Volodeisensi Magazine Volume 24

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MAGAZINE Emanuela Arlotta • Francesco Terzulli

Volodeisensi Magazine

12 December 2012

N.24 GENNAIO 2014 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it

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• Christian Roccati

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• Maria Cristina Petrucci • Rossana Ruscio Narrativa

pages of design inspiration for your business Ful hoc 1° Racconto delImactuam mese crei imus

I RACCONTI "Bunny" di Daniele Imbornone 2° Racconto del mese "Il Tifoso" di Mimmo Marando Arte e cultura

LE POESIE di Simonella Ugo

Articoli e molto altro....

Christian Roccati

"Scrivo storie romanzate di esistenza avventurosa, in uno stile espressivo sensibile e simbolico, come lo è la realtà.."

PARTECIPA ANCHE TU! SCOPRI COME, LEGGI ALLINTERNO


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BUON COMPLEANNO VOLODESENSI!! Buon compleanno Volodeisensi Magazine a cura di Emanuela Arlotta

EMANUELA ARLOTTA

FRANCESCO TERZULLI

In occasione della ventiquattresima uscita del nostro Volodeisensi Magazine, che festeggia, quindi, i suoi due anni di attività, lo Staff ha deciso di fare un regalo ai lettori sempre molto interessati e partecipi e alla meravigliosa redazione che, attraverso articoli, racconti, interviste, poesie ci regala ogni mese emozioni sempre nuove e intense! Da oggi, la nostra bellissima rivista avrà una nuova veste grafica professionale ed accattivante, capace di regalare un valore aggiunto ai contenuti già molto interessanti! A tal proposito colgo l’occasione per presentarvi colui che entrerà a far parte dello staff di Volodeisensi come grafico del Magazine: Francesco Terzulli, laureato in ‘Illustrazione’ allo IED di Roma, ragazzo molto preparato e creativo che imparerete a conoscere attraverso la rivista e non solo! Francesco regalerà ai nostri articoli un tocco di originalità nella loro presentazione e vestirà i contenuti con la sua esperienza e con la sua arte grafica! Approfitto di questa occasione anche per ringraziare tutti coloro che stanno credendo fermamente in questo progetto nato con l’intento e l’ambizione di creare un canale pubblicitario per gli artisti emergenti, dando loro l’opportunità di farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto. Con questa nuova veste professionale vogliamo dare un valore aggiunto ad un lavoro di grande spessore artistico e professionale svolto da tutti coloro che lavorano alla redazione e a contorno della redazione. Spegneremo, quindi, queste due candeline insieme, con la promessa che ci saranno ulteriori novità che ci aiuteranno a crescere e a migliorare sempre più! Buon lavoro e buona lettura a tutti e soprattutto Buon Compleanno Volodeisensi Magazine


16 BUNNY 1° Racconto del mese scritto da Daniele Imbornone

MARIA CRISTINA PETRUCCI Autrice di Felicità nuda

03 CHRISTIAN ROCCATI Intervista a Christian Roccati, autore emergente.

ASPETTANDO IL NATALE E L’EPIFANIA Articolo di Isabella Verducci.

Director: Emanuela Arlotta Art director & designer: Francesco Terzulli

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Content

3C HRISTIAN ROCCATI “scrivo storie romanzate di esistenza avventurosa, in uno stile espressivo sensibile e simbolico..

10 ROSSANA RUSCIO IL libro ha un’impronta americana, molto lontano dal vissuto di chi sta da questa parte del mondo...

12 ASPETTANDO IL NATALE E

L’EPIFANIA Non avevo mai assistito ad una rappre-

10 UN DESTINO CIECO Autrice Rossana Ruscio

sentazione “in strada“ e sopratutto in pochissimo spazio...grazie alla bravura di tutto il gruppo

16 I RACCONTI DEL MESE 1 racconto del mese di Daniele Imbornone 2 racconto del mese di Mimmo Marando

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18 E DIMMI, CHI SIAMO NOI? I più gettonati:“Voglio scoparti l’anima“. oppure, “Ti prego, scopami l’anima“. “i nostri pensieri si toccano, lo sento, ah se lo sento“...

26 MARIA CRISTINA PETRUCCI Lorem Endus imint de susapicia delest la explabo. Re nulpa ius simus repudio minvenis si bea atiis si nullec.

30 IL PORTAGIOIE MISTERIOSO Ancora fresco di stampa un romanzo magico e misterioso,


Scrivo storie romanzate di esistenza avventurosa, in uno stile espressivo sensibile e simbolico, come lo è la realtà, spesso tratti da vita vera.

1)

Quando e in che modo è nata la tua passione per la scrittura? È sempre stata parte di me, coincide con ciò che sono. Ho vissuto le mie storie da quando esisto. Molto presto ho capito che ciò che facevo era scrivere e per conseguenza ho iniziato a sintetizzare gruppi di racconti, intorno ai 10 anni. 2) Ci sono degli autori che ti ispirano o ti hanno ispirato, o che hanno in qualche modo influenzato il tuo stile di scrittura? Il mio tipo di espressione, sia nella scrittura, sia nelle altre arti che amo, quali tra le altre pittura, scultura, fotografia e ballo, sono state influenzate da tutto ciò che ho vissuto, situazioni, persone e cose. Certamente ho amato alcuni stili di grandi personaggi che giudico dei numi tutelari, ognuno del proprio genere. Posso ricordare Valerio Massimo Manfredi, Erri De Luca, John Ronald Reuel Tolkien, Erich Maria Remarque, Mauro Corona, Howard Philips Lovecraft, Ken Follett; i

6

Intervista a Christian Roccati a cura di Mariagrazia Talarico primi due, decisamente più degli altri. 3) Dove scrivi solitamente? Hai un luogo preferito, in cui senti che le idee fluiscono più facilmente, in cui la tua concentrazione migliora, dando spazio alla fantasia? Scrivo praticamente dovunque, anche se oggettivamente, riesco a esprimermi molto meglio se mi trovo da solo, la notte. Per conseguenza lavoro meglio quando sono a casa mia, nelle vallate, senza rumori o disturbatori: nei periodi in cui sono “costretto” a stare in città, rari fortunatamente, mi rendo conto di risultare decisamente meno sensibile e armonioso. 4) Adotti dei rituali particolari prima di iniziare a scrivere? In realtà non “inizio” a scrivere, ma a battere i tasti, a trascrivere. Il racconto nella mia testa non si interrompe mai, nemmeno quando dormo. Tutti i tempi che ho vissuto convivono e si svolgono nello stesso momento e la fantasia balena: poi, quando le condizioni lo per-

mettono, mi fermo e appunto trascrivo ciò che nella mia testa sta avvenendo. Di conseguenza non ho rituali, anche se ogni due ore bevo una tisana di norma, unica ricorrenza. 5) Sei perfezionista, leggi e correggi i tuoi scritti mille volte prima di esserne pienamente soddisfatta/o? Assolutamente si. Ma non ne sono mai soddisfatto, si tratta sempre di un avvicinamento a ciò che un giorno mi renderà soddisfatto. Libri di pochi anni fa sono per me “illeggibili”, e lo stesso penserò fra qualche anno di quelli che sto componendo al momento. 6) Che genere di libri scrivi? Scrivo storie romanzate di esistenza avventurosa, in uno stile espressivo sensibile e simbolico, come lo è la realtà, spesso tratti da vita vera. Ho anche prodotto guide, manuali, trattati storici, e saggi etici. 7) Come definiresti il tuo stile di scrittura: moderno, classico, hai un tuo stile


personale? Grazie alla diffusa conoscenza e alle potenzialità attuali, i contemporanei, in ogni arte, sono quasi tutti capostipiti del proprio stile. Parliamo di scrittori veri: purtroppo al momento ci sono moltissimi eventi commerciali che la gente chiama “scrittori”. Il mio stile personale è un misto sensibile di antico e moderno, magico e reale al contempo, certamente descrittivo, ma anche crudo. 8) Vorresti che la scrittura diventasse il tuo unico mestiere (se non lo è già)? La scrittura in qualità di autore era ipoteticamente il mio unico mestiere, anche se da due anni ho altre diverse collaborazioni professionali parallele; ho dovuto fare immensi sacrifici negli anni... Si immagini la storia di un bohémien con mani callose dalla quantità di lavori fatti contemporaneamente per poter scrivere. Nonostante la crisi il mio lavoro migliora sempre, e quindi penso che mi ci dedicherò presto totalmente. Forse anche perché feci, ho fatto e farò, migliaia di ore di volontariato,

senza mai smettere anche quando la situazione era davvero “nera”, e quindi per vivere so che mi basta molto poco-

l’anno ancora successivo. Lavoro nel 2013? Percepirò dal 2015...

Resta il fatto che non lavoro mai meno di 12-16 ore al giorno, sabato e domenica compresi... e ciò aiuta.

10) Ha mai partecipato a dei corsi di scrittura creativa? Ti piacerebbe farlo?

9) Quali sono le difficoltà maggiori che incontri nell’intraprendere questo mestiere (se non lo è già)? Ce ne sono davvero di ogni tipo ed è ostico fare una classifica... per scrivere professionalmente libri, al giorno d’oggi, devi esser capace di fare qualsiasi cosa perché la parte di vera e propria scrittura sarà al massimo l’1% del lavoro. È necessario essere imprenditori di se stessi, promoter, gestionali, grafici, agenti, ricercatori e mille altri mestieri... e solo alla fine, se si ha fatto bene ogni porzione di lavoro, si ha un’occasione di poter comporre un opera. Su cento di esse provate al massimo una è quella che va in porto. Poi le vendite sono tutt’altra cosa, il lato economico è uno tra i più ostici: lavori un anno a un libro ed esso va in stampa mesi e mesi dopo e i diritti li percepisci, se l’editore paga,

Si, come docente. Ho condotto parecchie ore di lezione che miravano a sviluppare negli allievi tali capacità, anche perché la scrittura creativa, per sua stessa natura, non si insegna; il professore non è altro che il mezzo con il quale l’allievo giunge alla propria tipologia di espressione creativa e in questo caso la scrittura. 11) Ti è mai capitato di avere il classico momento in cui non riuscivi a riempire il foglio bianco? No, né mai accadrà. 12) Hai mai partecipato a concorsi letterari? Pensi che possano essere utili per farti conoscere? Si ho partecipato a sei concorsi nazionali.

CHRISTIAN ROCCATI Foto di Carolina Giani

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Ne ho vinti tre e mi sono piazzato nel quarto, due li ho persi. Penso sia un’ottima palestra in ogni caso e che sia importante; di norma non serve a esser conosciuti, ma è più vero il contrario. 13) Cosa pensi dell’editoria italiana? È una domanda aperta immensa... che dire? È influenzata come ogni cosa dal commercio puro. Vedo le più note librerie d’Italia sfoggiare intere vetrine di elementi di consumo che purtroppo molti chiamano libri, scritti da elementi di spettacolo, che molti chiamano scrittori. Siamo nell’epoca del calcio e dei reality... è un peccato perché reputo che la letteratura italiana, al contrario dell’editoria, sia davvero uno scrigno di talenti unici su tutti i livelli e per ogni età, a livello mondiale. L’Italia sarebbe la patria dei poeti, se solo la gente li leggesse... 14) Cosa pensi dell’auto-pubblicazione? Può essere inserita in un progetto globale da imprenditori letterari che scommettono su se stessi con le idee molto chiare ed è perfetta per chi ha progetti sociali che utilizzano i libri come strumento. Ad esempio le riqualificazioni territoriali, i progetti umanitari ecc... Purtroppo non ha senso in alcun altro caso dal punto di vista profes-

sionale. La maggior parte delle persone pensa di aver scritto il libro del secolo, com’è normale che sia, e tenta la fortuna con autofinanziamento delle opere finendo spesso a foraggiare tipografie che a loro volta hanno comprensibilmente necessità di lavorare. Se si parla di self al fine di regalarsi un momento di vita importante, allora è una gran cosa. Certo che se tutti quelli che vorrebbero che ci fosse un mercato di scrittori italiani si comprassero fra loro... quel mercato esisterebbe. 15) Qual è l’ultimo libro che hai scritto e di cosa parla? Si chiama “Inseguendo la Brezza” e tratta la vita di un avventuriero che ha girato tutto il mondo alla ricerca del confine e della curiosità, nella semplicità e nell’entusiasmo più totali. Il volume racconta la vita dell’alpinista Airoldi, che ha sondato le montagne dei deserti, di sabbia e di ghiaccio, dal polo nord a quello sud, dalle traversate in motoveliero alle pareti più vertiginose, semplicemente col sorriso. 16) Leggi molto? Anche libri di autori emergenti? Si, leggo qualsiasi cosa per poter imparare; chiunque ha qualche cosa da insegnarmi e io cerco di prendere per

poi dare a mia volta. Si dice che se io ho una moneta e tu una moneta e ce le scambiamo, ne abbiamo una a testa, ma se facciamo la stessa cosa con due idee diverse, il vantaggio si raddoppia. Non copio idee, ma imparo le emozioni di altre vite e miglioro me stesso. 17) Per te scrivere è un’esigenza, uno sfogo, o una passione? ..è come se mi fosse chiesto se respirare è un esigenza, uno sfogo o una passione. Io mangio, bevo, dormo, penso, faccio l’amore, scrivo e respiro... 18) Cosa utilizzi per scrivere i libri? La tastiera del computer, la penna, la macchina da scrivere? so il computer, anche se ho svariati quaderni nei molti posti che frequento, anche più di uno per sito e appena sento un’idea che mi piace più delle altre la trascrivo. Sono momenti magici che spesso la gente avverte prima di dormire e se non vengono subito immagazzinati, la mattina seguente spariscono nell’oblio, per sempre. Alle volte in piena notte accendo la mia lucetta e scrivo due frasi che la mattina dopo mi ricordino il ragionamento in nuce. 19) Come ti definiresti?

Uno spirito che cerca di andare oltre in ogni cosa, sempre, perchè non c’è

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mai fine.

CHRISTIAN ROCCATI


Uno spirito che cerca di andare Oltre in ogni cosa, sempre, perché non c’è mai fine. 20) Quale consiglio ti senti di dare ai tuoi colleghi scrittori? È anche questa una domanda aperta immensa... sempre che io sia valido per un consiglio dovrei pensarci, persona per persona... Ho così tanto da imparare. Quindi mi viene più spontaneo ringraziarli sia per i libri che ho letto, sia per quelli che ancora potrò gustarmi.

CHRISTIAN ROCCATI Foto di Carolina Giani

CHRISTIAN ROCCATI

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Intervista a Rossana Ruscio di Cristina Rotoloni Un Destino Cieco il romanzo d’esordio di Rossana Ruscio .

IL libro ha un’impronta americana, molto lontano dal vissuto di chi sta da questa parte del mondo...

U

tunità sul Magazine. Sono contenta di

il mio non è un atteggiamento egoista,

essere qui con voi. Allora, sono nata a

non penso a me quando lo dico, ma

ordio di Rossana Ruscio

Roma, dove vivo con i miei, e sono In-

penso altruisticamente al pubblico che

Ho letto con piacere e partecipazione

fermiera presso una struttura della cap-

lo leggerà, che non sa ancora che cosa

il libro di Rossana Ruscio. La dote più

itale. Diciamo che non sono mai stata

si sta perdendo...ahah scherzo. Voi non

grande dell’autrice è quella di far ap-

una grande mattacchiona. Dopo il diplo-

mi conoscete, ma chi mi circonda sa che

passionare il lettore a tutti i personaggi.

ma di ragioniera ho deciso di fare l’in-

scherzo da quando mi alzo la mattina a

Il libro ci parla di un destino che sembra

fermiera, e da quando avevo 23 anni mi

quando vado a letto la sera. E tra i miei

cieco principalmente con il protagonis-

sono messa a lavorare e ho fatto poco

ta cattivo, ma dal mio punto di vista è

altro... A 27 anni ho iniziato a viaggiare

amici c’è perfino qualcuno che apprezza il mio british humor.

cieco per tutti i personaggi. Ognuno di

con mia sorella, ed allora ho scoper-

loro viene manovrato dal destino che a

to questa bellissima passione, i viaggi

sua volta lo influenza cambiando le es-

appunto. Attualmente al di là di tutto

istenze degli altri.

ciò che di certo c’è nella mia vita, una

n Destino Cieco” il Romanzo d’es-

bella famiglia, un buon lavoro, e natuCiao Rossana, come prima cosa vorrei

ralmente la salute, le mie aspirazioni e

conoscerti. Parlaci di te, delle tue aspirazioni e dei tuoi sogni.

i miei sogni consistono principalmente

Ciao Cristina, innanzitutto volevo ringraziarti per questa bellissima oppor-

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nel riuscire a girare il mondo, e perché no, sogno che il mio libro riesca a raggiungere più persone possibile. In realtà

Il tuo libro “Un destino cieco” è ambientato in Messico. Come è nata questa idea e perché ambientarlo lì? Il libro ha un’impronta americana, molto lontano dal vissuto di chi sta da questa parte del mondo. L’idea è partita da una singola scena che ho immaginato vivida nella mia mente, ma purtroppo non posso scendere nei dettagli. Ho immag-


inato una persona in una particolare sit-

corge alla fine, sono tutti un po’ collega-

uazione e mi sono chiesta: “Chi è questa

ti e tutti si ritroveranno alla fine a fare i conti con qualcosa.

persona, che cosa gli è successo?” Ed ho costruito tutto intorno a quella scena. Un giorno mi trovavo in edicola, e fui colpita dalla copertina di una rivista che parlava del Messico. Ho deciso allora di ambientare lì la mia storia, data la particolare efferatezza e crudeltà dei delitti che avvengono in quelle terre flagellate dal narcotraffico, tra le altre cose. Mi sono anche documentata guardando film e su Internet. Per me è stata una sfida, dato che prima di allora non sapevo assolutamente nulla di cosa succede in quei luoghi così lontani da noi. La copertina mi ha particolarmente colpita. Ci racconti come è stata creata e se è una tua idea? Eh, la copertina. Vorrei raccontare qualcosa di poetico o cosa, ma è tutto molto

Il personaggio che rimane più impresso è Jordan. Hai preso spunto da qualcuno per creare un ragazzo tanto sensibile quanto disponibile nei confronti del mondo, nonostante ciò che subisce? Jordan...non ho preso spunto da nessuno in particolare, ma dovevo creare un ragazzo buono per rendere ancora più ingiusto il racconto. Sono stata forse un po’ cattiva, ma alla fine si sa, sono sempre i buoni a vedersela brutta in questo mondo. Il tuo è un libro a tratti crudo, cosa normale in un testo che parla di narcotraffico. Io vi ho trovato molta drammatica realtà, ma anche tanta sensibilità. Come vivi tu questa storia?

semplice. La prima volta che incontrai

Sì il libro è un po’ crudo, ma io dico

Marco, il mio talent scout (possiamo chi-

sempre che non si può fare un film che

amarlo così?) alla casa editrice, lui ave-

parla di gay senza due uomini che si ba-

va già creato una scheda del mio libro,

ciano. Oppure un film sulla droga senza

con tanto di copertina scelta da lui. Me

un bell’ago infilzato in un braccio! Purt-

la feci stampare e la portai in giro a farla

roppo ci sono posti nel mondo in cui

vedere a tutti, anzi per dirla tutta quel

accadono realmente cose così brutte,

foglio giace ormai liso in un cassetto,

situazioni che chi è nato nel mondo co-

prezioso come un documento dell’Ar-

siddetto “Occidentale” non riesce nem-

chivio Vaticano. Al momento di incon-

meno ad immaginare. Ho voluto quindi

trare il grafico e di scegliere la copertina,

creare un ambiente in cui ci fosse mol-

non ho avuto dubbi: la copertina dove-

ta sintonia tra i protagonisti, l’amore e

va essere quella. Era la prima che avevo

la vicinanza che fa superare anche le

visto, non riuscivo ad immaginarne una

prove più difficili, in un mondo di fero-

più adatta. Quell’uomo potrebbe essere

cia gratuita. Il libro non pretende di dare

chiunque tra i protagonisti, tutti colpiti

un messaggio morale, non mi innalzo

più o meno da un destino implacabile.

a tanto, ma quando parlo di famiglia,

Ho avuto un imprinting, e poi ho volu-

di sentimenti, quando descrivo i per-

to fare un omaggio a Marco, che l’aveva scelta.

sonaggi ed esprimo giudizi od opinioni

Secondo te quale dei tuoi personaggi subisce maggiormente il Destino e perché? Beh, come dicevo, è un destino che colpisce un po’ tutti, chi in un modo, chi in un altro. Chi subisce questo destino nel corso della narrazione, chi se ne ac-

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su qualunque cosa, quella è tutta farina del mio sacco. Sono stata molto legata a questa storia sin dall’inizio, ma per me è facile dato che conosco tutto nei minimi dettagli. Dopo un così brillante inizio, aspettiamo un tuo nuovo libro. Hai già qualcosa in lavorazione?

UN DESTINO CIECO scritto da Rossana Ruscio

Ti ringrazio per il brillante inizio... Beh sto lavorando ad un thriller, ambientato questa volta in un paese freddo. Usciamo dai confini caldi e soffocanti del Messico, e California, diciamolo ai lettori. Parla di una ragazza che perde il padre colpito da un infarto in casa. Durante la narrazione si scoprirà però che... chi lo sa? E’ un romanzo un po’ complicato, e pur avendo il dono della sintesi, non saprei cosa dire per far sapere delle cose senza farne sapere delle altre. Vabbe’ insomma, aspettate e vedrete.


Aspettando il Natale e l’Epifania... spostando le nuvole di Isabella Verduci

Non avevo mai assistito ad una rappresentazione “in strada“ e sopratutto in pochissimo spazio...grazie alla bravura di tutto il gruppo.

B

uon anno a tutti!

Non posso che iniziare così questa pagina di Volodeisensi! Questa volta vi racconterò’ come ho atteso il Natale e come accoglierò la Befana ( quando leggerete, sarà già passata...). Vi avevo già parlato dell’Associazione di Promozione Sociale ‘TI SPOSTO LE NUVOLE’ qualche numero fa. Ritorno volentieri a fare questo

artista genovese, ha creato uno spazio

sipario dalle tende rosse in onore della

per i piccoli ed insieme sono nate mag-

compagna teatrale I Duende ).’L’Angolo

iche idee natalizie grazie alla fantasia di

della Poesia’ accoglieva chi volesse leg-

Nada e dei bimbi.

gere qualche pensiero o qualche poesia

Sono stati esposti diversi presepi costruiti con ogni materiale: la pasta, i sassi del mare, tegole, dentro ad un portacenere o negli scrigni come fosse-

del mio libro ‘Petali di parole’ ( Laura Capone Editore) in vendita pro associazione con in omaggio i biscotti preparati in pastificio da mio marito Giulio.

ro tesori. Bellissimi quadri e fotografie

In seguito, la Lotteria di giocattoli e la

figuravano accanto ai disegni dei bam-

merenda nel pomeriggio a cui parteci-

bini.

pava anche Babbo Natale ( sotto il costume,la mia amica Rosalba Maltese ) e

nome perché ha organizzato un even-

Infatti, sono stati loro i veri protagonisti

to importante a Chiavari, dove si trova

anche della giornata seguente: gli alun-

la Sede e ne ho preso parte. Dal 14 al

ni della scuola di Caperana ( Chiavari)

22dicembre è stata realizzata un’espo-

ed i bambini della Parrocchia di Santa

sizione di mini presepi, oggettistica na-

Margherita hanno appeso i loro pen-

Questo incontro si è prolungato nei

talizia, libri, filastrocche, Laboratorio per

sierini sull’ ‘Albero Magico’ creato con il

giorni successivi e devo dire che ho

bambini. Quest’ultimo ha dato inizio al

cartone colorato dalla pittrice Sara Palla,

conosciuto tante persone simpatiche e

progetto il giorno 14: Nada Graffigna,

che ha disegnato anche le vetrine ( un

socievoli. E’ piaciuta tanto l’idea che la

12

la marionetta/pelouche Jungle con la quale mi sono divertita a ‘parlare’ con i grandi e piccini.


lotteria ci sarà anche con l’arrivo della

one e giochi con i cani; questo progetto

Befana...ed indovinate chi indosserà i

opera in diversi campi: la pet-terapy,

panni della vecchina tanto amata dai

ricerca persone in superficie e sotto le

piccini...insieme a Rosalba ed a Rachele,

macerie, special agility e tanto altro.

una ragazzina dolcissima che invece di uscire con le sue coetanee ha trascorso interi pomeriggi ad impacchettare giochi ed in Sede con me...Ti sposto le nuvole coinvolge ogni fascia d’età! Mio figlio Emanuele ed i suoi amici, in primis Giulia e Veronica, piccoli aiutanti di Babbo Natale!

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione del gruppo di ‘Ti sposto ‘ ; tra i nomi già citati, uno per tutti, Patrizia Arrighetti, colonna portante dell’associazione ma soprattutto la presidentessa Alessandra Olcese, cuore pulsante di questo progetto. Sono arrivati diversi contributi anche da Gen-

Il giorno 20 ‘Ti sposto le nuvole’ ha

ova e qui grazie ad Alessandra e Laura,

sfidato il brutto tempo e proprio quan-

grandi e piccini hanno vissuto insieme a

do è iniziata la rappresentazione tea-

noi un’atmosfera pre-natalizia davvero

trale all’aperto, la pioggia è cessata! La

speciale.

compagnia DUENDE ha messo in scena brani di Gianni Rodari, Madre Teresa di Calcutta, Pivano...Laura Pasi e compagni hanno coinvolto con la recitazione parlata e fisica la platea che ha gradito an-

In più, con il ricavato della lotteria e del libro si potrà aiutare chi ha bisogno, vero ed unico scopo di ‘Ti sposto le nuvole’.

che la presenza di bambini tra gli attori.

Alessandra ed i suoi progetti vivono tut-

Al termine, vin brulé e the caldo per tut-

to l’anno. Se volete saperne di più clic-

ti. Non avevo mai assistito ad una rap-

cate su info@tispostolenuvole.com o

presentazione in ‘strada’ e soprattutto

sulla pagina di Facebook ‘Ti sposto le

in pochissimo spazio...grazie alla bravu-

nuvole’.

ra di tutto il gruppo. Infine, domenica 22 dicembre l’Associazione cinofila King-

Ed ora vi saluto...mi aspetta la mia scopa

Dom Sky ha organizzato una dimostrazi-

spelacchiata e lo scialle rattoppato...!

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Grazie Volodeisensi! Inizio questo messaggio proprio così:

così è successo con Cristina Rotoloni

grazie Volodeisensi.

che ben conoscete. Avevo appena pub-

Ho iniziato ad aprile questa fantastica

blicato un libro con Laura ( Laura Ca-

avventura e non posso esimermi dal

pone Editore, nome noto al Magazine ),

ritenere questa novità piacevole che mi

Emanuela scrittrice prima di me, anche

accompagna ogni mese tra le sorprese

Cristina...insomma, l’Italia si è incontrata

piu’ belle capitatemi nel 2013.

sulla copertina rosa della nostra rivista.

Sono stata abituata a ringraziare sem-

Due persone speciali.

pre chi mi dà l’opportunità di sperimen-

Non nasco redattrice, ma sto imparando:

tare, conoscere, crescere. Soprattutto a

non so se riesco nell’intento, ma tutto

darmi la possibilità di esprimermi, scri-

ciò che scrivo, lo curo e completo con

vere della realtà che vivo o di cio’ che mi colpisce.

molte, troppe fotografie! Ho intervistato

Ho conosciuto Emanuela virtualmente.

hanno scelto di trascorrere parte della

Lo so, non è il massimo. Tuttavia, l’em-

propria vita per aiutare gli altri, ho cono-

patia attraversa l’etere. Non so perchè

sciuto meglio il mondo dei bambini, rac-

si sia ‘fidata’ di una confusionaria come

contato la mia Liguria, la mia Chiavari...

me: fatto sta che ci siamo piaciute e

veri talenti, in ogni campo, persone che

ISABELLA VERDUCI Soprattutto, ho fatto qualcosa per ME. E di questo ringrazierò sempre Emanuela e Volodeisensi. Ho imparato che bisogna sempre reinventarsi che si parli di un libro o di organizzare su due piedi una lotteria, ritornare bambini per una giornata, raccontare ‘di mare, di fiori, di sole’ magari in un modo diverso, non scontato, ma ogni volta nuovo. E l’ho descritto qui. Concludo percio’ augurando buon anno a tutto lo staff, ai redattori, ad Emanuela e famiglia. Un felice 2014 a tutti coloro che mi hanno letta, che ci hanno seguito e seguiranno. Perchè Volodeisensi va avanti. Sarà fantastico per me continuare a seguire il suo volo insieme ad uno stormo così unito.

14


Poesie

di Simonella Ugo IL DUBBIO Se in un oceano Ti perdi all'alba Cerca una bussola. Se nella nebbia Non trovi la strada di casa, fermati e guardati Attorno, c'è il silenzio. Tutto sembra muto, opaco. Tu ci sei però, sei qui. Segui la strada, troverai Chi ti indica la strada. Se c'è il dubbio che rode L'albero dell'amore, Non farlo avanzare. Fermati e guarda. C'è qualcuno che ti ama. E aspetta, paziente. Che tu ritrovi la strada Verso casa.

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DESTINO Hai varcato una soglia Hai sentito un bisbiglio Dietro quel portone.

Se mai fosse stato un ritardo Un motivo di aspettare Per poi dire una semplice Giustificazione.

Ti sei chiesto

SENZA TITOLO Il mattino segna Il silenzio della vita. Il voler essere farfalla Che splende delle sue ali. Il mezzodì muore Dalla voglia di vivere. E l’ombra che non esiste. Bruciata. Nel meridiano del giorno Non c’è riposo.

Hai chiesto

Nella sera che scende

Le risposte erano

Silenziosa e bacia

Nell’aria.

L’orizzonte con la sua luce Lasciando solo la tristezza.

Le lacrime non

Notte argentata di luci

Fanno fermare

Invisibili e lontane.

Il tempo

Aspettano per sparire E chiedono solo La pace.


1° racconto del mese: BUNNY Di Daniele Imbornone

La vita molto spesso è strana. Da una parte abbiamo i valori fondamentali quali la felicità, l’onore l’amore e dall’altra ci sono i loro

B

contrari... zissimo per tutto il coraggio che mi dai.

melo sussurrato all’orecchio l’altra vol-

unny tu sei il mio preferito, il mio

Mi parli, mi dici che passerà, che devo

ta. Ti ricordi quand’è stato? No? è sta-

amichetto migliore. Con te faccio tutto,

semplicemente fare il bravo. Che se farò

to quando leggevo quel libro illustrato

lo sai; tu mi capisci e sei il solo con cui

così la mamma e il papà mi abbraccer-

durante il riposino. Mentre ero arrivato

posso parlare e che giochi sempre con

anno e mi diranno insieme che mi ama-

dalla fatina buona, ho sentito piangere

me. Ti voglio benissimissimo ma… per-

no. Io lo spero tantissimo. Non voglio

la mamma mente guardava la televi-

donami se anche oggi ti bagno la pel-

che facciano i capricci, io voglio che

sione. Io la ascoltavo piangere e tu, mi

liccia con le mie lacrime e ti stringo più

siano sempre felici e che io sia felice

hai raccontato quella bella storiella per

forte del solito. Sai Bunny, mamma e

con loro! Non voglio piangere ogni volta

non farmi pensare. Ti ricordi adesso?

papà bisticciano anche stamattina. A me

che piange la mia mamma!

Quando mi sono svegliato dal riposino,

mi mandano sempre in cameretta, ma

Già, hai ragione, anche io lo avevo no-

mi hai fatto vedere le differenze tra il

non sanno che io riesco a sentire tutto

tato. Non so il perché, ma il pianto della

pianto dei grandi e i miei: che i grandi

comunque. I grandi sono veramente ma

mamma ha un suono diverso da quelli

sono quelli che piangono per davvero!

veramente, ma veramente strani, Bun-

che faccio io. Mi sembrano più tristi, più

Che quelli di noi bimbi sono pianti fin-

ny. Urlano sempre e si dicono un sacco

lunghi e più tristi. Sono questi i pianti

ti e che i pianti dei grandi, soprattutto

di parole che non capisco ma, secondo

dei grandi? Io fino a quando non ho vis-

quelli dei genitori, sono i veri.

me… non sono belle.

to la mamma piangere ho sempre pen-

Sai amico mio, io sono stufissimo di ad-

Quando mi fanno salire in cameretta an-

sato che i grandi non piangessero mai,

dormentarmi con gli occhi rossi e bag-

diamo nel lettino insieme e ci mettiamo

che quando si cresce si migliora così

nati.

sotto le coperte.

tanto che le lacrime non ci sono più. Sì

Per una volta mi piacerebbe moltissi-

Grazie per tutto ciò che mi regali, graz-

Bunny, era una bugia, grazie per aver-

missimo dormire insieme a mamma e

16


papà nel loro lettone come facevamo

finalmente né io né la mamma abbiamo

prima che iniziassero i loro capricci…

“Oh, è un peccato…” è vero anche ques-

più pianto! La mamma mi da una carez-

Lo vorrei tantissimo. Come? Sì, è vera-

to. Il mio papà è un grande lavoratore

za e, con il suo sorriso, mi da un bacio.

mente una buonissimissima idea! Lo

e sta molto tempo fuori casa. Ci sono

Sono felicissimissimo!

chiederò a babbo natale nella letterina

giorni in cui non lo vedo mai. Anche

Papà legge il giornale tranquillo prima

che scriverò a scuola fra qualche giorno!

questo a volte mi fa piangere. Ne parlia-

di andare al lavoro. “Papà!”

mo spessissimo e anche su questa cosa

“Mmh?” mi dice riemergendo da dietro Faccio colazione come ogni mattina pri-

mi dai la forza di resistere. Ti voglio mol-

le pagine grigie.

ma di andare a scuola. C’è un’aria buona

tissimissimo bene, Bunny!

“Torna a casa presto stasera, voglio farti

in cucina e i profumi e ciò che la mam-

“I tuoi giocattoli non si pagano da soli,

vedere il disegno che la maestra ci farà

ma cucina mi mettono di buonumore!

figliolo. Il papà deve lavorare per com-

fare per la festa di natale!”

Sono molti giorni che mamma e papà

prarteli” mi dice ora per togliermi il

“Mi dispiace Mattew, ma in questo per-

non discutono più.

broncio che ho. “Dai, su. Il disegno lo

iodo papà è molto impegnato, credo

Sono felice Bunny, forse ce l’ho fatta.

farai vedere a Tannya quando verrà a

che quando tornerà a casa tu sarai già

Ho fatto il bravo come tu mi ha detto e

giocare con te.” La forchetta con cui la

a nanna.”

mamma stava mangiando la sua ome

17


lette gli scappa dalla mano e finisce a

sono… gioca con me, mi fa la merenda

se mi tappo le orecchie le sento co-

terra con un rumore molto acuto. Cosa

e mi aiuta coi compiti. Tu lo sai, te ne

munque! Non voglio! Ciò che mi fa più

succede? Il suo viso è cambiato. Non so

parlo spesso.

paura è la nuova parola che la mamma

descriverlo a parole, ma mi sembra mol-

“Quella povera ragazza non ha fatto

continua a usare: tradimento. Lo urla

to arrabbiato ed è rosso rosso. “Ancora

niente di male!”

con rabbia, con la voce molto ma mol-

lei…” dice con una voce molto strana

“La babysitter non ha fatto niente dici?

to più alta del solito. Non la aveva mai

“quante volte ti devo ripetere che non

Ma davvero?”

usata, nemmeno quando l’anno scorso

la voglio più in questa casa!” La mamma

No, non litigate ancora… oh Bunny… che

ho per sbaglio bruciato il tappeto del

è spaventosa e lo scatto che fa alzando-

cosa ho fatto! Li ho fatti ancora litigare!

salotto. Bunny tu sai cosa significa la pa-

si dalla sedia mi fa paura! Mostra anche

Scappo in cameretta prima che mi ve-

rola tradimento? Dimmi Bunny, ti prego,

i denti!

dano singhiozzare.

devo sapere! Bunny…? Bunny!!!

“Oh, andiamo tesoro, non davanti a nos-

“Bunny, aiutami!” Andiamo sotto le co-

tro figlio!” dice papà ripiegando il gior-

perte insieme. Bunny! Sono stato molto

La vita molto spesso è strana. Da una

nale.

cattivo! Mamma e papà litigano ancora,

parte abbiamo i valori fondamenta-

“Quella donna deve uscire dalla nostra

ed è stata tutta colpa mia! No, non è

li quali la felicità, l’onore e l’amore, e

vita, hai capito!”

vero, questa volta sono stato io a farli

dall’altra ci sono i loro contrari. Bunny

Non so perché, ma è da un po’ di tem-

litigare! Perdonatemi, mi dispiace tan-

non mi ha più parlato da quella mattina

po che mamma non vuole più bene a

tissimissimo… e scusa anche a te, perdo-

di vent’anni fa.

Tannya. Cosa ha fatto di così brutto per

nami se ti bagno ancora il musetto con

Oggi, per colpa del trasloco, sono torna-

meritarsi queste urla? Lei è tanto buona

queste lacrime finte! Anche stamattina

to nella vecchia casa di mio padre, nel

con me quando mamma e papà non ci

sento tutti i loro discorsi. Uffa! Anche

New Jersey. Dovevo portare via alcu-

18


ni scatoloni quando… per puro caso in

Alla fine sono riuscito a capirla a fondo,

stato tu, ma ti prometto che avrai qual-

soffitta, ho ritrovato il mio coniglietto

sai? L’ho compresa nelle sue più totali

cosa che io non ho mai avuto: una fami-

di peluche. Incredibile, Bunny è sem-

e oscure sfumature. Ci ho messo molti

glia veramente amorevole e forse felice.

pre immutabile. Benché siano passati

anni. Per molto, molto tempo mi sono

Gli alti e i bassi ci saranno sempre, ma ti

decenni, a parte la polvere e il suo pelo

scervellato per darmi una risposta su

prego, ti scongiuro dal profondo del mio

irto e reso duro dalle mie lacrime di bim-

cosa fosse, su quanto nera fosse la sua

cuore: parlami ancora una volta. Parla

bo, è ancora in gamba. Fatti forza amico

anima e quanto fosse potente e peri-

con me e col mio piccolo Tim. Sii il suo

mio, ti porto via con me oggi. Avrai una

colosa la sua influenza. Io tradii la mia

punto di riferimento, consolalo, dagli

casa nuova, una famiglia nuova e un

promessa, seppur involontariamente,

consigli e parlagli ancora dei grandi. So

bambino che ti amerà come ti ho amato

di fare il bravo quella mattina. Mio pa-

che non dovrei piangere, so come sono

io. Non piangerà su di te, su questo puoi

dre tradì mia madre con Tannya e mia

le lacrime degli adulti e mi vergogno di

giurarci; perché io non commetterò gli

madre tradì me e mio padre chiedendo

farmi vedere in questo stato ancora una

stessi errori che commisero i miei. Non

il divorzio e pretendendo da me di vi-

volta da te… non ce l’ho fatta, perdon-

mi separerò come fecero loro un anno

vere con lei e, di conseguenza, tradì la

ami.

dopo che smettesti di parlarmi, non ci

nostra famiglia intera. Tradimento chi-

Su, andiamo in macchina ora, hai una

saranno battaglie legali per l’affidamen-

ama tradimento, infelicità chiama infe-

famiglia da conoscere. Ci stai vero, am-

to e non ci saranno babysitter con cui

licità e peccato chiama peccato, finché

ico mio?

possa tradire i sentimenti di coloro che

non giunge la morte portando con sé

“Ok… amico.”

credono e hanno creduto in me. Già… la

ogni cosa. Caro Bunny, io non sono per-

parola tradimento da quel giorno è en-

fetto e non lo sarò mai. Non sono come

trata nella mia mente…

te, non sono un consolatore come lo sei

19


2° racconto del mese: Il Tifoso Di Mimmo Marando

L’Inter era la sua squadra di calcio, il suo partito politico, la sua fede religiosa...

P

della mia fanciullezza, dei momenti vis-

Pino non studiava il caso, ma se lo in-

suti con l’ingenuità dei bambini. Quei

ventava lì per lì, al momento.

pre, un tifoso interista, un “furbetto”, un

di ogni uomo.

lui per le campagne che circondava-

Pino era il capofila del gruppo ed aveva

no il paese, a raccogliere cicoria, noci,

i suoi fedelissimi con i quali si cimen-

lumache, funghi e ogni altro ben di Dio

tava in mille avventure. Ogni giorno ne

che allora le campagne offrivano. Ci si

trovava una ed era seguito con infinita

fermava lungo il torrente, seduti sopra

gioia da Vincenzo, Antonio, Francesco,

un sasso, e si restava incantati a sentire,

Gianni e tanti altri.

i “fatterelli” o le ultime notizie della sua

A Gianni, ancora oggi, quando parla di

amata INTER. Tutti avevano imparato la

lui e delle sue imprese, brillano gli oc-

sua filastrocca o meglio l’inno interista:

chi. Sapeva di essere “raggirato” dalle

“La mia squadra preferita non è la Juve

mille “piccole astuzie” di Pino, ma ama-

o il Bologna, ma è l’inter del mio cuore

va seguirlo ugualmente, perché solo in

che ha sede a Milano” ecc. ecc.

ino Mittiga. Chi è costui?

Un amico d’infanzia e un amico di semsimpaticone, una “istituzione” nel gruppo di amici, ma soprattutto un uomo che non passa inosservato ed è anche difficile da dimenticare. Pino, unitamente a tutta la sua famiglia, è emigrato negli Usa nel 1973, ma, nonostante il passare degli anni, continua a mantenere vivi i contatti con quasi tutti gli amici d’infanzia. Al fine di non seppellire i ricordi e nella speranza di fare cosa buona e gradita, racconterò degli anni ‘50 e ‘60, gli anni

20

ricordi che accompagnano il cammino

Era bellissimo incamminarsi con

quel modo viveva una fiaba, un modo

Egli intratteneva gli amici anticipando

unico di divertirsi, diverso da ogni altro.

notizie sportive, come ad esempio: “la


formazione della squadra”: Presiden-

comune all’attività dello sport in Grecia

sportivi, televisioni locali, nazionali, in-

te: Angelo Moratti Allenatore: Helenio

e a Roma, oggi è stata sostituita dall’as-

ternazionali, pubbliche e private.

Herrera, Formazione: Sarti, Burgnich,

petto spettacolare e dal desiderio di in-

Pino ha amato sempre l’Internazionale,

Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair,

trattenimento collettivo.

anche nei giorni bui.

Mazzola, Domenghini, Suarez, Corso; “la

L’Inter era rimasta fuori da calciopoli e

do uno slogan a lui tanto caro: - dopo

nuova maglietta” dell’Inter o, ancora, gli

lo scudetto assegnato a tavolino, è stato

il nero della notte, arriva l’azzurro del

“scoop”: trattative segrete per l’acquisto

un premio d’onestà, quale società seria

cielo.

di Pelè o di qualche altro asso del calcio

e gloriosa. Se le regole del gioco ven-

Negli anni ‘50 e ‘60 seguivamo le par-

del tempo.

gono calpestate, lo sport muore e con

tite di calcio alla radio (tutto il calcio,

L’Inter era la sua squadra di calcio, il suo

esso anche la società civile. Lo sport ha

minuto per minuto), orecchiando alla

partito politico, la sua fede religiosa, il

portato sempre tregua alle guerre, pace

finestra del piano terra che dava sulla

suo amore di donna (e seguendo questo

e gioia nei popoli e nessuno può snatu-

via pubblica, di un signore del paese

“amore”, ha sposato una dolce donna di

rarlo da tale compito.

che teneva la radio ad alto volume. Sul

Andava ripeten-

Amava predicare: - C’era una volta lo

finire degli anni ‘60, il miracolo, la tele-

L’inter era il colore sentimentale di tut-

sport, circa 3000 anni fa. Lo inventarono

visione ci portò lo stadio dentro casa e

ta la sua famiglia: papà, mamma, Totò,

i Greci nell’VIII secolo a.C., con le Olim-

naturalmente Pino e tutti gli altri fum-

Maria, Nella, Mimmo e Rorò. Con i colori

piadi. C’era l’atleta e c’era lo spettatore,

mo felicissimi. Non si perse tempo e la

nerazzurro tutto splendeva. Amava l’In-

ma soprat-tutto c’era l’uomo con tutte le

famiglia Mittiga ben presto acquistò un

ter in modo assoluto e per “lei” viveva il

sue pulsioni e le sue sublimazioni. Ora

apparecchio televisivo.

suo presente e si proiettava nel futuro.

la sacralità ha profuso a piene mani la

Alla fine dell’ultima stagione calcistica,

L’inter, non una squadra di calcio, ma

spettacolarità. Dallo sport per gli dei, si

una sera mi ero appena addormentato,

uno stile di vita.

è passati allo sport per gli uomini.

quando sentii lo squillo del telefono. Mi

pura fede interista).

Pino credeva in un calcio pulito e i fat-

La pubblicità, gli interessi economici

girai nel letto, alzai la cornetta e sentii:”

tacci del campionato che hanno portato

hanno fatto il resto. Ogni anno corrono

Campioni d’Italia”! Quindicesimo scu-

il Milan e la Juventus in serie B qualche

fiumi di denaro per accaparrarsi i dirit-

detto, senza mai rubare e senza mai ret-

anno fa, lo turbarono profondamente.

ti televisivi delle partite di calcio e in

rocedere in serie B”. Naturalmente era

Egli credeva nello sport come momento

questa direzione la tradizionale ora di

Pino che chiamava dagli USA per farmi

di pace, che supera la politica e ferma le

punta per l’inizio delle partite non c’è

partecipe della sua gioia.

guerre, sinonimo di civiltà, valore etico.

più. “Tutto il calcio, minuto per minuto”

Il 9 marzo 2008 l’inter compie 100 anni.

Egli diceva: - Lo sport è mezzo di tras-

ha lasciato il posto a salotti televisivi

Pino amava raccontare la storia della

missione di valori universali e scuola di

con passerelle di “intellettuali”, ciarla-

nascita dell’inter e la raccontava così

vita, che insegna la lealtà e il rispet-to

tani vari, previsionisti, sketch musicali

come si racconta la fiaba di Biancaneve

tra compagni ed avversari. Travolgere la

e un “reggicalze” di pubblicità. Le par-

o di Cappuccetto Rosso.

lealtà sportiva per ridurla a puri inter-

tite ora si giocano a tutte le ore e in

“Era il 9 di marzo del 1908, pioveva a di-

essi economici è uccidere lo sport. La

qualsiasi giorno della settimana per il

rotto e faceva molto freddo. In una sala

sacralità dell’evento sportivo, carattere

“pancino” di gruppi giornalistici, editori

del ristorante “l’orologio” di Milano, luo

21


ale”, che non riesce a guardare oltre i confini lombardi. Se io fossi rimasto in quello sperduto paese montano della mia Calabria, oggi sulle vostre bocche non fiammeggerebbero pipe pregiate, ma staresti a fumare sigari puzzolenti. Bisogna guardare avanti, bisogna guardare al futuro e per questo io propongo di creare una nuova società sportiva, una nuova squadra per farla competere a livello mondiale e che, pertanto, chiameremo: INTERNAZIONALE”. Un lungo e unanime applauso salutò don Totò. Furono riempiti i bicchieri di buon vino per accompagnare “i cocci di calia” (i chicchi di ceci) e si brindò all’evento. Don Totò continuò: “I rossoneri saranno i nostri cugini poveri, giocheranno come sempre e saranno beffati dalla Juventus, dall’Atalanta e dal Vicenza. Noi compreremo i migliori calciatori anche se per trovarli, dobbiamo spingerci sino in Brasile o in Argentina. La nostra “internazionale” sarà la squadra di Milano e del Mondo e le bandiere nerazzurre sventoleranno in ogni angolo della terra”. Tutti erano raggianti di gioia e continuarono a brindare. - Il tifoso interista sarà rispettato, ammirato ed amato - aggiunse un altro dei presenti. - L’ingresso di calciatori stranieri, nel nuovo club calcistico, consentirà alla nuova squadra di uscire dai confini lombardi e italiani per presentarsi come squadra internazionale – concluse don Totò. L’evento fu salutato con lo storico verbale: “Nascerà qui al ristorante “l’orologio”, ritrovo di artisti, e sarà per go di ritrovo di intellettuali, artisti, po-

erica. Produceva pipe di ottima qualità,

eti, letterati e gente perbene, tutti veri

che poi vendeva in tutta la Lombardia

sportivi, nel senso più bello e più nobile

ed esportava anche nella vicina Svizze-

della parola, don Totò Mittiga (nonno di

ra. Don Totò aprì un sacchetto di “calia”

Pino) tenne una riunione sul calcio di

(ceci abbrustoliti) e li distribuì a tutti i

Milano e in netta apertura scissionistica

presenti. Prese subito la parola e dis-

con la società rossonera. Don Totò allora

se: - “Milano è Milano e il Milan non ci

aveva, proprio a Milano, un piccolo lab-

rappresenta più. Milano non può gar-

oratorio per la lavorazione del ciocco di

eggiare con una squadra “parrocchi-

22

sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà “Internazionale”,

perché

noi

siamo

fratelli del mondo.” Don Totò abbracciò tutti i partecipanti a quella riunione, uno per uno, con gesto paterno. Si avvicinò poi, al pittore Giorgio Muggini, che stava ancora mastican-


do, e gli disse: - Alzati, vai, lavora con i

conquistò la Coppa dei Campioni e poi

E non mancarono le bibite, le gassose (i

tuoi colori -

ancora la Coppa Intercontinentale. L’in-

gazzusi) e le aranciate della ditta Violi.

Qualche giorno dopo, Muggini, diseg-

ter per ben due volte fu Campione del

E poi ancora, l’entusiasmo dei ragazzi ad

nò il primo distintivo del club: un cer-

Mondo. Nel 1966 nuovamente Campi-

offrire la propria manodopera al fine di

chio azzurro e uno nero che delimitano

oni d’Italia e la stella sulla maglia ner-

trasformare un pezzetto di terra comu-

un fondo dorato e, in bianco, sovrap-

azzurra, che segnò la conquista del 10°

nale in campo sportivo.

poste, le iniziali del Football Club Inter-

scudetto. L’inter divenne così la squadra

C’era pure il cinema parrocchiale, qual-

nazionale Milano.

più leggendaria del calcio mondiale.

che spettacolo teatrale e tanto altro,

“L’orologio” in brevissimo tempo si tras-

Intanto a Platì (natio borgo mio e dei Mit-

che racconterò in un prossimo articolo.

formò: da ristorante divenne la sede

tiga) nacquero due squadre di calcio: la

Nell’ottobre dell’anno 1971, l’Inter era

legale ed amministrativa del neonato

Folgore e la Garibaldina in eterna sfida

ad un passo della retrocessione in serie

Club calcistico. L’azzurro e il nero furo-

domenicale: “supra o Vignale” o “arretu

B. Pino era triste, ma speranzoso e qua-

no i colori dominanti e nerazzurri diven-

u Macellu” (due contrade del posto). I

si a voler esorcizzare quella negatività,

nero i tappeti della sede, l’orlo dei bic-

calciatori delle due squadre presero “a

scrisse sulla parete esterna della sua

chieri e delle tazzine del caffè, i bordi

prestito” il nome dei grandi del calcio e

segheria, una sorta di implorazione ri-

delle sciarpe, dei cappellini e di mille

così anche Platì ebbe i suoi: Boniperti,

volta ad un calciatore:

altri oggetti.

Sivori, Rivera, Trapattoni, Hamrin, Mald-

- Dimmi Fabian, come hai svolto il tema

Nel corso degli anni, l’Inter non solo

ini, Buffon, Sarti, Grezzi, Facchetti, Corso,

sulla primavera?

rivaleggiò con il Milan, ma raggiunse i

Mazzola e via discorrendo. I muri delle

- Oggi è una bellissima giornata e l’Inter

massimi traguardi del calcio mondiale.”

case cambiarono colore e diventarono

ha vinto lo scudetto.

“Nel 1955, don Totò, ormai vecchio e

nerazzurri e con scritte: W Inter, Forza

In quel mese di ottobre del ‘71 Pino

malato, lasciò la presidenza del glorioso

inter, W Facchetti, W Mazzola e via con-

partì per Milano e tutte le domeniche

club nerazzurro e al suo posto chiamò

tinuando.

che l’Inter giocava a San Siro, andava

il suo “pupillo” Angelo Moratti, quasi

Ma non fu tutto o solo calcio. In quegli

a vedere la partita. Da quel giorno, l’In-

a voler simboleggiare una conservazi-

anni, a Platì, vi era pure l’azione cattolica

ter non ha più perso una sola partita

one di proprietà familiare, tanto era il

dei ragazzi. Il gioco del calcio balilla, (u

e cinque mesi dopo vinse lo scudet-

legame affettuoso che lo univa a lui.”

bigliardinu), le granite (grattate di ghi-

to. Pino aveva portato fortuna alla sua

Passarono ancora altri cinque anni ed

accio) colorate nelle festività in onore

squadra e l’augurio fatto mesi prima, si

arrivò anche il grande Helenio Herrera

della Madonna di Loreto e di San Roc-

era avverato. La giornata di primavera

che prese la guida tecnica della squad-

co. La raccolta dei punti “ferrero”, che

era lo scudetto. Sono passati oltre 30

ra. Fu, poi, quello che venne battezza-

chiamavamo semplicemente i “ferreri”,

anni e a Platì tutti gli amici ricordano an-

to, “il decennio d’oro”, l’inter divenne,

e i formaggini di cioccolato, cioè i trian-

cora oggi quella scritta “auspicio”, che

la “Grande Inter”, protagonista in Italia,

golini di cioccolato che impropriamente

poi si è avverato.

in Europa e nel Mondo. La maglia ner-

venivano chiamati “formaggini” anche

Emigrato negli Stati Uniti, il nostro am-

azzurra fu indossata dai migliori calcia-

se di formaggio non avevano nulla.

ico non ha dimenticato la squadra del

tori a livello mondiale fra cui Angelillo,

Più tardi arrivarono anche le figurine

cuore e per bel 9 volte è ritornato in Ita-

Suarez, Mazzola, Corso.

della Panini e furono particolarmente

lia, a Milano per sostenere la sua inter e

Con H. Herrera l’inter giocò all’asso

apprezzate quelle dei calciatori e quelle

per vederla sempre vincere. In quest’ul-

pigliatutto: diventa Campione d’Italia,

dei cantanti.

timi anni, ha avuto modo di conoscere Massimo Moratti con il quale ha intessuto una solida e fraterna amicizia. Fare previsioni per il futuro non è il caso, ma, nella vita, tutto può accadere, anche il passaggio della presidenza del Club nerazzurro a Pino Mittiga. Questo è il mio augurio e l’augurio di tutti i vecchi amici, nel giorno in cui l’INTERNAZIONALE compie 100 anni. Auguri Pino, auguri Inter!

23


E dimmi, chi siamo noi? di Eleonora Siniscalchi

D

egrado morale e bassezza di con-

tenuti girano tra le tante pagine di FB, più di quanto si possa immaginare. A volte e’sufficiente cliccare un’immagine, o un nik, per ritrovarci in un ginepraio contorto del social network più frequentato al mondo. La censura blocca la visibilità a chi è inviso o a chi fa della pubblicità “occulta” ma spesso ignora i contenuti di quelle pagine che meriterebbero solo di essere gettate nel cestino dei rifiuti.

24

E del capitolo analfabetismo ne voglia-

correndo.

mo parlare? No perché c’è gente inca-

Che, tradotto:

pace di produrre pensieri autonomi che,

“ Ok, sono la tua amante, e allora? Voglio

pur nell’ “ignorante” uso di apostro-

tentarti, perché so di esserti irresistibile.

fare, di contro fa sfoggio di un formida-

Peccato non poterti avere a tutte l’ore.

bile eloquio: frutto di citazioni riciclate

Ti sfido a braccio di ferro. Sappi che mi

a buon mercato.

troverai sempre disponibile, di giorno

I più gettonati:

e di notte e quando mi capiterai a tiro

“ Voglio scoparti l’anima”,

rimetterò la palla al centro, anzi farò

oppure, “Ti prego, scopami l’anima”,

suonare campane a festa da chi tifa per

“ i nostri pensieri si toccano, lo sento, ah

me. Ah, quella fortunata di tua moglie,

se lo sento”

accidentina perdingingincina, la colpis-

e ancora, “spogliami la mente” e via dis-

cano fulmini e saette!”


I più gettonati: “Voglio scoparti

sa avvenenza. La statuaria bellezza. La

sentiamo.

grande bellezza.

Noi che le cose non ce lo mandiamo a

Donne che risultano rinvigorite, ecci-

dire.

tate, ma terribilmente demodé... e non

E la gioiosa sorpresa nel rivederci.

solo per via dei costumini da teatrino,

Senza imbarazzo o sottintesi.

ma anche e soprattutto per ciò che

Noi senza diritti e senza doveri, ma ric-

scrivono senza mezzi termini.

chi di un valore aggiunto che si chiama

E’ un’ illusoria speranza quella di una

condivisione.

capitolazione del macho di turno con -

Quando leggo di amicizie tradite il cuo-

l’ercolino sempre in piedi- fagocitato

re si stringe, perché conosco il significa-

ad ogni profferta e da foto oltre il limite

to puro di questo valore.

dell’indecenza.

La vera amicizia equivale a rispetto re-

Ma a detta di qualcuna bisogna osare,

ciproco con o senza soccorso, con af-

perché:

fetto disinteressato, mai sovrapposto a

- Vuoi mettere la pratica- ? L’amore,

vincoli di una possibile privacy affettiva

come il sesso, vanno praticati, meglio

altrui.

quando si è in due a farlo, e poco impor-

Vivere banalmente significa sopportare

oppure, “Ti prego,

ta se, guarda caso, l’uomo non ti appar-

numerose croci e crisi che arrivano pun-

scopami l’anima“.

tiene perché è legato a un’altra donna. E

tuali, cicliche, impreviste e improvvise,

giù lacrime e sospiri, anatemi e minacce,

e poiché in tempo di crisi: ora, adesso

ricatti e vendette.

e subito, noi diamo priorità a quelle più

Hai visto mai che qualche pollo, inti-

sentite, di conseguenza, le crisi esisten-

toccano, lo sento,

morisca o prima o poi abbocchi o si –ri-

ziali passino pure in secondo piano. Che

ab-bar-bi-chi all’AMO?

nella vita è dura a campare.

ah se lo sento“...

Con buona pace di ‘feisbuk’, il mondo

Chi per richiamare l ‘attenzione, meg-

virtuale legittima l’ossessione, l’accan-

lio se di genere maschile, smania di

imento sessuale, la volgarità come la

protagonismo svendendo pensieri in-

paranoia e la noia.

decenti, presi a prestito da chi sa espri-

Andare oltre, please.

merli -almeno- in un compiuto lessico,

C’ è chi, per fortuna preferisce la com-

perde in dignità e merita l’indifferenza

pagnia delle belle persone. Degli AMICI

degli altri: di chi passa, legge, osserva e

VERI: reali, allegri o meno, ma sempre

registra, esattamente come ho fatto io.

l’anima“.

“i nostri pensieri si

( E segue nik, di solito improponibile del tipo: Portami nei tuoi sogni accidentinaohhh, ahhh, vengo vengo e ti avròò.) Il tutto corredato da immagini esplicite che spesso superano la fantasia erotica di noi comuni mortali. Possibile che certe donne abbiano nulla da fare dalla mattina alla sera che starsene davanti a un pc convinte e sognanti? Le intrepite, in attesa del ritorno della Santissima trinità, non disdegnano, al contempo, eventuali nuovi incontri.

puliti e mai maliziosi, che al posto dei riti propiziatori, conditi da agli odorosi e cornetti fiammeggianti, non hanno bisogno di fingersi altro/a da sé. Non servono altre identità per avere “ la situazione in pugno…” e sentirsi popolari secondo le circostanze. Noi che ci accettiamo per quelli che siamo. Noi che la satira, il divertimento e lo scherzo si interpretano con la consue-

E fintanto che ci saranno gli omuncoli

tudine di un cazzeggio continuo, ironico

bavosi, pompati ad arte da certi mes-

e pungente, condito anche di contenuti,

saggi che di subliminale non hanno nul-

perché no.

la....apposta poi dopo, ci vogliono tanti

Noi che i pensieri risultano autentici

caffè...

perché: ci mettiamo comunque e sem-

E le borse sotto agli occhi dove le mettiamo? Ocio che ne va di mezzo la famo-

25

pre la nostra bella faccia. Noi che stiamo bene quando ci vediamo e stiamo altrettanto bene se non ci

Per conquistare una bella testa, una mente, oltre che il cuore, ci vuole qualcosa in più di un argomento monocorde e monotono. Come non bastano movenze sensuali e sorrisetti ammiccanti che alla lunga risultano idioti. Allora, è proprio vero che dove c’è gusto non c’è perdenza? Il detto popolare torna utile, malgrado i tempi…perché se, “più ti scopri e più sei indecente”, vuol significare che la sostanza delle cose non cambia, resta a-variata. Ma questi non sono fatti miei .


Amo leggere da quando ho imparato a farlo. E da prima ancora se è possibile.

Intervista a Maria Cristina Petrucci a cura di Mariagrazia Talarico

1)

Quando e in che modo è nata la tua passione per la scrittura? Amo leggere da quando ho imparato a farlo. E da prima ancora se è possibile. I miei genitori mi leggevano le fiabe per farmi addormentare. Dopo qualche anno ho cominciato a scrivere. Prima per la scuola. Poi per piacere. Poi è diventata un’esigenza corporea. Quando non scrivo non mi sento a posto al 100%. 2) Ci sono degli autori che ti ispirano o ti hanno ispirato, o che hanno in qualche modo influenzato il tuo stile di scrittura? Leggo di tutto. Mi piacciono tutti i generi. È Il leggere in se che mi piace. Però se ti devo dire quali sono gli autori di cui aspetto con ansia la nuova pubblicazione, sono Jeanette Winterson, Alessandro Baricco, Ada Somaschini, Stephen King, Daniel Pennac e Alain de Botton. Hermann Hesse, di lui non mi manca nulla, come anche di Osho e Milan Kundera.

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3) Dove scrivi solitamente? Hai un luogo preferito, in cui senti che le idee fluiscono più facilmente, in cui la tua concentrazione migliora, dando spazio alla fantasia? È la fantasia che si prende i miei spazi. Scrivo perché mi vengono dei flash, dei pensieri. Quando ho tempo li scrivo. Anche se di solito devo trovare subito il tempo per scrivere altrimenti le parole mi rimbombano nella testa finché non vengono fissate sul foglio. 4) Adotti dei rituali particolari prima di iniziare a scrivere? No 5) Sei perfezionista, leggi e correggi i tuoi scritti mille volte prima di esserne pienamente soddisfatta/o? Si. E l’editing me lo faccio io. 6) Che genere di libri scrivi? Scrivo storie che facciano riflettere, con la romantica presunzione di poter cambiare il mondo. Una persona alla volta.

7) Come definiresti il tuo stile di scrittura: moderno, classico, hai un tuo stile personale? Mi hanno detto che ho uno stile particolare. Però rotola bene. Di solito l’effetto che suscita è dipendenza, che durante la lettura non fa mollare la pagina e al termine della lettura a volte porta il lettore a riprendere la lettura dalla prima pagina. 8) Vorresti che la scrittura diventasse il tuo unico mestiere (se non lo è già)? Anche se lo desiderassi, in Italia è difficile 9) Quali sono le difficoltà maggiori che incontri nell’intraprendere questo mestiere (se non lo è già)? Trovare un pubblico. Questa è la difficoltà più grande. Ma anche la gratificazione più grande. Dati i riconoscimenti. 10) Ha mai partecipato a dei corsi di scrittura creativa? Ti piacerebbe farlo? Mi piacerebbe ma ho una famiglia, troppo impegnativo.


11) Ti è mai capitato di avere il classico momento in cui non riuscivi a riempire il foglio bianco? Curioso, solo una volta e ho risolto il problema proprio descrivendo le mie sensazioni a riguardo. 12) Hai mai partecipato a concorsi letterari? Pensi che possano essere utili per farti conoscere? Sono sicuramente utili ma ho una famiglia troppo impegnativa.

È una bellissima cosa per chi preferisce quella strada. 15) Qual è l’ultimo libro che hai scritto e di cosa parla? Il primo e ultimo per ora. Felicità Nuda. È un romanzo di formazione e parla della felicità come modo di vivere e non come qualcosa da raggiungere. 16) Leggi molto? Anche libri di autori emergenti?

13) Cosa pensi dell’editoria italiana?

Leggo di tutto. Credo di avere più o meno ottomila libri.

Io conosco solo la mia casa editrice. Loro fanno quello che possono.

17) Per te scrivere è un’esigenza, uno sfogo, o una passione?

14) Cosa pensi dell’auto-pubblicazione?

È un’esigenza. Un’urgenza. Insomma quando mi scappa. Mi scappa. E non

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posso sottrarmi. Devo scrivere. 18) Cosa utilizzi per scrivere i libri? La tastiera del computer, la penna, la macchina da scrivere? Penna e computer. 19) Come ti definiresti? Una sognatrice. 20) Quale consiglio ti senti di dare ai tuoi colleghi scrittori? Di studiare e migliorarsi sempre.


INCIPIT MANIA A CURA DI MARIAGRAZIA TALARICO

01 LACRIME DI CIOCCOLATO Correndo per un’ora si consumano 800 calorie. Per eliminare in chilo di grasso, un essere umano, deve bruciare almeno 700 calorie, quindi, partendo dal presupposto che una donna ha bisogno di circa 1800 calorie giornaliere, se ne assumevo 1500 e ne bruciavo altre 300 correndo da casa mia a quella di mia madre, nel giro di 93 giorni avrei perso quegli antiestetici otto chili accumulati negli ultimi due anni. Il calcolo me l’aveva fatto mio marito che non è un dietologo ma un commercialista; l’aveva letto su una rivista di medicina a cui è abbonato e forse, se invece di assillarmi con tutti quei calcoli mi avesse semplicemente detto: “Amore, anche con qualche chiletto in più sei bellissima” probabilmente, in questo momento, non avrei la faccia verde e la milza che sembra esplodermi da un momento all’altro.

02 FELICITÀ NUDA

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Virgina Corbelli non avrebbe mai immaginato che il momento per cominciare ad essere felice potesse arrivare nel giorno in cui si ricordano i defunti. Fino a quel momento aveva condotto una vita normale, fra le braccia di mamma e l’affetto del papà; da quando aveva due anni e non sapeva ancora parlare bene,


aveva cominciato a fare domande strane: “ DINDENDO? “ chiese un giorno alla mamma, appoggiando alla punta del naso l’oggetto che stringeva fra le mani.

INSEGUENDO LA BREZZA Cos’è veramente l’alpinismo? «È scoprire cosa c’è dietro la collina». Con questa emozione nel cuore “Luigino” Airoldi ha affrontato ogni genere di sfida ai confini del mondo. Accademico del CAAI, Ragno di Lecco, Azzurro d’Italia, una vita spesa per scalare dapprima le più importanti, storiche e difficili montagne di tutto l’arco alpino e poi per vivere viaggi intorno al globo in ogni continente e terra remota. La storica prima assoluta alla parete sud del McKinley con il suo mentore Riccardo Cassin, e poi un susseguirsi di sfide con il Perù, il Cile, la Groenlandia, l’Alaska, la Bolivia e l’Amazzonia, l’Argentina e la Patagonia, l’Afghanistam, l’Africa, la Terra di Baffin e molti altri paesi in un elenco interminabile. Il terribile viaggio dalle pareti dell’Artide, attraverso le Americhe e poi, in motoveliero, sino in Antartide. Ed ancora lo sci, la vincita dei rally internazionali e le tante esperienze, dalle crode alla neve, dalle Dolomiti alle Alpi, dalla sfida al volontariato. Questo romanzo non è la “solita” storia di un fortissimo scalatore e non può esserlo: ben pochi hanno inseguito il vento dell’avventura in così tanti luoghi intorno al mondo e forse nessuno ha cercato quella brezza, un sorriso dopo l’altro, senza badare alla fama o alla gloria, ma solamente all’entusiasmo.

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03


Il portagioie misterioso Ancora fresco di stampa un romanzo magico e misterioso, avvincente e sorprendetne

M

a che razza di nome è il mio?

Mariastella Angeli

Formazione artistica

Note biobibliografiche

La pittrice, evidenzia fin da bambina la sua passione per l’arte. Diplomata all’Ist.

È la domanda che si fa spesso Azan, la protagonista di questa storia. Ha diciot-

Maristella Angeli è nata a Foligno (PG)

Statale d’Arte di Macerata col massimo

to anni, qualche brufolo, qualche chilo

nel 1957, risiede a Macerata (MC). Dopo

della votazione, espone in numerose

di troppo, timida, fragile, presa, come

aver conseguito il Diploma ISEF a Peru-

mostre e

molte sue coetanee, dai cambiamenti

gia (PG), ha insegnato Scienze Motorie

rassegne in Italia e all’estero; di recente

e dai coinvolgimenti emotivi tipici della

acquisendo, previo corso biennale, la

un suo quadro è stato esposto a

sua età. Vuole molto bene a nonna Anna

Specializzazione Polivalente, e da mol-

Bruxelles alla Gall. AmArt. Fra i premi

ed è proprio nel suo portagioie che tro-

ti anni presta servizio come docente di

conseguiti: nel 1982 primo premio Int.

verà un piccolo oggetto misterioso: un

Sostegno.

“pennello d’oro”, Corno Giovine; nel

bottoncino luminescente. Ed ecco che

Ha frequentato corsi di mimo e la Scuola

2013 Premio Personalità Artistica Euro-

tutto si trasforma. La ragazza schiva e

di Recitazione Sangallo a Tolentino (MC)

pea,

vergognosa diventa niente di meno che

conseguendo, previo corso regionale bi-

Premio Biennale Oscar dell’Arte, Premio

la principessa Azan, con doti di telepa-

ennale, l’attestato di «Animatrice attrice

Int. della Pace nell’arte G.O.M.P.A. e

tia e telecinesi, a capodel popolo deg-

teatrale e sociale». È stata una compo-

Trofeo Artista dell’anno (Cesenatico).

li Eggar, antica stirpe elfica della Terra

nente di un Gruppo Teatrale Amatoriale

Due sue opere sono in permanenza alla

Sospesa.

ed ha partecipato a rappresentazioni

Gall.

Nato dalla penna di una poetessa, il Por-

nazionali, internazionali e al IX Festival

“Immagini” di Cremona. È iscritta come

tagioie Misterioso è un romanzo pieno

Mondiale Principato di Monaco (Mon-

“Artista in Art from World.com”

di grazia e colore, dove l’importante per

tecarlo). Ha condotto corsi di recitazi-

È inserita nel catalogo artistico “L’élite

una volta non è solo come i buoni scon-

one per adulti, ha coordinato progetti

news 2014”, I Segnalati” Ea Editore

figgeranno i cattivi, le battaglie cruente,

a favore dell’integrazione sociale dei

2013,e in”Over Art”

i personaggi originali che ci vivono, ma

soggetti diversamente abili, basati sulla

il fatto che la spada sacra sia davvero

“Globalità dei linguaggi”.

magica, nel senso che non uccide real-

Ha pubblicato sette raccolte poetiche,

mente il nemico, perfido e terrificante,

ha pubblicato alcuni racconti e il suo

http://www.artfromworld.com/maristel-

ma solo il male che si agita in lui.

primo romanzo di genere fantasy.

laangeli.htm

bene?

Ha conseguito primi premi, e numerosi

http://www.premioceleste.it/maristel-

Un fantasy ben congegnato, in cui sco-

riconoscimenti in concorsi letterari.

Riusciranno a trionfare le forze del

prirete anche gli usi e i costumi degli Elfi, i loro sentimenti, le loro paure e

http://word.technologeek.eu/maristella-angeli/

la..angeli La mia personale artistica

come il male stavolta venga affrontato

in 3D Art Gallery:

in modo corale, perché l’eroe non è mai

http://youtu.be/LJm1kWucrr

solo il singolo individuo, ma l’intero popolo che lo sostiene.

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Il portagioie misterioso Romanzo fantasy di Maristella Angeli Sezione: Narrativa Autori: Maristella Angeli Pagine: 180 Prezzo ? 13,00 2013 - ISBN 9788896926239 brossura - pp. 180 http://www.antipodes.it/prodotti/ scheda-prodotto.asp?id=43

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ARTISTICAMENTE IN NOI Un tributo in poesia “ARTISTICAMENTE IN NOI” di Gioia Lomasti e Gaetano Cuffari. DEDICATA AI CANTAUTORI DINABILE TRAMITE CANALI WEB

trice di scrittura – direzione di antologie AA.VV. e singoli autori. Cura rassegne e

Una raccolta di versi che ripercorrono i brani di alcune delle grandi firme del cantautorato italiano aprendo proprio con Fabrizio De André.

Artisticamente in noi scritto da Gioia Lomasti e Gaetano Cuffari

sui suoi portali web quali “vetrinadell-

ARTISTICAMENTE in NOI di Gioia Lomasti e Gaetano Cuffari edizioni Photocity.it, uscita il 28 Dicembre 2013,

Curatore d’Opera

di Vetrina delle Emozioni che prende il

Marcello Lombardo

vo per radio Sonora nel quale promuove

Affascinante viaggio poetico firmato da Gioia Lomasti e Gaetano Cuffari che trae ispirazione dai versi di alcuni dei brani che hanno fatto la storia della musica italiana in un effervescente mix di due differenti stili compositivi che rende omaggio alla canzone d’autore attraverso una raccolta di versi che scruta dentro l’anima stessa dei brani, sottolineandone lo spirito e l’essenza, con la freschezza del ritmo poetico che ne evidenzia i significati utilizzandoli poi come pretesto per raccontare molto altro.

Con il prezioso contributo di Norman Zoia Co-curatori e promotori d’Opera

promozioni dedite all’arte e alla musica eemozioni.com” e blog, dirige le puntate nome dal suo sito, un laboratorio creatilibri e musica e collabora alla direzione di un web magazine. Opera nel sociale, crede nel valore dell’amicizia. Gaetano Cuffari è nato a Catania nel

Emanuele Marcuccio , Francesco Arena, Marco Nuzzo, Matteo Montieri

1976. I suoi interessi spaziano dal cam-

Linoleografie gentilmente concesse da

e sociale. Laureato in Scienze Socio-Psi-

Stephen Alcorn - The Alcorn Studio & Gallery

gli Studi di Catania, nel 2012 ha pubbli-

Prefazione Luciano Somma Introduzione Elisa Donato ISBN 978-88-6682-525-8 EDITORE Photocity Edizioni

po artistico e poetico all’impegno civile co-Pedagogiche presso l’Università decato un volume di versi intitolato “Spine d’arancio” collana Phoetica edito da Lettere Animate ed ha iniziato a collaborare successivamente come articolista con il sito web “vetrinadelleemozioni. com”. CONTATTI h t t p s : / / w w w. f a c e b o o k . c o m /p a g e s /A r t i s t i c a m e n t e - i n - N o i - d i - G i oia-Lomasti-e-Gaetano-Cuf-

http://ww4.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=21033&formato=10013 NELLE MIGLIORI LIBRERIE OPPURE OR-

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Gioia Lomasti nasce nel Luglio 1973 a Ravenna, lavora come impiegata in ambito culturale. Sin da bambina riversa nella scrittura la sua più grande passione, attraverso la composizione di opere in poesia-prosa riscuotendone numerosi riconoscimenti da parte della critica grazie alla sua partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali. Autrice di molte pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla narrativa, promo-

fari/413755315427246 http://gioialomasti.eu/ https://www.facebook.com/pages/GIOIA-LOMASTI/173531265164 http://gaetanocuffari.blogspot.it/ http://www.vetrinadelleemozioni.com/ - PROMOZIONE AUTORI & ARTISTI A cura di vetrinadelleemozioni.com http://www.vetrinadelleemozioni.com/


Leggiti

tra le righe

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LA REDAZIONE

Laura Capone La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

Cristina Rotoloni Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.


Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”


Francesco Terzulli

Isabella Verduci

Francesco Terzulli è nato a Guidonia (RM) il 21 gennaio 1988. Si è laureato in illustrazione e animazione allo Ied di Roma. Ha collaborato come stagista presso l’agenzia pubblicitaria 19novanta in veste di designer grafico. Attualmente frequenta un master di specialistica in sviluppo web e collabora come grafico per la rivista Volodeisensi

isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e ‘fotografare’ la vita con una penna o l’obiettivo. Ha pubblicato una silloge poetica, ‘Petali di parole’ edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E’ un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell’amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent’anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni!


Alessandro Bagnato Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.



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