Ebook Borgobrufa

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8 ISPIRAZIONI PER VIVERE CONSAPEVOLMENTE (PARTE I) Creato con il cuore da:


Cosa vuol dire vivere consapevolmente? Vuol dire vivere con una percezione chiara e netta dei nostri pensieri e delle nostre emozioni in ogni momento, liberare sogni e desideri, concedersi il permesso di immaginare senza i limiti della ragione. Questo ebook contiene ispirazioni e pratiche per acquisire consapevolezza di te stesso, della tua mente e della tua emotività. In questa prima parte scoprirai le prime quattro dimensioni della consapevolezza: i pensieri, le emozioni, le aspirazioni e l’immaginazione.

1. Siamo ciò che pensiamo Oltre cento anni fa, James Allen, uno scrittore inglese, pubblicava un libretto che è tuttora la colonna portante dell’intera letteratura sulla crescita personale: “Come un uomo pensa, così è”. Sebbene scritto più di cent’anni fa, la convinzione che il nostro pensiero giochi un ruolo determinante nella nostra vita non era affatto una novità… nemmeno allora! Infatti, sin dai tempi di Socrate, Platone e Aristotele era riconosciuta la straordinaria importanza dei nostri pensieri e del loro impatto sul nostro comportamento. Oggi, la scienza può misurare il numero di pensieri che produciamo ogni giorno — da 50.000 a 75.000 — in quanto ogni pensiero genera una scarica elettrica. Dopo oltre duemila anni durante i quali ci è stato detto, dimostrato e ripetuto che i nostri pensieri definiscono chi siamo

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e determinano come ci comportiamo, dovremmo essere in grado di avere il pieno controllo dei nostri pensieri al fine di “scolpire” il carattere e il comportamento che desideriamo avere. Se così fosse, allora, tu saresti in grado di elencarmi gran parte degli almeno 50.000 pensieri che hai avuto ieri. Ahimè, non ho mai trovato, tra i partecipanti ai miei seminari e ai miei corsi universitari svolti in quattro continenti una persona che fosse in grado di ricordare i propri pensieri! Ciò vuol dire che stiamo vivendo la nostra vita inconsciamente e per impostazione predefinita. Se non riesci a ricordarti almeno l’1% dei tuoi pensieri di ieri — minimo 500 su 50.000 — è molto probabile che anche tu stia vivendo la tua vita “in automatico” e senza consapevolezza. A complicare la situazione, poi, interviene di nuovo la scienza, la quale ha scoperto che l’80% dei nostri pensieri è negativo, o meglio che ci rende la vita più difficile, crea ostacoli e preoccupazioni. Visto che non ci accorgiamo di quello che stiamo pensando, non ci rendiamo conto che questi pensieri stanno creando un’identità e dei comportamenti che non corrispondono a ciò che vorremmo essere. In termini numerici, se hai superato i 40 anni e, come me, pensi molto, hai già creato oltre un miliardo di pensieri negativi. E se concordi con James Allen che “come un uomo pensa, cosi è”, allora bisogna intervenire in qualche modo per creare, tramite pensieri consapevoli, la vita che desideriamo.

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Raggiungere la consapevolezza dei propri pensieri Ciò che ti consiglio di fare è di diventare sempre piĂš consapevole dei tuoi pensieri e visto che è praticamente impossibile monitorarli uno a uno, potresti utilizzare un’app che fa squillare o vibrare il tuo telefono a periodi predefiniti al fine di catturare il pensiero del momento e trascriverlo. Ogni settimana, poi, sarebbe opportuno rileggere tutti i pensieri che hai catturato e annotato e, possibilmente, classificarli come positivi o negativi. Dopo nemmeno un mese avrai raccolto un numero significativo

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di pensieri che ti permetterà di capire, con relativa chiarezza, quale dei tuoi pensieri vuoi tenerti e quali vuoi cambiare o eliminare. Non potrei enfatizzare abbastanza l’importanza di questo primo passo, senza il quale le strategie di cambiamento non potranno funzionare. Inoltre, la consapevolezza dei tuoi pensieri sarà il primo gradino verso una conoscenza approfondita di te stessa, che è alla base di ogni cambiamento e il presupposto per il tuo sviluppo e successo personale. L’app che ho personalmente utilizzato a questo scopo si chiama “Alarmed” e puoi scaricarla gratuitamente. Mi raccomando di catturare i tuoi pensieri in momenti in cui meno te l’aspetti ed è per questo che ti consiglio di essere

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coadiuvata da uno strumento elettronico durante l’intero corso della giornata, in momenti e situazioni inaspettate. Infatti, se così non fosse, la naturale tendenza delle persone alle quali viene chiesto a cosa hanno pensato, è quella di selezionare i pensieri positivi o comunque neutri rispetto a quelli negativi, la cosiddetta polarizzazione positiva. Così come è importante mangiare cibo sano ed è fondamentale praticare esercizio fisico, è indispensabile conoscere ed esercitare la tua mente per poter creare pensieri in piena consapevolezza ed esprimere ciò che veramente desideriamo essere.

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2. Siamo ciò che sentiamo Conosci le tue sensazioni emotive? La maggior parte degli studiosi, ricercatori ed esperti concorda nel sostenere che le nostre decisioni sono prese sulla base delle sensazioni emotive, anche quando cerchiamo di razionalizzare e giustificare le nostre parole ed azioni con strumenti analitici e ragionamenti logici. Non deve stupirti, dunque, che gli psicologi dell’emotività più pagati al mondo siano quelli che lavorano per le multinazionali che producono i beni e servizi che acquistiamo quotidianamente o, perlomeno, periodicamente. Quello che mi stupisce è che nessuno ci insegni a scuola cosa siano le sensazioni emotive e, di conseguenza, non sappiamo come costruire una relazione funzionale e benefica con noi stessi sulla base della conoscenza di queste ultime.

Sensazioni emotive e decisioni Quando chiedo ai partecipanti ai miei seminari sul “Financial Freedom” di dirmi il perché vogliono essere economicamente indipendenti, e cioè essere in grado di generare il reddito necessario a soddisfare tutti i loro bisogni senza lavorare, il 90% delle loro risposte si concentra sul sentirsi liberi, indipendenti e sicuri. Quindi, un comportamento che superficialmente potrebbe essere interpretato come avidità e rappresentato da una costante ricerca al fine di ottenere più denaro, in realtà è

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semplicemente un desiderio di vivere sulla propria pelle le sensazioni di libertĂ , indipendenza e sicurezza. Le sensazioni emotive sono senza dubbio alcuno al centro del nostro sistema decisionale, a prescindere dal fatto che la nostra decisione sia relativa ai nostri affetti, famiglia, lavoro, denaro o salute. Quindi, da una parte sappiamo che le sensazioni emotive giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita e dall’altra parte non siamo stati educati a sentire, capire e gestire la nostra emotivitĂ . Cosa fare? Il primo passo è capire che le emozioni si manifestano tramite il corpo in quanto hanno bisogno di essere interpretate e rilasciate.

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Molti di noi invece, non conoscendo la ragione dell’esistenza delle sensazioni emotive, tendono a sopprimerle, soprattutto in considerazione del fatto che la società in cui viviamo non ha mai premiato chi manifesta le proprie emozioni apertamente, anzi, li penalizza. In realtà l’emotività è uno strumento di straordinaria importanza che ci permette di vivere la vita al meglio; è come una bussola sofisticatissima che, quando è capita ed interpretata, ci guida con chiarezza e sicurezza. L’obiettivo di questo articolo è semplicemente quello di far familiarizzare il lettore con le proprie sensazioni emotive e di accompagnarlo a fare i primi passi per creare quell’intimità che è necessaria per crescere ed essere pienamente soddisfatti nella vita. In fondo, le sensazioni emotive fanno parte di questa meravigliosa macchina che è il nostro essere e non possiamo mettere in dubbio che non abbiano un ruolo importante. Nell’iniziare il percorso di conoscenza di ciò che chiamo “il linguaggio delle sensazioni emotive” è consigliabile separare le sensazioni positive, quelle che ci fanno star bene e che non vorremmo mai lasciare, da quelle che invece ci fanno soffrire. Visto che le prime ci fanno percepire benessere, non c’è bisogno di effettuare alcun cambiamento comportamentale, se non quello di prolungarle il più possibile, mentre ora ci concentriamo su quelle che vorremmo cambiare, cioè quelle che sono accompagnate da sofferenza.

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Conoscere le proprie sensazioni emotive Il primo passo verso la conoscenza e gestione consapevole delle proprie sensazioni emotive è composto da due fasi, di cui la prima ha l’obiettivo di identificare e riconoscere la specifica sensazione nel proprio corpo e la seconda, invece, è diretta a identificare un metodo per lasciarla andare.

Come si identifica e riconosce una sensazione emotiva? In teoria questo passo è molto semplice visto che, proprio perché parliamo di sensazione e cioè di un qualcosa che sentiamo, siamo immediatamente in grado di capire dove si presenta — gola, petto, stomaco, spalle, ecc. — e come si presenta — pulsazione,

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bruciore, nodo, ecc. In pratica non è così facile identificarla e riconoscerla perché molte di queste sensazioni le abbiamo soppresse tutta la nostra vita, a cominciare da quando eravamo bambini e ci è stato detto di smetterla di piangere o di non essere tristi. Praticare questa prima fase avrà l’effetto, a dir poco, straordinario di risvegliare il contatto con il tuo corpo e di ricreare quel rapporto d’intimità sensoriale tra la tua fisicità, la tua mente ed il tuo cuore. Una volta individuata la presenza della sensazione emotiva, dove si trova e come si manifesta, valuta la sua intensità da 1 (leggerissima) a 10 (fortissima). Il secondo passo, che dovrebbe immediatamente seguire il primo, è preso dal Metodo Sedona™ che suggerisce di porsi tre semplici domande: 1. posso lasciare andare questa sensazione emotiva? 2. voglio lasciarla andare? 3. quando? Se alle domande di cui sopra hai la determinazione ed il coraggio di rispondere “sì”, “sì” e “ora”, ti chiedo di verificare di nuovo l’intensità della sensazione emotiva per determinare se è diminuita o addirittura svanita. Ad esempio, se stai avendo un senso di colpa che si manifesta con un nodo alla gola al quale hai assegnato un’intensità di 7/10 e dopo aver risposto alle tre domande di cui sopra l’intensità di quella sensazione scende a 4/10, il metodo sta funzionando. Ti consiglio di riprovare i due passi che ho appena descritto fino a quando la fastidiosa sensazione emotiva non se ne va.

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3. Siamo ciò che desideriamo Esiste una definizione di successo universale e valida per tutti oppure il successo è qualcosa di diverso per ognuno di noi? Qual è la definizione di successo? Nel dizionario online del Corriere della Sera ne ho trovata una, che spiega: “Affermazione, apprezzamento, consenso ottenuti da una persona nell’ambito di attività artistiche, sportive, dello spettacolo, politiche”. Questa definizione rispecchia ciò che ho spesso pensato nell’immaginare il successo, riferendomi ad un cantante famoso, ad uno sportivo che ha vinto una medaglia d’oro alle olimpiadi, ad un attrice che ha vinto uno o più oscar. Nel passato mi sono a volte sentito un perdente perché mi paragonavo a quei modelli di successo che vedevo irraggiungibili.

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Con il passare degli anni, ho capito che quella definizione di successo era profondamente riduttiva in quanto basata sull’ottenimento del consenso o apprezzamento degli altri e limitata alle sole attività artistiche, sportive, di spettacolo e politiche. Nonostante la chiarezza che avessi nel non accettare quella definizione, non riuscivo a trovare le basi grazie alle quali creare una mia definizione di successo… fino a quando non ho approfondito il tema dei valori. I valori rappresentano tutto ciò che è vitale in te e che ti aiuta ad avere un senso di orientamento, come una bussola interiore. Tra i valori ci sono tutte quelle attività, persone, luoghi, ed

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esperienze che ti rendono felice e che, nell’essere vissute, ti fanno perdere la cognizione dello spazio e del tempo. Tutti noi perdiamo spesso il contatto con i nostri valori a causa delle aspettative che le persone che ci circondano e la società in cui viviamo hanno di noi. Qualche tempo fa, uno studente universitario, nel mezzo di un esercizio sulla riscoperta dei propri valori in aula, si è accorto che la sua passione era prendersi cura degli animali invece di lavorare nel settore dell’ospitalità. Poco dopo, mi ha ringraziato e lasciato sia l’aula che il suo corso di laurea per intraprendere una nuova carriera in medicina veterinaria.

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Ogni volta che accetti il consiglio che proviene da fonti esterne a te stesso, crei rancore, sensi di colpa, risentimento e mancanza di autostima per non aver fatto ed essere diventato ciò che volevi. Quando vai contro ai tuoi valori ed investi tempo, soldi, energie ed altre risorse nell’impegnarti in qualcosa che non corrisponde ai tuoi valori, la tua vita diventa una lotta, ti sembra di nuotare spesso contro corrente e ti senti confusa e frustrata. Ăˆ arrivato il momento di liberarti di questo peso che hai imposto a te stessa e di onorare ciò che veramente sei. Puoi farlo, innanzitutto, accettando e coltivando i tuoi valori.

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Per scoprire i tuoi valori ci sono due strumenti. Il primo è quello di concentrarsi su eventi del passato in cui hai vissuto un benessere interiore fuori dal comune. In particolare ricorda: • i tre momenti più felici della tua vita e specifica con chi eri, dov’eri e cosa stavi facendo; • un’occasione in cui ti sei sentita appagata e totalmente soddisfatta. Come sopra, vorrei riflettessi sul chi fosse con te, dov’eri e cosa stessi facendo. L’altro strumento è invece orientato al presente e ti permette di avere una panoramica di ciò che ti piace e appassiona. Ti consiglio di scrivere di getto, senza pensare, nel rispondere alla seguenti domande:

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• Come passi il tuo tempo, escludendo il lavoro e gli altri obblighi ai quali devi adempiere? • Come spendi i tuoi soldi, a parte le spese relative al vitto, alloggio ed altre necessità? • Come riempi i tuoi spazi, la tua camera e la tua casa o appartamento e anche la tua automobile? • Di cosa ti piace parlare quando sei con gli altri? La risposta ad ognuna di queste domande rivelerà chiaramente i tuoi valori e quando le risposte a diverse domande saranno le medesime, puoi star certa che gli elementi che emergono sono prioritari nella tua scala dei valori. Infatti, se ti piace parlare di cibo sano, passi il tuo tempo libero a ricercare l’effetto che il cibo ha sulla tua salute e spendi più soldi degli altri nell’acquistare cibo biologico, è evidente che l’alimentazione rappresenta un valore essenziale della tua vita. Il tuo successo, allora, può essere solamente considerato sulla base dei tuoi valori. Paragonarti ad altri che hanno successo in aspetti della vita che non sono direttamente collegati con i tuoi valori è una perdita di tempo, energie e risorse. Se sei appassionata di cibo sano e mangi sano, hai un’ottima salute e ti senti bene, non potrai che considerarti una persona di gran successo!

4. Siamo ciò che immaginiamo Quanto, di ciò che hai studiato, ti ricordi ancora? Quanto, di ciò che hai imparato, è stato davvero rilevante nella tua vita? Hai mai fatto il calcolo di quante ore hai passato a studiare?

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Sei curiosa/o di saperlo? Dovresti esserlo visto che l’investimento di tempo, energia, sacrifici e denaro che facciamo per educarci è a dir poco straordinario. Determiniamo insieme quante ore abbiamo studiato nel corso della nostra vita, calcolando (a) il totale delle ore dedicate allo studio sia in aula che fuori, (b) il tempo trascorso a fare compiti, (c) il tempo impiegato a prepararci per gli esami. Parti dalla prima elementare ed inizia a calcolare le ore in aula e quelle a casa passate a studiare. Per facilitarti il compito ti ho preparato quanto segue: 1. ___ ore in aula al giorno x 6 giorni a settimana x 40 settimane all’anno x 13 anni = _______ (numero di ore passate in aula che comprendono 5 anni di scuole elementari, 3 anni di medie e 5 anni di superiori)

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2. ___ ore passate a fare compiti e/o studiare al giorno x 6 giorni a settimana x 40 settimane all’anno x 13 anni = _______ (numero di ore passate a studiare che comprendono 5 anni di scuole elementari, 3 anni di medie e 5 anni di superiori) Per determinare il numero complessivo di ore passate a studiare sia in aula che a casa prima di andare a lavorare o di frequentare l’università, fai una semplice addizione, A + B = _____ Il numero medio di ore passate a studiare fino a questo punto dei miei studenti americani è di circa 19 mila. Considerando che gli americani hanno solamente quattro anni di scuole superiori, e non cinque come ne abbiamo noi, in Italia dovremmo attestarci intorno alle 20 mila ore di studio, accumulate prima di frequentare l’università.

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Se aggiungiamo una media di 4 anni di universitĂ , quel numero aumenta fino ad arrivare a 26 mila. Chi ottiene un master ha speso circa 34 mila ore a studiare e quelli che hanno un dottorato generalmente raggiungono le 45 mila ore. Ipotizziamo che hai completato le scuole superiori ed hai probabilmente studiato intorno alle 20 mila ore. Fermati a riflettere su questo numero e prova a renderti conto di quanto tempo della tua vita hai dedicato allo studio. Senza dubbio le tue ore di studio rappresentano, insieme al lavoro, il maggior investimento di tempo da quando sei nata. Bene, il prossimo passo è quello di analizzare brevemente cos’è che hai studiato durante queste 20 mila ore. Sono certo che le materie oggetto di studio includono italiano, matematica, storia, scienze, letteratura e molte altre. In

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percentuale, quanto ti ricordi di tutto ciò che hai appreso studiando tutte le materie dei tuoi programmi di studio? La media delle risposte che mi sono state riportate si attesta intorno al 10%, il che equivale a 2 mila ore. In altre parole, 18 mila ore di studio sono state spese per nulla. Perché? Come mai ci ricordiamo così poco di quello che abbiamo studiato? La risposta che è emersa forte e chiara è che ciò che abbiamo studiato non è stato percepito come rilevante nella vita, quindi è stato dimenticato. Cosa sarebbe stato più rilevante studiare, rispetto a quelle materie delle quali ci siamo dimenticati tutto o quasi tutto? Che ne diresti se iniziassimo da noi stessi? Sì, da noi stessi e dalle componenti che formano il nostro essere e che lo condizionano. Facciamo un piccolo e semplice elenco.

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I tuoi pensieri Le esperienze che ho condiviso con migliaia di persone in aula, sia all’università che nel corso di vari seminari e durante sessioni di coaching, indicano senza ombra di dubbio che siamo tutti d’accordo nell’affermare che i pensieri influenzano profondamente la nostra vita e le nostre esperienze. Perché, allora, secondo te non abbiamo studiato cos’è che crea i nostri pensieri? Dov’è che questi pensieri si formano? Com’è che influenzano la nostra vita? La scienza ha già provveduto a dare molte rispose a queste domande. T’interesserebbe saperne di più suoi tuoi pensieri? Credi ti aiuterebbe a vivere una vita più consapevole? Dubito che possa essere altrimenti.

Le tue emozioni Le emozioni sono la causa delle nostre decisioni, o meglio, delle decisioni più importanti. Ciò significa che le emozioni giocano un ruolo primario nella nostra vita. Quante, delle 20 mila ore di esperienza scolastica, hai passato a studiare le tue emozioni? Dubito che tu abbia dovuto frequentare una classe del genere. In aggiunta, a molti di noi è stato detto o suggerito di non esprimere emozioni o di farlo in misura limitata. Ad esempio, ti è mai stato consigliato, mentre piangevi, di provare a smettere? Oppure, quando hai espresso la tua frustrazione riguardo a qualcosa o qualcuno, ti hanno detto che stavi esagerando o che dovevi limitare quell’emozione? Non conoscere o limitare la conoscenza delle nostre emozioni

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è la causa principale della mancanza di chiarezza, oltre ad aumentare l’indecisione e a creare insicurezza e mancanza di autostima.

La tua immaginazione Gli umani sono gli unici esseri ad avere il dono dell’immaginazione. Ritengo che l’immaginazione sia lo strumento più potente dell’uomo e, nel contempo, il più ignorato dalla società moderna. Eppure, colui che reputiamo l’uomo più intelligente che sia esistito nel corso dell’ultimo secolo, Albert Einstein, aveva condiviso messaggi inconfutabili a riguardo dell’immaginazione, tra i quali: “L’immaginazione è tutto. È l’anteprima di quello che ci succederà nella vita”, “l’immaginazione è più importante della

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conoscenza”, “Il singolo indicatore più rilevante per determinare l’intelligenza umana è l’immaginazione, non la conoscenza”. Perché il genio che ha enfatizzato l’immaginazione come caratteristica più importante dell’uomo, è stato e continua ad essere ammirato per la sua conoscenza? Tutto ciò che vediamo intorno a noi che è stato costruito dall’uomo è stato, prima di tutto, frutto della sua immaginazione. Senza immaginazione non c’è crescita né evoluzione. Senza immaginazione la vita è rappresentata da un susseguirsi di eventi ripetitivi che mantengono il mondo esattamente così com’è. Se vuoi creare la vita che desideri, non potrai farlo senza l’aiuto della tua immaginazione.

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La tua intelligenza finanziaria Quante ore hai studiato per accrescere la tua conoscenza e pratica finanziaria? Tutti noi abbiamo bisogno di denaro per vivere e dobbiamo quindi imparare a capire come fare, nei limiti della legalità, per riceverlo. Alcuni di noi hanno studiato scienza delle finanze o elementi di ragioneria e materie similari, ma quanti hanno ricevuto un’educazione scolastica sulla conoscenza e gestione delle finanze personali? Credi sia importante avere quest’educazione in età scolastica? Importantissimo, infatti il semplice atto di mettere da parte un euro al giorno a partire dall’età di vent’anni ci permetterà di essere milionari quando si raggiunge l’età pensionabile; tutto ciò grazie all’efficacia dell’interesse composto. Non a caso, Einstein ha definito l’interesse composto come l’ottava meraviglia del mondo. L’intelligenza finanziaria ci permette di creare abitudini che renderanno una vita più abbondante e di lasciar andare le limitazioni che abbiamo nei confronti del denaro. E poi ci sono i limiti all’intelligenza finanziaria creati dalla nostra società e cultura, i quali sono basati sul fatto che l’unico modo di sostenerci finanziariamente è quello di trovarsi un lavoro. In realtà, ci sono anche altre opportunità. Ad esempio, qualche anno fa ho conosciuto un ragazzo canadese di 17 anni che aveva preso in leasing e fatto installare dei bancomat in alcuni supermercati appartenenti allo stesso marchio. Per ogni transazione effettuata in ciascuno di questi “sportelli” bancomat, dava una percentuale del costo di transazione al proprietario del bancomat stesso, un’altra percentuale al

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proprietario dei supermercati e si teneva il resto. Gli introiti di quell’attività che occupava non più di due ore a settimana del suo tempo andavano oltre i 7 mila Euro. Sapere come iniziare e gestire un’attività commerciale, così come investire in beni immobili ed in titoli dovrebbe essere insegnato a scuola, così come si insegnano competenze e capacità inerenti ad una lavoro dipendente o professione.

La tua comunicazione Decine di metodi e strumenti di comunicazione sono stati testati con precisione ed efficacia ed alcuni di essi hanno prodotto ottimi risultati. La maggioranza dei divorzi potrebbe essere eliminata

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semplicemente attraverso l’utilizzo di metodi di comunicazione che aiutano a riacquistare la consapevolezza di ciò che è dentro noi stessi. Ogni volta che giudichiamo, valutiamo o analizziamo gli altri ed il loro comportamento utilizzando parole come “giusto” o “sbagliato”, “normale” o “non normale”, “ragione” o “torto”, finiamo per non ottenere ciò che vogliamo dall’altra persona. Non solo, cosi facendo incoraggeremo l’altra persona a difendersi o ad attaccare, peggiorando ancor più la situazione e compromettendo inoltre il successo delle nostre future comunicazioni. Una comunicazione sana ed efficace è basata su una condivisione delle proprie emozioni e dei propri bisogni, due elementi che ci permettono di entrare in sintonia con i nostri interlocutori e creare quel collegamento che fungerà non solo da supporto ma anche da incentivo alla soluzione del problema. Per verificare se hai già perfezionato i tuoi metodi e strumenti di comunicazione, rifletti ed annota cosa dici o pensi quando gli altri fanno qualcosa che non ti piace. In particolare, ascolta le tue parole o nota i tuoi pensieri quando attacchi o ti difendi in risposta ad un comportamento altrui che giudichi non essere allineato con i tuoi principi o valori.

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In conclusione, appare evidente che la scuola non ci ha dato e non sta provvedendo a darci l’educazione di cui avevamo ed abbiamo a tutt’oggi veramente bisogno; quell’educazione che ci avrebbe permesso di vivere una vita più consapevole, produttiva e ricca di soddisfazioni. Tuttavia, se sei ancora qui a leggere questo blog vuol dire che sei pronta/o ad impegnarti personalmente a esplorare e vivere appieno i tuoi pensieri, le tue emozioni, la tua immaginazione e tutte la altre meravigliose componenti dell’io che ti accompagneranno durante il tuo percorso di crescita e di evoluzione. Buon cammino! (Fine I parte)

Ti è piaciuta la prima parte di questo viaggio verso la consapevolezza? Presto su Stile Benessere arriverà la II parte, non perderla!

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Borgobrufa, dove la natura ti circonda ed il benessere ti avvolge

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CREDITS

Concept : Alessio Carciofi Testi: Sandro Formica A cura di: Marzia Keller Grafica: Giacomo Alessandroni Photo: Fotlia

Creato con il cuore da:

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LA BELLEZZA È L’ARTE DI PRENDERSI CURA DI SÉ


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