Voce quaresima 2013

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Anno IV n. 13 / Febbraio 2013

della comunitÄ Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna   In questi giorni, la notizia che continua a fare scalpore e a porre tante domande € quella delle dimissioni del Papa da vescovo di Roma e quindi dal ministero petrino. La notizia, per i cattolici e per tutto il mondo, € stata come quel fulmine che “un turista per caso” ha immortalato mentre si abbatteva sulla cupola della basilica di san Pietro. Benedetto XVI, con solenne semplicitƒ ha comunicato a un gruppo di cardinali riuniti in concistoro, che la sera del 28 febbraio prossimo a partire dalle ore venti la sede episcopale di Roma resterƒ vacante e subito dopo verrƒ convocato il conclave per eleggere il successore dell’apostolo Pietro. Cos… € specificato nel breve testo in lingua latina che il Papa ha letto in concistoro. I bene informati hanno detto che questa decisione il Papa l’abbia presa da tempo, dopo il suo viaggio in Messico e a Cuba , ma € stata mantenuta segreta data la sua importanza storica e la sua delicatezza. Per quanto la notizia delle dimissioni di Benedetto XVI abbia portato sconcerto, sorpresa, stupore, commozione per la sua straordinarietƒ , bisogna pure ricordare che il codice di diritto canonico contempla l’eventualitƒ delle dimissioni di un Papa e ne precisa le motivazioni:” Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validitƒ che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti”(Cjc. 332, 2). Le motivazioni di tale grave decisione, il Papa le ha attribuite al venir meno delle sue forze fisiche, causate dall’etƒ “non pi† adatte per esercitare in modo adeguato” il compito immane richiesto a chi viene chiamato “per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo”. Tale decisione il Santo Padre l’ha presa dopo insistente e continua preghiera e dopo aver interrogato pi† volte davanti a Dio la sua coscienza. La sua rinuncia quindi non pu‡ essere letta come un segno di fragilitƒ spirituale davanti ai gravi problemi che assillano la storia della Chiesa in questo tempo e neppure si pu‡ pensare all’intrigo dei palazzi vaticani, come i dietrologi hanno osato pensare. E’ un gesto libero che un uomo nella sua luciditƒ, rettitudine di coscienza e libertƒ ha voluto prendere per “il bene della Chiesa”. E tutto questo trova riscontro nella linea pastorale che Benedetto XVI ha svolto in questi otto anni di pontificato. Una linea luminosa, retta, coerente, senza compromessi o ammiccamenti con chicchessia, serena anche nella sofferenza di situazioni che hanno turbato il suo animo, come Pastore della Chiesa universale. In questa linea va letta la rinuncia al pontificato, libera e soprattutto fiduciosa nella provvidenza di Dio. Il suo servizio alla Chiesa continuerƒ con la preghiera, lo studio e il silenzio di una vita ritirata. A questo Papa non possiamo dire altro che grazie per l’esempio di fede che ci ha dato in questi anni del suo splendido pontificato, per le luminose e dotte encicliche che ci lascia, per i discorsi pieni di pace e di attualitƒ, per averci aiutati a fidarci di Dio amore, per averci spinti a coltivare in noi la speranza, la giustizia, la pace, per essere stato sempre il primo a soccorrere i poveri, per il suo diuturno lavoro a favore dell’ecumenismo e per la sua esemplare umiltƒ, prerogativa degli uomini grandi nello spirito. Per tutte queste ragioni e per tanti altri motivi che sono sotto gli occhi di tutti e per i quali moltissimi lo hanno amato e continuano ad amarlo, il ricordo di questo Papa tedesco rimarrƒ nel cuore dei cristiani e nella storia, ricordandoci che la “la fede € gioia” e Dio € un oceano di amore e l’ultima parola € quella del Dio amore. Sarƒ questa una buona occasione per iniziare il cammino della Quaresima amando e vivendo la Chiesa di Cristo.

Voce… della comunit• via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli, Vito Giannelli,Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com e su http://www.upgo.org/upgov1/

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Miei cari, almeno per la quaresima riuscite a fare l’astinenza della lingua? Qualcosa mi dice che sono pi• facili le dimmissioni di un Papa….

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s ps ps Ps ps p Nelle pagine interne -in seconda: “D” come Diaconato Al via lo “Sportello Famiglia” “Di data in data”

-in terza: Una buona notizia Noi che la Caritas Santa Lucia 25‚ della Riconsacrazione

-in quarta: Letto per voi: “Credo la vita eterna” L’angolo del D.V.: Anno Giudiziario S. R. Pagina 1


“D” come Diacono Dio onnipotente, sorgente di ogni grazia, dispensatore di ogni ordine e ministero, assistici con il tuo aiuto. Agli inizi della tua Chiesa, gli apostoli del tuo Figlio, guidati dallo Spirito Santo, scelsero sette uomini stimati dal popolo, come collaboratori nel ministero. Con la preghiera e con l'imposizione delle mani affidarono loro il servizio della carit…, per potersi dedicare pienamente all'orazione e all'annunzio della parola. Ora, o Padre, ascolta la nostra preghiera: guarda con bont… questo tuo figlio, che noi consacriamo come diacono perch„ serva al tuo altare nella santa Chiesa.” Con queste parole comincia la preghiera di consacrazione mediante la quale il vescovo, successore degli apostoli, chiede a Dio di consacrare per il ministero il giovane eletto. In queste poche righe gi… si pu‡ evincere l’origine e lo scopo per cui dall’antichit…, dagli inizi della chiesa, „ stato istituito questo ministero. E’ il terzo grado dell’Ordine Sacro il diaconato, terzo dopo il sacerdozio e l’episcopato. I primi apostoli ebbero la necessit… di istituire questo servizio, con cui gli eletti potessero dedicarsi all’assistenza dei poveri, che aumentavano di giorno in giorno, e all’annuncio della Parola di Dio, dando cosi loro la possibilit… di svolgere pi† facilmente il ministero del culto e dei sacramenti. Il diaconato non ha subˆto molti cambiamenti nonostante i mutamenti storici e culturali susseguitisi nel corso dei secoli, senza dimenticare nel Concilio Ecumenico Vaticano II l’importanza che ad esso „ stato data come vero e proprio Ordine Sacro accanto al sacerdozio e all’episcopato. Cosi appunto si esprimono i padri conciliari a riguardo, in modo particolare nella Costituzione Lumen Gentium al n. 20 dove si parla dei vescovi, che come successori degli Apostoli, “hanno assunto il ministero della comunit…, insieme con i presbiteri e i diaconi loro collaboratori, e presiedono a nome di Dio il gregge di cui sono pastori”. La figura del diacono nella chiesa cattolica „ presente attraverso il diaconato “permanente” e il diaconato detto “transeunte”. Il diacono permanente „ colui, che accede a questo terzo grado dell’Ordine, pur essendo coniugato. Ma la scelta di essere sposato con una donna deve precedere la scelta del diaconato, perch„ sposarsi dopo aver ricevuto l’Ordinazione non „ permesso. Il diacono permanente a differenza del diacono transeunte non pu‡ accedere al successivo ordine del presbiterato o sacerdozio; infatti chi come me ha ricevuto l’Ordinazione diaconale vive questo ministero per circa sei o sette mesi, a discrezione del proprio vescovo, e poi accede al secondo grado del presbiterato. Ma con l’ordinazione sacerdotale non „ annullata l’Ordinazione diaconale la cui peculiarit… „ quella del servizio. Da preti non bisogna dimenticare di essere stati diaconi, altrimenti si rischia di diventare solo pastori e maestri ma non testimoni. Per usare una immagine del servo di Dio don Tonino Bello “il sacerdote sotto la casula non deve mai dimenticare di avere la stola diaconale”. Alessandro Decimo D’Angelo

 Anche questo anno, come quello appena trascorso, „ denso di avvenimenti per la nostra Parrocchia. - Il 30 marzo ricorre il 50‚ anniversario della morte di don Vincenzo Angelillo, Rettore per quarant'anni della Chiesa di S. Francesco ( che insieme al Convento diviene propriet… comunale nel 1813, 200 anni or sono ), Padre spirituale dell'omonima Confraternita, letterato, poeta, critico ed educatore. - Il 22 giugno ricorre il 20‚ anniversario della morte di don Paolo Meliota, secondo Parroco della Chiesa di Santa Lucia. - Il 1 settembre ricorre il 50‚ anniversario della morte di don Rocco Passiatore, primo Parroco della Chiesa di Santa Lucia. Inoltre in questo Anno della Fede, voluto da Papa Benedetto XVI, a poco pi† di 50 anni dall'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II la nostra Parrocchia proporr… alcune giornate di riflessione e di riscoperta dei Documenti Conciliari. Francesco Giannini

   Ci siamo! L’idea, maturata negli incontri de “Id u ran tel acatech esi ” con i genitori dei bambini, che frequentano i vari gradi dell’educazione religiosa, ha finalmente trovato forma concreta ed “„ partita” sabato 9 febbraio nei locali della Caritas Parrocchiale. L’azione solidale della nostra Comunit… trova un altro sbocco e va incontro alle nuove esigenze e alle nuove povert…, che sono all’ordine del giorno della nostra societ… in crisi non solo economica...Ogni sabato quindi dalle 16,00 alle 17,00 vi aspettiamo, per mettervi a disposizione i vari esperti nei singoli campi e i volontari per le nuove forme di “carit…”, di cui la nostra Comunit… ha bisogno. Lo Sportello Famiglia „ questo: un servizio per tutti noi! Ma „ anche e soprattutto un servizio “da tutti noi”! Il gioco di parole si spiega semplicemente con la richiesta di disponibilit… a tutti noi di una parte del nostro tempo e delle nostre capacit… per chi ne ha bisogno. Sar… questa la nostra “Banca del Tempo”, a cui invitiamo tutti a mettere a disposizione anche una sola ora ogni tanto, per rendere disponibili gratuitamente per la Comunit… Parrocchiale i propri “talenti” e le proprie capacit… (anche semplicemente quella di fare compagnia a chi „ solo). Per dare la vostra disponibilit… e per chiarimenti sull’iniziativa vi aspettiamo ogni sabato nei locali Caritas Parrocchiale dalle 16,00 alle 17,00 nel corso dei “Idurantelacatechesi”. Insieme possiamo far crescere la famiglia parrocchiale e “interpretare” in modo concreto la carit… cristiana! Vito Buttiglione Pag.2


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

Quante volte leggendo un giornale o ascoltando il telegiornale siamo rimasti delusi dalla presenza di troppe cattive notizie. In occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, l'Unione Cattolica Stampa Italiana di Puglia in collaborazione con l’Istituto Pastorale Pugliese, la Comunit• della Societ• San Paolo e l’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari ha organizzato una serie di incontri per promuovere il “Laboratorio della buona notizia”, un progetto per far emergere il positivo che c'„ in ogni notizia, dando spazio alle relazioni vere e alle persone comuni, non pi… relegati a semplici fruitori passivi. Scrivere al cuore della gente. E' questo il compito che il giornalista deve recuperare nella sua professione, abbandonando un'informazione urlata e attenta solo al sensazionalismo, che racconta solo tragedie e brutte notizie. Riprendere la sua missione di parlare alla persona, al cuore del destinatario; solo cos† si potr• trovare in ogni evento, anche negativo, il lato buono, il lato positivo della notizia, ricercando il lato umano che sta dietro l'evento. Una buona notizia - secondo Enzo Quarto, presidente dell'UCSI Puglia - „ portatrice di speranza, di condivisione, di solidariet•, di bellezza, in sostanza dei fondamenti alla base della relazione tra le persone". Il "Laboratorio della buona notizia" - conclude Quarto - "intende coinvolgere in questo progetto culturale le famiglie, la scuola, gli oratori, le associazioni di volontariato e di servizio, le associazioni d'impegno civile e sociale e non ultime le istituzioni pubbliche e le imprese che, riconoscendosi nei valori del progetto, vogliano dare il loro concreto supporto". Una buona notizia che vada oltre una comunicazione ormai unidirezionale, imposta dalle logiche del mercato, per fare spazio ad un recupero del dialogo e delle relazioni umane. Un tentativo di raccontare "il primato della persona sulla massa, del piccolo numero sui grandi numeri, dell'essere sull'avere", fuori dai ghetti delle rubriche buoniste, dagli spazi marginali riservati in genere alle vicende edificanti. Strumento di lavoro sar• anche un sito internet attraverso il quale convogliare e diffondere le notizie, raccolte sul campo da "ragazzi inviati della buona notizia", dalle famiglie, le scuole, gli oratori, le associazioni e non solo. Il laboratorio metter• in rete le iniziative sul territorio, con uno sguardo attento ai mass media, organizzer• incontri di formazione per insegnanti e genitori e altre iniziative per puntare su un modello di giornalismo che metta al centro la persona con l'obiettivo di educare alla speranza. Per approfondire https://www.facebook.com/ LaboratorioDellaBuonaNotiziaUcsiPuglia http://www.upgo.org/upgov1/content/view/920/2/ http://www.gioianet.it/attualita/6431-progetto-laboratorio-dellabuona-notizia-.html Gianni Capotorto

Come operatori della Caritas parrocchiale prestiamo il nostro servizio di aiuto in una struttura parrocchiale, sita in Via L. Da Vinci frequentata da chi vive in difficolt• mettendo a disposizione quello che abbiamo: il nostro tempo, la condivisione dei problemi, lo sforzo di cercare soluzioni. Le iniziative che attualmente sono state messe in campo sono le pi… varie, da quelle emergenziali ,quali la distribuzione di viveri e vestiari, a quelle dettate dalla quotidianit•, quali il chiarimento e l’aiuto nel campo sanitario attraverso la competenza della Sig.ra Nacci ,a quelle di alfabetizzazione ad alcune donne extracomunitarie a cura dell’ins. Addabbo Anna Maria ed altre problematiche a cui ,nel limite delle nostre possibilit•, possiamo dare risposte. Ma Il nostro desiderio sarebbe quello che ci possiate venire a trovare , non per portare “cose” ma per offrire una presenza che si fa solidariet• e pu‡ trasformarsi in collaborazione operativa, magari con qualche nuova iniziativa. Sar• un segno di speranza. L’obiettivo che ci siamo posti „ di aiutare tutti a vivere la testimonianza alla carit•, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria . Passando dalla delega a persone volenterose, al coinvolgimento di tutta la Parrocchia, delle famiglie e dei singoli. “Perchˆ la nostra comunitƒ cristiana non deve limitarsi a celebrare la Parola, ma deve vivere il comandamento dell’Amore, divenendo la ‘Chiesa del grembiule’ che si mette al servizio dei ‘poveri pi† poveri’, lavando i piedi s u l l ’ e s e m p i o d i G e s † ” . Perchˆ si prenda coscienza che “l’altro” fa parte del nostro mondo e che, rispondere a realtƒ di bisogno, aiuta a crescere umanamente e spiritualmente e ci rende dono l’uno per l’altro. Giuseppe Curci

Inauguriamo con voi attraverso questo spazio la condivisione del nostro percorso nella caritativa. Cominciamo col presentarci. Il nostro gruppo „ formato da cinque componenti: Addabbo Anna Maria, Antolino Antonia, Curci Giuseppe, D’Apolito Piera e Nacci Maria. A questo gruppo si aggregano ulteriori presenze tra cui le pi… costanti sono: Benagiano Elvira e Povia Angela. Ulteriori partecipazioni sono di tanti, che nell’anonimato ci sono vicini, ed a tal proposito cogliamo l’occasione per ringraziarli ed in particolare la famiglia Gaudiomonte che fa da tramite coi vari parrocchiani e la famiglia Natuzzi per l’impegno personale . Entrambe rendono possibili alcuni gesti di caritativa.

 Ecco il testo del saluto di Don Giuseppe al Vescovo: Eccellenza Reverendissima, siamo lieti di averLa tra noi, nella comunit• parrocchiale di Santa Lucia, nello spirito del Natale, della cui gioia ancora ci sentiamo animati, per la ricorrenza del 25ˆ della ri-consacrazione della nostra Chiesa parrocchiale, dopo i sette anni di lavoro di restauro dovuti a causa dei gravi danni causati dal terremoto del 1980. In quella triste circostanza, tutti i fedeli si sono mobilitati, attraverso offerte e autotassazione, perch‰ la Chiesa tornasse presto ad essere agibile, ma soprattutto non perdesse il suo significato di essere luogo di Dio tra le case degli uomini, luce che allontana le tenebre. Infatti, anche nell’architettura slanciata e luminosa, l’edificio ecclesiale riflette la luminosit• della sua titolare Santa Lucia che da pochi giorni abbiamo festeggiato. Per tutti questi motivi, insieme a Lei e con Lei vogliamo rievocare quel 27 Dicembre 1987 in cui il compianto arcivescovo Mons. Magrassi ri-consacrava la Chiesa, e chiedere a Colui dal quale discende ogni bene, di continuare ad elargire copiose benedizioni su di lei, sulla nostra famiglia parrocchiale e su tutta la comunit• Diocesana di Bari-Bitonto. Pag.3


 L’Anno della fede appena proclamato e la ricorrenza delle Ceneri impongono una riflessione su uno dei temi pi† impegnativi: crediamo che la vita sia eterna? A questo proposito € sincera la professione di fede che si recita durante la liturgia domenicale oppure € flatus vocis, un semplice esercizio stilistico? E’ anche il tema affrontato dal card. Carlo Maria Martini nella sua ultima pubblicazione “Credo la vita eterna” delle Edizioni San Paolo, la cui disamina prende le mosse dalla paura della morte. In una specie di crescendo parallelo, questa aumenta tanto pi† se la si vuol sconfiggere attingendo alla ragione o a logiche matematiche, e tanto pi† cresce l’esigenza di conforto, man mano che questa si avvicina. Non manca una levata di scudi dell’Autore contro il relativismo ed il secolarismo che, traendo linfa dall’Illuminismo del diciottesimo secolo, hanno creato il falso mito dell’uomo autosufficiente, in quanto si sente padrone di sˆ e del destino del mondo. Questo si ammanta di una sorta di erronea emancipazione totale, in cui pensa di gestire la vita secondo i propri calcoli e progetti, anche con l’obiettivo ultimo di rimuovere la paura della morte, in nome di una ragione che- si perdonerƒ la presunzione di interpretare il pensiero dell’Autore- definirei nichilista. Conseguenza di ci‡ € divenuto,

nei tempi successivi e fino ad oggi, quello che l’Autore definisce un anelito all’”arrivismo e la frenesia di un’esistenza spesa per l’effimero” fino al punto che, nelle sue accezioni pi† estreme, definite da card. Martini “influsso dello smarrimento della post modernit•”, tale anelito non conduce nemmeno pi† ad una spiritualitƒ da cui affrancarsi, ma ad una spiritualitƒ di cui non si avverte pi† il peso, in quanto lascia indifferenti, il che € ancor meno commendevole. Qual € allora il suggerimento dell’Autore per uscire dalle secche di questo immobilismo in cui rischia di rimanere impantanata la fede? Due sono le pedine da muovere nello scacchiere della vita terrena. La prima € comprendere che “dove l’uomo si chiude in se stesso o pretende di abbracciare l’intero universo …trionfano l’angoscia… la solitudine”. Pensi a questo punto il lettore se l’angoscia, in ultima analisi, non € la paura della morte, di percepire la vita come transeunte: € proprio qui che cade il teorema del relativismo e dell’uomo autosufficiente. La seconda € guardare alla vita ed alla storia, anche quella quotidiana di ogni singolo uomo, come un pellegrinaggio in salita verso il Padre, al quale abbandonarsi con fede, e dunque prepararsi a quest’incontro vivendo nell’obbedienza, anche nei rovesci che inesorabilmente costellano l’esistenza di ognuno, seguendo l’insegnamento e l’esempio di Ges†. L’Autore ripercorre i giorni ed i temi della Passione, in cui Ges† “supera il timore della morte a caro prezzo; lo supera affrontandolo, pregando e lasciandosi confortare da Dio”. Senza che ci‡ sia unico puntello della fede di ogni cristiano, ma semmai elemento che la consolida, vi € infine la riflessione dell’Autore sul fatto storico della Re-

surrezione di Ges†, attestata anche dalle Sue apparizioni a Maria Maddalena ed ai Suoi discepoli, che sono ripercorsi attraverso la Lettura dei Vangeli. Alla fine di questa ampia disamina, qual € dunque la conclusione dell’Autore? Come un cristiano pu‡ sconfiggere la paura della morte? Occorre tornare a scandagliare l’Uomo, ma non secondo le interpretazioni ed i dettami post illuministici, bens… facendo appello alle virt† teologali della fede, della speranza, della caritƒ. L’uomo dispone di quello che giƒ la fisica epicurea aveva definito il clinamen, successivamente rinominato “libero arbitrio”, ma il cristiano non inclini le proprie scelte di vita all’effimero, al transeunte, ai valori meramente terreni. Scelga invece di appellarsi alla fede ed alla speranza, ma soprattutto praticando la caritƒ, come viene predicato anche da San Paolo in una delle Sue Lettere ai Corinzi recentemente ricordata dalla liturgia domenicale. L’uomo che cammina nelle dodici ore del giorno non inciampa, fino a quando, in una sorta di nemesi al contrario, la morte diventerƒ quello che card. Martini definisce il “dies natalis, il giorno della nascita in Dio”. Se invece, come attesta Giovanni, “l’uomo cammina di notte, inciampa, perch‰ la luce non „ in lui”. Sembra quasi un preavvertimento di quel relativismo accennato da card. Martini ed avverso il quale Papa Benedetto XVI ha diretto l’azione pastorale del Suo Pontificato, ma i cui risultati non dipendono dal Suo insegnamento, poich€ sono rimessi alle scelte della vita quotidiana di ognuno, come concordemente si esprime l’Autore nel testo sottoposto alla nostra attenzione.

Vito Sportelli

  Il 26 gennaio us., secondo la consueta prassi, dopo la celebrazione della messa de spiritu santu presieduta dal Card. Segretario di Stato Bertone, il Sommo Pontefice ha incontrato il Collegio dei giudici rotale insieme agli avvocati. Benedetto XVI ha affrontato due temi di grande importanza sia sul piano pastorale che prettamente giuridico circa la validitƒ del consenso emesso. In primo luogo, il Pontefice ha esaminato la posizione giuridica dei nubendi che si accostano alle nozze senza la necessaria fede nel sacramento, che stanno per celebrare. Benedetto XVI rifacendosi alla vasta discussione avvenuta in seno alla dottrina ed alla giurisprudenza ha dichiarato: “Il patto indissolubile tra uomo e donna, non richiede, ai fini della sacramentalitƒ, la fede personale dei nubendi; ci‡ che si richiede, come condizione minima necessaria, € l’intenzione di fare ci‡ che fa la Chiesa”. Ha poi fatto riferimento a quanto giƒ sostenuto davanti al medesimo consesso Giovanni Paolo II Šun atteggiamento dei nubendi che non tenga conto della dimensione soprannaturale nel matrimonio pu‡ renderlo nullo solo se ne intacca la validitƒ sul piano naturale nel quale € posto lo stesso segno sacramentale‹. In sostanza, l'esclusione della sacramentalitƒ pu‡ integrare una fattispecie di simulazione parziale del consenso. Il Papa si € poi soffermato sul “bene dei coniugi”: “ La fede € importante nella realizzazione dell’autentico bene coniugale, che consiste semplicemente nel volere sempre e comunque il bene dell’altro, in funzione di un vero e indissolubile consortium vitae. In veritƒ, nel proposito degli sposi cristiani di vivere una vera communio coniugalis vi € un dinamismo proprio della fede, per cui la confessio,la risposta personale sincera all’annuncio salvifico, coinvolge il credente nel moto d’amore di Dio. "Confessio" e "caritas" sono Ši due modi in cui Dio ci coinvolge, ci fa agire con Lui, in Lui e per l’umanitƒ, per la sua creatura ... La "confessio" non € una cosa astratta, €"caritas",€ amore. Solo cos… € realmente il riflesso della veritƒ divina, che come veritƒ € inseparabilmente anche amore‹”. Fede viva e vita matrimoniale autentica sono due facce della stessa medaglia. Gli sposi sono dunque chiamati a testimoniare la fede nella vita matrimoniale per la costituzione di una autentica communio vitae. Vito Giannelli.

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