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Il clima e la storia
Educazione civica
2030
Il clima è sempre stato un elemento essenziale dell’ambiente. La sua azione è fondamentale sulle condizioni di vita delle specie viventi. Gli uomini, che vivono nutrendosi di piante e animali, devono adattarsi al clima della regione in cui abitano, trovare il modo di proteggersene, quando è inclemente, e co-
L’alternanza climatica
noscerlo, per saperne sfruttare gli effetti benefici e, qualche volta, anche per cercare di modificarlo. Per l’importanza che ha il clima, da qualche tempo gli storici si sono associati agli scienziati naturali per studiare i fenomeni climatici del passato: i movimenti dei ghiacciai, le grandi siccità ecc.
Negli ultimi tre milioni di anni ci sono stati sulla Terra grandi cambiamenti climatici. Quando il clima diventava più freddo, i ghiacciai si estendevano, e vaste regioni in America, Europa e Asia erano ricoperte di uno spesso strato di ghiaccio. Poi, con il rialzarsi delle temperature i ghiacciai si ritiravano. Si alternavano così periodi glaciali (o glaciazioni) e periodi interglaciali. Durante i periodi glaciali grandi quantità di acqua si trasformavano in ghiaccio e il livello dei mari si abbassava di 100 metri, lasciando scoperti i fondali marini. Così, per esempio, una lingua di terra congiungeva l’estremità orientale dell’Asia con l’America. Fu attraverso questi lunghi ponti di terre emerse che gruppi di uomini si diffusero in tutti i continenti. Anche le piante e gli animali subivano le conseguenze dei cambiamenti del clima. In Europa, foreste si trasformarono in praterie aride e fredde più a sud, deserti si ridussero o si estesero. Animali erbivori si spostarono in cerca di pascoli e lo stesso fecero, inseguendoli, i carnivori.
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Il clima modifica l’ambiente e il territorio
Circa dodicimila anni fa, alla fine dell’ultima glaciazione e all’inizio del periodo interglaciale nel quale ancora viviamo, una enorme e spessa coltre di ghiaccio si estendeva sull’Europa settentrionale, giungendo fino alla latitudine delle odierne città di Londra, Parigi e Berlino. Il livello dei mari era più basso di molte decine di metri rispetto a quello di oggi, e le future Irlanda e Inghilterra erano saldamente unite al continente. A sud i ghiacciai delle Alpi, molto più estesi di adesso, creavano una barriera invalicabile fra l’Europa continentale e le regioni mediterranee. Tra i ghiacci compatti del Nord e le insormontabili catene di montagne del Sud si apriva un corridoio di terre, in cui vivevano gruppi di cacciatori. Con il procedere del periodo interglaciale, fiumi di grande portata trasportarono le acque prodotte dallo scioglimento dei ghiacciai. Quello che ora è il canale della Manica non era allora se non il lunghissimo estuario di un Reno enormemente ingrandito, di cui gli attuali Tamigi e Senna erano grossi affluenti. Il livello dei mari aumentò sempre di più, le acque dell’oceano Atlantico si addentrarono fra le masse continentali, formando golfi ampi e profondi: il mare del Nord, il mar Baltico, il golfo di Biscaglia.
Le migrazioni legate al clima
Il calore accresciuto e la maggiore umidità trasformarono in foreste le grandi estensioni di terreni stepposi sui quali pascolavano gli animali che fornivano cibi e vesti ai cacciatori. Le riserve di caccia, un tempo abbondanti, a mano a mano si esaurirono. Le foreste si estesero, divennero fitte e inaccessibili; acquitrini e paludi presero il posto dei prati e dei pascoli. Gli animali di più grossa taglia cercarono di mantenere le condizioni di vita alle quali erano abituati, migrando, via via che i ghiacciai si ritiravano, sempre più a nord e a est, lungo il grande corridoio del quale abbiamo parlato, in direzione della Russia e della Siberia. Sulle loro tracce migrarono anche molte tribù di cacciatori. Altri cacciatori, invece, restarono nell’Europa occidentale e dovettero adattarsi alle nuove condizioni di vita meno favorevoli, catturando con trappole e lacci animali di più piccole dimensioni, oppure pescando. In confronto alla caccia grossa e all’abbondanza di selvaggina dei tempi precedenti, il loro tenore di vita divenne molto più povero.
L’ultima glaciazione europea. Questa ricostruzione mostra la massima estensione dei ghiacciai al culmine dell’ultima era glaciale, tra 20.000 e 18.000 anni fa. (Science Photo Library) Bestiame al pascolo. Affresco rupestre di circa 8000 anni fa che documenta il passaggio dalla caccia all’allevamento nei territori del Nord Africa. (Tassili, Sahara)
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