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Le ali della farfalla Morpho hanno ispirato una pi첫 efficiente tecnologia LED per display a basso consumo energetico.
Ora, la bio-ispirazione ha fatto fare un balzo in avanti alla manutenzione delle lenti a contatto.
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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Dicembre 2010 numero 11 www.b2eyes.com
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Le ali della farfalla Morpho hanno ispirato una più efficiente tecnologia LED per display a basso consumo energetico.
Ora, la bio-ispirazione ha fatto fare un balzo in avanti alla manutenzione delle lenti a contatto.
In copertina Bausch+Lomb Direttore Responsabile Angelo Magri Redazione B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Danae de Stefano d.destefano@b2vision.com Valentina Grassini v.grassini@b2vision.com Francesca Tirozzi f.tirozzi@b2vision.com Pubblicità Luciano Cristiano cell. 334 6970786 l.cristiano@b2vision.com Editore B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Progetto grafico b-channel Art Director Tatiana Foroni Meloria Stampa Mediagraf S.p.a. Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD)
b2trade Editoriale Come entriamo nel nuovo decennio 3 Attualità Soffiano “venti nuovi” sull’occhialeria italiana 4 Un progetto da… Star! 7 Ottica ed estetica: questo matrimonio s'ha da fare! 11 Anche l’eyewear strizza l’occhio ai social network 15 Speciale premontati Chi ha paura del premontato? 19 I premontati sono tramontati? 26 Marketing Il piano perfetto per il 2011 31 Distribuzione VisionOttica, quando la comunicazione si fa glocal 35 b2style Moda Noel’s gift 39 Designer O il materiale o la lente! 47 b2expert Consulente La scelta del modello fiscale: elementi positivi e criticità 50 Meditazioni O tempora o mores 53 Natura e Visione Psicosomatica della visione e Fiori di Bach 56 b2tech Benessere visivo: Dalle RGP alle GP nel prossimo decennio? 60 b2job Vetrina offro/cerco 63
Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653
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VisionOttica entra nelle case di milioni di famiglie. Oltre 10 milioni di Italiani, spettatori di Striscia la Notizia, hanno visto la campagna VisionOttica sullo Stress Visivo: un successo proseguito con i pre-test sul web e con migliaia di Test effettuati nei Centri VisionOttica, a testimoniare l’impegno dell’Insegna nel diffondere la cultura del Benessere Visivo.
Numero Verde 800 53 63 03 · www.visionottica.it
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EDITORIALE
Come entriamo nel nuovo decennio
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osa resterà di questi anni ’80…», recitava un celebre verso dell’omonima canzone di Raf. Oggi possiamo chiederci anche noi cosa resterà di questo primo decennio del nuovo millennio per il settore dell’ottica, lasso di tempo che non passerà certo sotto silenzio. E come entrano gli ottici italiani, i loro fornitori e tutto l’indotto non solo nel 2011, ma nel nuovo decennio che stiamo per affrontare. Il mercato, innanzitutto. I dieci anni appena trascorsi sono stati attraversati come un ciclone da un paio delle più gravi crisi economiche che la civiltà industriale abbia mai vissuto. Il dettaglio ottico in Italia non ne è uscito certo indenne: la selezione è stata impietosa, ma quanti hanno saputo adattarsi ai cambiamenti e hanno investito nella direzione giusta non soltanto sono sopravvissuti, sono riusciti persino a crescere. A livello produttivo invece, soprattutto nell’ultimo triennio, l’industria italiana di occhiali ha lasciato sul terreno nomi importanti e storici di aziende, tra fallimenti e cessazioni di attività. È cambiato, anzi sta cambiando parecchio anche il modo in cui le imprese presentano se stesse e le proprie novità ai loro clienti: la fiera oggi è più un momento di pubbliche relazioni che di business, tanto che anche i saloni leader hanno registrato netti ridimensionamenti di spazi e di espositori. Al contrario la convention aziendale si propone sempre più come
strumento privilegiato per fidelizzare una clientela selezionata. Ne consegue che è cambiata e molto anche la comunicazione: dall’industria all’ottico, ma anche nei confronti del consumatore finale. Chi a questa tendenza non ha saputo adeguarsi, con forza innovativa e creatività, è rimasto spiazzato, riviste professionali comprese. E poi ci sono altri due fattori che nel decennio che sta chiudendosi hanno lasciato una scia significativa. La moda si è confermata trainante per il business dei centri ottici, anche se nell’ultimo scorcio del periodo ha fatto capire che, da sola, non è sufficiente per far quadrare i bilanci. Per “da sola”, intendiamo la griffe con la sua forza evocativa: oggi il cliente finale cerca anche un prodotto di qualità, un’identità di marchio, persino una comunicazione all’altezza delle sue aspettative. Infine, ma all’ultimo posto di questo elenco solo perché il discorso rimane aperto, facciamo una riflessione sulla formazione. All’inizio del decennio ormai al crepuscolo è stata introdotta l’obbligatorietà della formazione professionale per gli ottici che, tra le varie cose, ha portato con sé nuove figure di riferimento nel settore e garantito un impulso anche al business, soprattutto in segmenti di nicchia, ad esempio le lenti a contatto progressive. Mentre andiamo in stampa è sempre più probabile che gli Ecm per i 16 mila ottici impiegati in Italia non saranno più obbligatori. Un punto di domanda piuttosto inquietante che ci portiamo non soltanto nel 2011, ma anche per gli anni che verranno.
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attualità
Soffiano “venti nuovi” sull’occhialeria italiana Il nome della società, nata sulle ceneri della ex-Intersol, si presta al gioco di parole: specializzata in produzione occhiali, lancia ora una nuova avventura commerciale
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el settore dell’ottica molto spesso oggi si avvia una nuova società commerciale, preoccupandosi solo successivamente di trovare dove e come produrre gli occhiali. Non è stato così a Monvalle, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, dove un anno e mezzo fa la famiglia Paolillo ha rilevato dal tribunale fallimentare l’attività produttiva, il know-how e parte delle risorse umane della ex-Intersol Spa, unendo la capacità manageriale della realtà controllante per iniziare una nuova avventura. «Nella primavera del 2009 siamo partiti con 20nuovi Srl, società di produzione di occhiali e maschere, che ha assorbito 25 dipendenti, tutti con contratti di un anno, ma anche con la promessa che sarebbero stati tramutati in rapporti a tempo indeterminato se i conti lo avessero consentito», spiega Francesco Paolillo, che ha dato vita a 20nuovi insieme ad altre importanti figure imprenditoriali lombarde. Così è stato. Oggi, nonostante una certa diffidenza iniziale da parte degli addetti ai lavori e persino delle autorità locali, 20nuovi ha raggiunto una propria stabilità, convertendo i contratti a tempo indeterminato, nel marzo scorso ha partecipato per la
di Angelo Magri
Da sinistra: Claudio Ricci, Francesco Paolillo e Davide Torreggiani, lo staff di 20nuovi e Officine Occhiali Italiani
prima volta a Mido, produce su scala industriale per aziende italiane ed estere, dalla moda allo sport, e «grazie alla crescita della parte produttiva, trimestre dopo trimestre, ha potuto puntare su una figura commerciale che ci portasse nuove opportunità di lavoro – afferma ancora Paolillo - A luglio è entrato anche Davide Torreggiani, proveniente dalla Salice Occhiali, a guidare la direzione marketing: aiuterà l’area commerciale a essere ancora più efficiente, creando sinergie e collaborazioni a medio-
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lungo termine». Con l’ultimo ingresso in ordine di tempo, quello di Claudio Ricci, una lunga esperienza commerciale in Luxottica prima e in Moa Ottica poi, si è quindi creato uno staff di primo livello che garantisce il successo di una nuova avventura, chiamata Officine Occhiali Italiani. «Il suo obiettivo è stato quello di acquisire in licenza marchi e griffe per farli produrre da 20nuovi e distribuire da una nuova rete commerciale – sottolinea Paolillo – Abbiamo già in portafoglio un paio di fashion brand mai entrati
attualità
Paolillo nello stabilimento di Monvalle, in provincia di Varese
Contaminarsi fa bene al business «Non vogliamo inventare alcunché, non faremo miracoli ma il semplice ABC con intelligenza, abilità, tanta passione e duro lavoro. Vogliamo portare la contaminazione in un settore fantastico come quello degli occhiali. Un settore che, tuttavia, chiede oggi qualcosa di nuovo». Sono queste, secondo Davide Torreggiani, le intenzioni che hanno mosso i soci di 20nuovi a lanciare il guanto di sfida con Officine Occhiali Italiani. «Il qualcosa di nuovo di cui parlo è un marketing mix di fattori di successo – afferma il responsabile marketing della società varesina – Mi riferisco alla capacità di realizzare un prodotto di assoluta qualità, agli accordi con la casa licenziante per disegnare insieme le collezioni di occhiali, al modo in cui verranno presentate al mercato, puntando su un contesto emozionale, così da facilitare il consumatore nella selezione dell’oggetto, dopo aver compreso il messaggio proposto dalla griffe». Officine Occhiali Italiani, inoltre, punta sul servizio per favorire l’obiettivo primario del nuovo progetto: il sell out. «Abbiamo attivato una struttura di back office dedicato per venire incontro alle esigenze degli ottici-partner e contiamo sulla personalizzazione delle vendite – sottolinea Torreggiani – In sostanza, senza alcuna forma di ansia prestazionale, vogliamo mettere l’ottico nelle condizioni migliori per fare sell out».
finora nel mondo dell’eyewear ed entro il 2011 arriveremo a 6 marchi in licenza. La distribuzione sarà realizzata con una rete diretta di agenti in Italia, fino a un massimo di 900 punti vendita, mentre nel resto del mondo avverrà attraverso distributori selezionati». La sinergia tra produzione e commerciale sarà valorizzata dal nuovo capannone di circa 34.000 mila metri quadrati, che verrà ultimato entro il prossimo anno, sempre nel territorio varesino, e che prevede il ciclo completo interno dell’iniettato. Concepita e realizzata in base a criteri d’avanguardia, l’unità produttiva sarà dotata di tecnologie avanzate, con un’innovativa camera bianca di verniciatura, nuovi macchinari per il taglio delle lenti e spazi commerciali dedicati ai clienti, con show room interattivi.
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Un progetto da… Star! Allison punta su musica e cinema per fornire nuove opportunità di vendita ai 1.300 centri ottici già clienti dell'house brand Try
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di Valentina Grassini
iutare gli ottici a vendere un modello che hanno già in negozio, seguendo due strade, la sinergia di prodotto e il coinvolgimento del consumatore finale. È quanto si prefiggono Allison e Liberi Pensatori con il progetto Try Star. «La collezione Try Star è indirizzata soprattutto ai 1.300 centri ottici italiani già clienti di Try Change, con l’obiettivo di incrementarne le vendite seguendo due percorsi: la complementarietà del prodotto e la maggiore risonanza presso il grande pubblico grazie al coinvolgimento del mondo musicale», ha spiegato Lucio Lozza, responsabile marketing dell’azienda padovana, alla presentazione della nuova linea, avvenuta il mese scorso a Milano. Il coinvolgimento delle star viene realizzato grazie alla collaborazione con Liberi Pensatori, una società che unisce l’aspetto
Alessia Aquilani, in arte Alexia, regina della dance degli anni Novanta
creativo a quello musicale, come la descrive il suo leader, Giancarlo Dall’Omo, già artefice della partnership Sover-Zucchero e Irene Fornaciari. «Abbiamo ideato un progetto che sposa non tanto il singolo artista, ma la musica – ha detto Dall’Omo – E con questo progetto, che dopo la musica ha in programma altri aspetti, ad esempio l’ecologia, Allison vuole dare una mano all’ottico per svuotare i cassetti del suo negozio». È infatti la sinergia tra i modelli Try Change, il glasant con le astine intercambiabili, e l’aviator Try Star la chiave vincente per l’house brand dell’azienda di Padova. «Un ottico che ha già acquistato dei tre pezzi da vista può ora proporre al proprio cliente anche il sole, senza fargli spendere più di 150 euro per due occhiali, perché le astine intercambiabili sono compatibili con entrambi i modelli Try», ha sottolineato Lozza. Mara Maionchi, Alexia, Marlene Kuntz: sono i perso-
Mara Maionchi, produttrice discografica e "giudice" del talent show X Factor
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attualità
il binomio perfetto! Giocare con il proprio look, darsi un tono, nascondere lo sguardo dai flash dei fotografi, coprire le occhiaie sono solo alcuni degli usi che le star del cinema e della musica fanno dell’accessorio fashion per antonomasia. Gli occhiali non sono più soltanto dei supporti per correggere difetti visivi o proteggersi dalla luce solare. Sono diventati molto di più. Difficile pensare, ormai, al sostantivo quattrocchi accostato a Johnny Depp (in alto) con la montatura da nerd che l’antidivo per eccellenza sfoggia persino sul red carpet. E ancora, difficile, e quasi impossibile, trovare immagini di celebrities paparazzate in momenti di vita quotidiana senza occhiali da sole all’ultima moda. Insomma, l’eyewear rischia di rubare la scena alle star che ormai non se ne separano quasi più. Anche il mondo musicale è da sempre costellato di personaggi con occhiali. Da Elton John (in basso), che ricordiamo fin dalle prime apparizioni al piano con modelli eccentrici e molto grandi, passando per il primissimo Ruggeri in versione punk, che ancora fatica a staccarsi dai modelli in voga negli anni ‘80, fino a Zucchero, Simone Cristicchi e il top player della musica classica Giovanni Allevi. Addirittura quello che un tempo era pura necessità, si pensi agli occhiali neri a mascherina di Stevie Wonder o Ray Charles, successivamente è divenuto un vezzo, una moda in grado di donare mistero e fascino al personaggio. Quel tipo di montatura, del resto, ha poi fatto la storia nel mondo cinematografico, con i Blues Brothers, Men in Black o le Iene di Tarantino. E sono proprio questi i veicoli più efficaci e immediati che permettono una diffusione delle tendenze a livello planetario, anche se, come racconta Jordan Stone, filmaker e produttore cinematografico che ha collaborato all’ultimo film di Sofia Coppola "Somewhere", vincitore del Leone d’oro, «è senza dubbio più determinante in questo senso l’immagine di una celebrity con un certo paio di occhiali sul red carpet piuttosto che all’interno di un film, perché in quel caso rappresenta una scelta di gusto puramente personale che il pubblico percepisce come un’espressione sincera dello stile e dell’individualità del personaggio in quanto uomo».
Insieme a Maionchi, Alexia e altri personaggi dello spettacolo, Jordan Stone, attore e produttore cinematografico, fa parte del progetto realizzato da Allison e Liberi Pensatori
naggi di spicco in ambito musicale coinvolti nel progetto Try Star. A X Factor, ad esempio, non si può non rimanere stupiti dalla grande quantità di modelli, vista e sole, che la vulcanica discografica, nonché “giudice” del programma, indossa in ogni puntata. «È un modo per osare, assecondare il mio stile ed esprimermi in maniera del tutto personale, visto che non posso eccedere nell’abbigliamento, considerata l’età. L’occhiale, invece, in questo senso mi dà molte soddisfazioni», ha raccontato la lingua più colorita della televisione italiana, con la sua solita simpatia contagiosa. «Sono la mia coperta di Linus. Li indosso sempre, mi piace giocare con montature diverse e assecondare il mio umore. In più sono davvero un ottimo rimedio per nascondere le occhiaie e la stanchezza, soprattutto per me che, con i concerti e le serate, spesso mi trovo a fare orari folli. Una bella montatura da sole è la soluzione!», ha invece detto Alexia, la grintosa cantante pop che ha segnato con alcuni successi dance gli ultimi due decenni. I Marlene Kuntz saranno ospiti al prossimo Mido nello stand di Allison completamente rinnovato, quasi fosse un set cinematografico. E saranno protagonisti, insieme ad altri 22 artisti, di uno speciale shooting fotografico che vuole stimolare gli ottici a venire in fiera, coinvolgendo anche i consumatori finali.
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? e le risposte rendono saggi, ma le domande rendono umani, interroghiamoci . . . .
cchiali belli?
cchiali belli davvero, ne ho?
Chi si dimentica di riportare l’orologio indietro di un’ora è più avanti?
o qualcosa di diverso o sono come tutti? Il sonno non dorme mai?
osa trovo nei miei cassetti?
Gli errori sono le vostre domande che vanno all’incontrario?
ono adeguato al tempo contemporaneo?
Pensate di conoscere già tutte le persone fondamentali per la vostra vita o dovete ancora incontrarle?
o qualcosa di colorato?
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Ottica ed estetica: questo matrimonio s’ha da fare! Silhouette ha coinvolto gli ottici partner in un programma per creare equilibrio e armonia tra l’occhiale e il volto della persona che lo indossa, esaltandone la bellezza naturale attraverso la giusta selezione di modelli, forme e colori di Valentina Grassini
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roppo spesso alcuni ottici risolvono la questione estetica pur di vendere con un complimento come: «Signora, sta benissimo con questo paio di occhiali!». Se l’affermazione fosse supportata da motivazioni fondate e rigorose, che attingono a codici oggettivi, i clienti si sentirebbero decisamente più appagati e darebbero un peso e un senso diverso a quelle parole. È proprio in quest’ottica che nasce il progetto Rimless Aesthetics, ideato da Silhouette con il preciso scopo di fornire ai professionisti del settore una serie d’informazioni e spunti riguardo al mondo dell’estetica, per aiutarli nella loro attività commerciale, cercando di avvicinarli alla figura dei consulenti d'immagine. Proporre l’occhiale più adatto a un certo tipo di viso e di incarnato, assecondare il cliente o guidarlo nella giusta direzione per valorizzarne i tratti somatici e rispecchiarne la personalità sono tra gli obiettivi fondamentali che si prefigge questo programma di consulenza. Forte di questi corollari, Silhouette organizza, ormai da due anni, gli Style Day, che rappresentano una delle tre fasi di cui si compone il programma Rimless Aesthetics. Si tratta di giornate particolari, in cui centri ottici selezionati si trasformano in veri laboratori di stile grazie all’aiuto di una style consultant professionista che, mettendo a disposizione la propria professionalità, offre consulenze personalizzate mirate alla creazione di un occhiale su misura che soddisfi appieno le esigenze del cliente. «Considerato il grande successo raggiunto, con
Angelica Pagnelli, style consultant e responsabile italiana del progetto Rimless Aesthetics
ritorni di vendita importanti e consumatori finali entusiasti, abbiamo deciso di proseguire con gli Style Day tanto che il calendario attuale degli incontri è in continua fase di aggiornamento», dice Angelica Pagnelli, style consultant e responsabile italiana del progetto Rimless Aesthetics. Dalla metà di ottobre, è partito, inoltre, il secondo step previsto dal programma, i cosiddetti Style Training, finora tenutisi a Milano, Piacenza, Verona e, a gennaio 2011, a Torino. «Questi appuntamenti sono dei seminari formativi rivolti ai Partner Silhouette che hanno già realizzato uno Style Day nel proprio punto vendita - continua Pagnelli - e rappresentano un valido momento di approfondimento degli insegnamenti assaporati durante la giornata degli Style Day. Si tratta
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accentuata dell’arcata sopraccigliare, la forma degli occhi e del volto, i toni freddi o caldi dell’incarnato e i colori che predominano nell’insieme giocano un ruolo importantissimo per l’assegnazione di un modello piuttosto che un altro. Così come l’individuazione della personalità e dello stile della persona, che con l’occhiale glasant sono sottolineati, rispettati o enfatizzati. A questo proposito Silhouette ha codificato tre macrocategorie base di lifestyle, nelle quali si possono ragionevolmente far rientrare i vari “caratteri” umani: essential, extravagant e luxury. In ciascuno di essi prevale un determinato aspetto: la semplicità, l’eccentricità e l’esclusività. A conclusione del programma, dopo aver assistito all’attività della style consultant nel proprio ne-
di workshop operativi che consentono di fare proprie le conoscenze base Rimless Aesthetics, con l’obiettivo di elevare la competenza professionale dell’ottico per differenziarsi dalla concorrenza, nonché fidelizzare la clientela esistente e favorirne l’acquisizione di nuova». Durante la sessione, che è a numero chiuso e ha una durata di quattro ore circa, vengono illustrate le nozioni base di estetica che è necessario acquisire per poter procedere correttamente e con metodo nell’attività di supporto al cliente per l’acquisto di un modello di eyewear. Lo studio dei lineamenti e dei colori del volto rappresenta il passo fondamentale indispensabile per essere in grado di creare un binomio perfetto tra occhiale e viso che lo indossa. La curvatura più o meno
Francesco Carrara, general manager di Silhouette Italia
Lo Styling Kit, lo strumento in uso all’ottico che aderisce all’iniziativa (a sinistra) Una cliente che ha appena beneficiato della consulenza (in basso)
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Così l’occhiale “ad personam”…è legge Il programma di formazione degli ottici rientra nel più ampio progetto di Silhouette chiamato “Vedere senza limiti” lanciato nel 2009 su scala mondiale dall’azienda austriaca. I clienti sono stati selezionati in base alla professionalità, alla location, all’attitudine verso un concetto estetico. L’obiettivo di Silhouette Italia, che ha la propria sede a Como, è arrivare a parlare direttamente al consumatore finale. Per farlo, però, ritiene fondamentale coinvolgere il trade con, da una parte, il lancio dell’operazione Rimless Aesthetics, dall’altra la decisione di razionalizzare la rete distributiva, già passata da 2.500 a 1.500 centri ottici partner, per giungere a 1.600 unità entro il 2011. Ne consegue anche una riqualificazione della forza vendita. «Siamo stati i primi ad attuarla, tanto che oggi due terzi sono consulenti commerciali specializzati e un terzo agenti, operativi in particolare nel centro-sud – spiega Francesco Carrara, general manager di Silhouette Italia – L’eccellenza del made in Austria firmata Silhouette è una realtà conosciuta e consolidata in tutto il mondo fin dal 1964; bisogna ora collaborare tutti insieme, azienda, forza vendita e ottici partner, per riuscire a far uscire ancora meglio dal negozio gli occhiali». Abbiamo intervistato alcuni degli ottici italiani che hanno partecipato all’iniziativa di Silhouette. «Lo Style Training Silhouette per me è stata un'esperienza entusiasmante, perché mi ha permesso di acquisire i mezzi per consigliare con competenza i miei clienti sulla scelta di un occhiale "su misura" per ciascuno di loro in base alla personalità, alla forma del viso, ai colori degli occhi e della carnagione –
commenta Luisa Casati De Lillo dell’Ottica Prisma di Parma (nella foto a destra) – Un’esperienza che servirà a distinguermi da altri negozi nella soddisfazione delle aspettative dei miei clienti». La valutazione è più che positiva anche per Lucia Bianchi e Paolo Badiale dell’Ottica Bianchi di Sarzana (La Spezia), «perché ci ha insegnato nuove tecniche di valutazione e di "cura" del cliente, tanto che abbiamo già cercato di applicare sul campo le indicazioni e i suggerimenti ricevuti, un’attività che garantirà senz'altro un valore aggiunto di tipo altamente professionale e di novità in fatto di analisi e consigli ad personam per ciascuno dei clienti». Per Teresa Ostinelli dell’Ottica Ostinelli di Aosta (nella foto a sinistra con Michela Bosetto) le nozioni apprese durante lo Style Training sono già parte integrante del suo servizio di vendita. «Alcune cose sono immediate, altre le acquisiremo con l'esperienza – dice - Il nostro cliente ha già avuto modo di notare e apprezzare il concetto di occhiale personalizzato. Alla guida di una persona esperta e competente, infatti, abbiamo avuto la possibilità di vedere con occhi diversi e più attenti piccoli dettagli del cliente che fino ad oggi non venivano considerati, dando così più risalto alla personalità di chi abbiamo di fronte». Secondo Ostinelli questo servizio di consulenza rappresenta «un ulteriore punto di forza del centro ottico, un momento in cui il cliente si sente coccolato e seguito in maniera non convenzionale, che ci aiuterà non solo con la linea Silhouette: insomma, un bagaglio formativo importante, che aggiunge professionalità alla figura dell'ottico differenziandolo dalla massa».
gozio durante lo Style Day e aver appreso le regole di estetica sull’occhiale nello Style Training, si procederà alla fase conclusiva del programma Rimless Aesthetics, lo Start Day: l’ottico, ormai forte di tutte le conoscenze acquisite, si cimenterà nella sua attività di vendita affiancato dalla style consultant per mettere in pratica e perfezionare sul campo quanto appreso finora a livello puramente teorico. Quest’ultimo step prevede, inoltre, il rilascio di un attestato all’ottico che ha partecipato all’evento e chiude un percorso che garantisce non solo una più ampia conoscenza in materia di occhiali, ma
anche un importante ritorno economico e di immagine, considerate le adesioni finora registrate da parte del consumatore finale. La riuscita del progetto e il grande riscontro del pubblico sono agevolati anche da alcuni fattori, quali il modulo di contatto on line disponibile su silhouette.com, con cui l’utente può prenotare una seduta presso l'ottico più vicino che aderisce all'iniziativa e può conoscere nello specifico tutte le informazioni relative. Inoltre, grazie all’applicazione Virtual Mirror potrà indossare “virtualmente” e in anteprima i modelli Silhouette.
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Lenti progressive FreeForm by Rodenstock, dall’impiego tradizionale al più specifico utilizzo indoor.
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Vedere meglio.
attualità
Anche l’eyewear strizza l’occhio ai social network Dalle grandi aziende dell’occhialeria mainstream ai brand d’élite, oggi l’intero mondo dell’ottica ha compreso l’importanza di parlare il linguaggio del “social web”
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di Valentina Grassini
on giriamoci intorno, questa società di eyewear come dei marchi d’élite, compaiono è l’era in cui una inspiegabilpagine ricche di “amici”, “bacheche” disseminate di mente giovane Demi Moore “post” e vere e proprie gallerie fotografiche. Non sono pubblica le sue foto su Twitter, sproloqui, questi, sono solo alcune delle parole del webconsacrate celebrities ameribese, la lingua universale coniata o adattata alla realtà cane annunciano e rompono fidanzamenti in Rete e in virtuale, con cui si indicano le varie caratteristiche di cui cui nulla ha senso se non passa attraverso le grinfie del si compongono le pagine dei profili del più famoso social web. Internet ha aperto le porte alla globalizzazione e network del globo, i cui iscritti oggi ammontano all’esoralla socializzazione. Senza limiti di spazio. Mark Zuckerbitante cifra di 500 milioni. Aziende come Marchon, Safiberg, il fortunatissimo inventore di Facebook, forse non lo, Allison, Marcolin o Luxottica, che distribuiscono alcuni si aspettava un tale successo della sua creatura e dei tra i marchi più prestigiosi nell’occhialeria, hanno aderito vari “cugini” Twitter, MySpace a questa “politica del web”, scee Flickr. Forse, non si aspettava gliendo di sfruttare il canale dei nemmeno che il social network, social network per avere una nato per mettere in contatto maggiore e più efficace forza individui lontani tra loro, mai comunicativa ed estendere in conosciuti o persisi di vista, maniera più capillare e diretta il diventasse anche un ottimo proprio raggio di influenza, ragmezzo per aziende, personaggi giungendo anche un pubblico famosi, strutture e istituzioni per più giovane e meno permeabile diffondere la propria immagine ad altri tipi di linguaggi comue interagire a livello planetario nicazionali. Tra gli “amici” delle con il proprio pubblico. Digivarie aziende sopracitate, che tando, infatti, nella piattaforma Borsalino ha pubblicato in anteprima sulla propria pagina raggiungono anche vette di di Facebook le immagini del backstage della campagna Facebook il nome delle grandi 3.000 contatti, si annoverano ottiautunno inverno 2010-2011
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attualità Gucci ha lanciato “Eye Want You”, una nuova applicazione per Facebook che dà la possibilità agli utenti di creare e mandare messaggi personali ai propri amici
Quando il social network si fa geo Si chiama FourSquare e promette di farsi strada in breve tempo tra le più famose applicazioni del socialweb. Un nuova opportunità anche per l’universo dell’ottica? FourSquare è un mix di gioco virtuale, piattaforma per la socializzazione e guida turistica condivisa, in cui sono i luoghi reali a farla da padroni e a prendere possesso del mondo virtuale della rete. Si tratta, nello specifico, di un’applicazione basata sulla localizzazione geografica degli utenti e su un sistema di premi che lo avvicina a un virtual game a tutti gli effetti: dal proprio smartphone si può, infatti, effettuare il check-in (rivelare, cioè, il luogo nel quale ci si trova) e al tempo stesso esprimere commenti e opinioni su quel bar, ristorante, strada o altro, convincendo i propri “amici” ad andarvi o a evitarli. Chi fa più check-in o scopre nuove località, sale di livello fino a diventare “sindaco” di questa specie di second life parallela al mondo reale e a usufruire di sconti e offerte da parte di negozi che hanno iniziato a fiutare l’enorme potenziale commerciale dell’idea. Attraverso i cosiddetti check-in degli utenti è possibile, infatti, ricreare una immensa mappatura sociale dei luoghi che gli esercizi commerciali potrebbero utilizzare a loro favore, con interventi di miglioramento sulla base dei commenti espressi o indirizzando la produzione e il servizio verso i gusti e le abitudini del tipo di clientela che maggiormente visita il luogo. Il geo-social network, che è stato creato lo scorso anno da Naveen Selvadurai e Dennis Crowley, conta già tre milioni e mezzo di iscritti in tutto il mondo e si appresta a diventare anche in Italia un degno successore di Facebook.
ci e professionisti del settore o semplici profani appassionati di moda e, in particolare, dell’accessorio più fashion del guardaroba. Anche i brand del più elitario circuito dell’eyewear di design hanno sciolto le proprie riserve nei confronti del concetto della globalizzazione, almeno a livello di comunicazione, e hanno abbracciato la filosofia del social network, con cui rispondere per le rime alle leggi del mainstream dell’occhialeria e diffondere linguaggi estetici ricercati e alternativi. Così, ad esempio, la pagina di Lafont o Ic! Berlin, si riempie di interventi che segnalano in anteprima agli adepti del web le nuove collezioni, gli ultimi modelli, eventi e iniziative interessanti che riguardano il marchio e il suo mondo a 360 gradi. Video e foto completano il profilo, con immagini di sfilate, di campagne pubblicitarie e di personaggi famosi che indossano gli occhiali del brand. Siamo, quindi, di fronte a un dato di fatto dal quale non si può prescindere. Il canale dei social network è una realtà consolidata che le aziende e i brand del settore devono sfruttare nel loro interesse per essere al passo coi tempi e con una globalizzazione che ha sempre più un sapore positivo e fa rima con diffusione ad ampia scala e conoscenza allargata. In questo senso, anche b2eyes e glasses and fashion hanno esteso la propria influenza sul web, creando un profilo personale su Facebook e MySpace, che aggiornano quotidianamente, anche in lingua inglese, con le news del settore pubblicate sui rispettivi siti. L’importanza di un servizio come quello offerto dai social network è soprattutto rappresentata dalla possibilità di avere un feedback immediato e sincero delle risposte che il pubblico manifesta, proprio grazie agli interventi e ai comIl nome "Twitter", corrispondente sonoro menti che quest’ultimo esprime, o della parola tweeter, deriva meglio, scrive direttamente sulla dal verbo inglese to tweet pagina. che significa "cinguettare”
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Con noi l’Ottica
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Chi ha paura del premontato? Un dossier per andare a fondo di un prodotto che spacca in due, tra favorevoli e contrari, il comparto dell’ottica. Con la complicità dei canali distributivi paralleli di Angelo Magri
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Il valore aggiunto? La nostra consulenza
Una decina di euro valgono una consulenza di elevato livello professionale? Secondo Massimiliano Paoli, titolare insieme al fratello Daniele (da destra, rispettivamente, nella foto) dell’omonimo centro ottico della Città Giardino, a Monte Sacro, nella Capitale, da 25 anni attivo nel settore dell’ottica, la risposta è assolutamente affermativa. «I predisposti che vengono venduti nei negozi di ottica costano di solito 10-13 euro in più rispetto a quelli presenti negli altri canali di distribuzione – afferma Paoli – ma l’ottico è in grado di fornire assistenza al consumatore finale, persino sui pezzi di ricambio. Senza dimenticare che in un centro ottico è pur sempre possibile fare anche un esame della vista». La differenza di prezzo, quindi, è ampiamente compensata da questi servizi, tanto che il premontato non deve rappresentare un problema per i centri ottici, bensì un valore aggiunto. Purché siano prodotti di qualità. «Il nostro punto vendita si trova in una zona residenziale con una clientela fidelizzata e un’elevata densità di abitanti di una certa età, per cui è facile che entri chi ha perso il proprio paio di occhiali o chi ne vuole uno in più come scorta, ad esempio – spiega Massimiliano Paoli – Il premontato, quindi, si presta a soddisfare queste esigenze e per la nostra attività costituisce una tipologia merceologica utile a diversificare l’offerta».
ualcuno lo paragona alla famosa Bic: pur non essendo elegante come una penna stilografica o a sfera, consente ugualmente di scrivere, tanto da essere ampiamente diffusa e utilizzata. Il premontato - detto anche predisposto, occhiale da lettura oppure da vicino - potrebbe essere identificato come la Bic dell’occhialeria, se non fosse che, essendoci di mezzo un senso delicato come la vista, vanno considerati tutti gli aspetti, non soltanto quelli commerciali, per valutarlo correttamente. Con il contributo dei produttori e distributori leader in Italia per il canale ottico, in questo dossier abbiamo voluto capire di più e meglio prerogative, potenzialità e, perché no, anche limiti di questa merceologia, che muove milioni di pezzi ogni anno e scatena la competizione di canali concorrenti, dalle farmacie ai supermercati, dagli autogrill ai tabaccai, dalle edicole alle cartolerie. Senza trascurare un fatto di natura storica: oggi hanno superato la quarantina, età in cui generalmente si avvertono i
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primi sintomi della presbiopia, quelli nati negli anni del boom economico, che ha coinciso anche con il boom demografico per il nostro paese. Ne consegue che la popolazione potenzialmente interessata ai premontati è, in prospettiva, destinata ad aumentare ulteriormente.
Ideale solo in casi estremi «I premontati? Sono come gli sci a noleggio. Un appassionato della neve preferisce sempre utilizzare i propri, ma può capitare che una tantum ne debba noleggiare un paio». La similitudine rende bene il punto di vista del presidente degli oculisti italiani. «Sono pochissime le persone che presentano un difetto di vista uguale per i due occhi – spiega Matteo Piovella (nella foto) – Ecco perché l’occhiale tradizionale rappresenta sempre la soluzione migliore, un po’ come un abito su misura è molto meglio di stock d’abbigliamento tutti uguali: il premontato, insomma, è la negazione della personalizzazione e rischia pure di rappresentare un filtro al controllo della vista». Il presidente della Società Oftalmologica Italiana, tuttavia, non chiude del tutto la porta ai premontati, purché il loro uso venga contestualizzato. «Possono essere utili come occhiali d’emergenza o qualora si rompa il paio principale o, ancora, in situazioni specifiche, ad esempio nei primissimi giorni successivi a un intervento di cataratta, quando il vecchio occhiale diventa inutilizzabile e l’operazione ha portato benefici nella visione da lontano, mentre quella da vicino non è ottimale».
Perché il premontato non dev’essere considerato un occhiale di serie B? Quali differenze ci sono tra i premontati destinati al canale ottico e quelli venduti in canali paralleli (tabaccai, edicole, supermercati, ecc)? Qual è il valore aggiunto di un occhiale premontato per l’ottico? Francesco Conti - Centrostyle Un accessorio da cambiare ogni giorno
Occorre ragionare in termini di presbiopia e di esigenze del consumatore finale. Il premontato è un "di cui" che risponde alla necessità dell’utente. Cioè avere un occhiale di emergenza in ogni luogo della sua quotidianità (ufficio, casa, auto, borsetta) e soddisfare anche la componente fashion– estetica. L’occhiale da lettura è diventato un accessorio da cambiare ogni giorno, in base al proprio umore o abbigliamento o nel corso della stessa giornata.
Il premontato è un occhiale con una funzione diversa da quello tradizionale. È un prodotto per un utilizzo temporaneo, complementare a quello “normale” che la persona già possiede e utilizza con continuità. L’esigenza del presbite è di avere più occhiali e, considerando il contesto economico che viviamo, il costo del premontato lo consente. Il mercato dell’ottica è sicuramente più curato degli altri canali per quanto riguarda l’offerta di occhiali da lettura. L’ottico è in grado di garantire una dose di personalizzazione al consumatore finale sul prodotto, anche in termini di proposte fashion, che altrove non è possibile trovare. Inoltre, solo dall’ottico si trova un’assistenza qualificata e professionale capace di cogliere le esigenze visive del cliente e proporre quindi le soluzioni più adatte, anche in relazione all’attività e ai momenti di uso dell’occhiale da parte del cliente finale.
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“Il mercato dell’ottica è sicuramente più curato degli altri canali per quanto riguarda l’offerta di occhiali da lettura”
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Occhiali da lettura pronti all’uso sempre a portata di mano
Il particolare design dell’asta, più lunga e avvolgente, consente di tenere l’occhiale appeso al collo, sempre a portata di mano. Un’idea Centro Style per chi ama il comfort e l’eleganza.
disponibili con lenti da +1.00 a +3.50 R
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attualità
Dino Marianello - Lucasmayer Solo l’ottico sa evitare le “cineserie” Per anni si è pensato agli occhiali per presbiopia come strumenti necessari: soprattutto i premontati da lettura hanno rappresentato nell’immaginario comune “l’inesorabile scorrere del tempo” e, per questo, utilizzati malvolentieri in pubblico per non lasciar intuire la propria età. Partendo dal presupposto che più o meno una ventina di milioni di italiani è affetto da presbiopia semplice, le aziende produttrici si sono adoperate per stimolare e dare appetibilità a un mercato così potenzialmente grande, realizzando articoli che, oltre a essere indispensabili, possono essere considerati oggetti da esibire. Non più l’effigie dell’età che avanza, quindi, ma accessori da abbinare al vestito, alla giornata, all’umore, alle occasioni particolari. Questo modo di proporre ha rinvigorito il mercato e ha fatto sì che il premontato oggi venga considerato un vero e proprio “accessorio moda”, tanto da diventare un occhiale di “serie A”. Il mercato del premontato è diventato, negli ultimi anni, terreno di conquista di tutti i settori distributivi: farmacie, supermercati, autogrill, tabaccai, edicole, ecc, a discapito del canale ottico, che rimane comunque il più titolato per offrire questo tipo di prodotto e scongiurare l’incauto acquisto. I canali cosiddetti “alternativi” hanno puntato esclusivamente sul prezzo basso dimenticando il design, la qualità e l’innovazione, quindi il mercato si è appiattito in basso dequalificando il prodotto. L’ottico, essendo uno specialista, è l’unico in grado di proporre un acquisto “assistito”, consigliando il prodotto più adeguato e scoraggiando l’acquisto di occhiali di bassa qualità: lui che conosce il mercato è in grado, infatti, di selezionare aziende produttrici qualificate e certificate, evitando di proporre le ormai sempre più diffuse “cineserie”. I parametri che rendono un occhiale di qualità sono tanti, dal materiale utilizzato ai vari
tipi di trattamenti, dalla sicurezza all’ergonomicità delle montature, non ultimo il design e lo stile, che oggi rappresentano forse il primo motivo di acquisto. L’ottico con le sue conoscenze e la sua professionalità è l’unico che può dare consigli a 360 gradi tenendo conto “L’occhiale di tutti questi parametri da lettura di valutazione perché è può dirottare l’unico che li conosce. Visto che esistono la l’inclinazione “presbiopia semplice” e agli acquisti un parco consumatori che si stima essere intorno ai d’impulso anche venti milioni di individui nel negozio e posto che il premontato di ottica” è un prodotto di consumo, perché rinunciare a un mercato così potenzialmente grande, lasciandolo in mano a operatori improvvisati che non possono aggiungere niente al prodotto stesso? L’ottico intelligente deve avere nel proprio negozio un’offerta di premontati ricercati e di qualità, può inoltre sfruttarne il traino per proporre prodotti più specialistici (ad esempio occhiali da sole, lenti progressive, ecc); altrimenti tutti questi consumatori andranno a rivolgersi altrove con il rischio di fare acquisti incauti. Teniamo conto che la stragrande maggioranza degli acquisti non impegnativi viene fatto d’impulso, senza cioè avere il tempo di riflettere, della serie “mi piace e lo prendo”. Se anche l’ottico, come fanno altri operatori, avesse un’esposizione adeguata, potrebbe sfruttare l’acquisto d’impulso.
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Antonio Laspesa – Nuova Daco Margini interessanti per gli ottici
Non li definirei occhiali di serie B, bensì occhiali di scorta, da tenere in borsa, sul comodino di casa oppure in auto. Rappresentano di fatto, la soluzione ideale per coloro che necessitano da un +1,00 a +3,50 di correzione per lettura , ad esempio, e non hanno la possibilità di spendere 100 euro per un occhiale finito: con 25 euro possono andare da un ottico e acquistare un buon occhiale da lettura. I premontati, quindi, possono essere tranquillamente classificati come prodotti di serie A, se naturalmente sono prodotti di qualità, cioè rispondenti alla norma D M C 1 classe (dir 93/42) atta a garantire il consumatore finale. Acquistando, infatti, un premontato in edicola, dal tabaccaio o in un supermercato non si trova mai la nota informativa all’interno della confezione: al massimo c’è soltanto un cartoncino che funge anche da blister, ma senza tutte le informazioni richieste dalla normativa vigente. Ad esempio, è obbligatorio il simbolo dell’auto barrata, per indicare che si tratta di occhiali non utilizzabili alla guida: nel 90% dei casi i premontati venduti in quei canali alternativi all’ottico non presentano questa informazione. Senza dimenticare che in un centro ottico chiunque acquisti un occhiale da lettura può anche
beneficiare dell’assistenza di un professionista e persino sottoporsi all’esame della vista. Il valore aggiunto per l’ottico viene dal ricarico: “Solo negli occhiali un premontato di buon livello gli costa infatti dai da lettura in vendita 5 ai 9 euro e il suo marpresso i centri ottici gine oscilla tra 2.5 e 3, si trovano tutte oltretutto con l’Iva al 4% e le informazioni non al 20%. Non capisco, richieste dalla ad esempio, quegli ottici refrattari alla vendita dei normativa vigente” premontati che, invece, propongono lenti a contatto usa e getta, magari con appena 2 euro di ricarico. Senza trascurare il fatto che le lac giornaliere si trovano anche nelle farmacie e nei corner ottici della grande distribuzione e in aeroporti, quindi non possono essere considerati prodotti più “esclusivi” dei premontati, i quali, inoltre, offrono un’ampia gamma di soluzioni per la clientela in fatto di colori, fantasie, strass e così via.
Massimo Maglione – Clic Products Italia L’occasione per avvicinare presbiti selezionati Italia, così come in Europa, la popolazione invecchia e quindi il consumo è destinato a salire. La segmentazione è fatta sia dal prezzo sia dal canale. L’ottico con i prodotti presenti oggi sul mercato può tranquillamente riappropriarsi della propria fetta di mercato che per troppi “Con i prodotti anni ha demonizzato, anche per la non presenza di offerte degne presenti oggi della scelta del suo canale che l’ottico può a oggi, grazie anche alla nostra riappropriarsi azienda, è rivitalizzato. Il servizio di una fetta di fidelizza il cliente. Questo non è un pensiero, ma da tempo una mercato per regola del marketing operativo. troppi anni In un mercato dove la concordemonizzata” renza cerca di aggiudicarsi lo stesso cliente, privarsi di prodotti di servizio e selezionati a seconda del proprio target di consumo è irragionevole e poco lungimirante. Il consumatore non è disposto solo a pagare tanto o poco. Il consumatore giudica sempre più il prodotto come servizio, assistenza e assortimento, oltre che competenza, professionalità e competitività. Un cliente su tre ha bisogno di un occhiale da presbiopia: quale migliore occasione di avvicinare al proprio negozio un selezionato consumo di presbiti?
L’occhiale da presbiopia, in quanto “pre-montato”, è stato considerato un occhiale al quale l’ottico ha dedicato notoriamente una minore attenzione. Per questo è valutato, anche non appropriatamente, un business minore. È pur vero che tra i vari fattori da considerare c’è anche l’allargamento distributivo che molte aziende hanno adottato con questo occhiale: farmacie, grande distribuzione, tabaccai, autogrill ed edicole, sebbene sia un occhiale da vista. È semplicemente una scelta distributiva. Mi sembra chiaro che il canale ove si sceglie di vendere un prodotto genera una strategia di consumo e una relazione con il cliente. Nel caso dell’occhiale premontato direi che il canale genera anche una tutela. L’ottico, nel nostro caso, in primis, per noi rappresenta “l’insegna” professionale atta a evolvere il nostro progetto distributivo. I valori più importanti sono tre: servizio, mercato e fidelizzazione. Il prodotto premontato ha bisogno di essere riqualificato perché è un importante prodotto di servizio. Troppe volte i consumatori sono lasciati a scelte di automedicazione azzardate, a prodotti non consoni alle proprie necessità o canali di vendita che non sono in grado di poter sancire con la certezza del tecnico se l’occhiale che sta acquistando è medicalmente adatto. Su questo l’ottico pone a veto la sua credibilità e quindi genera tra occhiale e consumatore un supporto professionale e necessario. Il mercato degli occhiali per difetti di presbiopia è il primo mercato in assoluto per vendita di montature. In
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T w i s T & Read un unico progetto integrato: il frontale incorpora l’alloggiamento del perno di rotazione con fermo di fine corsa dei musetti che, a loro volta, incorporano il maschio della cerniera che dà il movimento alle aste. Queste rimangono in posizione con uno scatto che è sinonimo di qualità progettuale e costruttiva. Le dimensioni sono tali da consentire una calzata confortevole e una lettura corretta e il sistema di ripiegamento e rotazione delle aste sotto il frontale permette di alloggiare l’occhiale nell'astuccio in polietilene dello spessore di soli 11 mm. T w i s T & Read ottico mentre le aste sono realizzate in Grilamid TR90. Entrambi i materiali sono anallergici e il loro impiego consente di dare vita ai movimenti riducendo al minimo l’attrito tra di loro e garantendo leggerezza (solo 13 grammi) e robustezza al tempo stesso. I centri focali sono perfettamente allineati, la distanza interpupillare e la parità diottrica controllate. 1008 - Ultramarine Blue 3001 - Apple Green 5007 - Pumpkin Orange 5034 - Flame Red 6041 - Vanilla White 7023 - Vegas Yellow Twist & Read è un marchio di Kinesis S.a.s. - Via Santa Bona Nuova, 87/b - 31100 Treviso info@twist-and.it
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attualità
I PREMONTATI SONO TRAMONTATI?
Il collegamento all’età che avanza, il rischio del fai da te, la concorrenza di articoli e di canali di bassa qualità: per evitare di “demonizzare” questo articolo, la chiave di volta è la professionalità dell’ottico
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di Gianmario Reverdy
arlare di premontati vuol dire toccare un nervo scoperto dell’attività dell’ottico: 5 milioni di pezzi che potevano essere altrettanti occhiali su misura, costruiti a opera di un ottico. Un fatturato incredibile perso insieme al prestigio di essere gli unici depositari delle soluzioni visive degli ametropi. Purtroppo, come faceva notare il presidente di Federottica in una sua recente intervista a questo magazine, «la persona di riferimento per i problemi visivi non è più l’ottico optometrista o l’oftalmologo, bensì il venditore ambulante (e io aggiungo il supermercato o l’autogrill…) con il suo cestino di occhiali da provare e scegliere… a sensazione». Ma, ahimè, questa è storia e a nulla vale piangere sul passato. Si può però recuperare qualcosa? Sì, anzitutto conoscendo il problema e i limiti che esso pone ed entrando ancora con professionalità per correggere gli errori e riaffermare il primato di professionista della visione. Il fatto potrebbe ancora tornare a vantaggio degli ottici se invece di demonizzare il prodotto si riuscisse a inserire una serie di regole e di messaggi, nel totale interesse dell’utente finale. Sapere, infatti, serve per orientare i propri acquisti verso prodotti di qualità, capire quali possano essere gli eventuali punti di forza per consigliare il cliente verso un occhiale su misura invece della scelta di un premontato. La normativa di riferimento Lungi dall’essere lasciato al caso, l’occhiale premontato è stato regolamentato da una serie di norme che ne hanno via via definito nel tempo molti dei suoi aspetti costruttivi. Infatti i decreti del ministro della Sanità del 23/7/1998 e del 21/12/1999 avevano inquadrato il problema e fissato i limiti alla costruzione e uso di questi dispositivi. Poi l’argomento è stato affrontato anche in sede di normativa comunitaria e con la norma CEN 14139 dell’1/12/2003 “ottica-oftalmica: specifiche per gli occhiali da lettura” si sono fissati con maggiore precisione tutti gli aspetti produttivi. La norma europea in realtà ricalca un’analoga
disposizione, la ISO 16034 del 2002, che già si era interessata di “occhiali pronti per la visione singola da vicino”. Gli aspetti normativi si concludono, quindi, con l’emanazione del decreto del ministro della Sanità del 26/11/2004 che, sentito il parere del Consiglio Superiore di Sanità, ha dato un impianto stabile e per ora esaustivo all’intero quadro normativo. Quando parliamo di occhiali premontati? Gli occhiali premontati sono quelli provenienti da diretta produzione industriale, costruiti con due lenti monofocali di uguale potere positivo da utilizzare per la correzione del difetto semplice di presbiopia, riferentesi a una ben precisa gamma di poteri e il cui montaggio non è stato
Il camice dell’ottico come garanzia di qualità Twist & Read ha lanciato un progetto di premontato, con la collaborazione del designer Claudio Ferrario, da 15 euro al consumatore finale presso i centri ottici. «Il camice dell’ottico deve far da garante alla qualità dei premontati in vendita in quel canale – dice Alessandro Bacci (nella foto), titolare dell’azienda veneta – Si tratta, del resto, di un mercato da 5 milioni di pezzi all’anno nel nostro paese, pur con un fatturato ovviamente contenuto, ma in grado di far entrare un potenziale cliente nel negozio di ottica e spingerlo, quindi, a usufruire di altri prodotti o servizi». La collezione di premontati distribuita da Twist & Read in Italia, con una propria rete di agenti al nord e tramite la Nuova Daco al centro-sud, è il risultato di una joint venture Italia-Taiwan. «I nostri premontati vengono fabbricati da un’azienda taiwanese di cui noi controlliamo la produzione – spiega Bacci – Si tratta di un occhiale iniettato con il blocco frontalelenti in policarbonato, le aste in grilamid TR 90 con cerniera integrata per mantenere l’asta in posizione». Twist & Read propone una linea vista con frontale in tonalità trasparente, una vista-sole con lenti marrone, grigio o verde e una da computer con lente ambra per ridurre l’affaticamento. Le aste, invece, sono realizzate in 6 colori moda. Per Natale, inoltre, è stato studiato un cofanetto regalo in policarbonato, con imbottitura interna in poliuretano, che propone 6 diversi occhiali premontati a scelta fra le tre linee e in 6 colori differenti.
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Quando il premontato è Smart e Flash
eseguito su diretta corrispondenza di una specifica ricetta scritta di un professionista qualificato. Dove si possono vendere? La vendita degli occhiali premontati può essere effettuata, oltre che nei negozi di ottica, anche nelle farmacie e negli esercizi commerciali che vendono fra l’altro articoli sanitari. Secondo un’interpretazione diffusa, tenuto conto che nessuna disposizione di carattere sanitario ha limitato la vendita degli articoli sanitari o di una parte di essi ad alcuni particolari esercizi commerciali (diversi dalle farmacie) e che la normativa del settore del commercio non prevede specifiche autorizzazioni per la vendita di articoli sanitari, si evince che gli occhiali premontati possono essere venduti negli esercizi commerciali che non vendano esclusivamente prodotti del settore alimentare. Le caratteristiche tecniche Questa parte è quella che nello sviluppo dei tre decreti del ministro ha subito via via continue precisazioni, tese a delimitare con estrema precisione fabbricazione e caratteristiche di questi prodotti che sono pur sempre inerenti la salute degli utenti. Alcune delle norme descritte ricalcano in modo semplificato quelle previste per la produzione delle lenti oftalmiche e delle montature (EN14889 e EN 12870). Vediamole nel dettaglio: • la montatura dev’essere realizzata in materiale non infiammabile (requisito che dovrà essere testato con specifiche prove). Il materiale dev’essere inoltre privo di agenti chimici aventi potere allergizzante. • le lenti devono essere monofocali con uguale potere per i due occhi, compreso fra +1.00 e +3.50 diottrie. La tolleranza di costruzione dei poteri indicati dev’essere compresa nel limite di +/- 0,12 diottrie (come per tutte le lenti sferiche di costruzione). • le lenti devono avere i centri ottici allineati sullo stesso asse: rispetto a questa indicazione è ammessa una tolleranza massima di 0,33 diottrie prismatiche. Pertanto, tradotto in millimetri di differenza dei centri ottici in altezza avremo: ° per un occhiale con lenti da + 1.00, 3,3 mm. ° per un occhiale con lenti da + 2.00, 1,65 mm. ° per un occhiale con lenti da + 3.00, 1,10 mm. ° la distanza interpupillare di un occhiale premontato dev’essere compresa fra 58 e 64 mm. Indicazioni obbligatorie e istruzioni d’uso Su tutti gli occhiali devono essere indicati: 1. la marcatura CE con i dati relativi al costruttore o all’importatore o al responsabile dell’immissione in commercio 2. il potere delle lenti in diottrie e la distanza interpupillare 3. le avvertenze e precauzioni d’uso in lingua italiana. Esse devono indicare:
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Consegne in 24-48 ore in tutta Italia, isole comprese, e un’assistenza post vendita fino alla sostituzione del premontato che presenta difetti di produzione. È, in estrema sintesi, il valore aggiunto che Lucasmayer offre agli ottici italiani. L’azienda laziale, infatti, nasce nel 2003 proprio per introdurre sul mercato un nuovo concetto di occhiali da lettura. «Da sempre siamo specializzati in questo articolo, di cui sviluppiamo l’idea, il disegno e la produzione, fino alla distribuzione – spiega Dino Marianello, general manager di Lucasmayer – Ne è un esempio il modello Squizy Smart, già presente sul mercato da un anno, che ha ottenuto consensi e vendite importanti». Con Squizy Smart la società di Montefiascone ha puntato su un premontato con taglio classico e unisex, che si adatta quindi a tutti i presbiti, ma dai colori rivoluzionari. «Le tonalità fluorescenti sono indirizzate soprattutto a coloro che affrontano per la prima volta la presbiopia e preferiscono farlo con un prodotto allegro – sottolinea Marianello – Inoltre queste tinte sono in linea con la voglia di apparire dei quarantenni, nonché con la vivacità dei colori tipica oggi di molti altri accessori moda». Squizy Smart non esaurisce l’offerta di premontati firmata Lucasmayer, che ha nell’Italia il proprio mercato di riferimento, ma che lavora bene anche con Spagna, Portogallo, Medio Oriente e Centro America. «Nel 2011 lanceremo un altro prodotto innovativo, che sarà caratterizzato da due brevetti internazionali – dice Marianello – Molto interessante è anche il modello Squizy Flash (nella foto), che presenta un cordino all’estremità dell’asta, entrambi con il medesimo colore, e un clip girevole che consente di mettere agevolmente il cordino intorno all’orecchio».
• che l’occhiale è costruito solo per la correzione della presbiopia semplice, cioè quella correggibile con due lenti solo sferiche uguali • che l’occhiale dev’essere usato solo per la visione per vicino (lettura) e non è quindi idoneo per la guida né per l’uso su strada né per la protezione degli occhi. Sull’occhiale deve essere apposto il simbolo che indica la non idoneità alla guida • che l’occhiale non è indicato per la correzione dei casi di presbiopia complessa cioè quelli che necessitano di due lenti diverse per i due occhi o con prescrizione cilindrica • che l’uso improprio ovvero l’utilizzo di una gradazione sbagliata di occhiale può essere causa di vari disturbi della visione, con possibile cefalea. In tal caso è necessa-
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rio un controllo oculistico • che gli occhiali premontati per presbiopia non migliorano la visione in caso di patologie dell’occhio, quali la cataratta e le degenerazioni maculari. Considerazioni Da un punto di vista professionale che cosa si può dire sui premontati? Innanzitutto una considerazione di fondo: il premontato è l’apoteosi del “fai da te”: uno va nel negozio, prova… vede, come non si sa, ma è contento, costa poco e lo compra! Poi, se aveva bisogno di una correzione da + 1.00 e ha preso un occhiale con +2.00 perché in fondo ci vedeva più grande, è contento lo stesso, ma forse… i suoi occhi un po’ meno! Questa scelta tra l’altro potrebbe abituare a posture scorrette nell’attività prossimale, tendendo ad avvicinare in modo esagerato il compito visivo. Oppure necessita di correzione astigmatica, ma gli occhiali sono solo sferici… beh, pazienza… vanno bene lo stesso! L’abitudine di voler risolvere i problemi da soli può essere molto pericolosa, ma è ormai un costume molto diffuso: oggi tutti sono professori di tutto e i professionisti del settore sono sempre meno ascoltati. Sempre più spesso il cliente “comanda” l’acquisto, anche se da un punto di vista tecnico non ha alcuna preparazione. Sta al professionista imporsi con gli argomenti propri della sua preparazione e riportare su un corretto binario il rapporto con il cliente. A questo proposito, senza alcuna volontà di creare del “terrorismo” oculare, mi pare importante una notizia apparsa su questa stessa rivista nel settembre 2007 che affermava che in uno studio di oculisti neozelandesi si evidenziava che portare occhiali premontati “aumenta
Un’offerta a…270 gradi I 90 gradi restanti sono le montature griffate, le uniche che la Nuova Daco non propone all’ottico italiano: per il resto, nell’azienda romana può trovare di tutto. «Catenine di nostra produzione a marchio Antò con cristalli Swarovski o perline giapponesi Miyuki, catenine in plastica fashion, portaocchiali – elenca Antonio Laspesa (nella foto), titolare della Nuova Daco, che con una rete di agenti è in grado di coprire l’intero territorio nazionale – E ancora: occhiali da piscina e maschere da sub graduate o anche su ricetta, lenti d’ingrandimento, occhiali e attrezzature per l’ipovisione, lenti oftalmiche, fino alle montature firmate Next@Look, che da marzo 2011 proporranno una linea nichel free in acetato e metallo, in vendita agli ottici tra gli 8 e i 12 euro». Accanto all’ampia gamma di prodotti l’altro punto di forza della società di distribuzione romana è il servizio. «Il fatto di avere tutta questa merce subito disponibile nel nostro magazzino ci permette di consegnare agli ottici in tutta Italia entro un massimo di 3 giorni – spiega Laspesa – Garantiamo, inoltre, un elevato livello di assistenza post vendita, anche questa in tempi molto rapidi».
il rischio di glaucoma”, in quanto, risolvendo temporaneamente il problema della lettura, l’utente è portato a ritardare ogni controllo sul proprio stato visivo e, quindi, anche un'indispensabile visita di carattere oculistico. Tecnicamente i punti deboli del prodotto sono: • la qualità: montature stampate a iniezione di plastiche PAG PUBB B2EYES_Layout 1 16/11/10 14:53 Pagina 3 poco stabili, lenti sovente in PMMA o in policarbonato sempre ottenute per ione z e ll stampaggio, senza alcun trattamento di o C 2011 superficie • la centratura: nessun controllo della distanza interpupillare dell’individuo e della distanza dei centri ottici dell’occhiale Possiamo concludere con due riflessioni: 1. Se acquistiamo occhiali premontati da vendere nella nostra attività, cerchiamoli almeno fra quelli di miglior qualità. 2. Forse con qualche montatura di fine serie e un po’ di sforzo sulle lenti poAmici per la pelle - Riscopri il piacere di leggere tremmo proporre con i coloratissimi modelli con aste in ecopelle dei nostri “postmontati”, chiaradisponibili con lenti da +1.00 a +3.00 mente su misura, a costi senz’altro concorrenziali.
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La tecnologia d’avanguardia firmata Hoya
marketing
Il piano perfetto per il 2011 Sarà per il settore dell’ottica un anno decisivo, ma per lasciare il passato e la crisi alle spalle occorrerà cambiare l'approccio professionale e pensare a un nuovo modo di rapportarsi ai propri clienti di Nicola Di Lernia esperto di marketing
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l 2010 è stato per l’ottica uno specchio in cui osservare l’andamento del prossimo quinquennio. Si sono confermati, infatti, gli indici negativi di vendita nei segmenti strategici di lenti e occhiali da sole, stabilizzandosi – ahimè - verso il basso. Anche le nuove proposte nell’ambito della contattologia e dei servizi professionali sono stati in grado di ammortizzare solo parzialmente le perdite di questi settori. Solo alcuni ottici pionieri hanno già puntato con maggiore maturità su prodotti da banco e su piani di marketing di ampio respiro, unitamente alla formazione del proprio staff. In sostanza, sta cambiando un mondo: dopo vent’anni di osservazione e
lavoro sull’ottica posso dichiarare che non sarà una trasformazione ridotta o diluita. Il successo e la sopravvivenza dei prossimi anni avrà la propria chiave nella capa-
Coloro che sopravviveranno non saranno necessariamente quelli più forti, ma certamente quelli più inclini al cambiamento C. Darwin
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cità di cambiamento che ognuno di voi riuscirà a mettere a frutto nei prossimi dodici mesi. Immagino di fronte alla lettura di questo articolo, qualche faccia scettica di chi crede ancora di poter fare da solo o come ha sempre fatto. Capisco, accettare il cambiamento è la parte più difficile dell’intelligenza umana e, direte, può attendere la pensione. La resistenza è forte e le energie necessarie vanno ricercate chissà dove. Andate intanto a vedere i vostri dati di vendita del quinquennio 2004-2009 e comparateli con quelli del 2010 appena concluso. Se mi ricordo bene, prima della crisi, ovvero nel 2005, si vendevano ancora senza troppa difficoltà le griffe sopra i 200 euro, il sole era ancora un mercato accetta-
marketing
bile, le lenti si vendevano bene sia in quantità e non solo in valore, i margini verso le aziende leader erano ancora “abbondanti”, la competitività di prezzo tra ottici era ancora di basso profilo e il cliente finale la cercava con meno assiduità. Erano, inoltre, ancora tollerate le scorte di magazzino, i costi erano scarsamente sotto controllo, gli acquisti più d’impulso che di strategia, la comunicazione verso il pubblico rada e mal progettata. Infine, era scarsa l’attenzione agli investimenti di formazione sul personale di vendita e quasi inesistente l’utilizzo del computer a scopo professionale. Oggi, gli aspetti positivi di ieri si stanno sciogliendo al sole, quelli negativi sono fuori controllo e
i risultati di vendita, ma soprattutto i margini, sono tremendamente a rischio. Occorre ripensare il futuro. Ancora? Direte. Assolutamente sì. Non potete essere più solo ottici, dovete essere essenzialmente imprenditori e la bottega deve diventare impresa. I vostri figli si laureano? Speriamo che insegnino a questi ragazzi anche nozioni di economia e di marketing, altrimenti avranno delle sorprese amare. Cosa posso darvi in poche righe? La certezza che il pensiero conta ancor più oggi dell’azione. Che il mettersi in discussione è più importante del possedere certezze. Che il momento di incertezza è la fase migliore per investire su se stessi. Che potete pen-
sare ancora in grande anche se siete piccoli o agire da piccoli, con velocità ed efficacia, anche se siete grandi. Il piano perfetto sta in questa premessa. Chi non è del tutto d’accordo smetta di leggere, se non l’ha già fatto prima. Gli altri, invece, prendano carta e penna e poi il computer: scrivete “consumatore”, barratelo con una X bella grande, scrivete “persone” e sottolineatelo tre volte. Tutte le azioni che da qui ai prossimi cinque anni realizzerete dovranno portare valore al rapporto con le persone che fanno e faranno il successo del vostro business. In sostanza, se ci guadagneranno loro ci guadagnerete anche voi. È cambiato un mondo, cominciate ad abituarvici.
Dal prodotto, al consumatore, alla persona P. Kotler
• Analizzate il vostro patrimonio clienti • Domandatevi se state facendo il massimo per loro • Imparate a conoscere quelli più importanti e potenzialmente preziosi • Programmate di contattarli tutti almeno una volta • Date a ciascuno di loro un valore e proponetevi di raggiungerlo in tre anni • Lavorate ogni giorno per loro, facendo qualcosa che non si aspettano a distanza • Alla fine, avrete imparato a conoscere delle persone e aumenterete il vostro fatturato e margini ogni anno senza esitazione • Siate i primi, gli altri ci metteranno il doppio del tempo di voi
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© 2010 Intercast Europe srl. Tutti i diritti riservati. NXT è un marchio registrato di Intercast Europe srl.
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distribuzione
VisionOttica, quando la comunicazione si fa glocal Dopo il successo della campagna a Striscia la Notizia sono pronte altre iniziative a supporto dello sviluppo dell’insegna sull’intero territorio nazionale di Angelo Magri
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La vetrina di VisionOttica Cieffe, a Trecate (Novara), allestita con il materiale della campagna sul Test dello Stress Visivo
Come s’inserisce questa prima campagna nazionale nella vostra strategia? Con il convegno d'inizio maggio al Forte Village abbiamo dato vita a un percorso coerente, che ha abbinato il consolidamento di un’insegna “glocal” a una strategia di comunicazione altrettanto “glocal”. Cosa intendete per glocal? Al convegno VisionOttica abbiamo presentato il Comitato di Customer Advocacy, che ha come principale obiettivo quello di fungere da collettore dei feedback provenienti dal territorio, quindi dai singoli punti vendita, verso il centro.
a campagna televisiva di VisionOttica, incentrata sul Test dello Stress Visivo e andata in onda dal 18 al 24 ottobre su Canale 5, all’interno di Striscia la Notizia, ha rappresentato non soltanto l’esordio del premium brand di Vision Service Group sul piccolo schermo, con tanto di ascolti (dai 6 ai 10 milioni di spettatori ogni giorno) e contatti record; ma anche il punto di partenza per una strategia di comunicazione, presentata all'ultimo convegno nazionale del gruppo. Ne parliamo con Sergio Perris, direttore marketing e vendite di Vision Service Group.
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distribuzione
Un esempio dei mini spot della campagna, su web, nelle vetrine dei centri ottici, nei cinema e nelle televisioni locali
Come valutate i risultati delle telepromozioni? Sono molto soddisfacenti: i contatti sul nostro portale e al numero verde, dopo le telepromozioni di Striscia, hanno toccato punte da record. Solo nei primi 10 giorni su visionottica.it sono stati effettuati più di 4.000 pre-test, una raccolta di informazioni per capire le abitudini degli utenti e la relativa sollecitazione allo stress visivo. Questo significa che, oltre all’incremento di notorietà del marchio, obiettivo principale della campagna di comunicazione, più di 4.000 potenziali clienti si sono avvicinati al mondo VisionOttica e hanno chiesto e ottenuto informazioni dettagliate sul centro ottico più vicino a loro per eseguire il Test vero e proprio. Il tutto in linea con lo sviluppo del numero d'insegne VisionOttica, che in pochi mesi hanno raggiunto quota 210 unità sull’intero territorio nazionale. Considerate la campagna un punto d’arrivo per la strategia di comunicazione del brand? Assolutamente no, la campagna è soltanto il punto di partenza. Contemporaneamente e per le settimane successive sono stati creati degli allestimenti ad hoc per i singoli centri ottici, cui hanno fatto seguito brevi spot multisoggetto rappresentativi dei vari ambiti in cui entra in gioco lo stress visivo, utilizzati su web, nelle vetrine dei punti vendita e nei cinema o nelle televisioni locali. Senza dimenticare il coinvolgimento dell’utente finale attraverso i social network, facebook su tutti. E a livello nazionale, contate di essere ancora presenti sul piccolo schermo? Dal 14 al 20 novembre abbiamo mandato in onda i cosiddetti Top Five, una serie di minispot da cinque secondi in
apertura di programma, sempre su Canale 5: il messaggio garantiva un tono di istituzionalità, con un’elevata visibilità grazie al posizionamento in coda al break pubblicitario. Per dicembre, invece, è pronta una campagna Internet multisoggetto, in cui ancora una volta il tema dello stress visivo verrà declinato in base al target di riferimento. Quali sono gli obiettivi di comunicazione a breve-medio termine per VisionOttica? Come già ricordato, la campagna all’interno di Striscia la Notizia ha rappresentato soltanto il punto d’inizio del nostro cammino. A gennaio, infatti, comunicheremo a tutti i nostri affiliati il piano per il 2011: l’obiettivo è essere sempre più presenti e riconoscibili sia sul territorio sia a livello nazionale.
Sergio Perris, direttore marketing e vendite di Vision Service Group
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moda
Noel’s gift A Natale i negozi e, soprattutto, le vetrine si riempiono di addobbi che fanno da cornice agli oggetti del desiderio… Un occhiale da sole, ma anche una montatura da vista possono essere un regalo molto apprezzato. Perché non proporli abbinati a qualcosa di altrettanto speciale? di Danae de Stefano
Luxury
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1. Zzero Sofisticato ed elegante, l’orologio 6th Sense ha il cinturino in pelle rossa e il quadrante tempestato di scintillanti strass 2. Ermanno Scervino Borsa tricot in lana con manici e rifiniture in Swarovski 3. Swarovski Charm per borsa, con funzione luce, a forma di fiore: unisce praticità e linee preziose, accentuate da delicati dettagli in Pointiage di cristallo 4. Versace Montatura caratterizzata da una preziosa texture in cristalli Swarovski, che dona un look decisamente contemporaneo, e dal logo medusa, che ne personalizza il design
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RED HOLIDAYS
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1. Alberto Guardiani La Lipstick Heel si ispira alle grandi dive di ieri e di oggi che non possono rinunciare a labbra scarlatte e tacchi alti 2. Elle Design classico con un tocco di lusso dato dall’applicazione in pietra sulle aste che rispecchia il colore della montatura 3. Helena Rubinstein Smalto Ritual Color 101 Possess per una donna davvero fatale
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4. Chanel Presa in prestito dalla leggendaria borsa della maison, la pelle di agnello dal motivo matelassé a losanga riveste le astine e gioca la carta del contrasto con l’acetato
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5. Zippo Lavorazione artigianale, fantasia a righe, pon pon di lana cotta, inserti in camoscio e un dolcissimo fiocco in tinta che tanto ricorda la magia del Natale
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TECH ADDICTED 1. Hi-Fun Cappellino hi-Hat con speaker removibili incorporati, che permettono di ascoltare la musica preferita, dando inoltre la possibilità di conversare al telefono senza il timore del freddo, grazie al microfono integrato nel cavo
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2. Fextal I video occhiali della linea Atlantis abbinano la tecnologia alla qualità ottica 3. Sermoneta gloves Guanti super tecnologici con una comoda fessura all’altezza dell’indice, che permette di sfilare la parte superiore del dito e utilizzare comodamente il touch-screen, oltre alla pratica taschina sul dorso pensata per ospitare auricolari e memory card
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CHRISTMAS IN LOVE
2 1. Camomilla Cappello, sciarpa e guanti sono caratterizzati da una moltitudine di cuori rossi
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2. Nava Portachiavi in pelle martellata saffiano 3. Moschino Occhiale da vista in acetato dalla forma ampia con musi a forma di cuore in metallo impreziosito da Swarovski multidimensionali 4. Daniela De Marchi Orecchini in ottone e bronzo dorati impreziositi dall’unicità della texture dropage
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SKI DREAMS 1. Too Late L'orologio analogico in silicone Mush-up, è water-resistant, con batteria sostituibile e disponibile in due taglie e due colori: bianco o nero
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2. Caudalie L’acqua Eau de Beauté in edizione limitata è ispirata al celebre elisir di bellezza che nel XIV secolo diventò il segreto di eterna giovinezza della Regina Isabella d’Ungheria
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3. Carrera Il casco da sci Vanity, con orecchiette rivestite in pelle a effetto vintage e impreziosite con strass Swarovski, è abbinato alla bag in vernice bianca con profili brown, e alla nuova maschera dal design compatto Beatch Sph Lace 4. Dellera Lavorazione artigianale per questo tricot con cappuccio in lapin
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GOLD-RUSH
1. Frey Wille Gemelli decorati con smalto e oro
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2. Dolce&Gabbana Proposto in tre nuove tonalità, silver, light gold e yellow gold, tutte rigorosamente placcate in oro 18 carati, questo modello monta lenti in cristallo leggerissimo con due versioni polarizzate e una specchiata oro
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3. Police Montatura dai profili minimal in metallo placcato oro 23 carati, caratterizzata da lenti in cristallo fotocromatiche polarizzate, proposto in due versioni: oro giallo con lenti oro e oro bianco con lenti argento
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4. Fiat 500 Si chiama Pepita questo gioiello a 4 ruote dalla carrozzeria verniciata con polveri micronizzate di oro 24 carati, disperse in una vernice trasparente in bagno di platino
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I LOVE NATURE
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1. Bottega Verde L’olio extravergine d’oliva biologico toscano è il principio naturale di questa crema mani e dello stick labbra 2. Herrlicht Le montature di questo designer tedesco sono realizzate completamente in legno 3. Roberto Cavalli Questo modello, in serie limitata di soli 2.000 pezzi, ha il frontale a mascherina con lavorazione graffiata, incorniciato da dettagli in pelle stampata effetto pitone. 4. I Provenzali La candela cosmetica da massaggio all'olio di Argan è 100% vegetale, si può usare su tutto il corpo come idratante e nutriente oppure come un unguento per piacevoli e rilassanti massaggi
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MOTOR LIFE
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1. Dainese Guanto impermeabile D-Dry realizzato interamente in pelle bovina. La placca in acciaio inox a protezione del dorso e le nocche in carbonio sul dito mignolo lo rendono un alleato nelle discese più pericolose
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2. Pirelli Pzero Disk_O è un modello altamente tecnologico, il cinturino in caucciù naturale s'ispira ai pneumatici delle competizioni sportive, inoltre la ghiera girevole in acciaio riprende il movimento, il motivo e la finitura dei freni 3. Tag Heuer Lo sviluppo delle aste in gomma animata in beta titanio, portano le astine del modello Automatic ad essere perfettamente dritte e allineate, con apertura automatica, grazie ai 2 magneti che si ricongiungono Nike Reinterpretazione del classico aviator, il modello Vintage 72 monta lenti a specchio circondate da strati di diversi colori
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5. Harley Davidson Decorazione natalizie a campana in ceramica
TAILOR-MADE 1. Giorgio Armani Sagoma tonda anni ’40 con frontale in acetato e ponte in metallo fissato da rivetti. Aste flex decorate da una sottile guarnizione tubolare in plastica
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2.Silhouette Virtual Mirror Applicazione iPhone attraverso la quale è possibile scegliere e confezionare il proprio occhiale “su misura” 3. MyP Mypersonaldresser Ogni cravatta è un pezzo unico certificato, confezionato a mano e realizzato con punto sellaio, asola a vista, fodera in twill di seta, interni in lana mano secca più acetato viscoso per garantire morbidezza al tatto 4. Tom Davies Il designer inglese, noto soprattutto per le sue montature “sartoriali”, ha creato un innovativo sistema clip on dotato di lenti antigraffio polarizzate con tecnologia 3d, da abbinare a una delle sue montature graduate
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FEATHERWEIGHTS
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1. Brooksfield Calore e leggerezza sono le principali caratteristiche del piumino Below Ø, realizzato con piume selezionate, inserite direttamente nel capo senza sacco piuma, per dare massima morbidezza e termicità 2. Fisher-Price Questo modello con pois sulle aste tono su tono ha il naso e i terminali in materiale gommoso per garantire un maggior comfort e una calzata perfetta 3. Smith Il casco Maze-Jr è perfetto per lo snowboard grazie all’effetto anti-fog del sistema di ventilazione integrato tra casco e maschera che, in questo caso, è la Challenger Otg: con lenti doppie anti-appannamento e un morbido rivestimento interno che rende più confortevole la calzata per chi indossa le montature da vista
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1. Hello Kitty Assolutamente alla moda la borsa free style in argento della gattina più famosa al mondo 2. Barbie Tutti i modelli di questa collezione montano le lenti O.Zone in policarbonato con antiriflesso interno multistrato, che garantiscono la massima protezione dai raggi Uv 3. L’Operà Romantica ed estremamente natalizia la collana pupazzo di neve dai colori tenui 4. Roberto Cavalli Tessuti ricercati e eleganti, quali chiffon stampato, impreziosiscono i capi da cerimonia della linea Newborn per le piccole princesse che, all’occorrenza, acquistano un tocco glamour grazie a fiocchi applicati
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O IL MATERIALE O LA LENTE! Cosa rende un occhiale unico e in grado di distinguersi? Due punti di vista diversi: una giovane azienda come Italia Independent, che ha fatto della ricerca dei materiali il proprio obiettivo, e Bruno Palmegiani, inventore delle lenti specchiate blu, grande innovazione degli anni Ottanta di Francesca Tirozzi Il brand torinese celebra la città di Napoli con questo modello azzurro, in velluto. In tutto 300 pezzi in vendita, fino a gennaio, in esclusiva presso Lama Optical e la Maison des lunettes
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Modello sole di Itala Independent con aste in sughero
riscontro commerciale ottenuto dai modelli con effetto velluto ha fatto da volano allo sviluppo di una linea di modelli, denominati I-Velvet, accomunati dallo speciale trattamento morbido al tatto e dallo stile distintivo». Altra novità, è il modello con le aste in sughero: il materiale è tra quelli attualmente più utilizzati nel fashion design per la produzione di accessori. La ricerca e sviluppo I-I ha lavorato con una modalità interdipendente con i propri partner riuscendo, attraverso la coiniezione con la gomma, a realizzare un prodotto confortevole e regolabile, così da soddisfare le esigenze della clientela più attenta alle novità e degli ottici optometristi. Anche nell’acetato la ricerca è particolare, caratterizzato dal tradizionale finissaggio opaco e da incollaggi multilayer, la cui tridimensionalità è esaltata da un particolare processo di laseratura. «La forma dell’occhiale è quindi per noi relativa – continuano dall’azienda torinese – Privilegiamo le forme classiche, senza tempo, cui diamo il tocco di Italia Independent».
a forma dell’occhiale? «Relativa» potrebbero rispondere i designer, interrogati da b2eyes magazine. Ma qual è la prima cosa cui pensano quando prendono la matita tra le dita e iniziano a tratteggiare quello che poi finirà nei negozi di ottica? «Al materiale», risponderebbe Italia Independent, «Alla lente», replicherebbe Bruno Palmegiani, designer di Police. Entrambe le affermazioni potrebbero essere valide ed entrambe nascondono un grande impegno nell’ambito della ricerca. Quando a fare l’occhiale è il materiale…. Prima carbonio, trademark che ha contraddistinto i primi modelli I-I, poi velluto e ora anche sughero. Gli occhiali di Italia Independent sono un tripudio di materiali, nati da ricerca e attenzione alle nuove tecnologie. «Studiamo continuamente per proporne sempre nuovi o per migliorare quelli esistenti – dicono dall’azienda – Inoltre, l’incredibile
Il brand fondato da Lapo Elkann ha, inoltre, realizzato, ispirandosi alla poliedrica cantante Lady Gaga, un occhiale da sole in unique edition ricoperto da 4.600 swarovski neri montati singolarmente, mentre le lenti, tagliate a ricreare il logo I-I, sono caratterizzate da una particolare forma rettangolare
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designer Bruno Palmegiani, art director di Police, alla finale italiana di Miss Universo, tenutasi la scorsa estate a Taormina Modello in metallo a goccia dal caratteristico doppio profilo che riprende i best seller anni ’80 e crea un esclusivo gioco di colori, enfatizzato dalle lenti nella versione blu a specchio
... e quando la lente Di opinione diversa è l’inventore di un must have degli anni Ottanta, il modello Police con lenti specchiate blu. «La lente è l’elemento distintivo di un occhiale – dice il designer Bruno Palmegiani – Ed è proprio sulle lenti che si deve lavorare per ottenere il massimo dell’innovazione». L’affermazione di Palmegiani trova la sua origine da un’esperienza pregressa in Essilor e da una preparazione sul mercato come venditore, accompagnata da nozioni nell’ambito della
moda. «È possibile rinnovare un modello semplicemente montando un paio di lenti, per esempio quelle blu e non a caso, dopo aver lanciato Police, furono molti gli ottici che rimodernarono vecchi occhiali che tenevano nel cassetto». Quello di Police, quindi, fu un vero e proprio fenomeno di costume. Ma perché proprio il blu, colore che evoca il mare e il cielo sereno? «Perché mi ricorda una scuola con le finestre proprio di questa tonalità – spiega Palmegiani – L’edificio, della seconda guerra mondiale, aveva i
Tutti i caratteri del brand sono racchiusi nelle nuove immagini di campagna: gli scatti in bianco e nero hanno un unico tocco colore, il blu delle lenti
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vetri scuri, utili per oscurarne l’interno in caso di bombardamento». La lente specchiata blu segna, quindi, un periodo florido per il brand di casa De Rigo, che divenne simbolo di libertà e di vita on the road, di un look nuovo e rivoluzionario, vendendo 16 milioni di pezzi. Un successo planetario riproposto con il rilancio delle lenti specchiate blu nella collezione 2011 costituita da occhiali in acetato e in metallo, dalla forma a pilota e più squadrata.
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consulente
La scelta del modello fiscale: elementi positivi e criticità
di Tobia Chiesurin consulente aziendale
Il livello impositivo cresce a seconda che si tratti di una ditta individuale, una società di persone o una società di capitali
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ediamo i differenti modelli fiscali in base alla tipologia del dichiarante.
La ditta individuale e le società di persone: l’Irpef L´Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è la principale imposta del nostro sistema tributario. È personale, poiché colpisce tutti i redditi prodotti dalle persone fisiche e progressiva in quanto si ottiene attraverso l’applicazione di aliquote crescenti per scaglioni di reddito. Il presupposto dell’imposta, ovvero il fatto economico che, al suo verificarsi, fa sorgere l’obbligo tributario, è il possesso di redditi in denaro o natura: questi redditi possono essere fondiari (ovvero i redditi dei terreni e dei fabbricati), di capitale (ad esempio gli interessi derivanti dall’impiego
del capitale), di lavoro dipendente e autonomo, di impresa e redditi diversi (plusvalenze derivanti da partecipazioni in società). Ditte individuali, società in nome collettivo (Snc) e società in accomandita semplice (Sas) non sono considerate dal nostro ordinamento persone giuridiche, e per questo non pagano le imposte sui redditi prodotti dalla società, ma sarà l’imprenditore quale persona fisica a essere tassato su tali redditi
(tassazione per trasparenza). Il reddito dell’imprenditore sarà determinato dalla differenza tra l’ammontare dei compensi percepiti e delle spese sostenute nel periodo d’imposta; si ricorda che sono deducibili tutte le spese relative al personale dipendente. Il risultato così ottenuto verrà moltiplicato per le aliquote stabilite, che sono diverse a seconda dello scaglione (vedi tabella):
Redditi da 0 a 15.000 Euro
23%
Redditi da 15.000,01 a 28.000 Euro
27%
Redditi da 28.000,01 a 55.000 Euro
38%
Redditi da 55.000,01 a 75.000 Euro
41%
Redditi oltre 75.000 Euro
43%
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consulente
Calcolata con questo algoritmo l’imposta lorda, si dovranno sottrarre tutte le detrazioni cui si ha diritto (familiari a carico, oneri sostenuti, crediti di imposta etc), determinando così la cosiddetta imposta netta. La normativa vigente prevede, inoltre, le cosiddette addizionali (regionali e comunali) che si applicano ai contribuenti per i quali nell’anno di riferimento risulta dovuta l’Irpef dopo aver scomputato le detrazioni e si calcolano quale percentuale fissa sull’imposta lorda. C’è, infine, da ricordare che vi sono anche dei soggetti che non sono tenuti al pagamento di tale imposta: ad esempio, i contribuenti che percepiscono redditi di pensione fino a 7.500 euro, i lavoratori dipendenti con un reddito non superiore agli 8.000 euro, pensionati con una pensione pari a 7.750 euro e con età pari o superiore ai 75 anni. Il modello da presentare per la dichiarazione dei redditi per le persone fisiche è l’Unico PF, per le società di persone è l’Unico SP mentre se la persona è lavoratore dipendente o pensionato il modello sarà il 730. I regimi agevolati: nuove attività e contribuenti minimi Per incoraggiare le nuove iniziative produttive le legge 388 del 23 dicembre 2000 ha previsto, all´art. 13, un regime fiscale agevolato di durata triennale a favore delle persone fisiche che iniziano un’attività imprenditoriale (anche in forma familiare) o di lavoro autonomo. Tale regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell´Irpef del 10%. Viene concesso in presenza dei seguenti requisiti: • il contribuente non deve aver esercitato negli ultimi tre anni attività
professionale, artistica o d´impresa, neppure in forma associata o familiare; • l´attività non deve rappresentare il mero proseguimento di un´attività svolta precedentemente anche in forma di lavoro dipendente; • è necessario che si realizzino ricavi non superiori a 30.987,41 euro per i lavoratori autonomi e per le imprese che hanno per oggetto prestazioni di servizi, ovvero a 61.974,83 euro per le imprese aventi per oggetto altre attività. Altro regime fiscale agevolato è quello previsto per le imprese individuali e i professionisti, noto come il regime dei minimi. Tale regime prevede un assoggettamento del reddito a un'imposta sostitutiva del 20%, nonché esenzione da Irap e semplificazioni anche ai fini Iva. I soggetti che possono usufruirne devono possedere alcuni requisiti: • nell'anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 30.000,00 ragguagliati all'anno; non hanno avuto lavoratori dipendenti o collaboratori (anche a progetto); non hanno effettuato cessioni alle esportazioni; non hanno erogato utili da partecipazione agli associati con rapporto di solo lavoro; • nel triennio precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a 15.000,00; • iniziano l'attività e presumono di possedere i requisiti di cui ai primi due punti Le società di capitali: l’Ires L´Ires (imposta sul reddito delle società), è l´imposta proporzionale che grava sul reddito delle società
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di capitali (SRL, SAPA, SPA) la cui aliquota attualmente in vigore è pari al 27,50%. L'imposta ha per oggetto il reddito percepito da: • società di capitali, società cooperative e società di mutua assicurazione residenti nel territorio dello Stato; • enti pubblici ed enti privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato che hanno, come oggetto esclusivo o principale, l'esercizio di attività commerciale; • enti pubblici ed enti privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato che non hanno come oggetto l'esercizio di attività commerciale; • società ed enti di qualsiasi tipo, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato. Il reddito d’impresa è determinato apportando all’utile o alla perdita risultante dal conto economico, relativo all’esercizio chiuso nel periodo d’imposta, le variazioni in aumento o in diminuzioni previste dalla disciplina fiscale. Il risultato di conto economico è quindi il punto di partenza per il calcolo dell’Ires. Le società devono presentare la dichiarazione entro l'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta. Pertanto, quando coincide con l'anno solare, entro il 30 settembre. È prevista, inoltre, la possibilità di tassare per trasparenza i redditi prodotti dalla società (art. 115 e 116 del Tuir): in questo caso il reddito prodotto dalla società partecipata, determinato con le modalità ordinarie, non sarà tassato in capo alla società, bensì verrà attribuito ai singoli soci a seconda della percentuale di partecipazione e assoggettato a tassazione in capo a questi ultimi.
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O tempora o mores "Che tempi, che abitudini!" direbbe Cicerone sui cambiamenti dei modi e velocità del tempo. Cerchiamo nel latino, nella lingua della saggezza della nostra migliore tradizione, un appoggio a riflettere di Luisa Redaelli direzione comunicazione Vega
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i dice che mala tempora currunt ed è vero, l’economia è cambiata, il quadro generale per il nostro “bel paese” non è dei più incoraggianti e, certamente, l’immagine data all’estero da coloro che ci rappresentano non è delle più dignitose... Pecunia non olet più per nessuno, tutti siamo molto più accorti a spendere i nostri guadagni, con la tanta fatica quotidiana che facciamo per metterli insieme, con le tante incertezze per il futuro immediato nostro e ancor più per quello più in là dei nostri figli. Nuovi principi di economia, domestica e a grande scala, si configurano e si affermano. Nuovi principi commerciali debbono essere messi in atto, scelte e selezioni, attitudini e attenzioni, per un viaggio soddisfacente per aspera ad astra, “attraverso le asperità alle stelle” (Seneca). Una nuova etica trova affermazione, anche nell’ambito commerciale, ispirata da principi di rispetto, di autonomia, integrità. È necessaria una maggiore tutela della propria professione, da parte di ogni operatore, verso tutti gli altri interlocutori: dell’azienda verso i venditori e verso i clienti, dei venditori verso i clienti, degli ottici verso i propri clienti. Maggiore informazione, un’informazione trasparen-
te, è il requisito di garanzia fondamentale cità, naturalezza, spontaneità e onestà. nei confronti di coloro che acquistano. Ci Sembrano parole desuete, come l’uso debbono essere un’adeguata informaziodelle locuzioni latine, invece, sono parte ne e una pubblicità corretta, per favorire della nostra essenza più vera, non siete una giusta educazione al consumo, con d’accordo? Mi sento persino imbarazzata correttezza, trasparenza, equità, con a dover parlare di queste cose, dovremmo standard di qualità verificati e reali, con sentirle tutti come ovvie, ma purtroppo un’efficienza serena e di buon proposito. non è sempre così. C’è un codice etico I prodotti e i servizi possono essere spieche torna ad affermarsi ed è un riguardo gati, argomentati, raccontati e all’interno anche dei valori del denaro stesso, per del rapporto che si genera, fornire prodotti e servizi innocome fosse la trama di una tela vativi, con un livello di qualità di ragno, le parti s’incontrano. funzionale, estetica e tecnologica, Non avviene più che una parte certamente riscontrabili, tangibili, fagociti l’altra ma, come per giustificabili. Voglio entrar nel magia naturale ecco che, al merito di qualche esempio. Sacontrario, una parte accudisce Rapporto padri pete che in Francia, dove hanno l’altra. Il marketing contemporaneo e figli, padri il vino buono e i formaggi goduprotettivi e figli riosi, è legge, ed è in vigore, che i non utilizza più termini violenti: protetti “aggredire il mercato”, “abbattere pagamenti ai fornitori non possano le resistenze”, “conquistare il cliente”, avvenire oltre il termine di 60 giorni, “i concorrenti”, ecc. Il linguaggio che si saranno 30 giorni nel 2011. Nessuno, pubutilizza oggi riflette il mutamento mentale blico o privato che sia, può permettersi di avvenuto, traduce volontà di collaboraregolare i pagamenti oltre questo termine zione, d’integrazione fra le parti, di mutuo determinato dalla legge, con la certezza, scambio, di rispetto. Oggi si parla di in caso di ritardo, dell’intervento severo “comunicare”, “raccontare”, “coinvolgere”, delle autorità. In Germania, che vanta far emozionare, rassicurare e rasserenaun’ottima pasticceria, tutti i pagamenti re, “entrare in empatia” e, secondo me, far avvengono tramite prelievo bancario sorridere, ridere, gioire. Sic et simpliciter! diretto (revocabile e controllabile in ogni Che bella parola “gioia”. Garbo, gentilezmomento, in caso di disguido), il famoso za, classe, eleganza, educazione, sempliRID, come paghiamo le bollette e le carte
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meditazioni
LA POESIA
Giuseppe Conte, poeta, narratore e saggista, è nato ad Imperia, da padre siciliano e madre ligure. I suoi interessi si focalizzano intorno ai temi del mito e della natura, della geografia, della musica, dell’astronomia, trattati con un vibrante spirito civile , con la propria natura fondamentale di poeta, artista della parola. Nel 2009 ha vinto il Premio Stresa per la poesia
di credito. Si dice che gli ottici tedeschi si considerino pigri e piuttosto che dover seguire i pagamenti e le banche, preferiscono che le aziende gestiscano direttamente i pagamenti. E perché no? In Svizzera, oltre al cioccolato e alle mele di Guglielmo Tell, hanno anche un sistema che prevede l’intervento delle guardie (i gendarmi) a richiedere il pagamento quando questo non avvenga nei termini pattuiti, entro 15 giorni. Ora mi domando, qui da noi, che abbiamo un vino di assoluta eccellenza, dal Piemonte alla Sicilia, e una varietà di formaggi infinita - dal parmigiano alla burrata, dalla fontina al fiore sardo - qui da noi che abbiamo i dolci più stratosferici del mondo - vuoi mettere i babà, i cannoli, il mio panettone milanese, le cassatelle, ecc. - qui da noi che facciamo straordinari oli d’oliva e meravigliosa frutta, qui da noi, perché non c’è legge e non c’è tutela per il giusto e sano rispetto dei pagamenti? Apertis verbis, parlando apertamente, come fare per dare una regola? Oggi, con l’economia che c’è, con questa società, siamo tutti chiamati a un diverso regime di guadagno, di spesa e d’acquisto. In Italia, in generale in tutt’Europa, la mag-
“Tra il desiderio e il rimpianto eterni, c'è questa che si chiama esistenza mortale dolcissima breve fragile dove ogni oggi è già ieri dove si costruiscono gli Imperi e si scrivono i libri. Tutto il resto, è niente.” Da “Dialogo del poeta e del messaggero” di Giuseppe Conte.
giore possibilità di spesa è ancora nelle Cina - il maggior potere d’acquisto è oggi mani della generazione “terza età”, che nelle mani dei trentenni. Che da noi sono ha lavorato, costruito e ora gode - anche impantanati nella palude delle varie prese non pienamente - di ciò che ha potuto carietà. Peccato! A mio avviso, esiste una realizzare o mettere da parte. La genevia d’uscita, rappresentata sempre dalla razione di mezzo, la passione, dalla determimia, si sta impegnando; nazione, dall’entusiasmo, stiamo lavorando spesdal piacere di sviluppare so anche duramente, una professione: attituma certo non abbiamo dine che fa sentire ogni le stesse opportunità sacrificio come un piadi costruire che hanno cere, come un orgoglio, avuto i nostri genitocome una forza. Ci vuole ri. I frutti del nostro impegno, ordine, voglia impegno sono destinati di fare, pensare, stare Occhi aperti sul mondo solo a mantenere in concentrati e molto “miattività ciò che abbiamo, dove cerchiamo rati”. Bisogna scegliere in fretta cosa fare d’innovare, con la speranza di migliorare da grandi, perché grandi si diventa molto e stare al passo con le nuove esigenze, in fretta e la vita vola. Torniamo tutti ad utilizziamo le nuove tecnologie, studiamo aver voglia d’avere dedizione, ascoltando come differenziarci dalla famosa “globachi può sapere di più e non ci prende lizzazione”, per “sopravvivere” degnain giro, disponibili a dare aiuto quando mente. I nostri figli? Si vedrà. Si parla di necessario, con la chiara consapevolezza cercare sbocchi all’estero, ma certo è una dell’obiettivo che vogliamo raggiungere, sconfitta, perché questo è il nostro paese, senza sconti, senza vie facilitate. Siamo questa la nostra bandiera, il nostro poposereni, allegri nel nostro quotidiano, certi lo, la nostra storia, la nostra identità. Nei che a tanta coscienza darà un sollievo paesi emergenti - il BrIC: Brasile, India, almeno alla nostra anima.
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Psicosomatica della visione e Fiori di Bach La floriterapia può essere un ottimo sistema di intervento anche nell’optometria. Ecco i rimedi floreali più affini alle diverse tipologie funzionali visive
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di Paolo Patuzzi ottico-optometrista e naturopata
edere è il processo sensoriale più significativo nel vissuto fenomenico di un essere umano. La realtà è una dimensione filtrata dal meccanismo percettivo sensoriale, unico e irripetibile. Quante volte notiamo, infatti, che gli eventi o le situazioni appaiono diverse a seconda di chi le vede e descrive, proprio perché la realtà non può slegarsi dalla percezione del suo osservatore. La visione, quindi, registra immagini attraverso dei filtri di elaborazione, i quali permettono di interpretarla al meglio secondo le esigenze e i canoni di decodificazione adeguati all’osservatore. Facciamo un esempio: davanti a una vetrina di un negozio di giocattoli si ferma una famiglia composta da mamma, papà, bambino e bambina. Sono esposti molti giocattoli e ognuno ne coglie particolari e caratteristiche corrispondenti ai bisogni di quel momento. Il bambino nota la bicicletta verde come quella del suo amico più grande, la bambina è attratta dalla funzionale cucina in miniatura con la quale potrebbe preparare i biscotti come la nonna, il papà è affascinato dalla mini moto rossa, poiché quella vera non la guida più da quando era ragazzo, e la mamma si sofferma sui meravigliosi abiti e scarpe delle seducenti Barbie… Così, dopo qualche minuto di “contemplazione”, esprimono l’un
l’altro i commenti sulle proposte in vetrina, accorgendosi che ognuno non aveva notato i particolari degli oggetti osservati dagli altri. Queste lacune percettive sono fisiologiche e funzionali, ottimizzano l’informazione sensoriale, amplificando così solo ciò che è utile in quel momento ed escludono dal campo percettivo il disturbo di ciò che non serve o è dannoso. Dico dannoso perché la rimozione o negazione della presenza di dati della realtà disturbanti l’equilibrio psicologico dell’osservatore, è il meccanismo principale su cui si è sviluppata la psicologia fin dai tempi di Freud. Pertanto non può essere delineato un confine tra psiche e visione, in quanto l’una permea l’altra o meglio entrambe sono parti del processo di interazione e relazione dell’individuo con l’ambiente. Da tutto ciò ne consegue che le dinamiche funzionali visive sviluppatesi nell’osservatore, vanno ad assecondare una struttura percettiva personale, per consentire la raccolta di informazioni sensoriali con degli input il più corrispondenti possibile alle sue esigenze. Tipologie percettive Nella nostra pratica lavorativa chissà quante volte ci siamo resi conto degli atteggiamenti comportamentali per esempio dei miopi, trovandoli quasi sempre pignoli, tendenzialmente riservati, conformisti e così via. Tali
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natura e visione
I fiori di Bach sono una cura alternativa basata sulla floriterapia, ideata dal medico britannico Edward Bach
caratteristiche si sposano egregiamente con una modalità visiva tipicamente miopica: un occhio miope tende a centralizzare l’osservazione dando più importanza al dettaglio o al particolare piuttosto che all’insieme dell’ambiente o situazione. Così nella scelta per esempio della montatura, si soffermerà su articoli con forme e colori non eccessivi, magari conosciuti e comunque sempre rispondenti a esigenze di affidabilità e durata. Possiamo dire che le sue caratteristiche visive sostengono una modalità percettiva analoga. L’ipermetrope generalmente tende a vedere “molto lontano” e disperde l’attenzione dal presente, diventando nelle scelte meno oculato e determinato su caratteristiche ben definite. Si troverà a operare scelte più istintive che ponderate, arbitrarie e non coerenti con eventuali finalità prefissate. Subito dopo si proietterà su altro da valutare come le lenti o l’astuccio.
glie di batteri intestinali, portando, come conseguenza della scomparsa di questi ultimi, benefici all’organismo con specifiche patologie sistemiche. Ma la grande scoperta fu quella della relazione tra stati emozionali e piante. Guidato dalla sua percezione extrasensoriale, avvertì una risonanza tra l’energia vibrazionale dei fiori con le vibrazioni mentali legate a stati d’animo o emotivi. Cominciò così a preparare dei rimedi floreali esponendo per due ore al sole del mattino dei contenitori di vetro trasparente riempiti con acqua di sorgente e fiori appena colti di una sola specie. A quel punto l’acqua rimaneva “ segnata” dalla vibrazione atomica di quel fiore e poteva essere assunta per ottenerne i benefici collegati. I primi riscontri riguardo i benefici di tale rimedio, li ottenne utilizzando una miscela denominata “Resque remedy” che andava a sedare situazioni di shock da trauma o incidente. Questo rimedio viene tuttora utilizzato in molti reparti di ostetricia e ginecologia durante il travaglio e il parto. Ma come può essere utilizzata nel nostro lavoro questo sistema di intervento? Innanzitutto nelle forme di paura, tensione, eccessiva ansia da risultato, distrazione, indecisione, vertigini, e altro ancora. Ovviamente il mio consiglio è di approfondire l’argomento con dei testi specifici, ma vi suggerisco qualche piccolo spunto.
Il Dottor Bach Credo sia già da molti conosciuto il medico che, vissuto nella prima metà del '900, sbalordì il mondo della medicina moderna con le sue scoperte. Infatti il Dr. Bach, dotato di una sensibilità fuori dal normale, scoprì dapprima il beneficio terapeutico dei “Nosodi”, vaccini naturali che operano come antagonisti di alcune fami-
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natura e visione
Possibili applicazioni Non è difficile cogliere le dinamiche famigliari durante una valutazione optometrica ai bambini. Si può notare il modo di entrare in negozio, le gerarchie messe in atto nei dialoghi, le paure espresse o inespresse, le dinamiche di rapporto mamma-figlio-papà-fratello-sorella, e così via. Una volta osservato il soggetto in esame, si cercherà di cogliere la principale emozione, che potrà essere, ad esempio, paura di sbagliare oppure tensione per la correttezza delle risposte, disagio nell’essere sotto esame, distrazione per l’ambiente nuovo, ecc. Potremo allora suggerire un rimedio floreale a seconda dell’emozione dominante e più affine alla tipologia funzionale visiva. Per esempio un miope, caratterizzato da molta rigidità nei test, potrà trarre beneficio da Rock Water, rimedio per l’eccesso di fermezza, oppure un miope iper critico nella descrizione della sua condizione visiva potrà trarre benefici dall’utilizzo di Beech, rimedio per sedare l’ eccesso di critica. Altra cura utile, Mimulus da far assumere alle persone timorose nella fase iniziale di applicazione delle lenti a contatto. Gentian per coloro che sono sfiduciati dei loro peggioramenti visivi, Sclerantus per chi ha problemi di vertigini o giramenti di testa con le lenti progressive, Holly per chi non accetta la sua condizione visiva, Agrimony per coloro che tendono a minimizzare troppo le loro problematiche, Olive per chi soffre di astenopie da sovraffaticamento visivo al VDT, Wild Rose per coloro che sono intristiti dal loro problema visivo. E ancora Walnut e Honeysuckle per i primi presbiti che fanno fatica ad accettare il primo occhiale. E così via…
modo particolare dalla psicologia fenomenica o della “Gestalt”. La floriterapia permette di agire sui principali fattori psicologici e indurre un riequilibrio delle emozioni, riducendo le manifestazioni psicosomatiche che si sviluppano col perdurare del conflitto psicologico. Quindi una miopia in un bambino estremamente dedicato allo studio, potrebbe per esempio trarre benefici dall’utilizzo di rimedi volti a modulare la tendenza perfezionista del bambino o quella di sentirsi inadeguato se poco colto… La nostra professione, infatti, dovrebbe riuscire a educare i nostri clienti nel vedere con la mente oltre che con gli occhi, per poter usare al meglio le caratteristiche percettive globali di ogni individuo.
Conclusioni Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità e che corriate a procurarvi un testo di floriterapia! In effetti me lo auguro perché questo approccio psicosomatico può rivelarsi molto utile e nel contempo affascinante per la pratica optometrica. D'altronde non dimentichiamo che l’optometria è imprescindibile dalla psicologia e in
Mimulus, indicato per le persone timorose nella fase iniziale dell’applicazione delle lenti a contatto
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Dalle RGP alle GP nel prossimo decennio? Nonostante le pessimistiche previsioni di Efron, nei primi 10 anni di questo secolo il mercato delle gas permeabili ha tenuto e mostra un margine di crescita del 30%, grazie soprattutto a ortocheratologia e presbiopia
di Marco Tovaglia contattologo
L
a proiezione, riportata dalla rivista Contact Lens Spectrum, parte da un’analisi a fronte di 25.801 applicazioni condotte in 28 paesi nel panorama internazionale, interessando sia ottici-optometristi che oftalmologi. Sono stati distribuiti circa 1.000 questionari dove gli specialisti hanno segnalato dati relativi ad almeno 10 portatori per ciascuno. Lo scopo del sondaggio è stato quello di valutare le attuali tendenze nel mercato contattologico, con un occhio puntato al settore RGP potendo osservare in esso una crescita o regressione. Nathan Efron, verso la fine degli anni ’90, ha profetizzato un fisiologico e drastico calo della contattologia RGP, indicandone una sua estinzione possibile verso il 2010. Giunti a questa soglia è interessante, e opportuno, trarre le somme di un segmento di specializzazione che ha caratterizzato la prevalenza applicativa con un picco negli anni ’70-’80. Con l’avvento del morbido disposable sempre più performante e completo nella gamma offerta all’utenza, il rigido gas-permeabile ha, inevitabilmente, visto decrescere l’interesse nei suoi confronti. Invece, il campo delle lenti RGP, pur non essendo congruo in termini di valore numerico, si è mantenuto stabile soprattutto in Italia, anche in un momento di particolare congiuntura economica.
Figura 1 – Tabella sondaggio CLSpectrum Fonte: www.clspectrum.com
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particolarmente popolosi come il Giappone e la Spagna, mostrino soltanto un 2% di impiego verso questo profilo, mentre in Italia e in Canada esso rappresenti rispettivamente il 34% e il 28% della scelta di approccio contattologico. Tale dato è emblematico nello stabilire una completezza di preparazione tecnica del contattologo italiano, decidendo, quindi, di impiegare una toricità interna non necessariamente solo quando una cornea sia particolarmente astigmatica, bensì adottandola per migliorare la stabilità anche in condizioni di scarsa toricità della principale lente dell’occhio. In questo valore statistico importante, rientra indubbiamente il grande apporto fornito dal Professional Service delle aziende che sanno consigliare soluzioni geometriche personalizzate ai casi che vengono esposti dal professionista in termini di consulenza applicativa. Analizzando alcuni termini specifici del sondaggio, relativamente ai nuovi trend di interesse, uno dei segmenti che potrà rappresentare in futuro uno sviluppo del RGP è l’ortocheratologia. Pur restando, per il momento una materia ancora discussa e temuta da alcuni applicatori, in determinati paesi come l’Olanda e la Spagna, sta già vivendo un momento di particolare interesse, rispettivamente con un 5-10% del totale delle applicazioni su base annua. A tale proposito va speso un commento, sottolineando che l’ortocheratologia può essere gestita anche come un lieve “moulding” nel porto diurno nell’ambito di un programma di contrasto nella progressione miopica adolescenziale. Ciascun contattologo, nella propria pratica, potrebbe specializzarsi in questa direzione, utilizzando una lente che, sia per caratteristiche geometriche (geometrie inversa e diametri totali grandi) sia per materiali al top delle performance ossigenative (elevati Dk), possa garantire da subito un rapido e soddisfacente adattamento. La presbiopia è un
Figura 2 – Osservando nel dettaglio i dati statistici, ripartiti per paese e tipologia di prodotto, risulta evidente e interessante valutare come i materiali ad alto Dk rappresentino la scelta principale, seguiti dal medio Dk (in un intervallo da 30 a 60), mentre i polimeri con bassa capacità ossigenativa siano ormai divenuti minoranza Fonte: GlobalCONTACT 1-10
Questo è un trend che nell’ultima decade è cresciuto parallelamente allo sviluppo dei materiali ad alto Dk nella compagine morbida (es. Silicone Hydrogel nel disposable). Dalle tabelle si evince un’elevata prevalenza di lenti a contatto sferiche e ciò si spiega con il fatto che nel sondaggio non si sia fatta alcuna distinzione nella particolare destinazione d’uso in termini applicativi; un cheratocono piuttosto che altre circostanze legate a irregolarità corneali, sono state accorpate in questo segmento. Le lenti di tipo sclerale o semi-sclerale, che oggi stanno interessando sempre più l’applicatore esperto in un impiego specialistico, sono inquadrate sotto la voce “altri design”. Curioso il dato che emerge riguardo l’interesse verso la geometria torica interna: è singolare che paesi
Figura 3 – Tabella sondaggio CLSpectrum Fonte: www.clspectrum.com
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BENESSERE VISIVO
altro dei settori in cui una specializzazione completa può portare a grandi numeri in termini di fatturato. Considerando l’opinione comune che per potenzialità compensative e per qualità ottica le semirigide possono essere performanti e, soprattutto, il congruo numero dei portatori di RGP monofocali del periodo ’70-’90, l’approccio da parte dell’utenza dovrebbe essere elevato; invece questa teoria per il momento non sembra essere particolarmente supportata dai numeri statistici. Cosa ci aspetta quindi per la prossima decade? Eef van der Woorp, noto opinionista contattologo olandese di fama internazionale, utilizzando una metafora aeronautica direbbe che mercati come l’America o il Regno Unito hanno da tempo iniziato il sentiero di discesa raggiungendo, ormai, la destinazione finale; l’Olanda si mantiene su una quota di crociera del 30% stabile, evidenziando, invece, in altri mercati, un margine di crescita. I prossimi 10 anni decideranno quasi certamente una “destinazione finale”per le RGP. Secondo gli autori vi è ancora una potenziale crescita in cui da un 10% a un 30% dei portatori può beneficiare delle performance delle lenti rigide gas-permeabili, anzi come ha stabilito la CLMA (Contact Lens Manufacturer Associaton), le lenti “GP”, omettendo volutamente il prefisso “Rigid” che può indurre un’influenza psicologica negativa verso la scelta di tale prodotto. Le lenti GP, quindi, possono ancora crescere in interesse sia per le caratteristiche a esse attribuibili in termini di eccezionale qualità ottica e superiore rispetto per la salute oculare, oltre che in campi di impiego legati al settore “Specialty”, dedicato a casistiche complesse o, più semplicemente, sviluppandone maggiormente l’impiego nella presbiopia. Cambieranno sicuramente le modalità di avvicinamento alla contattologia GP, soprattutto da parte dell’applicatore che usufruirà sempre meno dei trial sets diagnostici a tutto vantaggio di una progettazione virtuale personalizzata su fitting topografico, riducendo anche il numero delle sedute di prova. Accade già oggi di poter commissionare alle aziende lenti a contatto GP di prova a un costo estremamente contenuto, costruite su misura relativamente al caso da gestire, consentendo così una verifica esaustiva sia dal punto di vista geometrico che di accezione da parte del portatore. Anche le nuovissime frontiere di wavefront aberrometrico rivoluzioneranno e affineranno le competenze e la precisione che il contattologo impiegherà nell’approntare l’ausilio da applicare. L’uso del topografo in Olanda, per esempio, è su una stima dell’80-90%, mentre nel Regno Unito meno del 15%; partendo da questa considerazione si può im-
maginare quanto margine di crescita e sviluppo possa ancora esserci. Le nuove generazioni maturano le conoscenze scolastiche attraverso nozioni basate sulle nuove frontiere diagnostiche e non potranno fare altro, quindi, che appassionarsi a esse e decidere di farne sempre maggior utilizzo nel momento in cui diverranno professionisti. Considerando ciò, sarà inevitabile veder ulteriormente progredire il settore delle GP nella prossima decade. Dispiace per Efron che dovrà rimandare, almeno per ora, la sua previsione pessimistica. Riferimenti: International Contact Lens Prescribing in 2009 – Contact Lens Spectrum Issue Febr. 2010 Philip B Morgan PhD MCOptom FAAO FBCLA, Director, Eurolens Research, The University of Manchester, UK Craig A Woods PhD MCOptom DipCLP FAAO, Research Manager, Centre for Contact Lens Research, University of Waterloo, Waterloo, Canada Dr.Tranoudis is senior manager, Professional Affairs, Central & Southeastern Europe, Johnson & Johnson Vision Care. Professional Affairs Manager, Central & Southeastern Europe, Johnson & Johnson Vision Care Nathan Efron DSc MCOptom FAAO (DipCLP), Research Professor, School of Optometry, Queensland University of Technology, Brisbane, Australia Razmig Knajian, DO, FAAO, Senior Manager Professional Affairs-Middle East & Africa Johnson & Johnson Vision Care, Beirut, Lebanon Christina N. Grupcheva, MD, PhD, FEBO, Associate Professor, Varna, Bulgaria Deborah Jones BSc FCOptom DipCLP FAAO, Clinic Director and Head of the Pediatric and Special Needs Clinic at the School of Optometry, University of Waterloo, Waterloo, Canada Kah-Ooi Tan 80ptom (Hons) PhD MBA, Singapore Polytechnic. Alice Pesinova, Contact lens practitioner, Prague, Czech Republic Ole Ravn, Danish College of Optometry and Visual Science, Randers, Denmark Jacinto Santodomingo OD(EC) MSc PhD MCOptom FBCLA FAAO, Global Professional Relations Manager, Menicon Co., Ltd Edit Vodnyanszky, Hungarian Optician Association Budapest, Hungary Nir Erdinest BOptom MSc, Hadassah Hebrew University Medical Center, Israel Hreinn Ingi Hreinsson is a contact lens practitioner, Reykjavik, Iceland. Giancarlo Montani, Consultant, University of Pisa and Consultant, Formazione Continua in Medicina, Italy Motozumi Itoi MD PhD, Associate Professor, Department of Ophthalmology, Juntendo University, Tokyo, Japan Jolanta Bendoriene MD PhD, Kaunas University of Medicine, Kaunas, Lithuania Eef van der Worp BSc PhD FAAO FIACLE, Eye Research Institute and Maastricht and Hogeschool van Utrecht, the Netherlands Magne Heiland BSc MScOptom FIACLE, Associate Professor at the Department of Optometry and Visual Science, at Buskerud University College, Kongsberg, Norway Geraint Phillips BSc OD MCOptom DipCLP, Clinic Director, Department of Optometry, Auckland University, Auckland, New Zealand José Manuel Gonzàlez-Méijome OD FIACLE, Departamento de Fisica (Optometria) Universidade do Minho, Portugal Simona Radu, MD, Private Practice, Bucharest Romania Vadim Belousov, Editor, Journal of Optometry, Moscow, Russia Mirna Stabuc Silih, MD PhD, University Medical Centre, Department of Ophthalmology Ljubljana, Slovenia Dr. Nichols is editor of Contact Lens Spectrum. He is an assistant professor of optometry and vision science at The Ohio State University College of Optometry.
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