SOMMARIO Intervista a Catia Napoleone – Rosa TV...………………………….1 “Olimpia” di Luigia Sorrentino ............................................ 4 Intervista a Katia Licciardi ................................................... 6 Rubrica Editoriale n° 6 – La crisi editoriale ....................... 10 Poesie dei nostri Autori..................................................... 13 Racconto : ‘Skippy Sky’- Ultima parte ............................... 16 Speciale racconto per la Festa della Mamma ................... 22 Intervista Maria Rosa Barletta .......................................... 24 Intervista a Rossella Regina – Italia’s Got Talent ............. 27 Intervista a Isabella Verduci .............................................. 31 23 Aprile 2013 Bookcrossing ............................................. 35 Recensione ‘NOEMI di Gianni Ruscio ................................ 37 Presentazione ‘La Sfera’ di Emanuela Arlotta ................... 38 Premio Nazionale ‘La fabbrica del sorriso’ ........................ 39 La Redazione… .................................................................. 41 Segui Volodeisensi anche sul tuo Social Network Preferito Clicca quì
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A cura di Cristina Rotoloni.
E' nata da una precisa volontà: promuovere la cultura del territorio. Era il mese di Ottobre ed ero passata a salutare Gioia Salvatore ed Onorina Ferri negli studi di RosaTv. Tre donne insieme sono sempre pericolosissime ma la responsabilità di aver innescato la miccia è di Gioia. E' iniziata così: - Ho pensato ad una trasmissione... e cosa mi ha donato? Beh direi cosa mi sta donando? Grandi soddisfazioni personali e professionali e tanta voglia di fare ancora tanto e sempre meglio e voglia di condividere quelle meravigliose pagine sudate con un pubblico che si fa sempre più numeroso grazie anche al sito www.rosatvlive.it 2) Tramite il tuo programma pensi di aver scoperto autori emergenti che secondo te meritano particolare attenzione nella realtà editoriale?
Ho il piacere d‟intervistare per il nostro magazine Catia Napoleone. Presentatrice del programma “Leggiamo Insieme” su Rosa TV dedicato agli autori emergenti. Lei si occupa anche di formazione professionale. E‟ una scrittrice, ed ha pubblicato un libro ricco di sentimenti intitolato: “Per un atomo d‟amore” Catia, quando è nata l‟idea del programma “Leggiamo Insieme” e cosa questa trasmissione ti ha donato?
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Ci sono autori nel nostro territorio che meritano tantissimo ma si sa, le grandi case editrici sono spesso impegnate altrove. Questo però deve rappresentare uno stimolo anziché un freno. 3) La tua vita deve essere molto impegnata, presa come sei dalle tue tante attività, a quale di queste non rinunceresti mai per nessun motivo? Mai rinuncerei alla formazione professionale perchè i ragazzi sono il mio nutrimento umano; mai alla scrittura perché per me rappresenta la catarsi delle passioni ed io non mi accontento di vivere a metà ma ho scelto di vivere al doppio; mai alla tv che ho scoperto di amare
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4) Raccontaci del tuo rapporto con i libri e del tuo modo di scrivere. I libri dei tanti autori che leggo e che poi presento in trasmissione sono una sfida per me che vedo nella scrittura l'amante che si rinnova giorno per giorno. Senza confronto è difficile rinnovarsi e Leggiamo Insieme mi sta facendo conoscere molte scritture adulte. 5) “Per un atomo d‟amore” è il tuo libro d‟esordio che ha avuto un gran successo sin dalla pubblicazione. In lui racchiudi un amore passionale e cambiamenti profondi vissuti tra gli scorci di Chieti e Pescara. Parlaci di come nasce questa storia emozionale. Per un atomo d amore ... sai cosa c'è di strano? che qualche volta sfoglio le pagine di questo breve romanzo e puntualmente mi emoziono. Questa storia è nata per la volontà di imprimere su una tavoletta di cera momenti di vita vera ... momenti di vita in cui non ci si chiede il perchè di nulla perchè tutto ha un incredibile Senso ... La descrizione di Chieti ricorre spesso nei miei racconti. E' la città della mia adolescenza e del mio primo batticuore.
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6) Giulia la protagonista del tuo libro vuole vivere le emozioni, tu stessa scrivi, le vuole” incorporare”. Raccontaci di lei, di questo suo bisogno di assaporare ogni “atomo”. Un atomo non si distruggerà mai anche se poi il corso della vita ti porta altrove 7) Cosa pensi dell‟auto-pubblicazione nell‟editoria moderna? Secondo te quali sono i vantaggi e quali sono gli svantaggi? Editoria moderna ok soprattutto per ebook e per velocità di pubblicazione. Far
circolare le idee in un momento come questo è un imperativo morale e noi di RosaTv in tale ottica abbiamo realizzato questa rubrica. E'sempre un vantaggio quindi e poi chissà che non sia solo l'inizio. 8) Ho avuto il piacere di essere intervistata da te nel tuo programma trasmesso su Rosa tv e abbiamo parlato di sogni. Ti rivolgo anch‟io una domanda sull‟argomento, tu come vivi i sogni e come li vedi rapportati alla realtà?
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Sogni. Il mio prossimo romanzo inizia così: Questo romanzo è per te che non vuoi più fuggire. Sii tu la preda dei tuoi sogni. 9) Nel salutarti ti chiedo quali sono i tuoi progetti futuri e se avremo il piacere di leggere un tuo nuovo libro. Manca poco ma per ora non ho ancora una data. Il titolo però posso già dirlo: I PROFUMI DEL CEDRO. Grazie di Cuore. Cristina Rotoloni
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A cura di Ninnj di Stefano Busà.
Non è più al suo esordio l‟autrice in questione, lo si evince dalla maturità delle sue varianti linguistiche, dai suoi moduli espressivi assai maturi che affondano nelle grandi domande della vita, e toccano con sguardo ampio e penetrante le inquietudini attraversate dal passato e dal presente in atmosfere che scandagliano i crinali e le vette con un‟accensione lirica che presenta larghe visuali, difficili intrecci d‟anima, a volte surreali, a volte marcatamente
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struggenti che si fanno segnali onirici per altre postazioni di dolore e disagio. Nella poetica di Luigia Sorrentino a prevalere è una cosmicità quasi panica che, quasi sempre, lascia intravedere una celebrazione del senso della vita, un tempo di promesse e di inganni, un luogo dove s‟intrecciano e si scontrano le lontananze e le assenze, dove il dolore si ricompone in una sorta di pacatezza magico-surreale che si effonde in canto sublime, ne sa cogliere le stagioni, le analogie, i ritmi, le varianti, le metafore che prefiggono una testimonianza limpida di bellezza: “ con gioia pensiamo al giorno/ quando nella luce potremo/ uscire per abbandonare/ ciò che la nostra primavera/vincola/ / ecco di cosa moriamo// l‟animale umano costretto/ si ritrae/ nella rupe di marmo/ della sepoltura (pag.75). Un altro testo in cui lo spaccato della storia si alimenta di perenne sofferenza è: “il sole alle spalle cancella /i nostri volti/ veniamo da troppa lontananza/ lungo quella discesa / nel porticato/ altre colombe ci avvolsero/ con le loro braccia/.../ all‟ampiezza/ offriamo il soffio qui adagiato/ la bellezza che ci fu tolta/ nella luce inesorabile/ dello spegnersi” (pag. 25) E continua Luigia Sorrentino, tenta di mitigare nei suoi versi “la carne che si avventa”, “il cuore orfano del nulla” come accenna in altro testo. Sono temi di vasta portata che mettono in evidenza implicazioni esistenziali, attraverso i non facili attraversamenti e le non sempre agevoli capacità in itinere, che costituiscono la sua dialettica in un percorso ricco di metafore. Vi è un
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impressionismo che travalica la simbologia raffigurativa del quotidiano e si realizza essenziale, efficace e icastico. La morte e la vita sono esorcizzate da angolazioni diverse, da qui il trasalimento, la resa evocativa della memoria, che sanno realizzare un modulo perfettamente fruibile e felicemente raggiunto. Versi quelli di Luigia Sorrentino che rivelano una sensibilità molto raffinata, entro un rigore e una tenuta linguistica tendenti a concentrare un risultato sorprendente, attraverso l‟efficacia descrittiva, prosciugativa dell‟immagine, ma persuasiva nella resa linguistica e umana. Da qui il simultaneo derimersi di due fondamentali “motivi” quello di una trasparente e serrata progettazione di forme che offrono la coscienza gnoseologica e quello di un motivo, mai transeunte, che interferisce nella storia di ognuno in perfetta fusione tra natura e avventura che è dimensione metafisica, garbata e vigile indagine di se stessi e del mondo che ci circonda: “Lo sguardo nostro entrò in quel suo essere/ infinitamente mortale” espressione centrale, apocalittica che spinge all‟ignoto, lo immobilizza e lo trasfigura
culturali che la distinguono nettamente dal coro di tanta poesia “indifferente”.
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Vi è infine quella sorta di “forte” impressione che ebbi al primo incontro con la sua poesia, da cui credo prendano le mosse le sue emozioni, le suggestioni. Le sue liriche stanno in un‟atmosfera irreale che pure sa caricare la creatura che è in lei e renderla inconfondibile sul lato dello stile e del movente della sua scrittura, qualcosa di rilevante nelle sue pratiche
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A cura di Isabella Verduci
La sua casa pulsa di creatività, di vita; ritrovi una parte di lei in ogni stanza, tra colori che ricordano la sua amata Africa ( ha visitato quei luoghi lontani sia come turista che in veste di infermiera a contatto con i dottori di 'Medici senza frontiere' ) e quadri appesi ovunque che raccontano le sue esperienze. Tra un the caldo, pop-corn ed una coccola al suo cane, Tess, protagonista dell'ultimo dipinto che è stato esposto alla recente 'Mostra di pittura- scultura- fotografia, tema: 'il Cane' 'organizzata dalla Pro Loco Terraemare di Rapallo, inizia l'intervista.
Intervista a Kathia Licciardi
Intervistare Kathia è come parlare con una persona di famiglia, dato che ci conosciamo da trentadue anni; abbiamo condiviso i banchi di scuola, esperienze importanti e poi ci siamo ritrovate a coltivare due passioni, lei la pittura , io la poesia, che ci hanno avvicinato ancora di più.
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1. Kathia, nasci ragioniera e poi infermiera: quando e perchè è nata la tua passione per la pittura? Qualcuno in famiglia nutre velleità artistiche? Amo il colore, amo poter interpretare ciò che vedo e sento con il pennello, amo trasmettere le mie emozioni spruzzandole su una tela bianca dove immortalo ciò che mi dà un' emozione, sia essa un sorriso, una smorfia, la copertina di un libro, un tramonto.. ecco perchè ho iniziato a
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dipingere. Credevo di non saper disegnare fino a che, a ventisei anni, ho deciso di decorare un arco della mia nuova casa. Mi sono accorta che non avevo le basi per farlo e quindi ho incominciato a frequentare inizialmente un corso di 'trompe l'oeil' e successivamente uno di pittura seguita dal maestro Luigi Grande. Così ho imparato ad usare la matita ed ho capito che avrei potuto disegnare anch'io, dopo avrei riempito le linee con i colori...I risultati si possono vedere in questi anni!
animale. 3. Segui una tecnica nell'uso del colore?
particolare
Ci sono stati periodi più colorati ed altri monocromatici, legati ai miei stati d'animo, all'umore. Non sempre però il monocromatico è stato sintomo di tristezza, anzi, per me è stato stimolo di studio interiore...E poi con le sfumature dello stesso colore si può lavorare meglio sui dettagli e farli risaltare in modo più evidente.
In famiglia sono l'unica a dipingere...un cugino di mio padre scomparso precocemente era scultore e pittore...chissà, forse mi ha trasmesso questa passione...
4. Hai già avuto un riscontro di pubblico vendendo i tuoi dipinti?
2. Quali sono i tuoi modelli preferiti? Negli anni ho affinato la tecnica: all'inizio ritraevo paesaggi, in seguito la figura umana,
Ho avuto diverse richieste, ma i miei quadri sono pezzi della mia vita, raccontano chi sono, come sono, per questo fino ad oggi non ne ho mai venduti, ma soltanto regalati alle persone che amo. Nella vita, poi, mai dire mai... Pagina 7
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5. Descrivi il tuo iter artistico come se fosse un curriculum vitae... Ho partecipato a varie mostre collettive presso il Palazzo del Comune ed ai Giardini della Torre del Borgo del Brunzin di Lavagna (GE) nel 2005, alla Galleria di San Donato a Genova, alle Scuderie del Palazzo Comitale di San Salvatore di Cogorno (GE), a Villa Queirolo a Rapallo (GE), all'Hotel Vis a Vis a Sestri Levante (GE), a Treville (AL). Ho preso parte ad una mostra estemporanea a Chiavari (GE) ed a due concorsi di pittura a Ferrada di Moconesi (GE). L'anno scorso ho inaugurato la mia prima mostra personale a Lavagna, presso i Giardini della Torre del Borgo insieme a colei che mi sta intervistando...ho avuto l'idea di unire sotto il segno dell'Arte la pittura e la poesia: io ho dipinto diversi quadri ed Isabella li ha descritti in versi. L'evento è risultato gradito al pubblico e piacevole per noi stesse così ripeteremo l'esperimento a giugno.
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6. Descrivi un dipinto che secondo te può dare via libera a diverse interpretazioni... A me fa piacere che la gente guardando le mie tele liberi la fantasia...Infatti tu descrivi in parole i miei quadri in modo diverso da come li vedo io...ognuno ha il proprio vissuto, la propria personalità...come per la poesia, anche per un dipinto può esserci una visione oggettiva, ma diverse volte soggettiva. Un esempio per tutti: il quadro che rappresenta lateralmente una figura maschile nuda. Io lo vedo bellissimo e mi piace osservarlo...ad altri il suo sguardo, la sua fisicità infastidisce, incute timore. Mi rappresenta molto, sembra in attesa di qualcosa che in effetti poi sarebbe arrivato...è vigile, pronto al cambiamento. E'
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nudo ed apparentemente fragile, ma allo stesso tempo fiero della ritrovata sicurezza. L'ho dipinto durante un periodo particolare, di crescita interiore. L'intervista giunge al termine.
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A cura di Laura Capone, titolare della „Laura Capone Editore‟ (LCE)
editori, impedendo di lavorare serenamente secondo la pianificazione aziendale, perché hanno letto su internet o perché “pinco pallino ha detto …”, ed io, in cuor mio, vorrei mettere pinco pallino un solo giorno alle prese con il mio lavoro di editore, ad affrontarne le spese, l‟organizzazione, la salute ed il tempo e poi vedere quanta “sapienza” gli resta. Nel mezzo della filiera ci sono le case editrici che si sono “reinventate in modalità variegata” ognuna con la propria tipologia di produzione, e delle quali ho già parlato abbondantemente nelle precedenti rubriche; per cui, a mio modesto parere, l‟unica modalità di buon funzionamento dell‟intera filiera editoriale è una pacifica, fruttuosa e professionale collaborazione di tutti i suoi elementi, diversamente il risultato è quello che oggi viviamo: la rivoluzione!
Come tutte le attività del nostro paese anche l‟editoria ha attraversato la sua crisi, utilizzo il passato prossimo perché quando si contemplano gli effetti disastrosi di un qualcosa, la causa scatenante già si è verificata, in questo caso è quella meno probabile: l‟autore. Proprio così l‟autore! Diventato per cliché “la vittima di un sistema”… col sogno di pubblicare, con l‟opera unica nel cassetto, convinto che una volta pubblicato un libro questo diventi il best seller del secolo e che lui stesso diventi ricco e famoso! La categoria in questione riguarda quegli autori che credono di saperne più degli Pagina 10
Questo mal rapportarsi autore/editore è uno dei motivi per cui moltissime case editrici abbandonano il proprio sogno editoriale di pubblicare inediti e preferiscono acquisire i diritti di titoli stranieri, tra l‟altro già famosi ed ottimamente sponsorizzati da film, telefilm, pupazzi, giochi, ecc. ecc., iniziano realmente a guadagnare, non devono mai aver a che fare con megalomani (cosa nient‟affatto rara), e liquidano in un‟unica soluzione, con pochi spiccioli a cartella, una traduzione.
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Ci sembra che gli autori, invece di essere delle persone che scrivono per passione e colgono la possibilità di una pubblicazione e di essere conosciuti da un pubblico, siano in realtà dei guerrieri in armatura che vanno a far la guerra; mentre le librerie sono talmente rassegnate alla disfatta per i pessimi prodotti che vendono o sono chiusi mentalmente in un circolo di avidità, che né ordinano libri né pagano gli editori, tanto già sanno che chiuderanno, poi odiano gli e-book come se fossero gli ebook a non far vendere loro i libri (grande falsità perché sono due prodotti completamente diversi). Detto ciò, causa ed effetto, autore e libreria, non sono altro che i due poli opposti, ma fondamentali, di un unico ingranaggio che è la filiera editoriale e che creano con i loro comportamenti l‟attuale crisi dell‟intero settore. La conseguenza di questa crisi, detta in maniera esplicita, come è mio uso fare, è che le librerie non pagano i fornitori, editori e distributori, scatenando il verificarsi di un cumulo di debiti a catena, ovvero il soldo che non circola più! Ho letto in passato decine e decine di articoli giornalistici che parlavano di una crisi editoriale causata da “lettori che non leggono”; la mia opinione è sempre stata un‟altra e continuo a sostenerla, e cioè che le persone desiderano leggere testi qualitativamente validi, non qualsiasi cosa rilegata che intasa il mercato.
La soluzione per superare la crisi è accettare il cambiamento a cui ha portato questa rivoluzione ed adeguarsi ad esso per riorganizzare un assetto economico commerciale. Gli autori si decidano da che parte stare, se affidarsi ad un editore ed accettarne la politica o se autoprodursi, un autore oggi può tranquillamente farsi da editore, studia quello che deve studiare, si affida ad uno studio commercialista ed uno studio legale e decide quanto investirci economicamente per la produzione, distribuzione e promozione, perché si comanda in casa propria e non in casa d‟altri. Le librerie si decidano se vivere o morire, non è più tempo di sopravvivere; ci son due modi per tornare a far girare il soldo: 1) rispondendo attivamente clienti.
con cortesia alle richieste dei
Se il distributore della libreria non ha nel suo catalogo la casa editrice del titolo richiesto dal cliente (perché un distributore non può di fatto avere tutte le case editrici che esistono), il libraio deve fare uno “sforzo”, chiamare l‟editore e ordinare i libri richiesti. Se non fa così con il tempo prederà i clienti e sempre di più le persone ordineranno in internet tramite e-store i quali hanno dei distributori che non funzionano con i magazzini ma con gli ordini diretti agli editori;
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2) pagando i debiti agli editori che non possono più reggere i costi di anticipi, e riprendere un rapporto proficuo e professionale nel senso pieno del termine. Non pagare i libri venduti in conto deposito agli editori equivale a rubare. Non è la pubblicità che rende un libro affascinante, ma il suo contenuto, quindi la capacità di un autore nel trasmettere un “qualcosa” che resti nell‟immaginario del lettore, proprio come si scelgono con cura le compagnie della nostra vita e gli oggetti con cui ci circondiamo, la medesima attenzione, anche inconsciamente, la mettiamo nella scelta di determinate letture e di non altre. A cura di Laura Capone Redazione Laura Capone Editore Per info e contatti: www.lauracaponeeditore.com
All‟interno del libro „La Sfera‟ si susseguono una serie di racconti che affrontano diverse problematiche serie tra cui la pedofilia, l‟alcolismo, la solitudine, ma anche temi quali l‟amore, la maturità, la maternità, l‟esoterismo. Il tutto con la delicatezza d‟animo con cui l‟Autrice descrive le diverse situazioni. In tutti i racconti c‟è una matrice comune che è quella di permettere ai personaggi di sperimentare la „risalita‟, anche dalla sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in alcuni casi, „un riscatto ‟ nei confronti della vita. Le pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un intreccio in cui diventa quasi impossibile distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare una sensazione di quiete una volta conclusa la lettura. L‟emozione è la colonna portante di questo libro, l‟ingrediente fondamentale ed essenziale con il quale l‟Autrice ci accompagna attraverso la sua visione interiore.
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il sorriso d'un vero amore. Se potessi…
dei nostri Autori
alienerei me stessa annullerei i miei sogni per farne vela
“SE POTESSI…” di Giorgia Catalano 6 marzo 2013
d'un battello e condurvi là dove riposa il sogno
(A quegli adorati diamanti che hanno impreziosito la mia vita: Nicolò, Matteo e Simone)
dove il brutto è solo un ricordo. V'amerò fino a che vita
Se potessi…
risplenderà
abbraccerei i vostri sogni,
negli occhi miei
carezzerei
fino a che la mente mia
le lacrime dei vostri cuori
sarà lucente di pensieri,
le coglierei
perché v'ho atteso
per farne un manto
con amore,
di salvezza
con pazienza
che vi protegga dal dolore.
con dolore.
Se potessi…
Se potessi…
vi donerei gioia
Vorrei esser eterna
infinita,
per veder brillare
l'umanità
il mondo
di un'altra vita.
nel vostro cuore
Scioglierei chiome
nella vostra vita.
di pensieri felici,
Ma l'Eternità non è mio dono.
rallegrerei
Solo Dio è l'Eternità.
i vostri occhi quasi impauriti. Se potessi… cambierei le carte della vita per giocar nuova partita. Insinuerei nel vostro cuore,
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“SPIGHE” di Giorgia Catalano
“O mio Signore “di Maria Rosa Barletta
Sull'onda d'un pensiero,.50
Roccia sicura sei tu o mio Signore come un'edera mi aggrappo a te
affonda la mia mente stanca. Un cuore assonnato miete tra l'erba vani sentimenti, coglie qua e là, urlanti lamenti. “La notte” di Federico Caruso Si dice che i poeti scrivano versi di notte perché siano ispirati. Invece io preferisco sognare... Son troppo stanco per mettermi a tavolino a verseggiare Lascio che i sogni vivano in me, di notte...
Ti sognai di Federico Caruso Ti sognai a notte fonda. Ti prendevo,accarezzandoti Le mani,poi ti cullavo, ti facevo mia non solo nel sogno. Così passa il tempo,e siamo ancora uniti. Che dolce armonia con te, mio unico sogno...
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Non c'è vita senza il tuo perdono e non c'è misericordia senza il tuo amore Noi ti seguiamo come la notte insegue la sua alba Come viandanti andiamo per le vie del mondo in cerca di luce ...in cerca di te Come lucciole nella notte seguiamo i tuoi passi verso l'infinito cielo Che ci porta a te ho Signore, uomo di grande umanità e amore fraterno. “L'amara terra” di Maria Rosa Barletta Amara terra mia, mi allontanai da te che ero ancora una bambina. Milano mi attendeva tra le sue nebbie grigie. E quel treno che mi portava lontana da te, lacrime amare mi fece scendere. Mentre il treno prese la sua corsa, io pensavo ai verdi ulivi che avevo lasciato, ai mandorli in fiore che non avrei più rivisto, al profumo delle ginestre e alla mia casetta che avevo lasciato laggiù nell'uliveto. All'arsa terra rossa pensai e il mio cuore divenne triste e cupo.
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Oh amara terra mia! “Venti gelidi” di Maria Rosa Barletta Vento di montagna che soffia forte fra le cime impetuose e aride La tua voce risuona fra gli echi del silenzio Il tuo ululato si sente fin giù nella valle Un vento gelido mi sfiora il viso e sento che la sera è vicina Lupi affamati urlano tra i monti selvaggi E la paura assale anche il più esperto pastore Sterminata montagna che sali verso il cielo Respiro il tuo silenzio misterioso e sacro Sei impenetrabile e oscura anche agli occhi di chi ti ama.
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smagliante, tutt‟intorno alberi finti, come finti erano i fiori verdi incollati sui prati. Ovunque, ordinate e ben allineate, tante campane di vetro.
Racconto del mese a cura di Eleonora Siniscalchi
“ A cosa servono? ” domandò Billy incuriosito. “ Quelle sono le nostre case, ogni roboide come me si rigenera sotto una campana di vetro ” gli rispose Skippi. “
(….LA PRIMA PARTE NUMERO PRECEDENTE….)
NEL
TERZO CAPITOLO - Il pianeta di Verdania Non aveva nulla di familiare quello che si presentò agli occhi di Billy. Lo scenario andava assumendo un aspetto davvero fantastico. Le strade, le case, le illuminazioni, tutto appariva completamente diverso rispetto al pianeta Terra. “ Si vede proprio che mi trovo in un altro mondo!” sentenziò il bambino. E così era veramente. Le colline intorno alla città si ergevano simili a figure geometriche triangolari, spaziando dall‟equilatero all‟isoscele; il sole, cerchio perfetto, brillava statico d‟un verde Pagina 16
Ma...allora...sono
delle
culle?
”
“Precisamente, le campane ci servono soltanto per ricaricarci, il resto della giornata la viviamo all‟aperto, oppure ci rechiamo presso la sede del CPT” “Cosa significa sede del CPT?” chiese ancora il bambino. “ Ora ti spiego” . Così dicendo Skippi ritrasse il lungo collo e, incrociati gli snodati arti inferiori, si acciambellò a terra; altrettanto fece Billy, che si sistemò di fronte al suo amico restando in ossequioso silenzio, pronto ad ascoltare le sue parole. “ Caro Billy, come hai potuto vedere, il pianeta di VERDANIA è diverso dalla terra. Noi per vivere non abbiamo bisogno di nutrirci o di respirare. Gli alberi, i fiori, le montagne, quelli veri s‟intende, sono ormai solo un ricordo, poiché non esistono più su questo mondo da un milione di anni. Noi ne vogliamo mantenere vivo il ricordo con delle buone imitazioni: finti alberi, finti fiori, finte colline e finti prati. Il cibo, fondamentale per voi terrestri, a noi non
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serve, non sappiamo cosa siano le patate, non conosciamo il gusto del latte che voi amate tanto e nemmeno quello del ketchup.” Interrompendolo, Billy gli chiese un po‟ preoccupato: “ E non sapete neppure che sapore hanno la Coca Cola o i pop - corn?” “ Certo che no! Non conosciamo nemmeno queste parole e poi noi non abbiamo bisogno di nulla, proprio di nulla! “Eh no – ribattè Billy – c‟è qualcosa a cui non è possibile rinunciare... la carezza della mamma...ad esempio!” “Mamma? Cos‟è una mam-ma? E‟ un‟altra cosa da man-gia-re?” “Non ci creedo! Tu...non sai cos‟è una mamma? – Billy era incredulo:
dalle lampade alogene, sono quelle le nostre “mamme”, di cui tu parli”. "No, il rapporto che lega noi bambini terrestri alle nostre è molto diverso. Con una mamma sapessi quante cose si possono fare! Farsi coccolare per esempio: farsi abbracciare, accarezzare, baciare. Con lei si può parlare, e ti assicuro che è molto brava a cucinare le patate fritte, a volte i suoi rimproveri sono necessari e salutari. Skippi, noi bambini terrestri siamo capaci di ridere, di scherzare e anche di piangere, sì...insomma, di emozionarci, e non solo con la propria mamma. “ Noi robot non conosciamo queste sensazioni, anzi non proviamo nessuna emozione. Sul volto di Billy si dipinse una punta di delusione: “Ma allora...tu non mi vuoi bene? Non sei venuto sulla Terra spinto dal mio richiamo?
"Skippi, io sono figlio della mia mamma, sono nato dal suo amore e cresco con il calore del suo affetto per me!”. “Mamma...nato...amore... sono parole che non comprendiamo, prive di significato! A Kimeròs, come in tutte le altre città di VERDANIA, non c‟è posto per quelle che tu chiami mamme. Sarebbero del tutto inutili qui. Esistiamo solo noi roboidi programmati. Siamo figli del futuro e, sotto le campane di vetro, veniamo rigenerati e “riscaldati" dal calore elettrico emanato
“ In verità, è accaduto un fatto strano. Poco prima di ricevere il tuo messaggio telepatico, ho avvertito un forte prurito al
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naso...ed era la prima volta che mi accadeva una cosa simile. Allora, è quella che tu... chiami... emozione? Ora che ci penso, forse ho provato la prima sen-sa-zio-ne...della mia vita”. “ Un brivido al naso! Fantastico. Io lo so perché questo è accaduto: qualcuno, per la prima volta, ha pensato a te con sentimento, con l‟affetto di un vero fratello umano.” – e facendogli notare ciò, Billy continuò: “Io non ho mai avuto fratelli e desideravo averne uno speciale come te. Quando ho iniziato a fantasticare, ti volevo già bene. Questo è l‟amore, Skippi, il sentimento più bello e più puro che possa esistere e nessuno mai te lo potrà insegnare qui! E‟ un qualcosa che nasce dentro di noi, è come una fiammella che si sprigiona dal cuore. Proprio per questo è bello vivere sulla Terra, perché siamo tutti ricchi di umanità, solo che a volte qualcuno lo dimentica. E‟ vero che ci sono cose un po‟ noiose, come eseguire i compiti, ma recarci a scuola serve per imparare, per conoscere, per arricchirci e crescere”.
macchina generatrice di sapere. Essa ci fornisce le informazioni che dobbiamo apprendere e quando noi roboidi inseriamo i nostri dati in codice, la centrale ci risponde con lettere alfanumeriche che si illuminano sul grande monitor. Quando diamo risposte non valide, sullo schermo compare la scritta ERRATO, RIPETERE. Se invece i dati sono esatti, leggiamo la scritta: RICEVUTO, POSITIVO, OK, PROCEDERE. La nostra vita è tutta qui. E‟ semplice e lineare. Per quanto riguarda i sentimenti, come li chiami tu, non so proprio cosa pensarne”. E rialzandosi di scatto, aggiunse: “ Beh, è ora di andare, tra poco i miei “fratellini” si sveglieranno e si riverseranno per le strade di Kimeròs sfrecciando con i pattini... ULTIMO CAPITOLO - Le rotelle supersoniche -
Skippi sky apparve un po‟ turbato dal lungo discorso pronunciato dall‟amico e con aria più decisa, raddrizzandosi un po‟, rispose: "Noi non frequentiamo il tipo di scuola che intendi tu. Abbiamo la sede centrale del CPT che abbreviato vuol dire: Computer Potenzial Telematic. Lì non ci sono insegnanti umani, c‟è solo una grande Pagina 18
Di lì a pochi minuti, al suono di una sirena, tutte le campane di vetro si sollevarono dal
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suolo con un leggero sibilo, per consentire ai piccoli roboidi di uscire. Questi si affollarono, pattinando, pattinando, attorno ai due amici. I fratellini di Skippi, perfettamente identici l‟uno all‟altro, guardarono Billy con fare curioso e, formando un cerchio immenso, gli giravano attorno senza pronunciare una parola.
Skippi Sky li informò brevemente circa la sua provenienza e del motivo per cui il bambino fosse giunto fino a Kimeròs. Solo allora i roboidi lo invitarono a sfrecciare per le strade e lo condussero fino alla sede del CPT..... Correvano ora in fila, ordinati per due e raggiunsero velocemente il luogo dov‟era situato il palazzo del Computer. Questo era tutto di vetro e le porte si aprirono automaticamente al loro ingresso.
Dopo aver attraversato un lungo e largo corridoio, illuminato da una forte luce al neon, giunsero al centro di un grande salone, dove interamente rivestito di bottoni luminosi, si imponeva, in tutta la sua grandezza, una strana macchina. Billy, nel vedere quella costruzione, fu quasi intimorito. Skippi gli suggerì di inserire i suoi dati: nome, età, luogo di provenienza e la risposta non si fece attendere. La macchina prese a lampeggiare e sul monitor comparve la scritta: Benvenuto tra noi piccolo terrestre! Anche la Terra non potrà fare a meno di me. Gli umani presto utilizzeranno esclusivamente robot e mezzi meccanici per migliorare il mondo. Se resterai per sempre su VERDANIA imparerai a vivere da robot senza più pensieri – senza più problemi che angustiano la Terra – senza più guerre – senza più fame – senza più dolori! Billy, scrollando il capo, si girò verso Skippi
e lo guardò attentamente: “Non è possibile programmare la vita come un computer! Esso è utile, ma non costituisce l‟unica verità. La macchina non potrà mai sostituirsi all‟uomo. E noi terrestri, proprio perché uomini, siamo ricchi di umanità. Abbiamo commesso e continuiamo a commettere errori, anch‟io ho fatto uno sbaglio. Ma questa esperienza
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mi è servita a vedere chiaro in me. Sono venuto a cercarmi un affetto nello spazio e non mi accorgevo che era lì a due passi da me, soltanto dietro l‟angolo di casa mia. In un cortile dove gli altri bambini giocano, scherzano e si accapigliano per un pallone. Cari, è giunto il momento di salutarci, è stato bello conoscervi, torno nel mio pianeta ricco di esperienza, grazie al confronto che ho fatto” e, guardando il roboide, Billy continuò: “Vedi Skippi Sky, VERDANIA
Qui ciò che ci divide è la capacità di amare, il sentirsi fratelli in ogni parte del mondo, sentimento che invece a voi, semplici robot, è precluso”. Dopo aver concluso il lungo discorso, Billy si avviò lentamente verso la porta d‟ingresso; aveva tolto i pattini e camminava visibilmente commosso, con una mano in tasca mentre l‟altra stringeva George, trattenendo a stento le lacrime. Viveva in un mondo fantastico e non lo aveva mai capito fino a quel momento. I roboidi lo lasciarono andare avanti solo, rispettosi del suo turbamento. Dopo un po‟ Skippi lo raggiunse, lo toccò sulla spalla e, guardandolo, disse: “ Mi fa piacere che tu abbia finalmente capito te stesso, anche se non comprendo ciò che ti anima”.
rappresenta esattamente il contrario della Terra e sinceramente non credo che con voi potrei essere più felice. Qui è tutto irreale, la stessa natura è una finzione troppo inimmaginabile per qualsiasi terrestre. Voglio ancora stupirmi per un
Intanto erano giunti alla stazione aerospaziale. Tutti i roboidi erano disposti a cerchio attorno alla navicella che attendeva Billy per ricondurlo sulla Terra. Dopo i saluti di commiato, Skippi guardò l‟amico e, augurandogli un buon viaggio, restò immobile mentre il portellone si richiudeva lentamente. Billy, dopo essersi sistemato al posto di comando, si strinse George Courious al petto e chiuse gli occhi. Poi fu inghiottito nuovamente dal nulla.
sole che tramonta o per un fiore che sboccia, voglio tornare sulla Terra per migliorare il mondo, per offrire il mio aiuto agli amici, per riscoprire i valori dell‟amicizia che fino ad oggi ho ignorato. Pagina 20
“ Billy, alzati o farai tardi a scuola!” La mamma entrò nella sua stanza sollevando l‟avvolgibile della finestra. Il bambino aprì gli occhi e subito vide che tutto era perfettamente in ordine.
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Alex sta ultimando la costruzione del fortino dei pirati, penso che oggi andremo a chiamare Tommy e così potremo dargli una mano”. La mamma lo guardò incredula, lo abbracciò felice e uscì dalla stanza, chiudendo la porta. Billy era solo, ora. Si diresse verso lo scrittoio dove c‟erano tanti fogli sparsi su cui erano stati disegnati volti strani. Li radunò e li inserì in una cartella, definitivamente. Ora non servivano più. Aprì le tende e lasciò entrare la luce del sole, si affacciò alla finestra e il profumo
I soldatini allineati in riga sul davanzale. George Courious appoggiato sulla sedia. Micia ronfante sul tappeto ai piedi del letto (forse aveva già visto la scena, ma... quanto tempo prima?). Il bambino si guardò attorno spaesato.
della primavera lo inebriò. Ad un tratto sentì una cosa fredda urtare il suo piede; si chinò a raccoglierla: era... una piccola rotella d‟acciaio. Dalla finestra, alzò gli occhi al cielo e... con un sorriso la scagliò in alto, più in alto che poté...!
“ Mamma, che giorno è oggi?” “ Il diciotto marzo, amore. Ieri sera ti sei addormentato presto; come mai stamattina non vuoi alzarti?”
Eleonora Siniscalchi
“ Mamma, ho voglia di abbracciarti, ti voglio bene e sono contento di averti così come sei. Ti immagini se invece di avere te come mamma avessi avuto una lampada alogena?” “Che cosa stai... dicendo?” “Bhè... sai, stanotte ho fatto un sogno strano e ho capito che anche se non ho fratelli, ho tanti amici che mi vogliono bene.
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“ No mamma, oggi è la festa di tutte le mamme, e quindi anche la tua! Perciò auguri belli anche a te!”
“Una festa è sempre una festa” di Eleonora Siniscalchi
“Davveeero? Oh… se è per quello, credevo fosse domani la bella ricorrenza! Allora grazie di cuore mamma‟, tu non dimentichi mai”. “Già, invece i miei figli nemmeno uno squillo. Niente di niente. Adesso li chiamo e vedrai se non li fulmino col pensiero.” “ Dài, non fare così! Non te la prendere figlia mia… lo sai come sono i ragazzi, no?” Mentre mia madre continua a parlare, noto però che il timbro della sua voce si fa via via diverso, come dire…un po‟ distante? Intuisco che non vuol dilungarsi più di tanto…anzi mostra la netta intenzione di liquidarmi su due piedi e sbrigativa mi fa:
Nel santo giorno consacrato alla celebrazione della MAMMA, ho atteso paziente fino a sera che i miei figlioli, fuori sede per lavoro, si facessero vivi con un cenno, chessò: magari con semplice sms augurale, oppure con una telefonata. Ho atteso speranzosa fino alle ore diciannove…dopodiché, un po' delusa, ho alzato la cornetta e ho telefonato a mia madre: “ Ciao…mà, sai che i ragazzi non si sono ancora fatti vivi per farmi gli auguri?.” E lei mi fa: ” Figlia mia compleanno?”
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perché
oggi
è
il
tuo
” Bhè…ora ti devo salutare dài, perché sta per iniziare in tv la mia telenovela preferita!” Boing…e riattacca! Ecco fatto. Resto di sasso, anzi come un‟allocca muta, con la cornetta in mano. Afferro il cellulare che sempre ho a portata di mano e dopo aver formulato un ricco pensiero lo compongo per benino sulla tastiera. Poi, tutta contrita, digito i rispettivi numeri telefonici delle mie birbe: prima il 329….e l‟altro: il 328… su cui inoltro il seguente sms: UNA MAMMA E‟ PER TUTTI I FIGLI… TUTTI I FIGLI NON SONO PER UNA MAMMA SOLA!!
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CMQ…GRAZIE NE? AUGURI…PEZZ‟…E CORE!
PER
GLI
F.to E. tua madre! Nemmeno cinque secondi e il cellulare inizia a squillare e allora tuono: “ProOOnto!” E‟ Tephlon, il piccolo, che mi fa: “A ma‟…maaa… scusa sa‟, non è per caso domani la festa della mamma?!” “OGGI,E‟ OGGI!” gli abbaio nell‟orecchio! “Scusami… scusami tanto, ero convinto… fosse domani…! Bhè …allora tanti Auguri e baci!” VraAAangheete! Riaggancio seccata e accendo anch‟io la tv che ripete ossessiva un bla…bla…e bla…bla. Uno…due…tre secondi… ed ecco arrivare l‟ sms lapidario, da parte del grande: " Pens. fosse dom. cmq Aug!” Pf. A quel punto rimugino impronunciabili del tipo:
pensieri
"Figli immemori…senza cuore… ma che peccato ho fatto…per meritare tanta indifferenza…?" Immediato associo il ricordo di quella volta che loro volevano un cane e io a insistere che no, non ne avevamo proprio bisogno
dal momento che ce n‟erano già due in casa! Col tempo i cani veri si sono moltiplicati e dall‟aggraziato abbinamento anch‟io ho avuto il mio personale quartetto di Nora Orlandi da gestire in casa: con tutti gli annessi e connessi. E pensare che mi prodigo in tutto. Addirittura, ogni anno, nel giorno del loro compleanno, li desto con garbo e amore al pizzico " melodioso" della mia chitarra, pervasa dall'immancabile emozione materna mentre intono imperterrita un bel : “Tanti auguuuriiiiiiiii a teee…". Entrambi non gradiscono molto, poiché se la dormono alla grande quando entro di soppiatto nelle loro stanze e così, investita dalla solita gragnola di cuscini, mi tocca guadagnare una precipitosa ritirata! “Uffa, che figli immemori!”, blatero ancora e intanto alzo il volume del televisore giusto in tempo per udire la seguente notizia: “Domani, 12 maggio 2013 si festeggerà la festa della mamma. Auguri a tutte le mamme!" Della serie me la canto e me la suono da sola: sbadata, (da)…?
confusa,
semplicemente
stupita
Oh yea! Eleonora Siniscalchi
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A cura di Emanuela Arlotta
1) Ciao Maria Rosa, felicissima di intervistarti su Volodeisensi Magazine. La prima domanda che voglio farti riguarda il tuo rapporto con la poesia. Tu vivi quasi in simbiosi con i versi, sembra che siano i tuoi respiri. Cos‟è per te la poesia? Cosa rappresenta? Ho sempre sentito questa esigenza dello scrivere, fin da bambina. Ricordo che avevo 8 anni e frequentavo le scuole elementari e già d‟allora scrivevo le mie prime frasi di fantasia di come io vedevo il mondo a quell‟età! Il mio diario era un amico fedele che poi mi ha seguita per tanti anni. Poi crescendo non ho più scritto e da adulta, ritrovandomi poi da sola, dopo la perdita di mia madre, con cui avevo vissuto buona parte della mia esistenza e a cui ero molto Pagina 24
legata affettivamente (a lei ho dedicato molti dei miei componimenti), ritrovandomi così da sola nel giro di pochi mesi dalla sua scomparsa, ho sentito in me un immenso vuoto, che in qualche modo dovevo pur riempire, e così mi rifugiai nella poesia, perché solo lì riuscivo ad essere me stessa e a trovare le risposte ad ogni mia domanda. Ho pensato che fosse l‟unica cosa che mi poteva aiutare veramente ad uscire da quel tunnel doloroso in cui ero improvvisamente caduta! In fondo lo scrivere era sempre stata la mia passione di sempre… Così iniziai a scrivere di nuovo anche perché rimanendo sola, avevo più tempo a disposizione e così nel 2009 scrissi la mia prima raccolta poetica “Sulle ali della speranza” (Edizioni del Poggio 2009); con questa raccolta fu un ripercorrere la mia infanzia e la mia vita vissuta fino a quel momento. Poi si aggiunsero altri miei componimenti che arricchirono la stessa opera; in cui traspare molto la mia indole romantica e passionale. La raccolta venne così ripubblicata nel 2010 con il titolo “Oltre l‟eternità” (La Bancarella, Piombino 2010, prima ristampa Aprile 2012). Ormai la poesia, prendeva sempre di più spazio nella mia vita, eravamo come come dici tu…entrate in simbiosi! Da lì a non molto tempo scrissi un‟altra silloge, dal titolo “Parole al vento” (Seneca Edizioni 2010). 2) Nei tuoi versi si parla della vita vissuta, di emozioni e sensazioni concrete, che appartengono alla vita quotidiana. Che tipo di osservatrice sei nei confronti del
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mondo e delle persone che ti circondano?
Guardo il mondo ancora con gli occhi di una bambina, nonostante io non sia più tanto giovane…di chi lo vorrebbe vedere sano e bello!…A questo proposito mi sono espressa in un mio componimento dal titolo: “Vorrei vivere in un mondo”; in cui traspaiono i miei desideri, di come vorrei invece, io il mondo…Ma purtroppo ai miei occhi la realtà appare sempre più di degrado, un po‟ anche per colpa delle istituzioni che ci hanno rappresentato in tutti questi anni. Amo il rapporto diretto con le persone, ma prediligo, nei rapporti umani , la sincerità e la buona disposizione d‟animo. 3) Hai all‟attivo delle pubblicazioni e delle partecipazioni ad alcune antologie poetiche. Cosa hai provato la prima volta che hai
visto il tuo nome impresso sulla copertina di un libro? Quando nasce un libro di poesie, è una sensazione stupenda, sia per l'anima che per lo spirito. Bè devo dire che la prima volta che pubblicai la mia prima silloge poetica, sentii talmente tanta gioia nel mio cuore, di come ero riuscita con le mie semplici parole e capacità ad arrivare a pubblicare un libro…che devo dire la gioia fu davvero tanta, mi sentii quasi liberata da un peso che mi portavo da molto tempo dentro e che finalmente avevo avuto la capacità ed il coraggio di esternare anche agli altri! 4) Tu sei molto seguita sul tuo profilo facebook nel quale pubblichi e condividi le tue poesie. Che rapporto hai con le persone che ti leggono e ti commentano quotidianamente? Bè devo dire che sulla mia pagina facebook “Mery Poesie” mi seguono molte persone già da tanti anni e a loro va il mio ringraziamento per avermi sempre seguita con tanta stima e affetto! Sono persone che amano la poesia e apprezzano i miei scritti…me lo dimostrano gli apprezzamenti che ricevo dai commenti tutti i giorni. Credo che anche facebook mi abbia molto incoraggiata in tutti questi anni a continuare a scrivere; perché ho sempre notato la buona considerazione della gente che mi legge…e nel web non si può mentire, le persone ti apprezzano solo se veramente lo meriti! 5) Nelle tue poesie, spesso, si fa riferimento al mondo spirituale. Pagina 25
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Che rapporto hai con la religione e con Dio?
proposito mi viene in mente un mio aforisma: “Solo l'inchiostro rimarrà per sempre, poiché le parole scorrono via” 7) Progetti futuri? Sì sto lavorando su una mia nuova silloge dal titolo “Pensieri sparsi”, una raccolta davvero molto bella, che uscirà a breve e della quale, ve ne parlerò in seguito. Intanto ringrazio la Redazione e il direttore Emanuela Arlotta per questa intervista che mi ha concessa. Un ringraziamento va anche a tutti coloro che mi leggeranno e vi aspetto tutti nella pagina “Poesie dei nostri autori”, su Volodeisensi Magazine dove pubblico tutti i mesi le mie poesie. Grazie e alla prossima! Maria Rosa Barletta Emanuela Arlotta
Sono sempre stata cattolica e quindi molto credente, la fede mi ha aiutata molto in tutti questi anni a superare molti ostacoli che si sono presentati nella mia vita e sono quindi fermamente credente! Anche se non credo molto nella Chiesa come Istituzione Ecclesiale. Non sono una assidua frequentatrice della Chiesa, perché essa non mi rappresenta molto…La Chiesa dovrebbe essere più vicina alla gente e seguire veramente il percorso che fece San Francesco; che è stato quello della povertà e della predisposizione di se stessi verso i più bisognosi! 6) Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla poesia? Consiglio semplicemente di essere dettati dal cuore. Di considerare la poesia come libera espressione dell'anima e a questo
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pensato di darsi, con tanto di boa e parrucca, un tocco a metà tra kitsch e trash per varcare la soglia televisiva... Intervista a cura di Cristina Rotoloni
Esplosiva, dinamica, dirompente. Molti sono gli aggettivi con cui si può definire Rossella Regina, una delle belle rivelazioni di quest‟anno del programma
Italia‟s Got Talent . Sicuramente un vero talento a tutto tondo che ricorda le grandi protagoniste della TV degli anni passati. Salita sul palco del talent di canale 5 ha sorpreso tutti, dalla giuria, al pubblico, ai telespettatori con la sua capacità comica innata e la sua voce spettacolare. L‟espressione di un talento che abbiamo il grande piacere di ospitare sul nostro magazine.
La parrucca rosa mi fa pensare al film della Littizzetto “Ravanello Pallido”. In Italia‟s Got Talent è stato il tuo elemento identificativo, un simbolo. Tu l‟hai scelta pensando a questo film oppure non vi è alcuna associazione? Te dico..io e il cinema viviamo vite parallele! Ma me vedi tu, seduta in silenzio in una stanza buia, pe‟ due e passa ore, a guardà delle immagini senza un minimo d‟interazione co‟ li protagonisti??? E tutto questo, pure a pagamento??? „Na sofferenza troppo immane...!!! Scherzi a parte, il film non lo conosco, quindi...apprezzo il tuo parallelismo di cui mi fido ciecamente... Quali i vantaggi e gli svantaggi di partecipare a questo tipo di programma televisivo. Cosa cambierà adesso nella tua vita? Il
primo
vantaggio
può
essere
Rossella Regina è un vulcano che ha conquistato con la sua allegria e le sue grandi capacità artistiche i giudici e gli spettatori di Italia‟s Got talent, ma chi è in realtà la donna sotto la parrucca rosa? Una pazza? O forse una persona normale con presunte velleità artistiche, che ha ben
rappresentato dal risparmio nell‟acquisto di anti-depressivi (qualora se ne faccia uso!) Pagina 27
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Un‟esperienza televisiva similare, infatti, fa‟ sì che un‟ondata anomala di felicità investa, oltre che se stessi, tutti coloro che ti stanno intorno! Scherzi a parte, da non sottovalutare la visibilità immediata a cui un‟esperienza di questo tipo possa portare, che al contempo, però, può diventare anche uno svantaggio, indipendentemente dai risultati a cui si giunge. Cosa cambierà adesso nella mia vita? Il colore dei capelli, forse? Andare avanti nella competizione superando le varie gare sembra averti sorpresa, ancor di più tutto il successo che hai avuto, è così?
un‟altra cosa! Idem dicasi per le performances musicali...Io di base mi esibisco durante la comune prassi da tolettatura (doccia & Co.), quindi...vedere che uno „spettacolo‟ che propongo, normalmente, per pochi intimi (i rotoli di carta igienica e l‟accappatoio) possa diventare qualcosa di così straordinariamente apprezzato, beh...spiazza un bel po‟, no? Il programma di canale 5 è stato solo una delle tue tante incursioni in tv e nel mondo dello spettacolo. Vorrei far conoscere le tue altre esperienze ai nostri lettori. Ce ne parli citandone qualcuna? Che il settore televisivo e quello musicale risultino di mio interesse, è l‟unica cosa di cui posso dirmi veramente sicura, quindi...diciamo che ogni qualvolta scorga la possibilità di un‟incursione, beh....mi lancio a capofitto! Ho partecipato, anni or sono, a
E mi ha sorpresa sì, nel senso che...chi si sarebbe mai aspettato una reazione così partecipata dei tre giudici, piuttosto che di tutto il pubblico in studio e a casa (a leggere le centinaia di messaggi ricevuti)...!?! Sono conscia del fatto che possa riscuotere della simpatia nella vita di tutti i giorni, ma...il piccolo schermo è comunque Pagina 28
„Cultura moderna‟ condotto da Teo Mammucari: una comparsata che a fronte di 30 secondi di canto, avrebbe potuto significare € 500.000, sempre se avessi vinto, ma che si trasformò in un‟altrettanto straordinaria esperienza umana. Sempre
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anni fa, partecipai a „La Sai l‟Ultima?‟ con Lorella Cuccarini e Massimo Boldi: niente a che vedere con la musica, ma solo barzellette (conoscevo giusto quelle imparate per i provini della trasmissione) che mi portarono dritta dritta in finale. Il canto è stata la tua rivelazione. Hai anche sorpreso Rudy Zerbi che si aspettava una comica. Quando hai iniziato e soprattutto quali i primi successi e le collaborazioni nel mondo canoro? Ho cominciato un po‟ come tutti, nei coretti parrocchiali e simili, ma forse ancor prima all‟asilo, dove mi venivano assegnate sempre delle parti tali per cui, in foto, non potevo se non avere sempre la bocca aperta! E ricordo ancora adesso le parole delle suore di allora, convinte che un giorno avrei lavorato in TV...premonizione? Chissà…!?! Sei un artista a tutto tondo ed oggi è raro incontrare delle persone che hanno ancora questa capacità, come vedi il tuo essere poliedrica? Dalla mia prospettiva, come un punto di forza, ma non è sempre detto che sia così! Per certi ambienti, infatti, anche il saper fare più cose può diventare, paradossalmente, un limite...Ma c‟è poco da fare, se uno è
geneticamente così...prendere
o
programmato lasciare!
Giornalista, redattrice e speaker radiofonico come s‟incontrano nella tua vita queste realtà? S‟incontrano nei ritagli di tempo, almeno per il momento! E‟ fuor dubbio che ami scrivere, quindi...trovata la notizia, il personaggio d‟interesse, restare svegli anche fino all‟alba per redigere un pezzo non è assolutamente una fatica, tutt‟altro! Quanto alla radio, essa rappresenta un‟altra mia grande passione che, tra le tante, cerca comunque sempre di ritagliarsi uno spazio e rimanere a galla, in attesa della nave su cui salpare, per restare in metafora! Sei anche una scrittrice. Raccontaci le tue opere e cosa hai pubblicato. Tempo fa, di ritorno da una meravigliosa esperienza targata Erasmus, prima, e Leonardo, poi, decisi di mettere per iscritto in rima baciata, metro che prediligo non poco, una sorta di poemetto tragicomico che racchiudesse le peripezie ed i personaggi incrociati lungo il cammino dublinese...Tradussi, poi, „Indianetto‟, questo il titolo del libruncolo, anche in inglese, affinché i protagonisti stessi del testo potessero riconoscersi e ridere delle avventure vissute! Quanto ridere..!?! Un altro testo, invece, è „L‟angolo di Scarlet&Queen‟, alias una raccolta di post tratti dall‟omonimo blog: un progetto che si è temporaneamente fermato e che, Pagina 29
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chissà, potrebbe anche ripartire, visto che in cantiere sono rimasti „L‟angolo di Scarlet&Queen‟ 2, 3 e forse anche 4! Immagino che il successo ottenuto in questo periodo sia per te un sogno che si avvera. Tu credi che nella vita i sogni si realizzano? Sono un po‟ scettica a riguardo, ma...l‟esperienza di „Got Talent‟ vissuta sulla mia pelle quasi quasi aiuta a farmi ricredere… Prima di salutarti e ringraziarti per questa tua intervista vorrei lasciarti chiedendoti quali sono i tuoi progetti futuri? Al momento sono un po‟ in balìa degli eventi e indecisa sul fermarsi, riflettere e mettere a punto una strategia, piuttosto che surfare l‟onda senza troppe aspettative, ma cercando quantomeno di non restarci secchi!?! Grazie a voi… Cristina Rotoloni
All‟interno del libro „La Sfera‟ si susseguono una serie di racconti che affrontano diverse problematiche serie tra cui la pedofilia, l‟alcolismo, la solitudine, ma anche temi quali l‟amore, la maturità, la maternità, l‟esoterismo. Il tutto con la delicatezza d‟animo con cui l‟Autrice descrive le diverse situazioni. In tutti i racconti c‟è una matrice comune che è quella di permettere ai personaggi di sperimentare la „risalita‟, anche dalla sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in alcuni casi, „un riscatto ‟ nei confronti della vita. Le pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un intreccio in cui diventa quasi impossibile distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare una sensazione di quiete una volta conclusa la lettura. L‟emozione è la colonna portante di questo libro, l‟ingrediente fondamentale ed essenziale con il quale l‟Autrice ci accompagna attraverso la sua visione interiore.
Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it
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Intervista a cura di Emanuela Arlotta
Adesso come allora la scrittura è una compagna di vita, è terapia: fermare su un foglio bianco sensazioni, gioia, rabbia, un' emozione è sempre stato importante per me , oserei dire un bisogno. Immortalare un pensiero, un'immagine: non per niente l'altra mia grande passione è la fotografia. Sono una mamma innamorata del proprio figlio al quale dedica molti pensieri ora raccolti in un libro, 'Petali di parole'. In generale, amo molto i bambini,( 'nasco' maestra elementare e per passione...anche se non insegno, cerco comunque di far parte del mondo dei più piccoli).
1. Ciao Isabella, felice di intervistarti per Volodeisensi Magazine! Abbiamo avuto modo di conoscerci e parlare spesso online, sei una persona creativa e solare. Cosa è per te la poesia? Ciao Emanuela, è un piacere per me apparire su Volodeisensi Magazine e parlare con la creatrice eclettica e creativa di questa rivista alla quale auguro tanti voli...ovunque! Ho iniziato a scrivere all'età di undici anni, un racconto ed a dodici anni la mia prima poesia.
Ho sempre amato l'arte intesa come creatività e quindi la musica ( ho cantato, organizzato concerti sempre condividendo un progetto con le mie amiche che fosse a scopo benefico o per il puro piacere di stare insieme), appunto la fotografia ( ho partecipato a mostre e concorsi). Mai stancarsi di dare fantasia!
nuova linfa alla
Per me la poesia è la descrizione di ciò che sentiamo dentro e prepotentemente viene fuori quando ci innamoriamo di un'immagine, quando avvertiamo una sensazione e proviamo il desiderio di fermarla sopra un foglio. Questo è ciò che succede a me. 2) Quando nasce la tua ispirazione? C‟è un momento particolare, un luogo particolare nel quale scrivi?
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L'ispirazione può essere immediata, a volte 'è partorita' lentamente: scrivere deve essere un piacere, non una forzatura. Spesso mi succede di sentire il desiderio di comporre quando sono al mare, in spiaggia; questo è il luogo in cui mi trovo maggiormente a mio agio. Altrimenti di notte e per non dimenticarmi, annoto una frase sul cellulare , per non svegliare nessuno a causa della luce accesa. Quando non lo faccio, l'indomani non ricordo più il pensiero che avrei voluto scrivere e mi dispiace...
E' un libro accessibile a tutti: le mamme potranno leggere una ninna nanna o una filastrocca al proprio bimbo, un'adolescente si ritroverà in un amore tormentato, una donna nella sensazione unica di essere madre...e spero si avverta il calore del sole sulla pelle ed il rumore delle onde...
Comunque l'ispirazione può arrivare in qualsiasi momento, basta un dettaglio che desta curiosità, può succedere anche dal panettiere! Tutto può diventare poesia...Io ho scritto anche versi sulla schiuma da bagno! Oppure sui cerchi d'acqua dentro un bicchiere... 3) Hai pubblicato una silloge poetica „Petali di Parole‟ edita da Laura Capone Editore. Vuoi parlarcene? Quest'anno si è realizzato un sogno: ho pubblicato il mio primo libro di poesie edito da Laura Capone Editore. Questa giovane casa editrice ha creduto in me e mi ha spronato a condividere i miei pensieri con chiunque ami i temi essenziali e presenti nella silloge, ovvero la natura, l'amore in generale ed in particolare quello materno. Ho voluto parlare nello specifico dei luoghi dove vivo, vicino al mare, dell'amicizia, infatti molte poesie sono dedicate agli affetti a me più cari oltre quelli famigliari. Descrivo la passione di un amore, il dolore di un distacco, la gioia del riavvicinarsi. Pagina 32
4) Cosa hai provato quando ti è stato detto che avresti pubblicato il tuo primo libro? Quando Laura , l'editrice, mi ha detto che il libro sarebbe stato pubblicato, ho vissuto un miscuglio di incredulità e contentezza. Prima che accadesse c'è stato un lavoro di mesi di scrematura, pulizia e scelta ( in trent'anni ho scritto molte poesie! Era necessaria una cernita accurata). Tuttavia, il traguardo mi sembrava sempre lontano, forse , anzi, probabilmente a causa di scarsa autostima... Comunque, durante la pubblicazione Laura e tutto lo staff mi hanno accompagnato passo per passo verso la realizzazione di questo progetto e
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continuano a farlo, perchè una casa editrice seria e professionale non abbandona un libro dopo la prima promozione, ma diventa 'figlio' e continua insieme all'autore il percorso. La LCE è un esempio di continuità. 'Petali di parole' è già alla prima ristampa. 5) Quanto c‟è di te in ciò che scrivi? Tutto ciò che scrivo parla del mio vissuto o di ciò che colpisce la mia attenzione: racconto anche la storia altrui, ma sempre dal mio punto di vista. Ad esempio, descrivo in parole un quadro imprimendo l'immagine nella mia mente , o avverto sofferenza dentro uno sguardo e lo catturo...molte volte mi ritrovo nella gioia o nel dolore che appartiene ad altri e non c'è niente di meglio che descrivere le emozioni usando una penna ( le mie poesie nascono scritte a mano) o mediante uno scatto. 6) Come definiresti il tuo stile di scrittura? Mio fratello afferma che la mia scrittura si avvicina all'ermetismo ed anche al mio amato poeta Gianni Rodari: forse involontariamente mi avvicino a questi metodi di scrittura perchè sono cresciuta all'ombra di alcune opere, però scrivendo di getto, mi ispiro a ciò che sento senza osservare il pensiero altrui. Amo soffermarmi su un dettaglio e denudarlo, descriverlo e renderlo essenziale. ( un esempio: 'La curva del ventaglio'). 7) Quali sono le prossime presentazioni in programma?
Una parte interessante della pubblicazione di un libro è il susseguirsi delle presentazioni per far conoscere la propria opera: a maggio avverrà un nuovo incontro, il terzo, per parlare di 'Petali di Parole' al pubblico, precisamente il 18 maggio , ore 17,30 presso la Sala Presidenziale della Società Economica in Via Ravaschieri a Chiavari (GE). L'evento si svolgerà in un palazzo d'epoca nel centro storico della cittadina ligure e ringrazio il Comune per aver concesso al mio libro il Patrocinio. In seguito ci saranno presentazioni a Sestri Levante, Carasco, Lavagna, siti in provincia di Genova ed a Deiva Marina (SP), oltre altri progetti da considerare. Il libro sarà presentato all'Expo Fontanabuona, un evento molto importante e rinomato che avviene ogni anno nell'ultima settimana del mese di agosto fino ai primi giorni di settembre.
8) Stai lavorando a qualche altra pubblicazione? Ora che ho effettuato il 'lancio', menzionando il titolo di una poesia del libro, continuo a lavorare alla trama di un romanzo che spero veda presto la luce: è un lavoro completamente diverso dal comporre poesie, per me più complicato, scritto in prima persona ( ma non del tutto autobiografico...) e per questo una bella sfida con me stessa. Grazie ad Emanuela per aver condiviso e per continuare a farlo, l'amore per la Pagina 33
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poesia e per la scrittura...ed a tutte le persone che mi sono accanto e continuano questo cammino verso la libertà di pensiero... L'unica cosa che spero non ci tolgano mai oltre la speranza... Emanuela Arlotta
Volodeisensi un libro che sta andando a ruba già presente su Amazon Store e presto anche su Apple Store, rappresenta la traduzione in parole di un percorso interiore molto profondo ed intenso intrapreso dall’autrice già diversi anni fa. La forza di questi componimenti risiede nel proiettare al lettore delle immagini che lo travolgono e trasportano in un mondo immaginifico ed emozionante. La descrizione di una sensazione, la fotografia di un momento, è ciò che viene trasmesso attraverso questi versi all’interno dei quali si può scorgere l’anima dell’autrice. Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it
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Accompagnare con lo sguardo i passanti. Giornata Mondiale del Libro – Book Crossing presso la Stazione Metro Cornelia – Roma
Un‟iniziativa gigantesca. Un mare di libri riversatosi sulla gente, annegandola di cultura. Si è aperto così, dopo essersi battute per ottenere permessi dalle autorità, un giorno intenso. Far circolare i libri, farli viaggiare, appunto “Pagine Viaggianti”. La “mamma” dell‟Associazione Culturale Libra 2.0, Monica Maggi, un‟altra volta intraprendente e grintosa, ha smosso un mare, azionando intorno a se un meccanismo e gettando una miccia per accendere le menti delle persone. Per questo progetto, intorno a Monica, giovani volontari si sono prodigati ed hanno coadiuvato e vissuto la Giornata Mondiale del Libro con entusiasmo necessario e sorriso attirando i passeggeri all‟entrata e all‟uscita della metro. La città, Roma. Le due stazioni metro, linea A, Cornelia e linea B, Santa Maria del Soccorso. La giornata è piena, ricca ed intensa. Motivazione e spinta, attirare e sponsorizzare mediante parole semplici e di impatto.
Frasi svolazzanti: “Libri gratuiti per la giornata mondiale del libro”, “Prego, avvicinatevi”, “Scegliete un libro, lo leggete, poi lo lasciate su un sedile di un autobus, su un posto di un vagone di un treno, di una metropolitana, su un tavolo di un bar, chiedete nelle biblioteche di quartiere se fanno book crossing o altrimenti, il libro lo lasciate in altri punti di book crossing, se avete dei libri da donare noi li prendiamo volentieri”. Motti. Invogliare giovani e adulti alla lettura che attualmente pare sopita. Risvegliarla con una spinta è ciò che abbiamo iniziato a fare. Molti dialoghi, nuove conoscenze e nuovi contatti, un fluire ove spensieratezza, letture di quarte di copertina, rilassatezza ed incontri sono divenuti un piacere dell‟anima. L‟arricchimento di esseri in movimento, alcuni restii, altri guardinghi e spaventati, alcuni fiduciosi, altri motivati e decisi. Un tavolo, uno sgabello alto ed una valigia antica hanno accolto l‟oceano di libri in attesa di padroni che li portassero nelle loro case, sfogliarli, leggerli, assaporarli per poi farli viaggiare ancora, rimetterli in circolo nei luoghi adatti al lettore che ha scelto, i libri, affinché cadano nella rete di altri assidui lettori. Immagino questi volumi che aspettano all‟aria aperta, su una panchina di un Parco, che attendono su un tavolo di un caffè, su un posto di un bus, su un muro di un ponte Pagina 35
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di una città qualsiasi del nostro Paese, su un aero verso città straniere, ad essere sfogliati da altre mani ed altre menti.
Malgrado la stanchezza, la quale nelle situazioni piacevoli non si avverte, le ore scorrono.
Dialoghi con i ragazzi, i più significativi.
Sono piacevoli, ricche e soavi. Dialoghi con gli astanti, dialoghi tra noi volontari,
Ragazzi 20enni, universitari e liceali, due mondi in differente crescita. Menti fresche ed aperte, responsabili, le loro espressioni, le loro battute su libri di basso spessore, eruditi, prendono iniziativa. Smaglianti, mi arrivano come piccole scintille di “sovversione silente”, sanno muoversi, costruire, dicono che lo studio è l‟unica avvedutezza che hanno. Dicono che lo studio è la loro rivolta, la loro lotta, la loro contestazione. Hanno questo mezzo e studiano per protestare. Già se si legge si amplia la mente, e la mente stessa è pensante, quindi porta a soluzioni. A mio parere è stato un messaggio molto forte, molto sentito. Vivono con i genitori, ancora. Hanno obiettivi, sono quadrati e sinceri, determinati e ricchi. Titoli di libri interessanti escono dalle loro bocche, libri consistenti. Iniziative in corso, dell‟istante, prese e servite per essere realizzate.
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nascono contatti. Si allargano gli orizzonti, quella gradevolezza mentale che solleva ogni animo alla capacità che messaggi di quest‟oggi sono input da portare in pancia, metabolizzare e poterne gridare la vittoria e l‟iniziazione di persone in condivisione per beni comuni, libri e cultura.
Annalisa Civitelli Redattrice www.civitascreativa.wordpress.com
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A cura di Emanuela Arlotta
La poesia di Gianni Ruscio proietta il lettore in una tela avvolgente nella cui trama è possibile trovare versi di grande profondità e spessore. L‟amore verso la sua Musa lo spinge a creare dei componimenti pregni di sentimento e di sensazioni come questi „Guardare te è vedere / in viso il mistero / della morte e della vita / in un sussurrato, stemperato sorriso‟ oppure ancora questi „Sono venuto scalzo fin nel tuo cuore, e lì ho lasciato la felicità / dentro le tue ricche stanze trasudate di vuoto ‟ . E accanto al suo mondo d‟amore e di sensualità si accosta con silenziosa dignità la ricerca del vero, dell‟essenziale, di ciò
che non è banale „Ho bisogno della poesia / per non soccombere alla banalità / che ci desola‟. Gianni non si accontenta di guardare il mondo, lui vuole vederlo, assaggiarlo, penetrare fin dentro la sostanza per carpirne le profondità. Si interroga su ciò che lo circonda con la sensibilità del poeta che è insita in lui e che lo accompagna nella creazione dei suoi versi „Oggi un‟ape operaia è morta /lavorava nera, in nero, per l‟ape regina! / Le altre api non hanno denunciato il fatto / non hanno aizzato la rivolta, / altrimenti a loro volta avrebbero perso il lavoro ‟. Le sue poesie sono piccoli universi nei quali perdersi, dai quali attingere per avere un filtro sulla realtà a volte sofferto, a volte pungente a volte dolce. Sono rivoli di liquido vitale che toccano nel vivo e costringono alla riflessione senza mai cadere nella noia. Le sue liriche sono ricche di metafore convincenti e di senso, non lasciano mai con la sensazione di non aver ricevuto niente. La sua è una scrittura ricca e articolata nella quale le parole sono accuratamente scelte al fine di ricostruire un‟emozione o una riflessione da veicolare attraverso il linguaggio poetico. Questo libro è un piccolo scrigno in cui Gianni ha generosamente messo a nudo la sua Anima tramutando il suo sentire in un messaggio universale. „Ho bisogno di sussurrare polvere di stelle alle orecchie degli amanti, finezze di stile romantico; d‟infiammare parole sopra i tuoi denti, d‟ebano la cornice, d‟avorio‟ Pagina 37
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……… „Il grande inganno, la grande bugia. Il teatro è in noi prima ancora di nascere. Maschera in azione e reazione meccanica‟ …….. Link per l‟acquisto : http://www.tempoallibro.it/noemi.html
Emanuela Arlotta
"Ci sono momenti nella vita in cui è la vita stessa che ci conduce verso il nostro destino. In questi momenti bisogna tendere la mano e lasciarsi trasportare dallo scorrere del fiume, senza opporre resistenza. Bisogna abbandonarsi per potersi un giorno ritrovare …" Il 9 Giugno 2013 alle ore 17.00 presentazione del libro 'La Sfera' presso il Centro Culturale Gabriella Ferri via Cave di Pietralata Roma. Autrice : Emanuela Arlotta Presentatrice : Laura Scanu Attrice : Diana Iaconetti
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seguenti formati : .doc, .docx, .txt indicando nell‟oggetto „Partecipazione Premio Nazionale LA FABBRICA DELLA POESIA”
Associazione Culturale “Libra Duepuntozero” & ROMA In collaborazione con www.volodeisensi.it e www.emanuelaarlotta.it
Con il patrocinio di Comune di Roma REGOLAMENTO
Occorre, inoltre, riportare nel corpo della e-mail le generalità dell‟autore: nome, cognome, indirizzo completo di C.A.P, nº telefonico fisso e/o di cellulare, ed indirizzo e-mail, dichiarazione di paternità dell‟opera ed una dichiarazione che attesti che il componimento non è mai stato pubblicato presso editore (compresi i cosiddetti editori a pagamento e/o con contributo) ed in auto pubblicazione, sia in modalità cartacea (libro), elettronica (e-book) o audio (audiolibro). Allegare copia del bollettino di pagamento.
Premio Nazionale “LA FABBRICA DELLA POESIA” I edizione - Anno 2013
Art. 6 La quota di partecipazione è fissata, in € 10,00… comprendente massimo 3 poesie. La quota potrà essere versata sul conto corrente postale numero
Art. 1 Possono partecipare al concorso autori italiani e stranieri con elaborati in lingua italiana a tema libero che abbiano compiuto i 18 anni.
IBAN IT 14 P087 8739 3500 0000 0006 024
Art. 2 Il concorso si articola in 1 sezione UNICA: Poesia singola inedita; Art. 3 Gli elaborati partecipanti al premio non saranno restituiti. Art. 4 Il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile. Art. 5 Le opere partecipanti dovranno essere inviate tramite mail al seguente indirizzo : centro.culturale.libra@gmail.com ed in copia alla mail concorsi@volodeisensi.it , entro e non oltre il …30 settembre 2013.. . L‟opera dovrà essere allegata in uno dei
intestato: ASSOCIAZIONE CULTURALE LIBRA, oppure con assegno, vaglia postale o versata direttamente alla segreteria del Centro nel termine indicato. E‟ importante indicare nella causale di versamento:“Premio Nazionale LA FABBRICA DELLA POESIA per tutte le info riguardanti l'adesione e il versamento della quota: centro.culturale.libra@gmail.com , Art. 7 I premi dovranno essere ritirati al momento della cerimonia conclusiva. Non saranno spediti per posta. Art. 8 La partecipazione al Concorso Pagina 39
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implica l‟accettazione incondizionata del presente regolamento e l‟autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali. In base al D. L.vo n. 196/03 e successive modificazioni, infatti, i dati dei partecipanti saranno utilizzati esclusivamente per il premio letterario.
Art. 9 Non si accettano copie non dattiloscritte. Eventuali copie scritte a mano annulleranno la partecipazione al premio.
Art. 10 Tutti i partecipanti al concorso saranno avvisati tramite mail. I risultati verranno pubblicati sui seguenti siti web: www.libraduepuntozero.it www.volodeisensi.it www.emanuelaarlotta.it
sulla rivista letteraria online „Volodeisensi Magazine‟ a conclusione della cerimonia di premiazione. Art. 11 La giuria ha l‟obbligo di motivare soltanto le prime tre opere premiate. Al vincitore del concorso non potrà essere assegnato il primo premio per due anni consecutivi. La giuria e i suoi componenti NON verranno resi noti per poter preservare la riservatezza e tutelare l'imparzialità del giudizio. Art.12 La premiazione avverrà nel mese di ottobre 2013 presso una sede di Roma che verrà comunicata tempestivamente. Tutti i vincitori saranno avvisati in tempo utile per essere presenti personalmente e/o delegare persona di loro fiducia. Art. 13 PREMIAZIONE La premiazione consisterà in:
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1) PUBBLICAZIONE IN E-BOOK con costi a carico dell'Associazione LIBRA 2.0 2) PUBBLICAZIONE IN CARTACEO con casa editrice i cui costi saranno a carico di LIBRA 2.0 3) 3 presentazioni a titolo GRATUITO (costi a carico dell'Associazione LIBRA 2.0) 4) ufficio stampa e promozione (costi a carico di LIBRA 2.0) Art.14 : LE POESIE PRESCELTE SARANNO 33 , TRE PER AUTORE PRESCELTO (UNDICI AUTORI IN TOTALE PREMIATI)
Art.13 Per informazioni, segreteria del premio Telefono: 347-7618417 (MONICA MAGGI) Mail centro.culturale.libra@gmail.com Sito web: www.libraduepuntozero.it Nome : Emanuela Arlotta Mail : concorsi@volodeisensi.it Sito web : www.volodeisensi.it
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Cristina Rotoloni
Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L‟Aquila. In questa città ha frequentato x\l‟Istituto d‟Arte e l‟Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l‟Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l‟associazione Il Camaleonte con corsi d‟Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d‟esperienze forti che toccano l‟esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”.
Francesco Danieletto
Francesco Danieletto, 63 anni, nato a Dolo, (Ve), dove la sua famiglia risiede da diverse generazioni, si è avvicinato alla scrittura, incoraggiato soprattutto
dalle figlie. Personaggio anticonformista e ribelle, sta attraversando un delicato periodo di sofferenza fisica, dal quale sta uscendo con grande coraggio e volontà. Ha al suo attivo due pubblicazioni: “Strani fiori”, raccolta di poesie - “Luigia e altre storie”, sei racconti, ambedue pubblicate autonomamente. Nella sua biografia, si descrive così: “*Di me hanno detto che sono un inguaribile pessimista, quindi vorrei provare a sfatare questa affermazione.* *Scrivere non è facile, raccontare storie, racconti, più o meno immaginari, significa dare libero sfogo alla fantasia, cercando nello stesso tempo di rendere credibile ciò che si è fissato sulla carta, se poi ci si addentra nel campo della poesia, si trasmette uno stato d‟animo a volte felice, a volte triste; a detta degli amici più stretti, che, a volte leggono quanto scrivo, è proprio *con questa* che do il meglio di me stesso. Non sono uno scrittore che si siede a tavolino e riempie, per forza, pagine su pagine di parole spesso inutili; scrivo quando ne sento il bisogno, posso farlo per una settimana intera oppure starmene anche un paio di mesi pensando a tutt‟altro. Insomma, non ho il rubinetto con il quale accendo e spengo la mia vena poetica. Di me hanno detto che sono un inguaribile pessimista, mi ritengo, invece, una persona che è abituata a guardare in faccia la realtà, qualunque essa sia; essere consapevoli che esistono situazioni difficili, vuole dire accettare, purtroppo, che la vita non è un tappeto di fiori, sul quale poter camminare a piedi scalzi; anzi una volta messi dei robusti paletti per risolvere i problemi, si possono apprezzarne tutte le cose belle, anche le più piccole sfumature che la stessa ci riserva.”
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Ha partecipato e vinto, nella sezione poesia, al primo premio letterario: “Dwelling book and love writing” edito a Bari dall‟omonima rivista, nell‟agosto 2011. Sue poesie e racconti sono presenti in “Gocce di emozioni” Antologia Rivierasca, Edizioni Laboratorio D.S. Dolo – (Venezia) 2009 e 2011.
Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l‟illustratore più quotato sia in Italia che all‟estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.
Ha partecipato al V° Premio nazionale di poesia e prosa: AlberoAndronico, Roma 2011, classificandosi 6° nella sez. B, poesie, con una silloge intitolata: “La follia dell‟uomo”.
Mariagrazia Talarico
Laura Capone Editore (LCE)
La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali
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Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com'ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.
Emanuela Arlotta Direttrice Volodeisensi
Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all‟introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l‟animo umano, quello legato all‟Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa
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community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell‟informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho autopubblicato due libri nella collana „ilmiolibro‟, uno di poesie „Volodeisensi‟ e uno di racconti „La Sfera‟, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica „Dalla parte dell‟Anima‟ edita da Galassia Arte Editore.
Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l‟autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata. Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”
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Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela.
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