SOMMARIO Un’opera ‘diversamente bella’………........………………………….1 Intervista a Lucia Santucci ................................................... 4 Il Pink Shoe Day ................................................................... 8 Il mare nell’acqua.............................................................. 10 Racconto: ‘Se bastasse pronunciare un goodbye…’.......... 14 Racconto a più mani: ‘La mela’ ......................................... 16 Intervista ad Adriano Moretto .......................................... 18 Gli angeli dei cani .............................................................. 22 Rubrica di Filosofia n°3 – Libertà di pensiero .................... 25 Messy Fingers: un pomeriggio a Monaco di Baviera ........ 27 Anima e cuore, non solo sport .......................................... 29 Recensione ‘Dietro lo sguardo’ di Elisabetta Bagli ............ 32 Recensione ‘Piccole fiabe per grandi sognatori’ ............... 34 Presentazione ‘Triade’ di Agnese Monaco ........................ 36 Recensione ‘Petali di Parole’ di Isabella Verduci .............. 38 Recensione ‘Morgana’ di Gianni Totaro ........................... 40 Gli autori si presentano – Radio Sonora Web ................... 42 La Redazione… .................................................................. 43 Segui Volodeisensi anche sul tuo Social Network Preferito Clicca quì
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prestigiosa Biennale di Arte contemporanea giunta alla sua 55°edizione.
A cura di Diego Romeo
Fra le città più belle al mondo e indiscusso gioiello d’Italia, Venezia è un luogo dove lo straordinario si sposa con la cultura e l’arte. Mostre e manifestazioni artistiche sono il quotidiano: quasi non passa giorno, infatti, che eventi del genere impegnino la bellissima città. In questi giorni i veneziani sono chiamati ad ospitare la 70° Mostra del Cinema internazionale. Contemporaneamente a questo evento di così alta risonanza mediatica (dato l’afflusso di star del cinema mondiale) si sta svolgendo silenziosa anche un'altra grande manifestazione artistica. Fino al 24 novembre sarà visitabile la
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Evento fondamentale per il mondo artistico: da qui emergeranno nuove tendenze dell’arte contemporanea, che influenzeranno artisti da tutto il mondo per il prossimo biennio. Arrivare, quindi, ad esporre nella famigerata cornice della “Biennale di Venezia” è per ogni artista un traguardo ambito, quasi una prova del fuoco per la propria carriera artistica; non solo per l’alto impatto mediatico, ma perché chi riesce ad esporre a Venezia è a pieno titolo inserito in quel circuito ristretto e virtuoso di artisti che cavalcano le tendenze (senza subirle) dell’arte contemporanea. Quest’anno la mostra-monstre della Biennale si arricchisce di un valore aggiunto con il sapore di una primizia assoluta: uno special-project del padiglione del Kenya, ospitato in parte sull’isola di San Servolo (location evocativa oltre che suggestiva), composto da tre opere di un artista italobrasiliano César Meneghetti.
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Risaltano non solo per la bravura dell’artista, ma perché realizzate in collaborazione con i Laboratori d’Arte Sperimentale di artisti disabili della Comunità di Sant’Egidio: di questa realtà straordinaria forniscono uno squarcio e una rappresentazione unica. L’esperienza trentennale dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, amalgamata alla brillante interpretazione visionaria ed artistica di Meneghetti, hanno provocato la realizzazione di un percorso tematico unitario in un ambito poco scandagliato dalla ricerca artistica contemporanea. Tre video-istallazioni dal titolo “I/O IO È UN ALTRO”, che esprimono il punto di vista dei disabili e il loro approccio con la realtà e lo spazio. Il risultato non e stato una provocazione d’artista, giocata sui toni della trasgressione, dell’intimismo solipsistico, dello sguardo cinico-oggettivo sulla menomazione o illusorio su percezioni astrattamente assolutizzate ma l’esatto contrario. Si incontrano espressioni vere, di persone vere, che raccontano ed interpretano da se stessi una vita vera, segnata dalla difficoltà e dallo stigma, ma piena di cose da dire, da raccontare. Su di sé, sul mondo, sui sogni, sul futuro: affatto scontato, per essere disabili, artisti o come si definiscono preferibilmente, Amici. Il disabile si trasforma nella percezione della cultura togata e paludata: come nella società da oggetto di carità cresce l’apprezzamento per la sua individualità, così nell’ambito della creazione artistica passa da oggetto a soggetto, non solo in grado di comunicare appieno i propri sentimenti, ma anche di creare forme Pagina 2
compiutamente, coscientemente artistiche. Nei vari interventi tenutisi durante l’inaugurazione, si è soprattutto sottolineato come "I/O _Io è un Altro" fa incontrare l’arte e la vita, affrontando coraggiosamente un rimosso: il confronto con la debolezza, senza cadere nei luoghi comuni del paternalismo e dell’assistenzialismo. Il lavoro è frutto dell’impegno di tanti; è un’opera corale- si è detto- in cui l’Io, nel confronto con l’Altro, si sublima in un Noi dove le persone con disabilità rivelano la dignità di soggetti capaci di creare arte (cit.). Fra le tre opere esposte, la più significativa sembra l’esperimento della video-cabina, già allestita da Meneghetti in precedenti contesti: una video-istallazione in cui alcune persone disabili sono state riprese durante un’intervista. Il visitatore viene fatto entrare in una camera oscura, sul cui fondo è proiettato un video (circa 40’) in cui sono raccolte risposte a domande solo all’apparenza ordinarie.
Colpisce la profondità espressa sui grandi temi della vita: il senso dell’amore, della morte, della realtà, della discriminazione,
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del lavoro, dell’arte, della normalità e dell’amicizia (porre queste domande su temi comuni é già una rimozione di una barriera architettonica mentale che nega l'accesso della diversità al nostro stesso mondo).
http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/ it/itemID/7485/Biennale_di_Venezia_Andre a_Riccardi_visita_l_esposizione_dei_Labor atori_d_Arte_di_Sant_Egidio.html
L’artista ha saputo montare magistralmente il girato in un mosaico di volti e risposte che hanno esaltato in maniera esponenziale i pensieri.
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Molto significativa, a mio avviso, è stata la risposta che ha dato Mirko Ghezzi alla domanda “Che cosa è per te la realtà!” Senza esitazione ha risposto “la realtà è Mirko Ghezzi, cioè io non sono la realtà, anzi non sono neanche reale!”. Tutto si carica di un significato aggiunto di riscatto sociale: basti pensare che l’isola di San Servolo ha ospitato per secoli l’ex Manicomio di Venezia. Per concludere, in questa 55° Biennale di Venezia si è compiuto un significativo passo avanti per l’arte contemporanea: si è finalmente sdoganata una vecchia idea di fare arte, o meglio di pensare che l’arte (almeno ad un certo livello) la possano fare solo i normo-dotati e che diversi al massimo possano essere rappresentati, ma anche perché si è evoluto il concetto stesso di “comunicabilità” dell’arte. Non più solo emotiva, ma anche ragionata.
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Ulteriori informazioni sull’opera “I/O IO È UN ALTRO” sul sito:
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A cura di Cristina Rotoloni
Benvenuta Lucia sul nostro Magazine, siamo liete di conoscerti e di presentarti ai nostri lettori. Ci racconti come nasce la tua passione per la scrittura? Credo che la passione di scrivere sia innata nell’uomo, solo che ci sono dei momenti nella vita in cui si affaccia più prepotentemente e non si può far a meno di riversare il proprio mondo interiore sui fogli. Sai, mi capita spesso di ringraziare l’avvento della scrittura nella storia dell’uomo, perché è con essa che si può raggiungere il cuore dell’umanità nel tempo e nello spazio. Il desiderio di fissare i pensieri, i sentimenti, le proprie storie e, perché no, la propria fantasia, io credo che appartenga a tutti, e molti di noi lo fanno sin da piccoli. Poi c’è il passaggio importante che è quello della condivisione con gli altri, quello che nasce dal desiderio di far conoscere ciò Pagina 4
che ci appartiene, perché non finisca con noi. Allora si rileggono quelle righe cariche di ricordi ed emozioni, che fino a poco tempo prima avevamo custodito gelosamente, e si cerca di renderle comprensibili, e possibilmente utili anche agli altri. E mentre si lima, si aggiusta, si aggiunge e si toglie, perché il messaggio originale arrivi più chiaro possibile, si ci rende conto che ci sono ancora tante altre cose che si vuole raccontare. Allora nasce la passione, quella vera, quella che non ti lascia nemmeno quando si cerca di prendere sonno. In altre parole diventa una vera necessità che non viaggia mai da sola, si porta dietro altre necessità: come succede con le ciliegie, come sentire il bisogno di conoscere meglio i meccanismi della vita, il mondo interiore degli esseri umani, il dinamismo e la profondità dei rapporti, la bellezza del mondo naturale che ci circonda. Sono convinta che chi ama scrivere ama soprattutto conoscere non soltanto con l’intelletto ma soprattutto con il cuore. In queste storie evidenzi il valore della natura e degli esseri che ci circondano. Siamo curiosi di scoprire come tu vedi il mondo che ci narri. Quello che descrivo, sia in questo libro come negli altri che sto scrivendo, è il mondo naturale quello in cui io sono cresciuta ed ho imparato ad amare. È un mondo che si consegna a noi, con la sua ricchezza, la sua genuinità e la sua bellezza ogni volta che siamo disposti ad accoglierlo, chiedendoci in cambio solo di riconoscere e rispettarne il valore. Sono cresciuta nella terra Pontina ricca di vegetazione e riserve d’acqua, terra sottratta alla palude dalla bonifica. Ci sono alcune riserve, per fortuna protette, come
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Il Parco Nazionale del Circeo, i Laghi costieri: di Fogliano, a Latina e Di Paola, a Sabaudia, con i suoi elementi naturali che donano all’animo umano la pace e l’equilibrio di cui ha bisogno. Non sarei mai riuscita a descrivere le sensazioni e le emozioni che vivono i personaggi dei miei racconti, se io stessa non le avessi vissute e non le vivessi ogni volta che faccio una immersione in questo mondo fantastico. Sono convinta che ognuno dovrebbe fare quest’esperienza almeno una volta la settimana, come un bagno rigeneratore. Lì si ritrova la reale dimensione delle cose, non quelle che ci fanno correre senza tregua nella vita di tutti i giorni. Credo che bisognerebbe donare ai bambini quest’esperienza più spesso perché loro possano imparare ad amare e rispettare questo ambiente, con i suoi abitanti, proprio come un insegnamento di vita. Elisabetta, la protagonista del primo racconto, la sera ascoltava con il padre ‘il respiro della foresta’ seduta davanti casa e riusciva a distinguere ogni elemento all’interno di quel respiro, come distinguere ogni strumento in una sinfonia. Gianna, protagonista dell’altro racconto ‘Il potere dell’amore’, conosceva il nome di ogni tipo di albero e animale che viveva all’interno del parco. Nel libro, a partire dalla copertina, troviamo degli acquerelli che tu stessa hai dipinto. Le illustrazioni aiutano i grandi e i piccini ad entrare meglio nell’immaginario da te raccontato. Parlarci anche di questa tua passione per un’altra forma di arte. La pittura è un’altra mia passione anche questa coltivata sin da piccola, poi negli anni si sono aggiunte altre tecniche:
acquerelli, spatola, incisione oltre alla pittura ad olio. Ho scoperto anche l’arte della ceramica: scultura e diversi tipi di decorazioni, non escluso il decoro su porcellana anche con metalli preziosi come l’oro e l’argento. Ogni nuova esperienza che si è aggiunta negli anni ha contribuito a realizzare una nuova possibilità di esprimere l’arte nella sua poliedrica rappresentazione. Sì il libro ha alcuni acquerelli che ho dipinto per rendere più fruibile l’atmosfera che il racconto descrive.
Il tuo libro si intitola “Il mondo parallelo e il Potere dell’amore” che corrisponde alle due favole in esso contenute. Riassumici il messaggio che vuoi donare al lettore. Il libro si sviluppa intorno a due tematiche correlate tra loro: la necessità di conoscere a fondo la propria sfera interiore, imparare a dialogare con lei scoprendo la sua potenzialità, e l’importanza di entrare in contatto con la natura ricavandone la forza e la bellezza con le quali si dona. La sfera interiore è quel mondo spirituale che caratterizza ogni essere umano e su cui ci si sofferma troppo poco per renderci conto dell’importanza che ha nella vita dell’essere umano. Scoprire il proprio mondo interiore, nel primo racconto, equivale per la protagonista Elisabetta, riuscire a sentire ‘lo Spirito della Foresta’ della quale lei riesce a percepire solo il ‘respiro’. La bambina riuscirà a capire solo alla fine la differenza tra: ‘sentire il respiro ’ e ‘sentire lo spirito ’. Il primo necessita dell’udito, il secondo dei sentimenti, cioè della sfera interiore con la quale si può comunicare. La bambina sperimenta la perdita dell’amica Petti, una capretta da lei molto amata e il
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dolore che prova costituisce un’opportunità per lei di intraprendere un percorso di maturità della sua sfera spirituale sotto la guida di un affascinante Vecchio Signore che dice di essere il Vecchi della Foresta. Personaggio straordinario, quasi evanescente che sembra venuto da una dimensione diversa e che l’accompagnerà in un viaggio in un ‘Mondo parallelo’ che sorprenderà Elisabetta. La pazienza e la saggezza del Vecchio Signore aiuteranno la bambina ad essere consapevole di quel mondo di cui non conosceva l’esistenza pur vivendolo nella realtà di tutti giorni. Il secondo racconto protagonista è Gianna che nella sua semplicità riesce a sviluppare un legame profondo con la natura che la circonda. Anche qui il mondo naturale viene descritto attraverso le sensazioni profonde che questa suscita nell’animo umano. Viene sottolineato l’importante ruolo che ha nella vita degli esseri umani favorendo sentimenti autentici nelle relazioni con i propri simili e gli animali. Insieme alla natura, il sentimento profondo dell’amore è l’altro protagonista che caratterizza tutta la storia. È un sentimento che, se autentico, ha un potere straordinario, capace di rigenerare, di ridare la vita e di trasformare tutto ciò che di negativo produce il male. I racconti vanno letti tenendo conto delle allegorie in essi contenute che pur utilizzando elementi fiabeschi veicolano un messaggio molto importante, e soprattutto utile in una società abituata a correre dimenticando le cose che veramente hanno valore.
Il reale e l’irreale, quanto l’uno è parte essenziale dell’altro e dove iniziano e finiscono?
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Il reale e l’irreale sono due realtà che sussistono nella mente umana, importanti e necessarie entrambi. La prima serve per vivere il quotidiano nella concretezza, l’altro serve alla fantasia per creare mondi nuovi dove vivere le avventure che nella realtà materiale è impossibile realizzare. L’uno non esclude l’altro ma compartecipano alla vita psicologica dell’essere umano. Immaginate una persona, o un bambino, che impronta la sua vita solo sulla concretezza, che non estende la sua creatività anche sull’irreale, su mondi fantastici, su amori immaginari, su situazioni gratificanti, significherebbe limitare la sua immaginazione, e poiché questa è l’unica cosa che non ha limiti, sarebbe veramente un peccato non sfruttarla. Utilizzare l’irreale in un racconto serve per trasportare il lettore nel mondo dell’immaginario e qui ricevere quei messaggi che servono a far capire le cose importanti della vita. Nella trama dei racconti l’impianto è reale: il paesaggio descritto, gli episodi raccontati al suo interno, i personaggi, gli affetti vissuti, poi però scivola nell’irreale quando il ‘valore’ che si intende veicolare ha bisogno di un supporto fantastico perché arrivi con la forza voluta. Dire che Gianna sapeva amare con intensità e senza riserve è diverso che raccontare l’amore di Gianna con l’episodio irreale del miracolo avvenuto nel bosco. Concludendo, il reale non ha nulla da temere dall’irreale poiché la fantasia non può che aggiungere ricchezza e profondità al reale.
E’ stato un piacere averti con noi. Ti lasciamo chiedendoti quali sono i tuoi progetti per il futuro e quali le novità più vicine?
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La novità più vicina è la pubblicazione di due libri, uno per adolescenti: “Il coraggio di Anna”, la storia di una ragazza di dodici anni con i suoi sogni, il primo amore le piccole sofferenze quotidiane e le adolescenziali insoddisfazioni. Per motivi che si scopriranno solo alla fine si troverà ad affrontare una situazione inaspettata e alquanto contorta che mette seriamente in pericolo la sua vita. Il secondo: “Il Mosaico della vita”, che uscirà al più presto, racconta la storia di Luciana che va alla ricerca delle tessere del passato per ricostruire la sua vita. Ma presto parleremo in modo più approfondito di questo. Per il mio futuro, naturalmente quello che mi resta, vorrei continuare a scrivere sperando di poter collaborare con le scuole proponendo loro i miei libri di narrativa per ragazzi, con l’aiuto di Case Editrici serie, (per serie non intendo dire grandi), che sappiano apprezzare i miei lavori e li sappiano proporre nel modo giusto. È stato un vero piacere anche per me, vi ringrazio della disponibilità ad ascoltarmi e mi auguro di risentirci presto. Un abbraccio Cristina Rotoloni
“‘Piccole fiabe per grandi sognatori’ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L’autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l’emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”
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gruppo degli Italiani a Lipsia, una serata che si terrà il 21 settembre a Lipsia, Leipziger Baumwollespinnerei »Halle 20 — Colonia 210« Spinnereistraße 7 · 04179 Leipzig, presso un Loft di un vecchio centro industriale che è stato trasformato in un sito di esposizione artistica.
Anche quest’anno, il 12 ottobre, Lipsia sarà la protagonista dell’evento internazionale di beneficenza più atteso: il Pink shoe day. Per i pochi che ancora non lo conoscono il Pink shoe day è l'esposizione di un'opera con tutta la sua coreografia: “l'installazione”, nel dettaglio si può visitare il sito www.pink-shoe-day.de Il Pink shoe day è stato ideato dalla dottoressa Luisa Mantovani, oncologa italiana che gestisce da oltre 20 anni in Germania diversi reparti di oncologia ed anni fa ha promosso la fondazione di una associazione no profit che si chiama Haus Leben, la quale organizza eventi per la promozione della prevenzione e ricerca contro il cancro al seno; per l'evento in questione ci sarà l'esposizione di 70.000 scarpe dipinte di rosa nella principale piazza di Lipsia per simboleggiare le 70.000 donne che in Germania ogni anno sono colpite dal cancro al seno. A questo “maxi evento” fanno da satelliti tanti eventi con la finalità di raccogliere fondi da stanziare per la ricerca contro il cancro, come quello organizzato dal Pagina 8
Il gruppo degli “Italiani a Lipsia” conta ormai quasi 400 membri, anche se ad organizzare questa serata sono in quattro, e cioè Valerio Camarda che è anche uno degli amministratori del gruppo di Facebook, Elena Brunetti, Davide Sozzi ed Ester Borriello, che fanno da collante tra Italia e Germania. La Haus Leben ed gruppo degli Italiani a Lipsia sono assolutamente indipendenti l’uno dall’altro, ma la Mantovani che mette a disposizione il locale e non solo presenterà la serata come evento. L’evento consisterà innanzi tutto in un buffet di portate tipiche italiane, ci sarà persino un pizzaiolo professionista che sfornerà pizze nel corso della serata, il ricevimento si aprirà con un cocktail di benvenuto e durante il buffet verranno presentate delle attività con performance di alcuni artisti. Si esibiranno una pianista dell’Opera di Lipsia, un’artista americana che proietterà il video di una sua installazione, un quartetto di strumenti ad arco di cui fa parte lo stesso Valerio Camarda, eccetera. Tra le attività internazionali ci sarà anche un momento di lettura sponsorizzato dalla Laura Capone Editore, casa editrice italiana indirizzata alla diffusione della letteratura italiana contemporanea all’estero, saranno infatti tradotti in tedesco, musicati e recitati un brano estratto dal romanzo d’amore “Cuori
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Nella Torment@” di Gianfranco Iovino per la sezione Narrativa, e tre poesie scelta dalla silloge “Petali di parole” di Isabella Verduci per la sezione Poesia, ove in entrambi il tema della donna è trattato nella sua fragilità e nella sua forza. Entrambe le opere hanno conquistato sul territorio italiano e spagnolo gran numero di lettori così come si augura sarà prossimamente per la Finlandia e la Germania. Inoltre, la Laura Capone Editore presenzierà con un suo stand ed una rosa della sua produzione. Le varie attività, gli obiettivi e la chiusura finale saranno presentate da due persone (di cui ancora non son stati resi noti i nomi): una figura italiana e una tedesca. Gli invitati sono un target di professionisti. Media e fotografi immortaleranno il tutto. Per info: Information und Reservierung:
Tel: 0341 - 444 23 16 Fax: 0341 - 444 23 17 E-mail: info@hausleben.org Um Anmeldung bis zum 13.09.2013 wird gebeten. A cura di Laura Capone Redazione Laura Capone Editore Per info e contatti: www.lauracaponeeditore.com
Una raccolta di racconti molto richiesta. Racconti che hanno in comune la capacità di coinvolgere ed emozionare il lettore fino quasi a commuoverlo senza mai lasciarlo indifferente. La Sfera, la storia portante, narra di Luna, una donna con una vita 'normale', alle prese con il presunto tradimento del suo uomo, che si trova a vivere un'avventura surreale, in equilibrio tra sogno e realtà, che la conduce alla scoperta di una verità che lei non conosce e non può nemmeno immaginare. Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it
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Già, i bambini, veri protagonisti di questa bella stagione... A cura di Isabella Verduci
Eccoli, sulla spiaggia, fasciati da piccoli costumi colorati, abbronzati pur essendo spalmati ovunque di creme protettive...(ma proteggeranno anche in acqua? Non l'ho mai capito). Mi siedo sulla riva, Emanuele raccoglie per me i 'D'ORI' come li chiama lui, ovvero pezzetti di vetro verdi, bianchi o arancioni con i bordi arrotondati dalle onde. Sono seduti non molto lontano da me, sulla battigia ed aspettano l'arrivo delle onde...Mi avvicino e dico a voce alta, tanto da farmi sentire:
Agosto...sinonimo di vacanza per molti...Io vivo in una cittadina della Riviera Ligure e quindi non posso certo lamentarmi se rimango a casa... Per me l'estate è comunque, sempre, MARE. Se chiudo gli occhi e penso a questo mese, vedo la spiaggia, gli amici di una vita e qualche nuova conoscenza, il frigo pieno d'Estathe, torte salate ed i panini di Paola, gli asciugamani di Spiderman e delle Winx, occhialini, tavole, zainetti colorati, ombrelloni (e quanti!) piantati sulla spiaggia ciottolosa... Vi ci ritrovate? Inoltre vedo le carte da gioco di Kathia ed il cuscinetto rosa di Cristina, Ivan che legge riviste, Giulio che si stende sulla riva o scherza con Andrea, mentre Alessio indossa la maschera pronto a tuffarsi insieme a sua figlia... Pagina 10
'C'ERA UNA VOLTA IL MARE...' Si voltano incuriositi, sorridono ed io capisco che posso continuare e le onde aspettare. 'IL MARE... CON I SUOI MOVIMENTI, LE PARTENZE ED I RITORNI...SECONDO VOI PERCHE' IL MARE VA E VIENE?' KEVIN, 8 anni, sorriso contagioso ed espressione di uno che la sa lunga, si tuffa tra le onde e mi risponde: 'Il mare fa come l'altalena...Capisci...l'altalena piace ai bimbi, il mare piace ai bimbi...Perciò fa avanti ed indietro e gioca con noi bimbi...Ma ora ci penso, eh? Se mi viene altro in mente!!!' VERONICA, 7 anni, si toglie la maschera e con l'aspetto di chi il mare lo conosce come le proprie tasche esordisce con un ' Perché c'è troppo vento!!!E poi c'è l'onda
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che si schianta e torna indietro a riva!!' La praticità di questa donnina non fa una grinza...
innervosisce per tutti quei motoscafi...Oh, ma poi hai visto che colore stupendo?'
PHILIP, 6 anni, prova ad azzardare che il 'Mare spinge...' mentre Veronica rimane sulla propria idea. EMANUELE, 8 anni, si sposta il ciuffo biondissimo e spiega che 'Succede perché il mare è mosso, può esserci un'onda grossa ma quelle alte non vengono da noi, vanno sulle 'rocce'!!!' Un altro bimbo di nome FILIPPO, 4 anni, dalla parlantina sciolta, dice che:' Il mare si muove perché c'è vento ' rendendo contenta Veronica... Mi accorgo che sono coinvolti perché ognuno vuole dire la propria idea...Continuo... 'KEVIN HA DETTO CHE IL MARE E' UN COMPAGNO DI GIOCHI...E A VOI A COSA PIACE GIOCARE QUANDO SIETE QUI?' KEVIN: 'A me piace giocare in acqua...quando faccio le capriole sott'acqua è come giocare nel letto della mamma ed ho il piumone blu addosso...gli ('al mare') tiro le pietre e lui me le fa ritrovare...ma quando ci sono i cavalloni, no. Lì mi diverto un mucchio, ma è come giocare con Nadal, il mio pitbull, ci diamo spintoni, mi rovescia...mica mi fa male, eh??? Si scherza. Anch'io a volte non sono gentile con lui, ( il mare) che schizzo, gli prendo le conchiglie... Perché secondo me il mare di suo sarebbe gentile, sai? Magari si
Rimango ammutolita davanti alla semplicità e verità di queste frasi, ma mi accorgo che c'è anche MARTINA, 2 anni e le chiedo:' TI PIACE IL MARE'? Lei mi osserva distratta dalle onde e dice entusiasta:' Piace mare...dove è andato mare? Mi piace mare...grazie!' Divertita, continuo...' QUALI GIOCHI TI PIACCIONO FARE AL MARE?' e lei: 'Costuzioni poiiii.. non so...secchiello, con l'acqua, la paletta ed i pesci...e poi mi piace a...a sabbia'. FILIPPO, dopo aver appoggiato i braccioli a riva (' li metto qui per emergenza') dichiara:' Mi piace fare le buche grandissime fino all'acqua'. VERONICA emerge dalle onde e dice:' Giocare in acqua, andare sott'acqua!!!' Ed io:' E SE SOTT'ACQUA INCONTRASSI UN PESCIOLINO COSA GLI DIRESTI SE LUI POTESSE CAPIRTI?'
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VERONICA:' Gli direi che è un pesce gentile, perché i pesci sono belli'. 'DI CHE COLORE E'?? 'Grigia...' Per stuzzicarla le chiedo se anche i pesci maschi sono gentili...Lei mi risponde che 'I pesci maschi sono come i bambini, i maschi... lagnosi...!!!' Interviene GIULIA, 8 anni appena compiuti, lunghissimi capelli mossi che dice:' Io tanto spesso faccio il bagno e tutti i giochi nell'acqua, insomma...' EMANUELE sorride ed aggiunge: 'Mi piace andare con il materassino, la tavola, fare surf sulla riva, andare sott'acqua e vedere i pesci e...divertirmi! Io la Veronica e Filippo ci cadiamo, con il materassino sott'acqua!!!'(ride). PHILIP:' Palla e corsa fino agli scogli e chi arriva prima vince'. 'DITEMI DI CHE COLORE DIPINGETE L'ESTATE...' GIULIA:' Il colore per me è il giallo' FILIPPO: 'Grigia.' ( E qui ci sarebbe da aprire un discorso, ma con questo ometto dal caschetto castano perderei...). VERONICA: ' Io blu, ovvio, perché è il colore dell'acqua...Io acqua dipendente!!!!' EMANUELE: ' Giallo, gialla la sabbia, il blu, l'acqua blu ed il cielo azzurro '. MARTINA:' E' giallo... ' Alla domanda ' LO VUOI COLORARE?' mi risponde:' Sì, sì, lo Pagina 12
coloriamo tutto di giallo...' PHILIP:' Giallo'. KEVIN:' L'estate per me ha il colore del tramonto...perché vorrei che non finisse mai come il tramonto che c'era l'altra sera quando mangiavo la pizza sulla spiaggia...' Dolcissimo... Termino con :' IL MARE, IL SOLE, LA VACANZA...LA TUA VACANZA IDEALE? DOVE VORRESTI ANDARE?'' KEVIN:' In crociera come l'anno scorso...Ma perché, questa non è vacanza? Se gioco tutto il giorno è vacanza, però in crociera si stava bene e la sera si andava a teatro...Sì, mi divertivo tanto... Oh, ma qui non mi annoio mica...E' che poi la mamma torna a casa e deve lavorare e cucinare e invece là si riposava.' Cosa posso aggiungere? Una cosa, sì: ho i brividi, ma non è l'acqua fredda...Poi mi strappa una risata quando aggiunge:' Però d'estate le vacanze durano tanto...hanno la prolunga???' EMANUELE:' Io vorrei andare con MATTEO, la VERONICA, GIUSEPPE e LORENZO a DEIVA...(Deiva Marina, in provincia di La Spezia) e giocare con loro. Gli voglio bene, voglio bene agli altri, sono fantastici...e poi nuotare con mia mamma.. (E viene a darmi un bacino, tenero!!!)..Che mangiamo tutti e poi torniamo a casa. Fine.' Cibo ed amore...sono d'accordo!!! FILIPPO: ' Vorrei andare in Sardegna, Ibiza, Chiavari!'
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MARTINA:' ...Dai nonni...' 'All'Acquario di Genova'.
e
PHILIP:
Chiudo con una bellissima risposta di VERONICA, che oltre a voler trascorrere le vacanze in piscina ha aggiunto un altro luogo dove vorrebbe andare: ' Il mare nell'acqua'. Ed io? Con voi, piccole perle di saggezza.
Isabella Verduci
Questa silloge poetica racchiude in sè lo scorrere delle emozioni, quelle che giornalmente ci attraversano la vita, quei piccoli boccioli pronti a sbocciare lasciando una sensazione di verità talvolta amara e talvolta dolce. Per maggiori info invia una mail a infoline@volodeisensi.it
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Dunque oggi scrivo a te, CdmV, a me e di conseguenza a noi due. Nessuna sorta di pudore, ché oggi ce lo possiamo permettere. Dopo aver scritto tanto e per tanti, è arrivato il nostro momento.
Racconto del mese a cura di Eleonora Siniscalchi
Perché, tra il dire e il fare… come recita il proverbio antico, c’è di mezzo il mare. E allora parliamone Amore, del Mare nostrum, e del nostro A- mare, e dell’ Amore che ci siamo donati in questi dieci anni, volati come un fulmine è vero, noi immersi nelle stagioni del nostro amore, contando sulla certezza dei nostri sentimenti e guardando con distacco e amarezza ai tempi morti, quelli sciupati dietro assurde battaglie, dai vuoti a perdere ritornati ai nostri piedi come cocci rotti, e noi lesti a scansarli uno dopo l’altro nel timore di ferirci ancora, al solo scopo di mantenere le distanze con tutto quel male che ci siamo fatti, senza comprenderne appieno le motivazioni, perché: -
Basterebbe una semplice canzone di quattro note e un filo di parole annodate a raccontare i giorni di un amore? Dall’accordo armonico sorgerebbe il canto del cuore capace di incappucciare la nostra pelle a buccia d’arancia e di farci dimenticare, fosse anche per un solo momento, il kaos tutto che ci aliena attorno, ma non sarebbe la stessa cosa. Quelle note resterebbero comunque nostre per sempre, e cosa potrebbero significare per il resto del mondo? Nulla.
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se tu non vuoi vivere senza di me e io non posso vivere senza di te – se tu non puoi vivere senza di me e io non voglio vivere senza di te –
ciò significa che l’equazione - Volere è Potere- funziona, e noi siamo qui a darne conferma. E il buon tempo ha restituito il meglio di noi, ha dissolto tra le maglie delle nostre esistenze le ombre indistinte e le meteore fugaci che hanno avuto il solo merito di rafforzare questo nostro profondo legame. A noi a volte può bastare una semplice canzone per aprire squarci di vita che fanno solo bene al cuore. Che c’importa
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se gli altri non capiranno mai? E se oggi siamo qui a raccontare poche cose: tutto il bene che ci vogliamo, significa che ne valeva la pena di lottare e lottare per questa nostra creatura. Il nostro amore ci ha salvati, dalla sofferenza dell’abbandono, dalla lontananza, dalla rinuncia, dalla solitudine di un vuoto esistenziale reciproco e incolmabile con qualsiasi surrogato. Perché amare significa io e te e nessun altro/a all’infuori di noi due. Perché amare non significa soltanto coccole e sogni, o gioia e pazza gioia, o fare un po’ come ci pare…in libertà, ma vuol dire sacrificio, passione, rinuncia, è consapevolezza è fatica, impegno, dedizione. L’amore è una conquista quotidiana, un punto da cui ripartire ogni giorno e non un luogo di approdo dove mettersi al riparo e in sicurezza. L’amore si inventa e reinventa in ogni con contest. E’ toccato a te farlo, è toccato a me, sempre pronti a sorreggerci per non cadere negli abissi di uno sbando che ci avrebbe allontanati per sempre. Il mare ha visto nascere il nostro amore. Dinanzi a un tramonto, ci siamo trovati, amati e ritrovati, sempre. A chi possiamo raccontare delle calde acque eoliane dove, anno dopo anno, abbiamo scoperto e riscoperto l’intesa, l’unione e la passione inesauribili? Acque di bonaccia illuminate dal riverbero astrale che ammiravamo dal patio del Gelso. Cantavamo goodbye alla luna noi, stretti in un abbraccio amorevole mentre venivamo cullati dal dondolio lieve dell’amaca.
L’amore per noi è sinonimo di mare perciò Amore, domani portami al mare… 07.07.2013
Eleonora Siniscalchi
Canto per Libero
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La mela
Continuavo a guardare la mela rossa posta sul tavolo. Era bella, invitante e di un colore incredibile, quasi irreale. Per un attimo ho pensato che potesse essere uscita dalla favola di Biancaneve per l'innaturale tonalità di rosso. Così rimasi seduta davanti a quel tavolo e ai miei mille quesiti, davanti alle mie mille fisime, era un classico. Ero io, che di fronte ad una mela invitante, invece di assaporarla, di tuffarmici con tutto l’entusiasmo possibile, mi perdevo ad analizzare ogni possibile alternativa, invece di godere ciò che la vita mi offriva, mi complicavo la vita, si era da me. D’altronde facevo sempre così. Non che fosse proibito morderla, era lì, la mela, per essere mangiata, ma, quel colore così invitante, quella lucidità che specchiava, in maniera sorprendente e al contrario, mi
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innervosiva. La porta finestra della sala aperta e quella “croccantezza” di mela, che invitava a pregustarne il sapore, mi portava ad avere, verso quella lucida e croccante mela, un senso di inaffidabilità. Sapevo quanto andavo ad annaspare nel cesto i frutti più freschi e sodi, lasciando, per ultimi, i meno invitanti. Allora mi chiedevo: “Dov’è l’inganno stupida mela? Hai già ingannato gli uomini, e la povera Biancaneve? Perché sei l’ultimo frutto in un cesto dove per primi vengono mangiati i frutti più freschi e tu, come ultima degli stessi, mi appari troppo fresca e ingannevole?” Nell’aria c’era un profumo intenso e la luce che filtrava dalle rosee tende, dava un ché di irreale alla stanza, mi portò a viaggiare con la mente. Il desiderio di toccare quella mela era divenuto intenso. A toccarla, la mela, sembrava potesse trasformarsi in una sfera magica. Allungai il braccio, aprii il palmo della mano a sfiorare, con i polpastrelli, quell’intensa forma. E nell’istante stesso, viverla da dentro, la mela, era divenuta sfera, come guardare il mondo da un’area piccola, trasparente, viaggiare in tutte le direzioni e dimensioni. Sfuggire da un periodo, di non si sa quale proporzione, sogno o realtà? Ecco. Viaggio e ritorno. Cominciò il giorno e mi lasciai andare ad una passeggiata nel bosco in estate. La frescura mi allietò. Tutto leggiadro e poco effimero il mondo, mio. Il cammino
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fece scudo ai mille pensieri della testa, ingarbugliati. Le possibili alternative svanivano, almeno così sembrava. Mi rintanai in una grotta ove lo zampillo di una goccia di acqua rinfrescò l’anima e la mente. Mi dissetai ed il sentiero del ritorno sembrò colorato e sereno. In veranda mi misi seduta immergendomi nelle mie letture.
Testo di: Cristina Rotoloni. Rosa Nera Di Terra Profumo Annalisa Civitelli
“‘Piccole fiabe per grandi sognatori’ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L’autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l’emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”
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quale parlerà.
A cura di Isabella Verduci
Stasera il mare si bacia con il cielo: hanno lo stesso colore, si confondono, il tramonto è un ricordo che sembra lontano. Il silenzio di questa calda notte d'agosto è interrotto piacevolmente dalle note provenienti da una tastiera: ' She'll be waiting...in Kingston town...' Qualche volta canto anch'io con Adriano: un pò intimidita, mi avvicino al microfono e mi unisco al testo del brano che scelgo...è un'altra passione che tengo nel cuore, oltre la scrittura e la fotografia. Al termine della serata, due chiacchiere con lui per sapere come fa a coniugare due passioni come la musica ed il suo lavoro del
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Ciao Adriano! Complimenti per la voce! Adriano Moretto...nasce musicista? Ciao e grazie...stasera hai cantato anche tu...potresti farci un pensierino! Ritornando alla tua domanda, ti racconto qualcosa di me. Originario del Salento ( sono nato a Poggiardo, in provincia di Lecce) 'nasco' circondato dagli strumenti musicali appartenenti al negozio di cui mio padre era titolare; provengo da una famiglia di musicisti e quindi naturalmente mi sono innamorato del pentagramma e del palcoscenico fin da bambino, quando presentai la recita di fine anno all'età di nove anni senza timore e con spigliatezza...Crescendo, ho frequentato per due anni una scuola di musica privata studiando teoria musicale e solfeggio, ma a dodici anni ho conosciuto il rock ed ho iniziato a suonare insieme ad una band locale che si esibiva alle feste privare e paesane. L'anno dopo il regalo più bello: un sintetizzatore con il quale potevo comporre e suonare autonomamente. Tuttavia di musica non si poteva campare... E così è iniziata la tua avventura con l'altra grande passione, il mare... Sì...a diciotto anni, terminati gli studi, mi sono arruolato nella Guardia Costiera e dopo qualche tempo mi sono trasferito in Liguria. Qui ho ripreso la mia passione per le sette note ed ho iniziato ad esibirmi nei locali genovesi, in Riviera e nei locali del basso Piemonte collaborando in seguito con alcuni produttori locali ed etichette
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discografiche quali 'Melodica Records', 'Universal' e 'Time' che stamparono alcuni progetti di musica dance. Ho partecipato in veste di musicista a 'Sanremo nouvelles chansons' accompagnando due cantanti delle Nuove Proposte. Inoltre, ho composto e depositato un progetto di musica dance creato da me intitolato ' MY NIGHT'. E poi...ho incontrato la 'musica' più importante della mia vita...
Tua moglie Elisa...che ti ha regalato a sua volta una splendida bambina, Martina che ha due anni e quando suoni, balla davanti alle casse e guarda orgogliosa il suo papà...
il prossimo in un momento di difficoltà, ti fa tornare a casa contento del tuo lavoro. Il resto, i controlli, le multe, la parte 'preventiva' rimane in secondo piano, anche se sempre essenziale. Ti sei arruolato molto giovane...è stato un tuo desiderio? Sì, ho sempre sognato di arruolarmi in Marina...Partire così giovane e cambiare radicalmente la propria vita non è stato semplice: lo si fa spinti dalla voglia di avventura, dall'incoscienza, dall'entusiasmo dell'adolescenza...non mi sono pentito, anzi...ma si cresce in fretta, si perdono tan te serate con gli amici, divertimenti...ma è una scelta importante, come tante altre e ne sono molto orgoglioso.
Esatto! La famiglia è importantissima per me, tanto che, quando è nata Martina ho tralasciato le serate nei locali e mi sono dedicato alle mie gioie senza pensarci un attimo. Ho ripreso l'anno scorso con entusiasmo ed Elisa con la bimba mi accompagnano sempre, sono il mio pubblico 'personale' e la mia forza più grande! Parliamo adesso del tuo lavoro, Sottufficiale della Guardia Costiera...un lavoro di responsabilità... Sì, è un lavoro che mi dà grandi soddisfazioni...Del resto, poter ricordare il viso di una persona che hai strappato al mare in tempesta, ti ricongiunge al senso della vita...Salvare vite umane ti rende orgoglioso di ciò che fai ed il poter aiutare
Guardia Costiera e musicista...come coniughi dentro di te queste due passioni? Pagina 19
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La prima richiede come la seconda professionalità, come in tutte le cose...Quando sono in divisa, è d'uopo la serietà per ciò che indosso, barba curata, il 'lei' al cittadino ed anche la forza, ad esempio, di tirare fuori dall'acqua fredda un bambino oppure quella di afferrare con forza una cima affinchè la tua motovedetta non vada a sbattere sugli scogli mentre salvi qualcuno in difficoltà. Od anche il sangue freddo di impugnare un'arma sperando di non doverla mai usare senza far capire a chi hai davanti che in quel momento hai paura e vorresti tornare a casa ad abbracciare la tua famiglia... L'altra passione richiede il sorriso, la voglia di scherzare, la parlantina...ma anche cantare canzoni che non piacciono!
Ti è capitato? Sì, ognuno ha una canzone nel cuore che vorrebbe cantare ogni sera e quella invece che trasmette il ricordo di un momento triste....ma se qualcuno la richiede, non posso certo rifiutare! Forse se fossi una 'star'...ma bisogna accontentare il pubblico,
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è proprio vero quando si dice 'il pubblico è sovrano'... Ed anche il gestore del locale che ti permette di lavorare! Si può vivere di musica cantando 'on the road'? Se è un lavoro continuativo...se tutte le sere ti esibisci, è possibile anche se molto difficile: ma se parliamo di discografia, quella seria...è un'altra storia: in quel mondo si canta per passione, certo, ma soprattutto per vendere... Se ti facessero entreresti nel spettacolo?
una proposta mondo dello
Eh, magari! Tuttavia, non lascerei il mio lavoro...a meno che non avessi un grande successo, certo!!! E comunque, a parte tutto, sono sicuro che non riuscirei perchè ciò che posseggo ora me lo sono sudato, l'ho voluto e mi sentirei denudato di un qualcosa che mi appartiene da anni. Per adesso continuo a lavorare accanto al mare ed alla musica...Mi piace osservare il volto delle persone quando mi chiedono di cantare una canzone...chissà cosa si nasconde dietro un brano richiesto...e poi ho imparato ad intrattenere il pubblico, a divertirmi, a rispettarlo, a commuoverlo...all'inizio ero impacciato, poi se riesci a conoscere il 'carattere' di chi ti sta davanti, tutto diventa più semplice, anche con una battuta, il coinvolgimento... Parlami dei tuoi progetti. Ho in mente un progetto che coinvolgerà molti artisti del panorama genovese...per adesso è presto parlarne, ma ti terrò
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informata! E poi ancora tanta musica.. nel 2014 penso di tornare a scrivere qualcosa di ‘mio’ .. stavolta qualcosa di molto più tranquillo… Musica e parole...presto ti coinvolgerò in un progetto e spero ti faccia piacere...l'Arte è universale, scrivere, cantare...Ecco perché scrivo su Volodeisensi!!! Qui si respira l'Arte sotto ogni forma ed aspetto.
Volere o volare, aggiungerei io, si è fatto tardi...non mi rimane che tornare a casa insieme a mio figlio che canterà con me la bella musica che ho ancora nelle orecchie...mentre i timpani di mio marito sopporteranno le nostre voci!!! 'She'll be waiting....in Kingston town....'!!!! Isabella Verduci
Grazie, volentieri! Sì, mi ha incuriosito da subito questo magazine e l'ho sfogliato compiaciuto dal fatto che si metta in evidenza un evento anziché un talento, la vita di un artista emergente e non...Grazie a Volodeisensi! Per il progetto, mi tengo pronto a...mollare gli ormeggi! Quando vuoi, si parte! Ringrazio Adriano raggiunto dalla sua bellissima bimba che richiede la sua attenzione e mentre si allontana salutandomi insieme alla sua Elisa, penso a quanti giovani riescono a scegliere tra un lavoro sicuro ed una passione così forte come la musica che spesso non porta ad un occupazione sicura ed ad frequentare un ambiente piacevole. Adriano è riuscito con caparbietà e tanto amore a condurre su due strade parallele ciò che gli piace fare, ha imparato a suonare uno strumento come suo padre ( lui suonava il basso), ha studiato e nello stesso tempo si è innamorato del mare e del proprio lavoro che gli dà molte soddisfazioni. Quando si dice 'volere è potere'... Pagina 21
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A cura della Dott.ssa Agnese Monaco
Animaliberi Onlus , così si legge dalle loro info : “L’associazione Animaliberi onlus di Ladispoli, formata da un gruppo di volontari, ha come obbiettivo principale la tutela e il rispetto verso gli animali e l’ambiente.” Prosegue con la parola MISSIONE in grassetto ed enuncia :” Missione L’associazione ha come obiettivo principale la tutela e il rispetto verso gli animali e l’ambiente, limitare il fenomeno del randagismo e dell’abbandono, svolgendo attività di informazione, sensibilizzazione, adoperandosi a trovare adeguate adozioni per gli animali in custodia presso canili e rifugi.” La descrizione dice: “L’associazione ANIMALIBERI onlus nasce dalla volontà di un ristretto gruppo di volontari di Ladispoli e dintorni, ed ha come obiettivi principali la tutela e la valorizzazione degli animali, della natura e dell'ambiente. In particolare l’Associazione intende promuovere il rispetto verso gli animali e la loro dignità di esseri viventi e senzienti; combattere la concezione antropocentrica sostenuta dalla specie umana in relazione alle altre viventi e abolire qualunque forma di violenza, discriminazione sfruttamento e maltrattamenti verso gli animali, a qualsiasi specie o razza appartengano; sostenere una sana e rispettosa convivenza uomoanimale-ambiente; limitare il fenomeno del
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randagismo e dell’abbandono; adoperarsi a trovare adeguati affidamenti e adozioni per gli animali in stato di abbandono o in custodia presso canili, rifugi o altri ricoveri di fortuna; favorire l’integrazione e la collaborazione con servizi ed enti pubblici e privati, asl e canili che operano nel settore animale e ambientale. Non avendo sostegno di alcun tipo, né una sede, l’associazione chiede collaborazione di vario genere: dalla disponibilità di accoglienza temporanea per animali in difficoltà o in attesa di adozione, alla donazione di materiale anche usato come trasportini, cucce, farmaci, coperte. Ringraziamo anticipatamente chi vorrà aiutarci. Per informazioni chiamare al 328/6616487 oppure 339.5760620 E-Mail: animaliberi.onlus@libero.it “. Ho preferito lasciare le loro stesse parole prima di approfondire ulteriormente l’articolo in se per sé con mie “verba”. (Nelle foto a sinistra il logo della Onlus, a destra com’era Calipso)
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Come molti di voi che mi leggono sapranno, io amo molto gli animali e per loro ho donato molte mie opere sia pittoriche e sia poetiche. Cerco sempre di dare il mio contributo alle varie associazioni animaliste, dando per quanto mi è possibile donazioni, cibo, farmaci, ecc ecc. Ammetto che non conoscevo questa Onlus. I loro membri postavano sempre foto di cani di tutte le età e di vari canili. Giorno dopo giorno le vedevo lavorare sodo e con reale devozione per SALVARE questi indifesi animali rinchiusi in gabbie. In pochissimo tempo sono riusciti a far adottare tantissimi cani, donati gratuitamente, totalmente gratuitamente senza neanche alcuna offerta, da svariati canili laziali. Attentissime alla scelta dei padroni, durante l’adozione ti seguono passo passo per renderti il più facile possibile qualsiasi pratica burocratica. Esemplare aiuto, per ogni problema, dubbio e perplessità sono sempre disponibili. Settimane fa, mentre guardavo come al solito sui siti animalisti, mi sono imbattuta in lei, Calipso, una cagnolona di dodici anni, che ha passato sempre ed esclusivamente la sua vita dietro le sbarre di un canile. E’ stato subito amore. Avevo già due cani Emone e Deianira di tredici e dodici anni, i miei bimbi meticci, ma lei con il suo triste sguardo speranzoso di ricevere qualche coccola rubata a mani “volontarie” ed inservienti del canile, mi ha rapito il cuore. Non potevo lasciarle passare le sue giornate sempre lì nel semi buio di quel rifugio. Volevo donarle amore, quell’amore che non ha potuto ricevere più di tanto. L’ho adottata da soli due giorni e già si sta ambientando. Per lei è tutto nuovo ed è
molto curiosa. Certo non riuscirò mai a farle dimenticare i suoi dodici anni precedenti, ma posso donarle l’amore, la tranquillità, un ottimo pasto due volte al giorno, più gli sfiziosi premi, tutte le cure e le vaccinazione necessarie, tante passeggiate e corse all’aria aperta, una confortevole cuccia e tante, ma tante coccole. Devo ringraziare per tutto questo Laura, il suo compagno e Caterina che mi hanno dato la possibilità di conoscere Calipso , di amarla e di adottarla. Non solo mi hanno seguito passo passo in tutte le pratiche burocratiche di affido, ma addirittura mi sono venuti a prendere con Calipso e ci hanno portate a casa, nonostante siano gli ultimi giorni di luglio, nonostante sia caldo, nonostante ci sia tanto lavoro da fare, ecc. Quello che queste persone svolgono è davvero una missione. Credono ed amano davvero gli animali e quello che fanno. Entrano nella testa di questi dolci esseri viventi quadrupedi e cercano per loro la mamma ed il papà umano ideale, senza chiedere niente, donando solo. Davvero persone splendide. Non abbandonate i vostri animali, loro hanno l’anima ed il cuore. Non lasciate che entrino nei Canili. Fate una scelta consapevole prima di adottarne uno. Ma soprattutto guardate nella pagina di Animaliberi Onlus le foto dei cani di tutte le età, razza, stazza, ecc, che sono presenti ed in cerca di adozione. Quest’anno invece di andare in vacanza senza di loro, adottane uno e portalo con te. Vi assicuro che nonostante io abbia preso un cane anziano, Calipso è di una dolcezza e bontà unica, va d’accordo con tutti e non dà fastidio a nessun vicino. Pagina 23
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Pensateci e visitate la pagina facebook https://www.facebook.com/pages/Animalibe ri-onlus/131038396958183 , un tenero cane è un dono di Dio, è l’eterna purezza e bontà. Ha bisogno di essere protetto ed amato. Prendendolo da un canile gli darai la possibilità di rinascere tra le tue braccia. Non aspettare tempo nel dubbio, loro hanno bisogno di noi , ora.
(Nella foto io e Calipso appena adottata) Nella vita non c’è nulla di certo, non possiamo sapere quanto vivano i nostri amici animali, come non sappiamo quanto possiamo vivere noi stessi. Quindi è inutile utilizzare il classico pensiero “Non adotto un cane anziano, perché mi vivrà poco”, non è detto! Anzi loro sono più forti degli altri perché vissuti nella “reclusione”, seppur trattati bene, sono comunque esseri rinchiusi in una gabbia o in un recinto. Devono dividersi l’affetto e le coccole con tantissimi altri cani. Dona una possibilità a te stesso, ritrova la vera essenza della vita, aiuta e fatti aiutare da un cane del canile! Ringrazio prima di concludere gli Angeli dei cani, soprannominate così da me perché davvero splendide persone e guide per la salvezza di tutti gli animali! Grazie di cuore.
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Restate aggiornati sulle novità di Animaliberi onlus, numerose sono le iniziative a tutela dei nostri amici quadrupedi!
(Nella foto a sinistra Emone e Deianira a destra Calipso, i miei piccoli angeli della vita.) Agnese Monaco
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Libertà di pensiero. Spunti riflessivi di Alessandro Bagnato.
Filosofo tedesco di spessore mondiale. Esponente di spicco dell’Illuminismo Tedesco e anche iniziatore della Filosofia Idealistica che dopo Kant prese il sopravvento nella cultura occidentale. Per maggiori informazioni su I. Kant visita il sito del Filosofo Italiano Diego Fusaro, accedendo dal seguente indirizzo: Clicca qui!!!! Esaminiamo le due parole che troviamo nell’enunciazione “Libertà di pensiero”. Analizziamo per prima il termine “libertà”. Bisogna chiedersi cosa s’intende con il termine "libertà" per comprendere cosa ci sia dietro la sua forma letteraria. Con il termine “libertà” s’intende quella sensazione d’autonomia che adotta ogni uomo che decide di pensare senza che vi siano restrizioni nel suo dire, ma porta sempre avanti la sua idea. Ora analizziamo “pensare”.
Il punto di quest’articolo non è quello di fare uno screening sulla materia di diritto che sancisce la libertà d’espressione. Il punto dell’articolo è di approfondire il significato racchiuso all’interno dell’enunciazione “Libertà di Pensiero”. Faremo il tutto anche aiutandoci con il pensiero di studiosi e filosofi che hanno scritto e documentato su tale tema. Daremo un modo diverso di riflessione e una nuova visione del concetto stesso di libertà di pensiero. L’articolo sarà pregno delle teorie del padre della “Filosofia Contemporanea”, che è a mio avviso I. Kant. Notizie su I. Kant
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termine
Bisogna chiedersi cosa significa letteralmente il termine pensare che deriva da “pensiero”. Con il termine “pensare” s’intende quell’attività dettata da un processo sensazionale derivato dalla mente degli uomini che tramite essa, sono in grado di sviluppare le proprie idee. Il pensiero negli uomini è un “fundum” dettato letteralmente dalla loro coscienza e dal loro conscio. Tramite questo elemento che è “principio-fondamento” di ogni essere umano, vive assecondando cioè che con arbitrio si costruisce. Approfondiamo. In realtà sono due termini che vogliono proliferare lo stesso significato. Un
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significato che si avvale della facoltà umana di decidere sulle proprie azioni e sul proprio agire e che abitua l’uomo a valutare se stesso. Tuttavia questo è un concetto così vivo ancora oggi per via anche dell’attenzione che gli hanno riservato filosofi come I. Kant che hanno contribuito a valorizzare l’arbitrio dell’uomo. Restando sul filosofo I. Kant, si può dedurre conoscendo appieno il suo pensiero che valorizza più sezioni del sapere umano che, la “libertà di pensiero” sia quell’innata capacità umana di giovarsi delle proprie competenze intellettive e non di quelle degli uomini che vivono con lui il suo tempo. L’uomo sentendosi libero è anche portavoce del suo ideale e del suo tempo. Credo che Kant abbia lasciato all’umanità una visione tuttora reale è imprescindibile. L’uomo ha il diritto di pensare e di vivere in base alle sue concezioni nella sua quotidianità. L’uomo deve a mio avviso, vivere il suo tempo dettato dall’arbitrio delle sue azioni. Senza arbitrio non ci sarebbe vita e gli uomini penserebbero la medesima “cosa” su tutto. Vivrebbero in un mondo in cui il senso delle cose andrebbe perduto. La libertà di pensiero è certamente un elemento, un “arché” per dirla in termini presocratici, cui l’uomo non può assolutamente rinunciare. Detto questo, io vorrei spostare la visione del tema che qui trattiamo su un altro emisfero dell’uomo che oggi vive il nostro tempo e dare un concetto ben diverso di libertà associata al pensare dell’uomo. Si pensa solitamente alla “libertà di pensiero” come se fosse un elemento che concerne l’uomo in quanto persona fisica e in quanto scudo dei propri ideali. Credo che in realtà, la “libertà di pensiero” sia il “fundum” del pensare in quanto pensiero dettato e formato dall’uomo. Si dà sempre una visione tangibile quasi del concetto qui Pagina 26
preso a tema. Credo che bisogni spostarlo verso una visione trascendentale del concetto che si avvali della visione sensoriale del pensiero degli uomini. Ogni uomo che è dotato di “Cogito”, vale a dire, di pensiero, ha il dovere sensoriale di adempiere il pensiero come forma protempore della sua vita. Il pensiero in quanto pensiero è libero non l’uomo in quanto pensante. Il pensante e il pensiero sono due elementi completamente diversi. Il pensante è quell’individuo che letteralmente pensa e che tramite la mente, ossia l’innata materia presente nel suo cervello è in grado di fare sillogismi. Il pensiero è invece un concetto libero che distingue ogni persona e si rende diverso per ogni persona. La persona che pensa usufruisce dell’elemento dettato dal pensare, riesce a proliferare sillogismi che sono certamente innati in alcuni casi e quindi non controllabili e in altri essi sono perfettamente controllabili perché è l’azione stessa degli uomini che si regala al controllo. Il pensare è un elemento imprescindibile per l’uomo, è quell’elemento che gli permette di proliferare le parole e anche la loro pronuncia. Grazie al pensare, l’uomo può riflettere e discutere allo stesso tempo con se stesso e con i suoi interlocutori. Tutto ruota intorno al pensiero. L’agire dell’uomo e le sue azioni giornaliere sono dettate da questo elemento che è il “pensare”. Il pensare però non è un elemento tangibile e visibile dall’occhio dell’uomo. È un elemento non materiale dell’uomo che prescinde su tutti gli altri elementi che formano la sua natura. L’uomo è dato a mio avviso dal pensare e senza di esso nulla avrebbe senso. L’uomo grazie al pensare s’interroga, e interrogandosi vive meglio il tempo che condiziona le sue giornate.
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anche alla letteratura attraverso due autori emergenti italiani.
A cura di Rosanna Lanzillotti
Alle ore 19.00 infatti Rosanna Lanzillotti presenterà due romanzi di notevole interesse letterario e culturale: “La sfera” di Emanuela Arlotta e “Fiori di agave sulla collina delle fate” di Sandro Capodiferro. L`associazione Messy-Fingers è un ensemble di artisti internazionali che da poco più di un anno dedicano il loro estro e la loro spiccata capacità artistica alla bellezza collettiva del mondo pittorico arricchendo lo spettro cromatico con influenze artistiche di altro genere: oggi di letteratura.
29 giugno 2013 – Monaco di Baviera. Sono circa le ore 15.00 di un fresco sabato tipicamente germanico e i quadri alle pareti della sala al Kulturpavillon di Monaco di Baviera accolgono i primi ospiti in un turbinio di colori, mentre timidamente si avvicinano all´arte pittorica e letteraria che a breve sarà al centro di questa manifestazione tanto attesa. Oggi l`associazione Messy Fingers, oltre ad esporre le proprie opere d’arte e ad accogliere ospiti curiosi ed interessati arrivati da tutto il mondo, darà spazio
Attraverso un’internazionale e multiculturale espressione artistica e scultorea Chamuel Schröder, Stella Maris Lentichia, Anne Schmid, Rose Slater, Eva Guzman, Etien, Hector Toscano, Kerstin Siech, Margit Boxdörfer, hanno donato più volti e variegate immagini ad ogni singolo protagonista delle opere letterarie sopra citate presentate da Rosanna Lanzillotti. Chi però è riuscito a far respirare, muovere e letteralmente vivere queste letture è stato Christoph Becker, per gli amici Chris, con le sue riprese audio-visive. Chris ha saputo cogliere con estrema discrezione ogni attimo saliente delle letture sia in “La sfera” di Emanuela Arlotta, un insieme di racconti che fanno girare il mondo nella sua perfezione sentimentale e sia in “Fiori di agave sulla collina delle fate” di Sandro Capodiferro che, come pochi scrittori hanno saputo fare, ha esplorato e narrato con profonda Pagina 27
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sensibilità gli aspetti più intimi e nascosti dell´imperscrutabile universo femminile. E` quindi grazie all´unione tra l´arte pittorica propria dei Messy-Fingers e l´arte letteraria di Sandro Capodiferro e di Emanuela Arlotta che, sia la lettura, la scrittura, e sia l´arte, hanno trovato il loro ideale spazio tra il folto pubblico intervenuto, grato di aver potuto trascorrere del tempo viaggiando tra le righe di due interessanti romanzi e le immagini vive delle opere in mostra.
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favoritismi ed ineccepibile cura e serietà nei confronti dei giudizi su ogni atleta. La BBF fa tre competizioni, le gare di Benchpress, Mr Lazio ed Etruria nel 2013. Intervista all’Atleta Emiliano Novelli A cura della Dott.ssa Agnese Monaco
Cos’è per lei essere un Body Builder? Uno stile di vita, ordine, disciplina, determinazione e sacrificio. Conoscere e superare i propri limiti. Quanto tempo impiega per la preparazione atletica ad una gara? E mi dica anche le differenze di preparazione in base alle gare da sostenere.
Signor Emiliano Novelli, la ringrazio per il tempo concessomi ed inizierei col chiederle quale è il suo nome d’arte nelle gare e perché? Apache, per i dorsali di schiena. Perché l'apache è un elicottero che si aprono le ali.
L'impegno è sempre il medesimo, perché l'obiettivo è come in tutte vincere. Certamente alcune gare richiedono per il tipo di livello degli atleti stessi una maggiore cura ed attenzione, delle pose, della cura e della routine. Una gara si può preparare da un massimo di 16 ad un minimo di 8 settimane almeno. Le settimane più dure dove aver maggiore attenzione sono le ultime 4 o 6.
A che categoria partecipa e in che Federazione? H/P 0 +3 (Altezza peso). Ho gareggiato in varie federazioni, attualmente la mia Federazione è la BBF Italia. Mi parli della sua Federazione, come funziona e quali categorie ha? La BBF ha un presidente ed una federazione tecnica, il presidente è Giampiero Cedola, serietà di giudizio, disponibilità nei confronti degli atleti, zero Pagina 29
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Cos’è per lei il Body Building? E' immaginarsi e poter raggiungere quel sogno. Nell'attesa di riuscirci cosa sei? In continua evoluzione. Quanta passione impiega nel suo lavoro? Se il mio lavoro concilia nella propria passione sicuramente do tutto me stesso. Conosce atleti di altre nazionalità che sono Body Builder? Se si chi? ha mai gareggiato con loro? Ci parli di qualche suo amico in particolare. David Martin Catalina , pluricampione IBFA di Spagna, miglior posatore di Spagna, vice campione IBFA di Spagna H/P, Assoluto H/P IBFA Sapri 2013. Ho gareggiato con lui ma non insieme perché facevamo categorie diverse. Grande amico e grande atleta. Altri amici del settore Carlo, Alessandro, Andrea ecc. Secondo lei come è la visione del giovane che si affaccia al body building ai giorni nostri? Come tutti gli sport a livello agonistico per confrontarsi con gli altri. Mettersi alla prova. Quanti di loro proseguono i loro obiettivi? Pochissimi, tanti palestrati, pochi body builder. Quindi qual è la differenza palestrato e bodybuilder? E' la predisposizione al sacrificio. Pagina 30
tra
Lei che cerca di trasmettere come personal trainer? Uno stile di vita sano, che va dall'alimentazione, il riposo, cura di se stessi e sano egoismo. Quindi quanto è importante per lei il sano egoismo a livello generale di rapporto con gli altri? E' assoluto. No pain no game. Il sacrificio e l'egoismo sono direttamente proporzionali al risultato. Come in tutti gli sport. Il problema del bodybuilding è questo tu hai la massima performance nella peggiore condizione psico-fisica. Quindi ti trovi su un palco dopo essere stato 36 ore senza bere , senza mangiare nulla di commestibile , quindi con la sete, la fame , la fatica e spesso anche l'insonnia . Il sostegno di qualcuno è importante durante tutto il percorso, ma senza dubbio prevale la determinazione e la testa. In cosa crede come valori nella vita? Il rispetto, l'amore, la disponibilità e talvolta pure il perdono. Perché un giovane dovrebbe interessarsi a questa disciplina? Per allontanarsi dal caos quotidiano. Quando non si allena, non fa le gare, che fa nel suo tempo libero? A che hobby si dedica? Lavoro.
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Cosa desidera o cosa vede nel suo futuro? Poter essere una persona migliore e non essere giudicato per il mio aspetto fisico. Nel mio futuro vedo ancora gare!
Perché la mentalità è quella del grosso è malato, quindi è gente violenta e cattiva, emarginazione. E' l'invidia qui che fa da sponda all’emarginazione.
In Italia a suo avviso il Body Building è abbastanza sponsorizzato come nel resto dell’Europa o nel mondo? No, per niente. Anzi è boicottato. Perché in Italia esiste solo il calcio. Secondo lei cosa dovrebbe cambiare in Italia per essere più competitivi all’estero in questa disciplina? L'approccio ed il pensiero negativo che si ha nei confronti di chi è muscoloso. In tutti gli sport esiste il doping, con un’unica differenza, che nel body building ti si vede addosso. Mi parli dei limiti Italiani, e come mai non abbiamo ancora visto tra i migliori cinque un italiano a Mister Olimpia. Genetica, tecniche di integrazione e sponsor.
allenamento
e
Chi a suo giudizio è l’italiano che incalza meglio la perfezione corporea del Body Builder tale da poterci far conoscere all’estero?
Questa è solo una parte dell’intervista all’Atleta Emiliano Novelli. Tutta e tante altre saranno racchiuse in un volume di prossima uscita in lingua italiana. Non si tratta solo di sport, si tratta di dedicare la propria vita in uno stile di vita totalmente diverso, pieno di sacrifici, fatica e tanta fame! Il libro che sto scrivendo tratterà la vita dei bodybuilder vissuta anche in prima persona! Per questo innovativo progetto di cui non voglio svelarvi di più.
Daniele Seccarecci Perché le gare di club e di federazioni non sono abbastanza pubblicizzate in Italia come invece magari lo sono per esempio in America?
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Recensione a cura di Michela Zanarella
Una voce poetica autentica quella di Elisabetta Bagli che nella nuova silloge "Dietro lo sguardo" edita da ArteMuse Editrice, esprime senza veli emozioni e sentimenti, con tutte le sfumature positive e negative di ciò che vede e vive. Il suo linguaggio semplice ma mai scontato, le consente di affrontare tematiche complesse, la figura femminile è al centro di tutto, i testi parlano da un lato dell'amore sensuale, condiviso, desiderato, dall'altro mettono in evidenza il lato oscuro, la Pagina 32
violenza, la sofferenza dello stesso sentimento. Il libro non a caso è diviso in due parti, luce e buio, solo in apparenza sono in opposizione, ogni poesia nasconde in realtà aspetti che si fondono e che sono in piena consonanza con il tema dell'amore. Nella lirica "Esplosioni" inclusa nella sezione "luce", la poetessa ha la necessità di trovare poesia, ne sente un bisogno estremo, assoluto, non può farne a meno: "Ho bisogno di poesia/di carni lacerate". Questa urgenza è la confessione di un'anima che esprime il desiderio di amare e di essere amata, c'è l'esigenza concreta di rompere il limite della timidezza e di lasciarsi andare a "caldi e lunghi abbracci". Un fermento travolgente di sensazioni e percezioni domina tutta la raccolta, la freschezza del canto di Elisabetta Bagli ci riporta indietro nel tempo, alle poesie d'amore di Ada Negri, Sibilla Aleramo, Amanda Guglielminetti, grandi poetesse del '900 che in diverse forme si sono espresse sulla passione amorosa. Alcune poesie sono particolarmente taglienti, spiazzanti, come nella lirica "L'addio": "Sei doloroso/come le promesse rotte/come i falsi sogni d'amore", questi versi incarnano i segni e le ombre di un sentimento spezzato, avvolto dal male. Ci troviamo di fronte ad una negazione individuale, ad una marginalità emotiva che ci riconduce alla figura di una grande poetessa come Antonia Pozzi, dove l'amore si trasforma in realtà esistenziale non concessa, bruscamente interrotta. Elisabetta Bagli è una poetessa sensibile, sempre attenta a ciò che le accade intorno, il suo linguaggio è efficace e mira a recuperare una fiducia nelle parole, nella valenza interpretativa del lessico. Le liriche sono saldamente legate tra loro dal desiderio di lasciare una traccia vibrante del proprio sentire. E' costante l'alternarsi di serenità e tensione, le composizioni
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sono pregne di significati, la parola contiene il grido che riporta alla consapevolezza dei limiti umani. Intimi passaggi diventano lo specchio universale in cui comprendere ciò che siamo, le nostre fragilità. La poetessa tende a proteggere e a cogliere la purezza delle emozioni, si pone in ascolto concedendosi la bellezza delle tante tonalità dei sentimenti: "Avremo momenti nostri/solo nostri,/ luci sfrondate". "Dietro lo sguardo" racchiude gioie, attimi di felicità, lacrime e dolore, ogni poesia è il frutto di una particolare percezione dell'esistenza. Michela Zanarella
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Recensione a cura di Michela Zanarella
FONTE : http://www.italiaetaxi.it/recensioni/16emanuela-arlotta-piccole-fiabe-per-grandisognatori.html Pagina 34
Le favole, le fiabe hanno sempre affascinato intere generazioni di bambini, ma anche gli adulti sono stati catturati dall'incanto di questi generi. La favola è sempre accompagnata da una morale, ha quindi un ruolo educativo in chi ascolta, traccia un insegnamento e dei principi etici da seguire. Bisogna sottolineare che fiaba e favola sono due genere distinti, nella fiaba prevale l'elemento fantastico e magico, i personaggi e i luoghi delle fiabe sono frutto della fantasia, mentre nella favola la narrazione rispecchia aspetti della realtà, portando il bambino a confrontarsi con ciò che vive e affronta nella vita di tutti i giorni. Emanuela Arlotta ha pubblicato da poco "Piccole fiabe per grandi sognatori" per Edizioni Il Villaggio Ribelle, collana "I Quaderni della Quercia Storta". Il libro raccoglie sei brevi fiabe coinvolgenti e di grande interesse per chi vuole immergersi in un mondo di avventura e magia. Esiste una lunga tradizione orale legata alle fiabe, non possiamo dimenticare i fratelli Grimm, Hans Christian Andersen, Collodi (inventore di Pinocchio) e James Matthew Barrie (l'inventore di Peter Pan). Emanuela Arlotta apre le porte alla fantasia e fa scaturire dei brevi racconti che hanno il potere di generare stupore. Nella fiaba "Il castello del cane" protagonista è Alain, un bambino molto curioso, affascinato dai monumenti e dai misteri del passato. Alain e i genitori vanno a visitare un vecchio castello, dove tutto è particolare, le fontane, le sculture. Qualcosa di inaspettato sconvolge la tranquillità del piccolo, che si trova proiettato in un mondo misterioso e segreto. Anche la seconda fiaba "Il mago e la caramella" vede come protagonista una bambina, Camilla. Il bosco, luogo delle sue passeggiate, diventa improvvisamente cupo e buio, tutto perché un mago che l'aveva vista gettare per terra
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una carta di caramella, ha voluto punirla con un incantesimo. Il rispetto dell'ambiente, aver cura di ciò che ci circonda è quanto questa fiaba insegna, con ampio valore universale. L'amore per la natura, per gli animali, per la famiglia, sono solo alcuni degli argomenti affrontati nel libro, che disegna scenari che racchiudono la chiave dell'umanità, dove sognare è ancora possibile, tra emozione e fantasia. Le fiabe sono accompagnate da illustrazioni di Gino Tinello, che con la sua arte ha sicuramente dato un valore aggiunto a questo libro, semplice nel linguaggio, ma ricco nel significato.
Michela Zanarella
“‘Piccole fiabe per grandi sognatori’ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L’autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l’emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”
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Sinossi: Triade: Insieme di tre elementi costitutivi di un tutto. La triade corpo-psiche-spirito compare quale struttura fondamentale dell’uomo, questo ci lascia in eredità Platone. La psiche o anima, designa l’interiorità dell’uomo ed ha piena dignità. Ma per apprendere maggiormente il concetto bisogna analizzare un livello più alto, ossia la Triade intesa come Bene – Demiurgo Anima. Il Bene è la pura perfezione, Dio. Il Demiurgo (Deriva dai termini greci dèmios cioè “del popolo”, ed èrgon “lavoratore”, quindi l’artigiano.) è l’artefice, il divino Pagina 36
artigiano, che mirando all’Idea del Bene, plasma ed ordina la materia, ispirando in essa un’Anima del mondo, cioè un principio di vita e di movimento verso le pure Idee. L’Anima per sua natura è simbolo di purezza e spiritualità. Essa è origine del Soffio Divino, non ha inizio, è ingenerata, immortale ed incorporea. Da qui nasce l’idea di questa raccolta di poesie. La sua peculiarità risiede nel fatto che il volume presenta una suddivisione in tre parti. Nella prima poesie in italiano, nella seconda poesie in inglese e nella terza poesie in spagnolo. A parte una sezione dedicata alle altre lingue, ossia tedesco, francese, giapponese, greco, portoghese, olandese e piccoli contributi in filippino, lettone e polacco. Perché questo ambizioso progetto? Semplicemente per creare una globalizzazione di sentimenti derivanti dalla poesia stessa, senza limiti di lingua, religione differente o altro. Nei componimenti vengono osannati i valori e le emozioni propositive, mantenendo semplicità ed introspezione erga omnes. Questo libro accomuna tutti gli esseri umani. Tre parti, la perfezione, tutto è simbolismo nella triade che come psyché “soffio dell’anima “ è riversata, in questo caso, anche nella comprensione linguistica. Il concetto di base che volevo esprimere era quello di rendere conoscibile e condivisibile un substrato di emozioni e sentimenti valevoli erga omnes. Interventi a cura di Norman Zoia , Dott. Sileno Lavorini, Prof. Marinella Garozzo, Prof. Gabriella Valera Gruber , Marco Nuzzo ed altri prestigiosi nomi dello spettacolo.
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* L’opera è ordinabile in tutte le librerie d’Italia, d’Europa, dell’America Latina e del Giappone. Triade è edito da Seleer Editorial (Malaga) al prezzo di 13 euro.
Agnese Monaco nasce a Roma nel Luglio del 1979. Scrittrice, Poetessa, Commediografa, Pittrice e Musicista. Iscritta alla Siae, Dor ed Olaf. Laureata in Lettere h.c. Ha scritto raccolte di poesie, vari romanzi, una raccolta di favole, testi musicali collaborando con grandi nomi del panorama musicale italiano, due commedie teatrali, tra cui (Cambia Canale) ed un cortometraggio (Redini di Vita) sulle possibili cause della depressione. Ricordiamo anche la sperimentazione negli Ossimori, Paradossi, Haiku, Aforismi, Saggi Brevi, Recensioni, tradotti anche in lingua Inglese, Francese e Spagnola con relative pubblicazioni Italiane ed Estere. E’ presente nell’ambito letterario dal 1996. Numerosi i concorsi vinti tra cui: Premio Alto Patrocinio Croce Rossa Italiana del Premio Internazionale di Poesia Coluccio Salutati. Editor’s Choice Award by poetry.com e The International Library of Poetry – 2007 -(USA), Primo Premio del Concorso Internazionale “Po & siA -Meltin’Books, riceve il Diploma di merito rilasciato dall’OPE (Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa), per la
professionalità e la preziosa collaborazione prestata per il successo del Concorso letterario e fotografico nel 2010. Nel 2011 esce il suo libro “E’ solo l’inizio”, una raccolta di poesie giovanili. Ha partecipato con i suoi quadri a numerose Mostre pittoriche in Italia ed all’Estero. La sua poliedricità si snoda anche nella pittura e scultura, creando nuovi stili tra cui innovativi mosaici, bassorilievi in rame ed altre opere all’avanguardia. Attualmente le sue opere sono presenti in Mostre Itineranti e permanenti. Candidata nel 2013 per la salvaguardia della Fauna e Flora in due Municipi Capitolini. Scrive e parla fluentemente in Inglese, Francese, Spagnolo ed Italiano. Nel tempo libero ama dedicarsi allo studio di altre lingue. Sempre attenta alla tutela degli animali ed al volontariato ha donato i suoi contributi per queste cause. http://agnesemonaco.altervista.org www.facebook.com/AgneseMonacoOfficial http://agnesemonaco.blogspot.it/ https://twitter.com/agnese1979 http://www.youtube.com/user/OnlyAgnese/ videos
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Recensione a cura di Cristina Rotoloni
“Petali di Parole” pubblicato da Laura Capone Editore è la raccolta di poesie di Isabella Verduci. L’autrice emerge all’interno delle opere con la sua sensibilità e la sua positività, nonostante i dolori della vita che imprime sulla carta. Dopo una prima lettura sono tornata a soffermarmi su alcuni passi che mi hanno particolarmente colpita. In ogni poesia ho trovato una frase che mi ha fatto riflettere o che mi ha emozionata. Nel libro di Isabella le parole scolpiscono immagini e concretizzano i versi e rimangono nella mente come: “Lucidi scogli stesi al sole ad asciugare”.
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In particolar modo mi è piaciuto il “pudore” dell’autrice nell’esprimere la sua interiorità amalgamandola con la fusione del suo essere nell’ambiente circostante. Mi ha inoltre colpito la considerazione di Isabella in cui dichiara che: “La poesia è dappertutto, non si deve pensare di non essere capaci di goderne; ognuno può fermare un pensiero, un’emozione seguendo il proprio modo, al momento giusto”. Interiorizzando questa sua considerazione ho letto le sue poesie nel momento in cui ero aperta all’idea di poter violare l’interiorità di una persona. Leggendo i suoi versi, Isabella si è rivelata nel suo crescere e nel suo vivere. L’ha fatto con tatto e allo stesso tempo con fermezza, perché è una scrittrice delicata, sensibile ma anche intensa. Le sue poesie sono immagini di una vita increscendo che si soffermano principalmente sull’amore per i figli e l’uomo che ha accanto per poi spaziare su tutto ciò che tocca la quotidianità. La delicatezza delle tonalità pastello con cui scrive i versi si mescola sapientemente con l’incisività dei paragoni e delle metafore utilizzate per esprimere la sua interiorità celata, spesso, attraverso fotogrammi della natura che ben conosce. L’unione imprescindibile dall’autrice con l’ambiente emerge dalle poesie ed in esse si fonde con la natura e rinasce parte integrante dell’universo, come in “Appartengo al mare” o in “Un cucchiaio di mare”. Questa sua fusione si manifesta con versi come “il mio nome è rugiada” o in “mare calmo come il ventre materno”. L’esistenza è però fatta anche di dolore e in lei esce e si tramuta all’interno dei versi in: “il respiro della pioggia piangente/trafiggerà bolle di sapone effimere e giocose” o in: “straccio un lembo di respiro/la nebbia scende sul mio dolore e non la sento”. Possiamo anche
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citare: “ci si ritrova pericolanti sulla curva del ventaglio/e siamo tutti acrobati su piccoli risvolti di seta” o in “questo mio respiro… è tutto ciò che mi rimane”. La vita è un passaggio e nel suo divenire l’autrice l’accetta e vi si rapporta con parole come: “nonostante il tempo scorra via, tengo in tasca briciole di istanti felici” o in “l’addio sta mutando come pelle di serpente”. La scrittrice mostra la capacità di sapere accettare ed affrontare il dolore, anche se lascia i segni del suo passaggio. Nonostante questo cerca e vive comunque il bisogno di riscatto e lo fa con versi come. “avrò le mani ferite che guariranno racchiuse nelle tue” o in “liberi di esistere in qualsiasi respiro che mi sussurra: -vivi!…e sono sempre io in un giorno qualsiasi” o in “aspetta il tuo sole, fiera guerriera, aspetterà domani”. Così Isabella rinasce a nuova vita e ci mostra il coraggio di guardare avanti nel nostro quotidiano, sapendo aspettare. La donna che è in lei si manifesta nel suo essere madre con: “abbraccio la tua fragile innocenza” o con “sarete la più grande sorpresa, la speranza così tanto attesa” o “si affaccia il viso del mio bimbo: è la finestra del mio cuore, e per lui è sempre aperta”. Altrettanto intenso il suo rapportarsi con l’amore e scrive “il tuo nome è domani./ Da domani inizio da te” o “niente sarà come prima di te” oppure in “abbracciata al tuo cuore parlerò felice al mio silenzio”. Isabella si mostra con queste parole e pur portando avanti versi come “non è rancore, sono brandelli resistenti di dolore” trova il coraggio di vivere il quotidiano con un passo verso il futuro e lo esprime a pieno nella poesia “Il lancio” o nelle parole “la mia anima recisa che adagio, adagio guarirà. Sì, guarirà”. Non potevo non parlarvi di lei citando i suoi stessi versi e per concludere le rubo altre righe poiché l’autrice dice “quasi quasi
stanotte ci riprovo..” I versi sono dedicata al sonno e ai sogni, ma sono adatti a me per dire ad Isabella che le sue parole e gli attimi rubati alla propria anima sono arrivati al lettore, il quale spera che domani non solo ci riproverai, ma che continuerai a donarli a noi, in versi. Cristina Rotoloni
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è elemento essenziale della lirica di Gianni Totaro.
Recensione a cura di Emanuela Arlotta
Il suo concetto d'Amore è racchiuso nei primi versi di questa raccolta 'L’amore non può nascondersi / nel suo fulmineo apparire / pur celato, come neve sui fiori, / in ostinata indifferenza' che ne contemplano la grandezza e profondità nel paragone finale con l'universo intero 'e allora resti muto, / in un silenzio che non mente, / e pensi che anche il Creato / nacque nel bagliore di un istante'. La donna amata trascende la realtà e si colloca in un luogo indefinito tra terra e cielo. Così diventa miraggio di tale bellezza da generare 'Invidia di sirene' e da infondere nel poeta paura e insicurezza 'Attendo un sorriso, / ma sono statua di sabbia / e temo il vento.'
L'autore Gianni Totaro, ci regala, attraverso la silloge ‘Morgana’, edita da Tabula Fati Edizioni, un quadro emozionale completo che spazia dall'Amore, al Tempo, a ciò che lui definisce Poesia. Sono tre, infatti, le parti di cui è composto questo lavoro. L'Amore viene scandagliato in tutte le sue parti con trasporto e con la giusta dose di coinvolgimento, quasi a volerne carpire l'essenza più pura. La donna è musa e talvolta salvifica, si mescola alla natura che
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Ma l'Amore non è solo pienezza dell'animo, ma conduce talvolta verso la sofferenza del distacco, dell'abbandono che tramuta tutto ciò che aveva un senso sotto la visione amplificata del sentimento in materia arida 'Le case tornano pietre, / la terra anime morte, / frammenti di roccia la spiaggia' Nella sezione dedicata al Tempo, il primo tentativo dell'autore è quello di bloccare la propria immagine nello specchio quasi a voler fermare lo scorrere degli anni cui segue un flashback sui suoi vent'anni 'Nella stanza / luci, amici, allegria, / ed io me ne ero scostato '. Molto evocativo e coinvolgente il tentativo di immaginare un se stesso avanti con gli anni che ripercorre la sua vita dal punto in cui era 'bimbo col viso all’orizzonte' e aveva la
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mano in quella di suo padre fino alla comprensione del fatto che 'siamo solo punti erranti nel mare fino a sera'. Nell'ultima sezione dedicata alla Poesia troviamo diversi momenti importanti tra cui la nascita di Elisa che viene descritta così 'Felicità ti vedo entrare / in questo freddo vagone, / hai occhi di una figlia / che sfoglierà i miei anni /con battiti di ciglia.' oppure il ricordo di una foto in cui l'autore rivede sua madre sul '(balcone d'agosto / il mare negli occhi)'. Si comprende, nella lirica 'L'aquilone', l'essenza stessa del poeta che guarda con occhi diversi la realtà e ne carpisce particolari che altri tralasciano considerandoli privi di importanza 'A volte a rapirmi l’attenzione / non è l’incanto manifesto delle cose ... / osservo invece di un aquilone il filo, / la cui forza sottile estende al cielo / la mano vibrante di un bambino.' La scrittura ricercata ed accurata, ricca e carica di significati incornicia con eleganza un pensiero distante dalla superficie e radicato nel nucleo stesso del sentire. Leggendo questa silloge ci si immerge in un contesto pregno di ciò che è essenziale, come il respiro, la natura, l'amore, il senso dell'esistenza che acquisisce forma e colore attraverso il filtro dell'autore che generosamente si dona al lettore a cui dedica alcuni dei suoi versi 'Il tuo profilo al muro / respira di fiammella, / il capo adduce ai versi / sensi inattesi.' Emanuela Arlotta.
Volodeisensi un libro che sta andando a ruba già presente su Amazon Store e presto anche su Apple Store, rappresenta la traduzione in parole di un percorso interiore molto profondo ed intenso intrapreso dall’autrice già diversi anni fa. La forza di questi componimenti risiede nel proiettare al lettore delle immagini che lo travolgono e trasportano in un mondo immaginifico ed emozionante. La descrizione di una sensazione, la fotografia di un momento, è ciò che viene trasmesso attraverso questi versi all’interno dei quali si può scorgere l’anima dell’autrice.
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Radio Sonora è la Community Web Radio di tutti i cittadini della Bassa Romagna, è la voce dei giovani e si propone come uno spazio-laboratorio per la sperimentazione di nuovi linguaggi e media. Autori e cantautori si presentano tramite vetrinadelleemozioni.com nelle puntate di “VETRINA DELL’EMOZIONI” per Radio Sonora Web
A Dicembre 2009 nasce questo laboratorio creativo per Radio Sonora dedito alla promozione degli autori e cantautori. Viene realizzato tramite il desiderio e la passione di Gioia Lomasti & Marcello Lombardo e la collaborazione dello staff vetrinadelleemozioni.com, curando come volontari per Radio Sonora Web della Bassa Romagna gestita in ambito comunale ed ora coordinata da associazione, l'appuntamento in “Vetrina delle Emozioni” tramite un laboratorio creativo, e la realizzazione di puntate settimanali a favore di tutti gli artisti che vorranno partecipare (scrittori e cantautori) ricreando uno spazio a loro dedicato. Ad oggi sono state realizzate 100 puntate a cadenza settimanalmente che vantano la presenza di oltre mille voci tra esordienti e celebri.
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Arriva La nostra Vetrina delle Emozioni tramite il sito vetrinadelleemozioni.com e i progetti inerenti. “…Dare voce a chi vuole avere voce, questo è il nostro impegno; coinvolgiamo artisti, scrittori e poeti emergenti che vogliano dire la loro, che vogliano comunicare a quel deserto che ci sono ancora rose in mezzo alle distese di sabbia. Di queste rose, noi siamo il giardino che le racchiude; noi siamo Vetrina delle Emozioni.” Per partecipare inviate i vostri podcast audio in formato mp3 allegando una presentazione audio dell'autore o cantautore, se i testi sono editi menzionare album e/o titolo dell'opera ed editore; non menzionare prezzi o siti in quanto gli audio saranno rifiutati. Non possiamo dirvi esattamente in quale podcast sarete collocati. I pezzi ritenuti più meritevoli saranno inseriti altre sì in più podcast, la selezione non prevede l'inclusione di tutto il materiale inviatoci in quanto la scelta e' a nostra cura per la sezione suddetta. Seguiteci nell’ascolto sul sito: http://www.radiosonora.it/it/programmi/44poesia-e-vita.htm http://www.vetrinadelleemozioni.com/prog etti/ per partecipare: info@vetrinadelleemozioni.com Articolo a cura di Gioia Lomasti e Francesco Arena per vetrinadelleemozioni.com e vetrinadelleemozioni.blogspot.com
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Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L’Aquila. In questa città ha frequentato x\l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l’Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l’associazione Il Camaleonte con corsi d’Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d’esperienze forti che toccano l’esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”. Isabella Verduci Isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e 'fotografare' la vita con una penna o l'obiettivo. Ha
pubblicato una silloge poetica, 'Petali di parole' edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E' un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell'amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent'anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni! Laura Capone Editore (LCE) La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l’illustratore più quotato sia in Italia che all’estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti
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che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.
Emanuela Volodeisensi
Alessandro Bagnato
Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho autopubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.
Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni.
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Arlotta
Direttrice
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Leonzio Nocente Autore e Referente Tecnico Volodeisensi Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo quali TGCom e 3 e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata. Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”
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Eleonora Siniscalchi Rosanna Lanzillotti Agnese Monaco
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