Lorem Ipsum

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LOREM

MARZO 2020

Come scegliere il font giusto Guida alla scelta del carattere

Antonio Cavedoni Il type designer che ha progettato il San Francisco

Brushlettering Come iniziare? Primi passi verso letecniche calligrafiche


Direttore responsabile Marika Mammana DesirĂŠe Trimboli Simone Tosto Direttore editoriale Marco Lo Curzio

Formato 23x31,5 mm spillato Carta Riciclata usomano OnJob 135gr

Stampa Mail Boxes Etc Prima Edizione Marzo 2020 Contatti loremipsum@gmail.com


editoriale Per i curiosi, per gli amanti della storia. Per grandi e piccoli progettisti o per semplici appassionati d’arte e tipografia, in arrivo finalmente la prima rivista italiana sui caratteri tipografici. Lorem Ipsum nasce dalla passione di tre giovani studenti per il mondo dei caratteri tipografici, in tutte le loro declinazioni e sfumature. Lorem ipsum è una storia che racconta, pone un punto di congiunzione tra ciò che è la componente storica e ciò che è la componente tecnica, tra antico e moderno. Dalla calligrafia praticata dagli scribi ad una modern calligraphy. Il termine viene usato come testo segnaposto dal 1500, utile a grafici, designer, programmatori e tipografi per bozzetti e prove grafiche. Il magazine analizza il mondo vastissimo nella tipografia, l’infinita dimensione dei font, della calligrafia, type design, brushlettering e caratteri mobili, narrando la storia di un carattere rivivendo il suo percorso sino ai giorni nostri e tanto altro! L’obiettivo è di sensibilizzare chi non conosce e guidare chi di questo mondo ne fa già parte.


sommario

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Uomo di lettere, Antonio Cavedoni

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Garamond 1532 Garamond 2011

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Calligrafia per tutti i gusti

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Come il Pistilli ha conquistato i designer

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Come scegliere il font giusto


Lettering digitale Lettering creativo con Roberta Ranieri

Tecnica calligrafica: Brushlettering

Come si disegna un font oggi?

Recensione libri

Recensione social


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lorem ipsum – intervista

Uomo di lettere Antonio Cavedoni Che influenza assumono i caratteri tipografici nel mondo odierno? Il testo è dappertutto. La tipografia è una cosa della quale non ti accorgi, ma che c’è e condiziona la fruizione del testo, nelle insegne dei negozi, nelle etichette degli oggetti. I font rendono il testo possibile. In questo caso la tipografia diventa una disciplina abilitante Quando è nata la tua passione? La passione verso le lettere si è sempre consolidata sin da piccolino, e dalla passione da programmatore ho spostato il mio asse professionale verso il type design. Dopo una laurea in typeface di Reading, ho lavorato per 7 anni in California per la Apple. Qual è stato il progetto più importante per Apple? Un carattere concepito per gli schermi retina di Apple ma non solo, con mille piccoli accorgimenti pensati per renderlo efficace a dimensioni diverse, dall’orologio al grande televisore da sessanta pollici collegato a una Apple TV. Invece di un singolo font si tratta di una famiglia di caratteri, tutta sotto il nome San Francisco, un riferimento alla storia di Apple: era anche il nome di uno dei font inseriti nel primo Macintosh. Molti progetti di sviluppo di nuovi caratteri tipografici nascono per sopperire a specifiche esigenze industriali con un evidente ritorno economico. Per Apple i font San Francisco sono stati importanti per un prodotto con il display così piccolo e denso. Per una distribuzione di peso, regolata da un’armonia percettiva che regola determinati parametri della percezione visiva.


marzo 2020

Perderanno mai di importanza i font? Ci saranno sempre nuovi font perché con l’avanzare delle tecnologie ci sono problemi da affrontare in modo nuovo, i caratteri progettati per linotype, ad esempio, sono progettati con limitazioni che non abbiamo più in digitale, e così i caratteri progettati per gli schermi odierni hanno limitazioni. Queste limitazioni probabilmente potremmo non avere in futuro. Inoltre, il gusto cambia, e spesso si può datare una foto grazie alle insegne, alle scritte e agli usi dei caratteri che andavano per la maggiore in un momento storico.

«I caratteri sono il cuore dell’interfaccia utente e rendono possibile la comprensione e l’uso del dispositivo»


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lorem ipsum – storia di un carattere

garamond dal 1532 ad oggi Parlare della storia del font Garamond non è semplice, anche perché di questo carattere tipografico esiste un gran numero di varianti, la maggior parte delle quali può essere ricondotta al lavoro di Claude Garamond, tipografo francese del XVI secolo. Si tratta, quindi, di andare a ritroso nel tempo per parecchi secoli, per scoprire che il Garamond da cui è iniziato tutto è un carattere di stile rinascimentale con grazie. Un carattere che, sin dalla sua comparsa, ha ottenuto un successo decisamente importante, tenendo conto che, ancora oggi, è tra i più utilizzati nel mondo dell’editoria. Ma come nasce il tutto? Nel 1530, Garamond decide di adattare diversi modelli italiani di caratteri per dare vita a quello che, nel giro di poco tempo, diventerà il prototipo europeo di carattere. Quando, nel 1561, il tipografo transalpino muore, le sue matrici e i suoi caratteri vanno dispersi: solo una parte si salva, in quanto viene comprata da uno stampatore di Anversa, Cristophe Plantin. Sarà anche grazie a lui che il Garamond sopravviverà: non a caso, la sua stamperia, che attualmente è stata convertita in un museo, mantiene ancora alcuni modelli che sono ritenuti i riferimenti del Garamond originale. Dal Garamond sono derivate numerose varianti: tra le più famose,

vale la pena di menzionare il Garamond Simoncini, che è stato realizzato nella seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento su commissione della casa editrice Einaudi da parte di Francesco Simoncini, e che ancora oggi da quel momento è il font che viene utilizzato per tutti i libri della casa. Per altro, sono molti altri gli editori che sfruttano il Garamond Simoncini, sulla scia dell’esempio di Einaudi. Nel 2011, invece, è stata pubblicata una versione libera di Garamond, denominata EB Garamond, per opera di Georg Duffner. Si tratta di una variante che è disponibile su Google Fonts e che è stata rilasciata con licenza SIL Open Font. Quest’ultima è una licenza open source che è stata ideata dal Summer Institute of Linguistics, l’Istituto Estivo di Linguistica, per l’impiego di diversi font Unicode (una licenza che è ritenuta libera dalla Free Software Foundation, e quindi impiegabile). Il carattere si basa su un esemplare stampato negli ultimi anni del XVI secolo di Egelnoff-Berner, con corsivi e greci derivati da Robert Granjon e con, in più, il ricorso al cirillico. Insomma, le opzioni oggi disponibili per i tipografi sono tante, e non vanno dimenticate Garamond BE, ITC Garamond, Garamond 3, Granjon e Adobe Garamond.


Perchè ancora oggi si usa? Un carattere sopravvissuto nel tempo grazie anche a uno stampatore di Anversa, Cristophe Plantin, il quale, alla morte di Claude Garamond, riuscirà ad avere una parte delle sue matrici e dei caratteri originali (ancora oggi conservati nel museo ricavato da quella che fu la sua antica stamperia), e che nel giro di poco tempo diventerà il prototipo europeo di carattere da stampa. Dal Garamond sono derivate numerosi varianti (è forse il carattere tipografico più copiato al mondo), tra le quali la Più recente una versione libera di Garamond molto utilizzata negli Stati Uniti e disponibile su Google Fonts, EB Garamond, realizzata nel 2011 da Georg Duffner e basata sul carattere creato dal tipografo francese Robert Granjon, attivo nella stamperia vaticana di Paolo Manuzio nel Cinquecento. Tra le molte varianti di Garamond sono inoltre da ricordare il Garamond BE, l’Adobe Garamond Pro, il Garamond 3 e il Granjon, molto somigliante al Garamond originale. Del Garamond ancora oggi si parla, stavolta per considerare fattori di risparmio su stampanti a getto di inchiostro: da alcuni studi, infatti, sembrerebbe che stampare documenti in Garamond, font leggero e delicato, possa far risparmiare molto più inchiostro che non con altri caratteri tra quelli più diffusi, quali il Times New Roman, il Comic Sans e il Century Gothic. Si consideri che la sua morbidezza di tratto aiuta a guidare il lettore. Insomma un carattere, il Garamond, con una grande storia alle spalle ed ancora una grande vita.

Sovrapposizione Garamond 1532 su Simoncini Garamond 2011

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lorem ipsum – la calligrafia per tutti i gusti

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La calligrafia per tutti i gusti Parlare di calligrafia e di scrittura corsiva significa far riferimento alla scrittura a mano per eccellenza, quella imparata a scuola che poi in ogni mano si evolve in maniera univoca e differente dalla scrittura corsiva di ogni altro. Scrivere bene in corsivo è questione di esercizio, tempo, pazienza, passione, ma anche di personalità ed esuberanza: la calligrafia corsiva, sia quella inglese che quella italica, è una delle scritture a mano tra le più decorative e versatili, che pur mantenendo una sobria eleganza permette di alternare pieni e vuoti nelle disposizioni più artistiche e creative. L’ Italico è ideale per scritture umanistiche e rinascimentali mentre l’Inglese per la calligrafia moderna intesa come la scrittura elegante degli ultimi secoli, non come modern calligraphy. La calligrafia medievale declinata in diversi caratteri storici (dal gotico textura, al fraktur, all’onciale), si sposa a meraviglia con i mercati storici, nelle rievocazioni storiche e con i più curati nelle manifestazioni medievali

La calligrafia per eventi La bella scrittura corsiva si presta benissimo a decorare partecipazioni di matrimonio, biglietti di auguri, poesie, pergamene ricordo, comunicazioni aziendali e professionali e mille altre applicazioni. Si possono realizzare coordinati nuziali per sposi desiderosi di contraddistinguere il loro matrimonio con un tocco di classe, esclusività e prestigio. Un’immagine coordinata per il giorno più bello che va dalle partecipazioni di matrimonio ai ringraziamenti, dal tableau ai segnaposto, dall’eventuale calligrafia stampata agli indirizzi su buste, dai monogrammi alle illustrazioni, utilizzando esclusivamente pennini calligrafici tronchi e flessibili, caratteri eleganti e storici, carte Fabriano pregiate e inchiostri indelebili e impermeabili. Il coordinato nuziale può essere declinato anche per altre cerimonie. Sono frequenti le richieste di calligrafia per bomboniere battesimo o inviti al battesimo, alla comunione o alla cresima, inviti per compleanni particolari o per anniversari di nozze oltre che per allestimenti e coordinati comunicativi per eventi. Curare l’immagine aziendale La calligrafia è una preziosa alleata per i soggetti che vogliano aumentare il proprio prestigio e migliorare l’opinione del pubblico attraverso servizi di calligrafia aziendali. L’immagine di un’azienda si cura non solo sul web, ma anche sulla carta, dagli inviti ad eventi con relative buste personalizzate, ai ringraziamenti per partner e fornitori ai semplici auguri di Natale, il messaggio manoscritto o anche solo personalizzato in bella calligrafia trasmette un sentimento, oltre ad un contenuto. Importantissima la personalizzazione di inviti, ringraziamenti ed accessori nelle cene di gala. Per le aziende agricole o i produttori enogastronomici, la calligrafia perfettamente si adatta alle etichette per i prodotti, anche in un’ottica di produzione in serie da matrice, per donare un’identità forte, originale ed autorevole a qualsiasi produzione.


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La chalk art e i calligraffiti Questi ultimi sono degli esempi di applicazioni più moderne della calligrafia, in cui rientrano anche la chalk art e i calligraffiti. La chalk art è un’arte che fondamentalmente utilizza una lavagna e dei gessetti per creare capolavori. Il chalk lettering è diventato popolare grazie al suo uso nei café, nelle trattorie e nelle boutique per scrivere menù o offerte particolari e, proprio come con qualsiasi opera d’arte, la tecnica migliora con la pratica. Con strumenti diversi dai pennini e le chine, come pennelli, rulli, pennellesse, acrilici e vernici, si possono coprire anche grandi spazi con elaborazioni calligrafiche su superfici diverse dalla carta. I calligraffiti mirano ad applicare la calligrafia e la bella scrittura a dimensioni interne ed esterne a fini decorativi e comunicativi, portando su pareti e superfici verticali la bellezza e la carica espressiva della calligrafia. Fare calligrafia restando ancorati alla sola carta è sicuramente piacevole ed è un’espressione di un’arte, ma farlo su un muro ti porta certamente agli occhi di molte più persone.

La creazione di oggetti unici Un prodotto calligrafico è anzitutto un prodotto che ha un’anima, personalità, sentimento. Regalare calligrafia assume un significato importante, in quanto si regala un prodotto realizzato a mano, unico, forte di un valore affettivo aggiunto. Ogni produzione calligrafica viene ovviamente realizzata su commissione, nessuno avrà mai lo stesso prodotto realizzato per una particolare esigenza. Frasi, pensieri, citazioni, aforismi, poesie, canzoni o racconti possono diventare cartoline, quadri, pergamene, lettere d’amore (o semplici corrispondenze), regali di laurea, segnalibri unici. Ma i propri pensieri si possono imprimere anche su T-shirt, body per neonati o shopper, nonché su ogni supporto personalizzabile.


lorem ipsum – carattere del mese

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Pistilli Roman

Fonderia: VGC Designers: Herb Lubalin e John Pistilli Data: 1964


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Come il Pistilli ha conquistato i designer Nel 2005 Ryan Gerald Nelson disegnò un poster per un carattere chiamato Pistilli Roman per la sua classe di Design Systems al Minneapolis College of Art and Design. Scoprì il Pistilli Roman dopo averne visto lo specimen nella monografia di Herb Lubalin, scritta da Gertrude Snyder e Alan Peckolick. Più o meno nello stesso periodo in cui scoprì il carattere, notò che il Work in Progress (uno studio di design con sede a New York e Parigi) stava usando un carattere molto simile chiamato Galeere per il loro design nella rivista Self Service. Poco dopo, apprese che il Pistilli Roman non esisteva realmente come un carattere digitalizzato e fu allora che decise di ricreare il font da una scansione ad alta risoluzione per quel poster. Da allora, ricevette più di 20 email di richieste riguardanti il Pistilli. La maggior parte di queste richieste includevano commenti e semplici domande su come ottenere il carattere. A parte queste piccole richieste, ebbe la fortuna di entrare in contatto con alcune persone molto interessanti che gli rivelarono ulteriori dettagli sulla storia del carattere tipografico e dei suoi progettisti, John Pistilli e Herb Lubalin. Pistilli era socio di Lubalin a New York City presso la ditta Sudler & Hennessey dal 1949 al 1964. Il carattere era accompagnato da 3 pesi: Bold, Open No. 1 e Open No. 2, ciascuno dei quali variava esclusivamente nello spessore. Data la tecnologia del tempo in cui è stato prodotto Pistilli Roman, il carattere fu progettato e reso funzionale solo per l’uso sul Photo Typositor. Dopo la scomparsa delle macchine tipografiche e del fototipo, il carattere non è mai stato rivisitato e, di conseguenza, non è mai stato ufficialmente digitalizzato. Dopo qualche tempo, Nelson venne contattato da un uomo che conosceva molto bene il carattere tipografico. Gli disse di aver visto questa font per la prima volta nell’estate del ‘64-‘65, quando Arnold Bank, un type designer

che stava insegnando un corso nello studio di calligrafia al Reed College, mise una copia sul muro. In seguito, Lloyd Reynolds, il professore di storia dell’arte e calligrafo, commentò quanto fosse difficile a quel tempo stampare una tale typeface. Se si usava la giusta pressione per ottenere un’impressione uniforme per le aree spesse dei tipi, le linee sottili avrebbero tagliato la carta. Quest’uomo aveva anche un opuscolo originale sul Pistilli Roman che è stato pubblicato da Aaron Burns & Co. e fu abbastanza gentile da trascrivere la premessa che accompagnava il carattere: Pistilli Roman. “Siamo lieti di presentare questo primo peso di una famiglia di caratteri romani moderni pensati appositamente per la nostra azienda dal designer americano John Pistilli. Progettato nel classico stile francese Didot, questo carattere bold e delicato sarà seguito a breve da Pistilli Roman Italic, Pistilli Roman Light e Pistilli Roman Light Italic. Ci auguriamo che questo libretto serva come guida utile nello studio di questo bellissimo carattere.” Questo opuscolo conteneva anche una biografia di John Pistilli: John Pistilli è responsabile del disegno di caratteri a Sudler & Hennessy, Inc., dove lavora dal 1949. Nato il 4 dicembre 1925, ha frequentato scuole pubbliche ad Astoria e Long Island City, N.Y. Si è laureato alla Jean Morgan School of Art di New York City, dove ha studiato lettering con J. Albert Cavanaugh. Ha anche completato corsi d’arte presso il City College di New York e durante la seconda guerra mondiale ha servito gli Stati Uniti arruolandosi nella Marina Militare. Oltre alle email, a Ryan Gerald Nelson capitò di ricevere un altro messaggio molto speciale da John Pistilli Junior (il figlio di John Pistilli). Nella sua email, descrisse brevemente la storia di suo padre come artista e come type designer e lo ringraziò per essersi interessato al lavoro di suo padre.


ÂŤSe tra una famiglia e di caratteri seleziona i migliori, e poi i miglio finiremmo con al mas di caratteri. E quelli s ideali e sufficienti per

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l’altra ssimo ri dei migliori, simo una dozzina arebbero i caratteri qualunque progetto. Massimo Vignelli


lorem ipsum – come scegliere il font giusto

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Come scegliere

il font giusto Scegliere un font: perché è importante farlo bene? Decidere quale font utilizzare è una parte importantissima, a volte quasi essenziale, all’interno del processo creativo e da questa decisione può dipendere addirittura la riuscita o meno di un intero progetto. Un esempio: credete che la famosa campagna pubblicitaria del 2007-2008 di Obama per la presidenza (il famoso “Yes we can!“) sarebbe stata così vincente senza il font Gotham? Io credo di no. Lo stesso vale anche all’opposto, quando si parla di cattiva scelta del font. Quante volte capita di vedere dei volantini, delle insegne o dei loghi accompagnati da font che, nel migliore dei casi, non ci azzeccano niente con il messaggio da trasmettere, mentre nei peggiori dei casi, oltre a non azzeccarci niente, sono anche oggettivamente brutti. Tutto ciò è dovuto ad una cattiva gestione e scelta del font nella fase progettuale. Leggibilità di un carattere È una caratteristica oggettiva e non legata ai gusti personali di una persona ed è quindi semplice definire la leggibilità di un carattere. Scegliere caratteri tipografici con lettere dalle forme convenzionali, per esempio tutti quei font che hanno lettere con forme strane e inusuali, magari con mille decorazioni e ghirigori, anche se bellissime e utili per attirare attenzione fanno appunto quello, attirano l’attenzione! Se invece hai bisogno di leggibilità, ricerca le forme standard nelle lettere, scegli caratteri tipografici con una buona spaziatura. I font le cui lettere sono troppo appiccicate tra loro creano una lettura molto difficoltosa e lenta, sono quindi da evitare in questo caso. Scegli font i cui caratteri abbiano un alto rapporto tra l’occhio e il corpo totale. L’occhio, o altezza della x, è, appunto l’altezza di lettere come x, a, c, o, eccetera. Il corpo è invece l’al-

tezza totale e quindi considerando anche aste ascendenti e discendenti, perchè anche i font possiedono una loro anatomia. Quindi, cosa rende un font adeguato? Sicuramente ciò che gestisce l’intera identità del progetto, è proprio il nostro scopo progettuale, per capire con chi stiamo dialogando e come farlo. Conoscere il preciso ruolo per cui un font è stato inizialmente progettato dal suo creatore è sicuramente uno dei modi migliori per sapere come utilizzarlo. Ci sono alcuni font di cui si è scritto o parlato moltissimo e dei quali non si può far finta di ignorare la storia. Se si usano font famosi e di utilizzo ben delineato come Cooper Black, Comic Sans, Frutiger, Gotham, eccetera nel modo errato si è semplicemente superficiali e si ottengono gli effetti negativi del creare qualcosa di superficiale. Un modo per avere più informazioni possibili riguardo ai font è sicuramente la ricerca degli stessi su Google, ma anche, e soprattutto, leggendo libri dall’utilità comprovata. Pianificare una gerarchia Cerca di capire quanto contenuto, quanto testo devi scrivere con i font che hai da selezionare e decidi di quanti caratteri hai bisogno per scrivere quel testo. Ad esempio, decidi che ti serve un font per i titoli, uno per le didascalie e uno per i testi descrittivi. Ti basta un font che, tramite le sue varianti di peso o inclinazione ti permette un soddisfacente risultato o pensi che sia meglio selezionare due o tre (meglio non più di tre) per garantire una maggior differenziazione? Capire le tue necessità e decidere il numero e grossomodo anche la tipologia di carattere da utilizzare è un passaggio fondamentale che ti permetterà di procedere in modo più ordinato nello scegliere un font.


marzo 2020

Minion bold + Myriad

Caslon bold + Univers

Helvetica bold + Garamond

Georgia + Verdana

Futura Bold + Bodoni

Frutiger bold +

Franklin Gothic + Baskerville

Gill Sans bold + Garamond


lorem ipsum – come scegliere il font giusto

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1. Combina un serif e un sans serif Molto spesso si sceglie il sans serif per il titolo e il serif per il corpo del paragrafo, ma perché? Per una questione di leggibilità. I sans serif, infatti sono (in linea generale) molto più apprezzabili in corpo grande e quindi in grossi titoli e slogan, mentre i serif garantiscono (generalmente, ripeto) una migliore leggibilità. Ma non è assolutamente una regola e anzi, non sempre è una buona scelta fare così.

Bisogna quindi sempre evitare font che fanno a pugni tra loro. Solo perché due font sono diversi non significa che possano stare bene assieme. Un esempio di coppia di font con un alto potenziale di conflitto è l’accoppiata Impact e Garamond. Si tratta di due font radicalmente diversi tra loro, sia per forme, sia per altezza dell’occhio, sia per spaziatura che per periodo storico ed utilizzo primario. Insomma, troppo, veramente troppo diversi e conflittuali.

2. Crea una gerarchia visiva tra i font Questo è un punto fondamentale. Curare la gerarchia visiva di un progetto è uno dei principi fondamentali del graphic design.

6. Limita il numero di font scelti Un modo per evitare conflitti visivi è anche semplificare il processo di scelta dei font e quello di limitarne il numero. Si consiglia sempre di scegliere al massimo due o tre caratteri per un progetto e di non spingersi oltre. Ricordati che, nel graphic design, vale quasi sempre la regola “Less is more”. Questa “regola”, però, può essere violata solo se il progetto lo richiede e se lo si fa in modo cosciente e volontario. Ad esempio, se hai bisogno di creare un manifesto in stile “epoca Vittoriana” o Ottocentesca, potresti trarre spunto proprio dai manifesti di quell’epoca che facevano largo utilizzo di svariati font

3. Usa font della stessa famiglia Le famiglie di font sono una risorsa importantissima. Allora perché non sfruttarla? Le famiglie di font sono quei font che, al loro interno, comprendono molte varianti di peso e larghezza. Come ad esempio la famiglia Meta progettata nel 2003 da Erik Spiekermann che comprende 28 pesi e larghezze diversi o l’Univers di Adrian Frutiger del 1956 che ne aveva 24. 4. Evita di usare font troppo simili Se utilizzare lo stesso font in ruoli gerarchici diversi può risultare piacevole perché garantisce coerenza, utilizzare invece font diversi ma con caratteristiche troppo similari può creare una confusione quasi impercettibile ma in realtà molto fastidiosa. In particolare questo avviene quando si mescolano font della stessa categoria come un serif con un altro serif, un sans con un altro sans serif e così via. 5. Non creare conflitto visivo Questo consiglio raggruppa molti aspetti dei precedenti consigli. Quando cerchi di abbinare un font, devi puntare al contrasto.

7. Crea contrasto Il contrasto di grandezza è molto immediato: un testo di maggior grandezza spiccherà maggiormente di un testo di grandezza minore. È per questo che i titoli sono più grandi dei testi, ovviamente. Il contrasto di peso è un discorso simile. Solitamente, in un testo, per dare più risalto a specifici passaggi o parole, questi vengono scritti in grassetto o in corsivo. Sfruttare i diversi pesi di un font può essere un ottimo modo per “giocare” con la gerarchia del tuo progetto.


marzo 2020

Classificazione di Aldo Novarese La classificazione dei caratteri che viene di norma adottata in Italia è quella estetica formulata da Aldo Novarese, studioso e creatore di nuovi disegni di caratteri. Essa suddivide i caratteri nei dieci gruppi seguenti: lapidari, medievali, veneziani, transizionali, bodoniani, scritti, ornati, egiziani, lineari, fantasie. La classificazione dei caratteri può diventare utile quando si tratta di accostare stili diversi. Per ogni tipo di comunicazione si addice un carattere differente. A volte l’accostamento di due o più stili diversi, può rendere più chiaro ed effi- cace il messaggio. Aldo Novarese oltre a catalogare accuratamente gli stili, creò uno schema che aiuta a orientare le scelte in caso di accostamento di caratteri differenti.


lorem ipsum – lettering digitale

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Lettering digitale Cos’è? La grafica vettoriale è una tecnica di rappresentazione dell’immagine, o di un carattere tipografico generato da un computer, in cui gli elementi grafici che la costituiscono sono un insieme di primitive geometriche, alle quali possono essere attribuiti colori e anche sfumature. Questi elementi vengono geometricamente ubicati nel disegno con l’indicazione delle coordinate dei punti di applicazione. È radicalmente diversa dalla grafica raster in quanto nella grafica raster le immagini vengono descritte come una griglia di pixel opportunamente colorati. Questo metodo è utile per ottenere scritte dall’aspetto naturale e fatto a mano, con tutte le piccole imperfezioni e irregolarità tipiche della scrittura a mano libera. Un risultato assolutamente lontano dalla rigidità che ci si può aspettare dal disegno vettoriale. A tutto questo, però, si deve aggiungere il principio di perfetta riproducibilità che le lettere disegnate devono avere, principio che è fondamentale per chiarire il lettering ed il suo significato rispetto a quello della calligrafia. Ogni carattere dovrà, infatti, avere la caratteristica di poter essere riprodotto in qualsiasi momento in modo identico, presupponendo così l’utilizzo di software grafici, di disegno digitale e di stampa. È proprio questa la peculiarità che rende la grafica e il lettering così uniti tra loro, e che distingue quest’ultimo dalla calligrafia, dove la realizzazione delle lettere è invece sempre frutto del disegno a mano libera, ed ha così una valenza prettamente artistica.

Strumenti Tavoletta grafica: Un buon sistema per iniziare ad approcciarsi al mondo digitale. Lo svantaggio consiste nel non poter guardare mentre scriviamo, proprio per la mancanza dello schermo, almeno nelle più economiche. Tablet + penna capacitiva: sistema un po’ macchinoso, nella maggior parte dei casi si ha un “rigetto del palmo” - quando scrivete con la penna sul vostro tablet ed appoggiate su di esso il palmo lo schermo andrà a percepire anche quel tipo di pressione, rendendo poco fluida la scrittura. iPad Pro + Apple Pencil: qualità eccellente, al momento una delle soluzioni ottimali in commercio. Apps Sketches Pro: è la più realistica, versatile e intuitiva progettata per dispositivi mobili. Questa cassetta degli attrezzi completa per artisti, aiuta gli utenti a creare schizzi sorprendenti, disegni splendidi e favolose illustrazioni mentre si è in giro Inkpad: Indicata prevalentemente per la creazione di lavori in vettoriale. Si può disegnare in modo preciso e veloce e non è da sottovalutare la possibilità di modificare la tipografia nei modi più svariati con un’ottima gestioni dei colori Procreate: app di editor di grafica raster per la pittura digitale. Un software potentissimo che permette di esprimere la propria creatività fornendo una vastissima gamma di strumenti e pennelli. Possibilità di esportare in diversi formati ad altissima qualità.



lorem ipsum – intervista

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Lettering creativo con Roberta Ranieri Da quanto tempo pratichi la calligrafia? Ho sviluppato la passione per la calligrafia sin da piccina, la cura e la precisione dei caratteri hanno sempre ispirato il mio modo di essere, però pratico calligrafia da circa 3/4 anni. Quando e come ti sei appassionata a questo mondo? Ho scoperto questo mondo per caso, vedevo spesso questo tipo di lettering realizzato a mano ma che dava l’impressione di essere stampato. Ho deciso che volevo provare anche io ed ho iniziato a documentarmi. Quando ho cominciato non esistevano molte fonti da cui imparare, e non c’erano ragazze che realizzavano tutorial in italiano. Iniziare è così complicato come potrebbe sembrare? Avresti qualche consiglio per chi si trova alle prime armi? Iniziare sicuramente richiede un grande impegno ed uno sforzo della mano, ma una volta appresi i movimenti andrà sempre meglio. Consiglio prima di iniziare a scrivere, molto esercizio per scaldare la mano. Non abbiate mai la fretta di concludere un tratto, e sollevate la penna dal foglio dopo ogni lettera. Un ultimo consiglio che posso darvi, e che ritengo fondamentale, è quello di non paragonare il vostro lavoro “iniziale” con lavori fatti da altri, che possibilmente saranno già avanti nel loro percorso e avranno fatto molta pratica. Vediamo sempre molte foto sui social che oltre ad ispirarci, la maggior parte delle volte, quando siamo agli inizi non fanno altro che scoraggiarci. L’importante è continuare a provare. La pratica è il giusto modo per ottenere risultati.

@qualcosadierre


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Quanto lavoro c’è dietro una “bella scritta”? C’è uno stile o una tecnica che preferisci? Dietro ogni scritta che realizzo c’è molto molto lavoro. E non è tutto così “naturale” come potrebbe sembrare. Prendetevi il giusto tempo. Brush e watercolor brush lettering, una tecnica che sto sperimentando molto ultimamente. Cosa ne pensi riguardo il lettering su iPad, o lettering digitale? Sto realizzando diverse scritte e/o illustrazioni in digitale e devo dire che è un mondo che mi affascina particolarmente. È molto comodo, intuitivo e mi permette di portare i miei lavori ovunque. Realizzare stampe, oggetti fatti a mano che riportano su le mie scritte. Cosa ti ha lasciato questa passione? Mi ha insegnato ad avere pazienza, a fare le cose con calma e determinazione. La precisione e la cura dei dettagli è ciò che ha sempre contraddistinto i miei lavori.

«La cura e l'attenzione che ognuno mette nella propria disciplina è quello che fa la differenza, in un percorso di crescita senza fine»


lorem ipsum – tecnica calligrafica

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Brushlettering Il lettering ha un significato profondo e complesso, in quanto tale parola definisce un vero e proprio studio delle lettere per la realizzazio- ne del loro disegno, connotandone così una funzione artistica a tutti gli effetti, e non di mera scrittura. Hand lettering, o semplicemente lettering, si differenzia dalla calligrafia e dalla tipografia, ma ha sempre a che fare con il mondo della grafica e della scrittura. È un approfondito studio delle lettere al fine di realizzare un font del tutto originale attraverso il disegno a mano. Si tratta di una vera e propria arte utilizzata dai graphic designer per creare delle scritte originali, ad esempio, per il materiale pubblicitario di un’azienda e non solo. I professionisti, in realtà, oggi utilizzano i vari strumenti digitali anche per disegnare, ma spesso è utile fare prima una bozza su carta, anzi: per sviluppare al meglio il lavoro, il graphic designer di solito parte sempre dalla realizzazione su carta della propria idea.

Cos’è il brush lettering? Possiamo identificarlo come “scrittura crea- tiva” in cui possiamo inventare nuovi modi di scrivere in stile particolare e decorativo. Sicuramente su internet avrete visto bellissi- me foto/immagini di scritte in Italiano o Ingle- se realizzate in modo molto particolare e belle. Prima di iniziare a realizzare la nostra scritta dobbiamo fare degli esercizi per riscaldare la mano ed abituarla ai diversi livelli di pressione.


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Strumenti • Pentel Fude Touch • Tombow Fudenosuke • Carta Rhodia o in alternativa un carta minimo 180gr. Come è fatto un foglio? Baseline: su cui bisogna scrivere, e su cui tutte le lettere devono poggiare Ascender Line: superiore alla linea base, è l’altezza massima di una lettera, su cui solo i tratti ascendenti delle lettere devono poggiare Descender line: inferiore alla linea base, poggiano solo i tratti discendenti Waist Line: altezza massima del minuscolo: x Tecnica La punta delle penne utilizzate per questo tipo di scrittura creativa hanno una punta brush cioè a pennello. Di conseguenza tutto ruota intorno alla pressione che eserciterete su di essa. Iniziate con dei semplici esercizi, tratti più spessi e tratti più sottili. Quando il tratto va verso l’alto dovrà essere più sottile. Quando il tratto va verso il basso dovrà essere più spesso.


lorem ipsum – come si disegna un font oggi

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Come si disegna un font oggi Si modifica l’intero ecosistema della comunicazione, nel 1455 nascono i caratteri e la stampa. Essendo l’unico mezzo di comunicazione di massa, Johannes Gensfleisch della corte Gutenberg rivoluziona questo processo tecnologico. Le lettere che non sono altro che un’evoluzione di pittogrammi a simboli e da simboli a lettere, finalmente assumono una forma fisica, dotati di spessore, peso e traccia. I singoli caratteri venivano allineamenti in modo da comporre la pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta. L’innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri. La lega tipografica dei caratteri era formata da piombo, antimonio e stagno, che raffreddava velocemente e resisteva bene alla pressione di stampa.

La differenza tra l’uomo di una cultura a stampa e quello di una cultura amanuense è quasi altrettanto grande di quella che vi è tra un non-letterato e un letterato. Le componenti della tecnologia di Gutengerg non erano nuove, ma quando furono messe una accanto all’altra, vi fu un’accelerazione di azioni sociali e individuali corrispondenti a un “decollo”, come quel lasso di tempo determinante nella storia di una società quando la crescita diventa una condizione di normalità.

Occhio Fianco

Con l’evoluzione i caratteri si confrontano col tempo, assistiamo alla transizione dall’analogico al digitale, e come tale i font non verrano realizzati a mano ma tramite procedimenti digitali, motivo per cui i caratteri tipografici divertano caratteri digitali.

Spalla

Altezza tipografica

Fusto

Tacca Scalanatura Larghezza del fusto

Corpo


marzo 2020

Software di digitalizzazione Dal disegno su carta i caratteri si trasferiscono in piattaforme digitali. Nascono nuovi programmi che semplificano la progettazione dei caratteri, rendendola più veloce. Avremmo a disposizione programmi come BirdFont, FontStruct, YourFonts e tanti altri. Questi programmi specifici gestiscono solamente il modulo vettoriale della singola lettera, in modo tale che si crei una sorta di limitazione che permette una maggiore precisione in ambito di progettazione. Abbiamo altri software come Adobe Illustrator, il quale ci permetterà la totale padronanza dei moduli vettoriali, ma ciò implicherebbe una maggiore tempistica e dedizione affinchè i caratteri siano precisi. Anche se oggi i font potrebbero essere disegnati a mano, dovrebbero sempre subire un processo di digitalizzazione, per cui in seguito nella rivista si noterà come una parcellizzazione della tipografia tipografica, la calligrafia, mantenga quell’originalità e sopratutto manualità che gli orafi e scribi hanno iniziato migliaia di anni or sono.

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Si nota durante l’evoluzione il mutamento dei caratteri e la trasposizione da analogico in digitale. L’invenzione tecnologica ha portato davvero grandi cambiamenti, come quelli di Gutenber nel quattrocento e ciò denota come i font si modellino in relazione al tempo, non solo di forma, ma anche di materiale. Curioso come un carattere mobile composto in piombo e quindi dotato di un volume e un suo peso adesso sia un’immagine vettoriale su dei display, e da come immagine diventi inchiostro su carta. Sono procedimenti che hanno richiesto anni e secoli, e con l’avanzare delle tecnologie ci saranno sempre nuovi disagi a cui dover cercare nuove soluzioni.


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Caratteri e tipografia del XX secolo di Lewis Blackwell Questo libro si occupa di caratteri e di tipografia, dell’evoluzione che la grafica, e più in generale la comunicazione scritta, ha subito negli ultimi cento anni. È stato un secolo nel quale un mestiere consolidato nelle sue tradizioni è stato ripetutamente messo in discussione da una serie di spettacolari e imprevisti mutamenti tecnologici, dalla composizione meccanizzata di fine Ottocento alla grafica computerizzata dei nostri giorni. Innovazione tecnologica e manualità artigianale, sperimentazione formale e recupero dei modelli tradizionali si sono intrecciati, in particolare, nel disegno e nell’uso

Sei proprio il mio typo. La vita segreta dei caratteri tipografici di Simon Garfield Pressoché sconosciute fino a vent’anni fa, grazie all’avvento della tecnologia informatica oggi le font sono a tutti gli effetti protagoniste del nostro quotidiano. Ma quali sono state le tappe che le hanno portate a uscire dalla ristretta cerchia di addetti ai lavori e di qualche sparuto appassionato? La risposta è in questo saggio di Simon Garfield, che rappresenta un autentico compendio della secolare storia della tipografia, da Gutenberg ai giorni nostri, che conta oltre centomila tra font e caratteri tipografici, ognuno con le sue peculiarità e le sue alterne fortune. Condito di aneddoti

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sul design delle parole intorno a noi, “Sei proprio il mio typo” si impone come testo di riferimento per quanti desiderano conoscere l’affascinante mondo delle font che, come sottolinea l’autore, non sono il semplice disegno di lettere dell’alfabeto, ma costituiscono un vero e proprio veicolo di emozioni. E, come vedremo, è proprio in virtù di questa loro innata capacità comunicativa che, in molti casi, sono finite per diventare icone universalmente riconoscibili, scolpite per sempre, nel bene e nel male, nell’immaginario collettivo di ogni epoca e latitudine.

dei caratteri, cioè delle “particelle elementari” dell’arte tipografica. Sono essi (e i loro disegnatori) il tema centrale di questo libro, unico nel suo genere anche per la qualità della documentazione iconografica che Lewis Blackwell ha saputo raccogliere. È un libro prezioso, pensato non soltanto per i grafici e per gli studiosi di comunicazione visiva ma anche per tutti coloro che oggi, grazie alla democratizzazione del desktop publishing, usano e manipolano testi destinati alla stampa o all’animazione su video.


marzo 2020

Lettering creativo ma non solo. di Gabri Joy Kirkendall Imparate a disegnare e comporre belli lettering a mano e a utilizzarli per trasformare gli oggetti comuni in piccole opere d’arte. Con questo libro pieno di suggerimenti preziosi, esercizi divertenti e attività illustrate passo a passo, scoprirete modi ottimi e ingegnosi per realizzare oggetti incantevoli da regalare per arredare o decorare la casa, ma non solo. Tra i molti progetti imparerete a creare spire e svolazzi, scrivere a pennello su tela, costruire una lavagna personalizzata, decorare la ceramica e digitalizzare i vostri lavori per la stampa. Dalla calligrafia moderna, alla miniatura, alla tecnica del gessetto, una serie di

Nib + Ink: The New Art of Modern Calligraphy di Chiara Perano La guida più venduta sulla calligrafia moderna di Chiara Perano, fondatrice dello studio all’avanguardia Lamplighter London di calligrafia. Gioca con i caratteri, diventa creativo con le lettere e innamorati di nuovo della scrittura a mano. Portandoti lettera per lettera attraverso le basi della calligrafia moderna, Nib + Ink include: - I quattro utensili essenziali di equipaggiamento e come usarli - Un alfabeto calligrafico moderno con vari stili con cui esercitarsi - Guida su come unire lettere e spaziature - Come creare fioriture, finiture e decorazioni

- Semplici progetti per lavagne e citazioni - Idee di cancelleria per matrimoni, feste e tavoli - Suggerimenti per la risoluzione dei problemi, domande frequenti, rivenditori e risorse Con questo bellissimo eserciziario e diario, scopri modi entusiasmanti, creativi e interessanti per personalizzare la tua cartoleria, aggiungere un tocco di brillantezza alla tua corrispondenza e sviluppare il tuo stile unico di calligrafia moderna.

consigli artistici che guideranno e ispireranno il vostro viaggio creativo nel mondo del lettering. E in più, tante pagine per esercitare e sviluppare il vostro stile personale, e diventare veri artisti calligrafi.


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Suzy Grace @howtohandletter

Stefan Kunz @stefankunz

Lei si chiama Suzy Grace e insegna come scrivere a mano con dei tutorial facili e per ogni livello! Da anche tantissimi consigli su quali strumenti utilizzare e le sue pagine possono anche servire d’ispirazione. La trovate su Instagram ma soprattutto sul suo canale Youtube How to Hand Letter.

Stefan Kunz designer e illustratore è sempre stato molto appassionato di design grafico e tipografia, ma il punto di svolta è arrivato quando ha iniziato a combinare due delle sue passioni preferite: il disegno di caratteri e la fotografia. Ha sviluppato il suo stile distintivo, TYPO x PHOTO, attraverso i suoi wordscapes (arte scritta a mano integrata in paesaggi unici) e ha catturato l’attenzione di clienti internazionali mentre costruiva il suo pubblico sui social (495k followers su Instagram e 243k visualizzazioni su Youtube). Oltre a collaborare con clienti come Asics, Adobe, Apple, Coca-Cola, Bombay Sapphire, Nokia, Hallmark, Hillsong, Skillshare, Microsoft è anche l’autore dei libri “The Art of Lettering” e “You Are God’s Masterpiece”.


marzo 2020

Daniela Cremona @misscreamycreamy

Karin Newport @ipadlettering

Lei è Daniela una Graphic Designer di formazione e Youtuber da 8 anni! Nei suoi canali puoi trovare pensieri vari, progetti fai da te, recensioni di beauty ma anche tutorial sull’iPad lettering! La puoi trovare su Instagram, sul suo canale Youtube.

Il suo nome è Karin ed è una sviluppatrice di software, artista e graphic designer. Si occupa di brush lettering e di calligrafia moderna, e ha un interesse speciale per la creazione digitale acquerelli su iPad Pro. Dal 2015 ha iniziato ad esercitarsi col lettering a mano e con la calligrafia moderna utilizzando Procreate. Potete trovarla su Instagram @ipadlettering, su Facebook, e su Pinterest, e anche su YouTube con tutorial, recensioni e qualsiasi cosa correlata all’iPad. La sua specialità è creare pennelli su Procreate e per farlo usa sia mezzi digitali che tradizionali. Crea anche delle schede per potersi esercitare, per poter allenare la memoria muscolare o per apprendere nuovi stili di scrittura. I suoi tutorial ti indirizzano all’interno del mondo dell’iPad Lettering in pochissimo tempo!


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