Alla ricerca dell'uniformità terminologica nella traduzione in italiano delle denominazioni degli ..

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Sandro Paolucci ALLA RICERCA DELL’UNIFORMITÀ TERMINOLOGICA NELLA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI SLOVENI

Sandro Paolucci è docente di traduzione giuridica e terminologia giuridica italiana all’Università di Lubiana. Si è laureato in giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Perugia con una tesi in diritto privato comparato nel 1991. Nel 1996 si è trasferito in Slovenia. Dal 1999 insegna Terminologia giuridica italiana alla Facoltà di Giurisprudenza di Lubiana. Dal 2000 insegna Traduzione giuridica al Dipartimento per Traduttori e Interpreti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana. Nel 2013 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Traduttologia all'Università di Lubiana, con la tesi: »La traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali sloveni nei testi giuridici: la traduzione della Costituzione della Repubblica di Slovenia in italiano«. Dal 2016 è ricercatore all’Università di Lubiana. I suoi interessi di ricerca riguardano la terminologia giuridica italiana e slovena, la traduttologia giuridica, la traduzione giuridica, il diritto costituzionale comparato.

COLLANA DI TRADUTTOLOGIA E LINGUISTICA APPLICATA

Sandro Paolucci

ALLA RICERCA DELL’UNIFORMITÀ TERMINOLOGICA NELLA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI SLOVENI

La presente monografia è il frutto di uno studio intrapreso da oltre dieci anni, in cui si affronta la problematica della traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali e, in particolare, la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione della Repubblica di Slovenia in lingua italiana. Le nostre ricerche precipuamente evidenziano il problema della carenza di coerenza e uniformità terminologica, specialmente nella traduzione delle denominazioni all’interno dei testi giuridici normativi, i quali assumono primaria rilevanza poiché hanno un’efficacia vincolante per i destinatari. Seppur negli ultimi anni si assista a una maggiore attenzione all’uniformità terminologica, in questo lavoro si offrono alcuni suggerimenti tesi a trovare delle soluzioni a tale problema. In effetti, grazie a una effettiva coerenza e uniformità terminologica vi sarebbe maggiore chiarezza, trasparenza e meglio si salvaguarderebbe il principio della certezza del diritto.

ISBN 978-961-06-0426-6

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20.00 €

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ALLA RICERCA DELL'UNIFORMITÀ TERMINOLOGICA NELLA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI SLOVENI Collana di Traduttologia e Linguistica Applicata Ljubljana 2021

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ALLA RICERCA DELL'UNIFORMITÀ TERMINOLOGICA NELLA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI SLOVENI COLLANA DI TRADUTTOLOGIA E LINGUISTICA APPLICATA (ZBIRKA PREVODOSLOVJE IN UPORABNO JEZIKOSLOVJE) ISSN 2335-335X, e-ISSN 2712-3855 Sandro Paolucci Recensori: Patrizia Farinelli, Boštjan Udovič Casa Editrice: Edizioni Scientifiche, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Lubiana/ Znanstvena založba Filozofske fakultete Univerze v Ljubljani Pubblicato da: Dipartimento di Traduzione Per l'Editore: Roman Kuhar, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Lubiana, 2021 Prima edizione Tiratura: 150 copie Progetto grafico: Kofein, d. o. o. Impaginazione: Nana Martinčič Stampa: Birografika Bori, d. o. o. Prezzo: 20 EUR Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. - Priznanje avtorstva-Deljenje pod enakimi pogoji 4.0 Mednarodna licenca. / This work is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License. Questo volume è stato pubblicato con il contributo dell'Agenzia Nazionale per la Ricerca della Repubblica di Slovenia / Knjiga je izšla s podporo Javne agencije za raziskovalno dejavnost Republike Slovenije.

Prima edizione elettronica. La pubblicazione è disponibile gratuitamente in formato digitale su https://e-knjige.ff.uni-lj.si/ DOI: 10.4312/9789610604242 Kataložna zapisa o publikaciji (CIP) pripravili v Narodni in univerzitetni knjižnici v Ljubljani Tiskana knjiga COBISS.SI-ID=49832707 ISBN 978-961-06-0426-6 E-knjiga COBISS.SI-ID=49722115 ISBN 978-961-06-0424-2 (pdf )

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I Indice

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INDICE

INDICE PREMESSA E RINGRAZIAMENTI

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1 INTRODUZIONE 10 PARTE I 2 LA TRADUZIONE DEI TESTI GIURIDICI IN GENERALE E DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI IN PARTICOLARE: LE NOSTRE PROPOSTE 2.1 Premesse generali 2.2 Le nostre proposte 2.2.1 Sistemi giuridici diversi 2.2.2 Equivalenza 2.2.3 Tipologie testuali 2.2.4 Funzione 2.2.5 Coerenza e uniformità terminologica 2.3 La nostra ipotesi

18 19 22 23 24 25 26 28 29

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LA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI PREVISTI DALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA DI SLOVENIA: I RISULTATI DELLA NOSTRA RICERCA 30 3.1 Premessa 31 3.2 La traduzione in italiano delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione slovena 32 3.3 Il Parlamento 32 3.4 Il Capo del Governo 40 3.5 La nostra indagine. I risultati emersi 44 3.5.1 Državni zbor 45 3.5.2 Državni svet 50 3.5.3 Predsednik vlade 55 3.6 Prime rilevazioni generali 60 PARTE II 4 IL LINGUAGGIO GIURIDICO 4.1 Alcune premesse sul linguaggio giuridico in generale 4.2 Il linguaggio giuridico sloveno 4.2.1 Le origini della lingua giuridica slovena 4.2.2 L’evoluzione del linguaggio giuridico sloveno

62 64 65 66 66 68

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4.3 4.4

4.5 5 5.1 5.2 6 6.1 6.2 6.3 6.4 7 7.1 7.2 7.3

7.4

7.5 7.6

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4.2.3 L’indipendenza della Slovenia e del linguaggio giuridico sloveno 4.2.4 L’influsso di altre lingue sul linguaggio giuridico sloveno Il linguaggio giuridico italiano 4.3.1 Le origini: dal latino al volgare 4.3.2 L’influsso di altre lingue sul linguaggio giuridico italiano Peculiarità del linguaggio giuridico sloveno e del linguaggio giuridico italiano 4.4.1 Premessa 4.4.2 Peculiarità lessicali 4.4.3 Peculiarità morfosintattiche 4.4.4 Peculiarità testuali Dipendenza del linguaggio giuridico dal sistema giuridico

70 71 73 73 74 78 78 78 82 88 89

PRINCIPALI TEORIE NELLA TRADUZIONE DEI TESTI GIURIDICI 92 Premessa generale 93 Principali teorie nella traduzione dei testi giuridici 93 L’EQUIVALENZA NELLA TRADUZIONE DEI TESTI GIURIDICI 108 Il concetto di equivalenza in generale 109 Il problema dell’equivalenza nella traduzione dei testi giuridici 112 Alcune riflessioni e proposte 118 Considerazioni conclusive 120 PROCEDIMENTI TRADUTTIVI E STRATEGIE NELLA TRADUZIONE DEI TESTI GIURIDICI Premesse introduttive Negoziazione, calcolo delle perdite e accettabilità delle perdite I procedimenti traduttivi 7.3.1 La traduzione letterale 7.3.2 Il prestito e il calco 7.3.3 Il neologismo 7.3.4 La perifrasi Altri procedimenti e strategie traduttive 7.4.1 Adattamento 7.4.2 Trasposizione 7.4.3 Modulazione 7.4.4 La traduzione con una terminologia neutra L’applicazione combinata di vari procedimenti traduttivi Alcune riflessioni e considerazioni conclusive

122 123 124 127 128 128 130 132 134 134 134 134 135 136 137

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INDICE

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STRATEGIE ESTRANIANTI E STRATEGIE ADDOMESTICANTI, IN PARTICOLARE NELLA TRADUZIONE DEI TESTI GIURIDICI 8.1 Strategie estranianti e strategie addomesticanti: alcune premesse teoriche generali 8.2 Strategie traduttive principalmente estranianti e principalmente addomesticanti: alcuni casi 8.3 Strategie estranianti e strategie addomesticanti nella traduzione dei testi giuridici 8.3.1 Strategie estranianti o strategie addomesticanti nella traduzione delle denominazioni di organi o istituzioni: altri casi 8.3.2 Strategie estranianti o strategie addomesticanti nella traduzione di testi amministrativi: il caso della traduzione dei testi amministrativi per la minoranza italiana in Slovenia PARTE III 9 LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA DI SLOVENIA E GLI ORGANI COSTITUZIONALI DA ESSA PREVISTI 9.1 Premessa 9.2 La Costituzione della Repubblica di Slovenia 9.3 Gli organi costituzionali previsti dalla Costituzione 9.3.1 Il Državni zbor 9.3.2 Il Državni svet 9.3.3 Il Predsednik republike 9.3.4 Il Vlada e il Predsednik vlade 9.3.5 La Sodstvo 9.3.6 La Ustavno sodišče

140 141 146 151 155 157 160 162 163 163 164 165 166 167 168 170 171

10

LA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLA COSTITUZIONE SLOVENA E IN PARTICOLARE DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI 10.1 La traduzione della Costituzione slovena 10.2 La traduzione in italiano della Costituzione slovena 10.3 La traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali

174 175 176 178

11 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI 11.1 Futuri sviluppi e possibili ambiti di applicazione

180 186

RIASSUNTO 188 POVZETEK 200 SUMMARY 210 BIBLIOGRAFIA 214 INDICE DEI NOMI 228 ALLA RICERCA DELL'UNIFORMITÀ TERMINOLOGICA NELLA TRADUZIONE IN ITALIANO DELLE DENOMINAZIONI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI SLOVENI Iskanje_terminoloske_kohernece_FINAL.indd 7

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P Premessa e ringraziamenti

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PREMESSA E RINGRAZIAMENTI

La presente monografia è il frutto di uno studio intrapreso da oltre dieci anni, in cui si affronta la problematica della traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali e, in particolare, la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione della Repubblica di Slovenia in lingua italiana. Le nostre ricerche precipuamente evidenziano il problema della carenza di coerenza e uniformità terminologica, specialmente nella traduzione delle denominazioni all’interno dei testi giuridici normativi, i quali assumono primaria rilevanza poiché hanno un’efficacia vincolante per i destinatari. Seppur negli ultimi anni si assista a una maggiore attenzione all’uniformità terminologica, in questo lavoro offriamo alcuni suggerimenti tesi a trovare delle soluzioni a tale problema. In effetti, grazie a una effettiva coerenza e uniformità terminologica vi sarebbe maggiore chiarezza, trasparenza e meglio si salvaguarderebbe il principio della certezza del diritto. Inoltre, è mio vivo desiderio esprimere massima gratitudine a tutte quelle persone che hanno avuto un ruolo determinante nella realizzazione del presente progetto. Trattandosi di un lavoro di evoluzione e di completamento dell’originaria tesi di dottorato, vorrei innanzitutto ringraziare la professoressa Ada Gruntar Jermol, docente di Traduzione giuridica presso il Dipartimento di Traduzione della Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana, quale relatrice della citata tesi di dottorato, per la costante disponibilità, per l’opera di motivazione nonché per la competenza dimostrata nella guida di un progetto di natura interdisciplinare. Un sentito ringraziamento vorrei inoltre manifestare al professor Aleš Novak, docente di Filosofia del diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza di Lubiana, quale correlatore del medesimo progetto, per il suo preziosissimo contributo, in special modo nella parte più strettamente giuridica. Anch’egli sempre disponibile, scrupoloso e puntuale nel mettere a disposizione tutta la propria saggezza e competenza. Un particolare ringraziamento va altresì ai membri della mia famiglia, i quali non mi hanno mai fatto mancare tutto il loro sostegno ed incoraggiamento. Inoltre, sono grato a tutti coloro, amici e colleghi, che in qualche misura hanno contribuito al compimento di questo progetto.

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1 1 Introduzione

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INTRODUZIONE

Tema del presente studio, su cui si sta lavorando oramai da oltre dieci anni, è la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali e, in particolare, la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione della Repubblica di Slovenia in lingua italiana. La scelta di questo tema è stata essenzialmente determinata da una serie di fatti, di cui i principali sono i seguenti: a) perché già da vari anni mi occupavo di traduzione di testi giuridici, sia in qualità di docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana, sia in qualità di libero professionista; b) perché, quale legale e traduttore, nel 2008 e nel 2017 sono stato chiamato a collaborare all’attività di revisione tecnico-linguistica della traduzione in italiano della Costituzione della Repubblica di Slovenia; c) perché ho condotto vari seminari per traduttori e interpreti giudiziari e frequentemente si è posto il problema concreto di come tradurre le denominazioni di istituzioni e organi dello Stato. Nel caso di specie, in Slovenia, con l’entrata in vigore della Costituzione del 1991, il traduttore si è trovato di fronte al compito arduo e gravido di responsabilità di dover tradurre nomi di istituzioni nuove le quali si contraddistinguono per le proprie peculiarità. In particolare, ci si chiedeva come poter rendere tali termini nelle lingue di arrivo a seconda dei diversi tipi di testi giuridici, in dipendenza della funzione da essi assolta e di sistemi giuridici diversi e, altresì, come conseguire e garantire una certa coerenza e uniformità terminologica. Tutti fatti, questi, che mi hanno naturalmente indotto a intraprendere un’attività di approfondimento della materia, per poter essere in grado di fornire delle risposte quanto più esaustive e circostanziate, indicando altresì delle soluzioni traduttive congrue e apprezzabili. Dopo una prima attività di studio, condotta e a livello linguistico-traduttologico e a livello di diritto comparato, nonché dopo un primo approccio alla ricerca teso ad individuare possibili tendenze traduttive relative alle denominazioni degli organi costituzionali sloveni, e in una certa misura anche di altri Paesi, e tenendo conto altresì delle esperienze maturate in merito all’argomento, siamo giunti a formulare la seguente ipotesi: Nella traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali si usano diverse strategie a seconda del tipo di testo, e, altresì, della sua funzione. Nella fattispecie:

a) la traduzione in italiano delle denominazioni degli organi costituzio-

nali sloveni nei testi giuridici normativi, come è in primis la Costituzione, deve essere quanto più formale, ove possibile persino letterale, innanzitutto nel rispetto della volontà del legislatore e altresì per ragioni di coerenza e uniformità terminologica, tese a favorirne la trasparenza, la riconoscibilità da parte dei destinatari (in particolare di

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coloro che sono tenuti a osservare tali norme), e per la necessaria salvaguardia del principio della certezza del diritto;1

b) la traduzione delle medesime denominazioni nei testi giuridici di ca-

rattere non vincolante, di tipo espositivo-informativo, deve essere quanto più funzionale e, in considerazione del tipo di testo nonché della funzione specifica, quanto più fruibile per i destinatari della lingua e cultura di arrivo.

Successivamente, ci siamo concentrati sull’attività di indagine empirica per verificare in concreto come vengono tradotte le denominazioni degli organi costituzionali sloveni in italiano in particolare nei testi di tipo normativo, in quelli di tipo espositivo e in quelli di tipo informativo. Per ragioni di ordine pratico nonché di interesse specifico, si sono scelti determinati organi costituzionali sloveni che maggiormente presentano delle questioni aperte e delle insidie nella traduzione in italiano nonché in altre lingue, in particolare il Državni zbor, il Državni svet e il Predsednik vlade: nel capitolo 3, dopo una premessa teorica generale e comparata relativa a tali organi (v. 3.3. Il Parlamento e 3.4. Il Capo del Governo), si presentano i risultati emersi dalla nostra ricerca. Dai risultati della nostra indagine empirica, emerge in modo inequivocabile che, segnatamente nei testi normativi, nella traduzione in italiano delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione slovena i traduttori non seguono alcun criterio normativo, alcuna logica, procedendo, al contrario, in modo essenzialmente autonomo e incoerente. Tale fatto, anche in considerazione di tutti gli strumenti e supporti che la tecnologia oggi offre al traduttore, ci sembra alquanto sorprendente e assolutamente ingiustificabile. Come si vedrà, solo per fare un esempio, a livello di testi normativi quali leggi, regolamenti, trattati ecc., la denominazione Državni zbor (v. capitolo 3, Figura 1) anziché essere resa con un equivalente formale e possibilmente univoco, viene tradotta liberamente e autonomamente come Assemblea Nazionale, Camera di Stato, Camera dello Stato, Parlamento sloveno, Drzavni zbor e persino Camera dei deputati. Naturalmente, tale approccio, oltre ad essere criticabile, appare privo di fondamento. Non esistono, infatti, basi teoriche su cui fondare e provare a giustificare un modus agendi così incoerente, talvolta persino errato, come quello rivelato dalla nostra indagine. Come si illustrerà nel presente lavoro, a nostro avviso e secondo il pensiero unanime di teorici e pratici della traduzione giuridica, tale approccio non è fondato, non è sostenibile e non è giustificabile.

1 Al riguardo, Šarčević, riferendosi alle istituzioni inglesi, afferma: “Names of English institutions and legal acts are usually translated literally to facilitate their identification” (Šarčević, 2000: 259).

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INTRODUZIONE

Con il presente studio, invece, cercheremo di dimostrare che le linee da seguire, segnatamente per i testi di tipo normativo, sono quelle prospettate nella nostra ipotesi, secondo cui la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali (nel nostro caso specifico degli organi costituzionali sloveni in lingua italiana) deve essere quanto più formale, ove possibile persino letterale, innanzitutto nel rispetto della volontà del legislatore e altresì per ragioni di coerenza e uniformità terminologica volte a favorirne la trasparenza, la riconoscibilità da parte dei destinatari e inoltre per la necessaria salvaguardia del principio della certezza del diritto. Per quanto concerne la struttura, questo studio è stato articolato nel modo seguente: Introduzione; Parte I (Ipotesi e indagine); Parte II; Parte III; Discussione e conclusioni. In particolare è stato suddiviso per capitoli come segue. La Parte I è composta da due capitoli. Al capitolo 2, dopo una breve premessa in materia di traduzione dei testi giuridici, si presenta la nostra ipotesi. Il capitolo 3 è precipuamente dedicato all’indagine empirica. Come sopra detto, in primis, per ragioni di ordine pratico nonché di interesse specifico, abbiamo scelto determinati organi costituzionali sloveni che maggiormente implicano delle questioni aperte e delle insidie nella traduzione in italiano nonché in altre lingue, in particolare il Državni zbor, il Državni svet e il Predsednik vlade; dopo una premessa teorica generale e comparata relativa a tali organi (v. 3.3. Il Parlamento e 3.4. Il Capo del Governo), si presentano i risultati emersi dalla nostra ricerca in merito.2 Segue la Parte II, dove si presentano i punti e affrontano le questioni essenziali relative alla traduzione giuridica in generale e alle denominazioni degli organi costituzionali in particolare. Nella specie, in ogni capitolo, si presentano temi (come per esempio il linguaggio giuridico) e si affrontano questioni generali (come per esempio l’equivalenza) in materia di traduzione giuridica. Tutti temi e questioni che, a nostro avviso, costituiscono i punti cruciali, le fondamenta su cui edificare e con cui giustificare la nostra ipotesi. Scendendo nello specifico, al capitolo 4 si inizia con il linguaggio giuridico, presentando in particolare origini, evoluzione e caratteristiche proprie di quello sloveno e di quello italiano.

2 In merito alla questione delle lettere iniziali – maiuscole o minuscole – delle denominazioni degli organi costituzionali sloveni, si precisa sin da ora che, nonostante nella Costituzione il legislatore costituzionale sloveno abbia previsto le lettere iniziali minuscole, in questo studio, considerata la sua natura nonché funzione espositivo-informativa, e in linea con una prassi più ricorrente, abbiamo scelto di usare le iniziali maiuscole.

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Sandro Paolucci è docente di traduzione giuridica e terminologia giuridica italiana all’Università di Lubiana. Si è laureato in giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Perugia con una tesi in diritto privato comparato nel 1991. Nel 1996 si è trasferito in Slovenia. Dal 1999 insegna Terminologia giuridica italiana alla Facoltà di Giurisprudenza di Lubiana. Dal 2000 insegna Traduzione giuridica al Dipartimento per Traduttori e Interpreti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana. Nel 2013 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Traduttologia all'Università di Lubiana, con la tesi: »La traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali sloveni nei testi giuridici: la traduzione della Costituzione della Repubblica di Slovenia in italiano«. Dal 2016 è ricercatore all’Università di Lubiana. I suoi interessi di ricerca riguardano la terminologia giuridica italiana e slovena, la traduttologia giuridica, la traduzione giuridica, il diritto costituzionale comparato.

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La presente monografia è il frutto di uno studio intrapreso da oltre dieci anni, in cui si affronta la problematica della traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali e, in particolare, la traduzione delle denominazioni degli organi costituzionali previsti dalla Costituzione della Repubblica di Slovenia in lingua italiana. Le nostre ricerche precipuamente evidenziano il problema della carenza di coerenza e uniformità terminologica, specialmente nella traduzione delle denominazioni all’interno dei testi giuridici normativi, i quali assumono primaria rilevanza poiché hanno un’efficacia vincolante per i destinatari. Seppur negli ultimi anni si assista a una maggiore attenzione all’uniformità terminologica, in questo lavoro si offrono alcuni suggerimenti tesi a trovare delle soluzioni a tale problema. In effetti, grazie a una effettiva coerenza e uniformità terminologica vi sarebbe maggiore chiarezza, trasparenza e meglio si salvaguarderebbe il principio della certezza del diritto.

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