Notizie in Comune

Page 1

20 MAGGIO 2014 - Anno 8, numero 18 Nella quattordicesima frazione le grandi montagne accolgono la Corsa Rosa 2014, con il primo tappone alpino. La giornata di sabato 24 maggio prevede infatti ben 4 Gran Premi della Montagna e l’arrivo in quota ad Oropa. La prima parte di gara sarà la più facile; da affrontare ci sarà solo una salita di terza categoria, La Serra (6.3 km al 5% di pendenza). Dopo questa ascesa si transiterà da Biella, prima di entrare in un anello che comprende due montagne molto

impegnative, Alpe Noveis (prima categoria) e Bielmonte (seconda categoria). La prima delle due scalate è una strada poco conosciuta, ma molto dura...

A tutta velocità verso la 14ª tappa Tantissima attesa per la quattordicesima tappa del Giro d’Italia (servizi all’interno)

IVREA



3

20 Maggio 2014

Il primo defibrillatore cardiaco compatibile con la Risonanza Magnetica Martedì 15 aprile, presso la Cardiologia di Ciriè-Ivrea, diretta dal dottor Gaetano Senatore, è stato eseguito l’impianto del primo e unico defibrillatore cardiaco compatibile con la Risonanza Magnetica in ogni parte del corpo, “Evera MRI SureScan”. Il nuovo defibrillatore è a disposizione di entrambe le Cardiologie dell’ASL TO4 (Ciriè-Ivrea e Chivasso). “Abbiamo effettuato l’impianto di questo innovativo defibrillatore, compatibile con la risonanza magnetica, a una Signora di 54 anni con aritmie ventricolari e con un’altra patologia che necessita di controlli con risonanza magnetica – ha dichiarato Senatore - L’intervento è molto semplice e si è

concluso con successo. La novità risiede nel fatto che la Signora, benché portatrice di un dispositivo medico impiantabile, potrà sottoporsi all’esame di risonanza magnetica, fino a ora preclusa ai portatori di defibrillatore impiantabile”. Un defibrillatore cardioverter impiantabile è un piccolo dispositivo “salva vita” indicato per le persone a rischio di morte improvvisa. E’ un piccolo dispositivo che è impiantato sottopelle, appena sotto la clavicola, con una operazione chirurgica di breve durata. Attraverso i due elettrocateteri (sottili fili isolati) riceve informazioni dal cuore e, quando necessario, conduce gli impulsi elettrici al muscolo cardiaco. Il defibrillatore, una vera “emergency room”

Lavoratori in agitazione alla Telis

Sono 220 i posti a rischio per i dipendenti della Telis Un centinaio di lavoratori della Telis (ex Celltell) di Scarmagno, giovedì 10 aprile, dopo un’assemblea , hanno bloccato per circa mezz’ora la provinciale che passa a Scarmagno. L’azienda che occupa 400 addetti a livello nazionale e 220 a Ivrea (la maggior parte in cassa integrazione) gestisce servizi di assistenza per numerose azienda come Telecom o Mediaset. L’agitazione è stata decisa per rispondere alla situazione di incertezza sul futuro. L’azienda (un bilancio con 30 milioni di debiti) ha fatto richiesta per accedere al concordato preventivo ma qualora questa procedura non venisse accordata dal tribunale di Roma, scatterebbero i licenziamenti. La Telis era una delle quattro aziende che aveva sede nel capannone dell’area industriale di Scarmagno distrutto da un incendio a marzo dello scorso anno. Se non avvengano in “Se tempi rapidi fatti nuovi si rischiano 220 licenziamenti. Metteremo in campo tutte le iniziative che servono per individuare un percorso indu-

striale, vincolando la proprietà di alla ricerca di soluzioni che mantengano i livelli occupazionali, cosa che fino a ora non è avvenuta”, dichiara Fabrizio Bellino, responsabile della Fiom-Cgil di Ivrea. I lavoratori, intanto, hanno subìto l’ennesima doccia fredda dopo che il tribunale ha rigettato l’istanza per il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti relative ai mesi di ottobre e novembre 2013.

Lavoratori della Telis in protesta per la paura di perdere il proprio posto di lavoro

nel torace, è l’unico dispositivo in grado di riconoscere una tachiaritmia ventricolare maligna, l’arresto cardiaco, e di erogare automaticamente una scarica per far ripartire il cuore. In questi casi la tempestività dell’intervento è decisiva per la sopravvivenza. “E’ stato valutato – aggiunge Senatore – che circa il 63% delle persone con defibrillatore cardiaco dovrà sottoporsi, entro 10 anni dall’impianto, a un’indagine di risonanza magnetica, esame clinico diventato ormai fondamentale per la corretta diagnosi di molte patologie. Rispetto ai precedenti defibrillatori, la nuova tecnologia consente al paziente di accedere alle indagini di risonanza magnetica e, pertanto, di scoprire eventuali condizioni patologiche potenzialmente letali”. Il dispositivo, che non è sperimentale perché ha da poco ottenuto l’autorizzazione CE, è stato impiantato ieri in contemporanea in 70 centri d’eccellenza nazionali e da maggio sarà disponibile in tutta Italia. Il nuovo prodotto, che mantiene la stessa durata di batteria – fino a 11 anni – dei dispositivi precedenti, è associato ai cateteri sicuri per l’uso in ambiente con risonanza, con 10 anni di performance garantita con controllo attivo.

Il defibrillatore, inoltre, include un algoritmo esclusivo di riduzione degli shock, che permette al dispositivo di distinguere le alterazioni del ritmo cardiaco pericolose da quelle innocue. Infatti, benché la maggioranza delle scosse erogate dal defibrillatore siano necessarie per trattare le aritmie potenzialmente fatali, secondo gli studi una percentuale pari al 20% delle persone impiantate può subire scosse inappropriate in risposta a un’aritmia benigna o rumore elettrico rilevato dal dispositivo. Tale tecnologia aiuta a eliminare l’intervento non necessario del defibrillatore, riducendo il tasso degli shock inappropriati del 98% l’anno. Infine, il sistema comprende anche il nuovo monitor esterno di telemedicina “MyCareLink” che, posizionato a casa dell’utente, trasmette i dati diagnostici direttamente all’ospedale, utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile globale. Tale dispositivo, che funzione in Italia, ma anche all’estero grazie al roaming con altri operatori, permette in maniera completamente automatica di valutare la funzionalità dell’apparecchio e di avvisare in tempo reale l’ospedale in caso di malfunzionamenti.


4

20 Maggio 2014

“Mi candido per amore e rabbia”

INTERVISTA • Marco Suriani, 47 anni, sindaco di Caluso è candidato alle elezioni regionali Marco Suriani è nato a Caluso 47 anni fa da genitori abruzzesi che, come tanti altri negli anni ’60, sono emigrati in Piemonte molto giovani alla ricerca di condizioni migliori di quelle in cui vivevano. Lavora alla Dasein, una società di consulenza e formazione, e si occupo in particolare di: sistemi di valutazione, Pianificazione, gestione e sviluppo di programmi UE, Sviluppo di progetti formativi per la P.A., Organizzazione e sviluppo delle risorse umane, Qualità dei servizi, Contratti degli EELL. “Mi considero, in virtù della mia professione, un esperto di riforma degli Enti Locali”, dice. Vive da sempre a Caluso e da alcuni anni con la famiglia: Emilia e la piccola Sofia di 5 anni. E’ sindaco di Caluso e tra pochi giorni scade il suo mandato decennale. Quando hai maturato l’idea della candidatura in regione e perché? “Mi sono candidato un po’ per amore e un po’ per rabbia. L’amore è lo stesso di quando avevo 23 anni e ho

sentito che avrei potuto e dovuto fare qualcosa per il mio paese, mi sono candidato e ho iniziato a lavorare prima come assessore al commercio e alla cultura, poi come vice sindaco. In questi 24 anni da amministratore ho sempre cercato, in ogni scelta che mi sono trovato a compiere, di tralasciare i singoli interessi personali, ma di pensare al bene del nostro territorio e della nostra comunità. Per questa ragione ho accettato questa nuova sfida, candidandomi a sostegno di Sergio Chiamparino, una persona pragmatica e concreta, un sindaco del fare a cui mi sono continuamente ispirato nel mio ruolo da amministratore pubblico. La rabbia invece è quella che mi deriva dal giudizio negativo sul governo regionale di Cota, la rabbia per gli scandali dei rimborsi dei Consiglieri regionali in un momento di grave crisi economica per le famiglie; a differenza di queste persone io ho la coscienza durante il mio mandato di avere sempre gestito con onestà, correttezza e trasparenza”.

Quali sono i successi più importante da Sindaco? “In tutti questi anni siamo cresciuti insieme con i miei concittadini come una sola grande famiglia; insieme abbiamo affrontato le difficoltà e celebrato i successi; insieme siamo cambiati e abbiamo visto la nostra città cambiare. Abbiamo riconsegnato ai cittadini di Caluso e dei Comuni limitrofi la nuova Scuola Media, simbolo della crescita culturale per le nuove generazioni, abbiamo valorizzato le piazze del Paese rendendole più belle e fruibili, valorizzato il ruolo di città del Vino con la nascita dell’Enoteca regionale. Nonostante i tagli e il patto di stabilità, abbiamo aumentato gli investimenti sulle scuole e sul sociale. Asili Nido, corsi di formazione professionale e un centro socio assistenziale tra i migliori del basso Canavese sono tutti servizi importanti che lasciamo alla comunità. In questo decennio abbiamo avuto una particolare attenzione per l’ambiente e le energie rinnovabili, tanto che oggi i calusiesi, insieme

agli altri cittadini del bacino in cui opera la Società Canavesana Servizi, si distinguono come i più virtuosi nella raccolta differenziata e gli investimenti sul fotovoltaico ci consentono di produrre e vendere energia pulita, aiutando a tenere sotto controllo il bilancio comunale. Ma non sono solo rose e fiori, abbiamo condiviso anche tanti dispiaceri, le crisi aziendali, la chiusura delle fabbriche e la perdita del lavoro, che ha duramente colpito molte famiglie. Ma abbiamo saputo reagire, con la nostra tenacia ci stiamo rialzando, sul territorio ci sono ancora tante aziende di eccellenza che resistono e creano opportunità di lavoro”. Quali sono le priorità del suo programma? Cosa farebbe per il Canavese? “Se sarò eletto intendo occuparmi di cinque cose fondamentali, che penso siano vitali per il Canavese, anche come punto di riferimento di un’area di riferimento molto più vasta: 1) ottenere i finanziamenti per costruire il nuovo ospedale del Canavese; 2) potenziare la rete

sanitaria del territorio, puntando sui poliambulatori e l’assistenza continua, 24 ore su 24, da parte dei medici di base; 3) rafforzare il trasporto pubblico, in particolare la linea ferroviaria Chivasso-Aosta facendola entrare nel Sistema Ferroviario Metropolitano 4) far partire una volta per tutte l’ampliamento della Strada tra Caluso e Chivasso; 5) utilizzare i fondi strutturali europei per riconvertire i tanti siti produttivi oggi vuoti, portando nuove attività, nuovo lavoro e nuova vita al nostro Canavese; 6) promuovere le eccellenze: l’enogastronomia, le bellezze paesaggistiche come i laghi e le nostre colline; i beni artistici come i nostri castelli. Il turismo deve diventare un asse sempre più strategico per il futuro e l’Expo 2015 è un’occasione da non perdere. In qualunque caso posso dire che non faccio promesse, ma prendo impegni. Questo non è il momento delle facili illusioni, ma quello della concretezza, della determinazione e dell’onestà intellettuale e morale, chi prende l’impegno di andare

Marco Suriani, candidato alle elezioni regionali

a occuparsi della gestione del bene pubblico deve necessariamente racchiudere in sé queste caratteristiche. Qual è il termometro della campagna elettorale? L’aria che tira è buona, la scelta della candidatura di Chiamparino è positiva perché è in grado di intercettare anche i voti di protesta e dei delusi, tuttavia la mia preoccupazione è un’altra, cioè che per la prima volta il Canavese orientale, inteso come area dell’eporediese e del calusiese rimanga senza rappresentanza in Consiglio regionale. Purtroppo il rischio è alto e questo sarebbe un disastro per l’Area canavesana, pensate a quando si tratterà di stabilire la ripartizione dei fondi europei per il rilancio dei diversi territori in cui è suddiviso il Piemonte; oppu-

re il momento in cui vengono assegnati i budget per la Sanità, qualora il territorio coincidente con l’ASL TO4 non avesse propri rappresentanti in seno al Consiglio, rischiamo di fare la parte di Cenerentola. Questo non possiamo permettercelo perché il nostro è un territorio in forte crisi che ha bisogno di essere rappresentato sia a livello regionale che europeo, considerato poi che nel Parlamento Nazionale non siamo riusciti a esprimere un candidato territoriale. Per queste ragioni chiedo ai canavesani di confermarmi questa fiducia dandomi il sostegno alle prossime elezioni regionali, per continuare un percorso insieme, per portare la voce di questo territorio a un livello più alto, nell’interesse del Canavese.


5

20 Maggio 2014

Bertot: “Portiamo più Italia in Europa”

INTERVISTA • L’europarlamentare uscente, candidato alle europee del 25 Maggio, sull’impegno necessario nei prossimi 5 anni Fabrizio Bertot si definisce “un entusiasta di natura”. Ma ammette anche che un compito come quello che è stato chiamato a svolgere dai suoi elettori “renderebbe entusiasta chiunque, a prescindere dal proprio carattere”. Un anno di esaltante lavoro al Parlamento Europeo con un’unica missione: creare lavoro per il nord Ovest, portare nuovi investimenti, costruire nuove opportunità. Nella consapevolezza che i prossimi cinque anni saranno decisivi per avere più Italia in Europa e meno Europa in Italia. Fabrizio Bertot, lei è in corsa per una riconferma in Europa. Ma qual è il bilancio dell’esperienza che al parlamento europeo ha già maturato? “Posso dire di aver messo anima e cuore in tutte le attività che sono stato chiamato a svolgere, e intendo la mia attività di parlamentare, la politica per il mio territorio e la politica estera. Nella consapevolezza che la mia missione è quella di creare posti di lavoro, attrarre nuovi investitori, aprire nuovi mercati per le imprese del Nord-Ovest”. Qual è il suo orgoglio più

Fabrizio Bertot, candidato alle elezioni Europee

grande? “Proprio in quest’ottica, nella mia attività legislativa ho contribuito a salvare l’Italia dalla procedura di infrazione e ho aiutato la nostra biochimica. Da un punto di vista più ideologico, grazie a me il tema della famiglia è entrato a far parte dell’agenda delle istituzioni europee, tanto che per la prima volta è stato organizzato un convegno sulle unioni tra-

dizionali insieme con la prima mostra di presepi nella storia del Parlamento europeo. Per il territorio, ho aiutato centinaia di amministratori pubblici e privati ad accedere ai finanziamenti europei. Sul fronte della politica estera, infine, credo che la decisione di un’importante Ong di nominarmi unico osservatore per la Crimea o la visita di una delegazione di deputati della Duma la dicano lunga sul-

le relazioni che ha intessuto con l’Est Europa e con la Russia in particolare. Sempre nell’ottica di favorire la nostra economia”. E adesso? Da dove ripartire per altri cinque anni al Parlamento europeo? “Dobbiamo continuare a difendere l’Italia rilanciando le sue potenzialità. Quella della bioplastica, ad esempio, è una partita ancora tutta da giocare ma che può valere migliaia di posti di lavoro. E poi, la sfida più grande è quella di rivoluzionare l’intero assetto europeo. Noi dobbiamo avere un nostro progetto d’Europa e in base a questo progetto chiedere il consenso dei cittadini. E io immagino un’Unione monetaria alla quale corrisponda anche un’Unione politica e geografica. Oggi non c’è nulla di più distinto e distante. Non è pensabile che la nostra fiscalità sia diversa da quella del Belgio o che nelle nostre tasche ci sia un Euro basato su un cambio troppo svantaggioso. Io non dico di essere contro la moneta unica, ma questa moneta unica non deve per forza essere l’euro. Potremmo sostituirlo con un’altra moneta e con questa allargarci a Est, Russia compresa”.

Intanto, però, l’Europa sembra schiava dell’egemonia tedesca. “Quando dico che dobbiamo concentrarci sull’attività legislativa è perché nel Ppe, ma anche in tutte le istituzioni europee, l’interesse della Germania e di altri Paesi è di mantenere lo status quo. E per cambiare le istituzioni non possiamo attendere che la crisi contagi anche la Germania. Dobbiamo abbattere subito quelle barriere che bloccano lo sviluppo della nostra economia: i tedeschi sotto sotto ci invidiano e quindi vogliono distruggere tutto ciò che di buono riusciamo a costruire. Basta guardare gli effetti nefasti di una direttiva come la Bolkestein che ha messo in ginocchio ambulanti, gestori di spiagge o impianti di risalita. Cancellarla e riscriverla da capo è il mio primo pensiero”. Anche perché, così facendo, l’Europa è spesso vista come un ostacolo e non un’opportunità. “Spesso sento parlare dell’Europa dei burocrati e, essendo io uno che quest’Europa la vuole ribaltare, posso anche essere d’accordo. Ma dobbiamo anche ammettere che noi siamo mol-

to bravi a complicarci la vita. Prendiamo ad esempio un tema che ho trattato e che continuerò a trattare anche nella prossima legislatura, quello dell’auto. Nel programma Cars2020 l’Europa dice chiaramente che la burocrazia è un freno a mano per l’intero settore. E noi cosa facciamo? All’auto imponiamo un fardello burocratico e impositivo che diventa anche uno strumento per il controllo fiscale. E così molte famiglie non hanno una seconda vettura per non incappare in tasse di successione, tasse di possesso, doppie documentazioni. Insomma, anche noi dobbiamo cambiare. Sul fronte dei fondi e dei contributi, l’Europa ha una burocrazia molto più snella di quella delle nostre Regioni, che materialmente declinano le opportunità europee sui territori. Dati alla mano, non mi pare che su temi come opere pubbliche, cultura e turismo le Regioni si siano comportate in maniera brillante. Anche per questo, nel mio piccolo continuerò a essere al servizio dei territori perché possano cogliere al meglio le opportunità, anche creando uffici ad hoc in tutte le province della circoscrizione Nord-Ovest”.


6

20 Maggio 2014

Il demanio cederà le Rosse Torri alla città

Ci sono già i progetti approvati dalla Soprintendenza. Rilancio per il Canavese? Di proprietà dello Stato, è da qualche anno in concessione al Comune che, in specifiche occasioni ne garantisce l’apertura al pubblico. Si vorrebbe fare di più, riqualificarlo innanzitutto per renderlo fruibile ad un turismo di massa. Insomma è da tempo che il castello di Ivrea è al centro di nuovi programmi di investimento. La notizia è che forse ce la si fa. Dopo 3 anni il Demanio ha detto di “sì”. Cederà la proprietà alla città di Ivrea. La notizia l’ha data il sindaco, Carlo Della Pepa, du-

rante la conferenza stampa di presentazione del nuovo cda della Fondazione Guelpa. Nel cassetto ci sono già i progetti e i piani, approvati dalla Soprintendenza e curati dal Politecnico di Torino. Per i soldi, si comincerà con quelli che si impegnerà a scucire la fondazione Guelpa, reduce dall’investimento sul Museo, ma con ancora in cassa un patrimonio che supera i 7 milioni e mezzo di euro e fidi con le banche per altri 3 milioni. C’è di vero che per un’operazione del genere di euro ce ne vogliono davvero tanti, ma si può già prevedere

l’interesse di alcune Fondazioni bancarie e pure del Fondo Ambiente Italiano, che in zona già gestisce il castello di Masino e che 4 anni fa, non a caso, inserì il Castello di Ivrea nel concorso «I luoghi del cuore». Nel castello, secondo quella che era l’idea originaria, dovrebbero trovare spazio laboratori e cantieri di restauro gestiti da Università e Soprintendenza, quindi spazi destinati a manifestazioni ed eventi e un’area commerciale artigianale dedicata ai prodotti tipici del territorio. “Ora dobbiamo dare un’accelerata

– ha commentato non a torto il sindaco – anche perché dalla riqualificazione del Castello potrà partire il rilancio della parte alta della città”. E con il castello di Ivrea, da aggiungersi a quello di Pavone, di Agliè, di Masino e di Mazzè, non è difficile cominciare a pensare “alla grande”, per esempio ad un circuito simile al “giro della Loira”. E poi... Quanti altri castelli in giro per il Canavese e in Valle d’Aosta si potrebbero valorizzare? A Foglizzo, a San Giorgio, a Mercenasco. Non c’è comune che non abbia uno. Si che si può fare!

E sarebbe il nulla al confronto con lo sforzo che fece Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, quando decise, nel 1358 di costruire le rosse torri in una posizione dominante sulla strada che conduceva ad Aosta. I lavori terminarono tra il 1393 e il 1395 e si dice che in certe giornate vi lavorarono più di mille persone. Da una scopo principalmente difensivo a residenza dei Savoia, nella seconda metà del XV secolo, quando la duchessa Iolanda di Valois, figlia di Carlo VII re di Francia e di Maria d’Angiò chiamò il

pittore francese Nicolas Robert, per affrescare alcune sale. Tra il XVI e il XVII secolo, con l’infuriare delle lotte tra francesi e spagnoli, il castello riprese la sua funzione di presidio militare ed è del 1676 il fulmine che provocò l’esplosione del deposito di munizioni collocato nella torre di nord-ovest (la torre mastra), esplosione che causò, assieme al crollo delle torre, innumerevoli morti e la distruzione di molteplici case edificate a ridosso del castello. Dal 1700 l’edificio venne adibito a carcere mantenendo tale funzione fino al 1970.

LA VITA DI GIULIANA BERTOLA ASSOCIAZIONI - Giuliana Bertola si occupa dei carcerati. Al suo fianco 34 collaboratori Le rossi torri del castello di Ivrea… sono veramente rosse, anche sotto il pallido sole di aprile, ed il castello è maestoso, imponente. Tutta piazza Castello è un borgo stupendo, potrebbe essere mèta turistica di alto livello, ricca di storia e di storie. E invece…? C’è il deserto. E’ un palazzo che conserva tracce dell’antica nobiltà, signorile, sede di un’opera pia, oggi diviso in uffici per professionisti locali. La sede dell’AVP (Associazione volontari penitenziari) è una stanzetta, ed il suo presidente è Giuliana Bertola. Volontaria dal 1998, ha vissuto le ultime trasformazioni dell’associazione. Sorriso dolce. Non ingenuo. “La istituzione carceraria? Nel suo complesso non ha un vero per-

corso rieducativo. L’insieme di regole magari non scritte fa sì che il comportamento migliore, per il carcerato, sia quello di mimetizzarsi il più possibile. Il carcere vuole punire e contenere: di rieducazione si parla, ma la rieducazione presuppone responsabilità, che invece manca. Non c’è la minima indipendenza, il minimo senso di responsabilità: per tutto, anche per le cose minime, ci va la domandina. Si! “Domandina”. Si chiama così! Non “domanda” ma “domandina”. E questo è già significativo di una mentalità. Il direttore, il comandante, gli agenti, gli assistenti sociali, possono essere bravissimi, e spesso lo sono, ma è la struttura nel suo complesso che è ancora basata su concetti sbagliati.”

Vien da pensare al concetto che la cultura non dà da mangiare: in altro ambito, fa parte dello stesso ordine di idee. “Noi ci occupiamo di portare la riflessione dei detenuti sui propri errori, punto di partenza per qualsiasi discorso rieducativo - sottoliena Bertola - Per la permanenza in carcere, ma anche l’uscita dal carcere. Anche perché queste persone, dopo diversi anni, non sono più in grado di affrontare la realtà esterna. Spesso hanno paura di uscire!” “La paura di uscire colpisce molti di loro, sopratutto gli extra comunitari che non possono più avere il permesso di soggiorno. Ecco perchè quando escono rientrano subito nel circuito di clandestinità o nella malavita. Noi cerchiamo di assisterli con

colloqui. Con ssistenza pratica e concreta, ma quando sono fuori non riusciamo più ad intervenire. In carcere a Ivrea oltre agli extra comunitari ci sono molti poveri, e molte persone disturbate psichicamente, sopratutto italiani. E’ una struttura di passaggio, oltre che di detenzione, per pene definitive. Questo significa condizioni più difficili per chi non ha ancora la pena definitiva.” Bertola è presidente dell’associazione dal 2006, cura tutte le iniziative all’interno e all’esterno del carcere, e coordina il lavoro di 34 collaboratori. “I nostri volontari sono suddivisi in team, che spaziano su tematiche e attività varie. I colloqui individuali, in un ambiente tranquillo, rappresentano sicuramen-

te l’aspetto più importante, perché significano rapporto diretto con il detenuto, che in questa occasione può confidarsi, lasciarsi andare, sapendo che nulla trapelerà. C’è la redazione del giornale “L’Alba”. La falegnameria, le serre, l’area cultura-biblioteca. E ancora gli eventi sportivi ricreativi e il torneo di calcio nella bella stagione. A volte partecipano anche squadre esterne. Infine ci sono i laboratori, di libri tattili, di lettura e scrittura, teatrali. L’ultimo spettacolo teatrale, della Compagnia dei bravi ragazzi, è addirittura stato replicato. Al primo appuntamento c’era stata così tanta gente che non ne abbiamo potuto fare a meno. Un grande successo. Una bella soddisfazione per quei ragazzi...”.

ATTUALITÀ

NIENTE SCUOLA IL SABATO... EVVIVA! Dal prossimo anno scolastico le scuole superiori di Ivrea (Botta, Cena, Gramsci e Olivetti) moduleranno le attività scolastiche e amministrative su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì e saranno chiuse il sabato. La decisione è stata presa da Consigli di Istituto che hanno accolto la proposta dei dirigenti scolastici i quali, a loro volta, l’aveva concordata con l’Amministrazione Comunale. Nell’ obiettivo di contenere i costi di gestione senza pregiudicare la qualità dell’offerta formativa per oltre 4 mila studenti, il nuovo

piano orario giornaliero andrà dalle 8 alle 16,30. Una decisione sofferta? Ragionata? Condivisa? Macchè. In realtà la scelta è obbligata, considerando che di sabato non ci saranno più autobus a disposizione degli studenti per quelli che arrivano, come si dice da fuori.

“Nel segno della responsabilità alle ditte di trasporto, siano pullman o autobus cittadini e della prima cintura, è stato fermamente richiesto un impegno serio e costante per garantire l’efficienza e la corrispondenza del servizio rispetto agli orari definiti...” - dicono e scrivono Alessandra Bongianino (IIS Olivetti), Lucia Mongiano (Liceo Botta), Giovanni Ruggiero (IIS Cena), Daniela Vaio (Liceo Gramsci). Insomma non si poteva fare diversamente. Applaudono gli studenti e - ci sa tanto - pure i professori... Per loro, alla fine della fiera, significherà più tempo libero. Nei mesi scorsi anche a Novara e nel cuneese si sono prese decisioni analoghe, nell’ottica di una riduzione dei costi e delle spese di riscaldamento.

Giuliana Bertola, presidente dell’Associazione volontari penitenziari

Reg. Trib. di Torino n. 5326 del 29/10/1999 Editore: Red & Blue Communication srl P.Iva 09415210013 Sede legale: via Alessandro Volta 9 -10121 Torino Direttore responsabile: Emiliano Rozzino direttorenotizieincomune@email.it Stampa: I.T.S. Spa, via Abate Bertone, 14 13881 - Cavaglià (Bi) Redazione: Chivasso - via Torino, 47 Tel. 011/ 5367550 Fax 011/ 5367551 Email: notizieincomune@email.it Concessionaria di pubblicità: PubliAlfa2, via Rivassola 18 - 10082 - Cuorgnè (To) e via Gozzano 1 - 10015 - Ivrea - Tel./Fax 0124 657184, Cell. 335 5302716 - 339 1404121. Il responsabile del trattamento dei dati, ai sensi del DGLS 196/03 è il direttore, a cui i lettori possono rivolgersi per esercitare i diritti previsti. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato sono riservati. La riproduzione cartacea o elettronica dei testi, delle foto o del materiale pubblicitario è ammessa solo a seguito di autorizzazione scritta (legge 633/1941).


7

20 Maggio 2014

NUOVO CDA PER IL GUELPA

l’intervista

Elezioni regionali

Gariglio per un nuovo inizio del Piemonte

“Le elezioni anticipate e la disastrosa vicenda giudiziaria del centrodestra non devono farci dimenticare che il fallimento di questa Giunta è stato prima di tutto politico”. Così Davide Gariglio, 47 anni, avvocato torinese, candidato al Consiglio regionale del Piemonte nella lista del Pd che sostiene Chiamparino alla presidenza. Gariglio è dallo scorso febbraio segretario regionale del Pd. Tra i vari incarichi ricoperti nella sua carriera politica iniziata nel 1997, nelle elezioni del 2005 è stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale: nella seduta d’insediamento è stato eletto presidente dell’Assemblea legislativa, riconfermato poi con un ampio consenso alla scadenza di metà mandato. Dal 2006 è presidente piemontese dell’AICCRE (Associazione Italiana del

Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa). Nel 2010 è stato rieletto in Consiglio regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Torino, con 13.912 voti di preferenza. “In questi anni, come consigliere di opposizione in Regione - spiega Gariglio -, ho combattuto duramente le scelte sbagliate di Cota e della sua Giunta. In particolare le mie battaglie si sono concentrate contro i tagli al trasporto pubblico locale, ai servizi sociali, all’istruzione e contro l’abbandono del sistema sanitario. Il mio impegno è stato indirizzato anche all’interno del PD per cambiare il partito e avvicinarlo ai cittadini. Per questo ho appoggiato Matteo Renzi sin dalle primarie con Bersani e mi sono candidato alla segreteria regionale per sostenere il suo sforzo di cambiamento anche in Piemonte”.

Davide Gariglio, candidato alle elezioni regionali del 25 Maggio “La Regione ha bisogno di un nuovo inizio e il candidato migliore per averlo è Sergio Chiamparino - conclude Gariglio - Da capolista e segretario del PD il mio lavoro sarà accanto al Presidente per dare risposte innovative alle richieste sempre maggiori di questa regione”.

l’intervista

Elezioni europee

Avetta per un’Europa di persone ed idee

“Ho deciso di intraprendere questa avventura elettorale candidandomi al Parlamento Europeo e l’ho fatto con grande e autentica emozione”. Alberto Avetta, 45 anni da compiere, di Ivrea, sposato con due figli, di professione avvocato, è candidato alle elezioni europee del 25 maggio per il PD - PSE. Tra le esperienze amministrative passate, è stato consigliere comunale e assessore a Ivrea, consigliere comunale a Cossano Canavese e attualmente è assessore provinciale alla Viabilità, Espropri, Protezione civile e Pianificazione territoriale. “L’ho fatto dopo anni di amministrazione qui nella nostra terra - spiega Avetta -. L’esperienza di Assessore Provinciale alla Viabilità mi ha permesso di conoscere a fondo la Provincia di

Torino, i suoi abitanti, le abitudini e i costumi, i talenti e le difficoltà. Il periodo politico è favorevole: il Governo di Matteo Renzi sta finalmente aggredendo le sacche di inefficienza di questo nostro Paese. E’ in Europa però che si gioca la partita principale dello sviluppo contro l’austerità di questi anni. E’ in Europa che la qualità e la determinazione che abbiamo sempre dimostrato possono essere decisive in questo momento storico. In questa parte del Piemonte è stata scritta la storia italiana dell’industria, dell’innovazione tecnologica e dell’agricoltura: abbiamo le capacità, le conoscenze e la forza per ritornare ad essere protagonisti. Ho studiato a Strasburgo negli anni ‘90 e vedevo nell’Europa un sogno di unità, di pace, di

Alberto Avetta, candidato alle elezioni europee del 25 Maggio sviluppo economico tra i popoli. Ho due figli piccoli, Pietro e Vittorio: voglio con tutte le mie forze che i tanti Pietro e Vittorio canavesani, torinesi, piemontesi possano giocarsela alla pari dei loro coetanei in un’Europa delle persone e delle idee, non più solo delle banche e della burocrazia”.

a cura del candidato

Cambio al vertice della Fondazione Guelpa: il Sindaco Carlo Della Pepa passa il testimone a Daniele Jalla. E’ successo la scorsa settimana in linea con le indicazioni del nuovo statuto approvato in consiglio. Nel Cda entrano Carlo Ardissono e Marco Liore, al posto di Adolfo Salvetti (dimessosi in quanto papà dell’assessore Laura Salvetti) e Luigi Stabile. Rimangono al loro posto Ettore Morezzi e Alberto Stratta. “Con il 2014 – ha sottolineato Della Pepa – la Fondazione ha raggiunto importanti obiettivi e ha ora di fronte nuove sfide. Principale risultato è quello di aver adempiuto alle volontà testamentarie della Signora Guelpa, che richiedevano di realizzare a Ivrea un bene duraturo dedicato alla Cultura. Si faceva riferimento o alla biblioteca o al Museo Garda. Come tutti sanno, finalmente, quest’anno è stato inaugurato il Museo, realizzato proprio grazie ai contributi della Guelpa. Contributi di 1milione e 800 mila euro, erogati senza intaccare il patrimonio finanziario originale». Il bilancio si chiude con un utile netto di più di 170 mila euro, nonostante si siano finanziate attività culturali per circa 275mila euro. Il patrimonio è pari a 7 milioni e il capitale gestito (comprensivo dei titoli amministrati) ad oltre 12 milioni. “I finanziamenti erogati dalla Guelpa – ha evidenziato Morezzi – avvengono utilizzando gli utili e senza intaccare il patrimonio iniziale, perché “vendere” quanto si è costruito è l’inizio della fine: lo può fare una persona che non ha interesse a lasciare nulla, ma non lo si può sicuramente fare nell’amministrare soldi pubblici!”. Gli obiettivi per i prossimi anni li ha indicati il Sindaco ed ex Presidente: la sistemazione del Castello di Ivrea e il Centro la Serra. «Siamo in tre nuovi membri – ha sottolineato Jalla - Dateci qualche mese per capire, per ascoltare chi già era qui prima che noi arrivassimo. In Italia, purtroppo, le Fondazioni o sono dei “bancomat” per gli enti pubblici, o sono da esse completamente autonomi e senza contatti. Ritengo che vi sia una terza via in cui esperti del settore amministrano in maniera tecnica, ma collaborando con enti politici”. E nell’elenco di chi ha recentemento preso dei soldi ci sono le Rosse Torri (20 mila euro), Gianmario Pilo per “La Grande Invasione” (altri 20 mila), la Comet per l’inaugurazione del Garda (11 mila euro) e Progetto 08 di Dimitri Buracco, segretario del Pd di Ivrea. Infine la Fondazione Olivetti che, per la candidatura Unesco incasserà 100 mila euro, altri 84 mila euro andranno a Fulvio Lavarini, coordinatore del progetto e altri 120 mila euro per promozione e marketing.


8

Presentato l’Ordine del Conte Verde Un’associazione che ha per scopo la promozione storico culturale Giovedì 1° maggio, al Castello di Ivrea, si è tenuta la presentazione del Gruppo Storico Culturale “Ordine del Conte Verde”, che si è costituito a Banchette, in occasione della prima giornata di apertura annuale del Castello di Ivrea, a cura ella “Associazione Castello di Ivrea” a seguito della convenzione stipulata con il Comune di Ivrea. Il programma ha previsto la rievocazione dell’investitura di Amedeo VI di Savoia, il cosiddetto “Conte Verde” (1334 – 1383) impersonato, splendidamente, da Claudio Bizzotto, e il giuramento di fedeltà del Gruppo storico. Quindi, allietate dal suono dei bravi musici, si sono svolte le danze medioevali. L’Ordine si prefigge come

scopo la promozione, lo sviluppo e la divulgazione della cultura, della tradizione storico folcloristica e la rievocazione storica degli avvenimenti accaduti nel Canavese nel 14°, 15° e 16° secolo. Ne fanno parte: Reana Borra alias Bona di Borbone (1341- 1402), moglie del Conte Verde; Fernando Benvenuti, Podestà, Notaio e cerimoniere dell’ordine; Luciano Lazzarotti, Aimone il pacifico (1291 – 1343), padre del Conte verde; Au-

gusta Trivio, Violante Paleologa (1318 – 1342) – madre del Conte Verde; Nadia Bizzotto, Bianca di Savoia (1336–1387), figlia di Aimone il pacifico; Adriana Zaccariello, Anna di Savoia (1306 – 1359), figlia di Amedeo V; Caterina Alfoldi, Caterina di Savoia (1284 – 1336), figlia di Amedeo V; Ivana Di Bernardo, Margherita di Savoia (1285 – 1339), figlia di Amedeo V; Roberta Vigna Ton, Bona di Savoia (1275 – 1300), fi-

glia di Amedeo V; Cristian Manna, Amedeo VII° Conte rosso (1360 -1391), figlio di Amedeo VI; Monica Liotino, Bona di Berry (1362 – 1435), moglie del Conte Rosso; Valerio Trevisan, padre Guglielmo. La sede sociale si trova presso il Circolo Banchette, e la sede di Rappresentanza presso il Castello di Banchette. Il luogo per la presentazione ufficiale del gruppo è stato scelto, in quanto, proprio il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia, fece costruire il Castello di Ivrea nel 1358, anche se poi l’opera venne terminata dai sui successori nel 1395. “Desideriamo ringraziare – sottolinea il gruppo - l’associazione Amici del Castello di Ivrea ed in particolar modo il presidente Pietro Ramella”.

INIZIATIVA

BATTAGLIA DELLE ARANCE MESSICANA L’assessore regionale Alberto Cirio, nel corso di un recente incontro tenutosi a Castellamonte, ha di nuovo ipotizzato l’organizzazione di una battaglia delle arance d’estate nell’ambito degli eventi speciali organizzati in occasione di Expo 2015. “Abbiamo raggiunto un accordo con una ditta messicana per la fornitura di arance - ha detto - C’è questa

opportunità e da parte della Regione la massima disponibilità a sostenere economicamente un carnevale bis...” La palla, ora, passa alla Fondazione del Carnevale di Ivrea, che in verità, sino ad oggi, di fronte a questa ipotesi, è sempre apparsa piuttosto tiepida. Di ragioni per esserlo ce ne sono almeno un paio. La prima è che tra pochi giorni si vota

e non è detto, anzi non lo è per niente, che quel che oggi è vero per Cirio, posse essere altrettano “vero” domani, quando la campagna elettorale sarà finita e ci saranno vinti e vincitori, poco importa se Cirio siede nel Comitato Expo. La seconda è fatta di “tradizioni” e “fascino”. Evidente a tutti che

una battaglia delle arance organizzata fuori dal suo tempo, potrebbe trasformarsi in un boomerang per la città (altro che pubblicità e promozione) non potendo neanche lontanamente paragonarsi a quella vera. Sarebbe un po’ come portare un turista alla Minitalia e convincerlo di aver visto il colosseo, Venezia e Firenze. Il prodotto finale potrebbe risultare indigesto e controproducente proprio per l’immagine di una città che di fare brutte figure davvero non ne ha bisogno. Perchè rischiare?

INIZIATIVA

L’ARTE CHE COLORA LA CITTÀ Si è conclusa all’insegna del colore e dell’arte la campagna di sottoscrizione in favore della Fondazione di Comunità del Canavese. Sabato pomeriggio, in piazza Ottinetti, si è tenuta la manifestazione “100mt Colors“: una trentina di artisti, coinvolti dall’Associazione “Arte in fuga”, ha dipinto tutti insieme una tela lunga 100mt, posta lungo tutto il perimetro della piazza, successivamente tagliata e venduta all’asta a scopo benefico. La performance, arricchita da accompagnamenti musicali, realizzata a titolo completamente gratuito dai diversi pittori, ha permesso di trasformare parte della città in un

luogo di aggregazione. L’arte ha invaso la città, trasformandola a tutti gli effetti in una galleria d’arte. E’ stata l’occasione perfetta per dare vita ad una esperienza stimolante e particolare, in grado di promuovere in maniera completamente fuori dagli schemi gli artisti canavesani. Il ricavato dell’asta è stato devoluto alle casse della fondazione. Entusiasta Augusto Vino, uno dei principali fautori della manifestazione. “Per me - ha dichiarato l’Assessore nell’apposita conferenza stampa convocata martedì scorso in Sala Dorata - è motivo di grande orgoglio aver promosso una manifesta-

zione di questo tipo. Non c’è nulla di più positivo che portare l’arte fuori dai luoghi canonici e di metterla a stretto contatto con il pubblico, mostrando alle persone come lavorano gli artisti dal vivo. Inoltre, siamo davvero felici di chiudere la nostra campagna di raccolta fondi legandola ad un tema così vivo e pulsante. Di qui a breve organizzeremo un consuntivo in cui faremo il punto della situazione, ma siamo molto fiduciosi di riuscire a raccogliere i fondi che servono. Siamo molto vicini al traguardo e, anche grazie a giornate come quella di sabato, la nostra fondazione nascerà”.

20 Maggio 2014

Tre canavesani allo Spartan Race di Roma

Canavesani allo Spartan Race, la corsa a ostacoli più difficile e popolare al mondo! L’evento si è svolto lo scorso 26 aprile a Roma. Per la prima volta in Italia. Presenti, naturalmente, tantissimi italiani e soltanto tre eporediesi: Erika Ricci, titolare nel negozio di acconciature “Forbici e Follie” in Borghetto ad Ivrea, il compagno Andrea Nespro, che tra l’altro comparirà presto nel film “The Avengers” (con la fantastica Scarlett Johansson), avendo partecipato nel mese di marzo alle riprese televisive al Forte di Bard e a Saint Vincent con la sua auto d’epoca 128, e l’amico della coppia Matteo Nutti. I due uomini avevano già partecipato due anni fa all’edizione che si era tenuta a Londra. “E’ stata un’esperienza fantastica, divertente e faticosissima” commenta Erika Ricci.

I tre impavidi eporediesi erano tra le 2300 persone che hanno raggiunto lo Stadio dei Marmi nella capitale, per affrontare la sfida, tra quelle da provare almeno una volta nella vita: una corsa, di cinque chilometri nel caso della “Spartan Sprint”, a ostacoli tra fango, ponti di legno, scivoli insaponati e chi più ne ha più ne metta. Per partecipare basta iscriversi. E “i nostri” non ci hanno pensato due volte. Hanno praticato arrampicata, scalato barricate, praticato il tiro delle lance. Una sorta di percorso militare per mettere alla prova velocità, forza, resistenza, equilibrio. Si sono posizionati a metà classifica ma i numeri sono relativi. La soddisfazione è aver partecipato ad un evento di caratura mondiale. “Ci abbiamo provato, siamo tornati esausti ma contentissimi!!” chiosano Erika, Andrea e Matteo.


20 Maggio 2014

bando

MOVICENTRO: LE DOMANDE PER OTTENERE I LOCALI ENTRO VENERDÌ 23 MAGGIO Scade alle 12 di venerdì 23 maggio il termine per la presentazione di progetti per la concessione in comodato d’uso gratuito di sei locali posti all’interno della struttura denominata Movicentro per attività aventi utilità sociale, culturale e commerciale. “La volontà – si sottolinea dall’Assessorato allo Sviluppo Economico - è quella di promuovere il Movicentro, attualmente già sede delle biglietterie di Trenitalia e GTT, quale luogo di aggregazione, con l’insediamento di attività che abbiano carattere di rilevanza sociale, culturale e di servizio alla cittadinanza”. “Il Movicentro - si aggiunge ancora - può essere una prima vetrina della città, un punto di valorizzazione dei prodotti e delle proposte attrattive dell’Eporediese”. “L’obiettivo è quello di individuare un unico comodatario, in modo tale da ottimizzare la gestione e l’uso degli spazi interni alla struttura”. Le attività proposte, si specifica nel bando, potranno avere natura anche economica ai soli fini del raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario del progetto e della gestione dell’immobile. La durata del comodato sarà di anni sei, con possibilità di rinnovo per uguale periodo. Potranno partecipare al bando enti no profit e del Terzo Settore (Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Cooperative con finalità sociali e ambientali), così come altri soggetti privati. Il requisito per la partecipazione è l’assenza di cause ostative alla contrattazione con la pubblica amministrazione, ex art. 38 D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. Il plico chiuso contenente il progetto dovrà pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune di Ivrea – Piazza Vittorio Emanuele n. 1 – 10015 IVREA (TO), entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 23/05/2014. Oltre tale termine non sarà ritenuta valida alcuna altra offerta anche se sostitutiva od aggiuntiva rispetto ad offerta precedente. La documentazione completa è disponibile sul sito del Comune www.comune.ivrea.to.it alla sezione “Gare, appalti e bandi”. Per ogni informazione è possibile contattare il Servizio Patrimonio: tel. 0125 4101 – Fax. 0125 410 426. E-mail: patrimonio@comune.ivrea.to.it

Riapre il parcheggio di via Vittorio

9

Soddisfatta l’amministrazione che ha lavorato per trovare un accordo con Olivetti Multiservice Soddisfatta l’Amministrazione Comunale che in questi mesi ha lavorato per trovare un accordo con Olivetti Multiservice, proprietaria dell’area e sieriamente intenzionata a non concedere più l’utilizzo dell’area come parcheggio pubblico, come avveniva in passato. “Le condizioni proposte da parte della proprietà che si era resa disponibile all’acquisto dell’area o al suo affitto, avrebbero comportato conseguenze che si sarebbero venute a ripercuotere sui contribuenti - commenta oggi l’Amministrazione Comunale - Per scongiurare il pericolo che gli utenti si vedessero privare della possibilità di utilizzo di un’area imprescindibile per la città, si è operato per trovare la migliore soluzione possibile, favorendo l’accordo tra Olivetti Multiservice e Ivrea Parcheggi, che si farà carico del canone an-

nuale di locazione e della gestione dell’area, in modo tale da continuare comunque a garantire la fruibilità del parcheggio”. L’accesso all’area sarà, ora, regolato e videosorvegliato per l’intero arco della giornata favorendo una maggiore sicurezza a tutela degli utenti. “Mentre nella zona i parcheggi precedentemente a pagamento diventeranno gratuiti - spiegano in Municipio - per la nuova parte a pagamento è comunque prevista una tariffa contenuta, oltre alla possibilità di sottoscrivere un abbonamento mensile del costo di venti euro. Da oggi sarà, così, possibile usufruire di un parcheggio ordinato, con stalli ben delineati che consentiranno di evitare tutti quei problemi che si verificavano a causa di auto parcheggiate, spesso, senza un ordine preciso. In

tale modo gli automobilisti potranno nuovamente contare sull’utilizzo di un’area che ha un ruolo assolutamente strategico all’interno dell’ambito cittadino a beneficio dei moltissimi cittadini, tra i quali in primo luogo i tanti pendolari del treno, che ogni giorno la utilizzano e che avrebbero rischiato, senza tale accordo, di non poter più avere accesso al parcheggio”.

ASSOCIAZIONI

“DAL 25 APRILE AL 2 GIUGNO NASCE L’ITALIA MODERNA” INIZIATIVA DI “GESSETTI COLORATI”

In collaborazione con la Presidenza del Consiglio Comunale di Ivrea, l‘Associazione Gessetti Colorati propone alle scuole della città un’attività di approfondimento sul tema “Dal 25 aprile al 2 giugno, nasce l’Italia moderna”. Nella sua prima fase è previsto l’intervento in classe di un esperto di storia contemporanea nel corso del quale si prenderà spunto dalla Festa della Repubblica per collegarla in modo non

retorico e non celebrativo agli avvenimento che l’hanno preceduta e preparata. Il tema è dunque: dalla Resistenza alla nostra cittadinanza (quella dei ragazzi) in questa Repubblica. L’obiettivo è quello di rispondere alla domanda: cosa c’entriamo noi con tutte queste ricorrenze? L’esperto messo a disposizione dalla Associazione è Rodolfo Marchisio, referente del gruppo di lavoro su Cittadinanza e Co-

stituzione dell’USR Piemonte e dell’Istoreto (Istituto storico per la Resistenza di Torino). In una seconda fase le classi aderenti al progetto avranno la possibilità di prendere parte ad un Consiglio Comunale solenne che si svolgerà nella sala del Consiglio nella mattinata del 3 giugno. Ciascuna avrà la possibilità di presentare un proprio elaborato sintetizzato in un poster che possa essere esposto nella Sala. Ad ognuna verrà riconosciuto

un “buono acquisto” di 120 euro per la fornitura del materiale necessario alla realizzazione dell’elaborato. Alle classi verranno donate anche alcune copie di un volume sulla Costituzione Italiana adatto ai ragazzi. Verranno accettate le prime classi che si prenoteranno, cercando di fare in modo che la partecipazione sia equamente distribuita fra le due istituzioni scolastiche cittadine.


10

20 Maggio 2014

DAL BOTTA AD HARVARD L’impegno e l’applicazione hanno portato Stefano Zordan fino negli Stati Uniti Sicuramente profondo impegno e talento personale accompagnano la carriera di questo giovane canavesano che si è avvalso delle attività del Servizio di Orientamento in Uscita fornito dal Liceo Botta, coordinato dalla Professoressa Antonella Burzio e gestito per i percorsi all’estero da diversi docenti di lingue straniere tra i quali il Professor Gerry Colohan e la Professoressa Patrizia Barone. “Da anni, in contatto con numerose e prestigiose università di lingua anglosassone, forniamo agli studenti prospettive di prosieguo degli studi universitari all’estero con interessanti risultati: Stefano Zordan è il rappresentante di una folta schiera di nostri studenti che ha studiato o sta studiando all’estero” afferma la preside Lucia Mongiano. “Il percorso disciplinare di Stefano non è soltanto specifico, ma proprio particolare - continua la preside - si diploma al Botta seguendo i corsi del “Liceo classico della comunicazione” con il massimo dei voti.” Supportato dall’Orientamento in uscita del liceo, si iscrive al St. Patrick’s College di Maynooth, Dublino, Seminario Nazionale d’Irlanda e Collegio cattolico-romano, nonché sede dell’Università Pontificia, in cui si studia Legge canonica, Filosofia e Teologia. Stefano Zordan vi entra come studente laico e mantiene comunque i contatti con Ivrea e ci spiega: “Sono molto legato al territorio, infatti come tematica per la mia dissertazione al St. Patrick ho scelto di lavorare sulla figura di Adriano Olivetti e le implicazioni sul territorio: studio teologia e geografia e mi rendo conto che è un percorso particolare, ma davvero stimolante. Sempre con il supporto dei professori del “Botta” partecipo alle candidature per tre università statunitensi: Yale, Columbia University e Harward...” Candidature che, come chiarisce la Professoressa Patrizia Barone, significano un processo di selezione rigorosissimo a livello mondiale con moduli di domanda da 15 – 20 pagine, dove il candidato viene selezionato secondo il proprio curriculum accademico e secondo le

personali aspirazioni negli studi di specializzazione. Pochi giorni fa il responso: Stefano Zordan vince tutte e tre le selezioni all’iscrizione con borsa di studio. “Mi sono trovato a potere e dovere scegliere – afferma Stefano – e così ho scelto Harvard, per il prestigio e per la generosità della borsa di studio, di ben 32.000 dollari l’anno, che mi permette di pagare le tasse universitarie e vivere in U.S.A. per frequentare il master di studi religiosi, l’equivalente americano di

una laurea specialistica in Europa...”. Harvard è considerata una delle più prestigiose università nel mondo: sorge a Cambridge, nel Massachusetts, nell’area metropolitana di Boston. Venne fondata da facoltosi privati nel 1636 ed è la più antica istituzione universitaria degli Stati Uniti d’America. Stefano Zordan è appena ripartito per l’Irlanda per discutere la dissertazione finale su Adriano Olivetti che sosterrà al St.

Patrick’s College in maggio. A parte il percorso accademico, Stefano sottolinea l’importanza delle attività extracurricolari da lui scelte: la scorsa estate due mesi a Gerusalemme per studiare l’ebraico e lo scorso mese la visita al monte Athos (Grecia), culla del cristianesimo. Gli chiediamo cosa è stato importante studiare al Liceo “Carlo Botta” e quali sono i suoi disegni futuri. “Per i tre anni in Irlanda, in cui si è sentito tutto il peso della crisi eco-

nomica - ci dice - è stato importante per me lo studio del latino e del greco, la formazione classica, e la possibilità di parlare l’inglese. Dopo Harvard la mia aspirazione sarà il dottorato, ma poi vorrei tornare perché sono molto legato a Ivrea e al Canavese. Mi piacerebbe investire la mia formazione sul nostro territorio. Sono fortemente attratto dalla spiritualità e dall’economia etica: un tema olivettiano che studio con passione”.

Nella foto sopra Stefano Zordan

AAA Cercasi guide turistiche L’Ecomuseo Anfiteatro Morenico di Ivrea avvia una selezione di persone da impiegare come operatori museali presso i seguenti siti museali in provincia di Torino: Museo della Civiltà Contadina di Andrate, Ecomuseo della Castagna di Nomaglio, Museo “La Botega del Frer” di Chiaverano, Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Maglione MACAM, Museo didattico “Memorie del tempo” di Perosa, Museo Civico “Nòssi Ràis” di San Giorgio, Museo Mineralogico di Brosso, Ecomuseo “Il Ferro e La Diorite”di Traversella. E inoltre in Provincia di Biella: Museo della Resistenza di Sala Biellese, Museo dell’oro e della Bessa di Zubiena, Ecomuseo “Storie di carri e carradori” di Zimone. Requisiti richiesti: età tra i 20- 40 anni, formazione di livello universitario (laureati o laureandi) con conoscenza lingua straniera, appartenenza alle categorie di studenti, disoccupati, inoccupati, lavoratori in mobilità e lavoratori part-time. Sarà data preferenza ai candidati residenti nei comuni degli Ecomusei e Musei. La selezione sarà condotta da un’apposita commissione. Entro la fine di maggio tutti i candidati saranno informati sull’esito. I selezionati dovranno partecipare, nelle prime due settimane di giugno, ad un programma di formazione, oltre ad accogliere i visitatori, condurre visite guidate, gestire e riordinare le collezioni, saranno tenuti a compilare un registro dei visitatori e delle attività svolte. L’incarico di operatore museale durerà quattro mesi dal 14 giugno al 12 ottobre e sarà svolto esclusivamente nei giorni di sabato con orario 15 - 18 e domenica con orario 10 - 12 e 15 - 18. Il compenso, per 128 ore di lavoro, è pari a 1.280,00 euro lordi, pagati con buoni lavoro (voucher).


20 Maggio 2014

11

Speciale Giro d’Italia 2014

Tutto il Canavese si tinge di rosa Il Giro d’Italia di ciclismo è uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo

Il Giro d’Italia di ciclismo è un evento simbolo del mondo dello sport tricolore. Si tratta della seconda più grande corsa ciclistica a tappe a livello mondiale e ultimamente, ogni due anni, la prima tappa viene disputata fuori dai confini nazionali. Nel 2014, è toccato a Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, ospitare la ‘Big Start’, la ‘Grande Partenza’ della Corsa Rosa. Con un’audience globale di 800 milioni di persone, il Giro d’Italia rappresenta una vetrina internazionale di primissimo piano, un’occasione per farsi conoscere in tutto il mondo e quest’anno, seguendo l’esempio di Ivrea nell’edizione 2013, le grandi protagoniste in Canavese saranno Rivarolo Canavese e Agliè. La prima città ospiterà venerdì 23 maggio l’arrivo della tredicesima tappa con partenza da Fossano. Una tappa di 157 chilometri piuttosto semplice dal punto di vista altimetrico e che, stando alle previsioni degli addetti ai lavori, avrà il suo culmine con ogni probabilità allo sprint proprio a Rivarolo Canavese. E’ infatti previsto un solo Gran Premio della Montagna, a Bardassano con ancora 85 chilometri da percorrere prima dell’arrivo, e i saliscendi nel finale di gara non dovrebbero creare selezione e staccare i velocisti. I corridori transiteranno una prima volta da Rivarolo

Canavese a 27 chilometri dal traguardo, prima di affrontare un circuito con alcuni strappi caratterizzati da pendenze leggere. Qualche coraggioso corridore potrebbe anticipare lo sprint, ma sarà quasi impossibile fare la differenza e tutti si attendono una spettacolare volata. Sabato 24 maggio, invece, Agliè o-

spiterà la partenza della quattordicesima tappa che, dopo 164 chilometri, porterà la Corsa Rosa sul traguardo di Oropa. Il nome Oropa riporta alla mente dei tantissimi appassionati una delle più straordinarie imprese sportive di Marco Pantani, con una fantastica rimonta, ancora negli occhi e nei

I numeri del Giro d’Italia 2014 Durata Distanza coperta Squadre Corridori Tappa più lunga Tappa più breve Punto più alto Copertura TV

21 giorni (dal 9 maggio all’1 giugno) 3.455,500 km 22 198 249 km 21,700 km 2758 m 171 nazioni

cuori di tutti, portata a termine al Giro d’Italia 1999. Quest’anno, il primo impegnativo tappone alpino partirà proprio da Agliè e, dopo Ivrea, vedrà i corridori affrontare lo strappo di La Serra, Gran Premio della Montagna di terza categoria. Qui potrebbe partire la fuga di giornata. Giunti a Biella, si proseguirà

verso Roasio e poco dopo inizierà la prima vera salita: l’Alpe Noveis, un prima categoria di 9 chilometri con un pezzo centrale molto impegnativo che a tratti tocca una pendenza del 16%. Il tempo di scendere a Coggiola e si risalirà nuovamente a Bielmonte: una salita lunga ben 18 chilometri e pedalabile,

con una sensibile contropendenza all’altezza di Bocchetto di Livera. A 42 chilometri dall’arrivo, si scollinerà su questo Gran Premio della Montagna di seconda categoria per lanciarsi nuovamente su Biella e iniziare l’ascesa conclusiva, lunga 11,750 chilometri: le pendenze non saranno esagerate (si arriverà al massimo

al 13%), ma la salita sarà impegnativa e si farà sentire nelle gambe dei corridori, già provati da due settimane di corsa e dalle ascese precedenti. I soliti benpensanti del Canavese, quando sono state ufficializzate le tappe del Giro d’Italia 2014, hanno storto il naso. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, secondo loro, non era il caso di investire per portare un arrivo e una partenza della Corsa Rosa sul territorio. Invece la lungimiranza di Alberto Rostagno e del comitato promotore delle tappe del neo presidente Claudio Succio, succeduto al dimissionario Luigi Sergio Ricca, verrà ripagata con gli interessi, stando alle cifre ufficiali diramate dalla macchina organizzativa con sede a Milano. In termini pratici il passaggio del Giro comporta alberghi e ristoranti pieni, mesi di pubblicità e un’occasione in cui milioni di persone in tutto il mondo vedranno e conosceranno meglio il Canavese. Sempre tenendo a mente i rilevamenti statistici, inoltre, ogni fan sul ciglio della strada sarà pari a 3 euro per l’economia locale. Un impatto non indifferente, contando che per un arrivo di tappa si stimano dai 30.000 ai 50.000 spettatori coinvolti, anche se i bilanci verranno comunque stilati a bocce ferme. Anzi, a ruote ferme.

Quello che c’è da sapere nella storia della Corsa Rosa Maggior numero di podi Vincitore più giovane Vincitore più anziano Partecipazioni al Giro Giorni in maglia rosa Maggior numero di corridori Minor numero di corridori Tappa più lunga Vittorie di tappa Vittorie di tappa in una sola edizione

9 - Felice Gimondi Fausto Coppi nel 1940 a 20 anni, 8 mesi e 25 giorni Fiorenzo Magni nel 1955 a 34 anni e 5 mesi 18 - Vladimiro Panizza 78 - Eddy Merckx 298 nel Giro d’Italia 1928 56 nel Giro d’Italia 1912 430 km la Lucca - Roma 1914 vinta da Costante Girardengo 42 - Mario Cipollini 12 - Alfredo Binda nel 1927


12

20 Maggio 2014

Speciale Giro d’Italia 2014

Quattordicesima tappa Agliè-Oropa Sabato 24 maggio Nella quattordicesima frazione le grandi montagne accolgono la Corsa Rosa 2014, con il primo tappone alpino. La giornata di sabato 24 maggio prevede infatti ben 4 Gran Premi della Montagna e l’arrivo in quota ad Oropa. La prima parte di gara sarà la più facile; da affrontare ci sarà solo una salita di terza categoria, La Serra (6.3 km al 5% di pendenza). Dopo questa ascesa si transiterà da Biella, prima di entrare in un anello che comprende due montagne molto impegnative, Alpe Noveis (prima categoria) e Bielmonte (seconda categoria). La prima delle due scalate è una strada poco conosciuta, ma molto dura: sono 9800 metri alla pendenza media del 7.3%, ma i conclusivi 5 sono tremendi, con pendenza massima del 16% e media di questo tratto intorno all’11%. Anche la discesa del Noveis sarà molto insidiosa: la sede stradale, sia in salita che in discesa, è stretta e tortuosa, e la picchiata prevede molte curve tecniche. Giunti a fondovalle mancheranno ancora 60 km al traguardo ed è qui che comincia la salita

verso Bielmonte. Questo terzo GPM di giornata è il più lungo (ben 18 km), ma la pendenza è blanda (la media è del 6.2%) e tocca la doppia cifra solo verso la metà della scalata. In vetta al Bielmonte ci sarà da pedalare ancora per 42 km; la discesa è molto lunga, ben 30 km, meno tecnica della precedente, e riconduce i corridori a Biella. Inizierà poi l’ultimo Gran Premio della Montagna previsto, la salita di Oropa. La scalata verso il Santuario misura poco meno di 12 km e ha una pendenza media del 6.2%. I primi 5000 metri di ascesa sono abbastanza pedalabili, sempre al 5-6%, e conducono all’abitato di Favaro; qui i corridori troveranno un tratto in pavé e sarà il momento chiave della tappa: mancano 5 km all’arrivo e la strada sale improvvisamente al 13%. Dopo questo muro le pendenze addolciscono, ma rimangono intorno all’8-9% fin sul traguardo, all’ombra del Santuario Mariano di Oropa. Appare evidente come la tappa sarà uno spartiacque per il Giro d’Italia: le ultime 3 salite sono molto dure e non permetteranno di rifia-

PANTANI NEL CUORE L’impresa del 1999 ha fatto la storia

‘La rimonta del secolo’. è passata così agli annali l’impresa titanica compiuta al Giro d’Italia 1999 da Marco Pantani sulla salita che conduce a Oropa. La catena della bici del Pirata fece le bizze, costringendo la maglia rosa a una fermata imprevista. Memorabili gli ultimi 8 chilometri, tutti in rincorsa: Pantani ritrovò smalto via via che le pendenze si facevano serie e uno ad uno, in progressione, ha ri-

prese e superò tutti i corridori che gli stavano davanti, volando al traguardo da solo al comando. Ancora oggi viene la pelle d’oca al solo pensiero...

tare. L’unico problema potrebbe essere l’ordine in cui sono disposte le 3 montagne: la seconda salita appare un ostacolo insormontabile per qualche coraggioso che scattasse sull’Alpe Noveis, perché sui 18 km del Bielmonte si sta bene a ruota e chi avrà gregari con sé potrà andare molto più forte. Probabile che la bagarre fra i big si scateni solo nei 6 km finali, ma le fatiche precedenti si faranno sentire, questo è certo. CURIOSITA’: la salita di Oropa sarà la seconda montagna dedicata a Marco Pantani dal Giro d’Italia 2014.


20 Maggio 2014

Speciale Giro d’Italia 2014

13

Un sabato di spettacolo sui pedali Stando alle premesse, una delle più spettacolari tappe del 97° Giro d’Italia sarà la quattordicesima, in programma sabato 24 maggio da Agliè ad Oropa. Saranno la bellezza di 4 i Gran Premi della Montagna che affronteranno i corridori nei 164 chilometri di percorso: il primo, di terza categoria, al 30,6 km su La Serra; il secondo, di prima categoria, sull’Alpe Noveis al km 95; il terzo, di seconda categoria, a Bielmonte a 122,4 km; il

quarto, nuovamente di prima, fissato sull’arrivo in salita a Oropa. Il traguardo volante di giornata sarà posto prima di metà corsa a Cossato, in via Mazzini, mentre la zona di rifornimento verrà allestita una quindicina di chilometri dopo, più precisamente a Roasio. Gli appassionati sono avvisati: una giornata da non perdere, in cui potrebbero mettersi in luce alcuni tra i protagonisti più attesi della Corsa Rosa.


14

20 Maggio 2014

Speciale Giro d’Italia 2014

La sicurezza viene prima di tutto IL GIRO • È d’obbligo informarsi sulle ordinanze per la regolazione della circolazione

Il Giro d’Italia è da sempre sinonimo di sicurezza. La Polizia Stradale “scorta” infatti la Corsa Rosa con i suoi operatori intenti a garantire la sicurezza della gara, viaggiando attraverso le 21 tappe. Motociclisti, operatori in auto e a bordo di un’officina meccanica mobile, impegnati per far sì che ogni giorno tutto fili liscio, senza alcun intoppo. Al seguito del Giro anche il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, con l’aula scolastica multimediale itinerante per la sicurezza stradale ed uno staff di 7 operatori diretti dal Commissario Capo della Polizia di Stato Antonella Dipinto. In occasione del Giro d’Italia le attività del Pullman Azzurro, impegnato nella campagna di educazione stradale rivolta ai più piccoli, sia in partenza di tappa che subito dopo l’arrivo dei ciclisti, si inseriscono nell’ambito del progetto Biciscuola, rivolto ai bambini delle scuole primarie di tutta Italia. Infine, per quanto concerne la terza edizione del premio “Eroi della Sicurezza”, dedicato agli appartenenti alla Polizia Stradale, impegnati ogni giorno per garantire la massima sicurezza sulle strade, Autostrade per l’Ita-

lia premierà i poliziotti della Stradale che si sono distinti in attività di soccorso legate ai compiti d’istituto. In tutti i Comuni interessati dal Giro d’Italia, il giorno della tappa, per consentire il transito della carovana pubblicitaria precedente la corsa, tutto il percorso sarà chiuso al transito veicolare circa due ore prima del passag-

gio dei ciclisti. Sono una consuetudine le ordinanze emesse per la regolazione della circolazione e che prevedono sia un divieto di transito a tutti i veicoli in alcune vie e strade, per un arco di tempo più breve, sia il divieto di sosta con rimozione forzata, spesso e volentieri per diverse ore, anche nei giorni precedenti la tappa. Per

ulteriori informazioni e delucidazioni, è consigliato rivolgersi al Comando Polizia Municipale di riferimento, per non incappare in spiacevoli sorprese e inconvenienti. Tutti i divieti saranno comunque preventivamente indicati mediante avvisi e idonea segnaletica verticale; agli utenti si richiede di prestare la massima attenzione

Un finale a Rivarolo che promette scintille Dal primo passaggio a Rivarolo Canavese all’arrivo in corso Indipendenza, metro per metro andiamo a conoscere tutti i luoghi in cui transiterà la Corsa Rosa nel finale di tappa: via Favria, via San Francesco d’Assisi (svolta a destra), corso Torino (alla rotonda svolta a sinistra), viale Berrone, corso Rocco Meaglia (svolta a destra), via Ivrea (alla rotonda svolta a sinistra), corso Italia (alla rotonda svolta a destra, corso Indipendenza, corso Indipendenza in direzione Salassa, Salassa, Valperga, Cuorgnè (via Torino, dove sarà posizionato il traguardo volante ufficiale, via Ivrea, Pedaggio di Cuorgnè, Castellamonte, Ozegna, Strada Statale 565, ponte sull’Orco, Rivarolo Canavese, corso Italia (alla rotonda svolta a destra, corso Indipendenza e arrivo all’altezza di Villa Vallero.

alle segnalazioni, al fine di ridure al minimo i conseguenti disagi. Il passaggio del Giro d’Italia è soprattutto una grande festa popolare, lo è stato in passato e, nonostante gli stravolgimenti di questa corsa a tappe nel corso degli anni, sarà per sempre così. Al fine di rendere più agevoli gli spostamenti degli spettatori, oltre

che di diminuire al massimo il traffico veicolare nelle zone centrali, verranno individuate opportune aree di parcheggio, in alcuni casi asservite da un servizio navetta che farà diverse fermate. E’ questo il caso di Rivarolo Canavese, con la navetta n° 1 che partirà da via Feletto, passerà da via Bicocca, per percorrere poi via

Argentera e transitare sua via Merlo, giungendo poi al capolinea individuato nello spiazzo frontistante la Caserma dei Vigili del Fuoco. La navetta n° 2, invece, partirà dall’area a parcheggio individuata nel Comune di Ozegna, nel piazzale compreso tra via Fratelli Berra e strada Ciconio, percorrerà la stessa via Fratelli Berra e arriverà al capolinea in piazza Mulinet, location dalla quale potranno essere raggiunti a piedi il centro di Rivarolo Canavese e i suoi luoghi di maggior interesse. Verrà anche allestito un ulteriore servizio di navetta per servire le frazioni di Rivarolo più lontane dal centro. Gli ingredienti per un’indimenticabile giornata ci sono tutti e l’attesa per il grande evento sta crescendo di giorno in giorno. Il ciclismo è fuori dalla vetrina delle discipline sportive per ricchi: è fatica, sport allo stato puro. Forse è proprio questo il segreto che, nel corso degli anni, fa sì che sia sempre così seguito, nonostante tutto. Al di là delle transenne, nella maggior parte dei casi, si vedono i ciclisti per pochi secondi. Istanti che, a volte, vengono attesi tutta una vita...

I Comuni interessati dal passaggio del 97 esimo Giro d’Italia VENERDÌ 23 MAGGIO SABATO 24 MAGGIO TREDICESIMA TAPPA QUATTORDICESIMATAPPA FOSSANO-RIVAROLOC.SE AGLIÈ - OROPA Questo l’elenco dei Comuni coinvolti dal passaggio della tappa Fossano-Rivarolo di venerdì 23 maggio: Gassino Torinese, Volpiano, Lombardore, Front, Barbania, Rocca Canavese, Rivara, Busano, Favria, San Carlo Canavese, Salassa, Valperga, Cuorgnè, Castellamonte, Ozegna, Rivarolo Canavese.

Tutti i Comuni nostrani in cui si assisterà al passaggio della Corsa Rosa nella quattordicesima tappa Agliè-Oropa di sabato 24 maggio, la prima impegnativa su un percorso alpino: Agliè, Bairo, Torre Canavese, Pramonico, Quagliuzzo, Parella, Loranzè, Samone, Ivrea, Bollengo.


20 Maggio 2014

Notizie in breve Impianti sportivi Il Comune di Ivrea assegna concessioni annuali o temporanee per l’uso degli impianti sportivi comunali e provinciali ubicati sul proprio territorio. Le domande per la concessione annuale dovranno essere consegnate all’Ufficio Sport entro il 30 maggio 2014. Per la concessione temporanea all’Ufficio Sport almeno 20 giorni prima del previsto utilizzo. In Comune si potranno trovare maggiori informazioni sugli impianti sportivi (piscina e palestre) oggetto di concessione, su quali soggetti possono chiedere le concessioni, sul bando, la modulistica e le tariffe.

Centri estivi Aperte le iscrizioni al centro estivo comunale scuole infanzia, primarie e secondarie di 1° grado. Possono iscriversi i bambini residenti nel Comune di Ivrea e di età compresa tra i tre ed i quattordici anni. Il modulo di iscrizione dovrà essere consegnato alla Cooperativa Alce Rosso (presso la sede di Villa Girelli - Strada Privata Bidasio - Ivrea; oppure tramite fax: 0125-1920367 oppure via e-mail: centriestivi@alcerosso.it) Termine ultimo per la presentazione delle domande: 23 maggio per il centro estivo di Villa Girelli, 6 giugno per il centro estivo scuola dell’infanzia. Info: sito web di Alce Rosso.

Paola Gianotti travolta da un’auto in Arizona

15

La ciclista eporediese stava per raggiungere Los Angeles per poi raggiungere l’Australia Brutto incidente per Paola Gianotti, l’atleta eporediese che sta compiendo il giro del mondo in bicicletta. Nella giornata di sabato 17 maggio stava pedalando a circa venti miglia a est di Parker, in Arizona, nel tratto di deserto a pochi chilometri dal confine con la California, quando è stata coinvolta nella collisione tra un’auto ed un camion che l’aveva appena sorpassata. Dopo il violento impatto l’auto ha travolto Paola, che stava sopraggiungendo pro-

In foto i soccorsi a Paola Gianotti

prio in quel momento. Sul luogo dell’incidente sono rapidamente accorsi i mezzi di soccorso, polizia, vigili del fuoco e paramedici; la ciclista è stata dap-

prima trasportata in ambulanza all’ospedale La Paz di Parker, poi trasferita in elicottero al Banner Good Samaritan Medical Center di Phoenix, dove si trova at-

tualmente. Le sue condizioni non sono gravi, ma ha riportato la frattura della quinta vertebra cervicale; i medici, al momento, escludono di dover ricorrere ad un intervento chirurgico ma dovrà comunque portare il collare cervicale per un certo periodo. “In questo momento sono molto agitata per quello

che mi è successo – spiega Paola – e sento molto dolore alla schiena. Non so ancora quali saranno le conseguenze dell’incidente sulla mia impresa; nei prossimi giorni ne parlerò con i medici e spero mi consentano di tornare presto in sella alla mia Hobo”. Paola Gianotti avrebbe raggiunto a breve Los Angeles, per voi trasferirsi in volo in Australia. Nei prossimi giorni ulteriori dettagli sull’incidente e sulle condizioni fisiche di Paola.

Serata astronomica “Così vedo l’Italia” al Gramsci Concorso fotografico organizzato dal Centro locale di Intercultura Si sono svolte giovedì 8 maggio le premiazioni del Concorso Fotografico “Così vedo l’Italia”, organizzato dal Centro locale di Intercultura e rivolto agli studenti accolti in ogni parte d’Italia con un programma annuale o semestrale di Intercultura. Il tema del concorso è stato “L’Italia vista negli aspetti quotidiani che caratterizzano abitudini, folclore, paesaggio, ovvero tutto quanto sottolinei la specificità di un popolo”. “Il concorso – sottolinea Silvia Balla del Centro locale - è stato occasione per gli studenti provenienti da tutte le parti del mondo di riflettere sull’identità italiana e sull’esperienza che stanno vivendo nel nostro Paese. Inoltre, la ricerca degli scatti più rappresentativi della italianeità favoriscono, nelle famiglie italiane che accolgono gli

La premiazione del concorso fotografico

studenti, il confronto e la conoscenza dei diversi punti di vista in cui si può guardare una cultura”. La 14esima edizione ha visto la partecipazione sempre più numerosa degli studenti provenienti da tutte le parti del mondo. Tra il 1° novembre e il 31 marzo sono arrivate 220 fotografie raffiguranti arte, cibo, persone, natura e folklore della nostra terra. I vincitrici, votati da una giuria di tecnici, sono:

Mona Ikonen dalla Finlandia a Legnano con “Pace dell’anima”, Rengim Melis Kose dalla Turchia ad Ivrea con “Pane e Vino”, Valeria Puentes, dalla Colombia a Vercelli con “Imparare ogni giorno”, Ozlem Demurezen dalla Turchia a Palermo con “Cattedrale di Palermo”, Renata Gomez dalla Repubblica Domenicana a Matera con “La felicità nella quotidianeità”, Laura Gabriel, dalla Svizzera a

Milano con “Fieri del passato rivolti al futuro”, Lok Yung Tse da Hong Kong a Trani con “L’arte dei giovani”, Mateo Rava dall’Argentina a Salerno con “Il pescatore”, Chayanit Thawaranont dalla Thailandia a Como con “La bolla del lago di Como”, Javiera Riffo Navarro dal Cile a Bari con “Deus ex machina”. Alla premiazione dell’8 maggio, presso la Sala Dorata del Comune, erano presenti il Sindaco Carlo della Pepa, l’Assessore alla Cultura e al Turismo Laura Salvetti, l’Assessore alle Pari Opportunità Giovanna Strobbia.

INIZIATIVA

24ª EDIZIONE DELLE SETTIMANE DELLA SCIENZA

Dal 13 al 28 maggio tanti gli appuntamenti dedicati alla manifestazione Porte Aperte all’Arpa Piemonte. Porte aperte all’Arpa Piemonte è un progetto che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente rendendo partecipi i visitatori delle iniziative e dei problemi relativi all’inquinamento.

Arpa apre le porte dei suoi laboratori e dei Centri tematici per mostrare come svolge le attività tecnico-scientifiche che supportano i servizi di controllo e monitoraggio ambientale. Tra le tante proposte è possibile apprendere come si costruiscono gli indici di qualità ambientale dell’acqua, dell’aria, del suolo, come sono monitorati il rischio idrogeologico e la sicurezza dei prodotti alimentari e molto altro ancora. Per maggiori informazioni visitare il sito: www.comune.ivrea.to.it

Grande partecipazione dai professori Abiuso e Rizzo

Presso l’auditorium della scuola, un gruppo di circa 12 studenti del liceo scientifico “Antonio Gramsci” di Ivrea, coordinati dalle insegnanti Francesca Abiuso e Maria Rita Rizzo, ha proposto la serata “Tra scienza e poesia stelle costellazioni e pianeti”. Con grande preparazione e altrettanta scioltezza, i ragazzi, appartenenti alle classi seconda A, terza A, quinta F e quinta L, hanno condotto il pubblico in un affascinante percorso partito dalla letteratura e dalla mitologia per arrivare ai confini dell’universo conosciuto. “L’idea - dicono le insegnanti Rizzo e Abiuso - è nata da un suggerimento del professor Paolo Martinaglia relativa ad un progetto per lavorare sulle costellazioni. Da più di venti anni il Gramsci dedica una serata all’astronomia e quest’anno volevamo fare qualcosa di diverso. Con il Gruppo Astrofili Eporediesi è nata una buona sintonia e loro ci guideranno anche in un incontro serale per ammirare la volta celeste. L’ appuntamento è per venerdì 23 maggio alle 21,30 sul piazzale della scuola. Per la prima volta, quest’anno, i ragazzi hanno associato allo studio dell’astronomia approfondimenti letterari, poetici, musicali e tanti filmati che arricchiscono e rendono la serata davvero spettacolare”. “Abbiamo apprezzato molto questa esperienza - commentano gli studenti - che ci ha visti lavorare bene, svi-

luppando la creatività e confrontando le nostre idee. Questo progetto ci ha stimolati ad approfondire le nostre conoscenze in questo settore e ci ha lasciato un bellissimo ricordo”. Dello stesso avviso la dirigente scolastica Daniela Vaio: “I ragazzi hanno partecipato all’iniziativa, magistralmente coordinata dalle insegnanti, con entusiasmo, dimostrando predisposizione alla performance teatrale e capacità di ricerca di notizie ed informazioni scientifiche, frutto del loro impegno scolastico e dell’insegnamento dei loro docenti. Posso concludere, a nome di tutto il Liceo Gramsci, che siamo orgogliosi di loro e che, in futuro, sicuramente verranno proposte altre attività di questo genere”. I docenti del liceo Scientifico Gramsci mettono in atto alcune iniziative distribuite su tutto l’arco dell’anno scolastico anche in collaborazione con associazioni culturali che agiscono sul territorio per promuovere approfondimenti culturali in molti campi. Le attività a carattere scientifico in particolare hanno l’obiettivo di promuovere le scienze, accrescere la diffusione della cultura scientifica come mezzo per indagare la realtà, approfondire alcuni argomenti che offrono la possibilità di definire percorsi pluridisciplinari nelle classi, sviluppare le conoscenze e le abilità degli studenti per permettere il raggiungimento di risultati migliori.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.