Speciale Mondiali

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Allegato al numero odierno de La Nuova Voce (n째 23 del 11/6/14)

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speciale mondiali 2014

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spettacolo in brasile

Ben 64 anni dopo il “Maracanazo” il Mondiale fa ritorno in terra carioca. La speranza è che si parli di calcio e non di tragedie Dopo oltre mezzo secolo il Campionato del Mondo di calcio torna in Brasile. Correva il 1950, infatti, quando la rassegna, che al tempo si chiamava ancora Coppa Rimet, fece tappa in Sud America. Era la quarta edizione, seguita alla lunga pausa forzata dovuta alla Seconda Guerra Mondiale. In Brasile si giocò dal 24 giugno al 16 luglio, negli stadi di Belo Horizonte, Curitiba, Porto Alegre, Rio de Janeiro e San Paolo. E la kermesse non passò certo alla storia per lo spettacolo offerto al pubblico, ma piuttosto perché si concluse con un’assurda tragedia che con il gioco del calcio ha ben poco a che fare. Ma procediamo con ordine. L’Europa era ancora sconvolta, provata dalle distruzioni belliche e nel corso di una conferenza in Lussemburgo, il Brasile fu l’unico paese a candidarsi come organizzatore. La FIFA, che temeva che la manifestazione potesse restare ancora al palo, accettò senza fare troppe domande. Germania e Giappone, ritenute le maggiori responsabili SUPPLEMENTO A “LA VOCE DI”

Testata: “La Voce di”. Reg. Trib. Torino n. 5332 del 23/11/1999. Proprietà: Editrice La Voce srl Direttore responsabile: Liborio La Mattina Editore: Vivimedia srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo Torinese (To) P.Iva 08611800015 Progetto e realizzazione: MUV, associazione professionale di Malino, Ugolini, Vannicola Grafica di copertina: Fabio Mina

della guerra, furono escluse in partenza. L’Italia, invece, venne invitata. Era campione in carica. Il viaggio dei nostri fu eterno. Un anno prima, infatti, la tragedia di Superga segnò la tragica fine del Grande Torino e lasciò un segno lacerante in tutto il paese. Gli azzurri, terrorizzati all’idea di volare, scelsero quindi di recarsi in Brasile in nave. E quell’avventura non passò certo alla storia. I meccanismi di qualificazione alla fase finale furono un po’ caotici e confusi, con molte squadre che a causa delle precarie condizioni economiche e sociali si videro costrette a rinunciare. La FIFA corse quindi ai ripari attivando una serie di ripescaggi e alla fine, anche se a ranghi ridottissimi, l’edizione del 1950 andò in scena, con appena tredici squadre ai blocchi di partenza. Vennero formati due gironi da quattro squadre, uno da tre e uno da due. Poi il caos totale, visto che gli organizzatori optarono per un format decisamente bizzarro. Le vincitrici dei gruppi avrebbero infatLayout Grafico: Sergiu Sabau Hanno collaborato: Luca Schilirò, Andrea Bucci Pubblicità: Vivimedia srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo Torinese (To) Stampa: Alma Tipografica, Via Frabosa 29/b 12089 Villanova Mondovì CN Distribuzione: F.lli Devietti & C. sas - Settimo T.se - TST Distribuzione srl - Leini (TO) Redazione: Settimo T.se - Via della Repubblica, 9 - Tel. 011 02 01 535; e-mail: settimo@giornalelavoce.it

ti disputato un nuovo girone finale, sempre con formula all’italiana. Ma niente finalissima, anche se, a guardar bene, l’ultima partita in programma, quella tra Brasile e Uruguay, si sarebbe rivelata molto più che una finale. Tante le sorprese che caratterizzarono la fase preliminare. Su tutte quella fatta registrare dal’Inghilterra, sconfitta incredibilmente dagli Stati Uniti al termine di un match che passò alla storia. Nel Regno Unito tutti i tifosi, leggendo i giornali del giorno dopo, non vollero credere ai loro occhi, pensando si trattasse di un errore di stampa. Non fu così e a causa della successiva sconfitta con la Spagna, i maestri del calcio se ne tornarono mestamente a casa. Proprio come gli azzurri. Al girone finale approdarono invece Svezia, Spagna, Uruguay e Brasile, coi padroni di casa convinti di poter recitare la parte del leone e mandare in delirio un’intera nazione. L’intento riuscì solo in parte, visto che alla fine molti brasiliani persero completamente la testa, ma non a causa dei festeggiamenti per la vittoria del titolo. Dopo due giornate, il Brasile guidava il girone conclusivo con 4 punti. Due vittorie, 13 gol fatti e appena 2 subiti, al cospetto delle due compagini europee. Contro l’Uruguay, nella gara finale, sarebbe bastato un pareggio. Alla “Celeste”, invece, serviva un mira-

colo. Una sorta di finalissima, dunque, non proprio ad armi pari, venne disputata il 16 luglio 1950. Al Maracanã di Rio de Janeiro, di fronte a 200 mila persone accalcate sulle tribune di quello che, di lì a poco, sarebbe diventato il teatro di una tragedia insensata e incomprensibile. Il Brasile passò in vantaggio con Friaça all’inizio della ripresa. Tutto facile? Nemmeno per idea, perché quando ormai il più sembrava fatto, il grande Schiaffino freddò i 200 mila del Maracanã, prima della zampata vincente di Ghiggia. Un doppio colpo al mento dei brasiliani che aprì le porte ad una delle più incredibili sorprese nella storia della manifestazione. L’Uruguay si laureò campione del mondo contro ogni pronostico e quel 2-1 diede vita ad una catena di drammatici eventi conosciuta con il nome di “Maracanazo”. L’assurdo dramma di un intero paese sfociò nella proclamazione del lutto nazionale. Molte persone finirono in rovina e tante altre si tolsero addirittura la vita dopo aver scommesso tutti i propri averi sulla vittoria dei beniamini di casa. Da quell’edizione sono passati 64 anni. A breve si torna in Brasile e la speranza è che questa volta si possa parlare solo di sport. Di calcio e allegria. Sconfitte e vittorie. Agonismo e sacrificio. Gioco e gioia. E non di tragedie. Quelle le si lasci ad ambiti più seri. Che vinca il migliore.

Sommario

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Quello che c’è da sapere sulla kermesse brasiliana

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Gli arbitri scelti dalla Fifa e le novità tecnologiche

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Le squadre protagoniste del torneo iridato

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Il calendario completo dei Mondiali 2014

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Le rose delle Nazionali che si sfideranno in campo

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Pintus, da Castagneto Po al Mondiale con la Russia


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La mascotte si chiama Fuleco

Ogni edizione della Coppa del Mondo di calcio, a partire da quella del lontano 1966, è stata rappresentata da una mascotte. Spesso gli organizzatori cercano di ideare qualcosa che possa essere considerato tipico della nazione ospitante, creando poi un’infinita serie di gadget da abbinare alla manifestazione. Per questa edizione è stato scelto il “tatu-bola”, niente meno che un armadillo che, se minacciato dai predatori, si chiude su sé stesso diventando una sorta di palla. Si chiamerà “Fuleco” e il nome è stato scelto dopo un voto pubblico: 1,7 milioni di persone, circa il 48 % del totale dei votanti, ha voluto così.

Il Brazuca è un tripudio di colori Il pallone. Alla fine la cosa più importante è che non manchi mai il pallone. Altrimenti non si gioca, è molto semplice. E anche quest’anno, come da tradizione, la kermesse iridata avrà il suo pallone ufficiale. Si chiamerà Brazuca, nome scelto con una votazione pubblica del tutto simile ad un plebiscito. Tecnicamente è composto da soli sei

“pannelli”. Migliora grip, controllo, stabilità in volo, oltre al rimbalzo grazie ad una particolare camera d’aria interna, ne garantisce l’effetto desiderato, così come quella presente nei palloni ufficiali della Champions League. Sarà il pallone più colorato di sempre. Del resto siamo in Brasile, non poteva che essere così.

Una formula consolidata La formula del Mondiale brasiliano sarà del tutto identica a quella entrata in vigore durante l’edizione francese del 1998, quando la fase finale del torneo venne portata a 32 squadre complessive. Otto gironi all’italiana da quattro squadre ciascuno con partite di sola andata. Le prime due Nazionali classificate di ogni raggruppamento si qualificano per la fase a eliminazione diretta. Per determinare la posizione in classifica saranno presi in considerazione i seguenti parametri. Ovviamente passeranno le due squadre che avranno ottenuto il maggior numero di punti. Dopo di che, in caso di parità verranno considerati, nell’ordine, la migliore differenza reti e il maggiore numero di reti segnate. Nel caso in cui due o più squadre si trovassero ancora in parità, verranno valutati il maggior numero di punti negli scontri diretti tra le squadre coinvolte (classifica avulsa), la miglior differenza reti negli scontri diretti tra le formazioni interessate e il maggior numero di reti segnate negli scontri diretti tra le compagini coinvolte. E se anche tutto questo non dovesse bastare, ci penserà il comitato FIFA a sorteggiare il nome di chi passerà il turno. Decisamente più immediata e intuitiva la fase a eliminazione diretta. Chi vince, passa. Se si è in parità si procede con tempi supplementari e calci di rigore. Con buona pace delle coronarie dei tifosi.


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Sotto i riflettori i migliori 25 arbitri scelti dalla FIFA

La Fifa ha convocato per i Mondiali 2014 i migliori 25 arbitri del pianeta, scelti dopo un’attenta selezione. Per chi mastica calcio, l’errore di una giacchetta nera e dei suoi assistenti è sempre dietro l’angolo, ma ci si augura che le polemiche siano meno possibili perché il Mondiale è un evento atteso 4 lunghi anni e merita di essere ricordato per le gesta dei giocatori in campo. Per nessun altro motivo. Questo l’elenco completo dei fischietti attesi alla prova della verità in Brasile: Joel Antonio Aguilar Chicas (El Salvador), Felix Brych (Germania), Cuneyt Cakir (Turchia), Nourmandiez Desire Doue (Costa d’Avorio), Jonas Eriksson (Svezia), Mark Geiger (Usa), Nawaf Abdulla Ghayyath Shukralla (Bahrein), Djamel Haimoudi (Alge-

Nicola Rizzoli, unico fischietto italiano ai Mondiali in Brasile

Supporti tecnologici sulla linea di porta, spray e timeout in corsa

Quella brasiliana sarà la prima edizione della Coppa del Mondo in cui verranno utilizzati supporti tecnologici sulla linea di porta. Dopo le ottime indicazioni ottenute nel Mondiale per club FIFA 2012 in Giappone, si punta dunque ad un nuovo passo avanti. L’obiettivo, purtroppo ancora incomprensibilmente osteggiato da molti addetti ai lavori, è quello di fornire ad arbitri e assistenti strumenti nuovi per una gestione più precisa, puntuale e trasparente di decisioni che potrebbero influenzare il corso di

Jirì Dvorák, direttore della commissione FIFA un match. Forse ci siamo e una volta chiusa la rassegna carioca la speranza è che il nuovo corso possa attecchire in modo sempre più capillare, in tutte le manifestazioni.

Secondo quanto comunicato dal direttore della commissione medica della FIFA, Jirí Dvorák, in occasione di una conferenza stampa tenutasi a San Paolo lo scorso 15 febbraio, nel corso delle gare valide per il Mondiale potrebbero essere introdotte anche due pause in stile timeout nel corso delle gare che si disputeranno alle ore 13.00. Una scelta finalizzata a tutelare la salute dei giocatori, ufficializzata pochi giorni fa dal presidente della Fifa Joseph Blatter “per dare ai calciatori la possibilità di rifiatare”. Anche l’Italia, quindi, sperimenterà questa nuova idea, nel corso del match contro l’Inghilterra di scena a Manaus. Non è certo una novità assoluta per il calcio sudamericano, ma senza dubbio anche questo contribuirà a delineare in modo efficace e trasparente lo sviluppo del gioco. Parliamo, inoltre, dello spray che sarà dato in dotazione a tutti gli arbitri del Mondiale. Una prima assoluta per una fase finale della Coppa del Mondo di calcio. Si tratta di uno spray evanescente che avrà lo scopo di far rispettare la distanza della barriera durante i calci di punizione. Così, almeno si spera, si eviteranno le solite scene un po’ stucchevoli e minuti persi a protestare. Quella è la linea, chi la supera si becca il giallo. Semplice.

ria), Bjorn Kuipers (Olanda), Ravshan Irmatov (Uzbekistan), Milorad Mazic (Serbia), Yuichi Nishimura (Giappone), Peter O’Leary (Nuova Zelanda), Enrique Roberto Osses Zencovich (Cile), Bakary Papa Gassama (Gambia), Wilmard Alexander Roldan Perez (Colombia), Nestor Fabian Pitana (Argentina), Pedro Proenca (Portogallo), Sandro Meira Ricci (Brasile), Nicola Rizzoli (Italia), Marco Antonio Rodriguez Moreno (Messico), Carlos Velasco Carballo (Spagna), Carlos Alfredo Vera Rodriguez (Ecuador), Howard Melton Webb (Inghilterra) e Benjamin Jon Williams (Australia). Il responso del campo sarà il giudice unico per le giacchette nere. Tutto il resto, polemiche, parole, lamentele, scatti d’ira, sarà solo aria fritta.



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Girone A

Il Brasile non deve fallire La Croazia punta al passaggio del turno, ma occhio alle outsider Messico e Camerun Dopo 64 anni il Brasile ci riprova. Nell’edizione del 1950 (allora si giocava ancora la Coppa Rimet) i verdeoro ospitarono per la prima volta la fase finale di un Mondiale con tutti i favori del pronostico e, con la sconfitta nella gara decisiva contro l’Uruguay, si consumò un’autentica tragedia, purtroppo non solo calcisticamente parlando. La Nazionale carioca si presenta al via per la prima volta senza un vero fuoriclasse in grado di sancire la differenza. Oscar e Neymar sono senza dubbio due ottimi calciatori e vista la giovane età (22 anni per entrambi) han-

no enormi margini di miglioramento, ma l’epoca dei Romario, Ronaldo e Ronaldinho sembra lontana anni luce. Per assurdo è il reparto arretrato a dare le maggiori garanzie a una squadra da sempre votata al gioco offensivo. Julio Cesar in porta, Thiago Silva e David Luiz al centro della difesa e Maicon e Marcelo sulle corsie esterne sono da annoverare tra i migliori interpreti degli ultimi anni. Il fatto di giocare in casa è un bel vantaggio dal punto di vista ambientale e magari si può sperare in qualche “favorino” arbitrale che solitamente si riserva alle Nazioni ospitan-

ti. Assieme a Spagna, Argentina e Germania, il Brasile fa parte del quartetto delle favorite per il successo finale e superare il girone appare una semplice formalità. L’ostacolo più duro per i verdeoro è rappresentato dalla Croazia. I biancorossi hanno sempre fatto bene ai Campionati del Mondo e, grazie ad una rosa ben assortita, possono ripetersi. Il reparto offensivo è di prim’ordine con Mario Mandzukic, Eduardo e l’intramontabile Ivica Olic. In mezzo al campo Lukas Modric e Ivan Rakitic sono garanzia di spessore tecnico e tattico, ma l’uomo in più che po-

trebbe far decollare la truppa di Niko Kovac è quel Mateo Kovacic che nell’Inter ha trovato spazio solamente nell’ultima parte di stagione e che ha fatto vedere numeri da grande giocatore. Messico e Camerun appaiono inferiori sia rispetto ai brasiliani che ai croati. La sorte dei messicani ricade tutta sulle spalle di Javier Hernandez e Giovani Dos Santos, giocatori che appaiono incompiuti nonostante mezzi tecnici fuori dal comune. Il “Chicharito” Hernandez arriva da un anno non particolarmente brillante al Manchester United, mentre Dos Santos dopo le giocate funambo-

liche degli esordi con il Barcellona si è un po’ perso per strada. Il Camerun è la Nazionale meno quotata del gironi. I “Leoni d’Africa” non hanno più l’appeal delle ormai lontane “Notti Magiche” di Italia ‘90 e sono reduci da un quadriennio disastroso anche a livello continentale. Il solo indomabile Samuel Eto’o è troppo poco per sperare di ottenere la qualificazione al secondo turno. Il resto della rosa è giovane e non sembra all’altezza, ma la voglia di emergere potrebbe essere un’arma in più.

CURIOSITà - Quanti titoli per la Selecao

Nella propria storia il Brasile ha vinto ben 23 titoli, i più importanti dei quali sono senza alcun dubbio i 5 Campionati Mondiali conquistati (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002) che la rendono la Rappresentativa più titolata. La Selecao è anche l’unica Nazionale ad aver sempre preso parte alle fasi finali dei Mondiali. La Croazia, attesa al quarto im-

pegno iridato della storia, sogna di ripetere il cammino a Francia 1998, edizione in cui arrivò terza da esordiente sconfiggendo 2-1 l’Olanda nella finale di consolazione. Il Camerun è la Nazionale africana che vanta più partecipazioni alla rassegna iridata e il miglior risultato di sempre, con l’approdo ai quarti di finale ad Italia ’90 eguagliato successiva-

mente dal Ghana nell’edizione 2010 in Sud Africa. Il Messico rappresenta degnamente il continente Centro-Nord Americano, avendo al suo attivo ben 15 partecipazioni ai Mondiali, e punta a migliorare quanto fatto sia nel 1970 sia nel 1986, con l’eliminazione giunta nei quarti, ad un passo dalle prestigiose semifinali.

Davor Suker Croazia (1998)

Thiago Silva 29 anni Difensore Brasile


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Girone B

Sognare e’ lecito

arjen robben 30 anni Centrocampista Olanda

Olanda e Spagna hanno le carte in regola per un Mondiale ai vertici Chissà quante volte quell’errore sotto porta nella finale in Sudafrica di quattro anni fa contro la Spagna ha tormentato le notti di Arjen Robben. Di certo quel pallone, si era fermi sullo 0-0, poteva cambiare le sorti della partita più importante che possa capitare di giocare in carriera. Alla fine la spuntò la Spagna grazie alla zampata di Andres Iniesta nei tempi supplementari e a Robben, come al resto dei suoi compagni, è rimasto solo tanto amaro in bocca. A distanza di 4 anni Olanda e Spagna si ritrovano contro in Brasile, questa

volta già nel girone. Certo, la prima partita in un Campionato del Mondo non ha lo stesso peso specifico della finale, ma iniziare con un successo fa bene al morale e allo stesso tempo mette un bel po’ di pressione a chi dopo i primi 90’ è già costretto a recuperare terreno. Se poi ci aggiungiamo la presenza nel raggruppamento del Cile di Arturo Vidal e Alexis Sanchez allora di pepe ce n’è davvero abbastanza. La Spagna, campione in carica e reduce anche da due titoli europei consecutivi, è ancora la favorita, ma con 4 anni in più sulla carta d’iden-

tità e con un Charles Puyol in meno al centro della difesa, inizia a mostrare qualche segno di cedimento. Oltretutto l’asse centrale della “Roja” composto da Iniesta e Xavi è reduce da una stagione non particolarmente brillante con il Barcellona. Dalla loro gli iberici hanno la definitiva esplosione di Diego Costa, finalmente un vero centravanti d’area da esibire negli ultimi 16 metri avversari. L’Olanda è da sempre un’incognita. Gli orange, talentuosi, ma spesso fumosi, si affidano, oltre alla vena realizzativa di Robben e Robin Van Persie,

all’estro di Wesley Sneijder in cabina di regia. Rispetto al “magico” 2010 il fantasista ha perso un po’ di smalto, ma è sempre imprevedibile palla al piede. Un gradino sotto rispetto alle finaliste in Sudafrica c’è il Cile, ma è un avversario da prendere con le molle. La truppa guidata in panchina da Jorge Sampaoli ha chiuso le qualificazioni al terzo posto dietro Argentina e Colombia e ha il vantaggio (ovviamente tutto da verificare sul campo) di esordire contro l’Australia, sulla carta l’anello debole del lotto. Incassare 3 punti subito è l’ideale per

pot e r recitare appieno il ruolo da guastafeste che ambisce a ricoprire. I “canguri” australiani non hanno dalla loro le potenzialità di poter impensierire le corazzate del girone. Il rischio di chiudere a 0 punti è alto: insomma una “Cenerentola” a tutti gli effetti. La rosa dei gialloverdi è qualitativamente inferiore a quella che nel 2006 ottenne una clamorosa qualificazione agli ottavi di finale. Tutto fa presagire a una mesta uscita di scena al termine delle sfide del girone.

CURIOSITà - Le Furie Rosse e il magico triplete

Reduce da uno storico triplete, avendo vinto, nell’ordine, Euro 2008, Mondiale 2010 ed Euro 2012, la Spagna è tra le grandi favorite per il successo finale in Brasile. Il calcio iberico sta vivendo un momento magico, sull’onda delle vittorie ottenute dalle squadre di club, e di certo le “Furie Rosse” non hanno alcuna intenzione di abdicare. Lontano da casa, il Cile fatica

a lasciare il segno in un Mondiale e in Brasile la tradizione potrebbe ripetersi. Terzi nell’edizione casalinga del 1962, i sudamericani nelle restanti apparizioni iridate non sono mai andati oltre gli ottavi di finale. Riflettori puntati sull’Olanda che per la prima volta vuole alzare al cielo la Coppa del Mondo. In 3 occasioni (1974, 1978 e 2010), infatti, gli orange sono

stati battuti in finale, assaporando solamente il dolce gusto della vittoria. L’Australia ha preso parte solo 4 volte a un Mondiale, vendendo cara la pelle all’Italia negli ottavi di finale di Germania 2006, partita che rappresenta l’apice dell’avventura iridata degli aussie.

Mark Viduka Australia (2006)


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Girone C

Dove tutto e’ possibile Grande equilibrio tra Colombia, Costa d’Avorio, Giappone e Grecia Probabilmente il più aperto e più difficile da prevedere degli 8 gironi di questa competizione mondiale. Se solo si va a pensare che si scontreranno bomber del calibro di Didier Drogba e Jackson Martinez, lo spettacolo è assicurato. E dire che nelle file della Colombia poteva esserci anche Radamel Falcao, costretto da un infortunio a restare lontano dai campi di gioco da gennaio, più precisamente dalla partita di Coppa di Francia contro il Chasselay. Nonostante il tentativo disperato di recuperarlo, Josè Pekerman non potrà far affidamento

sui suoi guizzi. L’attaccante ivoriano ha invece avuto una stagione altalenante, giocando un campionato non di spessore come quello in cui è diventato famoso, ossia la Premier League, ma quando contava ha sempre risposto presente. Di sicuro Costa d’Avorio, Colombia, Giappone e Grecia non sono ritenute delle “big” o comunque delle pretendenti per la vittoria del Mondiale, ma se si dà un’occhiata alle rose di queste Nazionali c’è tanta carne sul fuoco. Infatti, saranno tanti i riflettori puntati su Gervinho e Juan Cuadrado, che questa stagione in I-

talia hanno dimostrato di essere una vera e propria spina nel fianco di tutte le difese, grazie alla loro velocità esplosiva e a dribbling da mozzar il fiato. Non per niente sono già nel mirino di tante squadre di fama internazionale. Inoltre, nel raggruppamento C, è presente il Giappone di Keisuke Honda e Yuto Nagatomo, giocatori che non hanno avuto molto successo con i loro club in Italia, ma la vivacità del nerazzurro e la tecnica del rossonero possono regalare molte emozioni alla popolazione asiatica. Chissà se proprio l’allenatore italiano

Alberto Zaccheroni riuscirà a dare una scossa agli uomini simbolo della truppa nipponica. Infine da tenere d’occhio è anche la Nazionale greca di Georgios Samaras. L’attaccante ellenico infatti è reduce dall’ennesimo campionato vinto in Scozia con il Celtic segnando soltanto 7 reti, ma il suo spirito di sacrificio e il suo altruismo possono diventare fondamentali per Kostas Mitroglou, vero e proprio rapinatore d’area di rigore. La svolta di questo girone può arrivare già alla terza partita del girone, Colombia-Costa d’Avorio, quando

scenderanno in campo 22 giocatori di altissimo livello, tra cui Fredy Guarin, Yaya Tourè, Salomon Kalou, Didier Zokora, Carlos Bacca e chi più ne ha più ne metta. Nonostante l’assenza di molti anni da questa competizione, i colombiani, assieme agli ivoriani, sono i favoriti al passaggio del turno e magari con un pizzico di fortuna potranno cercare di arrivare almeno ai quarti. Si annunciano, e speriamo sia così, match tutti da vivere, senza esclusioni di colpi.

CURIOSITà - Ivoriani in campo per la storia

La Colombia ha i mezzi per stupire e in Brasile potrebbe riscrivere la sua storia. La Selezione sudamericana è sempre uscita nella fase a gironi, con l’unica eccezione dell’approdo agli ottavi di finale ad Italia ’90, ma questa volta sembra avere le carte in regola per togliersi qualche soddisfazione in più. La Grecia, Nazionale che ad Euro 2004 in Portogallo stupì

tutti conquistando un titolo di grande prestigio, ai Mondiali non ha mai convinto: il bilancio di 1 vittoria e 5 sconfitte, con 2 soli gol segnati e ben 15 incassati, non è certo beneaugurante per gli ellenici. Terza partecipazione assoluta per la Costa d’Avorio che a Germania 2006 ha fatto il suo debutto in un Mondiale, presenza confermata poi in Sud Africa nel

2010 e ora in Brasile. L’obiettivo è superare per la prima volta la fase a gironi. Il Giappone è avversaria da prendere con le molle, basti pensare che nei 4 Mondiali disputati sino ad ora ha raggiunto in 2 occasioni (2002 e 2010) gli ottavi di finale dopo aver superato la prima fase.

Theodoros Zagorakis Grecia (2004)

9 didier drogba 36 anni Attaccante Costa d’Avorio



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Girone D

Lotta a tre per la vetta Compito arduo per la Nazionale Italiana di fronte a Inghilterra e Uruguay Italia 33%, Uruguay 33%, Inghilterra 33%, Costa Rica 1%. Le percentuali di passaggio del turno la dicono tutta sull’equilibrio che regna nel gruppo D. Solo i centroamericani appaiono tagliati fuori dalla corsa. Gli azzurri, reduci dal secondo posto dei Campionati Europei, vogliono cancellare la pessima figura fatta in Sudafrica. Tutto ruota attorno a Mario Balotelli, croce e delizia della truppa di Cesare Prandelli. I segnali dell’ultima annata non sono certo positivi per il bomber rossonero, mai veramente decisivo. Tra prestazioni deludenti

e questioni di gossip, Balotelli si ritrova a soli 24 anni al bivio della propria carriera: fallire anche in Brasile potrebbe bollarlo come incompiuto. L’entusiasmo di Ciro Immobile e Alessio Cerci, protagonisti con la maglia del Torino di un’annata monstre, e la voglia di riscatto di Antonio Cassano può essere l’arma in più di un’Italia che tenterà di stupire ancora. La sfida inaugurale con i “leoni” inglesi è l’ago della bilancia per il cammino della selezione azzurra. L’imperativo è far subito 3 punti per mettersi sulla strada

giusta. L’infortunio di Luis Suarez rischia di togliere all’Uruguay e al Mondiale un sicuro protagonista. Il bomber del Liverpool si è operato al menisco lo scorso 22 maggio e al momento non è ancora certa la sua presenza per la gara inaugurale. Franco Baresi nel 1994 tornò in campo per disputare la finale con il Brasile appena 25 giorni dopo un’analoga operazione. Le possibilità di recupero per Suarez sono quindi alte. I sudamericani possono contare anche sul notevole contributo di gol di Edinson Cavani e dell’eterno Die-

go Forlan. L’Inghilterra è uno di quegli avversari storici che non manca mai. I bianchi non brillano ai Mondiali da parecchie edizioni. Steven Gerrard e Frank Lampard in mezzo al campo e Wayne Rooney negli ultimi 16 metri sono la spina dorsale di una squadra che può far male. In difesa qualcosa da registrare c’è: manca un centrale di esperienza dopo l’addio di John Terry. L’astro nascente Daniel Sturridge che con la casacca del Liverpool ha segnato una valanga di gol nell’ultima Premier League può spezzare gli equilibri

del raggruppamento. La risicata percentuale affibbiata alla Costa Rica è dovuta principalmente alla superiorità delle rivali e alla pochezza dei mezzi a disposizione del commissario tecnico Jorge Luis Pinto. E’ la quarta partecipazione a un campionato iridato per i caraibici che puntano tutto sulla coppia d’attacco composta da Bryan Ruiz del Psv Eindhoven e Marco Urena del Kuban Krasnodar. Il bomber dell’Olympiakos Joel Campbell, classe 1992, è l’uomo nuovo del “diamante” Tricolor.

curiosità - Il Costa Rica ha debuttato nel ‘90

Una delle Nazionali pluridecorate della storia del calcio, l’Uruguay ha tutta l’intenzione di rinverdire i fasti del passato: i 2 trionfi Mondiali (1930 e 1950, quest’ultimo proprio in Brasile) riportano indietro la memoria a tanti anni fa, ma la Celeste ha continuato a raccogliere piazzamenti di primo piano, tra cui spiccano i 3 quarti posti del 1954, 1970 e

2010. Il palmares dell’Italia è di tutto rispetto, con 4 Mondiali vinti (1934, 1938, 1982 e 2006), 2 finali perse (1970 e 1994) e una tradizione ultracentenaria. Gli azzurri non hanno superato la fase a gironi nel 2010 e in Brasile proveranno a riscattarsi. La storia è un vanto anche dell’Inghilterra, Nazionale che nel 1966 trionfò nel Mondiale

davanti al suo pubblico, ma che si mise in mostra pure a Italia ’90 con il quarto posto e in altre 6 edizioni (1954, 1962, 1970, 1986, 2002 e 2006), terminate ai quarti di finale. Il Costa Rica non è un’habituè ai Mondiali, ma al debutto ad Italia ’90 i Ticos raggiunsero sorprendentemente gli ottavi.

Diego Forlan Uruguay (2010)

11 steven gerrard 34 anni Centrocampista Inghilterra


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GIRONE A BRASILE (BRA) CROAZIA (CRO) MESSICO (MEX) CAMERUN (CMR)

PARTITE GIRONI

12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 2 Giu

Giu

Bello Horizonte

Estadio Mineirao

Giu

SPAGNA (ESP) OLANDA (NED) CILE (CHI) AUSTRALIA (AUS)

GIRONE C

COL vs. GRE

BEL vs. ALG

Arena de Baixada

URUGUAY (URU) COSTA RICA (CRC) INGHILTERRA (ENG) ITALIA (ITA)

26 24.00

IRN vs. NGA

HON vs. ECU

URU vs. CRC

Arena Amazonia

GIRONE D

12 21.00

7 21.00

Manaus

Estadio das Dunas

CRC vs. ENG

18 24.00

CMR vs. CRO

28 24.00

37 22.00

NGA vs. BIH

JPN vs. COL 48 22.00

35 18.00

ALG vs. RUS

AUS vs. ESP

30 24.00

41 22.00

USA vs. POR

HON vs. SUI

14 24.00

22 24.00

39 18.00

MEX vs. CMR

GHA vs. USA

JPN vs. GRE

ITA vs. URU

20 18.00

32 21.00

AUS vs. NED

KOR vs. ALG 24 18.00

CIV vs. JPN

ITA vs. CRC

Arena Pernambuco Estadio do Maracana

11 24.00

19 21.00

ARG vs. BIH

ESP vs. CHI

43 18.00

NGA vs. ARG 34 22.00

13 18.00

25 21.00

GER vs. POR

SUI vs. FRA 23 21.00

URU vs. ENG

USA vs. GER 42 22.00

BEL vs. RUS

3 21.00

45 18.00

CRO vs. MEX 31 18.00

ESP vs. NED

Giu

POR vs. GHA

GRE vs. CIV

8 24.00

Giu

46 18.00

GER vs. GHA

6 03.00

BRA vs. CRO

ARG vs. IRN

BRA vs. MEX

ENG vs. ITA

10 21.00

1 22.00

40 18.00

38 22.00

Recife

Arena de Sao Paolo

27 18.00

29 21.00

FRA vs. HON

Sao Paolo

Giu

17 21.00

Estadio Beira-Rio

Arena Fonte Nova

Giu

2 18.00

Porto Alegre

Salvador

Giu

32 22.00

RUS vs. KOR

Curitiba

Giu

CMR vs. BRA

16 24.00

CHI vs. AUS

Estadio Castelao

Giu

COL vs. CIV

4 24.00

Fortaleza

Giu

21 18.00

SUI vs. ECU

Arena Pantanal

Rio de Janeiro

Giu

9 18.00

Cuiaba

COLOMBIA (COL) GRECIA (GRE) COSTA D’AVORIO (CIV) GIAPPONE (JPN)

Giu

15 18.00

Brasilia

Natal

Giu

5 18.00

Estadio Nacional

GIRONE B

Giu

ECU vs. FRA 44 18.00

BIH vs. IRN 36 18.00

47 22.00

NED vs. CHI

KOR vs. BEL

G


speciale mondiali 2014 OTTAVI

QUARTI

SEMIFINALI

13 FINALI

27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Giu

Giu

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

Lug

61 22.00

49 18.00

V57 vs. V58

1A vs. 2B V55 vs. V56

51 18.00

1B vs. 2A

54 22.00

1G vs. 2H 52 22.00

1D vs. 2C

63 22.00

P61 vs. P62

GIORNI DI RIPOSO

60 18.00

1E vs. 2F

GIORNI DI RIPOSO

53 18.00

57 22.00

V49 vs. V50

ARGENTINA (ARG) BOSNIA (BIH) IRAN (IRN) NIGERIA (NGA)

GIRONE G GERMANIA (GER) PORTOGALLO (POR) GHANA (GHA) USA (USA)

50 22.00

58 18.00

64 21.00

1C vs. 2D

V53 vs. V54

V61 vs. V62

56 22.00

59 22.00

1H vs. 2G

V51 vs. V52

55 18.00

62 22.00

1F vs. 2E

V59 vs. V60

SVIZZERA (SUI) ECUADOR (ECU) FRANCIA (FRA) HONDURAS (HON)

GIRONE F

GIORNI DI RIPOSO

Giu

GIORNO DI RIPOSO

Giu

GIRONE E

GIRONE H BELGIO (BEL) ALGERIA (ALG) RUSSIA (RUS) KOREA (KOR)



speciale mondiali 2014

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Girone E

I Galletti vogliono stupire Sorteggio benevolo per la Francia che ha nel mirino il primo posto in graduatoria La Francia ha ottenuto la qualificazione a Brasile 2014 grazie alla vittoria nello spareggio contro l’Ucraina e al sorteggio la Dea Bendata è stata benefica con i transalpini. Svizzera, Ecuador e Honduras sono avversari nettamente alla portata di Paul Pogba e compagni. Il ricambio generazionale dopo l’era d’oro di Zinedine Zidane, Youri Djorkaeff e Thierry Henry è stato difficoltoso, ma la squadra che si appresta a disputare il torneo iridato è di tutto rispetto ed equilibrata in ogni reparto, con qualche pecca però in difesa dove manca un vero e proprio leader. Davanti al portiere Hu-

go Lloris, giostreranno con ogni probabilità Mamadouh Sakho del Liverpool e il giovanissimo Raphael Varane del Real Madrid. In mezzo al campo lo juventino Pogba è il perno della truppa di Didier Deschamps che ha in avanti la sua freccia migliore Karim Benzema, fresco vincitore dell’ultima Champions League con la casacca del Real Madrid. Peserà non poco, invece, l’infortunio di Franck Ribery, out all’ultimo. Per la qualificazione agli ottavi la Svizzera può dire la propria. I rossocrociati hanno un centrocampo muscolare e abile negli inserimenti in fase offensiva

con i “napoletani” Valon Behrami, Blerim Dzemaili e Gokhan Inler. L’esplosione di Xherdan Shaqiri a Monaco di Baviera offre ancor più solidità e qualità al reparto nevralgico della squadra. In avanti Josip Drmic, Mario Gavranovic e Admir Mehmedi hanno raggiunto la doppia cifra rispettivamente con le maglie di Norimberga, Zurigo e Friburgo. Un posto da titolare lo reclamano anche l’ex Fiorentina Haris Seferovic e Valentin Stocker, neo acquisto dell’Hertha Berlino. Le progressioni sulla fascia destra del bianconero Stephan Lichtsteiner sono un’arma da non

sottovalutare. Tra i pali Diego Benaglio è una sicurezza. L’Ecuador è sulla carta la terza forza del raggruppamento. Luis Antonio Valencia è la punta di diamante dei sudamericani. L’ala del Manchester United è il giocatore con la maggior esperienza internazionale; un altro elemento di spessore è Christian Noboa, centrocampista che attualmente gioca in Russia con il Rubin Kazan. Da tenere d’occhio c’è Fidel Martinez, fantasioso attaccante in grado di creare spesso e volentieri la superiorità numerica. L’Honduras ha poca carne da mettere sul piatto. Il difensore Emilio Izaguirre del

Celtic Glasgow e il mediano di rottura Wilson Palacio dello Stoke City sono tra i pochi ad avere esperienza internazionale da poter reggere il confronto con gli avversari. C’è parecchia curiosità attorno a Andy Najar, cresciuto parecchio nell’ultima annata disputata in Belgio con l’Anderlecht. La coppia d’at- tacco dei “Catrachos” pesa sulle spalle di Jerry Bengston e Carlo Costly, autori delle reti decisive per la qualificazione nella vittoria per 2-1 all’Atzeca di Città del Messico.

curiosità - La Svizzera in doppia cifra ai Mondiali

La Svizzera con la partecipazione ai Mondiali 2014 in Brasile raggiunge la doppia cifra: sono ben 10 le presenze della Nazionale elvetica alla competizione iridata. I migliori risultati dei rossocrociati sono stati ottenuti nelle edizioni del 1934, 1938 e 1954, con l’approdo ai quarti di finale. La grande ascesa della Francia potrebbe con-

tinuare nel 2014. Fino a 30 anni fa il calcio transalpino non aveva mai vinto titoli di prestigio, ma il successo agli Europei del 1984 ha spianato la strada al trionfo iridato del 1998, al secondo posto del 2006 e al bronzo del 1986. Terza apparizione a una fase finale dei Mondiali per l’Ecuador che torna dopo 8 anni a esser protagonista. Egua-

gliare o migliorare il raggiungimento degli ottavi di finale a Germania 2006 rappresenterebbe un ottimo risultato. Va a caccia del primo successo in una partita dei Mondiali l’Honduras che nelle edizioni di Spagna 1982 e Sud Africa 2010 raccolse 3 pareggi ed altrettante battute d’arresto. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile.

Agustin Delgado Ecuador (2006)

karim benzema 26 anni Attaccante Francia


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speciale mondiali 2014

Girone F

Argentina senza affanni Bosnia, Nigeria e Iran non sembrano in grado di impensierire la corazzata di Messi Lionel Messi, Gonzalo Higuain, Sergio Aguero, Rodrigo Palacio ed Ezequiel Lavezzi. Con un reparto offensivo letteralmente esplosivo l’Argentina può davvero fare grandi cose in terra brasiliana. L’Albiceleste, che non entra nelle prime 4 dal lontano 1990, ha tutta la voglia di alzare la Coppa del Mondo in casa dei nemici di sempre per uno smacco che avrebbe del clamoroso. Per farlo dovrà però far molto di più di quello fatto vedere nelle ultime edizioni. Ovviamente i riflettori saranno tutti puntati su Messi che con la ca-

sacca della Nazionale non è mai riuscito a dimostrare ciò che ha fatto con il Barcellona. Rispetto alle precedenti stagioni da autentico marziano, la “Pulce” nell’ultima annata è tornata sulla terra: certo, 41 reti in 46 partite disputate sono sempre numeri da capogiro, ma qualche acciacco fisico lo ha reso un po’ più “umano”. C’è chi vocifera che si sia risparmiato proprio per il Mondiale e per mettere a tacere le voci che lo vogliono non determinante in Nazionale: solo il campo dirà qual’è la verità. Ciò che è certo è che l’Argentina non dovrebbe

avere alcun problema a superare il girone visti gli avversari che il sorteggio le ha messo di fronte. Angel Di Maria con le sue devastanti accelerazioni potrebbe invece essere l’arma in più a disposizione del commissario tecnico Alejandro Sabella. Bosnia, Nigeria e Iran rischiano solo di fare il solletico ai sudamericani. Per il secondo posto utile per la qualificazione agli ottavi di finale, la Bosnia potrebbe recitare il ruolo della favorita per il fatto di avere in rosa Edin Dzeko. Il bomber del Manchester City è alla ricerca della

consacrazione e dopo aver contribuito a suon di gol al trionfo in Premier dei “citizens” potrebbe anche cambiare aria. Il Mondiale sarà decisivo per il suo futuro. A fargli da spalla ci saranno Vedad Ibisevic e Zvjezdan Misimovic, recordman di presenze in Nazionale. La Nigeria si ripresenta alle fasi finali, ma è nettamente inferiore rispetto al passato. Non ci sono nomi di spicco in casa biancoverde. Tutto ruota sulle spalle di John Obi Mikel: il centrocampista del Chelsea è il giocatore con maggior esperienza internazionale

della truppa allenata da Stephen Okechukwu Keshi. Gli attaccanti Victor Moses ed Emmanuel Emenike sono le altre stelle da tenere d’occhio. L’Iran di possibilità di passare il turno ne ha ben poche, almeno sulla carta. Carlos Queiroz ha per le mani una bella “gatta da pelare”: la rosa è giovane e con poca esperienza internazionale. Oltre al capitano Javad Nekounam, qualche chanche di mettersi in mostra ce l’hanno Ashkan Dejagah e Alireza Jahanbakhsh.

curiosità - La Nigeria ha smarrito la retta via

La Nazionale dell’Argentina, già campione del Mondo nel 1978 nell’edizione disputata in casa e nel 1986 in Messico, è sempre tra le più accreditate al successo finale, in virtù di ben 24 titoli in bacheca nelle competizioni internazionali a cui ha preso parte. La Nigeria vuole fortemente sbloccarsi, essendo a secco di vittorie in un Mondiale da

ben 8 partite. Raggiunti gli ottavi di finale a Usa ’94 e Francia ’98, la Selezione africana nel nuovo secolo non ha mai passato la fase a gironi. Esordio assoluto al Mondiale per la Bosnia, unica debuttante tra le 32 partecipanti a Brasile 2014. La Nazionale maggiore bosniaca è alla sua prima qualificazione ad una fase finale di un grande tor-

neo internazionale e proverà a stupire il mondo intero. A distanza di 8 anni dall’ultima apparizione iridata, l’Iran torna a calcare il palcoscenico di un Mondiale e ce la metterà tutta per raggiungere quantomeno gli ottavi: finora gli asiatici sono usciti di scena nella fase a gironi nelle edizioni del 1978, 1998 e 2006.

Jay Jay Okocha Nigeria (1994)

sergio aguero 26 anni Attaccante Argentina


speciale mondiali 2014

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Girone G

L’Europa puo’ dettar legge Germania e Portogallo lotteranno per il primato facendo leva sulle giocate dei loro campioni A leggerlo così, di fretta, sembra uno di quei gironi che potrebbero anche non essere giocati, tanto pare scontato l’esito finale. Germania, Portogallo, Stati Uniti e Ghana: troppo forti le europee, superiori come tasso tecnico e come esperienza internazionale. E invece, il gruppo G va considerato un vero e proprio girone di ferro. Con una Germania strafavorita, questo sì: ma il triangolo Europa-America-Africa potrebbe regalare sorprese ed emozioni. In pole position c’è l’undici guidato da Joachim Low. E non solo per la vittoria del girone:

la Germania è tra le favorite per arrivare fino in fondo, insidiando Brasile, Argentina e Spagna. La formazione base è di quelle da urlo: a partire dal paratutto Manuel Neuer tra i pali fino ad arrivare alle stelle Mesut Özil, Mario Götze e Thomas Müller. Una solida difesa guidata dal veterano Philipp Lahm, ma soprattutto un ottimo centrocampo in cui spiccano nomi come Bastian Schweinsteiger, Toni Kroos e Julian Draxler. E se è vero che il sovraffollamento di trequartisti è notevole, è allo stesso tempo evidente che Miroslav Klose

sia l’unica vera punta di ruolo di cui Low dispone. Ma, si sa, Klose è uno che vivrebbe solo di grandi competizioni estive: sono il pane di cui si nutre. Tanto più che è a un soffio dal battere il record di 15 gol ai Mondiali, tuttora appartenente a Ronaldo. Subito alle spalle della Nazionale tedesca c’è il Portogallo. I rossoverdi, con un Cristiano Ronaldo fresco di vittoria della Champions League, si presentano in Brasile con l’ambizione di disputare un Mondiale indimenticabile. Di indimenticabile, però, c’è anche il fatto che il Portogallo ha fati-

cato (e non poco) per accedere alla competizione, aggrappandosi alle prodezze del suo fuoriclasse CR7 per superare la Svezia negli spareggi. Il Ghana vuole bissare quanto fatto nell’ultima sua partecipazione ai Mondiali, in cui arrivò fino ai quarti di finale, venendo eliminata dall’Uruguay ai rigori. In Brasile il Ghana arriva dopo un cammino trionfale nelle qualificazioni continentali. Guidata dalle sue stelle, l’ex milanista Kevin Prince Boateng e lo juventino Kwadwo Asamoah, può rivelarsi una grande sorpresa. La carta in più degli Stati Uni-

ti, quarta forza del girone G, è il ct: alla guida della nazionale c’è Jurgen Klinsmann, ex stella di Inter, Stoccarda e Bayern Monaco. Il tedesco guidò la Germania al terzo posto nel Mondiale del 2006: dal 2011 è commissario tecnico della Nazionale statunitense. Finora, più che la qualità dei giocatori a stelle e strisce, ha fatto parlare l’inaspettata esclusione di Landon Donovan, bandiera degli Usa. Il giocatore più illustre, a questo punto, rimane l’ex Roma Michael Bradley. Oltre a lui ci sono Jozy Altidore e Jermaine Jones.

curiosità - Gli USA e l’exploit del 1930

Al Mondiale, quando è ora di fare sul serio, difficilmente la Germania marca visita. La Nazionale teutonica ha conquistato il titolo mondiale ben 3 volte (1954, 1974 e 1990), si è classificata seconda in 4 occasioni (1966, 1982, 1986 e 2002), è salita sul gradino più basso del podio in altrettante edizioni (1934, 1970, 2006 e 2010) e nel 1958 si è piazzata

quarta. Il Portogallo, nella sua storia, non ha mai alzato un trofeo ufficiale, ma è Nazionale in grande crescita e nel palmares può fregiarsi di un terzo posto nel 1966 e di una quarta posizione nel 2006. Gli Stati Uniti, dopo l’exploit della medaglia di bronzo cinta al collo in Uruguay nel 1930, loro miglior risultato di

sempre, hanno raggiunto gli ottavi di finale nel 1994 e nel 2010 e i quarti nell’edizione del 2002; in Brasile festeggeranno la decima partecipazione ad una fase finale iridata. Il Ghana, nelle uniche 2 apparizioni ad un Mondiale, ha sempre superato il girone di qualificazione, finendo la sua corsa agli ottavi di finale nel 2006 e ai quarti nel 2010.

Luis Figo Portogallo (2006)

manuel neuer 28 anni Portiere Germania



speciale mondiali 2014

Girone H

Il giovane Belgio alla ribalta

La Russia di Capello ha fatto molto bene nelle qualificazioni mondiali e proverà a confermarsi Il girone H composto da Belgio, Algeria, Corea del Sud e Russia, sulla carta, appare abbastanza equilibrato. Attenzione, però, al Belgio la cui rosa è composta da tanti giovani che militano in Premier League. Proprio grazie all’esperienza maturata, i “Diavoli Rossi” potrebbero essere la sorpresa del Mondiale. I belgi allenati da Marc Wilmots non vanno dunque sottovalutati in quanto possono contare sulle prestazioni di giocatori di assoluta qualità come Eden Hazard, Marouane Fellaini, Romelu Lukaku, Vincent

Kompany e Kevin De Bruyne, tutti calciatori tesserati per club della Premier League inglese. A loro va aggiunto il talento di Dries Mertens, autore di una brillante stagione con la maglia del Napoli. Tra i pali c’è un portiere di sicuro affidamento come il vice campione d’Europa Thibaut Courtois dell’Atletico Madrid. Un gradino sotto, stando ai pronostici degli addetti ai lavori, troviamo la Russia di Fabio Capello e del suo staff tecnico tutto italiano. I russi hanno staccato il biglietto per i Mondiali arrivando primi nel

girone di qualificazione del favorito Portogallo. I calciatori sovietici provengono praticamente tutti da club del campionato nazionale, la Russian Premier League. Il trofeo iridato in Brasile, per alcuni di loro, potrebbe essere l’ultima occasione a livello di competizioni per Nazionali: stiamo parlando di Sergei Ignashevich e Aleksandr Kerzhakov, l’attaccante dello Zenit. Tutti hanno superato i 30 anni e arrivano in Brasile con un bagaglio elevato d’esperienza. La caratura internazionale di un commissario tecnico come Capello,

inoltre, farà sicuramente la differenza. L’Algeria è una squadra molto solida. Nel girone di qualificazione ha subìto un solo gol in casa. Da non sottovalutare l’aspetto climatico. Gli africani sono forse i più abituati alle temperature bollenti, aspetto che potrebbe rilevarsi determinante nella prima fase. Tra i giocatori con maggiore esperienza troviamo sicuramente Faouzi Ghoulam e Djamel Mesbah, difensori rispettivamente del Napoli e del Livorno. Spacciata, almeno sulla carta, la Corea del Sud che non possiede una rosa

all’altezza delle rivali. Il suo giocatore più rappresentativo è Son Heung-Min, forse il miglior talento della Corea del Sud, che nel suo paese sta progressivamente prendendo il posto di Park Ji-Sung quanto a popolarità. Un’ala sinistra molto veloce con grande fantasia, ma anche forte fisicamente (è alto 1 metro e 83). Gioca in Germania con il Bayer Leverkusen, maglia con la quale ha totalizzato 12 gol e servito 7 assist nell’ultimo campionato. Un giocatore da seguire con attenzione nei prossimi anni, c’è da scommetterci.

curiosità - L’Algeria a caccia di un gol

Assente dal 2002 alla competizione mondiale, il Belgio non ha in bacheca alcun titolo di primaria importanza, ma con i suoi giovani può pensare in grande, anche se eguagliare o migliorare il suo miglior risultato di sempre, il quarto posto a Messico ’86, pare compito arduo. La Russia è al suo terzo Mondiale e non ha mai superato la fase a gironi ad Usa ’94 e in Corea-

Giappone nel 2002. Il bilancio sinora è di 2 vittorie e 4 sconfitte: ancora nessun pareggio per i russi in una manifestazione iridata. Vuole tornare a riassaporare l’emozione di un gol in un Mondiale l’Algeria, rimasta a bocca asciutta nelle ultime 5 partite mondiali. Mai la Nazionale algerina nelle 3 precedenti partecipazioni (1982, 1986 e 2010) ha conquistato il pass per gli ottavi.

Ottava presenza consecutiva ad una fase finale per la Corea del Sud, la Nazionale asiatica con maggior esperienza. Il miglior piazzamento di sempre resta il quarto posto nell’edizione casalinga del 2002, quasi eguagliato nel 2010, con i sudcoreani fermatisi agli ottavi di finale.

Park Ji-Sung Corea del Sud (2010)

19 eden hazard 23 anni Centrocampista Belgio


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speciale mondiali 2014

GIRONE A Brasile Selezionatore: Luiz Felipe Scolari. Portieri: Julio Cesar, Jefferson, Victor. Difensori: Thiago Silva, David Luiz, Dani Alves, Marcelo, Dante, Maicon, Maxwell, Henrique. Centrocampisti: Willian, Ramires, Fernandinho, Oscar, Hernanes, Luiz Gustavo, Paulinho. Attaccanti: Neymar, Hulk, Bernard, Jo, Fred.

Camerun Selezionatore: Volker Finke. Portieri: Charles Itandje, Sammy Ndjock, Loic Feudjou. Difensori: Allan Nyom, Dany Nounkeu, Cedric Djeugoue, Aurelien Chedjou, Nicolas Nkoulou, Henri Bedimo, Benoit Assou-Ekotto. Centrocampisti: Eyong Enoh, Jean II Makoun, Joel Matip, Stephane Mbia, Landry Nguemo, Alexandre Song, Edgar Sally. Attaccanti: Samuel Eto’o, Eric Choupo-Moting, Benjamin Moukandjo, Vincent Aboubakar, Pierre Webo, Fabrice Olinga.

Croazia Selezionatore: Niko Kovac. Portieri: Stipe Pletikosa, Danijel Subasic, Oliver Zelenika. Difensori: Darijo Srna, Domagoj Vida, Sime Vrsaljko, Danijel Pranjic, Vedran Corluka, Dejan Lovren, Gordon Schindelfeld. Centrocampisti: Luka Modric, Ivan Rakitic, Mateo Kovacic, Marcelo Brozovic, Ognjen Vukojevic, Ivan Mocinic, Sammir. Attaccanti: Mario Mandzukic, Nikica Jelavic, Ivica Olic, Eduardo Da Silva, Ivan Perisic, Ante Rebic.

Messico Selezionatore: Miguel Herrera. Portieri: Jesus Corona, Guillermo Ochoa, Alfredo Talavera. Difensori: Paul Aguila, Andres Guardado, Miguel Layun, Rafael Marquez, Hector Moreno, Diego Reyes, Francisco Javier Rodriguez, Carlos Salcido. Centrocampisti: Isaac Brizuela, Marco Fabian, Hector Herrera, Miguel Ponce, Javier Aquino, Carlos Pena, Jose Juan Vazquez. Attaccanti: Giovani Dos Santos, Javier Hernandez, Raul Jimenez, Oribe Peralta, Alan Pulido.

GIRONE B Australia Selezionatore: Ange Postecoglou Portieri: Mat Ryan, Mitch Langerak, Eugene Galekovic. Difensori: Ivan Franjic, Matthew Spiranovic, Bailey Wright, Jason Davidson, Alex Wilkinson, Ryan McGowan. Centrocampisti: Mile Jedinak, Mark Milligan, James Holland, Massimo Luongo, Oliver Bozanic, Matt McKay, Mark Bresciano. Attaccanti: Tim Cahill, Dario Vidosic, Tommy Oar, James Troisi, Ben Halloran, Adam Taggart, Matthew Leckie.

Cile Selezionatore: Jorge Sampaoli. Portieri: Claudio Bravo, Johnny Herrera, Cristopher Toselli. Difensori: Miiko Albornoz, Gary Medel, Eugenio Mena, José Rojas, Gonzalo Jara. Centrocampisti: Charles Aránguiz, Jean Beausejour, Carlos Carmona, Marcelo Díaz, Felipe Gutiérrez, Mauricio Isla, José Pedro Fuenzalida, Francisco Silva, Jorge Valdivia, Arturo Vidal. Attaccanti: Fabián Orellana, Esteban Paredes, Mauricio Pinilla, Alexis Sánchez, Eduardo Vargas.

Olanda Selezionatore: Louis van Gaal. Portieri: Jasper Cillessen, Michel Vorm, Tim Krul. Difensori: Paul Verhaegh, Daryl Janmaat, Joël Veltman, Stefan de Vrij, Ron Vlaar, Bruno Martins Indi, Terence Kongolo, Daley Blind. Centrocampisti: Leroy Fer, Nigel de Jong, Jordy Clasie, Jonathan de Guzman, Georginio Wijnaldum, Wesley Sneijder. Attaccanti: Arjen Robben, Robin van Persie, Klaas-Jan Huntelaar, Dirk Kuyt, Jeremain Lens, Memphis Depay.

GIRONE C Colombia Selezionatore: Josè Pekerman. Portieri: David Ospina, Faryd Mondragon, Camilo Vargas. Difensori: Camilo Zuniga, Santiago Arias, Mario Alberto Yepes, Cristian Zapata, Pablo Armero, Eder Alvarez Balanta, Carlos Valdes. Centrocampisti: Alex Mejia, Freddy Guarin, Abel Aguilar, Aldo Leao Ramirez, Carlos Sanchez, Juan Quintero, Juan Cuadrado, James Rodriguez. Attaccanti: Carlos Bacca, Teofilo Gutierrez, Jackson Martinez, Víctor Ibarbo, Adrian Ramos.

Costa d’Avorio Selezionatore: Sabri Lamouchi. Portieri: Barry, Gbohouo Sylvain, Sayouba Mandé. Difensori: Kolo Touré, Bamba Souleyman, Jean Daniel Akpa Akpro, Arthur Boka, Serge Aurier, Didier Zokora, Ousman Vieira, Constant Djakpa. Centrocampisti: Cheick Tioté, Yaya Touré, Max-Alain Gradel, Ismaël Diomandé, Didier Ya Konan, Serge Dié. Attaccanti: Wilfried Bony, Didier Drogba, Gervinho, Giovanni Sio, Salomon Kalou, Mathis Bolly.

Giappone Selezionatore: Alberto Zaccheroni. Portieri: Eiji Kawashima, Shusaku Nishikawa, Shuichi Gonda. Difensori: Masahiko Inoha, Yasuyuki Konno, Yuto Nagatomo, Masato Morishige, Atsuto Uchida, Maya Yoshida, Hiroki Sakai, Gotoku Sakai. Centrocampisti: Yasuhito Endo, Makoto Hasebe, Toshihiro Aoyama, Hotaru Yamaguchi. Attaccanti: Keisuke Honda, Yoshito Okubo, Shinji Okazaki, Shinji Kagawa, Hiroshi Kiyotake, Yoichiro Kakitani, Manabu Saito, Yuya Osako.

Grecia Spagna Selezionatore: Vicente del Bosque. Portieri: Iker Casillas, Pepe Reina, David de Gea. Difensori: Sergio Ramos, Gerard Piqué, Raul Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Jordi Alba, Cesar Azpilicueta. Centrocampisti: Xavi, Xabi Alonso, Andres Iniesta, Koke, Sergio Busquets, Santi Cazorla, Cesc Fabregas, David Silva, Pedro Rodriguez, Juan Mata. Attaccanti: David Villa, Diego Costa, Fernando Torres.

Selezionatore: Fernando Santos. Portieri: Orestis Karnezis, Panaglotis Glykos, Stefanos Kapino. Difensori: Kostas Manolas, Giannis Maniatis, Jose Holebas, Sokratis Papastathopoulos, Giorgios Tzavellas, Loukas Vyntra, Vasilis Torosidis, Vangelis Moras. Centrocampisti: Alexandros Tziolis, Andreas Samaris, Kostas Katsouranis, Giorgos Karagounis, Panagiotis Tachtsidis, Ioannis Fetfatzidis, Lazaros Christodoulopoulos, Panagiotis Kone. Attaccanti: Dimitris Salpingidis, Giorgios Samaras, Konstantinos Mitroglou, Theofanis Gekas.

GIRONE D Costa Rica Selezionatore: Jorge Luis Pinto. Portieri: Keylor Navas, Patrick Pemberton, Daniel Cambronero. Difensori: Giancarlo Gonzalez, Johnny Acosta, Michael Umana, Roy Miller, Junior Diaz, Christian Gamboa, Oscar Duarte, Waylon Francis, Heiner Mora. Centrocampisti: Michael Barrantes, Jose’ Miguel Cubero, Yeltsin Tejeda, Celso Borges, Esteban Granados, Christian Bolanos. Attaccanti: Joel Campbell, Bryan Ruiz, Randall Brenes, Diego Calvo, Marco Urena.

Inghilterra Selezionatore: Roy Hodgson. Portieri: Joe Hart, Ben Foster, Fraser Forster. Difesa: Leighton Baines, Gary Cahill, Phil Jagielka, Glen Johnson, Phil Jones, Luke Shaw, Chris Smalling. Centrocampisti: Steven Gerrard, Ross Barkley, Jordan Henderson, Adam Lallana, Frank Lampard, James Milner, Alex Oxlade-Chamberlain, Raheem Sterling, Jack Wilshere. Attaccanti: Rickie Lambert, Wayne Rooney, Daniel Sturridge, Danny Welbeck.

Italia Selezionatore: Cesare Prandelli. Portieri: Gianluigi Buffon, Mattia Perin, Salvatore Sirigu. *Riserva Antonio Mirante. Difensori: Ignazio Abate, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini, Matteo Darmian, Mattia De Sciglio, Gabriel Paletta. *Riserva Andrea Ranocchia. Centrocampisti: Alberto Aquilani, Antonio Candreva, Daniele De Rossi, Claudio Marchisio, Thiago Motta, Marco Parolo, Andrea Pirlo, Marco Verratti. Attaccanti: Mario Balotelli, Antonio Cassano, Alessio Cerci, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne.

Uruguay Selezionatore: Oscar Tabarez. Portieri: Fernando Muslera, Martin Silva, Rodrigo Munoz. Difensori: Diego Lugano, Diego Godin, Jose Gimenez, Martin Caceres, Maxi Pereira, Jorge Fucile, Sebastian Coates, Alvaro Pereira, Andres Scotti. Centrocampisti: Arevalo Rios, Diego Perez, Walter Gargano, Alvaro Gonzalez, Gaston Ramirez, Nicolas Lodeiro, Cristian Rodriguez, Alvaro Fernandez, Gonzalo Castro. Attaccanti: Luis Suarez, Edinson Cavani, Diego Forlan, Abel Hernandez, Christian Stuani.


speciale mondiali 2014

GIRONE E Ecuador Selezionatore: Reinaldo Rueda. Portieri: Maximo Banguera, Adrian Bone, Alexander Dominguez. Difensori: Gabriel Achilier, Walter Ayovi, Oscar Bagui, Frickson Erazo, Jorge Guagua, Juan Carlos Paredes. Centrocampisti: Segundo Castillo, Carlos Gruezo, Renato Ibarra, Fidel Martinez, Cristian Noboa, Pedro Quinonez, Luis Saritama, Antonio Valencia. Attaccanti: Jaime Ayovi, Felipe Caicedo, Jefferson Montero, Joao Rojas, Enner Valencia, Armando Wila.

Francia Selezionatore: Didier Deschamps. Portieri: Hugo Lloris, Mickaël Landreau, Stèphane Ruffier. Difensori: Raphaël Varane, Mamadou Sakho, Mathieu Debuchy, Laurent Koscielny, Lucas Digne, Eliaquim Mangala, Bacary Sagna, Patrice Evra. Centrocampisti: Yohan Cabaye, Paul Pogba, Blaise Matuidi, Moussa Sissoko, Morgan Schneiderlin, Rio Mavuba, Mathieu Valbuena. Attaccanti: Karim Benzema, Remy Cabella, Antoine Griezmann, Olivier Giroud, Loïc Rémy.

Honduras Selezionatore: Luis Fernando Suarez. Portieri: Noel Valladares, Donis Escober, Luis Lopez. Difensori: Brayan Beckeles, Arnold Peralta, Emilio Izaguirre, Juan Carlos Garcia, Maynor Figueroa, Victor Bernardez. Centrocampisti: Osman Chavez, Juan Pablo Montes, Luis Garrido, Roger Espinoza, Jorge Claros, Wilson Palacios, Boniek Garcia, Andy Najar, Marvin Chavez, Mario Martinez. Attaccanti: Jerry Bengtson, Jerry Palacios, Carlos Costly, Rony Martinez.

Svizzera Selezionatore: Ottmar Hitzfeld. Portieri: Diego Benaglio, Roman Bürki, Yann Sommer. Difensori: Johan Djourou, Michael Lang, Stephan Lichtsteiner, Ricardo Rodriguez, Fabian Schär, Philippe Senderos, Steve von Bergen, Reto Ziegler. Centrocampisti: Tranquillo Barnetta, Valon Behrami, Josip Drmic, Blerim Dzemaili, Gelson Fernandes, Mario Gavranovic, Gökhan Inler. Attaccanti: Admir Mehmedi, Haris Seferovic, Xherdan Shaqiri, Valentin Stocker, Granit Xhaka.

GIRONE F Argentina Selezionatore: Alejandro Sabella. Portieri: Mariano Andújar, Agustín Orión, Sergio Romero. Difensori: José Basanta, Hugo Campagnaro, Federico Fernández, Ezequiel Garay, Marcos Rojo, Pablo Zabaleta, Martin Demichelis. Centrocampisti: Ricardo Alvarez, Lucas Biglia, Ángel Di María, Augusto Fernández, Fernando Gago, Javier Mascherano, Maximiliano Rodríguez, Enzo Perez. Attaccanti: Sergio Agüero, Gonzalo Higuaín, Ezequiel Lavezzi, Lionel Messi, Rodrigo Palacio.

Bosnia Selezionatore: Safet Susic. Portieri: Asmir Begovic, Jasmin Fejzic, Asmir Avdukic. Difensori: Emir Spahic, Toni Sunjic, Sead Kolasinac, Ognjen Vranjes, Ermin Bicakcic, Muhamed Besic. Centrocampisti: Miralem Pjanic, Izet Hajrovic, Mensur Mujdza, Haris Medunjanin, Senad Lulic, Anel Hadzic, Tino Sven Susic, Sejad Salihovic, Zvjezdan Misimovic, Senijad Ibricic, Avdija Vršajevic. Attaccanti: Vedad Ibisevic, Edin Džeko, Edin Visca.

Iran Selezionatore: Carlos Queiroz. Portieri: Daniel Davari, Rahman Ahmadi, Alireza Haqiqi. Difensori: Hossein Mahini, Jalal Hosseini, Amir Hossein Sadeqi, Hashem Beykzadeh, Mehrdad Pouladi, Ahmad Alenemeh, Pejman Montazeri, Steven Beitashour. *Riserva Mohammad Reza Khanzadeh. Centrocampisti: Reza Haghighi, Andranik Teymourian, Ghasem Hadadifar, Bakhtiar Rahmani, Javad Nekounam, Ehsan Hajsafi. Attaccanti: Khosrow Heidari, Karim Ansarifard, Reza Ghoochannejhad, Alireza Jahanbakhsh, Masoud Shojaei, Ashkan Dejagah.

Nigeria Selezionatore: Stephen Keshi. Portieri: Vincent Enyeama, Chigozie Agbim, Austin Ejide. Difensori: Elderson Echiejile, Efe Ambrose, Godfrey Oboabona, Azubuike Egwuekwe, Kenneth Omeruo, Juwon Oshaniwa, Joseph Yobo, Kunle Odunlami. Centrocampisti: John Mikel Obi, Ogenyi Onazi, Gabriel Reuben, Michael Uchebo, Ramon Azeez. Attaccanti: Ahmed Musa, Shola Ameobi, Victor Moses, Emmanuel Emenike, Peter Odemwingie, Uche Nwofor, Babatunde Michael.

GIRONE G Germania Selezionatore: Joachim Low. Portieri: Manuel Neuer, Roman Weidenfeller, RonRobert Zieler. Difensori: Jérôme Boateng, Erik Durm, Kevin Großkreutz, Benedikt Höwedes, Mats Hummels, Philipp Lahm, Per Mertesacker. Centrocampisti: Julian Draxler, Matthias Ginter, Mario Götze, Sami Khedira, Toni Kroos, Thomas Müller, Mesut Özil, Shkodran Mustafi, Bastian Schweinsteiger. Attaccanti: Miroslav Klose, Lukas Podolski, André Schürrle.

Ghana Selezionatore: Kwesi Appiah. Portieri: Adam Kwarasey, Fatua Dauda, Stephen Adams. Difensori: Samuel Inkoom, Daniel Opare, Jonathan Mensah, Harrison Afful, John Boye, Rashid Sumaila. Centrocampisti: Sulley Muntari, Mubarak Wakaso, Mohammed Rabiu, Michael Essien, Emmanuel Agyemang Badu, Afriyie Acquah, André Ayew, Kwadwo Asamoah, Christian Atsu, Albert Adomah. Attaccanti: Jordan Ayew, Abdul Majeed Waris, Asamoah Gyan, Kevin-Prince Boateng.

Portogallo Selezionatore: Paulo Bento. Portieri: Beto, Eduardo, Rui Patricio. Difensori: Andrè Almeida, Bruno Alves, Fabio Coentrao, Joao Pereira, Neto, Pepe, Ricardo Costa. Centrocampisti: Joao Moutinho, Miguel Veloso, Raul Meireles, Ruben Amorim, William Carvalho. Attaccanti: Cristiano Ronaldo, Eder, Helder Postiga, Hugo Almeida, Nani, Rafa, Varela, Vieirinha.

stati uniti Selezionatore: Jurgen Klinsmann. Portieri: Tim Howard, Brad Guzan, Nick Rimando. Difensori: DaMarcus Beasley, Matt Besler, John Brooks, Geoff Cameron, Timmy Chandler, Omar Gonzalez, Fabian Johnson, DeAndre Yedlin. Centrocampisti: Kyle Beckerman, Alejandro Bedoya, Michael Bradley, Brad Davis, Mix Diskerud, Julian Green, Jermaine Jones, Graham Zusi. Attaccanti: Jozy Altidore, Clint Dempsey, Aron Johannsson, Chris Wondolowski.

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GIRONE H Algeria Selezionatore: Hong Myung-Bo. Portieri: Mohammed Zemmamouche, Rais Mbolhi, Cedric Si Mohamed. Difensori: Carl Medjani, Aissa Mandi, Madjid Bougherra, Faouzi Ghoulam, Rafik Halliche, Essaid Belkalem, Liassine Cadamuro, Djamel Mesbah, Mehdi Mostefa. Centrocampisti: Sofiane Feghouli, Saphir Taider, Mehdi Lacen, Abdelmoumene Djabou, Yacine Brahimi, Nabil Bentaleb, Hassan Yebda, Riyad Mahrez. Attaccanti: Islam Slimani, Er Arbi Hillel Soudani, Nabil Ghilas.

Belgio Portieri: Thibaut Courtois, Simon Mignolet, Koen Casteels. *Riserva Sammy Bossut. Difensori: Toby Alderweireld, Anthony Vanden Borre, Laurent Ciman, Jan Vertonghen, Vincent Kompany, Daniel Van Buyten, Thomas Vermaelen, Nicolas Lombaerts. Centrocampisti: Axel Witsel, Steven Defour, Marouane Fellaini, Nacer Chadli, Moussa Dembele, Kevin De Bruyne, Adnan Januzaj, Eden Hazard. Attaccanti: Dries Mertens, Kevin Mirallas, Romelu Lukaku, Divock Origi.

Corea del Sud Selezionatore: Hong Myung-Bo. Portieri: Jung Sung-Ryeong, Kim Seung-Gyu, Lee Bom-Young. Difensori: Hong Jeong-Ho, Hwang Seok-Ho, Kim ChangSoo, Kim Young-Kwon, Kwak Tae-Hwi, Lee ChungYong, Park Joo-Ho, Yun Suk-Young. Centrocampisti: Ha Dae-Sung, Han Kook-Young, Ji Dong-Won, Ki Seung-Yeung, Kim Bo-Kyoung, Lee Chung-Yong, Park Jung-Woo, Son Heung-Min. Attaccanti: Kim Shin-Wook, Koo Ja-Cheol, Lee KeunHo, Park Chu-Young.

Russia Selezionatore: Fabio Capello. Portieri: Igor Akinfeev, Yury Lodygin, Sergei Ryzhikov. Difensori: Vasily Berezutsky, Sergei Ignashevich, Georgy Shchennikov, Vladimir Granat, Alexei Kozlov, Andrei Yeshchenko, Dmitry Kombarov, Andrei Semenov. Centrocampisti: Igor Denisov, Yury Zhirkov, Alan Dzagoev, Pavel Mogilevets, Denis Glushakov, Viktor Faizulin, Oleg Shatov. Attaccanti: Alexander Kerzhakov, Alexei Ionov, Alexander Kokorin, Maxim Kanunnikov, Alexander Samedov.


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speciale mondiali 2014

Pintus, emozione mondiale Il preparatore atletico di Castagneto Po è stato fortemente voluto da Capello nello staff della Russia per la trasferta iridata Dal calcio dilettantistico alla partecipazione ad un Campionato Mondiale. Per Antonio Pintus, 51 anni, torinese, preparatore atletico inserito nello staff della Nazionale russa allenata da Fabio Capello, il passo è stato breve. Dalla tranquillità e dal fresco della sua casa a Castagneto Po, sulla collina chivassese, al caldo torrido di Cuiaba, Rio De Janeiro e Curitiba, le città dove la Russia affronterà le partite del girone H. L’esperienza mondiale per Antonio Pintus è iniziata mercoledì 21 maggio quando dall’aeroporto della Malpensa è volato per il pre-ritiro di Mosca. Una bella soddisfazione dopo aver centrato la salvezza in Premier League con il Sunderland. “Non smetterò mai di ringraziare Fabio Capello per l’opportunità concessami di lavorare nel suo staff – sono le parole pronunciate da Pintus prima di imbarcarsi sul volo diretto a Mosca -. La chiamata è arrivata a febbraio e dall’altra parte della cornetta c’era proprio Capello. Quasi non ci

credevo. Se sono qui il ringraziamento va anche a tutte quelle persone che hanno fornito a lui importanti referenze sul mio conto”. Un preparatore atletico quali accorgimenti dovrà adottare per portare i calciatori ad una condizione fisica accettabile a disputare un torneo caratterizzato da gare concentrate in pochi giorni? E’ lo stesso chivassese a risponderci. “Sarà importante la cura di ogni minimo dettaglio. In questi casi non si affronta una preparazione atletica vera e propria, ma la condizione ottimale sarà cercata attraverso il prosieguo di un lavoro fisico che viene svolto settimanalmente. Nello staff siamo in

Antonio Pintus all’aeroporto della Malpensa prima della partenza per il Brasile due, io e Massimo Neri, e insieme abbiamo già un piano ben specifico, che non posso svelarvi...”. Il clima torrido

quanto potrà influire su giocatori abituati a climi decisamente più freddi? “Per fortuna giocheremo vicino alla costa

e non all’interno, dove la percentuale di umidità è sicuramente più elevata. Certo, il clima brasiliano rappresenta sempre un ostacolo”.

Andiamo ora a conoscere meglio Antonio Pintus. La sua carriera inizia nella stagione ‘86/’87 come preparatore atletico del Settimo Calcio, a quei tempi in Promozione. Alla corte delle “violette” rimane fino al 1991. Dall’annata successiva passa nello staff tecnico della Juventus di Giovanni Trapattoni e contemporaneamente cura la preparazione del settore giovanile. Il suo lavoro viene premiato e viene confermato con l’arrivo di Marcello Lippi e Giampiero Ventrone. In bianconero rimane fino alla stagione ‘97/’98. Dal 1998 fino al dicembre 2000 viene ingaggiato dal Chelsea, all’epoca allenato da Gianluca

Leoncini e la sfortunata esperienza ad Inghilterra ‘66 Gianfranco Leoncini, chivassese d’adozione, ha preso parte all’edizione 1966 dei Mondiali in Inghilterra con la maglia azzurra. Il terzino mancino che in carriera si è assicurato 3 scudetti e altrettante Coppe Italia con la Juventus, è sceso in campo con la Nazionale Italiana nella seconda partita del girone di qualificazione al cospet-

to dell’allora Unione Sovietica, non riuscendo però ad evitare la sconfitta per 1-0. Aver partecipato ad un Mondiale è stato comunque il raggiungimento di un sogno, anche se Inghilterra ’66 è passata alla storia per la clamorosa eliminazione della spedizione tricolore per mano dei semi sconosciuti giocatori della Corea del Nord.

Vialli. Da gennaio a giugno 2001 torna a lavorare in Italia con l’Udinese, successivamente sbarca a Montecarlo nello staff del Monaco. Dal 2008 al 2010 è ancora protagonista a Londra, sponda West Ham, sempre in Premier League. L’anno successivo torna in Francia nello staff dell’Olympique Marsiglia allenato dall’amico Didier Deschamps. Da ottobre 2013 fa capolino nuovamente in terra d’Albione, al Sunderland. Il nome di Pintus non è solo associato al calcio. I suoi inizi lo vedono impegnato professionalmente parlando in altre discipline sportive: dal 1987 al 1989 è allenatore del settore mezzofondo del Cus Torino di atletica leggera; dal 1987 al 1991 è preparatore atletico e riabilitatore dell’Akiyama, plurititolato club di judo settimese; dal 1987 al 1995 è assistente in teorie, tecnica e didattica all’Isef di Torino; infine, dal 1991 al 1996 viene nominato responsabile del settore mezzofondo della Sisport Fiat, società torinese di atletica.


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