Volodeisensi Magazine Volume 22

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SOMMARIO Giocattolacqui e Ciocco Expò ad Acqui Terme.……………..….1 Intervista a Laura Capone ................................................... 3 Intervista a Lorena D’Alicandro .......................................... 6 Poesie dei nostri autori ....................................................... 8 Racconto a più mani vol.2 ................................................... 9 I Mandillä .......................................................................... 10 Rubrica di Filosofia n°4– N. Abbagnano ............................ 15 Intervista a Maria Teresa Piantanida ................................ 19 Recensione ‘Dalla parte dell’Anima’ di Emanuela Arlotta 21 Presentazione ‘La voce delle cose’ di Carla de Falco. ....... 22 Concorso Memorial Miriam Sermoneta. .......................... 23 ‘Nessuno lo farà per te’ di Daniele D’Agostino. ............... 22 La Redazione… .................................................................. 27 Segui Volodeisensi anche sul tuo Social Network Preferito Clicca quì

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Giocattolacqui e ciocco expò ad acqui terme

esposizione sita sotto i portici del centro. Vale la pena visitare le bancarelle che hanno il sapore dell'infanzia e chi vuole, puo' acquistare qualche oggetto raro o ritrovarsi in un pezzo della propria gioventu'...

A cura di Isabella Verduci

Io ho rivisto le mie bambole, spille e pupazzi che mi hanno fatto ritornare bambina: è stato un viaggio indietro con il tempo, non avvertivo neanche il freddo! Sono arrivata ad Acqui Terme in una giornata fredda e grigia di ottobre... Per un bagno rilassante termale? Per immergermi nello zolfo? No. Sono venuta con famiglia ed amici in questo posto dell' alessandrino per partecipare alla Mostra Mercatino del Giocattolo antico e da collezione nominata GiocattolAcqui. Tra le bancarelle si trovano anche fumetti, dischi , francobolli e monete antiche... L'idea nasce dalla mente di Spiridione Cintoli, per gli amici Dino che dal 2008 organizza insieme ad amici e grazie al Comune di Acqui Terme, questa vasta  Pagina 1

Comunque ci si poteva scaldare con una buona cioccolata calda nella piazza accanto: proprio quel giorno ad Acqui si svolgeva il Ciocco Expò , vasta esposizione di prodotti dolciari. Cioccolato ovunque, a forma di scarpa, di borsa, di caffettiera, di


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chiave inglese, di orologio...perfettamente lavorato e pronto per essere...gustato!

belle e varie insieme a tanti amici.

Notevole la mostra e realizzazione dal vivo di una scultura di 50 kg. interamente in cioccolato creata da Aurelio Rezoagli, scultore e restauratore, al Grand Hotel Nuove Terme, una location perfetta per rilassarsi ma anche per ammirare queste opere e per degustare i vini insieme al cioccolato. In conclusione, direi che ho assistito ad un connubio perfetto, il dolce con il gioco...invito tutti quindi, soprattutto i bambini di oggi e quelli che lo sono stati ma continuano a coltivare il 'fanciullino' che abita in ciascuno di noi, a partecipare ai mercatini del giocattolo ed affini. Dino Cintoli è sempre disponibile all'acquisto ed alla vendita di oggetti e giocattoli antichi per poter organizzare altre esposizioni così

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Per informazioni, rivolgersi alla sua pagina di Facebook sotto Spiridione Cintoli. Ed ora, cari lettori di Volodeisensi, invidiatemi pure: sto assaggiando una decolletè di cioccolato nero e bianco...

Isabella Verduci


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editoriale, non potrebbero mai essere lette.

Intervista a laura capone

2) Che riscontro ha avuto? Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Resoconto del ‘Primo Premio Nazionale Letteratura Italiana LCE (Laura Capone Editore) 2013

Il risultato parla da solo: abbiamo pubblicato due antologie di cui siamo orgogliosissimi e le vendite ci confermano che lettori di tutta Italia le stanno leggendo con interesse.

1) Ciao Laura, è da poco terminato il primo concorso nazionale organizzato dalla LCE. Concorso articolato in diverse sezioni : poesia, racconto breve, racconto erotico. Come nasce l’idea di organizzare questo concorso? Ciao Emanuela, grazie per l’occasione che ci dai, per tramite di questa intervista, di far conoscere “dall’interno” l’evoluzione del primo Premio Nazionale “Letteratura Italiana LCE”. L’idea c’è sempre stata, era il momento giusto che mancava, ed è arrivato! Il nostro intento era di dare visibilità ad autori talentuosi diciamo dalla “vena breve” e di creare per loro un binario di sorpasso per la pubblicazione, senza il quale delle opere molto valide, ma troppo concise per entrare sul mercato

3) Quali sono state le modalità di selezione? Quali criteri hanno portato alla scelta dei finalisti e dei partecipanti alle antologie? La modalità è unica, l’obiettivo è unico: la qualità! Ci sono state tante riunioni, tanti confronti, si è discusso tanto, ma non abbiamo lasciato nulla al caso, davvero gli autori contenuti nelle antologie possono sentirsi seriamente valutati nel loro talento e non per altro. Inoltre, una volta selezionati, gli autori hanno ricevuto via email degli attestati con codice univoco per

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ogni singolo vincitore, associati all’ISBN dell’antologia, utili sia da aggiungere al curriculum per future referenze letterarie, sia per l’autopromozione su Internet.

diffusione della cultura che contiene. Ciò è possibile grazie alla collaborazione attiva degli autori, sono loro che ci danno l’input e noi rispondiamo con tutto il nostro appoggio, nel contattare chi di dovere, nel fornire i volumi e nel promuovere gli eventi, anche i consigli e le indicazioni a chi ce li chiede, non sono un aiuto di poco conto che la Laura Capone Editore offre. 5) La sezione riguardante i racconti erotici non ha portato i risultati sperati tanto che è stato deciso di non proclamare alcun vincitore. Come mai questa scelta? Cosa ti saresti aspettata da questa sezione?

4) Da questo concorso sono nate due antologie. Una relativa alla sezione’ poesia’ dal titolo “Il volo del poetare” ed una relativa alla sezione ‘racconti brevi’ dal titolo “Il sentiero del narrare” disponibili sia in cartaceo che in ebook. So che stai organizzando una campagna di promozione volta a dare il giusto risalto ai partecipanti. Come si articolerà e in quali città si svolgeranno le presentazioni? Come si possono acquistare le antologie? Stiamo organizzando tantissimi eventi in crescendo, copriremo tutto il 2014 e se ce ne sarà richiesta anche oltre, una pubblicazione non è fine a se stessa ma alla

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Credevamo che sarebbe stata la sezione più ricca nella varietà, quella che ci avrebbe dato più soddisfazioni, in quanto la letteratura erotica può essere quella che dà maggiori possibilità ad un autore di far emergere tutta la sua originalità stilistica e creativa, invece la delusione è stata grande. Ci ha sorpreso la scarsissima qualità delle opere pervenute, per la maggior parte erano dei “diari personali di esperienze e desideri sessuali inconfessati”, l’amica della figlia, l’amico gay, ecc. , cosa che chiunque è capace di scrivere senza avere la minima attitudine letteraria. Abbiamo preferito “bocciare tutti” che pubblicare un’antologia che ci avrebbe danneggiato l’immagine di qualità per la quale tanto faticosamente abbiamo lavorato. Non sappiamo ancora se il prossimo anno riproporremo la sezione nella speranza di avere risultati migliori o se escluderla a priori.


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6) Sei soddisfatta dei risultati ottenuti? Possiamo sperare in una nuova edizione del concorso? Sicuramente a febbraio 2014 apriremo il bando della II edizione del Premio Nazionale “Letteratura Italiana LCE” non possiamo né fermare questa emozionante catena di montaggio che si è innescata coinvolgendo amministrazioni pubbliche, associazioni e scuole, né deludere le persone che con questo premio hanno finalmente potuto toccare con mano una casa editrice che si impegna con serietà ed efficienza, e non abbandona i suoi autori dopo la pubblicazione. Felice di averti ospitata anche questa volta sul nostro Volodeisensi Magazine. Ti ringrazio per la partecipazione e per la serietà con la quale svolgi il tuo lavoro di editore. Grazie di cuore, Emanuela, per la tua collaborazione e disponibilità. Emanuela Arlotta

“‘Piccole fiabe per grandi sognatori’ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L’autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l’emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”

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Intervista a lorena d’alicandro A cura di Cristina Rotoloni

Lorena D’Alicandro pubblica il suo Diario. La sua vita descritta sulle pagine di un quaderno per lo psicologo. Un testo personale che doveva restare tra lei e il suo dottore, ma che poi ha preso vita nel libro “Storia di una qualunque”.

Lorena ti lascio libera di dire quello che vuoi su quest’opera così personale e d’intima. Raccontaci di te e di come è nato questo libro. Penso che la prassi sia unica per tutti..l'uso catartico della scrittura che io ho sempre sfruttato fin da piccola. Ho riempito quaderni, foglietti, scontrini..qualsiasi cosa utile a fissare un emozione, un sentimento, bianco su nero, senza l'esigenza di rileggere, uno stampare di getto..una pennellata sulla mia tela! La mia, obbligata, esperienza di psicoterapia mi ha portato a dare un certo ordine al mio disordine e, di conseguenza, anche alla moltitudine di pizzini che mi ritrovavo in casa. Vista la mia passione, ho dovuto scrivere io come compito per casa e più scrivevo più mi sentivo bene e non è, perciò, né opera

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dello psicologo né tantomeno ritoccato in nessun modo dalla casa editrice. Ecco, forse, se dovessi ripubblicarlo, lo rivedrei di certo. A lavoro ultimato, le mie figlie hanno spedito questa specie di libricino all'Albatros che l'ha trovato interessante e ha voluto pubblicarlo. Non sono pentita della scelta perché l'anima è unica, incontaminata quando parla in prima persona, senza impedimenti, senza pensare di dover pubblicare, impressionare ed è forse per questo che ha riscosso successo. Il contattarmi di persone che hanno pianto, riso, che si sono ritrovate nel mio scritto, al di là delle vendite, è la cosa che mi commuove di più, che non mi fa sentire sola ma uguale a tanti altri che "vibrano" come me. Qual è secondo te il punto di forza della tua opera? E' flusso di coscienza allo stato puro, perciò complicato nella sua semplicità. La copertina mi ha incuriosita, come mai la scelta di una figura mitologica come quella di Medusa? Il viso quasi angelico della ragazza in copertina e poi un intreccio di riccioli ribelli, le serpi, tra i capelli e nelle viscere, questa la spiegazione della medusa..nessuna trasformazione degli uomini in sale ma una trasformazione interiore attraverso lo scritto e non il


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parlato..più semplice eppure molto complicato, appunto. Mi piace scrivere così, o meglio è così che mi viene. Continuerai a scrivere? Certo che continuo a scrivere, per me lo faccio sempre e ho varie pressioni per qualche nuova pubblicazione..vedrò! In ogni scritto c'è un po’ di ognuno di noi, è inevitabile, ed il mio ha certamente contribuito a migliorare tutti i rapporti interpersonali con le persone a me più care che mi hanno conosciuto sotto questa nuova, ignota, luce..e, quando succedono cose belle hai voglia di contagiare tutti con la tua felicità. Grazie di cuore

Cristina Rotoloni

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Poesie dei nostri Autori

Il m are quando sogna

Vivo la vita vivo la vita con tutto l’amore dolci pensieri di odio e d’amore la vita e’ cosi’ un po’ dolce un po’ amara piu’ odio che amore ma non perdo occasione di dar tutto me stesso a chi vuole o non vuole con tutto l’amore. Francesco Valanzuolo

M'accorgo che il mare quando sogna parla alle sue acque. Nel tremore candido della schiuma nasconde le miserie di antiche burrasche e cerca la musica di altre immensità. Lontano brillano sussurri dal cielo, l'incedere leggero delle nuvole l'ignaro sguardo del confine. Sulle spalle chiare della corrente s'incontrano i venti e le mani d'uno scudo rosso. Le onde diventano un bagaglio per le grida della profondità ed io, senza paura, respiro ogni liquida eresia. (Michela Zanarella)

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Racconto a più mani vol. 2 A cura di Cristina Rotoloni

“Il vento le accarezzò i capelli facendoli ondeggiare, ma lei non se ne curò. Lo sguardo era fisso e vacuo, davanti a sé un fiume….” immaginario di parole. Tutte le parole che si erano detti, in tutto quel tempo, parevano scorrerle davanti, senza sosta. Si ritrovò ad asciugare una lacrima che non era riuscita a trattenere e le si aprì il cuore come quando si raccontavano le loro giornate, senza sosta per ore. Le parole, certo, le mancavano tutte quelle parole ma anche i loro silenzi dolci, fatti anche di sorrisi e di tuffi dentro gli occhi... " Annabelle aveva dato amore all'essere più spregevole

del mondo, ed ora che se ne era accorta, tutto sembrava avere il gusto acre del dolore. Si erano incontrati durante la festa di primavera al lago... Nel cielo volavano in cerchio cinque gabbiani. Era ottobre, ma nel vederli le sembrò ancora che qualcuno avesse dimenticato nell'aria l'ultimo pezzo d'estate. Tutto intorno era così calmo, l'acqua, i pochi pescatori immobili con le loro canne sospese. Il mondo intero, da quell'angolo, sembrava immerso in quella calma che ognuno ricerca affannosamente ovunque come l'unico fine per il quale valga la pena di esistere. Dentro di lei, però, qualcosa tremava come se quella pace cosmica avesse deciso di escludere solo lei. O forse l'aveva dimenticata, come il rimasuglio d'estate dentro le grida dei gabbiani... L'uomo che amava era un trafficante d'armi privo di scrupoli, lui aveva reso impossibile una vita d'amore. ..

Testo di :

Cristina Rotoloni Cristina Puecher Maria Grazia Laura Belinzoni

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I mandillä

Vaccarezza, percussioni, Michele Marino, contrabbasso e basso elettrico.

A cura di Isabella Verduci

Benvenuti a Volodeisensi! Per me è un piacere intervistarvi... Come e dove nascono i Mandillä?

Se dico 'Fabrizio De Andrè', pronuncio poesia, parole, mugugno, Genova...e tanto altro.

Il gruppo nasce nel 2008 dall'idea di lavorare sul dialetto sganciandosi però dalla tradizionale canzone dialettale genovese; volendo cercare qualcosa di più moderno in questo ambito, si è iniziato a lavorare su alcune canzoni in genovese di Fabrizio De Andrè. Da lì è nata l'idea di tradurre alcuni brani e, dato che i risultati iniziavano a vedersi, si è proseguito su questa linea fino ad oggi. Infatti, continua questo progetto di traduzione dei testi che ci permette, di stagione in stagione, di aggiungere nuovi pezzi al nostro repertorio. In seguito, sono avvenuti diversi avvicendamenti nel gruppo che nel 2011 hanno portato all'attuale formazione.

Tutto questo anche se vi parlo dei Mandillä. Questo nome deriva dal termine 'mandillä'' ( si legge mandillaa) che in dialetto genovese significa 'tagliaborse, poco di buono' , tratto dalla celebre frase ' facce de mandillaà' dall'album premiatissimo 'Creuza de Mä di Fabrizio De Andrè. Chi è questo gruppo musicale salito sul palco nel 2008? Ce ne parla Giuseppe Avanzino, ideatore ( insieme a Corrado Barchi che se ne va dal gruppo nel 2010 ) e voce di questo quintetto composto anche da Marco Raso, fisarmonica e cori, Pierpaolo Ghirelli, chitarre, Marco  Pagina 10

Perchè proprio Fabrizio De Andrè? Perché a nostro giudizio è quanto di più si possa avvicinare alla musica popolare e nel contempo colta ed intorno ad essa si è sviluppato il progetto Mandillä.


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nostri concerti e al negozio/museo dedicato a De Andrè in Via del Campo a Genova. L'ultimo cd invece, il nostro primo e vero lavoro completo, si può acquistare non soltanto ai concerti ma anche nei negozi della zona. Cosa significa 'autoprodursi' oggigiorno nel mondo discografico? La famiglia di Faber è a conoscenza della vostra musica? All'inizio del nostro lavoro ( parliamo del 2008 ) mandammo una lettera alla Fondazione a capo della quale c'è la moglie, Dori Ghezzi per chiedere l'autorizzazione per tradurre le canzoni. Questo è stato l'unico contatto diretto che abbiamo avuto; si presume però che mediante il famoso negozio di Via del Campo a Genova ed alcuni amici comuni, qualche voce sarà arrivata alla famiglia di Fabrizio. Parlaci della raccolta discografica del gruppo e dove acquistare cd e dvd. Prima dell'uscita di 'Da o vivo', avevamo autoprodotto due mini cd. Il primo unicamente a scopo promozionale, era un disco con quattro pezzi registrati per farci conoscere nei locali. Quando però il pubblico ha iniziato a chiederci dove si potesse acquistare il cd, allora abbiamo iniziato a venderli durante i concerti. Sulla spinta di questo primo disco, l'anno dopo, nel 2012 abbiamo registrato un mini cd con cinque pezzi, maggiormente curato dei precedenti e messo subito in vendita ai

La digitalizzazione e la possibilità di registrare un cd con pochi mezzi e poca spesa, come è stato nel nostro caso, permette di autoprodursi e di creare buoni prodotti. E' più difficile la distribuzione del disco. La rete ed i social networks aiutano a farsi conoscere , ma poi quando si arriva al dunque, cioè quando ci si propone a locali e comuni, quando si parla di distribuzione su territorio nazionale mediante i media, le radio, diventa difficile raggiungere lo scopo prefissato. Si inizia a telefonare, inviare mail, spesso con i risultati non sperati. E tutto ciò è stancante e demoralizzante. Tuttavia, continuiamo per la nostra strada con tanta passione, per noi stessi e per chi ci segue con affetto.

Ho letto che avete suonato anche in

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Piemonte... In realtà è con l'attuale formazione ( stabile e collaudata da tre anni ) che usciremo dai confini liguri il 16 novembre e poi, durante l'anno nuovo ci saranno altre date ad Alessandria e Vercelli. Ammetto che non sia facile varcare i confini regionali, il limite del dialetto viene visto come un ostacolo dagli stessi organizzatori oltre che dal pubblico. Ci auguriamo che sull'onda del successo ottenuto in tutta Italia e grazie alle critiche favorevoli avute dalle recensioni e dagli ascoltatori, si possa portare la nostra musica ovunque.

dei media che propongano questo genere musicale. Dopo la scomparsa di riviste specializzate quali 'Hi! Folk' prima e 'World Music Magazine', in Italia non esiste nessun giornale che promuova la musica dialettale. Resistono fortunatamente i blog e le riviste online. Infatti noi ne parliamo, scriviamo d'Arte vista in tutte le sue sfaccettature...e quindi anche musica dialettale....Oltre ai Mandillä chi canta in dialetto genovese? Ci sono importanti gruppi ed elementi interessanti, Orchestra Bailam, Roberta Alloisio, Bob Callero...soltanto per citarne alcuni, che hanno prodotto lavori degni di nota, ma a mio giudizio non hanno avuto l'attenzione che meritavano perché al di fuori di circuiti specializzati. Qual è il vostro progetto più ambito?

Cosa ne pensi dialettale in Italia?

della

canzone

In Italia esiste un vivace movimento dialettale. Non soltanto al Sud, dove ormai da anni tra la Campania e la Puglia è frequente l'uso del dialetto nelle canzoni, ma quest'ultimo si è sviluppato in tutte le regioni della Penisola. Un nome per tutti, il Premio Tenco che in questi ultimi dieci anni ha premiato cantanti provenienti dalle regioni che ho già citato e dalla Sicilia, Lombardia, Veneto, Piemonte...Purtroppo mancano punti di riferimento nel mondo  Pagina 12

Noi non siamo professionisti della musica. Ognuno di noi, al di là dei Mandillä, ha il proprio lavoro, quindi per noi il riscontro favorevole che sta avendo il nostro disco è già motivo di orgoglio. Speriamo di continuare a divertirci innanzitutto come un gruppo di amici che suonano e cantano insieme, così come stiamo facendo.


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folk tutti i pezzi. A questo punto, è venuto fuori il 'background' di ciascuno di noi, ( c'è chi viene dal jazz, chi dal rock, chi dal folk e chi dalla musica d'autore ) che ci ha permesso di dare, pezzo per pezzo, una lettura differente anche dal punto di vista musicale che crediamo sia una delle nostre principali caratteristiche.

Parlaci del cd 'Mandillä - Da o vivo'. E' un'opera degna di ascolto perché non è uno scopiazzamento dei brani di Faber, ma un originale riproponimento di canzoni studiato e tradotto a tavolino con professionalità e tanta passione. Penso sia questa la particolarità del vostro gruppo: ottimi arrangiamenti e traduzione che non stravolge l'opera di De Andrè. Dopo due mini cd autoprodotti c'era il desiderio di creare qualcosa di più importante e secondo noi la dimensione live è quella che rende meglio l'idea del nostro progetto, soprattutto dal punto di vista musicale. Per questo, quando si è presentata l'occasione di avere un intero teatro a nostra disposizione, ne abbiamo subito approfittato. La traduzione dei testi, su cui ci sarebbe da parlarne per ore, e' stato un lavoro molto interessante, difficile, soprattutto nel cercare di restare fedele il più possibile ai testi originali e di trovare canzoni 'traducibili', cioè contestualizzabili; storie da poter raccontare in dialetto, così come i nostri vecchi raccontavano le loro nelle osterie o nelle feste di paese...tutto ciò ci ha portato a riarrangiare in chiave

Bellissima la copertina del cd...(essendo mamma, sono di parte). Vero! L'idea iniziale era quella di creare un collage di disegni delle figlie di alcuni di noi. Poi invece ci siamo imbattuti in questa piccola artista ( Alessandra Migliaro ) che con grande perizia ha ricopiato le fotografie del concerto in questione e non abbiamo potuto esimerci dall'usare tutto il suo disegno. Siamo molto orgogliosi di questa copertina.

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Il vostro 'arrangiamento' preferito e la canzone che vi dà più emozione... Tra quelle del disco 'A RIONDA' ( 'Girotondo' in originale ). La canzone non era tra quelle che sarebbero dovute essere inserite nel disco, ma a nostro giudizio, una volta ascoltata, era così bella che l'abbiamo inserita nella scaletta iniziale. Perchè i lettori di Volodeisensi dovrebbero ascoltare e comprare la musica dei Mandillä? Autopubblicizzatevi! Perché non è, come dicevi, la solita scopiazzatura e sinceramente ormai inflazionata, dell'opera di Fabrizio de Andrè, ma si tratta di un lavoro originale sia per quanto riguarda i testi che le musiche che, non temiamo di peccare di presunzione nel dirlo, non ha eguali in Italia. Prossimi concerti, realizzazioni?

prossime

Oltre alle date piemontesi abbiamo in programma alcune esibizioni per le scuole liguri, nell'intento di promuovere lo sviluppo della musica dialettale di cui si parlava prima. Abbiamo anche una serie di progetti ed idee ma per scaramanzia preferiamo non parlarne...Però si possono seguire tutte le novità che ci riguardano sul nostro sito www.mandilla.it e sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/groups/47 229489770.

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Un' ultima curiosità: siete tutti genovesi? E vi frequentate fuori dal palco? A parte Michele, il bassista, calabrese di nascita, proveniamo tutti dalla Riviera di Levante ligure ( Moneglia, Sestri Levante, Lavagna). Chi per un motivo o chi per un altro, ci si conosceva già prima della nascita del gruppo. I Mandillä non hanno fatto altro che consolidare questa amicizia e far si che, anche fuori dal palco e dalla sala prove ci si frequenti con le famiglie e si trascorra del tempo insieme. Questo legame e questa voglia di divertirsi ci auguriamo si rifletta sempre sul nostro lavoro e soprattutto sulle nostre esibizioni live. Questi sono i Mandillä, un gruppo di amici che umilmente, con tanta passione e professionalità porta avanti la musica dialettale; non bisogna mai perdere il profumo delle nostre origini ed invito tutti ad ascoltarli: sono ottimi musicisti e dietro ad ogni brano c'è un grande lavoro e molta cura dei testi. Grazie per questa chiacchierata piacevolissima, soprattutto per me, estimatrice da sempre di De Andrè... ed ora in poi anche dei Mandillä... Isabella Verduci


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Per prima, spieghiamo in breve chi è, per chi non ha avuto mai modo di informarsi sul filosofo italiano, Nicola Abbagnano. Abbagnano nacque a Salerno nel 1922 e morì a Miano nel 1990. È annoverato come colui che portò in Italia il pensiero esistenzialistico che si creò dapprima in Francia e in Germania, grazie a filosofi come: M. Heidegger; K. Jaspers; J.P. Sartre. Basò la sua filosofia su un esistenzialismo positivo che centralizzava tutto il pensiero su un esistenza ontologicamente fondata.

Rubrica mensile : ‘filosofia per tutti’ a cura di Alessandro bagnato I periodi filosofici secondo N.Abbagnano. Spunti riflessivi di Alessandro Bagnato.

Detto questo, precisiamo che i periodi filosofici e i filosofi che man mano inseriremo nei nostri articoli, prendono spunto da: N.Abbagnano, Storia della filosofia, Gruppo editoriale L’Espresso, Bergamo 2005. Ecco perché incrociamo Abbagnano in questo primo articolo.

Come avevamo promesso nell’ultimo numero della “rivista”, presentiamo il primo articolo che studierà un ramo della filosofia e che seguirà poi i vari filosofi che in essa si sono distinti. I periodi filosofici secondo N. Abbagnano (…)

La filosofia è in ogni caso un sapere indispensabile per la felicità della vita umana.

Prima di discernere quello che è realmente lo scopo dell’articolo, stabiliamo quand’è nata la “filosofia greca” e che cos’è essa. Abbagnano, in tal caso, afferma che: <<Una tradizione che rimonta ai filosofi di Alessandria (I secolo a.C.) afferma che la filosofia greca è derivata dall’Oriente>>. Ma noi tutti, sappiamo che la filosofia è l’amore per la sapienza e la conoscenza che deriva dalla radice greca philen e sophia che è appunto amore per la conoscenza. Tuttavia, la filosofia è quella scienza prettamente detta che implica in se due significati. Il primo concerne la ricerca autonoma o razionale in qualsiasi campo intellettivo. Il secondo riguarda una particolare ricerca che è indispensabile per le altre ma non la si ritrova tra loro. Per comprendere tale

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concetto basta citare, come fa lo stesso Abbagnano, una frase celebre di Platone: <<È necessario che gli uomini filosofi siano buoni indagatori di molte cose>>. Mentre con Aristotele troviamo una filosofia che è vista come filosofia prima, ossia, la scienza dell’essere in quanto essere e contiene in sé anche le altre scienze come quelle teoretiche, matematiche e fisica e anche l’etica. I Periodi Filosofici gravitano intorno all’organizzazione che si crearono dapprima nell’Antica Grecia, per stimolare la ricerca verso la verità che ha sempre contraddistinto i filosofi e anche quelli della prima ora. In più, successivamente sono stati elencati questi periodi per facilitare, se possiamo dire così, la comprensione del fenomeno qui preso a specie, che negli anni della sua genesi subì un vorticoso consenso. Abbagnano considera cinque periodi filosofici che si distinguono tra loro, e questi sono: 1- Periodo Cosmologico, detto anche dei Presocratici; comprende le scuole presocratiche ad eccezione dei “sofisti” ed è dominato dal problema di rintracciare l’unità che garantisce l’ordine del mondo, ovvero, la possibilità della conoscenza. 2- Periodo Antropologico, detto anche dei Sofisti e di Socrate; comprende i Sofisti e Socrate ed è dominato dal problema di rintracciare l’unità dell’uomo in se stesso e con gli altri uomini, come fondamento o possibilità della formazione del singolo dell’armonia della vita associata.

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3- Periodo Antologico, detto anche di Platone e Aristotele; comprende i due filosofi menzionati ed è dominato dal problema di rintracciare l’unità esistente tra l’uomo e l’essere e la sua condizione e la possibilità del volere dell’uomo come tale e della validità dell’essere come tale. Il periodo in questione è quello della piena maturità de pensiero greco e ripropone in sintesi i problemi dei due periodi precedenti. 4- Periodo Etico, detto anche dello Stoicismo, Epicureismo ed Ecletismo; comprende lo Stoicismo, l’epicureismo, lo scetticismo e l’ecletismo ed è dominato dal problema della condotta dell’uomo, ed è anche caratterizzato dalla consapevolezza del dover teorico della ricerca. 5- Periodo Religioso, detto anche che l’Unica Salvezza è Dio; comprende le scuole Neo-Platoniche e quelle a essa affine ed è dominato dal problema del rintracciare l’unità per l’uomo come via verso il ricongiungimento con Dio. Per tale motivo è definito anche come l’unica via di Salvezza. Una volta individuati i periodi filosofici andiamo ad analizzare uno per volta nel proseguo dei numeri della rivista. Partiamo con il “Periodo Cosmologico”. In esso analizzeremo il primo filosofo che passò alla storia come uno dei “sette savi” è questi è Talete. Periodo Cosmologico:


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Talete (Mileto, 640 a.C./625 a.C. – circa 547 a.C) fu considerato da Aristotele in poi come il primo filosofo della Filosofia Antica. Con Talete si avviò la prima visione di una filosofia lanciata sulla domanda del “che e del perché” e in tal caso il filosofo ci offre degli spunti veramente interessanti. Egli fu il primo a paventare una teoria su un concetto universale che comprendesse in esso ogni atto. Tale concetto doveva avere insito in lui, genesi e morte e doveva essere tra l’altro il principio originario di ogni creazione. Il principio originario era chiamato nell’antica Grecia con il termine “arché”. Ma che cos’è tale termine? Esso è un concetto che venne utilizzato dai primi filosofi sotto tre diverse prospettive: a) L’arché era un principio apparso cronologicamente per primo e per tale motivo era da considerarsi come “principio generatore”. Tale principio primo, considerava ciò che aveva prodotto il mondo, vale a dire, l’elemento alla base di ogni ente. Prese anche un significato di “principio conservatore”. Questo principio considerava tutto ciò che mantiene in vita il mondo, e senza di esso non ci sarebbe niente. A questo punto per molti filosofi l’arché costituiva l’origine delle cose, ciò da cui tutto proviene, la loro destinazione e anche ciò a cui tutti ritornino, e ciò per molti formava un “circolo”. Esempi di questo tipo sono date anche dal filosofo Eraclito, che vide nel fuoco, l’elemento generatore e distruttore ma anche inizio e termine del cosmo. Poi si ebbe, Anassimandro che fu il primo ad

usare il termine “archè” per indicare il principi originario del tutto, che egli ritrova nell’«aperion», ovvero l’infinito. Anassimandro valutò un processo astratto, che fa parte della struttura del pensiero e del sapere. Solo con Plotino la cosmologia parla effettivamente di un “circolo” basato su quanto detto sopra. Tuttavia il modello descritto è presente in filosofi come: Anassiamandro, Empedocle, Anassagora, Platone e i Pitagorici. A questi filosofi si sono aggiunti anche gli Stoici e anche N. Cusano e Spinoza. b) L’arché si è anche posto come elemento materiale presente come se fosse fondamento o componente delle cose come nei casi dei filosofi: Talete (Acqua); Eraclito (Il fuoco); Democrito e Leucippo (L’atomo). c) La legge cosmica che regola la nascita e la morte di tutte le cose, come l’armonia nei pitagorici o la dialettica amore/odio in Empedocle. In effetti, molti filosofi dell’antichità hanno cercato di stabilire quale sia l’arché del mondo. Tra loro i più noti sono certamente, come abbiamo visto, i pensatori provenienti dalla scuola di Mileto, come: Talete, Anassimene e Anassimandro ed Eraclito. Per Talate, il principio era dato dall’acqua o da un elemento fluido, mentre per Anassimandro era l’aperion. Anassimene riconosce l’aria come principio originario di tutto. Infine Eraclito lo riconosce nel fuoco e nel movimento per il quale nulla è permanente ma “Tutto scorre”, in altre parole, “panta rei”. L’arhé è quindi nella filosofia greca, il

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principio o elemento fondamentale da cui tutto ha origine. Esso è ciò che precede per tempo e per importanza e anche ciò da cui si formano tutte le cose. Tuttavia, lo studioso Nicola Abbagnano, ritiene che: […] il compito della filosofia presocratica è quello di rintracciare e riconoscere, al di là delle apparenze molteplici e mutevoli della natura, l’unità che fa della natura stessa un mondo: l’unica sostanza che costituisce il suo essere, l’unica legge che regola il suo divenire.25

cambiamento è posto nell’elemento liquido dell’acqua che è: «Un composto formato da molecole e da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, fondamentali per molti processi chimici nel mondo vitale umano e minerale». Paradossalmente, il tutto non può essere riconducile all’acqua. Essa è una sostanza mobile e generata. Infine, il monismo è in filosofia: <<Ogni orientamento o corrente che riconduca a un unico principio, spirituale o materiale, la molteplicità del reale>>.

Torniamo a Talete “Il primo dei Monisti”:

Per questo numero, ci fermiamo qui. Nel prossimo numero approfondiremo la teoria di Talete e parleremo degli altri due Monistici.

Talete, primo dei tre Monistici1 (Talete, Anassimene e Anassimandro), dal canto suo non usò mai il termine arché, per come ci rivela lo studioso Zanatta2, ma sviluppò il suo originario principio del tutto in un ente che prende il nome di acqua. Lo studioso Marcello Zanatta riferisce questa ipotesi di Talete: «l’elemento umido è nutrimento di tutte le cose, lo stesso caldo deriva dall’acqua, i semi di tutte le cose hanno natura umida e l’acqua è il principio naturale dell’umido».Un nutrimento che accende la trasformazione dei pensieri e formano un cambiamento. Tale 1

M. Zanatta, Il Profilo storico della filosofia antica, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 1997, pp. 31-­‐ 32 2

M. Zanatta, Il Profilo storico della filosofia antica, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 1997, pp. 31-­‐ 32

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Alessandro Bagnato


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Intervista a maria teresa piantanida A cura di Katia Belloni

Nella sua vita, pittura, perché?

è

importante

La pittura è l’espressione del proprio esistere, rappresenta il modo di vedere la vita e la capacità di ricrearla a proprio piacimento, può essere anche terapeutica perché libera le emozioni e con esse le tensioni, ma rappresenta un impegno costante perché anche quando non si dipinge la mente continua a dipingere. Secondo te, come la definiresti pittura?

Ci può parlare di lei? Quando ha cominciato a fare i primi quadri? I miei primi dipinti sono del 1974, prima come stilista di moda realizzavo anche dei pannelli con grandi visi per negozi di parrucchieri, poi mi sono dedicata alla pittura ad olio, ad acrilico ed infine ho scelto l’ acquerello come tecnica, quasi una sfida alla fluidità della materia. Qual è il suo colore preferito, perché? Il colore preferito riguarda il momento creativo, dipende dallo stato d’animo, mi piacciono i toni freddi e i colori sfumati mentre altre volte adoro i colori caldi forti e decisi

la

la

Un modo di sentirsi co-creatori del mondo e della nostra realtà, possiamo plasmare e reinventare la vita , rivedere tutto da altra prospettiva, scomporre e ricomporre ciò che vediamo o immaginiamo secondo il nostro sentire del momento. La maestria e la confidenza con la tecnica ci consente maggior libertà di espressione. Avrai sicuramente avuto delle serate per presentare i tuoi capolavori. Qual è stato un momento che hai sentito una forte emozione? Ogni volta che qualcuno parla o si occupa dei miei lavori mi crea un’emozione, i quadri sono nostre creature e sentiamo quando vengono amati o rifiutati. Nei primi anni mi sentivo più emozionata perché avevo anche paura del giudizio e della critica, poi con l’esperienza questo succede sempre meno e l’emozione si trasforma in gioia quando senti che qualcuno recepisce un’emozione o un messaggio che è intrinseco nel tuo quadro. Non deve per forza essere il tuo stesso

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pensiero, spesso l’opera va oltre ciò che chi l’ha realizzata vorrebbe esprimere, è una risonanza fra la bellezza e l’armonia del dipinto e la bellezza e l’armonia di chi sa osservare, pertanto spesso l’opera va oltre la mente del pittore. Hai mai lavorato con dei bambini ammalati? NO Quando dipingi che cosa succede dentro di te? Dipende da cosa succede “fuori” cioè sulla carta o sulla tela!! Se stai realizzando ciò che hai in mente c’è una gioia immensa, altrimenti sofferenza e pesantezza, sai cosa vuoi realizzare ma devi capire come ottenere l’effetto desiderato. Dentro ci può essere fermento , serenità o ricerca e sperimentazione, è una concentrazione meditativa, arrivi a rispondere anche al telefono, puoi fare cose normali contemporaneamente ma sei presente a metà, l’altra metà è nel quadro e fintanto che non lo hai finito sei lì, poi quando senti che non hai più nulla da aggiungere allora devi smettere, il dialogo è finito. Mi invii un tuo capolavoro tramite mail? Così poi io provo ad intrepretare che cosa significa….. Anche il tuo indirizzo, così ti arriva a casa la rivista il convivio. Esce ogni tre mesi. mitti@mitti.it - mpiantanida@alice.it – www.mitti.it Studio: Alzaia naviglio Grande,4 – 20144 Milano

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"All’interno del libro ‘La Sfera’ si susseguono una serie di racconti che affrontano diverse problematiche serie tra cui la pedofilia, l’alcolismo, la solitudine, ma anche temi quali l’amore, la maturità, la maternità, l’esoterismo. Il tutto con la delicatezza d’animo con cui l’Autrice descrive le diverse situazioni. In tutti i racconti c’è una matrice comune che è quella di permettere ai personaggi di sperimentare la ‘risalita’, anche dalla sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in alcuni casi, ‘un riscatto ’ nei confronti della vita. Le pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un intreccio in cui diventa quasi impossibile distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare una sensazione di quiete una volta conclusa la lettura. L’emozione è la colonna portante di questo libro, l’ingrediente fondamentale ed essenziale con il quale l’Autrice ci accompagna attraverso la sua visione interiore."

Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it


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Emanuela Arlotta, autrice italiana emergente, non si priva di alcuna sensazione nell´esprimere i suoi pensieri poetici donando spazio e tempo alla sua esigenza di comunicare in versi gli eventi della vita di molti e del quotidiano.

Recensione ‘dalla parte dell’anima’ di emanuela arlotta

Queste le sensazioni che ho provato nel leggere verso dopo verso le sessantadue poesie di Emanuela Arlotta, donate con la consueta mitezza e riservatezza di chi non si riempie di sé, ma dei desideri altrui, pronti ad essere espressi su carta con fare letterario attento e scorrevole.

Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti

Le porte del cuore si aprono al sentimento e alla parola resa movimento in uno scalpitare di battiti di cuore, raffiche di vento, onde tempestose, desiderio sensuale, fuoco che arde senza un inizio ed una fine. Il tepore del sole al mattino che tranquillizza le anime inquiete consolate dai versi di una poetessa attenta agli eventi della vita e soprattutto ai sentimenti dei suoi lettori.

L`autrice non esclude nulla nella sua raccolta di poesie che si apre con “C´era una guerra”. Il dolore, il vuoto, la rabbia, la sconfitta, la rivincita e soprattutto la speranza. Le sue poesie giungono nell´anima del lettore sia con il cuore e sia con la mente, come raggi di luce pronti ad illuminare il buio o ad offuscare il troppo chiarore, come nella poesia dedicata al genere femminile “Donna”. Non vi è falsa modestia nell´espressione linguistica di Emanuela Arlotta, bensì la profonda esigenza di concretizzare i pensieri come una linea surreale in grado di unire lei ed i suoi lettori in un unico ponte di comunicazione letterario e sentimentale. I suoi versi a volte rimati, a volte abbandonati al libero arbitrio poetico, incuriosiscono il desiderio del sapere intellettuale, impaziente di scoprire dove ci condurrà la sua prossima poesia.

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Rosanna Lanzillotti

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Presentazione de ‘la voce delle cose’ di carla de falco

margini delle strade che ogni giorno percorriamo tutti. E che sussurrano un canto infinito, capace di far crescere a dismisura le emozioni, in un piccolo e denso libro. La scrittrice ha provato a ricostruirvi, in un mosaico fatto di versi, la bailamme dei rumori del presente, dei tipi umani, degli affetti scarnificati, delle nevrosi e delle crisi contemporanee. E a chi le chiede perché l’abbia fatto proprio in

poesia, risponde questo:

perché in un tempo in cui la televisione e il web, in tutta la loro predace sciatteria, si ostinano ad emettere messaggi orizzontali e piatti, il dettato della poesia, che per sopravvivere pretende da ogni singolo l'insostituibile verticalità della sua rilettura, si sta investendo di una funzione salvifica. Ci sono un dono, un portone, una secca, un sipario, un brindisi, uno specchio, un gambo di rosa ed un congelatore… C’è un mercato di cose e tanto altro, ironia e dolore, speranza e stupore ne la voce delle cose, la seconda silloge di Carla de Falco, edita a Tolentino da Montag e vincitrice del Premio Solaris. C’è, al fondo, un’autrice libera di vivere la poesia come ricerca di particolari insignificanti, solo apparentemente muti, che stanno ammonticchiati ai

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Si può concorrere con opere inedite e che non si siano classificate nei primi tre posti in altri concorsi. Possono partecipare autori che abbiano compiuto i 18 anni di età al momento dell’invio del componimento. E' previsto un contributo di 5 euro per ogni sezione alla quale si concorre.

Memorial miriam sermoneta Concorso Letterario Nazionale II Edizione 2014

Il Premio è articolato in tre sezioni: -Sezione A, poesia a tema libero. Si può concorrere con un massimo di due poesie, in lingua italiana. Ciascuna poesia non dovrà superare i 30 versi di lunghezza. -Sezione B, poesia a tema: “La sofferenza dell’anima”. Si può concorrere con un massimo di due opere, in lingua italiana. Ciascun elaborato non dovrà superare i 30 versi di lunghezza. -Sezione C, narrativa a tema libero. Si partecipa con un racconto, max 4 cartelle di lunghezza (si intende per cartella un foglio A4 di 30 righe e 60 battute/riga, per 1800 battute/cartella, carattere Times New Roman dimensione 12 interlinea 1,5). E’ indetto il Concorso Letterario Nazionale " Memorial Miriam Sermoneta " I Edizione 2013. Finalità: mantenere vivo il ricordo di Miriam Sermoneta, la giovane Guardia Giurata, venuta a mancare tragicamente il 24 marzo 2012. La data di scadenza è fissata per il 15 Gennaio 2014 REGOLAMENTO

MODALITA' DI PARTECIPAZIONE Il concorrente invierà all’indirizzo di posta elettronica memorialsermoneta@gmail.com una email, alla quale dovrà allegare i seguenti files: 1) Un file in formato WORD contenente il proprio nome e cognome, l’età, l’indirizzo, un recapito telefonico, un indirizzo e-mail. Assieme alle generalità, una dichiarazione attestante che l’opera (o le opere) in concorso (specificando i

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titoli) è (o sono) frutto del proprio ingegno e, contestualmente, l’ autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lg.n° 196/2003 per la tutela degli stessi. 2) Un file in formato WORD contenente – ( Uno per testo ) - i propri elaborati (Titolo e testo), specificando soltanto la sezione per la quale sono in concorso. Le opere dovranno risultare totalmente ANONIME. Saranno escluse, a insindacabile giudizio della Commissione, le opere che riporteranno qualsivoglia elemento o indicazione che possa svelare le generalità dell’autore o renderle riconoscibili, quali inserimenti di fotografie, sfondi, filigrane, citazioni o elementi che intendano influenzare la scelta della Commissione. 3) copia del versamento della quota di partecipazione, fissata in euro 5 per ogni sezione alla quale si concorre. Tale contributo servirà a coprire parzialmente le spese di segreteria e di organizzazione. Il versamento dovrà essere effettuato sulla postepay n° 4023 6005 9373 9206 intestata a Giovanni Gentile, causale “Partecipazione Memorial Sermoneta”. 4) Le opere non verranno restituite e potrebbero essere utilizzate per la realizzazione di una antologia dove i proventi andranno in beneficenza a favore di associazioni pro infanzia ( verrà resa nota l’associazione beneficiaria )  Pagina 24

GIURIA La Giuria sarà formata da: Giovanni Gentile Presidente della giuria ed ideatore del concorso, la Poetessa Patrizia Portoghese, la Maestra Gloria Venturini, la Giornalista Beatrice Bausi Busi, la Scrittrice Anna Maria Funari, il Poeta Pasquale Ermio, la Poetessa Annarita Mastrangelo, la Scrittrice Fiorella Cappelli, La poetessa Maria Rita Bellini. PREMI Sarà stilata una classifica che prevede 1°, 2° e 3° posto, per ogni sezione. Ai primi tre autori classificati verrà consegnato un trofeo o una targa e una pergamena con la motivazione della Giuria. La giuria si riserva di assegnare altri premi speciali, menzioni o segnalazioni di merito, conferiti con diploma personalizzato. Il premio sarà consegnato personalmente ai vincitori. E' prevista delega al ritiro, da far pervenire via e-mail agli organizzatori almeno 5 giorni prima della premiazione. Qualora il vincitore fosse impossibilitato il premio verrà spedito con il solo contributo di spese postali. La Cerimonia di premiazione avverrà in Roma nella seconda metà del mese di aprile 2014. Saranno comunicati anticipatamente luogo e data. Gli autori vincitori, segnalati o menzionati, riceveranno comunicazione personale tramite e-mail e/o telefonicamente. I risultati saranno resi noti in modo pubblico sul social network Facebook. E sul blog memorialsermoneta@blogspot.com


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Tutti gli autori partecipanti sono invitati alla Cerimonia di premiazione. La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento. Per ogni richiesta di ulteriore informazione o per comunicazioni rivolgersi a Giovanni Gentile memorialsermoneta@gmail.com al numero 3473796105 DICHIARAZIONE E LIBERATORIA

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Il/La sottoscritt………………………………… ………………………………… Nat… a………………………………………… (…) il ……/…./………., in qualità di concorrente alla seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale “Memorial Miriam Sermoneta” dichiara quanto segue: • che l’opera/le opere in concorso “…………………………………………… …………………..…….” “…………………………………………… …………………..…….” è/sono frutto del mio ingegno • autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lg.n° 196/2003 per la tutela degli stessi • autorizzo l’eventuale pubblicazione dell’opera/delle opere dichiarando di non avere nulla a pretendere né come diritti d’autore, né a nessun altro titolo, stante il fine benefico della pubblicazione stessa.

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…………, ……/…./……. In fede

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Presentazione ‘nessuno lo fara’ per te’ di daniele d’agostino

Caro Lettore, La casa editrice *I libri di Emil* (Gruppo Odoya) di Bologna è lieta di annunciare l'uscita del romanzo *Nessuno lo farà per te* dell’autore *Daniele D’Agostino* (2013, pag. 224, €16,00, ISBN: 978-88-6680-062-0). Si tratta di un romanzo moderno, intenso, vero fino all'ingenuità, scritto attraverso un insolito uso della persona narrante alla seconda singolare che obbliga i

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protagonisti ad essere succubi di un destino, tutto istinto e senso, tutto veloce, costretti a spostarsi per il mondo, mossi da ciò che per loro è il dramma del momento. Nella nuova opera dell'autore siciliano i protagonisti raccontano a se stessi gli avvenimenti che si intrecciano creando una trama ironica e incalzante, dotata di una forte componente visuale dove a farla da padrone sono i background cittadini, tra cui Londra. Con questo romanzo l’autore ha raccolto la sfida di raccontare il mondo di oggi con tutte le sue insofferenze, paure e contraddizioni, osando là dove pochi hanno, attraverso l'utilizzo di un moderno codice linguistico, tipico di chi è obbligato ad esprimersi in maniera diretta e che inevitabilmente contribuisce a far evolvere la lingua italiana. Avvalendosi del canale di distribuzione di *Messaggerie*, il libro è reperibile, previa ordinazione, su qualsiasi libreria di tutta Italia. Oppure online presso i maggiori bookshops tra cui: www.ibs.it; www.webster.it; www.deastore.com; www.libreriauniversitaria.it; www.lafeltrinelli.it; www.inmondadori.it.

Per ulteriori notizie: http://www.ibs.it/code/9788866800620/dagostino-daniele/nessuno-lo-far-a-per.html http://www.ilibridiemil.it/index.php?main_p age=product_book_info&products_id=609 &zenid=eb66c1a9d5b8fc1abc38b73efcf951e 5


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La Redazione Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L’Aquila. In questa città ha frequentato x\l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l’Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l’associazione Il Camaleonte con corsi d’Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d’esperienze forti che toccano l’esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”. Isabella Verduci Isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e 'fotografare' la vita con una penna o l'obiettivo. Ha

pubblicato una silloge poetica, 'Petali di parole' edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E' un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell'amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent'anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni! Laura Capone Editore (LCE) La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti

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che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

Emanuela Volodeisensi

Alessandro Bagnato

Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho autopubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

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Arlotta

Direttrice


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Leonzio Nocente Autore e Referente Tecnico Volodeisensi Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata. Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”

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Eleonora Siniscalchi Rosanna Lanzillotti Agnese Monaco

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