B2eyes Magazine 2/2015

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Febbraio 2015 numero 2 www.b2eyes.com In copertina Essilor WWW.B2EYES.COM

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B2TRADE Editoriale Mido, il nostro Expo 3 Attualità Expo o non Expo? Il dilemma degli ottici 4 Nau!, avanti a passo di montagna 6 Strategie di esplorazione visiva 10 Salmoiraghi & Viganò: partnership, non franchising 14 Firenze, nasce la Scuola di Gestione Aziendale 16 La forza dello “storytelling” 2.0 20 Amarcord Matteuzzi: ecco chi era mio padre 22

Editore Fge Srl Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1768908 - Fax 0141 1768900 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Grafica e impaginazione Meloria Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE)

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

B2STYLE Moda L’uomo geometrico 26 Nuovo minimalismo 27 Yin e Yang 28 Stile neutro 29 B2EXPERT Meditazioni Gnoseologia per l’occhiale 30 Spilli Contraffazioni, imitazioni, invenzioni o ispirazioni? 34 B2TECH Lenti a contatto Staining 3-9: ancora troppe ombre per gli applicatori 36 Lenti oftalmiche Zeiss, nuove soluzioni visive per il mondo di oggi 42 Essilor, a Mido centri ottici più connessi 44 Strumenti Bludata: fidelizzare i clienti finali con lo smartphone 62

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Editoriale

MIDO, IL NOSTRO EXPO di Angelo Magri

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anca una sessantina di giorni a un evento interplanetario come Expo e l’ottica sembra non essersene nemmeno accorta. Così, se tv, giornali e web rincorrono notizie ed evocano aspettative sempre più elevate, se gli uffici stampa dell’alimentare, ma anche della moda e del benessere in generale, annunciano già iniziative ed eventi, dal mondo dell’occhiale e di tutto ciò che vi ruota intorno, neanche una riga. Apriamo questo numero con una rapida indagine su come si sta preparando il nostro settore a Expo 2015. Avremmo voluto dedicarvi molto più spazio, ma il risultato è stato il classico topolino partorito dalla montagna: poche iniziative al momento in cantiere, molte realtà, anche prestigiose, invece, che non hanno interesse o addirittura idea di come approcciare un appuntamento da oltre 20 milioni di persone previste, gravitanti non sulla sola Milano, ma un po’ in tutta Italia, per ben sei mesi. Ma per fortuna che c’è il Riccardo, cantava Gaber… Parafrasandolo, per fortuna che c’è il Mido, che due mesi esatti prima dell’apertura di Expo annuncia di dare vita a un’edizione fresca e spumeggiante. Certo, tutto dovrà essere confrontato alla fine con i risultati, quelli verosimili del flusso e degli umori dei visitatori e quelli molto più veri ottenuti dagli espositori. Che però sono in crescita, parecchi al debutto a Milano, in uno spazio più funzionale e rinnovato. Il clima sembra, dunque, quello giusto per vivere una fiera così importante e, auspicabilmente, in grado di dare la scossa a un settore che deve fare i conti con multinazionali che in Italia chiudono e riorganizzano e con un mercato interno asfittico e ancora troppo preoccupato degli interessi di bottega piuttosto che dell’evoluzione delle tendenze dei consumatori. Chissà che un Mido più internazionale, ma sostenuto da un maggior numero di ottici italiani, valorizzatore del made in Italy, ma capace di radunare realtà di tutto il mondo, possa essere il giusto preambolo a un Expo che l’ottica oggi vive ancora troppo e soltanto da spettatrice, un po' miope.

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Attualità

EXPO O NON EXPO? IL DILEMMA DEGLI OTTICI Era il 1906 quando Milano ospitava la sua prima Esposizione Universale. Dopo oltre cento anni torna protagonista dell’evento, che aprirà il 1° maggio e terrà la città in fermento per sei mesi: sono previsti oltre 20 milioni di visitatori da tutto il mondo a cura della redazione

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all’interno dell’area di Expo, nonostante gli sforzi di Federottica Lombardia. «Abbiamo presentato il progetto Emergency Optical Expo 2015 già nel marzo 2013 – spiega Renzo Zannardi, presidente di Federottica Milano Acofis e di Federottica Lombardia – Prevedeva la presenza all’interno dell’area servizi di un piccolo centro ottico gestito dalla nostra associazione, come fosse un cuore pulsante della categoria in grado di alimentare i nostri oltre 300 associati milanesi e con la possibilità di estenderlo ai 550 della Lombardia, per tutti i sei mesi dell’esposizione. Contemporaneamente sarebbe stato in grado di offrire un servizio di tipo sociale ed emergenziale per i visitatori e avrebbe consentito una visibilità esterna ai centri ottici, collegando il tutto all’importanza che ha l’alimentazione per la vista, tramite conferenze e distribuzione di materiale informativo sull’argomento, promuovendo così anche il made in Italy». Grazie al supporto di Confcommercio, sono seguiti numerosi incontri con i rappresentanti di Expo, che avrebbero ritenuto il progetto molto interessante. «Purtroppo, nonostante le nostre sollecitazioni non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di assegnazione dello spazio – afferma Zannardi - Siamo consapevoli dei problemi e dei ritardi con cui ha dovuto confrontarsi Expo 2015, ma, visto che mancano ormai appena due mesi all’inizio dell’esposizione internazionale, temiamo che non esistano più i tempi tecnici per poter allestire un centro ottico in grado di offrire questo tipo di servizio».

on il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” dedicato al cibo, ogni nazione espositrice interpreterà il diritto a un’alimentazione sana e il rispetto della salute. Un’ottima occasione anche per divulgare il benessere visivo? Al momento sembra di no: da una rapida indagine presso le principali insegne della città gli ottici o non si sono ancora attivati o non ritengono l’evento un’opportunità di business. Con qualche eccezione. «Abbiamo predisposto corsi d’inglese per il personale dei nostri punti vendita in centro e l’assunzione di una cinquantina di collaboratori per Expo, tra cui anche addetti madrelingua, senza dimenticare l’attività di comunicazione della nostra insegna in punti strategici, come gli hotel – rivela Giorgio Candido, amministratore delegato di Salmoiraghi & Viganò, che tra i confini milanesi conta una ventina di centri ottici – L’obiettivo è avere in ognuno dei nostri principali negozi di Milano un collaboratore per ognuna delle principali lingue che saranno parlate dai visitatori di Expo». Anche in Nau! si stanno preparando all’evento. «Per quel periodo saremo sicuramente “sovrastaffati” nei nostri dieci punti vendita di Milano e provincia – dice il presidente del brand di occhiali con negozi monomarca, Fabrizio Brogi – Abbiamo, infatti, in programma l’inserimento di personale che conosca bene le lingue e una probabile riduzione delle ferie in luglio e agosto rispetto agli altri anni». Non ci sarà, invece, alcuna presenza istituzionale

Nella foto: Palazzo Lombardia (da Milano vista dal cielo, di Fabio Polosa, Fabiano Gruppo Editoriale, 2014 )

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Attualità

Fabrizio Brogi, presidente di Nau!, con Monica Salvestrin, responsabile area stile del brand

NAU!, AVANTI A PASSO DI MONTAGNA È l’immagine utilizzata dal suo presidente, Fabrizio Brogi, per spiegare i risultati raggiunti anche nell’ultimo anno, che portano il primo brand di occhiali con negozi monomarca a quasi 80 punti vendita in Italia di Angelo Magri

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prefissati di realizzare, muovendoci sempre più anche verso il sud del paese», spiega Brogi. Negli ultimi anni, quando si cerca di fare una fotografia di Nau!, che si avvia ormai verso il decennio di attività, sono più le conferme delle novità a fare notizia. «Il 75% delle nuove aperture dello scorso anno sono state realizzate da imprenditori già affiliati, a volte non solo

on c’è la volontà di scalare vette impervie, quanto piuttosto di mantenere un ritmo costante ma efficace. Questo si ritrova nell’immagine che Fabrizio Brogi adotta per tracciare il bilancio 2014 di Nau!. «Abbiamo proceduto con un passo da montanari, con una serie di aperture costanti, in linea con il piano che ci eravamo

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Attualità

Il concept di un punto vendita Nau!

con uno, ma con più punti vendita – ricorda Brogi – Tutto questo ha portato a un peso vicino al 40% dei negozi affiliati rispetto al totale: 29 a fronte dei 49 diretti. E nel 2015 questa incidenza percentuale potrebbe incrementarsi ulteriormente, visto che diversi ottici già affiliati hanno intenzione di avviare uno o anche due nuovi store Nau!». Il gruppo di Castiglione Olona ha chiuso l’ultimo esercizio con un fatturato in crescita del 30% circa rispetto a quello precedente e una forza lavoro complessiva intorno alle 400 persone. «Con lo sviluppo dei negozi aumentano anche gli ottici diplomati nel nostro organico e, di riflesso, coloro che hanno voglia e capacità per ambire a posizioni superiori, come quella di area manager, ad esempio – dice il numero uno di Nau! – Il posizionamento dei nostri punti vendita, comunque, rimane sempre molto diverso dal restante panorama dell’ottica in Italia, per cui non devono esistere motivi di preoccupazione, semmai solo aspetti di complementarietà: lo conferma il fatto che alcuni nostri affiliati oltre al negozio Nau! ne hanno mantenuto uno di ottica tradizionale». Rapporto con il territorio, rispetto dell’ambiente, marketing innovativo: le linee guida che hanno sinora caratterizzato l’attività di Nau! sono assolutamente confermate. Inoltre risultano in programma altre tre o quattro nuove aperture in Italia, da concretizzare entro aprile. Ma la nuova sfida a medio termine il brand la gioca sui mercati esteri. «Non c’è ancora nulla di ufficiale né di già operativo, tuttavia gli obiettivi per il 2015 sono lo sviluppo in India o in Europa, soprattutto con la formula dell’affiliazione, ma non solo», spiega Brogi.

BIS NELL’AZ FRANCHISING AWARD Alla fine dello scorso anno Nau! ha ricevuto per la seconda volta il premio Az Franchising Award, «per essersi distinta in tutto il territorio nazionale per l’innovazione apportata nel settore del franchising». Il riconoscimento, istituito da Az Franchising, rivista dedicata ai franchisor nazionali e internazionali, dal 2001 viene assegnato annualmente alle aziende che hanno saputo dimostrare grandi capacità d’innovazione e di sviluppo. La giuria era composta da un comitato scientifico accademico e presieduta da Fabio Pasquali, presidente e ad di WM Capital. Lo stesso Pasquali ha ricordato che Nau! rappresenta «un’eccellenza del franchising che con una continua e costante ricerca sul prodotto e sul concept distributivo ha saputo innovare un settore, proponendo al mercato un’offerta inedita, che unisce ecosostenibilità, design, benessere visivo e attenzione massima al cliente». Nau! aveva già conquistato il medesimo riconoscimento nel 2010. «È un onore ricevere un’altra volta un premio tanto prestigioso come l’Az Franchising Award 2014 e siamo felici che lo sviluppo di Nau! possa essere fonte d’ispirazione per una continua crescita del brand e per tutti gli imprenditori italiani», ha commentato nell’occasione Brogi.

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Attualità

STRATEGIE DI ESPLORAZIONE VISIVA È il tema dell’intervento alla diciottesima edizione del Congresso Zaccagnini, che si è tenuto l’8 e 9 febbraio a Bologna, del docente presso la Facoltà di Medicina e Psicologia all’Università La Sapienza di Roma di Francesco Di Nocera

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levanza. Tuttavia l’elaborazione di sintesi richiede paradossalmente che il testo sia stato precedentemente compreso e costituisce un’attività time-consuming, soprattutto se la quantità di testi da elaborare è particolarmente elevata. Un espediente spesso impiegato per far fronte a questo problema consiste nel ridurre il tempo dedicato alla lettura e alla comprensione del testo integrale attraverso il ricorso a software di sintesi automatica la cui funzione è quella di pervenire a documenti più brevi rispetto agli originali, mantenendo inalterate le informazioni e il significato (Gupta & Lehal, 2010). Le sintesi prodotte automaticamente diventano quindi l’oggetto della lettura. Tuttavia queste sintesi non riflettono necessariamente gli interessi e gli scopi del lettore e raramente producono selezioni analoghe a quelle che un individuo eseguirebbe manualmente. Il programma di ricerca che viene proposto in que-

a lettura è una delle attività più frequenti e pervasive, è il mezzo principale per conoscere, apprendere, restare informati. Tuttavia un documento di testo è costituito non solo di frasi che veicolano il messaggio principale, ma anche di altri elementi testuali (spesso di notevole lunghezza) il cui scopo può essere di volta in volta quello di esemplificare, specificare, rendere la lettura più scorrevole o, più in generale, definire uno “stile”. Comprendere un testo (ed eventualmente memorizzarlo) comporta dunque un’attività di selezione dei contenuti per evitare il sovraccarico informativo e limitare la memorizzazione/elaborazione agli aspetti realmente informativi. Una delle strategie più comunemente utilizzate per comprendere e memorizzare un testo è produrre sintesi, vale a dire elaborati costituiti di frasi estrapolate dal testo originale e alle quali il lettore, in funzione dei propri obiettivi, riconosce maggiore ri-

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Attualità

La relazione tenuta da Di Nocera al Congresso Zaccagnini 2015

Durante un compito di lettura è possibile identificare diversi fenomeni che dimostrano come la lettura di un testo non sia un’attività sequenziale e ordinata. Per esempio, nell’effetto di “anteprima parafoveale” si osserva una riduzione della durata della fissazione sulla parola successiva rispetto a quella corrente. In alcuni casi ciò determina il cosiddetto effetto di “skipping”, vale a dire che una discreta proporzione di parole non riceve una fissazione diretta. Naturalmente la lunghezza, la prevedibilità e la frequenza delle parole giocano un ruolo decisivo in questo fenomeno. Le interpretazioni di questi effetti non sono univoche. In generale, è possibile distinguere tra approcci bottom-up (oculomotori) e top-down (cognitivi). Secondo alcuni autori, difatti, sarebbero le proprietà del testo e le caratteristiche del sistema visivo e oculomotore i principali determinanti delle fissazioni durante la lettura. Altri autori enfatizzano, invece, il ruolo dell’elaborazione cognitiva nel determinare l’avanzamento della lettura e dunque, in ultima analisi, le caratteristiche spaziali e temporali di saccadi e fissazioni. (Continua nel n.3)

sta sede mira a impiegare l’analisi dei movimenti oculari come mezzo per ottenere informazioni sulla rilevanza soggettiva attribuita a diverse componenti di un documento testuale. Il comportamento oculare potrebbe essere difatti utilmente impiegato per ottenere informazioni implicite sulla rilevanza soggettiva delle singole frasi durante la lettura allo scopo di produrre sintesi personalizzate. La registrazione dei movimenti oculari ha inoltre l’indubbio vantaggio di essere una strategia poco intrusiva e che non modifica in nessun modo il compito del lettore. La relazione tra movimenti oculari e lettura è stata indagata in numerosi studi impiegando diversi paradigmi sperimentali e diverse metriche (vedi Reichle et al. 2003 per una rassegna). In generale, le metriche impiegate per indagare i compiti di lettura sono state definite utilizzando come unità di analisi la singola parola. In particolare, è possibile impiegare la somma di tutte le fissazioni su una parola, la durata della prima fissazione su una parola, la durata media della prima fissazione ricevuta da una parola oppure la somma di tutte le fissazioni su una parola, incluse le regressioni (vale a dire, movimenti oculari verso parti del testo già esaminate).

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Attualità

SALMOIRAGHI & VIGANÒ: PARTNERSHIP, NON FRANCHISING È quanto tiene a sottolineare l’amministratore delegato del gruppo, Giorgio Candido, in merito al progetto recentemente proposto ai centri ottici italiani di Angelo Magri

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giunge Candido – È per tale motivo che ci rivolgiamo ai professionisti del settore fornendo un modello di partnership che consenta di concentrarsi proprio su questi aspetti». Così una tappa fondamentale in questo processo diventa il ritorno a esporre dopo molti anni a Mido. «Il salone milanese rappresenta un’occasione unica per incontrare gli ottici italiani e illustrare loro il nostro progetto – sottolinea l’ad di Salmoiraghi & Viganò – Essere presenti a Mido come espositori, inoltre, è un elemento molto importante in termini d’immagine».

ggi sono 85 i punti vendita a insegna Salmoiraghi & Viganò con la formula del franchising su poco più di 400 nel nostro paese. «Il programma di affiliazione ha una storia abbastanza lunga in Salmoiraghi & Viganò, ma ora vogliamo parlare di una vera e propria partnership tra le competenze dei singoli ottici e quelle di gestione della nostra società – spiega Giorgio Candido, amministratore delegato della principale catena italiana di ottica – Cerchiamo, quindi, partner veri, che siano professionisti già attivi con un proprio negozio oppure ottici che vogliano avviare un’attività imprenditoriale». Candido ricorda, inoltre, che il progetto di partnership avviato da Salmoiraghi & Viganò non prevede alcuna differenza operativa o gestionale tra store diretti e store in franchising. «Per le nuove aperture, inoltre, valgono le stesse regole interne oggi già presenti: mantenere i bacini d’utenza che permettano risultati positivi a ogni singolo centro ottico, con l’obiettivo di migliorare il presidio del territorio», afferma il manager. Il progetto è affidato a Bruno Galbiati, che riporta al responsabile sviluppo di Salmoiraghi & Viganò, Luca Citroni, il quale, a sua volta, risponde direttamente a Candido. «Il nostro business è fortemente influenzato dal servizio e dalle capacità professionali che il centro ottico riesce a mettere in campo – ag-

Giorgio Candido, amministratore delegato di Salmoiraghi & Viganò dal settembre 2011

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Attualità

FIRENZE, NASCE LA SCUOLA DI GESTIONE AZIENDALE È proposta dalla Scuola Internazionale di Ottica e Optometria, diretta da Silvano Abati: i primi corsi partono nella seconda metà di marzo a cura della redazione

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a Scuola di Gestione Aziendale SIOO nasce nel 2015 come spin-off della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze per affiancare un’ulteriore area dedicata alla promozione della cultura manageriale specificatamente rivolta ai centri ottici. «La figura professionale dell’ottico optometrista ha conosciuto una rapida evoluzione che richiede di affiancare a conoscenze tecnico-scientifiche anche competenze manageriali e comunicative, indispensabili per la gestione di un'attività imprenditoriale al passo con i tempi – spiega Andrea Cappellini, titolare di Ottica Lippi, nel capoluogo toscano, e uno dei promotori della nuova iniziativa di formazione - Una clientela sempre più informata, una classe medica sempre più partner professionale, un mercato in evoluzione rappresentano elementi di una sfida sempre più impegnativa per noi ottici optometristi, che dovremo essere capaci di governare le nostre attività e indirizzarne i risultati». Così l’offerta formativa di SGA SIOO copre tre macro aree strategiche: pianificazione e controllo, organizzazione e gestione risorse umane, comunicazione. La

Andrea Cappellini, uno dei promotori della nuova iniziativa di formazione che fa capo alla scuola fiorentina

prima prevede la programmazione e il controllo di gestione, la costruzione degli indici di performance e l’analisi di bilancio e reporting; la seconda tratterà l’ottimizzazione delle procedure interne e i sistemi incentivanti; la terza, infine, si occuperà la gestione della relazione con il cliente e la vendita, la comunicazione interna organizzativa, il marketing strategico e il web e social media marketing. «La Scuola di Gestione Aziendale SIOO è costi-

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Attualità

realizzazione di percorsi formativi per la crescita personale e professionale rivolti a privati e ad aziende, e Veronica Gentili, cofondatrice di Glisco Marketing, agenzia di marketing, web marketing e social media marketing». Il primo incontro, “Recuperare il profitto perduto: la gestione del centro ottico per la generazione del valore”, gratuito ma a numero chiuso, è in programma il 22 marzo presso il Grand Hotel Baglioni di Firenze: il percorso formativo prevede altri tre appuntamenti, che si concluderanno a maggio.

tuita da un network di competenze specialistiche maturate nei più vari contesti aziendali e sviluppa oggi soluzioni per il completamento professionale degli ottici optometristi – ricorda ancora Cappellini - Del network fanno parte Francesca Rulli, fondatrice di Process Factory, società di consulenza aziendale focalizzata sul miglioramento dell’organizzazione e della performance, operante in diversi settori merceologici in tutta Italia, Marco Brugnola, cofondatore di Mummu Academy, agenzia formativa di Firenze, impegnata nella

SIOO RADDOPPIA GLI SPAZI Partita nell’ottobre 2013, dopo meno di un anno e mezzo di attività la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria ha già raggiunto risultati superiori alle aspettative. «La collaborazione con i maggiori esperti del settore ottico, optometrico e oftalmico, l’apertura sia al settore universitario e scientifico in genere sia a quello puramente tecnico aziendale, nonché a quello di marketing, ha permesso di realizzare una scuola unica nel settore che la pone a un livello di qualificazione ormai consolidato – dice il direttore, Silvano Abati – La crescita ipotizzata ma non prevista nella quantità, con gli studenti che sono triplicati, ha fatto sì che la SIOO punti ad ampliare i propri spazi operativi: è stato raddoppiato il laboratorio ottico, attivato un nuovo laboratorio optometrico, una nuova aula, una biblioteca attrezzata e uno spazio con tutti i confort per i docenti. Ai corsi di Ottica curriculari e per studenti lavoratori e al successivo percorso in Optometria si affiancano e spiccano per frequenza di professionisti i nostri corsi di aggiornamento, modulari o a lungo percorso, con i quali vogliamo abbracciare tutto il settore ottico-optometrico: da ottica tecnica a contattologia di base e specialistica, dall’ipovisione ai corsi di igiene oculare e così via».

Studenti all’opera nella struttura della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria

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I CLIENTI VISIONOTTICA SI GODONO IL PIACERE DELLA LETTURA! SI È CONCLUSA CON SUCCESSO L’INIZIATIVA “SCOPRI IL PIACERE DELLA LETTURA” PROMOSSA DA VISIONOTTICA IN COLLABORAZIONE CON CLASS EDITORI

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centri VisionOttica negli ultimi mesi sono stati protagonisti di un’iniziativa realizzata in partnership con Class Editori, la prestigiosa casa editrice leader nell’informazione finanziaria, nel lifestyle, nella moda e nel lusso. Dal 24 novembre 2014 al 31 gennaio 2015, a fronte dell’acquisto di un occhiale da vista, tutti i clienti VisionOttica hanno ricevuto una cartolina con un codice valido per l’attivazione di un abbonamento digitale per un anno a una delle seguenti testate: ItaliaOggi, Milano Finanza, Class, Gentleman, Capital. Oltre 20.000 i codici di attivazione messi a disposizione dei centri VisionOttica per i loro clienti. Un’operazione apprezzata sia dagli affiliati, che hanno potuto gratificare e fidelizzare ulteriormente la propria clientela, sia dal consumatore che ha potuto godere di un vantaggio inaspettato di valore economico compreso tra i 21 e i 220 euro, offerto da un’insegna che ha a cuore il suo benessere a 360°. L’ iniziativa di co-marketing tra VisionOttica e Class Editori è stata comunicata ai clienti attivi e potenziali attraverso materiale di supporto per l’allestimento del centro ottico, l’aggiornamento del circuito di videovetrine presente nei punti vendita, il sito web, la pagina Facebook e speciali attività di direct marketing. L’operazione Class Editori segue le logiche che hanno dato origine all’importante progetto “SOS Guarda Oltre”– attivo da aprile 2014 – nato dall’obiettivo di valorizzazione ulteriormente

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l’acquisto della soluzione ottica con facilitazioni e sconti anche in ambito leisure. Tale progetto fa capo all’esclusivo servizio di assistenza post-vendita firmato VisionOttica: il SOS -Servizio Occhiali Sicuri, grazie al quale VisionOttica, unica nel settore e in Italia, è stata insignita della certificazione del servizio. Chiunque acquisti un occhiale da vista o da sole nei centri VisionOttica riceve, infatti, l’esclusiva brochure SOS. Attraverso un codice univoco stampato all’interno della brochure, il cliente accede a un’area riservata del sito web VisionOttica dove può approfittare di diverse opportunità a lui riservate dai partner che hanno aderito al progetto tra i quali figurano Zalando, Acquario di Genova, Hotelplan, Skira, ParkinGO, Pecora Verde, Photocity. «L’obiettivo di VisionOttica è quello di offrire nuove opportunità e stimoli agli affiliati permettendo loro di comunicare con i clienti in maniera moderna e sempre nuova. Questo ci ha spinti a

guardare oltre il solo scenario dell’ottica e a stringere partnership con importanti brand extra settore che hanno riconosciuto il valore della nostra insegna e dei canali di comunicazione tradizionali e digital che mettiamo a disposizione – spiega Angela Muto, Marketing Manager VisionOttica – Queste partnership ci hanno permesso di costruire delle iniziative tese a rafforzare la relazione con i clienti in tutte le fasi del processo d’acquisto. L’obiettivo è rendere positiva e gratificante l’esperienza nei centri VisionOttica mantenendo quella promessa di vicinanza al consumatore esplicitata nella nostra mission».

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Attualità

LA FORZA DELLO “STORYTELLING” 2.0 Chi siamo, cosa facciamo, a quale obiettivo vogliamo tendere: anche nell’ottica un vero progetto di comunicazione non può prescindere da questi tre pilastri. Soprattutto nell’era dei social

di Francesca Sanguineti*

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del comparto. La professionalità è la vera chiave di volta. O, volendo considerare una diversa prospettiva, la buccia di banana causa di tanti scivoloni dello stile aziendale. Durante la mia ormai lunga esperienza nel campo della comunicazione mi sono trovata spesso di fronte a un medesimo scenario: buoni propositi teorici e poca volontà pratica. In coda al nutrito elenco di comunicazione, distinzione, servizio e cura del cliente, occorre aggiungere un ultimo, piccolo, importantissimo ingrediente: l’investimento. Meraviglioso termine di appena sette lettere che racchiude un mondo di significati, l’investimento è sempre e inevitabilmente maltrattato: sottostimato, tirato, schiacciato, soffocato. Eppure, spingendomi quasi all’ovvietà, l’investimento di tempo, di risorse ed economico costituisce la base strategica di un progetto di comunicazione efficace e come tale va misurato accuratamente. Per realizzare un progetto di comunicazione occorre

omunicazione strategica, distinzione, impeccabilità del servizio, cura del cliente... Manuali, conferenze, media, opinion leader non fanno altro che ricordare i “pilastri” del successo (o della sopravvivenza) del centro ottico. In effetti è proprio così: oggi gli imprenditori in ottica, indipendentemente dalla dislocazione geografica e dal giro d’affari della propria attività, non possono prescindere dall’avere una comunicazione curata, completa, professionale. Curata, ossia personalizzata, pulita, con una grafica riconoscibile e messaggi adeguati; completa, ossia che comprenda tutti i mezzi disponibili per parlare con i vari tipi di pubblico; professionale, ossia realizzata da esperti

* Nasce a Genova, vive molto sulla Rete, ha scelto di fare della comunicazione la propria professione nel 1993. Ha collaborato con organizzazioni italiane ed estere, prediligendo i settori tecnologici e specialistici tra cui l’ICT, l’ottica, la robotica e la domotica e operando anche nel settore non-profit.

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Attualità investire tempo sufficiente per riflettere almeno su Un buon direttore d’orchestra riuscirà a captarli, tratre punti: chi siamo, cosa facciamo, a quale obietti- sferirli in registri adeguati e a realizzarne messaggi vo (uno!) vogliamo tendere. Spesso l’imprenditore per il pubblico. Questo esercizio non è una tantum, in ottica non ha un’autobiografia, né di se stesso né da fare una volta all’anno per aggiornare il sito e la della propria azienda. L’autobiografia permette di brochure: questo è un lavoro quotidiano necessario, prendere coscienza della propria esistenza, stile, vi- perché quando ci relazioniamo nella vita di tutti i sione. L’autobiografia è l’arte di parlare e far parlare giorni con persone diverse i nostri messaggi cambiadi sé. Qualche tempo fa ho intervistato alcune decine no, anche se noi siamo sempre noi, con la nostra facdi professionisti in ottica che, condotti dolcemente a cia (immagine), pensiero (visione) e intenti (obiettivi). raccontare la propria esperienza, hanno tirato fuori Oggi più che mai, nell’era “duepuntozero”, il mesaspetti meravigliosi del proprio lavoro e del proprio saggio è il perno, il messaggio è tutto. Il messaggio è la relazione sociale. vissuto. E, come da un E l’imprenditore in libro, ne sono emersi ottica sa bene quanpersonaggi non fanto sia importante la tastici ma reali, dotati relazione sociale. di sensibilità, valori Quando una persoe tenacia, che hanno na entra nel vostro creduto, combattuto, centro ottico, ogni resistito a momenti giorno, a qualsiasi difficili e goduto di ora, le rivolgete un grandi soddisfazioni. saluto, un sorriso, Da queste storie si uno sguardo. Lo stespuò costruire molto so vale per i fan del nella realizzazione di Unione, foto di Giorgio Scarfi, Genova vostro gruppo Fauna comunicazione aziendale di successo: i tecnici lo chiamano “storytel- cebook, per i visitatori del vostro sito… Attenzione. ling”. Un’infarinatura generale sull’argomento non Le tecnologie sono disponibili, la gente le usa per può che far bene all’imprenditore in ottica che potrà comunicare. Non lasciate vetrine vuote, no? Allora valutare egli stesso le prospettive offerte da questa non lasciate vuote le pagine web e i profili sui social, perché il percepito che ne deriva è disinteresse metodologia comunicativa. Sapreste, dunque, raccontarvi? Provate, perché que- verso il pubblico. Meglio allora – è una scelta anche sta tappa è legata alla successiva: la realizzazione di questa – non appartenere alla community online. contenuti. E qui arriviamo all’investimento in risorse, Tuttavia l’appartenenza fisica al contesto locale e dove le risorse sono le persone, termine da leggere in globale è ossigeno puro per l’azienda, che ne trae chiave positiva. Perché investimento in risorse? I con- spunti, idee e consapevolezza per la realizzazione e tenuti di un sito web o di una brochure non prendono il miglioramento di prodotti, servizi, progetti. E allovita da soli o dal grafico o dal copy. I contenuti li fa ra ben venga essere al Mido (non visitare, essere), sì l’impresa, cioè voi, il vostro team. I professionisti della per restare aggiornati sull’evoluzione del mercato, comunicazione semmai hanno il compito (arduo) di ma anche per sentirsi coinvolti nel proprio mondo. Il rappresentare, valorizzare, amplificare i vostri con- senso di appartenenza fa miracoli. E poi, per finire, tenuti in forme udibili e memorizzabili dai pubblici. non abbiate paura di investire denaro, tutto è comUn team affiatato che lavora di concerto in modo ar- misurato ai risultati. Quanto costa un progetto di comonico verso un unico obiettivo, saprà far emergere municazione eseguito da un professionista? Tanto. tutti gli aspetti descrittivi e distintivi del centro ottico. Ma certamente ripaga mille volte di più.

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Tutto lo spessore di ottant’anni di esperienza per uno strumento dalle alte prestazioni e dal peso minimo: un capolavoro della tecnica made in Italy. Lamine di acciaio da 0,6 mm, naturalmente flessibili, e un assemblaggio ad alta precisione per una rivoluzionaria cerniera senza viti dalle performance superiori: Elasta 80, la piÚ innovativa generazione di cerniere Safilo.

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MATTEUZZI: ECCO CHI ERA MIO PADRE A fine gennaio è scomparso uno dei fondatori della Cso di Scandicci. Lo ricordano il figlio Marco, che porta avanti la sua eredità professionale nell’azienda di strumenti diagnostici, e alcuni dei più stretti collaboratori di Angelo Magri

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over parlare dei propri genitori, trovando le giuste parole che li rappresentino in chi non li conosce personalmente, non è compito semplice. Ne è convinto Marco Matteuzzi, che tuttavia non si sottrae dal tracciare un profilo di Giuseppe Matteuzzi, deceduto il 25 gennaio nella sua casa di Scandicci, poche centinaia di metri dall’attuale sede di Cso, a 84 anni «Pensando al mio babbo Giuseppe, le prime due cose che mi vengono in mente, che lo hanno caratterizzato fortemente, sono lavoro e generosità. Lavoro perché su questo ha basato la sua vita – spiega Marco – Prima, da adolescente, nel pieno della Seconda guerra mondiale, come contadino insieme ai miei nonni. Poi come operaio in un’officina meccanica sino alla fine degli anni '60 quando prende vita Cso con il fortunato sodalizio con Sergio Mura. Lavoro come passione, come dedizione totale di buona parte dei giorni, dei mesi, degli anni. Se chiudo gli occhi posso rivivere e sentire presente la soddisfazione che si leggeva sul suo volto quando si parlava di Cso, il gusto dell'imprenditore che dice “sì, ce l'ho fatta!"». E poi, generosità. «Perché ha sempre vissuto modestamente e quel di più che veniva dalle buoni sorti dell'azienda lo ha spesso condiviso con chi gli chiedeva una mano, che fossero familiari, amici o conoscenti in difficoltà. Un uomo che penso lascerà un bel ricordo in chi lo ha conosciuto», afferma Marco Matteuzzi.

Giuseppe Matteuzzi, insieme alla moglie, Franca Rossi, il 3 luglio scorso, in occasione dei festeggiamenti per i suoi 84 anni

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Foto di gruppo dell’azienda toscana. Giuseppe Matteuzzi e Sergio Mura nel 1967, nel cuore di Firenze, aprirono un piccolo laboratorio di oftalmometri e, successivamente, anche di lampade a fessura, che nel corso degli anni sarebbe diventato una realtà da oltre 150 dipendenti, con un business internazionale rivolto sia ai centri ottici sia agli studi oftalmologici. Un'attività che ha ricevuto numerosi riconoscimenti in entrambi i settori, dal punto di vista scientifico e imprenditoriale

AL LAVORO FINO ALL’ULTIMO GIORNO «Quasi fino all'ultimo Giuseppe Matteuzzi è rimasto comunque in azienda - racconta Riccardo Nicoletti, responsabile commerciale di Cso, entrato nell'impresa di Scandicci nel 2002 - E ci è rimasto non solo con la presenza, ma attivo e vitale nelle riunioni, nelle decisioni strategiche da prendere, nello sviluppo dei prossimi prodotti da lanciare sul mercato». Di Matteuzzi, Nicoletti ricorda anche la grande cordialità e affabilità che ne hanno caratterizzato la figura, a livello sia personale sia professionale. A Luciano Sassano, il suo primo collaboratore, entrato in Cso nel lontano 1972 e ancora oggi punto di riferimento dell'azienda, piace ricordare anche l'altra grande passione di Matteuzzi. «Al pari della sua professione Giuseppe amava il suo orto, il legame con la terra e la sua terra, visto che sorge a poca distanza dalla sede della Cso - dice Sassano - E anche l'orto, come il lavoro appunto, ha voluto curarlo fino a poche ore prima della sua scomparsa».

Matteuzzi con Mura nel 2012, quando la Cso celebrò i 45 anni di vita

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L’UOMO GEOMETRICO 02

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pagine a cura di Luisa Espanet

01 EMPORIO ARMANI / Righe asimmetriche per il giubbotto in pelle. Occhiali ovali / 02 MERCEDES BENZ / Perfettamente tonda la montatura metallica / 03 RODENSTOCK / Linee quadrate con aste in titanio / 04 SANTONI / Pelle intrecciata a scacchiera per la stringata / 05 ALAIN MIKLI / Motivo di righe tono su tono per gli occhiali color prugna / 06 CARRERA / Modello sole con doppio ponte

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Moda

NUOVO MINIMALISMO 02

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01 GUY LAROCHE / L’elemento scintillante delle zip come il ponte metallico sugli occhiali / 02 SILHOUETTE / Quasi invisibili, ma con personalità, gli occhiali in titanio high-tech / 03 SERAPIAN / Colore a effetto per la borsa in saffiano dalla linea essenziale / 04 STELLA MCCARTNEY/ Un profilo rosa movimenta la montatura nera / 05 PORSCHE DESIGN / Linee essenziali e aste a contrasto / 06 NAU! / Effetto trapuntato per il modello da vista retrò / 07 BLACKFIN / Tonalità di tendenza a enfatizzare la montatura classica

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YIN E YANG 02

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01 BURBERRY PRORSUM / Chiffon sul denim e denim sulla seta. Sandali multicolori. Occhiali total black / 02 NAU! / Tutti i colori dell’arcobaleno per il modello in acetato / 03 SILHOUETTE / Aste bicolori per gli occhiali in titanio / 04 BALLIN / Fasce in technicolor per il sandalo a stiletto / 05 RAY-BAN / Il denim si colora di arancio come le lenti / 06 FENDI / Parte superiore camouflage per la montatura dalle linee semplici

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STILE NEUTRO 02

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01 GIORGIO ARMANI / Tailleur pantalone tinta sabbia e occhiali coordinati / 02 NAU! / Modello in acetato operato color cipria / 03 PRADA / Grigio perla per gli occhiali leggermente a gatto / 04 ZAGLIANI / Borsa a due manici in coccodrillo “imbiancato� / 05 RODENSTOCK / Mix di grigio e beige per gli occhiali da vista / 06 OLIVER PEOPLES / Montatura grigia con effetto vagamente marmorizzato / 07 MAX MARA / Colori delicati e dettagli a contrasto 29

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Meditazioni

GNOSEOLOGIA PER L’OCCHIALE Accanto all’impegno per l’approfondimento specialistico, all’accuratezza dell’ambiente, all’apparato scenografico del negozio, alle varie strategie di marketing più o meno applicate, è opportuno dedicare un po’ di studio anche all’analisi delle modalità comunicative

di Luisa Redaelli Architetto della comunicazione

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he parolone ambizioso, ma quanto sono presuntuosa, cosa penso di scrivere? Ha ragione chi pensa così, il fatto è che le parole mi piacciono proprio, mi piace cercarle, scavarle nelle loro sfumature di significati ed evocazioni, utilizzarle per cesellare i pensieri. Le parole sono materia, hanno una loro forma, un colore, un peso. Il suono della parola è una scultura viva, che si propaga e colpisce le persone, rimbalza, genera effetti, dinamiche, azioni. Gnoseologia è un termine afferente la filosofia, indica la conoscenza, la definizione della conoscenza, per individuare i suoi possibili oggetti e studiare il

modo in cui possiamo arrivare a conoscere, con una certa affidabile validità. In questo campo professionale, quali sono gli oggetti della conoscenza? Io studio i professionisti dell’ottica e i loro comportamenti applicati, per mettere a disposizione le mie competenze affinché essi possano esprimere al meglio le abilità specialistiche e costruire relazioni forti e chiare, efficaci e soddisfacenti. Gli ottici, in generale, cosa studiano? Studiano le materie scientifiche, soprattutto. Si concentrano molto sulla conoscenza della visione, sulle tematiche dell’oftalmica, sulla contattologia, sulle materie che portano alla mi-

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gliore efficienza visiva, al benessere visivo per le persone. È giusto, sono molto vasti i campi di applicazione specialistica oggi esplorabili, anche se, purtroppo, un incredibile vuoto legislativo ancora non riconosce a dovere la completezza della professione e lascia in un limbo di attaccabile fragilità coloro che più si espongono. Per un adeguato disegno normativo c’è chi si sta lavorando seriamente e tutti ci auguriamo che la situazione presto si configuri al meglio. Comunque, oggetto principale della conoscenza è la parte tecnicoscientifica. La realtà quotidiana è fatta di “negozio” da gestire, quindi di rapporto da costruire con le

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Indossare NAU! è gioia Ogni 30 giorni ti offriamo nuove collezioni di occhiali da vista e da sole in Edizione Limitata, perchè ognuno di noi è unico ed ha il suo stile personale.

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Meditazioni persone, di occhiali da proporre e vendere, di collaboratori da formare. Tutta la parte “negozio”, che io chiamo sempre “centro di ottica professionale”, è spesso lasciata in una vaga superficialità. Non è certo solo l’arredo che trasmette la qualità professionale. Non è solo la profonda conoscenza tecnicoscientifica acquisita che permette di riconoscere la differenza fra il professionista e lo “scontista”. Abbiamo a che fare con le persone, con gli esseri umani, quindi abbiamo bisogno di comunicare. Un’abilità comunicativa consapevole ci aiuta a esprimere i valori in cui crediamo. Il negozio più scenografico, capace di offrire la più entusiasmante esperienza multisensoriale poco varrà, se non ci saranno persone capaci di creare relazioni umane intense di sensibilità e ricche di significato. La frequenza a corsi di specializzazione evoluti, l’esposizione di mille diplomi, la più approfondita conoscenza tecnico-scientifica otterranno debole effetto se non saremo in grado di far comprendere e trasmettere alle persone questi valori importanti. La più furba e promettente applicazione di marketing poco esito avrà se, a proporla, non ci saranno persone che sappiano parlare alle altre persone, con cuore, fantasia e accoglienza. La comunicazione non è una conoscenza intrinseca e istintiva. La comunicazione è la base di ogni attività e deve essere un minimo esplorata nelle sue dinamiche, per esprimere ciò che si vuole. Per comunicare bisogna essere attenti, concentrati e disponibili verso le altre persone. Ov-

viamente, bisogna conoscere bene la propria materia di competenza, avere argomenti da raccontare, fantasia da sviluppare. Per come è evoluta la capacità di accedere oggi alle informazioni, per esprimere valore professionale bisogna saper parlare con parole appropriate, fondate, sincere. Bisogna ri-conoscere i “canali comunicativi” delle persone e condurre la barca degli argomenti con consapevolezza. La conoscenza è importante, tanto quanto è fondamentale saperla trasmettere, comunicare, esprimere. La conoscenza acquisita, da sola, rischia di essere afona, arrotolata su se stessa come un papiro. Ecco perché, accanto all’impegno per l’approfondimento specialistico, all’accuratezza dell’ambiente, all’apparato scenografico del negozio, alle varie strategie di marketing più o meno applicate, sarebbe sempre opportuno dedicare un po’ di studio anche all’analisi delle modalità comunicative, per essere certi che tutto il valore che si vuole esprimere abbia davvero voce e arrivi in modo chiaro, ineccepibile, efficace al nostro interlocutore, cliente, utente, alle altre persone. Sarebbe bello che i professionisti si scambiassero informazioni, idee, sapere, conoscenza, appunto. Sarebbe bello riprendere a fare domande mirate alle aziende, per uscire dalla logica dei luoghi comuni e delle favolette superficiali, per tornare a conoscere a fondo, bene, i dettagli che contano, i motivi che fanno la differenza di valore, i contenuti che determinano le selezioni e le scelte. Vi lascio tre pensieri su cui

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meditare: la necessità di esigere da ogni fonte conoscenza seria e approfondita; la bellezza di dialogare e scambiare informazioni, esperienze, idee; l’importanza di allargare le conoscenze sempre di più, per poter utilizzare le parole adatte, per coinvolgere e collegare le persone ai valori che desideriamo esprimere, dal punto di vista umano e professionale.

E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi. SANT’AGOSTINO, Confessioni

Amore è desiderio di conoscenza. CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere

Chi conosce gli altri è saggio; Chi conosce se stesso è illuminato. LAO TZU

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CONTRAFFAZIONI, IMITAZIONI, INVENZIONI O ISPIRAZIONI? I prodotti “ispirati” suscitano emozioni, ricordano le radici del nostro vissuto e si fanno oggetti del desiderio

di Laura Rattaro*

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catamente a qualcosa, ma non sono copie perfette e, forse, non vogliono esserlo. Niente a che vedere, perciò, con il caso delle contraffazioni, copie deliberatamente precise o, se preferite, falsi. Le imitazioni sembrano o ammiccano a un tal prodotto e mirano a sostituire o a depistare un acquisto. Da sempre ciò che è di moda si segue, fa parte della nostra necessità di appartenenza, di apparenza, di adeguatezza alla società. Fare tendenza è l’obiettivo di chi della moda tira i fili. Così i prodotti con l’idea originaria vengono imitati e scimmiottati con altri che ne riproducono alcune caratteristiche. Il problema è che nel prodotto imitato si perde l’anima dell’originale che risiede proprio nella sua autenticità. Le imitazioni possono funzionare dal punto di vista commerciale e qualche

ulle prime non si scherza. Si va in galera. È giusto smascherarle, denunciarle e passarci sopra con lo schiacciasassi. È furto di identità, scorrettezza allo stato puro, dolo, frode. Oltre a creare danni economici enormi, sono lesive dell’immagine dell’azienda proprietaria del modello e, dal punto di vista morale, sono una cosa davvero meschina, becera e volgare. Per le seconde, i confini sono ampi. Si rifanno smac* Nasce a Genova, si diploma in ottica e trascorre i primi anni nel centro ottico del padre Armando. A Parigi impara a progettare montature per occhiali e a realizzarne i prototipi, avvia l’attività di progettista di occhiali prima per piccole aziende italiane, poi per medie e grandi imprese tedesche. Oggi collabora dall’Italia come freelance con medio-piccole aziende di nicchia.

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Spilli volta superano qualitativamente l’originale (molto il design non è invenzione, ma il ponte di unione tra la più spesso, però, è il contrario). Dal punto di vista del- storia e la modernità, è la sintesi tra funzione ed estelo stile, nei casi più fortunati possiamo trovare buone tica, l’intervento formale che rinnova o reinterpreta, imitazioni in cui la qualità del progetto è all’altezza stravolge o ironizza, migliora o reinventa. Nessuno del prodotto, ma molto più di frequente, nel presun- copia nessuno. I designer attingono alla storia dei tuoso tentativo di renderlo preferibile all’originale, prodotti, ne percepiscono i valori e li ripropongono, li si carica il modello di caratteristiche che non gli ap- rielaborano e li rivitalizzano. La bravura di un desipartengono. Un esempio per tutti e indiscutibilmente gner sta nello stabilire un equilibrio tra segno caratteil più imitato: Wayfarer Ray-Ban. Se l’azienda che rizzante e innovazione in modo che l’uno non cannibalizzi l’altro. lo produce Ci vuole ha deciso esperiendi proporza, cultura, lo in tante sensibilità e versioni di talento, cucolore e in riosità, irosvariate fannia, rispetto tasie, avrà e una buoprogettato, na dose di ragionato umiltà. Le e stabilito forme a farcosa fare. falla in voga Questo non da qualche autorizza anno, ad nessuno ad esempio, appropriarsi non sono di quelli che altro che pensa siano un’onda rii criteri usati, presa dagli per “addobIspirazione, immagine di Laura Rattaro (sfondo Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora di Toledo, c.1545) anni ’40 e ’50. bare” le sue imitazioni con interventi improbabili. E poi quello Il vintage che facciamo oggi è una moda per i più, che fa “figo” un Wayfarer è la sua storia e che sia un ma anche un omaggio a forme e colori che hanno Ray-Ban! Inutile provare a raggiungere tali vette… segnato un’epoca con sfavillante bellezza. Le forme Resto dell’idea che l’acquisto di un’imitazione abbia sono rielaborate e adattate alle necessità di comfort, i colori attualizzati alle tendenze del momento e le dequel sapore amarognolo del “vorrei ma non posso”. Sulle invenzioni ci sarebbe molto da dire ma mi limi- corazioni arricchite da novità tecniche. Resta lo spirito a una riflessione: gli occhiali che portiamo oggi, to. I prodotti “ispirati” suscitano emozioni, ricordano fatti di due cerchi per le lenti, un ponte che li unisce le radici del nostro vissuto e si fanno oggetti del desie due astine che si ancorano dietro le orecchie, sono derio. Piacciono perché non inquietano: c’è qualcosa così dal 1700. Mi pare che nel frattempo, sugli occhia- nel loro aspetto che conosciamo già. Amo le aziende e i designer che si propongono in questa chiave, che li, non sia stato inventato niente di nuovo. Ispirazione: illuminazione divina che apre la mente rispettano il prodotto e che ne sanno trasmettere l’adell’uomo alla verità e lo guida a ben operare; intu- nima e la sua storia (“Creatività è unire elementi esiizione brillante; modello cui ci si rifà, spunto; stato di stenti con connessioni nuove, che siano utili”, Henri creatività artistica, estro creativo. Rifarsi a qualcosa: Poincaré, matematico, fisico e filosofo, 1854-1912).

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Lenti a contatto

STAINING 3-9: ANCORA TROPPE OMBRE PER GLI APPLICATORI In alcuni casi la soluzione potrebbe non concretizzarsi, ma l’esperienza rende il contattologo più abile se, analizzando le possibili cause della sofferenza, è in grado di evidenziarla sul nascere e di correggere l’elemento che ne abbia provocato lo sviluppo

di Marco Tovaglia Contattologo

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posteriore lente, innescando un assottigliamento di tale substrato con conseguente formazione di staining dovuto al contatto diretto della lente con l’epitelio corneale. Per anni la causa sulla forma più comune ed evidente di staining corneale, identificata con la terminologia di “sindrome 3-9”, è stata motivo di approfondimenti e ricerche da parte di molti esperti, senza, peraltro, essere approdati a una risposta definitiva. La sindrome 3-9 è subdola, poiché nelle sue fasi iniziali è asintomatica: uno dei segni più evidenti, rilevabili durante un controllo fluoroscopico con colorazione positiva (Fluo +), che conferma lo stadio già avanzato della manifestazione clinica, viene

a secchezza corneale, con il 50% delle cause di drop-out, investe il campo della contattologia sia morbida sia rigida gaspermeabile, pur manifestandosi per cause diverse: per le lenti idrofile ciò è dovuto alla disidratazione del polimero, mentre per quelle “dure” la problematica può dipendere da aspetti puramente geometrici. In generale la disidratazione corneale è causa di marcato discomfort, iperemia bulbare, calo della capacità visiva e discontinuità nel porto di una lente a contatto. In condizioni di secchezza, l’evaporazione lacrimale che s’instaura attraverso la matrice polimerica contribuisce alla sottrazione di parte del film frapposto tra cornea e superficie

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Lenti a contatto caratterizzato da un’iperemia bulbare cui consegue discomfort delle lenti in uso. L’epitelio corneale ha uno spessore di circa 50,6 ± 3,9 µm: risiedono in esso tre organizzazioni cellulari, basali, intermedie

Immagine tratta da Corneal Desiccation in Rigid Gas Permeable Contact Lens Wear – Time to deal with 3 and 9 o’clock staining, Eef van der Worp

Staining fluo con lente

permeabili. Prende corpo sempre più in letteratura quella legata al “bridge effect”, ovvero l’effetto ponte che s’instaura in base all’azione della palpebra superiore a carico del bordo lente nei confronti della superficie corneale, durante ogni ammiccamento.

e superficiali. Le cellule basali sono piccole (misurano circa 10 µm di diametro), le cellule intermedie sono più larghe (30-45 µm), mentre le superficiali 40-50 µm. Quando avviene un fenomeno legato all’essiccazione con staining, dapprima evolve interessando le cellule superficiali, successivamente le intermedie, per poi giungere alle basali. Le innervazioni corneali sono localizzate a carico della porzione basale e, quindi, non avviene alcuna percezione nei primi stadi dell’evoluzione. Un altro dato particolarmente interessante da considerare nello studio dello staining a ore 3-9 emerge dall’analisi della dimensione delle cellule epiteliali periferiche, di grandezza maggiore rispetto a quelle della porzione centrale della cornea. In una condizione di crisi da staining le cellule periferiche variano in dimensione, divenendo più piccole di metà del diametro iniziale. È importante, di conseguenza, stabilire l’entità della sofferenza, nonché la causa che l’ha provocata. Si stima che la prevalenza di staining nella popolazione di portatori di lenti a contatto sia del 60%. Molto spesso il livello di gravità è basso, al punto da risultare insignificante, ma un grado 2 o superiore, relativo alle scale CCLRU, può essere riscontrato per uno 0,9% nei portatori di lenti morbide e per uno 0,5% in quelli di RGP. Un metodo di classificazione dello staining è stato messo a punto dall’Università di Maastricht, rendendo più semplice e immediata la categorizzazione dell’entità dell’anomalia epiteliale. Un gran numero di teorie è stato speso per cercare una possibile causa alla sindrome 3-9, con particolare attenzione al campo delle lenti rigide gas-

Bridge Effect

La perdita di copertura mucinica nell’area nasale e temporale, provocata dal “basculaggio” dovuto all’effetto bridge, si traduce in una riduzione della bagnabilità dell’epitelio con conseguente esposizione dello stesso alla secchezza e alla formazione di punteggiatura localizzata. Bridge Effect (particolare)

Anche una lente non ben rifinita può essere causa di uno staining, soprattutto se il bordo è eccessivamente spesso: un arrotondamento marcato produce un effetto pompa con conseguente maggior richiamo di lacrima nelle aree adiacenti il bordo. La conseguenza di questo meccanismo è un assottigliamento del menisco lacrimale in prossimità della periferia della lente e della creazione di aree esposte a una più rapida evaporazione lacrimale. Complessivamente potremmo considerare una deci-

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Lenti a contatto e turnover lacrimale. Passando in rassegna i termini considerati tra i principali artefici della sindrome 3-9, potremmo affermare che l’edge-lift sia tra i soggetti maggiormente responsabili: la “clearance” che si genera al bordo, nella ricerca di un corretto distacco della lente dal profilo corneale, deve rispettare uno spessore entro una specifica quota. Se il sollevamento al bordo fosse eccessivo, si acutizzerebbe il già accennato bridge effect, mentre un innalzamento meno pronunciato potrà ridurre la forza di attrazione che è in grado di esercitare il bordo sul menisco lacrimale adiacente a esso.

na di opzioni in cui è possibile compensare la causa che procura la secchezza perilimbare. Cinque di loro riguardano la geometria della lente a contatto, ad esempio il design della curva base, il diametro totale, il raggio della porzione ottica interna, lo spessore centrale e periferico e l’edge-lift, ovvero il sollevamento periferico del profilo della lente a contatto, in questo caso (R)GP, rispetto alla superficie corneale. Gli altri elementi possono, invece, coinvolgere dettagli come il materiale impiegato, la sua bagnabilità, unitamente al movimento e al centraggio che una lente deve garantire. Anche la frequenza e la modalità di ammiccamento sono fondamentali per capire se, quando attuati in modo incompleto o con intervalli troppo lunghi, possano rappresentare l’elemento scatenante lo staining: a questo riguardo sono interessanti i test di valutazione come il B.U.T. (Break Up Time) o tempo di rottura del film lacrimale, lo IBI (Inter Blink Interval) l’intervallo tra un ammiccamento e quello successivo e l’OPI (Ocular Protection Index).

Edge lift elevato ed Edge lift scarso

In questo ambito vi sono pareri discordanti: molti autori si schierano considerando come ottimale un minimo sollevamento periferico, mentre altri considerano utile o necessario aumentare il lift. Tomlison e Bibby hanno definito come ottimale, da letteratura, un lift periferico di circa 80 µm. Lo spessore del bordo rappresenta un altro elemento determinante nella formazione di uno staining, così come la forma dello stesso, poiché lenti spesse e poco confortevoli possono indurre un ammiccamento poco frequente o incompleto. Anche la geometria della superficie interna può considerarsi un aspetto topico: è necessario seguire perfettamente il profilo della cornea, per cui ci si avvale, oltre che delle classiche geometrie multicurve sferiche, soprattutto di profili asferici o toroidali, anche su conformazioni topografiche non necessariamente evidenzianti un elevato astigmatismo. In particolare, nella maggior parte dei casi, una geometria asferica, il cui valore di eccentricità sia prossimo a quello corneale, risolve brillantemente la problematica. Grande supporto in questa ricerca può derivare dall’uso del topografo, impiegandolo anche nella progettazione virtuale di un ipotetico miglior profilo lente: tale approccio, confermato da una ricer-

Grafico OPI

È proprio quest’ultimo marker uno degli elementi più significativi nell’evidenziare la possibile proiezione verso uno staining corneale: in esso vengono uniti gli esiti dei due test precedentemente elencati, in un rapporto il cui risultato può essere emblematico nel manifestare predisposizione a secchezza. Se il rapporto OPI dovesse mostrare un risultato con valore > 1, la superficie corneale sarebbe protetta, mentre rischia di non esserlo nel momento in cui tale valore fosse inferiore. Con un OPI < 1 il rischio di contrarre infezioni è assai più alto che in un contesto di buona bagnabilità

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Lenti a contatto cauzioni per mantenerne inalterata la sua efficacia. È chiaro, dunque, che risolvere la problematica dello staining a ore 3-9 non sia elemento di facile gestione: in alcuni casi la soluzione potrebbe, addirittura, non concretizzarsi, pur avendo a disposizione molti più strumenti diagnostici e usufruendo oggi di supporto tecnologico da parte delle aziende produttrici di lenti a contatto. Questa esperienza, tuttavia, rende il contattologo più abile nel momento in cui, analizzando le possibili cause della sofferenza, sia in grado di evidenziarla sul nascere e, concretamente, porvi rimedio correggendo l’elemento che ne abbia provocato lo sviluppo.

ca sempre dell’Università di Maastricht, è vincente rispetto al metodo di calcolo pre-applicativo empirico. Il diametro totale è un parametro importante da calcolare, poiché decreta l’estensione e l’interazione di una superficie invasiva rispetto al piano corneale. Non soltanto la dimensione massima rappresenta motivo di attenzione, bensì anche quella della zona ottica, poiché una quota in eccesso della stessa può provocare un incremento dello staining periferico. Nel momento in cui la scelta del diametro totale grande venga dettata da necessità legate a un miglior centraggio, è consigliabile adottare una dimensione della zona ottica contenuta e un maggior numero di curve di disimpegno (se si adottano profili multicurve sferici) per non determinare ristagni lacrimali o increspature del profilo corneale. Nell’ottenimento della miglior distribuzione del profilo-lente rispetto alla “shape” corneale, volendo impiegare diametri totali di grandi dimensioni per minimizzare il discomfort, aumentare il centraggio e, conseguentemente, rendere le lenti più performanti, un’ottima alternativa può essere rappresentata dall’adozione di profili geometrici tri o tetraconici. Circa il posizionamento frequente della lente, alcuni autori si schierano verso la tenuta palpebrale, poiché di sicura minor invasività rispetto a una lente con tendenza a soggiornare bassa. Anche la selezione di polimeri con gravità specifica più bassa (minor peso della lente) può contribuire a una maggiore stabilità dinamica e, di conseguenza, a una più facile azione di trattenimento da parte della palpebra superiore, riducendo in questo modo il rischio di assistere a decentramenti che potrebbero rivelarsi causa di discomfort e interferenza distruttiva sul volume lacrimale sottostante. Un altro dettaglio fondamentale nella scelta dei materiali riguarda la bagnabilità superficiale degli stessi che, paradossalmente, rappresenta un aspetto ancor più importante della permeabilità all’ossigeno. Sempre in tema di bagnabilità si dovranno ricercare anche opportuni strumenti manutentivi atti a garantirne la regolare rigenerazione, nonché richiedere ai laboratori, che possano fornirlo, un valido e durevole trattamento al plasma, da gestire con le debite pre-

Elementi bibliografici e di approfondimento

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OPEN DAY MAGGIO, Sabato 23 e Domenica 24 MARZO, Sabato 7 e Domenica 8 APRILE, Sabato 18 e Domenica 19 SETTEMBRE, Sabato 12 e Domenica 13

SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2015 / 2016 CORSO ABILITANTE BIENNALE PER OTTICO

Il Corso abilitante alla professione di Ottico, cui si accede con titolo di scuola media superiore, grazie a metodologie didattiche e programmi attuali, risponde alle reali richieste del mercato del lavoro dell’ottica. Il corpo docente interdisciplinare, i moderni ed attrezzati laboratori e ambulatori consentono di acquisire le conoscenze e le abilità professionali più aggiornate. Anche per il 2015/2016 verrà attivata una sezione riservata a studenti-lavoratori.

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Il Corso Annuale di Optometria costituisce il naturale e oramai necessario completamento della formazione ottica di base, promuove l’Ottico in Optometrista e, consentendo di acquisire conoscenze e competenze professionali optometriche, fa diventare la sua professionalità fattore competitivo. La frequenza è settimanale.

CORSO CLINICO DI CONTATTOLOGIA

Il Corso clinico di Contattologia, che si svolgerà dal 13 al 20 settembre 2015, affronta l’insieme dei temi della contattologia clinica sia teoricamente sia praticamente e presenta le filosofie, le soluzioni applicative più attuali oltre alle evidenze della ricerca nell’ambito delle geometrie, dei materiali e delle tecnologie strumentali.

CORSO DI LAUREA IN OPTOMETRIA BSc in Optometry e Clinical Practice (with Honours)

La laurea inglese in Optometria e Pratica Clinica è conferita dalla Aston University di Birmingham ed è proposta in Italia, in collaborazione con IBZaccagnini Vision Sciences Department di Bologna. Aston è un’Università di vertice del Regno Unito con un primato universalmente riconosciuto nell’insegnamento e nella ricerca in Optometria. Il piano di studi conferisce le conoscenze e le competenze optometriche al più alto livello europeo. La Laurea rilasciata dall’Aston – cod. UCAS B510 - vale 360 crediti universitari equivalenti a 180 crediti ECTS.

CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA dedicato a chi lavora

Il Corso Biennale di optometria si rivolge a tutti gli Ottici abilitati attivi nella distribuzione ottica che vogliono evolvere da Ottico in Optometrista ed avere nuovi spazi professionali e una qualificazione superiore. Le modalità di frequenza e le metodologie didattiche sono state concepite tenendo conto delle esigenze di chi lavora. Il corso sarà attivato in autunno a Bologna, Torino e Venezia.

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Il Corso Superiore di Visione e Postura intende offrire ai corsisti sia le conoscenze generali riferite ad ogni ambito recettoriale sia le competenze di clinica optometrica specifiche per l’esperienza visuo-ambientale per individuare la compensazione e il relativo dispositivo ottico che permetta di mantenere la persona in un buon equilibrio e per cooperare con i vari professionisti che si occupano di problematiche posturali. La frequenza è articolata in cinque incontri a cadenza mensile per complessive 10 giornate da novembre 2015 ad Aprile 2016.

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Lenti oftalmiche

ZEISS, NUOVE SOLUZIONI VISIVE PER IL MONDO DI OGGI A Mido il brand apre il suo "anno dell'innovazione" con un listino e una gamma di lenti progressive e trattamenti contro la luce blu completamente rinnovati a cura della redazione

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alla nuova famiglia di lenti progressive Precision in un crescendo che va da Pure a Plus, a Superb fino al top di gamma Individual2. «Le lanceremo a Mido, dove Zeiss è anche tra gli sponsor della tavola rotonda interdisciplinare sulla presbiopia, all’interno del programma di formazione Vision up-to-date – spiega il manager, entrato nell’azienda di Castiglione Olona nel 2011 – Le nuove lenti progressive sono il frutto di approfonditi studi sul comportamento dei consumatori moderni e sulle abitudini visive: studi che in questi ultimi anni ci hanno portato a introdurre anche prodotti a uso specifico, quali le Digital Lenses, dedicate a 3040enni che fanno ampio uso di dispositivi digitali, lanciate con successo lo scorso anno, e le Office Lenses, per chi lavora davanti a un monitor per almeno 6-8 ore al giorno e desidera un secondo occhiale rispetto all’occhiale progressivo multifunzione». Anche la gamma dei trattamenti Zeiss si allarga. Al tradizionale antiriflesso Lotutec e alla proposta premium DuraVision Platinum ora si aggiungono, oltre a un ampliamento dell’offerta di lenti stock trattate antiriflesso, DuraVision Silver e, soprattutto, DuraVision BlueProtect, specifico per la protezione in interni con-

n nuovo listino, una rinnovata gamma di lenti progressive e un più ricco portafoglio di trattamenti: sono le punte di diamante di Zeiss non soltanto a Mido, ma dell’offerta ai centri ottici italiani per il 2015. «Dal 2 marzo il listino Zeiss cambia radicalmente, dal punto di vista estetico e funzionale – spiega Fabio Briganti, product manager lenti oftalmiche di Carl Zeiss Vision Italia – Se oggi si presenta essenzialmente come un listino tecnico per il professionista e una guida alla scelta per il consumatore, diventerà di fatto un unico strumento di consultazione, in grado sia di favorire l’upselling dell’ottico sia la facilità d’acquisto da parte dell’utente finale». In poche pagine Zeiss concentra i benefici del prodotto a favore di una più efficace proposta, disponibilità di gamma e possibili abbinamenti con i suoi trattamenti premium. Un listino così rinnovato non poteva dimenticare l’importante ingrediente dell’innovazione di prodotto. Zeiss prevede per il portafoglio 2015 un’evoluzione della famiglia di progressive, che passano da quattro a cinque, con un’offerta modulare a salire, partendo dall’entry level della Classic, già conosciuta, fino

Le quattro icone che identificano le altrettante tipologie di progressive presenti nel listino 2015 di Zeiss

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L’immagine di campagna di DuraVision BlueProtect

Perché questa costante evoluzione dei prodotti e, soprattutto, questo particolare focus sul centro ottico, da un lato, e sul consumatore finale, dall’altro? «Zeiss è un brand autorevole per competenza tecnologica a 360 gradi - afferma il manager – L’innovazione è un nostro punto di forza, sin dal lancio della prima lente oftalmica con qualità ottica superiore, nel lontano 1912, dalla creazione del primo antiriflesso, nel 1935, e dall’introduzione della brevettata tecnologia di produzione freeform nel 1996, per citare solo alcuni esempi. Essere innovatori per Zeiss significa anche saper vedere e prevedere i trend di comportamento e questo è quanto i nostri interlocutori si aspettano. Alla base della nascita delle nuove lenti progressive c’è stato proprio questo: un’attenta analisi dei bisogni visivi dei moderni presbiti, sempre più dinamici e utilizzatori di dispositivi digitali, sempre più attenti all’evoluzione della moda ed esigenti nel loro essere al passo con i tempi». Il che significa anche seguire le tendenze di forma delle montature e offrire una tecnologia oftalmica sempre più legata all’anatomia del portatore. E, infine, trovarsi pronti di fronte alle crescenti richieste di prodotti su misura e non standardizzati.

tro i possibili danni della luce blu. «Zeiss non è nuova nell’affrontare il tema della luce blu. Ormai storica è l’introduzione della speciale colorazione Skylet e, nel 2011, di PhotoFusion, entrambi capaci di proteggere dai possibili danni, assorbendo la parte blu dello spettro luminoso. Oggi completiamo l’offerta con DuraVision BlueProtect per interni. Siamo consapevoli che la luce blu sia ovunque, ma con intensità differenti dice Briganti – Lo Zeiss BlueProtect Index aiuta, infatti, a identificare la soluzione più adatta per la protezione dalla luce blu in base alle più comuni attività del portatore di occhiali, considerando che 100 è il massimo valore di protezione offerto dalle colorazioni Skylet. Skylet e PhotoFusion sono le soluzioni per esterni che bloccano differenti intensità di luce blu e offrono il massimo della protezione dai raggi ultravioletti: sono ideali, rispettivamente, per chi sta soprattutto in ambienti esterni e per chi alterna tra esterno e interno. Il nuovo DuraVision BlueProtect, invece, è ideale per le attività in interni, per chi passa molte ore davanti al videoterminale o comunque di fronte a un monitor e per chi trascorre molte ore in ambienti illuminati artificialmente».

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ESSILOR, A MIDO CENTRI OTTICI PIÙ CONNESSI Dopo il successo del 2014, anche a questa edizione della fiera milanese Organising Vision è il perno centrale intorno cui ruota l’intera proposta della Divisione Strumenti a cura della redazione

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hristophe Di Trapani, Instruments & EBusiness manager di Essilor Italia, ricorda l’importanza di Mido per la Divisione Strumenti da lui guidata. «È per noi un appuntamento molto importante, di valore, al quale non possiamo mancare. È un momento di scambio e occasione di incontro con i nostri clienti consolidati e con i potenziali che speriamo di conquistare e avvicinare sempre più alle nostre tecnologie. Il bilancio dell’edizione 2014 è stato molto positivo sia in termini di visibilità sia di risultati e per l’edizione 2015 nutriamo ottime aspettative». Quali sono le principali novità che presentate? Lo sguardo al futuro di Essilor Divisione Strumenti si concentra sempre più sulle nuove tecnologie applicate alle strumentazioni dedicate al centro ottico: Organising Vision, protagonista dello stand, è il perno centrale attorno al quale ruota l’intera proposta della Divisione Strumenti. Un progetto che prevede la connessione al software gestionale Focus 10 di Bludata per collegare facilmente tutte le aree del centro ottico in un unico flusso dati e con un’ottimizzazione importante delle attività nel punto vendita: interfaccia con Essibox, con la strumentazione del Laboratorio, con Visioffice 2 e con

Christophe Di Trapani, Instruments & EBusiness manager di Essilor Italia

Opsys Web. Uno strumento che proietta al futuro il punto vendita, consentendo all’ottico optometrista di dare valore e qualità alla propria professionalità, snellire la gestione delle attività, ridurre gli

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«Tra i debutti spicca M’eye e.Store, il pacchetto che, grazie al catalogo interattivo, raggruppa come in una sorta di negozio virtuale l’offerta di strumentazione, laboratorio e minuteria»

rilievo sarà dedicato a Mr Blue 2.0, la recentissima piattaforma che ha aperto una nuova opportunità di personalizzazione nella fase di montaggio. Grazie alla straordinaria funzione M’eye Sign, di cui questa mola è dotata, i centri ottici possono, infatti, offrire un servizio personalizzato, e oserei dire anche sartoriale, ai propri clienti con la possibilità davvero unica di microincidere sulla superficie della lente una sigla scelta in base ai gusti personali di chi dovrà indossare l’occhiale. Le tecnologie Essilor hanno davvero fatto passi da gigante permettendoci di raggiungere altissimi livelli di personalizzazione e precisione, fondamentali per poter offrire un prodotto davvero di qualità. Non mancherà poi la presentazione di M’eye e.Store, il pacchetto pensato per le necessità quotidiane del centro ottico e che, grazie al catalogo interattivo raggruppa come in un “negozio virtuale” tutta l’offerta di strumentazione, laboratorio e dell’indispensabile minuteria. Mido sarà anche l'occasione per presentare Neksia, la nuova generazione di mole Kappa. Touch-screen e contenuti hardware aggiornati, la possibilità di leggere qualunque tipo di montatura, un software rinnovato e in grado di interagire con tutti gli altri strumenti del laboratorio: queste le infinite opportunità offerte dalla nuova Neksia.

errori e dedicare molto più tempo alla relazione con i propri clienti. E non solo: basti pensare alla comodità di gestire in maniera sinergica più centri ottici mettendoli in comunicazione tra di loro. Qual è il legame tra Essilor e Bludata? La collaborazione tra Essilor Divisione Strumenti e Bludata è pluriennale ma, proprio in occasione di Mido, abbiamo stretto una partnership speciale per focalizzare il progetto Organising Vision connesso al software gestionale Focus 10. Oltre alla strategica vicinanza dei nostri due stand, che permetterà un vero “dialogo” e una reale e immediata dimostrazione delle molteplici opportunità, abbiamo previsto specifici corsi di formazione congiunti dedicati agli ottici optometristi. Altre importanti novità? Presenteremo il nuovo modulo H3D, che sta per Head Posture Analysis e che permette all’esclusivo videocentratore Visioffice 2 di analizzare e registrare in tempo reale la postura naturale del capo (inclinazione, torsione, rotazione) e i movimenti di occhi, testa e viso, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sulla posizione più confortevole al portatore, per una centratura della lente in visione da lontano più precisa. Inoltre, un posto di

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HOYA presenta il segreto di una visione perfetta In seguito agli eccezionali risultati di Hoyalux iD LifeStyle V+ e MyStyle V+, HOYA completa la gamma d’eccellenza delle lenti V+ Non è un segreto che Hoya ricerca sempre soluzioni all’avanguardia per rendere migliori e sempre più esclusive le proprie lenti. In seguito agli eccezionali risultati di Hoyalux iD Lifestyle V+ e MyStyle V+, con grande soddisfazione presenta la gamma dell’eccellenza Hoya V+ che si completa con: • LifeStyle V+ X-Act (progressiva) • WorkStyle V+ (indoor) • Nulux iDentity V+ (monofocale) rendendo disponibile a tutti la visione perfetta. Uno sviluppo che è importante condividere, perché cambierà il modo di vedere.

• Utilizzatore: la migliore soddisfazione per ogni esigenza nell’uso di progressive, indoor, monofocali.

Hoya ha messo a punto un programma brevettato di misurazione della performance binoculare: il “Modello Binoculare dell’Occhio” per assicurare prestazioni binoculari La nuova gamma V+ «rappresenta una varietà senza precedenti e una visione naturale e stabile nel di prodotti su misura che, grazie all’elevata mondo digitale e dinamico di oggi. personalizzazione, aumentano soddisfazione e Inoltre, Hoyalux iD MyStyle V+ e Hoyalux iD WorkStyle fidelizzazione dei clienti. Con questa gamma V+ sono caratterizzate dalla Tecnologia di Armonizzazione trasversale di prodotti top, caratterizzati dalla Binoculare™, brevetto esclusivo di Hoya. Questa tecnologia massima attenzione per la visione binoculare, il considera la prescrizione per l’occhio destro e l’occhio centro ottico valorizza la professionalità grazie alla sinistro come singole componenti per la progettazione rilevazione dei parametri individuali e all’analisi degli ottimale della lente in modo binoculare, mentre la stili di vita», racconta Silvano Larcher, responsabile distribuzione di potere e il corridoio di progressione di tecnico di Hoya. ciascuna lente sono progettati esattamente secondo le esigenze di ciascun occhio. La gamma Hoya V+ garantisce messa a fuoco Tutte le nuove geometrie Hoya V+ tengono conto dei perfetta, immediata e senza sforzo, stabilità costante parametri di utilizzo individuali, per una visione ottimale in ed eccellente profondità di visione grazie alla base alla posizione d’uso della montatura. sinergia perfetta tra tutti gli attori: Inoltre, grazie a Hoya iDentifier, che permette la • Hoya: prestazioni binoculari insuperabili grazie a realizzazione di un numero virtualmente infinito di due brevetti esclusivi. varianti, Hoyalux iD MyStyle V+ si conferma la lente più • Ottico Optometrista: eccezionale personalizzazio- individualizzata disponibile, senza paragoni. ne in posizione d’uso e conseguente valorizzazione La gamma Hoya V+ contribuirà a valorizzare immediata della professionalità del centro ottico. ulteriormente la professionalità. Il segreto è svelato! Per scoprire la gamma completa Hoya V+: www.hoyaluxid.com

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DAITACH AGE: LA NUOVA PROGRESSIVA DAI OPTICAL LEGATA ALL’ETÀ Le problematiche più frequenti riferite dai portatori di lenti progressive sono: • ogni qualvolta la mia presbiopia aumenta e rifaccio le lenti, pur affidandomi alla stessa marca di progressive, è come se le mettessi per la prima volta; • fra tutte le lenti progressive provate non riesco a trovare un buon compromesso tra le zone di visione. D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES ha investito quattro anni in Ricerca e Sviluppo per realizzare una lente progressiva che si adatti all’età del cliente con 24 geometrie integrate in un unico prodotto. La risposta di DAI OPTICAL è DAITACH AGE con tecnologia Evolution 24, ovvero una lente con design personalizzato in base all’età e, quindi, alle esigenze visive del portatore. Grazie all’applicazione della tecnologia EVOLUTION 24, le 24 possibili geometrie moltiplicate per tutti i canali di progressione e per tutti gli indici di rifrazione danno vita a più di un migliaio di combinazioni di design e rappresentano finora il massimo livello di personalizzazione mai avuto. L’elemento predominante è soprattutto l’età, poiché è un cambiamento fisiologico comune a tutti gli individui. A questo si aggiungono le ametropie, tutti gli altri fattori psicosociali e le condizioni soggettive che distinguono un individuo dall’altro. Una frequente problematica riferita dai portatori di progressive pone l’accento sulla necessità di riadattarsi alla nuova lente ogni volta che si cambiano gli occhiali, pur affidandosi alla stessa marca di lenti progressive. L’obiettivo di D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES è creare un prodotto che si evolva con l’età del portatore e modifichi le proprie performance in base all’evoluzione della funzione accomodativa del soggetto.

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ADDIZIONE (distanza 40 cm)

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La nuova frontiera per i disegni progressivi è migliorare la capacità di adattamento tramite una distribuzione del potere in grado di ridurre al minimo la percezione delle sfocature. Lo sviluppo della progressione è stato perfezionato per offrire un'ottima stabilità delle immagini e campi di visione più ampi. DAITACH AGE è una lente lavorata punto-punto con tecnologia Evolution 24 ed è apprezzata sia per attività statiche sia dinamiche. Inoltre, le variazioni di potere sono distribuite e meglio bilanciate sulla lente, offrendo ai portatori una visione nitida e un’ampiezza dei campi di visione in tutte le distanze. La visione dinamica è molto confortevole con un’ottima stabilità delle immagini.

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POLARIZED BY RODENSTOCK COMPLETA L’OFFERTA PROTEZIONE SOLARE L’offerta lenti a protezione solare, iniziata con un ricchissimo programma colorazioni e successivamente ampliata con le sei esclusive ColorMatic IQ® Sun, oggi si completa con le lenti Polarized. Alle varianti Grey e Brown di Polarized 1.50, per i segmenti prodotto Excellence e Superior, da aprile 2015 si aggiungerà la versione Green 85%, al momento disponibile solo su Perfalit. Ma la novità più importante è l’inserimento di ben quattordici lenti Polarized 1.60, proposte nelle colorazioni Grey, Brown e Green, distribuite in tutti e tre i segmenti di prodotto, incluso il top di gamma, Perfection. PERCHÉ POLARIZED? Quando la luce colpisce una superficie, i raggi riflessi sono (Fig. 1) polarizzati. Più riflettente è la superficie orizzontale, maggiori sono i disturbi prodotti (Fig. 1): le lenti polarizzate riducono l’abbagliamento in quanto i riflessi dell’accecante luce solare vengono pressoché annullati (Fig. 2).

(Fig. 2)

VANTAGGI PER L’UTENTE • Visione rilassata e priva di abbagliamento nella maggior parte delle attività outdoor. • Eliminazione dell’abbagliamento prodotto dall’accecante luce solare sui piani orizzontali riflettenti (Fig. 3), come, ad

(Fig. 3)

esempio, la superficie dell’acqua, la neve o semplicemente una strada bagnata. • Perfette alla guida, negli sport nautici, pesca, ciclismo su strada, motociclismo, sport outdoor, ecc. • Maggiore sicurezza e comfort (Fig. 4a:

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visione con lente tradizionale; Fig. 4b: visione con Polarized). (Fig. 4a)

(Fig. 4b)

• Visione più contrastata con un incremento della nitidezza. LE LENTI POLARIZED HANNO TUTTI I NUMERI GIUSTI • 2 indici di rifrazione (1.60 e 1.50); • 3 tonalità scelte tra quelle più apprezzate per protezione solare: Brown 78%; Grey 83%; Green 85%; • 7 trattamenti, di cui: - 2 trattamenti per Polarized 1.6: Solitaire® Protect Sun 2; Solitaire® Silver Moon; - 5 trattamenti per Polarized 1.5: Solitaire® Protect Plus 2; Solitaire® Protect 2; Silver Moon; Solitaire® Back; Duralux (su lenti del segmento Superior). • 14 varianti per Polarized 1.6: • 5 Progressive (da Impression FreeSign® 3 a Progressiv Life Free®); • 2 Progressive Sport & Fashion (Impression® FashionCurved 2 e Impression® Sport 2); • 2 Monofocali con Accommodation Assistance (Impression® Mono Plus 2 e Multigressiv Mono Plus 2); • 3 Monofocali (Impression® Mono 2, Multigressiv® Mono 2 e Perfalit); • 2 Monofocali Sport (Impression® Mono Sport 2 e Perfalit Sport 2). • 4 varianti per Polarized 1.5: - 2 Progressive (Multigressiv MyView® 2, Progressiv PureLife Free® 2); - 2 Monofocali (Multigressiv® Mono 2 e Perfalit). • 92% dei portatori di lenti a protezione solare

preferiscono le lenti polarizzate rispetto alle comuni lenti da sole; • 99% dei riflessi prodotti sui piani orizzontali sono eliminati dalle lenti Polarized; • 100% protezione UV. SUGGERIMENTI PER L’ORDINAZIONE E IL MONTAGGIO All’atto dell’ordinazione delle lenti monofocali indicare sempre occhio e asse per lenti toriche. Per il montaggio, anche per le lenti sferiche, fare sempre riferimento alla stampigliatura e alle microincisioni, che dovranno essere adattate in posizione perfettamente orizzontale. Tutte le lenti Polarized non sono consigliate per l’adattamento su Nylor. Il montaggio su Glasant è possibile per Polarized 1.60 previa consulenza con la nostra Assistenza Tecnica Lenti. Su montature cerchiate le lenti Polarized devono essere adattate evitando il più possibile qualsiasi tensionatura. CONCLUSIONI Il completamento dell’offerta Protezione Solare rappresenta per l’ottico optometrista l’opportunità di poter consigliare a ciascun utente il prodotto meglio rispondente alle necessità individuali. In passato la protezione solare veniva offerta da lenti semplicemente colorate: oggi le colorazioni più evolute, come Sun Protect, con protezione UV 400, e Sun Contrast, con protezione UV 400 e parziale filtro Blu blocker per aumento del contrasto e della luminosità soggettiva, offrono una migliore protezione oculare e migliorate performance. Le lenti fotocromatiche ColorMatic IQ® Sun rappresentano un’alternativa per chi ricerca una lente capace di adattarsi alle diverse condizioni luminose, scure con tanto sole o a medio assorbimento alla guida o con un minore irraggiamento solare. Le lenti Polarized 1.50 e 1.60 offrono un’ulteriore alternativa per chi ricerca una lente a protezione solare che possa offrire nitidezza, comfort e sicurezza anche nelle condizioni luminose più abbaglianti. Lente colorata, fotocromatica a medioalto assorbimento o polarizzata? Mai le lenti da sole sono state così personalizzate.

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a sorprendente e totale assenza di colore residuo è il risultato di un’innovazione esclusiva impiegata nel processo di fabbricazione dell’antiriflesso Neva® Max Secret UV di Galileo, che sopprime in maniera concreta tutti i riflessi residui presenti sulle lenti. Normalmente, con un trattamento tradizionale, il picco di riflessione si determina al livello del colore verde, particolarmente percepibile e antiestetico soprattutto quando la lente è sottoposta a luce artificiale. Oggi, attraverso la tecnologia con la quale si realizza Neva ® Max Secret UV di Galileo è possibile rimuovere la colorazione verde residua. Una bella notizia da divulgare agli estimatori dell’impeccabilità estetica, che possono mettere in primo piano il loro sguardo affidandolo a una lente completamente priva di riflessi residui, neutra e perfetta per essere abbinata a qualunque colore di montatura. Concepito per fornire un’adeguata copertura nei confronti delle radiazioni solari che, come è noto, sono presenti anche quando non si è in piena esposizione ai raggi, Neva ® Max Secret UV si basa sull’indice internazionale di protezione oculare, E-SPF (Eye Sun Protection Factor), che determina il grado di difesa dagli UV. Se la lente ha un valore espresso E-SPF 25, significa che sì è 25 volte più protetti che senza lente. Quotidianamente Neva® Max Secret UV, oltre a

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opporsi ancora più efficacemente alle aggressioni esercitate da elementi che generano imbrattamento da polveri, intercetta e blocca i fastidiosi riflessi parassiti a favore di un’ideale trasparenza e una benefica qualità visiva che rimangono tali nel tempo. La sua resistenza alle micro abrasioni è formidabile ed è supportata da uno strato micro aerato finalizzato ad ammortizzare gli shock cui può andare incontro una lente nel suo ciclo di vita. La famiglia dei trattamenti Galileo ha un’intera gamma di proposte secondo l’esigenza individuale. Ad esempio, Neva® Max Blu UV apporta sollievo allo sforzo visivo cui sono costrette le persone che passano molto tempo davanti agli schermi luminosi responsabili dell’emissione della luce blu, ricca di energia. La tecnologia brevettata BLU FILTER, di cui si avvale Neva ® Max Blu UV, consente di ridurre efficacemente la luce trasmessa attraverso la superficie anteriore della lente sulle lunghezze d’onda dei 400-500 nm. Abbagliamento contenuto, contrasto migliorato, affaticamento visivo ridotto: ecco gli elementi fondamentali per coloro i quali vogliano mantenere una maggiore rilassatezza visiva nell’utilizzo prolungato dei monitor, rassicurati da un trattamento perfettamente adatto allo scopo. Ogni persona è diversa e ogni circostanza ha le sue necessità ma, per tutti, Neva ® Max Secret UV e Neva ® Max Blu UV rappresentano un alleato speciale per la visione comoda e protetta.

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Sabato 28 Febbario PRESBIOPIA E MULTIFOCALITÀ Sessione 1 dalle 11.00 alle 11.45 Scelta e montaggio delle lenti progressive Gianmario Reverdy - Esperto in Ottica Oftalmica Sessione 2 dalle 11.45 alle 12.30 La montatura e le lenti progressive Luisa Redaelli - Architetto della comunicazione Sessione 3 dalle 12.30 alle 13.15 Vendere con successo le lenti progressive Nicola Di Lernia - Esperto di mercato dell’Ottica Sessione 4 dalle 13.15 alle 14.00 La consegna delle lenti progressive Roberto Pregliasco - Ottico Optometrista Fabiano Gruppo Editoriale

Domenica 1 Marzo

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PRESBIOPIA E MULTIFOCALITÀ Dalle ore 12.30 alle 14.30 TAVOLA ROTONDA “Presbiopia e multifocalità oggi: occhiali, lenti a contatto, laser e chirurgia”

28 febbraio - 2 marzo 2015

Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere l’incontro e il confronto tra l’area Ottica e l’area Medica sulle soluzioni ottiche e chirurgiche della presbiopia. Apertura lavori Vittorio Picardo - Primario Oculista Casa di Cura Nuova Itor Roma Andrea Garagnani - Presidente ASSOGRUPPI OTTICA Paolo Pettazzoni - Presidente Gruppo Lenti ANFAO PRESBIOPIA Le novità nel campo delle lenti oftalmiche Silvano Abati - Direttore Scuola Internazionale di Ottica Firenze Le novità nel campo della contattologia Giancarlo Montani - Docente di contattologia presso la facoltà di Ottica e Optometria dell’Università del Salento Trattamenti laser Roberto Bellucci - Presidente E.S.C.R.S. (European Society of Cataract and Refractive Surgery) Correzione chirurgica Simonetta Morselli - Primario Oculista Ospedale Bassano del Grappa Discussione con il panel MULTIFOCALITÀ Lenti progressive multifocali nel lavoro, nel tempo libero Silvano Abati - Direttore Scuola Internazionale di ottica Firenze Giancarlo Montani - Docente di contattologia presso la facoltà di Ottica e Optometria dell’Università del Salento Trattamenti laser Vittorio Picardo - Primario Oculista Casa di Cura Nuova Itor Roma Correzione chirurgica con IOL Scipione Rossi - Primario Oculista Ospedale S. Carlo di Nancy Roma Contributo preordinato Roberto Bellucci - Presidente E.S.C.R.S. (European Society of Cataract and Refractive Surgery) Discussione con il panel

Lunedì 2 Marzo

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GESTIONE RISORSE UMANE Dalle ore 11.00 alle 12.00 Ottici di successo. Uno sguardo nuovo sul mercato Paolo Valentini - Esperto in marketing e gestione delle risorse umane Michaela Gariboldi - Formatrice e consulente Open Source Management

L’accesso sarà libero e riservato a Medici Oculisti, Ottici Optometristi e Ortottisti. I medici oculisti e Ortottisti presenti accederanno ad un percorso ECM FAD di 15 crediti. A supporto verrà omaggiato a tutti gli intervenuti il libro “Occhio rifrazione e presbiopia” di Silvano Abati e Lucio Buratto.


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Nel 2015 le lenti Transitions tornano in tv Protagoniste di un’ampia campagna di comunicazione sulle principali reti tv e sul web Dopo il successo dello scorso anno, Transitions Optical annuncia che in Italia in primavera ripartirà la sua campagna di comunicazione 2015 su tv e web. Da diversi anni Transitions Optical investe in comunicazione media per accrescere sempre più la notorietà delle sue lenti dinamiche e incoraggiare coloro che indossano occhiali a valutare i benefici offerti dalle lenti Transitions, richiedendole così direttamente presso i propri centri ottici di fiducia. Nel corso dell’indagine effettuata tra i consumatori, la campagna media ha dimostrato di potenziare in modo significativo l’immagine del brand Transitions, spingendo l’utente all’acquisto. Lo spot ha catturato l’attenzione degli spettatori, dando loro un’esperienza reale di “visione attraverso la lente” e dimostrando la capacità di adattamento delle lenti Transitions nella vita di tutti i giorni. On air tra la fine di marzo e gli inizi di maggio sulle principali reti tv e sul web, la campagna di Transitions Optical sarà di sicuro un’ottima opportunità per tutti i centri ottici e un supporto nel compito di suggerire ai propri clienti attuali e potenziali un prodotto innovativo

e riconosciuto come Transitions. Infatti, quando si tratta di lenti da vista, proporre Transitions con il consiglio professionale dell’ottico optometrista è fondamentale e oltre il 97% dei clienti segue l’indicazione ricevuta.

Lo spot televisivo raffigura un dimmer in primo piano, che regola l’intensità della luce percepita a seconda delle condizioni esterne. Qualunque siano le condizioni di luce sia che si tratti di quella al tramonto sia del sole al primo mattino, la campagna pubblicitaria di Transitions mostra in modo immediato come le lenti riescano ad adattarsi perfettamente a qualsiasi cambiamento, riuscendo a garantire colori più vividi e migliorando la visione durante tutto l’arco del giorno. L’immagine del dimmer ha dimostrato di essere efficace per spiegare i vantaggi delle lenti, facendo vivere al telespettatore una experience in prima persona. Una novità per la campagna 2015: lo spot si chiude con un importante messaggio ai consumatori "Scegli le autentiche, chiedi al tuo Centro Ottico il Certificato di Autenticità". Un messaggio chiave che permetterà ai Centri Ottici Partner Transitions di differenziarsi nell'offerta ai propri clienti, offrendo loro la garanzia che stanno acquistando un prodotto autentico di grande qualità.

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LE AQT SI FANNO IN 4! OPTOVISTA PRESENTA A MIDO UN’ESCLUSIVA INNOVAZIONE TECNOLOGICA: LE PRIME PROGRESSIVE ABBINATE ALLO STILE DI VITA DEL PORTATORE Optovista, azienda made in Italy produttrice di lenti oftalmiche, da sempre ha fatto dell’innovazione tecnologica coniugata alla massima qualità il tratto distintivo del proprio operato. Con questo obiettivo l’azienda bolognese presenta l’ultima innovazione nel campo delle lenti progressive, introducendo AQT 4U, le prime lenti progressive nella gamma Optovista che si adattano allo stile di vita del portatore. Per presentare le grandi novità del 2015 l’azienda invita tutti gli ottici optometristi presso lo stand di Mido (Pad. 3 M36-L27) a sperimentare un insolito ma divertente abbinamento: ogni stile di vita, e quindi ogni lente AQT 4U, sarà associato a un cocktail esclusivo creato appositamente per Optovista dalla Flair Academy. Non resta che scoprire il proprio per unire l’utile al dilettevole e degustare creazioni sorprendenti!

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VISIONARIES IN EDUCATION, FASHION AND TECHNOLOGY International Vision Expo is a highly anticipated international marketplace, welcoming more than 23,000 visitors from over 90 countries around the world. Nearly five football fields of exhibit space set a dazzling stage for the most innovative technology and highest quality products. After all, the eyecare industry’s premier event inspires the biggest brands to serve up their best, and International Vision Expo East is once again the most desirable venue for visionary companies launching new technology and products. The result: a full display of entire product lines, not just samples. During the day, explore more than 250,000 square feet of fashion, accessories and medical equipment; take in 333 hours of education; and network with tens of thousands of like-minded eyecare professionals.

As the forum where eyecare business operates at a higher level than anywhere else in the industry, it’s easy to see why International Vision Expo is often labeled the “Writing Show.” That’s why the most renowned brands in the industry build their biggest customer experiences exclusively for International Vision Expo. Nothing else compares – and they know it. Attendees are primed to lay eyes on sought-after items on their sourcing lists. Some have been waiting all year for the opportunity to test, touch and hold products they know they will be buying at the show – while others are shopping for the most desirable items to expand their current offerings. They’re all looking for the next big thing, and International Vision Expo is where they’ll find it.

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Un’immagine di campagna di Bludata, dedicata ai nuovi strumenti per il centro ottico

BLUDATA: FIDELIZZARE I CLIENTI FINALI CON LO SMARTPHONE In occasione di Mido l’azienda veneta, specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni informatiche, presenta le nuove funzioni del software Focus 10, l’app “Il mio Ottico” e la fattura elettronica a cura della redazione

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mediamente al giorno si collegano a internet da smartphone e tablet 17,4 milioni di italiani dai 18 ai 74 anni; di questi, 9 milioni navigano online esclusivamente da dispositivi mobili – spiega Maria Chiara Visentin, direttore marketing e vendite di Bludata -

ludata presenta in anteprima l’app “Il mio Ottico”, uno strumento destinato agli ottici che vogliono fidelizzare i propri clienti cogliendo le opportunità offerte dai dispositivi mobili. «Secondo recenti dati Audiweb,

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In base a vari studi e ricerche di mercato, l’Italia è tra i primi paesi al mondo per utilizzo quotidiano di smartphone e tablet: in particolare, si calcola che nel nostro paese ci siano più di 40 milioni di smartphone». Con il progetto “Il mio Ottico” Bludata vuole, quindi, offrire ai centri ottici degli strumenti innovativi per mantenere le relazioni con i clienti tramite gli smartphone. Un’altra importante novità di Focus 10 è la possibilità di emettere le fatture elettroniche per la Pubblica Amministrazione. «Il prossimo 31 marzo entrerà in vigore l’obbligo di emettere la fattura elettronica alle Amministrazioni locali – sottolinea Visentin – Pertanto, da tale data, tutti i fornitori della Pubblica Amministrazione saranno obbligati a inviare fatture elettroniche xml conformi alle specifiche ministeriali e non sarà accettato alcun formato diverso. Un nuovo modulo aggiuntivo di Focus consente di emettere le fatture per la Pubblica Amministrazione in formato elettronico, apporre la firma digitale, trasmetterle telematicamente al Sistema di interscambio Sogei e conservarle a norma di legge. Tutte queste operazioni vengono gestite da Focus in modo trasparente, con l’obiettivo di rendere il più semplice possibile un adempimento piuttosto oneroso e complesso». Bludata organizza in occasione di Mido dei brevi corsi di formazione su Focus 10. «Nel 2014 più di 200 ottici hanno dedicato un’ora del proprio tempo in fiera per vedere le più interessanti evoluzioni di Focus e riscoprire alcune funzionalità utilissime, ma spesso poco utilizzate – conclude la manager – Nel 2015 continuiamo a puntare sulla formazione sia in aula, grazie alla collaborazione con Nadia Zuppardo, imprenditrice e titolare di un centro ottico, sia online con i nostri webinar settimanali su Focus».

A MIDO BLUDATA “SI COLLEGA” CON ESSILOR Anche quest’anno l’azienda veneta organizza in occasione del salone milanese una serie di brevi incontri di formazione presso il proprio stand per presentare in anteprima nuove tecnologie e servizi. Due gli eventi che si susseguiranno nelle tre giornate di Mido: “Focus 10”, durante il quale Bludata non solo presenterà le novità del proprio software gestionale, tra cui il modulo per gestire la fattura elettronica alla Pubblica Amministrazione e l’app “Il mio Ottico”, ma darà utili suggerimenti per utilizzarlo meglio con “Tips& tricks”; e “Organising Vision e Focus 10. Il centro ottico del futuro è già qui”, workshop in collaborazione con Essilor Divisione Strumenti, occasione per mostrare come tutti i dispositivi possono essere collegati tra loro in un unico flusso che ottimizza le attività nel centro ottico: interfaccia con Essibox, con la strumentazione del Laboratorio, con Visioffice 2 e con OpsysWeb.

Un momento dei corsi organizzati da Bludata a Mido 2014

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