TATTICA
LUCA DIDDI
3-4-3: L'EVOLUZIONE DI UN CARATTERE IN VERTICALE LA METODOLOGIA APPLICATA ALL'ALLENAMENTO
www. youc oac h. it
YOUCOACH.IT
Ricerca, studio, confronto: questo sta alla base di YouCoach, un sito creato da allenatori per allenatori con lo scopo di fornire gli strumenti migliori per allenare la propria squadra. YouCoach è la guida online per gli allenatori di calcio: il sito offre oltre 1500 esercizi, allenamenti psicocinetici, situazioni semplificate, giochi semplificati, partite a tema, giochi condizionati, e-book e approfondimenti con la collaborazione di allenatori esperti e preparati, aperti alla condivisione di idae e al miglioramento continuo. YouCoach.it offre la possibilità di leggere e condividare gli articoli dai nostri collaboratori (allenatori, osservatori, nutrizionisti, psicologi e preparatori atletici) direttamente dal web e su qualsiasi dispositivo mobile grazie a contenuti semplici, immediati e fruibili ovunque e in qualunque momento. La presenza di YouCoach sui maggiori social network permette inoltre di commentare e condividare gli articoli proposti: YouCoach è su Facebook, Twitter, Google+, YouTube e LinkedIn. Non sempre un allenatore ha gli strumenti e il tempo per pianificare e monitorare al meglio la stagione calcistica: per questo il team di YouCoach ha creato YouCoachApp, l’applicazione web che permette di creare, salvare e monitorare ogni allenamento dall’intera stagione usufruendo di un ampio database di esercitazioni suddivise per categoria e obiettivi e ordinate per livello di difficoltà. Iscriviti ora a YouCoach e prova subito a creare il tuo programma di allenamenti con YouCoachApp! You read, You share, YouCoach!
ll tuu stagionn semprr ii tascc PIÙ VELOCE, PIÙ SMART, PIÙ ACCESSIBILE. Scopri la nuova app di YouCoach pensata per semplificare il tuo modo di allenare e perfetta per coinvolgere i tuoi giocatori. La tua passione è finalmente a portata di smartphone!
TUTTI I CONTENUTI DI YOUCOACH NOTIFICHE SU ALLENAMENTI E PARTITE COMUNICAZIONE DIRETTA CON I GIOCATORI
Vieni a scoprirla su www.youcoach.it/youcoachapp-mobile
3-4-3: l'evoluzione di un carattere in verticale / 7
L'AUTORE
Luca Diddi Allenatore Uefa A
Luca Diddi (Firenze 1978) è un allenatore professionista e attualmente lavora presso il Carpi FC 1909 come allenatore della Primavera. Da calciatore ha militato nel Settore Giovanile della Pistoiese, ma un infortunio ne ha segnato il prematuro ritiro dal campo. La carriera da allenatore inizia con numerose esperienze nei Dilettanti tra Settore Giovanile e Prime Squadre con ottimi risultati; dopo quattordici stagioni consecutive come allenatore, approda fra i professionisti con il Carpi dove, in tre anni, affronta la scalata dall’Under 16 alla Primavera, collaborando anche con la Prima Squadra.
8 / Luca Diddi
INTRODUZIONE
“Uno non è un grande allenatore quando fa muovere i giocatori secondo le proprie intenzioni, ma quando insegna ai giocatori a muoversi per conto loro. L’ideale assoluto avviene nel momento in cui l’allenatore non ha più niente da dire perché i giocatori sanno tutto quello che c’è da sapere. Ecco il ruolo dell’allenatore!”. Julio Velasco
Il ruolo dell’allenatore Nella mia visione di calcio io credo fermamente che essere allenatore significhi prima di tutto essere se stessi, senza imitare altri colleghi, tenendo sempre fede ai propri principi di gioco e di sviluppo, alle proprie idee e filosofia. È importante non arrivare mai ad attuare un calcio di imitazione o a proporre esercizi non in linea con la nostra metodologia di allenamento. Un allenatore deve cercare di trasmettere ai suoi ragazzi, con entusiasmo e professionalità, la propria idea di calcio. Conoscere i propri giocatori e renderli partecipi del progetto, dare loro sicurezza e, soprattutto nei momenti di difficoltà, non trasmettere ansia ma serenità mandando loro il messaggio della cultura del lavoro è ciò che alla fine che ripaga sempre dai sacrifici sostenuti. Sono convinto che tutte le esercitazioni che si propongono ai nostri ragazzi siano sempre volte al costante miglioramento del gioco di squadra e solo attraverso un lavoro metodico, attenzione e professionalità si possano raggiungere gli obiettivi prefissati; è sempre fondamentale l’aiuto da parte dei propri giocatori: sono loro che, spesso, determinano i successi o gli insuccessi della squadra. Altrettanto importante è far sì che in ogni esercitazione che proponiamo non ci sia un solo obiettivo ma minimo quattro, per evitare di annoiare il calciatore ed essere sempre in grado di motivarlo fornendo indicazioni e dimostrandogli i benefici che potrà trarre dall’esercizio. I successi non si ottengono con il minimo sforzo bensì con il massimo impegno di tutti i componenti della squadra e dello staff, dal momento che l’obiettivo è comune. Sulla base di queste premesse ritengo che l’allenatore debba avere due caratteriste fondamentali: la passione e la resilienza. La passione è il motore che permette di fare, di amare e dare tutto a questo sport. Ho sempre creduto in questo valore carico di significato, l’ho sempre visto come “quel qualcosa in più” che può portarti al successo prima come calciatore e poi ancora di più come allenatore ed è senz’altro la caratteristica che più rispecchia la mia idea di calcio: senza passione ogni sforzo è vano. Cercare e trovare la passione ogni giorno, come io ho sempre fatto, è fondamentale per non percepire la fatica di quello che si sta fa-
3-4-3: l'evoluzione di un carattere in verticale / 9
è la distanza da tenere dall’avversario, in base al rapporto di velocità tra il difensore e l’attaccante. In una fase di marcatura individuale dobbiamo fare grande attenzione alla postura del corpo in funzione di palla e avversario. Il posizionamento dei piedi dev’essere sempre rivolto verso la palla in caso di attacco laterale della squadra avversaria, bisogna tenere sempre sotto controllo l’avversario e capire le intenzioni di chi ha la palla. In caso contrario mi abbasso e rompo la linea (tolgo profondità). La regola fondamentale in fatto di marcatura individuale e di 2 contro 1 è: • •
marco uomo, passo palla, marco spazio; palla dietro, parte palla, marco spazio.
Altro fattore fondamentale da analizzare in fatto di marcatura individuale sono gli appoggi dei piedi in una situazione di 1 contro 1, che devono essere sempre leggeri senza perdere mai di vista la palla nei vari spostamenti. Quando si arriva a difendere sia in una situazione di 1 contro 1 che nel modulo 3-4-3, specialmente in fase difensiva, ci sono varie cose da tenere in considerazione: •
• •
1 contro 1 da fermo: in questa situazione se l’avversario ha il dominio della palla è importante arrivare su di lui e fermarsi, piedi vicini e baricentro basso, e aspettare a intervenire appena sposta la palla (la prima mossa è sempre la sua); 1 contro 1 in avvio: in questa situazione dobbiamo avere pazienza e cercare la palla quando la stacca dal piede che conduce e indirizzarlo nella corsa; 1 contro 1 lanciato: in questa situazione è importante non farsi trovare fermi, occorre indirizzare dalla parte del piede debole dell’avversario. Nella marcatura frontale la posizione del corpo dev’essere staccata, laterale in modo da vedere la palla, e l’attaccante deve sempre essere tenuto a distanza (un braccio come riferimento). In questo tipo di marcatura non si rischia mai l’anticipo ma si fa prendere sempre la palla all’attaccante e poi si lavora in modo da non scoprire mai la fase difensiva. Nella marcatura di fianco in varie zone del campo e fondamentale intervenire sempre quando si è in condizione di arrivare sulla palla e si deve intervenire sempre con il piede lontano; se vogliamo intervenire con il piede vicino dobbiamo andare forzatamente in scivolata e schiena in terra. Facciamo attenzione a non abboccare mai alle finte ma vedere sempre la palla.
1.2 - IL CENTROCAMPO Il centrocampo è formato da quattro giocatori a zona, due mediani e due esterni. I due centrocampisti centrali o mediani sono giocatori fondamentali nel mio sistema di gioco e hanno, in fase difensiva, prevalentemente compiti di interdizione, copertura delle traiettorie di passaggio verticali, raddoppio sulla zona centrale ed esterna con movimenti coordinati di recupero della palla. In fase di possesso fanno parte del famoso rombo o pentagono di impostazione del gioco insieme ai tre difensori e hanno il compito di cercare l’uscita dalla prima pressione avversaria aiutando 18 / Luca Diddi
i difensori; inoltre devono essere in grado di lanciare gli esterni di centrocampo con palla nello spazio per acquisire ampiezza. Devono avere buona personalità, ottime capacità tecniche e buona velocità di gioco. I centrocampisti esterni devono essere giocatori di grandi qualità aerobiche e capacità tattiche difensive, pronti eventualmente a formare la difesa a quattro o riformare la difesa a tre nel caso in cui uno degli interni di difesa si sia spinto in avanti ad appoggiare un azione offensiva o sia uscito esternamente su un avversario. In fase offensiva si richiedono tempi di inserimento, sovrapposizioni alla punta in possesso di palla, creando così una situazione di 2 contro 1 sull’esterno, sfruttare il campo in ampiezza e, rispetto al movimento della punta esterna, in profondità o con movimenti di taglio verso la zona centrale del campo.
1.3 - GLI ATTACCANTI Gli attaccanti sono i primi difensori; con palla alla difesa avversaria devono stare stretti per chiudere le traiettorie di passaggio in verticale e indirizzare così il gioco sugli esterni dove, concordatamente, si intende portare pressione. Devono comprendere bene, come tutta la squadra, la differenza tra pressione, azione di un compagno sull’avversario in possesso di palla per togliere tempo e spazio di giocata, e pressing, azione coordinata di un reparto o di tutta la squadra tendente, con azioni di anticipo, a rubare palla ed eventualmente ripartire. Voglio che i miei giocatori assimilino come concetto fondamentale che si può portare pressione senza che scatti il pressing, perché magari in quel momento la squadra non è attenta oppure non ci sono le giuste distanze tra i reparti per un azione coordinata, ma non ci può essere pressing senza pressione sull’avversario. In fase offensiva i due esterni devono sfruttare il campo in ampiezza, avere doti di velocità, abilità tecniche per sfruttare la situazione di 1 contro 1 che spesso in questi casi si viene a trovare, capacità di lettura della palla coperta e scoperta e sapere quindi quando attaccare lo spazio e quando venire a “raccattare” la palla. Prediligo giocare con il giocatore di piede sinistro a destra e viceversa dal momento che non mi interessa che gli attaccanti vadano al cross ma, piuttosto, che sui movimenti con o senza palla verso l’interno del campo possano sfruttare le loro doti tecniche per tiri in porta, passaggi in verticale per i compagni di reparto, ed essere in appoggio alla punta centrale. Il vertice alto, la punta centrale, deve saper giocare di spalle, avere doti di attacco allo spazio, capacità di dare profondità alla squadra e, qualora la situazione lo richieda, avere capacità di gioco aeree, sia per dare un’alternativa al gioco a terra sia per sfruttare eventuali cross.
3-4-3: l'evoluzione di un carattere in verticale / 19
08
SVILUPPO MANOVRA OFFENSIVA: VERTICALIZZAZIONE, TERZO UOMO CON SPONDE E POSSESSO PALLA MEZZO OPERATIVO
Gioco condizionato
DURATA 36 minuti
OBIETTIVI • Principi offensivi • 3-4-3 • Seconda palla • Manovra • Attacco porta • Ripartenza • Pressing • Taglio
MATERIALE • • • •
Cinesini 24 casacchedi 2 colori diversi 2 porte 20 palloni
ORGANIZZAZIONE
PREPARAZIONE Area di gioco: 60×70 metri Giocatori: 34 + 2 portieri Numero di serie: 2 da 15 minuti con 3 minuti di recupero tra le serie
All’interno di un campo di 60×70 metri schierare due squadre con il modulo 3-4-3. Collocare delle sponde (giocatori verdi) ai lati del campo con la seguente disposizione: sui lati lunghi tre sponde per parte, sui lati corti quattro per parte, posizionate rispettivamente due a destra e due a sinistra delle porte. I portieri a difesa delle portecon dieci palloni ciascuno.
36 / Luca Diddi
DESCRIZIONE
Sviluppare una partita condizionata con obbligo dei due tocchi, avvalendosi delle sponde in fase di possesso palla. Le sponde giocano a un tocco e devono essere attive, in quanto parte allenante dell’esercitazione. L’obiettivo primario è arrivare velocemente a verticalizzare sulle sponde posizionate nel lato porta che, di prima intenzione (un tocco), devono cercare l’inserimento del terzo uomo, il quale potrà essere un attaccante o un centrocampista. Dal momento che entrambe le squadre usano due moduli uguali in fase d’attacco e di difesa ci saranno sempre situazioni di 1 contro 1, non si dovrà quindi procedere con scalate o coperture.
REGOLE • • • • •
Le sponde giocano a un tocco I giocatori delle squadre giocano a due tocchi Il gol è valido solo su conclusione di prima Per le sponde a lato porta obbligo di ricercare l’inserimento del terzo uomo Giocare palla rasoterra (si può alzare solo per cercare le sponde in verticale)
VARIANTI
1. Si gioca sempre con palla rasoterra 2. Le sponde sui lati lunghi giocano a due tocchi 3. Il gol è valido anche con conclusioni non di prima intenzione
TEMI PER L'ALLENATORE
• Mantenere un’alta intensità avvalendosi della collaborazione delle sponde • Stimolare la ricerca della verticalizzazione utilizzando le sponde lato porta • Tenere attive le sponde, specialmente quelle lato porta, in quando fondamentali per lo sviluppo dell’esercitazione • Stimolare l’1 contro 1, specialmente le situazioni tra attaccanti contro difensori senza dare coperture • Assicurarsi che il gol sia realizzato di prima intenzione
3-4-3: l'evoluzione di un carattere in verticale / 37