bagni termali, fontane e mura interrotte da torri e porte cittadine.

La città visse il suo periodo di massimo splendore sotto il dominio dei Romani, quando era nota con il nome di Gerasa; oggi è una delle città di epoca romana meglio conservate al mondo. L’odierna Jerash sorge a est delle antiche rovine. Mentre la città antica e quella moderna sono circondate dalle stesse mura di cinta, un’accurata preservazione e pianificazione hanno fatto sì che Jerash si sviluppasse ben lontano dalle rovine

Sotto l’impronta greco-romana, Jerash conserva una peculiare commistione di oriente e occidente. Architettura, religione e lingue di questa città riflettono un processo secolare in cui due potenti culture si sono sovrapposte, coesistendo: il mondo greco-romano del bacino mediterraneo e le antiche tradizioni dell’oriente arabo.

Il Teatro meridionale ospita 3.000 persone ed è tutt’oggi attivo. La Piazza Ovale a Jerash.

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Gerasa costituisce una splendida testimonianza della grandiosità e delle caratteristiche dell’opera di urbanizzazione condotta dai Romani . L’antica Jerash era una città aperta con strutture indipendenti squisitamente adornate con marmo e granito. Le sue tecniche di costruzione sono talmente avanzate che gran parte della città sopravvive ancora ai nostri giorni. Molti sono stati i restauri a opera di team di archeologi di tutto il mondo. Le attrazioni principali a Jerash sono, non a caso, le rovine

I cancelli di partenza (carceres) dell’Ippodromo di Jerash.

LO SAPEVATE? La Jerash Heritage Company organizza spettacoli quotidiani che portano in scena il RACE (Roman Army and Chariot Experience) con tanto di esercito romano e bighe, presso l’ippodromo di Jerash. Lo spettacolo viene rappresentato due volte al giorno, alle 11 e alle 15 (14 durante i mesi invernali), tranne il venerdì. Lo spettacolo prevede la presenza di quarantacinque legionari in armatura impegnati in una rappresentazione delle tattiche di sfondamento e combattimento dell’esercito romano e numerose bighe che si sfidano nella classica corsa intorno all’antico ippodromo. Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito Web all’indirizzo: www.jerashchariots.com

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stesse. Guide, mappe e ulteriori informazioni sono disponibili presso i centri turistici accanto all’ingresso meridionale. Le rovine sono spettacolari e molto estese. Tra i siti degni di nota: Arco di Adriano Eretto per commemorare la visita dell’Imperatore Adriano a Jerash nel 129 d.C., questo splendido arco trionfale doveva diventare l’ingresso meridionale principale per la città; tuttavia, i piani di espansione non furono mai portati a termine.

un ampio marciapiede ornato da colonne in stile ionico del primo secolo d.C. Al centro della piazza vi sono due altari e una fontana fu aggiunta nel VII secolo d.C. Questa struttura quadrata presenta ora una colonna centrale, eretta recentemente per collocarvi la fiamma del Festival di Jerash. Strada colonnata Lastricata tutt’oggi con le pietre originali, sono ancora visibili i solchi causati dalle carrozze; con i suoi 800 metri di lunghezza, il Cardo rappresenta il fulcro architettonico di Jerash. Un sistema di fognature sotterraneo si estendeva per tutta la lunghezza del Cardo e i fori regolari ai lati della strada servivano per raccogliere le acque piovane e convogliarle nelle fognature.

Ippodromo

Cattedrale

Questa imponente arena lunga 245 metri e larga 52 conteneva 15.000 spettatori e ospitava corse con le bighe e altri sport. La data esatta in cui fu costruita non è chiara ma si ritiene che risalga al periodo compreso tra la metà del II e il III secolo d.C. È ora possibile rivivere i giorni in cui gladiatori e antichi Romani alla guida di bighe apparivano al cospetto della folla, grazie agli spettacoli portati in scena dal RACE.

Lungo il Cardo Maximus, sulla sinistra si trova il monumentale ingresso, caratterizzato da squisite incisioni, di un tempio romano dedicato a Dioniso risalente al II secolo. Nel IV secolo il tempio fu ricostruito come chiesa bizantina e ora è denominato la “Cattedrale” (sebbene non vi siano prove che fosse più importante di altre chiese). In cima alla scalinata, adiacente al muro esterno orientale della Cattedrale, è situato il santuario di Santa Maria, che presenta un’iscrizione dedicatoria a Maria e agli arcangeli Michele e Gabriele.

Piazza Ovale La spaziosa piazza misura 90 metri per 80 ed è circondata da Arco trionfale di Adriano. 

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Il Cardo Maximus (strada colonnata).  Ingresso del Tempio di Dioniso. 


in disuso nel V secolo e molte delle pietre che lo componevano furono utilizzate per la costruzione di altri edifici. Teatro meridionale Ninfeo Questa fontana ornamentale fu costruita nel 191 d.C. e dedicata alle ninfe. Fontane del genere erano comuni nelle città romane e costituivano importanti punti di refrigerio per i cittadini. Questo esempio, giunto a noi in uno stato di conservazione ottimale, era originariamente adornato con marmo nella parte inferiore e gesso nella parte superiore, e coperto con una semi-cupola. Zampilli d’acqua provenienti da sette teste di leone incise si riversavano in piccole vasche sul marciapiede, da cui attraverso sistemi di drenaggio venivano convogliate nel sistema di fognature sotterraneo. Teatro settentrionale

Costruito durante il regno dell’imperatore Domiziano, tra il 90 e il 92 d.C., il Teatro meridionale ospita più di 3.000 spettatori. Il primo piano del palco, originariamente costituito da una struttura a due piani, è stato ricostruito ed è tutt’oggi in uso. Grazie alla sua notevole acustica, l’intero uditorio del teatro può sentire un presentatore al centro del palco senza bisogno che alzi la voce. Due passaggi coperti da una volta conducono all’orchestra e quattro passaggi sul retro consentono di accedere ai posti delle file superiori. Alcuni posti possono essere prenotati e sono tuttora visibili le lettere greche utilizzate per designarli.

Il Teatro settentrionale fu costruito nel 165 d.C. La parte frontale è costituita da una piazza circondata da colonne, dove era situata una scalinata che conduceva all’entrata. Originariamente, il teatro disponeva solo di 14 file di posti e veniva utilizzato per rappresentazioni, assemblee cittadine e altri eventi. Nel 235 d.C., fu ingrandito fino a raggiungere una capienza di 1.600 spettatori. Il teatro cadde Il Ninfeo ornamentale.  

Il Teatro meridionale.

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Il Festival di Jerash Duemila anni fa, le grandi città commerciali del Medio Oriente sorsero quando le civiltà mediorientali e occidentali si fusero in una straordinaria sintesi di commercio, arte e cultura. I fasti di queste città sono ancora vivi nelle splendide città dell’oriente greco-romano e arabo, come Petra, Jerash, Gadara e Palmyra. Il potere e la gloria del passato tornano in auge ogni estate in Giordania grazie al Festival delle arti e della cultura di Jerash, che si protrae per due settimane. Il Festival di Jerash in genere ha luogo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto e ospita numerosi cantanti, musicisti e gruppi folcloristici, letture di poesie, orchestre sinfoniche, balletti, teatro shakespeariano, artigianato e mostre d’arte. Le strade colonnate, le piazze e i teatri di Jerash rappresentano il luogo ideale per tali eventi, sotto i miti cieli estivi della Giordania centrale. Mentre gli artisti si esibiscono nelle diverse arene, migliaia di visitatori possono passeggiare tra i monumenti delle antiche strade della città, acquistare oggetti di artigianato, assistere a fiere del libro e mostre d’arte e gustare un pasto o semplicemente godere l’atmosfera di questo incontro tra Oriente e Occidente in una fantastica festa della cultura. Esperti artigiani espongono tappeti beduini, gioielli, articoli ricamati, oggetti in vetro, legno, metallo e ceramica, fornendo dimostrazioni di come creano le loro merci. Inaugurato

I visitatori del Festival di Jerash possono trascorrere una settimana indimenticabile partecipando alle numerose iniziative offerte dal festival, dalle 17 alle 23, senza perdere le altre attrazioni offerte dalla Giordania nelle ore diurne. Per ulteriori informazioni, visitate il sito Web www.jerashfestival.com.jo

Ballerini durante un’esibizione nel Teatro meridionale.  Artista del Festival.

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nel 1981 dal Re Noor Al Hussein e ora parte dei programmi culturali della Fondazione Noor Al Hussein, il festival rappresenta un trampolino di lancio per gli artisti giordani, nonché un punto di incontro per artisti e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Lo scenario della antica città grecoromana rappresenta uno sfondo indimenticabile per questo evento culturale, con fasci di luce che evidenziano le strade colonnate, piazze pubbliche, templi, chiese bizantine, teatri e altri monumenti antichi.


Le sue tecniche di costruzione sono talmente avanzate che gran parte della città sopravvive ancora ai nostri giorni. RACE La Jerash Heritage Company organizza spettacoli quotidiani che portano in scena il RACE (Roman Army and Chariot Experience) con tanto di esercito romano e bighe, presso l’ippodromo di Jerash. Lo spettacolo prevede la presenza di quarantacinque legionari in armatura impegnati in una rappresentazione delle tattiche di sfondamento e combattimento dell’esercito romano e numerose bighe che si sfidano nella classica corsa intorno all’antico ippodromo.

Musei Guide, mappe e ulteriori informazioni sono disponibili presso i centri turistici. Durante il soggiorno a Jerash, non perdete l’occasione di visitare il Museo archeologico, che ospita un’affascinante collezione di manufatti rinvenuti nella città, tra cui gioielli d’oro, monete e oggetti in vetro e insoliti biglietti per il teatro in ceramica!

Indicazioni Jerash è la meta ideale per una gita di un giorno partendo da Amman. In automobile o in taxi: dallo svincolo di Sport City ad Amman, dirigetevi verso nord-ovest e superate la Jordan University; Jerash si trova a 51 Km da Amman. In autobus: numerose compagnie offrono abitualmente gite in autobus con aria condizionata in partenza da Amman. Visitate il sito Web www.visitjordan.com

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AJLUN Le meraviglie della natura e il genio militare architettonico arabo hanno regalato alla Giordania settentrionale due delle più importanti attrazioni ecologiche e storiche del Medio Oriente: la vasta foresta di pini dell’area di Ajlun-Dibeen e il maestoso castello degli Ayyubidi ad Ajlun, grazie a cui è stato possibile sconfiggere i Crociati otto secoli fa. Il Castello di Ajlun (Qal’at Ar-Rabad) fu fatto costruire da uno dei generali di Saladino nel 1184 d.C. per controllare le miniere di ferro locali e scongiurare l’invasione di Ajlun da parte dei Franchi.Il Castello di Ajlun ha dominato le tre principali rotte che conducevano alla Valle del Giordano e ha protetto le rotte commerciali tra Giordania e Siria. Divenne un importante raccordo nella catena di difesa contro i Crociati, che hanno tentato invano per decenni di espugnare il castello e il villaggio circostante. Il castello originale era dotato di quattro torri; le spesse mura presentavano feritoie per le frecce e un fossato largo 16 metri e profondo 15 circondava l’edificio. Nel 1215 d.C., l’ufficiale mamelucco Izz Ed-Din Aybak ampliò il castello aggiungendo una nuova torre nell’angolo sud-orientale e un ponte che presenta ancora decorazioni in rilievo raffiguranti dei piccioni. Nel XIII secolo, il castello fu concesso a Salah al-Din Yousef Muhammad Ibn Ayoub, governatore di Aleppo e Damasco, che restaurò la torre nord-orientale. I tentativi espansionistici

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furono interrotti nel 1260 d.C., quando invasori mongoli distrussero il castello, ma quasi immediatamente il Sultano mamelucco Baybars riconquistò e ricostruì la fortezza. L’area di Ajlun vanta un lungo passato di insediamenti umani, grazie al clima mediterraneo, ai fitti boschi e al terreno fertile. Questo ricco passato si riflette nelle numerose rovine archeologiche disseminate nell’area boschiva e nei villaggi circostanti.

Siti storici Il Castello di Ajlun, noto in lingua araba con il nome di Qal’at Ar-Rabad, è il principale monumento antico della regione di Ajlun. Domina le verdi colline della zona ed è visibile a molti chilometri di distanza, tradendo il suo scopo strategico di avamposto militare per la protezione delle rotte commerciali dal XII al XV secolo. Fu costruito una prima volta nel 1184 a opera del generale di Saladino, Izzeddin Usama Ibn Mungidh, per scongiurare le minacce dei Crociati provenienti dal nord della Giordania. Il castello fu poi ampliato nel 1214, assumendo l’attuale configurazione.


Il castello rappresenta uno degli esempi più completi e meglio conservati dell’architettura militare arabo-islamica medievale. Il castello rappresenta uno degli esempi meglio conservati dell’architettura militare arabo-islamica medievale. Tra le sue caratteristiche principali: un fossato, un ponte levatoio all’ingresso principale, un cancello di accesso fortificato, un’impressionante torre esposta a sud e diverse altre torri lungo tutto il perimetro. Il castello nasconde un labirinto di passaggi coperti con volte, scale a chiocciola, lunghe rampe, stanze enormi adibite a sale da pranzo, camere da letto e scuderie, nonché le aree private dei signori del castello (dotate di una piccola vasca in pietra e finestre rettangolari che fungevano da feritoie per le frecce in caso di necessità). Nel vicino villaggio di Tubna, i visitatori troveranno una moschea zeidani e una sala riunioni risalenti al 1750 d.C. È inoltre possibile visitare una struttura nota con il nome di Al’ali Shreidah, dimora del governatore della regione prima della creazione della moderna Giordania. La dimora del governatore era molto ammirata dai contemporanei per il fatto che si trattava del primo edificio a due piani nella regione. Gli insediamenti nel villaggio di Zubia, nel distretto di Ajlun, risalgono al periodo bizantino. Nel villaggio esiste un’area nota come “il monastero”, che contiene i resti di una vecchia chiesa bizantina. Vi sono inoltre case e scuderie vecchie di diverse centinaia di anni. Una sorgente situata in una valle tra Zubia e Tubna viene utilizzata come fonte d’acqua principale per gli insediamenti circostanti. Oggi, la Riserva di Ajlun conta più di dieci villaggi circostanti. Quest’area è famosa per i suoi ulivi e altri prodotti.

Indicazioni In automobile o in taxi: da Amman, prendete l’autostrada Zarqa-Mafraq verso nord e seguite i segnali. Un breve viaggio da Jerash, attraverso un bosco di pini e numerosi oliveti, vi porterà alla città di Ajlun.

LO SAPEVATE? Durante il dominio dei Mamelucchi, il Castello di Ajlun (Qal’at al Rabadh) faceva di una rete di comunicazione tramite fuochi di segnalazione o piccioni viaggiatori, che consentiva di mettere in comunicazione Damasco e Il Cairo in sole 12 ore! Il Castello di Ajlun proteggeva le rotte tra la Giordania meridionale e la Siria e faceva parte di una catena di forti, che di notte accendevano fuochi per trasmettere messaggi dall’Eufrate fino a Il Cairo.

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UMM AL-JIMAL

Siti storici

La più orientale delle principali città settentrionali, Umm al-Jimal si trova al confine della pianura desertica orientale dominata dal basalto, lungo una strada secondaria vicina al snodo di numerose antiche rotte commerciali che collegavano la Giordania centrale con la Siria e l’Iraq.

Tra le strutture più interessanti da visitare vi sono le alte caserme con la loro piccola cappella, diverse ampie chiese, cisterne d’acqua chiuse o a cielo aperto, i resti di un forte romano e di diverse porte cittadini.

La scarsità di legname nella regione ha comportato un uso quasi esclusivo delle dure pietre di basalto come materiali edili: cornici di porte e finestre, davanzali, architravi e, talvolta, perfino le porte stesse. Grazie all’uso di queste pietre, fu introdotto un esclusivo sistema di copertura del tetto, mediante l’utilizzo di lunghe lastre di basalto.

Indicazioni Prendete l’autostrada per Irbid verso Mafraq, quindi svoltate su una piccola strada che vi condurrà a Umm Al Jimal, a circa 2 ore di viaggio da Amman.

Le rovine di basalto nero a Umm Al-Jimal.

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alcuni dei più antichi accampamenti e villaggi hanno dai 10.000 ai 18.000 anni. PELLA (Tabaqat Fahl)

Indicazioni

Situata ai piedi della Valle del Giordano, esattamente al livello del mare, la zona di Pella è probabilmente la più ricca della regione. I ritrovamenti risalenti ai tempi del Vecchio e Nuovo Testamento dimostrano che qui si rifugiavano le prime vittime delle persecuzioni cristiane in fuga da Gerusalemme.

In automobile o in taxi: prendete la strada della Valle del Giordano verso nord, provenendo dall’Autostrada del Mar Morto da Naur, oppure scegliete il tragitto più breve da Arda, passando per Salt, a un ora e mezza da Amman.

Nei pressi di questo antico insediamento, sono state rinvenute tracce degli accampamenti più antichi del mondo e villaggi semipermanenti che risalgono al periodo Natufiano e di Chebaran (10.000-18.000 anni fa).

Siti storici Oltre alle rovine del periodo greco-romano, Pella offre i resti di un insediamento calcolitico del IV millennio a.C., di città fortificate dell’Età del Bronzo e del Ferro, chiese bizantine, i primi quartieri residenziali islamici e una piccola moschea medievale.

In autobus: sono disponibili servizi regolari in autobus con aria condizionata da Amman a Irbid.

LO SAPEVATE? Il nome arabo attuale di Umm al-Jimal, che significa “madre dei cammelli”, ha fatto erroneamente pensare che l’antica città fosse esclusivamente un sito per carovane, sebbene non vi siano prove a sostegno di questa tesi. A causa della sua ubicazione al margine del deserto, Umm al-Jimal può essere considerata piuttosto una città di frontiera.

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UMM QAYS (Gadara)

Siti storici

Oltre a Jerash e Amman, Gadara (l’attuale Umm Qays) e Pella (Tabaqat Fahil) furono un tempo città della Decapoli e sono entrambe caratterizzate da un’atmosfera inconfondibile. Arroccata su uno splendido colle che sovrasta la Valle del Giordano e il Mare di Galilea, Umm Qays è il luogo in cui Gesù compì il miracolo dei maiali di Gadarene. Fu qui che Egli incontrò un indemoniato che viveva nelle tombe vicino all’entrata della città.

Siti di interesse includono lo stupefacente teatro di basalto nero, la basilica e i cortili adiacenti coperti di sarcofaghi neri finemente decorati, la strada principale colonnata e una strada secondaria costeggiata di negozi, un mausoleo sotterraneo, due bagni termali, un ninfeo, un cancello cittadino e la sagoma di quello che un tempo era un imponente ippodromo. Una rara basilica a cinque navate, risalente al IV secolo, è stata recentemente portata alla luce a Umm Qays. Venne costruita sui resti di una tomba romano-bizantina ancora visibili dall’interno della chiesa. La costruzione si trova accanto alla porta delI’antica città romana, sulla strada per il Mare di Galilea. Tutto, a partire dalla singolare costruzione di una chiesa sopra una tomba, e proprio in questo punto specifico, lascia supporre che la chiesa sia stata progettata per ricordare dove i bizantini ritenevano che Gesù avesse compiuto il miracolo.

Gesù liberò l’uomo dagli spiriti che lo possedevano e li scacciò in una mandria di maiali che scesero di corsa le colline fino ad annegare nelle acque del Mare di Galilea. In passato, la città era un famoso centro culturale. Patria di molti poeti e filosofi classici, tra cui Teodoro, fondatore della scuola retorica a Roma, fu ribattezzata “nuova Atene” da uno di essi.

Musei Il Museo di Umm Qays custodisce un’interessante collezione di manufatti, mosaici e statue.  Mausoleo sotterraneo (l’ipogeo).

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• Museo di Umm Qays

 Sarcofago di basalto nero.


La città era un famoso centro culturale. Ospitava diversi poeti e filosofi del periodo classico.

LO SAPEVATE?

Indicazioni

Umm Qays è il nome odierno dell’antica Gadara, citata nel tardo XVI secolo nel registro delle imposte ottomane come Mkes, che in arabo significa “stazione di frontiera per la raccolta delle tasse”.

In automobile o in taxi: prendete l’autostrada Jerash-Irbid a nord di Amman. Arrivati alla città di Irbid (dopo circa un’ora di viaggio) seguite le indicazioni per Umm Qays. Umm Qays si trova a circa 60 minuti da Irbid e circa 120 Km da Amman. In autobus: sono disponibili servizi regolari in autobus con aria condizionata che collegano Amman a Irbid.

 Basilica a cinque navate a Umm Qays. 

Statua del dio greco Zeus.

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SHAWBAK Solitaria testimonianza della gloria dei Crociati, il Castello di Shawbak dista meno di un’ora da Petra. Un tempo noto come il krak di Montreal, risale alla stessa turbolenta epoca di Karak. Abbarbicato sulle pendici di una montagna, è immerso in lussureggianti frutteti.

Siti storici L’esterno del Castello di Shawbak è impressionante, con un ingresso invalicabile e una tripla cinta muraria. Nonostante le misure difensive adottate dal costruttore, la fortezza cadde per mano di Saladino dopo appena 75 anni dalla sua costruzione. Le mura del castello presentano iscrizioni lasciate dai suoi fieri successori. Eretto durante i tempi delle Crociate, 887 anni fa, il Castello di Shawbak sembra un’estensione naturale della collina. La posizione in cui si trova sfrutta una sorta di fossato naturale, grazie a un sistema di valloni che circondano

una collina centrale in tutte le direzioni. Il terreno mostra attività geologiche insolite, strati rocciosi con inclinazioni sia orizzontali che verticali, ripidi pendii con dirupi rocciosi e tratti accidentati che si inerpicano verso ovest per poi scendere bruscamente nelle distanti profondità del Wadi Araba. Tutte queste caratteristiche geomorfologiche hanno posto il castello in una posizione strategica che ne facilita la difesa. La conformazione del paesaggio favorisce inoltre l’approvvigionamento idrico. Le sorgenti sgorgano da vallate esposte a est, particolare anomalo in quanto generalmente le sorgenti nei villaggi nel sud della Giordania discendono da pendii esposti a ovest (Wadi Musa, Tafileh, Dana, Taybeh e altri). Il modo in cui questo castello utilizza il suo elegante piedistallo naturale, per scopi difensivi e per trarre beneficio delle fresche acque di sorgente, si combina ad altri suoi affascinanti aspetti. Mentre i Crociati lo chiamavano il “krak di Montreal”, il nome attuale del Castello di Shawbak comprende il castello stesso e i dieci villaggi circostanti a cui è legata la sua storia recente. La gente di Shawbak ricorda ancora il periodo in cui il castello era abitato (fino agli anni ‘50); si diceva che ogni torre fosse occupata da un membro dei clan e che la popolazione si fosse distribuita nei villaggi di Al-Jayeh, Mugar’ieh, Nijil, Al Mansura, Shammakh e così via. All’ingresso del castello, sul versante orientale, è situata una torre che presenta iscrizioni calligrafiche in arabo, con enormi lettere nello stile mamelucco, risalenti ai successivi lavori di ristrutturazione effettuati nel 1290.

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Grazie alla sua posizione, il Castello di Shawbak è sem-  pre stato un luogo inaccessibile e difficile da assediare.


Passeggiando tra le rovine del castello, è possibile notare alcuni elementi architettonici dello stile europeo, quasi gotici, mentre altre parti ricordano l’architettura delle zone mamelucche del Cairo. Il castello si fonde con l’ambiente circostante in modo armonioso, le finestre fischiano al passaggio del vento e da varchi parzialmente crollati si intravedono le pietre di cui è rivestito il pavimento nonché stanze i cui muri sono crollati nelle profondità della vallata sottostante. Gli effetti del tempo sono sbalorditivi e affascinanti. La gente di Shawbak racconta di oscuri e paurosi passaggi segreti senza fine. Da uno di questi, una scalinata composta da 375 scalini porterebbe a uno specchio d’acqua naturale sotto il castello; gli archeologi sono riusciti a portarne alla luce circa 150. Considerando la ripidità della scalinata, si calcola un’altezza di 75 metri da cui la possibilità di raggiungere l’acqua appare tutt’altro che remota. La realizzazione di una tale opera nella roccia sarebbe stata sicuramente rimarchevole, soprattutto se si pensa che gli assedi ai castelli in regioni così aride terminavano spesso con una resa a causa della sete.

Indicazioni Prendete l’Autostrada del deserto verso sud e svoltate a destra al Ponte di Hashmiyyeh. Shawbak si trova a circa due ore e mezza da Amman. Due archi di supporto hanno perso da tempo il loro scopo.  

Un corridoio ad arco mostra un’opera in muratura dei tempi dei Crociati ancora ben conservata.

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CASTELLI OMAYYADI NEL DESERTO I castelli nel deserto della Giordania, splendidi esempi dell’arte e dell’architettura islamica dell’antichità, testimoniano un’epoca affascinante della ricca storia del paese. I loro raffinati mosaici, affreschi, incisioni e stucchi, ispirati alle migliori tradizioni persiane e greco-romane, illustrano innumerevoli storie di vita dell’VIII secolo. Chiamati castelli per la loro imponente mole, i complessi del deserto avevano in effetti vari scopi e fungevano da stazioni per le carovane, centri agricoli e commerciali, punti di ristoro e avamposti utili ai lontani regnanti per stringere legami con i beduini locali. Molti di questi complessi, tutti a est e a sud di Amman, sono oggi salvaguardati e possono essere visitati in gite di uno o due giorni con partenza dalla città.

Qasr al-Hallabat Il sito comprende diversi edifici e strutture, tra cui un qasr (castello), una moschea, ampio serbatoio e otto cisterne. Ma anche un’area destinata all’agricoltura, dalla forma irregolare, punteggiato da abitazioni di semplice fattura e con un elaborato sistema di canali artificiali. Il castello, costruito con blocchi di basalto nero e calcare, ha una pianta quadrata di 44 metri per lato e presenta torri agli angoli e un’unica entrata al centro del muro orientale. Il quadrante nord-occidentale della parte interna è occupato da una struttura che si ritiene fosse destinata ai lavori domestici, inclusa la spremitura dell’uva. Scavi e lavori effettuati all’interno del qasr hanno portato alla luce un totale di 146 iscrizioni greche, due in nabataeo e una in safaitico, tutte incise su pietre di basalto scolpite con precisione. Le iscrizioni greche appartengono a un editto emesso dall’imperatore bizantino Anastasio (491-518 d.C.) per la riorganizzazione amministrativa ed economica della Provincia d’Arabia. Queste pietre incise sembrano essere state portate da un insediamento vicino, verosimilmente Umm al-Jimal, e riutilizzate per la ricostruzione del castello di Umayyad; nel corso di tale ricostruzione il castello fu decorato con stucchi, affreschi e mosaici colorati e infine convertito da fortezza a sfarzosa residenza.

Qasr al-Hallabat. 

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 Dettaglio di un arco sopra un’alta finestra a Qasr al-Hallabat.


I castelli nel deserto della Giordania testimoniano un’epoca affascinante nella ricca storia del paese. Qasr al-Azraq A circa 13 chilometri a nord dello svincolo di Azraq, sull’autostrada che conduce in Iraq, troverete l’ampia fortezza nera di Qasr al-Azraq. Il castello è giunto fino a noi nel suo aspetto attuale, che risale agli inizi del XIII secolo d.C. Realizzato con pietre di basalto nero, trasse vantaggio dalla posizione strategica e dalle risorse idriche di Azraq. Si stima che la prima fortezza sia stata costruita dai romani verso il 300 d.C., durante il regno di Diocleziano. La struttura fu utilizzata anche dai Bizantini e dagli Omayyadi. L’ultima fase della costruzione di Qasr al-Azraq risale al 1237 d.C., quando fu sottoposto a interventi di restauro e fortificazione a opera degli Ayyubidi. Nel XVI secolo, i turchi ottomani vi stabilirono una guarnigione e Lawrence d’Arabia utilizzò la fortezza come quartier generale durante l’inverno del 1917, durante la Grande Rivolta Araba contro l’Impero Ottomano. Il perimetro del castello è quadrato, con lunghe mura di 80 metri per lato che si estendono intorno a un cortile interno. Nella parte centrale del cortile, accanto al pozzo principale, è situata una piccola moschea che risale al periodo degli Ayyubidi. Ogni angolo del muro esterno presenta una torre oblunga. L’entrata principale è costituita da un’unica lastra di basalto dotata di cerniere, che conduce a un vestibolo da cui è possibile vedere sul pavimento quello che resta di un gioco. La camera che Lawrence utilizzava durante la permanenza a Qasr al-Azraq si trova sopra l’area dell’ingresso. Il guardiano del castello possiede una collezione di fotografie di Lawrence; suo padre era infatti uno degli ufficiali arabi al servizio del leggendario inglese. 

L’entrata di Qasr al-Azraq

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Qusayr Amra (il piccolo palazzo di Amra) è un bagno termale costruito durante la prima metà dell’VIII secolo nella steppa della Giordania, distante da ogni altro insediamento. Il monumento si trova al confine del Wadi al-Butum (la Valle degli alberi terebinti) ed è costituito da tre ambienti principali. Una sala rettangolare suddivisa in tre navate coperte a volta per mezzo di due archi trasversali che fuoriuscivano da bassi pilastri presenta, in asse con la porta di ingresso, l’alcova del trono su entrambi i lati della quale si apre una piccola porta che dà su due piccole stanze scarsamente illuminate con pavimenti a mosaico. Il complesso termale consiste di tre camere che corrispondono allo spogliatoio e alle stanze con l’acqua tiepida e calda. Le strutture idrauliche si trovavano cinque metri a nord del bagno e comprendevano una cisterna d’acqua sopraelevata, un profondo pozzo in muratura e uno Saqiyah, un apparato tramite cui l’acqua veniva prelevata dal pozzo e convogliata nella cisterna.

bagnanti, lottatori, arcieri, musicisti e ballerini: vi sono inoltre pannelli che ritraggono varie attività artigianali e attività legate all’edificazione della struttura. Sorprende, in questi dipinti, la presenza di un vasto numero di donne nude o seminude; queste immagini lasciano perplessi poiché sono evidentemente in contrasto con quanto ci si aspetta da un musulmano che commissiona un simile edificio agli inizi del periodo islamico, probabilmente nell’ultimo decennio del dominio degli Omayyadi (740-750 d.C.). Gli affreschi di Qusayr Amra sono particolarmente importanti in quanto offrono una varietà di temi iconografici che non hanno pari in nessun altro monumento contemporaneo e perché rappresentano un momento storico fondamentale, che vedeva la formazione dell’arte islamica e la successiva inclusione fra i capolavori dichiarati patrimonio mondiale.

La cosa più impressionante di Qusayr Amra sono gli affreschi che coprono praticamente tutte le superfici interne. Il repertorio iconografico include scene di caccia,

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One of Jordanian cuisine’s many appetizers.

Qusayr Amra

Affreschi del primo periodo islamico a Qusayr Amra.

Qusayr Amra


gli affreschi coprono praticamente tutte le superfici interne. Qasr al-Kharraneh Questo castello ben conservato si trova a circa 16 chilometri a ovest di Qusayr ‘Amra e a 55 chilometri a est di Amman. Il luogo è riconoscibile dai molti alti tralicci e piloni sul lato opposto dell’autostrada. Qasr al-Kharraneh è tutt’oggi un enigma per storici e archeologi. Alcuni esperti ritengono che fosse un forte difensivo, mentre altri affermano che fosse un’area di sosta per le carovane di cammelli di passaggio. In base a un’altra teoria, sarebbe stato il luogo dove i condottieri omayyadi si riunivano per discutere gli affari di stato. Con le sue alte mura, le feritoie per le frecce, le quattro torri angolari e la sua forma quadrata, Qasr al-Kharraneh sembrerebbe un castello costruito a scopi difensivi. Tuttavia, le torri poco solide e di dimensioni non notevoli fanno dubitare di questa ipotesi e sembrano piuttosto costituire

un rinforzo delle mura. Le feritoie per le frecce potrebbero avere semplicemente una finalità estetica, essendo infatti troppo strette all’interno per consentire agli arcieri un’ampia visibilità e troppo poche per poter essere utilizzate a scopi militari. Un’iscrizione in una stanza del secondo piano fa risalire la costruzione di Qasr al-Kharraneh al 711 d.C. La presenza di iscrizioni greche intorno alla cornice dell’entrata principale fa supporre che alcune pietre furono portate da un altro luogo e riutilizzate per la costruzione dell’edificio.

LO SAPEVATE? Gli affreschi di Qusayr Amra sono particolarmente importanti in quanto offrono una varietà di temi iconografici che non hanno uguali in nessun altro monumento contemporaneo e perché rappresentano un momento storico fondamentale, che ha segnato la nascita dell’arte islamica. Ecco perché Qusayr Amra è incluso tra i capolavori dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

Qasr al-Kharraneh

 Kebabs.

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caratteristica più notevole di Qasr al-Mushatta è costituita dalla facciata in pietra con delicate incisioni tra i sostegni a semicerchio accanto alle torri semiottagonali su entrambi i lati dell’entrata situata nella parte centrale del muro meridionale.

Indicazioni Qasr al-Mushatta Poco più a sud di Amman, Qasr al-Mushatta offre un esempio eccellente della caratteristica architettura omayyade. Il castello è un edificio quadrato incompleto con elaborate decorazioni e soffitti a volta. Le immense mura in mattoni del complesso si estendono per 144 metri in ogni direzione ed erano costellate da almeno 23 torri circolari. La moschea era ubicata, come da tradizione, all’interno dell’edificio e a destra dell’entrata principale. La struttura denota una perfetta simmetria, con una tendenza alla suddivisione in reparti: in genere, tre sezioni. La struttura delle volte è essenzialmente irachena ma la muratura in pietra e le decorazioni incise tradiscono influenze sassanidi, copte e classiche. Tali influenze variano in virtù della loro interazione, e questo palazzo presenta la fusione più completa di tali tradizioni nell’architettura umayyade. La pianta di al-Mushatta è più sviluppata rispetto a quella di altri edifici omayyadi nel deserto: pertanto, gli studiosi tendono ad attribuire la sua costruzione al tardo periodo umayyade, a opera di al-Walid II (morto nel 744 d.C.). La

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I castelli del deserto possono essere visitati con una gita di uno o due giorni con partenza da Amman. Tour dei castelli del deserto: potete visitare Hammam as-Sarh, Qasr al-Hallabat, Qasr alAzraq e Qusayr Amra attraversando in auto il Deserto orientale. Qasr al-Kharraneh e Qasr al-Mushatta si trovano a meno di un’ora di auto da Amman e sono la meta ideale per una gita se soggiornate nella capitale. In automobile o in taxi: per i castelli del deserto prendete l’autostrada dell’aeroporto da Amman dirigendovi verso Azraq. La Riserva paludosa di Azraq si trova ad Azraq al-Janoubi (a sud di Azraq); la Riserva di Shaumari è situata 10 Km più a sud (seguite i cartelli stradali). Vi consigliamo di procurarvi una buona mappa presso il Ministero del Turismo e delle Antichità o presso gli uffici del Jordan Tourism Board ad Amman.


ITINERARI STORICO-CULTURALI Itinerari di 1 giorno: 1. Jerash, Ajlun 2. Amman (tour della cittĂ ) 3. Madaba, Monte Nebo, Betania oltre il Giordano Itinerario da 3 giorni: Giorno 1. Amman, Jerash, Madaba e Mar Morto - Pernottamento ad Amman Giorno 2. Petra - Pernottamento a Little Petra Giorno 3. Karak, Madaba e Monte Nebo - Pernottamento ad Amman Itinerario da 5 giorni: Giorno 1. Amman, Jerash, Ajlun - Pernottamento ad Amman Giorno 2. Madaba, Monte Nebo, Karak - Pernottamento a Petra Giorno 3. Petra - Pernottamento a Petra Giorno 4. Wadi Rum - Pernottamento sul Mar Morto Giorno 5. Betania oltre il Giordano

Per altri itinerari, visitate il sito Web: www.visitjordan.com


www.visitjordan.com

Jordan Tourism Board Tel: (962-6) 5678444 Fax: (962-6) 5678295 Casella postale 830688 Amman 11183, Giordania E-mail: info@visitjordan.com Sito Web: www.visitjordan.com

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