Volodeisensi Magazine Volume vol.32

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Volodeisensi Magazine N.32 Ottobre 2014 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it

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ANTONELLA RUGGIERO

“Sin da bambina ho ascoltato musiche provenienti da luoghi ed epoche che mi hanno sempre incuriosita, o, addirittura, commossa, come, ad esempio, i brani della tradizione corale alpina.”

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Antonella Ruggiero La divinadiva sospesa

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Director: Emanuela Arlotta Art director & designer: Francesco Terzulli

Francesco buzzurro


4 Antonella Ruggiero

Content

“Sin da bambina ho ascoltato musiche provenienti da luoghi ed epoche che mi hanno sempre incuriosita, o, addirittura, commossa, come, ad esempio, i brani della tradizione corale alpina.”

6 Francesco Buzzurro “Arriva un momento nella vita di un musicista nel

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quale egli sente il bisogno di esprimere quanto di più autentico c’è nel suo cuore e nelle sue mani. “

8 Fabrizio Gaboardi “E’ stato un amore a prima vista, navigando su internet ho scoperto il Cake Design e da li ho iniziato, procurandomi il necessaire a mettere le mani in pasta e a a realizzare le prime cose.”

Alberto diamanti

12 Intervista Il venditore di Bibbie di F. d. Lamb Il mio personaggio è l’uomo comune di un tempo buio, parafrasando una canzone di lo stato sociale è qualcuno che per fortuna non conosciamo e forse è la speranza per il futuro"

20 Intervista ai TOOT “TOOT è un acronimo del nome The Out Of Tunes che vuol dire “fuori dai toni”.”

F.d.lamb 22 Intervista Alberto

Diamanti "Sono delle storie che solo i bambini, con la loro fantasia, possono immaginare come reali, e quindi il messaggio che portano dentro arriva al bambino come una 'cosa possibile e fattibile'


L’EMISSARIO DI SUONI NEWS

ANTONELLA RUGGIERO, “Sin da bambina ho ascoltato mu-

LA DIVINADIVA..”SOSPESA”

siche provenienti da luoghi ed ep-

a cura di Emanuela Guttoriello

oche che mi hanno sempre incuriosita, o, addirittura, commossa, come, ad esempio, i brani della tradizione corale alpina.”

Il flauto traversiere. Il cherubino, la gioia di Dio e di ogni divinità assoluta. Universalmente la voce tra le più versatili, la pelle ha tutto il diritto di accapponarsi, ascoltandola. La divina Antonella Ruggiero possiede l’arte del vocalizzo di intensità e calibro semplicemente eccezionali; è innegabile l’orchestra che scaturisce dalla sua ugola preziosa. Mi ha rilasciato questa intervista aggraziata, delicata, dalla quale trasuda il suo modo di essere educato e gentile, e quindi “scambiamo” due chiacchiere:

D1) Sappiamo già tutto della voce leader dei Matia Bazar, carriera, canzoni, successi. La parte più interessante è “ Antonella Ruggiero Soloist” : dai viaggi in India, durante i quali ha acquisito nuove e stimolanti sonorità, ad oggi. Che emozioni si provano nel tras-

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mettere vocalmente QUESTE emozioni, rischiose se vogliamo, visto il nuovo repertorio intrapreso a suo tempo.

scelte e di azione, grazie anche alla mia etichetta discografica “Libera”.

Non ho mai pensato che mi sarei fermata alla musica che mi ha portato, a suo tempo, al successo di pubblico.

D2) La rivisitazione di molti testi popolari ha fatto sì che il pubblico riscoprisse valori musicalmente importanti ma finiti nel dimenticatoio, nel cassetto polveroso della memoria. Come mai questa scelta di riproporli?

Sin da bambina ho ascoltato musiche provenienti da luoghi ed epoche che mi hanno sempre incuriosita, o, addirittura, commosso, come, ad esempio, i brani della tradizione corale alpina. Perciò, dopo sette anni di totale allontanamento dal mondo della musica, dal 1989 al 1996, ho iniziato il mio personale percorso, facendo ciò che in assoluto è adatto al mio modo di essere e intendere la musica, in totale libertà di

La musica popolare è ricca di spunti e di temi veramente toccanti e, via via nel corso del tempo, mi sono trovata ad affrontare canti in dialetto friulano, siciliano, sardo, milanese, genovese, trentino, napoletano, pugliese, abruzzese, passando attraverso un interessantissimo progetto in lingua ladina, dal


continue piccole sfide, dovute alla considerevole percentuale di parte improvvisata all’interno del concerto: insieme possiamo decidere, anche poco prima di entrare in scena, la scaletta del concerto stesso, perché il nostro approccio musicale è particolarmente naturale e complice. Questo senso di libertà e creatività è la cosa più bella del nostro lavoro.

Grazie alla divina perché ci regala ancora sensazioni e suggestioni splendide ed irrinunciabili: inafferrabile, irraggiungibile, “sospesa”, appunto.

titolo “Cjanta Vilotis”. In tutti questi casi nei brani tradizionali ho sempre trovato qualcosa che mi ha affascinato, riferito a epoche, storie e luoghi italiani diversi, che mi hanno fatto comprendere ancora di più ciò che sono le nostre radici. Affrontare sonorità e ritmi differenti, come lo sono quelle dialettali, è sicuramente stimolante ed è un percorso, per molti versi, ancora da scoprire. D3) Antonella Ruggiero ed il Jazz. Un connubio perfetto, un binomio quasi atteso. Le sue esperienze più incisive? Nel 1999 c’è stato il primo contatto duraturo con alcuni musicisti dell’ambito jazzistico, che ha portato alla concretizzazione di una decina di concerti in altrettanti rassegne: il progetto, diretto dal contrabbassista Riccardo Fioravanti e dal chitarrista Bebo Ferra, più un percussionista indiano, Arup Kanti Das e un polistrumentista australiano, Phil Drummy, prese il nome di “Elementi” e le registrazioni di quei concerti sono particolarmente interessanti. Una fortunata serie di concerti con un progetto imperniato sulle canzoni dell’Italia fra le due guerre, dal titolo “Souvenir d’Italie”, titolo dell’omonimo cd “live”, con la collaborazione di Renzo Ruggieri, fisarmonica, Paolo Di Sabatino, pianoforte, Massimo Moriconi,

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contrabbasso e Massimo Manzi, batteria. Un’esperienza che tuttora va avanti con grandi soddisfazioni. La serie di concerti con Maurizio Colonna, chitarra classica e Frank Gambale, è stata anch’essa lunga e stimolante, con la loro personale rilettura di brani provenienti da varie parti del mondo. Nel 2012, in occasione di una grossa manifestazione a Milano, “Blues for Haiti”, ho eseguito tre brani con un trio formatosi per quell’occasione, composto da Bebo Ferra, chitarra, Attilio Zanchi, contrabbasso e Gabriele Mirabassi, clarinetto. Un repertorio variegato è anche quello dei concerti con Fabio Zeppetella, chitarra elettrica e Ramberto Ciammarughi, pianoforte, con un modo tutto loro di rileggere alcuni brani che conosco da sempre, intimo e ricco di piccoli dettagli che rendono il progetto prezioso. Un concerto nel 2013 con il “Color Swing Trio”, con i quali sono stati riletti in chiave, appunto “swing” alcuni brani facenti parte del mio repertorio, e non, è stata probabilmente l’esperienza musicale più funambolica fra tutte. Negli ultimi anni si è andato a creare un rapporto molto interessante e continuativo con Francesco Buzzurro, chitarra classica e, talvolta Giuseppe Milici, armonica a bocca, che è fonte costante di

Un sentito grazie va a Roberto Colombo , per la fiducia accordatami, un grazie particolarissimo ad Alfredo Lo Faro, manager di Antonella Ruggiero, per l’insostituibile supporto concesso.

Emanuela Guttoriello


L’EMISSARIO DI SUONI NEWS

FRANCESCO BUZZURRO “ è “ IL QUINTO ELEMENTO. di Emanuela Guttoriello

“Arriva un momento nella vita di un musicista nel quale egli sente il bisogno di esprimere quanto di più autentico c’è nel

lo dimentichi più; così è la sua musica, pari alla sua gentilezza esecutiva mista

suo cuore e nel-

alla giusta grinta. E’ simpatico e solare,

le sue mani. “

invidia. E nel mondo lo mandiamo vo-

ed è una delle chitarre che il mondo ci lentieri purché, naturalmente, ce lo restituiscano, perché teniamo moltissimo ai nostri talenti nostrani. La preparazione tecnico-culturale di Francesco è in-

Quando un’artista intervista un altro artista la strada è una sola: l’una si arricchisce interiormente del percorso

discutibile. Gli pongo alcune domande lasciandolo libero di esprimersi, e mi dà il meglio di sé.

no di esprimere quanto di più autentico c’è nel suo cuore e nelle sue mani. In un momento storico come quello che viviamo, di innegabile globalizzazione ad ogni livello, ci rimane soltanto la possibilità di un ritorno alle radici, all’essenza, a quei luoghi geografici e dell’anima nei quali abbiamo vissuto e trovato ispirazione. È quello che ho sempre fatto, ovvero esprimere me stesso attraverso una naturale forma di “fusion music” che ingloba da un lato la mia siciliana mediterraneità, con tutti i suoi umori, e

dell’altro, soprattutto se lo stima sin-

dall’altro un forte interesse verso il latin

ceramente. E’ quello che accade a me

D1) Francesco, tu incarni lo spirito

da un po’ di tempo a questa parte, e

della tua Terra e lo dimostri costan-

ascoltando il nuovo CD di Francesco

temente restando te stesso in ogni

Buzzurro, ho la conferma delle mie

D2) L’origine del mondo è nell’acqua,

tua esecuzione. L’influenza delle tue

sensazioni. IL QUINTO ELEMENTO , ap-

nel fuoco, nel vento. Nel cuore di og-

radici, dei tuoi natali, rende ogni nota

pena lanciato sul mercato e già splen-

nuno di noi si nascondono ancora i

differente dal solito “ascoltato”. Si

dida perla di una collana inestimabile.

ritmi ancestrali di un individuale cre-

percepisce l’origine delle contamina-

Francesco nasce letteralmente dalla sua

ato, e tu li riporti egregiamente fuori

zioni del passato, che sono innegabili.

terra natìa. E’ come se si materializzasse

come per magia. La scelta del titolo del

Nel tuo nuovo CD quante impronte di

Dal mare e dall’aria di Sicilia, è esatta-

nuovo disco non è casuale, scopriamo-

ataviche “invasioni “musicali hai tras-

mente così, lava incandescente del suo

lo insieme a te ed alle tue sensazioni

ferito?

personali.

R: Arriva un momento nella vita di un

R: Avendo già scritto in passato brani

musicista nel quale egli sente il bisog-

dedicati al mare o ancora alla terra, mi

vulcano che tutto brucia scivolando lentamente, fino a freddarsi e poi non

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jazz e quindi la musica improvvisata.


orchestra, creando arrangiamenti nei quali non si perde mai il senso ritmico grazie al mio “pollice bassista” che mi consente di improvvisare fluidamente senza dovere essere sostenuto da una band. Basta vedere su YouTube, ad esempio, la mia realizzazione solistica dei celebri I Got Rhythm di Gershwin o Tico Tico di Zequinha de Abreu. Mi piace suonare il jazz, il tango, la musica brasiliana, e comporre i miei brani che evidenziano un visione allargata dell’arte. Per me esistono solo la buona e la cattiva musica, non mi sono mai piaciute le gabbie e gli integralismi di una certa critica che giudica in maniera sono buttato a capofitto nella composizione di 12 nuovi lavori, in parte elaborando delle idee che ho in mente fin da tempi non sospetti, sempre ispirate dalla natura meravigliosa della mia casa di Siculiana Marina, in parte con materiale totalmente nuovo. La mia Akragas, ovvero Agrigento, è la terra del filosofo Empedocle, che già si era cimentato con lo studio dei quattro elementi tentando con le sue circostanziate argomentazioni di giustificare attraverso la continua aggregazione/disgregazione di essi la nostra vita stessa e la composizione dell’universo. Ciò è semplicemente affascinante e ha stimolato in me un’istintiva voglia di scrivere pensando alla chitarra sempre come a un’orchestra, e quindi come il mezzo migliore per tradurre musicalmente stimoli visivi esteriori e interiori strettamente legati agli effetti che la forza dei quattro elementi ha sulla nostra vita e sulla natura stessa, determinandone inarrestabili, radicali e imprevedibili mutamenti, spesso purt-

di quiete riflessiva e talora malinconica e infine ancora un altro che si manifesta dinamicamente in movimento come una sorta di imprevedibile divenire. Questo disco allora, nato nel profondo del mio cuore, vuole essere non solo la traduzione in emozioni musicali delle impressioni derivanti dalla mia osservazione del mondo e da una personale e accurata auto introspezione, ma vuole es-

di cui io invece ho fatto la mia bandiera. Ad un mio concerto solistico, e lo dico con orgoglio, non ci si annoia mai perché la proposta musicale è variegata e sostenuta da arrangiamenti sempre originali, che la Siae mi ha in molti casi riconosciuto come quasi nuovi brani assegnandomi i ventidue ventiquattresimi dei diritti di rielaborazione.

sere anche un invito a guardarci intor-

D4) Un disco, più avanti, di ritorno alle

no con attenzione ritrovando, laddove

origini classiche e di musiche tipica-

mancante, una profonda intesa con la

mente tradizionali ce lo prometti?

natura, godendone appieno le infinite meraviglie e apprezzando tutto quello che benignamente ci regala come una grande Madre, ancor prima di aprire gli occhi al suo sorriso.

R: Non posso promettere nulla se non di seguire il mio istinto musicale e compositivo cercando sempre di esprimere al meglio ciò che sento dentro di me nel tentativo di toccare le “corde del cuore”

D3) La fusione jazz/classico dà sempre

del pubblico. “Emozionare me stesso

ottimi risultati: riesci a passare da uno

per emozionare gli altri” sarà sempre il

stile all’altro quasi senza “offendere”

principale fondamento della mia attivi-

nessuno dei due. Questa scelta è capi-

tà artistica.

tata per caso oppure dopo una accurata introspezione?

roppo catastrofici e dolorosi. Pertan-

R: Non si tratta sicuramente di una scelta

to, ho suddiviso i brani in quattro cicli,

ma di fortunosa casualità, poiché il mio

elaborando tre momenti per ciascun

stile si è sviluppato in modo naturale

elemento e, quasi del tutto spontan-

come un’originale commistione di dif-

eamente, in ciascuno dei cicli o quasi

ferenti influenze che vanno dalla classi-

c’è un brano che rappresenta la forza

ca al jazz, dalla musica latina in genere

dirompente e devastante di ogni ele-

a quella etnica. Tecnicamente tratto la

mento, un altro che racconta uno stato

chitarra nylon string come una piccola

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pregiudiziale il fenomeno del crossover

Grazie, Francesco, per questo bellissimo viaggio. I miei ringraziamenti personali ai preziosi e sempre impeccabili Alfredo Lo Faro e Pietro Zolfo, affettuosamente.

Emanuela Guttoriello


Intervista a a Fabrizio Gaboardi A cura di Emanuela Arlotta “E’ stato un amore a prima vista, navigando su internet ho scoperto il Cake Design e da li ho iniziato, procurandomi il necessaire a mettere le mani in pasta e a a realizzare le prime cose.”

Intervista a Fabrizio Gaboardi a cura di Emanuela Arlotta 1) Ciao Fabrizio, benvenuto sul nostro Volodeisensi Magazine! La prima domanda che voglio porti in merito alla tua passione per il cake design è questa : come è cominciata? Come e perchè ti sei avvicinato all’arte della manipolazione della pasta di zucchero? E’ stato un amore a prima vista, navigando su internet ho scoperto il Cake Design e da li ho iniziato, procurandomi il necessaire a mettere le mani in pasta e a a realizzare le prime cose. Ho avuto una formazione artistica ( Istituto d’arte) e questo mi ha aiutato notevolmente.

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Dapprima ho provato a “copiare” delle creazioni prese da riviste di settore. Poi ho deciso di realizzare mie proprie creazioni. Disegno su carta il progetto e quindi lo realizzo in pasta di zucchero. 2) Cosa rappresenta per te il cake design?

Rappresenta la realizzazione dei sogni, un modo per portare in tre dimensioni le proprie fantasie 3) Spesso organizzi dei corsi. Ci racconti qualche aneddoto carino?


In questo forse sono stato abbastanza “sfortunato”, tranne una volta in cui mi è capitata una signora che aveva la temperatura corporea talmente alta che al contatto con la pasta di zucchero gli si scioglieva in mano. Per quanto tentasse di raffreddarsi le mani con l’acqua, alla fine la copertura della torta gliel’ho dovuta fare io. 4) Questa è una professione nata da poco in Italia. Credi ci sia lo spazio per una crescita in questo settore? Se la decorazione di torte è arrivata da poco in italia, la professione ha davanti a se ancora una strada lunga per affermarsi. Ci sono tante persone improvvisate cake designer e quindi chi è “professionista” e non ha i mezzi per farsi conoscere non riesce ad affermarsi. In poche parole di spazio di crescita ce ne è tanto, ma a mio avviso deve essere organizzato bene. 5) Quali sono le caratteristiche principali che deve avere chi si avvicina a questa arte? Fantasia, manualità, senso estetico e conoscenza delle proporzioni. Insomma, dovrebbe essere artista a 360 gradi. 6) Chiunque con un buon corso può raggiungere dei buoni risultati? Assolutamente no…Innanzi tutto deve

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essere portato, il corso insegna le tecniche e le affina, ma le caratteristiche di base ( vedi domanda precedente) devono essere innate. 7) Progetti futuri? Parteciperai alle gare in giro per l’Italia? Ho già partecipato a diverse gare e il prossimo appuntamento importante al quale prenderò parte sarà il Cake Design Italian Festival di Roma del prossimo anno. Il mio grande progetto futuro – o se preferisci, il mio sogno – è far diventare questa passione un lavoro vero e proprio, collaborando in un laboratorio o magari aprendo il mio. Grazie per l’intervista e per l’opportunita di far conoscere questo dolce mondo. Se volete condividere il mio sogno e vedere altre mie creazioni potete seguire la mia pagina Facebook Sweet Cake di Fabry. https://www.facebook.com/FabrySweetCake?ref=hl Ti ringrazio molto per essere stato con noi e per averci introdotto in questo dolcissimo mondo! A presto!


Proclamazione delle Opere vincitrici della II edizione del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – anno 2014

Si ringraziano tutti i partecipanti che con la loro fiducia hanno consentito la buona riuscita del Premio, in particolar modo ringraziamo quanti non sono risultati idonei al raggiungimento della vittoria finale ma che desideriamo spronare ad affinare le loro qualità affinché possano ritrovarsi vincitori nella prossima o prossime edizioni e a seguirci sempre, per la rivalutazione della letteratura italiana contemporanea. Grazie a tutti. L’opera giudicata vincitrice del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – per la Sez. Romanzo inedito meritevole di targa di premiazione e proposta di contratto editoriale è:

L’opera giudicata vincitrice del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – per la Sez. Romanzo edito meritevole di targa di premiazione, promozione dell’opera attraverso gli canali della LCE, partecipazione a tutti gli eventi legati al Premio letteratura Italiana contemporanea, e libri della LCE in omaggio. Ritratto del passato da vivo - di Ferruccio Semeghini ……………………………………………. Le seguenti opere pur non essendo vincitrici del premio della presente edizione, riceveranno proposta precontrattuale se l’autore acconsentirà ad apportare quelle migliorie indicate dal curatore, emerse nel corso della valutazione, necessarie per consentire la pubblicazione presso la casa editrice: Shenk - di Alice Stocco Donadello

Villa Speranza

di Katia Di Martino

………………………….

La moglie in soffitta - di Gabriele Prignano

Inoltre, le seguenti opere sono state segnalate dalla giuria per ricevere:

Delitto all’ombra di JFK - di Giovanni Prodi

la targa: Premio speciale romanzo inedito, libri della LCE omaggio e successiva proposta precontrattuale a discrezione della redazione.

Quore di mamma - di Lucia Marradi Terra di vigne - di Paolo Maccioni

Adelaide Muroni con “L’esistenza”. Agostino Cavestro con “Il treno del pianto”. Alessandra Corbetta con “L’ampolla del profumo”. Alessandro Porri con “Africa colpita”, “Discarica”, “Viaggio nel tempo”, “Quale futuro”, “La solitudine”. Gabriele Prignano con “Amo e muoio”, “E se ti amo”, “Futura”, “Piaceri”, “Domani”, “Notte”. Salvatore Carvelli con “Amami”, “C’è un albero che è lì da quando sono nato”, “Che amanti eterni siate”, “Mia cara patria”. Vincenzo Patierno con “Ai miei nonni”, “Alle donne vittime”, “Il tuo nome è mamma”, “Napoli”, “Ricordo di una lei”, “I barconi della speranza”. Renato Pagnoncelli con “El punt in sül Navili”, “La Parisina”, “I do piviunitt”, “La lüna del dì”, “Dialogo fra la Carlota e la Luna”. Laura Vardeu con “Clandestini”, “Il mio paese, isola nell’isola”, “La falena incastrata nel fanale”.

………………………………………………………. L’anno di Giò - di Andrea Tartaglione L’influenza mitigatrice del mare - di Giorgio Diaz Domina Mundi - di Maria Lidia Signorello ……………………………………………………

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Le seguenti opere sono state giudicate vincitrici del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – per la Sezione Poesie inedite e pubblicate nel volume POETI CONTEMPORANEI della II edizione del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – 2014:

Mattia Retta con “A perfect day”, “Factum omne rotat”, “Haiku”, “Belle et Infidèle”, “Ti chiedo perdono”. Floriana Porta con “Alchimie e visioni”, “Il destino”, “In luoghi sommersi”, “La traccia del sentire”, “Nuove orbite”. Graziano Cancellieri con “Velluto e mus-


Annalisa Montanaro con “Chiesa”, “Diecimila chilometri”, “Formiche”, Yuleisy Cruz Lezcano con “L’urgenza del delirio”. Giorgio Eugenio Passalacqua con “Distrazioni”, “Virtuale”.

con “Passo a due”; Nicola Rocca con “Un rospo in gola”; Patrizia Palese con “C’era una volta”; Renato Mangarelli con “La prima volta”; Riccardo Impallomeni con “Osteria dell’Orologio Fermo – Clandestini”; Roberto Vaccari con “Aspettative di vita”. Importante:

Concetta Germanà con “Pensieri”, “Specchio”, “Piccolo miracolo”, “Amor comunque”. Augusta Tomassini con “Eterni silenzi”, “Narcisi”, “Sera di Maggio”. chio”, “Voce”. Davide Ravo con “Apassiva lucida”, “Cigno reale”, “D’aria è il ciel di fantasia”, “Il quadro del sole”, “Naturalhomonduscranei”. Marco G. Maggi con “Il bambino della giostra”, “Mi chiedi…”

Fabiola Sciarratta con “Un albero bianco è fiorito nel parco”, “Un’altra vita”. Eleonora Capozzi con “Fiaba”, “Il mirabile Autore del Fato”, “Le mie ali di farfalla”. Nunzia Avilio con “L’amore cosmico”. ……………………..

Giuseppe Bettoliere con “Marina Piccola”, “Canicola”, “Pioggia”, “Bassa Marea”. Fabio Salvatore Pascale con “M’arrendo”, “Lode al grano”. Rosa Ruggiero con “Illusione”, “Triste ricordo”. Il Poeta Notturno (Angelo Manna) con “Ti penso”, “Momenti d’amore”, “‘O juorn ca ciamm lasciat”. Paola Orsini con “Esuli da noi”, “Alla luna”, “Amore senza ritorno”, “Agli angoli soli”, “L’inchiostro dei poeti”, “Gaza”, “Genova. L’ultimo viaggio”, “Luigi”. Mauro Sgaramella con “Componimento n.158”, “Componimento n.163”, “Componimento n.164”. Abraham Tiberius Wayne (Davide Bottiglieri) con “Acqua salata”, “Anna, “Fenice tra i suoni, “Il pianista che ha fallito, “Ma allor cosa sei?”, “Sillabe”, “Teatro”.

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Le seguenti opere sono state giudicate vincitrici del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – per la Sezione Racconti inediti e pubblicate nel volume SCRITTORI CONTEMPORANEI della II edizione del Premio Letteratura Italiana Contemporanea – 2014: Alfio Nicosia con “Il posto più bello del mondo”; Alice Stocco Donadello con “Polvere di Universo”; Angela Ceraso con “Scene di un matrimonio”; Antonella Caputo con “Ci vorrebbe un orfanotrofio per le cose che nessuno desidera più”; Carlotta Casolaro con “L’abbraccio del silenzio”; Claudio Fiorentini con “Piricotinali col ruspetto”; Corrado Roda con “L’uomo che viveva sulle nuvole”; Emanuela Arlotta con “Cinque euro”; Eugenio Gobbi con “Dark ladies”; Gabriele Prignano con ”Fiori e coltelli”; Giovanna Pastega con “Dalla morte è meglio fuggire”; Giovanna Luisa Tucci con “Il cormorano”; Giuseppe Berardi con “Emil”; Laura Calderini con “Il coraggio degli angeli giovani”; Mirco Rabacchi

Ricordiamo agli autori che per “buona norma editoriale” non vi è alcun obbligo di acquisto copie, ne saranno richiesti contributi economici di alcun genere, in alcun modo e in alcuna forma, nel caso che qualche impostore esigesse richieste economiche, contattare subito la redazione alla email ufficiale del premio: concorsi@lauracaponeeditore.com o telefonare esclusivamente al numero 3383368359. Agli autori vincitori è data comunque la possibilità di acquistare i volumi con lo sconto autore del 50% (siamo riusciti ad aumentare la possibilità di sconto) per uso non commerciale, sul prezzo di copertina. Parte dei proventi delle vendite dei volumi in antologia saranno devoluti, all’associazione Patrocinante del premio: FIABA onlus.


Intervista a ”Il mio personaggio è l’uomo co-

F. d. Lamb scrittore del libro “IL venditore di Bibbie”

mune di un tempo buio, parafrasan-

A cura di Cristina Rotoloni

do una canzone di lo stato sociale è qualcuno che per fortuna non conosciamo e forse è la speranza per il futuro”

Intervista a F. d. Lamb scrittore del libro “IL venditore di Bibbie” a cura di Cristina Rotoloni F.d.Lamb, il tuo nome, è un’incognita come il libro. Chi sei veramente? Scrivere sotto pseudonimo è ormai obsoleto, sia facebook che i siti di self-publishing consigliano apertamente di usare il proprio vero nome, credo che effettivamente dia un impressione di maggiore sincerità a quello che si mette in circolazione rispetto all’anonimato. Ma proprio per la natura del mio libro ho deciso di camuffarmi un po’ dietro alle iniziali. Fuori dalla narrativa sono un grafico

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con la passione per la cucina e l’antropologia delle religioni e no, non faccio l’agente di commercio. “Il venditore di bibbie” sfiora argomenti economici e politici. Parla della crisi e della precarietà dei nostri tempi. Cosa ti ha spinto a trattare il tema

che in molti toccano con mano? La prima stesura l’ho scritta a 26 anni, avevo lasciato un lavoro che consideravo moralmente scorretto e mi sono trovato, insieme a tanti altri giovani, immerso in quel magma. Ne sono rimasto


turosa che sembra ci venga proposta come ideale. Più che un senso di solidarietà volevo sottolineare che siamo tutti collegati, che non è questione di scelta.

così impressionato che da lì ho tratto quasi tutte le ispirazioni. Marco Polo ex pugile, con un lavoro incerto, una vita squadrata, sconfina dai suoi limiti in un attimo di istinto o se preferisci di lucida follia. Quanto c’è di te in quest’uomo e quanto anch’esso fa riferimento ai recenti fatti di cronaca nera?

Nel tuo libro ci sono varie opinioni sulle donne. Quella che prevale in maniera insistente è assai dissacrante perché la identifica in un oggetto, disposta a spogliarsi per ottenere ciò che desidera. Un punto di vista totalmente discordante dal mio. Vedi realmente così le donne?

Sia Marco che Rebecca sono riflessi della mia personalità ma, rispetto alle mie scelte di vita, li ho fatti addentrare davvero nelle aspettative della mia generazione, immergendoli sempre più profondamente, esplorandone il limite. La cronaca nera raramente è davvero originale, mi sono più ispirato a Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher e Fight Club di Chuck Palahniuk.

Le donne possono essere un sacco di cose diverse, in determinate circostanze possono anche diventare quello che si aspettano che gli uomini si aspettino da loro. Uno stereotipo dello stereotipo, sostanzialmente. Rebecca è una che fa l’oca come tecnica di sopravvivenza, per nascondere la sua fragilità e i suoi segreti. Modo forse non nobile ma a volte efficace.

Hai un particolare tatto per gli anziani, è come se li volessi raccontare sotto un altro punto di vista, ponendoli davanti ad una nuova luce dopo aver spolverato la teca in cui li abbiamo rinchiusi. Considerarli di più ed essere più presenti nelle loro vite, era questo il messaggio che volevi diffondere? La loro generazione ha visto trasformazioni incredibili, ma i loro ricordi e i loro valori sono ancorati a un tempo perduto per sempre. Erano gli spettatori perfetti per la mia storia, il contraltare della modernità e allo stesso tempo la pietra su cui poggia. La vecchiaia è un paradosso rispetto alle prospettive di una vita sempre in salita, sempre libera, sempre avven-

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complicato che secondo me non è più possibile delegare ad altri le proprie opinioni. Il mio personaggio è l’uomo comune di un tempo buio, parafrasando una canzone di lo stato sociale è qualcuno che per fortuna non conosciamo e forse è la speranza per il futuro, ma la sua scintilla creativa e eroica è nascosta, e forse sarebbe rimasta invisibile se non fosse successo qualcosa di imprevedibile.

Nel romanzo troviamo anche una specie di Manifesto politico, con proposte semplici ed applicabili. Volevi dare una scossa al lettore invitandolo a riflettere o come dici nella tua stessa opera stai lanciando le basi per un progetto futuro per un nuova rivoluzione? Senza svelare troppi dettagli volevo soprattutto mantenere viva la spinta nelle idee. Che ognuno, nonostante le occupazioni della vita quotidiana, ricordi di dedicare qualche pensiero al suo ambiente, sociale, economico, ecologico. Cercando di capire cosa ritiene più giusto. Perché è un mondo così

Questo è sicuramente un libro che pone molte domande e porta a vari dibattiti, hai in progetto di realizzarne un altro mantenendo la stessa linea? bc No. Ho esaurito il mio interesse sul tema. Sono pronto per iniziare a lavorare su qualcosa di più emotivo, più complesso nell’intreccio e meno ancorato all’attualità. Ma è ancora tutto da scrivere.


LE FIL ROUGE, UN LIBRO DI DIMENSIONI ECCEZIONALI , FATTO DA ARTISTI ECCEZIONALI. a cura di Emanuela Guttoriello

LE FIL ROUGE Nasce dall’idea di Laura Lucibello questa opera unica al mondo, apprezzata in Italia e all’estero, e segue un percorso interiore unito da un filo conduttore unico, sebbene sia formato da 25 artisti diversi. Questa opera originalissima ha già varcato i confini nazionali , riscuotendo un grandissimo successo. Di seguito tutte le informazioni

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“Seguendo un immaginario percorso tracciato da “Le Fil Rouge”, espressione di quella “continuità” necessaria a rendere efficace la Comunicazione e di quel “Legame” che caratterizza un fruttuoso e continuativo rapporto di collaborazione, un manipolo di artisti hanno afferrato e seguito quella cima, “Rossa” come il coraggio che serve per aprire le porte al cambiamento, per tro-

vare il bandolo della “matassa”. “Quot homines (quot capita), tot sententia”, sfidando tale sentenza gli artisti e poeti: Lilli Ascoli Felici, Francesco Borghi, L.Enea, P.Farinacci, Emanuela Guttoriello, V.Illiano, R.Ivanytskyy, D. Lai, Laura Lucibello, G.Mammana, C.Massimi, M.Menichetti, M.Mezzomo, C.Monopoli, A.Ombroso, G. Ono, S.Pantacchini, L.Pasculli, R.Pianigiani, M.P.Saccinto, E.Siciliano, P.Ventura, F.Weddigen, hanno collaborato in unione d’intenti ed


armonia alla creazione di questa opera unica attraverso immagini, parole, simboli, colori. Il libro, rilegato a mano dall’Antica Legatoria Viali dal 1891 di Viterbo, è stato realizzato, non a caso, con una copertina in pelle rossa, struttura che denota il confine fra il sé ed il non sé, continuità del Sé fecondo, e in legno, espressione stessa della vita che si rigenera incessantemente; materiale usato anche da L’Ebanista che ha costruito il leggio di supporto in legno di betulla, albero cosmico simbolo di vita e di luce. “

Laura Lucibello è il Presidente della Ass. APAI, alla quale rivolgersi per ulteriori informazioni circa questa straordinaria opera. Chi può e chi vuole visionarla può trovarla , fino al & gennaio 2015,

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presso il Museo di Anticoli Corrado.

Biennale d’Arte 24.5.2014

Creativa

Viterbo

Info APAI ARTE : 333 599 4451

RICONOSCIMENTI: Biennale internazionale del Libro d’Artista – Museo del Vetro, Montegrotto Terme (Padova) 27.11/8:12/2012 ArteGenova Fiera d’Arte Contemporanea 14.2.2013 Museo del Colle del Duomo – Viterbo 9.3/9.4/2013 Palazzo Barberini (Roma) 18.4 2013 Louvre (Parigi) Art Shopping Carrousel 25.10.2013 ArtePadova Fiera d’Arte Contemporanea Fiera di Padova 14.11.2013

Le fil rouge sarà in esposizione dall’11 ottobre (giornata del contemporaneo di AMACI) fino al 6 gennaio 2015 presso il Museo Civico di Arte Contemporanea di Anticoli Corrado


Haiku di Mariagrazia Talarico La natura crea sentimenti magici l’uomo distrugge

Brontola bosco ricolora l’animo l’autunno è nato.

L’acqua del mare scende giù dai nostri occhi nel cupo inverno

La terra parrà stanca senza bambini solo inverno

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Haiku di Mariagrazia Talarico

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GRACEFUL --Books video presentazioni di opere letterarie, musicali pittoriche.

Graceful Books é uno spazio di promozione artisti www.gracefulbooks.com. Oggi vi presento “ Il buio della mente, la luce nell’anima “ di Donato Di Capua. Questo racconto é scritto in prima persona dal protagonista. Di Capua, l’autore, ci presenta così un certo Kalì che parola dopo parola diviene il nostro alleato compagno in un cammino esistenziale a ritroso fra confidenze e ricordi nel lento sovvenire di tutto ciò che aveva rimosso. Kalì é un uomo rinchiuso in una

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struttura psichiatrica, ci viene raccontata la sua vita e il luogo dove é costretto a vivere con una semplicità disarmante quasi commovente. Fra le righe si legge la disperazione del protagonista e tutto il suo triste disorientamento nei confronti della vita che si manifesta con amnesia e incubi notturni. Peggio di un caffè amaro con tanto limone! Di Capua apre le porte ad un mondo che fa terrore perché si immerge nel buio della mente per poi impugnare una sorta di coraggio dato non solo dalla volontà, ma anche

dalla determinazione, dalla caparbietà, dalla forza interiore che inonda la psiche. - Voglio vivere Kalì- questa è la frase che lo stesso Kalì dice a se stesso, una benedizione che rivolge alla sua anima delirante. -Voglio vivere Kalì- é il primo passo consapevole capace di ordinare il caos dellasua mente. L’individuo scopre e riscopre se stesso attraverso il riaffiorare dei ricordi, attraverso la rievocazione delle emozioni, attraverso il richiamo di antichi profumi. Kalì é ognuno di noi, Kalì é De Capua stesso che ha saputo impugnare il suo dolore utilizzando nel suo caso la scrittura come “terapia” e trasformare così il suo stato d’animo di sconforto in creatività. Entrare nel buio che ci ha rapiti e accendere una fiaccola di salvezza eterna é come una missione. Una sorta di destinazione! Ripiegandoci consapevolmente e intenzionalmente su noi stessi possiamo ritrovare il nostro centro e tracciare così nuove traiettorie, verso l’infinito e l’immortale. Di Capua con “ Il buio della mente, la luce nell’anima “ si destreggia in un percorso introspettivo complicato con un linguaggio semplice e modesto, come se volesse anche qui accendere un barlume di speranza in ogni vita.

Mariagrazia Talarico


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Intervista ai TOOT La “Jungle “ dell’adrenalina pura. a cura della Dott.ssa Agnese Monaco

“TOOT è un acronimo del nome The Out Of Tunes che vuol dire “fuori dai toni”.”

Ciao ragazzi, grazie per queste quattro chiacchiere insieme! Iniziamo a parlare di voi, i TOOT, perchè questo nome?

TOOT è un acronimo del nome The Out Of Tunes che vuol dire “fuori dai toni”. Lo abbiamo scelto proprio agli inizi quando suonavamo per puro divertimento; poi per praticità lo abbiamo cambiato in TOOT. Piu’ corto, più facile da ricordare e utilizzabile in tante occasioni tipo… “TOOT APPOSTO?” o “io ho visto TOOT” :D

Da chi è formata la vostra band?

Luca Stefanini, chitarra e voce, fondatore del gruppo,

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sensazioni indescrivibili. Ecco perché Jungle!

Grazieper la vostra attenzione ragazzi e ancora complimenti! Per quanto riguarda i TOOT potete restare aggiornati con i loro contatti di seguito elencati.

Facebook: www.facebook.com/tootrome

Soundcloud: www.soundcloud.com/tootband

e-mail: toottoot@hotmail.it

video DJ Flux, basso synt e voce, definito come il “miglior dj del basso lazio” , Don Callisto Glue, batteria e dislessia.

Voi siete una band romana che suona elettro rock, perchè catalogarvi in uno stile?

In realtà abbiamo molte influenze: funky, cross over, dub step, d & b, ma per facilitare le cose abbiamo scelto elettro-rock il quale è un termine molto generico e racchiude molti generi.

Sentendo le vostre canzoni sono rimasta molto affascinata dal vostro stile e dall’utilizzo anche dei fiati e trombe. Questa vostra malleabilità ed espansione vi ha portato a vincere parecchi concorsi, tra cui il contest Fuoriscena al Circolo degli Artisti di Roma . Quali sono state le cose più significative accadute in questo premio?

La tromba usata in Jungle è stata registrata dal papà di dj Flux che ancora ringraziamo. Per quanto riguarda il concorso è stata un esperienza davvero interessante. Abbiamo suonato con tantissimi gruppi fantastici ed arrivare primi per noi è stato come un fulmine a ciel sereno… non ce lo aspettavamo in

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realtà. Però a quanto pare questo mix di rock ed elettronica piace e speriamo ci porti a traguardi sempre più alti.

Sul web si parla molto di voi, anche del vostro live al WebNotte della Repubblica.it, quali sono le prossime apparizioni live? C’è una data di concerti che già potete fornirci?

In realtà adesso siamo impegnati con la produzione del nuovo album che uscirà questo inverno. Lo registreremo dai Velvet sotto la direzione artistica di Pierre (E’ il premio del Fuoriscena). Sicuramente per il nuovo anno torneremo sulla scena con tanti live. Le date le troverete sulla nostra pagina di Facebook sempre aggiornata.

Jungle è il vostro ultimo video, di che parla la canzone? Perché “Jungle”? Cos’è per voi il concetto intrinseco di giungla? E’ inteso come “Welcome to the Jungle”?

La canzone parla di un lancio col paracadute….adrenalina allo stato puro! E’ il sentirsi selvaggio, a contatto con la natura… ed è quello che succede un po’ a noi quando siamo sul palco e stiamo a contatto con il nostro pubblico….sono esperienze fantastiche che ti danno

Jungle: www.youtube.com/ watch?v=zHX_BpqgfF8

video You: www.youtube.com/ watch?v=3mxK1ox9-qI


INTERVISTA AD ALBERTO DIAMANTI , IL GIOCOLIERE DI PAROLE. A CURA DELLA DOTT.SSA AGNESE MONACO

particolari, dato che sono tutti in rima. Poi iscrivendomi, sempre per gioco, a diversi premi letterari, sono arrivati, davvero inaspettatamente, in soli 8 mesi dall’uscita del libro (Dicembre 2013) tanti riconoscimenti ed altrettanto tante bellissime critiche sul web e blog specializzati.Di seguito riassumo i premi nei concorsiletterari, sia per il libro che per alcuni inediti che ho scritto quest’anno : IL GIOCOLIERE DI PAROLE, si è classificato nel mese di dicembre 2013, al terzo posto del concorso letterario IL NATALE dell’ARCHEOCLUB PATTI (Messina), ricevendo speciale menzione della giuria, e a fine gennaio 2014, uno dei racconti del libro (“I quattro generali”) si é classificato in semifinale al Trofeo PENNA D’AUTORE, ricevendo Speciale Menzione d’Onore. Oggi ho il piacere di presentarvi Alberto Diamanti. Ciao Alberto parlaci del tuo exscursus artistico e della tua quotidianità. Ciao... innanzitutto ti ringrazio per questa intervista che mi permette di parlare delle mie opere di poesia. In realtà, io sono uno ... ‘scrittore per caso’, in quanto ho scritto, nell’estate del 2013, dei componimenti per il bambino che ho adottato insieme a mia moglie pochissimi anni fa, e non avevo mai scritto nulla prima di allora.Ho scritto queste cose essenzialmente per mio figlio, per trasmettergli dei messaggi, degli insegnamenti... io li chiamo ‘i veri valori della vita’. Neppure io, quando ho scritto queste cose, pensavo di farne un libro.. poi degli amici mi hanno convinto a farlo, e così è nato IL GIOCOLIERE DI PAROLE, un e-book di 25 componimenti un pò

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A fine febbraio 2014, tre inediti dell’Autore vengono selezionati nel concorso Romagna Book Festival.Nei primi gg.di marzo 2014, IL GIOCOLIERE DI PAROLE si classifica al terzo posto del PREMIO CULTURALE NAZIONALE UNICAMILANO, e un inedito, “La bambina ed il lungo stradone” si classifica in finale al Concorso Letterario “MAMMA MIA! (“Les Cahiers du Troskij Café”) di Monterotondo.Sempre nella prima metà di marzo 2014, IL GIOCOLIERE DI PAROLE si aggiudica il Premio Speciale Letteratura per l’Infanzia del Premio Letterario CATERINA MARTINELLI di Roma, ed a metá aprile, un inedito” La bambina e il respiro del mare” si classifica al terzo posto della sezione poesie del concorso GRANELLI DI PAROLE.Nel mese di Maggio 2014, “IL GIOCOLIERE DI PAROLE”riceve la SEGNALAZIONE per le POESIE PER BAMBINI E GENITORI al Premio Letterario LA TAVOLOZZA 2014 di Pontedera, e si classifica al

PRIMO POSTO del Concorso Letterario”LIBERA LA FANTASIA” dell’Associazione Culturale LUCE DELL’ARTE di Roma. Nello stesso mese, l’inedito “IL SEME DELLA BONTÁ” (“La Via Crucis vista dagli occhi di un bambini ai tempi di Gesù”) viene selezionata per l’antologia del concorso Letterario “VERSI IN VOLO”.Nel mese di Luglio 2014 il testo “La bambina ed il lungo stradone” si classifica al 1° posto del CONTEST LETTERARIO OUBLIETTE MAGAZINE. A fine Agosto 2014 IL GIOCOLIERE DI PAROLE riceve il PREMIO DI MERITO al Concorso Internazionale MONTEFIORE dell’Associazione Culturale Pegasus di Cattolica. “ Il giocoliere di parole” è il tuo nuovo libro ; di che tratta l’opera? E’ una raccolta di 25 componimenti in rima, a metà tra poesia e fiaba, che vogliono trasmettere al bambino, con un ‘mix’ tra realtà ed invenzione, in modo ‘diretto’, ma sempre utilizzando il linguaggio dell’infanzia, un messaggio di pace, oppure di amicizia, solidarietà, rispetto, uguaglianza, giustizia... insomma, “i veri valori della vita”. Sono delle storie che solo i bambini, con la loro fantasia, possono immaginare come reali, e quindi il messaggio che portano dentro arriva al bambino come una ‘cosa possibile e fattibile’ anche se dal punto di vista degli adulti, ogni singola storia rappresenta una realtà ‘fatta solo di parole’. Il libro è destinato ai bambini ; quanto è stato complesso per te, da adulto , spiegare con gli occhi di fanciullo la realtà?


DI SORRISI”). Ecco... questo è lospirito de IL GIOCOLIERE DI PAROLE : delle storie fantastiche per dare ai bambini dei messaggi positivi e per dare agli adulti (genitori o educatori) degli spunti per comunicare con il mondo dell’infanzia. In cosa credi che bisogna puntare nella vita per educare i bambini verso un domani migliore?

Non è stato molto difficile... devo dire che quando ho scritto questi componimenti, non mi sono ‘messo a tavolino’ per scriverli con un’idea predeterminata, ma mi sono venuti ‘di getto’, in un tempo rapidissimo (circa 2 mesi) proprio perché non avevo la minima intenzione o idea di farne un libro, ma solo con l’intento di dare a mio figlio dei messaggi positivi... Ad esempio : vedevo un campo di girasoli... e allora mi è venuta l’idea del girasole che si sveglia la mattina, già rivolto verso l’alba, ma il sole non viene su ; e allora un pappagallo premuroso (“IL GIRASOLE E IL PAPPAGALLO

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PREMUROSO”) porta un caffè al sole che, stanco, si era addormentato, sotto la montagna prima di sorgere... Oppure i figli dei generali che vogliono fare la guerra ad ogni costo, che si ritrovano con i figli dei soldati ; tutti insieme, trovano un bellissimo modo per mettere tutti i loro padri attorno ad un tavolo a fare con loro il gioco della guerra con i segnapunti, trasformando la ‘guerra reale’ in un ‘risiko’ ... (“I QUATTRO GENERALI”). Oppure, il ladro mascherato che si cala furtivo in una cameretta dove un bimbo sta sognando sereno dopo che i suoi genitori gli hanno letto una fiaba, ma .... solo per rubargli dei sorrisi ! (“IL LADRO

Per creare un mondo migliore non si può che ripartire dai più piccoli... I bambini a cui è rivolto il mio libro, cioè nella fascia dai 4 agli 8/9 anni, sono nati e stanno crescendo nell’era digitale, dove la comunicazione, dominata dai ‘social media’ e da ‘internet’, è rapidissima (e lo sarà sempre di più), ed è fatta quasi esclusivamente di ‘immagini’.Il compito degli adulti è quindi anche quello di trasmettere con le parole i valori che nella vita contano davvero, proprio per ripartire da loro, i bambini, che avranno invece il compito molto, ma molto più difficile, quando saranno grandi, di creare una società più giusta, più civile, e fondamentalmente più serena. Dove possiamo comprare il libro ? Perchè bisogna comprarlo? IL GIOCOLIERE DI PAROLE è un e-book ; può anche essere ordinato in formato cartaceo, ma fondamentalmente non si trova nelle ‘librerie fisiche’, ma solo in quelle ‘virtuali’, vale a dire in tutti i ‘book-stores’ on-line. Perché comprarlo ? Mah, non posso dirlo io... sono troppo... di parte !


http://www.youtube.com/watch?v=D43jT8BtEZI Nei prossimi mesi usciranno altri albi illustrati delle storie de IL GIOCOLIERE DI PAROLE, oltre ad un albo (quest’ultimo non per bambini) con le particolarissime e stupende illustrazioni di DEBORA PERSICO (un’artista eccezionale che ha vinto numerosi premi internazionali) che ha illustrato una mia poesia dedicata alla storia vera di un brigante generoso vissuto nella mia città (Arezzo) nella metà dell’800 e diventato con il tempo una bellissima storia popolare ; una poesia che ho scritto quest’anno dopo aver visto una bellissima rappresentazione teatrale (nella mia città) della Libera Accademia del Teatro di Arezzo. Per questo albo, con l’illustratrice stiamo cercando un Editore per dare vita anche a questo progetto, comunque collaterale a quello dei miei componimenti per l’infanzia.

Comunque il concetto di base è quello che ho detto in precedenza ; questi componimenti li ho scritti per mio figlio, e tutto il resto, recensioni, interviste, premi vinti... è tutto inaspettato ma assolutamente in secondo piano rispetto alle vere motivazioni per cui ho scritto queste cose. Poi se un giorno tanti bambini, genitori ed educatori avranno letto queste mie cose, ne sarò felicissimo... vorrà dire che il messaggio che volevo trasmettere ha comunque raggiunto il suo scopo ! Quali saranno i tuoi prossimi progetti?Per quanto riguarda la promozione hai date in programma? Non ho date promozionali... in realtà,

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E comunque, anche con questa bravissima illustratrice daremo vita prossimamente a storie illustrate facenti parte de IL GIOCOLIERE DI PAROLE.Per quanto riguarda invece lo stesso libro, sta andando in porto una trattativa con un altro Editore per fare uscire (nel prossimo anno) una nuova edizione de IL GIOCOLIERE DI PAROLE, non solo come ‘e-book’, ma con distribuzione dedicata nelle librerie. per me questo non è e non sarà mai un lavoro, e quindi prendo ed apprendo con gioia ed ancora tutto sommato con tantissimo stupore, tutte le novità che questo affascinante ‘mondo della scrittura’ mi sta offrendo, dal punto di vista delle critiche e dei premi letterari, ripeto del tutto inaspettati. Per quanto riguarda i progetti, recentemente e casualmente mi sono messo in contatto con tre diverse e bravissime illustratrici per fare delle singole poesie del libro (e non solo) degli’albi illustrati’. Uno di questi è già uscito a fine Giugno 2014, e si intitola LA FORMICHINA GIRAMONDO, con le bellissime e coloratissime illustrazioni di Luana Piovaccari ( http:// www.illustrazioniartistiche.it/ ) ; il book-trailer può essere visto su :

Grazie per il tempo che mi hai concesso ; vuoi aggiungere altro? No, credo di aver detto proprio tutto quello che è importante ed essenziale che riguarda questa bellissima esperienza, nata per caso... Ringrazio e Vi saluto cordialmente ; aspetto Voi e tutti i lettori di questa intervista sulle mie pagine FaceBook di riferimento dei miei componimenti e libri : - IL GIOCOLIERE DI PAROLE - LA FORMICHINA GIRAMONDO UN BRIGANTE MADE IN ITALY Un ringraziamento sentito ad Alberto Diamanti.


Leggiti

tra le righe

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http://www.lafeltrinelli.it/ products/9788897695882/ Dalla_parte_dell%27anima/ Arlotta_Emanuela.html

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Calendario

Ciao Amici, prendo una pagina del Magazine per parlarvi dell’Associazione dei Bambini di Antonio Gallo e per proporvi il loro Calendario 2015. Acquistandolo sarete accompagnati per tutto l’anno dai sorrisi e la positività di questi piccoli. Oltre alle illustrazioni troverete anche delle didascalie che parlano dell’associazione. Il Calendario è stato progettato con immagini allegre e colorate della realtà dei Bambini di Antonio e con i loro volti radiosi. Ogni mese dell’anno sarete accompagnati dalle tante e belle fotografie e supportati dai pratici spazzi

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Cristina Rotoloni

dedicati alle note, dove potrete scrivere le cose da ricordare o gli avvenimenti più importanti. I riquadri per scrivere sono stati realizzati con due sezioni distinte, una per i genitori e l’altra per i figli.

Dettagli.

L’offerta per il calendario è di 8 € … più spese di spedizione per chi è lontano e non può ritirarlo presso la loro sede. Potete prenotare le vostre copie chiamando al numero 3497484581 o scrivendo una mail a: ibambinidiantoniogallo@ hotmail.it

- 9 € per invii da 4 a 9 calendari.

Spese di spedizione: - 6 € per invii da 1 a 3 calendari.

Pagamento - con bonifico bancario, - causale: CALENDARIO 2015 (e indicare la quantità di calendari prenotata) Cod. IBAN: IT89 F033 5901 6001 0000


0007 072Ci stiamo avvicinando alla fine dell’anno e si ambiano i calendari. Nel 2015 potremmo unire l’utile al piacere e alla beneficenza acquistando uno o più calendari dell’Associazione

La raccolta di questi fondi permetterà di costruire un dormitorio scolastico.

Una piccola donazione può aiutare tanto e realizzare progetti. Io e i bambini contiamo sulla vostra disponibilità. Vi dico sin da ora grazie di cuore per quello che farete. Cristina Rotoloni

Conosciamo I Bambini di Antonio: L’Associazione è stata costituita il 24 Aprile 2009 con il nome “I bambini di Antonio”. E’ nata dal desiderio dei genitori Piero Gallo e Anna Tamburrano di mantenere viva nel tempo sia la memoria del loro unico figlio Antonio Maria Gallo, scomparso diciottenne a causa di un incidente stradale avvenuto circa sette anni fa, sia la memoria di tutte le giovani vite spezzate precocemente. Antonio era un brillante giovane uomo che viveva il momento forse più bello della sua vita, appena diplomato e in procinto di partire per l’Università di Bologna, innamorato e felice, pieno di sogni e progetti per il futuro. Poco prima delle 5 della mattina del 22 Luglio del 2005 è volato in cielo senza accorgersene. Nell’atto costitutivo dell’Associazione è precisata la sua natura “senza discriminazioni di carattere politico, religioso o di razza, nonchè senza fini di lucro”, che ha come scopo unicamente la benefi-

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cenza (intesa come questione di ‘giustizia sociale’) e il perseguimento di fini di solidarietà sociale. l progetto dell’Associazione ruota intorno all’idea FORTE di fornire un’opportunità REALE di sviluppo alle popolazioni povere del distretto di Kapeeka in UGANDA (Africa); con un occhio di riguardo ai BAMBINI che rappresentano il futuro del mondo. La finalità prima è quella di garantire a tutti i bambini di Kapeeka la possibilità di frequentare la scuola, in modo che abbiano un’educazione scolastica completa; inoltre fornire un aiutoDIRETTO e CONCRETO alle famiglie dei bambini più povere; infine aiutare l’intera comunità a migliorare le proprie condizioni sociali

ed economiche. I genitori di Antonio hanno già fatto costruire interamente a proprie spese una Nursery and Primary School, che porta il nome di Antonio Maria Gallo, nel villaggio di Kuffu, completa di arredamento e funzionante dal settembre 2008; contemporaneamente è stato costruito nello stesso villaggio un pozzo artesiano finanziato con una raccolta fondi tra le popolazioni di Rodi, Vico, Peschici e dintorni; queste ultime hanno inoltre espresso la loro solidarietà mediante il sostegno a distanza dei bambini di Kapeeka, per un numero considerevole che va sempre più aumentando.


CADUTA e/o RINASCITA

La capigliatura subisce una perdita di capelli. Questo periodo va da Agosto a Novembre e cambia di intensità da soggetto a soggetto. Si tratta di un processo ASSOLUTAMENTE naturale che non ha nessun difetto! Non è per questo motivo, infatti, che avviene il diradamento della capigliatura !

Il momento migliore per sperimentare nuove strade è proprio quello in cui credi di averle percorse tutte, quando credi che non ce ne siano più, quando non ne vedi altre oltre quella che conosci.

Deve però esserci la volontà di cambiare per rinascere, per rialzarsi dopo una caduta, per scoprire quanta forza si nasconde in ognuno di noi . E allora il modo migliore per ottenere risultati diversi rispetto a quelli ottenuti fino a quel momento è cambiare il modo di operare, cambiare totalmente strada, rinascere dalle abitudini che fanno morire la nostra unicità! Rialziamoci! Questo è il periodo giusto per mangiare qualche castagna e fare qualcosa per conservare il nostro accessorio moda più bello e importante e da cui non vorremmo mai separarci: i nostri capelli ! In questo periodo sono sotto attacco ! Il cambio stagione, coincidente con il periodo delle castagne, vede molti dei nostri meravigliosi capelli in fase Telogen vale a dire in fase di caduta.

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Ma é in questo periodo e in primavera che possiamo aiutare al meglio i capelli, conservando l’ equilibrio tra caduta e ricrescita anche perchè purtroppo, al momento, non esiste nulla che faccia miracolosamente ricrescere i capelli. Si stanno sperimentando nuove strade con le cellule staminali vegetali ma per ora niente di veramente risolutivo. L’unica strada percorribile è quella che ci consente di mantenere il nostro capitale unico. Su questo piano possiamo agire seriamente aiutando il nostro organismo a mantenere al top il processo di cheratinizazzione. Fondamentale iniziare con una diagnosi e la basica, anche se sottovalutata, scelta dello shampoo. In maniera del tutto generalizzata (visto che va fatta una diagnosi del caso specifico) diamo qualche idea naturale e veloce e qualche “dritta” scientifica. Un aiuto naturale alla caduta dei capelli viene da vaso stimolatori e energizzanti come ad esempio la caffeina ,il guaranà, lo zenzero.

PREPARAZIONE: In un vasetto di yogurt bianco mettere un cucchiaio colmo di polvere di caffè, uno di polvere di zenzero ed uno di guaranà e mescolate fino ad ottenere

una crema omogenea.

APPLICAZIONE: Applicare sul cuoio capelluto precedentemente lavato(con il prodotto adeguato alle condizioni dello stress) con un pennello e massaggiare in maniera rotatoria senza sfregare. Lasciare in PAUSA 30 MIN. RISCIAQUARE ABBONDANTEMENTE. RIPETERE 3 VOLTE LA SETTIMANA PER IL PERIODO AGOSTO NOVEMBRE. Affrontando il problema in maniera più semplice, diretta , risolutiva e scientifica possiamo usare due modalità da scegliere in base all’INDISPENSABILE DIAGNOSI CONOSCITIVA : AMINEXIL GL M RHAMNOSE DENSIFIQUE

Questi due sistemi agiscono entrambi dando una densità capillare incredibile. Hanno però campi d’applicazione diversi come anche la metodologia d’applicazione. Virgilio Fonte

HAIR MODA


Lascia volare l'immaginazione.. PICCOLE FIABE PER GRANDI SOGNATORI di Emanuela Arlotta

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La figlia perfetta di Maruska Creanza

con la sua storia millenaria. Partiamo in un viaggio che comincia da un Graceful Books presenta: “ La figlia perfetta di Maruska Creanza Oggi vi presento “ La figlia perfetta” di Maruska Creanza “ La figlia perfetta” é un romanzo di genere fantascientifico che parte dagli anni ‘80, per giungere fino ai giorni nostri. L’opera d’esordio di Creanza ci lascia in preda alla suspense generando così emozioni contrastanti che turbano la coscienza umana: un misto di conflitti tra religione e scienza,valori spirituali e materiali, fede e dubbio, mistero e realtà. Fin dall’inizio del romanzo ci imbattiamo in un primo nodo cruciale: il mistero della Sacra Sindone

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laboratorio segreto di New York per arrivare alla Terra Santa, verso Torino, dove é custodita la Sacra Reliquia … fino a ritornare a New York il luogo dove prende il via la narrazione, dove Megan la protagonista cerca risposte riguardo la sua esistenza. Qui si districa la storia che assomiglia all’intreccio di una ragnatela capace di intrappolare il lettore, come una

facesse quali sarebbero le conseguenze? Megan é il nome della figlia perfetta! Perfetta per chi? Perfetta perché? Tocca a voi scoprirlo... Questo romanzo può identificarsi, come rivela l’autrice, nell’unione delle sue più grandi passioni: scienza-fantascienza-misticismo e naturalmente amore, tutto questo arricchito da avventura e è un po’ di sano romanticismo. “ La figlia perfetta” di Maruska Creanza vi aspetta.

preda per farlo sentire parte di questa intricata vicenda. Nelle pagine di www.gracefulbooks.com Creanza si delinea un altro nodo cruciale “ la clonazione umana “ con i suoi interrogativi etici: l’uomo può sostituirsi a Dio o alla natura? E se lo

La tua opera letteraria, artistica e musicale video presentata da Mariagrazia Talarico, youtube: Mariagrazia Talarico


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Le recensioni

Il tempo bambino di Simona Baldelli Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti

molto lontane. In cui ogni cosa deve essere messa al suo posto. Senza errori e con molta precisione. Le scoperte di ogni genere, proprie dell´infanzia, fluiscono come lo scorrere di un fiume in piena, in un´età più grande di colui che la vive. Un´ infanzia che si trasforma presto in adolescenza o addirittura salta quel ponte che lega il tempo bambino che resta in noi, per raggiungere l´adulto che a volte preferirebbe non svelarsi mai. L´autrice ha saputo creare la somma di tutto questo.

Il tempo sembra avere tante forme, volti, eventi, trascorsi passati e presenti, pronti a renderlo visibile, senza un vero e proprio spazio. Come se il tic tac di un orologio avesse un respiro pronto ad essere calcolato nei suoi magici tempi in una formula matematica. Leggendo “Il tempo bambino”, ultima opera, riflettuta, amata, creata come un essere vivente al suo fianco, di Simona Baldelli, si ha quasi l´impressione di essere alle prese con un manuale di matematica, più che con una classica opera letteraria. La precisione dell´autrice nel descrivere gli atti di una scena scandita da un tempo forse mai accaduto e da personaggi chiaramente frutto di una fervida fantasia, permettono di tornare indietro in un evolversi di scene

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Diversi sono i protagonisti di questa narrazione che si incontrano, scontrano e ritrovano come accade ai fanciulli delle nostre favole più antiche. L´aggiustatore di orologi, da non confondere con l´orologiaio, è certo uno dei protagonisti fondamentali della narrazione, ma non è l´unico. E´un giovane di età indefinita, così come lo è il tempo che scorre. Un ragazzo che ama gli orologi e li aggiusta. Riceve un nome proprio di persona solo quasi al termine della narrazione. Attorno a lui ruotano diverse figure femminili. Una madre con troppi vuoti nell´anima e tanta rabbia verso il mondo. Un mondo che l´ha costretta volontariamente, o forse involontariamente, a riversare sul figlio le sue insoddisfazioni, rivelandosi con il tempo, quasi come una nuova versione italiana del famoso “Big Brother” di George Orwell. In “Il tempo bambino” di Simona Baldelli ci si trova alle prese anche con un argomento celato sotto tante vesti, la cui parola è già un dolore: pedofilia. E´un termine scomodo, ma la lucidità e il rispetto verso il genere umano, con il quale

le storie vengono narrate, assumono un tono dialettico e stilisticamente letterario molto ricercato. La chiarezza del linguaggio e il suo scoprirsi diretto, senza false allusioni, conducono il lettore anche più pudico, a non poter fermare la lettura. Ogni frase, ogni espressione letteraria usata per esplicare le azioni dei suoi protagonisti, rendono la narrazione simile ad una scena di un film reale che non disturba la vista o l´udito. Non appare finzione nella descrizione della bambina truccata come un´adulta, desiderosa di mostrare la sua bellezza. Così come non vi è plagio o volgarità nella prima esplorazione intima del giovane Mr. Giovedì con la compagna di giochi. Un atto di cui neanche il ragazzo ne è pienamente consapevole. Così come non è del tutto consapevole delle sue buone capacità nell´aggiustare il tempo attraverso un orologio. In “Il tempo bambino” tutto scorre, come due lancette che scoccano ad ogni battito di cuore. Un cuore che pulsa negli animi degli stessi colpevoli, rivelatesi in fondo vere vittime del proprio male. Simona Baldelli osserva il tutto da più angolazioni. Non tralasciando nulla al caso o ad una inesperta spontaneità. A lei si può attribuire il profondo merito di aver donato voce a chi non ne ha e una nuova redenzione a chi, vittima del proprio buio cammino, ha saputo attraversare la strada e sceglierne una migliore.


Le recensioni

Se questa è una donna di Luca Attanasio Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti

“Se questa è una donna” di Luca Attanasio, edito da iRobin&Sons. Un´opera che non permette soste nell´essere letta e soprattutto non perde mai di vista la realtà dell´evento narrato, evitando così di appesantire l´aspetto romanzato dei racconti. Yergalum, Aminata, Shirin e altri protagonisti realmente esistiti, compongono l´attento e coinvolgente mosaico di vita che l´autore italiano di questa opera, ha saputo creare con profonda sensibilità umana e letteraria. Certamente il titolo non nasconde un chiaro riferimento all´opera di Primo Levi, “Se questo è un uomo”, in cui il noto scrittore narra il suo vissuto in un campo di concentramento satellite di Auschwitz.

Da molti anni mi occupo di immigrazione dai Paesi in via di sviluppo verso l´Europa. In particolare dai Paesi del Nord, centro Africa e islamici in genere. Molte sono quindi le letture alle quali mi sono dedicata per comprendere meglio il problema e la situazione in sé. Pochi sono stati gli scrittori che, a mio modesto parere, hanno saputo cogliere i sentimenti più intimi e le aspettative più nascoste di un genere umano, soprattutto femminile, che ha avuto il coraggio di dire: “ Ora inizio il mio viaggio per la vita verso l´Europa”. Questo è stato il mio primo pensiero e la mia prima sensazione dopo aver letto

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Ciò che Luca Attanasio ha il coraggio di narrare, non si discosta molto da quel vissuto. Il tempo cronologico è diverso, ma la sofferenza e le difficoltà che gli immigrati devono affrontare per giungere alla terra dei loro sogni hanno molte similitudini. Nei racconti narrati in “Se questa è una donna” vi è l´immagine nitida e trasparente di chi sogna di approdare sulle coste italiane con la speranza di poter avere un futuro migliore o se non altro una vita degna di essere chiamata tale. Il viaggio, e tutto ciò che ruota intorno ad esso, viene narrato con gli occhi e l´anima di chi li ha realmente vissuti. Luca Attanasio riesce ad immedesimarsi con scrupolosa accortezza ed esperienza stilistico letteraria, in ognuno dei suoi personaggi. Indistintamente se si tratti di una donna o di un uomo. Un adulto o

un bambino. Ciò che infatti affascina di più il lettore anche più critico, è questa sua ineguagliabile capacità di saper penetrare, senza che il lettore se ne accorga, in ogni piccolo angolo di vita dei suoi protagonisti. Acquisendone ogni loro pensiero. Immergendosi in essi come un`onda libera pronta ad avvolgerli nelle sue acque. Come se ogni personaggio diventasse una parte corporea e spirituale dello scrittore stesso. Accompagnandoli letterariamente con uno stile scorrevole e comprensibile, non solo al grande pubblico, ma anche a chi ama la lingua italiana in tutte le sue più dolci melodie. Non ci sono segreti tra chi viene narrato e chi narra. Luca Attanasio ne acquisisce le speranze, i sogni e non per ultimo il linguaggio parlato. E` così che improvvisamente si ha l´impressione di non essere più dediti alla lettura di un reportage romanzato, ma alla visione di un inedito, avvolgente e coinvolgente film in cui la parola scritta diviene parlata e le lettere, come per incanto, divengono vita.


LA REDAZIONE

Laura Capone Editore La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.

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Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L’Aquila. In questa città ha frequentato x\l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l’Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l’associazione Il Camaleonte con corsi d’Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d’esperienze forti che toccano l’esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”.


Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.

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Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”


Francesco Terzulli

Isabella Verduci

Francesco Terzulli è nato a Guidonia (RM) il 21 gennaio 1988. Si è laureato in illustrazione e animazione allo Ied di Roma. Ha collaborato come stagista presso l’agenzia pubblicitaria 19novanta in veste di designer grafico. Attualmente frequenta un master di specialistica in sviluppo web e collabora come grafico per la rivista Volodeisensi

isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e ‘fotografare’ la vita con una penna o l’obiettivo. Ha pubblicato una silloge poetica, ‘Petali di parole’ edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E’ un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell’amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent’anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni!

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Alessandro Bagnato Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.

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Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.


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