Editoriale
"Gli editoriali sono troppo lunghi: girata di pagina significa girata di palle." Indro Montanelli
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WHATAREYOULOOKINGFOR?
Il Samsung Blue Heart è il primo cellulare senza batteria. Si ricarica esclusivamente con l'energia solare tramite due celle poste sul retro del telefono. Verrà commercializzato alla fine dell'anno in inghilterra. Il prezzo non è ancora noto. www.samsung.it
Braccialetto Bluetooth in caucciù con display che vi avverte con una vibrazione se qualcuno vi sta chiamando al cellulare, dandovi anche il numero di telefono. Utile se avete il telefono in modalità silenziosa in borsetta.
Ecco il nuovissimo iPod Shuffle “VoiceOver”, una vera rivoluzione nel campo degli MP3. Il piccolino, infatti, parla. State ascoltando una canzone e volete sapere il titolo e l’artista? Vi basta premere un tasto e VoiceOver vi risponde senza interrompere la musica. Può anche annunciare il titolo delle playlist, sostituendo in pratica il display. In vendita, per ora solo nello store online Apple, una sola versione da 4GB a 79,00 Euro. www.apple.it
Headphones Masterblaster Nixon. Un vero gioiello di tecnologia, prestazioni e stile. Per veri intenditori. www.nixonnow.com Controller decisamente “old school”. Di Buffalo www.buffalotech.com
La dockstation per iPod, perfetta per i nostalgici degli Anni ‘80. La forma riprende infatti i famosissimi fantasmini “cattivi” del gioco Pacman. Di Speakal, ve li portate a casa con 90$
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l’uno. www.speakal.com
"Cosa usiamo come metro di misura dell'amore?". Questo ci chiedono Laureen Moyal e Yuliya Gorlovetsky, dello studio creativo newyorkese Paperwhite. Dalle migliaia di risposte finora ricevute da ogni parte del globo è nata "I love you more than...". Una serie di divertenti e utili oggetti per ricordare (e ricordarci) che l'amore è veramente dappertutto. E non solo a San Valentino. iloveyoumorethanblank.com
Sembra letteralmente “crollata” sotto la forza di gravità questa splendida seduta-prototipo “Lathe Chairs Show” di Sebastian Brajkovic. In mostra alla Carpenters Workshop Gallery di Londra.
Diamondo Chair. La classica sedia reinventata con rivestimento capitonnĂŠ. Di Benjanin Hubert.
United States Bookshelf. Dell’ architetto e designer Ron Arad.
HI-FUN Intervista di Marco Bianchi hi Bomb, hi sleep, hiTube.. sono gli incredibili nomi di oggetti capaci di lasciare a bocca aperta chi li osserva per la prima volta. Abbiamo intervistato Guido Falk, co-fondatore di una giovane azienda tutta italiana che sta diventando un marchio cult nel campo degli accessori per iPod. Unendo tecnologia, fantasia, creatività... e la capacità di divertirsi e saper divertire. Com'è partita questa avventura? E' vero che tutto è successo d'estate, in vacanza, per caso? Verissimo, ero insieme alla mia ex ragazza Clotilde, in vacanza a Miami nell'estate di due anni fa, un nostro amico aveva bisogno di un caricatore per il telefonino, così mentre eravamo sulla strada per Key West, ci siamo fermati in uno store di elettronica. E' li che Clotilde trovò il primo esemplare di hiSleep, (ancora non sapevamo che lo avremmo chiamato così). Era un prodotto pessimo, fatto con materiali e colori improponibili, ma lei vide oltre e capì la potenzialità del prodotto. Così tornati in Italia ne parlammo con Adalberto e capimmo che c'era da parte di tutti una gran voglia di iniziare qualcosa di nostro, di provare a crearci un lavoro invece che cercarne uno. Così cominciammo a lavorare sul “come” e ci mettemmo alla ricerca di altri prodotti da affiancare all'hiSleep. Guardandoci intorno trovammo un mattoncino-lego e una piccola pallina speaker con una potenza incredibile, li battezzammo hiBrick e hiBomb. Io allora condividevo casa con Amerigo mio amico da sempre, il quale trascinato
dall'entusiasmo un po' folle di tutti noi, decise di buttarsi anche lui in questa avventura. A questo punto mancava solo il nome della società, ma vista la tipologia di prodotti tutti molto divertenti fu naturale scegliere Hifun. Chi sono le persone che stanno dietro al marchio HiFun? Il nocciolo duro siamo io, Adalberto Grossi e Amerigo Olivetti. Clotilde è socia ma per adesso ha scelto un altra strada. Poi c'è Tommy che ha l'ufficio ad Hong Kong e si occupa della produzione. Alessandro Sutor e Mario Pontini che si occupano della distribuzione. Flavia ed Evelyn che mandano avanti realmente la baracca nel quotidiano. Più tanti altri collaboratori (commercialista, magazziniere, grafici, web designer eccetera). In un anno abbiamo creato un pool di ragazzi tutti molto giovani e in gamba che credono fortemente in questo progetto...pazzi incoscenti insomma... Qual'è il prodotto che ha avuto maggior successo? E quello che piace più a voi, personalmente? Il prodotto che più ci ha contraddistinto è stato sicuramente l'hiSleep, come numeri invece il re delle vendite per adesso è l'hi-Brick. Quello che mi piace di più: è un prodotto che lanceremo in giugno si chiamerà hi-Wireless e sarà una piccola rivoluzione per il mercato italiano degli speaker. Parlando con te, Guido, mi ha colpito una frase che era più o meno così: 'Non mi interessa molto la nicchia, e le cose super-costose. Quello che mi attira profondamente sono prodotti per un grande pub-
blico, che siano alla portata di tutti. Un prodotto disponibile per molti contribuisce a migliorare la vita di tanti, anche in piccole cose'. E' questa un po' la filosofia che vi muove? Come sentite vostra questa frase e quanto vi spinge in quello che fate? Un giorno ero in un ristorante con amici e al tavolo di fianco al nostro si festeggiava rumorosamente un compleanno, ad un certo punto la festeggiata fra i vari regali scarta un'hi-Sleep. Fu incredibile per me vedere la gioia e la sorpresa di quella ragazza, cominciò a farlo girare per il tavolo e a farlo vedere a tutti i suoi amici. In quel momento mi sentii davvero felice e orgoglioso, capii come una piccola cosa possa riuscire a regalare momenti di felicità. Questo piccolo avvenimento diede ancor più senso a quello che stavamo facendo e ci fece capire che avremmo dovuto mantenere dei prezzi accessibili per riuscire a farci conoscere da più persone possibile. Alcuni grandi nomi dietro le vostre spalle hanno segnato la storia dell'industria italiana. Vorremmo sapere se e in quale misure sentite una predisposizione familiare, culturale e magari anche 'genetica', a inventare un'azienda, a crescerla come un figlio, a farla diventare qualcosa di grande. E' probabile che io ed Amerigo venendo da famiglie di imprenditori, siamo più propensi a essere imprenditori a nostra volta, in fondo tutti tendono a emulare i propri genitori. Che le società siano come dei figli, è verissimo, prima li concepisci, poi li crei, gli dai un nome e quando li hai creati li vuoi far crescere meglio che puoi, mettendo tutto te stesso per loro e spesso mettendoli prima anche di te, volendo allargare l'orizzonte temporale verrà un giorno in cui se si è lavorato bene e si ha avuto fortuna, andranno per la loro strada senza più bisogno dei genitori, credo che il paragone non possa essere piu calzante. Probabile che sia per questo che sono più spesso gli uomini e non le donne a fondare delle società, le donne non ne hanno bisogno, loro i figli li fanno per davvero. Avete mai pensato di aprire un vostro shop? Per adesso è troppo presto, porterebbe via troppo tempo, magari un e-shop. Avete in cantiere di esportare il vostro brand anche all'estero? Lo stiamo già facendo con un buon successo in Spagna, Austria e ci stiamo provando in Germania e Russia. Come scovate i nuovi prodotti? Nei modi più assurdi e improba-
bili. Di base se troviamo dei prodotti che siano originali e utili e che non si siano ancora visti in giro, li prendiamo in considerazione, altrimenti li lasciamo perdere. Come vi tutelate dalle imitazioni? Ci imitano di già, ma quasi sempre i negozi e i distributori preferiscono il nostro brand. Tentiamo di essere sempre efficienti e attenti alle esigenze dei nostri buyer, proponendo nuove varianti, una famiglia di prodotti in espansione e la sicurezza di poter parlare con una società seria e presente per risolvere eventuali problemi. Svelateci in anteprima almeno un paio di assi nella manica, che presenterete prossimamente nella collezione Hi Fun. Hiwireless di cui ho già accennato, sarà il primo speaker stereo, potente, con un design accattivante e ad un prezzo accessibile, che utilizzerà la trasmissione radio, invece che gli scomodi fili, per diffondere la musica dal dock alle casse poste fino a 35 m di distanza. Per questo prodotto abbiamo richiesto alla Apple il loro marchio di qualità “made for iPod”, particolare molto importante nel mondo dei diffusori musicali. Cosa volete che pensi la gente quando sente la parola Hi Fun? Sarebbe magnifico che l'associazione fosse: originalità, qualità e utilità ita-
liana. Qual' è la vostra strategia per far crescere il brand Hi Fun? Prodotti diversi dalla norma, simpatici e utili, di cui la gente parli naturalmente. Per adesso è bastato. Crediamo sia meglio investire nei prodotti che nella pubblicità, in fondo ogni pubblicità la paga il cliente compresa nel prezzo del prodotto. Alcuni lo chiamerebbero marketing virale... Quanto è stata importante l'idea di vendere il prodotto anche all'interno di fashion-store? Fondamentale, ardita ma geniale, ci ha permesso di essere monopolisti all'interno dei negozi e successivamente ci ha permesso di entrare nelle strutture più appropriate come gli Apple Premium Resellers, Mediaworld, Mondadori, eccetera, molto piu velocemente che se non fossimo stati prima nei fashion store. Teniamo molto alla parte fashion store e stiamo creando una divisione delle linee di prodotti proprio per lasciare ai fashion store prodotti esclusivi. Il mondo della moda con le sue fiere è molto più stimolante e divertente che quello del retail elettronico, fatto principalmente di problematiche sui margini di guadagno, invece che sui prodotti. Spesso si inizia un impresa con grande entusiasmo e con un po' di follia. Poi ci si trova sulla bicicletta a pedalare, e a sudare parecchio. Quanto vi pesa e quanto vi rende felici, in questo momento, pedalare? Io credo che nella vita bisogna darsi da fare. Se si ha la fortuna di poter lavorare per sè stessi bisogna essere tutti i giorni consci dell'incredibile fortuna che si ha. Se a questo si aggiunge che ciò per cui lavoriamo lo abbiamo creato da soli con le nostre sole forze e senza l'aiuto di nessuno, pedalare non può pesare, sudare diventa piacevole.
ROD HUNT intervista di Pierpaolo Bironi In questo numero vi presento uno degli illustratori emergenti più cool del momento. Il suo nome è Rod Hunt, vive nel Regno Unito e disegna la vita in immaginarie città di sua invenzione e creazione. Il suo talento è stato notato sin da subito dalle più grandi riviste e dai più grandi network inglesi. Lui non si considera arrivato, ma una cosa è certa: la sua carriera ha subito un’ impennata e un suo disegno assume il valore qualitativo di un moderno Picasso. Lo abbiamo contattato e lui dalla sua bella Greenwich ci ha risposto tra un disegno e l’altro con grande disponibilità e serietà.
Parlami di te in generale. Sono un illustratore e designer con base a Londra. Ho costruito la mia reputazione con illustrazioni retrò di paesaggi molto dettagliate lavorando per clienti inglesi e internazionali nei settori di pubblicità, advertising, per copertine di libri riviste e molto altro. Alcuni dei miei clienti includono: Barclays, BBC, Computer Art Magazine, FHM, Maxime, The Economist , Orange e Vodafone. Inoltre sono vicepresidente dell’associazione illustratori del Regno Unito. Dove vivi ora? Vivo a Greenwich, ma ho uno studio anche a Londra. Quando hai cominciato a disegnare? E’ tutta la vita che disegno. Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua carriera? Sin da bambino sono stato un prolifico disegnatore, ma non ho mai considerato l’arte 18
come un lavoro fino al compimento dei 17 anni. I miei studi erano orientati sulla biochimica, studiare disegno e arte in generale era solo un divertimento. Poi però mi sono reso conto che quello che stavo studiando non era quello che veramente volevo, io volevo solo disegnare e invece di studiare illustravo. Quale città hai in testa in ogni tua illustrazione? Ho sempre amato l’architettura, mi piacciono le città e i vari caratteri nascosti in esse. Visitare una metropoli ha sempre qualcosa di eccitante e di avventuroso per me. Questo lo metto nei miei lavori e nelle mie realizzazioni.
Che cosa pensi prima di cominciare un’illustrazione? Che cosa vorresti rappresentare quando cominci a disegnare? Credo che la cosa più importante sia intrattenere il pubblico con la propria illustrazione. Il detto: “Una foto vale più di mille parole” è azzeccato anche per questo tipo di lavoro. Un’illustrazione si può ottenere attraverso molteplici idee e sfaccettature. I lavori migliori sono quelli che informano, metto il pubblico di fronte al problema e lo spiego sotto diversi punti di vista. Quali sono le tecniche di disegno che usi? Tutti i miei disegni sono prodotti in digitale. Però prima di avvicinarmi ad un computer ho molto lavoro da fare. Realizzo preventivamente le mie illustrazioni e le mie idee disegnando con una penna a sfera o una matita su un taccuino formato A5. Dopo aver realizzato il lavoro su carta, seguo le linee guida tracciate con una tavoletta grafica utilizzata con Illustrator e completo così il lavoro. Hai in programma mostre, o ne hai fatte di recente? Se si quali e quando? Nell’ottobre 2008 ho preso parte ad uno dei maggiori eventi espositivi per illustratori di Londra chiamato Hot Rods and Hairy Beasts con un gruppo di colleghi come Linzie Hunter, Nishant Choksi e Allan Sanders. L'obiettivo dell’esibizione era quello di fornire una serie di lavori che spiegassero i nostri interessi e le nostre visioni creando dei disegni nuovi e creativi. Tutti noi abbiamo un modo molto simile di vedere l’illustrazione, siamo tutti molto retrò. E’ stato un grande successo di critica e pubblico. Alla prima della rassegna, solo su inviti, hanno partecipato ben 200 persone. Vorremo per il prossimo anno fare ancora qualcosa tutti assieme, ma dipende dagli impegni che avremo. Per una mostra il lavoro è intenso e duro. Qual’è la tua illustrazione preferita? La mia preferita è la copertina di un best seller sul cambiamento ambientale chiamato: Change the world 9 to 5. L’illustrazione si chiama We are What We Do, e la realizzazione interattiva di tutto questo è stata fatta per la raccolta della galleria del Museo di Woking in Inghilterra. Tutta la creazione è stata complessa per le dimensioni del lavoro da svolgere. Di recente il mio lavoro Robot Love and Fishy Sub è stata molto soddisfacente ed ha ottenuto un grosso successo. A cosa stai lavorando ora? Sto realizzando una mappa per i visitatori di un grande parco del Regno Unito e sto illustrando un libro per uno show della BBC. 20
Adoro Robot Love. Noto che questi personaggi sono in parecchie tue illustrazioni da cosa hai preso spunto? Son cresciuto con film come Star Wars, The day the earth stood still e Forbidden Planet, oltre a guardare i soliti Flash Gordon e Star Trek. Trovo che il loro design sia unico e di grande stile e impatto tutto questo alla fine è rimasto in me. E poi ragazzi i robot sono sempre cool! A quale lavoro, se ce n'è uno, non avresti mai voluto partecipare? Penso che se non sei troppo occupato non dovresti mai avere paura di rifiutare un incarico. Se ti sovraccarichi, tuttavia, la qualità dei disegni ne risente. Non bisogna cedere al richiamo del denaro, questo a lungo andare potrebbe essere deleterio. Se il cliente è insistente ed esige a tutti costi qualcosa che però potrebbe non rispecchiare i canoni che ti caratterizzano allora in questo caso non dovresti mai avere paura di rifiutare. Parlami dei tuoi sogni lavorativi. Quali sono le tue speranze per il futuro? Vorrei vedere realizzarsi tutti i progetti in corso. Vedo come naturale sviluppo di quello che faccio l’animazione e il cinema sperando di trovarne il tempo. Cosa consigli a chi volesse affacciarsi a questa professione? La prima cosa è avere voglia di lavorare e non avere mai paura di mostrare il proprio lavoro. Bisogna credere in se stessi e trovare un pubblico. Se nessuno sa quello che fate come potete emergere? Esporre e trovare un pubblico è fondamentale. Come seconda cosa consiglio di iscriversi ad un’associazione di settore come la nostra in Inghilterra (http://www.theaoi.com) che sia in grado di darvi sostegno supporto sia legale che informativo per la vostra attività, aiutandovi a trovare sbocchi lavorativi nel settore. L’ultimo consiglio che do è cercare di mantenere al cento per cento il controllo sui diritti dei vostri lavori. Lo sfruttamento del vostro talento deve essere solo vostro e non “rubato” da terzi. Un saluto ai nostri lettori? Disegnate un robot oggi! Vi renderà felici!
Trovate Rod su internet sul sito www.rodhunt.com
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DISCHI CHE (FORSE..) FARANNO STORIA
Quanti album in questi mesi. Sono tanti e sono belli. In alcuni casi magnifici, come nel caso di Two suns, secondo album di BAT FOR LASHES, al secolo Natasha Khan. L'anglo-pakistana consolida il suo stile fatto di basi elettroniche e trip-hop accompagnate da melodie eteree o talvolta piÚ allegre. Restando tra le voci femminili, decisamente piacevoli due gioiellini pop di recente pubblicazione: My maudlin career degli ottimi CAMERA OBSCURA (cercatevi pure la loro cover di Super Trooper degli Abba) e Ray guns are not just the future di THE BIRD AND THE BEE. Raffinato, orecchiabile, un ottimo compromesso tra pop e canzone d’autore. E che dire di THE DECEMBERISTS? La band di Colin Meloy negli ultimi anni non sbaglia un colpo, e anche stavolta sforna un'opera folk-rock di grande spessore, The hazards of love. Prima di alzare i BPM, obbligatorio consigliare il nuovo lavoro del pianista canadese di origine iraniana BARZIN. Il suo nuovo album Notes to an absent lover, ideale seguito di My life in rooms, ti conquista ascolto dopo ascolto, suadente, semplice ma affascinante. Ludovico
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Einaudi, uno dei migliori pianisti di casa nostra, si propone invece con il progetto classico-elettronico WHITETREE. Cloudland è un morbido accompagnamento alle vostre giornate di riposo. Meritevole. A chi va il premio del capolavoro in questa tornata? A quel piccolo genio di PATRICK WOLF, che con The Bachelor va oltre il già ottimo The magic position. Cultura musicale infinita, classe e idee, “l’uomo lupo” ha tutto. Da ascoltare, a prescindere dai vostri gusti. Tornano anche gli YEAH YEAH YEAHS, energici come sempre, ma con It's Blitz! ripropongono un sound che suona molto meno fresco ed entusiasmante di quello del disco precedente. Discreto risultato, ma mi aspettavo di più. Anche gli JUNIOR BOYS, con l'e-
lettronica elegante di Begone dull care, non deludono e si confermano nome imprescindibile della musica contemporanea. Discorso simile per i RÖYKSOPP, che con Junior raccolgono pezzi di qualità e sicuri successoni radiofonici, come per esempio Tricky tricky. Il nuovo di MORRISSEY (leggendario ex cantante degli Smiths), Years of Refusal, sfoggia musiche decisamente rockeggianti, e merita a prescindere dai testi, come sempre ottimi. Volete qualcosa da suonare a tutto volume? Fantasies, firmato METRIC, è electrorock di buon livello, ascoltatevi il singolo Help i'm alive per un assaggio. Qualcuno si ricorda gli ART BRUT? I loro album precedenti non mi avevano entusiasmato, mentre il nuovo Art Brut Vs. Satan grazie all’innesto di chitarre davvero cattive si dimostra album da ascoltare. Da segnalare anche il nuovo lavoro dei cupi folk-rockers CURRENT93 di David Tibet, Aleph at Hallucinatory Mountain, nel quale troviamo molte più chitarre violente ed elettricità che nei precedenti lavori. Eccellente per chi apprezza il genere o per chi vuole provare a farsi ipnotizzare dal santone Tibet. Qualche altra band “newcomer”? Meritano un “assaggio” anche PHOENIX con Wolfgang Amadeus Phoenix, JAPANDROIDS con Post-Nothing e WHITE LIES (ma questi li conoscete già, ne sono certo) con To lose my life. BEPPE DONATI
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S.E.N.S. Intervista di Beppe Donati In anni di attività Wait magazine ha incontrato tanti artisti, ascoltato dischi, pubblicato recensioni gradite e non gradite. E di una band che conosciamo da tempo, i S.E.N.S., faceva parte Stefano “Panoz” Cavioni, chitarrista apprezzato e amico della nostra redazione, scomparso a ottobre 2008. Pensavamo da tempo a come ricordarlo e salutarlo anche su queste pagine, e la migliore occasione ci sembra il poter parlare con i S.E.N.S., tornati a suonare dopo una comprensibile riflessione. “I sentieri vanno errando, ma non si smarriscono” e i Sentieri Erranti sono ora Roberto Allegrini, Marco Cusaro, Matteo Garlaschi e Pierpaolo Marchetti. Per chi non vi conosce già, come e quando nascono i SENS? Matteo: Prendiamo in prestito il titolo di un romanzo di Pontiggia, "nati due volte". La prima volta nel 2003, la formazione era per tre quarti questa e comprendeva Stefano Cavioni . La seconda volta nell'ottobre 2008, la nuova formazione è nata nostro malgrado per la scomparsa di Panoz. Già nella primavera del 2008 avevamo cominciato a inserire alle tastiere Pier come polistrumentista, figura di moda ultimamente in molte band, che ora con noi suona la tastiera e il basso. Marco è diventato chitarrista/bassista. Abbiamo di recente pubblicato un EP di 5 pezzi che racchiude l'ultimo demo del 2007, con una canzone che risale al 2004, per l'etichetta pavese Orquestra. Il titolo è "La rivoluzione della sincerità". Datemi una definizione musicale dei SENS. Mat: Rock abbastanza tradizionale nella struttura dei pezzi, con molte influenze statunitensi/anglosassoni per la parte musicale e con un cantato più italiano e cantautoriale. Il cantato forse a tratti ricorda Lindo Ferretti, se posso scomodare un paragone. A questo proposito, i testi come nascono? Roberto: Per quanto riguarda i testi, non c'è una principale linea, nascono da fonti diverse, libri o film, senza una linea precisa. I nuovi brani hanno come fonte un libro di Jodorowsky ("Io e i tarocchi. La pratica, il pensiero e la poesia", Giunti Editore), dove dice "se l'arcano maggiore parlasse". Ho preso come esempi due di questi, ispirandomi alle sue
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narrazioni: Il Diavolo e L'Innamorato. Il momento migliore che ricordate per i SENS? Mat: A Trento a settembre 2008 per il premio Pavanello. Per due ragioni: gli altri partecipanti al premio erano tutti cantautori e noi invece eravamo proprio in formazione compatta tipo squadra di hockey a un campionato di pattinaggio artistico. Abbiamo fatto due canzoni solamente, molto rodate e che avevamo già registrato. In un certo momento dentro di me pensavo che potessimo proprio andare in automatico. R: Vedevamo che tutti giù se ne accorgevano, che funzionava. Mar: Non ne ho uno in particolare, ogni esperienza ha lasciato qualcosa. Nell'ultimo periodo sono sempre stato personalmente soddisfatto della performance. Progetti per il futuro? Mat: Cito Roberto Allegrini per dire "Tornare a essere". Se una persona che non ci conosce chiedesse, qual è il pregio dei Sens? Il pregio è sempre stato ricostruire un'identità molto marcata e precisa, quello che dobbiamo fare è ricostruirla. R: Avevo l'idea di cambiare anche il nome, perché l'identità musicale e sul palco sarà comunque diversa da quella che era. Stiamo cercando un'inquadratura con la nuova presenza di Pier. Fatevi tre domande a vicenda (e qui superiamo Marzullo) Mar: Ti diverti ancora? R: Sì, decisamente sì. La voglia di andare alle prove e sentire questi pezzi nuovi c'è assolutamente. Mar: Hai perso il mordente nella ricerca di nuovi orizzonti, tu che sei l'anima organizzativa e il collante della band? Mat: Sicuramente l'entusiasmo non è minore, è diverso. Suonare inseme è una grande soddisfazione, ma crescendo e formandosi ognuno la propria individualità ci si rende conto che si deve scendere a compromessi. Tornando a quello che è successo, i primi tempi da parte mia c'era anche una chiusura. Ma ora vedendo che le cose dal punto di vista musicale vanno bene e che il rapporto umano c'è eccome, e poi c'è da dire che i ragazzi di Orquestra ci danno una grossa mano. Grazie a loro, Roberto, Marco e Pierpaolo l'entusiasmo c'è. Mat: La domanda che ci facciamo ogni tanto è "Cosa manca ai SENS?" (ma di certo se la fanno in tanti) R: Da quel punto di vista potrebbe mancare nulla o potrebbe mancare tanto. www.myspace.com/sentierierranti
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RECENSIONI - TALENTI EMERGENTI CALIBRO 35 “Calibro 35” 2008 Cinedelic records www.myspace.com/calibro35 E cazzarola, eccolo finalmente un bel disco originale, bel suonato, ben letto, ma sopratutto ben pensato! Il mio nome è Merli, Maurizio Merli. La città s’incazza, non importa se sia Milano o se sia Roma. Spolverini beige, baffoni e basette sulla faccia… Alfa e alfette, Giorgio Scerbanenco e tutta l’Italia a mano armata che si agita, si difende dalla malavita. Gli anni bui sono tornati, gli anni del polizziottesco all’italiana: 35, come I millimetri della pellicola cinematografica, un film che questo disco vi farà vedere con le orecchie; passate d La mala ordina a Bovisa funk, l’adrenalina vi correrà lungo la camicia fiorata, si avvolgerà sulla cravattona in poliestere di vostro padre. Gli anni Settanta! Rivisti, rivisitati e raccontati con gioia (azz, e c’è anche un goccio di Rondò Veneziano…). E poi, Bouchet Funk! Ma Barbara Bouchet ve la ricordate? Ullallà! E la cover di Un cittadino al di sopra di ogni sospetto… la ragazza con la pistola… come direbbe Ettore, un amico mio – Splendido! Dieci! Dieci!!! ENRICO MAURO MED IN ITALI “Soluzione” 2008 www.myspace.com/meidinitali Ussignùr… e che strano genere musicale è questo, codesto e quello? Soluzione, quattro brani, sinceramente ben suonati, ben composti, alternati, belle linee di basso. Non mi piace lo stile di canto, ma credo sia proprio e solamente una questione di gusto personale. Non mi piacciono, o meglio, non li ascolterei, eppure sono molto interessanti e quindi sono consigliabili: tra jazz, De André, filastrocche e newwave-pankinglese. Ironia, ironia… Giorgia, ecco chi mi ricorda il cantante… molto italiani, con un approccio “alto”… già, l’ironia: se i testi fossero ironici, alla EELST, o come I Pennelli di Vermeer, lo scontro tra diversi renderebbe il tutto più interessante. Sottoposti alla prova del ferro, ebbene passano a pieni voti.. pure la tastiera mentre scrivo, balzellon, balzelloni.. non mi piacciono, eppure otto, audibilissimi, da ascoltare, da promuovere, da far circolare, da incoraggiare. Solo, un pochino, pochetto, di ironia… tanto per sdrammatizzare il talento tecnico… ENRICO MAURO MACNO “Come una volta” 2008 Venus Dischi www.macno.it A parte che il nome dell’album mi ricorda quello di un negozio di pasta specializzato in tortelli il cui ripieno è un po’ povero, il disco dei Macno, tre ragazzi allegramente vivi, mi ha fatto un’impressione stanca è un po’ noiosa. In realtà non riesco bene a capire cosa ci sia che non mi suoni nelle orecchie: non posso indicare una cosa piuttosto che un’altra, la voce, ma non abbastanza, la musica ma non abbastanza, i testi, ma non abbastanza per stroncare nettamente… secondo il mio giudizio sono un po’ troppo sanremesi, di quelle band categoria giovani che si guardano solo perché dopo di loro arrivano, finalmente, le conigliette di Playboy: SLURP!!! Allora ho deciso di sottoporli alla prova del ferro da stiro con caldaia: li ascolto mentre stiro, e se sparo fuori il vapore a ritmo di musica allora sono promossi. E invece non accade… a volte penso che sani testi in inglese, bellamente incomprensibili, siano il toccasana di molti mali musicali italiani. Sanremesi , audibilini-ini-ini. Sei meno… ENRICO MAURO
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LARADURA “Dal tramonto all’alba..” 2007 www.myspace.com/laradura Non mi piace il nome.. per nulla, per nulla, per nulla… sembra un collettivo chitarristico di contadini erranti portatori di un (in)sano bacillo hippy. Ecco, partiamo subito con un po’ di pregiudizio… comincia il disco , chitarre, e tappeti sonori… insomma, nonostante il nome, e gli immancabili ed effettivi richiami bucolici al nome scelto per il gruppo, non posso dirne male. In effetti., sembra proprio di stare in una radura a veder lucear le stelle. Un po’ Emidio Clementi, un po’ Diaframma/Federico Fiumani, le note melanconiche che mi giungono alle orecchie non lasciano indifferente; ricordano i Mogwai, gli Arab Strap, pur se sarebbe bello vederli alle prese con testi che avessero come argomento fatti più vicini alla realtà, dimostrano buone potenzialità di crescita, anche se non ancora pienamente espresse. Dal tramonto all’alba è un buon viatico per una buona prospettiva futura. Sette di audio. Uhm… e se fosse Lara-dura?... brrr, non voglio pensarci… ENRICO MAURO MINISTRI "Tempi bui" 2009 Universal www.myspace.com/ministri “Alla gente piace vedere la faccia di Briatore, non c’è niente da fare, ti devi rassegnare… ha gli occhiali da sole, ha la pelle marrone." Coordinate: quarta traccia. Titolo: La faccia di Briatore. Ecco, questa canzone vale da sola l'acquisto dell'album, rappresentando una spietata fotografia dell'Italia odierna, confezionata perfettamente con un testo che strappa a chiunque un sorriso, su una struttura pop-rock da grande "anthem". "Fatemela vedere, prima che mi quereli" è un ritornello irresistibile, ve lo assicuro. E il resto? Non delude. Qualche banalità pseudo-moralistica forse traspare, come nella pur coinvolgente "Bevo", ma anche questo secondo album denota vivacità intellettuale che si traduce in testi pungenti e ironici, su musiche rock piuttosto sgrezze (il passaggio alla major Universal ha modificato poco l'impronta "indie" e sgangherata dei nostri) e in alcuni casi decisamente catchy, vedi per esempio Diritto al tetto, la title track o le stesse Bevo e La faccia di Briatore, il brano più pop del disco. Tempi bui o no, otto e audibilità garantita. BEPPE DONATI PAOLO BENVEGNU' "500" 2009 La Pioggia Dischi www.myspace.com/benvegnupaolo Benvegnù in questa categoria Emergenti ci sta stretto, d'accordo, ma purtroppo sono in tanti a non conoscerlo ancora e questa è una delle situazioni più inspiegabili della musica italiana. Eppure ormai siamo a due album e tre EP, sotto il nome dei Paolo Benvegnù (che è una band, ma è anche lui). L'ex chitarrista degli indimenticabili Scisma si è ormai consolidato in una dimensione cantautoriale di "ipersensibilismo", dedicando le sue enormi capacità di scrittura a coniare gioielli di pop romantico, come la recente "Io e il mio amore" compresa nella compilation "Il paese è reale". In questo nuovo Ep composto da cinque brani il suono si mantiene sulle coordinate del precedente ottimo album "Le Labbra", mantenendo nei brani una forte componente di chitarre che si sposa alla strumentazione più classica (pianoforte, violoncello, anche sassofoni in "Superstiti"). I testi sono ancora incentrati sull'amore, ma si mantengono lontani dalla dimensione banale e melensa che inquina quasi tutto il pop odierno. Non tutti i brani sembrano ispirati allo stesso modo, ma questa critica ci sia permessa nei confronti di chi ci ha abituato a veri e propri capolavori. Audibile, sei e mezzo. BEPPE DONATI
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ZIPPO “The Road to Knowledge” 2009 Subsound Records www.myspace.com/zippomusic Liberamente ispirato a un libro di Carlos Castaneda, questa strada pverso la conoscenza degli Zippo, italianissimi, è un a felice scoperta… cupo, introspettivo e godurioso, mette a disposizione degli ascoltatori un rock stile simil-stoner molto in voga negli ultimi anni negli Stati Uniti d’America (in realtà sono un po’ più pesanti della media, rispetto per esempio agli QOTSA). Originali per essere italiani, un po’ meno magari su un palcoscenico internazionale, gli Zippo ottengono secondo me un ottimo piazzamento anche in classifica assoluta. È un disco che comprerei e del quale consiglierei l’acquisto a nemici e amici. Apprezzabile, l’ispirazione letteraria, che dona un contesto solido e interessante. Anzi a questo punto forse è un peccato perdersi la comprensione di testi. Ovviamente in questo caso hanno ampiamente superato la prova del ferro da stiro. Ultimo commento per il packaging: di livello, ben fatto e interessante. Grande audibilità fiorita, un ottetto di neutroni stabile. ENRICO MAURO MOLE “Nero viaggiatore” 2008 Reddarmy www.myspace.com/moleatlantide4et Personalmente come ascoltatore non sono indirizzato verso la musica hiphop/rap/dance e misture varie. È comunque indubbio che l’Italia da quanto punto di vista sta dando grande prova di maturità e scescita, con una fusione interessante e riuscita di stili, comprendendo la melodia all’italiana in un contesto musicale più cattivo… gli esempi citabili sono molteplici, dai Casinò Royale, a Caparezza, da Frankie Hi-Rng a Marracash e compagnia reppante, senza voler escludere nessuno, né compilare classifiche… mole, con questo Nero viaggiatore si unisce al coro, dando alle stampe e alle nostre orecchie un prodotto (non in senso commerciale, deteriore) decisamente interessante. Uno spaccato di quello che il paese produce e vive. Da comprare? Sì, senza dubbio alcuno, a prescindere dal genere che preferite, questo nero viaggiatore con undici brani interagisce bene con la nostra vita. Ecco, potrebbe essere la colonna sonora per parte dei nostri accadimenti: quali li sceglierete voi… otto, YO!!! ENRICO MAURO TRIOBRIODELUXE “Non bravi ma belli” 2009 AlkaRecords www.myspace.com/triobriodeluxe Trovo detestabile il nome scelto da questi tre ceffi. Trovo detestabile pure la grafica del disco, pare piuttosto lo stile dei cartelli indicatori dei pubblici cessi durante Italia 90 che non una buona scelta per la copertina di un disco. Non so neanche se essi siano più belli che bravi, le immagini sono scarse… eppure è uno dei dischi più interessanti ascoltati ultimamente da noi altri. Due chitarre e un basso, cori stile power rock anni ottanta, Bad Religion et similia. E poi riff che richiamano i Settanta, eco di Black Sabbath e una batteria elettronica (!!!) stile primi CCCP. La voce? Presente i Tre allegri ragazzi morti? Ecco… singolarmente nulla di originale, ma tutto insieme all’orecchio un melange intrigante (ah dimenticavo, pure qualche goccia di un qualcosa di simile a disco music… con chitarra…) brevi e bravi… saranno bellissimi? Lascio volentieri il compito di scoprire questa cosa a qualche fascinosa e intelligentissima lettrice di Wait… nove, disco da major. ENRICO MAURO
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ESDEM “You Can’ Talk About Indie-Rock” 2009 www.myspace.com/esdem Un disco complesso composto da più strati sonori che trasferisce la sensazione di una colonna sonora. Tra il noise e il sogno, gli Esdem hanno realizzato un disco sottilmente intossicante, ricco di voci fuori campo e straniante. Sarà, ma mi sembra musica perfetta per un viaggio in treno, cullati nelle ossa dagli scricchiolii ferroviari e nelle orecchie dall’incrocio di ipnotici tappeti sonori. Non aspettatevi nulla di “agitato”, i primi rumori li troverete dopo la metà del disco. Le mani di Iko, regala poi una sensazione tanto strana, visto che pare un incrocio tra la Pierpaolo in URSS degli Squallor e Ritorno a casa degli Afterhours, un pianoforte in sottofondo, una voce deformata e screziata da un accento meridionale. Tenendo conto di tutto, direi che è un disco interessante, che si mette fuori dal circolo dello stereotipo musicale tipico (italiano non lo dico stavolta). Non so quanta strada faranno, ma per me meriterebbero altre possibilità. Sette e 85. ENRICO MAURO SICK TAMBURO "Sick Tamburo" 2009 La Tempesta www.myspace.com/sicktamburo Due ex componenti dei Prozac+ (ve la ricordate "Acido Acida"?), coadiuvati da un batterista e un bassista, si cimentano in questo nuovo progetto decisamente senza compromessi. Finalmente un suono originale, un electro-punk-rock potente e preciso, con cantato femminile italiano, prodotto alla perfezione e non a caso pubblicato da La Tempesta, meritevole etichetta de I tre allegri ragazzi morti. Suoni secchi ed energici, cura per il dettaglio, fiumi di energia punk. La musica dei Sick Tamburo mi entusiasma, ci sono i chitarroni e la batteria cattiva, l'attitudine internazionale e un certo stile anche estetico (vedere foto e video per capire). I testi sono poco incisivi, ma certo il cuore del progetto non è nel significato di queste parole recitate come filastrocche (o mantra), anzi l'effetto è quello che presumibilmente si voleva, accompagnare con rime scelte accuratamente, in cantilene alla CCCP/CSI ma molto meno "pesanti" nei confronti dell'ascoltatore. In sintesi una notevole immediatezza va probabilmente a scapito della longevità del disco, che è decisamente godibile e significativo. Sette e mezzo e complimenti. BEPPE DONATI LA TEORIA DEL PROIETTILE "Morte di un'idea" 2009 Nualtar Records www.myspace.com/lateoriadelproiettile Si ispirano nel nome all'altrimenti detta "teoria ipodermica", che in sociologia indica come i messaggi dei media colpiscono personalmente gli individui, in modo diretto e immediato, modificandone opinioni e comportamenti. Qualcuno ha citato Mars Volta, Liars e Massimo Volume per descrivere la loro musica e di certo lo schematico disordine del loro impasto sonoro ricorda in qualcosa ognuna delle band citate. Cinque tracce in questo EP, a comporre un ottovolante musicale fatto di accelerazioni e rallentamenti, dilatazioni e sovrapposizioni che sferzano con tutta la violenza di chitarre affilate e ritmi incalzanti. "Presagio di un infausto ieri" e "Tra sacro e profano" per esempio ricordano davvero molto i brani dei Mars Volta, essendo però purtroppo (ma ovviamente) priva di un cantato così folle e straordinario. Ci troviamo insomma di fronte all'approccio italiano a una strada già battuta nel mondo anglosassone, in ogni caso nel complesso un lavoro di buona qualità e molto promettente, che si merita un sette. BEPPE DONATI
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RECENSIONI - new & cult PORNO di Irvine Welsh (Mondadori) Nel precedente capitolo dell’epopea tossica di Irvine Welsh, quel ‘Trainspotting’ divenuto negli anni romanzo e film di culto, uno dei protagonisti esordiva dicendo di aver scelto di non scegliere la vita. Nel seguito del 2003, ‘Porno’, sono trascorsi dieci anni e, sebbene l’eroina non sia più parte integrante delle vite dei personaggi, non si può certo dire che i ragazzi si siano imborghesiti. Sick Boy, dopo essersi reinventato pappone e spacciatore in quel di Londra, torna a Edimburgo per gestire un tipico pub delle periferie scozzesi. Cocainomane, egocentrico e sempre più affetto da manie di grandezza, diventerà il regista del film a luci rosse da cui il titolo del romanzo. Mark Renton, che nel finale di ‘Trainspotting’ vedevamo fuggire dai suoi compari insieme a una sacca piena di soldi, vive ad Amsterdam, dove si barcamena tra la gestione di un club e una vita di coppia decisamente fallimentare. Il sempre più rovinato Spud, invece, tenta addirittura la carriera letteraria con esiti prevedibilmente disastrosi, mentre Frank Begbie, dopo un soggiorno nelle patrie galere, è tornato ancora più incazzato e livoroso. Grazie a un congegno narrativo perfetto, valorizzato dalla scelta di affidare ogni capitolo a un narratore e a un registro linguistico differenti, ‘Porno’ è il classico libro che si legge d’un fiato, senza lungaggini od ostacoli di alcun genere. Consigliatissimo. MATTEO GARLASCHI
cult
BROOKLYN SENZA MADRE di Jonathan Lethem (Net) Un investigatore (o qualcosa di simile) che soffre della sindrome di Tourette, un disturbo neurologico che produce in chi ne soffre tic vocali (tra i quali pronunciare scurrilità continue) e motori e compulsioni ossessive. Il protagonista di questo romanzo narrato in prima persona è la chiave di tutto. Chiave perché dona un tocco surreale alle vicende, caratterizzando particolarmente quello che si configura, più che come un hard-boiled, come un particolarissimo romanzo di formazione incentrato appunto su di lui, Lionel detto "Testadipazzo". Lionel è un orfano, cresciuto in un istituto insieme ad altri ragazzi divenuti insieme a lui una specialissima squadra che si troverà ben presto nei guai. La storia si dipana progressivamente, svelando personaggi e situazioni passo passo e facendo ricorso ad ampi flash-back che ricreano atmosfere di una Brooklyn sulle cui strade immagino passeggiare Robert De Niro. Tra intuizioni ridicole o geniali e flussi di coscienza coprolalici, “Brooklyn senza madre” spicca come uno dei romanzi più coinvolgenti degli ultimi anni e Lethem si dimostra un autore dalla scrittura matura e pirotecnica. Nel 2010 il romanzo diventerà anche un film interpretato e diretto dal grande Edward Norton. Imperdibile. BEPPE DONATI
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MIA SORELLA E’ UNA FOCA MONACA di Christian Fascella (Fazi) Guardate il ragazzo in copertina e dimenticatelo. A me ha fatto un'istintiva antipatia. Sarà stato l'occhio nero, o il sangue dal naso. Non mi sono mai piaciuti i teppistelli. Poi, pagina dopo pagina, ho conosciuto il protagonosta e ho cambiato idea. Un adorabile e affascinante bulletto che non può non attirarsi le simpatie dei lettori, in una vicenda talmente normale da sfiorare il grottesco. Una serie di eventi che si susseguono senza che il nostro atipico "eroe" abbia la possibilità di raddrizzare le cose. Un padre ubriacone e la sua nuova fidanzata perfettina, una sorella che per carattere e somiglianza lui definisce "foca monaca", un bullo di periferia che pare avercela solo con lui e poi lei, Chiara, bella e impossibile come il miraggio di quella vita normale che sembra proprio non voler aver nulla a che fare con lui. Un "romanzo di formazione" atipico, coinvolgente, e pure divertente. Bello, bello, bello. ANNALISA VARESI
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GANG BANG di Chuck Palahniuk (Mondadori Strade Blu) Prendete lo scrittore più cinico e scorretto del panorama letterario mondiale. Mettetelo a scrivere di pornografia ed il risultato sarà un sicuro successo. Gang Bang è la storia di Cassie Wright, pornostar in declino che decide di chiudere in bellezza la propria carriera con una gigantesca gang bang, che batta tutti i record e la consacri definitivamente come regina del porno. I narratori che si alternano sulla scena sono tre dei partecipanti all'impresa: n°72, n° 137 e n° 600, mentre, in una affollata e rumorosa sala d'aspetto, attendono il proprio turno.. La storia è quindi raccontata lungo tre binari differenti, in un continuo intrecciarsi di vicende, riflessioni, coincidenze, colpi di scena, aspettative e paure. Il tutto nello stile assolutamente "nudo e crudo" che ha reso Palahniuk uno degli scrittori cult degli ultimi anni. Una sfilata di personaggi grotteschi, tragici e patetici che non potete lasciarvi sfuggire. ANNALISA VARESI
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RISTORANTOPOLI di Mauro Zucconi (Liberamente) Sottotitolo "Come difendersi dai ristoranti". Non l'ho ancora letto, sinceramente. Ma l'ho comprato, subito, appena pubblicato. Perché è un libro sui ristoranti, e a me piace andare al ristorante, per esempio allo Shiraz a Milano o al Capostorno a Casteggio. E poi perché Mauro Zucconi (non ci crederete) è Chinaski, uno dei miei blogger preferiti (http://chinaski77.splinder.com) e già autore dell'irresistibile "Come diventare il mio cane". Pertanto il libro è assolutamente da acquistare, per permettere a Chinaski, con i milioni di euro incassati grazie al mecenatismo popolare, di continuare a fare quello che fa nella vita: nulla. Il difficile sarà trovare il settore giusto della libreria. Cucina? Guide ai ristoranti? Satira politica/attualità? Comprarlo online forse sarà più semplice di quanto sia stato per me in una Feltrinelli, tra commesse andate nel panico non capendo dove fosse. Del resto Ristorantopoli è difficile da definire, è forse davvero la prima anti-guida gastronomica, di certo è la più divertente. BEPPE DONATI
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MATTEO PELLI & JOHNNY PIO Intervista di Annalisa Varesi Matteo Pelli: annotatevi questo nome perché ne sentirete sicuramente parlare ancora, e a lungo. Vero showman della televisione svizzera, ora, con “Johnny Pio”, suo primo romanzo edito da Casagrande, si rivela uno scrittore brillante e creativo, riuscendo a creare uno di quei personaggi ai quali è davvero difficile non affezionarsi. Un ragazzo come ce ne sono tanti, con le sue manie e i suoi difetti, uno che ti sembra di conoscere, e che abbandoni a malincuore all’ultima pagina. Seppur impegnatissimo Matteo ha trovato il tempo di fare quattro chiacchiere con noi di Wait! Chi è Johnny Pio? Quanto vi somigliate? Direi abbastanza, abbiamo diverse cose in comune e alcune differenze, però Johnny è un personaggio che mi sta simpatico, è stato facile scrivere di lui… Come sei arrivato a scrivere un libro? Mi sembri già piuttosto impegnato con il tuo lavoro di presentatore televisivo. E’ una cosa che hai sempre voluto fare? No, in realtà è stata una cosa che è arrivata casualmente e di cui non ho più potuto fare a meno. Chi l’avrebbe mai detto, da quando ho cominciato a scrivere Johnny Pio non ho più smesso. La fan numero uno di Johnny Pio è stata una “certa” Mina, che infatti ne ha scritto la prefazione. Raccontaci come sono andate le cose... Le ho spedito il romanzo per avere un suo parere, mi ha telefonato il giorno dopo dicendomi che le era piaciuto molto, vi lascio immaginare l’emozione… Ora Mina è per me una fonte di energia e di voglia di fare, una persona davvero speciale. 40
Quello che mi è piaciuto di più del tuo libro è questa “mania” che ha Johnny Pio di associare ad ogni persona una ricetta culinaria. Se dovessi trovarne una per Matteo Pelli, quale sarebbe? Ed una per Wait!? Matteo Pelli potrebbe essere una tartar di manzo con ovetto di quaglia, sale grosso una velatura di pepe, olio toscano e tre foglie di basilico, accompagnato da un pane alle noci leggermente tostato e un bicchiere di buon vino rosso. Wait… vediamo… qualcosa di frizzante e innovativo, ma nello stesso tempo tradizionale. Un pesce scottato su una teglia di sale bollente con un goccio d’olio preceduto da uno spaghettino pomodoro fresco e gamberoni solo scottati. Ti piace? A trent’anni puoi guardarti indietro, alla tua carriera, con una certa soddisfazione, cosa che la maggior parte dei tuoi coetanei non può fare. Ti senti arrivato? O qualche sogno rimane ancora chiuso nel cassetto? Ho tanti sogni, una vita senza sogni non fa per me, ho tante idee e non mi sento assolutamente arrivato. Sono conscio delle mie fortune e apprezzo la vita in ogni sua piccola sfaccettatura, pronto come sempre ad andare incontro al mondo. Infine, verrai mai a lavorare per la tv italiana? Abbiamo disperatamente bisogno di uno come te... È una possibilità ma come sai le coincidenze devono essere tante. Il mio paese mi fa lavorare con tranquillità e serenità, è chiaro che lo stimolo di un paese più grande mi stuzzica. Ho ricevuto qualche attenzione estera ma vedremo nei prossimi mesi. Photo by Julian Hargreaves Illustrazione by nevercrew.com
WHAT ARE YOU LOOKING FOR? MONOTY! Abbiamo intervistato Ago, deus ex machina di Monoty Clothes, un nuovo street-brand tutto italiano. di Marco Bianchi Allora, Ago, come è quando vi è venuta la malsana idea di lanciare una linea di abbigliamento? L’idea è nata 2 anni fa, quando nel momento di decidere cosa “fare da grandi”, decidi di provare a tramutare una passione in un lavoro. La moda street era tra le tante passioni sicuramente quella che più sentivo battere nel petto. Inizialmente eravamo in due, il sottoscritto e un illustratore, con il quale oltre a creare il logo ispirato alla tecnica serigrafica del “monotipo” abbiamo cominciato, nonostante tanta inesperienza, creando 3 t-shirts in limited edition, che devo dire hanno avuto inaspettatamente un ottimo riscontro tra amici e conoscenti. Qui, come dici giustamente tu, è nata la malsana idea di continuare, non rendendoci conto di quello che avrebbe davvero voluto significare in tutti i suoi aspetti sviluppare e gestire un brand.L’illustratore che aveva cominciato con me quest’avventura ha lentamente abbandonato per perseguire nuove strade professionali; da qui in poi incroceranno il mio cammino e quello del progetto Monoty nuove persone trasmettendo le loro diverse esperienze e conoscenze personali, che condividendo la malsana idea nello spirito, abnegazione ed entusiasmo mi hanno convinto a “fare sul serio”. Qual’è il concept che c’è dietro a Monoty? Monoty e il suo attuale concept non hanno più un vero legame diretto con il nome di battesimo, ma come scandisce l’attuale campagna pubblicitaria “WHAT ARE YOU LOOKING FOR? ONE LOOK YOUR OWN”…Quale look stai cercando? Un look, il tuo…non vuole trasmettere una linea unidirezionale bensì essere in grado nel suo piccolo di accontentare e esprime il gusto di ognuno di noi, esprimere la bellezza delle diversità che ci rendono unici… Ci siamo guardati attorno e abbiamo cercato in questi mesi di lavoro di interpretare, di capire, cosa vorrebbero indossare e trasmettere i giovani d’oggi attraverso la semplicità di una t-shirt. Il nostro obbiettivo era interpretare tutto ciò nella cura dei particolari (vestibilità, ricerca dei tessuti) per raggiungere una qualità del prodotto totalmente made in italy, i colori dalle tinte forti, i font e le illustrazioni dei nostri grafici…e perché no far sorridere e stupire con un tocco di sana ironia che noi amiamo definire la nostra “anima trash”,che si esprime attualmente attraverso i “wallets” ispirati alla vecchia moneta italiana, che saranno i primi di una serie di accessori che accompagne-
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ranno le prossime collezioni… Chi sono le persone che lavorano dietro a Monoty? Vi conoscete da una vita tipo 'compagni di banco' o, in quale altro modo è nato il team? Come avrai già capito,il nostro team ha avuto una genesi abbastanza inusuale, ossia si è formato sul campo. Dopo essere rimasto da solo, la mia più grande fortuna è stata quella di trovare persone con le quali, oltre a condividere questa passione per la moda street, ritrovavo il mio stesso entusiasmo, voglia di mettersi alla prova in un mondo tremendamente difficile . Il mio ruolo, mi presento vah.. Ago, è rimasto pressoché invariato da quando tutto questo è iniziato, seguo la parte amministrativa e di supervisione relativa al brand. Durante il primo anno ho rincontrato Marco (coetaneo e amico d’infanzia) che era dj resident in un evento nel quale promuovevamo il nostro neonato brand, siccome anche lui aveva da sempre coltivato questa grande passione facendo diretta gavetta sul campo, collaborando da parecchi anni con uno shop, si è immediatamente inserito nel progetto monoty, portando le proprie esperienze personali. Insieme a Marco poi, abbiamo iniziato a sviluppare e approfondire le nostre collaborazioni e iniziative legate al mondo della musica, in particolare alla scena electro, che attualmente meglio identifica il nostro spirito. Siamo convinti che moda e musica vadano pari passo.. In seguito al progetto si è unito Biagio, il più giovane del gruppo, sicuramente un’ ulteriore iniezione di energia per tutto l’ambiente…segue direttamente i rapporti interpersonali con partners e store è molto abile nella comunicazione fondamentale a far conoscere al meglio la collezione. Per completare il progetto mancava la mano di coloro che attraverso la loro arte illustrativa, la loro espressione dessero la concretezza necessaria perché le nostre idee non rimanessero tali. A chiudere il nostro team, lo “zoccolo duro” per intenderci, c’è quindi Luca, colui che cura a 360° la grafica all’interno del nostro brand. Questo nucleo di quattro persone è quello che attualmente,
grazie alle diverse idee e competenze, filtra, modifica e decide ogni nuova iniziativa del nostro brand, sia a livello di comunicazione che di produzione. Last but not least, da un anno a questa parte ci stiamo avvalendo della preziosa collaborazione esterna di un personaggio a voi ben noto… IUCU, che grazie alla sua esperienza, capacità comunicativa e ironia ha contribuito in maniera fondamentale alla nostra crescita sotto tutti i punti di vista. La nostra più grande soddisfazione, comunque, è quella di avere molte persone, amici, conoscenti e collaboratori esterni che credono al progetto come noi, e questo ci permette di aver costruito intorno a quello che inizialmente era solo una “malsana idea”, una vera e propria squadra della quale vorrei nominare almeno Gianluca e Andrea, (quest’ultimo, tra le altre cose, cura quotidianamente il web site Monoty), e i nostri endorsement ufficiali Allo della Valigetta e i Visual Sensation. Ho visto i vostri portafogli. E' un oggetto che sicuramente non passa inosservato e è qualcosa di veramente originale. Penso che davvero possa essere una grande idea e allo stesso tempo veicolare molto bene il vostro brand. Vi rendete conto che, nati come aceessori da affiancare alla vostra linea i portafolgi potrebbero avere un successo tale da farvi identificare come Monoty = 'quelli dei portafogli fighi'? I nostri wallet in PVC, che avranno un prezzo al pubblico abbastanza contenuto (circa 18 €), stanno avendo un buon riscontro, lo ammetto, era un progetto che avevamo nel cassetto da un po’ di tempo, un oggetto semplice e proprio per questo con un buon potenziale. Per la S/S ’09 siamo riusciti a produrre i portafogli con le caratteristiche e il prezzo finalmente noi adatti, abbiamo curato la parte grafica insieme a IUCU, rendendoli simpatici e originali sulla scia del vecchio conio, e speriamo che questo connubio si riveli un’idea vincente, rimanendo però un valore aggiunto in grado di veicolare la nostra collezione, e non il contrario.
Progetti per il futuro? Come si evolverà la linea? Inizieremo a maggio un tour per meglio presentare la collezione S/S ‘09 negli store che già distribuiscono il nostro brand. Questo progetto ricalca molto il nostro concept di brand. Per noi essere in uno store non è solo il punto di arrivo del nostro lavoro, ma è sostanzialmente un’opportunità in più per promuovere i nostri prodotti, per valorizzare lo shop e per legare le iniziative crediamo essere direttamente collegate al mondo della moda quali l’arte musicale e visiva. Cominceremo come detto in maggio nel nostro punto vendita di Bologna, per poi proseguire a Milano e Cremona, queste sono le date già fissate. Sarà un mini tuor denominato “Monoty goes to shops”, si terrà al sabato all’interno dei vari stores, nei quali, oltre ad allestire una presentazione dei nostri prodotti, porteremo a rotazione showcases di tutti i djs che gravitano attorno al nostro brand con rapporti di collaborazione, come il sopra citato Marco aka Jummy, Allo de la Valigetta, Deejay Dave (Club Lingerie) e i Visual Sensation che cureranno il visual degli eventi studiato appositamente per Monoty. I nostri prodotti venduti durante questi “Temporary shop” verranno consegnati al cliente in un packaging studiato appositamente per l’occasione.Questo per il futuro prossimo. Per quanto riguarda la linea, come già detto, vorremmo sviluppare altri accessori da poter affiancare ai capi di abbigliamento, che già saranno valorizzati da nuove proposte a partire dalla prossima collezione invernale ed avere la possibilità di lavorare molto di più sul packaging dei nostri prodotti. Infine teniamo a dire che non abbiamo abbandonato l’idea di aprire le nostre collezioni al mondo femminile, ma con le donne, come si dice, bisogna andarci piano… Qual'è il vostro brand di culto, l'azienda a cui fate da sempre riferimento? Ci fa molto piacere questa domanda, perché ci permette di esprimere un concetto abbastanza azzardato. Alcuni addetti al settore storceranno un po’ il naso, e forse ci condanneranno per “manifesta eresia”, noi abbiamo come punto di riferimento 3 Brand italiani: Franklin and Marshall perché sono a nostro avviso semplicemente i migliori, Pharmacy per la sua attività underground e di ricerca e Joe Rivetto per la sua anima trash. Il nostro sogno sarebbe quello di poter attingere da ognuno di questi tre big del Nustreetwear.
T-shirt della collezione Great Minds by Stussy
Un design chiaro e pulito. Moderno e minimale. Svedese, appunto. Lanciato nel 2008 Void Watches è un nuovo brand capitanato dal designer David Ericsson. Orologi rigorosamente LCD con un tocco di passato e, allo stesso tempo, di futuro. Vetro e acciaio sono assemblati con assoluto equilibrio. Il risultato è molto bello. Il prezzo? 129 euro. www.voidwatches.com
Felpa e t-shirt Madson Discount
Nixon Rubber Player limited edition
T-shirt Sixpack e a destra felpa Penguin
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T-shirt Married To The MOB special edition for Colette.
Cheap Monday Polka Dot Tight Jeans Camicia con cappuccio Obey.
“We love Stephen Sprouse” dalla nuova collezione Louis Vuitton dedicata da Marc Jacobs all’artista Stephen Sprouse.
Hunter by Jimmy Choo. I classici stivali di gomma reinventati in stampa cocco dal celebre shoe designer.
T-shirt ispirate alle icone del rock Amplified.
Borsa Momaboma della nuova collezione P/E 09 con fumetti a colori
Vestito/Top in maglia Pharmacy Industry
Sneaker by Diesel
Puma Mecha King First Round
Reebok Freestyle Hi International Metallic Nike Air Yeezy disegnate da Kanye West
Puma Terror King Stepper
Sebago special edition per Colette
Sperry Top Sider Shoo
Paul Smith
BRAND REVIEWS - NEW, HOT & FRESH GOLD BUNNY Giubbini in pelle, trattati in maniera da renderli moribidi e sottili come uno spolverino. Sono presentati nei colori tradizionali della pelle, ma anche in tonalità sparate (vedi il giallo fluo). Il dettaglio cult? La cerniera stile K Way, abbinata però alla pelle. As seen on David Beckham. MARCO BIANCHI BREO WATCHES Un braccialetto-orologio in gomma che costa 15 euro, in tante varianti di colore. Resiste all'acqua, ha vinto il premio Good Design 2008 e vanta anche poteri 'rilassanti' e potenziatori della capacità di meditazione e concentrazione grazie alla Tumarline che vi è contenuta. Rischia di diventare un cult. www.breosport.co.uk MARCO BIANCHI B SIDED Di fatto sono espadrillas, con la tomaia in canvas e la suola in corda. L'aspetto è però quello di una sneaker, dal momento che la parte superiore è stampata proprio come una scarpa da ginnastica, ad effetto 'trompe l'oeil'. www.thestringrepublic.com MARCO BIANCHI
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WA I T ! F O R C O N C E R T FERRARA
FERRARA SOTTO LE STELLE FESTIVAL (PIAZZA CASTELLO): MASSIMO VOLUME FEAT. FAUSTO ROSSI 11/07 BLOC PARTY+WHITE LIES 15/07 TV ON THE RADIO+ANIMAL COLLECTIVE 21/07
FIRENZE
AFTERHOURS 10/07 VILLA SOLARIA (SESTO FIORENTINO) MOGWAI 17/07 FORTEZZA DA BASSO SUBSONICA 22/07 FORTEZZA DA BASSO
MILANO
MAXIMO PARK 03/06 MAGAZZINI GENERALI STAIND 15/06 ALCATRAZ KATY PERRY 23/06 IDROSCALO NINE INCH NAILS+MARS VOLTA+KORN 26/06 IDROSCALO AMOR FOU 11/07 FABRIK FESTIVAL (SESTO SAN GIOVANNI) OASIS+THE KOOKS+KASABIAN 30/08 ARENA CONCERTI FIERA (RHO) FESTIVAL DI VILLA ARCONATI (BOLLATE), TRA GLI ALTRI: DAVIDE VAN DE SFROOS 23/06 WHITETREE CON LUDOVICO EINAUDI 30/06 FU...TURISTI CON ELIO 06/07 REGINA SPEKTOR+JOAN AS A POLICEWOMAN 15/07
PAVIA
CAPAREZZA 19/06 CASTELLO VISCONTEO NEGRITA 14/07 CASTELLO VISCONTEO
PIACENZA
SABRINA SALERNO+GAZEBO+MAGGIE REILLY+NEJA & MORE.. 27/06 ARENA DATURI MINISTRI 11/07 ORZOROCK
ROMA
LENNY KRAVITZ 05/06 PALALOTTOMATICA DEPECHE MODE 16/06 STADIO OLIMPICO AFTERHOURS 21/06 VILLA ADA METALLICA+MASTODON 24/06 PALALOTTOMATICA BRUCE SPRINGSTEEN 19/06 STADIO OLIMPICO CHRIS CORNELL 07/07 TEATRO OSTIA ANTICA MASSIMO VOLUME+MARTA SUI TUBI+SURGERY 11/07 IP. CAPANNELLE FRANZ FERDINAND+THE KILLERS 14/07 IPPODROMO CAPANNELLE NINE INCH NAILS+TV ON THE RADIO+ANIMAL COLLECTIVE 22/07
TORINO
JUNIOR BOYS 01/06 SPAZIO211 MALIKA AYANE 26/06 GRUVILLAGE (GRUGLIASCO) ISIS 13/07 SPAZIO211 THE GOSSIP 15/07 SPAZIO211 BRUCE SPRINGSTEEN 21/07 STADIO OLIMPICO CRISTINA D'AVENA + GEM BOY 02/08 GRUVILLAGE (GRUGLIASCO) TRAFFIC FESTIVAL (REGGIA DI VENARIA REALE): NICK CAVE+ST.VINCENT 09/07 PRIMAL SCREAM+LADYTRON 10/07 UNDERWORLD+SANTOGOLD+CROOKERS+BLOODY BEETROOTS 11/07
ART & EXIBITIONS MILANO Palazzo della Ragione EXTREME BEAUTY IN VOGUE 3 Marzo 2009 - 10 Maggio 2009 L’evento, creato e curato da Vogue America, celebra e allo stesso tempo si interroga sul ruolo della bellezza nella nostra cultura, in un confronto serrato con i grandi maestri della fotografia del XX e del XXI secolo. Il centinaio di stampe esposte, filtrate attraverso la lente di Vogue, raccontano storie profondamente sensuali e altamente provocatorie, talvolta audaci e spesso al di là delle regole. Lungo il percorso espositivo si possono ammirare i più celebri nomi del passato e del presente del mondo della fotografia, quali, per citarne solo alcuni: Helmut Newton, Annie Leibovitz e Steven Klein. MILANO Triennale Design Museum SERIE FUORI SERIE 21 marzo 2009 - 30 giugno 2009 La seconda interpretazione di Triennale Design Museum dal titolo Serie e Fuori Serie illustra il paesaggio contemporaneo del design italiano che dalla ricerca sperimentale arriva fino ai mercati di massa, usando sia materiali artigianali, sia tecnologie avanzate, e dalle imprese start up arriva fino alle globalizzazione dei prodotti. TORINO Galleria Mars & Partners LODOLA VS CUTRONE. SOVRAESPOSIZIONE 13 febbraio 2009 - 30 maggio 2009 Una mostra che propone il confronto tra due interpretazioni della Pop Art. Un’occasione di amichevole “scontro” tra l’opera dell’artista italiano Marco Lodola e quella del pittore americano Ronnie Cutrone, che presentano una selezione di opere riguardanti il tema della musica. Sedici opere in tutto, di cui fanno parte tele, sculture luminose e disegni che riprendono celebri copertine di dischi o importanti personaggi del mondo della musica ormai entrati nella leggenda. I due artisti, maturando esperienze artistiche molto diverse, si incontrano in realtà attraverso una comune passione, quella della musica, vista come componente fondamentale della cultura pop. GORIZIA Palazzo Attems Petzenstein L'ATELIER DEGLI OSCAR 29 aprile 2009 - 6 settembre 2009 Un patrimonio artistico e storico inestimabile, quello del celebre atelier romano fondato da Umberto Tirelli negli anni Sessanta, che è ora per la prima volta mostrato al grande pubblico. Dal 29 aprile al 6 settembre 2009 tutti avranno la possibilità di ammirare dal vivo questi capolavori “da oscar”. 83 abiti spaziando dai costumi del “Moulin Rouge” di Baz Lurhman, al meraviglioso vestito bianco indossato da Claudia Cardinale ne “Il Gattopardo”, per passare agli abiti disegnati da Milena Canonero per la Marie Antoinette di Sofia Coppola, fino ai costumi di "Amadeus" di Milos Forman. Un appuntamento imperdibile 59 per ogni cinefilo.
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SPIN-OFF, via S. Alessandro 52, 24122 Bergamo BIELLA SUPERSTAR, via Italia 82, 13886 Biella (BI) TRIO, V.le Lido 19, 13886 Viverone (BI) BOLOGNA ARTSINERGY, via S. Giorgio 3, 40100 Bologna ELZAPOPPIN, via San Felice 36/A, 40122 Bologna FABRICA FEATURES, via Rizzoli 8, 40125 Bologna PEACOCK STORE, via delle Casse 4 40100 Bologna PROTEC, via Portanova 2, 40123 Bologna SUGAR BABE, via San Felice 25/D, 40122 Bologna BOLZANO A STORE, via Bottai 4, 39100 Bolzano BRESCIA BAZAAR WEAR, C.so Martiri della Libertà N.21/a, 25122 Brescia BELOTTI CALZATURE, via Tien An Men 15, 25030 Roncadelle (Bs) CORONA BLU, via Vergnano 55, 25125 Brescia (Bs) FORBICE, P.zza Vittorio Emanuele 48 25034 Orzinuovi (BS) MAYBE, via Roma 23, 25039 Travagliato (BS)
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GENOVA BOX 86, Piazza Della Vittoria, 86/R. 16100 Genova KISS POLLY, Strad.ne S. Agostino 26r 16123 Genova MVP, via S. Donato 21/R 16123 Genova STUDIO 3, Via San Martino 12 Int. 5, 16131 Genova IVREA TRIO, p.zza S. Marta 4, 10015 Ivrea (To) JESOLO HOT STUFF, via Bafile, 30016 Lido di Jesolo (VE) LECCE MARTINA STEFANO RAPPRESENTANZE, c/o Duplex - Contrada Improvvisata, 73046 Matino (LE) LECCO THREESIXTY, via del Pozzo 6, 23900 Lecco LIVORNO STRAUS, via dei Mulini 12, 57125 Livorno STRAUS, via Roma 1F, 57125 Livorno LUCCA GIGOLÒ, Via Calderia 10, 55100 Lucca MANTOVA CHECK POINT, via Virgiliana 16, 46100 Mantova SPORTIME, via Orefici 29/31, 46100 Mantova SPORTIME, via Bracci 53, 46100 Mantova CHECK POINT, via Mantova 48, 46041 Asola (MN) MILANO AMI BAR, via P. e A. Pirelli 14, Milano Bicocca la Piazza, Milano CIRCOLO MAGNOLIA, via Circonvallazione Idroscalo, 41 - 20090 Segrate (MI) CLACSON, via Muratori 34, Milano
EASTPAK STORE, c.so di Porta Ticinese 46, 20122 Milano FALCONIERI, via Uberti 6, 20134 Milano FRIP, C.so di Porta Ticinese 16, 20100 Milano FUORI DAL COMUNE, via C. Goldoni 64, 20100 Milano GOA CORPORATION, via A.Sciesa 22, 20135 Milano IEFFE RAPPRESENTANZE, v.le Umbria 27, 20135 Milano J.A.T., Via Morimondo 21, 20143 Milano JUMP, via Sciesa 2/a 20100 Milano JUMP, via Pacini 13, 20100 Milano MELODY MAKER, via Tortona 5, 20144 Milano MULINO DOKS DORA, Toffetti 9 20139 Milano NANA’S, via Tortona 12, 20100 Milano NIPIROOM MILANO, via Muratori 38, 20135 Milano NOLITA LOFT, v.le Crispi, Via Varese 7, 20100 Milano OLIMPIA D., via Carlo D'Adda, Milano PINK, Via Paullo 16, 20135 Milano PURPLE, Corso di Porta Ticinese 22, 20122 Milano SKIPINTRO, via Via Donatello 2/m 20100 Milano SOTAVENTO, v.le Lecchi 7/9, 20135 Milano SPAZIO, Alzaia Naviglio Grande 14, 20141 Milano STUDIO MILANO, Via G. Bugatti 12, 20144 Milano MONZA CARNELLI, via Italia 36 Monza PESSINA ACTIVE, via Italia 3 Monza NAPOLI FONOTECA, via Morghen, 31 c/f, 80127 Napoli JUNIOR, Galleria Vanvitelli - Vomero, Napoli JUNIOR, Riviera di Chiaia 261, Napoli PALERMO GALLERIA 091, via E. fermi 38/40, 90145,
Palermo PARMA BRANDO, Strada Repubblica 19, 43100 Parma JUST RANGE, via Monte Penna 9, 43100 Parma LATTE PIU’ RICERCA, Piazzale Cervi 7, 43100 Parma NYC SPORT, Largo Cacciari 1/b, 43100 Parma SURFIN IN PARADISE, via Emilio Lepido 31/A, 43100 Parma PAVIA CREMERIA TICINO, p.zzale Ponte Ticino, 27100 Pavia DALÌ, V.le Venezia 48 , 27100 Pavia MINERVA BAR & LOUNGE, p.zza Mierva, 27100 Pavia REWIND RECORDS, via Menocchio, 27100 Pavia SAFARA’, via Strada Nuova, 27100 Pavia SUPER*FLY DELUXE, Via Parodi 3, 27100 Pavia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA : Biblioteche, Bar Cravino, Bar Centrale PIACENZA MAX FASHION, P.zza Duomo 12-13, 29100 Piacenza PISA GIGOLÒ, C.so Italia 51, 56125 Pisa ROYALE STORE, p.zza San Paolo all'Orto 2, 56125 Pisa PORDENONE SETTIMO CIELO, P.zza del Popolo 15/D, 33077 Sacile (PN) REGGIO CALABRIA PLEASURE, via Appolo 5/b 89125 Reggio Calabria THE CHILI PEPPER LAB, via Carlo Rosselli 14/16, 89125 Reggio Calabria REGGIO EMILIA
WEST L.T.D., via Toschi 13/D, 42100 Reggio Emilia ESPACE, via Gonzaga 4/i, 42016 Guastalla (RE) IL GUARDAROBA, via Togliatti 2/5, 42048 Rubiera (RE) RICCIONE BLOCK 60, viale Milano 60, Riccione ROMA 40 GRADI, Via Virgilio 1/0, 00100 Roma BE COOL, via Rubens 22, 00100 Roma BECOOL, via Del Leone 10/11, 00100 Roma DUNE BUGGY STEET STORE, p.zzale Don Luigi Sturzo 8, 00144 Roma EUR MONDOPOP, via dei Greci 30, 00187 Roma SOUL FOOD, via S.Giovanni in Laterano 192/194, 00184 Roma (RM) SUPER, via Leonina 42, 00184 Roma ROVERETO KOSMOS, Borgo S. Caterina 25, 38068 Rovereto (TN) ROVIGO EDWARD, Via Trento 9, 45100 Rovigo SANREMO NOMURI, Via Palazzo 30, 18038 San Remo (IM) VICTORY MORGANA BAY, C.so Trento e Trieste 16, 18038 San Remo (IM) SEREGNO PURE, C.so del Popolo 50/56 20038 Seregno (MI) SONDRIO THE PRESIDENT, via Trieste 58, 23100 Sondrio THE PRESIDENT, via Stelvio 19- 23017 Morbegno (SO) TARANTO NEW ENERGIE UOMO, Via Marconi 75 74023 Grottaglie (TA)
NEW ENERGIE DONNA, Via Marconi 77 74023 Grottaglie (TA) TORINO PINK NOISE, via Somalia 6, 10127 Torino SPAZIO 211, via Cigna 211, 10154 Torino STICKY FINGERS , via delle Orfane 24 D, 10100 TRIO, via Po 3, 10100 Torino TRIO, via Bonelli 11, 10100 Torino YOU YOU SHOP, p.zza vittorio Veneto 12/F, 10123 Torino TRENTO KOSMOS DELUXE, Vicolo del Vo' 38100 Trento
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TREVIGLIO PLANET, via Roma 6, 24047 Treviglio TREVISO SETTIMO CIELO, via Rosselli 23/d, 31015 Conegliano (TV) VARESE THE BENCH, Via Matteotti 3, 21052 Busto Arsizio (VA) VERONA HOT STUFF COOL PEOPLE C/0 LOVE THERAPY by FIORUCCI, Via Mazzini 6, 37100 Verona MR. GULLIVER, Via San Vitale 37/e, 37129 Verona VIGEVANO NIPI LAND, via Cairoli 42, 27029 Vigevano (PV) MORGAN, via Carrobio 17, 27029 Vigevano (PV) ------------------------------------------------------------
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