XL motocross #19

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//19 GENNAIO //2014

SX // USA

ROCZEN VILLOPOTO REED

EPOCA PRONTI A PARTIRE TECNICA ELABORARE IL 4T







INDEX 08 26 74 88

MAGIC MOMENT SX USA // ROUND #01 #02 #03 MAN AT WORK // MAL DI “TESTA”

PAULBED’S SPACE // EVERTS VS TORTELLI

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MX EPOCA // il 2014 AL VIA

MAN AT WORK // IL MIRAVALLE CAMBIA VOLTO

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MARKET PLACE



Magic Moment Foto: TAKURO NAGAMI


Magic Moment Foto: TAKURO NAGAMI




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Magic Moment Foto: TAKURO NAGAMI





AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03

Il ballo del debuttante Ăˆ partita da Anaheim la stagione 2014 del motocross indoor. Ken Roczen ha iniziato alla grande sfruttando qualche errore di troppo dei suoi avversari. Ottimo Reed che è tornato alla vittoria. Testo Redazione XL Motocross Foto Takuro Nagami

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AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03

Ken Roczen

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iciassette gare, tutte di un fiato, quasi senza respiro e avremo il vincitore del supercross 2014. Ma prima di “cantar vittoria” si deve gioco forza passare per la serie interminabile di spostamenti e “scontri” all’arma bianca, tra i protagonisti di questa sempre più avvincente serie di gare. Al pronti via è stato il debuttante Ken Roczen ad avere la

meglio su tutti e con una condotta regolare nelle due gare successive alla sua vittoria ad Anaheim 1, al terzo round si è ripresa la tabella rossa di leader anche se di un solo punto rispetto a Ryan Villopoto. Il tedesco ha passato l’inverno alla corte di Aldon Baker, il preparatore che ha allenato piloti del calibro di Carmichael, Stewart e Villopoto, e ha retto splen-


didamente la pressione di questi primi appuntamenti. Pressione che invece sembra aver giocato brutti scherzi a Villopoto e Stewart. Il campione uscente è incappato in una serie di errori nelle due prove di Anaheim e anche se è riuscito a vincere il secondo appuntamento di Phoenix, non ha dato prova di quella superiorità che lo aveva caratterizzato fino alla

scorsa stagione. Stewart invece, dopo il “cappottone” della prima prova, si è lentamente ripreso conquistando il secondo posto al terzo round. Chi invece ha sorpreso tutti è stato l’australiano Chad Reed, mai domo. In sella alla Kawasaki, CR22 ha conquistato una perentoria vittoria alla terza prova che lo ha proiettato direttamente, e con merito, al ruolo di

Ryan Villopoto

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AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03

Chad Reed

comprimario di lusso per il resto della stagione. Chi invece è andato a ritroso, almeno in queste prime tre gare, è stato Ryan Dungey, capace del secondo 30

posto alle spalle di Roczen nella gara del debutto, ma costretto al terzo gradino del podio a Phoenix e fuori dalla zona medaglie al ritorno su Anaheim. Chi


James Stewart

Ryan Dungey

ha nettamente deluso le grandi aspettative è stato Justin Barcia, autore di un inizio di stagione a dir poco insignificante. Il “biondo” non è riuscito a

imbroccarne una e la sua settima posizione in classifica generale parla chiaro. Nella LITES, dopo aver subito la beffa per ben due volte all’ultimo giro della 31


AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03 Justin Barcia

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Cole Seely

finale, per mano di Jason Anderson (due vittorie) Cole Seely si è rifatto vincendo il terzo round e portandosi a casa la tabella rossa grazie al mezzo passo falso del suo avversario (quarto). Alle loro spalle è sembrato esserci un “buco” difficilmente colmabile dai loro avversari. Ottime le prestazioni di Zac Osborne, due volte terzo e ottavo, dopo una caduta

nella finale di Anaheim2. Altra conoscenza del mondiale motocross, Dean Ferris, che però non ha brillato in questo inizio di stagione e occupa soltanto il nono posto nella classifica generale e precede di due posizioni l’ex ufficiale Husqvarna, Michael Leib. Altri quattordici round alla fine, altre finali, altre emozioni. Il Supercross USA c’è! 33


AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03

Cole Seely

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Jason Anderson

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AMA Supercross 2014 / Round #01 #02 #03

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Zac Osborne

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MAN AT WORK

Mal di “testa” Enrico Tomasin, ci fa entrare nella sua “testa” Come si elabora la testata di un motore 4t alla Tomasin R&D Di Enrico Tomasin Foto: E. Tempestini

Fase 1 SMONTAGGIO

Prima di affrontare la parte pratica dello smontaggio della testata, viene analizzato nel dettaglio la parte progettuale della modifica da effettuare soprattutto in base alle esigenze del pilota e alla specialità che il motore dovrà affrontare (MX, EN, SM). Dopo la fase pratica dello smontaggio di tutti i componenti viene valutato lo stato di usura dei materiali per eventualmente procedere alla sostituzione dei particolari che non corrispondono ad un preciso standard e invece, nel caso di un motore nuovo, vengono misurate con attenzione tutte le tolleranze tra le componenti per verificare che tutto sia nella regola. 74


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MAN AT WORK

Fase 2 LAVORAZIONE SEDI VALVOLE La prima fase di lavorazione vera e propria alla quale viene sottoposta una testata, è quella della lavorazione delle sedi valvola. Una lavorazione che si effettua mediante una macchina a controllo numerico che, data l’elevata precisione della macchina operatrice, ci garantisce la concentricità millesimale questo per far si che la chiusura della valvola sulla propria sede risulti perfetta. La lavorazione prevede

anche la creazione di un profilo della sede valvola particolare in base al disegno della valvola stessa. Per questioni di “privacy” non possiamo farvi accedere alla fase di lavorazione e non possiamo mostrarvi “fotograficamente” come avviene realmente questo procedimento dato che, per la messa a punto di determinate “cose” abbiamo speso molto tempo ( e ovviamente anche denaro).

Fase 3 LAVORAZIONE CONDOTTI ASPIRAZIONE E SCARICO E CAMERA DI COMBUSTIONE A seconda delle necessità di elaborazione vengono modificati i condotti sia di aspirazione che di scarico. Questa fase di lavorazione viene eseguita manualmente e l’abilità e la sensibilità dell’operatore determina il risultato di tutta la fase. In alcune elaborazioni, i condotti vengono “aperti” mentre in atre tipologie di lavo76


razione, vengono “chiusi” modificando radicalmente la fluidodinamica dei gas e inoltre, viene raccordato il tutto in maniera maniacale con la lavorazione della camera di combustione. Al termine delle lavorazioni, le parti lavorate vengono sottoposte al trattamento di “shot peening”. Una sorta di “bombardamento” superficiale eseguito mediante un violento getto di micro sfere. Questo trattamento aumenta notevolmente la durezza superficiale dei particolari trattati e ne garantisce una rugosità ideale. 77


MAN AT WORK

Fase 4 CALIBRAZIONE DELLE MOLLE VALVOLA

Una fase altrettanto importante, nel contesto dell’elaborazione di una testata, è quella della calibrazione del carico delle molle. Ogni singola molla viene calibrata attraverso l’ausilio di una macchina che ci permette di misurare i carichi di ogni singola molla. Questa operazione

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è necessaria per capire la forza della molla e il suo comportamento durante la rotazione del motore, per far si che la molla sia adeguata al relativo albero a camme, all’elaborazione effettuata e al regime di rotazione del motore previsto per la specialità dedicata.


Fase 5 SCELTA DELLE CAMME E MODIFICA PISTONE

A seconda dell’uso in pista del motore, viene scelto un albero a camme da montare sulla testata e di conseguenza viene effettuata la scelta del pistone. Praticamente, una volta deciso quali particolari montare e dopo aver fatto le calibrazioni e le lavorazioni precedenti, la testata diventa un “pezzo unico”

nel senso che è dedicata esclusivamente a quel motore, a quella specialità e anche alle scelte del pilota, per come preferisce l’erogazione della potenza. Prepariamo direttamente in officina tutti i nostri particolari, per garantire al cliente la massima prestazione e la massima affidabilità dettata anche dalla

cura maniacale di ogni singolo procedimento e di ogni singolo particolare che installiamo e/o modifichiamo.

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MAN AT WORK

Fase 6 VERIFICA VALORI DELLO SQUISH E DEL RAPPORTO DI COMPRESSIONE

Dopo aver riassemblato il motore, vengono ricontrollate tutte le misure vitali del propulsore. Viene verificato che il rapporto di compressione sia esattamente quello

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fissato dai numerosi test di pre-serie che facciamo, vengono verificati gli ingombri del pistone sulla testa per scongiurare “interferenze” anche millesimali che potrebbe-

ro precludere l’affidabilità e le prestazioni e viene registrato il gioco valvole. Particolare cura viene riservata alla verifica dello “squish”, cioè la distanza dal pistone al basamento


della testa che deve essere esattamente quella dedicata al tipo di elaborazione che abbiamo affrontato. Questo livello è determinato da tre differenti misurazioni e cioè

l’angolo d’inclinazione dell’area di squish, l’ampiezza dell’area e l’altezza dell’anello di squish, ovvero, la distanza tra la base dell’area di squish e il cielo del pistone. Tenen-

do presente che questi valori sono molto ridotti, ogni minimo errore, anche millesimale, potrebbe causare il non perfetto rendimento della nostra elaborazione.

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MAN AT WORK Fase 7 FASATURA

Consiste nel mettere in fase le camme rispetto al punto morto superiore del pistone. Questo valore lo verifichiamo con estrema attenzione per ogni motore, anche se di base si potrebbero utilizzare dei valori “standard� ma, a causa di possibili differenze tra tutti i particolari che compongono il motore, preferiamo verificare nel

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dettaglio del propulsore in oggetto, questo importante valore. Nella nostra procedura di lavorazione, questo valore viene verificato e ripristinato anche ad ogni revisione del motore. Anche la minima variazione della lunghezza della catena, oppure dell’usura dei pattini o dello spostamento millesimale dei centri di rotazione degli alberi,

potrebbe causare delle piccole perdite prestazionali e attraverso il controllo accurato, cerchiamo di evitarle e comunque, di limitarle al massimo.


Fase 8 ASSEMBLAGGIO È una fase altrettanto delicata. Non assemblare correttamente un motore, dopo l’elaborazione, potrebbe compromettere tutto il lavoro fatto precedentemente. Generalmente usiamo una speciale chiave dinamometrica digitale auto tarante, per rispettare fedelmente le coppie di serraggio di ogni bullone in modo da evitare che dadi e bulloni “stretti” male provochino eventuali problemi tecnici. Per evitare di falsare la lettura delle chiave dinamometrica, applichiamo uno speciale grasso “ramato” a tutta la bulloneria per permettere la massima scorrevolezza e il minor attrito possibile tra i materiali.

Fase 9 DON’T TRY THIS AT HOME (non provate a farlo a casa) Ironicamente è la fase più importante da rispettare. La complicatezza del motore 4t non lascia spazio ad approssimazioni e soprattutto a errori. Ogni piccolo sbaglio si

paga caro, sia in termini di prestazioni che anche in quelli economici. Il consiglio che diamo a tutti i “preparatori improvvisati”, o presunti tali, è quello di affidarsi sempre a dei pro-

fessionisti del settore. A coloro che di questo mestiere ne hanno ricavato un’arte e da una “semplice” moto di serie, riescono a materializzare dei piccoli capolavori.

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PAULBED’S SPACE

Everts vs Tortelli La battaglia del ‘98 Di Nicola Paoletti Foto: E. Tempestini

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ualcuno conosce la canzone techno: “Try to beat me” ? (http://www.youtube.com/ watch?v=-l5li603cwI). Penso che siamo veramente in pochi a conoscere l’autore di questo motivetto maranza, cantato da Stefan Everts nel 1997, a suggello del suo terzo consecutivo titolo Mondiale nella 250. Everts aveva solo 24 anni quando raggiunse il suo quarto titolo Mondiale (uno in 125 nel 1991 e tre consecutivi in 250 nel 1995-1996-1997). Sicuro dei propri mezzi, il suo modo di fare aveva preso una direzione a volte altezzoso e un pò sbruffone. Certo che, era di sicuro tra i migliori, se non il migliore in assoluto tra i piloti del globo a guidare una moto da cross. Aveva battuto più volte anche gli americani 88

e il suo terzo titolo nella cilindrata più difficile gli aveva consolidato un’aurea di onnipotenza. Non nascondeva già da allora il suo obiettivo di battere il record di Joel Robert che, con sei campionati vinti era stato, fino a quel momento, il pilota più titolato nella storia del motocross. Già nella stagione 1997, Everts, seppur vincente, aveva avuto qualche grattacapo procuratogli da un velocissimo francese; Sebastien Tortelli (Campione del Mondo 125 nel 1996). Due piloti, due fuoriclasse: Everts e Tortelli. Un anno caratterizzato dal duello personale, un 1998 che ha lasciato negli archivi uno tra i campionati di motocross più belli e combattuti. Due protagonisti assoluti e la gara degli altri, tutti comprimari mai in grado, a

volte, di inserirsi tra i due velocissimi leader. Everts, guardava tutti dall’alto della sua classe e attraverso la fiducia nei suoi mezzi, dopo i tre titoli di Campione del Mondo consecutivi nella classe 250. Sebastien Tortelli: già Campione del Mondo nella 125, due anni prima, pupillo di Jean DeGroot (allora Team manager della Kawasaki). Pilota velocissimo, di un’imponente struttura fisica e dotato di un’aggressività senza eguali che, attraverso gli insegnamenti di Jacky Vimond, riuscì a trovare il giusto equilibrio per diventare vincente a tutti gli effetti. Il Mondiale Motocross 250 del 1998 vive su un eterno duello tra i due; Everts dall’alto della sua esperienza, conduce comunque il Campionato con una certa tranquillità


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fino all’episodio del Brasile quando, viene squalificato per un problema al silenziatore con la sua squadra, gestita da Dave Grant che, inspiegabilmente, non lo fermò per la sostituzione in gara. Everts vede così perdere di colpo il consistente vantaggio di punti fin lì accumulato, dando nuove speranze al francese Tortelli. Sebastien, già in Svizzera (penultima prova del Campionato), si avventa sul circuito elvetico con una grinta e una sicurezza disarmante nei confronti di Everts e non va per il sottile, arrivando anche al contatto fisico. Sebastien sta girando a pieno regime, Everts sembra accusare il colpo, ma nessuno dubita sulla sua esperienza e sicurezza mentale. Il Mondiale arrivava alla sua ultima gara in Grecia, dove si sareb90

be deciso il Campione del Mondo 250 del 1998. Due manche per vedere il migliore; a inizio giornata i pronostici erano tutti a favore di Stefan Everts, che partiva con un vantaggio di 8 punti e una condizione psicologica forte dell’esperienza di quattro campionati vinti. Tortelli era però un bel “mastino”, pilota aggressivo e imprevedibile, dotato di una notevole velocità e resistenza, ma anche capace di errori frequenti e stupidi. Nuova pista, bella e veloce, una giornata soleggiata ma ventosa. Nella prima manche Everts parte davanti, Tortelli recupera subito e si accoda in seconda posizione. La gara, come da pronostico, si gioca tra loro due, a Everts basterebbe arrivare dietro a Sebastien in ambedue le manche per vincere comunque il

titolo. Stefan è un campione e vuole dimostrare sul campo che è più forte di Tortelli. Ma qualcosa s’inceppa: Stefan non riesce ad allungare su Sebastien che sembra invece recuperare poco alla volta. Poi in un tratto in discesa con curva a sinistra, Everts sbaglia clamorosamente “l’imbeccata” del canale, esce dal solco con la ruota anteriore, e come un “amatore” si sdraia proprio davanti a Tortelli. Tortelli lo passa quasi incredulo per un regalo così grande. Everts riparte ma stenta a trovare il ritmo suo solito, forse anche a causa di una scelta sbagliata degli pneumatici. Tortelli trova anche il tempo di scivolare a sua volta e nonostante venga passato da Beirer e Vohland, va a vincere la prima manche. Everts arriva terzo (Beirer secon-


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PAULBED’S SPACE

do) e adesso sono solo 3 i punti che separano il Francese dal Belga. Chi arriverà davanti nella seconda manche vincerà il Mondiale. Nella seconda manche Everts parte in testa, Tortelli invece è quarto, dietro a Vohland e Beirer. Sebastien li passa e in un attimo è dietro a Everts. Everts comincia a guidare stranamente legnoso, perdendo quella fluidità di guida che lo ha sempre contraddistinto. Tortelli come uno squalo che ha annusato il sangue, guida sempre più convinto, veloce e aggressivo, e passa agevolmente Everts all’interno di un piccolo dosso. Tortelli allunga inesorabilmente, guida velocissimo e sicuro. Everts crolla, non reagisce, sembra non essere più in grado di guidare, è irriconoscibile. Sbaglia e fa spegnere la moto come un novellino, non ha 92

più ritmo, non c’è più con la testa, al traguardo arriverà settimo, passato da piloti che durante la stagione aveva sempre surclassato. Sebastien Tortelli vince a 20 anni il suo secondo titolo di Campione del Mondo: “Sono stati i 30 minuti più lunghi della mia vita, ogni minuto era interminabile, ma ad ogni giro che chiudevo sapevo che mancava sempre meno alla fine; dovevo rimanere concentrato perchè Everts mi era dietro, non dovevo sbagliare nulla e il mio unico obiettivo era arrivare alla bandiera a scacchi in testa”. Sebastien è raggiante, sicuro di sé e ha già le idee chiare con un biglietto di sola andata per gli USA. Everts da quella gara venne spesso ritenuto un pilota fragile a livello psicologico, la gara della Grecia fu davvero una pagina “strana” nella carriera del pluricampione Belga,

e da lì partì quello che fu il periodo più nero della carriera di Stefan. Nei due anni seguenti infatti Everts saltò quasi interamente due stagioni, dopo infortuni seri che ne compromisero quasi la continuazione della sua carriera nel motocross. Tortelli è ritenuto a tutt’oggi l’unico pilota che detronizzò in maniera plateale Everts (il confronto con Albertyn seppur coriaceo, non fu mai così di alto livello). Sebastien emigrerà nel 1999 negli USA. Fu protagonista di numerosi Campionati National, in testa alla classifica, spesso unico comprimario di Ricky Carmichael, solo una “collezione” di infortuni, motivata dal suo stile “iper-aggressivo” e sempre al limite furono le cause che gli negarono un titolo che avrebbe senza dubbio meritato “anche di là”.


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CHRISTOPHE NAMBOTIN E3 WORLD CHAMPION

la regola... Con oltre 240 titoli iridati conseguiti, nel 2013 KTM stabilisce un nuovo primato, vincendo 4 titoli piloti e 4 titoli costruttori in 4 differenti classi.

del

4+4

CAIROLI ED HERLINGS TINGONO DI ARANCIONE IL MONDIALE MOTOCROSS NELLA MX1 E MX2 . NELL’ENDURO CRISTOPHE NAMBOTIN CONQUISTA IL TITOLO NELLA CLASSE E3, MENTRE ANTOINE MEO TRIONFA NELLA E1 E DOMINA LA SIX DAYS IN SARDEGNA. E NON È FINITA QUI...

Il nostro palmares di vittorie nelle competizioni, con oltre 240 titoli iridati nelle categorie più diverse, innumerevoli titoli nazionali e 12 vittorie consecutive alla Dakar – la competizione di rally più dura al mondo – è una dimostrazione impressionante dell‘elevata competenza tecnica di KTM e della qualità dei nostri prodotti. Rimane solo da chiedersi... Quale sarà il prossimo successo? – READY TO RACE!

KTM Group Partner


Grafica: E. Fiaschini, Kiska

ANTOINE MEO E1 WORLD CHAMPION

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Photos: Taglioni S., Archer R.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

Finalmente si riparte Testo S. Pecora Foto C. Capiani

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Il via della manche finale della MX2 99


Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

1 Paolo Trollo (BSA 500) Campione Italiano A1.

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opo la lunga pausa invernale, finalmente i motori delle splendide moto d’epoca ricominciano a suonare e i protagonisti si apprestano ad affronta un campionato italiano FMI che promette scintille ; oltre 180 piloti saranno schierati nella varie classi per ben 7 prove che si disputeranno su alcune delle più belle piste d’Italia tra cui Cingoli , Faenza , Castiglione del Lago. La nuova formula di campionato ha introdotto alcune novità con due di queste da sottolineare. Come prima cosa, tra

le più eclatanti, è stata aggiunta una nuova categoria, la D3 (moto costruite negli anni dal 1986 al 1989), che riporterà in pista moto con “addosso” i primi esperimenti di freni a disco posteriori e di forcelle rovesciate, tutte modifiche oramai di serie su tutte le moto contemporanee. Altra novità e che quest’anno non ci saranno i sidecar a far da cornice, a questo campionato ma avranno un “torneo” tutto dedicato a loro e ai quad. Molti i piloti titolati che si schiereranno al via, e molti saranno gli ex campioni


Italiani junior ed ex piloti senior oramai più che quarantenni, cinquantenni e addirittura anche sessantenni e oltre. Piloti che comunque con la manetta ci sanno ancora fare e che riescono a “staccare” tempi sul giro da spaventare anche qualche baldo giovane. L’entry list prevede nomi che garantiscono uno spettacolo senza precedenti, uno spettacolo al quale non si potrà mancare . Per non parlare delle moto presenti: dai gloriosi Maico ai tecnologici Tgm, dagli Aim agli Aspes, dai Villa, ai prestigiosi BSA.

Marchi oramai scomparsi da tempo, fino agli ultimi modelli delle giapponesi realizzate nel 1980 con i doppi ammortizzatori. Seguendo questo campionato e curiosando tra i paddock sarà facile incontrare icone di questo sport come Francesco Villa, Basilio Portelli, Eno Carducci, Franco Perfini, Pietro Miccheli o qualche altro nome “altisonante” che ad ogni prova di questo campionato spunta dal nulla per riassaporare gli antichi fasti di moto che hanno veramente fato segnare un’epoca. Le moto sono

2 Malanchini Franco (Maico 400) Campione Italiano A3.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

171 Marescalchi Massino (Yamaha 250) prima stagione a tempo pieno nel motocross d’epoca per il ravennate che conclude il campionato 2013 al terzo posto nella classe D1.

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divise in categorie basate sugli anni di costruzione, dalle moto pre anni 70 fino al 1989. Sarà quindi possibile vedere in gara delle vere opere d’arte su due ruote , moto tenute e mantenute maniacalmente

che verranno affiancate da moto più nuove degli ultimi modelli sul mercato . L’inizio delle danze è previsto per il 26-27 aprile sulla pista di Passo Corese (RI), per poi proseguire con Cingoli, Paroldo, Castiglio-

ne del lago, Castellarano, la Barbaiola (Modena) e come ultima tappa, quella decisiva, il 28 settembre a Faenza, dove si terranno le premiazioni al termine di un campionato di quattordici manche . L’appunta-


mento è comunque fissato per il 22-23 marzo sulla pista di Pinerolo alla prima manifestazione di apertura della nuova stagione 2014 “C’era una volta il cross”.

45 Ulivi Franco dominatore assoluto della classe D2 per anni, nel 2013 “solamente” secondo.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca 198 Zappoli Ruben (Aprilia 50) Campione Italiano F2.

362 Cancelli Roberto (AIM 50) Stagione sfortunata, condizionata dall’infortnio a Castiglione.

196 Cristofani Cristian (Honda 250) Campione Italiano tra i giovani (Classe G).

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122 Mugnaini Gragorio (Morini 250) Campione Italiano A2.

278 Federico Neri (Honda 480) Stagione condizionata da troppo problemi tecnici per giovane faentino, settimo nella classe G.

60 Saibene Giuseppe (Cagiva 125) Campione Italiano E4.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

Partenza della 125 a Cingoli

Il “Tittoni” di Cingoli, il bellissimo tracciato marchigiano è in calendario anche quest’anno.

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79 Vigini Simone (Honda 250) Campione Italiano D2, sicuro il suo passaggio alla D3 nel 2014, nuova categoria per moto oltre i 250 cc dal 1986 al 1989.

271 Capiani Giordano (Honda 480) Stagione regolare per il faentino, 5° nel campionato 2013 nella classe D1 e 5° nel gr. 4.

175 Stefano Neri (Honda 500) Altalenante 2013 per il faentino, solamente settimo nel gr. 4, nel 2014 sarĂ impegnato nella classe D2.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

420 Cristofani Franco (Aprilia 125) e 152 Miglionico Stefano (Aprilia 125)

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Morini Stefano (Gori 50) Sesto lo scorso anno nella classe F1.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

Ragazze “Red Bul” a Cingoli.

Calendario 2014 Campionato Motocross d’Epoca Gr. 5 e Gr. 4 27 aprile

Montopoli in Sabina (RI)

Crossodromo Ponte Sfondato

25 Maggio

Cingoli (MC)

Crossodromo B. Tittoni

8 giugno

Ronchi di Paroldo (CN)

Crossodromo La Gamellona

29 giugno

Castiglione del Lago (PG)

Crossodromo V. Rosadi

13 luglio

Castellarano (RE)

Crossodromo Comunale

14 settembre

Levizzano di Castelvetro (MO)

Crossodromo La Barbaiola

28 settembre

Faenza (RA)

Crossodromo Monte Coralli

Pagina Ufficiale FMI: http://www.federmoto.it/home/moto-depoca.aspx Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/294735620555104/

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Partenza della classe D (D1 e D2) a Cingoli.

881 Franchini Michele (Kawasaki 250)

377 Masi Mattia (Aprilia 50) Terzo in campionato nella classe F2.

98 Stefano Pecora (Maico 250) Settimo lo scorso anno nella classe D1.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

Piace Cingoli ai faentini (Giordano Capiani, Stefano Neri e Federico Neri) tutti a podio i tre portacolori del moto club Monte Coralli di Faenza.

204 Francucci Stefano (Villa 125) Spettacolare passaggio a Carpi.

311 Iacomini Luca (TM 125) Sempre velocissimo ma “solamente” terzo in campionato (classe G).

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177 Rippa Franco (CZ 250)

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

25 Vigini Simone (Villa 125) Veloce e spettacolare anche in sella alla 125, secondo nella E2.

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47 Paolo Torta (Maico 250) Secondo nella assoluta del gruppo 4.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

117 Ferrari Ivano (Honda 250) Altalenante la sua stagione 2013, quarto nella classe D1.

51 Callingani Gianluca (Villa 250) Campione Italiano classe B.

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I “cinquantini” pronti al via a Carpi.


Schieramento al cancello per la classe B a Carpi.

Podio di campionato a Faenza per la classe D2, il neo campione Vigini festeggia il titolo con il suo team.

691 Rossi Marco (Villa 360) Gran volo per il Campione Italiano della classe D1.

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca 82 Orbati Alessandro (Villa) Campione Italiano nella Classe B a punteggio pieno.

178 Bernardi Carlo (Husqvarna) Terzo nella assoluta della classe A1.

213 Morvidoni Mauro (CZ 360) Quarto nella classe A1.

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820 Panti Paolo (Simonini 50)

225 Vaccari Alessandro (Honda 125) Secondo posto per l’emiliano nella generale della classe E4.

206 Iseppi Mattia (Simonini 125) Campione Italiano classe E3.

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38 De Santis Renzo (CZ) Quarto in campionato nella classe A2.

Partenza della 125 a Castiglione del Lago, tracciato in calendario anche nel 2014

153 Miglionico Stefano (Cagiva 125) Quinto in campionato nella E4.

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142 Giannecchini Riccardo (Honda 125)

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Campionato Italiano // Motocross Moto d’epoca

Le “faccie” della passione per il motocross: Capiani, Pecora e Morvidoni.

Trasferta impegnativa per il campano Miglionico, se non passione questa!

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Le piccole “cinquanta” alle presecon la partenza in salita del “Rosadi” di Castiglione del Lago.

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FILIPPO BERTUZZO // MX1

lb-design.it info@lb-design.it LB-design

IVAN ZUCCONI // FMX


SAMUEL ZENI // MX2

Sono i

dettagli a fare la differenza tra buoni piloti e veri campioni

#ALFREDO TACCAE STACCA


MAN AT WORK

Il nuovo look del Miravalle per gli Internazionali 2014 Tutta nuova la pista di Montevarchi, sorprese - spettacolo. Impianto adeguato alle norme ambientali e di sicurezza

M

ONTEVARCHI – Il 16 febbraio 2014, quando gli Internazionali d’Italia di motocross giungeranno a Montevarchi per l’ultimo round del trittico previsto dal calendario, troveranno un’inattesa, elettrizzante novità e cioè una pista completamente rinnovata. Mentre l’impianto è stato infatti sottoposto ad un profondo intervento di adeguamento alle più aggiornate norme ambientali e di sicurezza, il tracciato ha conosciuto una vera e propria rivoluzione. 126

Il dinamico staff del Brilli Peri, guidato dal giovane presidente Alessandro Mugnaini, si è infatti affidato all’esperienza ed alla creatività (nonché alla capacità con la ruspa) del popolare Maurizio “Mauri” Del Barba con il quale è stata condivisa prima la progettazione e poi l’esecuzione del radicale re-styling. In un’ideale vista dall’alto, la pista non cambia la sua fisionomia ma completamente diversa è la natura del tracciato che, da portabandiera di una concezione tradizionale

del motocross, si è trasformato in uno dei più evoluti del settore. Curvoni ampi e velocissimi in appoggio raccordano i rettilinei sui quali sono state disegnate gobbe più dolci, capaci di trasformare tutti i salti in doppi e tripli. E poi è stata realizzata una “piscina” di sabbia ad alto tasso tecnico, capace di rendere ancor più severa la selezione. Ma organizzatori e designer non si sono dimenticati l’attività di base e così il Miravalle in versione terzo millennio potrà


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MAN AT WORK

essere interpretato anche da giovanissimi ed amatori offrendo sempre sicurezza, divertimento e contenuti tecnici. In particolare evidenza sono state tenute anche le esigenze dei servizi a bordo pista (commissari, sanitari e medici etc.) che potranno raggiungere anche i punti più impervi grazie alle nuove corsie di servizio. Altra peculiarità del tracciato toscano è che tutte le scelte progettuali trovano riscontro in una motivazione ambientale visto che il nuovo profilo conterrà le emissioni sonore entro le barriere naturali antirumore. “Solo nella zona della partenza sono stati movimentati oltre 6.000 metri cubi di terreno e roccia – spiega il Presidente Mugnaini – che hanno permesso di abbassare il livello della pista di circa quattro metri e di creare una grande barriera antirumore naturale, alta una decina di metri, che a lavori finiti potrà essere utilizzata come tribuna con una capienza di oltre duemila spettatori. Anche il bosco sul quale insiste gran parte del tracciato è stato completamente ripulito e le piante di alto fusto, in particolare querce e pini, sono state 128

alzate assicurando una perfetta visibilità delle gare da tutti i punti di osservazione”. I lavori rappresentano una prima risposta ai problemi di compatibilità ambientale che avevano portato addirittura alla temporanea chiusura dell’impianto; l’intervento ha avuto inizio il 29 ottobre e terminerà in vista del primo grande appuntamento stagionale, appunto il round decisivo degli Internazionali d’Italia di Motocross, unico appuntamento che si tiene sulla penisola dopo le due gare in Sardegna e in Sicilia. A farsi carico dei lavori è quasi interamente il Moto Club Brilli Peri; ma anche le istituzioni hanno svolto la loro parte, in particolar modo il Comune di Montevarchi, proprietario dell’impianto, che ha attivato tutti gli uffici competenti per adeguare la struttura alle più recenti normative ambientali e di sicurezza in modo da mantenere attivo quello che è considerato uno dei circuiti più belli e importanti in campo internazionale. L’impianto di Miravalle si distingue a livello mondiale per le due comode tribune per il pubblico, di cui una coperta, che garantisco-

no il massimo confort agli spettatori con qualsiasi condizione meteo. Ora, grazie all’intervento di ristrutturazione, la pista si inserisce in maniera sempre più armonica in un contesto naturale di grande pregio. E in una stagione 2013 veramente particolare, il Miravalle sarà anche il fulcro logistico di un altro importante evento, la quarta prova del Campionato Italiano Under 23 /Senior di enduro, in calendario il 21 settembre. Per la prima volta il Moto Club Brilli Peri si cimenterà nell’organizzazione di una gara di questa specialità del fuoristrada rispondendo però ad una passione presente sul territorio ed esaltando le caratteristiche dei percorsi collinari che si snoderanno nei comuni di Montevarchi e Bucine. L’impianto di Miravalle ha festeggiato nel 2009 i 40 anni di attività e dal 1980 (anno dello storico Gran Premio d’Italia vinto da Michele Rinaldi) ad oggi per 8 volte ha ospitato gare di campionato del mondo del motocross oltre a campionati europei e ad una straordinaria quantità di campionati italiani e di prove degli Internazionali d’Italia.


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Ennesima tragedia nel motocross R.I.P. Kasper Testo e Foto Paola Calonghi

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u questa stagione tanto attesa e non ancora iniziata, all’improvviso e ancora una volta, cala un velo cupo, soffocante. Kasper Lynggaard, bravissimo rider danese, perde il controllo della sua Yamaha cade e viene travolto dalla moto, la sua vita finisce in quell’istante, sotto le luci fredde dei riflettori del Palazzo dello Sport di Dortmund. Ogni volta che sentiamo una notizia così, tante, troppe volte negli ultimi anni, rimaniamo senza fiato, la mente annebbiata dalla perdita di senso, frasi di circostanza strozzate in gola e una domanda che ci rode i pensieri, come un tarlo. Sempre la stessa, all’infinito, “ne è valsa la pena”? A cosa è servito allenarsi sino allo stremo delle forze, respirare polvere e fango, sopportare sconfitte e suturare ferite? Ogni volta che un pilota cade e non si rialza 132

più non possiamo fare a meno di pensare a quanto sia labile il confine fra il vivere un sogno e sprofondare in un incubo. Ma poi chiudiamo gli occhi e cerchiamo di far risuonare i loro nomi dentro di noi, frughiamo nei pensieri sino a incontrare il loro sguardo e facciamo quello che ogni fotografo farebbe, cerchiamo i frammenti delle loro esistenze impigliati nei nostri scatti e li riportiamo in vita, per un istante, nell’unico modo in cui siamo capaci, parlando con le immagini. Non è stato difficile ritrovare Kasper, bello e sorridente con la maglia rosso fuoco della sua Danimarca all’ultimo Trofeo delle Nazioni. Non era fra i primi, non faceva notizia, ma a noi piaceva e lo abbiamo fotografato tanto. Ci piacevano gli occhi celesti e stupiti da bambino alla vigilia di Natale e quella faccia incredibile,

un misto fra un freestyler ed un pirata. Ci piaceva il modo in cui chiedeva, sulla line di partenza, di essere ripreso vicino a Dungey, il sorriso incredulo di chi incontra un idolo e lo sguardo determinato di chi sa di meritare di essere proprio lì. Abbiamo riguardato i fotogrammi, uno ad uno, li abbiamo ingranditi in cerca di un’ombra, di un dubbio, di un presagio negli occhi chiari di Kasper e ci abbiamo trovato solo coraggio, gioia allo stato puro ed orgoglio, allora il tarlo si è addormentato. Ci siamo risposti che sì, forse ne vale pena, forse si può anche morire a ventiquattro anni per una passione che ti ha fatto sentire davvero vivo e abbiamo fatto l’unica cosa che potevamo fare per lui, pubblicare queste foto perché anche voi lo ricordiate così, bellissimo, consapevole e spudoratamente felice.


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Foto: TAKURO NAGAMI


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