Il lato ignoto fotografia T H E
NUMERO TRE
Inverno 2014/2015
W I L D
S I D E
O F
P H O T O G R A P H Y
della
€ 15,00 (€ 5,00 in PDF)
La scena rappresentata dal pittore inglese preRaffaellita John Melhuish Strudwick nell'opera Il bel tempo andato (In the Golden Days) ricreata “dal vero”, con allestimento scenografico. Ancor prima di cedere all’ interpretazione storica e all’analisi del messaggio letterario di questa scena, le Tre Donne di Strudwick hanno rappresentato un mitologico inno alla leggiadria, al fascino seducente, al mistero e al pudore femminile.
FORSE FOTOGRAFIA
Visioni estese: Museo di Urban Art di Sandro Lombardo PHOTO-GRAFIA DI ROMA
Piazze, templi, fontane di Roma: Il tempio di Vesta di Livia Mazzani FOTOGRAFIA OLTRE
L’arte per il gusto dell’arte cantata dagli artisti pre-raffaelliti. La Bellezza come filo d’Arianna della Storia dell’Uomo e della nostra stessa vita. Il bel tempo andato di J. M. Strudwick. Rivista trimestrale di arte e fotografia creativa DIRETTA DA Gabriel Rifilato EDITA IN COLLABORAZIONE CON Libera Accademia di Roma
Luce, forma, colore: Colore e astrazioni di Roberto Principali
Forse fotografia VISIONI ESTESE
di Sandro Lombardo
Titolo dubitativo che funge da egida del metodo spontaneo di un certo modo di fotografare: ridiscussione delle categorie e dei confini delle tecniche. Proposte fotografiche che possono essere viste attraverso tre chiavi: l’arte, il segno e l’umano. Tre parametri sempre in correlazione tra loro, interdipendenti, con possibili richiami, contaminazioni, reinterpretazioni, innovazioni. Una fotografia che vuole spaziare libera in una dimensione atemporale. La fotografia non è solo fotografia, la grafica non è solo grafica, la pittura non è solo pittura, la poesia non è solo poesia.
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
20
M.U.RO. F O R S E
F O T O G R A F I A
“Questa è l’arte del popolo. Tutti la possono ammirare, senza pagare il biglietto”. RON ENGLISH
M
.U.Ro. – Museo di Urban Art di Roma, è il primo progetto di museo completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d'arte che segue, promuove e produce: la Street Art. Si sviluppa nel quartiere Quadraro di Roma e questa collezione di opere di Street Art, principalmente murales, appartiene alla comunità. Attualmente comprende 21 lavori realizzati da importanti firme dell'Arte Contemporanea di tutto il mondo. Il MURo è un progetto site-specific, ovvero ideato per far relazionare gli artisti con la conformazione e la storia dei luoghi di convivenza
sociale dove realizzano le proprie opere. Il MURo è un progetto community-specific, ovvero mira a percepire e rispettare lo "spirito dei luoghi" in cui interviene ed è condiviso coi cittadini, si confronta con le loro idee e le loro storie. Stimolare un Rinascimento dell'Arte Pubblica Contemporanea è uno degli obiettivi del MURo. Su doppie esposizioni e soggettive inquadrature, ho ulteriormente rivisitato in camera oscura digitale queste urban vision. Fulcro della mia ispirazione fotografica sono stati quindi gli sguardi, rappresentati attraverso figure antropomorfe con il loro
carico emozionale, talora accentuato da un’aura malinconica. In qualche modo l’intensità espressiva di questi volti è stata enfatizzata attraverso una mia rielaborazione che cita espressionismi astratti, frammentazioni, influenze cubiste. Inoltre la scelta di tinte monocrome contribuisce a sua volta ad una mia percezione di pathos, che molti murales spesso mi trasmettono.
La storia dell’arte è carica di reinterpretazioni di opere di altri artisti, e talora alcune opere sopravvivono al tempo anche grazie alle citazioni di nuovi autori. In tutti i casi quando gli artisti dialogano con opere precedenti, deve esistere il principio dell’invenzione e della novità dell’arte, secondo l’interpretazione degli stessi artisti immersi nel tempo e nella storia in cui vivono.
In alto: Street art di Jim Avignon. Trittico in basso: It’s a new day di Alice Pasquini. Nelle pagine successive: Dilkabear di Paolo Petrangeli (grande); Temple Tot di Ron English (piccola).
Sandro Lombardo
Fotografo appassionato. Viaggiatore curioso. Quando fotografo è come se entrassi in una sorta di beatitudine psico-fisica. Questo sentire, questo piacere è ciò che mi spinge a fotografare tutte le volte che posso. Il vero significato della parola dilettante è qualcuno che fa qualcosa per amore di essa piuttosto che per guadagno di qualsiasi genere, notorietà compresa. Andrè Kertesz diceva di se stesso “Io sono un dilettante e intendo rimanere tale per tutta la vita.”
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
22
Visioni estese: street art
Photo-Grafia di Roma
P H O T O - G R A F I A
D I
R O M A
di Livia Mazzani
Quello che mi appresto a percorrere è un viaggio fotografico della Roma antica attraverso i grandi incisori dal riferimento neoclassico della cultura dell'antico all'apertura verso le prime espressioni del Romanticismo. Ieri, un gioco di luci e ombre in b&n. Oggi, un gioco di colore quasi parossistico, contribuisce a dare allo sguardo di chi guarda un senso di euforia tipica del nuovo. Il tempo ha il suo colore. Ogni epoca ha il suo colore. Il colore siamo noi.
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
24
“...vedo le mura e gli archi E le colonne e i simulacri e l'erme Torri degli avi nostri...” GIACOMO LEOPARDI
(1817)
Viaggio fotografico attraverso la grafica produzione delle immagini, ne condivide le funzioni divulgative o artistiche e ne e opere di Luigi Rossini, vissuto a prende in prestito le finalità e modalità cavallo tra il Settecento e l'Otto- operative. cento (1790-1857), maestro dell'arte incisoria e riconosciuto come l'ultimo Giuseppe Montesano nella sua introdugrande illustratore delle meraviglie di zione a "Res, lo stato delle cose" dice: Roma prima dell'avvento della fotografia, "No, Biasiucci non è contento dell'appasono di grande suggestione scenografica. renza, lavora alla fotografia come fosse un'acquaforte, l'acquaforte un'incisione, La fotografia può, senza dubbio, essere l'incisione una scultura e la scultura un considerata l’erede dell’incisione, poiché corpo è anch’essa mezzo tecnico-artistico di ri- a corpo con la tenebra che incombe.
L
Tempio di Ercole Vincitore, ancora indicato come Tempio di Vesta di Luigi Rossini nel 1817 (sopra). Sotto: foto di Livia Mazzani (2014).
Livia Mazzani
Amo la fotografia La fotografia è uno strumento di ricongiunzione tra la natura e il mondo interiore, connessione intima con il reale. Entrare in armonia con la natura è trasformarla in esperienza visiva. Non esiste in nessun'altra arte la possibilità di questa connessione. Attraverso la macchina fotografica pensiero e sentimento si incontrano e si connettono al mondo.
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
26
Piazze, templi, fontane di
Roma: il tempio di Vesta
Fotografia oltre di Roberto Principali
Intendo evidenziare il forte legame che il fotografare ha con le innumerevoli possibilità espressive fornite dalla luce nonché con l’articolazione delle forme, delle strutture e con la natura allusiva dei cromatismi. Insomma. A ben guardare, la fotografia e’ una forma di espressione che si colloca pienamente nel solco della ricerca visuale del Novecento. Risulta ormai evidente il superamento dl concetto di fotografia come pura e meccanicistica riproduzione del reale nella convinzione che l’unica espressione possibile sia quella generata dallo sguardo espressivo. Si aprono, pertanto, nuovi orizzonti visivi utilizzando la fotografia come strumento al pari di altre tecniche espressive.
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
28
COLORE E F O T O G R A F I A
O L T R E
ASTRAZIONI “Forse il desiderio più profondo di ogni artista è quello di fondere tutte le arti, così come le cose si fondono nella vita reale”. MAN RAY
L
’astrattismo nasce in pittura nei primi decenni del Novecento. Compare una pittura (Kandisky) libera di inseguire le sensazioni generate dal profondo dell’anima. Dopo di che si giunge alla perfezione della geometria (Mondrian9, all’”espressionismo astratto”, all’”action painting”, all’informale. Quando non basta più la forma pittorica si e’ chiesto alla materia di esprimere sensazioni. Ciò per la pittura. E per la fotografia? Il problema nasce dal fatto che senza qualcosa davanti l’obiettivo non si ha immagine fotografica. Come superare l’impasse? Fotografando qualcosa che perda la sua identità, la sua riconoscibilità di oggetto reale.
La scena reale non esiste più, le forme vivono all’interno di un assemblaggio incuranti del mondo quotidiano. Il rapporto immagine-reale viene rimesso in discussione e il binomio reale-astratto lascia spazio a inedite soluzioni. I primi sperimentatori, quali Moholy Nagy e Man Ray (nelle pagine successive), fotografarono cartoni intagliati generando luci e ombre in modo tale da creare forme geometrizzate, o sovrapponendo alla carta sensibile corpi opachi che generano ancora forme di luce e ombre. Successivamente, più vicino a noi nel tempo, con lo stabilirsi a New York, Ernest Haas, negli anni ‘60 e l’inizio dell’era a colori, intraprese varie sperimentazioni sempre basate sulla perdita di riconoscibilità del soggetto fotografato.
ERNEST HAAS Nella sua carriera sperimentò l’ uso della fotografia a colori e con soggetti in movimento Fece parte dell’Agenzia Magnum Photos di cui diventò presidente nel 1959. MAN RAY Man Ray scoprì per caso le rayografie nel 1921. Mentre sviluppava alcune fotografie in camera oscura, un foglio di carta vergine finì in mezzo agli altri e dato che continuava a non comparire nulla, poggiò una serie di oggetti ancora a mollo e accese la luce. L’artista ottenne così delle immagini deformate, quasi in rilievo su fondo nero.
Roberto Principali
La mia passione per la fotografia risale ai tempi dell’università, quando, per gli studi intrapresi, iniziai a fotografare l’architettura. Da quella passione antica nasce l’attenzione verso le forme geometriche e il loro controllo visivo, l’attenzione verso i particolari e le loro forme. Tutto ciò mi ha portato a realizzare immagini la cui struttura confinasse con l’astrazione in una combinazione degli elementi essenziali della fotografia, quali il colore, le luci e le ombre, le linee.
ARTE E
FOTOGRAFIA Il lato ignoto della fotografia 3 • AUTUNNO 2014
30
Fotografia oltre: luce, form
ma, colore