Maria Crocifissa Curcio
Lettere alle sorelle di Nocera Fonte: http://www.madrecrocifissa.org/datibase/index_scritti_MC.htm
M A D R E M A R I A C R O C I F I S S A C U R C IO FONDATRICE DELLE SUORE CARMELITANE MISSIONARIE DI SANTA TERESA DEL BAMBINO GESÙ
LETTERE anno1926
A cura della Postulazione della Causa di Beatificazione CURIA GENERALE - SANTA MARINELLA (ROMA – ITALIA)
S. Marinella, 18 dicembre 1926 Suor Maddalena, Suor Concezione, Suor Annunziata, Ho letto con mia grande consolazione le vostre buone notizie, godo per la vicendevole carità che vi lega e che sapete comunicare alle care bimbe che vi circondano di affetti puri e sinceri. L’amore che ogni giorno attingete nella Sorgente Eucaristica comunicatelo a tutto il mondo colla preghiera, coi grandi e immensi desideri di voler salvare tutte le anime, e colle parole e soprattutto col buon esempio impadronitevi dei cuori innocenti, delle giovanette per darli a Colui che ci ha creato per amarlo sopra tutti. Rivolgete parole soavi, parole ispirate da Colui che è Amore Immenso perciò lo spirito di unione intima con Gesù Eucaristia vi deve sempre guidare in tutte le vostre azioni, anche indifferenti; il riposo, il lavoro sia sempre guidato dalla Luce Divina, dalla fiamma Eucaristica che dovete sempre aver presente. Così praticando, o mie buone e amatissime figliole conserverete la pace intima che vi lega a Gesù vostro Sposo, ed in Lui scambievolmente al prossimo, così farete immenso bene, vi ricolmerete l’anima di gioie, di bellezze che non sono di questo mondo, malgrado che lamentate la vostra impotenza. I primi discepoli del Divin Maestro furono poveri pescatori ignoranti ecc. ... ma ripieni dello spirito di Dio quanto bene non fecero in tutto il mondo? La Sapienza Increata non si serve per il compimento dei Suoi Disegni di persone istruite e potenti, ma di umili mezzi per dimostrare al mondo che è solo Lui che opera servendosi di vili strumenti. Se la Divina Bontà ci ha prescelto per questa ardua missione non ci meravigli, ma ammirando dobbiamo chinare la fronte e con umile semplicità abbandonarci come un fanciullino sul cuore del Padre. Così faceva la nostra piccola e grande Santa Teresa del B. G. quando le venne affidata la direzione delle Novizie. Confessava la sua impotenza per sì arduo ufficio, ma come un infante si abbandonava sul petto di Gesù e domandava di riempirle la sua piccola mano per nutrire le sue figlie, se voleva dare a ciascuna di esse per suo mezzo ciò che loro conveniva: “riempite la mia mano ma senza lasciare le vostre braccia distribuirò all’anima che verrà a chiedermi i vostri tesori, il vostro cibo”. Lo spirito di questa ammirabile Santina che ci rappresenta sia la nostra guida e imitandola ci faremo eterni! Ed ora una parolina per ciò che riguarda la casa; i guanti li faremo qui e ve li manderò assieme alle altre cosette che stiamo facendo per voi altre, spero mandarvelise ci è possibile, colla Maestra. Avete cucito i grembiuli neri? Suor Maddalena ricorda al Vice Presidente che compri o faccia aggiustare la macchina, loro non ci pensano se non insistete e intanto vi incolpano se poi non si fa il lavoro necessario. La lettera qui acchiusa Suor Maddalena la consegni al Vice Presidente e si premuri risponderci per saperci regolare. Bravo il Vescovo che vi ha regalato i bei polli, lo gusterà il Padre uno, ma l’altro lo mangerete per Natale: raccomando di trattar bene le bambine e le suore, senza risparmi. Termino, lascio il posto al Padre per scrivervi così sarete più contente, io stò un po’ meglio grazie alle cure del Padre e
delle figliole. A tutte e tre, alle bimbe carissime tutto il mio affetto. Vostra Madre
S. Marinella, 23 dicembre 1926 Mia amatissima Suor Maddalena, ieri sera è arrivata la Maestra con la postulante da Modica, il Padre è a Roma da due giorni, verrà stasera, quindi, decideremo stasera la venuta della Maestra, sarà certo dopo Natale, intanto tu avverti il Vice Presidente che si affretti a darci la risposta di ciò che gli propose il Padre, così la Maestra verrebbe in compagnia di una Suora, non più tardi di lunedì prossimo, cioè giorno 27, per aprire il laboratorio per il mese di gennaio, s’intende, dopo le feste, gli avvisi però potreste farli stampare dal Can. Mari per il 1 gennaio e cominciare dopo l’Epifania. Vorrei far venire il Padre per stabilire il piccolo regolamento del laboratorio, ma ci costa non solo le spese di viaggio, ma restiamo senza Messa e Comunione. Desidero che tu mi scrivi a sola e mi scrivi tutto, ti raccomando di far rispettare la tua dignità, perché ciò non è superbia ma ubbidienza, diversamente tutte fanno le superiore e quindi, disordine; tieni sempre sottomessa a Suor Concezione e a Suor Annunziata, sottomissione materna; fa in modo di saperti imporre amorosamente, di attirarti il loro affetto per essere più unite a Dio, così pure colle buone bambine. Sii più espansiva, non essere così taciturna, prega molto e attingi nella Sorgente Eucaristica i lumi per saperti regolare nel tuo ufficio, prega molto la celeste Madre perché ti sappia guidare e invoca spesso il dolce nome di S. Teresa del B. G. perché ti ispiri la confidenza, l’abbandono in Dio e t’insegni a saper capire e guidare le anime che ti sono state affidate. Prega, prega durante gli affari, la vita attiva non dovrà distrarti ma unirti maggiormente a Colui che dovrà illuminare le tue azioni, tutta la tua vita intima ed esterna. Così praticando, le difficoltà che incontrerai saranno meno penose perché addolcite dalla grazia, dallo Spirito interiore. Mi raccomando di non fare economie per noi, se qualche cosa potete risparmiarla senza far soffrire mancanze alle figliole, ti raccomando vivamente di non farti guardare di malocchio da nessuno per questo riguardo, ora che la Provvidenza vi ha dato una posizione più comoda non soffrite privazioni, specialmente che il freddo rigido richiede nutrimento speciale. Ora che viene questa Maestra, la sera spesso non essendoci carne, supplisci con qualche uovo e anche per voi altre due volte la settimana e, se occorre anche più. Questa signorina la farete mangiare con le bambine, un tavolo in disparte e un po' più distante. Il mercoledì e sabato fatele sempre la carne se la desidera. Potevi mandarmi la corona del rosario col Sig. Sanna, non dimenticarla alla prima occasione. Il Padre è ritornato ieri sera, abbiamo deciso che la Maestra verrà lunedì sola, se il Vice Presidente non ci risponde ancora, vi avvertiremo con telegramma per trovarvi alla stazione una suora e due bambine e rilevarla. Te la raccomando di trattarla bene in tutto e soprattutto mostrati affettuosa e premurosa, vedi che è
tanto giovane, è la prima volta che esce di casa, figlia unica e quindi, soffre tale lontananza; soffrirà certo il cambiamento di clima, procurate di riscaldarle la stanza, però non abituarla a farle il letto e il resto, che faccia tutto da sé, letto e stanza. Per il laboratorio, per il momento dite al Can. Mari che pubblichi l’apertura per il mese di gennaio e cominciano a frequentare dopo l’Epifania, il Padre poi verrà a fine mese per non restare senza messa in questi giorni perché ha tanto da fare. Ed ora termino per dire qualche parola alle altre figliole. Ricordami nelle tue preghiere perché il buon Dio mi dia la salute per il bene delle anime che mi ha affidato. Ti benedico e ti abbraccio nei Cuori S. S. tua Madre hai scritto ai tuoi perché? Mentre arriva la posta riceviamo dalla Congregazione la risposta. La Maestra quindi, verrà là lunedì, attendete telegramma. Scrivi ai tuoi parenti e scrivi a tua sorella Teresa che venga. La vestizione sarà per il mese di marzo, può mettersi d’accordo con la nipote di Suor Nazarena da Rosolini.
L E T T E R E a n n o 1 9 2 7
S. Marinella, 3 gennaio 1927 Mia cara Suor Maddalena, ho avuto notizie tue e delle altre dal Padre; dalla vostra corrispondenza apprendo tante cose, che vuoi o mia cara figliola, la vita è una continua lotta, bisogna soffrire e sopportare il dolce peso che la Provvidenza ci ha affidato. Il tuo peso ora, in premio della tua fedeltà verso i Superiori e la tua rettitudine, diverrà un po’ più esteso, ma più caro perché dato da chi ti ama tanto, da Dio, dai Superiori che lo rappresentano. Coraggio, o figliola mia, nell’Eucaristia, nella preghiera continua procura di attingere il coraggio che hai bisogno, la luce per saperti regolare. Abbiamo accettato la fondazione a Capo D’acqua presso Foligno e siccome il Curato di quel posto ci scrive che desidera le Suore con urgenza perché tutto è pronto, la partenza delle Suore sarà il giorno 11 di questo mese, cioè martedì della settimana ventura. Le Suore saranno Suor Caterina, Suor Carmela e Suor Assunta. Siccome non possiamo affidare la casa a Suor Caterina, abbiamo stabilito d’accordo col Padre, che la direzione l’ affideremo a te, rimanendo però, a Nocera, una volta al mese ti recherai a Capo d’Acqua per rivedere i conti delle spese giornaliere e per sapere ciò che riguarda la disciplina tra di loro e gli affari con le persone esterne; scriverai a noi tutto. Nella suddetta casa però, andrà Suor Concezione perché, oltre l’asilo c’è il laboratorio, così mentre lei dirigerà il laboratorio darà pure l’indirizzo a Suor Carmela, la quale ha un po' di pratica e attitudine ma ha bisogno di essere guidata. Suor Caterina verrà con te a Nocera per il laboratorio [omissis] . Non vorrei darti questi pesi, ma non avendo altri mezzi dobbiamo utilizzare questi, del resto non siamo poi tanto distanti; il Padre, quando c’è bisogno, verrà e con la sua presenza e parola può darvi qualche sollievo e forza per sopportare con fraterna carità il peso scambievole. Quindi, tu e Suor Concezione dovrete recarvi a Capo d’Acqua dal Curato don Carlo. Le Suore saranno accompagnate dal Padre, arriveranno col treno dell’una e mezza circa, tu andresti col treno di mattina così prepareresti qualche cosa per il pranzo e la sera, dopo aver parlato e stabilito tutto, tu ritornerai a Nocera con Suor Caterina. Avvertirai di ciò Marinangeli, il laboratorio per quel giorno lo sospenderete, e dirai che il personale del laboratorio sarà sostituito da una brava Maestra Suora la quale, oltre il taglio di biancheria e abiti, s’intende pure di ricami, mentre Suor Concezione in quel posto è utile pure per l’asilo. Del resto, se c’è bisogno del Padre per parlare sul riguardo glielo dirai e combinerete sul luogo. Per i lavori che vi hanno affidato, qui è inutile mandarli, ora vedi chi rimane, bastano per il poco lavoro che c’è qui, li farete eseguire con la direzione di Suor Caterina nel laboratorio. D’altronde, le ragazze lavorano a conto nostro. Per la tovaglia dell’altare maggiore, del Crocifisso e di S. Antonio, compera tu quando puoi, la stoffa adatta, cioè satiné e di un colore piuttosto gentile, duraturo e, se sbiadisce, tingilo, perciò unico colore, non a fiori; qui, o meglio, a Roma si può trovare facilmente con qualche po' di risparmio, ma il Padre è così carico di affari da non poter arrivare a tutte queste cose, procuriamo di risparmiargli fatiche in quel po' che possiamo.
Ho sentito la storia della Maestra, poveretta è troppo giovane, eppoi tu sai, la bella città di Catania, il clima mite, merita quindi, ogni sorta di considerazione e incoraggiamento. Il Padre le ha scritto assieme ad una lettera per te, io non ebbi tempo di aggiungere qualche rigo. La mia salute al solito, l’influenza certo mi ha lasciato un po' debole ma tu sta tranquilla, nessuna preoccupazione. Salutami tanto il Can. Mari e Marinangeli, il Padre avvertirà il Curato del vostro arrivo nel giorno stabilito, sarete avvisate se ci saranno novità che pel momento non prevediamo. Che dice Suor Annunziata, si esercita nella pazienza?! Non sto a letto, non ho tosse forte, un pochino se ne va gradatamente, certo l’aria di qui è molto mite, evito di uscire presto di mattina e così sto benino. Scrivimi sempre, non scrivi poi così da non farti capire; certo sarà stata una grande consolazione la venuta inaspettata del Padre che rivedrete fra giorni. A te, a Suor Concezione, a Suor Annunziata, alle mie care e buone bimbe tutto il mio affetto e la mia cordiale benedizione. tua Madre
S. Marinella, 24 gennaio 1927 Suor Maddalena mia cara, ho letto la tua del 22 corr. mese, apprendo con dispiacere ciò che sanno fare le Maestre in casa religiosa, ne siamo esperienti noi per tutto quello che da questa mercenaria abbiamo sofferto, pazienza [omissis] . Preghiamo la nostra Santina perché ci provveda di vocazioni diplomate e così fare un po’ più di beni ed evitare tanti guai. Prevedevo tuttocciò, ma per accontentare il Marinangeli feci simile risoluzione, vedremo se anche da lontano si può aggiustare la faccenda e intanto la primavera speriamo, a Dio piacendo, che non sarà tanto lontana, così parlerò di presenza a questa egregia signorina; qui per lei acchiudo una lettera, gliela darai, come pure per Alba e Idea. Il mio corpo è qui ma il mio cuore, il mio pensiero è sempre con le figliole lontane che vedo bisognose ancora dell’assistenza materna. Ti vedo affaticata e vorrei aiutarti, ma che vuoi, lavoriamo tutti, il Cielo è promesso a chi si fa violenza, a chi lavora, quindi, coraggio e avanti, Iddio è con noi, è volontà Sua la nostra Missione, corrispondiamo piegando la nostra volontà alla Sua Divina, e allora così uniti avremo la forza di superare ogni ostacolo. Lavora quindi, o mia cara figlia, la Madre ti guarda, ti sorride, ti benedice, ti rianima. Così quando verrò troverò della riforma in casa e in chiesa. Avrai certo ricevuto la mia lettera, e quella del Padre, che impressione ti ha fatto? Tu nella tua non mi dici niente riguardo Suor [omissis] , vuol dire che non ti da fastidio, o per evitarmi dispiacere non mi dici niente? Tutto il mio pensiero e del Padre è stato se suor [omissis] si fa conoscere dalle ragazze e da tutti e fa
distruggere il laboratorio, ti assicuro che ho sofferto molto per questo pensiero e avrei desiderato una tua lettera, ma tu in questa dici solo che non sei potuta andare in laboratorio con Suor [omissis] perché ci sono diversi operai in casa e in chiesa. Siete dunque d’accordo, come si diporta con te e con le ragazze, ha testa per l’ ufficio importante che deve fare, oppure è sempre ridicola e pazza ... Le lettere che riguardano la tua carica, cioè gli affari della comunità, preferisco che me li scrivi tu, come puoi, io non pretendo miracoli come tu mi scrivi, ma ti ripeto: quello che ti è possibile, del resto, comprendo ciò che vorresti dirmi e ciò basta, per la forma ci contentiamo di quello che puoi. Suor [omissis] non è certo sr [omissis] che scrive lettere consolanti, perché è una donna tranquilla che comprende il suo dovere [omissis] . Il Padre mi dice ha ottenuto dalla Propaganda Fide £. 100 per le spese urgenti, quindi, puoi fare le riparazioni più urgenti e, se potresti fà accomodare degli altari vecchi, uno per il Crocifisso, l’altro per S. Antonio. Comprendi le lettere che ti scrive il Padre? Hai riferito al Can. Mari ciò che ti scrisse il Padre? E il laboratorio è frequentato, quante ragazze? Sono tutte da Nocera, vengono dalle frazioni vicine? Con quali condizioni? Che lavori eseguite in questi giorni? Rispondimi perché vorrei sapere tutto, come quella buona Suor Concezione sapeva darmi e stavo tanto tranquilla, mentre ora sono sempre timorosa per tanti motivi. Suor Annunziata come si diporta? Da Capodacqua mi scrivono stanno bene e contente, godono la pace, lavorano con amore, il popolo le vuole tanto bene, regalano quasi tutto quello che hanno bisogno per mangiare; quando puoi va a farle una visitina e poi scrivimi come le trovi, e se hanno bisogno di qualche cosa provvedi tu. Ed ora termino per scrivere, come ti ho detto, la lettera a chi la indirizzo, mentre il Padre scriverà a Marinangeli. Ti abbraccio e ti benedico tua Madre (In aggiunta all’intestazione della lettera): Raccomando di sorvegliare sempre tu e le altre, perché le ragazze non abbiano tanto avvicinamento con la pettegola Maestra.
S. Marinella, 5 febbraio 1927 Mia carissima figliola, le tue letterine mi sono tanto gradite, scrivi benino, però tante parole dove ci vuole la t le scrivi con la d e viceversa, quando chiedi la benedizione devi scrivere ‘così genuflessa dimando la S. Benedizione per me, consorelle e bambine’. Del resto i pensieri li manifesti benino. Mio fratello ha scritto una lettera alla Sig. na Maestra, l’ha mandata a me per spedirgliela, te l’acchiudo nella presente, se ti domanda permessi di andare a qualche festa di ballo, ora che si avvicina carnevale, non ti arrendere per nessuna
minaccia, le darai la lettera qui acchiusa e così vedrà che rovina il suo avvenire con questo diportamento [omissis]. Va bene per le spese che hai fatto per la chiesa, seguita a fare le spese per le lampadine come mi hai scritto, tu devi spendere almeno £. 500 e £. 200 restano per le spese che fa qui il Padre per viaggi ecc. [omissis] Il Padre dacché è ritornato da Nocera è con catarro al petto e quindi, non è prudenza venire ora per aumentargli, verrà assieme a me a Dio piacendo, eppoi restare qui la comunità per 4 giorni senza Messa, senza Comunione. Non trova un Padre che lo sostituisce, del resto a voi non mancano mezzi spirituali, capisco che avete bisogno di molte cose che la nostra sola presenza può colmare, ma che volete, la lontananza, la poca salute, il luogo freddo è causa di privare scambievolmente. Scrivi più spesso e scrivi che cosa c’è da correggere, come mi scrivi nella lettera quando verrà il Padre, scrivi ora e vedremo se si può anche da lontano, riguarda la Maestra o altre persone? Scrivimi tutto. Il termometro qui mentre ero a letto l’ho usato, ma mi hanno insistito di no, certo l’avranno rotto e per non angustiarmi non l’hanno confessato. Ti scriverei una volta al giorno ma che vuoi, ora siamo 4 case, nessuna finora mi aiuta a scrivere, aggiungi la mia poca resistenza e in casa non manca lavoro. Potete ringraziare la Provvidenza d’avermi fatto compiere 50 anni e d’avermi lasciato ancora con voi altre, o mie figliole, il male è stato aumentato, ora comincio a stare benino. A Capodacqua non si benignarono scrivermi due parole d’auguri, tu mi hai mandato il telegramma all’indomani. Certo non sarà mancanza d’affetto verso la Madre ma dimenticanza ... che mi fece un po' impressione, del resto son sicura del vostro sincero e filiale affetto e vi considero presenti attorno alla corona delle figliole che con graziosi canti e recite mi manifestavano la loro gioia in sì lieto giorno. Dirai a Suor [omissis] che le risponderò quando mi scriverà più breve e di cose serie che riguardano l’ufficio affidatole dall’ubbidienza, e non si arrischi più di scrivere a sola perché ha fatto il voto di povertà e perciò non sprechi carta, tempo e francobolli inutilmente, scriva assieme a te, come faceva la buona Suor [omissis] che mi consolava tanto con le sue lettere e mi consola tutte le volte che mi scrive, perché donna seria e compresa dei suoi religiosi doveri. Quando verrò troverò molte riforme e miglioramento nella casa e nella chiesa, brava figliola mia, lavora con coraggio di vera Missionaria Carmelitana, difficoltà ne incontriamo tutti, ma ciò ci deve rendere più forti e coraggiose per corrispondere all’ ardua impresa della Provvidenza affidataci. La tenera Madre del Carmelo fa le mie veci in mezzo a voi e la cara Santina, alla quale è stata affidata dal Cielo questa Istituzione. Tu certo nelle difficoltà, ricorri alla preghiera per trovare forza, luce e vita per saperti regolare, scrivi, se puoi ogni sera, o quando trovi un momento, ciò che vorresti dirmi, così è meno pesante scrivere tutt’assieme una lettera. A Suor Annunziata la mia speciale benedizione e dille che la guardo sempre e tutto sò e prego. Alle buone bimbe, a te, a Suor Caterina, la mia benedizione, assieme al Padre. tua Madre
Le sorelle vi ricordano e vi salutano tanto.
S. Marinella, 18 febbraio 1927 Figlia mia carissima, leggo sempre con piacere le tue letterine e questa volta ti assicuro che hai scritto più corretta, quindi, le mie lezioni anche da lontano ti fanno bene. Lo sò, mia figlia che senti tanto bisogno della Madre, ed io sento tutto, tutto, il mio corpo è qui, ma lo spirito, il cuore è sempre attorno alle figlie, che guarda e prega invisibilmente; non vengo sola, con la tenera Madre Celeste, con Colei che rappresenta il nostro Ordine, il nostro novello Istituto. Queste visite tu che mi vuoi tanto bene, dovresti sentirle e così sentiresti tanto sollievo spirituale e avresti più forza e luce per saperti regolare. Nei momenti in cui tu hai maggior bisogno vengo, volo subito a te, perché la Madre sente i lamenti, i bisogni delle figlie, è allora che ti parlo e ti ispiro intimamente, mentre prego. Le visite materne, divine della nostra tenera Madre del Carmelo e del suo Fiore candido, Teresina, non ti mancano mai, dovrai piuttosto abituarti tu ad aprire la porta del tuo cuore per riceverle e gustarle: lo spirito di raccoglimento, la presenza di Dio, la Luce Eucaristica dovrà essere il tuo alimento spirituale per saperlo infondere alle figliole che ti circondano, per vivere la vita Celeste pur essendo ancora in questo esilio, inmezzo a tante miserie; così facendo, mia buona e vera figlia, sentirai meno la mia lontananza e trascorrerà più presto il tempo che ancora ci separa. Per l’està hai bisogno di qualche cosa di biancheria, dimmelo così ci penserò per fartela avere, o meglio, te la porterò io. Il Padre ieri fu a Roma ove trovò il Can. Mari, ha portato 40 uova e buone notizie. Così mi sento più tranquilla e ringrazio la Bontà Divina che benedice l’Opera Sua. Dalla lettera ultima che mi hai scritto tu stavo in pensiero, ma vuol dire che sono le solite miserie tra di voi, purché non vengano a conoscenza delle persone esterne, ciò sarebbe un grave dispiacere perché perdereste la stima del popolo e allora tutto andrebbe in rovina. Non ti dico poi la lettera che, assieme a te, mi scrisse la famosa Suor X., ma pazienza questa è stata sempre una vera spina per il mio cuore ... Ma del resto, mi conforta sentire che nell’assieme va bene... Avete ricevuto i cataloghi di frutta e altri giornali da disegno? Domanda a Suor Caterina se il buco del filet lo desidera come quello del camice che stanno ricamando e con lo stesso cotone, e glielo farò cominciare subito, d’altronde qui non abbiamo che poco lavoro, anzi, se ne avete mandatela qui qualche ordinazione; e i lavori che ti mandai li avete dati a quel negoziante che ci promise di esporli e venderli? Riguardo la venuta del Padre io non posso dirvi nulla pel momento, ma che volete, il Padre ci soffre a sentire le sciocchezze di noi donne e quindi, procurate di comportarvi [bene] vicendevolmente, questo solo è il rimedio per queste miserie ...
Per i digiuni, non parlare di togliere latte né alla comunità e molto meno alle bambine, vi permetto solo, col permesso mio e del Padre, di supplire il mercoledì, venerdì e sabato col cacao, se questo non lo trovate, solo venerdì e sabato caffè nero, però solo le suore, alle bambine il solo venerdì e, se qualcuna ve lo domanda, anche il sabato, come le suore, pane però, col caffè tutto quello che vi bisogna, lo stesso ripeto per Capodacqua; se avrai occasione glielo farai sentire, io le ho scritto ieri ma su questo riguardo non ci ho pensato. Baciate per me l’anello al Vescovo e me lo ringraziate da parte mia per la sua generosa bontà, così hai mandato anche a noi tante uova, ieri sera le ho fatte mangiare alle suore e bimbe, poverette, è stato un gradito regalo, il resto per me e per il Padre. Le nostre galline hanno cominciato a farne, speriamo di aumentare il numero per poter trattare un po' meglio la comunità. Nerina, la capretta è grandetta e bellina, sua madre fra giorni ci regalerà le caprette, così avrò buon latte, non come quello che compriamo; il maiale è molto grande, tutto cresce, così vedrai tutto migliorato quando mi farai qualche visitina. Va bene per le ragazze, le dirai che risponderò ad Ida un’altra volta, ora sono stanca, ci vuole pazienza con le ragazze, ricordi quelle del ritiro a Modica? I tuoi ti hanno scritto? [omissis] Ti benedico di cuore assieme al Padre, a Suor Assunta e a Suor Caterina. tua Madre
S. Marinella, 28 febbraio 1927 Suor Maddalena carissima, ho letto diverse lettere di Suor Caterina riguardo la Maestra, ora se n’è andata, [omissis] . Su questo riguardo nulla mi avete scritto. Desidero sapere se vi siete fatte imbrogliare, se avete dato o, per conto nostro se ha pagato Marinangeli. Leggo pure che dovevate andare a Capodacqua per rilevare Suor Carmela per supplire la Maestra nell’asilo e intanto prepariamo presto una Maestra diplomata. [omissis]. Per questo mese, tutto marzo, supplirà Suor Carmela, le note dei conti giornalieri, dirai che le farà Suor Caterina, oppure verrà una volta la settimana Suor Concezione e le farà lei, insomma, vedi tu sul luogo come puoi accomodare la faccenda. Dopo Pasqua, cioè il lunedì o martedì al più tardi, verrà il Padre, se posso io e Suor Tomasina che si è già professata, e farà lei la Maestra d’asilo per i mesi che rimangono, per l’anno venturo, a Dio piacendo, speriamo di trovarne qualcuna di mia conoscenza; ora scriverò a Spaccaforno dove ce ne sono tante di modesta condizione e senza posto, se incontrerà a mio fratello e se aumentano lo stipendio, sarà più facile trovare qualche buona maestra. Quindi, dirai a Suor Caterina che non si preoccupi tanto a pensare mentre ci sono i
Superiori che, per quanto lontano, vi sono sempre vicini col pensiero. Il Padre ha scritto al Can. Mari sul riguardo, del resto noi abbiamo fatto il contratto coll’ Amministrazione di Carità che per quest’anno si contentavano di una suora senza diploma che, del resto vale molto più perché ora vedono che cosa era Suor Concezione senza diploma e la Maestra con tutti i diplomi. Ma ci vuole pazienza in tutto per capire certe cose; il Can. Mari certo ti avrà comunicato qualche cosa di ciò che gli ha scritto il Padre, quindi, sta tranquilla che procuriamo di aiutarti anche da lontano e di dividere il peso, credimi, mia buona e cara figliola, che tutto sento da lontano, tutto il tuo peso, le tue sofferenze e prego, prego, perché la Madre Celeste ti assista con i suoi lumi, con la sua forza divina per saperti regolare, non avvilirti ma, coraggiosa, segui Gesù carico della croce; aiutiamolo non come il Cireneo, ma andiamogli incontro come la coraggiosa Veronica, come le pie donne, come la sua SS. Madre, con ardore e col cuore pieno dei suoi stessi dolori, che sono quelli che ci fruttano le difficoltà nella volontà di Dio durante la vita religiosa. Pazienza, altri pochi giorni e poi ci rivedremo e tutto, tutto mi confiderai ... Scriverò a Capodacqua per i digiuni perché desiderano sapere come regolarsi, Suor Carmela sarà con voi altre, quindi, saranno due sole a Capodacqua; abbiamo scritto io e il Padre a Suor [omissis] per farle ricordare i doveri della vita religiosa, così ora mi scrive Suor Concezione che è più mitigata, sia nella preghiera, che aveva abbandonato, come nel preparare i cibi che sprecava molto. Che si può fare, certo le persone non cambiano ... ma anche i discepoli di Gesù erano tanto difettosi e c’era Gesù che viveva con loro e li sopportava con tanta pazienza. A te, a Suor Annunziata, a Suor Caterina, alle bimbe tutte, a Suor Carmela, la benedizione mia e del Padre. tua Madre
S. Marinella, 11 marzo 1927 Suor Maddalena mia, non ho avuto tue notizie dacché ci siamo separate con lacrime! Quanto me ne sono pentita di averti fatto partire così presto, come avrei voluto tenerti a me vicina, nella Casa che ricorda i primi sacrifici e le gioie della vita religiosa, credimi, son rimasta con questo cordoglio; ma d’altro lato, il dovere ci fa sacrificare anche le più sante soddisfazioni. È stato un vero sacrificio che abbiamo fatto entrambe; ero così amareggiata quei giorni per tutti gli incidenti che tu sai, non ebbi il conforto di farti godere un po’ di riposo nella casa che certo tu avrai tanto desiderato di rivedere, ma pazienza, o mia buona e affettuosa figlia, sacrifichiamo tutto di fronte ai doveri che la Provvidenza ci ha affidato, malgrado la nostra impotenza. Il pensiero che la tua presenza è necessaria nella casa ove sei e l’altra che è rimasta sola e mille conseguenze che potevano derivare stando qui altri giorni, mi fece
risolvere così presto d’altronde, la nostra residenza finché il buon Dio non disporrà diversamente è stabilita così, quindi, fiat voluntas Dei. I nostri intimi godimenti sono l’adempimento dei nostri doveri, l’osservanza della vita religiosa che ci lega intimamente e ci fa vivere a tutta la religiosa famiglia della stessa vita, gli stessi ideali e interessi che sono la maggior gloria di Dio, la nostra santificazione e del prossimo. Invigila sempre la disciplina interna, sia per le suore che per le bambine. Fà osservare sempre il silenzio nelle ore stabilite, le bambine quando, dopo pranzo tornano in casa, non le lasciate correre in tutte le stanze senza ordine, radunale nella stanza da lavoro e dopo che avranno terminato i doveri di scuola, a tutte dalle un lavoro e durante il lavoro e lo studio fa osservare il silenzio. Ora che le bambine hanno il timore di podestà e non hanno suggerimenti di ribellarsi, potete educarle meglio e sono più docili. Riguardo la spesa dei generi alimentari procura di saperti ben regolare e di non pagar niente, manda il fornitore dal segretario; scrivimi se ci sono novità in questi giorni. Come fate il mese dedicato alla nostra dolce Madre? Assunta è in pace con i cantori o sempre si litigano? Spediscimi, appena ricevi la presente, le carte di musica che la testa bizzarra di Caterina mi persuase a lasciare e dille a nome mio che è sempre lei: mi promise che dopo due giorni mi avrebbe spedito tutte le carte, e invece l’ha dimenticato, si vede che ha la testa nel sacco. Qui mi sono necessarie perché io non posso accompagnare così che non sò, non avendo tempo di studiare, ho mille altre cose e quindi, posso a stento accompagnare le cose che già sò. Non ti fidare di Caterina per farti dare la musica perché ne son sicura: mi manda quella che vuole e il resto se lo tiene, se ti dice che vuole copiarla, non le dare retta, se aveva volontà, ha fatto trascorrere tanti giorni e ciò basta. Da Capodacqua mi hanno scritto, stanno bene e Suor Teresa è contenta ed a tutti, compreso il Parroco, ha fatto bella impressione, così riparerà il male esempio che lasciò quella ... che ci lasciò ricordi amari e ferite profonde. Non permettere alle suore, se ne sono a conoscenza, di parlarne e fare apprezzamenti, specialmente a Suor A. le dirai che è mio volere e del Padre che dei morti non se ne parla, ora per noi non esiste più e non è prudente ricordare cose che meritano non essere ricordate. Le suore non devono tra di loro chiacchierare in qualunque ora, ricorda che c’è la regola del silenzio e così si evitano tanti mali che frutta il troppo parlare. Ogni sabato sera rinnova gli uffici settimanali e la lettura dei ricordi che ha lasciato scritto il Padre. Perché non mi scrivi? Ha portato la porta della chiesa il falegname? Oltre i fazzolettini, regala alla signorina di Fondi qualche altro piccolo lavoro, i centrini e se c’è qualche altra cosetta che ora non ricordo. Scrivimi se c’è qualche cosa che le piace dei lavori e cimò che ha scelto, per i pizzi accomodatevi alla meglio, lasciare ancora questi lavori sono troppo antichi, meglio venderli anche per poco. Dopo li consegnerete a quel negoziante, la dichiarazione la manderete a me una copia. Scrivimi tutto e presto perché desidero vostre notizie.
Qui stiamo benino. Prega e fà pregare sempre perché la Vergine SS. Benedica le ardue imprese che ci ispira. Le suore e bambine vi ricordano con affetto. Io ti abbraccio e ti benedico assieme alle suore e bimbe tutte. Il Padre vi benedice. tua Madre Le immaginette qui acchiuse le darai alle tue giovanette che mi inviarono gli auguri. (breve aggiunta di P. Lorenzo): A tutte la mia benedizione: per non allungare la partenza di questa lettera vi scriverò un’altra volta. Vostro Padre.
S. Marinella, 12 marzo 1927 (P. Lorenzo: da leggersi da Suor Maddalena in presenza delle altre suore) Figliole mie buone e care, la primavera che qui godiamo mi fa sperare che anche voi cominciate a godere l’annunzio di questa bella stagione, e non solo fisicamente, ma spiritualmente. Come trascorrete, o mie buone figliole, questi giorni di Quaresima, di mortificazione in preparazione alla festa antica ma sempre nuova della S. Pasqua. Quanti religiosi, quante anime belle si uniscono al gran Penitente d’Amore, a Gesù nel deserto, ove trascorse 40 giorni in un lungo e rigoroso digiuno, si preparava alla penosa passione, alla morte, all’immolazione per le sue creature, per redimerci dal peccato. E noi non dobbiamo seguire questo Amante Divino, nel deserto, nell’amara passione e immolarci come Lui sulla croce? Seguiamo Gesù assieme a tante anime fedeli, procuriamo di essere noi di questa schiera di anime privilegiate, mortificandoci in tutto ciò che è contrario alle spose del Gran Martire d’Amore. Queste sono le penitenze più utili al nostro perfezionamento e più accette al Cuore Divino, la mortificazione interna, la rinunzia continua di ciò che la natura suggerisce, ecco il segreto dei Santi. Che vale mortificarci con digiuni se non sappiamo frenare la lingua, il cuore, e tutto ciò che la nostra miseria ci suggerisce? Questa è la vera sorgente di mali: non saper mortificare il nostro io, la nostra superbia, e la sorgente di ogni bene soprannaturale è rinunziare con generosa fedeltà ciò che suggerisce la natura umana. I nostri voti, la religiosa professione, la veste che indossiamo, tutto ci ricorda che noi dobbiamo continuamente lottare con le nostre passioni per vivere la vita soprannaturale, pur essendo in questa vita circondate da mille miserie. La vita della religiosa fedele alla professione, deve essere vita Celeste, deve gustare anticipatamente le gioie che le sono riservate nella famiglia Beata che l’attende, ma questi segreti godimenti li può capire e gustare l’anima fedele che segue lo Sposo Divino, dopo aver rinunziato a tutto e a tutti, rinnegato la sua volontà e con la croce segue Gesù al Calvario. Sembra penoso questo viaggio ma con Gesù, seguendo le sue orme e ristorandoci lungo il viaggio con il cibo dei forti, con il Pane Celeste, si volerà verso la sospirata Patria e si
raggiungerà per sempre l’Eterno Amore. Non dimentichiamo la base della nostra vocazione in mezzo alla vita attiva, che è la mortificazione continua sempre, questo vero digiuno spirituale che tanto fortifica l’ anima, la rende bella e pura, degna di Colui che fra mille l’ha prescelta. Non potendo imitare i Santi, le anime belle e generose nelle grandi imprese, imitiamo la nostra piccola e grande Santa, il modello di santità che la Provvidenza ci ha dato, imitiamola nella continua abnegazione nella quale con tanta industria si esercitava anche nelle inezie, che ci fanno grandi innanzi a Dio per il fine soprannaturale, per la rettitudine. L’anima mortificata è unita a Dio, è piena di carità e porta la pace e la tranquillità con le sue parole, con le sue azioni e le sue preghiere si elevano come un dolce profumo al Cuore di Gesù. Amatevi come vere sorelle e spero trovarvi di buona armonia. Io e il Padre vi benediciamo. la Madre
S. Marinella, 31 marzo 1927 Mia cara e buona figliola, le confidenze delle figliole ubbidienti son sempre graditissime al cuore della Madre, dimmi tutto senza pentimento, io so bene compatirti e trovare parole che l’ affetto materno mi suggerisce per incoraggiarti e illuminarti. Abbiamo tutti i momenti di luce e di gioia e anche i giorni oscuri, amari e penosi, anche Gesù nel Getsemani ne soffrì immensamente, siamo noi gli Angeli che nel Getsemani Eucaristico dobbiamo presentare a Gesù il calice del nostro cuore pieno d’amore, per consolarlo dalla maggior parte dei figli ingrati che vivono calpestando il suo sangue Divino, il suo immenso Amore. Ricorriamo al tabernacolo, al Prigioniero d’Amore quando le nostre debolezze ci fanno sentire noie e scoraggiamenti, la sua luce e voce divina c’infonderà forza e amore per seguirlo nella via del Calvario, la via delle anime privilegiate. Coraggio, o mia buona figliola, seguiamo lo Sposo Divino carico della Croce e tutto straziato, seguiamolo come le pie donne e in compagnia dell’Addolorata Madre, contempliamo questa Vittima d’Amore Immenso e poi possiamo noi lamentarci e dire che soffriamo? Le occupazioni degli uffici che l’obbedienza ci ha affidato non ci devono distrarre dallo spirito del Carmelo che è spirito di preghiera, di unione intima col Cuore Eucaristico che milioni e milioni di volte al giorno ripete l’immolazione nel sacrificio delle Messe che in tutto il mondo si celebrano. Dobbiamo vivere così intimi con la Vittima Eucaristica da formare l’abitudine della deliziosa unione con Dio, così le nostre azioni non ci stancano ma si cresce sempre nell’amore verso il Sommo Bene e perciò, si agisce con una forza e Luce Divina, ecco il mistero, il segreto dei Santi, delle anime grandi. Aspiriamo a questo grado d’Amore perché è questo lo spirito
della nostra santa istituzione, è questa la santità dei Santi del nostro grande Ordine e delle grandi e piccole Terese. Ed ora parliamo un po' degli affari, mi ha tanto consolato la notizia dell’asilo, così Suor Tomasina non ci sarà bisogno di venire, mentre qui è tanto necessaria, non avendo pel momento suore che la possono sostituire e Suor Carmela ritornerà presto a Capodacqua, non appena la direttrice che già hanno invitato accetterà; non avrò il fastidio di cercare maestre, che tanto mi rincresce; sarà in questi giorni questa decisione, così mi avvertirai, verrò io sola col Padre. Desidero sapere se Suor [omissis] si confessa col confessore stabilito dal Padre per la comunità o se ricorre ad altri, ti raccomando di non darle libertà di farla parlare a sola col Can. Mari o altri sacerdoti, sempre alla tua presenza, e di non permetterle di scrivere ai suoi parenti senza che tu leggi la corrispondenza, glielo dici che fa una disobbedienza se agisce con furberia, contro la Regola, parleremo di presenza di tutto, a Dio piacendo. Perché non domandate al Vescovo di farvi aprire la porta di comunicazione colla chiesa, ora che lui è un componente dell’amministrazione, diteglielo che è mio desiderio e che non vorrei soffrire il solito disturbo di tutte le volte che si vuol fare una visita al SS. Sacramento, aggiustare la lampada ecc., procura di ottenere ciò prima chevenga io, vorrei trovarla. Non mi è tanto dispiaciuto che il Presidente sia cambiato, così siete con persone più serie, [omissis] poteva qualche giorno esserci contrario, come era mio timore essendo troppo giovani c’è sempre da temere, il Vescovo può molto per noi, ne siamo molto contenti io e il Padre. Dimmi che cosa desideri di vesti, biancheria di està con la mia prossima venuta. Gli affari del Padre vanno molto bene, è molto contento, ringraziamo la Divina Bontà e il nostro caro S. Giuseppe, preghiamo sempre con crescente ardore perché ci aiuti sempre e ci dia i mezzi necessari per il compimento dei suoi Divini Disegni e così estendersi presto la nostra Famiglia. Scrivi anche qualche parola di riconoscenza per il buon Padre, non temere, scrivi come puoi, il Padre e la Madre ti comprendono e ti compatiscono, non devi scrivere ‘pieti’ ma ‘piedi’. Ti abbraccio nei Cuori SS. e ti benedico assieme al Padre, lo stesso pratichiamo per le suore e bambine. tua Madre
S. Marinella, 15 aprile 1927 Suor Maddalena carissima, ho letto la tua, tutto bene, parleremo di tutto e di tutti di presenza. Verrò assieme al Padre martedì, cioè il 19 di questo mese, non sò precisarti l’ora del nostro arrivo, di qui partiremo col solito treno delle sei, da Roma se non ci saranno ostacoli di affari,
vorrei partire presto, col treno delle nove e mezza, o delle dodici. Altre suore non ne porteremo perché si vedrà sul luogo il da fare. Per il giorno di Pasqua ci sarà la professione e vestizione, vi terrò come sempre presenti in sì grande solennità e festa di gioia e di gaudio. Vi auguro lietissimo questo giorno, colmo di celesti benedizioni e di accrescimento di sempre nuovo amore verso Colui che ha sparso il Suo Sangue divino per redimerci. Il Padre si unisce a me e tutte le suore e bambine, avrebbero tutti voluto scrivervi, ma al solito, manca il tempo, essendo giorni di ritiro e di santi esercizi e di occupazioni che superano le poche suore. State allegre nel Signore e attendeteci. tua Madre e il Padre
S. Marinella, 20 maggio 1927 Mia buona Suor Maddalena, Ho letto sempre con il solito piacere le tue belle letterine, tranne qualche errore di t, d, n, tutto va benone, anzi, ti esprimi molto bene, piuttosto scrivimi più a lungo e tutto, perché sei svogliata di scrivere alla tua Madre, scrivendo ti conforti, scrivimi anche se io non trovo tempo di scrivere più spesso, perché, tu lo sai che i miei lavori crescono sempre, e con i lavori la forza che il vostro affetto filiale e sincero e le vostre preghiere mi fruttano. La nuova comunità dei Padri per me è un’altra consolazione: vedere realizzato quest’altro sogno giovanile, ma non ti nascondo che è anche un altro lavoro per le persone poco abili che mi aiutano in cucina e in tutto il resto; prega e fa pregare perché il buon Dio mandi vocazioni di persone abili per aiutarmi un po’. La mia salute [va] discretamente, i dispiaceri certo mi lasciano qualche conseguenza, ma del resto sto discretamente, come pure il Padre, con i suoi figli, l’ultimo dei quali è tedesco, un artista falegname, abbiamo fatto spese rilevanti per gli strumenti, così ora esercita la sua arte per noi, per la loro casa che quanto prima si comincerà a fabbricare; il primo, l’olandese s’intende di costruzioni di fabbriche di case, così non avremo bisogno di [omissis] e di persone che rovinano invece di dirigere i lavori. Verso gli ultimi di questo mese aspetta altri due giovani, mentre si preparano al sacerdozio esercitano ognuno un’arte. Sono di una condotta e mortificazione che è un vero rimprovero per noi donne ... Il Padre è certo sotto il peso di mille pensieri ma, del resto siamo lieti di aver iniziato ciò che abbiamo tanto desiderato. La famiglia dunque cresce, cresce: pulcini, galline, maiale grasso, per il quale abbiamo fatto fabbricare la sua casetta, e 4 capre: ti piacciono tante notizie della tua Casa Madre? Godine anche tu e prega, pregate molto, molto. Il Padre sta bene, Suor [omissis], o meglio, [omissis] è a servizio dal primo giorno in
una distinta e religiosa famiglia, al Padre ha parlato una sola volta perché non ha certo la comodità di andare più spesso, così non va a seccarlo con le sue infinite chiacchiere, vuole da me la promessa che dovrà rientrare come persona di servizio per gli affari esterni, ma io mi sono negata... basta le prove amare che mi ha dato, non tornerà più finché vivo io. È venuta Suor Concezione con la signorina di Fondi? Mi ha scritto che per il 24 di questo mese desidera due fazzolettini, se non è venuta e te ne ha scritto glieli spedisci tu stessa, domandi alla direzione, compreso un altro fazzolettino per regalo da parte mia e quel centrino che ti dissi di presenza. Il tempo ora sarà bello come qui, fa caldo; se non viene Suor Concezione e Suor Teresa va tu a visitarle e poi [omissis] me ne scriverai il risultato. Non puoi supporre ciò che ha detto [omissis] per la povera Suor Concezione, come la descrive, ha parlato male di me e del Padre in pubblico ecc. ecc.. [omissis] Ce ne dicono di tutti i colori. Che Iddio la perdoni! Godo tanto nel sentire che il mese di maggio si fa con fervore, così mi consolate; la dolce Madre ci benedice sempre e ci protegge visibilmente, malgrado le insidie del nemico del bene. Va bene per la porta, per le ragazze ti raccomando di non usare troppa bontà, se c’è bisogno ricorri a podestà (autorità) e fatevi rispettare senza timore e sappiti regolare per tenere la pace nella comunità. Ti abbraccio e ti benedico assieme alle altre figliole e bambine. Come va Suor Caterina? tua Madre
S. Marinella, 4 giugno 1927 Mia buona Suor Maddalena, apprendo con piacere le belle notizie datemi nelle tue letterine, brave le mie figliole, avete fatto solenne il mese caro a Maria, avete festeggiato con vero amore filiale il più bel mese delle figlie della Madre Celeste e avete così ispirato nel cuore di tanti fedeli la devozione a sì gran Madre, sorgente di tante grazie e favori. Brave le mie figlie che così sanno consolare il cuore della Madre e del Padre, ed essendo contenti noi ne è certo il vostro Sposo Divino, la sua e nostra Madre. Ed ora è il mese degli amanti di Gesù Eucaristia, quindi, col cuore pieno di tenera pietà per la Madre, abbandoniamoci nel Cuore di Colui che vive e palpita per noi nell’ Ostia Santa, in questo bel mese di sacro fuoco, di ardente amore di Gesù verso le anime a Lui care e delle anime amanti verso l’Immenso Amore. Procuriamo di attingere sempre nuovo e crescente amore che ci illumina e ci comunica sempre nuova forza e ardore nell’ardua via della religiosa professione. Ed ora parliamo un po' degli affari della comunità, va bene riguardo [omissis], non c’era altra via d’uscita, come pure per [omissis] , ... seguita a mortificarle tutte le volte che c’è bisogno, d’altronde, lo farai con vera discrezione e prudenza e Podestà,
che vi sostiene; del resto, le persone dabbene capiscono che queste ragazze sono indisciplinate e se seguitano così vanno a fare le serve e imparano a spese proprie a guadagnare il pane in casa d’altri, non capiscono l’educazione sana, seria e dignitosa che si vorrebbe dare loro. E le piccole, e Facondina sono pure ribelli? Castigatele, correggetele, ora con le buone ed ora con serietà se insistono, meglio farvi dire che siete serie e rigide, ciò vi onora perché vuol dire che sapete educare, anziché dire che siete troppo buone e fanno ciò che vogliono. Sii amabile, ma fatti rispettare quando si approfittano della bontà. Avrai certo parlato a Suor Concezione e a Suor Teresa, le quali mi scrivono che sono nella vera pace e tranquillità ... La Casa Madre richiede molto e lavoriamo senza risparmio per fare mille economie, prega e fa pregare perché la Provvidenza ci aiuti. Il Marchese finalmente si è deciso di venderci il pezzo del terreno che è per noi tanto necessario a £ 15 il m. q. e quindi [sono] somme che con urgenza dovremmo consegnare, perché lo cede con queste condizioni; si deve cominciare anche la casa per i nostri fratelli. Preghiamo, o figliole perché la nostra Santina ci mandi dai giardini del Cielo la pioggia di rose, pregate pure per le vocazioni, preghiamo, preghiamo, la preghiera apre il Cuore di Gesù e versa su di noi i Suoi infiniti tesori; preghiamo con illimitata fiducia perché il nostro fine è far del bene e corrispondere ai divini disegni su di noi. La porta della chiesa è riuscita bene? Domanda al Direttore se ha parlato con Podestà riguardo ciò che gli scrisse il Padre, cioè di aumentare la retta per la Maestra Giardiniera diplomata, diversamente non ce ne possiamo interessare, e ciò sia presto. Cosa avete ottenuto per le spese dei generi alimentari? Scrivimi un po' di tutto per saperti regolare. A Suor Caterina dici per la lente di cui ha bisogno, che qui non è possibile di lontano, date l’ incarico a qualche persona che suole andare a Foligno, ditele che vi serve per prima vista, ne porta due o tre qualità; se li prova, quale trova più adattoper lei lo comprate. Non ti arrischiare di far cantare ragazze con i chierici, l’ha scritto Sr [omissis] che desiderava questi fratellini; il Padre se ne è tanto angustiato, ma ella non capisce il male che di ciò ne può derivare, tu però potresti capire un po' di più! Ora che avete conoscenza di questo paese, sta attenta! Ti abbraccio e ti benedico, assieme al Padre. tua Madre (in aggiunta all’intestazione): Saluti e benedizioni alle care Assunta e Giovannina, le scriverò appena avrò tempo.
S. Marinella, 17 giugno 1927 Suor Maddalena mia, leggo sempre con piacere le tue letterine, certo non bado agli errori, ma vedo il cuore
della mia affettuosa e sincera figlia, che mi sarebbe tanto di conforto la sua presenza, ma affidiamo all’Autore di ogni bene questo sacrificio scambievole finché a Lui piacerà. Se non ti scrivo spesso come vorrei anch’io, credimi, sono le molte occupazioni che non mi lasciano più un istante, la mia salute resiste per grazia speciale, ma la figlia saprà certo compatirmi, perché lo sa che la povera Madre non è poi tanto forte e con poco aiuto. Non pensare a malattie ecc... ma al troppo da fare, anche la cucina spesso mi fa venire meno a tanti doveri, ma intanto ora non siamo più sole e c’è molto bisogno di persone abili che la Provvidenza e Teresina mi lasciano ancora desiderare. Sul mio riguardo sta sempre tranquilla, solo mi aiuti colla tua preghiera. In questi giorni il caro Padre è molto afflitto da mille contrarietà, il nemico del bene sembra che sia infuriato ... pregate, fate una novena al Cuore SS. di Gesù perché ci liberi al più presto da queste insidie. Riguardo ciò che mi accenni per l’amministrazione, trattandosi di piccole cose, sta tranquilla, ma attenta, non confidare a nessuna delle suore, sarebbero capaci di rovinarti. Per la lente, giacché non è necessaria, lasciala cantare, le dirai che quando verrò io si penserà, tu non hai comodità di fare tali compere per le scarpe, ... bada ancora all’eleganza! Quanto conto darà a Dio! Se a te piacciono e sono per il tuo piede, usale tu, ma non ti arrischiare di fargliene un altro paio, aspetta a me ed io penserò a farglieli elegantissimi. Suor Carmela nelle vacanze potrebbe indossare la veste giornaliera e questa che usa, se è troppo sbiadita gliela farai rivoltare al rovescio, tutte vogliono vesti ... ecc., si vede che non avendo altri pensieri più importanti pensano a vestirsi eleganti, beate loro, vorrei darle una parte dei mille pensieri e pesi, così sarebbero più giudiziose. Per la confessione, mi scrive che desidera confessarsi ogni otto giorni, qualche volta, se ha vero bisogno andrà alla cattedrale, non sempre però, perché è meglio abituarsi a tutto, se nelle missioni si confesseranno più di rado, certo non c’è sempre il confessore. Volevo farti una letterina io e il Padre pel tuo onomastico e ci pensavo tanto, ma non sò come l’abbiamo tutti e due dimenticato, e mi ci ha fatto pensare il Padre, il quale sul serio se n’è angustiato, ma tu tanto buona ci comprendi e ci compatisci, poveri vecchierelli, schiacciati di pesi e di pensieri. I lavori consegnali presto al negoziante, fate prima la nota e la dichiarazione, che farai scrivere allo stesso negoziante, una copia per lui, un’altra per noi, prima di firmarla la spedisci a me. Per la Maestra abbiamo scritto a Podestà, vedremo che ci risponderà; la risposta del Can. Mari è sempre incerta, quindi noi come possiamo assumere una responsabilità di accettare la Maestra diplomata? Mi consola molto sentire le devote feste che si fanno nella bella chiesa, pregate e fate pregare il popolo per i bisogni nostri. Quale giardino preparate: il pezzo del terreno sotto le finestre l’hanno ceduto? Brave, così quando verrò mi farai trovare il giardino, e molta uva eh! Da Capodacqua ci hanno spedito un bel paniere di ciliege, è stata una vera festa, era ottima, le abbiamo mangiate con piacere.
Il Can. Mari e il Vescovo vi daranno alla fine dell’anno scolastico quello che stabilirono? Suor Nazarena in questi giorni andrà in Sicilia a spese e in compagnia della sua sorella Maestra per affari di famiglia, farà una visitina a Modica, desideravano tanto a me, ma non è possibile lasciare la comunità, ora più complicata, in balia di nessuno, il povero Padre ne soffrirebbe tanto, non ha voluto sentire manco la semplice proposta. Tu scrivimi sinceramente, hai bisogno di farti i bagni? Potresti per 15 giorni lasciare la comunità, chiudendosi l’asilo e il laboratorio? Ed ora sono stanca, ho parlato stamattina alle novizie, mi sono alzata alle 4, ho scritto diverse lettere ed ora, ti ripeto, sono stanca, ti lascio nei Cuori SS. di Gesù e Maria, sta tranquilla, soffri e prega, unita a Gesù Ostia, a Gesù Amore e vita delle anime; viviamo in Lui e con Lui, così sentiremo meno il peso di questo esilio che ci tiene ancora privi della famiglia Beata che ci attende. la Madre sempre tua
S. Marinella, 23 luglio 1927 Mia buona Suor Maddalena, ho ricevuto una tua letterina nel pacco delle ostie, brava sempre premurosa e pronta a qualunque sacrificio per il bene della nostra famiglia, oggi comincio a tagliarle perché domani siamo senza. Il Padre se si ricorda, mi ha promesso di comprare il taglia ostie, certo non sono una quantità che si possono tagliare con la forbice. Le ragazze delle Salesiane sono più di 30 ogni giorno, oltre la nostra comunità, che è cresciuta, solo le bambine sono 16, tra suore e postulanti 10 oltre quelle che attendo dalla Sicilia, vedi, quindi, che la famiglia cresce e il locale si riempie più di quello che potrebbe contenere. Preghiamo perché Teresina ci mandi i mezzi per allargare e specialmente per fabbricare presto la scuola, ora che abbiamo la Maestra. È un’ottima giovane, di buona famiglia, distinta, aggiunge la cultura e ottime qualità. Ti assicuro che è molto disposta ai sacrifici che richiede la vita religiosa, io ero molto preoccupata prima di conoscerla, temevo che, come tutte le maestre, doveva essere per me difficile poterla educare allo spirito di sacrificio, ma invece, è docilissima, come una vera bambina, niente la scoraggia, mi ripete sempre che le sembra di essere nata in questa casa, e ciò per me è una grande tranquillità; molto abile in tutto, non solo per il suo ufficio di Maestra, ma anche per le faccende di casa e lavori: immagina, stamane assieme a Suor Rosaria si è alzata alle 4 per due infornate di pane (se ne consuma non poco) ; glielo ha imparato a modo suo ed è proprio come lo fate voi altre, io desideravo tanto farglielo fare così, fanno presto e bene. La corrispondenza l’ho ceduta a lei, s’intende, cose che riguardano gli affari con persone esterne, ma è per me ciò un grande sollievo, scrive bene s’intende, è molto affettuosa verso me e tutti; ai suoi scrive che gode la felicità che non ha mai goduto.
L’altra postulante, Tomasina Cocco, che ben conosce Suor Annunziata, è un’anima di straordinaria pietà, anche questa mi da molto a sperare; come vedi, mia cara figliola, Teresina comincia a darmi figliole più adatte per il bene della nostra famiglia. Tua sorella, mi scrive Suor Nazarena, verrà nel mese entrante assieme al Can. Belluardo, mentre altre verranno il 26 di q. m. assieme a Suor Nazarena. Un’altra postulante della Sardegna dopo pochi giorni le è venuta la tentazione che non avendo ricevuto la benedizione della madre, si sente maledetta e quindi, crediamo opportuno farla ritornare [omissis]. Anche il caro Padre ha sofferto amare delusioni per i suoi giovani, di quattro gliene n’è rimasto uno, ma vero e animato dal vero spirito, il quale da molto a sperare, brama con impazienza la veste religiosa, è serio e molto intelligente e spirituale. Preghiamo perché Teresina gli mandi un sacerdote per aiutarlo e così, dividendo il lavoro, avrà un po' d’aiuto per poter venire da voi (giacché a me non mi volete). Ti ho dato resoconto un po' di tutto, e tu perché non mi scrivi tutto? Cosa avete fatto con l’amministrazione riguardo le spese dei generi alimentari? Per la Maestra dirai, se te ne parlano, che non ce ne possiamo interessare, dato che le condizioni che ci offrono sono incerte, come potremmo vincolarci, e poi resterebbe a carico nostro la Maestra se quella direttrice vince il concorso? Ci pensino loro. Ti scrissi una lettera prima delle cartoline, c’era una lettera del Padre e una ne avevo scritta io per il Can. Mari, sembra che non l’avete ricevuta, non capisco come siasi smarrita; il Padre mi assicura d’averla impostata lui stesso. Mi dispiace veramente perché ti scrivevo tante cose che ora non ricordo tanto, riguardo tua sorella, come e ciò che dovevi scriverle e tante altre cose; il Padre scriveva a tutte e vi raccomandava di non fare più scuola né di bambine, né molto meno di laboratorio, perché desideriamo che vi riposiate e fate qualche passeggiata con merenda nei luoghi vicini, così vi riposate e godete un po' più di salute, non potendo chiudere la casa e farvi venire qui. Speriamo, se ci è possibile per l’avvenire, sistemare il tempo di rivederci e fare assieme gli esercizi spirituali, pazienza, siamo in principio e quindi, soffriamo un po' di sacrificio e disagio. Ti avvertirò se verrà tua sorella. Hai comprato il tonno? Qui ho comprato sarde così per l’inverno avremo qualche provvista in casa, spero che dalla Sicilia mi mandino la conserva di pomidoro. Abbiamo 50 pollastrine e galletti, ne abbiamo mangiato 3 e vorrei venderne un po' per comprare a loro stessi ciò che mangiano, costano non poco; mentre oggi sono nati 5 pulcini e altri che nascano da una chioccia che sembra moribonda per la quantità dei pidocchi, vedi che pollaio numeroso, oltre 4 capre e un grosso maiale, così si evita di spendere per la comunità e avere un po' più di nutrimento per queste figliole che in questi tempi trattate un po' male, pazienza, si educano allo spirito di sacrificio. Cosa fanno le tue suore in questi tempi di lavori? Regna la pace? Scriverò a Suor Carmela, ho letto con piacere il giornale, brave le figliole, lavoriamo con zelo e rettitudine nei campi che la Provvidenza ci affida. Coraggio e avanti sempre, la dolce Madre ci guarda e ci benedice sempre e ci copre del suo Celeste manto dalle insidie
del nemico del bene, fiducia immensa nei Cuori SS. di Gesù e di Maria, rettifichiamo sempre le nostre azioni collo spirito di preghiera, della divina presenza e vedremo anche in questa vita la Celeste visione della Patria che ci attende. Prega, prega sempre, se dormi, se vegli, se lavori, la preghiera è una relazione d’ amore con l’Amore Immenso, perciò un bisogno del cuore, la vita dell’anima, così è la preghiera dell’anima innamorata della Bontà Divina, dell’Ostia d’Amore. Ti abbraccio e assieme al Padre ti benedico di cuore. Sempre tua Madre
S. Marinella, 30 luglio 1927 Suor Maddalena mia, ti lamenti nella tua ultima perché non ti scrivo spesso, ma vedi che la lettera si è smarrita e mi duole tanto, ti ripeto: anche il Padre aveva scritto nella stessa con me, ma è inutile parlarne ancora. Comprendo dai tuoi scritti che sei molto stanca certi giorni, sono cose comune del resto, anch’io certi giorni li trascorro così male moralmente e fisicamente, certo le responsabilità, i pesi, i mille pensieri fanno sentire venir meno ma è allora che dobbiamo attingere nel Cuore Eucaristico la forza che ci sentiamo venir meno, nella Sorgente d’Amore beviamo il Celeste liquore che corrobora i deboli, che illumina e rende forti contro gli assalti del nemico che lavora sempre per la nostra rovina. Suor Nazarena l’altro ieri è ritornata con sua nipote, tua sorella verrà quando sarà comoda. Siamo 30 compresi il Padre e due giovani, vedi com’è piena la casa, e i pensieri per mangiare e per tutto! Non ti lamentare tu, o mia cara figliola, malgrado i pesi che hai, sono molto inferiori ai miei e, per colmo, la mia poca salute. Tutto è dono della Provvidenza, è frutto di tante lacrime e quindi, son dolci pesi. Suor Concezione mi ha scritto che tu e Suor Caterina siete state con loro due giorni, vi siete tanto divertite, e che tutto è riuscito bene. Ciò ci ha molto consolato, così i giorni amari sono mitigati da qualche consolazione; offriamo tutto all’Autore di ogni bene, le gioie e i dolori, rettifichiamo sempre le nostre azioni, la gloria di Dio e il bene delle anime nostre e del prossimo deve essere il movente delle nostre imprese! Appena ricevi la presente fa un po' di ostie e le spedisci, desidero pure il modello dello sprone e della camicia da uomo, ciò con la massima urgenza, magari in una busta prima delle ostie, sprone, cioè, spallone compresa la forma della scollatura. Ti ho fatto fare un paio di scarpine a Spaccaforno, te le vorrei spedire assieme all’eterna tovaglia che mi dicono termineranno domani, temo che siano per te un po' grandette. Hai comprato il tonno sott’olio? Il Padre, non dimenticate che fa l’onomastico il 10 del prossimo mese, noi qui prepariamo qualche cosa che ci è possibile. Mi scrivi che il Vescovo ti ha dato £. 500 per il laboratorio e altrettanti ne diede a me sicché ha completato la somma assegnata di £. 1000. Il Can. Mari però, per le scuole
integrali mi promise altre £. 500, se non te li ha dati, glielo farai sentire che, dovendo dare i conti alla Madre, desideri la somma promessa per il laboratorio delle scuole integrali, vedi cosa risponde. Desideravo pure che Suor Concezione dava a te, o poteva spedire a me la somma che avrà in dippiù, non essendo prudente di portare con loro denaro che non avranno bisogno, molto meno di permettersi di anticipare per altri, ma dimenticai di scriverglielo a tempo, però io non pensavo che lei l’avrebbe fatto spontaneamente, ora certo non c’è più rimedio se non ha consegnato a te. Riguardo il segretario, il Padre non ha ricevuto sua lettera, una volta quella di Podestà riguardo la Maestra e gli ha risposto, se si tratta di altro glielo dirai, non ha ricevuto proprio niente. Ti raccomando però di non tenere conti senza saldati per evitare questioni e malintesi, per la retta che vi appartiene fatevi pagare regolarmente. Molto mi consolano le belle notizie della prima Comunione delle care bimbe, le darò qualche ricordo quando avrò la comodità; brava Suor Annunziata per le belle prediche che mi farà sentire. A te e a tutte la benedizione mia e del Padre. la Madre
S. Marinella, 6 agosto 1927 Suor Maddalena mia cara, ho ricevuto le ostie, però ti raccomando, un’altra volta di farle un po' più resistenti, son troppo fini, l’ostia si consuma in un minuto secondo, sicché le specie sacramentali durano poco, ciò mi dispiace tanto, a me specialmente che ho più bisogno di tutti della vita di Gesù Eucaristia che comunica in quell’intimo e celeste istante. Il viaggio poi, non lo sopportano, tante arrivano spezzate; come hai fatto a tagliarle, ti sei provvista della forma? Non mi dici niente del pacco che ti ho spedito, non l’avevi ancora ricevuto suppongo, la tovaglia l’ho mandata appena l’hanno terminata, non l’ho fatta lavare perché temo che la signora cerca scuse per non riconoscere la sua tela, lavata certo perde la freschezza, quindi, se credi, gliela farai vedere così, e dopo potete lavarla, il prezzo mi pare che era stabilito £. 250. Il lavoro ha superato quello che la signora desiderava, cioè un disegno semplice, mentre è riuscito un po' ricco, vedi quindi, cosapotrai ottenere, però non ricordo se ella desiderava dare £. 200 o come ho scritto sopra, tu del resto saprai regolarti. Per il servizio da tavola a stile 500, vendilo a qualunque prezzo e anche l'altri lavori che sono rimasti per cataplasmi, portarli qui dormono nell’armadio, vedi se potete inventare lotterie ecc... Per andare in Assisi, andate pure, dimenticai risponderti nella lettera scorsa, ma tu del resto sappiti regolare se non ricevi subito il mio parere, che vuoi, con mille pensieri e mille volte m’interrompono mentre scrivo, non è meraviglia se dimentico. Per i Padri, il nostro Padre è stato gravemente insultato, lo fecero soffrire tanto per i
mille spropositi che dissero contro di voi, il Priore e altri che facevano eco, quindi, non bisogna più avere a che fare con simili persone, sono stati loro stessi che hanno detto al Padre di non farvi più avvicinare a loro per qualunque motivo, e non posso ripetere le mille stupidaggini che gli dissero, e che non dimentichiamo per evitare mali maggiori. Se la gente non ve li vede avvicinare, ciò state tranquille, è un bene non un male; per quell’occasione giacché ti sei persuasa di andare certo non era prudente allontanarvi, ma per altre occasioni non accettate inviti di sorta alcuna per andare da loro, glielo dirai a P. Giuseppe a nome mio, [omissis] ... [omissis]. Speriamo che il Presidente Siciliano vi sia favorevole, fate qualche visitina e se ha famiglia, che non ricordo bene, fatele pure qualche piccolo regalo di lavori. Del salmone te ne scrissi nella lettera che non hai ricevuta, vediamo se ci sarà possibile venire, o diversamente lo spedirai quando ti scriverò, la casa è così piena di bambine, suore e frati, è proprio la casa di Cottolengo, e intanto non ho ancora a chi affidare tanti pesi, sarebbe una vera rovina mancare io con questo nuovo personale e numeroso, ma certo faremo sforzi, non vi lasceremo così sole... il nostro cuore vive con voi, ma che pasticci ci farete trovare? Se hai comodità però mi faresti cosa grata di farmelo arrivare prima che vengo io il salmone, perché qui c’è bisogno tanto. Se vuoi far presto potresti mandare qui un po’ di asciugamani per ricamare le iniziali, anzi, se avete lavoro in dippiù mandatene qui, ora sono un po’ in più per il lavoro e intanto al solito, non abbiamo clienti. Per l’onomastico del Padre mandate un telegramma e poi non fate spese, qui facciamo ciò che ci è possibile, certo è un dolore per me, per lui, e per tutte non essere presenti le care figlie, ma vi guardo e vi considero con noi; le bambine sono tutte occupate per la recita, la nuova postulante, la Maestra Margherita è tutta intenta per questa preparazione, i figli maschi ci aiutano a preparare fuori una tenda per la recita, essendo troppo piccola la stanza da lavoro, non ci sono inviti, qualche persona intima di famiglia, è festa di famiglia, il fratello del Padre verrà in questi giorni e si fermerà un po’ di giorni. Per la festa apparecchieremo un po’ di galletti e cosette, ma ripeto, le feste per me hanno sempre un po' di amaro per la vostra lontananza, vi vorrei a tutte vedere e godere assieme, ma nella Mensa Celeste vi vedo, vi parlo, vi guardo, vi dico mille cose, parlo di voi tutte allo Sposo che intimamente ci lega. Scrivimi come trovi le scarpine, se sono per te o più grandi. Tua sorella, mi scrive tua zia, che verrà accompagnata dal Can. Belluardo, e questi desidera sapere da me se ho piacere di riceverlo; ora gli scriverò, vedi quanto sono aristocratichi i tuoi parenti! Se viene o non viene poco ci penso, facciano come credono, mi pare che io li ho incoraggiati e ciò basta. La mia cordiale benedizione e del Padre, che anche noi vediamo così di rado, tra popolo che c’è in chiesa numeroso e giovani, ma pazienza purché si lavori per la gloria di Dio. Ti abbraccio. A tutte la mia benedizione. tua Madre
S. Marinella, 16 agosto 1927 Suor Maddalena carissima, ho ricevuto le lunghe e ridicole lettere di [omissis] , ma di te nessuna notizia, perché non mi scrivi? Hai ricevuto il pacco con la tovaglia, l’avete consegnato? Le scarpe ti vanno bene? [omissis] con i suoi fervori e pazzie ti dà troppo noia, anzi mille fastidi, lo credo, ma che si può fare, questi caratteri non si trasformano, sono per esercitare nella pazienza a coloro che dobbiamo acquistare il bene immenso, i godimenti eterni. Coraggio adunque o mia buona figliola, abbi pazienza ancora per un altro po’, la vita fugge, vola, è un sogno e dopo ci ritroveremo nell’eternità con i piccoli sacrifici, sì allora vedremo che inezie ci angustiavano tanto, e sofferti con pazienza fruttano un’ eternità di godimenti. Al Cielo sempre i nostri pensieri e affetti, alla Casa celeste che ci attende, ora facciamo tesoro dei piccoli sacrifici che Gesù richiede da noi sue povere creature, e Lui ci darà in premio un saggio anticipato che comincia in questa vita e largamente gusteremo svelatamente nella visione beatifica eterna. Soffri con pazienza il dolce peso che lo Sposo Divino ti ha dato, bacia e abbraccia la piccola croce che ti amareggia, guarda Gesù carico della croce, tutto piaghe, seguiamolo con perseveranza e amore sino al Calvario, moriamo vittime del Suo Amore e così saremo certe di ereditare i beni eterni dello Sposo Crocifisso in questa vita, ma glorioso e beato per sempre, e questa gloria che partecipa alle sue anime fedeli e le rende eredi. Per inezie, quindi, rinunziare a sì ricca e immensa eredità, e soprattutto a godere e amare svelatamente la Bellezza increata, sarebbe una grande stoltezza, una grande infedeltà alla vocazione religiosa, a questo stato di grande predilezione e sublimità. Coraggio e avanti, sempre attingiamo la forza, la luce nell’Ostia d’Amore e tutto si vedrà con questo Sole Divino nell’anima come sono realmente le cose piccole e misere di questa terra d’esilio, e la grandezza, la sublimità della Patria dei Santi. Verso i primi della settimana entrante potresti spedire la solita cassetta delle ostie che ti ripeto di fare un po' più resistenti e di non tagliarle, qui ho un bel ferro che le taglia così bene e grandi, mentre le tue piccole e mal tagliate, ciò sarà il ferro mal fatto. Che vuoi, ora che sono più vecchia ho bisogno di maggior nutrimento, quindi, le ostie le desidero grandi, resistenti, così Gesù resta un po’ dippiù nel mio povero cuore. Nulla ti ho accennato della festa del Padre che abbiamo fatto con tutta la solennità che ci fu possibile, le bambine recitarono benino, specialmente il bellissimo dialogo di S. Teresa del B. G.; il vostro pacco arrivò all’indomani, grazie di tutto e soprattutto dei tuoi auguri e del biglietto di £. 500, frutto delle tue economie. Ieri è venuta Suor Concezione e Suor Teresa, brave, così avete trascorso assieme la festa della nostra Cara Madre Assunta, oggi sarà partita per Riccione, se non avranno nuovi ostacoli. Aspettavo con tanta premura il pacco per i lavori che per voi altre sono inutili, qui si deve fare una lotteria per la chiesa, non potendo quest’anno fare la solita questua ... perché non me l’avete mandato assieme al pacco, così avreste evitato il fastidio di farne un altro. Mi pare impossibile che tutti li potete
vendere, quindi, rimanda quelli che non è possibile vendere. Sei andata ad Assisi con la signora Marinangeli? [omissis] Attendo una tua lunga lettera e scrivimi tutto, ti abbraccio nei Cuori SS. tua Madre
S. Marinella, 24 agosto 1927 Mia buona Suor Maddalena, ho ricevuto il pacco, era molto malandato ma però non era aperto, la carta chelo copriva era troppo debole, certo è un fastidio ora questa continua spedizione, ma pazienza, va bene per il tonno, ma facendo una spedizione di non pochi chili mi sembra che una quantità non si può risparmiare dalle orfane le quali sono tanto limitate, del resto vedremo se io o il Padre possiamo venire. Per la preparazione delle bambine per la prima Comunione, si capisce devi mandare a Suor Concezione e Suor Caterina. Metti una suola di cartone dentro le scarpe così ti staranno bene, anche le mie sono così, perché conservarle, meglio che le usi, per altre certo non saranno adatte. Per la Regola1 anch’io sono così annoiata, perché l’unica copia che avevamo l’ho mandata a Capodacqua, importunata dal Parroco che la desiderava, fatevela dare dal suddetto Parroco, lo scrivi a Suor Concezione e così l’avrete più presto, io per averla dovrò scrivere in Sicilia e farne diverse copie, spero al più presto, così vi provvederò. A Roma il Padre la diede ad una signorina la quale non ci vuol dare la copia per farla fare ad altri, né lei si compiace di stamparla. Le ostie così sono ottime, le ho ricevute proprio in ottimo stato, non mi occorre il ferro per tagliarle, ti ho scritto che l’abbiamo comprato e ci è costato £. 20, ma taglia bene ed è di qualità molto fine e stabile. Vedrò, spero le pianete e potreste darmene qualcuna per noi, specialmente qualche stola bianca. Spero di venire a pigliarmi lo scaldaletto tanto necessario, così non mi brucio le gambe ... Se avrai occasione, salutami tanto le buone signore che mi ricordano e la famiglia del Presidente. Scrivimi sempre, mi fai tanto piacere, non temere, io ti sò comprendere bene. A Suor Carmela scriverò un’altra volta, ora per non crescere il peso non mi prolungo, divertitevi, servite Domine in letizia, state tranquille, amatevi, amatevi, attingete sempre crescente amore nell’Ostia d’Amore. Ti abbraccio nei Cuori SS. il Padre vi benedice. la Madre
1 Si tratta della versione delle Costituzioni approvata solo ad experimentum nel 192
S. Marinella, 3 aprile 1929 Mia amatissima figlia, ieri non mi fu possibile scriverti, ora sto benino, le feste le ho trascorse bene e tu e le figlie lontane mi siete presenti sempre. Hai fatto bene assieme a Suor Cecilia d’aver visitato la Scala Santa e i Sepolcri, brave, avete assistito alla Messa del S. Padre, preghiamo figliuole care perché la Bontà Divina in questi giorni ci benedica visibilmente per mezzo di coloro che la rappresentano, ne abbiamo tanto bisogno! Ti mando tutto quello che mi chiedi per le suore che verranno riguardo la biancheria, Suor Concezione ha spedito a tuo indirizzo un po' di tutto, pel momento certo, le cose stando così, non verranno; dopo si penserà per quello che occorrerà. Mi farai piacere se quando avrai occasione mi manderai piantine di peperoni, melanzane ecc. ecc. ... Desidero domani sera un po' di patate piccole per farle rosolate, s’ intende uno e anche un po’ di broccoli, ma lascia andare, non comprare broccoli, perché per una decina di persone ce ne vogliono e questo carico è troppo, solo 4 chili di patate e un barattolo di conserva grandetto, ma ti raccomando non dare tanti pesi al Padre, che ne ha abbastanza. Ed ora ti abbraccio cordialmente, assieme alla cara Suor Cecilia, le suore si uniscono a me, vogliatemi bene. la Madre sempre vostra Desidero un po' di pane, pastina fine.
S. Marinella, 17 settembre 1927 Mia buona figliola, ho letto con piacere la tua letterina. il prosciutto, le sardine, il salmone sono arrivati in ottima condizione, grazie di tutto e dell’affetto che vi suggerisce delicati pensieri. Il prosciutto parla ... dei nocerini [omissis] ... Ieri sera abbiamo ricevuto una letteraccia dal Presidente della Congregazione con mille bugie, si lamentano perché non abbiamo osservato le leggi del contratto, dovevamo avvertirli 4 mesi prima giacché non possiamo dare una Maestra diplomata giardiniera e una suora per l’ospedale. Cercano cavilli [omissis] . Per la maestra giardiniera noi avremmo provvisto e la troveremo ancora se loro ci assicurano che durante l’anno scolastico sarà da loro rispettata, e ciò certo con un contratto, non a parole. La suora per l’ospedale ma quando l’hanno chiesta e ci siamo negati? Prima dovevano restaurare l’ospedale e dopo dovevano chiedere la suora, ciò l’aspettiamo ancora. La lettera indirizzata al Can. Mari gliela porterai tu, pregandolo che s’interessi per difendere la verità. La lettera per il Presidente gliela porterà il Can. Mari. Il Padre scriverà pure al Vescovo e intanto pregate perché la nostra Madre ci difenda e la piccola Teresa.
Non vi scoraggiate, le lotte sono segni di nuovi trionfi, di nuove benedizioni, di accrescimento di forza nella virtù. Combattiamo da soldati coraggiosi, il nostro duce è Dio, chi può essere contro di noi? Preghiamo e abbandoniamoci in Colui che tutto può. Vi abbraccio nei Cuori SS. la Madre
S. Marinella, 26 settembre 1927 Mia carissima figliola, in fretta ti scrivo poche parole per dirti, appena ricevi la presente, fà le ostie e le spedisci, spero portarti un po’ di scatole e così ti farò la provvista. Siamo in corso dei santi esercizi, in questi giorni il nostro Padre è assente, è partito per Carinola ove apriremo una casa, l’asilo e il laboratorio; al ritorno da Nocera andremo a sistemare le tre suore stabilite con la benedizione della nostra Madre Celeste e la protezione della nostra Teresina. Domenica, quindi, ci sarà la vestizione di tre postulanti e all’indomani la professione di 4 novizie, cioè, suor Giuseppina, suor Rosaria, suor Gabriella e Suor Mercede. Martedì, se non avremo cose contrarie, dopo la professione verremo a Dio piacendo, quindi, se non ci saranno cose urgenti non scriverò più, ci rivedremo e parleremo di presenza. Per l’uva non ti preoccupare, quest’anno non ne posso fare abuso perché mi fa male, mangio pesche e qualche volta pere bollite, così non sono causa di aumentare il male, giacché non mi lascerà più. Va bene riguardo la Congregazione, la tempesta è svanita anche questa volta, ringraziamo la Divina Bontà, e intanto prepariamoci sempre alle lotte, perché è questa la vita dell’uomo quaggiù. Preghiamo sempre e col cuore sulle labbra perché regni nella nostra istituzione maschile e femminile il vero spirito religioso, che è spirito di sacrificio e di rettitudine. Nei giorni che non mangiate carne, usate uova, non fate risparmi per coloro che studiano farvi fare economia per alimentare i loro vizi, avete bisogno di nutrirvi perché dovete lavorare. Suor Caterina e Suor Carmela ieri sono andate nella casa del Vescovo per preparare i bambini per la prima Comunione, lavoriamo per portare anime nella via del Cielo e così salveremo anche la nostra. Non andate mai dai PP. Carmelitani se prima loro stessi, il Priore, non vi invita ufficialmente, non vi curate delle lingue delle persone ecc. ecc. ecc., non meritano neanco di essere ricordate, perché seguitano ad odiarci sempre, raccomandiamoli al Signore! Da Capodacqua mi scrivono che già hanno aperto l’asilo e il laboratorio, quest’ anno più numeroso e perciò che vogliono ad ogni costo un’altra suora, vediamo a chi
possiamo scegliere: speriamo che per l’ospedale si porterà ancora alle lunghe perché diversamente non saprei davvero come accettare tanti impegni. Sarà in viaggio, se non hanno trovato altri ostacoli, tua sorella M. Teresa, suor Gertrude per accompagnarla assieme all’Ammatuna, vediamo se arrivano queste eterne viaggiatrici, o restano ancora imbrogliate come pulcini nella stoppa. Non sò se ti ho scritto che come ospite nella casa del Padre c’è un Vescovo religioso Camaldolese, attualmente predica gli esercizi a noi, sembra che per noi è molto entusiasta, vedremo cosa vuol fare la Provvidenza. Ieri nella nostra chiesina ci fu una bella festa: l’inaugurazione della bella statua che un parente della signora Reggiani ci aveva promesso. È S. Teresa del B. G., è proprio bellissima, di grandezza è quasi naturale, è attualmente all’altare maggiore, immaginatela che visione! È stato veramente un bellissimo regalo per una grazia molto straordinaria che questo Rev. Can. ha ricevuto da questa Santa, il quale desidera l’ anno venturo una comunità di tre nostre suore nella sua città. Fu una funzione improvvisata, senza preparazione perché non ci fu tempo, ma la chiesa era piena e tutti entusiasti per questa visione di cielo; ora prepariamo la novena della Santina e la festa sarà il giorno della vestizione. Vi desidererei a tutte ma la lontananza non permette, oltre gli impegni che vi legano, del resto il nostro cuore è unito nel Cuore di Gesù Eucaristia, lì ci troviamo tutti uniti assieme all’immensa famiglia dei Santi, alla famiglia che ci appartiene e con la quale dobbiamo sin da questa prigione godere la compagnia beata. A te, a Suor Caterina, a Suor Carmela, a Suor Annunziata, la mia benedizione e abbracci nei Cuori SS, alle bimbe tante cose, arrivederci. la Madre
Carinola, 21 ottobre 1927 Figliola amatissima, ieri ho scritto al Padre, così avrai saputo il felice viaggio ma lungo, non finiva mai; oggi sto bene, siamo state alla fiera che si fa ogni venerdì, ti assicuro che non manca proprio nulla, così le suore possono fare le provviste per la settimana di ciò che occorre. L’aria è mitissima, più calda di S. Marinella, il paese molto allegro e in un’ amena pianura, le terre ben coltivate, mi sembra di rivedere i bei terreni fertili della Sicilia; la chiesa molto antica, ma grande e bellina, ricca di altari, di statue, anche della Madonna del Carmine. Il Parroco di poca salute, ma sembra molto zelante e disposto a lavorare, funzioni e canti del popolo ce ne sono, gridano che fui costretta a scappare, ma speriamo che le suore possano mitigare questo canto istruendo le bambine. L’assieme di tutto pel momento sembra un campo disposto per le suore, speriamo che le suore si cattivino la loro stima.
Cosa avete fatto col carbone per i frati? Sei andata a Civitavecchia? Suor Caterina mi ha fatto trovare una lettera qui, per i lavori ce ne vogliono dare tanto, immagina diecimila lire di lavoro al mese, dovremmo mandarlo non solo in tutta l’Italia ma anche fuori, vedi che Provvidenza senza limiti! Fa impratichire alla tua sorella, a suor Angela, a suor Margherita, a Marcella, per lo stile 500 e così produrranno loro questa somma! ... Dimenticai raccomandarti di farti delle passeggiate dopo pranzo alla spiaggia, assieme alle novizie, così respiri l’aria del mare, ma del resto avresti potuto farlo senza la mia raccomandazione. Mi auguro che tutti state bene, io verrò martedì sera, a Dio piacendo. Arrivederci, ti abbraccio nei Cuori SS.
S. Marinella, 12 marzo 1927 Mia cara Suor Maddalena, apprendo con piacere dalla tua ultima che ora godete un po' di tranquillità dopo la partenza di quella maestra, così per noi è sempre motivo di esperienza e giova tanto al popolo e alla Congregazione che non è il diploma che fa le buone maestre, ma la semplice pratica e buona volontà di una religiosa vale più di tutti i titoli. Son sicura che se piace Suor Carmela, la quale poveretta è molto limitata e non potrà certo fare quello che sa fare Suor Concezione, Suor Tomasina potrà essere più adatta perché più capace e più istruita, qui l’asilo lo sa ben regolare e i bimbi le vogliono bene come pure le famiglie della quale sono tanto contente. Se tu ti accorgi che Suor Carmela non può corrispondere alle esigenze dell’asilo, scrivimi e provvederemo prima di Pasqua se c’è vera necessità però, se potete tirare alla meglio mi fareste piacere almeno fino a Pasqua, così qui farebbe prima la professione e dopo verrebbe accompagnata da me e dal Padre che dovrà professare Suor Concezione. Dei lavori che portò Suor Caterina per esporli a quel negoziante cosa avete fatto, non me ne scrivi niente, sono conservati in qualche cassetto o non ci avete più pensato? Suor Caterina come va nel laboratorio, dirige con la testa i lavori?... Per quest’ anno per l’asilo si tira avanti così questi pochi mesi che restano, del resto noi siamo in piena regola colla Congregazione e ciò basta. Gli operai seguitano a fare delle riforme nella casa, così quando verremo, a Dio piacendo, troveremo la casa più ordinata e pulita, e l’apertura l’avete fatta fare? Questa vorrei trovarla e non portarla più alle lunghe, ora non c’è più motivo. Qui siamo in piena primavera e anche voi altre sentirete la temperatura più mite, come mi scrivono da Capodacqua. Di salute state tutte bene? Qui abbiamo avuto Suor Teresa colle unghie dei piedi incarnite, fu costretta a farsele strappare dal dottore, ora poveretta s’è rimessa e cammina bene; io al solito, un po' benino, un po' coi miei mali, ora sono vecchietta e quindi ritorno a rinascere sempre con piccole infermità adatte alla mia età, che a me sembra incredibile avere 50 anni, mi pare
che sei tu che hai questa età piuttosto che io, perché mi sento più giovane di prima, tanto che non so camminare bene, ma quando verrò a visitarti sarò certo più forte e robusta. Il termometro l’ho trovato, era conservato in un cassetto del comoncino, certo l’avrà conservato Suor Giuseppina e non se n’è più ricordata. Fammi trovare una provvista di caffé, perché io e il Padre siamo un po' viziati (come i vecchi) e quindi, ne consumiamo. Le galline ci fanno uova che bastano per me, il Padre e qualche volta anche per qualcuna che ne ha bisogno; la capra nutre il suo bellissimo capretto e dà latte anche a me e al Padre nei giorni che è in comunità; che dirti? Che latte squisito! e come mi nutre! Ne fa due litri al giorno, compreso quello che serve per il suo capretto, sarà più di sette chili, a Pasqua sarà 10, vedi che bel capretto! Godo tanto nel sapere che è ritornata la tranquillità anche fra le nostre bambine, certo una donna simile è un veleno in casa e avrai sofferto non poco. Non c’è bisogno dirti che al più presto farai fare la cornice alla fotografia del Padre e farai mettere il vetro. Con affetto ti benedico e ti auguro la pace. tua Madre
S. Marinella, 15 novembre 1927 Figlia amatissima, perché mi tieni senza tue notizie? Sono nove giorni dacché sei partita e nessuna lettera mi scrivi, perché? Voglio augurarmi che stai bene, che non hai trovato novità e che questo silenzio sia causato da molto da fare, così mi voglio confortare per non accrescere i miei pensieri, ma scrivimi presto e a lungo. Ti ho spedito un tovaglino, se la presente farà a tempo, non l’aprire, ma cancellerai la tua direzione e scriverai l’indirizzo per la signora che ci ha affidato i suddetti lavori o, se già l’avrai aperto lo rifarai presto e spedirai la lettera qui acchiusa. Non ho potuto trovare l’indirizzo di questa signora, ti raccomandai tanto di conservarlo bene, ma frugando tutti gli involtini del lavoro, lettere ecc. non ho trovato niente, quindi, sono stata costretta dirigerlo a te, e intanto si perde tempo, per avere il solo campione c’è voluto un mese, e per il lavoro?!... si farà quel che si può. Non c’è bisogno di raccomandarti l’urgenza di spedire tutto e presto per avere noi una risposta onde saperci regolare. Con Suor Caterina vedi se la manifattura che domandiamo sta bene. Ed ora all’altro argomento. Da Capodacqua saprai ciò che il Comitato ha stabilito per accondiscendere a noi, domandano una terza suora, per l’anno venturo però, vogliono la diplomata. Ciò non ci sarà possibile e quindi, c’è tempo per questo. La terza suora ora che abbiamo insistito certo dobbiamo mandarla, ma credimi figlia mia, che questa volta ne soffro molto perché, come sai ho pochissime suore, a suor
Mercede né io né il Padre la crediamo adatta per il suo carattere e per l’inabilità negli affari di cucina, ma ciò magari si potrebbe accomodare, qui piuttosto non vedo capace nessuna per affidarle le nostre bambine; ora che si sono rimesse sono molto buone e in questi giorni cambiare suore ogni momento per queste bambine è un fastidio, poi tutte spratiche, le novizie, la più capace sarebbe Suor M. Rosa, ma questa è occupata dalla mattina alla sera con le scuole, le altre due sono due ombre, le postulanti hanno bisogno di raccoglimento per la formazione dello spirito religioso e quindi, Suor Mercede è necessaria. Abbiamo pensato di mandare a Suor Giuseppina, la quale ne soffrirà certo, ed io ... la cucina si affiderà a Suor Rosaria, vedi come resterò, sono le due che hanno interesse per la casa e per me e intanto resto quasi sola, ora che avrei maggior bisogno; l’inverno per me è sempre un periodo scabroso. Mi tocca fare sacrifici per le figlie pocomortificate, perché Suor [omissis] poteva fare un po' di sforzo ed evitare tanti contrasti e a me ora privarmi di una suora che mi costa non poco, pazienza! Volevo aspettare le nuove decisioni della Congregazione di Carità, se per l’asilo cambiamo personale resterà Suor Carmela e quindi, mandarla a Capodacqua dove lei ci starà bene, ed evitare a noi tanto dissesto e spese di viaggi continui, ma non sappiamo se queste decisioni si faranno troppo lunghe e noi intanto dobbiamo ora rispondere agli obblighi assunti. Scrivimi tu qualche cosa in questo riguardo, se per mezzo del Presidente potete sapere qualche cosa di sicuro, almeno per l’asilo, se per quest’anno scolastico la suora resterà o no, a noi, del resto, ci farebbero un favore. Scrivimi e spedisci le ostie, sapevi l’urgenza, ma cosa ti è successo? Certo non ti senti bene, ma avresti potuto far scrivere a Suor Caterina per evitare a me pensieri … Non aggiungo altro perché voglio spedire ora stesso la presente, alle bimbe, alle suore, a te, il mio affetto e abbracci nei Cuori SS., il Padre vi benedice, pregate per l’istituzione, abbiamo tanti bisogni. la Madre Maria Teresa ti ricorda e ti bacia, anche le altre novizie ti ricordano con rispettosa stima.
S. Marinella, 26 novembre 1927 Figliola mia, ho letto le tue lettere, apprendo le notizie della casa, così conviene a me fare sacrifici a costo della salute, se ciò permette Colui che tutto dispone per il nostro maggior bene. Ho scritto ieri a Suor Concezione che la suora per loro aiuto sarà Suor Annunziata, Suor Mercede verrà da te per occupare l’ufficio di Suor Annunziata, certo di cucina ne sa ben poco, ma del resto, apprenderà mediante il tuo indirizzo e di qualche abile ragazza, come sarebbe Idea. Questa ti aiuterà per le ragazze, perché molto energica e abile, quindi puoi affidargliele, dormirà lei nel loro dormitorio, Suor Carmela così penserà al solo asilo. Certo anche questa ha i suoi difetti, è un po' testarda e
sgarbata, come del resto sono [omissis] , ma senza difetti in questo mondo non ci siamo nessuno, ha le sue buone qualità però, è molto affettuosa e spero lo sarà anche verso di te e per la pietà sente con vero sentimento, per la macchina da calze è abile, ma ora ciò è inutile, è abile anche per altri lavoretti, anche per il 500, così nei momenti liberi può fare questo lavoro e anche, se credi, può andare nel laboratorio dopo pranzo, se Suor Caterina vuole aiuto, perché è certo più energica e seria di lei (ciò se credi, ripeto), diversamente non la distrarre dal suo ufficio. Può andare anche, come fa Suor Annunziata, dal fornitore, perché è seria e dignitosa. Per Suor Concezione non è adatta, per tanti motivi che per brevità non ti dico, non sarebbe certo d’accordo con Suor Teresa, la quale non ha voglia di andare in cucina, nelle vacanze però, spero farla ritornare nella Casa del noviziato per esercitarla un altro po' di tempo nello spirito di ubbidienza e di sacrificio, mentre ora pazienza, si alimenta di capricci; non per lei ma per il Comitato, col quale abbiamo assunto l’impegno, mandiamo la terza suora. Così, Suor Giuseppina, la quale per le mie condizioni di salute mi è indispensabile, resta con me, quantunque il vuoto che lascia Suor Mercede, ora che sembrava un po' ordinata per le ragazze, non così facilmente trovo chi la supplirà ma spero, ora che sono ben avviate, di non rendere tanto difficile questo ufficio a qualche altra che pel momento non sò chi sarebbe più adatta. Forse a te dispiacerà e a Suor Annunziata questo cambiamento, ma tu certo per me faresti qualunque sacrificio, non ne dubito. Per la venuta della suddetta suora sarà non prima dell’Immacolata, perché in questi giorni c’è molto da fare e le suore sono così poche; Teresa e Geni cuciono le vesti dei nostri primi Missionari, e mille cose che proprio in questi giorni si presentano: la vestizione delle due aspiranti, Geni e Teresa e di sei giovani sarà per la festa dell’ Immacolata, così se Suor Mercede si persuade di venir sola si eviterà spese di viaggi ecc., ti scriverò il giorno preciso della sua partenza, così saprai regolarti. Se non puoi mandare a Suor Annunziata, prima che venga Suor Mercede fà tu come credi, del resto a Capodacqua possono accomodare ancora senza pericolo alcuno. La Signora dei lavori mi ha scritto, è rimasta contenta dell’esecuzione perfetta, ma il prezzo è troppo ardito. Aspettano la risposta di Londra ove hanno spedito il campione e intanto mi raccomanda di eseguire il resto con urgenza. Ti abbraccio assieme a tutte, il Padre vi benedice. la Madre
S. Marinella, 1 dicembre 1927 Suor Maddalena carissima, oggi mi giunge una lettera di Suor [omissis] , mi scrive mille pazzie [omissis]. Qui c’è una lettera, gliela darai chiusa, può leggerla prima, ma scrivimi presto tu appena ricevi la presente, dimmi cosa è successo, che è al colmo della pazzia, è per l’orologio? Se è questo glielo darai quello che ho dato a te, tanto vale poco e niente,vediamo se
calmano i nervi di questa disgraziata che tempo finirà in qualche manicomio! È vera figlia di sua madre e vera sorella delle sorelle, sempre nell’inferno per il loro carattere pazzo! È una vera croce una simile donna. Ti ripeto, scrivimi presto per tranquillizzarmi, poiché questa volta forse perché lontano, il parlare così da vera disperata senza Dio, è schiava dei nervi, mi ha fatto penosa impressione! [omissis]. Tu abbi pazienza, fa orecchio da mercante, raccomandala alla nostra Celeste Madre e a Teresina, evita per quanto ti è possibile, di farla parlare e se è così alterata, magari se credi, va tu al laboratorio in questi giorni, finché si calma la pazzia. Suor Mercede forse per il laboratorio potrà esserle di aiuto perché sembra energica e seria, se sarà d’accordo, cosa difficile con quella donna isterica. Io non so cosa dire e pensare, ha scritto a tua insaputa? La fascia di lana per la Caterina l’ho già terminata, vuole essere tinta, ma qui non ho recipiente, la tingerete, l’altra è già cominciata e spero terminarla aggiungendo un’altra qualità di lana che corrisponde, quindi non comprarne più, per quest’anno basta così. Avrai certo ricevuto i libri di meditazione e di adorazione, son proprio adatti, in questi giorni sono meditazioni che fanno tremare anche i Santi, li legge Caterina? Cosa ha fatto e detto il Direttore, l’ha rimproverata perché manda via le ragazze prima dell’orario? Dimmi tu cosa c’è di vero e di serio. Teresa in questi giorni è occupatissima, cuce le vesti per i nostri Missionari e con non poco sforzo è riuscita, perché sono diverse da quelle del Padre, non ha tempo di scriverti, ma del resto, faccio io le sue veci, sta benone, è al colmo della felicità religiosa, è un’anima veramente chiamata a questo sublime stato, è una vera Teresina, era necessario questo conforto, e anche le altre promettono nell’avvenire, tranne qualcuna... Sono sempre occupatissima, ma in questi giorni il freddo si è convertito in primavera ed io sto benino, tu come stai? Procura di coprirti bene, ti manderò calze di lana, sta tranquilla e nella preghiera attingiamo la forza necessaria. Ti abbraccio, il Padre ti benedice. la Madre
S. Marinella, 6 dicembre 1927 Mia mammina e figlia, così ti confido tutto come alla mammina, mi scrivi nella penultima lettera, come mi consolano le tue parole, il tuo affetto sincero, mi prolunghi la vita, mi fai dimenticare il peso di queste figlie che, or per una cosa or per un’altra, mi affliggono. Ed ora rispondo alle tue: per il terreno di S. Filippo fà come meglio credi; certo è meglio risparmiare per lo scialle, certo £. 500 è troppo, vedi se per meno lo comprano purché si venda, perché così si rende più inutile se il verme lo mangia, per 350, quattrocento, vedi come conviene meglio, vorrei mandarti gli asciugamani perché qui
è inutile, non piace a nessuno la tela. Ti manderò la saccarina, ma non aver pensieri per me, lavori tanto ... Aspetta la venuta di Suor Mercede per mandare a Suor Annunziata,ancora Suor Mercede non sa niente, per non amareggiare la festa la lascio in pace, dopo le dirò questa cosa. Le fasce di lana per te e Caterina ve le tingerete, qui mi manca il recipiente, le ho lavorate io, le conserverete come mio ricordo, la lana ne avevo un po' grezza, me l’aveva data una signora per le bambine, l’ho fatta imbiancare e così ho completato le due fasce, quella che hai me la conservi e quando avremo occasione la farò di nuovo a uncinetto, ora non la darai a nessuno, te ne servirai perché è tua, e anche di quella che ti manderò. Per Suor Annunziata vedremo di aggiustarla. Mi domandi di Teresa, se mi da dispiaceri, ma questa figliola è un vero dono del Cielo, è una seconda Teresina, è il mio conforto, mi rassomiglia tanto a te in diverse cose. Come ha saputo cucire le vesti dei nostri Missionari, le vesti sono come quelle dei sacerdoti, nere con la stessa forma, con una larga cintura nera, è una forma semplice, di veri Missionari, si chiamano Oblati della Madonna del Carmine, è una veste provvisoria, speriamo che la Vergine SS. Ispiri al nostro Generale di riconoscere questo giovane ramo, allora porteranno, speriamo la veste carmelitana con qualche piccola diversità, come distinzione di frati Missionari. Il Padre è sempre com’era. Le metteremo il nome di Suor Filomena o Agnese, vediamo, non sò quale scegliere, non vorrei cambiarle il nome bello che porta di Teresa, ma non possiamo fare diversità per evitare gelosie. È molto occupata la cara figlia, ecco perché non ti scrive, ma ti farò scrivere dopo la vestizione. Da Carinola mi scrive Suor Tomasina sola, le altre due non si sono benignate mai, mi dice che sono tranquille, che regna tra di loro la pace, lavorano, hanno molti bambini, di solo asilo 60, altre 20 del laboratorio, nei momenti liberi fanno lavori di ordinazione, sono molto limitate di mezzi, a stento tirano avanti, devono mantenersi con £. 400 al mese, comprano tutto, il popolo non offre niente. Del resto, purché stanno in pace, ero sicura che di questa casa non c’è da sperare aiuto perché tutte e tre sono dello stesso parere, pensano a star bene e comode in riparazione di qualche scomodità del noviziato, così pesante per loro, ed ora godono la libertà tanto desiderata, che Iddio le benedica. Rispondo ora alla lettera che ho ricevuto oggi dentro il pacco, grazie mille o mia buona e amata figliola, delle premurose cure che hai per me, per le sorelle, i biscotti sono proprio graditi per i vostri fratelli e sorelle, grazie delle graziose forbicine, grazie delle pastiglie, delle ostie, figlia vera e tutto amore per la Madre, per il caro Padre, per la famiglia. Ho letto tua del 3 corr. mese, le sciocchezze della nevrastenica, pazienza figliola, erediti le croci della tua povera Madre, soffrila con la tua solita pazienza per amore di Colui che ti ha dato questa croce. Teresa potevamo vestirla appena venne, tali sono le sue belle disposizioni, pazienza, pazienza; Suor Mercede ti darà molto aiuto per la chiesa, darai a lei l’ufficio di tenerla pulita e vedrai com’è brava, nella comunità c’è un po' di tutto, è un piccolo
mondo, ci sono godimenti e sofferenze, persone di buona volontà e mal disposte (sono i molti). Hai fatto bene a darle l’orologio, confondila tu col buon esempio! I nostri fratelli faranno il pranzo nella nostra casa, così la festa è proprio in famiglia, tu mi sei presente... Mille cose nei Cuori SS. Il Padre ti benedice. la Madre tua
S. Marinella, 17 dicembre 1927 Mia figliola carissima grazie sempre di tutte le cosette che mi hai mandato con Suor Concezione, la cera era di vera necessità, come sai comprendere da lontano i bisogni della tua casa, si vede che è vero cuore di figlia che vive la vita della Madre, del Padre, dei fratelli, delle sorelle, non è vero? Ostie per questo mese e anche pel mese entrante non c’è bisogno, aspetta che ti avverto io. Nella tua non mi dici niente della lettera che il 6 corr. mese ti ho scritto, cioè, l’antivigilia dell’Immacolata, voglio augurarmi che non sia successo niente, c’erano due letterine per Facondina e Margherita, dimmi se l’hai ricevuta. Il cambiamento delle suore a te certo dispiacerà perché tu sei la vera interessata della salute della Madre, non dico che Suor Concezione non vorrebbe a Suor Giuseppina perché cogli occhi suoi vede la mia condizione, ma intanto preferisco soffrire io anziché vedere le bambine senza disciplina e senza guida. Le attuali novizie qualcuna più anziana è Suor [omissis] , la quale è un essere che poco ci si può contare, per un piccolo mal di testa si riduce all’agonia e lascia tutto in balia del vento, le ultime vestite non posso distrarle dalla vita di novizie perché comprometto il loro avvenire, quindi ho preferito fare io il sacrificio e spero che la Vergine SS. mi conceda un po' più di forza e un po' più di buona volontà alle suore; del resto Suor Rosaria è molto interessata per me, quindi, spero che questa sappia fare quello che fa Suor Giuseppina, la quale non appena il laboratorio comincia a diminuire ritornerà, quindi, sarà per pochi mesi. Intanto aspetto altre postulanti dalla Sicilia, vediamo che cosa saranno. Suor Annunziata quindi, resterà nel suo posto per quest’anno. Le scarpine sono riuscite proprio bene, Suor Cecilia te ne ringrazia, ora devi farne fare un altro paio per tua sorella, Suor Agnese, i tuoi hanno mandato £. 40 e 8. 10 per la corona e la cintura, hanno mandato una bella cassa con relativo corredo completo e tutto ben fatto; quindi ti manderò qui stesso la misura e le farai fare. Com’è giudiziosa, è una suora anziana per me, le ho dato l’incarico di badare ai lavori, quindi, è di guida e maestra alle altre, son sicura che fa tutto quello che desidero, sia per l’economia che per l’ordine, avrà cura di me ora e penserà lei a rassettarmi la stanza quando Suor Rosaria in cucina non può fare tutto, la farei dormire con
me ma evito per non fare ingelosire le altre, essendo ancora la più giovane delle novizie, sarà appresso se tu ancora devi stare lontana da me. Vedi quindi, che tua sorella in qualche cosa comincia ad essermi di sollievo, e lo sarà dippiù col tempo. Ti mando due dozzine di tovagliuolini col relativo campione e un gomitolo che oggi ho fatto comprare a Civitavecchia, costa £. 330, credo che vi basterà, altri li ho dati a Suor Giuseppina così quando li terminate li mandate a me quando spedirai le ostie ed io farò unico pacco con il lavoro che si eseguisce qui. Ti mando gli asciugamani, sono 15, per il prezzo fate come meglio potete purché si vendono, non vi attaccate al prezzo, meglio venderli per 5 lire meno anziché restare nell’armadio inutili e infruttuosi. Di salute sto benino, certo non sono più giovane, ma vecchietta e piena di malanni, la temperatura appena è un po' fredda mi fa un po' soffrire, ma certo procuro di usarmi dei riguardi per amore dei figli, non è vero? La vestizione delle suore, dei nostri bravi Missionari certo mi è stata di grandissima consolazione, non sono più sogni i miei desideri giovanili, ma realtà vera. Ti desidererei per farti vedere come la nostra chiesa sembra diversa con la presenza di questi Missionari, sono in luogo separato cioè vicino al SS. Sacramento, con i loro inginocchiatoi e sedie, cantano l’ufficio come tanti vecchi Padri, il Vescovo è un vero Maestro di novizi, c’è vera disciplina, il Padre è veramente fortunato d’aver avuto questo validissimo aiuto di questo santo Vescovo, a noi poi, ci fa le conferenze che vorrei farvi sentire a tutte, ma pazienza, per le vacanze faremo un po' di ritiro per tutte. Non ho tempo per dirti altre cose, te le dirà Suor Concezione riguardo la disciplina interna, ora ti abbraccio e ti lascio nei Cuori SS. Il Padre ti benedice sempre, sempre.