Volodeisensi Magazine Volume vol.30

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MAGAZINE Emanuela Arlotta • Francesco Terzulli

Volodeisensi Magazine N.30 Luglio 2014 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it

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-Interviste -Racconti -Poesie -Articoli

Claudia Conte Quello che i due protagonisti sognano e vivono è un amore puro, intenso, straordinario, fatto di parole e magie

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8 ANTONIO DI BLASIO VINCITORE DEL CONTEST LETTERARIO

04 CLAUDIA CONTE Intervista a Claudia Conte

FABRIZIO PULERÀ

Director: Emanuela Arlotta Art director & designer: Francesco Terzulli

10 26


Content

4C LAUDIA CONTE Quello che i due protagonisti sognano e vivono è un amore puro, intenso, straordinario, fatto di parole e magie

ELENA FURIO

22

8 INTERVISTA A

ANTONIO DI BLASIO vincitore del Contest Letterario “Bottega della Creatività” dell’Associazione Culturale Tertulia’s

16 UN DESTINO CIECO Autrice Rossana Ruscio

10 FABIO MARIANI Ho sofferto molto del fatto che non c’era una didattica quando ho cominciato io, posso dire di averla creata inconsapevolmente ed involontariamente

MARTA LOCK

26 10

AUTRICE DEL ROMANZO MIAMI DIARIES

18 ALBERTO DIAMANTI Ho cercato, nei miei componimenti, di usare un linguaggio diretto e semplice, come del resto diretto e semplice è il

FABIO MARIANI

mondo dell’infanzia

“Il riccio ha dismesso gli aculei”

20 MARTA LOCK

18 ALBERTO DIAMANTI

“Un uomo può facilmente entrare nella mia vita, ma può rimanere solo se sa farmi più felice di quanto non sappia fare da sola”

26 FABRIZIO PULERÀ Quando l’ho terminato l’ho considerato un libro ‘strano’, decisamente fuori dal comune.


Quello che i due protagonisti sognano e vivono è un amore puro, intenso, straordinario, fatto di parole e magie

Intervista a Claudia Conte a cura di Emanuela Arlotta

Claudia Conte nasce a Cassino nel 1992. Attrice, redattrice di giornali di cultura e spettacolo, studentessa universitaria di giurisprudenza. Appassionata di scrittura poetica, ha pubblicato la silloge “Frammenti rubati al Destino” ed. Galassia Arte. Nel 2013 è fondatrice, insieme ad Emanuele Ajello, di “Nova Era”, Associazione di promozione sociale che si occupa, attraverso l’espressione artistica e in particolare l’audiovisivo, di progetti con tematica sociale, cui è particolarmente sensibile. E’ da poco uscito il nuovo libro di Claudia Conte, ‘Soffi vitali. Quando il cuore ricomincia a battere’, edito da Intermedia Edizioni. 1 – Claudia intanto ti do il benvenuto su Volodeisensi Magazine! Vorrei

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iniziare questa intervista cercando

piditi dalla banalità e dall’ipocrisia del

di conoscerti meglio. Tu sei attrice,

vivere quotidiano. Ho frequenti e forti

scrittrice, redattrice su diversi giornali

sbalzi d’umore, vivo nell’alternanza dei

e sei madrina di molti eventi mondani.

cosiddetti “up and down”. Tutto ciò non

Quale di questi mestieri ti rappre-

mi crea problemi, perché rientra nel mio

senta di più, quale ti permette di far

colorato equilibrio interiore. Tutto ciò

emergere ciò che sei nel profondo? E

non mi crea problemi perché più provo

come ti definiresti?

emozioni forti, estreme e contrastanti e più trovo energia per le attività giornal-

Ciao a tutti i lettori! È difficile parlare

iere che compio! Non c’è un mestiere

di se stessi, tuttavia oggi, per voi, ci

che mi rappresenta di più: Claudia Con-

proverò! Ho tanta curiosità e fantasia,

te è tutto questo!

sono in continua caccia di emozioni. Sono eccentrica ed egocentrica, forse

2 - Il tuo romanzo ‘Soffi Vitali. Quando

per questo curo molto il mio aspetto

il cuore ricomincia a battere’ ha come

esteriore. Ho la forte esigenza di comu-

argomento portante l’amore. Quanto

nicare e condividere la mia interiorità

credi tu nell’amore, cos’è per te ques-

con il prossimo, sperando di accarezza-

to sentimento?

re dolcemente i pensieri suscitando riflessioni ed emozioni; a volte lasciando

L’amore è il motore dell’universo. Ho

scioccati, col fine di provocare reazioni,

deciso, infatti, di dedicare un libro in-

risvegliare menti e spiriti spesso intor-

tero alla trattazione di questa temat-


narrata in questo racconto, anche se non basterà a dare una soluzione ai quesiti, è tuttavia una storia che lascia il segno, regalando fremiti, speranze e momenti di eccitazione.

3 - Come nasce l’idea della storia narrata nel tuo romanzo? E quale dei protagonisti senti più vicino e perché? Quella che racconto in “Soffi Vitali. Quando il cuore ricomincia a battere” è una storia vera che mi è stata raccontata da un amico, Marco, il protagonista del romanzo. Ho ritenuto di raccontarla, questa magia, allorché il mio quarantenne amico si è confidato con me, riservandomi il privilegio di entrare in qualche modo nei meandri più reconditi e misteriosi dei meccanismi che hanno fatto nascere e sviluppare un grande amore. Mai fidarsi di una donna… di una ventenne poi… Le confidenze di Marco sono state così mal riposte da essere divulgate addirittura attraverso un libro! Marco e Valentina sono due persone comuni che si ritrovano a vivere un sentimento intenso e travolgente. Credo di sentire vicini al mio modo di essere entrambi i personaggi, ovviamente per motivi diversi...

4 - Di cosa parla il tuo romanzo? Qual è il messaggio nascosto tra le righe?

Claudia Conte fotografia di Roberto Ronconi

Marco, 40 anni, si innamora di Valentina, sua collega di lavoro. E fin qui nulla di “sbagliato”. Ma cosa succede se ci si in-

ica. Se rispondessi alla tua domanda,

vere il conflitto interiore tra ciò che è

namora “troppo tardi”, quando ormai la

qui ed ora, credo che non avrebbe più

considerato eticamente e socialmente

vita sembra andare in un’altra direzione?

senso leggere il romanzo. Più o meno

giusto e ciò che invece il nostro cuore

Quello che i due protagonisti sognano e

implicitamente in “Soffi Vitali. Quan-

ci comanda incessantemente di fare?

vivono è un amore puro, intenso, straor-

do il cuore ricomincia a battere” lancio

Cosa succede se ci si innamora “troppo

dinario, fatto di parole e magie; magie

alcuni messaggi e dico la mia riguardo

tardi”, quando ormai la vita sembra an-

che scovano nei semplici gesti di vita

questo sentimento totalizzante, l’unico

dare in un’altra direzione? L’amore è la

quotidiana o vicende che, generalmente,

davvero in grado di trasmetterci quel

somma dei momenti intensi, bellissimi,

nell’esistenza di ognuno di noi, passano

senso di benessere che comunemente

eppure destinati a finire o può durare

quasi inosservati. Un amore fatto, anche,

chiamiamo felicità. Nelle mie pagine

eternamente nel cuore degli amanti

di lettere. Lettere intense e coinvolgenti,

pongo diversi interrogativi: come risol-

vincendo ogni tipo di ostacolo? Quella

rifugio dei due amanti che riescono a

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ad Emanuele Ajello, ha vinto un banfar congiungere le loro anime nel loro

9 – Oggi la letteratura si dice sia in dif-

do della Regione Lazio, ragion per cui,

modo così unico e straordinario. Per

ficoltà, si legge poco e gli autori con-

prossimamente, realizzeremo un docu-

rispondere alla tua seconda domanda,

temporanei fanno tanta fatica a farsi

film sullo “sballo” giovanile. Tra i nostri

devo dirti che sono molti i messaggi che

conoscere, e a volte non riescono ad

protagonisti molti volti noti della tv uni-

vorrei trasmettere con il mio romanzo.

arrivare al pubblico. Credi che si po-

ti per denunciare la scottante e quanto

In particolare vorrei invitare i lettori a

trebbe, attraverso i mezzi di comunica-

mai attuale problematica dell’abuso di

godere di ogni momento di felicità che

zione di massa, arrivare a far conoscere

sostanze alcoliche e stupefacenti tra i

la vita ci concede, vorrei che ognuno

questo mondo letterario sommerso al

giovani e gli adolescenti!

si accorgesse dei “soffi vitali” coglien-

pubblico vero? Magari attraverso una o

done la magia e l’unicità, vorrei che tutti

più trasmissioni dedicate? E soprattut-

aprissimo le porte all’Amore.

to credi che qualcuno avrebbe il coraggio di puntare sul ‘nuovo’?

6 – Un grande successo di pubblico e critica per il tuo ‘Soffi vitali’. Cosa pro-

La letteratura è in difficoltà per diver-

vi di fronte a questa accoglienza così

si motivi. Il primo, secondo me, è la

calorosa, te l’aspettavi?

sovrabbondanza di mezzi di comunicazione che prima non esistevano. Le

Sei troppo buona. In realtà ‘Soffi Vitali.

persone, troppo spesso, preferiscono

Quando il cuore ricomincia a battere’ è

guardare una fiction piuttosto che leg-

appena uscito e prima di parlare di suc-

gere un bel romanzo. Un altro motivo è

cesso credo che dovremmo aspettare

che stiamo vivendo un periodo segnato

un pochino! Posso però senz’altro dirti

da un forte abbassamento dell’interesse

che sono contenta dei risultati finora

culturale. I giovani preferiscono perdere

ottenuti!

tempo su facebook invece di impegnare la mente leggendo. Ma credo che, anche

7 – Continuerai a scrivere e a far

se questo settore stia vivendo una forte

sognare i tuoi lettori?

crisi, coloro che sono effettivamente validi scrittori prima o poi emergeranno.

Io sono una sognatrice e la mia mente

Le trasmissioni televisive potrebbero

è in continuo movimento. Quindi credo

aiutare il settore, ma non lo fanno, pro-

che potrei dare un seguito alla storia

prio perché cercano sempre di proporre

raccontata in “Soffi vitali”…

novità, e la letteratura è poco produttiva, è un classico, ma in quanto tale, for-

8 – Quali le prossime tappe del tuo ro-

tunatamente e sicuramente, non morirà

manzo? Dove lo presenterai e dove si

mai! Ed è giusto combattere affinchè ciò

può acquistare?

non succeda.

Il romanzo si può acquistare al prezzo

10 – L’ultima domanda prima di lasc-

di 10 euro direttamente sul sito www.

iarti ringraziandoti di cuore per averci

intermediaedizioni.it ed è già arrivato

dedicato il tuo tempo! Progetti futuri ?

in alcune librerie. Nel prossimo autunno continuerò con il tour delle presentazi-

Nova Era, l’Associazione di Promozione

oni. Prossime tappe Frosinone e Roma.

Sociale di cui sono fondatrice insieme

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Lascia volare l'immaginazione.. PICCOLE FIABE PER GRANDI SOGNATORI di Emanuela Arlotta

http://www.twins-store.it/home/57-emanuela-arlotta-piccole-fiabe-pergrandi-sognatori-9788898410422.htm 7


Intervista a

Antonio Di Blasio vincitore del Contest Letterario “Bottega della Creatività” dell’Associazione Culturale Tertulia’s A cura di Cristina Rotoloni

A

ntonio, tu sei un giovane ragazzo con un gran talento per la scrittura. Il fatto che hai vinto il contest letterario dell’Associazione Culturale Tertulia’s lo dimostra. Come mai hai scelto di partecipare a questa “Bottega della Creatività” con una tua poesia? La mia partecipazione a questo contest è stata del tutto casuale. Se me lo avessero detto un giorno prima non ci avrei mai creduto. Io non scrivo poesie in quanto prediligo la prosa ma l’organizzazione del contest mi intrigava e mi sono detto: perché no? Buttiamoci! Così mi sono tuffato in questa avventura senza aspettarmi nulla e senza provare l’illusione di una vittoria e invece... Puoi descriverci le emozioni provate nel ricevere tanti commenti positivi alla tua composizione e soprattutto per aver vinto? Il mix di emozioni che ho provato può

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essere identificato in un solo e semplice stato d’animo: incredulità. Incredulo perché non mi aspettavo di ricevere così tanti apprezzamenti e tantomeno di vincere. Questa può essere letta come una risposta banale e scontata ma quando dico che non me l’aspettavo dico la verità. È stato incredibile e surreale. In futuro pensi di partecipare alle iniziative che l’Associazione Tertulia’s a breve condividerà? In che cosa ti piacerebbe cimentarti? Assolutamente si! Questa associazione mi ha fatto sentire a mio agio e colgo l’occasione per ringraziare tutti gli organizzatori e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del Contest. Per quanto riguarda le prossime iniziative mi piacerebbe poter partecipare con racconti ma anche con poesie. So che hai partecipato anche ad altri concorsi. Ci parli di cosa hai presentato e come sono andati? Fino ad ora ho sempre partecipato con dei racconti brevi e devo dire che i risultati sono stati soddisfacenti. In qual-

che concorso sono risultato vincitore e in altri mi sono classificato discretamente. Scrivere e trovare persone che apprezzano il tuo lavoro dà una carica pazzesca perché vuol dire che è arrivata la tua anima e il tuo essere te stesso e quando questo accade la gioia è tanta e provi un senso di appagamento che giustifica tanti sacrifici. Quando hai scoperto di avere la passione per la scrittura? Forse l’ho sempre saputo. Fin da piccolo ho cullato insieme a mia cugina il sogno di diventare scrittore e sono sempre stato attratto da questo mondo. Ho iniziato a scrivere quando avevo 15 anni e da lì non ho mai smesso. Ognuno di noi ha un modo particolare per esprimersi e per me che sono un pessimo oratore e che parlo solo se costretto e sotto tortura la scrittura è il modo migliore. Tu leggi molto? Quali sono gli autori e il genere letterario che preferisci? Certo! Non potrei fare a meno della lettura e men che meno dei miei autori preferiti.


Per quanto riguarda il genere... beh... non saprei. So solo che rimango affascinato da tutti i libri di J.R.R. Tolkien, di Beatrix Potter e C.S.Lewis e che adoro quelli di Charles Dickens e Kenneth Grahame. Sono questi gli autori che prediligo. Poi, ovviamente, ci sono Truman Capote, Karen Blixen e tanti altri che amo leggere ma sono ancor di più quelli che devo ancora scoprire. Parlaci dei tuoi progetti futuri. Cosa sogni e speri di poter realizzare?

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I sogni sono tanti e forse molti rimarranno tali. I progetti altrettanto, ma ora sto focalizzando la mia attenzione su uno in particolare e spero che nell’anno venturo questo riesca a vedere la luce. Sarebbe per me un grande traguardo ma al tempo stesso la stazione in cui partirà il mio treno. Ovviamente non è detto che parta. Può essere che rimanga per sempre fermo alla stazione, ma intanto io voglio sognare e nessuno può impedirmi di farlo.


Ho sofferto molto del fatto che non c’era una didattica quando ho cominciato io, posso dire di averla creata inconsapevolmente ed involontaria-

L’EMISSARIO DI SUONI NEWS : Intervista a Fabio Mariani , il “ riccio “ ha dismesso gli aculei “ namorato del fatto che alcuni miei amici suonassero, anche se il vero amore

mente

per la chitarra è scattato tenendola per un po’ di giorni e provandola; da quel contatto fisico è nato tutto , ho capito che cosa volevo fare, avevo circa 14 anni e non ho più smesso “.

Parliamo ancora una volta del jazz “marianesco” . Sembra un po’ un luogo

D) Quando hai deciso di diventare di-

comune, in realtà ogni Artista che si ris-

datta, e perché?

petti un’ombra di sé, che lo voglia o no, indelebile o fugace, nel

R) “ Non ho deciso. Anche quello è sta-

proprio tocco musicale , la lascia. Ed è

to un itinerario casuale: ho scoperto di

proprio quest’impronta, questo afflato

avere questo talento di poter comu-

sonoro, “touch” sfiorato, impercettibile,

nicare bene. Ho sofferto molto del fat-

a renderlo unico, riconoscibile, eterno:

to che non c’era una didattica quando

quando da una sola nota già lo riconosci

ho cominciato io, posso dire di averla

e ti rilassi, le tue orecchie si spalancano

creata inconsapevolmente ed invo-

e bramano suono, musica, divinazione.

lontariamente: ho solo organizzato le

Intervisto Fabio Mariani che ormai mi

informazioni che già esistevano quan-

sopporta pazientemente, non so per-

do ho scritto il mio primo TRATTATO DI

ché, ed altrettanto pazientemente com-

CHITARRA JAZZ ( 1984). Le stesse infor-

posto, serio educatissimo come sempre,

mazioni le ho organizzate sempre meg-

risponde alle mie domande, le stesse

lio, andando anche contro me stesso,

che gli pone – a volte silenziosamente

se vogliamo, perchè nei libri successivi

- il grande pubblico che lo segue ed ac-

mi sono un po’ contraddetto; ma era

clama.

inevitabile, ho avuto più esperienza

un’impronta

anch’io , sono cambiato nel corso deD) Fabio, l’amore per la musica è istin-

gli anni per cui ho solo rafforzato un “

tivo , immediato , fuori controllo come

modus operandi” della chitarra. Credo

tutti gli istinti. Quando è nato il tuo?

che si insegnino molte cose inutili. Io mi baso su ciò che serve davvero tralas-

R) “Per caso, circa 40 anni fa. Mi sono in-

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ciando quello che potrebbe offuscare la


didattica vera, reale “. D) Fabio, parlaci dei tuoi progetti editoriali prossimi e delle tue lezioni online .

acei. Io mi autoproduco, la Carisch poi stampa e distribuisce. Per le lezioni on –line, invece, sempre con iLessons ho prodotto oltre 90 lezioni di chitarra jazz. Dal 2006 sono Apple Certified Trainer su Logic per l’insegnamento di tec-

R) “ Per la parte editoriale come già det-

niche di audio digitale”.

to c’è molto da ripulire. E’ appena uscito il mio TRATTATO DI CHITARRA CONTEMPORANEA

vol 1 sto già scrivendo il

secondo , ai quali si aggiungeranno un terzo e quarto volume. Sono a capo di iLessons la mia etichetta con la quale produco libri sia in formato cartaceo sia elettronico . Ho prodotto già 108 libri elettronici, è appena uscita una collana di 3 libri cart-

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Che altro aggiungere su questo Artista a 360°. Un didatta esemplare, un compositore d’eccezione, e…il soffio di vita esagerato dello spirito musicale in ogni sua esecuzione sonora. Ascoltatelo, davvero. Emanuela Guttoriello


Le recensioni

Io ti ho già visto nelle mie parole

di Smeralda Fagnani

Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti fondamentale della sua opera: sensibilità e professionalità. Le sue poesie non sono mai né troppo lunghe e né troppo brevi. Ogni pagina accoglie due poesie che come ad esempio in Istanti e Chiudi quegli occhi lasciano trasparire la profondità delle sue parole. A ciò si aggiunge il saper donare spazio ai sentimenti più forti ed inaspettati senza mai stancare la lettura. Il suo stile poetico non lascia nulla al caso. In ogni suo verso, in ogni suo pensiero, le emozioni si fanno spazio permettendo così di scoprire in ogni sua frase una prospettiva linguistica diversa che si alterna tra la realtà della vita ed i sogni di un´anima alla ricerca costante di un mondo migliore. L´autrice non perde mai il contatto con la realtà ed è per questo che il suo pensare diviene quasi per magia, un corpo che prende sempre più forma attraverso la parola scritta, sino a divenire poesia. Due anime che si fondono in un unico corpo, un unico verso, un´unica pagina.

Ho voglia di poesia e mi imbatto tra mille libri, notizie, prime di copertina, titoli. Ecco che un´opera in particolare cattura la mia attenzione. Sulla copertina vedo la foto in bianco e nero di una donna volta a guardare forse degli abiti o, più probabilmente, assorta a scrutare le righe comparse sfogliando: Io ti ho già visto nelle mie parole di Smeralda Fagnani. Un´opera che come un vento fresco nelle prime ore del mattino, desta l´anima e con discreta, ma profonda capacità intuitiva ed evidente professionalità letteraria, enuncia le emozioni dell´essere, attraverso un´attenta espressione poetica. Questa è una

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delle prime emozioni che si avvertono leggendo i versi dell´autrice Smeralda Fagnani. Io ti ho già visto nelle mie parole è una lode alla vita e all`amore. Un canto in versi volto al tentativo molto ben riuscito, di alleggerire le anime irrequiete di chi legge, sino a lasciarle volare via con le sue poesie, in un unico battito d´ali . Un unico volo tra il lettore e l´autrice. Smeralda Fagnani sembra eseguire nei suoi versi, una ricerca costante di emozioni avvertite nel suo sensibile intimo cuore e non dette, ma espresse attraverso un´accurata capacità stilistica ed intuitivamente letteraria rara nel suo genere. E´forse questo il punto

La scrittrice italiana Smeralda Fagnani, inserisce in questa sua nuova raccolta di poesie, anche un´altra serie già presenti in un suo libro dal titolo Orizzonti di pensiero, quasi a voler rammentare che nessun verso scritto può perdersi nello spazio di uno scaffale ove, dopo la lettura, riposano indisturbati, i loro scrigni chiamati libri.


“La Bio Dispensa”

Graphot Editrice, Torino 2011 di Cristian Roccati. fotografica e il beta testing. Ricette, foto e fotografie dei processi, spiegazioni specifiche e generiche. Un libro di ricette che permette di comporre in casa i principali prodotti di uso quotidiano utilizzando elementi che rispettano l’ambiente. Puntiamo alla salvaguardia del nostro mondo naturale, al risparmio, all’autogestione, eppure compriamo prodotti prevalentemente industriali di cui ci lamentiamo... Le ricette contenute in questo volume ci conducono in una dimensione diversa, nella quale potremo “creare” ciò che usiamo, senza dover dire mai più la frase “chissà cosa ci mettono dentro”. Sono descritti dettagliatamente gli elementi necessari e le sequenze per la preparazione di prodotti per la casa, per l’igiene e la cura del corpo, per lo sport ed alcuni generi alimentari. Le fotografie a colori illustrano il volume e guidano il lettore nella realizzazione. Questo libro è stato composto insieme a: Katia Tarasconi laureata a pieni voti in Scienze Naturali VO e dottoressa in biologia vegetale presso il dipartimento di biologia evolutiva e funzionale dell’università degli studi di Parma. Dal 2001 guida naturalistica presso parchi regionali e riserve naturali orientate, e Valentina Turturo che ha curato la parte

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RECENSIONE DEL FILM

“LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE”. di Patrizia Palese

La

storia, perché di storia si tratta in tutto il suo svariato repertorio cromatico, inizia subito. Il regista vuole catturare l’interesse dello spettatore da subito, usando tutti i più conosciuti mezzi, anche quelli più prevedibili, per obbligare gli occhi e la mente a seguirlo: i colori, l’animazione, la violenza, il buio e tutto questo che si alterna come fuochi d’artificio. Il famoso clichè di “Sesso, Sangue, Soldi” sembra, fin dall’inizio, presente e con il procedere delle immagini le tre Esse si scambiano i ruoli, scelgono personaggi diversi, trasformando in momenti di ilarità là dove dovrebbe esserci il dominio dell’orrore e della paura. Una per tutte la scena del cadavere che il tirapiedi di Riina sta sciogliendo nell’acido mentre mangia un panino, perché il lavoro non gli permette nemmeno di mangiare in pace con la famiglia o, se si vuole andare ancor di più nell’assurdo, la soluzione che viene data a un picciotto che vuole sposare una fanciulla “impossibile”, in quanto figlia di divorziati: se si ammazza il padre di lei, tutto ritorna nelle regole di Cosa Nostra, in quanto la giovine da “impossibile” si trasforma in orfana di padre. Pif,o per dirla in esteso, Pierfrancesco Diliberto, regista e interprete, non gigiona come un nostrano Forrest Gump; lui, Pif/Arturo, lo dice fin dall’inizio che a Palermo con la Mafia ci si convive tutti i giorni. Un film che rappresenta una realtà normale nell’assurdo della storia: quello che dagli inizi degli anni ’70 fino alla fine degli anni ’90 veniva registra-

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to con puntuale orrore sulle pagine dei quotidiani, nella vita di Arturo si lega solo a una quotidianità che appare fatale nel suo procedere, intervallata dal filo rosso di una storia d’amore iniziata sui banchi di scuola.

Eppure nemmeno un minuto è stato omesso nel percorso di anni come quelli che il protagonista, insieme a tutta la Sicilia e la Nazione, è costretto a vivere, ma senza epiche grida di orrore, senza inutili desideri di vendetta…tutto appare assurdo e orribile, come solo gli


occhi di un bambino può vedere. E da questa visione deformata dall’innocenza ne scaturiscono immagini e battute che fanno sorridere come nella festa in maschera, dove rappresentare Andreotti è per Arturo un punto di distinzione, fino a quando l’uccisione del giudice Chinnici fa crollare simbolicamente il poster di Andreotti dal muro, dove era stato messo e voluto dal ragazzino, qua-

storia, volutamente o meno, il protagonista sembra aver preso le distanze da una realtà che non si adattava a lui, alla fine con un’incredibile padronanza del mezzo, corre sulle lapidi dei morti per mafia narrando a quel figlio, nato dalla sua storia d’amore, che cresce apprendendo che essere siciliano e italiano non è un salto a ostacoli, ma una volontà di essere se stesso, come gli dichi-

Un film che dal punto di vista economico non deve essere stato così oneroso, ma, ancora di più, se qualcuno lo avesse dimenticato, reale manifestazione del genio e talento di casa nostra. Le lunghe carrellate sulle vie di Palermo, il soffermarsi su particolari, come la via dove muore Lima mentre cerca di scappare, il sovrapporre le immagini di repertorio dei funerali e delle uccisioni, non è soltanto, a mio parere, una soluzione tecnica: si vuole far toccare con mano che quella città esiste e non è solo un nome, indica anche l’amore che, nonostante “loro”, i bambini di allora continuano a provare per la loro città, per la loro terra…bambini che sono cresciuti all’ombra di tanta inutile e stupida gente, cosiddetta d’onore. L’attenzione del regista e di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film è stata raffinata: persino nella parlata di tutti i giorni, attrici come la Capotondi, romana D.O.C., si è voluto creare un effetto di lingua madre, con le vocali ben distinte. Tutto diventa necessario per creare un film dalle atmosfere concrete, come i colori, i sapori, i profumi di una Palermo che appartiene a tutti. Ben meritati i due David, ma molto di più sarebbe far sì che un lavoro del genere diventasse un appuntamento per le scuole: far vedere per insegnare la vita, quella utile e poterla così distinguere da quella inutile.

si a protezione di se stesso e dei suoi sogni. Come in tutte le storie d’amore, anche questa finisce nel migliore dei modi, ma se per tutto lo scorrere della

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ara, senza enfasi, suo padre dicendo a quel bambino che quei nomi erano di persone e non di eroi, i quali avevano una caratteristica in comune: credevano nella giustizia.


Specio, ovvero il fuoco e la catarsi. di Vincenzo Cinanni

E

enne.

ra un solitario, Specio.

Da giovane artista, aveva girato il globo, esibendosi nelle piazze, come fantasista pirico. Sì, era uno di quelli che ingoiava l’alcool, e sputava le fiamme, quelle di un inferno di precario equilibrio. Ma, nonostante tutto, respirava aria d’indipendenza.

La domenica, Specio Cappa, la prendeva per sé. Si alzava presto, sopra tutto d’estate, e cominciava a danzare, ripetendo nella sua mente il ritmo di una musica antica, che ci fa star bene, solo a pensarla. Qualche volta, uno del pubblico, lo sfidava dicendogli : ‘’ Tutti sanno farlo!’’.

Non era legato ad orari di sorta; mangiava ciò che Il giorno soleva offrirgli.

Allora, Cappa si stoppava; asciugava la sua bocca imbevuta, e porgeva al malcapitato

Spesso, chiedeva oboli al suo pubblico.

gli strumenti pirici.

La gente restava incantata.

E, finiva sempre, che l’esibizione facesse roast-beef del presuntuoso.

Dalle forme piriche, che Specio creava nascevano paesaggi nuovi, mai scoperti. Un suo amico, lavorante alla cassa di un fast-food, ogni giorno, gli donava sotto banco, uno di quei pranzetti confezionati, che piacciono tanto ai repentini mangiatori. Aveva il raggio d’oro, di un sorriso per-

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‘’ Chi ha fuoco dentro, può… innescare incendio’’.


Leggiti

tra le righe

LINK per l'acquisto:

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http://www.lafeltrinelli.it/ products/9788897695882/ Dalla_parte_dell%27anima/ Arlotta_Emanuela.html 17

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Ho cercato, nei miei componimenti, di usare un linguaggio diretto e semplice, come del resto diretto e semplice è il mondo dell’infanzia

Intervista a Alberto Diamanti a cura di Emanuela Arlotta spesso si dimentica dei principi che de-

provato ad immaginare come avrei vo-

vono stare alla base della nostra società

luto sentirle io raccontate a me...

e del mondo che vogliamo lasciare pro-

Quando ho scritto la mia prima poe-

prio ai nostri figli.

sia, intitolata “I QUATTRO GENERALI” (premiata con “Diploma di Merito” in

2. Tu hai scritto un libro dedicato al

semifinale a “Penna d’Autore”) che parla

mondo dei bambini :‘Il giocoliere di

del tema della guerra e della pace visto

parole’. Come mai hai deciso di dedi-

con gli occhi del bambini, le prime due

carti ai più piccoli?

parole che mi sono venute in mente sono state “guerra” e “terra”... e quindi,

A

Innanzitutto, il fattore scatenante é

in un modo molto semplice, l’ho inizia-

stato l’adozione di mio figlio, in Russia

ta così... facendo una rima, mantenendo

; questa esperienza ha cambiato total-

poi lo stile in tutto il libro:

mente la vita mia e di mia moglie... in

...”Quattro generali, che credevano di

me, in particolar modo, ha fatto uscire

essere Dio in terra,

una vena creativa che forse neppure io

decisero che tutto il mondo dovesse en-

sapevo di avere, e che mi ha portato a

trare in guerra”...

scrivere dei componimenti in rima, a

Ho cercato, nei miei componimenti, di

metà tra la poesia e la fiaba, che per la

usare un linguaggio diretto e semplice,

maggior parte parlano di pace, rispetto,

come del resto diretto e semplice è il

contenente 25 racconti per bambini.

amicizia, uguaglianza... insomma, i veri

mondo dell’infanzia, non contaminato

valori della vita!

da tutte le complicazioni tipiche del

1. Ciao Alberto Volodeisensi Maga-

Sono storie dedicate all’infanzia, ma

mondo degli adulti.

lberto Diamanti ,nato ad Arezzo, sposato, con un figlio, si defin-

isce un ‘giocoliere di parole’ ; dopo l’ esperienza di adozione di suo figlio in Russia, ha cominciato per caso, nell’estate del 2013, a scrivere ‘racconti in rima’ e poesie per l’infanzia, e nel Dicembre 2013 pubblica con Cima Editore il suo primo libro “IL GIOCOLIERE DI PAROLE”,

zine ti dà il suo benvenuto! La prima domanda che voglio porti è questa : quando hai capito di essere uno scrittore, quando è nata in te l’idea di poter

nelle quali anche gli adulti (genitori, educatori) possono trovare degli spunti di

4. Cosa rappresenta per te il mondo

riflessione per parlare con i più piccoli.

dei bambini?

Sono storie che hanno “quel finale che

trasmettere ad altri la tua arte?

tutti vorremmo”, ma che solo i bambi-

Come dicevo prima, un mondo incon-

ni, con la loro immaginazione e purezza

taminato, puro, semplice e diretto, dove

Forse sto realizzando solo adesso di

d’animo, possono trasformare in realtà,

tutto può accadere... basta volerlo !

anche se fatta solo di parole...

In realtà i miei componimenti, nella

aver fatto qualcosa di buono a livello letterario... quando ho cominciato a scrivere questi racconti nell’estate del 2013, non avrei mai pensato né di fare un libro e tanto meno di avere così tanti apprezzamenti di critica e nei premi letterari... Infatti questi racconti li ho scritti essenzialmente per il mio bambino, per dargli dei valori positivi in un mondo che

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maggior parte, parlano proprio di ques3. Il tuo libro ‘Il giocoliere di parole’

to... le storie vanno a lieto fine soprat-

è ricco di racconti sotto forma di filas-

tutto perché sono gli stessi protagonisti

trocche che narrano la vita emozionan-

delle storie, i bambini, a volere ciò che

do piccoli e grandi. Come mai questa

alla fine accade.

scelta stilistica? 5. Il tuo libro ha ricevuto tanti riconosPerché quando ho cominciato a scriver-

cimenti in diversi concorsi. Te lo sar-

le, mi sono immaginato bambino.... e ho

esti aspettato? Che emozioni provi di


fronte a questi apprezzamenti?

bambina ed il lungo stradone” vince il

bo

CONTEST LETTERARIO OUBLIETTE MAG-

sei sceso giù zitto, con quel far furtivo

È una gioia immensa... proprio perché

AZINE.

mentre io ero qui che mi addormentavo

inaspettata... negli ultimi mesi ho dav-

6. Ci regali un piccolo stralcio del tuo

?”

vero girato l’Italia per i riconoscimenti

libro?

“Perché io, caro bel bimbetto,

nei premi letterari, uniti a tantissime

vado dai pargoli felici, quando a letto

bellissime critiche sul web...

Vi regalo IL LADRO DI SORRISI, forse il

si sono addormentati... poi aspetto

Negli ultimi sei mesi, ho avuto dieci

componimento che ha ottenuto i mag-

che i loro volti mi facciano capire

riconoscimenti tra libro ed inediti, che

giori consensi...

che stanno facendo i più bei sogni, per

riassumo brevemente:

carpire

IL GIOCOLIERE DI PAROLE, si è classi-

“In campagna, in una bella casetta

solo un sorriso, per portarlo, sai....

ficato nel mese di dicembre, al terzo

c’era una piccola e colorata cameretta

a quei bambini che non ridon mai.

posto del concorso letterario IL NATALE

dove un bambino felice e spensierato

Or non ti preoccupare... dormi sereno,

dell’ARCHEOCLUB PATTI (Messina), rice-

andava a dormir, col cuore si allietato

perché stasera ormai ho già fatto il pieno

vendo speciale menzione della giuria,

per le fiabe che, con serenità,

di sorrisi di tanti bei bambini

e a fine gennaio 2014, uno dei racconti

gli raccontavano la ser, mamma e papà.

che potrò poi regalar a dei piccini

del libro (“I quattro generali”) si é clas-

Una sera, dopo la solita storiella

per allietare i loro rosei visi”.

sificato in semifinale al Trofeo PENNA

il bambin si addormentò ; e da una stella

D’AUTORE, ricevendo Speciale Menzi-

si calò giù un signore mascherato

... e all’improvviso scomparve così... quel

one d’Onore.

che appena giunto in cameretta, trafe-

“ladro di sorrisi” !

A fine febbraio 2014, tre inediti dell’Au-

lato,

tore vengono selezionati nel concorso

fece rumor ... essendosi svegliato, quel

7. Non posso non chiederti che progetti

Romagna Book Festival.

piccino

hai per il futuro e se hai in cantiere un

Nei primi gg.di marzo 2014, IL GIOCOL-

si spaventò tanto, poverino,

altro libro!

IERE DI PAROLE si classifica al terzo pos-

ma quel signor, all’apperenza greve,

to del PREMIO CULTURALE NAZIONALE

gli disse : “Scusa piccin... se poco lieve

Per il momento ho scritto altri componi-

UNICAMILANO, e un inedito, “La bambi-

sono stato nel venire giù...

menti, sempre nello stesso stile de IL GI-

na ed il lungo stradone” si classifica in

ma io ti ho visto prima, da lassù

OCOLIERE DI PAROLE, che tengo in serbo

finale al Concorso Letterario “MAMMA

col tuo bel sorriso, bel bimbetto

per quando mi deciderò per un secon-

MIA! (“Les Cahiers du Troskij Café”).

per la fiaba che i tuoi cari ti hanno letto

do libro, anche se in questo momento

Sempre nella prima metà dimarzo 2014,

!”.

voglio solo cercare di promuovere il mio

IL GIOCOLIERE DI PAROLE si aggiudica il

“Certo”, rispose, “lor tutte le sere

primo libro, comunque uscito da poco

Premio Speciale Letteratura per l’Infan-

mi raccontan poesie, fiabe, avventure,

tempo...

zia del Premio Letterario Caterina Mar-

con serenità e con sì tanto amore

A fine Giugno 2014 é nato il mio primo

tinelli, ed a metá aprile, un inedito” La

perché felice mi possa addormentare...”

‘spin-off’ dedicato ad un componimento

bambina e il respiro del mare” si classi-

!

del libro, LA FORMICHINA GIRAMONDO

fica al terzo posto della sezione poesie

“Vedi bambino”, disse l’uomo scaltro,

(Edizioni EDIGIO’), edito come albo illus-

del concorso GRANELLI DI PAROLE.

“per ogni bimbo felice, purtroppo ce n’è

trato con le bellissime e coloratissime

Nel mese di Maggio 2014, “IL GIOCO-

un altro

illustrazioni di Luana Piovaccari.

LIERE DI PAROLE” riceve la SEGNAL-

nel mondo, che non sa

Su youtube può e essere visualizzato il

AZIONE per le POESIE PER BAMBINI E

la sera cosa sia la felicità,

booktrailer del libro all’indirizzo:

GENITORI al Premio Letterario LA TAV-

perché nessuno gli racconta mai

http://www.youtube.com/watch?v=​

OLOZZA 2014 di Pontedera”, e si clas-

fiabe e poesie che, come tu sai

D43jT8BtEZI&feature=​em-upload_own-

sifica al Primo Posto del Concorso Let-

i tuoi genitori fan con te...

er

terario dell’Associazione Culturale LUCE

... e tu lo sai di ciò qual è il perché ?

DELL’ARTE di Roma.

Perché ci son tanti bambini soli al mon-

Inoltre, ho dei progetti in corso con due

Nello stesso mese, l’inedito “IL SEME

do

altre diverse bravissime illustratrici, con

DELLA BONTÁ” (“La Via Crucis vista dagli

i cui genitor non sanno fino in fondo

le quali sta nascendo un bel rapporto di

occhi di un bambini ai tempi di Gesù”)

che lor vorrebbero farsi raccontare

collaborazione per l’uscita di albi illus-

viene selezionata per l’antologia del

delle belle storie prima di dormire !”

trati.

concorso letterario “VERSI IN VOLO”.

“Capito ho questa cosa”, disse il bimbo.

Nel mese di Luglio 2014 il testo “La

“Ma tu chi sei? E perché giù da quel lim-

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Fragile. Maneggiare con cura di Ester Cecere

S

Recensione di Rosanna Lanzillotti

di maggio.

pesso prima di scegliere un libro, si vaga tra mille titoli e ci si lascia rapire dolcemente da una espressione diversa. Una serie di parole unite tra loro, pronte a formare la frase di invito che ci permetterà di trascorrere piacevoli momenti in compagnia di una buona lettura, nella speranza che possa discretamente alleviare le piccole o grandi fatiche della propria quotidianità. Ecco che la musica tradotta in letteratura e trasformata in eccellente poesia, da inizio al suo concerto con: Fragile. Maneggiare con cura di Ester Cecere.

Di cresta in cresta sul mare agitato saltava. D’improvviso, ne ho sentito il profumo, l’alito fresco sulla pelle spenta. Forse, muterò il lamento in canto.

La raccolta di poesie dell´autrice italiana sembra proprio essere il componimento di una lunga e profonda sinfonia a tempi misurati, così come lo è il vivere di noi umani. Come un grande direttore d´orchestra che si pregia di suoni e parole, unite a toni leggeri, capaci di esprimere, con profondo sentimento e accurata selezione sintattica, le sensazioni, i sentimenti e, non per ultimi, i sogni più intimi e discreti dell´essere, Ester Cecere libera le sue note poetiche: suona il maestrale con

Il profumo del maestrale Una folata di vita ho respirato. Me l’ha portata il maestrale

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Le sue composizioni non sono mai né troppo lunghe e né troppo brevi, ma senza ombra di dubbio, conoscono la via per penetrare i sentieri più intimi di chi legge e ascolta il suono poetico dei suoi versi. Fragile. Maneggiare con cura di Ester Cecere è un esplodere inaspettato di sentimenti. Parole che di verso in verso sfiorano, quasi come in volo , la profonda sensibilità dell´essere. Nulla di ciò che riempie o svuota la vita viene tralasciato. Un verso per una coccinella, per un silenzio paradossalmente troppo rumoroso, per chi ci ha dato la vita in questo mondo. Tutto ciò che appartiene al vivente e non, umano e naturale è parte integrante ed indissolubile delle sue poesie.

E` proprio la completezza della sua analisi, essenzialmente poetico-letteraria, a colpire il lettore anche meno attratto dalla poesia, non solo l´evidente e profonda conoscenza di uno stile letterario eccelso di cui a pochi eletti viene fatto dono.


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Intervista a Marta Lock autrice del romanzo Miami Diaries a cura di Cristina Rotoloni “Un uomo può facilmente entrare nella mia vita, ma può rimanere solo se sa farmi più felice di quanto non sappia fare da sola”

C

iao Marta, sei già stata nostra gradita ospite per il bel romanzo “Ritrovarsi a Parigi” e con piacere oggi siamo qui per parlare della tua nuova pubblicazione dal titolo “Miami Diaries”. Passiamo dal romanticismo della città francese al sole e al divertimento di South Beach. Quale tra le due ambientazioni ti ha reso più facile la descrizione paesaggistica e come mai un cambio così radicale?

Ciao Cristina, è sempre un piacere essere intervistata da te. In realtà le ambientazioni dei miei romanzi sembrano andare a fasi alterne: Notte Tunisina è ambientato nella tranquilla Djerba, tra le suggestive immagini del deserto e quelle dei souk e delle spiagge norda-

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fricane, poi è stata la volta dell’allegra e musicale Cuba di Quell’anno a Cuba, poi Ritrovarsi a Parigi nella città più romantica del mondo e ora Miami Diaries. Tendenzialmente, essendo una

mia caratteristica quella di scrivere di paesi lontani, prima penso al luogo in cui ambientare un romanzo e poi inizio a creare la storia, l’unico che si è un po’ distinto da questo processo crea-


Nel primo libro citavi il razzismo, in questo ci parli di un’altra forma di omofobia legata alla sessualità. Come mai scegli sempre di inserire nelle tue opere temi che dividono l’opinione pubblica?

tivo è stato proprio Ritrovarsi a Parigi del quale ho prima deciso quale storia volevo raccontare, o almeno parte di essa, e poi il luogo in cui darle vita. Riguardo Miami Diaries ho sentito l’impulso di raccontare di una città da sogno, in cui tutti prima o poi vorremmo andare, quella degli Stati Uniti del jet set e delle esistenze da sogno che in quel posto gran parte della popolazione conduce, parlo ovviamente di South Beach dove vivono i tre protagonisti del romanzo. Per la descrizione paesaggistica, come tu sai, non fa alcuna differenza il luogo, forse perché avendo viaggiato molto ho imparato a respirare la bellezza e l’unicità che ogni posto possiede e a riporre nel cassetto della memoria tutte le emozioni e le sensazioni che ho vissuto vedendoli, dopodiché tirarle fuori al momento opportuno diventa per me facile come se le avessi davanti nel preciso istante in cui sto scrivendo perché apro quel cassetto e rivivo e rivedo tutto. La parte più stimolante è il lavoro di ricerca che c’è dietro le descrizioni che il lettore legge, sia perché sono estremamente precisa e mi piace dare le indicazioni corrette, sia perché descrivere cosa c’è intorno e dentro la foto di un luogo lo rende incredibilmente più vissuto. Per esempio Sam, Hanna e Violet non si sono conosciuti semplicemente in una strada di South Beach bensì durante l’Art Basel, che è una manifestazione artistica molto importante a livello mondiale e che ha reso quell’incontro più…vitale.

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Beh, tu sai che io sono una contemporanea e adoro scrivere di tutto ciò che appartiene al tempo in cui vivo sebbene non mi piaccia esplorarne le tinte più cupe e morbose. Credo che si possa parlare di tutto senza cadere nell’eccesso o nella denuncia, non è necessario alzare la voce per raccontare ciò che fa parte della realtà quotidiana ma non si può neanche ignorare, quindi non potrei non scrivere di temi tanto importanti quanto presenti nella vita odierna, che ci piaccia o no ammetterlo. E cerco di farlo con naturalezza, con garbo, proprio per invitare i lettori ad accettarli serenamente senza demonizzarli o vederli come staccati dalla propria realtà…Sam è un omosessuale sereno perché cresciuto in una famiglia molto aperta che lo ha educato a scegliere senza tabù il proprio orientamento sessuale, non ha dovuto combattere contro se stesso per accettarsi e tra l’altro anche nel suo percorso di crescita si è dovuto scontrare solo una volta con una società, quella scolastica, che non era pronta ad accogliere quel suo modo di essere nel momento in cui si è innamorato del capitano della squadra di football. Io credo che se guardiamo le cose con un punto di vista sereno ed empatico, siamo in grado di accettare con maggiore facilità le differenze dal nostro modo di essere.

Un argomento che ti sta a cuore è l’amore che in entrambi i tuoi romanzi tratti sotto ogni sua sfaccettatura. E’ così difficile rapportarsi con questo sentimento?

L’amore è ciò che muove le nostre vite, cosa siamo senza di lui?, ma non tutti riusciamo ad ammetterlo e ad accoglierlo facilmente e serenamente nelle nostre vite perché comunque ci costringe a rivedere la scala di valori, a far spazio a qualcuno che non siamo

noi e a confrontarci con le nostre paure. La psicologia moderna ha esplorato in modo approfondito le motivazioni che ci spingono ad avere le più disparate reazioni davanti a un sentimento che sembra sopraffarci, cose che in passato non emergevano più che altro perché le situazioni, la libertà di scelta della persona che si voleva accanto, la forza di esprimere la propria opinione, erano fortemente limitate dall’oggettività e dal retaggio culturale…i nostri nonni non stavano molto a domandarsi se si sentivano felici o no con una determinata persona e se volevano continuare a stare con lei, ci stavano e basta. Oggi invece la libertà di essere padroni della nostra vita ci spinge a ricercare la felicità anche se con essa possono emergere le lacune dell’infanzia, i miti che ci prefiggiamo di raggiungere, le paure dalle quali inconsapevolmente scappiamo, le situazioni che non vogliamo si ripetano…tutto questo complica notevolmente le cose ma sicuramente rischia di renderci molto più felici una volta che, per caso o per scelta consapevole, otteniamo ciò che desideriamo.

Sam, Hanna e Violet, tre diverse persone che si compensano a vicenda. Come è nata l’idea di questa bella amicizia che è il fulcro del tuo romanzo?

Come sai io sono un’emotiva, una romantica in senso completo, perciò non posso concepire la vita senza i valori importanti che la contraddistinguono e credo che l’amicizia, insieme all’amore, sia uno di questi. Essendo una scrittrice che non parla solo del sentimento d’amore nel senso stretto del termine ma anche di tutto ciò che caratterizza la nostra vita quotidiana non potevo non parlare di un altro sentimento, a sua volta molto importante, che troppo spesso viene messo in secondo piano. Ho voluto sottolineare che gli amici sono la famiglia che liberamente abbiamo scelto e che con loro si crea un rapporto di costruzione quotidiana proprio perché non determinato da nessun concetto di obbligatorietà, e che spesso è proprio ciò che ci diventa necessario per superare blocchi, problemi, difficoltà davanti le quali la vita ci pone. Sam, Hanna e Violet litigheranno, si scontreranno, metteranno a rischio persino la


prendere se stesso. In qualche modo ho voluto lanciare il messaggio di soffermarsi un po’ di più sull’importanza dell’amicizia, in un tempo in cui molti sembrano più che altro orientati all’individualismo.

Hai inserito tanti personaggi molto caratteristici. Quali di questi ti rappresenta di più?

loro amicizia ma mai nessuno dei tre si tirerà indietro davanti a una difficoltà oggettiva dell’altro e credo sia questo il senso di un legame tanto forte: l’indissolubilità nonostante le divergenze di opinione e di punti di vista. E questo spesso diventa addirittura più forte di un amore che si ferma davanti alle contrarietà e alle differenze, chiudendosi al dialogo anziché spiegare e chiarire… i tre ragazzi risolveranno sempre le varie vicissitudini e difficoltà attraverso un bellissimo dialogo e rispettando il ruolo che ognuno dei tre ha all’interno della loro amicizia: Hanna, irruenta e impulsiva, è quella da tenere a bada e da arginare e sa perfettamente che ha bisogno degli altri due per recuperare il suo equilibrio; Violet, apparentemente la più tranquilla ma risoluta fin quasi a sfiorare l’ostinazione, che mette in pericolo il rapporto con Hanna per inseguire un sogno d’amore del quale non riesce a vedere le ombre; e infine Sam, il razionale che fa da bilancia tra le ragazze anche a costo di subire le scenate di entrambe pur di mantenere il suo ruolo di mediatore razionale, che a momenti diventa irrazionale, e ha bisogno a sua volta dell’irruenza di Hanna e dell’idealismo di Violet per com-

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Inizialmente mi identificavo di più in Violet per il suo idealismo nei confronti dell’amore e per il suo attendere l’uomo ideale che sembra non arrivare mai, poi andando avanti nella storia Sam ha iniziato ad assomigliarmi sempre di più finché non mi sono resa conto che era proprio lui quello che aveva più di me rispetto alle altre due. Quella sua razionalità irrazionale, quel suo apparente equilibrio che nasconde un’interiorità incredibilmente ricca, quel suo credere fermamente una cosa per poi cambiare idea e di nuovo tornare sui suoi passi, beh, in effetti sono alcuni aspetti che caratterizzano anche me.

Sicuramente è molto particolare la figura Sheela. Come è nato un personaggio così fuori dalle righe?

Tu sai che io cerco sempre di inserire nei miei romanzi un elemento un po’ comico perché ritengo che il saper ridere sia fondamentale nella vita e un personaggio come Sheela stempera alcuni momenti cupi di Hanna e del suo percorso di accettazione di Victor, uomo innamorato ma forte, che non le lascia carta bianca nella gestione della relazione come invece lei era da sempre abituata a fare. Perciò la povera collaboratrice diventa valvola di

sfogo dell’irascibile Hanna, come fin troppo spesso capita anche nella vita reale, e ne subisce gli sbalzi d’umore adeguandosi ai suoi ritmi umorali… ecco, in qualche modo ho voluto fare una caricatura di ciò che succede nella quotidianità di tante segretarie costrette a mandare giù bocconi amari e trattamenti non proprio lusinghieri, nonostante i loro sforzi di eseguire alla lettera ciò che viene loro chiesto di fare dagli esigenti e intrattabili superiori. La sua particolare caratteristica, che non sveliamo in questa sede, la rende simpaticissima nonostante i disastri che combina e porta il lettore a guardarla con simpatia pur esasperandosi per la sua imbranataggine.

Ho letto due dei tuoi libri e mi hanno entrambi coinvolta molto. Quale nuova storia ci riservi per il prossimo futuro?

Ti ringrazio per apprezzare i miei romanzi. Per il futuro ho già pronte due nuove storie e una in fase di stesura: il primo in ordine di futura uscita è ambientato in Messico. La sabbia del Messico è un romanzo molto particolare perché l’ho strutturato come un giallo pur non essendolo, nel senso che la protagonista vivrà per tutti il corso della storia dei flashback progressivi di un episodio terribile che le è successo ma di cui si scoprirà il fulcro solo nelle ultime pagine, e non posso anticiparti di più. Poi sarà la volta di Dimenticando Santorini, ambientato tra Chicago e l’isola greca, un romanzo di scelte, ostacoli, destini, rinunce ma anche di voglia di riprendere in mano la propria vita da parte dei protagonisti. E infine Gente di Rio, in fase di stesura: anche in questo caso una sfida perché ho scelto di mettere in campo tanti co-protagonisti le vite dei quali si intrecciano a momenti per poi ritornare sui propri binari…oppure no. Insomma, continua il viaggio in giro per il mondo!


Recensione A Tiziano Consani LE STORIE DI PòRDO RECENSIONE A TIZIANO CONSANI Complicato recensire un vernacolo che non si conosce a fondo e che trova addentellati in usanze ancora più ignote. Complicato perché all’apparenza la prima lettura potrebbe comparire un po’ ostica o quantomeno di difficile comprensione linguistica, nell’analisi. Questo si potrebbe evincere dalla lettura di “Le storie di Pòrdo”. Eppure la realtà delle cose, via via scorrendo il testo, si è rivelata ben diversa, aprendo ai miei occhi e alla mia mente un orizzonte nuovo, paradossalmente già vissuto, già visto e addirittura già sentito. Il fautore di cotanto “miracolo” è Tiziano Consani, autore di quello che definirei il terreno perfetto ove seminare il più alto senso dello Humour che nemmeno gli inglesi sognerebbero. E non è poco. La prima impressione che si ha leggendo “ Le storie di Pòrdo “ è quella di ritrovarsi catapultati nel mondo burlesco di un Marchese del Grillo o nella rivisitazione di “ Amici miei -atto di Pòrdo “. La semplicità e la gentilezza narrativa dell’Autore conducono il lettore per mano, quasi fanciullescamente, nei meandri di un universo popolato da personaggi un po’ bizzarri, talvolta seriosi, talvolta troppo propensi a cedere una parte di sé troppo nascosta. Tiziano E’ Pòrdo: entrambi sono a mio avviso indissolubili, nella forma lessicale l’uno, nelle sembianze del personaggio l’altro , una sorta di braccio e mente, fino a fondersi , entrambi, e non sai più chi è chi.

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Con Pòrdo torniamo indietro nel tempo, avvolti in una atmosfera di delicata ironia, di voluta e ricercata voglia di compagnia a tutti i costi purchè, naturalmente, comica –se no non se ne fa nulla. E’ sempre Pòrdo, il protagonista burlone che attraverso le sue “ganzate” riesce a tirare fuori da sé e dalle malcapitate vittime dei suoi scherzi il più nascosto sentimento di quella paura sottile che ci accompagna quotidianamente; paura di diverso grado o natura, e quindi ogni mezzo è buono per esorcizzarla , questa inquietudine costante, e quale miglior modo se non lo scherzo, la burla, il senso dell’umorismo allo stato puro. E la paura ( o inquietudine ) insita in ognuno dei personaggi ( paura della morte, del cambiamento , del buio piuttosto che del diverso, dell’amore , della solitudine) , è la stessa che portiamo con noi ogni giorno; ed è proprio qui, nel cuore di questa inquieta sensazione che usiamo l’arma migliore per contrastarla e per trovare il coraggio. La “ sottile ironia” che accompagna

l’umorismo (inevitabile!) è l’ingrediente giusto, ben dosato, in ogni racconto. E Pòrdo, il burlone per eccellenza, che può paradossalmente sembrare il cinico di turno ( e magari a volte lo è ) , altro non rappresenta, se non sempre il narratore diretto, che il portavoce perfetto di QUESTA “sottile” compagna di vita.

Emanuela Guttoriello


Intervista a Fabrizio Pulerà a cura di Agnese Monaco Quando l’ho terminato l’ho considerato un libro ‘strano’, decisamente fuori dal comune.

Ciao Fabrizio parlaci di te e delle tue passioni. Naturalmente scrivere e leggere (anche se in realtà queste passioni le ho sviluppate negli ultimi anni). Mi piace stare a contatto con la natura, uscire con gli amici. Inoltre adoro seguire il calcio; infatti nel libro si accenna anche a quello. Purtroppo questo meraviglioso sport non è più bello come una volta. “Forse” è il titolo del tuo primo libro, ce ne vuoi parlare? Vi sono raccontate alcune storie in cui è presente un filo conduttore che uscirà fuori nel penultimo capitolo. Senza entrare nei dettagli appaiono comporta-

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menti e reazioni presenti nella nostra

di te, ma tra i vari personaggi, in chi ti

vita comune e nel nostro immaginario.

incarni maggiormente? e perchè?

Cosa rappresenta per te “Forse”?

Diciamo che un po’ tutti hanno qualcosa di me. Volendo sceglierne uno penso a

Una pagina molto importante che mi ha

don Panino, il protagonista del secondo

permesso di capire diverse dinamiche

racconto. Preferirà accettare quella che in

della vita in genere.

quel momento appare secondo lui come la migliore soluzione. E forse non è così.

Dove possiamo acquistare il tuo libro?

Ammetto che nella vita a volte è anche il caso di rischiare. Cosa che non fa lui e

Lo si può trovare nelle librerie e su inter-

alla fine non faccio io. Certo senza per-

net.

dere di vista la realtà.

Tu ci narri che ogni storia parla un po’

Perchè il lettore dovrebbe interessarsi


Agnese Monaco, la cui poesia arriva fino al tuo libro e perchè dovrebbe com-

a una poetessa brasiliana, Martha Medei-

prarlo?

ros. Non so quale sia la verità, ma rimane una frase profonda e attuale, come del

Bella domanda...Quando l’ho terminato

resto quella di Franz Kafka. Naturalmente

l’ho considerato un libro ‘strano’, decis-

rimane una mia opinione.

amente fuori dal comune. Sinceramente

al cuore del lettore. Domanda a piacere, scegli su cosa parlare. Concludo con un tema molto delicato

A chi lo hai dedicato?

che spero stia a cuore a molti. Soprattut-

dire che può far capire di non dare mai

Ai miei genitori, che mi hanno donato la

abbandonati. Non voglio fare la solita

le cose troppo per scontate. Ognuno di

vita, il bene più prezioso. Peccato che sp-

noi tende ad assumere atteggiamenti e la

esso non ce ne accorgiamo.

la gente vada oltre e non commetta una

mo oltre e non ci chiediamo se sia vera-

Chi secondo te è lo scrittore con-

rimane una cosa di uno squallore assurdo.

mente la cosa più giusta da fare. ‘Forse’

temporaneo di maggior talento? e la

pone l’accento anche su questi temi, sia

scrittrice? Motiva le tue scelte.

so è migliore di noi. Ricordiamolo sempre.

Individuarne uno è difficile perché ce

Grazie mille a Fabrizio Pulerà per questa

non sta a me definirlo bello o brutto perché quello deve stabilirlo il lettore. Posso

cosa più brutta è che a volte non andia-

to l’estate troviamo numerosi casi di cani retorica ma mi auguro che il cuore delsimile brutalità. A parte il fatto che è reato, il cane è il miglior amico dell’uomo e spes-

pure in chiave del tutto metaforica. Perchè hai scelto due citazioni di due

ne sono molti. Un grande scrittore è

autori molto diversi ad introduzione

Jean-Christophe Grangé che mi ha ispir-

del libro?

ato ‘Il cerchio si chiude?’, ossia la penultima storia. Mi piacciono molto Steven

In realtà non sono stati gli autori ad in-

Saylor e Dan Brown, senza dimenticare

fluenzarmi ma le citazioni vere e proprie.

Jack Whyte e John Grisham, altri due

Ad esempio mentre era in atto la pubbli-

grandissimi. Tra le donne ci sono vere e

cazione avevo letto su internet che in re-

proprie icone come Oriana Fallaci e Da-

altà la frase di Neruda era da attribuirsi

cia Maraini. Un discorso a parte merita

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intervista. Mi raccomando sbizzarritevi nel leggere le sue opere! Agnese Monaco


QUANDO SORRIDE IL MARE Poesie e haiku di Floriana Porta Impressioni di lettura del poeta, scrittore e saggista Lucio Zinna ma anche “un mare che non sente / le parole / che conducono al cielo.” Spinta verso l’alto che il mare sollecita, inconsapevolmente, in una sua dinamica di imperturbabilità, com’è inconsapevole dei propri abissi, dei propri misteri, poiché il mare è se stesso, nel suo essere suscitatore di vita o di morte. Poesie, ancora, che nascono da un profondo dialogo col mare (attingendo, dunque, alla profondità di esso). Un colloquio tra acqua e parola. Ritmo di onde e ritmi del verbum. Poiché il mare “dice e non dice” e intrappola “con le sue reti / granelli di luce”. Non è questa la poesia? E in essa l’onda trova una propria consistenza – una verbale solidità – alla perpetuità del moto, mentre la parola poetica prende consistenza equorea, si fa liquida, penetra nelle fibre dell’essere: “Oggi il mare / è dentro di me”. Il mare “tempo e poesia di forme eterne”. “Nel mare / parole di poesia”. LUCIO ZINNA

QUANDO SORRIDE IL MARE – Poesie e haiku di Floriana Porta Impressioni di lettura del poeta, scrittore e saggista Lucio Zinna Ho letto la Sua raccolta di versi dedicata al mare, con vivo interesse. È stato un fascinoso viaggio, nell’ascolto del “respiro del mare” e delle sue “invisibili voci”. Ho seguito nei Suoi versi – essenziali e densi, mi pare questo il pregio

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più evidente – il flusso delle maree e ho sentito palpitare la vita delle preziose creature che ne popolano i fondali. La silloge mi pare ponga in evidenza la capacità che ha il mare di far sorgere dalla contemplazione di sé spinte ascensionali. Ecco, dalla “orizzontalità di spazi” a quella che chiamerei, appunto, ascensionalità. Dunque, non solo impulso alla oltrità (“spazi / inesplorati / d’intangibili mari”, “terre nuove” etc.),


INCIPIT MANIA A CURA DI MARIAGRAZIA TALARICO

“PERCHÉ UN CAMMELLO 01 DOVREBBE PASSARE NELLA CRUNA DI UN AGO?” DI GIUSEPPE CENCIARELLI ‘I bambini imparano ciò che vivono. Se un bambino vive nella critica impara a condannare. Se un bambino vive nell’ ostilità impara ad aggredire.’

“CAMMY E IL TEMPIO DEL SOLE” DI CHIARA TAORMINA

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C’era una volta, in una terra molto lontana, il caldo deserto Pappal: una immensa distesa di sabbia dorata, cosparsa d’innumerevoli oasi che abbondavano di acqua e vegetazione. Così iniziano tanti libri che parlano di una leggenda antica quanto il mondo. Una leggenda che narra le origini di un luogo unico, abitato da esseri speciali.ostilità impara ad aggredire.’

ALESSANDRO MANZONI I PROMESSI SPOSI

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“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura, tra un promontorio a destra, e un‘ ampia costiera dall ‘altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor pi sensibile all’occhio questa trasformazione, e 29 segni il punto in cui il lago cessa….”


LA REDAZIONE

Laura Capone Editore La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

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Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L’Aquila. In questa città ha frequentato x\l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l’Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l’associazione Il Camaleonte con corsi d’Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d’esperienze forti che toccano l’esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”.


Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

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Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”


Francesco Terzulli

Isabella Verduci

Francesco Terzulli è nato a Guidonia (RM) il 21 gennaio 1988. Si è laureato in illustrazione e animazione allo Ied di Roma. Ha collaborato come stagista presso l’agenzia pubblicitaria 19novanta in veste di designer grafico. Attualmente frequenta un master di specialistica in sviluppo web e collabora come grafico per la rivista Volodeisensi

isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e ‘fotografare’ la vita con una penna o l’obiettivo. Ha pubblicato una silloge poetica, ‘Petali di parole’ edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E’ un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell’amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent’anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni!

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Alessandro Bagnato Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

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Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.


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