TATTICA INDIVIDUALE
VLADIMIRO CARRARO
LA COSTRUZIONE DEL GIOCO: EDUCARE ALLA SCELTA SVILUPPI DI GIOCO PER STIMOLARE L’INIZIATIVA E LA CAPACITÀ DI SCELTA DEI GIOCATORI
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La costruzione del gioco / 7
L’AUTORE
Vladimiro Carraro Allenatore Uefa B
Vladimiro Carraro (classe 1976) è allenatore della Prima Squadra dell’ASD La Salute (categoria Promozione) e responsabile tecnico del settore giovanile. Si forma calcisticamente giocando nelle giovanili dell’Atalanta; nella categoria Primavera diviene campione d’Italia aggiudicandosi anche il torneo di Viareggio. Nel suo percorso giovanile colleziona numerose presenze nelle nazionali minori per poi giocare nelle Prime Squadre di Venezia, Atalanta, Cremapergo, San Donà di Piave e Portogruaro-Summaga, incontrando numerosi allenatori tra i quali Vatta, Rocca, Guidolin, Mondonico e Prandelli. La carriera da allenatore inizia molto presto e annovera dieci anni nei settori giovanili di Venezia, Treviso, Fiorentina e Padova dove, oltre ad allenare, ha ricoperto ruoli di responsabile tecnico della Scuola Calcio e del settore giovanile. È stato inoltre relatore in numerose serate di aggiornamento per allenatori organizzate dalle scuole calcio qualificate e responsabile organizzativo di camp estivi per società professionistiche e dilettantistiche.
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PREFAZIONE
Ringrazio calorosamente Mister Carraro per avermi coinvolto in questo progetto. Sono molto contento di poter dare il mio contributo nella diffusione di questo e-book, che reputo documento con molti spunti interessanti e di grande attualità, nato dall’esperienza vissuta in questi anni da Vladimiro in vari settori giovanili professionistici. Questo scritto è il risultato di un lavoro sicuramente al passo con i tempi, nato dall’esigenza di aggiornare e adattare la proposta didattica alla continua evoluzione di questo sport affascinante e intrigante quale è il calcio. Ho avuto modo di conoscere Vladimiro e di lavorarci assieme nel settore giovanile del Venezia Calcio, condividendone le idee con un continuo confronto e scambio di vedute sul campo, durante le sedute di allenamento e non solo. Spero di avere in parte contribuito alla nascita e stesura di questo libro, dando ispirazione e spunto con le mie esercitazioni e con la collaborazione avuta con Vladimiro in questi anni, fatta di grande passione, professionalità e reciproca crescita, con la speranza di poter lavorare ancora assieme in futuro a progetti condivisi che ci permettano di portare sul campo la nostra filosofia, di crescere, aggiornarci e migliorare le nostre competenze in quello che reputo uno degli sport più affascinanti del mondo, in grado di appassionare milioni di persone. Giorgio Zannier Tecnico settore giovanile Venezia Calcio Ex tecnico settore giovanile Udinese Calcio Ex allenatore in seconda Fk Ventspils (Serie A campionato lettone, Europa League)
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INTRODUZIONE
La nascita di questo archivio di esercitazioni è stata sicuramente influenzata (se non determinata) dal mio percorso di calciatore, da bimbo che giocava per divertirsi con gli amici nella squadra del proprio paese a calciatore professionista. L’esperienza fatta negli anni ha inciso profondamente sul mio modo di vedere il calcio oggi e sul mio modo di essere persona di sport prima e allenatore-educatore poi. Ho avuto la fortuna di avere allenatori competenti, pazienti nei miei confronti e soprattutto grandi professionisti e persone con grandi valori che hanno saputo trasmettermi conoscenza e passione per questo sport accompagnandomi nel mio percorso di crescita come uomo e calciatore. Fin da piccolo mi sono sempre misurato non con i coetanei ma con i ragazzi più grandi di me, più maturi e fisicamente più forti; mi sono dovuto adattare a questa situazione e per sopperire alla carenza fisica ho fatto ricorso all’ingegno e alle doti tecniche. “Se non posso essere più forte o veloce dei miei avversari, per poterli sopraffare devo pensare più velocemente, devo vedere, capire e scegliere più velocemente. Se non posso difendere il pallone dagli avversari perché sono più piccolo di loro, devo affinare la mia tecnica per poter dominare e gestire la palla meglio di loro“. Queste sono state le premesse e poi le caratteristiche che mi hanno accompagnato nella mia adolescenza e mi hanno permesso di diventare col tempo migliore di avversari più grandi e forti di me. Fin da piccolo mi è sempre piaciuto sperimentare, confrontarmi con me stesso per trovare sempre nuove sfide e soluzioni. Non consideravo il giocare in ruoli diversi un “declassamento” ma un’opportunità, una nuova sfida da vincere. Piano piano sono riuscito a trovare la mia dimensione, il mio ruolo in campo: il centrocampista centrale, ovvero, come diremmo oggi, il play maker, il giocatore che costruisce e sviluppa il gioco della squadra. Sono migliorato in questo ruolo negli anni, soprattutto in quelli trascorsi nel settore giovanile dell’Atalanta (una delle scuole calcistiche di maggior valore e con grande tradizione in Italia), a contatto con grandi maestri come Vavassori, Prandelli e Favini. Amavo essere al centro del gioco, ricevere la palla, riconquistarla, servire i compagni, gestire le azioni della squadra; mi piaceva sentire il pallone tra i piedi e ragionare, capire come trovare le giocate giuste per avere la meglio sugli avversari, non soltanto per fare gol, ma anche da un punto di vista puramente estetico, per trovare una giocata che esaltasse la bellezza del gioco del calcio.
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gioco. Con l’aggiunta nell’esercitazione di uno o più avversari, il portiere si troverà a gestire delle situazioni di possesso palla e inizio della manovra dal basso molto simili al contesto di partita. Ad esempio, se gli avversari dovessero conquistare il pallone, comincerebbe una nuova fase di gioco alla quale il portiere e i difensori dovrebbero adattarsi il più velocemente possibile: la fase difensiva. Gli avversari infatti, dopo aver conquistato palla, cercano di strutturare un’azione d’attacco con conclusione in porta; il portiere e i difensori devono organizzarsi tempestivamente e tentare di opporsi difendendo la propria porta. Questo tipo di esercitazione situazionale ricalca in maniera completa il contesto della partita in quanto comporta un impegno del portiere in diverse fasi: • gioco con i piedi in fase di possesso palla (miglioramento tecnico); • velocità di adattamento nel caso di riconquista palla avversaria (adattarsi velocemente alla fase di non possesso, transizione negativa); • esercitazione difensiva (finalizzazione avversaria con tiro in porta); • velocità di adattamento in caso di recupero palla e ripartenza dell’azione offensiva (fase da non possesso a possesso, transizione positiva).
Con questo tipo di proposta andiamo a lavorare su tutte e quattro le fasi che compongono una partita: la fase di possesso palla (quando costruisco e sviluppo la manovra di gioco per arrivare alla finalizzazione); la transizione negativa (la fase in cui perdo il possesso del pallone, conquistato dagli avversari, che comporta un riadattamento veloce per riorganizzare la fase difensiva); la fase di non possesso palla (quando elaboro una strategia per contrastare l’azione d’attacco avversaria e cercare di recuperare il possesso del pallone); la transizione positiva (la fase in cui riconquisto palla e cerco di avviare velocemente lo sviluppo di un’azione di attacco). Si tiene conto inoltre di una forte componente di comunicazione di reparto fra compagni di squadra per una riorganizzazione e riadattamento alle fasi di gioco in maniera sempre più veloce e organizzata.
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2.3 - COME GESTIRE LA PROGRESSIONE Inizialmente consiglio di partire con una proposta di allenamento semplice con un numero ridotto di elementi coinvolti (portiere, difensore centrale destro/sinistro e terzino destro/sinistro: tre giocatori in tutto), senza avversari e in una porzione di campo ridotta, come da figura. Andremo a lavorare in zona di costruzione con sviluppo dell’azione nella porzione di campo destra oppure nella porzione di campo sinistra. In alternativa, possiamo sviluppare contemporaneamente l’azione in entrambe le zone di campo coinvolgendo due portieri contemporaneamente. Dopo un certo numero di ripetizioni invertire le zone di lavoro dei giocatori, portieri compresi.
Successivamente andremo a inserire degli avversari partendo da uno per poi aumentarne il numero con una progressione di: 2 contro 1, 2 contro 2, 3 contro 2, 3 contro 3 fino ad arrivare a un’esercitazione che occupi tutta la zona campo di costruzione con un numero di giocatori che simuli il più possibile la situazione di partita. Ad esempio, potremmo proporre un’esercitazione di 5 contro 4 più portiere, ovvero la linea difensiva a quattro con l’aggiunta del playmaker più il portiere contro quattro attaccanti avversari. Molto importante sono l’occupazione del campo e la distribuzione dei giocatori in modo scaglionato che permette al portatore di palla di avere sempre più linee di passaggio e soluzioni possibili.
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1B ESERCIZIO
COSTRUZIONE MANOVRA DAL BASSO PER DIFESE A 4
USCITA LATERALE A DESTRA E USCITA LATERALE A SINISTRA
MEZZO OPERATIVO
DURATA
Sviluppo di gioco / Situazione
20 minuti (10 minuti a destra, 10 minuti a sinistra)
MATERIALE
• • • •
Cinesini 4 porticine (coni o paletti in alternativa) Palloni 1 porta regolamentare
OBIETTIVI
• • • • • • •
Sostegno veloce al portiere per uscita laterale Smarcamento in ampiezza Scaglionamento Tempi di passaggio Intensità e precisione del passaggio Tempo di proposta nell'attacco dello spazio Ricezione orientata
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PREPARAZIONE I giocatori, dopo essersi divisi in due gruppi indipendentemente dai ruoli che ricoprono, si dispongono a coppie (due coppie alla volta) rivolti verso la porta, all’estremità opposta della zona di campo in cui andremo a lavorare (la zona A, zona di costruzione). Questa zona di campo verrà suddivisa a metà, creando la sezione laterale destra e la sezione laterale sinistra. Nella sezione laterale destra lavorerà un gruppo di giocatori con partenza due alla volta più un portiere posizionato in porta. Nella sezione laterale sinistra lavorerà l’altro gruppo di giocatori, sempre due alla volta, con un altro portiere posizionato in prossimità della porta regolamentare. Verrà svolto contemporaneamente lo stesso sviluppo dell’azione, con due palloni e due portieri: un gruppo di giocatori effettuerà l’uscita laterale a destra, l’altro gruppo l’uscita laterale a sinistra. Dopo un certo tempo e un determinato numero di ripetizioni le posizioni iniziali dei gruppi e dei portieri verranno invertite e si ripeterà il lavoro a sezioni opposte.
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