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Arte, letteratura, musica e scienza
ANNO II N. 3 Giugno 2008 copia gratuita
PERIODICO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “L’ARTE IN ARTE” URBINO
Il mondo incantato di Alberto Magri di Alessandra Borgogelli Anche in Italia, come in Francia e in Germania, all'inizio del Novecento scatta una molla espressionista. Dal Simbolismo si mutua una pittura sintetica, dove l'à plat serviva a dare forme snelle, tutte di superficie. Tali soluzioni miravano a riconnettere il "basso" all'"alto", a conferire cioè una nuova dignità a una realtà data in modo veloce, in sintesi appunto. E ciò che rimane importante è che una tale "superficialità" mette in evidenza il succo delle cose restituendone le ragioni profonde, i simboli, in una forte contestazione dell' Impressionismo o dei Naturalismi precedenti dei quali si rifiuta il principio di verosimiglianza e dunque quella fedeltà che per tanti secoli si era avuta nei confronti della prospettiva rinascimentale ai fini di una razionalizzazione dei dipinti. Scompare una visione allo specchio, bella quanto si vuole, ma ormai superata grazie alla consapevolezza di una sopraggiunta sofisticazione della cultura, ormai in grado di ragionare in modo più concettuale. Ma presto, per tornare al tema proposto, le visioni aureolate e mistiche del Simbolismo sono rimpiazzate da visioni immanenti, quelle che servono ad acchiappare il mondo in modo via via più crudo. A questo punto siamo di fronte a nuovi sismi, a scosse violente che deformano e decostruiscono visi e individui, cogliendoli spesso in fasi di rivolta o di dolore in un clima aspro che deve ormai fare a meno degli aiuti e delle giustificazioni dall'"alto". Ciò che rimane in comune fra Simbolismo e Espressionismo è il principio astratti-
vo che però quest'ultimo movimento gioca alla luce di due principi fondamentali. Ora infatti si ricorre a un particolare primitivismo e a una precisa deformazione, termini questi che, circa venti anni fa, costituivano il titolo di un mio intervento per una mostra, a cura di Renato Barilli e mia, Espressionismo italiano, che si era tenuta alla Mole Antonelliana di Torino. Del resto spesso i primitivismi ritornano, in una molteplicità di ripetizioni differenti, come si vede bene allora dal recupero dell'arte negra o oceanica dei compagni di strada francesi e tedeschi o più avanti nelle fasi protestatarie degli anni Trenta e anche nelle soluzioni brut dell' Informale fino alla Transavanguardia e alle ultimissime, "barbare" riprese dell'arte africana ed extraeuropea, proprio quelle che hanno ora il compito e il potere di vivacizzare i climi di eccessiva calma piatta del nostro vecchio continente. Ma quali sono le ulteriori caratteristiche dell'Espressionismo italiano? Vediamo subito che, a differenza dei cugini di oltralpe, i centri di elaborazione del nuovo linguaggio sono tanti, come del resto era sempre sucAlberto Magri, Il bucato 1913 cesso in tutta la storia della cultura italiana, legata nei secoli a molte capitali. Ma anche in questo caso, nonostante numerose varianti e minidiversità, lo stile, pur declinato in maniere differenti, rimane fattore unificante. E Magri, Viani, Rosai, Carlini e Lippi, tutti nati negli anni Ottanta dell'Ottocento come gli espressionisti francesi e tedeschi, sono gli artisti che in Toscana, pur con molte contestazioni, enucleano un nuovo stile
Arte Il quadro del Guerrieri di Saltara e la replica di Strada in Casentino di Renzo Savelli pag. 3
Una citta' un palazzo una collezione Pesaro, palazzo Montani Antaldi e le sue raccolte artistiche di Anna Maria Ambrosini Massari pag 4
Letteratura Tonino Guerra, o della poesia della vita intervista di Maria Lenti pag. 6
I "Capitoli del giuoco dei Tarocchi"
di Matteo Maria Boiardo con la "Illustrazione" di Pier Antonio Viti da Urbino (3a parte) di Luciano Ceccarelli pag. 8
Musica Arti e musiche del novecento Musica jazz e pittura astratta di Catervo Cangiotti pag. 10
Scienza Ieri, oggi, domani… di Flavio Vetrano pag. 12
Sperimentazione del laser scanner terrestre applicato ai Beni Culturali: il caso dell'Abbazia di Santa Maria del Monte in Cesena. di Andrea Castellani pag. 15
Taccuino L’anima dell’Associazione di Oliviero Gessaroli pag. 18