N. 30 10/11 - 2010
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WAIT! Bimestrale illustrato a distribuzione gratuita Direttore Responsabile: Maurizio Scorbati Direttore Editoriale: Marco Bianchi, marco@bella.li Caporedattore: Annalisa Varesi, annalisa.varesi@gmail.com Redazione: Iucu, Manuela Pizzichi, Gabriele Medico, Pierpaolo Bironi, Enrico Mauro, Michele Leonardi, Matteo Garlaschi, Giovanni Fossati. Marketing: Pierpaolo Bironi, pier.bironi@hotmail.it LA COPERTINA Eʼ REALIZZATA DA WILLOW ART Aut. del Tribunale di Pavia n° 593 del 22/04/03 Editore: Korona srl - Pavia - 0382.538814 Stampa: Pinelli Printing srl - Via Fermi 8 - 20096 Pioltello (MI)
Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza lʼautorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, ne per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Wait! è un marchio registrato
www.waitmag.com - www.waitfashion.com Info: wait.magazine@gmail.com
Nikon S1100PJ una fotocamera compatta con proiettore incorporato. Con il suo sensore da 14 megapixel potrete scattare foto registrare filmati e poi proiettarli. www.nikon.it
iPad Dj Station by Psychic Factory www.psychicfactory.com
Nixon Gunship 51-30. Rivestito con una speciale vernice in tinta militare che si sfalda col tempo. Un orologio che più invecchia e più è bello. www.nixonnow.com
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Di design, super sottile e colorato, ecco l'auricolare bluetooth secondo Plantronics. www.plantronics.com
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Lomography Spinner 360°. Ci mettete il rullino, tirate la cordicella e il gioco è fatto. Lei gira (da sola) per regalarvi foto a 360 gradi. Divertenti e uniche. www.lomography.it
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Finepix x10 la foto-videocamera waterproof di fuji. Non vi viene voglia di ripartire per le vacanze? www.fujifilm.it
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Puma Mopion Bike. Dalla collaborazione Il brand danese di biciclette Biomega e il collettivo di design KiBiSi. www.puma.com
Snap Chair è composta da soli tre elementi: un telaio in metallo e due mezze sedute in polipropilene. I costi per gli attrezzi e il montaggio sono ridotti al minimo usando mezze sedute identiche che si incastrano. Al 100% in polipropilene espanso, la seduta contiene il 95% di aria e solo il 5% di materiale. Il design, inconfondibile, porta la firma di Karim Rashid. www.feek.be
Ash Pendant è realizzata a partire dai giochi di luce tra sottili strisce di legno che creano una fantastica forma asimmetrica e soprattutto unica. Il legno utilizzato è certificato FSC e il processo di produzione utilizza il vapore per la piegatura, un metodo a ridotto consumo energetico che minimizza gli scarti industriali e non usa colle tossiche, ma soltanto acqua. Di tom Raffield. www.tomraffield.com
Perf è una serie di mobili da esterno prodotti in alluminio riciclato. Per la produzione sono state adottate tecniche a basso consumo di energia come la piegatura e il taglio al laser. Per il lʼesterno è stato applicato un rivestimento in polvere atossica. Le perforazioni conferiscono al prodotto una leggerezza tanto visiva quanto reale, oltre a costituire un notevole risparmio di materiale. Di Khodi Feiz. www.feizdesign.com
Form è un nuovo concetto di copertura per superfici che da ad ognuno la possibilità di personalizzare e ridefinire uno spazio con una minima spesa. I moduli sono realizzati esclusivamente con materiali riciclati e riciclabili in uno stabilimento che riutilizza anche i propri materiali di scarto, riducendo al minimo gli sprechi (produzione a ciclo chiuso). Di Jaime Salm per MIO. www.mioculture.com 10
Amazonas Table. Si ispirano alla foresta pluviale, in cui ogni chioma dʼalbero contribuisce a formare un “tetto”. Il materiale di costruzione è 100% acciaio riciclato, e i proventi delle vendite vanno allʼassociazione “The Childrens Rainforest”, che si occupa della salvaguardia della foresta pluviale in America Centrale. Di Claesson Kolvisto Rune per Offecct. www.offecct.se Lo sgabello Minhoca è prodotto con scarti di sughero provenienti dallʼindustria dei tappi per bottiglia. Questo elemento mostra la sua capacità unica di piegarsi contemporaneamente in due direzioni, permettendo di ottenere complesse forme tridimensionali. Il sughero è un materiale naturale rinnovabile. In questo settore non si butta nulla: tutti gli scarti vengono riciclati molte volte e infine bruciati per alimentare la fabbrica. Di Daniel Michalik. www.danilemichalik.com
Arco è un tavolino impilabile e componibile prodotto con laminato in PET riciclato e teak certificato FSC. Lʼimballaggio piatto fa risparmiare spazio ed energia per il trasporto. Lʼassemblaggio richiede due minuti e non è necessario alcun attrezzo. La versatilità di utilizzo ne aumenta la durata e al termine della vita dellʼoggetto i materiali possono essere facilmente separati e riutilizzati. Di Habto www.habto.com
Coffe Table è davvero “fatto di caffè”: il tavolo è infatti prodotto riciclando i fondi del caffè e i residui organici provenienti dai bar e dai locali. Questi vengono essiccati e mescolati con una resina plastica per dar loro consistenza solida. Al tatto la superficie appare come un riuscito incrocio tra cioccolato, cuoio e pietra. Nella foto un particolare della superficie del piano. Di Rawstudio www.rawtudio.co.uk
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Lʼartista in copertina: WILLOW ART Intervista di Annalisa Varesi
Lʼartista in “copertina” questo numero è Willow Art. Willow è un giovane creativo, illustratore e customizzatore milanese dallʼentusiasmo davvero contagioso. Il suo è un mondo giocoso, colorato, pieno di gioia ed allegria. Abbiano fatto due chiacchiere con lui. Ciao Willow, presentati ai lettori di Wait. Ciao a tutti! Ho 32 anni e sono un disegnatore di fumetti e illustratore. Questo è il lavoro che faccio da più di una decina dʼ anni, dopo la Scuola del Fumetto di Milano. Ho collaborato con tante, tante, tante case editrici, studi grafici, agenzie di pubblicità e... molti altri posti dove cʼera qualcosa da disegnare... Lo stile che utilizzo ora e in cui mi firmo “Willow” è sempre stato “nascosto” dalle cose più classiche che mi chiedevano i clienti. Poi, in seguito anche alla crisi nel lavoro legato allʼedi12 toria e alla voglia di creare un
qualcosa di mio, mi sono riscoperto seguendo questo stile con una nuova tecnica e utilizzando supporti che non avevo preso nemmeno in considerazione prima.. e poi il colore! In questo momento servono cose piene di colore, che passino un messaggio di relax, di positività, che infondano energia! Utilizzo smalti e dipingo su tutto: plastica, oggetti dʼuso quotidiano, tele, carta, vetro, legno.. Tutto questo si è sviluppato in concomitanza con la nascita di “Facebook”, una piattaforma che crea un ottimo confronto fra artisti e dove si entra in contatto con tante, diverse e nuove realtà, da cui si può prendere spunto e imparare. Sperimentare. Lì ho anche scoperto lʼenorme e “variopinto” mondo dei Vynil Toys, cominciando a
dipingere e a “ricoprire” questi personaggi con le mie grafiche. Descrivici in 5 parole la tua arte. Colore, forme ed emozione. Quando mi chiedono che cosa sono o cosa voglio rappresentare con le mie linee, a me piace rispondere che sono colori e forme con emozioni, che si esprimono non con le classiche onomatopee proprie del fumetto ma con dei semplici versetti! Ah…sono solo 3 parole? Beh le altre due è giusto che le aggiunga chi osserva le mie opere. Quali sono le tue fonti di ispirazione? La prima fonte di ispirazione è il fumetto. In particolare lo stile a cui più sono legato è quello disneyano. Poi ovviamente la Pop Art di Keith Haring, Roy Lichtenstein e Warhol, i graffiti della street art e tutta la urban art fino ai giorni nostri. Fra i contemporanei la lista è lunga.. Alcuni tra questi: Gary Baseman, Ron English, Jon Burgerman… Adoro lo stile di Jeremy Ville! Poi ci sono i grandi del panorama artistico milanese con i loro preziosi consigli, fra cui Bo130, Microbo, PAO, Elgato Chimney e moltissimi altri con cui spesso ci si confronta.
Qual'è la soddisfazione più grossa che, fino ad ora, il tuo lavoro ti ha regalato? Beh, senzʼaltro lʼessere riconosciuto come artista. E non tanto come “quello che sa disegnare bene”… ma come uno che fa questo di mestiere. Un rispetto per quello che sai fare e che senti essere la tua vera strada. Ad esempio, tornando a Facebook, è stupendo quando persone, gente lontanissima, in altri Stati, commenta e ti trasmette le sue emozioni guardando le foto dei tuoi lavori. Questo è molto importante. Non è cosa da poco. Vivi in una nuova dimensione in cui tutto il mondo può accedere alla tua arte e personalmente questo mi da la forza di realizzare unʼaltra opera solo per il piacere di avere una loro opinione. Spessissimo non vedo lʼora di “postare” le foto e di attendere un commento. E anzi colgo lʼoccasione per ringraziare tutti loro anche da qui! Ovviamente poi anche le offerte che mi arrivano dalle gallerie per esporre e dalle aziende per collaborare, sono importanti opportunità per mostrarsi ad un pubblico ancora più esigente. Artista e customizzatore… Se dovessi scegliere, c'è un oggetto che ti piacerebbe particolarmente personalizzare? Non saprei... Un grande, lunghissimo muro imbiancato di fresco... wow! Un camion che gira per il mondo! Ho disegnato su tante superfici diverse... Auto, muri, mobili, tavoli e tavolini, scarpe e accessori di moda... Anche su un vecchio cartello stradale. Ecco, spesso dico che vorrei “pitingere” una casa intera. Una villetta magari, o la facciata di un palazzo! Come mai lo pseudonimo "Willow"? Per anni ho illustrato e studiato i personaggi del mondo fantasy e ricorderete
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che cʼera un film intitolato “Willow” uscito negli anni 80 che parlava di un eroico nanetto. E allora, un poʼ per la mia altezza… E poi significa “salice” in inglese e io adoro gli alberi! Ho un poʼ unito queste mie due passioni. Ci sono artisti con cui ti piacerebbe collaborare? Una cosa importante per un artista, a mio parere, è lʼessere aperti ad ogni espressione dʼarte ma anche conversare e parlare con altri artisti per capire i loro perché, da dove arrivano, che cosa vogliono dire. Collaborare è molto importante. Apre la mente, e devo dire che è una cosa molto più frequente e in uso allʼestero che qui in Italia, purtroppo. Con chi mi piacerebbe collaborare? Beh... Per ciò che comunicano le sue opere e per lo stile, con lʼaustraliano Jeremy Ville, ma non sono ancora al suo livello! Poi fondamentalmente con tutti ed è ancora meglio quando gli stili sono totalmente diversi e si vuole esprimere, ciascuno a suo modo, lo stesso messaggio. Infine, domanda canonica, se ti diciamo "Wait!" cosa ci rispondi? “No grazie, sto cercando di smettere...” Si scherza... Eʼ molto importante che ci siano riviste e/o piattaforme virtuali che mettano in risalto tutte quelle “correnti” e tutti quegli eventi e idee che altrimenti rimarrebbero in ombra rispetto ai circoli dʼarte più classici, noti e ..a volte per una certa elite.. Che si puntino i riflettori su tutto ciò che è nuovo, sperimentale… diverso! E allora, grazie Wait! www.willow-art.it
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Marta Gabrieli Intervista di Pierpaolo Bironi
Marta Gabrieli è nata a Roma, classe ʼ83, con una grande passione la fotografia. Da sempre affascinata da quello strumento che con un click ferma le immagini in unʼistantanea di vita: la machina fotografica. Alla fine sceglie di fare diventare questa passione parte della sua vita, e la scelta cade sulla pellicola fotografica. Scopre il bianco e nero fondendolo con il suo stile dark e post apocalittico. Le sue foto sono sempre un misto di emozioni e sensazioni, il mondo visto con i suoi occhi è decadente, una visione cinica della realtà, ma davvero artistica. WAIT! lʼha notata, ha visto qualcosa di speciale nei suoi scatti ed ha deciso di intervistarla perché il talento non va mai tenuto nascosto. Quando hai cominciato a fotografare? Credo di non aver mai fatto altro. Da bambina adoravo i regali dei miei nonni al ritorno dalle loro gite: mi portavano sempre come souvenir le macchinette fotografiche giocattolo. Con uno scatto potevi poi rivedere vari luoghi di una città. Questa cosa mi faceva impazzire. Crescendo mi sono autoproclamata fotografa ufficiale di tutte le festività familiari, fino al regalo più bello: la mia prima reflex, analogica, ovviamente. Da cosa parte la tua passione? Chi ti ha ispirata? La passione vera iniziò una mattina d'autunno. Invece di andare a scuola mi ritrovai in giro per la città con unʼamica. Avevo 15 anni. Durante quella assenza ingiustificata alle lezioni, conobbi Francesca Woodman, in una retrospettiva al Palazzo delle Esposizioni. Fu subito amore. Un amore travolgente che non mi ha mai abbandonato. Descrivimi il tuo modo di fotografare, sensazioni, impressioni. Cosa vuoi rappresentare? 18 La mia è una ricerca soprattutto al
femminile ispirata a grandi fotografe del passato. Non mi ritengo una fotografa, piuttosto una collezionista di ritratti. Amo i contrasti, non amo le pose, le forzature. Non fotografo modelle, fotografo donne comuni. Spesso do loro degli oggetti con i quali interagiscono, altre volte chiedo loro di guardarmi e di fare ciò che più si addice al loro rapporto con l'obbiettivo. Preferisco le donne perchè riescono a mettersi in gioco manifestando le loro debolezze, la loro forza, il loro essere coriaceo. La bellezza non mi interessa. Credo che la bellezza non sia nei modelli patinati, ma piuttosto alberghi nelle imperfezioni. Cosa ti aspetti dalla tua passione? Da una passione ti aspetti sempre e solo una cosa: che non ti deluda,un poʼ come i grandi amori. Pellicola o digitale? E che macchina usi? Rigorosamente pellicola. Uso una Nikon, non di ultimissima generazione. Scatto in bianco e nero. Ultimamente ho provato anche qualche scatto in digitale, ma non mi appassiona per niente. Mi diletto anche con la lomografia. Mi diverte la
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spensieratezza degli scatti. Hai studiato fotografia. Lo consiglieresti a chi vuole iniziare? Dopo anni da autodidatta ho frequentato la Scuola Romana di Fotografia, che mi ha sicuramente chiarito le idee circa la tecnica, le luci, lo sviluppo, la stampa. La prima stampa l'ho vissuta come un miracolo. E' stata un emozione fortissima veder l'immagine comparire da un apparente nulla. Consiglio la frequentazione di una scuola o anche di un piccolo corso, perchè non avrei potuto altrimenti affinare la tecnica e avvicinarmi a strumenti che prima di allora non avevo mai utilizzato. Parlami del passato. Mostre, esposizioni, viaggi e reportage. Cosa racconti o hai raccontato? Ad oggi conto quattro piccole esposizioni. La prima a Verona, nella galleria Esposta. Ho presentato un progetto a due mani su "L'ombra della madre". Due a Roma, di cui una personale in una spazio culturale dove ho portato il mio primo progetto al femminile, “Eva Contro Eva” e l' altra durante l'estate romana nello storico quartiere di San Lorenzo. L'ultima, lo scorso Aprile, a Velletri (RM), una collettiva organizzata da Spazio Pubblico. Era un progetto nato per la riqualificazione di questo piccolo centro urbano. La mostra è stata allestita alla stazione ferroviaria. Per quanto riguarda i reportage ho sempre prediletto i volti ai paesaggi, iniziando dalle piccole realtà intorno a Roma, fino a spingermi in terre orientali, come il Giappone e l'India. Dopo ogni viaggio ho cercato sempre di riportare a casa la realtà degli sguardi che ho incrociato. Progetti futuri? Uno dei prossimi lavori sarà un reportage. Tornerò in India con un progetto a cui sto lavorando ma di cui non 20 parlo, per scaramanzia. Nel con-
tempo continuo a dedicarmi ai ritratti, continuo la mia ricerca ormai da tre anni fotografando le donne. Non mi stanco mai di fotografarle, più che il "prodotto finito" mi piace la realizzazione. Amo il rapporto che si crea con loro, il calore delle luci, l'imbarazzo iniziale, la fiducia che si instaura poi. Cosa pensi della fotografia oggi? Penso sia alla portata di tutti ormai, che ci siano tanti fotografi più o meno validi, ma resta il fatto che per me la fotografia non è oggi. Subisco il fascino del passato. I miei riferimenti non vanno oltre gli anni 80, credo derivi piuttosto dalla mia passione per la pellicola e per il bianco e nero. Guardando le tue foto si denota uno stile molto dark, direi post catastrofico, la rappresentazione della vita in modo crudo e spesso davvero cinico, cosa vuoi mostrare al pubblico, e comunque cosa vuoi realizzare tu. A dire il vero non mi riconosco nello stile post catastrofico. Seppur a volte le mie foto possono trasmettere un'inadeguatezza, un senso di smarrimento o di abbandono. Il mio intento è sempre quello di raccontare la storia parallela a quella che ci hanno abituato a vedere. A volte non faccio altro che allontanarmi dall'ovvietà, dai luoghi comuni, dai clichè. Un matrimonio non è sempre felice, una donna non è sempre magra, una maternità non è sempre un dono. Cosa pensi del nudo e del corpo femminile, visto che principalmente rappresenti quello? Amo il classico. Credo che nulla sia più perfetto di un corpo femminile. In ogni sua forma. Spesso le mie "donne" sono nude, non per voyeurismo però. Spesso i vestiti son nient'altro che armature e a me piace abbatterle. La mia è quasi una sfida. Mi piacerebbe che tutte si liberassero, che attraverso la nudità riuscissi ad arrivare
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all'entità, alla tanto ormai estranea normalità. Chi vorresti conoscere tra i grandi della fotografia come maestro e soprattutto come pensi si evolverà la tua fotografia? Indubbiamente mi sarebbe piaciuto conoscere Francesca Woodman, capirla magari anche attraverso le sue parole. Prenderei volentieri un tea con Valie Export, Cindy Sherman, Diane Arbus, Lisette Model. Apprezzo nella contemporaneità Bettina Rheims, ecco lei potrebbe insegnarmi molto. Amo dire di me che non sono una fotografa ma che faccio fotografie ed è così che vorrei venisse riconosciuto il mio lavoro.
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martagabrieli.blogspot.com
PUNTO E BASTA Clothing Intervista di Marco Bianchi
Quello che mi piace di P&B è la scelta radicale, (e molto rara in Italia), portata avanti negli anni. Quella di lasciar stare le grafiche e concentrarsi solo ed esclusivamente sul design del prodotto. Stiamo parlando di streewear, non di vestiti da sera di Giorgio Armani, e pertanto la scelta è ancor più impegnativa e coraggiosa. E difficile differenziarsi e farsi notare. Perchè spesso la gente i dettagli non li nota (o li nota dopo). Perchè rinunciando alle grafiche bisogna concentrarsi di più sulla qualità dei capi, sui colori, sulle piccole cose. P&B, in questo percorso così personale sta ottenendo, a mio parere, dei risultati ottimi. E' un cammino lento e faticoso ma che alla fine potrebbe rivelarsi vincente. Un modo di emergere da quel marasma di brand che puntano tutto e solo sulla grafica. Tutto sullʼ ora e subito. Fortunatamente molti negozi iniziano a capire. Come giustamente hai detto la scelta di abbandonare le grafiche è nata proprio dall' esigenza di voler creare un prodotto che si distinguesse il più possibile dal resto dei brand street italiani. La nostra missione è questa: creare un prodotto che sia riconoscibile innanzitutto dai tagli, dagli inserti e dai materiali e solo in seguito dal nome che trovi sull' etichetta. E' basilare per noi riuscire a dare al brand un' identità molto forte che non si mimetizzi nel resto del panorama street italiano. Di recente, poi, ho toccato e visto i prodotti dal vivo e mi hanno lasciato un'impressione eccellente. La più grossa soddisfazione è proprio quando qualcuno nota i particolari. Lavorare sui dettagli è sicuramente la cosa più difficile perché il rischio è da una parte creare qualcosa che non 24 viene capito, e dallʼaltra alzare
enormemente i costi di produzione. Il particolare o l'idea geniale sta proprio nel trovare il giusto compromesso tra quanto può essere percepito dal cliente e i costi di produzione. Massi, motivami questa scelta e questo percorso. Ovviamente siamo consapevoli che abbiamo intrapreso la strada più lunga e difficile, ma il nostro è un progetto "a lungo termine", conosciamo le potenzialità del brand ma ancora di più siamo consapevoli che abbiamo tanto da imparare e tante cose su cui migliorare. Chi c'è dietro a PeB? Il brand è formato da tre persone, dietro cui ci sono altri elementi che credono molto nel nostro progetto e stanno permettendo al marchio di crescere. Da chi si occupa del web, agli shooting e alla grafica. Come mai questo nome? Il nome è nato anni fa quando siamo partiti con le prime t-shirt... Non era ancora il nome del brand ma semplicemente una grafica. Dopo qualche tempo, e il successo che avevano avuto le t-shirt con quella
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stampa, decidemmo di utilizzare il logo come “istituzionale” del brand. Credo che il nome rispecchi molto il nostro modo di lavorare. Abbiamo voluto dare un taglio netto a quelli che sono i canoni dello streetwear in Italia, allontanadoci un pò da quello che è lo standard. La scelta di un nome puramente italiano a molti fa strano, ma per noi è fondamentale far capire che il nostro prodotto è al 100% italiano. Fatto in Italia e da mani italiane. Sbaglio o avete un negozio e siete partiti come tanti brand proprio dalla 'bottega'? Sì nel 2005 ho aperto uno shop nella mia città. La selezione dei brand è la stessa che trovi oggi nella maggior parte dei concept shop o negli street shop più evoluti. Purtroppo era il 2005 e far percepire alcuni prodotti in un realtà piccola come quella di una città di provincia non è stato per niente facile. All'interno dello shop vendavamo anche PeB, eravamo agli inizi, quindi erano dei flash con pochi capi o per lo più t-shirt. Sono stati i sell out che ci hanno fatto capire che probabilmente la strada giusta da seguire era prorpio quella di mettere tutto il nostro impegno nel brand. L'esperienza dello shop è stata molto importante: dico sempre che è stata un pò la mia università. Lavorarci all' interno, ti permette di farti un'idea di quando sia strano il mondo della moda e come sia difficile trovare persone competenti anche tra gli stessi addetti ai lavori. Ancora oggi mi rendo conto che molte scelte che facciamo, o abbiamo fatto, sono dettate da quell' esperienza. Fate tutto in Italia? il prodotto è interamente fatto in talia, dai tessuti al confezionamento. Se lavori su un basico bene o male puoi andare ovunque: Turchia o Portagallo, India etc. e sicuramente i prezzi si abbassano, 26 ma se punti a qualcosa di più com-
plesso con lavorazioni più complicate senza dubbio l'Italia è il top.
che, anche se principalmente si continuerà a lavorare sull' assemblato.
Come fate a contenere i prezzi? Diciamo che cerchiamo di contenere il più possibile i prezzi per permettere al marchio di crescere. Siamo un brand emergente e sappiamo bene che per i negozianti non è per niente un periodo facile. Quindi cerchiamo per quanto possibile, di dare un prodotto di qualità a prezzi decisamente buoni. Come facciamo a contenere i prezzi? Beh devo dire che abbiamo la fortuna di avere alle spalle un team di persone/amici che credono molto nel progetto. Conoscono anche loro le potenzialità del brand e anche per loro è un investimento nel futuro. Tutto questo ci permette di lavorare tagliando molti costi che ovviamente poi non vanno ad incidere sui prezzi d' uscita.
Un prodotto così raffinato a mio parere ha molte possibilità di sviluppo su mercati esteri (spesso più evoluti e meno commerciali di quello italiano). Il vostro progetto mi ricorda il brand tedesco Naketano. Come mai non avete ancora pensato a una via internazionale? Esattamante! Come Naketano o altri brand del nord Europa preferiamo utilizzare linee molto pulite ed essenziali dove il dettaglio e il materiale la fa da padrone. Sicuramente un mercato europeo è più vicino al nostro concept e probabilmente il nostro brand potrebbe avere dei buoni risultati. Vogliamo innanzitutto che il brand sia conosciuto in italia e che abbia delle basi solide su cui poi svilupparsi anche all'estero. Lentamente stiamo cercando di creare una nostra rete di vendita, ma trovare rappresentati o distributori competenti, che credono nel prodotto, e abbiano voglia di spingerlo non è per niente facile. Siamo stati contattati da qualche distributore europeo, ma per ora abbiamo deciso di rimandare questa opportunità. Siamo ancora in contatto con loro e sicuramente prossimamente ci muoveremo per dare al brand la possibilità di farsi conoscere anche nel resto d' europa. Come giustamente dici il mercato italiano è molto più commerciale e a volte, per i brand che puntano a qualcosa di più evoluto, la possibilità di emergere diventa difficile. Ultimamente però devo dire che molti street shop stanno ampliando il loro brand portfolio con marchi più di ricerca che si distaccano dal piattume degli anni scorsi, e questo a noi fa solo un gran piacere.
La scelta di abbandonare le grafiche è definitiva? La collezione summer 2010 ha avuto un buon successo. L' idea di eliminare le grafiche e concentrare tutto sul cut&sew si è rilevata una scelta vincente. Per lo stesso discorso che facevo prima, stiamo cercando di tagliarci una fetta di mercato importante. Lavorare sulle grafiche ti porta inevitabilmente a scontrarti con gli altri brand presenti sul mercato, quindi la concorrenza è molto più forte. Personalmente poi mi da molta più soddisfazione lavorare sui tagli o mixare varie tipologie di tessuti, mi diverto un sacco! Mi chiedi se torneremo a lavorare sulle grafiche e la risposta è si! Però l' idea è di uscire con qualcosa di nuovo, qualcosa che non sia la solita serigrafia su t-shirt. Per questo fall-winter abbiamo deciso di continuare a sviluppare il concetto della t-shirt con inserti e applicazioni, perché sicuramente rispecchia a pieno il concept del brand. Per la stagione summer 2011 sicuramente usciremo con qualche novità anche per quanto riguarda le grafi-
Ho visto molta cura anche negli shooting e nei look-book. Fate tutto internamente? Dietro al brand ci sono diverse per27 sone che si occupano delle grafi-
ca, del web, degli shooting. Fortunatamente sono tutti amici che credono molto nel progetto e quindi ci danno la possibilità di sviluppare al meglio le nostre idee. Per il tipo di prodotto che vendiamo, curare il sito e gli shooting nei migliori dei modi è molto importante. Questo ci permette di alzare notevolmente il livello qualitativo del brand. Quanti negozi vendono P&B? Sul sito ne ho visti solo una ventina o poco più. Vi rendete conto che il brand ha potenzialità molto maggiori? Non vi girano i coglioni? A me girano i coglioni a vedere quanta merda c'è sul mercato, magari al posto vostro. Cosa ne pensate? Al momento siamo presenti in una ventina di punti vendita, per la prossima stagione abbiamo avuto richiesta da una altra quindicina di shop e per noi è stata una bella soddisfazione, vuol dire che il lavoro e la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Ovviamente siamo consapevoli che le potenzialità del brand sono maggiori! Stiamo cercando agenti e distributori che credano nel progetto. Nel frattempo continuiamo a lavorare come stiamo facendo, cercando di aumentare di stagione in stagione i punti vendita e migliorare la qualità del prodotto. In giro c'è tanta merda è verissimo, specialmente in italia vedo tanta noia nei prodotti. Mi girano i coglioni quando vedo una t-shirt con un cotone scadente e un fit classico che costa 70 euro, e la gente la compra senza problemi, solo perché è sponsorizzata da un calciatore, ma questa è l'Italia!
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www.pebclothing.com
HANNO TUTTI RAGIONE di Paolo Sorrentino - Feltrinelli ʻHanno tutti ragioneʼ è il romanzo dʼesordio del regista Paolo Sorrentino, tra gli autori più apprezzati del nuovo cinema italiano grazie a film come ʻLe conseguenze dellʼamoreʼ (2004), ʻLʼamico di famigliaʼ (2006), fino alla consacrazione con il Premio della Giuria al Festival di Cannes per ʻIl divoʼ (2008). Scindere il Sorrentino cineasta dallo scrittore è pressoché impossibile. Lo si nota subito dalla caratterizzazione del protagonista, Tony Pagoda, cantante confidenziale schiavo della cocaina, in cui è difficile non riconoscere il Tony Pisapia magistralmente interpretato da Toni Servillo nel primo film dellʼautore, ʻLʼuomo in piùʼ (2001). Vissuta con uno sguardo disilluso e perennemente strafatto, la vita del protagonista diviene una sorta di romanzo di formazione disfunzionale, incentrato su tre temi fondamentali: le donne, la musica e la cocaina. La scelta di alcune soluzioni narrative “facili” come, ad esempio, di lasciarsi alle spalle la propria esistenza per trasferirsi in un paradiso tropicale, non intacca minimamente il valore del libro. Sorrentino, infatti, dimostra una rara capacità di trascendere i cliché narrativi più abusati, con gusto e originalità. MATTEO GARLASCHI E' NATA UNA STAR di Nick Hornby - Guanda E' una giornata come le altre per Lynn, fino a quando sulla cassetta delle lettere scorge qualcosa. Si avvicina e trova un video, probabilmente lasciato da qualche vicino ficcanaso. Appena Lynn scorge la copertina della videocassetta con stupore trova la foto di suo figlio che mostra il suo “talento” al pubblico. Come aveva fatto a non accorgersi di nulla? Come poteva dirlo al padre del ragazzo? Questi sono i primi interrogativi che sorgono nella testa di questa donna ormai sconvolta. Un romanzo divertente che affronta i rapporti famigliari con la sottile ironia che da sempre caratterizza lʼautore. I personaggi vivi e vivaci prendono vita e forma lasciando intravedere uno spaccato di una situazione limite e gli eventuali riscontri col mondo circostante. Un romanzo che ci raccomanda di prendere tutte le cose dal verso giusto, qualunque esso sia. Da leggere tutto dʼun fiato! PIERPAOLO BIRONI
I SUBLIMI SEGRETI DELLE YA-YA SISTERS di Rebecca Weels Marco Tropea Editore Se siete maschietti passate direttamente alla pagina successiva. Ma se siete femmine datemi l'occasione di raccomandarvi questo bellissimo romanzo. Come purtroppo sempre più spesso capita con tanti (troppi) libri di indiscusso valore, è ormai fuori catalogo, ma non lasciatevi scoraggiare, cercatelo nella libreria delle vostre mamme, in biblioteca o su Ebay (come la sottoscritta), l'importante è che non ve lo perdiate. Lasciatevi coinvolgere nelle vicende di queste quattro ironiche, inusuali, sorprendenti, commoventi, vivissime donne. Lasciate che la vostra mente vaghi, a tratti leggera e a tratti greve, nelle loro vite. Lasciate che un po' di quei "sublimi segreti" diventino anche i vostri. Le Ya-Ya sono così… Ti senti parte di loro (o vorresti esserlo) dalla prima pagina, e fra lacrime (tante) e risate (ancora di più), ti accorgi che lo sei sempre stata, e che Rebecca Wells non ha fatto altro che farti prendere coscienza di una parte sconosciuta di te stessa. Bellissimo. 30 ANNALISA VARESI
REMEMBERING SUMMER IO, BB E L'ALTRO '68 di Gigi Rizzi - a cura di Giangiacomo Schiavi - Ed. Carte Scoperte Gigi Rizzi non e' solo un playboy... e' IL PLAYBOY!! Scorre come un romanzo, ma e' vero... tutto vero!!! Gli amori, le prostitute, i locali e la meravigliosa Brigitte Bardot, nella stupenda cornice di Saint Tropez, ma anche la "dolce vita" degli anni '60, vissuta a "200 all'ora" da Gigi e dai suoi amici. Come un ragazzino che non vuole crescere, Gigi entra in un vortice di "dissoluta debosciaggine" dove trova terreno fertile la coca e l'alcool, soldi e donne fanno il resto... Ma sara' proprio per fuggire da tutto questo, che Gigi farà un colpo di scena!!... fugge all'estero, lontano da tutti e da tutto quel mondo che lui stesso aveva creato per se e che ora lo stava inghiottendo, per tentare una nuova vita, più matura e fatta di sacrifici. Un libro avvincente e pieno di aneddoti storici mondani, un omaggio a uno dei più famosi playboy italiani e una biografia incredibile, a tratti, "solo di un uomo" in conflitto con i suoi vizi. IUCU VERSILIA ANNI RUGGENTI di Aldo Valleroni - Ed. Massarosa Versilia capitale del divertimento mondano?...sì...si sa, ma perché, quando é nato tutto? Sapevate che solo per qualche anno, a Viareggio, c'é stato il casinò? Che la Capannina di Franceschi é sorta su una baracca di pescatori? e ancora....lo sapevate che il FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA é nato nel '48 a Viareggio e solo successivamente é stato spostato a San Remo? Se siete innamorati della Versilia e siete curiosi, questo é il vostro libro!! Si parte dal primo dopoguerra per poi via, via arrivare agl'anni ruggenti, dove nobiltà e jet set si mischiano alla "milano bene" di quegli anni. IUCU TRAVEL ITALIA di LORENZO OTTAVIANI L'Ippocampo editore Una completa raccolta di locandine "vintage", un omaggio alla "villeggiatura all'italiana" dagli anni '20 agli anni '50 e a tutta quella poesia ed immaginario che purtroppo non c'e' più. Vere opere d'arte!! estetica accattivante ed estrema qualità grafica, uno stile fortemente futurista con prospettive ardite e figure slanciate, un "tuffo" nel passato, tra arte e turismo.. IUCU
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SCISSOR SISTERS NIGHT WORK Istrionico nuovo LP delle Sorelle Forbice che fa ballare come se la “Disco Music” si fosse risvegliata nel 2010. Ritmi che ricordano gli ABBA e atmosfere da midnight show. 7 G.F.
2 DI PICCHE C’ERAVAMO TANTO ODIATI In uscita il primo album di un duo innovativo nato dalla combinazione tra Giovanni Pellino,in arte Neffa e da J. Ax, ex Art.31. Il singolo “faccia come il cuore” è una presa in giro delle canzonette “tormentone estivo”.. Agrodolci! 6. G.F.
JOANNA NEWSOM HAVE ONE ON ME Bella e brava, Joanna riesce a trasmettere con la sua splendida voce accompagnata da un’angelica arpa atmosfere ed influenze traditional e gospel da favola. Da associare ad una cena romantica. 7,5 G.F.
BAUSTELLE I MISTICI DELL'OCCIDENTE Ed ecco i furbissimi Baustelle, con il loro album pieno di influenze anni 70. Richiami a Morricone e Pink Floyd sono evidenti nel singolo. Non mancano i richiami al prog. Posers ! 7 G.F.
DEVO - SOMETHING FOR EVERYBODY A suon di Synth e cassa Rotterdam ecco il ritorno dei rockTamati Devo. Il loro nono e ultimo album è un reprise del loro stile punkeggiante fuso con un’elettronica ormai evolutasi negli anni ! La riscossa dei caschi rossi ha inizio. 7. G.F.
TAO LOVE BUS/LOVE BURNS Chi l’avrebbe mai detto che “uno” uscito da X Factor potesse essere così interessante? Questo TAO esprime buona musica, on the road ,ispirata agli anni 60, un mix di Cash ed Elvis. Da non sottovalutare! 8. G.F.
Wait! REVIEWS MGMT - CONGRATULATIONS Ottimo lavoro veramente, questi giovani artisti hanno un po' cambiato stile, forse per qualcuno puo' esser stata una delusione, ma quest'album rappresenta veramente una dimostrazione di ottime capacità, rispolverando un po' quelle vecchie sonorità anni 60\70 un po' alla primi Pink Floyd, Velvet Underground, Jefferson Airplane... Voto: 8 Gabriele Medico
JAMIROQUAI - ROCK DUST LIGHT STAR Dopo un po' di pausa torna sulla scena il cantante che ama le auto italiane di lusso. Buon lavoro e bei suoni... Forse però da uno come lui ci si aspettava qualcosa in piu', qualcosa di innovativo. Voto: 6,5 Gabriele Medico
TEARS FOR FEARS - SEEDS OF LOVE In questo numero ho voluto rispolverare una vecchia perla del passato che merita una giusta attenzione. Spesso si dice che negli anni 80 veri e propri capolavori musicali non ce ne siano stati, invece a prova del contrario consiglio "Seeds of Love" dei Tears for Fears, un album favoloso con al suo interno dei piccoli omaggi alla musica del passato, spesso beatolsiani. Voto: 9 Gabriele Medico
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“VIDEOMIND” by Wait! Staff
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Francesco Curci, in arte Paura. Uno dei componenti, assieme a Tayone e Clementino, del gruppo Videomind. Già figure storiche della scena hip hop italiana si sono uniti per dar vita ad un progetto che spazia del French Touch alla Italo disco, dal Funk dei Parliaments alle contaminazioni rock dei Run Dmc. Come nasce il nome Videomind e quali sono le finalità del progetto? Il nome nasce da una nostra suggestione. Siamo quelli cresciuti a cavallo tra gli ʻ80 e i ʻ90. I figli della Video Generation. Quelli con la testa nel video della TV, nei Videoclip, nei Video-games. Molti di noi, specialmente quelli con uno spirito meno critico rispetto a quanto ci circonda, ne sono stati risucchiati e sono diventati schiavi dello schermo. Noi tre crediamo di essere tra i fortunati che sanno prendere solo il meglio di quanto ci viene offerto dai monitor che ci circondano, ma gli automi sono tanti. Ecco perché ci materializziamo in degli alter ego robotici. Le finalità del progetto sono varie. Sotto lʼaspetto musicale ci siamo posti lʼobiettivo di fondere in chiave funk la musica elettronica, la disco e lʼhip hop old school. La matrice è la black music ma il punto dʼarrivo vuole essere un sound europeo, che pesca nella tradizione aframericana ma che non è una semplice emulazione. Il party come strumento di diffusione di valori, come i padri della cultura hip hop insegnano. "The Old School is all about having fun and a good time in a place to be. REAL old school hiphop is about HAVING FUN. And GOOD TIMES." (Kurtis Blow). Crediamo di poter comunicare cose intelligenti e profonde facendo sorridere, usando lʼironia e la satira come armi principali. Poi vorremmo sfatare 36 certi luoghi comuni, radicati nella
società italiana, che dipingono chi fa rap come un individuo emarginato, sempre incazzato, abitante di un quartiere difficile e con una condizione familiare disastrata. Uno che vuole raggiungere fama e ricchezza con ogni mezzo necessario, lecito o illecito. Ovviamente lʼabitante medio del “belpaese” non si riconosce in questo quadretto ed, inevitabilmente, si etichetta il rap in Italia come un genere prevalentemente adolescenziale. Noi vogliamo fare arrivare la nostra musica a chiunque, a quante più persone possibili, ed essere una voce fuori dal coro. Crediamo di essere individui che possono dire cose interessanti sia per un ragazzino con la mente aperta, che per i suoi genitori.
Quindi siete critici nei confronti della società italiana ma non ne vivete ai margini? Esatto. Nel modo più assoluto. E lo stesso discorso vale per il nostro rapporto con i media. Non li critichiamo ciecamente ne ci rifiutiamo di sfruttarne il potenziale. Sappiamo che tutte le cose hanno aspetti positivi e aspetti negativi. Prendi la TV per esempio. Un sacco di gente butta i suoi migliori momenti interessandosi alla vita privata di Fabrizio Corona. Ma ci sono anche cose interessanti come programmi
che divulgano cultura. Sono in netta minoranza, lo sappiamo, ma esistono! Internet ha segato le gambe al mercato musicale, ha creato anarchia e ha dato la possibilità a qualunque musicista di sentirsi una star per cinque minuti, ma ha fatto emergere anche artisti che probabilmente, senza internet, non sarebbero stati presi in considerazione. La nostra analisi, in merito a certi fenomeni, ci ha fatto scrivere testi come “Youtube” o come “Telemind”. Che non sono testi di condanna. Suonano più come incitamenti e prendersi il meglio da
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ogni cosa e di evitare il peggio. Nel vostro disco cʼè un vero e proprio dialogo tra analogico e digitale. Come avete gestito questo aspetto? Come ti dicevo prima siamo cresciuti negli 80, quindi, come influenze sonore per noi il passaggio dallʼanalogico al digitale è fondamentale. Ci consideriamo delle menti funk in delle scatole craniche elettroniche. Il suono che ci distingue ne è diretta conseguenza. Poi abbiamo avuto la fortuna di far suonare per noi dei musicisti a dir poco geniali. Roy Paci ai fiati, Federico Poggipollini (Ligabue) alla chitarra, 38 Alessio Manna (Casino Royale) e
Davide Beatino al basso. Questo per merito di Tayone (autore della musica e Dj del gruppo) che è amico e collabora con alcuni di loro. Gli abbiamo lasciato libertà assoluta di suonare quello che gli veniva dʼistinto sui nostri groove, e poi abbiamo editato il tutto con il nostro gusto, come se fossero dei sample. In due pezzi (Lʼimmenso / Radio Pulp) i ritornelli sono cantati da Patrick Benifei, già membro di formazioni come Casino Royale, Bluebeaters e Africa Unite. Come è nata questa collaborazione? Patrick probabilmente è il mio cantante ita-
Normale) sono pezzi molto solari. Quanto questo vi rispecchia? Abbiamo cercato di bilanciare luci ed ombre nellʼalbum. Il disco suona solare in dei pezzi e notturno in degli altri, è un poʼ come lʼesistenza. Vive di momenti più spensierati e di momenti più introspettivi. Certi pezzi sono addirittura cupi e decisamente riflessivi, ma hanno sempre un certo tiro. Se la cassa non ti fa cadere dalla sedia non ci piace. Scegliere come singoli i pezzi più happy e leggeri dellʼalbum è stata una scelta ben precisa. Ci tenevamo a comunicare lo spirito con cui portiamo in giro la nostra musica. Specialmente in questa che è la fase di start-up del progetto. I nostri live set cerchiamo sempre di trasformarli in dei party. Ci piace che la gente che viene a sentirci sia ben predisposta a saltare, ubriacarsi e divertirsi il più possibile. Sul palco ci divertiamo da morire. Questo traspare, arriva al pubblico e fa si che anche loro si lascino coinvolgere dal nostro divertimento.
liano preferito. Ci tengo a sottolinearlo. Quando abbiamo scritto le parole e la melodia di quei due ritornelli, io e Clemente, abbiamo pensato che solo lui li avrebbe interpretati come avevamo in mente. La sua voce, il suo soul, sono troppo congeniali alla nostra musica, ma in tutta sincerità credo uno come lui potrebbe cantare di tutto e risultare sempre geniale. Ci piacerebbe continuare ad averlo nei nostri progetti in futuro. Poi, oltre ad essere un musicista eccezionale, è anche una persona fantastica. I primi due singoli, e rispettivi videoclip, estratti dallʼalbum (Music Therapy / Eʼ
Le vostre ispirazioni le avete palesate anche sul vostro myspace (www.myspace.com/videomind). Ma i Videomind sono più vicini ai Daft Punk, ai Chromeo o ai Beastie Boys ? Posso risponderti così: Three MC's and One DJ !!! Lʼhip hop è la forma dʼespressione che ha cambiato la mia vita. Cosʼaltro vorresti aggiungere? Ci terrei a ringraziare soprattutto Luca “Nightskinny” Pace, il nostro ingegnere del suono. Il suo lavoro di mixaggio e mastering è quanto di meglio ci potesse capitare. E poi Daniele Franzese, tastierista e quarto componente del gruppo, ad onorem. Grazie a voi per lo spazio e lʼattenzione che ci avete dedicato. www.videomind.it
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HAENG
Intervista di Marco Bianchi Un brand che combatte il logo. Ohibò. Che punta tutto sulla qualità. Su un lavoro di lungo termine. Su un' idea...che diventa un sogno. Un moschettone che da visione, diventa intuizione e poi icona. Un'azienda italiana. Che nel mondo del jeans, o meglio, del pantalone, ha trovato un modo, tutto suo, di far parlare di sè, di distinguersi. Di creare un progetto e un prodotto di qualità. Dandosi anche il tempo per realizzarlo e ai suoi consumatori quello necessario per conoscerlo e capirlo. Sogno o son desto? E' stato un onore, far parte sin dall'inizio, come osservatore, di quest'avventura lanciata da Davide e da tutto il team (un'azienda vera, con un know how vero e decennale nel mondo del denim). E ora... chissà dove andranno a finire? Vogliamo, attraverso questa intervista, aprirvi una finestra su mondo Haeng e una filosofia che apprezziamo davvero. Davide, come è scoccata la scintilla da cui è nata haenG ? Il nostro progetto è nato grazie allʼeffetto ottico creato da un gancio appoggiato per caso sopra un pantalone. Mi piace pensare al fatto che cʼ ero io lì per vederlo. Chi/quali persone ci sono dietro al progetto haenG ? Due tizi : uno visionario (io) ed uno pragmatico (Roberto, il produttore). Di solito questa combinazione funziona: uno tira da una parte, uno dallʼaltra e si sa, la virtù sta nel mezzo. La colla che ci tiene uniti è la passione per il denim. haenG, la qualità assoluta del prodotto, la cura maniacale di dettagli e lavaggi, del fit. Quale cammino vi ha portato ad avere questo 'know how'? Lʼunica scuola è lʼesperienza sul campo. Anni passati masticando cotone e bevendo indaco. Non potevamo che restituire denim.
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Mi parli di un prodotto NO LOGO. Eppure a suo modo il
prodotto è riconoscibile... Parlo del moschettone che è una sorta di logo in 3D. Sicuramente un colpo di genio. Sbaglio? Il colpo di genio nasce dal nulla, è un flash. Io credo invece che sia una questione di apertura mentale, la contaminazione è sicuramente unʼ ottima chiave di lettura. Per quanto riguarda la riconoscibilità del prodotto, il moschettone è lì proprio per dimostrare - in un modo diciamo estremo - come si può avere unʼ anima senza ricorrere a loghi o a nomi di altre persone stampigliati sul petto. Abbiamo comunque sempre cercato di proporre un buon pantalone aldilà dellʼidea del gancio che, a differenza del logo, si può togliere senza rischiare di rimanere con in mano un pugno di mosche. Quando sento parlare di No Logo.... penso al libro omonimo di Naomi Klein. C'entra qualcosa con haenG, ti ha influenzato in qualche maniera? Sono due modi diversi e complementari di affrontare il problema del branding: la Klein analizza il problema in maniera poli-
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tica denunciando il lavaggio del cervello messo in atto per vendere un prodotto di massa realizzato da maestranze poco qualificate nel quale la qualità reale è sostituita dal mito della personalità. Noi semplicemente vogliamo dimostrare con i fatti che la creatività è viva e vegeta. In un momento in cui il Logo è spesso messo in crisi da prodotti generici LOW COST delle grandi catene, copiati e molto cheap, non credi che possa essere un valore importante su cui puntare? In che senso haenG rifugge il Logo? Secondo te ha senso mettersi a fare la guerra alle quantità sterminate di Zara? O ai testimonial di Diesel? Noi scegliamo la terza via che è quella del prodotto. Niente amministratori delegati in giacca e cravatta che gironzolano per casa. Quali carte pensa di avere oggi Haeng per proporre un prodotto che 'buchi' ...in un settore al momento saturo (ma spesso privo di idee) come il pantalone e in particolare il denim? Anima, Qualità, Certificazione, Concretezza, Servizio e unʼarma segreta… Abbiamo già parlato del come è il nostro prodotto, dobbiamo dire anche che cosa è: cotoni di qualità, cimosati realizzati in Italia con telai che lavorano da 60 anni, laboratori italiani, lavanderie italiane, produttori di accessori italiani. Tutta gente che si sta avvicinando sempre più al nostro progetto e che concretamente fa gruppo e ci sostiene; da loro stiamo raccogliendo i certificati di qualità che presto pubblicheremo sul sito, niente inquinamento; per quanto riguarda la produzione lavoriamo con calma e metodo lasciando libertà assoluta al cliente su cosa acquistare direttamente ed in pronta consegna dal nostro magazzino, 42 niente quantità imposte o budget
irraggiungibili che tirano sempre più per il collo i negozianti impedendo loro di gestire i propri stessi soldi. Va detto chiaramente che noi siamo una Azienda vera e propria che ha deciso di investire tempo, risorse umane e finanziarie in questo progetto; abbiamo uffici, un magazzino tessuti, la modelleria interna, una sala taglio e importantissimo, un ufficio di Controllo Qualità che gira tutti i giorni. Troppo spesso dietro ad idee anche geniali si nascondono purtroppo uffici di trading che semplicemente commercializzano un prodotto acquistato chissà dove con il risultato che quando un cliente ordina della merce si fa poi il segno della croce. La nostra arma segreta ? Ma se è segreta… Come vanno le cose con la prima campagna vendite? Qual è la prima risposta del pubblico? Siamo usciti nei negozi per la prima volta a metà settembre e abbiamo dei riassortimenti, il mercato per il nostro prodotto cʼè eccome, basta non essere avidi e non incazzarsi se qualcuno non ti può inserire. Allʼ inizio il fatturato non può essere il primo obiettivo, bisogna dare piuttosto che ricevere, è la fase molto delicata nella quale tanti progetti saltano. Come si dice in questi casi : “Roma non è stata fatta in un giorno”. Di questi tempi si parla sempre di crisi. C'è ancora spazio in questo momento per un prodotto di qualità e ad un prezzo rapportato alla qualità, come il vostro? Sono convinto che per il prodotto di qualità con un prezzo onesto lo spazio ci sarà sempre. Lo hai detto tu, è un momento difficile: il nostro è comunque un progetto importante che guarda aldilà dei momenti di crisi. Per il momento si naviga a vista
entrando con pochi pezzi cercando di impostare il lavoro sul principio della collaborazione. Come ti ho potuto illustrare prima, il nostro è un progetto che va oltre il prodotto e che va quindi vissuto e valutato a 360°; è importantissimo considerare il servizio che diamo al cliente. In ogni caso, il mercato, i negozi, i clienti finali, tutti ci stanno prendendo le misure; la risposta la daranno loro. La prima volta che ci siamo sentiti al telefono abbiamo parlato di un prodotto importante che potesse aspirare ad entrare in luoghi selezionati dove il denim è mito. Come 14 OZ, a Berlino. Avete trovato il modo, a proposito di 14 oz. di presentare il progetto a mr. Karl Heinz Muller (titolare dello store e fondatore del Bread & Butter)? Posso solo immaginare a che cosa sia sottoposto giornalmente un personaggio del genere! Per lui deve essere come vivere in una specie di internet al contrario che ogni giorno tenta di downloadargli decine di nuovi brands. Il momento giusto arriverà quando ci sarà offerta la possibilità di illustrargli direttamente il progetto. Non voglio che ci giudichi solo in base a delle fotografie. Leggendo sul vostro blog, mi avete fatto riflettere su un problema a cui di rado avevo pensato...e di cui non sento mai parlare... mi riferisco alla garanzia 'nuke free', il fatto che un prodotto sia privo di elementi tossici... Cosa mi dici a proposito? Eʼ un aspetto fondamentale. Quando si parla di qualità nellʼabbigliamento ci si concentra solo sullʼaspetto estetico: il filo che sporge, la tasca storta, la mano del tessuto. Si dimentica che la nostra pelle è come una spugna altamente assorbente che mettiamo a con43 tatto diretto con ciò che indossia-
mo. Lo stesso avvelenamento che assumendo un alimento avariato ha effetti immediati nel caso di una t-shirt o un pantalone tinti con elementi tossici, può avvenire lentamente ma in maniera altrettanto letale. I dermatologi non hanno mai avuto tanto lavoro come in questi ultimi anni. Roberu. Un marchio giapponese specializzato in accessori e piccola pelletteria. Come è inziata e come prosegue la collaborazione tra Haeng e il brand giapponese? Noi italiani decidiamo velocemente con agilità e improvvisazione; siamo molto creativi - e imprevedibili – anche in questo. I giapponesi invece hanno la cultura del meeting e per prendere una decisione impiegano settimane e settimane, hanno poi una sana propensione al panico quando gli si chiede di fare le cose in fretta. La riunione che analizzerà una determinata questione viene pragmaticamente inserita in un calendario. Questa diversità di ritmi sta scombussolando un poʼ il ritmo della comunicazione. Cʼè poi la questione dei prezzi: Roberu realizza un prodotto di alta qualità con prezzi onesti ed adeguati il problema arriva con i passaggi di mano – e di ricarico - che si verificano per far arrivare il prodotto in negozio: si rischia di finire fuori prezzo. Queste due problematiche verranno risolte entrambe commercializzando lʼaccessorio Roberu direttamente attraverso il nostro webstore potendo così programmare uno stock in magazzino e ridurre i passaggi di ricarico economico. Ho letto che state organizzando una campagna per il reclutamento di webseller, per la commercializzazione del prodotto online. Parlami dell'idea. 44 Eʼ lʼarma segreta di cui parlavo
prima anche se in effetti segreta ormai non lo è più. I web seller - i nostri li chiamiamo buGzzer ( da: to buzz, passaparola in rete n.d.r. ) - sono pienamente operativi e stanno già cominciando a raccogliere i primi risultati. Si tratta di navigatori del web i quali, attraverso il passaparola, comunicano lʼesistenza e le caratteristiche di un prodotto promuovendone di fatto la popolarità e le possibilità di commercializzazione. Ogni buGzzer viene ingaggiato con regolare contratto di collaborazione e dotato di un proprio codice personale da trasmettere ai possibili clienti; inserendo il codice nella fase di acquisto si otterrà uno sconto ed il webseller percepirà una provvigione sul valore della vendita effettuata. Anche se lo sembra, non è un giochino semplice, si tratta di una forma di commercializzazione nuova e che richiede una gestione estremamente dinamica. I buGzzer, ragazzi e ragazze estremamente motivati e attivi, richiedono informazioni a raffica via sms, facebook o twitter e quindi lʼattenzione nei loro confronti deve essere molto elevata e reattiva. La merce che si vende via web deve essere sempre pronta alla consegna immediata, lavorando con una logistica ottimizzata per la gestione, spedizione e fatturazione di ogni singolo pezzo. Progetti per il futuro ? Crescere nella distribuzione evitando di inflazionare il prodotto; tutelare i negozianti che hanno creduto da subito nel nostro progetto trovando il coraggio e i soldi per farlo; “evolvere” il prodotto pre sentando un nuovo pezzo dietro lʼaltro passando da una stagione allʼaltra senza “sparire” dalla circolazione, uscire a Ottobre con i primi modelli donna… Questioni economiche a parte, qual è
lʼaspetto che più ti sta coinvolgendo mettendo in campo un progetto così radicale di no logo ? A volta sembra davvero di fare politica. Sto conoscendo un sacco di persone di tutte le fasce sociali, anche gente che francamente se ne infischia del denim ma coinvolta dallʼ idea di fare un prodotto “fatto bene e basta”. Forse proprio quel “e basta” che vuol dire “ci deve essere lʼarrosto e non il fumo”, intriga moltissimo e davvero trascende dal prodotto in sé. Eʼ un modo di essere e di relazionarsi, una filosofia di vita. www.haeng.it
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ROCK & 1
Chic! 1. Trench Burberry dalla collezione winter Storm. 2. Article t-shirts. 3. Kefiah ShakChic.
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4. Phonz Says Black blazer Gibson special edition con interno ispirato all'inconfondibile profilo della mitica Gibson SG. Un tocco in piÚ: la fodera della giacca è staccabile e utilizzabile come foulard, sistema brevettato da Phonz.
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5. Shawl Cardigan Surface To Air 6. Cardigan doppiopetto in felpa Byg Bang. 7. Marshall Headphones 8. Borse Fred Perry in lana melton. 9. Uniforms for The Dedicated Anhtem Jacket.
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STREET
Trend 2
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1. Felpa Malph. 2. Madson Discount “bikeʼs on sale” hoody. 3. Cardigan in felpa Monoty Clothes. 4. T-shirt “donʼt kill the disco party” by Byg bang. 5. Super Sunglasses limited edition by WeSC.
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9 6.Comme Des Garcon Shirt-Duffel Coat. 7. Peanuts 60th Anniversary Special Edition by Lacoste 8. Noodle Park piumino Lumberjack 9. JC/DC by JC de Castelbajac South Park Knit Bomber Jacket 10. Stussy Ivy League beanie.
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HOT &
Chic!
1. Cappa in cachemire Surface To Air 2. Tronchetti scultura Finsk 3. T-shirts Eleven Paris 4. Interamente rivestiti in pelle. Super Sunglasses
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9. UGG Special Edition by Jimmy Choo.
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5. Sweatshirt Obey 6. Camicia in denim Cheap monday. 7. Rabid Fox Octopus Rign 8. Sandali Surface to Air
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STREET
Trend
1
2
1. Adidas Originals ObyO by Jeremy Scott Cross swearter 2. Mantella Adidas Originals 3. Check shirt e sciarpa Rutme 4. Sneakers con maxifiocco Adidas Originals 5. Felpa Painful Heart- Broken Heart Byg Bang
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BRAND REVIEWS - NEW, HOT & FRESH H BY HUDSON H by Hudson è un marchio di inglese di calzature nato nel 1990 con la linea Hudson e nel 2004 con la linea H by, che sta diventando sempre più importante sul mercato internazionale. H by Hudson non inventa mai niente di completamente nuovo ma rivisita con stile, e facendo uso di materiali di alta qualità le forme classiche e i trend del momento. Desert boot, boat shoe, anfibi, stringate classiche. Poco sfugge a H by Hudson, che lo coglie, lo inghiottisce, lo rumina e lo sputa fuori sempre fico. www.hudsonshoes.com M.B. ANNIEL Abbiamo visto molto in giro le Tact, la scorsa primavera. Bene, erano prodotte dalla Anniel, azienda italiana, che non ha mai smesso di produrre (ne' prima ne' dopo) questa scarpette leggere in pelle, quasi spappolate, simili a ballerine ma disponibili per uomo e donna. Anniel ha capito le sue grandi potenzialità e ha deciso di investire su sè stessa, con grande successo alle ultime fiere internazionali. Prossimamente disponibili anche alte e con pellami speciali. Per questo inverno sono disponibili anche nella versione con pelo interno. Super belle, comode e ora anche calde. www.anniel.com M.B. DAMIR DOMA Damir Doma, prende il nome dal suo creatore, oggi solo 29enne, stilista di origini croate cresciuto in Germania, con un passato anche da aiuto per Raf Simons. Il brand, nato solo 3 anni, fa è cresciuto negli ambienti dello stile gothic rock, oggi quantomai vitali e sempre più ricchi di seguaci al limite del fanatismo. Damir è diventato una degli stilisti di riferimento del movimento. Vestiti dall'aria monacale, quasi sempre oversize, con cappucci, drappeggi...cardigan e giacche dal taglio lungo. Il tutto realizzato con materiali superlativi e ricercati. Damir Doma è pura avanguardia, con inflenze nordiche e giapponesi. Ogni capo è il frutto di una profonda meditazione. Tutto è piano, tinta unita, privo di decorazioni. Un'estetica purista e radicale che sta influenzando dal profondo il fashion system. www.damirdoma.com M.B.
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SNEAKERS
Cult
Adidas STAR WARS M Attitude Jabba The Hutt
Adidas STAR SL72 Han Solo
WARS
Adidas STAR WARS Conductor Hi Stormtrooper
Adidas STAR Boba Fett
WARS
ZX800
Adidas STAR WARS Top Ten Low R2D2-C3PO
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Adidas STAR WARS Jogging Hi Chewbacca
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Limited Editions Native Fitzsimmons
Nike Vintage Blazer Sam Edelmann “Alexander� Senakers
Pendleton x Timberland x Opening Ceremony Palladium Boots
Nike air Royalty Harris Tweed Vach Pack
Berhnard Willhelm for Camper
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ART & EXHIBITIONS
VANITAS MARKET 9-10 OTTOBRE 2010 GALLERIA XXV APRILE CREMONA L’amore per il vintage e l’arte di inventare (e reinventare) si uniscono nello spirito del Vanitas Market, fratellino minore del Vintage Vanitas, che alla sua seconda edizione si propone come una mostra-mercato di moda e accessori d’epoca originali, rielaborati e non solo, in una cornice espositiva informale divisa in tre parti. Una prima dedicata al vintage puro, con tante chicche selezionate dai migliori espositori italiani. Una seconda riservata al remake di tessuti e tagli del passato, interpretati in linee o materiali moderni. E infine una terza, che accoglie le autoproduzioni attuali di giovani creativi. Dj-sets, mostre e incontri culturali non mancheranno a condire il tutto come sempre. Un evento che nasce, cresce di anno in anno e sa distinguersi e farsi conoscere, grazie a un impegno e a una passione autentica, pochi fronzoli e molta sostanza. Un’occasione per ammirare e acquistare pezzi unici. Sicuramente da non perdere.
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di Manuela Pizzichi
FRANCESCA WOODMAN DAL 16 LUGLIO AL 24 OTTOBRE 2010 PALAZZO DELLA RAGIONE MILANO Una ragazza che si lasciò giusto il tempo di diventare una giovane donna e quel poco altro che le servì per lasciare il suo segno unico nell’arte contemporanea. Francesca Woodman non impiegò molto neppure a capire che la breve e densa vita che aveva vissuto era anche quella che le bastava e appena tutto le fu chiaro, ad andarsene ci mise un solo attimo. Aveva 22 anni. Decise di morire a quell’età, consapevole di esserci stata davvero e di aver trovato un proprio modo di esistere per sempre. E in questo non sbagliò. La sua opera, dai tratti fortemente intimi e personali, esplora una femminilità intensa e sofferta e si sviluppa in questa mostra in una raccolta di 116 fotografie, installazioni e video: impronte incancellabili e fedeli del suo precoce e straordinario talento. Una mostra dalla carica emozionale molto forte. Un omaggio ad un’artista che non si vuole e non si riesce a dimenticare.
MAURIZIO CATTELAN DAL 24 SETTEMBRE AL 24 OTTOBRE 2010 PALAZZO REALE - MILANO Alla fine si è convinta anche Letizia. Un dito medio alzato in marmo di Carrara davanti a Piazza Affari non turba più neanche il sindaco di Milano, che eppure fino a poco tempo fa storceva il nasino al solo minimo adorabile puzzo di scarsa convezionalità. E' proprio vero che alle provocazioni ormai ci abbiamo fatto l'occhio un po' tutti, tanto che alla fine anche per una mina vagante come Cattelan si sono finalmente aperte le ambitissime porte di Palazzo Reale; il suo papa schiacchiato da un meteorite insieme alla donna crocifissa e al “tamburino” son finiti cosi' a pochi passi dal consacratissimo Duomo e a qualche metro di distanza dalla grandiosa mostra dedicata a Salvador Dalì. Miracoli di mostro di furbizia e creatività, nonché artista italiano vivente più quotato al mondo. Autodidatta al cento per cento. E poi come si fa a non dire che è un genio.
6 BILLIONS OTHERS WWW.6MILLIARDSDAUTRES.ORG In fondo da lui potevamo aspettarcelo. Il progetto in questione nasce dalla mente di Yann-Arthus Bertrand, già autore in passato di “La terra vista dal cielo”, nella quale sorvolò il pianeta per ritrarlo dall’alto con scatti spettacolari e di rara sensibilità. Giornalista, fotografo e ambientalista convinto, in collaborazione con Goodplanet.org, ha portato questa nuova impresa a spasso per il mondo; andata e ritorno, lungo tutto il globo. Sei registi hanno viaggiato in 78 paesi, raccogliendo 5.600 interviste da persone di ogni lingua e cultura. Volti, pensieri e quotidianità, paure, speranze e sogni ripresi da ogni angolo della terra, costituiscono il cuore vivo e pulsante di questa sorta di mostradocumentario multimediale, che smuove le coscienze sfuggendo comunque ad ogni definizione. Un’opera d’arte di umanità e per l’umanità, dedicata a quei 6 miliardi di “altri” che non siamo che noi.
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BIELLA SUPERSTAR Via Italia 82, 13886 Biella (BI) TRIO V.le Lido 19, 13886 Viverone (BI) BOLOGNA ARTSINERGY Via S. Giorgio 3, 40100 Bologna ELZAPOPPIN Via SAn Felice 36/A, 40122 Bologna FABRICA FEATURES Via Rizzoli 8, 40125 Bologna PEACOCK STORE Via delle Casse 4, 40100 Bologna PROTEC Via Portanova 2, 40123 Bologna SCOUT Via Righi 10, 40126 Bologna DANGER SAS Via viviani 17, 40062 Molinella (BO) JADER JEANS Via G. Vittorio 2/a int 1, 40056 Crespellano (BO) BOLZANO A STORE Via Bottai 4, 39100 Bolzano BRESCIA BAZAAR WEAR C.so Martiri della Libertà N.21/a, 25122 Brescia BELOTTI CALZATURE Via Tien An Men 15, Roncadelle (BS) CORONABLU Via Vergnano 55, 25125 Brescia FORBICE P.zza Vittorio Emanuele 48 25034 Orzinuovi (BS) GUALTIERO JEANS Via Francesca Nord 1, 25030 Roccafranca (BS) MAYBE via Roma 23, 25039 Travagliato (BS) REDRUM LUXURY CLOTHES SHOP C.so Cavour 2/C, 25121 Brescia BRINDISI SUITE P.zza G.Matteotti 9, 72100 Brindisi G.M. Via Gorizia 65, 72021 Francavilla Fontana (BR) BUSTO ARSIZIO
PACIFIC SHOP Largo San Giuseppe 3, 21052 Busto Arsizio (VA) PACIFIC SHOP Via Daniele Crespi 1, 21052 Busto Arsizio (VA) CAMPOBASSO A.D. 59 Fashion Shop Via Ferrari 59, Campobasso CALTANISSETTA KING'S ROAD Via Kennedy 47, 93100 Caltanissetta CASERTA MIAMI STREET SHOP Via Crispo 14, 81100 Caserta LITTLE BLACK DRESS-GALLERY BOUTIQUE Via S.Agostino 5 - Traversa Via Mazzini, 81100 Caserta CHIETI EFFETTI STORE Via Renzetti, 10, 66034 Lanciano (CH) CIVITANOVA MARCHE COMBO Via Matteotti 160, 62012 Civitanova Marche 21103 Gallarate (VA) COMO POPCORKN SHOP & STYLING Via XX Settembre 8, 22100 Como CREMONA CLEOFE Via Trento e Trieste, 69, 26100 Cremona CHECK POINT Via Petofi 4, 26041 Casalmaggiore (CR) GENKY SKATESHOP P.zza Garibaldi 4, 26041 Casalmaggiore (CR) EMPOLI NAIVE Via Giuseppe del Papa 57, 50053 Empoli (FI)
GOLD Via Gioberti 54/R 50100 Firenze GOLD Via Doni 27/R 50100 Firenze SOCIETÈ ANONYME Via G.B. Niccolini 3/F 50121 Firenze FOGGIA MANHATTAN FASHION STORE C.so Garibaldi 23, 71100 Foggia FORLI'/CESENA GLITTER Via Biondini 19, 47121 Forlì ZOLI SRL Via Campo dei Fiori 2, 47100 Forlì BLACK SHEEP C.so Mazzini 10, 47023 Cesena (FC) POSTA SRL Via garibaldi 1, 47037 Savignano sul Rubicone (FC) PIPPO OLIMPICO Viale Roma 28, 47016 Predappio (FC) SCOUT Via Battisti 22, 47023 Cesena (FC) CORNER22 Piazza Almerici 22, 47521 Cesena (FC) GALLARATE KITCH P.zza Libertà - Galleria La Crocetta, 21013 Gallarate (VA) MARCO MOREO INDUSTRIE Via Damiano Chiesa 1, 21013 GALLARATE (VA) GENOVA BOX 86 Piazza Della Vittoria, 86/R. 16100 Genova STUDIO 3 Via San Martino 12 Int. 5, 16131 Genova KISS POLLY Strad.ne S. Agostino 26R 16123 Genova IVREA TRIO P.zza S. Marta 4, 10015 Ivrea (To) JESOLO HOTSTUFF Via Bafile, 30016 Lido di Jesolo (VE)
FERRARA ABB.AVORIO ANSALONI Via Bersaglieri del Po' 37, 44100 Ferrara UFFA SNC Via Puccini 8/a, 44021 Codigoro (FE) CALIFORNIA Via Provenzali 3, 44042 Cento (FE) VANGUARD Via Bersaglieri del Po, 31/c, 44100 Ferrara MARCO MOREO INDUSTRIE Via Giordano Bruno 109, 63017 Porto san Giorgio (FE)
LECCO THREESIXTY Via del Pozzo 6, 23900 Lecco SCOUT Piazza Mario Cermenati 23900 Lecco
FIRENZE GERARD LOFT Via dei Pecori 36/R, Firenze GOLD Via Verdi 19/R 50100 Firenze
LIVORNO STRAUS Via dei Mulini 12, 57125 Livorno STRAUS Via Roma 1/F, 57125 Livorno
LECCE MARTINA STEFANO RAPRESENTANZE C/o Duplex - Contrada Improvvisata, 73046 Matino (LE)
LUCCA GIGOLO’ Via Calderia 10, 55100 Lucca MACERATA MARCO MOREO INDUSTRIE Via Ascoli 10/12, 62010 Montecosaro (MC) MANTOVA CHECK POINT Via Virgiliana 16, 46100 Mantova CHECK POINT Via Mantova 48, 46041 Asola(MN) SPORTIME Via Orefici 29/31, 46100 Mantova SPORTIME via Bracci 53, 46100 Mantova BIG ONE SHOP Via Grossi 11, Viadana (MN) MESSINA CHIRICO BOUTIQUE SRL Via Dei Mille 68-70, 98122 Messina MILANO 247 SHOWROOM Via Pestalozzi 4, Area San Cristoforo, 20143 Milano AMI BAR Via P. e A. Pirelli 14, Bicocca la Piazza, Milano ATOM PLASTIC MILANO Via Volta 6, 20121 Milano BLUE DISTRIBUTION Via Dionigi Bussola 9, 20143 Milano CIRCOLO MAGNOLIA Via Circonvallazione Idroscalo, 41 - 20090 Segrate (MI) CLACSON Via Muratori Milano EASTPAK STORE C.so di Porta Ticinese 46, 20122 Milano FALCONIERI Via Uberti 6, 20134 Milano FRAV Corso di Porta Ticinese, 83 ang. Via Vetere, 20123 Milano FUORI DAL COMUNE via C. Goldoni 64, 20100 Milano GOA CORPORATION Via A.Sciesa 22,20135 Milano HOOP SHOP Via Dante 18, 20017 Rho (MI) IEFFE RAPPRESENTANZE Via Morimondo 16 (Ex Richard Ginori) 20143 Milano J.A.T. Via Morimondo 21, 20143 Milano JUMP via Sciesa 2/a 20100 Milano JUMP via Pacini 13, 20100 Milano MASCHERONI Via Prealpi 28, 20034 Giussano (MI) MELODY MAKER via Tortona 5, 20144 Milano MULINO DOKS DORA Toffetti 9 20139 Milano NOLITA LOFT v.le Crispi, Via Varese 7, 20100 Milano OLIMPIA D. via Carlo D'Adda, Milano
PINK Via Sannio 20, 20135 Milano SAPI C.so Plebisciti 12, 20129 Milano SIZE Via Muratori 38, 20135 Milano SKIPINTRO via Via Donatello 2/m 20100, Milano SOTAVENTO V.le Lecchi 7/9, 20135 Milano SPAZIO Alzaia Naviglio Grande 14, Milano SPECIAL C.so di Porta Ticinese 80, 20123 Milano STUDIO MILANO Via G. Bugatti 12, Milano MODENA ETTORE TARONI SHOWROOM Via Enrico Fermi 1/C, 41057 San Vito, Modena AMARANTO C.so Adriano 13 A, 41100 Modena EXTREME Via sassi 1, 41100 Modena JEANS MARKET Via Trivellari, 25 41100 Modena PUNTO SPORT Via giardini 338/340, 41041 Casinalbo (MO) TRAPPER DI FLORI Via libertà 34, 41029 Sestola (MO) YANKEE DI CATTANI Corso A.Pio 36, 41012 Carpi (MO) ALESSANDRO G Via N.sauro 34 41013 Manzolino (MO) OFICINA P.zza G.Garibaldi 84, 41049 Sassuolo (MO) MONZA E BRIANZA PESSINA ACTIVE Via Italia 3 Monza CARNELLI Via Italia 36, Monza SHAPE SRL via degli Scotti 4, 20040 Busnago (MB) DAYBREAK Viale Ugo Foscolo 7/9, 20052 Monza NAPOLI JUNIOR Galleria Vanvitelli - Vomero, Napoli JUNIOR Riviera di Chiaia 261, Napoli FONOTECA Via Morghen, 31 c/f, 80127 Napoli OLBIA CRACKERS SNC Via Sassari 4, 07026 Olbia (OT) PADOVA MAGLIFICIO CIEFFE SRL Pass. Del Bottesin 15, 35028 Piove di Sacco (PD) PARMA BRANDO Strada Repubblica 19, 43100 Parma JUST RANGE Via Monte Penna 9, 43100 Parma LATTE PIU’ RICERCA Piazzale Cervi 7, 43100 Parma NYC SPORT Lungo Cacciari 1/B, 43100 Parma SURFIN IN PARADISE Via Emilio Lepido 31/A,
3100 Parma VERDI PROMESSE Viale Pertini 5, 43044 Collecchio (PR) IMPRONTA SRL Borgo S.Biagio 4/b, 43100 Parma GALLERIA 70 SNC Piazza Ghiaia 25, 43100 Parma US 107 STREET Via N.Sauro 5/a, 43100 Parma GIAMMARIA MONTACCHINI VIA Cavour 10/b, 43100 Parma BEFORE! APPAREL STREET CONCEPT STORE Borgo Giacomo Tommasini 14/C, 43121 Parma IMPRONTE P.zza manara 2, 43043 Borgo Val di Taro (PR) PAVIA GLAMOUR CAFEʼ C.so Cavour 20 (presso Centro Poli), 27100 Pavia MINERVA BAR & LOUNGE p.zza Mierva, 27100 Pavia SAFARA’ via Strada Nuova, 27100 Pavia SUPER*FLY DELUXE Via Parodi 3, 27100 Pavia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA : Biblioteche, Bar Cravino, Bar Centrale PERUGIA BUSINESS BRAND Via XX Settembre 33 Foligno (PG) PIACENZA BACICCIA Via Dionigi Carli 7, 29100 Piacenza MAX FASHION P.zza Duomo 12-13, 29100 Piacenza SPEED SNC Corso Matteotti 46/c, 29015 Castel S.Giovanni (PC) TAMY E CO. Viale 20 settembre 136, 29100 Piacenza GOLDEN SPORT C.so Vittorio Emanuele 120, 29100 Piacenza L'ALTRO SPORT Via Felice Frasi 25/c, 29100 Piacenza WHITE Via Mazzini 5, Castel San Giovanni (PC) PISA GIGOLÒ C.so Italia 51, 56125 Pisa ROYALE STORE p.zza San Paolo all'Orto 2, 56125 Pisa BEAT corso Matteotti n. 139 – Pontedera (PI) PORDENONE SETTIMO CIELO P.zza del Popolo 15/D, 33077 Sacile (PN) PORTOGRUARO
SBORC STREETWEAR Via Roma 19, 30026 Portogruaro (VE) RAVENNA MADE & USED Viale Gramsci 43, 48015 Milano Marittima (RA) CODICE 7D Via Pistocchi 7/d, 48018 Faenza (RA) REGGIO CALABRIA THE CHILI PEPPER LAB via Carlo Rosselli 14/16, 89125 Reggio Calabria REGGIO EMILIA FUTURO Via Emilia S.Pietro 42100 Reggio Emilia MANHATTAN SNC Via Guido da Castello 8/e, 42100 Reggio Emilia MANIA Via Calderini 4, 42100 reggio emilia PIANETA UOMO Via Radici Sud 15, 42014 Castellaran SPORT SERVICE SRL Viale dei Mille 24/a, 42100 Reggio Emilia T.LOOK Via val D'enza 176/a, 42026 Ciano d'Enza (RE) TABACCHI Via guido da castello 7/i, 42100 Reggio Emilia SCOUT Via Crispi 3, 42100 Reggio EmiliaWEST L.T.D. via Toschi 13/D, 42100 Reggio Emilia ESPACE Via Gonzaga 4/I, 46016 Guastalla (RE) IL GUARDAROBA Via Togliatti 2/5 42048 Rubiera (RE) RIMINI/RICCIONE BLOCK 60 viale Milano 60, Riccione BACK STYLE Via Fratelli Cairoli 25, 47900 Rimini CALIFORNIA Via Roma 93, 47833 Morciano di Romagna (RN) KING SPORT Viale Bovio 56, 47841 Cattolica (RN) SKYWALKER Via P.Guidi 72, 47114 Bellaria (RN) SPACE Via Cairoli 43, 47900 Rimini CITY TANK Via Mentana 19/A, 47921Rimini ROMA 40 GRADI Via Virgilio 1/0, 00100 Roma BE COOL via Rubens 22, 00100 Roma BE COOL via Del Leone 10/11, 00100 Roma CIRCOLO DEGLI ARTISTI Via Casilina Vecchia 42, 00100 Roma DUNE BUGGY STEET STORE p.zzale Don Luigi Sturzo 8, 00144 Roma EUR MONDOPOP Via dei Greci 30, 00187 Roma SOUL FOOD Via S. Giovanni in Laterano 192/194 00187 Roma SUPER via Leonina 42, 00184 Roma
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