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EDITORIALE

Coronavirus (COVID-19), come tutti sanno, ha causato gravi perdite di vite umane e ingenti danni economici, abbiamo a che fare con un nemico ancora imprevedibile. Nel corso dei secoli, ciclicamente, sono avvenute altre pandemie ben più gravi, tra queste potremmo includere le guerre. Le cause sia pure diverse hanno matrici comuni: regressione culturale e sociale. Quando l’uomo perde di vista un po’ troppo i valori profondi della vita e il rispetto per gli altri, giungono problemi. COVID-19 ci ha colti impreparati. L’allarmismo e il panico diffusi dalla comunicazione errata hanno acceso la miccia di una recessione economica senza precedenti. Durante il periodo di “clausura”, la poca gente che si muove tra le vie delle città mostra negli sguardi paura, diffidenza: gli stessi sguardi dovevano circolare probabilmente anche durante le pesti riscontrate nelle precedenti epoche. Il progresso dell’era moderna, l’evoluzione della Scienza e delle Tecnologie non sono bastate a dare quelle consapevolezze interiori che aiutano a superare i momenti difficili. Purtroppo alla rapida crescita delle tecnologie non è seguita un’adeguata cultura, per esempio l’atteggiamento diffuso del pretendere tutto e subito distoglie dal pensare che i bioritmi dell’uomo sono gli stessi di migliaia di anni fa e non quelli di una Ferrari o di un treno ad alta velocità. I bioritmi erano già ben noti ad antiche civiltà orientali che fondavano l’equilibrio sull’armonia delle energie interiori. La decadenza culturale negli ultimi decenni ha favorito l’allontanamento da questo principio di armonia che coinvolge individuo e società. Tra le molteplici cause di questa recessione hanno influito non poco l’eccessivo consumismo, e il tanto conclamato globalismo. L’argomento è indubbiamente complesso e richiederebbe più spazio. Eventi come quello di “coronavirus” inducono a riflettere. Fondamentalmente mi sento ottimista nel credere nelle capacità dell’uomo di recuperare, proprio nei momenti critici, quelle energie interiori fondamentali per aspirare veramente a una nuova epoca migliore.

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