2 minute read
Una mappa genetica per il mais
I cambiamenti climatici possono rappresentare un problema serio per le colture. Diversi ricercatori si sono impegnati a cercare delle soluzioni in ambito genetico per sviluppare colture più adatte ad affrontare i problemi climatici in varie aree del mondo.
La ricerca è dell’University del Delaware, dove Randy Wisser e il suo team hanno mappato il genoma di varietà tropicali del mais per vedere come adattarlo ad altre situazioni climatiche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Genetics.
Advertisement
Se la ricerca avrà successo, si potrà tentare di contrastare gli stress derivanti da malattie e la siccità associati alla coltivazione del mais in un clima mutevole. È importante per poter assicurare un ampio livello produttivo per miliardi di persone che dipendono dal mais, come ha spiegato la stessa Randy Wisser.
Le varietà esotiche di mais, che trovano poco spazio nelle coltivazioni, potrebbero essere un elemento chiave per migliorare le prestazioni della coltura in futuro anche perché rappresentano la “massima riserva di diversità genetica”, come ha sottolineato Jim Holland, altro ricercatore del team. Ci sono delle varietà che riescono ad affrontare meglio la siccità, gli allagamenti e i ristagni o a sopravvivere in un terreno con bassa quantità di azoto; sono varietà evolute fuori dagli Stati Uniti che hanno bisogno di un pre-adattamento prima della verifica finale.
Randy Visser e il suo team hanno studiato a lungo questa materia: in un precedente lavoro avevano stabilito che servivano dieci anni di selezione genetica continua per adattare una varietà tropicale di mais a un clima più temperato. Oggi si cerca di ridurre i tempi e lo si fa con un progetto di ricerca che guarda al modo in cui il mais si adatta a un ambiente bersaglio, cercando contemporaneamente di formulare un modello di analisi predittiva per adattibilità.
“Stiamo sequenziando il genoma e misurando tratti come il tempo di fioritura in una generazione. Da questo possiamo mettere a punto una tabella di ricerca che ci permetta di prevedere chi, nella generazione successiva, presenti i tratti migliori in base al profilo genetico. La tabella può essere personalizzata per prevedere in che modo gli individui si comporteranno in un particolare ambiente o luogo come il Delaware”.
Pertanto, i selezionatori potrebbero far crescere una seconda generazione di mais in qualunque luogo fuori dal Delaware, ma predire ancora quali saranno i tipi più adatti all’ambiente di quello Stato. Così non servirà aspettare la fine della stagione, ma si potrebbe continuare a preadattare la popolazione per almeno una generazione in più all’anno, accorciando i tempi.
Fonte: Mangimi e Alimenti