Volodeisensi Magazine vol.35

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magazine Emanuela Arlotta • Francesco Terzulli

Volodeisensi Magazine

12 December 2012

N.36 GENNAIO 2015 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it

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PINO NAZIO, il volto umano del giornalismo italiano. Iscrivetevi a www.volodeisensi.it

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Pino nazio

Riccardo Rocchi

10 06 Laura capone

Director: Emanuela Arlotta Art director & designer: Francesco Terzulli


04 Intervista

a Pino nazio Ho collaborato come autore e giornalista a molti programmi; ho diretto per 7 anni i canali satellitari di Unire Tv, firmando il programma di Raitre “Chi l’ha visto?”, per il quale mi sono occupato ,- tra l’altro, del rapimento di Emanuela Orlandi, l’omicidio di via Poma e quello di Maurizio Gucci, la banda della Magliana, la strage di Ustica, la banda della Uno bianca .

06 Intervista

a Laura Capone “Nasce così la LAURA CAPONE EDITORE, dove la figura della fondatrice si affianca ai suoi collaboratori e collaboratrici, per cambiare la realtà. Non un semplice altro caso di azienda con finalità di pubblicazione, ma con una vera e propria ricerca di far risplendere la LETTERATURA.”

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Riccardo rocchi “Il suo modo di suonare è decisamente evocativo, delicato, preciso. Il tocco di Riccardo sulle corde trasmette calma, serenità, senza nascondere la grandissi-

Giuliano cerroni

ma preparazione tecnica. Riccardo è un

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buono, un umile e quindi la sua carriera onesta e pluripremiata a mio avviso è più che meritata.

14 Graceful Books libri,

musica e arte presenta “ Giocando con le spade di legno “ di Donato Di Capua


PINO NAZIO, il volto umano del giornalismo italiano. A cura di Emanuela Guttoriello

Incontro Pino in una splendida giornata invernale tipica del dicembre romano attuale: sembra primavera, ma fa freddissimo. Pino arriva e ci salutiamo , è un po’ che non ci vediamo e quindi spendiamo due chiacchiere circa i fatti nostri, le nostre novità ed i progetti. Ho il piacere di intervistare un giornalista che ha fatto e fa ancora del suo mestiere il baluardo della serietà, vero professionista di un settore che sembra destinato a sparire: il Giornalismo vero di Pino alla fine ha il sopravvento su tutto, anche sulle domande che mi ero preparata, perciò decido di lasciarlo parlare di sé come è giusto che sia. “ Mi sono laureato in Sociologia della Comunicazione e ho lavorato per la Rai dal 1991 al 2011. Ho collaborato come autore e giornalista a molti programmi; ho diretto per 7 anni i canali satellitari di Unire Tv, firmando il programma di Raitre “Chi l’ha visto?”, per il quale mi sono occupato ,- tra l’altro, - del rapi-

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mento di Emanuela Orlandi, l’omicidio di via Poma e quello di Maurizio Gucci, la banda della Magliana, la strage di Ustica, la banda della Uno bianca . Ho ideato e realizzato per la tv oltre mille servizi, spot, documentari e reportage, in Italia e all’estero. Mi occupo di campagne di pubblicità sociale e di ricerche sul rapporto dei bambini con mafia, televisione, politica, alimentazione..) e sto lavorando al programma di Corrado Augias “Visionari”. Ho scritto diversi libri che trattano argomenti molto forti ed importanti, mettendomi dalla parte delle vittime, facendo approfondite ricerche mirate soprattutto a restituire un equilibrio che mancava in quello che sono stati sempre i fatti di cronaca, dando voce alle vittime e ai loro familiari.

Come regista ho firmato diversi film (SOTTO LE BOMBE, AMERICANI A ROMA, LE MOGLI DELLA REPUBBLICA, solo per citarne alcuni), e come scrittore i miei libri più incisivi ritengo che siano “IL BAMBINO CHE SOGNAVA I CAVALLI: 779 giorni in ostaggio dei Corleonesi” ed il romanzo “ IL MISTERO DEL BOSCO. L’INCREDIBILE STORIA DEL DELITTO DI ARCE” (ediz. Sovera).”

Pino non parla troppo di sé, preferisce agire scrivendo , lasciando segni tangibili del suo lavoro svolto dal professionista che è. Lo saluto quindi sperando di incontrarlo di nuovo tra i suoi mille impegni quotidiani, ringraziandolo sempre per la sua cordiale disponibilità.

Emanuela Guttoriello


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””Nasce così la LAURA CAPONE EDITORE, dove la figura della fondatrice si affianca ai suoi collaboratori e collaboratrici, per cambiare la realtà. Non un semplice altro caso di azienda con finalità di pubblicazione, ma con una vera e propria ricerca di far

Intervista A LAURA CAPONE, FONDATRICE DELLA LAURA CAPONE EDITORE.

Fahrenheit 451 …la storia continua. A Cura di Patrizia Palese

risplendere la LETTERATURA.” re le grandi opere della Letteratura Mondiale, imparano a memoria i grandi classici, quelli che da sempre erano considerati patrimonio dell’umanità.

Quando nel 1951 comparve questo libro, esso fu catalogato come un romanzo di fantascienza e il suo autore, Ray Bradbury, ebbe il suo momento di gloria quando, nel 1966, un famoso regista francese, Francois Truffaut, ne fece un film che all’epoca venne dichiarato come un esperimento fantascientifico, fino ad arrivare al 2004, quando il libro ottenne il premio RETRO HUGO, come miglior romanzo. Questo cappello iniziale non è stato solo un espediente per fare conversazione, ma perché quel titolo doveva avere una spiegazione. Il libro e in seguito il film, evidenziano un futuro che allora sembrava assurdo: il divieto di leggere e, peggio ancora, di possedere libri e i ribelli, per salva-

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Oggi siamo e viviamo in un contesto dove il leggere o, peggio ancora, il produrre elaborati, diventa un gioco al massacro: Case Editrici a pagamento, disconoscimento dei parametri sintattici e grammaticali della lingua, assoluta convinzione che “Scrivere? È la cosa più semplice del mondo”, dove leggere è sempre meno un piacere e sempre più una spesa o perdita di tempo, dove lo Stile Narrativo è sempre meno curato, mentre si cerca sempre più di stupire, non importa con quali mezzi. In questo scenario che ha un colore di post-guerra dei mondi, quel titolo, che indicava la temperatura in cui bruciava completamente un libro, ci sono i ribelli, quelli che come Laura Capone non sono d’accordo e difendono i libri e chi li scrive impegnandosi in prima persona. Nasce così la LAURA CAPONE EDITORE,

dove la figura della fondatrice si affianca ai suoi collaboratori e collaboratrici, per cambiare la realtà. Non un semplice altro caso di azienda con finalità di pubblicazione, ma con una vera e propria ricerca di far risplendere la LETTERATURA. Il mio incontro con questa donna è avvenuto, come accade in tempi attuali, tramite i social e il verificare che quello che diceva era semplicemente quello che pensava e per il quale aveva rivoltato la sua vita, è stato come scoprire il mare, quando lo si vede per la prima volta: che esiste lo hai sempre saputo, ma quando sei di fronte a quella realtà, sorridi, semplicemente sorridi. E allora, perché no? Fa bene scoprire che la LCE, Laura Capone Editore, mantiene quello che promette. E ora mettiamoci comodi e sentiamo questa giovane donna cosa ha da dirci, anche se, come mi ha confessato, non riesce a essere molto disinvolta quando si tratta di parlare di lei, mentre quando la domanda tocca il suo “progetto”, la si sente più a suo agio.


-Laura Capone Editore è protagonista, dal 26 novembre 2014, di una svolta editoriale che non solo premia i migliori autori contemporanei attraverso una selezione durissima, ma coinvolge anche personaggi del mondo politico e civile, iniziando con il Palazzo Storico a Venezia Ca’ Corner, sede della Provincia e continuando con altri siti importanti in tutto il paese; solo scenografia importante o messaggio subliminale per coloro che possono far risorgere la Cultura Italiana? Il 2013 è stato l’anno di nascita del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea, bandito dalla Laura Capone Editore fondata nel 2010. La veloce crescita e diffusione del Premio ha poco di scenografico e molto di concreto. Il 26 novembre 2014 è stata la prima data del ciclo di Presentazioni delle opere premiate nella seconda edizione e che sia stata inaugurata nella sede della Provincia di Venezia, non è un caso, in quanto Venezia, più di ogni altra città italiana, è la sede dei più

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importanti Festival Culturali del nostro Paese, e il fatto che abbiano voluto inserire il Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea nel loro ambito e selezionato calendario-eventi, dimostra la cooperazione delle amministrazioni italiane con il progetto di diffusione della Cultura. -Il Premio Nazionale Letteratura Contemporanea è alla sua terza edizione; cosa l’ha spinta a creare questo premio in un paese dove, statistiche alla mano, ci sono più scrittori che lettori? Ci ha spinti la necessità di maggior selezione anche nelle opere che ci inviano. L’iscrizione al Premio già comporta una scrematura da parte degli autori stessi che ci inviano le opere. La passione per la letteratura non ha bisogno di statistiche, che siano lettori o scrittori poco importa, c’è spazio per tutti quando si parla di opere qualitativamente valide. Con gennaio 2015 si è aperta la terza edizione del Premio Nazionale Letteratura Contemporanea; ciò che fa la

differenza con quanto c’è oggi in giro, che non va oltre la premiazione stessa, è che a sostenere finanziariamente il Premio sia una casa editrice NOEAP; ha quindi di base la struttura e l’organizzazione di una redazione libraria con i collegamenti professionali che consentono tutte le procedure della filiera, fino alla distribuzione e promozione continua, come anche le presentazioni su tutto il territorio nazionale, atte esclusivamente alla promozione delle opere pubblicate. -Come Editore si lascia convincere da Laura Capone lettrice, madre, moglie, donna o le due persone sono parallele e si guardano bene dall’interferire nei pensieri dell’altra? Conciliare gli impegni professionali con la vita privata è cosa difficile per tutti, ma sicuramente la Laura Capone Editore ha abbattuto gli stereotipi che gambizzano l’universo femminile e umano in generale. Gestiamo ognuno, in totale autonomia, il proprio ruolo all’interno dell’azienda,


immagini di copertina con opere inflazionate. In breve non ho dovuto scoprire ciò che già era insito in me, sto solo continuando a giocare. -Ha un racconto, romanzo, raccolta di poesie in un cassetto? No. ( perché penso che prima o poi ci farà una bella sorpresa?) -Se un domani le venisse offerta la possibilità di partecipare a un importante premio letterario, con quale criterio (popolare, in linea con la moda del momento, su consiglio dei suoi collaboratori o su sue sensazioni personali) sceglierebbe il romanzo da inviare alla Giuria? figlio di due anni e mezzo a volte è presente alle mie riunioni e presentazioni, se sia professionale o no, di certo non lo lascio decidere da stereotipi non a misura di donna o di uomo. -Si parla sempre del talento di un creativo, della scoperta dello stesso per la scrittura o per qualsiasi forma d’Arte, ma lei come ha scoperto la sua passione per l’Editoria? Credo che ognuno di noi abbia una vocazione professionale, un’insita attitudine che si manifesta nell’età infantile, ispirata da qualcosa di reale e amplificata nel nostro immaginario ed espressa attraverso i giochi. Io da bimba giocavo a fare il “direttore”, che era la mia visione traslata dell’editore; anziché andare a pattinare o in bici (non ho mai più imparato) raccoglievo i racconti e le poesie che mi inviavano le “amiche per la penna”, mi sdoppiavo nei ruoli di segretaria, postino e venditore, disegnavo le copertine secondo uno schema, ripensandoci, non dissimile da quelle della Laura Capone Editore. Ho trascorso la mia adolescenza in letture e riletture classiche e moderne che poi ho ritrovato nei miei programmi d’esame all’università. Segnavo sui libri i refusi, le cattive traduzioni, prediligevo i testi con la prefazione accurata di curatori preferiti e scartavo i libri senza prefazione e biografia. Per una mia mania d’ordine, prediligevo le copertine con un format fisso in cui si identificava l’editore e odiavo le

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Abbiamo sempre fatto partecipare le opere di nostra produzione a premi letterari, alla maggior parte dei quali hanno vinto o sono entrate in finale. Entrambi, sia le opere partecipanti che i premi letterari, sono stati selezionati secondo dei nostri parametri di qualità e idoneità. -Ricorda ancora il primo libro pubblicato con il suo marchio e quando avvenne? Certo! “YoYo Denti di lupo” di Ermanno Capelli, copyright Laura Capone Editore, 2010 Roma. Pubblicato e distribuito nei formati: Libro, e-book PDF, Epub e Mobi, sia in lingua italiana che inglese. Ogni opera da noi pubblicata è un figlio, non si può dimenticarne la gestazione, nascita, ecc. -Quale tipo di scrittura creativa non pubblicherebbe mai e perché? I nostri parametri di valutazione sono unicamente qualitativi. Non abbiamo preconcetti di nessun tipo, cerchiamo di capire e andare oltre una lettura superficiale del testo, di carpire la ricerca e lo studio che c’è stato a monte dell’opera, le intenzionalità dell’autore, eccetera, indipendentemente da quello che potrebbe essere il primo impatto del pubblico, perché non vendiamo ninnoli di moda, ma desideriamo, con tenacia, dare un contributo al patrimonio letterario italiano.

- Laura Capone quale tipo di lettura preferisce? Nelle mie letture private, prediligo i romanzi con fedeltà storica e introspezione dei personaggi. La poetica di Giovanni Pascoli è quella che più mi tocca emozionalmente mentre la “Divina Commedia” è la perfezione letteraria assoluta. (concordo!... anche se avrei aggiunto Leopardi…) Il successo di molti autori contemporanei, tipo Dan Brown, è ingiustificato, e mi fermo qui, ma ce ne sarebbero da dire, piuttosto rileggo innamorata il nostro catalogo: “Il crocefisso” – di Elvira Orsini, “Prima che cali il silenzio” – di Laura Scanu, “Chiedete alla reception” – di Sonia Serravalli, ecc. -Quali sono le persone che rappresentano un riferimento sia per la sua vita privata che per quella editoriale? Le aziende che nel mio immaginario infantile e adolescenziale, per alcuni aspetti, sono state dei riferimenti: la “Sonzogno”, quando era indipendente, poi la “Arnoldo Mondadori Editore”, ho stimato la figura di Elvira Giorgianni (Sellerio). Se parliamo di oggi le mie figure di riferimento sono i membri del mio staff con i quali si cresce in un reciproco confronto. -Ci sono differenze fra scrittori e scrittrici nel descrivere lo stesso evento (amore, tradimento, speranza ecc.) e se sì, è perché insito nel carattere maschile o femminile o nel ruolo che la società impone ? Certamente c’è differenza tra ogni autore nel descrivere lo stesso evento e un bravo autore è capace di descrivere il medesimo evento in miriadi di modi emozionalmente coinvolgenti. Il perché è del tutto personale. -Se non avesse fatto l’Editore che lavoro avrebbe svolto? Per dedicarmi anima e corpo all’editoria, ho lasciato dopo 20 anni un settore che mi ha regalato tante soddisfazioni e in cui ho messo tanto sacrificio, il settore turistico, e che, per paradosso, mi


tantissimi e di sicuro, per quanto siamo determinati, li realizzeremo tutti a tempo debito. Ora, tra gli altri, abbiamo in progetto delle opere con interazione dell’utente e che possano essere fruibili per tutti, anche non vedenti, non udenti, eccetera, e in tutte le lingue. Ma non posso parlarne, è ancora un progetto in lavorazione ( e questa volta il suo sorriso è più splendido)

ha dato tutte le competenze per dirigere una casa editrice online. -Nel suo campo una donna ha le stesse possibilità di un uomo? Sì. Ognuno ha limiti e possibilità, tutto sta a come si affrontano. -Quali sono e in che ordine sarebbe affascinata da un romanzo di un perfetto sconosciuto, ovvero: la storia, lo stile o le caratteristiche dell’autore (molto giovane, ma bravissimo,molto anziano, ma con tanto ancora da dire, straniero e innamorato dell’Italia)? E’ ciò che succede di fatto, ogni giorno ci arrivano testi di “sconosciuti”, ogni opera è un mondo a sé e dal quale ci aspettiamo esca “la magia”, quella di cui solo un’opera valida è capace e che ti catapulta in quel mondo da cui non sei più capace di uscire fino a fine lettura e che poi ti resta dentro. -Ma come nasce e come vive Laura Capone e Laura Capone Editore? La Laura Capone Editore nasce e vive seguendo le esigenze sue e che appartengono a tutto il suo staff, con un’organizzazione basata sull’online che consente a tutti i suoi collaboratori di lavorare da postazioni private dislocate in diverse località italiane e all’estero, utilizzando i propri strumenti, e ottimizzando il tempo in conformità con altri impegni. Alla sede operativa principale si rapportano collaboratori vari, tipografie, distributori, librerie, la redazione, studio commerciale, studio legale, ecc. ( ed elegantemente non ci parla di Laura Capone…ma forse ha ragione lei) - Oltre la sua attività di editrice, ha un hobby o una mania del tutto estranea ai suoi autori e collaboratori? E’ un lavoro, il mio,che non lascia spazio per altro, forse perché mi assorbe completamente. -Il suo parere sulle tanto conosciute Case Editrici a pagamento, se vuole. E’ un mercato che non mi riguarda, ma non sopporto che poi i loro autori fac-

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Grazie tantissimo, Patrizia, per avermi considerata per questa intervista . Il mio massimo rispetto per la rivista che mi ospita e per i lettori, oltre che per te. Laura Capone Se posso, vorrei invitare i lettori di Volodeisensi a leggere il bando del premio letterario ciano le vittime: hanno comprato la via facile e veloce per la stampa, non altro.

http://www.premioletteraturaitalianacontemporaneapoesiaenarrativa.com/

- E’ valsa la pena fare la scelta che ha fatto?

…e aggiungo: fate in modo di entrare in contatto con questa Casa Editrice…dopo vi sentire meglio, molto meglio.

Dipende dai giorni ( e accenna a un sorriso) -Se suo figlio decidesse di voler, per esempio, fare lo skipper o l’astronauta come reagirebbe? Sarà padrone delle sue scelte come io lo sono stata delle mie. Ho sempre immaginato un figlio che all’età di 16 anni, zaino in spalla, va in Australia per seminare il suo futuro con intraprendenza e intelligenza. Lo immagino felice in un lavoro di esplorazione della natura in contatto con gli animali e insetti nel loro ambiente naturale, dove la vita trova un senso nella natura stessa. -Il progetto immediatamente dopo questo e/o quello che prima o poi vorrà realizzare? Il nostro progetto è stato stilato nel business plan 2010, dopo un anno di gestazione e che viene percorso in tutte le tappe nei tempi stabiliti. In esso ci sono i “micro” progetti che hanno nel loro insieme l’obiettivo di crescita e sviluppo aziendale e che noi ogni giorno portiamo avanti. Ne abbiamo realizzati


RICCARDO ROCCHI : DALLA CHITARRA CLASSICA ALLE MUSICHE PER IL CINEMA. A cura di Emanuela Guttoriello

ma preparazione tecnica. Riccardo è un buono, un umile e quindi la sua carriera onesta e pluripremiata a mio avviso è più che meritata. A sorpresa un po’ di tempo fa ricevo la notizia che è riuscito a far avverare il suo sogno di lavorare con la chitarra nel mondo del cinema, e chiaramente ho voluto intervistarlo nel momento della sua carriera in ascesa.

D1) RICCARDO ROCCHI E L’ESORDIO NEL MONDO DEL CINEMA. Riccardo Rocchi è uno dei volti giovani della chitarra classica italiana e sicuramente uno dei più talentuosi. Il suo modo di suonare è decisamente evocativo, delicato, preciso. Il tocco di Riccardo sulle corde trasmette calma, serenità, senza nascondere la grandissi-

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R1) Il mio esordio è stato per il film TERRAFERMA di Emanuele Crialese, per le musiche del M°Franco Piersanti, pellicola vincitrice del Gran Premio della Giuria alla 68°Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Fu veramente emozionante! Da li sono partite numerose collaborazioni, lavorando fra i tanti

con il M° Andrea Guerra per la tv fiction IL GIOVANE MONTALBANO, con il M°Andrea Farri per il CLAN DEI CAMORRISTI, con il compositore Tedesco Andre Matthias per il film LOST FOR WORDS, con il M°Luis Bacalov per il film ELSA & FRED del regista Michael Radford (Il Postino).

D2) LA TUA COLLABORAZIONE CON IL M° MARCO WERBA. R2) Marco Werba è noto ai più per aver composto le musiche del film GIALLO di Dario Argento con il premio Oscar Adrien Brody. Con il Maestro ho avuto il piacere di suonare in diverse partiture di film horror americani tra i quali THE INFLICTED, ma anche di esplorare nuovamente il cinema di autore. Sempre grazie alle sue musiche infatti ho recentemente lavorato per il film italo-brasiliano BLOOD IN BAHIA’S HOT del regista


Aurelio Grimaldi. Sempre con il M°Werba ho appena finito di registrare le parti di chitarra classica e acustica per il film di prossima uscita BALLANDO IL SILENZIO del regista Salvatore Arimatea con Marina Suma e Sandra Milo. D3) IL TUO INCONTRO CON FABIO FRIZZI ED IL PROGETTO “F2F”. R3) Il nostro primo periodo di incontri fu motivato dall’idea di riproporre un set di 6 preludi bellissimi per chitarra sola che il Maestro scrisse molti anni fa. Non tutti sanno che Frizzi nasce come chitarrista classico, allievo di Sergio Notaro. Da qui, oltre che una splendida collaborazione professionale è nata una grande amicizia che dura tuttora. Fabio Frizzi è uno dei compositori per il cinema più umili e gentili che abbia mai conosciuto nonostante il suo status artistico. Motivo di grande orgoglio per me è stato, tempo fa, “l’arruolamento” da parte del M° Frizzi nella sua nascente band F2F ossia Frizzi to Fulci. Questo è un importante progetto del Maestro atto ad omaggiare Il grande regista romano Lucio Fulci, purtroppo scomparso. Frizzi ha composto le musiche per

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molti capolavori horror di Lucio Fulci come L’ALDILA’, PAURA NELLA CITTA’ DEI MORTI VIVENTI, ZOMBI 2, MANHATTAN BABY, SETTE NOTE IN NERO, IL GATTO NEL CERVELLO, I 4 DELL’APOCALISSE e molti altri. Da qui la sua idea di voler creare un concerto spettacolo dedicato esclusivamente a questo sodalizio. Un progetto che negli ultimi due anni ci ha regalato soddisfazioni inimmaginabili. Io sono stato chiamato a far parte di questa band-orchestra come chitarrista classico-acustico. Abbiamo visitato diverse nazioni europee e stiamo lavorando per andare negli States. Le due tappe più importanti sono state decisamente durante gli ultimi due Halloween,2013 e 2014 alla Union Chapel e al Barbican Art Centre di Londra. Due location incredibili!!


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Leggiti

tra le righe

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Graceful Books libri, musica e arte presenta “ Giocando con le spade di legno “ di Donato Di Capua A cura di Mariagrazia Talarico.

Oggi vi presento “ Giocando con le spade di legno” di Donato Di Capua. La storia riunisce eventi, ricordi, emozioni legati ad un mondo contadino che coltiva le aride terre Lucane con il sudore del duro lavoro nei campi, i contadini venivano depredati dei loro raccolti e della loro dignità dal potere dei signori. La loro vita era gratificata solo dalla voglia di rialzare la testa, per potersi ri-

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appropriare della loro dignità.

cielo, sognando libertà!

Questo romanzo è uno spaccato di

Impugnate da Carmine e Donato, due

quella che era la semplicità della vita

amici, due alleati uniti dalla speranza

quotidiana alle soglie dell’unità d’Italia.

per un domani migliore. È questa la sto-

Una splendida storia di amicizia e di in-

ria che Donato Di Capua ha desiderato

treccio con l’amore: per la famiglia, per

condividere con noi.

le origini, per la natura, per una donna,

Di Capua fa rivivere così il personag-

per un sogno. Un sogno costruito da

gio leggendario di Carmine Crocco e in

semplicità, oserei dire di legno. Infatti

intervista rivela di aver scelto questo

da due piccole spade che tagliano l’aria

personaggio perché ne ha apprezzato la

combattendo senza mai scontrarsi, svet-

caparbietà, il suo voler essere sé stesso

tano tra l’oro del grano e l’azzurro del

contro tutto e tutti, a costo della vita!


L’autore ridà al personaggio, infangato

http://youtu.be/5OPAen26sRg

dalla storia, la sua dignità di uomo, esaltandone il coraggio, la sua sete di gi-

www.graccefulbooks.com

ustizia e l’amore per la libertà. La passione per la storia si respira in ogni pagina, una passione che fa sì che Di Capua abbia ricreato quel mondo lontano un qualcosa di fantasioso ma non surreale, bensì verosimile ed entusiasmante: l’equilibrio tra immaginazione e realtà fa si questo romanzo un capolavoro letterario riconosciuto in molti concorsi e classifiche. La voce narrante è Donato, il protagonista. Donato è un nome che ci è familiare dato che è lo stesso dell’autore forse immedesimatosi in un racconto ricco di avventura e leggende. Di Capua con abilità e maestria riporta termini della dialettali della Lucania la sua terra natale. Link della video presentazione:

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A cura di Mariagrazia Talarico


“Più che per la grafica, alla quale ho intinto il mio pennello, o meglio, il mio mouse molto presto, già da adolescente realizzavo lavori grafici per conoscenti o studi grafici per guadagnarmi qualcosa, ma la vera passione è per il disegno libero, quello a matita, o colorato con semplici acquerelli, dove la fantasia non ha confini” Nella vita chi è Giuliano Cerroni e cosa fa? Mi presento, mi chiamo Giuliano Cerroni, attualmente ho 39 anni, sono nato il 10 Luglio del 1975. Nasco come grafico pubblicitario, artistico e come figurinista di moda Attualmente lavoro come grafico freelance. Nel 1992 studio presso la Callegari di Pescara, scuola di alta moda, per 2 anni, il percorso mi ha molto aiutato ad affinare lo stile di disegno sia tecnico che artistico, ma soprattutto come è ovvio, il disegno umano, successivamente. Nel 1994 frequento la SRF (Scuola Romana del Fumetto) alla prima succursale di Pescara, per 3 anni, attualmente SFP (Scuola del Fumetto di Pescara) dove apprendo le più essenziali tecniche fumettistiche che mi porteranno nel 2002 a pubblicare l’albo monografico “115 - una nottata infuocata”, in stile manga, edito dalla ormai defunta casa editrice MEDICINA NUCLEARE, che narra le vicende rocambolesche demenziali di una squadra di

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Intervista a Giuliano Cerroni a cura di Cristina Rotoloni

vigili del fuoco pronta a vedersela con un incendio in un night della città. Successivamente ho lavorato in uno studio grafico della mia città dove in team abbiamo realizzato un video musicale a cartone animato per un gruppo locale con il quale abbiamo successivamente vinto il primo premio di un concorso. Attualmente gestisco uno studio di animazione creativa a cartone animato.

Quando e come è nata la passione per la grafica? Più che per la grafica, alla quale ho intinto il mio pennello, o meglio, il mio mouse molto presto, già da adolescente realizzavo lavori grafici per conoscenti o studi grafici per guadagnarmi qualcosa, ma la vera passione è per il disegno libero, quello a matita, o colorato con semplici acquerelli, dove la fantasia non ha confini, anche in questo caso, già dalle elementari riuscivo a realizzare dei disegni “diversi dal solito” e dai miei compagni. Da li ho poi sviluppato presto l’interesse per i fumetti e per la comunicazione grafica attraverso il disegno. Si può dire che la vera scintilla siano stati i buoni vecchi cartoni animati, che fecero capolino qui in Italia nel lontano 1975, con la prima tv di Goldrake, giunti fino a noi quasi come su una folgorante meteora, fanno subito breccia nel cuore di molti bambini, ma soprattutto nel mio, aprendomi la porta di un mondo creativo assoluto. Di fatto, i giappone-

si detengono a tutt’oggi, a mio avviso, il vero talento del disegno, soprattutto dell’animazione.

C’è un artista a cui ti ispiri? Di artisti italiani e stranieri dai quali prendo spunto per imparare sempre di più ce ne sono tanti, ma spesso vado a rispolverarmi vecchie illustrazioni del grande Michael Whelan o Jeff Miracola, oppure le fantastiche tavole a fumetto di Riccardo Federici, Gabriele Dell’Otto o Lucio Parrillo. Prediligo una tecnica illustrativa corposa e complessa, piena di sfaccettature dove lo studio si fonde con la fantasia in maniera assoluta. Ma a parte gli artisti in generale dove poter attingere un segreto o un consiglio visivo e non, è l’occhio che va affinato, se la mano riesce attraverso l’abilità che davvero pochi hanno, a realizzare ciò che la mente sogna, allora si è quasi raggiunto il traguardo. Oggi moltissime persone disegnano, ma davvero pochissime sanno comunicare qualcosa attraverso un immagine disegnata.

Immagina i tuoi disegni uniti al libro di un autore emergente. Cosa ne penseresti? Ho sempre desiderato illustrare un romanzo o un racconto, sarebbe un’esperienza artistica sicuramente di notevole importanza per il mio bagaglio artistico culturale. Sono sempre aperto a nuovi progetti o idee da realizzare e mi af-


molto più fedele al personaggio), uno su Jeeg e uno su Mazinga Z, sui licantropi (mia grandissima passione), sui fantasmi, uno ispirato ad X- Files che racconterà una storia sul Blue-Book e sul progetto Majestic 12, una fiaba maccheronica su Cappuccetto Rosso intitolata “The bellissim story of cappuccett red” che forse molti conosceranno, si trova sulla rete, uno sulle streghe di Benevento, uno sui riti magici indiani, uno ispirato al famosissimo videogame avventura grafica “The Secret of Monkey Island”, e uno molto sanguinolento sui pirati ispirato al famosissimo Corsaro Barbanera, uno su un altrettanto famoso videogame del buon vecchio Amiga 500, Shadow of the Beast, e molte moltissime altre idee delle quali abbiamo già dei soggetti pronti a diventare sceneggiature.Noi cerchiamo sempre nuovi sceneggiatori che vogliano cimentarsi con le proprie idee che desiderino vedere realizzate a cartoon, oppure musicisti anche in erba che vogliono proporsi come compositori di colonne sonore originali ma soprattutto di doppiatori e doppiatrici, anche se quelli non mancano ma sono sempre bene accette nuove voci. Solo una cosa ci accomuna e ci fa muovere per realizzare queste opere, ed è la PASSIONE per i cartoni animati di un tempo, quelli disegnati! Vi aspettiamo su Facebook e su YouTube!!!

fascina l’idea di dover rappresentare attraverso una sola immagine, un’intera storia.

Cosa è “Studio Hurakan” e cosa si prefigge di realizzare? Attualmente gestisco il mio Studio HURAKAN, nato qualche anno fa per caso, “HURAKAN” significa “Vento Degli Dei” e porta anche il nome di un antico Dio Maya. Oggi, HURAKAN si rinnova, dopo una serie di “animazioni prova” vuole realizzare qualcosa di più corposo, con sceneggiature più curate e ricercate ed effetti di animazione e disegno più corposi e comunicativi. HURAKAN non è altro che un nucleo, al quale tutti possono aderire e collaborare, io gestisco le idee, ma non significa che non possano venire da collaboratori esterni, molti si presentano come doppiatori, sceneggiatori o musicisti pronti a collaborare attivamente al progetto HURAKAN, basta contattarci su Facebook per collaborare, oppure per richiedere un lavoro a progetto. Proprio in questi giorni è uscito sulla rete un videoclip a cartone animato realizzato dallo Studio HURAKAN per il gruppo musicale metal SNEI AP, pubblicato anche da una web tv “Blank TV” dal titolo “Lucifer” che narra il viaggio mentale che realizza la cantante del gruppo attraversi i 7 peccati capitali. Le idee nel

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cassetto attuali? Sto lavorando, con collaborazioni esterne, ad un episodio pilota di “Batman & Alfred”, nato dallo eccentrico scambio di sms impersonando i personaggi principali, mio e di un amico. La serie racconta le giovanissime avventure dei 2 beniamini ed aspira ad essere una sorta di Dottor Slump e Arale molto demenziale quanto cattivo e politicamente scorretto, inoltre un altro cartoon su Batman, ma questa volta più serio incentrato molto sulla psicologia del personaggio che sull’azione ma non sveliamo altro, un mediometraggio animato su Dylan Dog, uno su “The Thing” in italiano “La Cosa” di John Carpenter, un western umoristico che va a racchiudere i primi due. esperimenti che sono attualmente pubblicati sul nostro canale, un corto su Spiderman, uno su Terminator, uno su Alien, uno su Goldrake, un altro tributo a Devilman (questa volta

Qual è il sogno che vorresti realizzare a breve? A breve non si realizza quasi mai nulla, ci vuole tantissimo tempo per migliorarsi e magari, arrivare da qualche parte. Io mi auguro che negli anni a venire, riesca con ovviamente l’aiuto di altri artisti, perchè da soli non si fa nulla di grande, di realizzare un bellissimo lungometraggio per il grande schermo, ma sto con i piedi per terra, e questa cosa sarà davvero lontana da venire, però non c’è giorno in cui io non ci pensi. Sto lavorando infatti ad un immensa sceneggiatura che spero riesca prima o dopo a prendere forma, e diventare uno splendido cartone animato.


Presentazione Primo Libro della trilogia ‘Perfect….Sensuali y’ di Red Rose t

di Mariagrazia Talarico

un orfanotrofio da sempre. E’ sensibile e particolare. È dolce e meraviglioso. Sinossi:

Ma non si conosce, non sa quale posto gli spetterà di vivere nel mondo. Sente

New York.

delle cose, sente di essere diverso …

Joe Stevenson è uno degli avvocati

Portes il suo compagno e amico di is-

più temuti d’America. Joe è bello, forte

tituto, vorrebbe coinvolgerlo dentro la

virile e irruento, ma è gay. Un bel con-

sua passione, e vorrebbe amarlo diver-

trasto, ma nessuno oserebbe farglielo

samente da tutti. Vorrebbe godere del

pesare. Tutti lo sanno, ma non importa.

suo bellissimo corpo, del suo merav-

In tribunale è un vero predatore. A lui si

iglioso cuore… e della sua anima pura e

affidano tutti. E tutti sanno che per lui

innocente.

la legge, le postille e i cavilli, non han-

Ma i ragazzi faranno i conti con un pred-

no segreti o scampo alcuno. Joe detto

atore più feroce, più cattivo, crudele e

lo Squalo d’America ha un compagno da

deciso … a possedere quella meraviglia

cinque anni, Thomas Klayton. Lui è più

bionda e giovane. Un trauma molto vi-

tranquillo, più remissivo nella vita pri-

olento, farà così conoscere a Miguel …

vata rispetto a Joe. Ma nelle aule di tri-

molto presto, e nella maniera più cru-

bunale entrambi si fanno valere. Ma Joe

da, cosa c’è fuori le mura del postaccio

da un po’ è stanco. Stanco soprattutto

dove ha vissuto fin ora. Ma un «eroe»

della vita che conduce. Lui era un anima

imprevisto, inizierà con lui un’intensa

selvaggia e Thomas invece lo aveva fat-

storia d’amore focosa e passionale. Una

to adattare a ritmi più tranquilli. Forse, a

bruciante passione che però rischierà di

questo punto, troppo quieti per lo Squa-

incenerirli. Altri amori e altre passioni,

lo d’America.

faranno parte della vita del giovane e

Ma un viaggio di lavoro capitato all’im-

avvenente brasiliano, un turbine inar-

provviso, viene preso da Joe come di-

restabile di sensazioni, di intense gioie

versivo. Destinazione Belo Horizonte,

e conquiste, ma anche di forti dolori e

Brasile. Ma Joe sente che quel viaggio

perdite impreviste.

gli servirà anche per chiarirsi, e per ca-

Caldo e passionale, forte e violento, a

pire se la sua storia con Thomas può

tratti perverso, Perfect… Sensuality, non

avere un seguito.

è solo sesso goduto e cercato … è amore

Belo Horizonte, Brasile.

puro … vero, è avventura, è emozioni …

Miguel è il ragazzo più bello e più dolce

è suspense, è intrigo … ma è anche rif-

e più intelligente della Terra. Lo dicono

lessione profonda su uno dei temi più

tutte le persone che lo conoscono. Ma

controversi del nuovo millennio. L’Omo-

la bellezza di Miguel è anche merito del

sessualità.

suo cuore. Il cuore che lo ha sempre gui-

Cristina

dato… e non lo ha mai tradito. Vive in

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”“Ho iniziato a gareggiare nel 2000. La mia prima gara di Body Building era un regionale che ho subito vinto e mi ha fatto da trampolino di lancio per l’entusiasmo, era il Gran Prix città di Ma-

Intervista a GIANSTEFANO FARA , l’atleta,

comer, Best in

l’uomo e la forza.

Show, una delle

A Cura della Dott.ssa Agnese Monaco

gare più importanti in Sardegna in quegli anni. “

H

o il piacere di intervistare il grande Gianstefano Fara. Un grande campione ed egregio uomo. A tal proposito inizierei ponendo questa domanda. Come riesci a conciliare la tua passione per il bodybuilding ed il tuo lavoro? Parlaci di te . Ciao Agnese è un piacere darti questa intervista. Conciliare il mio lavoro con la mia passione è abbastanza semplice tra virgolette. Anche se le tempistiche sono tutte organizzate e quindi gli spazi sono molto brevi e momenti vuoti non ce ne sono , soprattutto durante la settimana. E poi tendo sempre a mettere le mie passioni anche nel fine settimana. .Quindi il sabato e la domenica comunque mi alleno in palestra. Tutto il resto dei giorni è programmato. Lavoro fino alle16.00 e poi alle 18.00 lavoro in pal-

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estra. Nel mentre seguo anche i ragazzi che si allenano nelle palestre con cui collaboro. Una è la mia , la Strenght division e l’altra è la Iron Gym di Giampaolo Meloni, una palestra dove si fanno anche arti marziali, MMA, ecc.

Sei un grandissimo atleta, che gare hai fatto e che gare farai? Ho iniziato a gareggiare nel 2000. La mia prima gara di Body Building era un regionale che ho subito vinto e mi ha fatto da trampolino di lancio per l’entusiasmo, era il Gran Prix città di Macomer, Best in Show, una delle gare più importanti in Sardegna in quegli anni. Poi ho continuato con vari regionali dove ho vinto sia la categoria e sia l’Assoluto. Ho vinto due selezioni europee nella federazione IPF, il primo anno ho fatto solo la selezione, il secondo anno ho fatto sia le selezioni e sia vincendo l’assoluto. Poi ho fatto nel 2011 gli Europei, Poi dopo gli Europei ho fatto il Mondiale IBFA dove, se ti ricordi ci siamo conosciuti e sono arrivato secondo, l’anno dopo ho vinto il Mondiale. Dopo il Mondiale del 2012, ho fatto il Mister

Universo 2013 e sono arrivato secondo, poi ho fatto nel 2014 Il Mister Universo e sono arrivato secondo ,Prima di quello a maggio ho fatto un gran prix nella mia regione ed ho vinto . Come si svolge la giornata di Gianstefano? Colazione poi lavoro fino alle 16, alle 17,30 lavoro in palestra ogni giorno, pasti e micro pasti in auto nelle brevi soste...

Prossime gare in programma? Dove potremmo ammirare il tuo fisico scultoreo prossimamente? Quanto tempo impieghi mediamente tra dieta ed allenamenti per prepararti ad una competizione? Forse gareggerò di nuovo al Mister Universo a Sapri, cercando di prendere il primo posto. Inizierò l’alimentazione seria tra un mese e mezzo. Quindi ci metto più o meno tre o quattro mesi ad organizzare il tutto quanto a livello di tiraggio. Cosa significa per te il Body Buiding ed essere un Body Builder?


serve a niente che continui. Chi è il tuo mito ? Il mio mito? Mah non lo so, chiaramente ha iniziato Schwarzenegger a farmi capire che io volevo essere in quel modo e volevo avere quel tipo di fisico ed essere quel tipo di persona, sicuramente lui, sì! Cosa desideri per il tuo futuro? Per il mio futuro desidero innanzitutto la serenità, la felicità e possibilmente un percorso sportivo vincente. Quanto influisce l’allenamento duro, la passione , la forza di volontà e la dieta sulla tua vita e sulle relazioni sociali? La durezza di questo sport mi ha permesso di capire che mi posso confrontare con tantissime persone, senza sentirmi di meno , in qualsiasi atto della mia personalità, anzi mi ha fatto sentire molto sicuro di me e tutto quello che riesco a fare noto che molti non riescono a farlo e soprattutto neanche a pensarlo. Ad oggi hai qualcuno a cui devi dire grazie nella vita? Diciamo che dovrei ringraziare innanzitutto mia madre, la mia ragazza che mi danno la libertà di fare quello che voglio e come voglio con tantissima serenità. Strenght division che cos’è?

Per me il Body Building è uno stile di vita a 360° lo respiro dalla mattina alla sera. Tutto quello che io faccio gira intorno al mio sport, mangiare, allenarmi, prepararmi e tutto. Anche il mio tempo libero è organizzato in maniera che il mio sport non abbia dei danni da quello.

Cosa significa per te essere un personal trainer? Essere un Preparatore e un Personal trainer significa tramandare uno stile di vita sano, con principi e valori sportivi che io ammiro e penso siano al primo posto come importanza anche per una persona normale. Che consigli dai ai tuoi allievi che si vogliono avvicinare a questo mondo?

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Consiglio ai miei allievi che il duro lavoro paga sempre, questa è una cosa che molti non credono specialmente nel nostro sport. Però qua c’è da lavorare forte ! Ho visto gente alle prime armi non reggere la scheda con me e quasi arrivare a vomitare. Questa è una verità assoluta. Che cosa non sopporti di questo ambiente? Non sopporto la gelosia in questo ambiente. A chi sconsiglieresti di proseguire la propria passione del body building attualmente? Sconsiglio questo sport a chi non ha voglia di lavorare duro, perchè non

E’ un team di atleti di cui io seguo tutta la programmazione alimentare e di allenamento. E’ un team abbastanza affiatato. Nel giro di due anni e mezzo abbiamo prodotto atleti fortissimi. Abbiamo avuto dei grandissimi risultati in tutti e due i lati dell’aspetto sportivo. Per esempio lo sviluppo e la definizione ma anche il vero concetto di forza. Questo è il Body Building è totalmente complesso a 360°. Forza Bellezza e Sviluppo. Grazie mille per il tempo concessomi a questa intervista.


Tolleranza, Intolleranza, Capello a cura di Virgilio Fonte Fate fare delle prove vere sui vostri In questa occasione unica nella vita ci

capelli!

si può, però, trovare impreparati perché

Un vero professionista vi accontenterà

“ é la prima volta” e se tutto va bene l’

sempre prendendosi lui la responsabil-

unica e quindi nasce l’esigenza di non

ità delle scelte giuste da fare!

sbagliare!

Cercate di non arrivare all’ ultimo momento, potreste non trovare ciò che vi

Quindi ecco alcuni consigli per l’accon-

interessa!!

ciatura e per il trucco di chi sta per av-

L’acconciatura ed il trucco sono due

vicinarsi a questo “mondo nuovo”!

cose completamente diverse, hanno

Semplici consigli da un professionista

necessità di essere curate da persone

umile che della bellezza e preparazione

specializzate. Chi sa fare “tutto” non sa

ha fatto il suo lavoro.

fare niente! Il trucco va definito al 99 % ma gli ul-

La prima cosa è non affidarsi ad im-

timi dettagli si decidono ii giorno del

provvisate figure professionali, persone

si perché la vostra pelle non è sempre

che tentano di spacciare una specie

nelle stesse condizioni e la luce ambi-

di hobby per capacita vere! Sarebbe

entale è ogni giorno diversa!!

come stare male e affidarsi ai consigli

Per ogni acconciatura è fondamentale la

di un’amica piuttosto che alle cure di un

scelta giusta del colore dei capelli affi-

dottore!!!

datevi a chi è anche un ottimo colorist! Le due cose vanno insieme !! Chi sa fare

Tolleranza, Intolleranza, Capello a cura di Virgilio Fonte “Tolleranza” “Intolleranza” “Capello” Parole strane, abusate che si possono usare per molti concetti in diverse occasioni riferite a cose diverse. Parole che possiamo usare per riflettere e cercare di capire “se è cosi che deve andare”. A volte usate per nascondere concetti più bassi come menefreghismo, odio, disgusto o semplicemente per nasconderci, far finta di non vedere per non dover giudicare o prendere una chiara posizione rispetto ad alcune situazioni. Parole che possiamo applicare anche ad una cosa importante e non banale come il Matrimonio!

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Scegliete in base alle capacità vere e

un bel quadro sa disegnare e colorare!!

non alle finte immagini che molti vi fan-

L’ultimo fondamentale coniglio che mi

no vedere per abbindolarvi!!

sento di darvi è questo : siate sorridenti sarete ancora più belle!!! A presto! Virgilio Fonte www.hairmoda.it


Presentazione Metamorfosi a cura di Agnese Monaco

Metamorfosi - Agnese Monaco- Libritalia 2014. Più di un libro, una raccolta di sentimenti unici ed allo stesso tempo condivisibili erga omnes. Il libro si alternatra poesie, Haiku, Aforismi e paradossi. In un continuo panta rei di emozioni. Grandi le prefazioni allo stesso con nomi del calibro di Norman Zoia, Marlene De Pigalle, Alessandro D’Agostini, Stefano Piccirillo di Radio Kiss Kiss , Sileno Lavorini e Roberto Fiacco. Perchè comprarlo? Per un viaggio dentro noi stessi e soprattutto per aiutare gli animali indifesi. Infatti parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto ad Animaliberi Onlus a tutela degli animali indifesi. Onlus che opera sul territorio nazionale . Come da immagine potete visualizzare le modalità d’acqisto e i vari punti vendita. Possibilità di firma-copie.

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Intervista a LEONARD ZEQO e Moving Like a cura di Agnese Monaco

- Leonard Zeqo presenta il brano dance “Moving Like”, il nuovo frizzante brano targato dal cantautore e produttore albanese. Sul suo canale ufficiale nella piattaforma youtube è possibile visualizzare anche il video della medesima canzone, oltre ad altri video dei suoi album precedenti. Il ragazzo sta riscuotendo sempre maggiori successi sia nel suo paese d’origine , l’Albania e sia in Italia, paese dove risiede e lavora. Molti i suoi prodotti musicali in più lingue. Egli alterna testi albanesi a testi inglesi fino a convogliare in quelli italiani. Prossimamente ci annuncia il cantante, lo sentiremo nei vari passaggi radiofonici in tutto il territorio. Altresì afferma che ci saranno molte novità riguardo la sua persona in questo nuovo anno. Quindi non ci resta che aspettare.

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RECENSIONE Canti delle terre divise di Francesco Gungui Canti delle terre divise di Francesco Gungui “Canti delle terre divise” è una saga fantasy per ragazzi scritta da Francesco Gungui e articolata in tre volumi: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Come si può intuire già dai titoli dei volumi, la trilogia è scritta sulla falsa riga della Divina Commedia, solo in chiave fantascientifica. La trilogia è ambientata in un mondo futuro caratterizzato da Europa, città-nazione dove vivono i miserabili, i delinquenti, sede di taverne malfamate e spacci di nepente (per intenderci, droga), e i quartieri Paradiso, meravigliosi complessi di ville complete di tutti gli agi di cui può godere un ricco. Il potere è detenuto dall’Oligarchia, governatori corrotti e assetati di potere che tengono il popolo in proprio potere grazie ad un’unica parola: Inferno, una prigione di massima sicurezza situata su un’isola vulcanica, anzi, potremmo dire semplicemente un gigantesco vulcano. Ogni giorno le immagini dei dannati all’Inferno scorrono sulle cattedrali di Europa, terrorizzando la popolazione e spegnendo ogni minima scintilla di ribellione. Inoltre, l’Oligarchia controlla il popolo attraverso dei microchip, le “anime”, che ogni cittadino – Europa o Paradiso non ha importanza- è obbligato a farsi impiantare dalla nascita. Alec è cresciuto in un quartiere di Europa con il peso di un padre portato via – mandato all’Inferno – dalle guardie

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dell’Oligarchia, una sorellina rimasta

subire. Rinchiusa nella prigione dorata

muta da quel giorno e una madre dis-

del Paradiso, viene a conoscere la ver-

posta a tutto pur di far sì che non gli

ità solo quando Alec gliela racconta. E

succeda la stessa cosa. L’unico modo

anche lei finisce per innamorarsi di lui,

per continuare a sopravvivere, a Eu-

ignara che la sua vita è in pericolo, che

ropa, è sperare di ottenere lavoro come

suo padre, l’oligarca, ha fatto un grave

lavorante in Paradiso. E, paradossal-

errore, e sarà lei a doverne scontare le

mente, è ciò che succede ad Alec e la

conseguenze.

sua famiglia: lavorare in Paradiso, nelle

Maj viene arrestata e condotta all’In-

case dei ricchi, al sicuro. È qui che Alec

ferno; Alec non può lasciarla andare

si innamora di Maj.

e decide di seguirla, commettendo

Maj è un’abitante del Paradiso, la figlia

un grave gesto contro l’Oligarchia du-

di uno degli Oligarchi: non conosce

rante una delle parate ufficiali (questo

la miseria e il pericolo che regnano

gesto ispirerà sempre più persone a

a Europa, né le terrificanti immagini

raccogliersi nel Movimento, deciso a

dell’Inferno che il popolo è costretto a

ribellarsi contro l’Oligarchia e l’ingius-


tagna e la attaccano, dando tempo ad Alec e Maj di fuggire e tornare, paradossalmente, all’Inferno. Siccome non mi piacerebbe fare troppo spoiler – ho raccontato fino a metà di Purgatorio – e immagino che sapere la trama non sia tra le cose che volete sapere di più, andrò dritta al punto. Gungui ha avuto un’ottima idea e si è posto di fronte ad una sfida ardua, perché scrivere qualcosa sulla falsa riga della Commedia è un progetto ambizioso per un esordio nel firmamento fantascientifico italiano. Tuttavia, poteva sfruttare un po’ meglio il materiale che aveva a disposizione. I fili della trama sono ben intrecciati, tizia dei quartieri Paradiso… ma se ne

sebbene a volte i salti di scene nei cap-

parlerà solo in Purgatorio). Attraverso

itoli generano un po’ di confusione (ma

arpie, cerberi, centauri, gironi infernali

che alcuni di essi compiono, nel corso dell’intera trilogia, è impressionante: questo è un punto a favore di Gungui, perché il cambiamento – individuale, interiore, eppure concreto – dei personaggi ha fatto da traino durante i punti morti della trama. Una pecca che mi ha indispettita: gli innumerevoli punti di contatto con Hunger Games di Suzanne Collins. Personalmente, avendo amato quella saga, mi hanno fatto storcere il naso, ma forse avrei dovuto aspettarmelo, i romanzi distopici sono piuttosto simili tra loro. Il finale, invece, mi è piaciuto molto: negli ultimi passi l’autore ha fatto un salto nella profondità dell’animo umano, si è reso capace di un’introspezione che mi ha quasi commossa, mi ha fatto

e macchine del contrappasso, i due in-

riflettere. Forse varrebbe la pena leg-

namorati riusciranno a raggiungersi e

gere tutti e tre i volumi solo per arrivare

uscire dall’Inferno grazie a una mappa

a questo: un segno tangibile del fatto

custodita dallo zio di Alec: infatti il pa-

che anche l’autore è maturato, insieme

dre di Alec era stato uno degli architetti

con i suoi personaggi. Non succede

dell’Inferno e, come un Dedalo del fu-

sempre.

turo, viene poi rinchiuso dentro la sua

Ricapitolando: nel complesso, la trilogia

creazione. In un ologramma custodito in

non è male, ma poteva essere meglio.

una stanza segreta dell’Inferno, il padre

Un libro da prendere in prestito, ecco.

rivela ad Alec l’esistenza di una mon-

Ma, ovviamente, è questione di punti di

tagna fuori dal controllo dell’Oligarchia,

vista. Non ne sconsiglio affatto la lettu-

che lui vuole provare a raggiungere. Con

ra, al contrario, può essere la chiave per

queste indicazioni Alec e Maj – insieme

guardare le cose da un’altra prospettiva.

a Jorgos, un bambino nato all’inferno da

Pennac

un’amazzone, donne guerriere riunitesi per sopravvivere – raggiungono la montagna, che scoprono chiamarsi Purgatorio. Il padre di Alec, che si fa chiamare Lando, si trova qui: tuttavia il Purgatorio non è ciò che Alec e Maj credevano che fosse. Anche qui c’è un percorso (di purificazione) da fare, prove da affrontare, e chi non accetta ciò che c’è in cima alla

l’effetto sorpresa è assicurato), l’idea è

montagna – la Polis – viene rinchiuso in

originale e lo stile è abbastanza piace-

prigioni. Saputo ciò, Alec e Maj provano

vole, però… è come se mancasse un

a scappare, ma vengono scoperti e cos-

pezzo. Leggendo ho avuto questa sen-

tretti a compiere il percorso. Tuttavia le

sazione: quella di un pezzo mancante,

guardie oligarchiche scoprono la mon-

qualcosa che si è perso.

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I personaggi sono molti e l’evoluzione


RECENSIONE Un destino cieco di Rossana Ruscio a cura di Patrizia Palese prime pagine ci troviamo catapultati

dei luoghi: le onde per fare surf, l’albe-

dall’altra parte del mondo, al confine

ro da cui scendono da sempre Jordie e

fra il bene e il male, là dove il Messico

Sophia, il letto dove si consuma la lunga

rappresenta tutto il contrario del bene,

prigionia e il bagno dalle pareti annerite

mentre l’ultimo lembo d’America ha at-

da altri morti; e poi gli odori: quelli della

taccato ai propri vestiti il sogno ameri-

cucina dove si riunisce la famiglia di Jor-

cano del bene che vince sempre.

die, le rose di Ines, l’odore di sigarette

Quando ho realizzato che tutta la vi-

che il carceriere si porta attaccato alla

cenda si sarebbe svolta in questo ter-

sua pelle, quello dell’ospedale, dove in-

ritorio lontano, conosciuto attraverso

izia la vita di due bambini e finisce quel-

le immagini di film più o meno attuali,

la di uno di loro…l’odore di morte che

mi sono al principio irrigidita: scrivere di

sembra non essere poi così nauseante

luoghi sconosciuti,o conosciuti attraver-

come si crede, se per tutta la storia essa

so luoghi comuni, fa perdere spontanei-

si accompagna alla vita di altri.

tà al racconto.

E così si va avanti a leggere e si arriva

Il mio senso critico è però durato solo

alla fine con la certezza di aver scoperto

poche

l’attenzione

un bel libro, un buon libro, curato nella

dell’autrice era mirata a dare un buon

trama che non ha mai sbavature, curato

Recensione ‘Un destino Cieco’ di Rossa-

prodotto e non a usare luoghi, nomi e

nello stile che non utilizza trucchi triti

na Ruscio a cura di Patrizia Palese per

questo vuol dire essere una profession-

e ritriti del più conosciuto trash, curato

l’Associazione Culturale Tertulia’s

ista.

nel formare un mondo possibile, orri-

Non posso sapere se Rossana sia anda-

bile, ma purtroppo reale…

Io l’ho conosciuta Rossana, sì, l’autrice di

ta veramente in quei luoghi, ma mano a

E quando ho concluso l’ultima pagina

questo libro: una ragazza dal viso dolce,

mano che la storia andava avanti, il let-

del romanzo, ho ritrovato Rossana, quel-

dal sorriso vero, una di quelle ragazze

tore, cioè io, non si fermava a cercare di

la Rossana che avevo conosciuto, che

che potresti incontrare mentre fai la fila

individuare sulla carta geografica l’Uni-

ringraziava tutti coloro che le erano stati

per pagare il bollettino alle Poste.

versità di Jordie o la villa dove Harvey

vicino…che dire?

Mi è piaciuta la discrezione con cui si è

conosce l’unico amore della sua vita,

Bella prova di stile: chapeau Rossana,

presentata, l’educazione che non è for-

Ines.

alla prossima!

ma ma sostanza…poi ho conosciuto il

I personaggi, e sono tanti, non si con-

suo libro!

fondono fra di loro: ognuno ha una sua

Un libro di molte pagine, con dei carat-

caratteristica specifica, tanto forte da

teri ben distanziati fra di loro e con una

poterli vedere chiari davanti a sé men-

copertina accattivante, perché è inutile

tre si va avanti con la lettura, come la

dire che non è importante, ma quando si

cicatrice di Diana, che dà l’esatto orrore

prende fra le mani un libro, questi sono

di quanto un bel viso possa diventare

i primi caratteri che ci convincono che

un viso che era stato bello.

vale la pena iniziare il viaggio.

Ma non sono solo i personaggi a scattare

E di un viaggio si tratta, se fin dalle

fuori pagine, ma anche alcuni particolari

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pagine,

perché


Portami a casa di Elena Leoni a cura di Rosanna Lanzillotti struttura storica dei luoghi geografici

serci una risposta a questa domanda.

descritti rendono tutto più vero e reale.

Neanche dinanzi all’evidenza. Portami a

Per una qualunque, ma attenta lettrice

casa è un’opera grazie alla quale il let-

come me, Portami a casa di Elena Le-

tore, anche il più distratto, non riesce a

oni è la storia di una famiglia diversa

distogliere lo sguardo dalle righe che

da molte altre, in cui i sentimenti più

compongono le pagine di un libro che

intimi, i desideri e i segreti più nascosti

lascia con il fiato sospeso e l’irresistibile

fanno spazio ad un irresistibile, quasi

desiderio di continuare a leggere.

inspiegabile, desiderio di riscatto uma-

Affidarsi a quest’opera sembra voler

no all’interno di una narrazione ove la

dire entrare nello sconvolgente vortice

parola fine non esiste. Lasciandosi ra-

di un uragano tropicale. La forza narra-

pire da uno stile narrativo molto accu-

tiva sviluppata dalla scrittrice in questo

rato e professionale, si scoprono aspet-

genere letterario che possiamo definire

ti che sanno scavare profondamente

noir, è paragonabile a quella del coman-

nell´intimo evolversi di più esistenze

dante di una nave pronto a salpare ver-

all’interno delle quali ognuno conser-

so un viaggio discreto e profondamente

va una propria e ben definita identità.

coinvolgente, all’interno di anime affini.

Pronta a non confondersi in un tempo

Anime che si fondono tra loro come i

e in uno spazio che non gli si addicono.

colori di un arcobaleno senza limiti. Ani-

Claudia, Annalaura, Riccardo e altri,

me a cui l’autrice sa donare la capacità

Portami a casa di Elena Leoni

sono i protagonisti, a mio parere, di sto-

di esprimere un amore profondo ed in-

Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti

rie con un unico filo conduttore: la tac-

dissolubile tra madre e figlio, un amore

ita incapacità di esprimere chiaramente

conflittuale tra sorelle, un amore tra

Portami a casa dell’autrice italiana

i propri sentimenti e lo sconvolgente

amanti che sa unirsi alla passione, così

emergente Elena Leoni è un titolo che

bisogno di essere amati incondiziona-

come alla rabbia e ad una apparente

potrebbe attirare soprattutto coloro

tamente. E´questo un romanzo senza

incomprensione. E´questa l’opera di un

che da tempo sono girovaghi nel mon-

eccessivi riguardi etici. Claudia è una

sentimento e un intrecciarsi di storie di

do, alla ricerca disperata di un luogo da

donna in carriera che sembra essere

vita che sembrano perdersi, con lucida

poter chiamare casa. Una dimora ove

incapace di assumersi le proprie re-

logicità, tra le onde e la profondità di un

sentirsi al sicuro e non temere eventu-

sponsabilità di madre e che per appar-

oceano, chiamate esistenze, unite ad un

ali spiacevoli sorprese. In realtà questo

enti interessi economici, viene assassi-

orizzonte umano colmo di pathos che

romanzo custodisce emozioni e nar-

nata. Non è però questo il vero motivo

non conosce confini.

razioni che osano andare oltre ciò che

del suo assassinio. Molti sono infatti gli

L’autrice di questo romanzo, unico e

ci si attende. A mio parere, quest’op-

elementi a sorpresa. Claudia inoltre non

prezioso tra le opere del suo genere, di-

era contiene in sé una narrazione epi-

ha tempo per i sentimentalismi. C’è poi

mostra di possedere la spiccata capac-

ca nuova e sconvolgente, così come sa

l’altra parte della sua immagine femmi-

ità di sapersi immedesimare non solo

esserlo un insolito vento freddo in una

nile: Annalaura. Lo specchio di una don-

nei singoli protagonisti che riempiono

regione del Sud Italia, la Puglia. Luogo

na forse troppo intelligente per il suo

il palcoscenico di questa sua opera tra

nel quale viene ambientata la storia.

ambiente o forse semplicemente molto

realtà e finzione, ma di saper rendere

Portami a casa è come una manciata di

vera. Annalaura è psichiatra e madre.

parte attiva di questa reale messa in

olive verdi appena raccolte, un profumo

Con tanta voglia di esserlo. Vi è anche

scena anche chi si lascia trasportare da

di terra portato da un vento caldo in cui

Riccardo, il figlio colpevole. Ma di cosa?

una insolita lettura.

le sensazioni e le parole trovano la loro

Già, di cosa?In fondo potrebbe non es-

Non manca nulla in Portami a casa di

realizzazione. Così come le origini e la

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Elena Leoni, se non Tu che leggi.


Lascia volare l'immaginazione.. PICCOLE FIABE PER GRANDI SOGNATORI di Emanuela Arlotta http://www.twins-store.it/home/57-emanuela-arlotta-piccole-fiabe-per29 grandi-sognatori-9788898410422.htm


LA REDAZIONE

Laura Capone La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

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Cristina Rotoloni Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.


Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

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Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”


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Francesco Terzulli

Isabella Verduci

Francesco Terzulli è nato a Guidonia (RM) il 21 gennaio 1988. Si è laureato in illustrazione e animazione allo Ied di Roma. Ha collaborato come stagista presso l’agenzia pubblicitaria 19novanta in veste di designer grafico. Attualmente frequenta un master di specialistica in sviluppo web e collabora come grafico per la rivista Volodeisensi

isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e ‘fotografare’ la vita con una penna o l’obiettivo. Ha pubblicato una silloge poetica, ‘Petali di parole’ edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E’ un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell’amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent’anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni!


Alessandro Bagnato Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

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Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.


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