Il Nuovo Club 152 - Lug Ago - Wellink

Page 1

ve essere decisamente ampio per evitare che il ritorno dalle ferie sia già stato programmato proprio il giorno successivo alla conclusione del vostro momento formativo/ motivazionale al quale tenete tanto oppure che i potenziali partecipanti non riescano a organizzarsi per gestire figli, nonni e altri impegni personali. Soprattutto la prima volta che si attua un’iniziativa del genere è bene comunicarla con un preavviso di almeno 3 mesi. Gli anni successivi, se avete ottenuto l’effetto desiderato, saranno i vostri collaboratori a chiedervi quando si terrà il recharge annuale.

il pieno di energia!

Per disporre di uno staff motivato e positivo anche nei momenti critici successivi alle vacanze, il club può proporre un evento dedicato a formazione, divertimento, condivisione e team building. Un modo semplice ed efficace per ricaricare le batterie emotive e motivazionali di tutti

S

e è vero che il 10 per cento delle persone soffre della cosiddetta “sindrome da rientro” nel periodo successivo alle vacanze, e più in generale pause lavorative, nel settore fitness e wellness corriamo il rischio che almeno un decimo del nostro staff non sia particolarmente performante, sorridente, proattivo ed entusiasta proprio nei momenti cruciali della stagione, ovvero in settembre, dopo le vacanze estive, in gennaio, dopo quelle natalizie, e in aprile dopo quelle pasquali. Probabilmente non ci abbiamo mai pensato, o più semplicemente lo prendiamo come un dato di fatto sul quale, come titolari e ma-

di Paolo Grosso

nager di club, non abbiamo alcun controllo. Vorremmo, per non dire pretendiamo, che il nostro staff fosse come noi: mai sotto tono, in nessun momento dell’anno. Ma il nostro staff è fatto di persone che, come tali, possono sentirsi giù di corda e aver bisogno di una un’iniezione di energia positiva. E questa iniezione di energia positiva, che carica l’intero team a prescindere da chi si senta “scarico” e quanto, possiamo fornirla noi. Ci piace chiamarla Recharge e in questo articolo forniremo qualche suggerimento per applicarla con successo, basandoci sulla nostra esperienza diretta e sui risultati, molto positivi, ottenuti.

Un evento “Recharge” deve coinvolgere tutti i membri dello staff, nessuno escluso

un momento formativo “Recharge” è un momento di formazione la cui efficacia non può prescindere da alcuni ingredienti fondamentali che, se correttamente combinati, producono l’effetto fulmicotone (sostanza altamente infiammabile ed esplosiva, nota anche come nitrocellulosa, il cui significato figurato ne esprime l’effetto dirompente, fulmineo, veloce). Se desiderate che il vostro staff sia energico come il fulmicotone nei momenti cruciali dell’anno in cui si concentra il maggior numero di visitatori, di iscritti e di ritorni, allora fate ricorso al recharge, rispettandone alcune regole fondamentali che riportiamo di seguito. Periodo: tipicamente nei giorni immediatamente precedenti la ripresa dell’attività a pieno regime. Questo per evitare che l’effetto ful-

Persone coinvolte: tassativamente tutti i membri dello staff, magari non in tutti i momenti e non tutti impegnati nelle stesse attività. Ma è fondamentale coinvolgere il maggior numero possibile di persone che lavorano con voi quotidianamente con l’obiettivo di rendere piacevole e memorabile l’esperienza nel vostro centro. Ebbene sì, anche i manutentori, il personale addetto alle pulizie, l’amministrazione e coloro che normalmente lavorano dietro le quinte. Purché sia personale del club, escludendo quindi amici, coniugi, iscritti o chiunque non sia direttamente parte dello staff.

micotone svanisca o si affievolisca e perché nei periodi in cui gli orari e le attività subiscono riduzioni, o addirittura il club resta chiuso, è più facile attuare iniziative extralavorative rivolte allo staff. I giorni della settimana da prediligere sono sicuramente il weekend e, a seguire, il giovedì o il venerdì. È comunque importante verificare la disponibilità del maggior numero di persone del vostro staff. Per risultare dirompente, l’effetto fulmicotone deve avere la possibilità di propagarsi.

Come lo si comunica: creando un logo o una grafica che lo caratterizzi, un invito personale che in prima battuta sveli data e orari di un vero e proprio evento e solo successivamente il programma dettagliato. Siate creativi e fuori dagli schemi, una convocazione in testo email, scritta in times new roman, colore nero, dimensione carattere 11, con ordine del giorno in grassetto e l’acronimo RSVP (respondez s’il vous plait) finale, vi assicuro, non è la miccia adatta ad innescare una reazione esplosiva.

Durata: non meno di 1 giorno e mezzo e non più di 3 giorni; la scintilla, per innescarsi, ha bisogno di un minimo di preparazione e di combustione, ma se la combinazione rimane per troppo tempo senza espressione pratica, rischia di implodere e perdere il suo effetto.

il ruolo chiave della formazione

Convocazione: il preavviso de-

Come prima cosa: formazione! Che si tratti di affrontare nuovi contenuti, proporre un ripasso di quanto già appreso o un approfondimento, la condivisione di momenti di aggiornamento e formazione può risultare particolarmente utile e

ub

35

motivazione

motivazione

recharge, e lo staff fa

n u o vo

o club ov

34

cl

il

il nu

>


il nu n u o vo

o club ov

cl

37

motivazione

motivazione

il

36

ub

È importante comunicare un evento “Recharge” creando un logo o una grafica che lo caratterizzino

momenti di pausa, condivisione e gioco Un evento di questo tipo deve comprendere momenti di relax, divertimento e interazione tra i partecipanti

al tempo stesso generare quella “spinta motivazionale” necessaria a tutti coloro che hanno il compito di trasferire non solo competenze ed informazioni, ma anche e soprattutto entusiasmo ed energia. Se amate il vostro lavoro, vi ricorderete la sensazione che avete provato rientrando dai primi corsi di formazione che avete frequentato, dalle prime convention, dai primi eventi fieristici e congressuali. Faticavate addirittura ad addormentarvi per la grande quantità di idee che frullavano nella vostra mente. Pensavate a come applicarle, a quali correttivi apportare alla gestione del vostro club, ai sogni scaturiti dalla partecipazione dell’evento appena concluso. Provate a rivivere quelle sensazioni e cercate di stabilire se erano esclusivamente frutto delle nozioni apprese oppure del fatto che in voi si era innescato l’interruttore della motivazione. Confidando che tutto ciò non rappresenti soltanto il vostro passato e che continuiate a viverlo ogni stagione, vi invito a prestare attenzione alla prossima volta che accadrà per comprendere che cosa avrà fatto scattare in voi quel

termostato interno che innesca la reazione chimica che vi fa sentire invincibili, svegliare presto la mattina e superare gli ostacoli con il sorriso compiaciuto tipico di chi è allenato a farlo. La formazione, quando accresce il nostro bagaglio culturale e allarga i nostri orizzonti, ci arricchisce e ci rende più capaci, più preparati, più adatti ad affrontare il quotidiano, dunque più forti.

come organizzare le giornate recharge Tornando al nostro Recharge, predisponete momenti di formazione considerando che vi rivolgete a professionalità differenti dello staff: sarà dunque necessario prevedere momenti specifici di formazione tecnica per il settore tecnico, commerciale per chi si occupa di vendita e così via. Ma sarà altrettanto utile proporre momenti “plenari” dedicati ad argomenti che possano interessare e risultare essere utili a tutti, come la comunicazione efficace con il cliente, la gestione del tempo, la risoluzione dei problemi o dei conflitti… e molti altri ancora.

Basandoci sulla nostra esperienza, ci sentiamo di consigliare un programma Recharge che preveda una prima sessione plenaria di apertura nel corso della quale venga illustrato il programma e, soprattutto, le motivazioni dell’esperienza che si sta per vivere, i compiti, le regole e gli obiettivi. E affinché si parta con il piede giusto, la sessione deve essere magistralmente orchestrata da un chairman, ovvero un conduttore, possibilmente non appartenente allo staff e nemmeno alla proprietà e/o direzione del club perché è molto importante che tutto il team scenda in campo e che i vertici siano al fianco delle proprie risorse umane. Una volta conclusa questa prima sessione – nel corso della quale potrebbe essere proposto un test o un gioco che verrà poi riproposto in fase conclusiva per verificare i progressi compiuti – si terranno i moduli formativi settoriali e i partecipanti si divideranno riunendosi in aree diverse del club (sale corsi, piscina, campi esterni etc.). Verranno affrontati argomenti specifici ad alto tasso di concretezza in modo che risultino utili agli “allievi”.

Non dimenticatevi di prevedere momenti di pausa comuni attraverso i quali, anche con un semplice caffè o un succo di frutta, sia possibile creare occasioni conviviali in cui ritrovarsi e scambiare opinioni. Questi momenti vanno scanditi con una qualsiasi ritualità, come ad esempio un saluto, una sigla, un brano musicale o un simpatico “stacchetto”. Se, come vi consigliamo, non sottovaluterete l’importanza del rito, pausa dopo pausa vi accorgerete che l’energia aumenterà, così come i sorrisi, che saranno autentici. Saranno questi i segnali, ottimi, che vi faranno capire che il processo chimico è iniziato. Un altro momento fondamentale è quello dedicato alla condivisione degli obiettivi con i propri collaboratori, per una ragione molto semplice: le persone si sentono maggiormente coinvolte e responsabilizzate quando conoscono la meta da raggiungere e la strada da percorrere. Vi consigliamo di prevedere, durante il Recharge, un momento in cui la direzione presenta gli obiettivi per il periodo entrante e le strategie che potrebbero essere sviluppate durante la sessione stessa. Non solo obiettivi economici, ma anche e soprattutto qualitativi sull’attuale parco iscritti (frequenza, multidisciplinarietà, fidelizzazione etc.) e di visione su potenziali target non ancora raggiunti, come ad esempio i sedenta-

ri. Provate ad ascoltare i membri del vostro staff chiedendo loro di esprimersi in merito a iniziative, eventi, modifiche alle procedure. Considerarli e coinvolgerli significa aiutarli nel processo di evoluzione che da spettatori o prestatori d’opera li può far crescere trasformandoli in attori del cambiamento e dei risultati che vorrete raggiungere. Un altro ingrediente che non può mancare in queste giornate è il gioco! Che si tratti di prova atletica, ludica, mentale o, meglio ancora, l’insieme di questi fattori, è fondamentale concludere l’evento con un importante momento di competizione a squadre. Dovete sfoderare le vostre abilità di strateghi per creare squadre miscelando le competenze, le abilità, i tratti caratteriali e le caratteristiche dei membri che le compongono, ricordandovi che l’obiettivo di queste iniziative è anche il team building e la condivisione. Le prove in stile “giochi senza frontiere”, in cui l’elemento prestazionale e quello ludico si miscelano, funzionano molto bene.

un evento con un filo conduttore Vi consigliamo di creare un tema, un filo conduttore dell’intero evento, così come di caratterizzarlo con un “gadget ricordo” da consegnare a tutti i partecipanti. I vincitori del gioco e i migliori delle differenti categorie, anche quelle spiritose, vanno premiati.

Il modo migliore per chiudere il vostro Recharge è un’ultima sessione generale nel corso della quale il percorso appena concluso viene riassunto, spiegato, ricondotto e rivissuto, e al tempo stesso l’energia del vostro team viene misurata. State certi che le batterie di tutti i vostri collaboratori saranno cariche e il desiderato effetto fulmicotone sarà dirompente e si propagherà contagiando anche i vostri iscritti. Per concludere, vi invitiamo a immaginare l’effetto che potrebbe avere un Recharge condiviso riunendo 4 o 5 club del territorio, che avrebbero l’occasione per condividere le proprie esperienze, difficoltà e strategie attuate. Tutto questo tramite il gioco, la sfida e la coesione.

Paolo Grosso Laureato in Scienze Motorie, inizia la sua attività come personal trainer e direttore tecnico e in seguito si occupa di formazione e consulenza per centri fitness. Nel 2003 approda in Fitness First Italia dove riveste il ruolo di Responsabile Nazionale Settore Tecnico. A partire dall’estate 2005 è managing director per la società di consulenza Wellink, sviluppando importanti modelli di gestione per centri fitness.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.