SOMMARIO Intervista a Valentina Rosaroni……........………………………..….1 Intervista ad Alessandra Olcese .......................................... 4 Intervista a Stefano Galazzo................................................ 8 Intervista doppia al Relab Studio ...................................... 10 Poesie dei nostri autori ..................................................... 17 Racconto a più mani vol.8 ................................................. 19 Risultati I Concorso Nazionale LCE .................................... 23 Rubrica di Filosofia n°3–La filosofia nel tempio della crisi 26 Recensione ‘Con tre quarti di cuore’ di Selene Pascasi .... 29 Carnacoccipola – opera teatrale di Anna Mauro .............. 31 ‘Comodo, silenzioso, vicinanze metrò’ di Antonio Spinaci.32 La Redazione… .................................................................. 34 Segui Volodeisensi anche sul tuo Social Network Preferito Clicca quì
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opere teatrali. Qual è il ruolo che più ti si addice o quello che prediligi?
A cura di Emanuela Arlotta
Ciao anch‟io sono contentissima di essere ospitata qui in questa rubrica che ritengo molto gratificante per un artista e ti faccio molti complimenti. Ho interpretato diversi ruoli, drammatici e più brillanti (vinsi un premio come attrice brillante nel 2002), ma ci sono due ruoli in particolare che amo molto e vorrei interpretare: Artemisia e fortunatamente un regista con cui sto collaborando, il bravo Lino Marrazzo, sta proponendo proprio questo spettacolo ad un teatro stabile con cui già sono stata in tournée, incrociamo le dita! E l‟altro è Sonia nel Zio Vanja di Ce^chov: Sonia è un po‟ tutti noi Italiani oggi, dice “le cose vanno male ma..lavoreremo….lavoreremo…”, magari potessimo dire lo stesso !:))) La sua forza è un grande insegnamento. 2) Cosa significa per te recitare, cosa provi quando le luci si spengono e cala il silenzio?
Ciao Valentina, sono molto lieta di ospitarti sulla rivista Volodeisensi Magazine. Tu sei una persona molto impegnata sotto diversi punti di vista, sei attrice e ti occupi anche di problematiche sociali. Vorrei farti delle domande per approfondire un po‟ la tua conoscenza. 1) Nella tua carriera artistica hai partecipato come attrice a diverse
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La felicità che si prova quando si spengono le luci è paragonabile agli stati meditativi, sono gioie autentiche. In quel momento come attrice dimentico completamente quanto e se mi stanno pagando, perché la dedizione è comunque totale. Un attore non può risparmiarsi, e così anche quando ci si accosta ad una pratica spirituale, ti si chiede di essere là totalmente. L‟attore in fondo è un po‟ un solitario, uno che fa cose “sue”, va capito con l‟anima.
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recitato in francese, avevo portato uno spettacolo scritto da me, ma oggi io voglio restare qui, proprio quando tutti se ne vanno. Non si può risolvere tutto abbandonando il paese … 4) Hai partecipato anche a qualche fiction e a spot pubblicitari. Qual è la differenza rispetto al teatro?
3) Cosa significa recitare oggi in Italia, quali sono le difficoltà che hai riscontrato nel corso della tua carriera? Un disastro. Ho lavorato molto di più subito dopo l‟Accademia (Paolo Grassi), oggi è davvero dura. Ho lavorato anche in un film quest‟estate e ho fatto quest‟anno una pubblicità per il Giappone, ma il fatto è che quando cresci cominci a diffidare di più di proposte teatrali che sembrano essere solo fumo, e insomma perdi quelle che magari 10 anni fa consideravi comunque occasioni. Comunque non demordo, negli anni ho avuto più conferme con il passare del tempo, e spero che alcuni progetti vadano in porto. Ho vissuto in Francia e
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Sì ho lavorato con un ruolo in Vivere, in Nati ieri, Fine secolo per la regia di Gianni Lepre. La fiction è un ingranaggio, conosci registi che si vede che farebbero di più, meglio, ma devono correre. E a volte ti senti dire: sei brava, si vede che vieni dal teatro … però c‟è stato un periodo in cui mi riconoscevano anche se il ruolo in Vivere era piccolo, e questo il teatro è raro che te lo dia. Per me però, come attrice, si tratta di attivare corde diverse di uno strumento; non mi sento sminuita in televisione, si può, si deve far bene lo stesso … La pubblicità è un attimo, una smorfia un sentimento monotematico un gesto un‟emozione ingrandita, ma non è recitare. 5) Qual è l‟opera teatrale a cui hai partecipato che ti è rimasta di più nel cuore e perché? Anche se negli anni ho fatto molti spettacoli (non quanti avrei voluto però), tra cui I giganti della montagna , Antigone e altri in Abruzzo, anche con lo Stabile, e ho lavorato con registi che ammiro molto come Claudio Boccaccini, Marco Maltauro, Sivio Giordani, Sebastiano Lomonaco, il mio primo vero “viaggio teatrale “ in tutti i sensi perché la tournée durò tre anni, fu
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La passione di Cristo, per la regia di Antonio Calenda, con lo Stabile del Friuli Venezia-Giulia, con Piera Degli Esposti ,Maximilian Nisi, Flaminia Fegarotti, Lucia Mascino. Fu un‟esperienza di lavoro straordinaria, ma fu soprattutto un viaggio dentro me stessa, durante quegli anni scoprii molte cose di me che non conoscevo, ero felice, ma anche molto giovane. Antonio Calenda è stato per me un primo grande incontro teatrale, all‟epoca era tutto un po‟ magico, e spero comunque di lavorare ancora con lui, oggi che mi sento maturata come attrice. 6) Tu, oltre ad essere una brava attrice, sei anche una persona che si impegna fortemente per difendere i diritti di chi è gay, omosessuale, bisessuale ecc. Vuoi parlarci di questa tua lotta contro l‟omofobia? La lotta contro l‟omofobia per me è solo essere dentro la vita, anche la mia. Significa non arrendersi mai all‟ignoranza e all‟ottusità. Sostenere chi decide di avere un figlio, per esempio. E poi ho scritto e messo in scena dei testi teatrali per esempio con La manica tagliata di Modena, un‟ottima rassegna teatrale lgbt. In Francia portai appunto uno di questi testi, che parlava di bisessualità, e lì fu proprio l‟Arci lesbica ad essere un po‟… turbata. Ultimamente sto anche organizzando un gruppo di studio buddista sull‟argomento. E significa anche sensibilizzare la società all‟ascolto delle proprie emozioni, perché molti, io per prima, abbiamo sofferto per la paura che alcune persone hanno della loro identità, e chi ne soffre a volte è la persona
che si espone, quella coraggiosa. Ma oggi è soprattutto scrivere … per me. 7) So che stai scrivendo un romanzo. Non vorrei che ci rivelassi nulla, solo a grandi linee l‟argomento. Sì, si chiama Terra in te ed è un diario narrativo che racconta il vissuto emotivo di due giovani uomini, due artisti, totalmente travolti dal loro sentire, ma divisi proprio dal modo differente con cui affrontano l‟amore e la loro omosessualità. E‟ un libro sulla delicatezza dei sentimenti, e sulla paura, nostra grande nemica. Ho ricevuto qualche proposta, ma cerco l‟editore giusto, forse l‟ho trovato… 8) Cosa suggerisci a chi si avvicina per la prima volta al teatro oggi? Suggerisco di studiare tanto, ancora e sempre, di leggere, di evitare scuole costose e inutili, di credere nella propria unicità, di puntare sull‟autenticità … ma sono le stesse cose che mi ripetevo e gli stessi consigli che mi dò anche oggi . Grazie
Emanuela Arlotta
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Presidente. Iniziamo questa chiacchierata con tre domande 'secche' come si suol dire: perché, cos'è e dove nasce 'Ti sposto le nuvole'... Associazione ‘Ti sposto le nuvole’ a cura di Isabella Verduci
'Ti sposto le nuvole' nasce il 22 ottobre dell'anno scorso, giorno del mio compleanno e, tenuto conto che è una mia creatura fortemente voluta, desideravo che fosse costituita in questa data significativa. E' un'associazione di promozione sociale ed ho scelto questo nome per distinguerla dalle altre, desideravo mandare un messaggio importante a partire dal logo e dal suo significato (una figura umana che con le braccia sposta nuvoloni neri e fa apparire un sole splendente): mi adopero al massimo per spostare disagi e tristezze cercando di far riapparire il sorriso sul viso e sul cuore di ciascuno.
Quando penso ad un vulcano in eruzione lo accosto ad Alessandra, la protagonista di questa intervista: ha mille idee, progetti e quindi poco tempo per fermarsi a lungo in un posto: le sue giornate sono incentrate su incontri, telefonate, viaggi in autostrada e...tutto per gli altri....Tuttavia, grazie ad internet, sono riuscita a contattarla ed è nato questo piacevole dialogo.
Chi può far parte dell'Associazione?
Ciao Alessandra e benvenuta su Volodeisensi. Sono molto contenta ed orgogliosa di poterti intervistare!
Esiste un modo per aiutare economicamente 'Ti sposto le nuvole'?
Sono io che ringrazio te, il Magazine anche a nome di tutti i miei bravi e fedeli collaboratori dell'Associazione in qualità di
Sì, ci sono diverse tipologie di adesione: socio simpatizzante:10 euro; fino a 25 anni, 20 euro annuali; socio sostenitore, 50 euro
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Tutti coloro che lo desiderano. La mia associazione è apartitica, apolitica ed aconfessionale, quindi le porte sono aperte a tutti. Tuttavia, chiedo che ciascun soggetto sia animato da spirito di solidarietà ed improntato su principi di correttezza, onestà, buona fede e rigore morale.
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annuali; oppure offerta libera e sostegno dell'attività. Si compila un modulo di adesione e viene rilasciata una ricevuta timbrata, firmata e la tessera dell'associazione.
molti nomi importanti e li ringrazio tutti. Chi è interessato al contenuto di questi incontri può scrivere all'associazione.
Per parlare di tutte le iniziative svolte in questi anni, occorrerebbe tutto lo spazio del Magazine, perché è un'associazione molto attiva: puoi parlarmi degli eventi più importanti in generale ed anche quelli di quest'anno da gennaio ad oggi? Ti elenco alcuni progetti realizzati in questo primo anno di vita...In primis l'evento intitolato' La mostra più piccola del mondo ' insieme all'inaugurazione della Sede a Chiavari (GE) in C.so Dante 92r. l'8 dicembre scorso e ringrazio per questo la famiglia Cantero e l'artista di fama mondiale il maestro di pittura Teorema Fornasari; mostre di acquarelli ( 'I gatti in Liguria' di Sabrina Garreffa), di pittura 'Oltre' ( Appox); di ceramica con Maria Pia Mascaretti; presentazioni di libri con diversi autori tra i quali Appox ed il libro della mia collaboratrice più preziosa , Patrizia Arrighetti, dal titolo 'Cesare, il gatto delle tempeste'. Pop in progress di Maria Minniti: qui si coinvolge anche il mondo del fumetto... Avete organizzato anche interessanti convegni... Sì, ad esempio in occasione della festa del papà trattando temi sofferti quali la crisi coniugale e famigliare, le separazioni e le condivisioni dell'affido, la tutela del minore nell'ambito della coppia: sono intervenuti
E poi tanta solidarietà, in particolare per i bambini... Abbiamo organizzato una pentolaccia per i bimbi, abbiamo svolto una raccolta di abitini, alimenti, pannoloni per i piccoli di 018 mesi e consegnato il tutto alla struttura 'La Scaletta' di Genova; abbiamo portato materiale alimentare e non soltanto ad una famiglia bisognosa con un figlio affetto da una gravissima malattia e sostenuto un padre disoccupato al quale è stata affidata la figlia adolescente. Ci sono state anche raccolte alimentari nei supermercati con consegna diretta dei prodotti alle famiglie disagiate. E già che parliamo di...cuccioli, diamo una mano anche ai gattili ed ai canili ed abbiamo consegnato prodotti grazie ad una raccolta. Ho potuto assistere alla bellissima e
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variegata mostra di pittura, fotografie ed oggetti femminili 'Semplicemente...donna' alla quale hanno partecipato centinaia di visitatori ed al pomeriggio si svolgevano anche incontri in cui si discutevano tematiche importanti e performances di artisti. Un successo! A settembre invece un altro grande progetto... Sì, sono molto soddisfatta del risultato di 'Semplicemente...donna'... il pubblico genovese e non soltanto, ha gradito molto questa mostra avvenuta in una delle piazze più belle di Genova, piazza De Ferraris, al Palazzo della Regione. A settembre, invece, si è svolto un evento chiamato 'Pomodoro Music Fest': dieci ore di musica non stop, grandi talenti e nuove promesse. Sul palco, oltre il responsabile musicista Roberto Trucco, Pino Lanza, comico di Zelig per citare un nome ed altri professionisti. E poi ancora musica e solidarietà con la 'Festa d'estate'... Comunque, di tutto ciò che dico, se volete conoscere i partecipanti ad ogni evento, cliccate pure sul sito o cercate su Facebook il mio nome per qualsiasi domanda e, perché no, consiglio, idea. Ringrazio per la pubblicazione degli articoli sul sito il prof. Andrea Vaccari e chi a proprie spese ha pubblicato opuscoli di poesie e racconti ('Viaggio a Chiavari') partecipando anche alla trasmissione televisiva 'u Castellu' come il sig. Silvano Marini e la consegna dell'opuscolo ai senior della Fondazione CA.RI.GE'. Progetti futuri? Tantissimi...culturali, Pagina 6
sociali,
musicali,
sportivi...vi terrò informati! Sono passata in Associazione e so che si possono acquistare oggetti per farne uso benefico; spesso sono portati da coloro che non ne fanno più uso come libri, giocattoli, indumenti.. e questi ultimi saranno informati in seguito dell'uso fatto... Sì, noi ricicliamo ogni oggetto ed il ricavato serve per finanziare gli eventi e la beneficenza che svolge l'associazione. Ogni persona, se lo desidera, viene informata sullo svolgimento e l'uso degli oggetti donati.
Aiutate anche chi si esprime artisticamente, chi ha un talento, ma non riesce a trovare la strada giusta per dimostrarlo... Ti sposto le nuvole' è anche Arte'... Certamente, 'Ti sposto le nuvole' dà l'opportunità a chiunque di dimostrare il proprio talento, un pò come...Volodeisensi! Grazie alla nostra associazione si può proporre e far conoscere artisti, pittori,
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poeti, scultori, fotografi, musicisti...insomma, qualsiasi forma d'Arte. Diamo l'opportunità di creare mostre, esposizioni, presentazioni e pubblicazioni di libri sul nostro sito. Hai conosciuto molte persone in questi anni grazie all'Associazione: quale storia ti ha colpito o coinvolto maggiormente? A quale evento ti senti più legata? Io vivo con immensa gioia e passione ogni evento che organizzo, lavoro anche di notte affinché tutto sia svolto al meglio! Ciascun progetto mi ha dato soddisfazione, gratificazione. Ho avuto modo di regalare sorrisi a tantissime persone e quando riesco a...'spostare le nuvole a qualcuno'...il mio obiettivo è raggiunto, quello dell'associazione è raggiunto. Ho incontrato bellissime persone 'dentro' e questo è semplicemente splendido per me. Dove vuole arrivare 'Ti sposto le nuvole'? Ed Alessandra? 'Ti sposto le nuvole' vuole andare molto in alto per dimostrare che non tutte le associazioni sono disoneste e mirano ai propri interessi. Qui non esistono scopi di lucro e si mira esclusivamente ad aiutare il prossimo ma non soltanto quello affetto da patologie...il prossimo è colui che ci sta accanto, vale a dire..tutti. Il progetto ed obiettivo futuro dell'associazione è quello di riuscire ad avere una grande struttura di accoglienza.
la solarità e l'onestà. Tu sei il perno dell'Associazione...chi 'sposta le nuvole' con te? Con me spostano le nuvole tante persone, amici pieni di buona volontà, disponibilità e desiderio di donare il proprio tempo agli altri, di dedizione a progetti a favore del prossimo. Un solo nome che racchiude tutti gli altri: Patrizia Arrighetti, un'amica, una persona dal cuore grandissimo, onesta e disponibilissima; impossibile quindi per me non citare un esempio di bontà, equilibrio ed umiltà come lei. Grazie Patri! * L'intervista finisce ed io rileggo queste ultime righe dedicate alla cara amica Patrizia. Alessandra ha descritto con diversi aggettivi lo spirito ed il significato dell'associazione. Tuttavia, lasciatelo dire, signora Olcese...'Ti sposto le nuvole' non per niente è stata creata il 22 ottobre...in quel giorno è nata una persona speciale...e se non avessi avuto tu l'idea, adesso non ci sarebbero tanti nuvoloni lontani dal sole!
Isabella Verduci
Alessandra è passionale, lotta per difendere i diritti altrui a volte anche con le unghie se è necessario; è una donna che ama la vita, Pagina 7
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A cura di Cristina Rotoloni
Oggi ospito sul nostro magazine un autore che ha pubblicato un libro sul poeta e cantautore Fabrizio De Andrè. Lo scrittore Stefano Galazzo ha infatti dedicato una profonda analisi ai versi delle canzoni del musicista genovese e l‟ha fatto con partecipazione e minuzia di particolari, mostrandoci non solo il cantante, ma anche l‟uomo De Andrè. Stefano è un piacere averti con noi e vorrei iniziare questa intervista chiedendoti chi sei e quando sei nato come scrittore? Grazie, Cristina: è un piacere anche per me essere qui con voi. Quando nasco come scrittore? La domanda è piuttosto difficile: scrivere è una passione che mi porto nel cuore da quando ero bambino, che in un certo momento ho perso per strada e poi ho ritrovato, proprio grazie a questo saggio su De André e alla fiducia che un caro amico (oggi purtroppo scomparso) ha avuto in me incoraggiandomi a pubblicarlo. Massimo Stocchero, giornalista, scrittore e libraio nonché critico musicale, è stato per me Pagina 8
importante, come amico e come persona che ha saputo credere in me. Sono un insegnante di italiano e storia (ahimé: ancora precario) della provincia di Biella, e il mio augurio è che questo non sia il mio primo e unico libro. Quale motivazione ti ha spinto a scrivere, prima come tesi e poi come libro, di De Andrè? La motivazione che mi ha spinto a scrivere di De André è stata, in un primo momento, semplicemente quella di studiarlo con gli strumenti che mi ha offerto il mio percorso universitario, e poi di provare, attraverso questo studio, a dare delle risposte a certe domande che allora, come oggi, mi porto dentro, e che potrebbero dare vita ad altri scritti in futuro. Qual è il legame, l‟assonanza che ti lega a questo cantautore? Non saprei dire quale legame mi unisce a De André: forse semplicemente dei ricordi adolescenziali, in modo più profondo la sua attenzione per tutto ciò che è ai margini, dimenticato, spesso coperto da dolore, perché proprio lì che, misteriosamente, si nasconde la capacità dell'uomo di trovare il meglio, quell'innocenza, che è amore per la vita, che da il titolo al mio libro. Credo che mi unisca a lui anche una sorta di pignoleria, di attenzione maniacale per la parola, che
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deve sempre esprimere esattamente ciò che penso, e quindi è frutto di lavoro e fatica. Il titolo del libro “L‟innocenza ricercata” è già una parentesi sul contenuto della tua opera, raccontaci cosa evidenzia e quali valori trasmette. Ascoltando le canzoni di De André, mi sono reso conto che molti dei suoi personaggi, nonostante situazioni di svantaggio dovute o a soprusi da parte del potere (penso a Maria) o a difetti quali, ad esempio, una malattia al cuore, riescono comunque ad aprirsi alla vita, a credere che anche per loro ci sia una possibilità di riscatto, una speranza, seppure debole, di felicità da inseguire con coraggio e determinazione. Sono tutti personaggi apparentemente sconfitti, che però, proprio per non essersi arresi, ci mostrano che la vita va vissuta sempre fino in fondo. Questa capacità di guardare avanti, di trovare, pur tra mille difficoltà, una strada da percorrere nonostante il dolore, la morte, l'apparente sconfitta, è ciò che ho chiamato innocenza ricercata. Innocenza perché questi personaggi sanno mantenersi puri, liberi, in una società che li vorrebbe omologare; molti di loro sono legati a valori millenari che si stanno perdendo un poco per volta: penso ai marinai, o al pescatore che sa avere pietà di un assassino donandogli cibo perché, in quel momento, vede in lui semplicemente un uomo, e a tanti altri ancora. Questi personaggi vivono
spesso in solitudine, una solitudine che serve, però, a preservarli da tutto ciò che corrompe, che abbrutisce, ed è quindi una solitudine voluta per rimanere se stessi. L'innocenza, infine, è ricercata, nel senso, appunto, che va ricercata sempre, mantenuta viva, con perseveranza e fiducia. Ho notato che la copertina che hai scelto è in realtà un disegno. Chi l‟ha realizzata e come è nata? La copertina nasce da una fotografia che un mio amico, Marco Serravalle, grafico pubblicitario, ha ritoccato a computer, facendola diventare altro, un qualcosa, cioè, di suo, estremamente personale. Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e ti chiedo quali sono i tuoi progetti per il futuro. Hai già qualche libro in preparazione? Grazie a te per la gentilezza. Ho altri libri in preparazione, ma, come dire, a titolo scaramantico non te ne parlo ancora. Ti prometto, però, di parlartene non appena i progetti saranno andati in porto! Cristina Rotoloni
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Inizio ad intervistare proprio lui. E' l'anno dei rappers...cosa pensi di questo afflusso di talenti nel panorama musicale italiano? A cura di Isabella Verduci
L'afflusso è una buona cosa, però ora è diventata una moda, lo vogliono fare un pò tutti e ci sta perché è più facile farsi ascoltare ma da un lato è più difficile perché chi lo fa è l'80% dei giovani e così il lavoro vero di chi lo vive da sempre si perde un pò...ma come tutte le mode, passerà e..rimarrà chi ci crede! RAP è Rhythm And Poetry...Il ritmo è facilmente riconoscibile...mi parli della poesia in un pezzo rap? Le parole sono in rima, ad esempio...comunque non tutte le canzoni lo sono...il rap come in tante poesie parla del proprio vissuto, di emozioni...Se non parli di te o di quello che vedi non ha senso...
Arrivo in sala di registrazione nel tardo pomeriggio, uno studio intriso d'arte, in cui si mescola la pittura con la musica. Qui lavorano, creano, i due protagonisti della mia intervista, Saro Cannella e Sara Palla. Sono fidanzati nella vita da tre anni ed hanno in comune oltre la casa anche questo posto che ha fortemente voluto Sara ed è diventato il loro 'porto sicuro', dove appena entri avverti subito un'atmosfera magica, fatta di note e pennelli, quadri alle pareti, cd, cuffie e musica rap, il genere che ama Saro. Pagina 10
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Scrivi i tuoi testi? Se sì, come nasce un brano? Sì, di solito prima scrivo la musica, è lei che mi trasporta e fa uscire le parole...o mi annoto pensieri, idee sul cellulare o su un foglio...
anche qui, in Francia, in Inghilterra cammina con le proprie gambe...all'estero ci sono diverse etnie, 'contaminazioni', ricordiamo che è il rap è black... Se ti dico un nome, Fabri Fibra? Fabri Fibra ha avuto un'evoluzione...ha iniziato giovanissimo, io lo ascolto dal '99 ma lui è diventato famoso nel 2006...E' molto amato in patria perchè comunque si è adeguato al pubblico, rap sì, ma accessibile a tutti, a qualsiasi fascia d'età...
Hai studiato musica? Sì, ho fatto chitarra ed ho preso qualche lezione, ma 'nasco' autodidatta. Chi ti ha influenzato, chi ti ha trasmesso la passione per questo genere musicale? Ho iniziato ad ascoltarlo e mi è piaciuto molto. Con un amico abbiamo creato un gruppo, avevo dodici anni! Le prime soddisfazioni le ho raccolte un paio di anni dopo. Ho incominciato per gioco, poi ho continuato seriamente. La differenza tra il rap italiano ed americano... Nasce in America poi si è espanso in tutto il mondo, quindi anche in Italia...si usa copiare ancora molto gli americani, però
Dove vuole arrivare Saro? Dove voglio arrivare...intanto parto! Poi vediamo...ho molto entusiasmo, penso che questo e la volontà siano necessari per andare avanti nel mondo musicale, in ogni cosa...oltre un pò di fortuna, certo.
Sei fidanzato con Sara Palla, una bravissima disegnatrice e pittrice ed avete creato uno studio di registrazione in cui si affiancano questi due tipi d'arte...prendete spunto uno dalle opere dell'altro? Pagina 11
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No, quando entriamo in studio, viviamo due realtà diverse entriamo completamente nel personaggio, come si suol dire: capita che ogni tanto, a lavoro iniziato, ci chiamiamo per chiedere un riscontro.
americano...poi abbiamo partecipato ad una jam session dove si sono esibiti tutti artisti italiani. Convinci la platea di Volodeisensi ad ascoltarti ed ad apprezzare il rap... Il rap è denuncia, è un modo come un altro per esprimere il proprio pensiero...in alcuni brani faccio uscire la rabbia per quello che non mi piace, che non approvo. Penso sia importante sempre poter dire la propria opinione e se la musica me lo permette...uso il ritmo e metto il cuore in tutto ciò che scrivo. Per questo, se volete ascoltate Saro, cliccate su you tube o visitate la mia pagina su Facebook.
Il brano che maggiormente?
ti
rappresenta
Un pò tutti...cerco di essere sempre me stesso nei brani...o ingrandisco alcuni concetti per farli arrivare maggiormente a chi ascolta. Sono molto affezionato a 'Yes yes yo', il primo pezzo con il quale sono uscito alla ribalta nel 2010 che si trova in un ep (è formato da sei tracce: sopra i nove brani e non oltre, si chiama lp). Ha collaborato a questo lavoro un giovane producer di nome 'Il Fo' con il quale allora avevo creato un gruppo. Insieme abbiamo girato un video che ha avuto un buon successo ed è stato trasmesso anche in tv a 'Dee Jay TV'...in seguito abbiamo preso parte a diversi live, abbiamo aperto i concerti di alcuni artisti famosi come i Club Dogo, Massi El Maestro, Vacca, un'artista Pagina 12
E poi Volodeisensi promuove l'Arte in tutte le sue sfaccettature...anche il RAP!
Infine, a chi devi dire 'grazie'? Sicuramente ai miei genitori, se non ci fossero stati loro siccome ho iniziato
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giovanissimo, non avrei potuto intraprendere questo cammino perché comunque è un discorso artistico ma anche economico. Li ringrazio anche per il supporto morale, pur non amando questo genere mi sono stati sempre accanto e continuano a farlo.
Grazie! Bella domanda! E' nato all'improvviso due anni fa, dopo aver lavorato in fabbrica, un giorno ho comprato una tela ed ho iniziato a dipingere.
Se poi devo ricordare altre persone che mi hanno accompagnato nel mio percorso musicale, un nome per tutti è Simone Cevasco detto Ceva, un ragazzo genovese che ora si è trasferito a Milano per lavoro con il quale ho creato il mio primo disco '787': lui ha curato la base musicale ed io i testi. I numeri del titolo del lp sono gli anni di nascita di entrambi fusi insieme ( Io sono nato nel 1987, Ceva nel 1978).
Ringrazio Saro che raggiunge il posto di...lavoro ed inizio l'intervista con Sara.
Sei autodidatta?
Sara, dove nasce l'amore per la pittura?
Sì, non ho mai tenuto un pennello in mano...anche se ho frequentato per qualche anno l'Istituto d'Arte ma un altro indirizzo, il 'Michelangelo' che tratta i Beni Culturali ma non quello al quale poi mi sono dedicata. Ha molto influito la presenza di Saro perché mi ha trasmesso la sua creatività: io ho sempre amato disegnare, ma lui mi ha aiutato a stimolare una parte di me che non conoscevo perché era soffocata dall'impiego abitudinario che svolgevo. Adesso ho un altro lavoro che mi permette di dedicarmi anche alle mie passioni. Ora il mio obiettivo è di far Pagina 13
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diventare la pittura una professione anche se qui non è facile, forse altrove avrei più contatti.
Tu non dipingi soltanto per se stessa ma anche 'su commissione', cioè vendi i tuoi lavori.
Di te scrivi:' Niente può appagare di più un essere umano che cercare di creare qualcosa con quello che più si ama fare'. Chi altro è Sara Palla?
Sì, devo dire che mi piace molto arredare appartamenti, è la parte migliore di ciò che faccio. Oggi ne ho venduto un altro, ad esempio! E' bellissimo quando alcuni clienti vogliono avere i miei dipinti nelle loro case.
E' una ragazza che ha tanto da fare, vorrebbe sperimentare altri stili, frequentare corsi perché comunque ha un limite, da sola non si riesce ad apprendere ciò che impari con lo studio.
Perché hai scelto dell'acrilico su tela?
la
tecnica
Perché è stato amore a prima vista...ho provato anche con l'olio, ma non avendo la tecnica, appunto, mi sono trovata meglio con l'acrilico...Ho avuto un periodo l'inverno scorso in cui ho sperimentato l'arte materica, ovvero uso carta, vinavil ed altri materiali. Un quadro è qui, altri sono a Genova, alcuni li ho venduti ai bar ed ai locali.
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Tuttavia, penso che il tuo stile sia molto particolare e vario: spazi dai colori accesi come il rosso, passi al nero, all'arancione, all'azzurro...dipingi teschi, geishe, samurai, il dio Ganesh con la proboscide, o quadri dal forte impatto come la Marilyn Monroe... Sì, uso molte tecniche, ho anche dipinto paesaggi africani; con l'aiuto di un amico che mi ha preparato lo stencil, con la bomboletta ho rappresentato Audrey Hepburn...e poi mi piace molto lo stile giapponese... In quale casa vedresti appesi i tuoi
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quadri?
Pittrice, ritrattista...e poi?
Quelli materici li vedrei in una casa moderna, minimalista, dai muri bianchi...quelli come dici tu d'impatto li vedrei più nei locali , bar o nei negozi di abbigliamento dove vendono capi in cui sono stampati teschi, pistole...
Il mio sogno sarebbe diventare una decoratrice d'interni ed esterni. Arredare le case...e riuscire a frequentare una scuola per aiutarmi a realizzare questo sogno.
Il tuo dipinto preferito?
Mariposa nasce per far conoscere online la mia passione: chi vuole vedere il mio operato o comprare i quadri, può cliccare su questa pagina. Si chiama così dal nome della password di Messenger della mia migliore amica cilena...E' musicale!
Mi piacciono tutti perché li amo allo stesso modo...forse sono più legata al primo, quello di Marilyn.
Parlami del sito Mariposa.
E tu a chi devi dire 'grazie'?
Attraverso i quadri si può conoscere Sara, la tua personalità, chi sei? No, molte persone me lo hanno chiesto ma la mia risposta sta nel dipingere ciò che mi piace, al momento...I miei quadri astratti sono creati di getto, ma spesso è un desiderio improvviso. Alcuni me li 'ordinano', altri sono estratti da foto ed immagini. Non ho le basi tecniche del disegno, mi piacerebbe frequentare anche la scuola del fumetto; diciamo che sono una 'ritrattista'.
Mi ripeto...a Rosalba ed a Pasquale, i genitori del mio ragazzo! Mi hanno sostenuto molto, ho vissuto con loro un periodo ed avevo una stanza per me dove dipingevo...mi hanno regalato tele, colori, cavalletti... Grazie a mio nonno, a mia mamma ed a suo marito perché mi appoggiano e mi vogliono bene... come ringraziarli? Penso che l'unico modo sia di continuare ad impegnarmi per far sì che il dipingere diventi un lavoro e che loro siano sempre fieri di me.
La doppia intervista è terminata. Mi perdo ancora qualche minuto tra i colori dei quadri che mi circondano appesi in bella vista in questo studio tanto desiderato ed amato. Oggi è arrivata l'etichetta con il nome RELAB ( RElax+ LABoratorio) e tutti si prodigano a fissarla alla porta. Insieme, come sempre. Dopo Saro cerca di parlarmi di beat, di quattro quarti, invano, perché di
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Scopri i nostri servizi Esclusivi quali: tutto ciò che mi spiega, capisco soltanto quanto questo ragazzo ami il rap. Oggi non ho incontrato soltanto due talenti ma due giovani che umilmente cercano di far conoscere le proprie passioni, senza sgomitare od usare modi che non potrebbero andare d'accordo con il loro modo di essere. Due bravi ragazzi che hanno avuto la fortuna di avere persone accanto che li hanno supportati e che quando non lavorano nei bar o nel salone da parrucchiere, coltivano un sogno. Chi vuole visitare il RELAB? Per gli amici è sempre aperto...e da oggi anche per Volodeisensi!
Isabella Verduci
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Uomo e miseria sfortuna e dolore pena ha il mio sguardo
dei nostri Autori
lentamente, il mio cuore. © Giorgia Catalano
ASSONNATO
PASSA (…la vita…) 24 gennaio 2013
9 settembre 2013
14.00
11.00
(in ufficio)
(in Sala Rossa) Improvviso giaciglio di cuore e cartone. Mostra fiero il suo regno:
Passa in un attimo la vita, desìo d'altri tempi
coperte e giornali.
colorato.
Color di sconfitta
Passa la moda
i capelli. Lunga barba argentata Nell'aria un olezzo malsano su sporco dimena il suo ventre. Negli occhi tremori e paure ricordan
d'un sogno abbandonato. Passa l'ora della sera. Giorni, attimi fugaci. Passa l'onda che ti porta dove brillan le stelle dove cantan le sirene. Passa.
passate brutture.
Resta il mondo
Versato,
resta un bimbo
per strada dormiente. Scaldato
vissuto sconosciuto.
da un vagone assonnato.
Resta il sogno
Braccia
d'una vita
levate al cielo. Cuore di piume disfatto.
ormai lontano, che m'ha scolpita. Passa la marea… Porta via relitti Pagina 17
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che s' abbagliano al Sole d'una vita che passa. © Giorgia Catalano SUL PO 23 agosto 2013 15.00 Brillano giovani onde sotto lo sguardo assorto, del sole. Vibrano, carezzate dal vento, danzano applaudite dalle fronde. Leggere ancheggiano sinuose, disegnano alveari di cristallo, orientano lontano il loro canto. Suoni d'applauso odo ancora. Sorrido alla fresca aurora. © Giorgia Catalano
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“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L‟autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l‟emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”
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A cura di Cristina Rotoloni
<<Come mi sento?>> Marco fece scivolare il suo sguardo dalla persona che gli aveva posto la domanda alle sue mani, <<difficile a dirsi>> si fermò di nuovo e poi aggiunse <<dovrei partire dall'inizio per poter spiegare quello che ho dentro.>> Avevo sognato di arrivare in alto avevo puntato sul lavoro, un campo particolare, dove non a tutti è facile accedere, per inseguire questo sogno, ho perso di vista la vita affettiva, ora mi sono fermato, ho dato un calcio al lavoro che mi ha impegnato 12 ore al giorno in posti così lontani da casa che a volte mi facevano sentire orfano di padre e di madre, ma soprattutto di quella terra che ora invece sento mi stia chiamando. Così una sera lasciai tutto ciò che alle mie spalle fino a quel momento non andava. Mi accesi una sigaretta e salì sulla mia auto, una scalcinata Fiat Punto nera del 2001 dono di mio papà, ma nonostante tutto ancora camminava, così iniziai a guidare verso questa nuova città da dove sarei ripartito da zero, fiducioso e ottimista della nuova situazione che mi si era
presentata e non volevo farmi sfuggire. Alla radio ascoltavo una canzone di Francesco Guccini dal titolo "Incontro" e ascoltandola mi balenò nella testa appunto l'incontro che avrei fatto appena giunto nella nuova città. Ad un tratto un rumore, la punto fece un balzo e si fermò. “Non mi tradire anche tu” pensai innervosito per il fatto che mi trovavo in una località a me sconosciuta su una strada deserta. La canzone era terminata e sperai veramente in un incontro. L‟ambiente era vuoto e silenzioso, rimasi in macchina senza scendere, ancora non sapevo quel che volevo fare. Poi mi sembrò di vedere qualcosa. Per un lungo momento, i miei occhi rimasero come incantati. Disoccupazione imponente, tutti che pregavano un miracolo. Mi domandai perché la strada ululava. Non c‟è un perché. Il bordo così grigio pareva nudo e irregolare. La successione dei giorni e delle notti anche i bambini la capiscono. Odori strani e lunghe ombre come marionette vivamente offese di un destino di poca importanza. Che mi stava succedendo? Stavo perdendo la cognizione del tempo? E che posto era questo? Come mi sento??? Il silenzio che assorda i miei pensieri, non lo so spiegare, con me solo questo borsone leggero, pochi ricordi, non li abbandono mai sono l'unica cosa che fin ora mi ha dato la sicurezza di esistere. Ora qui in panne con l'auto, perdo
l'orientamento, non so che devo fare? forse questa situazione dovrei interpretarla come un nuovo inizio? Devo resettare il mio vissuto? Quanta confusione e quante domande albergano dentro di me. Perché talvolta, nella vita, l‟imponderabile decide di intervenire nelle nostre faccende. Perché si
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sono ingarbugliate, sono quelle sbagliate, o non sono le nostre…chi lo sa? E allora è necessaria un po‟ di luce, ricordare cose dimenticate, cose amate e poi scordate, cose credute e poi dubitate. Sono un essere umano e credo di aver commesso molti errori, ma poi come tutti del resto, errori che mi hanno spesso ferito, deluso, che mi portano a chiedermi “Come mi sento?” Nonostante tutto voglio combattere e andare avanti. La vita è un'infinita lezione, devo credere in me stesso, credere nella mia forza di volontà...io valgo cazzo. Da questo "Credo" ripartirò. Sempre che questa amata e fottutissima macchina me lo faccia fare. <<Rose, Rose non correre, attenta!>> Una voce femminile mi distolse dai miei cupi pensieri; alzare la testa e fare uno scatto in avanti per afferrare un esserino biondo fu un attimo! <<Meno male che l‟hai fermata tu, poteva arrivare al fiume e caderci dentro. Rose è terribile, non sta mai ferma! Stavamo tornando a casa, vedi quella cascina laggiù, mi è sfuggita di mano e…ha soli tre anni corre più di me!>> Non riuscivo a dire una parola, la ragazza era bellissima, un miraggio in quel deserto! Possibile che non mi ero accorto del fiume e della casa in fondo alla strada? Nel frattempo Rose, la bambina, stava aggrappata ai mie jeans e non mi lasciava. Istintivamente le carezzai il codino alto che le ricadeva come una fontanella spiritosamente a lato; Rose alzò il visetto verso di me, era una bambina bellissima! Due Occhi color cielo una spruzzata di lentiggini sul nasino che sembrava un bottone e un sorriso, così luminoso che faceva venire voglia di abbracciarla, era la miniatura della ragazza che mi stava rivolgendo la parola; “piacere Hellen” si presentò “sono la mamma di Rose”, mi spiegò sorridendo “abito coi miei genitori…vedo che hai problemi alla macchina se vuoi ti puoi fermare alla cascina finché non ti arrivano i soccorsi.” Dovevo avere una brutta cera perché Hellen, parlandomi, non aveva smesso un attimo di scrutarmi da capo a
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piedi. Certo non avevo una bella cera e in fatto di abbigliamento io stesso non ricordavo cosa avevo indossato quando,
decidendo di andare via, avevo preso le prime cose che avevo a portata di mano e avevo chiuso la porta di casa dicendo addio a tutto quello che riguardava la mia vita fino ad allora. Incredibile come la mente umana elabora le nostre iniziative; le nostre idee, i nostri pensieri più reconditi, spesso intraprendiamo cose senza pensarci, d‟istinto, dove ci porta il cuore, dove la vita per noi può avere senso, cambiamento, anche un solo gesto da parte di una bambina innocente… ma allora? .. Ascoltai il mio respiro per un istante. Ho fatto la cosa giusta?...Mi chinai e presi Rose fra le braccia, lei sorrise e con le sue manine paffute mi afferrò il naso e me lo torse affondandoci le piccole unghie. "Ca.....!!" Urlai dentro di me mentre con un bel sorriso e un << No, non ti preoccupare, non mi ha fatto nulla, è una bambina>> rivolto ad Hellen che, preoccupata, sgridò Rose togliendomela dalle braccia. Hellen mi invitò a seguirla dicendo che i suoi sarebbero stati contenti di ospitarmi fino al‟indomani; avrebbero chiamato lo zio, il fratello del padre che era meccanico ed aveva un officina a pochi chilometri dalla loro casa. “Marco, Marco ricordati da cosa sei fuggito e cosa vuoi per te in un prossimo futuro. Ricorda che hai promesso di non innamorarti più. Ricordati come ti ha trattato Eleonora, di come ti ha lasciato senza spiegazioni e sparendo nel nulla” mi dissi mentre seguivo Hellen e
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osservavo i suoi lunghi capelli biondi che le coprivano le spalle. Entrai nella cascina e fui subito assalito da quell'odore che ormai avevo dimenticato, l'odore di casa. Il profumo che tanto mi ricordava le domeniche passate a tavola, i pomeriggi infiniti davanti alla tv con mamma e le sue telenovelas, le levatacce per aiutare papà nei campi... quella vita monotona da cui ero scappato alla prima occasione e che ora, improvvisamente, mi mancava più che mai. Hellen mi preparò un caffè, non facevo altro che pensare a quando la volevo baciare, il mio istinto avrebbe voluto abbracciarla, ma restai immobile, mentre lei mi raccontava di essere stata licenziata da un negozio nel center e di essere ritornata nella sua vecchia casa ad occuparsi della possibilità di aprire un agriturismo proprio in quel luogo. Io che non avevo mai cucinato le dissi che l'avrei aiutata, potevo farle un prestito. Hellen si mostrò felice della mia proposta. Mi strinse la mano per suggellare il patto, io la baciai. Lei si scostò sorpresa dal mio atto, imbarazzato presi la tazza del caffé. Lei mi diede una coperta e mi disse che avrei dovuto dormire lì. E si rintanò in cucina. Restai sveglio tutta la notte. Avevo fatto un passo falso e ora dovevo trovare il modo di rimediare. Pensavo di non aver praticamente chiuso occhi, avevo un chiodo fisso,mi sentivo di essere stato precipitoso, nel aver tentato di baciarla, chissà quale idea si era fatta di me, possibile che quella ragazza mi rendesse così passionale? Non mi riconoscevo in questi panni.. decisi di darmi un contegno mentre mi accingevo ad andare a fare colazione, sentivo un profumo invitante di caffè e di torta appena sfornata. Hellen mi accolse con uno
splendido sorriso, su una sedia alta c'era Rose, appena mi vide, scese e si venne a sedere in braccio, stavolta mi riempì di baci,
fortunatamente! Era arruffatissima, mi scappava da ridere mentre la guardavo, in quel momento fermai l'immagine, come in una foto, io con in braccio Rose, Hellen che divertita lanciava sguardi d'amore ad entrambi, mentre sfornava una torta e si soffiava sulle dita per il troppo calore...e capii che quel quadro sarebbe divenuto presto il quadro della mia vita; avrei lavorato con lei e saremmo diventati una allegra famiglia.! Questo era quello che pensavo, ma dentro di me qualcosa che aveva il sapore della libertà mi urlava di scappare, di andare lontano. Dopo fatta colazione, furtivamente uscii dalla cascina e, dato che la macchina aveva soltanto finito la benzina e il padre di Hellen me ne aveva data un po‟ di quella che tenevano per emergenza nel garage, mi avviai verso la macchina, misi in moto e partii lasciandomi dietro le spalle il rimpianto per quello che avrei potuto avere e davanti la speranza di poter avere di più. E„ il caso di domandarmi ora “Come mi sento?” avevo voltato le spalle alla fortuna, a un felice avvenire, o forse, a un destino ancor più crudele di quanto lo sia già. “Come mi sento?” Chi sa rispondere a questa domanda? Forse Dio? Facevo in tempo a tornare indietro e dire a Hellen: “sei la mia vita” Chissà! Un mio caro amico, ricordo, mi diceva spesso:"chi troppo vuole, non la stringe" ed è questo che sta accadendo a me? “Come mi sento?”.. che qualcuno risponda, dannazione! Ma chi può rispondere? Solo io... Tutto questo pensavo mentre il benzinaio si accingeva a mettere altro carburante alla
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macchina...pagai e tornai sui miei passi...feci una pericolosa inversione ad u, fortunatamente si poteva ancora fare, non avevo fatto un gran tragitto; mi mancav a già il suo sorriso, volevo essere parte di lei e prendermi cura di quella bambina identica a lei .....l'avrei coccolata come se fosse stata la mia, i bambini mi erano sempre piaciuti, ho un nipotino di tre anni che quando mi vede impazzisce tanto è contento! Non era un problema, farle da padre, dovevo fermarmi, intanto arrivai a destinazione, la vidi seduta sui gradini di casa i suoi lunghi capelli biondi nascondevano il viso triste... ma quando mi vide s'illuminò ci abbracciammo e ci baciammo non c'era bisogno di spiegazioni, entrambi sapevamo che la nostra vita ci stava dando un altra opportunità, tante pagine bianche da riempire insieme. Ma dopo la felicità iniziale un pensiero si insinua nella mente. Luisa, mia moglie, è vero che il nostro rapporto si è raffreddato da tempo, ma lei si appoggia ancora a me e non sarà facile dirle che era arrivato il momento che ci staccassimo definitivamente, io volevo continuare a frequentare Hellen senza sentirmi in colpa. Affrontare la mia ex non sarebbe stato facile, ma tagliare i rami i secchi era l'unica cosa che poteva fare per continuare a vivere. Non volevo essere egoista, ma felice. La chiamai e provai a dirle che era tempo di vivere le nostre vite senza rimpiangere il passato. Lei piangeva e io la rassicuravo. Lei riattaccò senza nemmeno salutarmi. E io restai lì immobile con una
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semplice domanda: perché l'amore non tocca tutti nello stesso momento?
Cristina Rotoloni MareRosalba Mandala‟ Andrea Ansevini Silvia Perugia Enrico Enrico Alessia Zivelonghi Rosaria Esposito Deborah Moretti Mariagraia Tallarico Daniela Biolcati
(immagini prese da Internet)
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A cura di Laura Capone Editore
I 17 vincitori della sezione Poesia elencati in ordine alfabetico. 1) Alessandro Porri con le poesie: L‟anima, Cosa mi indigna, La misura dell‟uomo, La velocità del tempo. 2) Andrea Tavernati con le poesie: Dama del lago, L‟arrivo, Colpo su colpo. La casa editrice Laura Capone Editore annuncia la conclusione della selezione del Primo Premio Nazionale “Letteratura Italiana LCE” - ANNO 2013 Poesia e Narrativa con la proclamazione dei vincitori. Le opere saranno pubblicate in due antologie, dal titolo Il volo del poetare per la poesia ed Il sentiero del narrare per la narrativa.
3) Angela Mori con le poesie: Il musicista, L‟amante, Tutti i nostri domani. 4) Davide Giordano con le poesie: Alla donna gentile, Venerata, Visioni. 5) Domenico Garofalo con le poesie: Trattala bene, Acquarelli. 6) Genny Caiazzo con le poesie: Depresso, Né amici né amanti, Vite sbiadite.
l‟associazione
7) Giancarla Melecci con le poesie: la figlia che non fu …, Pace.
Sono state scelte per le immagini di copertina due opere dell‟artista Kathia Licciardi che ben rappresentano l‟una la librazione emozionale della poesia, l‟altra il percorso umano dell‟esistenza.
8) Domenico D'Addabbo con le poesie: Passaggio a Nicotera Marina, Il vulcano e il fanciullo, Una vecchia storia.
Patrocina il concorso Giovanna D‟Arco.
9) Lina Capone Di Mauro con le poesie: A Valerio, O mie colombe amate!, A mia Pagina 23
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madre, A modo mio, Abbraccio, Amaro ricordo di bimba: perché papà?, Amore al vento, Apology, Breve sogno d‟amore, Briciole, Buio, Clown, Correre col treno, Desolazione, Dimmi Arrivederci, Dirsi addio, Figlio mio!, Il mio passato, Illusione, Impressioni, In morte d‟una madre, Infanzia, Lorena, Malinconia in riva al mare, Natale, Noi, Non ti vedrò mai più, Nostalgia, Paura, Perché?, Perdono o Signore!, Pioggia d‟autunno, Presunzione, Quanto, Santità! Segreto, Silenzio amico, Stammi vicino, Triste vecchiaia, Turbine, Una pansè, Uragano, “Vivere nei cuori
15) Rosolino Amico con le poesie: Non si può essere buoni soltanto a natale, Servirà, L'incredibile realtà. 16) Salvatore Esposito con le poesie: Mi manca, Sonia. 17) Umberto Schioppo con le poesie. Anima ridestata, Diario di altre terre.
che restano dopo di noinon è morir …” T. Campbell, Voglia di piangere, Fruscìo d‟ali, Idolo infranto, In Viaggio per altri lidi…, Mistero, Paolo. 10) Marco Giovanni Mario Maggi con la poesia: Panni stesi. 11) Maria Tosti con le poesie: Il perdono del cielo, L‟inquietudine, L‟attore, Le rughe del tempo, Le tue iniziali. 12) Pierluigi Boccanfuso con le poesie: Avvento epifanico, Espiazione, Vorrei trovarmi altrove. 13) Renato Mangarelli con le poesie: In volo il pensiero, Senz‟anima, Ceneri, In Chiave Di Luna. 14) Renato Pagnoncelli con poesie senza titolo tratte ognuna da raccolte inedite dell‟autore, quali: “Un po‟esie ”, “ Versi liberi ”, “Epea pteroenta”, “ Osservazioni astronomiche e altre notazioni naturalistiche ”, “ Madrugada ”.
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* I 14 vincitori della sezione racconti brevi elencati in ordine alfabetico 1) Alessandro verduci con Sogno 2) Antonio Frosina con Tenerezza e melanconia 3) Caterina Silvia Fiore con Il sugo 4) Davide Giordano dell‟obelisco
con
All‟ombra
5) Eleonora Calabrese con Omicidio in codice
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6) Francesco Mario Passaro con Bevo le lacrime 7) Isabella Verduci con Luna setosa
evolve e spesso non lascia spazi che in poche righe da scrivere … o da leggere … per noi e per i posteri”.
8) Laura Calderini con Una notte speciale 9 Liborio Patimisco con Fuoco di paglia 10) Lina Capone con Una dolce favola
Laura Capone Editore www.lauracaponeeditore.com
11) Marcello Giglietta con Pierotto vecchio corrotto 12) Nicola Rocca con Un impellente bisogno 13) Renato Mangarelli con Ho visto kurt Cobain cantare in piazza xxiv maggio; Topo d‟albergo; Do ut des 14) Rossella Usai con Il mio meraviglioso viaggio a Claufraello Per la sezione racconti erotici dobbiamo amaramente comunicare che non sono pervenuti testi reputati interessanti per una pubblicazione ragion per cui non vi sono vincitori. Laura Capone, direttore editoriale della LCE, dice: “Non dobbiamo aspettarci di avere un incontro con Dante Alighieri redivivo, se vogliamo cullare i nostri animi con i grandi del passato abbiamo già i nostri scaffali stracolmi per poterlo fare. Quello che ci si deve aspettare dalla Laura Capone Editore è una POSSIBILITA‟. Una semplice possibilità da dare ad un autore, da dare ad un lettore, uno scoprire ed un riscoprirsi nella nostra epoca, chi siamo, i nostri pensieri, il nostro parlare, in un linguaggio che si evolve, in un‟epoca che si
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così insita che si fa una fatica madornale a far comprendere che realmente non lo è. Sin dai licei, frequentati dai nostri ragazzi, si sente vivo tale sentimento.
La filosofia nel tempio della crisi. Spunti riflessivi di Alessandro Bagnato.
La Filosofia nel Tempio della Crisi. Che cos‟è la filosofia? Che ruolo ha la filosofia nell‟epoca della crisi? Per questo numero della rubrica “La filosofia per tutti” si è voluto affrontare un tema molto caro a tutti noi. Si è voluto discutere sul ruolo della “filosofia” nel mondo odierno. La “filosofia” è per luogo comune quella disciplina che con la quale e senza la quale rimani tale e quale. Questo sentimento sulla disciplina qui presa a tema è ormai Pagina 26
Ora cercheremo di distogliere tale sentimento per quello che è nelle nostre possibilità. Consideriamo dapprima il termine “Filosofia”. Con il termine “filosofia” s‟intende quella disciplina prettamente detta che s‟interroga sulle domande che l‟uomo si pone vivendo e cerca gli strumenti per migliorare il suo tempo. La filosofia, che è la scienza che studia i fenomeni dell‟uomo. La filosofia aiuta a capire qual è il metodo giusto per risolvere le nostre domande. Non tutte le dottrine filosofiche, però, mirano alla conquista della verità. La verità non può essere mai raggiunta. La filosofia, ad ogni modo, apre la mente e rende noto ciò che prima era ignoto. L‟ignoto filosofico non fa parte della verità, perché non può essere raggiunto. Quindi, essa è una scienza che dona la consapevolezza dei propri mezzi intellettivi. La filosofia aiuta a vivere meglio la condizionatezza del nostro tempo. Tuttavia dare, a nostro avviso, una definizione onnisciente del termine “filosofia” o di che cosa sia la “filosofia” non crediamo che sia di facile sviluppo. Considerando anche che qualora diamo una definizione unica alla filosofia e come se gettassimo tutto il suo nutrimento e il suo principio-fondamento dentro una scatola e riducessimo il suo vero valore. La
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“filosofia” ha un valore non unico ma universale. In ogni azione umana c‟è filosofia. Tutto l‟agire e tutte le sue azioni sono collegate tra loro attraverso la “filosofia”. La filosofia è un‟astrazione irreale che aiuta il “cogito” a ottenere assieme alla “ratio” il riconoscimento della sua esistenza. È un‟astrazione dettata dal ragionamento che aiuta in maniera imprescindibile l‟uomo a migliorare il suo tempo. Detto questo, ora provo lo stesso a darti una mia personale interpretazione del termine “filosofia”. La filosofia è un pensiero onnisciente ma universale. La filosofia è per meglio dire la brama della nostra anima. Ogni attimo della nostra vita che è dato da un agire è dato a sua volta da un elemento creato dalla filosofia. La filosofia è anche immaginazione. Essa tramite l‟immagine create dal nostro intelletto riflette le emozioni e i sentimenti che sono insiti in noi. Pensate un attimo alla famosa citazione di Aristotele che qui riportiamo “Senza un'immaginazione, pensare è impossibile”. Quella di Aristotele è a nostro avviso una sacrosanta verità. Infatti, il pensiero è dato certamente da immagini che si riflettono nel nostro cervello. Ad esempio, se in questo momento, andassimo a concentrarci su ciò che noi stiamo pensando, noteremo che si aprono immagini non realmente toccabili ma visibili grazie all‟ausilio della nostra mente. Avremo anche la sensazione che vi siano finestre nascoste dentro la scatola cranica che guida il nostro agire. Allora questi sono certamente pensieri che sono inconsciamente disegnati come se fossero immagini reali e aiutano a visualizzare
meglio il nostro pensiero. Crediamo, che il pensiero di per sé sia totalmente guidato dalla sua primaria immaginazione e quindi senza che via sia immaginazione non ci può essere il pensiero. Ogni pensiero è vissuto grazie alla sua visione disegnata dalla nostra immaginazione. Infine, credo che Aristotele abbia lasciato ai posteri una locuzione veramente formidabile e soprattutto non fa neanche una piega. Ciò che sorprende che tutto ciò era già conosciuto dall‟epoca dei Presocratici e per converso nello stato odierno delle cose, non si riesce a dare una verità assoluta sui termini presi a studio. D’altronde la filosofia è appunto questa…
Il ruolo della filosofia nel nostro tempo Andiamo al tema centrale dell‟articolo. Interroghiamoci sul ruolo della filosofia nel tempio della crisi. Per prima chiariamo perché anziché definire il tempo della crisi si è preferito discutere di un tempio della stessa. Noi tutti viviamo in un tempo che è scandito non più dalle lancette dell’orologio ma da una crisi senza precedenti. Una crisi che è ormai divenuta il “lite motive” della nostra esistenza. Una crisi che ancora una volta ci pone degli interrogativi cui ancora oggi non si sa dare risposta. Siamo disorientati. Siamo addirittura timorosi della nostra esistenza. Siamo privi di linfa vitale. Camminiamo e camminiamo senza una meta, senza un Pagina 27
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traguardo da raggiungere, senza un via da perseguire, ma camminiamo. Ci sentiamo ogni giorno come se fossimo realmente chiusi dentro un tempio e da quest‟ultimo non riusciamo a trovare la via d‟uscita. Ci sentiamo sempre più spesso isolati dal resto del mondo e ci sembra di vivere all‟interno di un labirinto che non ci permette di trovare la via d‟uscita. Ci sentiamo privi di respiro e d‟ossigeno. “La filosofia” è in tale situazione l‟unica arma che abbiamo per vivere meglio il nostro tempo. Essa stimola la nostra “ratio” e stimola la nostra esistenza e ci permette di alleviare i dolori della vita terrena. La filosofia, ripetiamo, aiuta a vivere meglio la condizionatezza del nostro tempo.
Infine vi un‟anticipazione.
lasciamo
con
Dal prossimo numero della rivista vi sarà un cambiamento per la rubrica “filosofia per tutti”. Infatti, inizieremo a discutere dei vari filosofi dall‟antichità e ogni numero riguarderà un filosofo diverso che può anche essere diverso nell‟epoca trattata. Parleremo del suo pensiero, della sua vita, dei suoi libri e curiosità che lo riguardano.
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“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L‟autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l‟emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita.”
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fonte della sua verità più onesta, e descrive la sua scrittura così : ‟incastro lettere, frasi e parole / in testi onesti, fusi dal cuore / non è semantica, né ferrea logica / è dedizione e comunicazione‟.
A cura di Emanuela Arlotta
E questa autrice riesce a comunicare attraverso un canale preferenziale con il lettore che non può che abbandonarsi senza riserve a questa cascata di purezza che lei stessa descrive all‟interno di una sua lirica : ‟ La purezza, quella intensa / sgorga dallo sguardo / ormeggia sulla pelle‟. Selene, come avvocatessa, è una donna che si scontra giornalmente con le problematiche sociali e come poetessa cerca di ridare un senso alle ingiustizie di cui è testimone. Non a caso questa raccolta è dedicata per un quarto alla sofferenza di chi è vittima di un dolore o di una violenza e per tre quarti all‟amore, quasi come se quest‟ultimo potesse risanare, in qualche modo, sempre e comunque le ferite.
La frase con la quale Selene Pascasi invita alla lettura della sua silloge poetica „Con tre quarti di cuore‟ edita da Galassia Arte Editore inizia così „Scrivo poesie in antitesi ai tempi, fugaci e violenti‟. E leggendo questa raccolta poetica si evince chiaramente questo suo sovrapporsi alla linea di pensiero moderna, spesso troppo superficiale e priva di spessore. Selene si descrive con trasparenza, attingendo alla
L‟autrice trasmette chiaramente la sua impronta di pensiero sulla società attuale quando nella lirica „l‟uomo sociale‟ definisce a parole chiare e limpide ciò che non ama di questo personaggio dell‟era moderna „Modesta è la sua superbia / profonda la superficialità / trasparente è la sua falsità / crudele la sua ironia‟ Quest‟uomo rappresenta tutto ciò che di negativo la scrittrice tenta a più riprese di combattere attraverso la poesia. L‟autrice si schiera nettamente dalla parte della verità, della profondità di pensiero, dell‟emotività che non ha paura nemmeno
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del dolore dal quale „non devi difenderti ti ci devi scontrare‟. La sua esperienza di vita la porta a credere più di ogni altra cosa nell‟essenza primordiale dell‟anima spesso chiusa nella crisalide della paura e nell‟empatia che la spinge a comprendere non solo la sua ma anche la sofferenza altrui e a farla propria. La sua è una ricerca continua, spasmodica dell‟amore concepito nel senso più ampio del termine. E‟ la ricerca dei suoi estremi, dei suoi limiti umani che affronta con coraggio e che reinterpreta attraverso la sua indipendenza di pensiero e attraverso la sua vivace emotività. Dice di lei : „Formulo tesi, teorie e concetti / prive di ancore, vecchi retaggi / non è incoscienza, né bizzarria / è testimonianza e individualità „ „Vivo di dense emozioni, vivo di verità / non riesco a comprendere come si possa / nuotare in fiumi di banalità‟. Una scrittura intensa, complessa nella sua semplicità, uno spaccato sul suo IO più profondo. Una penna delicata e sensibile, capace di cogliere le sfumature della quotidianità e delle vicende umane. Una donna capace di essere e di mostrarsi con la maturità regalatale dall‟esperienza. Emanuela Arlotta
Una raccolta di racconti molto richiesto, che hanno in comune la capacità di coinvolgere ed emozionare il lettore fino quasi a commuoverlo senza mai lasciarlo indifferente. La Sfera, la storia portante, narra di Luna, una donna con una vita 'normale', alle prese con il presunto tradimento del suo uomo, che si trova a vivere un'avventura surreale, in equilibrio tra sogno e realtà, che la conduce alla scoperta di una verità che lei non conosce e non può nemmeno immaginare. Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it
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Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti
Negli ultimi anni si parla spesso in Italia di immigrazione. Molta è anche la letteratura contemporanea che affronta tale tema, ma raro è imbattersi in un ´opera teatrale ove l´argomento noto più comunemente con il termine italiano “badante”, spesso sinonimo di “rumena migrata in Italia”, viene affrontato con tanta realistica letteraria emotività affettiva. Anna Mauro, scrittrice emergente ed autrice di questo scritto colmo di pura spontaneità mediterranea, ha saputo esporre con chiara lucidità e scorrevolezza letteraria non solo la funzione di questa professione e posizione sociale tanto discussa, ma soprattutto il ruolo inconfondibilmente vero di ogni figura che ruota attorno ad esso: il vecchio malato e la sua famiglia.
L´opera “Carnacoccipola” di Anna Mauro si potrebbe definire come il cilindro magico di un mago esperto, pronto ad estrarre manciate di sentimenti reali e a tratti fantastici, profondi e teneramente descritti, da cospargere su un palco. Paura, diffidenza, affetto, amore intenso e fiducia indescrivibilmente vera tra uomo e donna, rabbia e rivincita sul male, sono solo alcuni degli aspetti che coinvolgono lo spettatore, anche il più distratto, nel leggere e immaginare la messa in scena di questa scrittura teatrale. Per il pubblico vi è lo scorrere di una frazione di secondo, tra finzione e realtà, ed oplà, ci si ritrova improvvisamente protagonisti involontari di ogni atto sul palcoscenico della vita. Anna Mauro ha saputo cogliere gli attimi più intimi e veri di una situazione vissuta nell´ultimo decennio da molte famiglie italiane: avere una persona in casa, ad esempio Nina, che si occupi di un proprio caro, il maresciallo. Questa è la narrazione di un´avventura in cui la figlia di un vecchio malato, Isa, ed un nipote, Peppo, scoprono la forza che solo il coraggio dell´amore verso i genitori, divenuti a loro volta nonni, sa donare. Una nonna anagraficamente defunta che veglia sui suoi cari e chi gli vuole bene è lo spirito che vince sul male. E´ questa la storia di un´opera teatrale che di teatrale ha solo l´aspetto esteriore e di vero tutto lo stile letterariamente reale con cui viene narrata. Rosanna Lanzillotti
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Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti
Una mattina come tante: sveglia alle 6.30, caffè veloce mentre ci si veste e via verso la prima importantissima conquista della giornata: un posto in treno, autobus o/e metropolitana che dai quartieri periferici ci porterà in centro città al nostro posto di lavoro. Questa la vita dei pendolari costretti a lottare tra loro per salire sul “grande mezzo pubblico” che li condurrà a destinazione.
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Antonio Spinaci narra la storia di molti di noi pendolari e dei personaggi della sua opera - “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò” – con ammirevole ed inconsueta attenzione critica alle esperienze umane, professionali e sociali che nel corso della nostra vita lavorativa si creano o si distruggono. Leggere questo romanzo, sentirsi assorti tra le sue pagine impazienti di scoprire cosa accadrà, è come svegliarsi da un sogno noioso e ritrovarsi all`interno di un film girato e narrato all`incontrario. La storia di Zambon, il capo ufficio ed il suo pesciolino rosso di cui deve prendersi cura senza mai aver fatto prima d`ora qualcosa di simile, di Federico e Marta, o di Sant`Angelo e l`anziana signora da cui acquista un loculo, sono argomenti che lasciano sorridere, ma anche ben riflettere su come sarebbe, se per una volta, fosse un quarantenne ad innamorarsi perdutamente di un`allegra e ricca ottantenne. Gli argomenti trattati sono differenti tra loro ed è per questo che non sono solo i temi affettivi a colpire l`attenzione critica del lettore, bensì anche l`accurata scelta di qualcosa di quanto mai attuale ai nostri giorni: gli annunci immobiliari – la ricerca di un alloggio non distante dal posto di lavoro. Antonio Spinaci mostra di avere una grande capacità comunicativa nel saper creare tra il lettore ed i protagonisti della storia, un sottile senso di complicità ed un particolare “ riconoscersi tra loro”, quasi a voler confondere l´immaginazione narrata con la realtà di chi è anche alla ricerca di una casa o anche semplicemente di un alloggio “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò”. La sua decisa e chiara espressione
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letteraria, alternata ad una scorrevole sintassi, fa sì che divenga sempre più difficile evitare di immedesimarsi nei suoi racconti. Ancora più complesso diventerà per il lettore, ormai rapito da questo gioco dei contrari, distogliere quell`ironico rispettoso sorriso che inevitabilmente illuminerà il suo volto . I suoi personaggi sembrano usciti da un mondo apparentemente surreale che induce ad una insolita riflessione: “Cosa accadrebbe e come reagirebbe la nostra società nella realtà, se le nuove abitazioni fossero dei luoghi di riposo permanente in un cimitero monumentale nel centro città, vicinanza metrò?”. Ritengo che “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò” di Antonio Spinaci sia da consigliare a tutti coloro che hanno voglia di sorridere …………. ma non troppo! Rosanna Lanzillotti
Il nuovo sito di Alfredo Betocchi : http://alfredbetocchi.blogspot.it/
Una raccolta di racconti molto richiesto, che hanno in comune la capacità di coinvolgere ed emozionare il lettore fino quasi a commuoverlo senza mai lasciarlo indifferente. La Sfera, la storia portante, narra di Luna, una donna con una vita 'normale', alle prese con il presunto tradimento del suo uomo, che si trova a vivere un'avventura surreale, in equilibrio tra sogno e realtà, che la conduce alla scoperta di una verità che lei non conosce e non può nemmeno immaginare. Richiedi una copia inviando una mail a infoline@volodeisensi.it
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Cristina Rotoloni Cristina Rotoloni è nata a Roma il 20 luglio 1977, ma è cresciuta in provincia di L‟Aquila. In questa città ha frequentato x\l‟Istituto d‟Arte e l‟Accademia di Belle Arti dove ha conseguito il diploma di Laura in Scenografia con il massimo dei voti. Ha collaborato con l‟Istituto Gramma nella realizzazione degli spettacoli teatrali: “Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde principessa dispettosa”. Ha collaborato con l‟associazione Il Camaleonte con corsi d‟Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16 anni. Si è sempre occupata con passione dei bambini per i quali ha scritto e illustrato favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Vita”, dove oltre al terremoto parla d‟esperienze forti che toccano l‟esistenza umana. Al momento sta lavorando al suo romanzo in prossima uscita dal titolato “Il Tatuaggio”. Isabella Verduci Isabella Verduci è nata a Chiavari (Ge) il 18 febbraio 1970. Diploma di insegnante elementare, ha sempre amato scrivere e 'fotografare' la vita con una penna o l'obiettivo. Ha Pagina 34
pubblicato una silloge poetica, 'Petali di parole' edita da Laura Capone Editore dedicata al figlio Emanuele. E' un libro accessibile a tutti,anche ai bambini perchè contiene pensieri semplici, ninne nanne; parla delle varie facce dell'amore, della natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di passione... Dopo trent'anni di scritti, da qualche tempo si sta dedicando alla stesura di un racconto ironico semi autobiografico e tutti coloro che la conoscono e spronano sperano che questo veda la luce prima di tre decenni! Laura Capone Editore (LCE) La Laura Capone Editore è una casa editrice che opera online, produce, distribuisce e promuove libri nei vari formati (cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce nel novembre 2010 e si afferma velocemente per la correttezza e la trasparenza operativa. La LCE si pregia di avere in redazione professionisti di settore per ogni competenza che, in una stretta rete di collaborazioni online, si prefiggono la rivalutazione del talento letterario ed artistico italiano contemporaneo, anche attraverso la promozione e distribuzione elettronica delle nostre opere tradotte. Per citare solo alcuni collaboratori: la dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di lettere antiche, traduttrici quali Chiara Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera (attualmente l‟illustratore più quotato sia in Italia che all‟estero), il Maestro Marco Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un crescendo di professionisti più o meno noti
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che partecipano con grande competenza, professionalità e soprattutto passione.
Emanuela Volodeisensi
Alessandro Bagnato
Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all‟introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l‟animo umano, quello legato all‟Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell‟informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho autopubblicato due libri nella collana „ilmiolibro‟, uno di poesie „Volodeisensi‟ e uno di racconti „La Sfera‟, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica „Dalla parte dell‟Anima‟ edita da Galassia Arte Editore.
Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primo eBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all‟Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell‟uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l‟eBook che pensò quando aveva nove anni.
Arlotta
Direttrice
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Leonzio Nocente Autore e Referente Tecnico Volodeisensi Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l‟autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata. Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”
Eleonora Siniscalchi Rosanna Lanzillotti Agnese Monaco
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