Volodeisensi Magazine Volume vol.29

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magazine Emanuela Arlotta • Francesco Terzulli

Volodeisensi Magazine

12 December 2012

N.29 Giugno 2014 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it

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Francesco Casali

“Ho l’impressione che oggi le persone si atteggino sempre più a “personaggi” nascondendo le proprie fragilità dietro a delle maschere di facciata”

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8 Agnese monaco

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03 Francesco Casali Intervista a Francesco Casali Racconti del mese

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Director: Emanuela Arlotta Art director & designer: Francesco Terzulli


3 Francesco casali “Ho l’impressione che oggi le persone

Content

si atteggino sempre più a “personaggi” nascondendo le proprie fragilità dietro a delle maschere di facciata”

8 Agnese Monaco “Il lettore è il vero motore della nostra verve creativa. Esso va cullato, protetto,entusiasmato e va

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soprattutto trattato con rispetto.”

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16 Un destino cieco Autrice Rossana Ruscio

1° Contest Letterario Bottega della Creatività -Tertulia’s Associazione culturale Bello e coinvolgente è stato il confronto tra

gli autori e sono stati tantissimi gli apprezzamenti dei lettori. Siamo certi che questa iniziativa potrà crescere e per questo motivo sarà aperta una pagina ufficiale sulla quale portare avanti il nostro laboratorio artistico.

14 Graceful books Graceful Books di Mariagrazia Talarico presenta: “ Piccole fiabe per grandi sognatori” di Emanuela Arlotta. La video presentazione é sul canale YouTube: Mariagrazia Talarico Sito: www.gracefulbooks.com.

16 Intervista a gessica de cesare “Ho iniziato ad interessarmi di stalking qualche anno fa, quando questo fenomeno non era ancora così quotidiano; non avrei mai immaginato che si diffondesse in questo modo.”

19 Poesie

20 i racconti del mese


Intervista a Francesco Casali A cura di Cristina Rotoloni

“Ho l’impressione che oggi le persone si atteggino sempre più a “personaggi” nascondendo le proprie fragilità dietro a delle maschere di facciata”

Ciao Francesco, come prima cosa vorrei complimentarmi con te per le tue opere che ho trovate affascinanti e ricche di spunti di riflessione. Come nasce l’idea di scrivere libri sul dolore e la metabolizzazione del lutto, argomenti che normalmente gli uomini cercano di evitare ed esorcizzare? Nasce in maniera naturale da un momento molto particolare della mia vita in cui ho utilizzato anche la scrittura per cercare di affrontare un dolore personale. Una sorta di scrittura terapeutica in cui convogliare musica, cinema, pensieri e riflessioni riguardanti solo ciò che sentivo realmente dentro, disinteressandomi completamente dei giudizi altrui. Come dici giustamente tu, si cerca

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di evitare di parlare del “dolore” perché spaventa, perché si preferisce pensare ad altro o per paura di essere giudicati male in una società dove bisogna essere felici a tutti i costi. Tendenzialmente si parla infatti più del dolore fisico, perché più universale e facile da affrontare ma è utopia pensare di poter

eliminare “il dolore interiore”, si può soltanto imparare a gestirlo. Io sinceramente non ho mai conosciuto nessuno che non provasse dolore, se intendiamo quello psichico. Al massimo si può fare finta, si può recitare o addirittura non essere in grado di riconoscerlo. Per


esperienza mi sento di dire che fingere di non provare dolore è quanto di più stupido si possa fare: credo sia invece importante riconoscerlo e attivarsi con i propri mezzi per affrontarlo al meglio delle proprie capacità, senza l’illusoria speranza di poterlo definitivamente eliminare. Ho sempre ammirato molto chi riesce a convivere con le proprie difficoltà senza vergognarsene ed al tempo stesso ho notato come spesso la gente tenda a scappare di fronte al dolore altrui, perché non si è in grado di reggerlo o per paura che questo possa intaccare “la propria serenità”. Come detto sono libri molto personali in cui però molti si sono poi ritrovati, se non in tutto almeno su diversi temi, dal dolore mentale, alla sofferenza, fino ai tradimenti e la morte. Qualcuno si è sentito troppo toccato dentro e non è riuscito a finirlo, altri l’hanno apprezzato moltissimo, qualcuno ha pianto, altri si sono decisamente arrabbiati. La cosa più importante è che mi è sicuramente servito parlare di quello che avevo dentro. Nel primo libro “Niente da Nascondere” ci parli della diversità e dell’incapacità di accettarsi, uniti al bisogno di essere riconosciuti e accolti dalla società. Ci riassumi i concetti fondamentali di questa raccolta? Credo che il libro si basi di fondo sul rapporto tra amore e dolore, intesi come “esperienze” veramente legate tra loro e per apprenderle appieno bisogna dar loro valore e soprattutto non negarle. Per fare ciò serve molta autenticità, un valore che a me sembra molto in crisi

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ultimamente. Ho l’impressione che oggi le persone si atteggino sempre più a “personaggi” nascondendo le proprie fragilità dietro a delle maschere di facciata. A me tutto questo bisogno di apparire sinceramente un po’ ha stufato: sebbene capisca che per molti sia l’unico modo di sentirsi accettati ed inseriti in una società superficiale come la nostra, dall’altro provo molta tristezza nei confronti di chi ha bisogno di un alter ego fittizio per sopravvivere. “Niente da nascondere” parla proprio del desiderio di essere autentici con tutto il dolore e le difficoltà che ciò può comportare: è un viaggio nella sofferenza autentica attraverso un filo di conduttore che porta dal dolore verso l’amore inteso come relazione onesta tra le persone, ma soprattutto con se stessi. In questo libro sono molti i personaggi che si dovrebbero citare da “Robbe” a “Venti centesimi”. Nonostante siano vite ed esperienze diverse si avverte un filo conduttore. Raccontaci cosa unisce questi individui. Nel libro racconto numerose storie vere di persone che ho conosciuto: alcune sono pazienti, altre persone comuni di tutti i giorni. Al di là del tema di fondo legato al dolore, credo che siano tutti accomunati dalla solitudine, una solitudine legata alla follia. So per certo che la solitudine e la malinconia vengono difficilmente percepite dalle persone, perché ognuno vive molto soggettivamente questi aspetti, ma soprattutto perché fanno paura. La follia, infatti, spaventa e quindi Roberto si è trovato a scappare dalla Germania per lottare contro Satana, Andrea a fare sesso con

un calorifero o una prostituta pagata dalla madre e Angelo a fare “il barbone noioso” nell’indifferenza della gente. Io ho conosciuto la loro follia, ma soprattutto il loro bisogno di relazioni vere e ho cercato di parlarne in maniera autentica e sincera, anche perché penso che non riuscirei mai a scrivere cose inventate o temi che non senta profondamente, così come difficilmente riuscirei a parlare solo di altri senza “rispecchiarmi” in parte tra le righe. Mi sono reso conto che attraverso queste storie “invisibili” ho raccontato inevitabilmente anche qualcosa di me - d’altronde se le ho scelte è anche perché mi hanno fatto risuonare qualcosa di particolare- e questo, più o meno velatamente, traspare nel testo. Molto divertente è il racconto che riguarda una partita di pallone: “In trasferta”. Una storia che sveglia le coscienze sociali mostrando come la diversità è negli occhi di chi guarda, Sarebbe molto bello realizzarci un film. Quali sono i tuoi progetti su quest’opera? E’ un capitolo sicuramente divertente ma anche di forte critica e credo che tra le righe traspaia la mia rabbia. Sono già stati realizzati diversi film inerenti allo sport come strumento di riabilitazione e risocializzazione, alcuni davvero belli ed emozionanti, ma la realtà è ancora purtroppo diversa. Dopo 15 anni di lavoro posso affermare con certezza che, a differenza di molti altri paesi, in Italia nel campo psico-sociale lo sport viene visto ancora come un qualcosa di


utile ma non necessario. Lo sport, inteso come movimento corporeo, appartiene ancora a “chi sta bene” perché il malato ha bisogno di farmaci e terapie, bisogna curare la mente, il corpo verrà dopo. La pratica sportiva è ancora troppo poco utilizzata per aiutare chi ha una patologia mentale o sociale, si preferisce pensare alla psiche. E allora il corpo, inteso come tutto ciò di inutile che sta accanto alla psiche e che spesso le persone si trascinano dietro tra un colloquio e un altro, non viene preso in considerazione soprattutto da chi dovrebbe occuparsi di riabilitazione. Non ho mai visto nessuno, indipendentemente dalla patologia di cui soffre, aggravarsi per via di un po’ di movimento ma gli operatori sociali sono in generale ancora molto restii a pensare ai pazienti come “esseri in movimento” anche perché sono loro i primi a non vedere i benefici dello sport sul corpo e anche sulla mente. Nessuno psicotico si è mai scompensato per una partita di pallone, nessun depresso si è mai suicidato per una camminata in un parco, nessun adolescente in difficoltà ha mai fatto casini per via di un po’ di sano sport. Casomai è vero il contrario, ma come detto siamo un Paese molto ignorante ed è per questo che si continua a lavorare con le persone all’interno di strutture dove il movimento è praticamente nullo, ma in compenso si confezionano “splendidi” vasi in ceramica realizzati da “splendidi pazienti”. Uno dei miei sogni è di aprire un centro sportivo-sociale, un luogo dove poter fare sport in un ambiente con un’attenzione particolare alla persona e in generale alle fasce deboli. Attivando specifiche borse lavoro i pazienti psichiatrici sarebbero impegnati in varie mansioni (bar, pulizie, giardinaggio, magazziniere, ecc) mentre la presenza di operatori sociali aiuterebbe i più fragili come gli anziani e gli emarginati. Un “luogo piacevole” dove la sera guardare tutti insieme avvenimenti sportivi e creare momenti di incontro e dibattito su tematiche sportive ed educative. Ovviamente in quest’ambizioso progetto mi porterei tutte quelle persone che in tanti anni ho conosciuto e che hanno dimostrato, indipendentemente dal titolo di studio, la voglia e la capacità di stare con sincerità in una relazione d’aiuto. Avremmo un sacco di matti che giocano con i “normali” e forse qualche vec-

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chietto in meno nei bar. A parole sono tutti interessati, politici, società, enti comunali, poi nei fatti – come sempre – si dà la precedenza ad altri luoghi di “benessere” come le Spa o le sale gioco con slot machine e video lottery. Tutti i tuoi libri offrono l’opportunità di guardarsi dentro. Nella tua seconda raccolta di racconti, dal titolo “Quello che resta”, tratti argomenti come: la perdita, i tatuaggi e la possessione. Come mai questa scelta? Terminato “Niente da nascondere” mi ero reso conto che avevo ancora molti argomenti legati al dolore di cui volevo parlare come appunto la perdita dei figli, la sofferenza mentale mascherata da quella fisica, il suicidio come fuga dalla sofferenza, la possessione demoniaca e l’intorpidimento delle relazioni umane. Come sempre l’ho fatto a mio modo, attraverso storie di vita in cui mi rispecchiassi ma soprattutto di cui avessi voglia di parlare. Ho sentito il bisogno di conoscere e sperimentare il mondo del tatuaggio e ne ho parlato vivendo in prima persona ogni riga di quel capitolo, così come – schifato dal sopravvento della realtà virtuale – ho sentito forte l’esigenza di parlare della devastante invasione dei social network che, a mio avviso, ha contribuito a rendere ancora più false le relazioni interpersonali. Per certi versi il libro riprende il tema del dolore/amore - iniziato appunto con “Niente da Nascondere” – arrivando alla nostalgia mista al rimpianto, che è appunto “Quello che resta”. L’intero lavoro è impreziosito da contributi di amici ed esperti dei vari settori affrontati, ma soprattutto da alcune foto della bravissima collega Elisa Ielli Colombo scattate in un ex-manicomio vicino a Milano, un luogo per molti di dolore, per altri – appunto - di nostalgia. In tutti i tuoi tre libri troviamo la storia di Sofia che mi ha coinvolto di più a livello emotivo, tanto da farmi piangere. Nell’ultimo volume pubblicato, “La trilogia di Sofia”, riporti le prime due parti dei racconti contenuti nei libri precedentemente citati e la conclusione di questa storia, come un cerchio che si chiude. Chi è Sofia? Quanto ti somiglia il personaggio Francesco presente nella storia e quanto c’è di

te, uomo, in questo libro? E’ una domanda che mi aspettavo ma che temevo anche. Sofia è il personaggio più intimo e personale del libro, forse il più importante per me, mi coinvolge e mi appartiene al punto tale da identificarmi, ma al tempo stesso è quello di cui faccio più fatica a parlare. Mi sento solo di dire che a volte alcuni progetti falliscono ingiustamente e ognuno si attrezza come può per sopportare certi dolori. Al momento hai in previsione di scrivere altri libri? Sì, sto lavorando - anche se con molta fatica - al mio prossimo libro che uscirà nel 2015. Sarà un libro molto “vissuto” che vedrà la contrapposizione di storie di amore molto particolari, tra persone che hanno conosciuto la sofferenza e si sono attrezzate per affrontarla, ed altre che, dietro facciate da angeli e buoni samaritani, nascondono egoismo e superficialità. Sarà inoltre un’occasione per parlare di chi svolge una professione d’aiuto e dei rischi ad essa legata, ma come sempre anche un tentativo per me di superare quelle difficoltà personali che fin dal primo libro ho sentito il bisogno di esternare.


Lascia volare l'immaginazione.. PICCOLE FIABE PER GRANDI SOGNATORI di Emanuela Arlotta

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Intervista a Agnese Monaco a cura di Cristina Rotoloni “Il lettore è il vero motore della nostra verve creativa. Esso va cullato, protetto,entusiasmato e va soprattutto trattato con rispetto.”

Ciao Agnese, “Triade” è il tuo ultimo lavoro dedicato alla poesia, come mai questo titolo? Cosa identifica?

Ciao Cristina, come ormai sai, visto che mi conosci bene, nulla nei miei scritti è puramente casuale. Ti ringrazio molto per questa domanda. La scelta grafica del nome TriAde, con la A maiuscola, non è casuale, rappresenta la bivalenza dei significati. Nel primo la Triade intesa nel senso platonico del termine. Nel secondo invece Tri Ade, ossia il gioco di parole indicante tre volte l’Ade, dunque l’inferno, che spesso ci appare agli occhi su questa terra. Tre volte perché questo numero rappresenta, in termini arcaici, la perfezione, ma esso diventa imperfetto a causa del piano materiale in cui viviamo. Per riprendere Platone possiamo affermare che, per avvalorare

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maggiormente questa tesi, l’Anima calata da Dio in un corpo materiale, risulta contaminata dall’intrinseca malvagità della materia stessa. Da qui entra in gioco l’Ade in cui ci barcameniamo quotidianamente. La prima cosa che colpisce del tuo libro è l’utilizzo di molte lingue. Vuoi spiegarci come sono state inserite nell’opera?

TriAde è una raccolta di poesie, nella quale la peculiarietà è nel fatto che il volume presenta una suddivisione in tre parti: Poesie in Italiano, in Inglese e la terza parte in Spagnolo ed altre lingue. Perché questo ambizioso progetto? Semplicemente per creare una globalizzazione di sentimenti derivanti dalla poesia stessa, senza limiti di lingua, religione differente o altro. Nei componimenti vengono osannati i valori e le emozioni propositive, man-

tenendo semplicità ed introspezione erga omnes. Non lede in alcun modo nessuna Istituzione o altro. Questo libro accomuna tutti gli esseri umani. Ulteriore particolarità, traduco da sola i miei scritti, donandone la giusta intensità ed evitando uno scrupoloso lavoro a chi dovrebbe appunto immedesimarsi in me e tradurmi. C’è da aggiungere però che molte delle poesie contenute non sono frutto di traduzione ma scritte direttamente in altre lingue. Quindi per specificare ulteriormente, oltre all’Italiano, Inglese, Spagnolo, il libro è scritto anche in Portoghese, Giapponese, Francese, Tedesco, Olandese, Greco, e piccole tracce di Polacco, Filippino e Lettone. Per questo devo ringraziare anche la vastissima distribuzione che l’Editorial Seleer mi offre per il mio libro. Esso infatti è venduto in Italia, tutta Europa, America Latina e Giappone. Nel libro c’è la prefazione della Prof. Mar-


scelte più consone. Quanto pensi di aver messo a nudo te stessa in queste poesie?

inella Garozzo, Gabriella Valera Gruber e Sileno Lavorini. Oltre ai contributi di Norman Zoia e Luciano Somma che parlano delle mie poesie.

Sulla copertina troviamo il tuo viso con l’espressione eloquente del silenzio. Cosa stai dicendo ai tuoi lettori con questa scelta? Ovviamente la copertina non è casuale. Il mio viso che manifesta l’espressione del silenzio indica il dover lasciar perdere i rancori terreni. Bisogna aprire i nostri cuori e meravigliarsi di ciò che leggiamo con la consapevolezza di un bambino che per la prima volta scopre il suo gioco preferito. Dobbiamo lasciarci andare al pulsare del cuore, ai sentimenti puri, senza fiatare, senza dire “ma , però, se”. Dobbiamo spogliarci di tutti questi veli stereotipati che ci impone la società e la nostra cultura e dobbiamo riuscire ad osservare ed a scrutare noi stessi. Renderci veramente conto di chi siamo e di cosa sia realmente importante nella vita. Il mio è un celato grido, all’evocar il “Silenzio ed ascolta te stesso”, perché è questo ciò che conta nella vita, amarsi per amare, ed amare per amarsi al contempo. Porgere l’altra guancia e fare opere d’ausilio al prossimo. Non le chiacchiere di cui spesso alcuni si macchiano senza poi portare a termine l’effettività dei gesti illustrati. Per questo ritengo la poesia sempre a scopo pedagogico. In essa vi è racchiuso il senso dell’apertura mentale, verso le

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Diciamo che queste poesie sono una parte di me, molto profonda. Non scrivo per dar lustro al mio esser finedicitore, lo faccio sempre per uno scopo pedagogico ed emozionale. Spero sempre di riuscire a trasmettere al lettore ciò che sento e vivo. Il lettore è il vero motore della nostra verve creativa. Esso va cullato, protetto,entusiasmato e va soprattutto trattato con rispetto. Mai prenderlo per i fondelli. Ed è proprio per tutti questi motivi che mostro me stessa nei miei scritti e le cose che vedo ed accadono. Il vero successo sono loro a donarcelo apprezzando i nostri “verba scripta”. Credo che finchè si resti puri nel cuore e nell’animo si possa sempre donare uno scritto valevole. Quando poi si perde “il fanciullino” che è dentro noi allora sì che si è perduti e forse è il momento di appendere penna e calamaio al chiodo dell’oblio della dimenticanza. Ma fino a che ho il cuore che batte e pulsa di emozioni, non posso esimermi dal manifestare il puro sentimento. Cosa pensi sia stata la cosa più difficile da inserire in questo libro? Credo riuscire a collimare le varie poesie scritte in tempi e modi diversi e soprattutto in lingue diverse. Non è stato per niente facile trovare un filo conduttore senza dilungarsi, essere prolissi o intaccare usanze, costumi e culture altrui. Si può parlare di bene supremo, di Dio, sotto diverse forme e sotto vari concetti da esprimere, ma il senso è sempre il medesimo. E’ l’amore il vero motore del mondo. Privarsene sarebbe staccarsi una parte di se stessi. E’ stato complicato asserire concetti validi erga omnes che non decadano nel tempo. O meglio ai nostri tempi dove freneticamente si corre sine sensum. Spero che il lavoro ultimato sia di vostro gradimento. Quale verso citeresti della tua raccolta per colpire il lettore e perché? “Toglierò la polvere, lacrime severe, rallegrandomi del ricordo, di ogni malinconia che scordo, per volti che non ho rivisto, per ogni lacrima in cui mi rattristo”. (La mia Natura – 2007- ) In questo verso rappresento la grinta ed il coraggio di andare avanti sempre. Non mi lascio intimorire o scoraggiare dal tetro grigiore

del tempo. Con TriAde la solennità si manifesta ancor più alta. Partendo dal fermo convincimento che l’umanità sofferente è una, pur nella sua molteplicità delle lingue e delle culture, in quanto universali i sentimenti e le emozioni, sono essi stessi poesia ed essa è l’espressione massima del TUTTO. L’evoluzione dei testi che pian piano nella raccolta diventano sempre più scarni, meno legati alle rime classicheggianti, rappresentano la voce più solenne, il mai arrendersi. Il coraggio che la poesia riesce a rappresentare nel senso più intimo ed aulico del termine. Quali sono i prossimi eventi in cui i nostri lettori potranno conoscere “Triade” e quali i tuoi progetti futuri? Sul mio sito e sulla mia pagina sono costantemente aggiornati gli eventi. “http://agnesemonaco.altervista.org/” \t “_blank” http://agnesemonaco.altervista.org “http://www.facebook.com/AgneseMonacoOfficial” \t “_blank” www.facebook.com/AgneseMonacoOfficial Potete trovarmi anche sui social network. Per quanto riguarda l’Italia la prossima settimana aprirò le danze alla presentazione del libro di un mio amico che ho seguito passo passo alla pubblicazione, recensendolo, facendogli da curatrice di bozze ed aiutandolo nel suo cammino verso la scrittura. Poi ci saranno prossimamente altre mostre pittoriche a Milano con alcuni miei contributi pittorici. A Luglio le mostre a Melbourne ed a Sidney con un mio quadro, come rappresentante italiana dell’arte moderna contemporanea dei giovani. Numerosi impegni per quanto riguarda reading letterari alle quali farò parte con i miei versi ed i miei scritti, presentazioni in Italia ed in Spagna dei miei libri, Trasmissioni radiofoniche Nazionali ed Internazionali. E molto altro ancora. Spero che continuerete a seguirmi per passo passo dirvi cosa succederà! Un grazie a Volodeisensi Magazine, a Cristina carissima ed alla grande Emanuela! Ovviamente anche a tutti voi! Alla prossima! Dott. Agnese Monaco


1° Contest Letterario Bottega della Creatività – Tertulia’s Associazione Culturale

Antonio di Blasio con la composizione

2005 partecipa al suo primo concorso vincendolo con un racconto natalizio e nel 2007 vince il premio Giuseppe Remigio. A 14 anni si appassiona di letteratura inglese e comincia a studiare la vita e le opere di J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Grahame Kenneth e Lewis Carroll. Studio che gli tornerà utile nella stesura del suo primo romanzo. Quando i suoi sogni stavano lentamente svanendo ecco che conosce lo scrittore Alessio Romano che si offre di leggere i suoi scritti. Più tardi, nel dicembre 2013, lo stesso Romano lo invita a partecipare al concorso indetto da ‘Montesilvano scrive’ : un racconto di Natale. Alla classifica tecnica si piazzerà undicesimo su settantacinque partecipanti provenienti da tutta Italia. È in questa occasione che conosce la scrittrice Cristina Rotoloni ed è lei che lo spronerà nella scrittura ed é con lei che collaborerà in due racconti pubblicati online sulla rivista digitale Volodeisensi Magazine. A maggio 2014 si cimenta nella poesia e con “Un’alba nuova” partecipa al contest poetico indetto dall’associazione culturale Tertulia’s risultandone vincitore. Al momento sta lavorando al suo primo romanzo e la pubblicazione è prevista per il 2015.

“Un’Alba Nuova” al quale vanno i nostri più sentiti complimenti!

La poesia vincitrice

Il

primo contest letterario “Bottega delle Creatività”, organizzato dalla nostra Associazione Culturale Tertulia’s, ha ottenuto un ottimo riscontro tra i poeti e i lettori. L’idea del laboratorio creativo è quella di scambiare commenti e condividere pensieri e pareri durante la diffusione di una forma d’Arte che in questo caso è stata la Poesia. L’Associazione ringrazia tutti coloro che hanno partecipato con passione ed interesse poiché l’entusiasmo è stato superiore alle nostre aspettative! Bello e coinvolgente è stato il confronto tra gli autori e sono stati tantissimi gli apprezzamenti dei lettori. Siamo certi che questa iniziativa potrà crescere e per questo motivo sarà aperta una pagina ufficiale sulla quale portare avanti il nostro laboratorio artistico. Sono state inviate per il contest 27 poesie. 2 di queste non sono entrate in gara perché non inedite. 1 è stata esclusa perché il concorrente non ha rispettato il regolamento. Il primo classificato su 24 poesie è stato

I commenti hanno definito questa poesia un vero inno alla vita e alla speranza. Ha colpito la musicalità donata dai versi. Cristina Rotoloni

Biografia di Antonio Di Blasio Antonio Di Blasio nasce ad Atri in provincia di Teramo il 1 Aprile 1996 e sin da piccolo si appassiona alla lettura e comincia a fantasticare con la cugina su un possibile futuro da scrittore. Nel

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UN’ALBA NUOVA di Antonio di Blasio Verrà il tempo in cui tutti volgerà al meglio e giungeranno venti sereni sui percorsi del mondo. L’albero antico riciclerà le foglie cadute, rincorrerà il canto della buona stagione e seguirà i solchi nuovi della terra, alimentandoli per mille raccolti fino ai germogli di Marzo. Il girasole non chinerà più il capo e le rose si apriranno e daranno colore

alle incertezze e ai timori della vita come solo il sorriso di una mamma può. Nel trionfo di tanta gioia un ultimo tramonto morirà, spandendosi nel cuore della trasparenza e lasciando il posto ad un’alba luminosa che le mortali tenebre annienterà


Lascia volare l'immaginazione.. PICCOLE FIABE PER GRANDI SOGNATORI di Emanuela Arlotta

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“IoCiSto’”: la prima libreria ad azionariato popolare nel cuore di Napoli

Ciao Fnac. A me mi piaceva assai venirci lì, ogni tanto. Mi sembrava un po’ Parigi. Ma un po’, ovviamente. Oggi è stato come entrare in un centro commerciale. Di quelli che ci vai la domenica quando sei cotto. Bah. Sai che penso Fnac? Che sti’ ragazzi moriranno di cellulari e tablet. Non lo sapranno mai cos’era segnare un libro con una macchia di Nutella. Non avranno finestre da aprire sul mare, sulla notte, sulla pioggia o sull’appar-

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tamento di fronte. Moriranno aprendo uno schermo ultrapiatto su RealTime. E si innamoreranno di sconosciuti nascosti nel buio di Fb. E allora è meglio che te ne sei andata via Fnac. E’ tosta stare a guardare impotenti questo niente. Ti assicuro. E tosta vivere senza libri. Fidati.

Ah... Ma mica ce la vogliamo aprire noi una libreria meravigliosa? Se avete soldi (qualsiasi cifra) e ci volete pensare fatemelo sapere. Io ci sto.

Galeotto fu il post su Facebook. Un gioco, una provocazione, un sogno che tenta di spiegare le ali. Le parole di Ciro Sabatino, ex editore e già creatore della “Libreria degli Inediti, sono pregne di un odore forte e deciso: quello della speranza. In un periodo economicamente instabile e in un Paese che giorno dopo giorno attraverso le proprie scelte sta tentando di seppellire la cultura ed eclissarne il valore, l’idea di quest’uomo appare quasi rivoluzionaria. Il sogno ambizioso di veder nascere


la “Libreria di Tutti” in un contesto oggettivamente difficile come può essere quello napoletano, sembra aver fatto presa sulle coscienze di molti, concittadini e non; persone di tutte le età e di ogni estrazione sociale che manifestano la volontà di far gruppo e portare avanti un progetto comunitario, in cui ognuno può dare il proprio contributo. Un gruppo in cui esiste solo il “Noi” e prevale uno spirito democratico senza sovrapposizioni, garante di una volontà non più individuale ma comune e pro-attiva. Questa libreria “della gente” ambisce a diventare il nuovo punto di riferimento degli amanti non solo della letteratura, ma dell’arte e della cultura in senso più ampio e generale; essa vuole configurarsi come un luogo in cui si potrà non solo acquistare libri, ma anche noleggiarli o scambiarli con altri appassionati, partecipare ad incontri tematici ed eventi culturali, un ambiente in cui far respirare conoscenza ai propri bambini e ragazzi grazie ai vari laboratori di scrittura, teatro, cinema e fotografia. Il 2014 si sta rivelando un anno critico per le librerie napoletane: a seguito della chiusura della storica “Guida” a Port’Alba e del recentissimo ridimensionamento dello spazio libri dell’ex punto vendita “Fnac” del Vomero, il capoluogo campano ha perso due polmoni culturali da tempo affermati nella realtà del territorio, luoghi in cui si respirava cultura in ogni angolo e si sognava ad occhi aperti, anche solo per un po’. Da dieci giorni però, si sta affermando la voce silenziosa di un gruppo di persone che non intende chinare la testa di fronte all’ennesimo sopruso, ma anzi ambisce a restituire alla città quel valore sociale ed intellettuale che sembra stia progressivamente perdendo. Non a caso, lo slogan scelto dalla dinamica associazione è proprio: “‘Chiudete le Librerie? E allora ce la facciamo noi’”. Seguendo l’esempio della libreria di

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Saronno “Pagina 18” (Link:http://www. libreriapagina18.it/), centro culturale che ha portato a nuova vita i locali di un’altra storica libreria ormai chiusa, la “Palomar”, sembra che anche Napoli stia affilando le armi per combattere la propria battaglia culturale a suon di libri, creatività, collaborazione e impegno condiviso. Il gruppo Facebook (Link:https://ww.facebook.com/ groups/590223111084637/?fref=ts) conta attualmente 369 membri, ma il numero sembra destinato a salire grazie al tam tam della Rete che sta contribuendo a far diffondere la notizia a macchia d’olio. Il primo incontro è fissato per lunedì 26 maggio alle ore 19.30 presso la Sala Consiliare della Municipalità Arenella/Vomero. Il raduno sarà il banco di prova del gruppo e dimostrerà chi è seriamente intenzionato a trasformare l’idea in una realtà concreta e attuabile e chi, invece, stava solo scherzando. Le aspettative sono ovviamente molte: rendere una piattaforma così affermata come Facebook un luogo (seppur virtuale) di scambio di idee concrete e successivamente incontrarsi di persona per parlarne, sembra un ottimo punto di partenza per tentare di imprimere un cambiamento significativo e dare un segnale forte alla comunità. E’ un sogno comune, a tratti utopico, che piano piano sta coinvolgendo chiunque: c’è chi, invece di dormire, immagina la ristrutturazione di un vecchio Mc Donald’s abbandonato in una zona che pullula di ragazzini che giocano a pallone e che, forse, potrebbero interessarsi alle attività culturali ideate dal gruppo; c’è chi farebbe sorgere la libreria dalle ceneri di un vecchio cinema, chi se ne va in giro a ispezionare locali vuoti e chi parte alla ricerca di avvocati ed esperti in diritto societario che vogliono sposare la nobile causa. Insomma, tanta gente che corre dietro un piccolo grande sogno e lo fa credendoci, volendo andare fino in fondo.

“L’iniziativa non ha nessun burattinaio, nessun gruppo occulto, nessuno sponsor politico commerciale. E’ una reazione, una risposta. E basta.”, come afferma lo stesso ideatore. E’ stato chiarito fin dal principio come il progetto abbia bisogno di soci che vi credano fermamente e che siano disposti a mettere a disposizione della cooperativa idee, energie, tempo e denaro. “IoCiSto’” (nome provvisorio ma molto gettonato) potrebbe veder la luce entro Natale 2014. Sarebbe sicuramente un regalo speciale per tutti quei sognatori che non si sono mai arresi e che non hanno perso la capacità e la voglia di credere che ciò che in principio può sembrare impossibile, nella realtà può diventar possibile. Questa non è una favola qualsiasi. E ci auguriamo, con tutto il cuore, che abbia uno splendido lieto fine.

Annarita Tranfici


GRACEFUL --Books a cura di Mariagrazia Talarico

La tua opera video presentata da Mariagrazia Talarico. Graceful Books è uno spazio di video presentazioni di opere letterarie, musicali, pittoriche e altro, edite e inedite, in formato digitale o cartaceo. Le video presentazioni verranno pubblicate su Youtube, FaceBook, sulla Community letteraria Volodeisensi e c’è la possibilità di inserimento sul blog ‘Vetrina delle Emozioni’ e ovunque l’autore desideri postare il suo video. Con un attento lavoro di analisi Mariagrazia Talarico presenta, commenta, analizza l’opera e il profilo dell’autore. Il montaggio video è interamente dedicato a far conoscere ciò che viene proposto. Graceful Books è uno spazio per promuovere scrittori e artisti. I libri, su richiesta dell’autore, verranno depositati in biblioteca. Le video presentazi-

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oni scritte verranno divulgate su alcuni portali web come il blog ‘MY Personal MIND’ e verranno redatti degli articoli sul magazine Volodeisensi e sul blog Graceful Books. Le video presentazioni in audio verranno inserite sulle radio web ‘Sonora’ e ‘Radio Dimensione Music’. N.B. Non sono ammesse opere con messaggi razzisti e offensivi. La serietà è l’anima di Graceful Books.

Questi i riferimenti : -www.gracefulbook.com -info@gracefulbooks.com -mariagrazia.talarico@libero.it

Piccole fiabe per grandi sognatori’ di Emanuela Arlotta presentato da Graceful Books Graceful Books di Mariagrazia Talarico presenta: “ Piccole fiabe per grandi sognatori” di Emanuela Arlotta. La video presentazione é sul canale YouTube: Mariagrazia Talarico Sito: www.gracefulbooks.com. Oggi vi presento il libro di Emanuela Arlotta: “ Piccole fiabe per grandi sognatori”, un libro per grandi e piccini impreziosito dalle belle illustrazioni di Gino Tinello, disegni semplici ma ricchi di particolari. Il drago Enrico non sputa fuoco ma arcobaleni, la principessa degli animali parla


con loro, Camilla non rispetta la natura. Che cosa succederà a questi e altri personaggi inventati da Emanuela? Possiamo scoprirlo con “ Piccole fiabe per grandi sognatori”. Siamo in presenza di una raccolta di 6 racconti, in cui l’autrice diffonde gioia e speranza ma soprattutto riflessioni su argomenti come la natura, l’amicizia, e l’attenzione all’altro. Uno dei racconti che mi ha colpito maggiormente è “Perché perché” nel quale Emanuela Arlotta affronta il rapporto che il bambino ha sia con la madre sia con la maestra. Insegnante e madre sono due figure molto importanti per lui. Questa novella si snoda in modo deciso e piacevole rius-

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cendo ad offrire consigli e considerazioni di rilievo per una didattica scolastica più attenta ai bisogni degli alunni. La scrittrice riesce a trasmettere il valore della fantasia,infatti l’immaginazione può trasformare ogni cosa e renderla migliore. Personaggi come il bambino che aspira ad essere un cane, Daniel, Camilla, il drago Enrico e molti altri diventano nostri amici e viviamo con queste favole delle grandi avventure di magia e di coraggio. Attraverso tutti i protagonisti dei racconti di “Piccole fiabe per grandi sognatori” esploriamo l’arte del crescere, riscoprendo valori e ideali intramontabili. Ogni bambino può immergersi attraverso l’immagine in queste favole e può

anche colorare alcuni disegni che Tinello ha lasciato in bianco e nero rendendo così questo libro e quaderno unico e originale.


Intervista a Gessica De Cesare a cura di Emanuela Arlotta “Ho iniziato ad interessarmi di stalking qualche anno fa, quando questo fenomeno non era ancora così quotidiano; non avrei mai immaginato che si diffondesse in questo modo.”

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essica De Cesare: Psicologa clinica, psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico con dottorato di ricerca in psicologia clinica, dinamica e dello sviluppo. Per anni ha collaborato con la Croce Rossa Italiana, acquisendo esperienza nel campo dell’immigrazione e nella gestione dello stress negli operatori che si occupano di accoglienza ed assistenza dei migranti. Per anni ha collaborato con il policlinico universitario “Umberto I” acquisendo esperienza nella gestione di pazienti oncologici e con patologie organiche gravi, dei loro familiari e degli operatori che lavoravano con questi pazienti. Attualmente collabora con il CAD (Centro Assistenza Domiciliare) dell’Asl

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RmA e si occupa della gestione di pazienti con patologie organiche gravi, come SLA, Sclerosi Multipla, Patologie oncologiche, ematologiche, Emorragie cerebrali, e dei loro familiari. Dal 2007 è professore a contratto di diversi insegnamenti, corsi di perfezionamento,

master e pas (percorsi abilitanti speciali) presso l’università telematica eCampus. E’ esperta in Psicologia dell’Emergenza, Stalking, Mediazione civile e familiare. Benvenuta Gessica, felici di ospitarti su


Volodeisensi Magazine! Tu sei una psicologa e ti occupi di casi molto difficili e importanti, supportando pazienti con gravi patologie nel loro complicato percorso. Come mai questa scelta di vita? Mi ci sono sempre sentita portata, fin dalle scuole superiori volevo studiare psicologia per poi rendermi utile ed aiutare gli altri. Hai pubblicato diversi libri inerenti la tua attività di psicologa. Cosa è per te la scrittura? Alcune cose le ho scritte perché purtroppo oggi servono pubblicazioni per avere punteggio ai vari concorsi a cui si partecipa nella vita, altre, invece, le ho scritte per condividerle con colleghi, con curiosi, quasi per permettere loro di fare esperienza, leggendo,di quanto ho vissuto io La pubblicazione che approfondiamo oggi si intitola ‘Dall’aggressività allo stalking’ e riguarda un argomento purtroppo molto attuale: lo stalking. Cosa ti ha spinta a scrivere di questo fenomeno? Ho iniziato ad interessarmi di stalking qualche anno fa, quando questo fenomeno non era ancora così quotidiano; non avrei mai immaginato che si diffondesse in questo modo. Ciò che mi ha spinta ad interessarmene è stato più di un incontro con pazienti che mi parlavano di una forma di violenza particolare rispetto alle altre, subdola, penetrante, che ho voluto approfondire per conoscere meglio io stessa. Come viene approfondito l’argomento ‘stalking’ all’interno della tua pubblicazione? Come è strutturato il libro? Mi sono dedicata a tutti i protagonisti, sia la vittima che lo stalker, che il contesto in cui vivono, per dare poi spazio a fattori predittivi e prevenzione che ritengo essere gli elementi su cui puntare per prevenire o affrontare meglio questo fenomeno sociale Come mai oggi i casi di stalking sembrano aumentare? A cosa si può at-

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tribuire l’incremento di questo fenomeno? Credo che i media possano pilotare molto ciò che fa notizia, ma credo anche che nella nostra società si è messi costantemente a dura prova da molteplici fonti di stress, che col tempo logorano la pazienza e la logicità delle persone, che quasi copiano un comportamento di cui hanno già sentito parlare e col quale si immedesimano. Ciò non vuole essere una giustificazione, ma una constatazione del fatto che per poter intervenire su questo fenomeno a livello generale occorre tener presente tutto il contesto sociale, non solo i singoli soggetti coinvolti. Quali sono le conseguenze di tale comportamento? A livello individuale le persone coinvolte possono confrontarsi con disturbi di personalità molto seri. Le faccio l’esempio per la vittima del Disturbo post-traumatico da stress, che anche a distanza di mesi, le fa provare sentimenti come ansia, panico, timore di persecuzione, desiderio di isolamento, che possono compromettere in modo serio la sua vita professionale e familiare. Progetti per il futuro? Faccio parte di un gruppo: www.cyberstalking.it ed il nostro intento è quello di portare formazione nelle scuole, affinchè gli studenti imparino a conoscere e a proteggersi da fenomeni come stalking, cyberstalking, bullismo, cyber bullismo. Ci piacerebbe anche trovare delle istituzioni che ci permettano di raggiungere le vittime, gli stalker ed i rispettivi familiari, per far conoscere questi fenomeni e prevenirli o affrontarli nel modo migliore possibile. Due cose ritengo fondamentali per quanto riguarda questo fenomeno sociale: Farlo conoscere il più possibile, affinché possa essere riconosciuto ed evitato; Prevedere degli interventi generali sull’intero contesto sociale.


Le recensioni

‘Il giocoliere di parole’ di Alberto Diamanti a cura di Emanuela Arlotta

mentre io ero qui che mi addormentavo ?” “Perché io, caro bel bimbetto, vado dai pargoli felici, quando a letto ad essere compresa da un pubblico di bambini, pur nascondendo una profonda ricercatezza sia in termini di parole che di significati. Ognuna delle fiabe rimate proposte dall’autore nasconde riflessioni profonde servite sul vassoio dorato del racconto fantastico, capace di veicolare agevolmente messaggi importanti ai più piccoli e ai più grandi.

Un fiume di parole che scorre leggero tra le pieghe del mondo e dispettoso ne ridisegna i contorni regalando tratti buoni ad ogni spigolatura che incontra. Così immagino le rime fantasiose che Alberto Diamanti propone ad un pubblico di piccoli grandi esploratori della Terra. Attraverso la poesia in rima l’autore riesce a raccontare ogni aspetto della realtà che ci circonda a partire dal viaggio intrapreso da una formichina che tocca tutti i luoghi del mondo, passando per la produzione del miele , fino al vino novello utilizzando la fantasia e le parole come fossero gli ingredienti naturali per trascinare e trasportare grandi e piccini in un mondo che dopo la lettura sembra aver acquisito un colorito brillante e sembra aver perso per sempre il grigiore della quotidianità. La scrittura in apparenza semplice ed immediata si presta perfettamente

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Gli argomenti trattati sono molteplici e molto attuali come la raccolta differenziata raccontata attraverso una metafora ricercata e fantasiosa oppure lo spreco dell’acqua o ancora la sofferenza degli animali del circo. Alberto Diamanti ha saputo creare un cocktail di emozione e sensibilità, di leggerezza e profondità difficile da replicare. ‘Il giocoliere di parole’ è un libro che arricchisce sotto tutti i punti di vista, un libro capace di educare e di trasmettere insegnamenti importanti necessari alla crescita e all’apprendimento dell’educazione civica e del rispetto verso il territorio, verso gli animali e verso le persone. Un libro da regalare, da leggere la sera con i propri figli o nipoti, con la certezza di dare loro, attraverso la lettura, un valore aggiunto. Tratto da ‘Il giocoliere di parole’ di Alberto Diamanti “Capito ho questa cosa”, disse il bimbo “ma tu chi sei? E perché giù da quel limbo sei sceso giù zitto, con quel far furtivo

si sono addormentati... poi aspetto che i loro volti mi facciano capire che stanno facendo i più bei sogni, per carpire solo un sorriso, per portarlo, sai... a quei bambini che non ridon mai. Or non ti preoccupar, dormi sereno, perché stasera ormai ho già fatto il pieno di sorrisi di tanti bei bambini che potrò poi regalar a dei piccini per allietare i loro rosei visi”. Emanuela Arlotta – Presidente dell’Associazione Culturale Tertulia’s. Scheda libro : http://www.tertulias. it/?p=263


Poesie seduta di Carla De Falco e me ne sto così seduta nel ventre dell’umana mia giornata l’odore di caffè bruciato vivo il cielo gualcito dalle nubi

e dia tempo ad una nuova vela di illuminarsi dietro l’orizzonte. Carla de Falco, da* Il soffio delle radici,* Laura Capone Editore, Milano 2012. [Segnalazione di merito alla III edizione del Premio Letterario Internazionale Biennale *Pensieri e parole d'Oltrepò*, Pavia 2012. Poesia premiata al 7° Concorso Letterario Stefano Marello Città di Torino (VIII posto), Torino 2012.

CRATERE

FIAMME

Si sporca la quiete d'amara tempesta due scherni ed un pianto rabbuian la vita.

il suono del domani appeso a un chiodo. è un po’ di tempo che me ne sto così seduta ricordando il senso delle mani che cercavano approdo nel tuo corpo invocando una riva o un ancoraggio. eh sì, ormai io sto così seduta a sperare che il chiodo regga ancora

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che aspira ad incontrare nuovi colori. La mia recita è seria! Sosterrò sempre… che il lessico del silenzio parli agli uomini. Vincenzo Cinanni, 27 di Maggio, 2014.

Riflessioni, a cura del poeta Vincenzo Cinanni L’amicizia. Braci. Sopra di esse, ci sono cataste di lettere perdute. Cosa farà innescare il fuoco? Le persone vere… sono zolfanelli. Si accende il primo, poi tutti gli altri. Alcune fiamme, nel mio camino, non hanno più nome. Ho dentro il blue,

24 febbraio 2014 11.00 (in Sala Rossa) Cratere profondo di vie e odori acri si specchia nel mondo su acque malsane.

Fatico a gridare a pensare ad amare. Laggiù all'orizzonte si spegne una voce tramonta sui sassi la nebbia nel cielo. La vita, il cammino ordita una trama spirava un'atroce speranza vissuta. Ma lotta, galoppa un cuore distratto abbraccia la vita raccoglie una vela. © Giorgia Catalano


Poesie LACRIME 27 gennaio 2014 17.30 (in Sala Rossa)

Bagnano il volto lacrime carezzate dall'amore, guance brillano di cristalli di cuore. Stretti ad un abbraccio s'abbandonano sogni e dolori che ravvivan nuovi bagliori. © Giorgia Catalano

PENSIERI PERSI 12 maggio 2014 17.50 (in Sala Rossa)

Si aggrovigliano pensieri rotolanti sull'asfalto. Vagano, persi, verso la Luna. © Giorgia Catalano

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SANTI

27 aprile 2014 10.30 (a Papa Roncalli e Papa Wojtyla) - durante la loro beatificazione Sciami di carezze brulicano in piazza. Di mille colori si tinge questo giorno di mille sapori si ammantano i cieli. Odi ai nostri Padri ai nostri dolori a uomini di Fede che amavano il Cristo. Cinguettano bambini portati ai santi altari pregano le donne di buona volontà. Nel nome di Dio del sangue e della Croce avanzano fiumane armate di emozioni. Di Santo Pietro, il primo, han seguito la via. Di trama e di pensiero d'amore e di speranza abbracciano le vesti di calma spirituale.

Santi. Gocce nel cuore di nuova Eternità. © Giorgia Catalano


Racconto del mese: LA VIA DEL MEZZO SORRISO a cura di di Vincenzo Cinanni erano ricomposti. Attinio era un cocciuto uomo, costruitosi da sé, che faceva della sua passione un lavoro, tramandatogli dalla famiglia. Eppure, sotto quella scorza di sequoia perenne, egli era un perfetto gentleman. I pensieri che gli frullavano in testa quando venne al Mondo. Amavano il mare i due. Faceva il burattinaio, aveva la purezza etica di un angelo sceso in terra. Carattere burbero, schivo, scostante a volte.

LA VIA DEL MEZZO SORRISO L’anello fu riposto, nella scatola. Infatti, l’uomo amareggiato , se ne andò, sorbendo l’amaro in bocca, proprio come se la cicuta di Socrate avesse permeato le sue carni.

La donna riflettè sulla proposta del puparo, che le disse, reagendo d’istinto: ‘’ Contiene il bracciale del mio fantoccio, lo prenda, in segno di scuse’’.

Si era levato il cappello da gentiluomo.

Poco prima, Attinio si era slanciato verso Anemonia, accennando un mezzo salto,

Salutò la Signora.

si affrettò a porgerle quella scatola.

La donna gli aveva fornito una risposta breve, tagliente, molto più repentina della lama di un boia, in procinto di emettere la sua sentenza.

‘’Il mio nome? Anemonia mi chiamo’’.

Quell’individuo sbagliato.

realizzò

che

aveva

‘’ Sono…Attinio’’- disse l’uomo, titubando. La minuta Signora rimase attonita, nel vedere le sue impacciate movenze .

Era totalmente decisa a fargli capire, non c’era chance di fraintendimento.

La scatola di legno che Attinio ebbe in animo di donarle era pirografata con motivi geometrici, un disegno asimmetrico, ritratto di un lontano paesaggio marino.

‘’Grazie, no’’- lei rispose.

Anemonia era una donna-custode.

Anemonia, così si chiamava, aveva ben percepito che accettare quel dono avrebbe avuto un significato intrinseco.

Possedeva lo sguardo degli arcobaleni, gli occhi da cascata indomita, suscitando nei suoi presunti spasimanti sentimenti di appagamento visivo.

La donna, in seguito a quella proposta, lo fissò lungamente, e compì 2 passi.

Non avrebbe potuto mantenere una promessa. Attinio, strano nome datogli dai genitori

Il burattinaio Attinio le aveva chiesto scusa. Dopo il fortuito scontro, tutti e due si

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Lo avevano assorbito così tanto, da non prestare la dovuta attenzione alla donna, la quale proveniva in senso contrario. Accortosi troppo tardi, non riuscì a scansarla. Attinio… aveva il maledetto vizio di indossare occhialoni scuri, pur vedendoci benissimo. Lo astraevano dal resto, dandogli il pretesto di non considerare chi aveva intorno. Il bracciale che il burattinaio decise di donare alla Signora Anemonia si trovava al polso di Misò, il fantoccio in cartapesta, che era stato ritrovato dall’uomo, pochi giorni prima dello scontro. L’istinto tradisce i puri? L’episodio accaduto ad Attinio conferma che con… gli estranei, ci vuole tatto. Breve storia a cura di Vincenzo Cinanni, 6 di Giugno, 2014.


Racconto del mese: Un Racconto a più Mani volume 11° A Cura di Cristina Rotoloni Autori: Cristina Rotoloni Cristina Puecher Mariagrazia Talarico Mare Rosalba Mandala’ Rominaester Mandalà Silvia Perugia

No, questa volta era il campanello di casa che suonava, “chi poteva essere? Chi osava disturbarmi mentre mi sorseggiavo il mio intenso caffè… Colori, tanti colori. Questo ricordo di quell’attimo di emozione intensa. Poi la testa si è offuscata, gli occhi si sono appannati e mi sembrava di non avere più i piedi piantati a terra. Ho teso le mani per percepire ciò che mi circondava, ma ero così stordita e confusa da non comprendere la realtà. Avvertivo un suono, una musica, una melodia di sottofondo, reale o frutto della mia immaginazione non so dirlo. Per un istante sono stata bene, nell’incoscienza più totale ero Io, ero felice. Di fronte a me c’era un ragazzo con un viso angelico, portava dei jeans blu e una camicia bianca con il colletto rialzato. Mi parve quasi di riconoscerlo, come se lo avessi già visto

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da qualche parte, come se con lui avessi vissuto già una vita piena d’amore. Ma probabilmente erano soltanto suggestioni quelle che provavo. La mia amica Elena che crede nella reincarnazione e cose di questo tipo, dice che quando vediamo una persona che ci piace e non ne capiamo il motivo é perché in una vita precedente abbiamo già incontrato la sua anima. Non credevo che fosse possibile ma quel ragazzo con un sorriso gigantesco mi aveva rapito il cuore. Mi risvegliai col respiro affannato e un’ansia inconsueta che mi pervadeva. Pensai che nulla avrebbe potuto resistere ad un buon caffè caldo, ristretto e doverosamente amaro e per gratificarmi completamente misi in sottofondo la mia musica preferita. Niente avrebbe potuto rovinarmi la giornata, avevo già dato. Difatti, continuavo a pensare: ”Che peccato era un sogno... Non poteva essere reale? Però di solito nei sogni i volti non sono così definiti... chissà magari

lo avrei incontrato davvero l’uomo dai jeans e collo alto!” Dovevo andare, ma quel sogno sembrava non volesse terminare, o forse ero io che volevo a tutti i costi continuarlo. Avrei dovuto pizzicarmi per vedere se mi ero di nuovo addormentata. “Profumo di caffè? Oddio! L’ho messo su e mi sono addormentata! Uff, sono sveglia, caffè arrivo!” Questa bevanda è per me benzina vitale e rimproverandomi mi dissi: <<la sognatrice un giorno o l’altro brucerà la casa!>> Mentre ero intenta a gustarmi il mio caffè con tutta me stessa… nonostante dovessi andar via, fui sorpresa da un suono, forse ero ancora immersa nei miei sogni. No, questa volta era il campanello di casa che suonava, “chi poteva essere? Chi osava disturbarmi mentre mi sorseggiavo il mio intenso caffè…” e con calma mi avvicinai alla porta persa nei mie pensieri. Era lui! Il ragazzo del sogno, uguale a come l’avevo sognato. Restai immobile senza parole, mentre


lui ignaro mi chiedeva: <<sono rimasto a piedi con l’auto e il mio cellulare è scarico, posso fare una telefonata?>> Per un attimo mi si strinse un nodo in gola, non riuscivo quasi a respirare ma mi ripresi, gli feci un grande sorriso e poi gli dissi: <<certo entra pure… se vuoi ho appena fatto il caffè… >> <<Grazie lo accetto volentieri!!!>> rispose. Fece la sua telefonata e in attesa del carro attrezzi ci mettemmo a chiacchierare come vecchi amici… Avevo totalmente dimenticato di dover uscire. Fu così che seppi che era l’inquilino della porta accanto. Abitava nell’alloggio, ammobiliato, che affittavano agli studenti o persone sole. Lui era il mio vicino! Magari l’avevo sognato proprio perché l’avevo notato, ma solo distrattamente, forse ero sovrappensiero. Di certo, l’uomo, mi faceva uno strano effetto, mi sentivo euforica come se avessi bevuto, “ecco perché tutti quei colori nel sogno!” Facevo fatica a concentrarmi nei discorsi perché intanto inseguivo i miei pensieri, le mie sensazioni, cercavo di dare una spiegazione a quel sogno premonitore. Suonarono di nuovo: era il carro attrezzi. Lui mi ringraziò e mi sorrise. Rimasi colpita da quel sorriso… sembrava che avesse più denti di quelli che normalmente si debbono avere, ed erano bianchissimi. Dopo che se ne era andato ripensai all’attimo passato insieme. Lo avevo guardato con attenzione mentre sorseggiava il caffè e avevo scoperto quello che mi aveva colpito subito di lui: somigliava, incredibil-

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mente ad Alessandro, il mio compagno di liceo, il mio primo amore, il mio primo bacio. Era Alessandro che avevo sognato, perché? Perché dopo quasi dieci anni! Era andato via dal liceo proprio pochi mesi prima dell’esame di maturità senza dare spiegazioni a nessuno dei suoi compagni di classe, ne tanto meno a me. Seguendo i miei ricordi decisi che avrei chiamato Elena, anche lei era stata al liceo con me, e le avrei chiesto se sapeva che fine aveva fatto Alessandro. Solo in quell’istante mi resi conto, ripercorrendo il tempo appena trascorso, che ero stata presa così tanto dai miei pensieri, da non essermi accorta che il ragazzo aveva terminato di bere la bevanda calda e, vista la mia “testa fra le nuvole” se ne stava andando ringraziandomi dell’ottimo caffè. Agitata e confusa l’avevo lasciato andare senza verificare le mie supposizioni, ero presa dalla frenesia di telefonare alla mia amica e quando mi rispose non le lasciai nemmeno dire “pronto” che le dissi con fare indagatorio: <<Sai qualcosa di Alessandro?>> <<Alessandro, chi?>>mi rispose sorpresa dal mio modo di fare. <<Il nostro compagno di liceo>> dissi io. <<Non ne ho saputo più nulla, ma come ti è venuto in mente, proprio adesso?>> mi chiese Elena <<La spiegazione sarebbe troppo lunga però ti dico che, oggi, ho conosciuto un ragazzo che gli somiglia in modo pazzesco e questo me lo ha fatto ricordare.>> Elena fu evasiva nelle risposte e chiuse la

telefonata piuttosto in fretta, contrariamente alle sue abitudini. Non mi aveva dato nessuna informazione limitandosi a un <<ricordo chi era, ma non rammento i motivi che lo allontanarono...>> lasciando quasi in sospeso il filo dei ricordi a cui mi aggrappavo. Ci sarebbero voluti litri di caffè, per togliere la nebbia dai miei pensieri che erano davvero troppi. Valutai due alternative possibili: cercare di stendermi qualche attimo e concentrarmi sul passato oppure uscire e muovermi tra la gente. Optai per la seconda e uscii di casa col mio miglior sorriso. Feci una breve passeggiata perché la mia attenzione si spostò, quasi subito, verso due uomini che discutevano animatamente; uno di questi era Alessandro. Squadrandoli meglio dalla testa ai piedi notai, dalle loro movenze, che uno dei due era più cupo, irascibile!!! Mentre l’altro sembrava molto più pacato e accondiscendente. Finalmente le due figure che erano in penombra girandosi verso la luce, si voltarono e Rossella con grande stupore, si accorse che avevano lo stesso volto... Erano gemelli!!!! “Colpo di scena! Alessandro era il fratello gemello del ragazzo che era venuta a casa mia e gli avevo offerto il caffè! Due gocce d’acqua, incredibile!” <<Rossella! Incredibile... sei proprio tu? Quanto tempo!>> Alessandro mi abbraccio fortissimo lasciandomi senza respiro sotto gli occhi sbalorditi del fratello. <<Ma... ma Alessandro hai un fratello... un fratello gemello. Perché sei andato via dal liceo... che fine hai fatto... >> quante cose avrei voluto dirgli ma soprattutto domandargli “Perché mi hai lasciata e sei sparito?” Ma feci finta di nulla come se lui e io fossimo stati soltanto due compagni di scuola che si erano persi di vista e non due ragazzi che si amavano e facevano progetti per il futuro. <<Questo è mio fratello Angelo ma mi sembra che già vi conosciate…>> disse Alessandro. Feci un cenno di assenso mentre osservavo entrambi, così vicini, così perfettamente uguali e se non fosse per la diversità dello sguardo: mentre gli occhi di Angelo erano ridenti e fanciulleschi quelli di Alessandro, malgrado la sua voce gioiosa, erano cupi, come velati da un profondo malessere interiore. Notai una fede al suo


anulare. Nel frattempo, si era sposato evidentemente… mi metteva un po’ d’ansia osservarli, non riuscivo a vederne le differenze, ora, Alessandro mi sembrava tropo enigmatico, mi stupiva il fatto che non mi avesse mai detto di avere un fratello gemello, chissà per quale motivo me lo aveva nascosto… avevo la percezione che non dovevo fidarmi di lui! Alla luce soprattutto di come l’avevo visto muoversi e aggredire il fratello, anche se solo verbalmente! Ero stata fortunata ad averlo perso di vista ma ora il destino sembrava volesse ripropormelo oppure darmi un’opportunità per scacciarlo definitivamente dalla mia mente. Solo che poi pensai che non potevo sapere perché Alessandro si fosse comportato così con suo fratello Angelo. Possibile che mi fossi sbagliata sul suo conto? Con me era sempre stato di una tenerezza incredibile. Quasi a bruciapelo Rossella chiese: <<Alessandro, come mai non, avevi mai fatto parola del fatto che avessi un fratello gemello?>> non doveva risultare indagatrice, e ci riuscì! Ebbe completo controllo! Chi invece non ne ebbe per niente, fu proprio Alessandro! Il quale farfugliò qualcosa come: << siamo stati divisi dalla nascita, io sono stato dato in adozione ad una zia priva di figli; lui invece, il favorito, è rimasto coi nostri genitori, non era importante che io ne parlassi. Non abbiamo mai vissuto assieme.>> Angelo proseguì: <<dovevo consegnargli l’anello di mio padre, si era raccomandato di farglielo avere.>> Lo sguardo del ragazzo era rivolto all’’anulare di Alessandro, poi precisò che èra un fatto straordinario vederli assieme e lo disse con un sorriso amaro! Alessandro si tolse l’anello con fare religioso e lo consegnò ad Angelo che lo prese con noncuranza mettendolo nella tasca dei pantaloni. Così uguali e così diversi mi ripetei mentalmente, mentre allungavo la mano per salutare e allontanarmi subito dal mio passato che invece mi strinse la mano e non mi lasciò andare. Cosa mi stava succedendo? Perché all’improvviso mi sentivo tremare? Gli occhi di Alessandro sembravano volessero penetrarmi fino dentro il cervello, dentro il cuore, come a voler scoprire tutti i miei pensieri, tutte le mie paure. <<Perché vai via?

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Rimani ancora qualche minuto... Angelo ha da fare, possiamo parlare un po’ di noi, del nostro passato, rimani.>> Alessandro mi stringeva la mano e piano, piano mi aveva avvicinata a lui. Sentivo il suo profumo. Il suo respiro era diventato più veloce e la voce aveva preso un tono roco e quasi ci sfioravamo. << Io vado, ci sentiamo dopo al telefono. Ciao Rossella, piacere di averti conosciuta.>> disse Angelo mentre si allontanava da noi, lasciandoci che eravamo quasi abbracciati, muti, in mezzo alla strada. “h t t p s: //w w w.face book .com/p ages/Un-racconto-a-pi%C3%B9Mani-di-Cristina-Rotol o n i / 5 9 9 3 6 7 7 8 0 0 8 0 4 1 8 ? ref = h l ” Alessandro improvvisamente mi attrasse a lui e, con mia sorpresa, mi baciò. Non so spiegare quello che provai, io stessa rimasi sconcertata dal fatto che sembrava che il tempo non fosse mai trascorso; i sentimenti, le emozioni, erano gli stessi di quando eravamo due ragazzi innamorati. Mi svincolai, più per liberarmi de queste emozioni che dal suo abbraccio. <<Alessandro, ma che fai? Ti pare il caso, dopo tanti anni? Noi, ora, siamo come due estranei!>> Dissi, mentre cercavo di ritornare in me, togliermi dall’animo il profumo della sua pelle. << Scusa Rossella, non so cosa mi abbia preso. Pensavo che anche tu lo volessi. Non so come farmi perdonare.>> Alessandro cercava di scusarsi e quasi mi faceva pena e mi pentivo per averlo trattato così. In fondo era stato solo un bacio... ero sicura che fosse “solo un bacio” pensai. <<Scusa Alessandro, devo andare. Farò tardi, ho un appuntamento di lavoro molto importante.>> Mi allontanai da lui, quasi di corsa, lasciandogli solo il tempo di dire << Ti telefono!>>. Girai l’angolo e raggiunsi la mia macchina. Mi avrebbe telefonato? Cosa gli avrei detto? Forse avrei avuto il coraggio di dirgli: “Alessandro io ho un figlio, ha nove anni ed è tuo.” Mirko il mio bambino, era dai nonni, i miei genitori lo trattavano come fosse il secondo figlio, trascorreva molto tempo da loro. Quando restai incinta mi aiutarono, restai con loro il necessario: mi diedero il tempo per terminare la gravidanza, finire gli studi, e trovare un lavoro, ero all’ulti-

mo anno del liceo! Furono anni intensi per noi, lui invece, si era volatilizzato, prima di sapere che stava diventando padre! Non glielo potevo perdonare! Il mio corpo, però, era sempre attratto da lui... mentre la mia testa mi suggeriva di scappare, per non ricevere ancora del male, il mio corpo, era ancora in balia del suo fascino, forse dovevo dirglielo? Lacrime mi appannarono la vista, mentre cercavo di mettere in moto, intanto Alessandro mi aveva raggiunta, mi guardava con aria interrogativa mi prese il viso fra le mani teneramente, mi disse che mi amava, allora glielo dissi, non sapevo nemmeno se mi capisse, lui mi rispose che lo aveva saputo, da Elena la mia amica, ed era qui per restare con la sua famiglia, me e Mirko... colori tanti colori la testa offuscata e gli occhi appannati mi sembrava di volare... il sogno, era una premonizione!!!!


Il Festival della Parola a Chiavari

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a citta’ di Chiavari ha vissuto quattro giorni ricchi di eventi, spettacoli, concerti, mostre in cui la protagonista era sempre lei, in tutte le sfaccettature: la Parola. Dal 29 maggio al 1° giugno il centro chiavarese è stato avvolto dalla musica, dalla poesia, soprattutto quella dell’autrice di bellissimi versi Elena Bono alla quale era dedicato il Festival. Ogni giorno un nuovo evento in programma, oltre sessanta incontri con la Parola che è stata declinata in tutte le sue forme e molti i partecipanti, tra i quali Roberto Vecchioni, Samuele Bersani, Davide Van de Sfroos, Zibba, Giampiero Mughini, Piergiorgio Odifreddi, Alessandro Meluzzi, Massimo Bernardini per citarne alcuni... Molto apprezzato il ‘nostro’ gruppo lig-

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ure i ‘Mandillä, capaci di coinvolgere il pubblico con la musica e le parole ‘rivisitate’ in dialetto di De Andre’. Ed ancora: mostre fotografiche, cinema, libri, incontri religiosi con frati francescani, con monaci tibetani e con Iman, giochi con bambini, favole, visite guidate al Castello di Chiavari e gratuite ai musei... La Parola che ‘vola’ sotto i portici, nei ‘caruggi’ grazie alla compagnia teatrale ‘i Duende’ ( Lab. Teatr. Cantero) che ogni giorno leggeva per le vie principali delle città e sul lungomare le poesie e racconti di autori famosi o sconosciuti: infatti chiunque poteva salire sul palco allestito in strada e leggere qualche frase o rima. Un vero e proprio flash mob letterario. Tutto cio’ è nato per valorizzare la Parola in svariati modi, per mostrare un’ altro aspetto di questa cittadina ricca di cul-

tura, di buon cibo ( infatti l’ultimo giorno dell’evento è stata organizzata una degustazione di farinata, tipico piatto locale formato da farina di ceci, acqua ,olio, sale, cotto in forno) e di storia, di mare, di profumi della macchia mediterranea... L’ideatrice, Helena Molinari, il Direttore di produzione Enrica Corsi e tutto il gruppo stanno già scrivendo il copione del prossimo anno...perche’ questo evento nazionale ha avuto un ottimo riscontro, vasto pubblico e non soltanto ligure, critiche positive... Cosa aggiungere? Il Festival della Parola e Chiavari vi aspettano nel 2015!

Isabella Verduci


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“Arte e cultura, cibo per la mente e per lo spirito” – Collettiva di Autori – 6 Giugno 2014

“Arte e cultura, cibo per la mente e per lo spirito” – Collettiva di Autori – 6 Giugno 2014 L’Associazione Culturale Tertulia’s ha organizzato la sua prima collettiva di Autori il giorno 6 Giugno 2014. E’ stata ospitata in una delle Ville più belle di Roma, Villa Lecci, da Forever Living Products, azienda produttrice di prodotti a base di Aloe da sempre attenta al benessere fisico e spirituale.

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L’evento, dal titolo ‘Arte e cultura, cibo per la mente e per lo spirito’ ha visto come protagonisti tanti scrittori che hanno deciso di condividere se stessi e un loro testo con il pubblico in sala, creando momenti di grande commozione e di grande intensità. Gli autori intervenuti sono stati molti : Agnese Monaco, Rita Volponi, Solange Bozzi, Rossana Ruscio, Sergio Messere, Giovanni Garufi Bozza (accompagnato

da Diana Iaconetti che ne ha curato il reading), Daniela De Luca, Maura Livoli, Adriana Assini, Stefano Trulli, Simona Tuliozzi. Un pomeriggio ricco di Arte grazie alla elevata presenza di veri talenti. Un caleidoscopio di sensazioni che hanno riempito l’anima del pubblico intervenuto, il quale ha partecipato con grande intensità e attenzione.


Ringraziamo caldamente gli incaricati di Forever Living Product Alessia Roselli, Roberto Scanarotti, Daniela di Bartolomeo, Roberta Casolini che ci hanno accolto e ospitato nella loro splendida sede e si sono resi disponibili con grande generosità ed efficienza affinché l’evento fosse perfetto! Ringrazio anche Forever Living per averci raccontato la sua realtà aziendale che si basa sul principio del rispetto e sulla condivisione di interessi legati al benessere fisico e psicologico oltre che per averci mostrato le qualità dei suoi prodotti, tutti a base di Aloe, una pianta dalle molteplici e rinomate qualità.

A cura di Emanuela Arlotta, Presidente dell’Assoc. Culturale Tertulia’s Ricordo a tutti coloro che vogliono contattare l’associazione Tertiulia’s che il sito ufficiale è : www.tertulias.it e la mail è associazionetertulias@gmail.com

Ringraziamo caldamente gli incaricati di Forever Living Product Alessia Roselli, Roberto Scanarotti, Daniela di Bartolomeo, Roberta Casolini che ci hanno accolto e ospitato nella loro splendida sede e si sono resi disponibili con grande generosità ed efficienza affinché l’evento fosse perfetto! Ringrazio anche Forever Living per averci raccontato la sua realtà aziendale che si basa sul principio del rispetto e sulla condivisione di interessi legati al benessere fisico e psicologico oltre che per averci mostrato le qualità dei suoi prodotti, tutti a base di Aloe, una pianta dalle molteplici e rinomate qualità.

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A cura di Emanuela Arlotta, Presidente dell’Assoc. Culturale Tertulia’s Ricordo a tutti coloro che vogliono contattare l’associazione Tertiulia’s che il sito ufficiale è : www.tertulias.it e la mail è associazionetertulias@gmail.com


L’ EMISSARIO DI SUONI NEWS La Didattica DI ROBERTO FABBRI e LA CHITARRA classica contemporanea a cura di Emanuela Guttoriello

“Ho impostato

anni, elaborato e sviluppato un progetto editoriale dedicato ai bambini delle elementari, un secondo progetto per i ragazzi delle medie e dei primi anni di Conservatorio. A queste due metodologie ne ho affiancata una terza dedicata agli amatori, ossia coloro i quali volendo imparare a suonare lo strumento non hanno il tempo di intraprendere uno studio approfondito, quindi un percorso didattico-professionale. “

tutti i miei libri mirando alla differenza d’età degli studenti. Ogni fascia d’età ritengo che abbia bisogno

della sua didattica mirata

Soprassiedo sul curriculum professionale di Roberto. Aggiungo solo che oltre alla proficua attività didattica e concertistica, Roberto ricopre la mansione di Direttore Artistico del Fiuggi Guitar Festival, giunto all’ottava edizione, un festival cresciuto in maniera esponenziale, famoso in tutto il mondo, al quale hanno preso parte musicisti internazionali, nomi dal calibro e dal talento eccezionali, e che lui stesso tiene masterclasses in tutto il mondo, lavorando in sinergia con professionisti di straordinario spessore umano oltre che artistico.

“ Roberto Fabbri, il compositore, il chitarrista, il didatta. Il Maestro. Osannato, criticato. Ma sempre seguito. Sempre applaudito. Ed a ragion veduta, visto c he è stato “ acquistato “ dall’etichetta discografica SONY Classic; che pubblica trattati di chitarra, metodi, arrangiamenti, sue composizioni, con la CARISCH Edizioni. E questo è solo un piccolo escursus della carriera di Roberto Fabbri, che ha dedicato interi fogli pentagrammati ai più grandi chitarristi viventi, ed al quale sono stati dedicati con la stessa cortesia professionale altrettanti fogli di note, altrettante poesie in musica. Qual è il segreto di Roberto Fabbri? Il mistero d el Maestro. Sveliamolo, ho l’autorizzazione a farlo. Non esiste nessun segreto: solo una sensibilità maggiore nell’esercizio della funzione di insegnante, la profon-

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da coscienza del non anteporsi mai , in una professione difficile che comporta un immenso carico di responsabilità. Una sola domanda a Roberto, forse la più incisiva, a mio avviso, la più “gettonata”. D) Roberto, spieghiamo la tua idea di didattica chitarristica

Passate a trovarci al Festival…si, a trovarci, sarò di parte ma Roberto è il mio Maestro da qualche anno, un ottimo amico e consigliere e da ultimo padrino della mia associazione culturale che porto avanti con due donne eccezionali, e grazie anche all’aiuto di Roberto che ringrazio per la fiducia, il settore musicale dell’associazione ,lentamente , sta diventando una piccola perla nel panorama musicale. Stay tuned, always.

R) “H o impostato tutti i miei libri mirando alla differenza d’età degli studenti. Ogni fascia d’età ritengo che abbia bisogno della sua didattica mirata . Quando iniziai il mio percorso di studi in Conservatorio, i metodi didattici non erano basati su questo concetto fondamentale, ma solamente su un percorso che portava lo studente ai massimi livelli senza considerare l’età dello stesso. Ho così, negli


Le recensioni

Passaggi Minimi’ di Katia Debora Melis

uto. Nella Storia della Musica il termine melodia ha assunto anche il significato di breve composizione da camera per voce e accompagnamento strumentale. Inoltre, sempre dal Dizionario, affinché le melodie siano riconoscibili, occorre evitare che le singole parti si confondano. Sarà stato un caso, ma le poesie di Katia Debora Melis, le ho lette sempre con una musica in sottofondo; dirvi quanto questa combinazione sia stata appropriata è indispensabile sottolinearlo. Cosa rimane dopo aver letto una raccolta di poesie? A volte un ricordo di sapore che ti fa desiderare di rileggere alcune di esse; altre volte un’immagine complessiva che ti fa sorridere, perché a questo debbono servire le poesie. Molto più raramente un suono, uno di quei suoni che siamo certi di conoscere, ma ai quali non riusciamo a dare un titolo o a collocarli in un tempo, in un luogo. È questa una melodia creata da parole che si tengono per mano, per non confondersi con tante altre che gridano o che si rivestono solo di suoni striduli e confusi, per proteggerci nel loro cerchio magico, da cui nascono visioni.

Ma cosa è una melodia?

Dal Dizionario si legge che, la melodia (dal greco μελῳδία = canto, dal verbo μελῳδέω = cantare, a sua volta da μὲλος= canzone e ᾄδω = cantare) è una catena di suoni di differente altezza e di differente durata, la cui struttura genera un organismo musicale di senso compi-

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Fin dal suo titolo PASSAGGI MINIMI, dalla foto di copertina, si assapora questa melodia: la lettura dei versi procede senza intoppi, senza brusche interruzioni...solo a volte si torna indietro di qualche pagina, per risentire un suono diverso, esattamente come si farebbe nel girovagare per borghi sconosciuti, alla ricerca di un profumo, di una tendina di merletto, di un gatto che ci ritroviamo dietro di noi. Non c’è un vero e proprio filo conduttore nelle poesie di Katia, eppure si percepisce la stessa atmosfera in ognuna di esse; brevi istantanee di immagini della mente che, animate di vita propria, cadono dolcemente sulle pagine candide di questa raccolta. La padronanza del verso diventa il mezzo per fare di questi componimenti un esempio di stile, che solo all’apparenza sembra semplice e senza intenzione. Fra di loro come non citare SOLO ANEDDOTI CHE UN GIORNO, in cui il verso si frammenta in negazioni che tutto abbattono e in certezze che tutto esaltano; INQUIETUDINE, dove

l’umano si confonde e si innalza verso l’irragiungibile; EDM, in cui si ripropone il volo come dono negato all’uomo e poca importa il significato di quelle tre lettere; URLO DAL MARE, dove la grandezza della natura appare nella sua immensa perfezione, dove ancora una volta l’uomo è solo spettatore; L’ATTESA, e ancora non l’umanità con... i pensieri cattivi e di morte, le nere carogne..., ma un fiume, che va oltre la pochezza di chi pensa di essere migliore; ANNI, e tutto diventa fisicamente breve, quasi un attimo di vita; COME CONCHIGLIA, e sale la melodia come un incalzare di marea, dando a quei versi un profumo di vita; RESPONSABILE, e la melodia riecheggia di suoni cupi e profondi nei confronti di chi non ha protetto un amore. Ma come non dare un posto di rilievo a GRAZIE, che ha il ritmo di una melodia medievale, quasi francescana. Una raccolta di poesie che possiede luce propria e di sua luce vive...e nella palude delle parole spese in iterati percorsi, non è cosa da poco.

a cura di Patrizia Palese


INCIPIT MANIA A CURA DI MARIAGRAZIA TALARICO

“Ginnastica posturale” di Luigi Ceragioli

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La ginnastica posturale é una disciplina da nome poco accattivante,ma importantissima per il bene del nostro organismo. Innanzitutto cerchiamo di chiarire che cosa si intende per ginnastica posturale. Ginnastica: termine con il quale si indica una serie di esercizi da seguire per un determinato scopo( agonistico, sportivo, o solo per benessere psicofisico) Posturale: termine che deriva da postura, posizione che il nostro fisico assume nell’arco della vita, della giornata e nelle singole attività. Ovviamente si parla di postura riferendoci alla spina dorsale e a come le altre parti del corpo si relazione ad essa.

“L’amica delle stelle “ Margherita Hack Continuamente mi sento chiedere: << Come le è venuta la passione dell’astronomia? >> a sentir parlare di passione arriccio subito il naso. Infatti le passioni di solito durano poco e, del resto, se sono diventata astrofisica è stato un po’ per caso.

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“ Il roseto ardente “ di Ellis Peters

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A CAUSA del freddo prolungato, protrattosi per buona parte di aprile e appena addolcitesi col mese di maggio, tutto pareva procedere a rilento, in quella primavera del 1142.

Christian Roccati, “Etica dell’Equilibrio” “In natura non esistono il giusto e lo sbagliato, ma più semplicemente ciò che è in equilibrio e ciò che invece non lo è. Analizzare e discernere temi d’etica, significa in parte raffrontarsi con i vari aspetti di ciò che è realtà. Non esiste una sola verità, ma bensì un equilibrio fatto da più pareri. Questo contributo è solo uno dei molti punti di vista possibili e insieme agli altri tende verso un equilibrio di forze e di “forse” che si annullano. L’insieme dei colori composto da questi saggi probabilmente permetterà la visione di una luce, di un’opinione finale piuttosto equilibrata. Il bianco è per natura ottenuto dall’insieme delle frequenze di uno spettro. È anche per questo che risulta importante un insieme di studi che in sinergia si scontrino, per poi accordarsi in risonanza, come la sinfonia generata da molte armoniche, ognuna parziale”.

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Christian Roccati, “Etica dell'Equilibrio”, Luglio Editore 2013, Collana "Etica dell'Alpinismo", Volume IV, 12x15 cm, 36 pagine, contiene illustrazioni B/N, € 5,00

“Il segreto del torrione” di Alessandro Da Soller Gneeee gneeee gneeee gneeee STACK bip bip tlunk tlunk tlunk tlunk tlunk WRRRRAAAAAMMMM WRRRRAAAAAMMMM WRRRRAAAAAMMMM

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ROTOTOTOTOTOTOTOTOTOTOTO WRRRRRAAAAMMMM Era sceso in garage con una mezz’ora d’anticipo sull’appuntamento, pur sapendo che lei sarebbe arrivata in ritardo, adducendo a discolpa la prima banalità che le fosse passata per la mente. Il freddo pungente della serata si era attutito in una bassa umidità, dando la sensazione che fosse stemperato. “Non mi fido” ebbe a riflettere. “Alla prima accelerata mi congelo il basso ventre, con il rischio di farmela addosso”. Il giubbetto che non metteva spessissimo gli stava forse anche troppo a pennello. L’aveva indossato usando il calzante: prima il braccio destro, poi quello sinistro, e infine la chiusura lampo. Fisico asciutto e viso scavato, Massimo Pocuzzi, che non praticava sport in modo continuo, si portava però bene i suoi quarantatré anni. I capelli, argentei e lisci, facevano pendant con le folte basette micrometricamente curate; inoltre, aveva l’altezza giusta per un pilota professionista, facendo tutt’altro. Dainese confeziona prodotti di alta manifattura tecnologica, anche se il suo in goretex gli era appena un po’ stretto sulle spalle… WRAAAMMMM WRAAAMMMM

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“Il segreto del torrione” di Alessandro Da Soller Giovedì 5 dicembre 2013 – Il procuratore aggiunto


Le recensioni

Ieri, oggi e domani Maria Mele a cura di Carla de Falco

la portano molto presto ad approfondire temi artistici e letterari,ma la sua passione per la poesia, iniziata quasi per gioco come strumento di condivisione di “attimi di bellezza”, ha visto una realizzazione concreta solo nel 2012 con la collaborazione alla rubrica poetica della rivista milanese InArte. Sempre nel 2012 comincia a collaborare con l’Editore Pagine e partecipa con alcune poesie a due antologie poetiche. Ha il titolo del celebre film di De Sica, il primo libro di poesie di Maria Mele, edito nel 2014 dalla Libreria Editrice Urso, nella Collana Araba Fenice. Le poesie, spesso brevissime, sono appunti di vita, frammenti di storie e di viaggio. Sono evocate città “assolute”, come Milano, Roma, Venezia e Berlino, e assolate (Ustica e Palermo) spesso associate a profili di donna. È, questa della Mele, una poesia che molto dice dell’universo emotivo femminile. Poesia di ricordi, di speranze, di piccole cose, nella quale si avverte l’anelito ad una pienezza mai raggiunta, ma sempre cercata. Il verso, piano e – all’apparenza – semplice si fa macchina del tempo ed evoca tutto l’album di una vita: dalla dolce, indimenticata figura matriarcale della nonna materna al primo bacio d’amore al compagno di una vota. Maria non si risparmia: si attraversa e ci concede molto di lei, in questa piccola, densa raccolta in cui si rappresenta in ogni cosa. Lei è nel calabrone gonfio di dolcezza, tanto quanto nel calzino abbandonato in un armadietto di palestra e soprattutto è in ogni singola goccia della sua magnifica Piove.

racconta la pace semplice della sera che viene. Il chiasso del giorno sembra spento dalle gocce di pioggia che, senza fretta, picchiettano la sabbia. E’ lieve l’anelito che viene dal mare, tutto sembra orchestrato da sapiente regia. Non rabbia di temporale o urlo di tempesta ma la dolcezza di un dondolio di culla. Carla de Falco

Biografia di Maria Mele

Piove quietamente,

Napoletana di nascita ma milanese di adozione, Maria vive con marito e due figli a Milano dove ha conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne e dove lavora nel campo della Comunicazione.

un fresco cinguettio

Gli studi classici e gli interessi personali

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Il 2013 la vede partecipare ad alcuni Concorsi Poetici e nel settembre la sua poesia “Primavera Annunciata” vince il Concorso Letterario Roccagloriosa per la poesia a tema libero. Nel 2014 alcune sue poesie hanno trovato accoglienza nella raccolta ”Il ventuno a Primavera – Tributo ad Alda Merini” e viene pubblicata la sua prima silloge: Ieri, oggi e domani dall’editore Salvatore Urso.


I trenta libri più venduti del mese di maggio : CABONI CRISTINA IL SENTIERO DEI PROFUMI

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Una trama semplice per una storia che

attraverso simbologie e coincidenze,

sembra non avere storia: una ragazza di

ci porta nella sua Sicilia, attraverso le

26 anni che la vita ha reso dura verso

descrizioni di Andrea Camilleri. Per gli

tutto e tutti. Solo la creazione di pro-

amanti del genere, ma anche per coloro

fumi la convincerà che la vita va vissuta.

che amano leggere un buon romanzo,

Il caso Cristina Caboni, con il suo primo

LA PIRAMIDE DI FANGO, sfiderà il lettore

romanzo scritto ed edito Garzanti, ha

a trovare il bandolo della matassa prima

dato una buona risposta di pubblico.

del più famoso Commissario di Polizia.

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Dal libro è stato tratto un film che ha fatto gridare al miracolo: rispettata l’atmosfera, i tempi e le finalità, ma certamente da leggere per scoprire quelle sfumature che una regia, per quanto attenta, non può trasportare sullo schermo.

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il fuoco sacro dell’amore in una coppia

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Il libro raccoglie i pensieri e i ricordi di un uomo che credeva fortemente nella possibilità di cambiare le regole del mondo, sia orientale che occidentale.

ma solo per mezzo di una signora A. che sembra essere la vestale che custodisce giovane e che al suo scomparire sembra annaspare per mancanza di un punto di riferimento. Un romanzo intimista che mette a nudo la solitudine di coppia, evindenziato come il male attuale nelle

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Un uomo vive la sindrome del quadro

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mai dipinto, ossessionato dalla perfezi-

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one e non riuscire mai a terminare un

Gossip anche un po’ acidulo con tanto

quadro, convinto che potrebbe fare di

di giudizio personale. In sintesi la trama

meglio. Il ricordo di una donna amata lo

del libro è questa

porterà a volerla dipingere, ma si renderà conto che di quell’immagine sulla

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coppie e fra i giovani.

tela non è rimasto nulla. Per gli amanti del romanzo simbolico e psicologico

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La vicenda è ambientatata nel 1916 e sembra un giallo: un giovanotto di 32 anni vuole sposare una delle sorelle Ficcadenti, proprietarie di una fabbrica di bottoni. Tutto il paese è sottosopra: la fabbrica da un prodotto ottimo a prezzi bassissimi e per questo si sospetta chissà quale inganno da parte delle due sorelle Ficcadenti che potrebbero creare un problema anche al povero giovane innamorato.

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Il famoso Affaire Dreyfus viene raccontato visto da una prospettiva inedita e diventa un thriller impeccabile. Mai dare per scontato un romanzo o un fatto conosciuto: quando c’è lo spessore stilistico dell’autore, tutto si trasforma.

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Un regalo che si dovrebbe fare a se stessi e a un amico vero: questi 365 corsivi che percorrono il libro parlano della nostra storia più recente, anche quella che non avremmo voluto vivere e alla fine rimane il desiderio di credere che il “buongiorno” sia veramente in grado di regalare la magia della speranza per un futuro migliore. Gramellini scrive su LA STAMPA e da 15 anni inserisce alla fine della sua pagina redazionale, questi corsivi beneauguranti.

HARRIS ROBERT L’UFFICIALE E LA SPIA PREZZO:€ 19,00 € 15,20

GRAMELLINI MASSIMO LA MAGIA DI UN BUONGIORNO

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Un libro che potrebbe essere definito un “navigatore” indispensabile. Consigli e soprattutto decisioni da prendere con l’aiuto di chi è riuscito a fotografare, ancora una volta, il trasformarsi di questo popolo che cammina quando deve stare fermo e si ferma quando dovrebbe procedere.

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E’ il nuovo fenomeno del momento. Con questa pubblicazione anche i meno addentrati in materia potranno capire come procedere. Se poi scegliere di avventurarsi in questa giungla della valuta internazionale e farlo diventare il proprio lavoro, quella è un’altra storia.

FERRERO ERNESTO STORIA DI QUIRINA, DI UNA TALPA E DI UN ORTO DI MONTAGNA PREZZO:€ 10,00 € 8,00 -20% Una favola che ha il sapore di una storia vera...per i bambini, ma anche per i loro genitori,zii, nonni ecc.ecc.

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scegliere al lettore su quale strada pro-

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cedere e quindi scoprire che amico sei,

Un giallo che dall’Inghilterra arriva a

anzi ke amico 6. L’autore proviene dalla

Lucca e che coinvolge Scotalnd Yard e

trasmissione AMICI e il libro dice che è

la Polizia italiana per la sparizione di

stato scritto soprattutto per i giovani e

una bambina.

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se lo dice lui, vuol dire che esclude che possa essere compreso da chi ha super-

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E’ un cuoco anticonvenzionale: per lui -20%

non esiste un cibo commestibile che

Agli onori della cronaca per gli arres-

non sia degno di essere cucinato. Un al-

ti domiciliari, Bisignani, faccendiere

tro libro di ricette, questa volta curioso

riconosciuto, ambienta il suo romanzo

e semplice nelle spiegazioni.

nella sede di un giornale e crea una spy-story. Sicuramente di intrighi ne sa abbastanza per poterci costruire una

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storia sopra.


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Ambientato in America, il protagonista viene

Lettere che si leggono velocemente,

catapultato, causa un attentato che lo las-

dove viene descritto il paese ideale che

cia unico superstite della sua famiglia, da

tutti vorremmo come il proprio e viverci:

un’agiatezza della famiglia che si prende

tutto è al servizio della persona e nes-

cura di lui, fino a lambire il mondo della

suna legge vieta o ordina. Si legge ve-

criminalità. In un crescere di lenta autodis-

locemente e, una volta terminato, lo si

truzione,fino a trovarsi, suo malgrado, al cen-

rilegge con piacere

tro di una partita dove in gioco è il suo talismano, un quadro con un cardellino, simbolo dell’innocenza perduta.

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Una bambina nell’Inghilterra vittoriana, si

LRomanzo storico che ha per protago-

trova coni suoi genitori a vivere in una in-

nisti ancora i centurioni Macrone e Ca-

dustriosa cittadina del nord, senza la magia

tone. Scritto da uno dei più validi scrit-

della sua cittadina

tori storici del momento.

del sud, da dove la sua famiglia proviene. Lo scontro è quello di due realtà: operai e borghesi.

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Lei è Lucrezia Borgia, e lui,l’autore, è il Premio Nobel Dario Fo, che scrive la storia di una donna che ebbe la sventura e la ventura di vivere in un tempo dove le regole del potere erano al di sopra persino dei rapporti familiari. Nessuna ricerca storica, solo un romanzo che dalla storia prende i personaggi.

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Fa parte della trilogia fantascentifica ed è il secondo volume, creata e ambientata in una Chicago futura, dove ognuno, a 16 anni, deve scegliere da che parte stare. Per gli amanti del genere

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Il primo di una trilogia, dove è esplicita la trama di erostismo portato agli estremi, fino a pratiche di BDSM. Sempre per amanti del genere.

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buon libro.


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tutto il mondo per cucinare cibi che non

tutti i segreti del mondo, ma la verità

siano di origine animale.

è sempre un mistero. Alla fine rimane solo...”. I due titoli mancanti sono tenuti segreti dagli autori e verranno rivelati solo al momento della pubblicazione Il primo di altri 7 che continuerebbero là dove il precedente termina con il titolo che proviene da un vocabolo della frase latina citata. La vicenda inizia nel 1683 nell’Europa ricca di eventi e fermenti. Tutto è il contrario di tutto e in questa atmosfera si muovono personaggi della corte Vaticana per loro interessi o per interessi di altri potenti

-Fin e cla ssif i ca-

europei.

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Da una semplice colazione,a dolci, a


Sweet Creations di Marta maffei

Ciao a tutti! Dopo le tante buste porta soldi che vi ho mostrato ecco a voi un altro modo alternativo per fare il proprio dono: una explosion box! Questa è destinata agli sposi, appena si solleva il coperchio la scatola sembra proprio ‘esplodere’in quanto si apre all’improvviso! I vari lati sono decorati con diversi temi, al centro ho creato una bustina dove verranno inseriti i soldi che si donano agli sposi!

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PALESTRA NATURAL ASD

La vera differenza La Palestra Natural Asd si trova a Cervinara (Av). Facilmente raggiungibile anche da Benevento. Numerosi sono gli atleti fuorisede che decidono di allenarsi alla “Natural” per l’esperienza e la professionalità che dal 1971 contraddistingue la famiglia Ricci. Numerose sono le attività svolte:

http://www.palestranatural.it/attivita/pesistica_campania" Pesistica olimpica agonistica e amatoriale Cultura fisica "http://www.palestranatural.it/attivita/powerlifting_campania" Power lifting Biathlon atletico Cross-Fit Preparazione atletica per sport di squadra e individuali Ginnastica dimagrante e rassodante Ginnastica correttiva, posturale e riabilitativa Recupero funzionale Preparazione fisica per concorsi nelle forze armate "http://www.palestranatural.it/attivita/functional_training_campania" Functional training Cardio training "http://www.palestranatural.it/corsi-di-gruppo/" \o "Corsi di gruppo" Corsi di gruppo

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Tra i CORSI DI GRUPPO : Aerobica Step Step Latino Total Body Pilates Aero Kombat Gag Balli Caraibici Thai Boxe "http://www.palestranatural.it/corsi-di-gruppo/zumba/" \o "Zumba" Zumba Fitness Spring Energie Macumba "http://www.palestranatural.it/attivita/flying_campania/" \o "FLYING" Flying Corsi per la terza età TRA I SERVIZI OFFERTI : Esame Bioimpedenziometrico Test per Intolleranze Alimentari Test Genetici Test Antropometrico Test Plicometrico Diete Personalizzate "http://www.palestranatural.it/attivita/personal_training_campania/" \o "Personal Training" Personal Training

http://www.palestranatural.it/

“L’Associazione Sportiva Dilettantistica (A.S.D.) Natural, nasce nel 1971 come “Club Carlo Ricci” ed è la prima palestra del settore per la Valle Caudina. Da sempre si pone l’obiettivo di diffondere la cultura dello sport e dell’attività fisica al fine di migliorare e rendere quanto più efficiente lo stato di salute e forma fisica di giovani e meno giovani. Attraverso lo sport agonistico, amatoriale e tutte le altre attività fisiche che la Palestra Natural propone, potrai raggiungere i tuoi obiettivi accompagnato dall’esperienza e dalla professionalità maturate sin dal 1961, anno in cui Carlo Ricci scopre la sua passione per i pesi e la Cultura Fisica!

Nel Quadrienno Olimpico 2005/2008, la Palestra Natural rientra tra le prime dieci società sportive d’Italia della Federpesistica.

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Leggiti

tra le righe

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LA REDAZIONE

Laura Capone Editore La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

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Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L’Aquila. In questa città ha frequentato x\l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l’Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l’associazione Il Camaleonte con corsi d’Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d’esperienze forti che toccano l’esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”.


Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

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Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”


Francesco Terzulli

Isabella Verduci

Francesco Terzulli è nato a Guidonia (RM) il 21 gennaio 1988. Si è laureato in illustrazione e animazione allo Ied di Roma. Ha collaborato come stagista presso l’agenzia pubblicitaria 19novanta in veste di designer grafico. Attualmente frequenta un master di specialistica in sviluppo web e collabora come grafico per la rivista Volodeisensi

isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e ‘fotografare’ la vita con una penna o l’obiettivo. Ha pubblicato una silloge poetica, ‘Petali di parole’ edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E’ un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell’amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent’anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni!

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Alessandro Bagnato Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

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Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.


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