Editoriale
PopRockForum. Questo è il nuovo progetto lanciato da WaiT! Partito alcuni mesi fa come un test, da un ʻidea del nostro blogger Mickey, oggi PopRockForum lo trovate su piattaforma indipendente www.poprockforum.com Eʼ un progetto entusiasmante: un forum diviso in 3 macro sezioni. Fashion, musica, arte-design. In sintonia con tutti gli argomenti e lo spirito di Wait! il forum è un posto dove trovare le news più fresche i brand più nuovi, gli stilisti indipendenti, i nuovi talenti musicali. E discuterne tutti assieme con una community appassionata e informata. Dove giovani creativi possono presentare il frutto del proprio lavoro e della loro arte. Unʼiniziativa assolutamente nuova per questo paese. Un progetto interessantissimo e coinvolgente che sta avendo un successo inatteso e trascinante.Le nostre occhiaie sono il simbolo, affaticato ma felice di serate e notti di infiammate discussioni. Una vera droga. E molto meglio di Myspace. Unitevi a noi su www.poprockforum.com MARCO BIANCHI
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Pensate ad una televisione d attualità e di informazione, una televisione veloce e interattiva, sempre nuova e mai banale. Pensate a quello che vorreste vedere in un canale tv, e datevi da fare, telecamera alla mano, perché da oggi la televisione la fate voi. Sembra utopia, ma è già realtà dopo il lancio, lo scorso 8 maggio, della versione italiana di Current, la web tv creata dal Premio Nobel Al Gore. La formula è semplice quanto geniale: integrare il lavoro di una redazione tradizionale dando a chiunque la possibilità di realizzare filmati, clip e reportage (chiamati POD), facilmente pubblicabili sul sito web www.current.it , e scelti, per la messa in onda, direttamente dagli utenti dello stesso sito. Niente curricola. Qui contano la creatività e il talento. Un progetto che a noi di Wait! piace da impazzire. Non potevamo non cogliere l occasione di fare due chiacchiere con il direttore di Current Italia, Tommaso Tessarolo. Parlaci di CURRENT TV. Come la definiresti? Cosa la differenzia da una TV tradizionale? Current è un progetto unico al mondo nel suo genere. E un mix quasi perfetto tra Net + Televisione. Una unica piattaforma che integra le dinamiche del web con l immediatezza e la qualità di un prodotto televisivo. Come mai la scelta dell Italia, prima degli altri paesi europei? Credi che il pubblico italiano parteciperà favorevolmente alla richiesta di interattività su cui si basa CURRENT TV? La scelta dell Italia è stata prevalentemente dettata dalla grandissima tradizione nel campo del video unita all incredibile attività online che nel nostro paese, nonostante tutto, è ai vertici a livello mondiale. Non ultima la presenza in Italia della piattaforma SKY già distributore di Current in Inghilterra. Il pubblico Italiano ha cominciato sin dal primo giorno 10
CURRENT TV Ed ora la TV la fai tu... intervista di Annalisa Varesi
a rispondere in maniera incredibile alle nuove possibilità espressive offerte dalla piattaforma Current: centinaia i video ricevuti il primo mese tramite il sito Internet (molti dei quali sono stati già acquistati per la messa in onda), addirittura migliaia le news che la comunità ha segnalato sul nostro Social Network, il primo del genere in Italia. Non pensi che l appoggio a SKY, come a qualunque altra piattaforma televisiva, comporti, in un certo senso, un sacrificio alla piena libertà del progetto? O è un compromesso accettato per riuscire a giungere anche dove una webtv non potrebbe arrivare? Viviamo in un epoca dove il paradosso TV e Internet è già evidente: i giovani sono in Rete, spendono li la maggior parte del loro tempo per informarsi, intrattenersi, socializzare. La distribuzione di un prodotto TV su Internet è assolutamente alla portata, il pubblico potenziale enorme. Mancano però due passaggi fondamentali perché la NetTV possa diventare una vera alternativa al classico broadcasting: innanzi tutto manca una piattaforma unica, condivisa e sufficientemente flessibile per distribuire la TV in rete, manca quindi una comprensione della portata del fenomeno da parte degli investitori pubblicitari. Mancano quindi oggi ancora le basi tecnico/economiche perché la NetTV possa effettivamente funzionare. L unica piattaforma semplice, accessibile e che non costringe gli editori a mirare solo all audience quanto alla qualità del prodotto è la PayTV, in Italia SKY. E questo non è un limite ma una grande opportunità, senza condizionamenti nè censure. Personalmente non vedo neanche il fatto che SKY sia a pagamento come un problema: semmai lo è il fatto che tutti noi si sia costretti a pagare più di 100 euro ogni anno per il canone RAI. In un progetto così innovativo, anche la pubblicità ha delle regole tutte sue, giusto? In parte. La pubblicità lavora su binari classici con commercial e sponsorizzazioni: prodotti 13
semplici da far digerire ad un utenza pubblicitaria tradizionale. Per chi vuole innovare e raggiungere il target in maniera completamente diversa con un grado di coinvolgimento mai sperimentato prima Current propone la formula VCAM: pubblicità generata dalla comunità di video maker. In pratica un brand può venire dal canale, chiedere l apertura di un contest chiedendo di attivare la comunità di video maker per creare uno spot pubblicitario dal basso. Il produttore indipendente che vince il contest viene pagato, il brand in cambio ha uno spot mediamente di grande qualità a basso costo. Il POD più divertente e assurdo che finora ti è capitato di vedere? Ce ne son tanti, ma la famiglia Current Cucina regala delle sorprese veramente incredibili. Abitudini culinarie da tutto il mondo con le scoperte più strane come in Cina dove in un Pod viene mostrato uno splendido ristorante che sembra uno ZOO, animali vivi in bella mostra pronti per essere scelti dai clienti e quindi cucinati e serviti a tavola. La televisione è il tuo lavoro. Hai ancora tempo per guardarla? Quali sono i tuoi programmi preferiti? E cosa proprio non puoi sopportare? 14
Si la guardo, spesso e volentieri. Come ho detto più volte però non riesco ormai più a stare al passo dei palinsesti lineari, manco con estrema puntualità tutti gli appuntamenti. Vedo quindi TV registrata con il mio PVR, prevalentemente serie TV americane (Lost, 24, Heroes, ) programmi di approfondimento (Report, Matrix, Ominbus, ) e un pò di sano sport. Non sopporto la TV che sfrutta l ignoranza o le facili emozioni per fare intrattenimento di bassa lega: e qui è difficile fare esempi perché stiamo parlando del 70% della programmazione della TV generalista. Immagina la tv fra vent anni. Come la vedi? E tu, come ti vedi? La TV tra 20 anni sarà cambiata tantissimo per quanto riguarda la tecniche produttive ed i sistemi distributivi. Tutto sarà digitale, leggero, trasportabile, on demand. I formati non credo che verranno stravolti: le regole fondamentali su come si confeziona un buon prodotto TV rimarranno sempre le stesse. Se andiamo avanti così comprimeremo ancora
THIS IS BULK intervista di Marco Bianchi Bulk. Un nome dal gusto molto americano per un giovane brand italiano che da breve tempo è entrato nelle vetrine di alcuni dei migliori fashion-store italiani. Streetwear dal gusto decisamente glamour. E allo stesso tempo easy-chic. Capite cosa diciamo? Vi sembrano aggettivi sparati a caso, parole in libertà? Forse avete ragione. Allora leggetevi la nostra intervista per saperne di più su Bulk. Iniziamo subito con la prima domanda, che sorge spontanea. Cosa significa Bulk? Ti dirò...Tanti significati (accumulare, ammassare, volume, dimensioni, ecc., ecc.). L abbiamo visto scritto io e Ale (il mio braccio per quanto riguarda la grafica) su un tir in Canada. Quella parola ci ha folgorato ed abbiamo capito in quel momento che sarebbe stato il nome del nostro brand. Ci piaceva la pronuncia italianizzata che riempie la bocca e ha gusto forte come è il nostro prodotto Quale storia personale vi ha portato ad intraprendere la scelta di lanciare un brand? Il progetto è nato due anni fa dopo una lunga militanza in Diesel. Ho una passione sfrenata per questo mondo fin da quando ero piccolo... Mi ricordo ancora con la felpa della Best Company e gli stivaletti della Timberland sul 18
Tagada'!! Oggi tutti lanciano brand di t-shirt. Abbiamo notato che la vostra produzione è 100% made in Italy, attenzione massima alla qualità, taglio superslim molto curato. Stampe particolari spessorate e floccate. Sono queste le carte che vi giocate per emergere nel duro mercato streetwear? O cos altro? Il nostro credo è indubbiamente la qualità e la vestibilità. Abbiamo intrapreso la strada piu' difficile ed expensive da percorrere, produrre interamente in Italia Anche perché, chi lavora meglio degli italiani? Quanto bisogna essere folli per mollare tutto e buttarsi cuore e anima in un progetto di streetwear oggi in Italia? Bisogna essere completamente esplosi!!!
Cosa ispira le vostre collezioni? Traiamo ispirazione da tutto quello che è d'impatto, da quello che ci circonda e che sentiamo dentro... Penso che guardarsi attorno sia uno dei punti fondamentali in questo settore, perchè puoi anche avere l'idea più strana e forte del momento, ma se non ti confronti con il mondo esterno non saprai mai se quell idea può essere capita, e apprezzata dalla gente. Qual è il brand che vi fa da riferimento? E il vostro stilista? In particolare nessuno. Ci piaceva molto il Dsquared di qualche anno fa. Cosa state indossando in questo momento? Enrico: ai piedi Tretorn, Levis red corto e tshirt rigorosamente Bulk. Alessandro:Cheap Monday, Nike vintage e ovviamente smanicato Bulk. Come vestivate quando avevate 18 anni? Dai, senza vergogna Enrico: mi ricordo che portavo, ti parlo del 1996, jeans della Diesel di cui ovviamente ricordo anche il modello: Funker! Ai piedi avevo il mio stivale Walker (che a volte uso ancora!) e il tanto amato in quegl'anni, e guardacaso ritonato di moda, Moncler. Alessandro: Stussy Carhartt... Molto più Street! Quando pensate a Bulk, a quale musicista o gruppo pensate? E a chi lo vedreste bene addosso nel mondo musicale? Mmm... Nessuno gruppo o musicista in particolare. Ci piace collaborare con i locali che non siano "commerciali" di conseguenza vediamo adatto il prodotto a chi li frequenta!
Guardate al mercato estero? Ora la nostra Italia poi... Si vedrà! Avete sponsorizzato un sacco di eventi e party. Che ruolo ha il modo della notte e la festa per Bulk? Nei Bulk party quello che vogliamo trasmettere è divertimento. Siete presenti in una serie di negozi streetwear evoluti e di fascia alta. Siete disposti a compromessi sulla distribuzione per aumentare i vostri numeri? Assolutamente no!!! (i ragazzi si scaldano. n.d.r) anzi , la scelta dei nostri punti vendita sarà sempre più ricercata e selezionata per valorizzare sempre di più Bulk! Come si fa a vendere delle t-shirt a 50 euro e più in un momento in cui il jeans è sceso su questa stessa cifra (vedi Cheap Monday)? Il cliente finale è davvero così attento e in grado di percepire la qualità del vostro prodotto? Siamo consapevoli di queste difficoltà. Come ti abbiamo già detto il nostro è un progetto duro e faticoso ma punta al futuro. Il riscontro dei nostri punti vendita è senz'altro positivo. Il cliente in questo momento è disposto a spendere per indossare una t-shirt di qualità che possa durargli più di una stagione. Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima collezione a/i e cosa da quelle della prossima p/e 09? Lo scoprirete nelle prossime puntate!
Qual'è il vostro sogno nel cas-
RECENSIONI - TALENTI EMERGENTI CREME - "Sulla collina puoi seppellire ciò che non ami più" 2007 Faier Entertainment/Venus www.cremenoncreme.it Se qualcuno mi chiedesse un consiglio: “Merita lʼacquisto, questo album?”… risponderei senza esitazione, “Certo!”. Qui trovate dieci piccoli brani di rock & roll allʼitaliana, con venature di blues anima/le. Bravo Creme, che fai venir voglia di sentirti dal vivo. Sono evidenti, in più di un brano, (per esempio ne Il sentiero che porta alla fossa) le radici musicali: Edoardo Bennato è molto e decisamente ben riflesso, ma pure Battisti e Fausto Rossi. E anche i testi, rivelano più di una perla; o forse appariranno tali a me perché condivido quanto affermano; ma “essere in orario fa di te un perdente”, piuttosto che “[le ragazzine] come merendine al cioccolato disgustano”. Inserito nel panorama musicale italiano non solo Creme non sfigura, ma a mio modesto giudizio riluce di luce propria. Da notare, poi, la collaborazione con Cristina Donà, che abbellisce con la sua voce e presenza il pezzo che dà il titolo allʼalbum, Sulla collina puoi seppellire ciò che non ami più. Super audibile, 8,5. ENRICO MAURO REDWORMSFARM "Cane Gorilla Serpente" 2007 Infecta/Goodfellas ww.halleynation.com Dieci pezzi per una durata di una venticinquina di minuti: hardcore, strumenti (intesi nel senso di suono) puliti, composizioni levigate, che nascono in fretta e sanno bene dove andare. Un album che è un piccolo gioiellino, dallʼinizio alla fine. Ecco perché mi sorprende il fatto che giunti allʼottava pubblicazione e al terzo album questi tre ragazzi non siano molto, ma molto, più noti e affermati. Forse, è una questione di genere, che in Italia non è considerato; la linea sulla quale si muovono è simile a quella degli Yeah Yeah Yeahs, tra gli altri… il cantato è in inglese… forse potrebbe essere un paese anglofono il biglietto vincente della lotteria? Non so, per quanto mi riguarda hanno tutto in regola e mi fa tanta rabbia che in Italia si debba fare tale e tanta fatica. Un prodotto professionale e sentito (di cuore, con tanto di omaggio alla guida per autostoppisti): audibile in loop (anche vista la breve durata) e in scala da uno a dieci direi che arrivano a un ampio sette e mezzo. ENRICO MAURO ARTURO FIESTA CIRCO "Distratto a Sud" 2007 Faier Entertainment www.arturofiestacirco.it Ascolto questo disco che è un giorno di festa, uno dei miei rari oramai, giorni di fiesta… è un caso… a letto, intontito, in una casa umida che vivo poco. Iniziano i cinquantasette minuti e la musica mi arriva ai padiglioni auricolari con leggere insinuazioni: si crea una calda atmosfera, pare in effetti di essere in una buia caverne, in uno di quei fumosi (ora non più) locali adibiti allʼascolto di musica (mazziniana attività, oggi come oggi). “Chissà se la SIAE lo sa…” penso. Unʼaltra cosa che mi colpisce è lʼaccento della voce: è di Roma o e di Milano? Uelà, la fabbrichetta o il traffigo? Non che in fondo importi… è registrato live, bene, musica dolce tra blues e jazz, con un cuore così. Echi di De Gregori e di De André pater pur se i testi hanno bisogno di cesello per giungere al medesimo livello. Bene, decisamente bene, con pezzi pure in francese. Audibile, con un bel sette in fronte copertina; credo da vedere di certo dal vivo. A fine ascolto nessun dubbio: siamo a Milano. Feega! ENRICO MAURO
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BULDRA "Egoismo Standard" 2008 www.buldra.com Anni a suonare con la sua band Geisha, e poi pure con gli inimitabili C|O|D. Ecco cosa ha fatto per molto tempo Buldra, al secolo Davide Buldrini da Trento. E ora che i trentʼanni sono passati e le canzoni, probabilmente, esorbitavano dal cassetto, arriva al suo primo disco solista. Distribuito “stile Radiohead” in download a pagamento libero, acquistabile su iTunes e ascoltabile in streaming anche su last.fm. Un disco ben radicato nel Web e nel futuro. E la musica? Eʼ pop(rock) scritto, suonato, deciso con la propria testa. Il sound mostra lʼeredità delle già citate band, e ti butta in faccia con leggiadria melodica la feroce insostenibilità di questi anni di egoismo (standard). Ci sono brani che conquistano subito per il felice connubio di un sound soffice e di parole ricercate, capaci di creare immagini efficace. Ascoltatevi almeno “Centri benessere”, “Rovi” o “Autoblindo”, lʼacquisto potrebbe essere una conseguenza inevitabile. BEPPE DONATI FABIO BONELLI "Musica da cucina" 2007 City Living www.fromthemountains.com/musica-cucina.htm Sinceramente, credo proprio che questo disco che ho in mano, la confezione (fantastica!!!), e nel lettore CD, il supporto ottico, sia un piccolo grande capolavoro. Un capolavoro per la realizzazione, ovviamente, per la composizione, senza dubbio alcuno, ma anche, se non soprattutto, per la concezione. Per lʼidea stessa che innesca tutto ciò: produrre, comporre, suonare, (farse non è mai stato più adatto che in questo caso, usare il verbo “fare”) della musica con strumenti di cucina, strumenti che con la musica nulla cʼentrano. Il primo caso di xenomusica? Ovviamente no, ma è sorprendente e audace, vedere come il tutto sia ben riuscito e amalgamato. È un disco affascinante, che a qualcuno non piacerà: ma che vi invito ad ascoltare e a procurarvi, in qualche modo (in qualunque modo). Per il talento e le idee, che devono essere diffusi e premiati. Decisamente al di là del consueto, quindi senza voto, ma molto più che audibile, da ascoltare con lo spirito della scoperta. Vi innamorerete. ENRICO MAURO VALERIO BILLERI E I PEZZI DʼASSEMBLAGGIO "Alberi secolari" 2007 Crisalide www.myspace.com/valeriobilleri Valerio Billeri e i pezzi assemblaggio… avete presente quando smontate un qualche aggeggio meccanico e poi lo rimontate e vi avanza una vite, una vite che non sapete dove debba andare e a cosa serva? Ecco, questo disco mi ha dato un poʼ questa sensazione. Nulla di preciso, funziona tutto lo stesso, anche senza la vite che è avanzata. Eppure, rimane la sensazione di non essere riusciti a fissare proprio tutto. A fissare negli occhi quale sia il meccanismo che dovrebbe innescare lʼinnamoramento definitivo, ma che però non scatta… il disco suona blues, rock… fisarmoniche e chitarre elettrica. Pare di ascoltare il De Gregori contemporaneo, quello che qualcuno ha recentemente definito manierista… non mancano i richiami a Paolo Conte e al solito De André. Insomma, qualcosa che non suona compiuto. Più che alberi secolari queste canzoni sono più alberelli a crescita rapida, quelli che si usano per fare i fiammiferi familiari… Audibilini, ogni tanto, sei, sei e mezzo, con buona pace di tutti. ENRICO MAURO
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TREES OF MINT "Micro Meadow" 2007 www.myspace.com/treesofmint Domanda: “Come possono essere gli alberi di menta?”. Risposta: “Gli alberi di menta sono esili, esili, esili e verdi. Il profumo delicato e penetrante”. Se soffrite di esofagite da reflusso, o di ulcera evitate lʼassunzione di prodotti a base di menta, che è irritante. Comʼè il disco di questi alberi? Esile, esile, esile., non solo, però, in senso deteriore. Minimalismo musicale, è il girone al quale appartengono. È un genere di musica che band americane, pardon statunitensi, hanno frequentato per lungo tempo… i Buffalo Tom, per esempio, o i Pavement (ma in questo caso con poca distorsione). Io un poʼ di esofagite ce lʼho… ma in fondo devo anche confessare che non mi dispiacciono; sono di compagnia, non sporcano, stanno al loro posto, intrattengono con garbo e gentilezza. Se cercate un disco gentile, Micro meadow… fa proprio al caso vostro: è il regalo perfetto per un nemico che però non odiate molto o per un amico leggermente indifferente. Audibili, sufficienza piena, direi. ENRICO MAURO
CHERRY LIPS "Cherry Lips" 2007 www.myspace.com/cherrylipsrock Vado alla traccia 9 e trovo una cover, della celeberrima “Girls just wanna have fun”, suonata con un buon condimento di rumore e distorsione. Le ragazze, effettivamente, si divertono e “pestano”. Scorrendo le note e la biografia scopro che hanno tutte poco più di ventʼanni e sono quattro ragazze del nord-est che citano come influenze: Aerosmith, AC/DC, The Beatles, Sweet, The Who, Cyndi Lauper, Stooges, Joan Jett.. Il genere che fanno è garage-punk-rock, cantato in inglese e ancorato ai riferimenti di cui sopra, quini decisamente “classico”. Il suono piuttosto sporco mi è subito piaciuto, non si trovano indecisioni e anzi è stupefacente il grado di maturità mostrato in queste dieci tracce. La voce della cantante dona una patina melodica al ruvido impasto sonoro, con esiti decisamente felici. Anche dal vivo lʼimpatto pare sia davvero notevole. Audibilissima sorpresa, promosse. BEPPE DONATI
I PENNELLI DI VERMEER “La primavera dei sordi” 2008 La Canzonetta www.ipennellidivermeer.it È come se un qualche noto personaggio famoso, del cinema e della televisione, belloccio e ben voluto, mi passasse addosso con un gommone a motore mentre sono immerso in mare amputandomi il braccio (e ogni riferimento a Kim Rossi Stuart è assolutamente casuale). Questo disco è uno shock, positivo però, niente amputazione nel mio caso: questi ceffi meridionali dal nome inconsulto hanno ancora una volta prodotto, arrangiato, orchestrato e cantato, dittonghi e vocali campane incluse, un ottimo disco. Mi viene voglia di fustigarli: ma allora, volete o no, comporre dei pezzi più lunghi, delle suite tipo qualche gran bel gruppo dei Settanta? Per me la strada è quella, perché nel mio piccolo in costoro io ci vedo un Futuro. Un grande futuro, non un futuro grande. Oh, e siamo in Italia, vuol dire qualcosa di eccezionale! Correte sul sito e acquistate immediatamente la vostra copia! E tra lʼaltro ne varrebbe la pena anche solo per Autogestione… super audibili, a fondo scala. ENRICO MAURO
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REV-NEWS IN PILLS
MY MORNING JACKET "Evil Urges"
EL MADMO "El Madmo"
MARTINA TOPLEYBIRD "The Blue God"
L’attacco sembra un brano di Prince, puro elettrofunk, ma poi subentra di tutto in questo eclettico album di una tra le più talentuose band americane. Voto: 7,5 B.D.
Norah Jones, sotto falso nome, prova a divertirsi con il garage-punk. C’è n’è poco (di punk) ma il risultato resta assolutamente gradevole. Voto: 7 B.D.
Degno seguito dell’ottimo Quixotic, il secondo lavoro dell’ex vocalist (e musa) di Tricky è un’affascinante incursione nel pop con radici nel trip-hop. Voto: 7 B.D.
KLIMT 1918 "Just In Case We'll Never Meet Again"
ORISHAS "Cosita Buena"
JOAN AS POLICE WOMAN "To Survive"
Una band che per prima ha coniugato il suono tradizionale (della natia Cuba) con hip-hop moderno e dalla produzione curatissima. La formula mostra un po’ la corda, ma vale l’ascolto. Voto: 7 B.D.
Il seguito dell’eccellente “Real Life” non raggiunge le stesse vette. Più trattenuta e introspettiva, Joan Wasser sfrutta solo in parte la sua voce ammaliante. Voto: 6,5 B.D.
Una delle band italiane più sottovalutate pubblica un terzo album da applausi: shoegaze di origine metal che attrae nel suo suono vorticoso. Voto: 8 B.D.
RECENSIONI - new & cult
new
THE NIRO "Niro" (2008, Universal) Se cʼè un cantante che si può definire a pieno titolo “grande promessa”, nellʼodierno panorama musicale italiano, questo è il romano Davide Combusti, in arte The Niro. Il suo talento limpidissimo si esprime in questo album dʼesordio, pop/rock cantautorale in inglese sulla scia di mostri sacri come Jeff Buckley, con il quale cʼè unʼimpressionante somiglianza vocale. Brani intimi che esplodono in acuti quasi “esibizionistici” nel mettere in mostra doti non comuni, come nel primo singolo “Liar”. Suoni vintage e avvolgenti, chitarre e pianoforte che si mettono al servizio della voce e creano atmosfere davvero lontane dallʼItalia musicale (“About love and indifference” ne è un buon esempio). Consigliato senza riserve, un talento puro. BEPPE DONATI cult
MASSIMO VOLUME "Lungo i bordi" (1995, WEA) La notizia è che il 12 luglio a Torino, nel Traffic Festival, è previsto un concerto di questa band, che si riunirà così dopo anni. Band seminale per il rock italiano degli anni ʼ90, con questo album i Massimo Volume raggiunsero il culmine espressivo dopo il già notevole “Stanze” e prima di altri due ottimi lavori. Concentrare la forza narrativa nello spazio limitato di un brano musicale da 4 o 5 minuti, questo è lʼintento di Emidio Clementi, voce narrante e autore dei testi. E cʼè forza nelle parole che Emidio, scrittore oggigiorno di crescente notorietà, fonde a musica rock dalle forme libere e suggestive, che fonde chitarre taglienti e nervose intrecciate a batteria incalzante e suoni fratturati. Una voce che con intensità declama schegge narrative di sintetica esplosività creando atmosfere uniche. Brani che sono piccoli spaccati di vita, racconti di esperienze non esotiche, ma radicate nel qui e ora della provincia italiana, nella malinconia del quotidiano. Tra le molte definizioni utilizzate per questa band “post-rock cinematografico” è una delle più felici, e in definitiva “Lungo i bordi” è una vera e propria pietra miliare del rock italiano. BEPPE DONATI cult
MANO NEGRA "The Best Of" (1998, EMI) Musica che ha inaugurato un genere a sé, una commistione unica e inimitabile di rock, reggae, ritmi latini, rai, punk, e liriche in inglese, francese, spagnolo, arabo.. “Ethno-punk”, o “patchanka” per usare la definizione mutuata dal titolo di un brano. La Mano Negra, attiva dal 1987 al 1995, fu una band francese capitanata da Manu Chao, contraddistinta da una propost musicale come detto unica. Alternativi, aperti alle influenze multiculturali, provocatori e politicamente schierati. Musicalmente travolgenti, capaci di creare pirotecniche esibizioni musical-calcistiche come la scoppiettante “Santa Maradona” o eleganti canzoni sentimentali come “Pas assez de toi”. In questa raccolta troviamo una felice selezione di brani, il meglio di album come “Putaʼs Fever” e “Casa Babylon”, compresi inni quali “Mala Vida” e “King Kong Five”. Una testimonianza sugli ultimi autentici punkrockers del ventesimo secolo. BEPPE DONATI
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RECENSIONI - cult books “I quindicimila passi” Vitaliano Trevisan (Einaudi) Vitaliano Trevisan l'ho scoperto come attore, bravo e inquietante, in "Primo Amore" di Matteo Garrone, film che mi colpì molto. Non dubitavo che anche come scrittore Trevisan conservasse qualcosa dell'intensità e dell'inquietante mistero del suo personaggio cinematografico. Questo breve romanzo lo dimostra, entrando nelle contorte dinamiche psicologiche di un personaggio di provincia, della ricca e vuota provincia veneta. Cʼè comunanza con Bernhard, si respirano simili atmosfere angoscianti. Trevisan scrive in cult prima persona, articolando un graduale dischiudimento degli elementi che solo alla fine ci daranno un quadro chiaro della dimensione reale della storia. Ossessioni e alterazioni della realtà che ci trasportano dalla realtà solida del cemento, delle strade e delle fabbriche, a quella parallela e inquietante che esiste nella testa di alcune persone. BEPPE DONATI “Meno di zero” Bret Easton Ellis (Einaudi) Sono belli, biondi e abbronzati. Sono ricchi, giovanissimi e molto insoddisfatti. Clay, Blair, Daniel e Julian sono i protagonisti del romanzo di Bret Easton Ellis ʻMeno di zeroʼ, che a metà degli anni ʼ80 diede un forte scossone a una narrativa americana piuttosto intorpidita e segnò lʼinizio della fortunata carriera del suo autore. Ellis descrive la quotidiana autodistruzione della cosiddetta “Mtv generation”, allʼombra degli studios losangelini, in un vortice perverso di feste e automobili di lusso, sesso facile, cocaina e psicofarmaci. Il libro contiene una critica feroce alla società e alla famiglia americane, dove la ricchezza è direttamente proporzionale alla mancanza cult di affetto e comunicazione. Questi ragazzi hanno tutto, ma non desiderano più nulla. Il vuoto pneumatico delle loro esistenze ha finito per sopraffarli, come emerge dalla frase-manifesto del romanzo: “Se si vuole una cosa, è giusto prendersela. Se si vuol fare una cosa, è giusto farla”. Non importa quali siano le conseguenze. MATTEO GARLASCHI “Il più dolce delitto” - Giancarlo Onorato (Sironi Editore) Giancarlo Onorato è pittore, cantautore raffinato (da procurarsi il suo album “Le Falene”) e scrittore di ottimo talento. Mette in mostra in quest'opera uno stile intensamente elegante, complesso e in parte antiquato, capace di trasferire il lettore in una dimensione soffusa e dilatata, davvero vicina al febbrile coinvolgimento che il protagonista, psichiatra incaricato di unʼindagine allʼinterno di un manicomio, prova nei confronti di una misteriosa paziente. Lʼintensità emotiva dello scritto è elemento decisivo nel toccare i temi principali, che oltre alla malattia mentale sono lʼossessione amorosa cult e la presunta ineluttabilità dei processi di dominio e sottomissione nel rapporto sentimentale. Un romanzo inusuale che si addentra nelle ossessioni di un medico, insistendo forse fin troppo su certe idee relative alle malattie mentali, ma offrendo un intenso coinvolgimento emotivo e parlando di quella che definisce “la forza della sensualità totale”. BEPPE DONATI
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CHERRY BLOSSOM GIRL I need to express myself Intervista di Annalisa Varesi Grafica, designer e fotografa per Mtv Benelux, ma non solo. Katerina Plevkova, di Amsterdam, 31 anni appena compiuti, è un artista dalla sensibilità spiccata e dal gusto decadente. Le sue foto mi ricordano Parigi e Praga. Mi riportano alla mente le illustrazioni di vecchie favole e quelle meravigliose giornate di sole in autunno. I colori vividi e sfuggenti mi danno la sensazione di essere dentro la foto stessa. Le parole, i giochi di ripetizioni che rincorrono i contorni del suo viso (il soggetto delle foto è sempre lei) o le ciocche dei suoi capelli, rendono ogni scatto qualcosa di più, come un ibrido a cavallo fra la fotografia e l arte. Un genere tutto suo, che adoro.
Prima di tutto... Chi è Cherry Blossom Girl ? Cherry blossom girl è una canzone che ascolto molto spesso. Alcune volte posso ascoltare lo stesso brano per tutto il giorno. Questo me lo fa sentire sul serio. Ed è con questa sensazione che un giorno ho deciso di usare questo titolo per il mio sito web. Non rappresenta esattamente me stessa, ma una mia sensazione.a. Come ti descriveresti? Artista? Fotografa? Designer? Non riesco a stare ferma, e non posso fare le stesse cose ancora e ancora... Mi annoio molto facilmente, ma ho sempre trovato qualcosaltro da fare. A volte ho bisogno di fotografare. Ma amo anche la progettazione e talvolta ho bisogno di esprimere quello che sento e creare, come fosse una specie di terapia. E 'strano, ma per ogni mio lavoro, o fotografia, o creazione, quando lo riguardo, so esattamente che cosa provavo nel momento in cui l ho realizzato. E 'ancora lì. E una sensazione che rimane. E aiuta. La mia testa è piena di così tante cose che ho davvero bisogno di organizzare. Questo è il mio modo. Giochi molto con il tuo corpo e la tua immagine... Può sembrare che adoro me stessa, o qualcosa di me, ma in 34
realtà è vero l opposto. Ho cominciato a fotografarmi in un momento buio, in cui non ero felice di me, della mia vita, di nulla. E mentre io mi odiavo, tutti continuavano a dirmi quanto fosse stupido, e quanto io fossi bella. Allora ho lasciato che fosse l obbiettivo a catturare la bellezza di cui parlavano, ma che io non riuscivo a vedere. Volevo amarmi. Avevo questa idea nella testa. Ho iniziato a fotografarmi per esprimere quello che sentivo, e per poterlo vedere. Cosa pensi delle ragazze che si fotografano per postare le proprie foto su Myspace, o altri blogs? Ogni ragazza ama i complimenti. E posso quindi capire perchè 36
lo fanno. Attirano l’attenzione, i ragazzi le corteggiano, è una cosa legata all’ego. Alcune di queste foto le trovo piuttosto strane, ma va bene così, aiuta ad essere più fiduciosi in se stessi, e questo è sempre un bene. E’ solo il bisogno di approvazione per sentirsi meglio con se stessi. D’altro canto però può anche attirare attenzioni, per così dire “cattive”. C’è forse troppa ingenuità dietro tutto questo. Come nasce una foto? E come diventa arte? E’ una sensazione che ho. Sento qualcosa e lo devo esprimere. Prendo la macchina fotografica, scatto, provo a catturare questa sensazione e ci lavoro sopra. Porto sempre con me una piccola digitale per non perdere nulla. Mi viene naturale, è una cosa che devo fare... Come respirare penso. Non ho mai pianificato di fare qualcosa, di scattare una determinata foto. Tutto il mio lavoro, la mia arte, sono molto impulsivi. Vengono realmente dal cuore. A volte quando sto lavorando su qualcosa di commerciale, devo ritagliarmi delle piccole cose, dei piccoli spazi per esprimere me stessa. Cinque minuti per liberare la mente e poter continuare con il lavoro di tutti i giorni. Che peso ha la manipolazione digitale nei tuoi lavori? E quella manuale? Amo entrambe. Mi piace combinare diversi generi di cose. Amo tagliare e incollare sia digitalmente che manualmente. Lo faccio da sempre. Ho cominciato manualmente perchè quando ero bambina non c’erano computer. Ricordo quando avevo cinque anni e a scuola ci fecero ralizzare un collage con delle vecchie cartoline. Mi piacque davvero, e da allora non ho mai smesso. Mio padre diventava matto perchè c’erano sempre pezzetti di carta dappertutto. Mi chiamava “ragazza-carta”. Ma mi esprimevo anche in altri modi. E non si è divertito molto quando ho cominciato a disegnare sui mobili con il rossetto, o, molto peggio, a intagliarli con le forbici. Quando avevo nove anni ho cominciato a realizzare dei lavori per gli amici e i compagni di classe. C’era una certa lista d’attesa... Molti anni dopo è arrivato il computer e questo, ovviamente, ha esteso all’infinito le possibilità. Cos’è per te la bellezza? La bellezza è deterninata dai gusti personali. E’ ovunque... E anche se suona come un orribile clichè, penso sia vero. Non 37
credo che al mondo ci sia una cosa che non può essere bella. Molte delle cose che definiamo “brutte” in realtà sono così belle. Puoi guardare un pezzo di qualcosa senza senso e sorprenderti di quanta bellezza puoi trovarci... Quanto poi alla bellezza delle riviste, a quell’ideale, mi spaventa. Troppa perfezione non è reale. E cosa, invece, ti fa chiudere gli occhi per non guardare? Non posso chiudere i miei occhi. Non potrei mai rinunciare a “guardare”. Infine, sei felice? Un anno fa la mia vita ha iniziato ad avere un senso. E' come se finalmente io abbia capito chi sono e cosa vogliono veramente. Ho capito che ci sono tante cose che mi rendono veramente felice. Piccole cose. Quando vedo un cane che mi guarda, ad esempio, mi sento imensamente felice. Non riesco a spiegare. Ma ho capito che non bisogna fare di ogni cosa un dramma.
SURGERY Intervista di Beppe Donati Così mascherati, a vederli i Surgery sembrano un incrocio tra gli Slipknot e i frequentatori di un locale BDSM. Ascoltarli con attenzione però ci offre unʼesperienza musicale decisamente originale e avvincente, il loro stile è industrial-elettronica condita da un cantato in italiano rauco e profondo. Abbiamo intervistato Daniele Coccia, voce e autore dei testi della band romana. Ciao, per cominciare ci dite da chi è composta la band e da quando suonate? Ciao, i Surgery sono stati fondati nel 2001 da me e da Matteo Ribichini (che da questʼanno non fa più parte della band). Oggi i Surgery sono composti da Daniele Coccia e Cristina Badaracco alle voci, Matteo Castaldi alle drum machine e i synth, da Dario Casadei alla chitarra, da Daniele Antolini al basso e per finire alle performance Fulvio Liviabella e Fabiola Prato. Con questa formazione continueremo serenamente la nostra attività per molto tempo ancora. Abbiamo apprezzato il vostro album "L'altra educazione", anche per i testi ironici e paradossali, molto intelligenti. A proposito dei testi, chi è l'autore? E cosa ha ispirato i brani? Ci potete spiegare anche il titolo dell'album e il filo conduttore, se c'è, tra i brani? Naturalmente grazie per gli apprezzamenti lusinghieri. I testi li ho scritti io e sono delle mie sintetiche impressioni sulla vita, sulla società e sullʼuomo, nonché su me stesso. Riascoltando lʼalbum a distanza di tempo mi rendo conto che cʼè moltissimo materiale per uno psichiatra, anzi addirittura nel frattempo sono peggiorato, in quel periodo provavo almeno ad ironizzare. LʼAltra Educazione è un titolo un poʼ pretenzioso che vorrebbe prendere le distanze dai costumi e dalla
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società Italiana. In realtà credo che i testi dei brani si nutrano delle stesse inevitabili contraddizioni che li ha ispirati e per fortuna sono molti quelli che mi dimostrano di apprezzarli. Questo mi rincuora non poco. Il genere musicale che fate ha radici principalmente nel mondo anglosassone. Avete mai pensato di cantare in lingua inglese o pensate che vi sarebbe poco congeniale o limitante? I nostri primi due cd erano interamente cantati in inglese. Cantare in Italiano ci fa esprimere nella lingua in cui ragioniamo e ci fa entrare in un rapporto diretto con il nostro pubblico che è Italiano. Ma la discografia alternativa del
belpaese è messa molto male (nonostante le validissime realtà musicali underground) e quindi credo sia intelligente aprirsi alla lingua inglese per provare a far breccia allʼestero. Questo non significa che domani diventeremo intelligenti e ritorneremo alla lingua inglese. Dobbiamo ancora parlare molto male dellʼItalia e vogliamo farlo in Italiano. Ci raccontate com'è nata la collaborazione con Rettore per la splendida cover di "Lamette"? Abbiamo registrato il singolo di “Lamette” allʼinizio del 2007, in seguito abbiamo scoperto di avere delle conoscenze in comune con Miss Rettore. Le abbiamo fatto recapitare la nostra versione e chiesto se voleva collaborare con noi e registrare la sua voce proprio in concomitanza con la nostra prima uscita discografica ufficiale. Lei con nostro sommo piacere ha entusiasticamente accettato. Naturalmente siamo felicissimi e onorati di questa collaborazione. Sappiamo che avete eseguito anche cover di brani appartenuti a CCCP, Dik Dik (Nancy Sinatra), Battiato, Kraftwerk.. insomma, artisti molto diversi tra loro. Quali sono i vostri gusti musicali e le vostre influenze? Se proprio devo dirtela tutta per “Bang Bang” ci siamo ispirati alla ver-
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sione di “Ivan Cattaneo” con adattamento allʼItaliano di Cristiano Malgioglio più che a quella originale di Nancy Sinatra o dei Dik Dik, pensa.. In realtà ci piace la buona musica, i bei dischi e le canzoni che arrivano al dunque senza molti preamboli. Ci piace la pulizia e la sintesi della musica elettronica, la potenza e il sudore del punk/rock e del metal e ci piacciono gli autori di canzoni che hanno qualcosa di forte da dire. I vostri spettacoli dal vivo, e il vostro look, sono molto particolari. Ci spiegate cosa ci si può aspettare se si viene a un vostro spettacolo, e i motivi della scelta di indossare maschere? Nella vita di tutti i giorni siamo delle persone che vestono in maniera “normale” ma sul palco abbiamo deciso di estremizzare lʼaspetto estetico. Le nostre maschere e le nostre performance sembra che piacciano, ai nostri concerti il pubblico è numeroso, la gente balla e canta ma ha tanto da vedere. Oltre alla musica suonata al meglio offriamo anche qualcosa che si avvicina parecchio al teatro dʼavanguardia. Che aspettative (o speranze) avete per i Surgery? Dove vi vedete tra cinque anni? Non ci aspettiamo regali ma riconoscimenti, scaramanticamente voliamo bassi e teniamo duro. Sul Web:
ALBUM REVIEW SURGERY "Lʼaltra educazione" (Altipianirock) Poco digerisco la musica industrial/elettronica e lʼarrivo di questo disco non ha suscitato frizzi e lazzi. Detto questo, devo dire pure che dopo molto tempo di ricerca sono riuscito a mettere le mani su un album dei Disciplinatha che mi mancava e che non mi ha per nulla deluso. Ecco: la voce maschile rauca e potente (mi verrebbe da dire anche ipnotica, per la verità) dei Surgery mi ricorda proprio quella di Santini Cristiano. Una breve scorsa ai titoli dellʼalbum e scopro una cover: Lamette featuring Rettore. Scatta lʼimmediato ascolto e lo dico chiaro e tondo: solo per questa il disco merita lʼacquisto. Poi, ricomincio da capo e un pezzo dopo lʼaltro, sono conquistato. La musica, come è assemblata, montata, come in un film (dellʼorrore?). E pure i testi… critici, ironici, taglienti… che entrano in testa, che sono in simpatica vibrazione continua con la musica/il rumore che li sottende. Insomma, piccoli gioielli compiuti. Sono da comprare? Jawohl! Almeno un ottʼaudibile lo strappano. ENRICO MAURO
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BRAND REVIEWS - NEW, HOT & FRESH RAF SIMONS X EASTPAK. Ritorna anche in questa stagione lʼinsolita collaborazione tra lo stilista belga Raf Simons x Eastpak, tra uno stilista elitario e un prodotto di massa. Mentre la scorsa stagione abbiamo visto una serie di zaini con materiali tipo lattice e vinile, e con prezzi davvero importanti, questa nuova collezione presenta nuovi tessuti: patchwork di pezze di jeans e diversi materiali, borse che si trasformano allʼoccasione in impermeabili. Le indiscrezioni dicono che la rivoluzione starà nel prezzo: sotto i 100 euro mediamente. Potrebbe essere boom. MARCO BIANCHI CREATIVE RECREATION. Fondate nel 2004 in USA, diventeranno reperibili finalmente anche in Italia. Coloratissime, geniali, provocanti, diverse. Uun prodotto fresco ma molto eccentrico…forse troppo per unʼaffermazione in larga scala? Geniale la reinterpretazione delle ʻboat shoesʼ che si preannuncia come un must delle prossime stagioni. www.cr8tiverecreation.com MARCO BIANCHI
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ART & EXIBITIONS CATANZARO - Museo Marca MIMMO ROTELLA. LAMIERE Dal 30 marzo al 28 settembre 2008 L inaugurazione del MARCA, il Museo delle Arti Catanzaro, coincide con un omaggio al più celebre degli artisti catanzaresi, Mimmo Rotella scomparso nel 2006 all età di 88 anni. Per la prima volta, in uno spazio pubblico italiano, viene presentata una mostra esclusivamente dedicata alle opere su lamiera. L esposizione, curata da Alberto Fiz, organizzata in collaborazione con la Fondazione Mimmo Rotella, propone una serie di grandi opere realizzate tra il 1980 e il 2004. www.studioesseci.net ROVIGO - Palazzo Roverella LA BELLE EPOQUE. ARTE IN ITALIA 1880 1915 Dal 10 febbraio al 13 luglio 2008 Una mostra per raccontare, lungo il fil rouge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell intimità e della ricreazione, i momenti pubblici, le sfilate di moda, la vita notturna nei teatri, i veglioni, i casinò, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi della Belle Epoque . Al centro sempre lei, la donna. Tra vanità e seduzione, lusso, fantasie e peccato. www.studioesseci.net PARMA (Mamiano di Traversetolo) ANDY WARHOL. THE NEW FACTORY Dal 16 marzo al 6 luglio 2008 Poco meno di 140 opere create tra la metà degli anni cinquanta e gli anni ottanta per un grande, coloratissimo omaggio ad Andy Warhol (Pittsburgh 1928 - New York 1987), per rivivere l atmosfera della Factory, la fabbrica d arte da lui fondata. Dal barattolo della Campbell s Soup (1969), al volto di Marilyn Monroe (1967), passando per Mick Jagger (1975), e i famosissimi Flowers (1970), la mostra ripercorre l intera vita dell artista, completando l ampia panoramica sul lavoro di Warhol con fotografie e filmati. www.magnanirocca.it COMO - Villa Olmo L’ABBRACCIO DI VIENNA - Klimt , Schiele e i capolavori del Belvedere fino al 20 Luglio 2008 Un grande affresco dell’arte mitteleuropea, che oltre ad approfondire la svolta storica della Secessione e del passaggio tra Ottocento e Novecento, allarga il punto di vista fino ad ‘abbracciare’ un periodo molto più ampio, che si apre 57 con gli straordinari anticipi di modernità deformata delle sculture di Messerschmidt fino alle linee magnetiche e conturbanti di Klimt e Schiele. www.grandimostreco-
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