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Salone del mobile Operazione recupero

SALONE DEL MOBILE

OPERAZIONE RECUPERO

Saltata lo scorso anno per il covid, dopo polemiche e dimissioni, torna a Milano la fiera centrata sull’industria dell’arredo e del design. E la firma a garanzia della formula in versione autunnale (5-10 settembre) è dell’archistar Stefano Boeri

di Paolo Caliari

Boeri salvaci tu. Il Salone del Mobile di Milano in versione autunno-inverno torna con la firma dell’archistar che si è trasformato in un format, quello del celeberrimo Bosco Verticale. Ma Stefano Boeri è anche il presidente della Triennale, istituzione ormai secolare che è votata alla consacrazione del design. I due fattori, celebrità dell’architetto Boeri e competenza nel design del presidente Boeri, sono diventate la sintesi del progetto che avrà luogo dal 5 al 10 settembre.

LA SOLUZIONE

Una soluzione trovata in corsa dopo mesi burrascosi. Sono passate solo poche settimane dalle dimissioni dell’ex presidente del Salone, Claudio Luti, provocate

Stefano Boeri. A destra, la conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile © Gianluca Di Ioia

dal rifiuto di alcune delle maggiori aziende a partecipare all’edizione settembrina della fiera. Poi, la moral suasion di politica e istituzioni, compreso quella del presidente della Repubblica, ha indotto molte aziende e professionisti, FederlegnoArredo e Fiera di Milano, a sostenere l’iniziativa. Sarà un Salone del Mobile come quello che negli anni scorsi ha monopolizzato Milano (nel 2019 sono state registrate 386.236 presenze in sei giorni, da 181 Paesi)? Improbabile. Ma prolungare ancora la vacanza rischiava probabilmente di mettere a rischio la posizione acquisita. E sull’onda del dopo-covid per l’industria del design è giunta l’ora di rimettersi in moto. «Non potevamo perdere un altro anno e bisognava dare un segno», ha confermato Boeri nella veste di curatore del Salone.

LA SQUADRA

Boeri è comunque affiancato da cinque esperti, che hanno configurato gli spazi in fiera con un sistema di varchi, pannelli aperti e aree fluide. «Abbiamo scommesso su un’edizione inedita e imperdibile. Uno dei primi grandi eventi pubblici mondiali. È stato scelto di avviare un discorso corale, una sorta di biblioteca del design, che riprende quello delle fiere campionarie in cui le famiglie venivano da tutta Italia per vedere i prodotti. Riprendiamo con forza quel tipo di esperienza», ha aggiunto Boeri, che ha posto molta enfasi sul rapporto tra Salone e Fuorisalone in un’ottica di continuità e sincronicità tra fiera e città che si apre. E a proposito della formula «aperta», i progettisti Giorgio Donà, co-founder dello studio Stefano Boeri interiors, insieme ad Andrea Caputo, Lukas Wegwerth, Anniina Koivu e Maria Cristina Didero, hanno riletto il layout degli spazi espositivi con aree e prodotti tematici creando anche aree comuni che raccontano la storia dei maestri del design che danno spazio a condivisione e incontri.

NUOVA VESTE

Studio Folder, inoltre, ha ridefinito il logo e la grafica del nuovo Salone. La fiera, nelle intenzioni, diventerà quindi quasi un microcosmo cittadino, una sorta di agorà in cui le aziende avranno spazi e identità non dentro i canonici stand. «Era importante salvaguardare la centralità delle aziende che si impegnano con la ricerca», ha spiegato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, «celebrandoli e certificando un impegno. In questo periodo non hanno perso il loro spirito di innovazione. Il mobile è una vetrina che ci aiuta a esaltare le nostre capacità». I dati della filiera legno-arredo dimostrano una certa resilienza, visto che nell’anno della pandemia il comparto ha chiuso con una contrazione del -9%, con -11,7% per le esportazioni. L’Italia si è fermata a -7,5% grazie alle agevolazioni fiscali che hanno frenato la caduta e alimentato la domanda del 2021. La roadmap verso l’appuntamento di settembre comprende un nuovo portale digitale, per unire una parte editoriale a una più legata ai prodotti e l’8 luglio avrà luogo l’Italian design day, dedicato proprio all’evento.

RECUPERARE POSIZIONI

«Quella del Salone è la settimana più faticosa e bella dell’anno per le aziende del design», ha commentato Maria Porro, presidente di Assarredo. «Ha una sua unicità e attrae interlocutori in tutto il mondo degli amanti design ma anche un grande pubblico. Un evento aperto con una storicità importante». Che l’industria italiana del design e del mobile abbiano bisogno del Salone del Mobile, d’altra parte, è testimoniato anche dalla recente analisi del Centro Studi di Mediobanca: secondo lo studio, il settore in Italia ha registrato lo scorso anno una contrazione superiore a quella rilevata in altri Paesi europei, come Francia e Germania, che hanno registrato un calo del 4,8% e del 5%, ma anche rispetto alla Polonia, Paese emergente dell’industria europea del mobile, che l’anno scorso ha chiuso in sostanziale stabilità rispetto al 2019. Con 20,7 miliardi di euro di valore, è spiegato nel report di Mediobanca, l’Italia resta leader in Europa per produzione assieme con la Germania, e al quarto posto nel mondo, dopo

Due immagini dal Salone del Mobile 2019. Sopra, AlotoofBrazil. A sinistra, Dimensione Chewinglo. Courtesy Salone del Mobile. Milano foto ©Alessandro Russotti

Cina, Stati Uniti e India, con il 4,7% delle quote di un mercato che nel 2020 aveva un giro di affari pari a 443,2 miliardi di euro (-7,2% sul 2019). Anche sul fronte delle esportazioni, che hanno sofferto nel 2020 più delle vendite sul mercato interno, l’Italia gioca un ruolo di primo piano, con 13,5 miliardi di euro, la filiera del legno-arredo e illuminazione rappresenta il 3% dell’export manifatturiero italiano. L’Italia è il terzo esportatore in Europa dopo Germania e Polonia, e il quarto a livello globale e dall’analisi dei bilanci 2017-2019 emerge che oltre il 70% delle aziende della filiera sono solide, senza particolari problemi di patrimonializzazione.

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