Voce palme 2013

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Anno IV n. 14 / Marzo 2013

della comunitÄ Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna

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 Gioved… Santo -ore 18,00 Cena del Signore - La-

vanda dei piedi -ore 22,00 Adorazione presso l'AltaSono passati pochi giorni dalla sua elezione al soglio pontificio e il nuovo Papa ha riscosso un’ondata di simpatia, che ha coinvolto uo- re della Reposizione mini e donne di ogni nazionalit• e di ogni condizione. Sono bastate poche parole, che uscivano dal cuore, alcuni gesti semplici ma estremamente espressivi, come buona sera, l’invito a pregare insieme con il Padre nostro, l’Ave Maria il Gloria al Padre, per lasciare sbalorditi tutti e per respirare una ventata di aria nuova. La Chiesa cambia? Non lo so. Credo che il cambiamento deve essere di tutti. Del Papa nel suo stile e nelle scelte conformi al Vangelo, ma anche dei cristiani, che predicano bene e razzolano male. Personalmente non mi sorprendo se un Papa invece della croce d’oro porta quella di ferro o d’argento; invece delle scarpe rosse firmate “Prada” porta quelle di color marrone, fatte da un anonimo ciabattino argentino; se invece dell’anello d’oro porta quello d’argento. Il mistero di un uomo non si rivela dalla firma delle scarpe che indossa, dal valore del metallo, dalla semplicit• dei gesti. Se dovessimo giudicare le persone dagli abiti, dagli anelli che portano alle dita, dalle collane che portano al collo, poveri noi! Anche Papa Francesco, come quelli che lo hanno degnamente preceduto, ci sta parlando di Dio, di fratellanza, di pace, di amarsi, non farsi del male, di non temere, di mostrare la tenerezza. Queste cose il nuovo Papa le ha nel cuore, non in tasca. Questa „ l’indole del vero latinoamericano. La povert• la sente, la vive, la vede. Andare verso gli uomini per servirli l’ha appreso da Ges…, che „ venuto per servire e non per essere servito, per avvicinarsi ai malati, pensare ai lontani e abbracciarli in un unico abbraccio d’amore. Non riduciamo questi desideri e questi gesti a sola novit•, a rotture di schemi: sarebbe come privarli della vera anima che li genera. Tutto questo fa parte dell’antica eredit• cristiana, che ogni credente deve sentire insieme al dovere di renderla nuova , fresca, attuale e tutto deve lasciar trasparire la passione per Cristo e il suo Vangelo. Non lasciamo cadere per• i primi messaggi che papa Francesco ha lanciato ai cardinali riuniti per la concelebrazione il 15 marzo scorso nella Cappella Sistina, quando ha detto che bisogna camminare alla presenza del Signore, edificare la Chiesa come pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo, confessare Ges‚ Cristo. In queste parole,come anche in altre, dobbiamo scorgere gli intenti che Papa Francesco porta nel cuore per la Chiesa del terzo millennio, Chiesa dei poveri e per i poveri. Anche l’insolito nome che Papa Bergoglio ha assunto ci vuole dare un messaggio. Francesco deriva dal germanico “franc”, che significa “libero”. Mistero dei nomi! In ogni caso stiamo osservando che Papa Francesco agisce in modo libero, svincolato da cerimoniali ieratici e inarrivabili, e in questa libertƒ di spirito vuole guidare la Chiesa, che il Signore gli ha affidato. Nel mistero della Pasqua, che ci accingiamo a celebrare vogliamo vedere la linfa vitale e nuova che scorre nella vita della Chiesa e accogliere l’invito di Papa Francesco:”Ci sforzeremo di rispondere fedelmente alla missione di sempre: portare Ges… Cristo all’uomo e condurre l’uomo all’incontro con Ges… Cristo via, verit• e vita, realmente presente nella Chiesa e contemporaneo ad ogni uomo. Tale incontro porta a diventare uomini nuovi nel mistero della grazia, suscitando nell’animo quella gioia cristiana, che costituisce il centuplo donato da Cristo a chi lo accoglie nella propria esistenza”.

Venerd… Santo -ore 9,00 Ufficio delle Letture

-ore 17,00 Passione del Signore Adorazione della Croce

Sabato Santo -ore 9,00 Ufficio delle Letture -ore 22,00 Veglia pasquale nella notte santa. Benedizione del fuoco nuovo.

Pasqua di Resurrezione -Messe come da calendario legale (la messa vespertina passa dalle 18,30 alle 19,00)

Miei cari, questo silenzio mi preoccupa…vabb•, sar‚ forse il primo miracolo di Papa Francesco (telefonatina permettendo…)!

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Nelle pagine interne -in seconda: Con mamma e papƒ dopo il battesimo Banca del tempo: ora si fa sul serio! 50„ anniversario della morte di Don V. Angelillo A settembre l’ordinazione di Alessandro

-in terza: Una buona notizia: un film su Don T. Bello In... quaresima con la Caritas Noi che l’Oratorio: Aperti a tutti!

-in quarta: Letto per voi: Concilio Vaticano II. Il discorso mancato L’angolo del D.V.: il processo di nullitƒ (1^ parte) Voce… della comunit• via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli, Vito Giannelli,Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com e su http://www.upgo.org/upgov1/

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Nella nostra Parrocchia, ogni anno, vengono preparati e celebrati numerosi Matrimoni e Battesimi, per i secondi ritroviamo le coppie che avevamo incontrato nei corsi un anno o due prima. Ai genitori di questi piccoli, battezzati e battezzandi, che sono il futuro della nostra Parrocchia e della Chiesa intera, vorrei inviare questo messaggio, perch† sappiano riflettere su quanto viene brevemente detto loro nella preparazione del Battesimo e, soprattutto, metterlo in atto. CHIAMATI AD AMARE I FIGLI CON IL CUORE DI DIO I vostri bambini sono figli di Dio. Dio Padre li ama di un amore infinito ed eterno. Egli, l'Invisibile, vuole comunicare a loro il suo amore attraverso il vostro amore. Dio non ha occhi, ha solo i vostri occhi per contemplare i vostri bambini e farsi riconoscere da loro. Dio non ha mani, ha solo le vostre mani per accarezzarli, e far sentire a loro il calore della sua tenerezza. Dio non ha braccia, ha solo le vostre braccia per stringerli al petto per far sentire il suo cuore che batte per loro. Dio non ha labbra,ha solo le vostre labbra per baciarli e trasmettergli l'infinita dolcezza del suo amore. Dio non ha bocca, ha solo la vostra bocca per sorridere e comunicare la sua gioia. Dio non ha voce, ha solo la vostra voce per parlare con loro e dire quanto „ grande il suo amore per loro. Voi, genitori cristiani, siete chiamati ad amare i vostri figli con il cuore di Dio. (da B. Bartolini, Il mio primo libro di preghiera, Elledici). Angelina Passiatore

Don Vincenzo Angelillo nasce a Gioia il 27-10 1879 e qui muore il 20-3-1963. Dopo gli studi in seminario „ ordinato sacerdote nel 1903. Per le sue doti umane, morali e culturali viene chiamato a Roma in Vaticano, dove ricopre con responsabilit• e impegno importanti incarichi. Dopo qualche anno rinuncia ad una brillante carriera per tornare a Gioia ed essere di aiuto alla famiglia, che versava in misere condizioni. Nel 1917 incontra D’annunzio,che lo elogia e gli chiede di appuntare l’immagine di S. Francesco sul petto degli aviatori prima di partire per l’impresa di Cattaro. Ha svolto un’attivit• poliedrica: sacerdote, poeta, letterato, critico, patriota, educatore, conferenziere, politico. Si deve a lui la fondazione del Convitto Manzoni nel 1910, per ospitare giovani bisognosi di Gioia e dei paesi limitrofi, dal quale sono usciti validi professionisti. E’ stato Rettore della Chiesa di S. Francesco e Padre Spirituale della Confraternita per 60 anni e ha restaurato la Chiesa, oltre ad aver svolto, in coerenza al messaggio evangelico, il suo ministero pastorale. I militari Polacchi nel 1946, per ricambiare le cure verso di loro, gli regalano un quadro della Madonna di Censtochova, patrona della Polonia. La sua cultura spazia in vari campi, con numerose pubblicazioni: poesie religiose, poesie varie, conferenze, prose, opere di critica letteraria, opere teatrali, commemorazioni varie. E’ stato un amante della gioiesit• e un forte difensore dell’italianit•, valori pi… volte espressi nelle sue opere. Ha ricoperto anche l’incarico di Consigliere comunale. Ha fortemente voluto l’istituzione di una Biblioteca comunale, per la quale ha donato tutto il suo patrimonio librario, Biblioteca che porta il suo nome. Al suo funerale partecipa una folla oceanica, di ogni ceto ed et•. Nonostante la sua profonda cultura , un sacerdote povero tra poveri, servitore tra servi, umile tra gli umili: questo „ stato don Vincenzo, un pastore di anime ed educatore di menti, coerente nell’incarnare il messaggio cristiano nel suo vivere quotidiano. Francesco Giannini

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Lo “Sportello famiglia” e la “Banca del tempo” sono una realt•, che il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha fatto propria! Ora tocca a ciascuno di noi! In coincidenza con l’uscita del Giornalino Parrocchiale sar• distribuito e disponibile sul nostro sito (www.parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.it) il modulo, in cui sono elencate varie possibilit• di servizio per il prossimo. Il modulo, adeguatamente compilato, potr• essere consegnato direttamente in Parrocchia o alla sede Caritas o anche negli orari de “Idurantelacatechesi” (ogni sabato dalle 16,00 alle 17,00). Ricordiamoci semplicemente le parole straordinarie del Vangelo “Tutto ci‡ che avete fatto al pi… piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a me" (Mt 25,40). L’adesione al Vangelo e a Cristo „ un’adesione di disponibilit• per il prossimo. E il prossimo „ il fratello bisognoso accanto a noi! Vito Buttiglione

  Il 7 settembre 2013 nella Parrocchia “S. Maria Assunta” di Binetto alle ore 19,00 Don Alessandro sarƒ ordinato sacerdote con l’imposizione delle mani da Sua Eccellenza Mons, Francesco Cacucci. Seguiamolo con il nostro affetto e con la preghiera in questo percorso di avvicinamento al momento memorabile, in cui diventerƒ Sacerdote in eterno e cioˆ un alter Christus al servizio dei fedeli! Pag.2


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L'anima attesa” in uscita il film su Don Tonino Bello

Si intitola "L'anima attesa" il nuovo film dedicato a don Tonino Bello, indimenticato vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi, presentato il 19 marzo in prima nazionale a Bari nell'ambito del Bif&st. Una grande scommessa, prodotta da Pax Christi e Mosaico di Pace, insieme all'associazione Linea d'Onda e a tanti piccoli "azionisti" che hanno aderito all'iniziativa "Adotta un fotogramma", forse il primo esempio di "azionariato popolare" nella produzione di una pellicola cinematografica. Piccole donazioni che hanno consentito di realizzare questo docu-film diretto da Edoardo Winspeare e interpretato da Carlo Bruni, Nunzia Antonino e altri attori, un ricco cast che ha partecipato gratuitamente al progetto. Non „ una biografia o una narrazione della vita di don Tonino, piuttosto la storia di una scoperta, di un incontro. Il protagonista „ un uomo in crisi che durante un viaggio ad Alessano si imbatte nella figura di don Tonino, riscoprendo la vita e l'attualit• del messaggio del vescovo salentino. Il film sar• proiettato anche l'8 aprile nel corso della rassegna cinematografica gratuita Testimoni di fede in Puglia, organizzata dall'Ufficio di Comunicazioni Sociali della diocesi di Bari presso il Piccolo cinema di Santo Spirito (0805333100 - info@cinemapiccolo.it) Dopo la prima cinematografica L'anima attesa sar• distribuito in DVD insieme al numero di maggio della rivista Mosaico di Pace dedicato a don Tonino nel ventennale della morte, al costo di 13.00 euro. Informazioni su: http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/37726.html info@mosaicodipace.it Gianni Capotorto

 Come gruppo CARITAS parrocchiale ci viene spontaneo porre alcune “provocazioni al bene” con delle riflessioni nostre e che vogliamo parteciparvi. In quest’ultimo tratto quaresimale, il pi… intenso, siamo chiamati ad una testimonianza pi… forte sul tema della carit• che deve essere determinata da un cammino di conversione e da una adesione personale. Deve diventare impegno verso il prossimo in un nuovo stile di vita che si concretizza nella fraternit• evangelica. La carit• vista non come elemosina, ma carit• come disponibilit• all’ascolto, all’accoglienza ed alla condivisione; passare poi, dalla occasionalit• degli interventi caritativi alla costanza nell’attenzione e nel servizio ai poveri; dalla delega a persone volenterose, al coinvolgimento di se stessi. Perch† „ compito di ognuno diffondere il precetto della carit• che Ges… ha proclamato e vissuto con la Sua vita e diffondere in tutta la nostra Comunit• anche laica la ‘cultura della carit• ‘ che trova nel ‘farsi prossimo’ la sua pi… autentica e vera espressione. “L’incontro con l’altro e l’aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine”. Siamo chiamati alla fede, ma anche all’espressione della testimonianza: ci salviamo se amiamo, se ci lasciamo coinvolgere, se sappiamo vedere, giudicare e agire.” Sentiamoci quindi “pietre vive” partecipi della missione “chiesa” attenti a camminare accanto, mettendo le gambe a quei valori in cui crediamo e che devono uscire dalla chiesa per far parte della nostra quotidianit• in modo da contribuire “a ridonare quell’amore con cui Egli si prende cura di noi” Chiunque si sente interpellato ci aiuti in questo cammino nella maniera che creder• pi… opportuna, magari anche con delle proposte concrete, di rimando alla premessa: necessitiamo di vs provocazioni al bene. A tal proposito ricordiamo che : la Caritas sita in Via L. Da Vinci apre la Sede nei seguenti giorni: Marted‰: dalle ore 16.30 alle ore 18.30 Gioved‰ : dalle ore 16.30 alle ore 18.30 Giuseppe Curci

  Continua la nostra attivitƒ di gruppo nell'oratorio della parrocchia Santa Lucia. Come ben sappiamo, l'oratorio ˆ un ambiente educativo come lo ha voluto e inventato Don Bosco. Luogo di ritrovo, di svago, di insegnamento e di preghiera. L’oratorio siamo noi! Tanti giovani e bambini! Sono i bambini e i ragazzi infatti che animano l'oratorio e lo colorano della loro allegria e gioia. Ogni sabato, finita la catechesi, accogliamo tutti i bambini e siamo pronti a condividere con loro tutta la nostra felicitƒ. Aiutati dalla fede, ci impegniamo a creare un ambiente, in cui ognuno si senta accolto e amato e ci impegniamo a dare tutto di noi stessi, a dare il meglio e ad offrire una parte di noi per gli altri, senza pretendere nulla in cambio. Soprattutto mettiamo a disposizione tutto il nostro tempo libero e lo dedichiamo ai bambini e ai ragazzi, per dargli un’educazione. L’oratorio ˆ anche festa. ‰ il luogo dove incontrare sempre nuova gente e fare amicizia. Tutto questo con l’aiuto di Dio, che ˆ sempre in noi e ci aiuta con amore. Molte le attivitƒ svolte nel nostro oratorio: vari giochi di societƒ e partite a ping pong o a calcio balilla, o semplicemente ci divertiamo a colorare, a chiacchierare ed a conoscerci meglio. In oratorio c’ˆ posto per tutti! Per questo chiunque abbia tempo da dedicare pu• trovare spazio in oratorio, perchŠ si sa, la collaborazione e l’impegno di tutti creano un ambiente pi‚ unito. Vi aspettiamo!

Marika Girardi Pag.3




“Custodire”. Nei primi giorni del proprio pontificato, Papa Francesco ha posto l’accento sulla necessitƒ di servire con amore e custodire il creato, e dunque di custodire anche la Chiesa. Questa „ anche l’esigenza annotata da Brunero Gherardini ne il “Concilio Vaticano II. Il discorso mancato.” edito da Lindau. Qui l’Autore prende le mosse della propria indagine da una interpretazione distorta che del Concilio stesso forn… un indirizzo definito “libertario e protestatario”. In altre parole, lo spirito rinnovatore che ispir† il Concilio fu confuso da taluni come un pretesto per giustificare, se non addirittura legittimare, orien-

tamenti della vita cristiana pi‡ tolleranti verso pratiche della vita comune difformi dagli insegnamenti consolidati, in nome di una apertura al mondo che esigeva una liberalizzazione dei rapporti sia all’interno che all’esterno della comunitƒ cristiana. Il 1965, anno conciliare, venne erroneamente inteso da tale corrente di pensiero come l’anno zero della nuova Chiesa, che, per raggiungere questo obiettivo, presupponeva una rivisitazione delle sue strutture e dei suoi insegnamenti, sin nelle loro fondamenta. Nel dibattito e nel confronto che successivamente ne scaturirono, Papa Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger, nella consapevolezza della necessitƒ di preservare la Chiesa da ogni possibile deriva, promossero importanti iniziative finalizzate, anche per il tramite del Sinodo del 1985, a restituire al Concilio il proprio significato vero ed autentico. In primo luogo, sebbene ritenuta innegabile l’occasione riformatrice che aveva caratterizzato il Concilio, questa non rappresentava nessun “anno zero” per la Chiesa. Piuttosto, l’accettazione delle linee guida del Concilio Vaticano II non equivale assolutamente a delegittimare i Concili precedenti, dei quali deve intendersi invece un aggiornamento dettato dai nuovi tempi che la Chiesa stava vivendo e delle nuove esigenze epocali con le quali il cristiano si deve confrontare, nel solco del patrimonio dogmatico e dottrinale intangibile della Chiesa. Veniva cos… chiusa la porta ad ogni ipotesi di ingresso di una Chiesa nuova che si ponesse in termini di contrapposizione con quella che si era avvicinata al Concilio del 1968, definendosi fuorviante qualsiasi interpretazione di tal segno. Qual „ dunque l’interpretazione corretta da attribuire al Concilio?

Si pu† riassumere in due parole, che sono quelle della salvaguardia e della trasmissione: il dovere della Chiesa di ricevere il sacro deposito cos… come l’ha ricevuto, senza sostanziali amputazioni, cambiamenti o aggiunte; il dovere della Chiesa di trasmettere tutto e soltanto ci† che ha ricevuto. Si potrebbe immaginare una realtƒ statica della Chiesa, ma non „ tuttavia cos…, perchˆ sono gli elementi che la rendono invece connotata da perenne giovinezza, in quanto nei suoi insegnamenti ci sono le risposte per le esigenze di chi si professa cristiano, in tutte le epoche della vita. Dunque, anche da un riesame critico del Concilio Vaticano II non emerge alcun elemento di rottura col passato e tanto meno con istituzioni e principi consolidati della Chiesa; semmai si ribadisce la loro attualitƒ, ove opportunamente reinterpretati, per fornire spunti di riflessione che guidino l’agire quotidiano di chi si professa cristiano anche a fronte di necessitƒ che secoli fa non erano nemmeno immaginabili. Accantonamento di ogni steccato, disponibilitƒ al dialogo, l’avvicinarsi della Chiesa ai propri fedeli, fino a renderla un tutt’uno, sono valori che si confermano nella ispirazione conciliare ma non sono distinti dalla preghiera e dal rispetto degli insegnamenti che hanno sempre connotato la nostra fede. Dunque, non in un’ottica di cambiamento o di deviazione dalle rotte consolidate, ma di continuitƒ nella riforma; nell’ottica di una Chiesa moderna come un laboratorio di proposte ed iniziative, deve intendersi la logica Conciliare che ispira l’azione pastorale, senza rompere con il passato sul presupposto di dover mettere tutto sotto giudizio.

Vito Sportelli

  Il processo di dichiarazione di nullitƒ matrimoniale inizia con una domanda scritta dell'interessato ovvero il libello (l'atto introduttivo) nel quale l'attore (l'interessato) racconta la vicenda matrimoniale. Questa deve essere descritta, brevemente, ma indicando tutti i passaggi cronologici principali. Nel libello devono anche essere indicate le prove con le quali si intende far valere la propria tesi. Vi ˆ una differenza fondamentale per quanto attiene il grado di certezza che si deve raggiungere nel libello e quella si deve avere in sentenza. Perchˆ un libello sia ammesso (cioˆ possa iniziare l'istruttoria) ˆ sufficiente che contenga il fumus ovvero che lasci intendere che la tesi possa essere provata. Nella sentenza invece occorre la cos… detta certezza morale. E' un tema importante anche per i non addetti ai lavori e perci• si deve spendere qualche parola di pi‚. La nozione di certezza morale fu data per la prima volta da Pio XII in una allocuzione alla Rota Romana del 1„ ottobre 1942. E' una discorso che mi ˆ personalmente molto caro, al quale faccio riferimento nel mio lavoro nei casi pi‚ difficili. La certezza morale ˆ la via intermedia tra la probabilitƒ e la certezza assoluta. E magistralmente il pontefice insegnava che “Talvolta la certezza morale non risulta se non da una qualitƒ di indizi e di prove, che, presi singolarmente, non valgono a fondare una vera certezza, e soltanto nel loro insieme non lasciano pi‚ sorgere per un uomo di sano giudizio alcun ragionevole dubbio” ( AAS: vol. 34(1942) p. 340). Questa indicazione del Magistero consentirƒ alla giurisprudenza rotale di sviluppare la famosa regola iuris facta eloquentiora quam verbis! SicchŠ alle parole, alle dichiarazioni di testi, magari compiacenti, si sostituisce l'attento esame delle circostanze di causa: la durata del periodo pre e post matrimoniale, la litigiositƒ o meno del legame, la presenza di figli, presenza di ricoveri o visite specialistiche in caso di incapacitƒ, la pratica religiosa, l'amore evidente tra le parti nei casi di simulazione del consenso, ecc. ecc. Il tutto visto nella globalitƒ di una vicenda umana che ˆ sempre unica ed irripetibile. Vorrei concludere citando un discorso alla Rota Romana del Beato Giovanni Paolo II del 5 febbraio 1987 nel quale ricordava che” Il fallimento dell'unione coniugale, peraltro, non ˆ mai in sŠ una prova per dimostrare tale incapacitƒ...”. Dunque, i capi di nullitƒ devono essere provati attraverso l'indicazione di numerose, gravi e coerenti circostanze. Ho citato due pontefici precedenti per invitarvi cari amici, pur nell'entusiasmo del nuovo papa a non dimenticare l'insegnamento dei suoi predecessori. Buona Pasqua di Resurrezione!

Vito Giannelli

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